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Coltivazione - Giardini

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Se alla piantagione non abbiamo previsto la vicinanza<br />

di due varietà compatibili, per ottenere una soddisfacente<br />

fruttificazione è indispensabile intervenire<br />

reinnestando alcuni rami della pianta con una varietà<br />

compatibile, oppure con una impollinazione manuale.<br />

Per far questo dobbiamo reperire una pianta di<br />

una varietà compatibile dalla quale tagliare alcuni<br />

rami all’inizio della fioritura. Questi rami verranno<br />

messi in un recipiente con acqua, fissato alla pianta<br />

da impollinare.<br />

ALBICOCCO, MANDORLO, PESCO, VITE Salvo qualche eccezione tutte le varietà sono autofertili<br />

MELO, KAKI La maggioranza delle varietà sono autofertili<br />

CILIEGIO, COTOGNO, PERO, SUSINO La maggioranza delle varietà sono autosterili<br />

KIWI<br />

Insetti pronubi<br />

Infine perché il polline arrivi sul<br />

fiore è necessario l’intervento<br />

degli insetti pronubi.<br />

Infatti il polline della<br />

maggior parte delle piante<br />

da frutto difficilmente viene<br />

trasportato dal vento poiché è<br />

“pesante” e ha una forma poco<br />

adatta al volo. Il trasporto è<br />

quindi affidato agli insetti, in<br />

particolare alle api, gli insetti<br />

impollinatori per eccellenza.<br />

AUTOFERTILITÀ E AUTOSTERILITÀ DELLE PRINCIPALI SPECIE DA FRUTTO<br />

La fecondazione del fiore e quindi la presenza dei semi, oltre a essere<br />

spesso determinante per l’allegagione, influenza anche la qualità del<br />

frutto stesso. Nelle specie con frutti provvisti di più semi (mele, pere kiwi)<br />

quelli che ne contengono un numero maggiore presentano contenuti in<br />

zuccheri, calcio<br />

e altri elementi<br />

più elevati. Inoltre<br />

il frutto presenta<br />

un migliore calibro<br />

e la forma ha<br />

le caratteristiche<br />

standard della<br />

varietà.<br />

Nell’immagine<br />

l’influenza del<br />

numero di semi su<br />

forma e calibro<br />

dei frutti di pero<br />

‘Abate Fetel’<br />

Qualcuno potrebbe domandarsi il senso di questa<br />

“complicazione” nel processo di fecondazione e<br />

allegagione dei frutti. La risposta è nella selezione<br />

ed evoluzione dei vegetali: l’impollinazione incrociata<br />

è uno strumento per aumentare la variabilità dei<br />

caratteri dei discendenti e per rendere una specie,<br />

sia animale che vegetale, in grado di adattarsi alle<br />

mutazioni climatiche e di colonizzare nuovi ambienti.<br />

Così si sono create le varietà che l’uomo ha<br />

selezionato e iniziato a coltivare.<br />

Specie “dioica” (a sessi separati): è indispensabile<br />

la presenza di piante “femminili” e “maschili”<br />

In assenza di<br />

impollinazione incrociata<br />

sono in grado di produrre<br />

frutti solo le varietà<br />

autofertili o<br />

partenocarpiche (con<br />

frutti senza semi). I frutti<br />

partenocarpici sono però<br />

spesso di dimensioni<br />

e qualità inferiore,<br />

perché privi di semi<br />

e di conseguenza<br />

meno nutriti dalla pianta<br />

41 consigli del mese

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