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Gianfranco De Benedittis cfbyad@tin.it<br />

Università degli St. del Molise<br />

Corso di Laurea in Sc. dei BB.CC.<br />

L’orientamento astronomico dei templi sannitici<br />

Abstract:<br />

Gli studi relativi all’orientamento dei templi danno per scontato che<br />

quanto avviene in ambito etrusco sia da riconoscere anche in ambito<br />

italico. Dopo aver analizzato le fonti classiche che ne parlano, si<br />

prende in esame l’orientamento dei templi sannitici; la loro disposizione<br />

appare decisamente diversa da quella etrusca e romana. La non<br />

casualità di questo orientamento trova motivazione nella transumanza.<br />

E’ anche ipotizzabile che questa disposizione accertata tra II e I<br />

sec. a.C., possa risalire al IV-III sec. a.C.<br />

Keywords: Templi sannitici; orientamento; transumanza.<br />

Gli astri, lo skyline sono stati nel mondo antico criteri fondamentali<br />

nello stabilire gli assi portanti dei centri urbani antichi così come dei<br />

santuari. La scelta delle stelle a cui rivolgere gli edifici sacri è stata<br />

determinata da motivazioni di carattere differente a seconda dell’ethnos.<br />

Il sentimento mitico-religioso del sacro ha trovato la sua<br />

prima oggettivazione nell’intuizione di rapporti spaziali; il sacro<br />

comincia in quanto dalla totalità dello spazio viene distinta una determinata<br />

regione, separata dalle altre e, in certo qual modo, circoscritta<br />

e chiusa. Lo spazio celeste come totalità appare come un templum abitato<br />

da un essere divino.<br />

La totalità del cielo si divide, secondo il sistema della “teologia”<br />

romana, in quattro parti divise dalla linea Est-Ovest, indicata dal<br />

corso del sole, e dalla linea polare Nord-Sud. Con questo incrocio<br />

delle due linee, del decumanus e del cardo, il pensiero religioso


104 Gianfranco De Benedittis<br />

romano si crea il suo primo fondamentale schema di coordinate trasferito<br />

in tutte le parti della vita giuridica, sociale e politica. I<br />

Romani e gli Etruschi dividevano dunque il cielo con rigide linee<br />

matematiche e in ciascuna di queste caselle, come in un templum,<br />

relegavano un dio.<br />

La fonte classica di riferimento per l’orientazione dei templi<br />

romani è Vitruvio (De Architettura, IV, 5,1-2), che, a riguardo, così<br />

si esprime:<br />

Regiones autem, quas debent spectare aedes sacrae deorum in<br />

mortalium, sic erunt constituendae, uti, si nulla ratio impedierit<br />

liberaque fuerit potestas, aedis signumque, quod erit in cella conlocatum,<br />

spectet ad vespertinam caeli regionem, uti, qui adierint ad<br />

aram immolantes aut sacrificia facientes, spectent ad partem caeli<br />

orientis et simulacrum, quod erit in aede, et ita vota suscipientes<br />

contuearitur aedem et orientem caelum ipsaque simulacra videantur<br />

exorientia contueri supplicantes et sacrificantes, quod aras omnes<br />

deorum necesse esse videatur ad orientem spectare.<br />

Sin autem loci natura interpellaverit, tunc convertendae sunt<br />

earum regionum constitutiones, uti quam plurima pars moenium e<br />

templis eorum conspiciatur. Item si secundum flumina aedis sacra<br />

fiet, ita uti Aegypto circa Nilum, ad fluminis ripas videntur spectare<br />

debere. Similiter si circum vias publicas erunt aedificia deorum, ita<br />

constituantur, uti praetereuntes possint respicere et in cospectu salutationies<br />

facere.<br />

Se si escludono dunque i casi di forza maggiore (strade, fiumi<br />

etc.) per Vitruvio i templi sono da orientare verso occidente; in questo<br />

modo coloro che sacrificano sono rivolti verso oriente e verso il<br />

simulacro; così, nel pregare, guardano sia il tempio sia la parte del<br />

cielo che è a levante, mentre le statue sembrano levarsi insieme al<br />

sole per guardare coloro che compiono i sacrifici.<br />

Questa prospettiva è ribadita da Tertulliano (Apologeticum, XVI,<br />

10):<br />

Denique inde suspicio, quod innotuerit nos ad orientis regionem<br />

precari. Sed et plerique vestrum affectatione aliquando et caelestia<br />

adorandi ad solis ortum labia vibratis.<br />

Per Tertulliano (200 ca. d.C.) la preghiera verso Oriente è dunque<br />

cosa scontata. Quanto affermato nel suo piccolo libro propone qual era


L’orientamento astronomico dei templi sannitici<br />

105<br />

l’orientamento del tempio secondo i cristiani, che “pregano in direzione<br />

del sol levante”.<br />

Igino Gromatico ci conferma che questo orientamento era già<br />

attuato dagli antichi architetti:<br />

… antiqui architecti in occidentem templa recte spectare scripserunt,<br />

postea placuit omnem religionem eo convertere ex qua parte<br />

caeli terra inluminatur … (Hyg., Grom., 169 L, p. 134 Thulin).<br />

Tuttavia questa scelta non è coerente con la ricognizione archeologica<br />

1 ; alla linea est-ovest di provenienza orientale, a Roma e in<br />

Italia s’impone il rituale etrusco con orientamento nord-sud ricordato<br />

da Festo e da Servio 2 .<br />

I Greci invece volgono i loro templi ad Est; Plutarco (Numa, 14),<br />

che evidentemente si riferisce genericamente a un tempio di tipo<br />

greco, parla di orientamento ad est come di cosa normale: pro;~ e{w<br />

tw`n iJerw`n blepovntwn. La ricognizione su queste strutture conferma<br />

che i Greci hanno prevalentemente orientato i loro templi verso Est,<br />

e più precisamente verso la nascita del sole di alcuni giorni determinati<br />

3 .<br />

Greci da un lato ed Etruschi e Romani dall’altro propongono dunque<br />

sostanziali differenze: la linea Est - Ovest per i primi, la linea<br />

Nord - Sud per i secondi.<br />

Alla seconda direzione sono stati assimilati anche gli Italici, ed in<br />

particolare i Sanniti, tuttavia non esistono studi a riguardo che possano<br />

confermare questa tesi.<br />

Negli ultimi anni la ricerca sul mondo sannitico si è intensificata;<br />

oggi le nuove ricerche rendono meno credibili o almeno da sottoporre<br />

a verifica archeologica quelli che erano gli assunti per lo più ricavati<br />

dalle fonti classiche filo romane.<br />

1 Un quadro abbastanza chiaro si ricava da F. Coarelli, I santuari del Lazio in età repubblicana,<br />

Roma 1987.<br />

2 Fest., 454: (Varrone) .. a deorum sede cum in meridiem spectes …; Serv., Aen., II, 693:<br />

partes septentrionales..., viciniora domicilio Iovis.<br />

3 I vari lati del problema discussi da H. Nissen, Das Templum, Antiquarische<br />

Untersuchungen, Berlin 1869, 162 sgg., e in H. Nissen, Orientation: Studien zur<br />

Geschichte der Religion, Berlin 1906, in ambito etrusco-romano sono stati recentemente<br />

riassunti e aggiornati da C.A. Doxiadis, Tempelorieterung (s.v.), Pauli Wissowa, suppl.<br />

VII, 1950, 1283 - 1293.


106 Gianfranco De Benedittis<br />

Per quanto riguarda l’orientamento dei templi, sono stati presi in<br />

considerazione quelli che ricadono nel territorio dei Sanniti Pentri e<br />

dei Sanniti Hirpini corrispondente all’Abruzzo meridionale, al<br />

Molise ed alla Campania interna 4 .<br />

Ubicazione dei templi presi in considerazione (i numeri corrispondono alle schede).<br />

I templi esaminati sono i seguenti:<br />

1) Schiavi d’Abruzzo (L’Aq) 5<br />

2) Ercole Curino - Sulmona (L’Aq) 6<br />

3) Ocriticum - Cansano (L’Aq) 7<br />

4 Un’analisi degli orientamenti dei templi osco-sanniti è stata presentata in un recente convegno<br />

(Ferrara 17-18 ottobre 2008) da Ruggeri F., Il tempio e le stelle. Analisi degli orientamenti<br />

di templi e santuari osco-sanniti, in Mensura Caeli. Territorio, città, architetture,<br />

strumenti, a cura di M. Incerti, che non ho potuto consultare in quanto non ancora edito.<br />

5<br />

A. Carpineto, I templi italici di Schiavi d’Abruzzo, Chieti 1980; La Penna S., Il santuario<br />

italico di Schiavi d’Abruzzo, I luoghi degli Dei, pp. 81-85; AA.VV., Schiavi d’Abruzzo.<br />

Verso la cima del monte, Schiavi d’Abruzzo 2001.<br />

6<br />

F. Coarelli - A. La Regina, Abruzzo - Molise, Guide archeologiche Laterza, Bari 1984, pp.<br />

127-131.<br />

7 Ocriticum. Frammenti di terra e di cielo, a c. di R. Tuteri, Sulmona 2005.


L’orientamento astronomico dei templi sannitici<br />

4) Quadri (L’Aq) 8<br />

5) Iuvanum - Montenerodomo (CH) 9<br />

6) S. Buono - Carpineto Sinello (CH) 10<br />

7) Passo Porcari - Atessa (CH) 11<br />

8) Vastogirardi (IS) 12<br />

9) Pietrabbondante (IS) 13<br />

10) Colle Rimontato - S. Giovanni in Galdo (CB) 14<br />

11) Civitella - Campochiaro (CB) 15<br />

12) S. Pietro di Cantoni - Sepino (CB) 16<br />

107<br />

8 S. Lapenna, Il tempio italico di Quadri, Sacro e natura nell’Abruzzo italico, Catalogo<br />

della mostra, a c. di A. Campanelli e A. Faustoferri, Chieti 1997, pp. 68-69.<br />

9 S. Lapenna, Iuvanum. Il santuario italico, I luoghi degli Dei. Sacro e natura<br />

nell’Abruzzo italico, Catalogo della mostra, a c. di A. Campanelli e A. Faustoferri, Chieti<br />

1997, pp. 64-66; S. Lapenna, L’acropoli iuvanense: il complesso tempio-teatro, Iuvanum.<br />

L’area archeologica, Sulmona 2006, pp. 59-66.<br />

10 A. Faustoferri, L’area sacra di Fonte S. Nicola (S. Buono - Carpineto Sinello), I luoghi<br />

degli Dei. Sacro e natura nell’Abruzzo italico, Catalogo della mostra, a c. di A.<br />

Campanelli e A. Faustoferri, Chieti 1997, pp. 77-78.<br />

11 E. Fabbricotti, Il santuario di Atessa. I luoghi degli Dei. Sacro e natura nell’Abruzzo<br />

italico, Catalogo della mostra, a c. di A. Campanelli e A. Faustoferri, Chieti 1997, p. 75.<br />

12 J.-P. Morel, Le sanctuaire de Vastogirardi (Molise) et les influences hellénistiques en<br />

Italie centrale, Hellenismus in Mittelitalien, Göttingen 1976, pp. 255 – 266; Capini S. –<br />

G. De Benedittis, Pietrabbondante. Guida agli scavi archeologici, Campobasso 2000.<br />

13 Strazzulla M.J. - Di Marco B., Il santuario sannitico di Pietrabbondante, Documenti di<br />

Antichità Italiche e Romane, I, Roma 1973; La Regina A., Pietrabbondante (s.v.) EAA,<br />

VI, pp. 160-162; La Regina A., Pietrabbondante (s.v.) EAA, II Supplemento; S. Capini,<br />

Il santuario di Pietrabbondante, Samnium. Archeologia del Molise (catalogo della mostra,<br />

Milano 1991), a c. di S. Capini e A. Di Niro, Roma 1991, pp. 113-114; Capini S. - G- De<br />

Benedittis, Pietrabbondante. Guida agli scavi archeologici, Campobasso 2000.<br />

14 A. La Regina, Il Sannio, Hellenismus in Mittelitalien, Göttingen 1976, pp. 219 – 254.<br />

15 Cfr. Capini S., Il santuario di Ercole, Campochiaro. Potenzialità di intervento sui Beni<br />

Culturali, Campobasso 1982, pp. 19-54; Capini S., Il santuario di Ercole a Campochiaro,<br />

Samnium. Archeologia del Molise (catalogo della mostra, Milano 1991), a c. di S. Capini<br />

e A. Di Niro, Roma 1991, pp. 115-119.<br />

16 M. Matteini Chiari, Il santuario italico di San Pietro di Cantoni di Sepino, Studi<br />

sull’Italia dei Sanniti, catalogo della mostra, Roma 2000, pp. 280-291; La dea, il santo


108 Gianfranco De Benedittis<br />

13) Ligures Baebiani - Circello (Macchia) (BN) 17<br />

14) Aeclanum - Mirabella Eclano (AV) 18<br />

15) Casalbore (AV) 19<br />

16) Pietravairano (CA) 20<br />

I templi del Sannio Pentro ed il loro orientamento.<br />

una terra. Materiali dallo scavo di san Pietro di Cantoni di Sepino, a c. di M. Matteini<br />

Chiari, Roma 2004.<br />

17 W. Johannowsky, Materiale di età arcaica e classica da Rufrae, S. Agata dei Goti,<br />

Circello, Casalbore, Carife, Castel Baronia, Bisaccia, Morra De Santis, Safinim, Studi in<br />

onore di Adriano La Regina per il premio I Sanniti, a c. di D. Caiazza, Piedimonte<br />

Matese 2004, pp. 285-289.<br />

18 I. Sgobbo, Mirabella Eclano. Monumenti epigrafici oschi scoperti ad Aeclanum,<br />

Notizie degli Scavi, 1930, pp. 400-411.<br />

19 G. Tocco, Atti di Taranto 1996 (1998), p. 449; R. Bonifacio, Il santuario sannitico di<br />

Casalbore e il suo materiale votivo, Italia dei Sanniti, catalogo della mostra, Roma 2000,<br />

pp. 33-35; W. Johannowsky, Ricerche sull’insediamento sannitico di Casalbore, Ostraka,<br />

10 (2001), pp. 227-239<br />

20 D. Caiazza, Mefitis Regina Pia Iovia Ceria. Primi appunti su iconografia natura competenze<br />

divinità omologhe e continuità culturale della Domina italica, Italica Ars. Studi<br />

in onore di Giovanni Colonna per il premio I Sanniti, Piedimonte Matese 2005, pp. 109-<br />

218; G. Tagliamonte, Nuove prospettive di ricerca archeologica a Pietravairano, in N.<br />

Lombardi, Teatro chiama teatro, Piedimonte Matese 2001, pp. 5-12.


L’orientamento astronomico dei templi sannitici<br />

109<br />

Ad esclusione di pochi casi 21 , l’orientamento di questi templi è<br />

sostanzialmente NW/NNW.<br />

L’equinozio d’autunno e l’orientamento dei templi sannitici.<br />

Se in qualche caso si potrebbe ipotizzare che l’orientamento abbia<br />

subito qualche forma di condizionamento dalla morfologia del sito<br />

in cui vengono costruiti, in altri, come in quello di Campochiaro,<br />

l’ingresso del tempio con orientamento opposto a quello della porta<br />

del temenos non trova altra giustificazione se non nella scelta religiosa<br />

dell’orientamento.<br />

E’ tuttavia da notare che questo tipo di orientamento è già diverso<br />

in contesti sannitici, ma di ambiente strettamente collegati con la<br />

cultura greca, come è il caso del tempio di Rossano di Vaglio, uno<br />

dei principali santuari dei Lucani; da qui proviene la maggior parte<br />

delle iscrizioni osche in grafia greca. In questo caso l’orientamento<br />

è SE.<br />

21 Il tempio di Vacri (cfr. G. F. La Torre, Il Santuario di Vacri, I luoghi degli Dei. Sacro e<br />

natura nell’Abruzzo italico, Catalogo della mostra, a c. di A. Campanelli e A. Faustoferri,<br />

Chieti 1997, pp. 54-55), a differenza degli altri è orientato a NW; in qualche caso l’orientamento<br />

potrebbe essere stato determinato da altri fattori, come la morfologia del territorio<br />

o preesistenze come è il caso di Luco dei Marsi.


110 Gianfranco De Benedittis<br />

I dati archeologici non sempre ci consentono di avere elementi<br />

per stabilire se questo orientamento sia presente anche prima del II<br />

sec. a.C., tuttavia in alcuni dei templi elencati ci sono elementi sufficienti<br />

per permetterci di ipotizzare lo stesso orientamento anche tra<br />

III e IV sec. a.C.<br />

Questa scelta rende l’attività religiosa, se rapportata all’orientamento<br />

della luce del sole, particolarmente viva durante l’equinozio d’autunno<br />

(22-23 settembre), periodo in cui inizia il viaggio dei pastori<br />

transumanti verso la Puglia, attività economica a cui il Sannio appare<br />

particolarmente legato 22 .<br />

Bibliografia.<br />

1. AA.VV., La dea, il santo una terra. Materiali dallo scavo di san<br />

Pietro di Cantoni di Sepino, a c. di M. Matteini Chiari, Roma 2004.<br />

2. AA.VV., Ocriticum. Frammenti di terra e di cielo, a c. di R.<br />

Tuteri, Sulmona 2005.<br />

3. AA.VV., Schiavi d’Abruzzo. Verso la cima del monte, Schiavi<br />

d’Abruzzo 2001.<br />

4. Aveni A.- Romano G., Orientation and Etruscan ritual. Antiquity,<br />

68 (1994), pp. 545-563.<br />

5. Bonifacio R., Il santuario sannitico di Casalbore e il suo materiale<br />

votivo, Italia dei Sanniti, pp. 33-35<br />

6. Caiazza D., Mefitis Regina Pia Iovia Ceria. Primi appunti su iconografia<br />

natura competenze divinità omologhe e continuità culturale<br />

della Domina italica, Italica Ars. Studi in onore di Giovanni<br />

Colonna per il premio I Sanniti, Piedimonte Matese 2005, pp. 109-<br />

218.<br />

7. Capini S., Il santuario di Ercole a Campochiaro, Samnium.<br />

Archeologia del Molise (catalogo della mostra, Milano 1991), a c. di<br />

22 G. De Benedittis, Considerazioni sulla transumanza


L’orientamento astronomico dei templi sannitici<br />

111<br />

S. Capini e A. Di Niro, Roma 1991, pp. 115-119.<br />

8. Capini S., Il santuario di Ercole, Campochiaro. Potenzialità di<br />

intervento sui Beni Culturali, Campobasso 1982, pp. 19-54<br />

9. Capini S., Il santuario di Pietrabbondante, Samnium. Archeologia<br />

del Molise (catalogo della mostra, Milano 1991), a c. di S. Capini e<br />

A. Di Niro, Roma 1991, pp. 113-114.<br />

10. Capini S. – G. De Benedittis, Pietrabbondante. Guida agli scavi<br />

archeologici, Campobasso 2000.<br />

11. Carpineto A., I templi italici di Schiavi d’Abruzzo, Chieti 1980<br />

12. Cerchiai L., Acque, grotte e dei: i santuari indigeni nell’Italia<br />

meridionale, OCNUS, 7, 1999, pp. 205-222.<br />

13. Coarelli F. - La Regina A., Abruzzo - Molise, Guide archeologiche<br />

Laterza, Bari 1984, pp. 127-131.<br />

14. Coarelli F., I santuari del Lazio in età repubblicana, Roma 1987.<br />

15. G. De Benedittis, Considerazioni sulla transumanza, I Georgofili<br />

- Quaderni, 2001 - V, pp. 19-24.<br />

16. Doxiadis C.A., Tempelorieterung (s.v.), Pauli Wissowa, suppl.<br />

VII, 1950, 1283 - 1293.<br />

17. Fabbricotti E., Il santuario di Atessa. Sacro e natura<br />

nell’Abruzzo italico, Catalogo della mostra, a c. di A. Campanelli e<br />

Faustoferri A., Chieti 1997, p. 75.<br />

18. Faustoferri A., L’area sacra di Fonte S. Nicola (S. Buono -<br />

Carpineto Sinello), I luoghi degli Dei. Sacro e natura nell’Abruzzo<br />

italico, Catalogo della mostra, a c. di A. Campanelli e A. Faustoferri,<br />

Chieti 1997, pp. 77-78.<br />

19. Frothingham A.L., Ancient Orientation Unveiled, part I,<br />

Archaeological Institute of America, XXI (1917), 55-76.<br />

20. Frothingham A.L., Ancient Orientation Unveiled, part II, Etruria<br />

and Rome, Archaeological Institute of America, XXI (1917), 55-76.<br />

21. Frothingham A.L., Ancient Orientation Unveiled, part III, The<br />

left as the place of honor in Roman and Christian art, Archaeological<br />

Institute of America, XXI (1917), 55-76.<br />

22. Frothingham A.L., Ancient Orientation Unveiled, part IV, The


112 Gianfranco De Benedittis<br />

cult of the north, Archaeological Institute of America, XXI (1917),<br />

55-76.<br />

23. Johannowsky W., Materiale di età arcaica e classica da Rufrae,<br />

S. Agata dei Goti, Circello, Casalbore, Carife, Castel Baronia,<br />

Bisaccia, Morra De Santis, Safinim, Studi in onore di Adriano La<br />

Regina per il premio I Sanniti, a c. di D. Caiazza, Piedimonte Matese<br />

2004, pp. 285-289.<br />

24. Johannowsky W., Ricerche sull’insediamento sannitico di<br />

Casalbore, Ostraka, 10 (2001), pp. 227-239<br />

25. La Regina A., Il Sannio, Hellenismus in Mittelitalien, Göttingen<br />

1976, pp. 219 - 254.<br />

26. La Regina A., Pietrabbondante (s.v.), Enciclopedia dell’Arte<br />

Antica, II Supplemento.<br />

27. La Regina A., Pietrabbondante (s.v.) Enciclopedia dell’Arte<br />

Antica, VI, pp. 160-162.<br />

28. La Regina A., I Sanniti, Italia omnium terrarum parens, La<br />

civiltà degli Enotri, Choni, Ausoni, Sanniti, Lucani, Brettii, Sicani,<br />

Siculi, Elimi, Milano 1989, pp. 301-434.<br />

29. La Torre G. F., Il Santuario di Vacri, I luoghi degli Dei. Sacro e<br />

natura nell’Abruzzo italico, Catalogo della mostra, a c. di A.<br />

Campanelli e A. Faustoferri, Chieti 1997, pp. 54-55.<br />

30. Lapenna S., Il santuario italico di Schiavi d’Abruzzo, I luoghi<br />

degli Dei, Sacro e natura nell’Abruzzo italico, Catalogo della<br />

mostra, a c. di A. Campanelli e A. Faustoferri, Chieti 1997, pp. 81-<br />

85.<br />

31. Lapenna S., Il tempio italico di Quadri, I luoghi degli Dei, Sacro<br />

e natura nell’Abruzzo italico, Catalogo della mostra, a c. di A.<br />

Campanelli e A. Faustoferri, Chieti 1997, pp. 68-69.<br />

32. Lapenna S., Iuvanum. Il santuario italico, I luoghi degli Dei,<br />

Sacro e natura nell’Abruzzo italico, Catalogo della mostra, a c. di<br />

A. Campanelli e A. Faustoferri, Chieti 1997, pp. 64-66<br />

33. Lapenna S., L’acropoli iuvanense: il complesso tempio-teatro,<br />

Iuvanum. L’area archeologica, Sulmona 2006, pp. 59-66.


L’orientamento astronomico dei templi sannitici<br />

113<br />

34. Matteini Chiari M., Il santuario italico di San Pietro di Cantoni<br />

di Sepino, Studi sull’Italia dei Sanniti, catalogo della mostra, Roma<br />

2000, pp. 280-291<br />

35. Morel J.-P., Le sanctuaire de Vastogirardi (Molise) et les influences<br />

hellénistiques en Italie centrale, Hellenismus in Mittelitalien,<br />

Göttingen 1976, pp. 255 - 266.<br />

36. Nissen H., Orientation: Studien zur Geschichte der Religion,<br />

Berlin 1906.<br />

37. Nissen H., Das Templum, Antiquarische Untersuchungen, Berlin<br />

1869.<br />

38. Ruggeri F., Il tempio e le stelle. Analisi degli orientamenti di<br />

templi e santuari osco-sanniti, in Mensura Caeli. Territorio, città,<br />

architetture, strumenti, a cura di M. Incerti, c.s.<br />

39. Salt A.M., The astronomical orientation of ancient greek temples,<br />

PloS ONE 4 (11), pp. 1-4.<br />

40. Sgobbo I., Mirabella Eclano. Monumenti epigrafici oschi scoperti<br />

ad Aeclanum, Notizie degli Scavi, 1930, pp. 400-411.<br />

41. Strazzulla M.J. - Di Marco B., Il santuario sannitico di<br />

Pietrabbondante, Documenti di Antichità Italiche e Romane, I,<br />

Roma 1973.<br />

42. Tagliamonte G., Nuove prospettive di ricerca archeologica a<br />

Pietravairano, in N. Lombardi, Teatro chiama teatro, Piedimonte<br />

Matese 2001, pp. 5-12.<br />

43. Thulin C.O., Die Etruschische Disciplin, Gottingen 1906-1909.<br />

44. Tocco G., Atti di Taranto 1996 (1998), p. 449.<br />

45. Weinstock S., Martianus Capella and the Cosmic System of the<br />

Etruscans, Journal of Roman Studies, XXXVI (1946), pp. 101-129.

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