Libera - Associazione Generale Cooperative Italiane
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<strong>Libera</strong><br />
cooperazione<br />
Mensile di informazione<br />
dell’<strong>Associazione</strong> <strong>Generale</strong><br />
delle <strong>Cooperative</strong> <strong>Italiane</strong> AGCI<br />
<strong>Libera</strong> Cooperazione Anno XIII – Nuova Serie<br />
N. 90– Giugno 2011<br />
Registrazione n. 227/1997 del 24.04.1997<br />
Pubblicazione mensile - Distribuzione gratuita -<br />
Poste <strong>Italiane</strong> SpA Spedizione in Abbonamento<br />
postale D.L. 353/2003 (conv. in L. 27.02.2004<br />
n. 46) Art. 1 comma 1 DCB - ROMA<br />
“ESEMPLARE FUORI COMMERCIO PER IL DEPOSITO<br />
LEGALE AGLI EFFETTI DELLA LEGGE 15 APRILE 2004<br />
N° 106 (ART. 10 DEL DPR N.252)”<br />
Editore<br />
<strong>Associazione</strong> <strong>Generale</strong> delle <strong>Cooperative</strong> <strong>Italiane</strong><br />
via Angelo Bargoni 78 - 00153 Roma<br />
Direttore<br />
Rosario Altieri<br />
Direttore responsabile<br />
Raffaella De Rosa<br />
Collaboratori<br />
Raffaella De Rosa, Filippo Turi<br />
Hanno collaborato a questo numero<br />
Giovanni Conti jr, Virna Conti, Gabriele Nardini,<br />
Marieli Ruini, Fabiano Spera<br />
Segreteria di redazione<br />
Stefano Pasqualini tel. 06.58327214<br />
Stampa<br />
I.F. Chitarrini Sas - Centro Stampa - Roma<br />
Redazione e Amministrazione<br />
via Angelo Bargoni 78 - 00153 Roma<br />
tel. 06.58328342 - fax 06.58328350<br />
info@agci.it - www.agci.it<br />
Finito di stampare Giugno 2011<br />
Pubblicazione mensile - Distribuzione gratuita - Poste <strong>Italiane</strong> SpA -<br />
Spedizione in Abbonamento postale D.L. 353/2003<br />
(conv. in L. 27.02.2004 n. 46) art. 1 comma 1 DCB - ROMA<br />
Sommario<br />
Editoriale<br />
AGCI: la cooperazione in primo piano<br />
nella costruzione della crescita economica,<br />
sociale ed etico-imprenditoriale<br />
del Paese<br />
Archivio storico-culturale<br />
I moti del 1830-31<br />
Modena, Bologna e le Legazioni<br />
pontificie<br />
Il Governo delle Province unite<br />
Giovanni Andrea Carnovali<br />
Attualità<br />
La Cooperazione per una società<br />
“conviviale”<br />
CFI: 25 anni a servizio dell’occupazione<br />
attraverso la creazione di impresa<br />
<strong>Associazione</strong><br />
IV Congresso Nazionale AGCI Solidarietà<br />
Il Consorzio Nazionale Meuccio Ruini<br />
Appuntamenti<br />
Dalle Regioni<br />
Giugno 2011<br />
Congresso Regionale AGCI Campania<br />
Congresso Regionale AGCI FVG<br />
Congresso Regionale AGCI Umbria<br />
Congresso Regionale AGCI Veneto<br />
Congresso Regionale AGCI Sicilia<br />
Congresso Regionale AGCI Sardegna<br />
Assemblea Congressuale AGCI Marche<br />
Congresso Regionale AGCI Calabria<br />
Congresso Regionale AGCI Molise<br />
Congresso Provinciale AGCI Foggia<br />
Formazione<br />
Nuovo Avviso Fon.Coop per le Coop<br />
in crisi<br />
AGCI
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Giugno 2011<br />
2 Editoriale<br />
AGCI: la cooperazione in primo piano nella costruzione della crescita<br />
economica, sociale ed etico-imprenditoriale del Paese<br />
di Rosario Altieri<br />
Siamo all’ultimo appuntamento mensile prima della XXII<br />
Assemblea Congressuale che AGCI terrà nei giorni 21 e 22<br />
giugno 2011 e l’occasione mi sembra opportuna per fermarmi<br />
a ricordare alcuni momenti di questi ultimi tre anni<br />
che ho avuto modo di vivere molto intensamente e, grazie<br />
a tutti voi, anche con una umanità che mai avrei potuto<br />
immaginare si potesse provare con tanta passione.<br />
Lo dirò anche nella relazione con la quale sarà aperto il<br />
dibattito, l’AGCI che arriva a questo appuntamento è una<br />
<strong>Associazione</strong> notevolmente diversa da quella che è stata<br />
consegnata a questo gruppo dirigente nel giugno del<br />
2008.<br />
Già quella era una associazione di assoluto rispetto, con<br />
un numero consistente di cooperative aderenti, con dei<br />
dirigenti certamente all’altezza del compito e con un’attenzione<br />
a quella che si definisce una gestione rivolta al<br />
contenimento dei costi, cosa che è sempre opportuno<br />
fare.<br />
A quel gruppo dirigente va riconosciuto il merito di avere<br />
lasciato una situazione dalla quale non è stato difficile<br />
ripartire per la realizzazione del programma affidata alla<br />
nuova governance che è stata investita di una responsabilità<br />
notevole, visti gli ambiziosi obiettivi ad essa consegnati.<br />
Ci è stato chiesto di continuare sulla strada del rigore circa<br />
l’utilizzo delle risorse dell’<strong>Associazione</strong>; e ci è stato anche<br />
chiesto di avviare un progetto di consolidamento e di<br />
rilancio della sua attività in grado di recuperare alcuni<br />
ritardi accumulati nel passato più o meno recente.<br />
Abbiamo operato seguendo il mandato conferitoci, con<br />
molta attenzione ed abbiamo sempre avuto, prima di<br />
assumere qualunque importante decisione, la cura di verificare<br />
la compatibilità e la coerenza delle iniziative da<br />
intraprendere con il programma scaturito dal Congresso<br />
del 2008, insieme alla sostenibilità economica.<br />
Abbiamo, ulteriormente rafforzato la solidità del bilancio<br />
economico; abbiamo rivisitato l’assetto e la funzionalità<br />
dei servizi; abbiamo affidato una responsabilità proprio<br />
per il funzionamento dei servizi, attraverso la nomina di<br />
un direttore; abbiamo lanciato una campagna di promo-<br />
<strong>Libera</strong><br />
zione dell’<strong>Associazione</strong> e della sua immagine, attraverso il<br />
recupero della nostra identità e la pubblicizzazione delle<br />
eccellenze nella sua rappresentanza, a cominciare dal suo<br />
primo presidente, Meuccio Ruini; abbiamo avviato una<br />
azione a tutto campo tesa a posizionare AGCI quale interlocutore<br />
affidabile, propositivo e responsabile, nell’espletamento<br />
dei suoi compiti istituzionali; abbiamo avviato<br />
una nuova stagione di relazioni associative, a partire dalla<br />
effettiva ripresa, dal rafforzamento e dal consolidamento<br />
dei rapporti con Confcooperative e con Legacoop.<br />
Abbiamo curato, con particolare attenzione, la presenza<br />
di AGCI nelle associazioni internazionali di rappresentanza<br />
della cooperazione, tanto in Europa con la nostra presenza<br />
in <strong>Cooperative</strong>s Europe e nelle associazioni europee<br />
di settore, quanto in ambiti extraeuropei, come<br />
l’Intrenational <strong>Cooperative</strong> Alliance (ICA).<br />
Abbiamo dato impulso alla organizzazione dei servizi,<br />
ampliandoli in tutti gli ambiti, dai quali fino ad ora eravamo<br />
assolutamente fuori.<br />
Si presenta all’Assemblea congressuale del giugno 2011<br />
una associazione radicalmente diversa rispetto a quella di<br />
tre anni fa, una associazione dinamica, una associazione<br />
propositiva, una associazione interlocutrice convinta e<br />
convincente, una associazione con forti radici nel passato;<br />
altrettanto fortemente radicata nel presente, nel quale è<br />
chiamata a svolgere un ruolo da protagonista; ma, anche,<br />
proiettata con convinzione nel futuro del quale si candita<br />
a scrivere molte pagine importanti in grado di posizionare<br />
la cooperazione in primo piano nella costruzione della crescita<br />
dell’economia e, con essa, della crescita dell’intera<br />
società.<br />
Una crescita economica, una crescita sociale, una crescita<br />
dell’etica imprenditoriale, una crescita dei valori e degli<br />
ideali che dovranno, sempre, rappresentare il punto di<br />
riferimento, il faro al quale guardare per ogni nostro pensiero,<br />
per ogni nostra azione, per ogni compito che siamo<br />
chiamati a svolgere.<br />
I motivi ricorrenti della nostra missione istituzionale di<br />
questi tre anni sono stati: unità, crescita, attenzione agli<br />
interessi rappresentati; ognuno di questi termini hanno<br />
cooperazione
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rappresentato e rappresentano impegni imprescindibili ai<br />
quali mai si può e si deve venire meno.<br />
L’unità, quella tra le tre principali centrali cooperative,<br />
l’abbiamo pensata, l’abbiamo riflettuta, l’abbiamo perseguita<br />
ed infine l’abbiamo avviata. Dico l’abbiamo avviata<br />
perché per noi, così come per le nostre due alleate, il 27<br />
gennaio 2011 rappresenta non un punto di arrivo ma un<br />
punto di partenza per raggiungere livelli di unità sempre<br />
più importanti.<br />
Ciò che abbiamo fatto e ciò che faremo è stato reso possibile<br />
e sarà possibile grazie alla condivisione registrata,<br />
anche, in Confcooperative e Legacoop.<br />
La crescita è uno degli obiettivi al quale diamo il massimo<br />
dell’impegno perché crediamo che alla base del lavoro di<br />
ognuno di noi ci sia una ragione più importante rispetto<br />
alle altre: puntare alla propria crescita, far crescere insieme<br />
a se stessi i soggetti che si rappresentano, la realtà che ci<br />
è vicina, le imprese che ci hanno gratificato e ci gratificano<br />
con la loro adesione.<br />
La crescita propria e di chi si rappresenta la si realizza nella<br />
quotidiana azione di rappresentanza e di tutela degli interessi<br />
legittimi che questi ultimi esprimono, interessi che<br />
bisogna sempre rappresentare con giudizio, con moderazione,<br />
con responsabilità ed in costante coerenza tra la<br />
rivendicazione degli interessi che si rappresentano e l’attenzione<br />
a quelli più generali.<br />
Questo in sintesi è quanto fatto negli ultimi tre anni e le<br />
<strong>Libera</strong> <strong>Libera</strong><br />
Giugno 2011<br />
cooperazione<br />
cooperazione<br />
Editoriale 3<br />
motivazioni che hanno mosso le attività da noi svolte. Nel<br />
prossimo triennio coloro i quali saranno chiamati a guidare<br />
l’associazione mi auguro vogliano continuare sulla strada<br />
intrapresa.<br />
Occorrerà disegnare nuovi obiettivi, occorrerà individuare<br />
nuove sfide, occorrerà perseguire nuove mete; tutte protese<br />
ad affiancare le cooperative aderenti nelle loro difficoltà<br />
quotidiane, ad assisterle nelle varie fasi, ad accudirle<br />
nelle loro esigenze.<br />
Sarà una sfida sempre più difficile, ma anche sempre più<br />
stimolante, per una serie di ragioni tra le quali un contesto<br />
competitivo sempre più difficile e complicato.<br />
Prima che si chiuda il triennio e si apra il sipario sulla XXII<br />
Assemblea congressuale del prossimo giugno voglio<br />
cogliere l’occasione di rivolgere da queste pagine un ringraziamento<br />
sentito a tutti gli amici del gruppo dirigente<br />
che mi ha collaborato in questa esperienza esaltante che<br />
mi è stato dato di vivere, il direttore, tutto il personale, per<br />
il supporto ricevuto e la professionalità con cui ciascuno<br />
ha svolto il proprio compito.<br />
Un ringraziamento altrettanto sentito alle cooperative che<br />
da tempo hanno scelto di aderire ad AGCI, a quelle che lo<br />
hanno fatto più di recente. Sono esse che ci consentono<br />
di poter vantare la nostra rappresentatività e ci infondono<br />
entusiasmo e voglia di superare continuamente i nostri<br />
limiti.<br />
Un grazie di cuore.
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Giugno 2011<br />
4 Dalle Regioni<br />
XII Congresso Regionale di AGCI Campania<br />
“Oltre la crisi per la democrazia economica: proposte e<br />
progetti delle cooperative della Campania” questo, il<br />
tema su cui ci si è confrontati lo scorso 13 maggio al XII congresso<br />
di AGCI Campania presso la CCIAA di Napoli. I lavori<br />
sono stati presieduti dal vice presidente di AGCI Nazionale<br />
Carlo Scarzanella e per l’AGCI erano presenti: il presidente<br />
Nazionale Rosario Altieri, il direttore Nazionale Filippo Turi,<br />
Marino Ianni presidente AGCI Lazio, Francesco Capocasale<br />
presidente AGCI Calabria, Massimo Mota presidente General<br />
Fond, Giorgio Brunelli presidente Banca AGCI. Oltre agli esponenti<br />
dell’<strong>Associazione</strong> hanno partecipato, portando i loro<br />
saluti, anche rappresentanti delle istituzioni e del mondo<br />
cooperativo quali: Severino Nappi assessore al lavoro, formazione<br />
e orientamento professionale della regione Campania,<br />
Maurizio Maddaloni presidente CCIAA di Napoli, Lina Lucci<br />
segretario generale della Cisl Campania, Vanda Spoto presidente<br />
Legacoop Campania e Ferdinando Flagello presidente<br />
Confco operative Napoli. Il presidente regionale AGCI<br />
Campania uscente e poi riconfermato, Gian Luigi De Gregorio,<br />
nella sua relazione politico programmatica ha espresso forte<br />
preoccupazione non solo per la situazione economica del<br />
nostro Paese ma soprattutto per la regione Campania dove<br />
manca: «una vera e propria politica di sviluppo. Non è con una<br />
politica di tagli indiscriminati che si riesce a fare sviluppo, ma<br />
solo attraverso una politica di programmazione che reperisca<br />
risorse per gli investimenti produttivi. In Campania si registra<br />
non solo un differenziale quantitativo, ma anche e soprattutto<br />
strutturale tra il sistema economico nazionale e quello delle<br />
altre regioni del Mezzogiorno». Riguardo alla cooperazione ha<br />
affermato che essa, in questa situazione di crisi, può rappresentare<br />
: «un punto cerniera, è una forma d’impresa che nei<br />
momenti di difficoltà riesce a dare un contributo consistente<br />
anche per la felice combinazione del capitale e del lavoro nelle<br />
stesse mani. Essa può e deve svolgere un ruolo importante<br />
affinché si sviluppi quella tanto auspicata democrazia economica.<br />
Forse la chiave di svolta sta proprio nella parola cooperazione<br />
che è partecipazione con altri all’esecuzione di un lavoro,<br />
per il conseguimento di un fine. La soluzione può essere a<br />
portata di mano, dobbiamo solo fare bene il nostro mestiere,<br />
fare i cooperatori che per molti diventa poi missione». Le conclusioni<br />
sono state affidate al presidente Nazionale Altieri che<br />
partendo dalla relazione di De Gregorio, approvandone i contenuti,<br />
ha ribadito nel proprio intervento come i problemi della<br />
<strong>Libera</strong><br />
Campania quali disoccupazione e illegalità, sono gli stessi<br />
dell’Italia, ma ciò che distingue la Campania e sul quale è<br />
necessario intervenire quanto prima, è la frequenza con la<br />
quale essi si verificano, questa è molto più forte che altrove.<br />
Alla fine dei lavori sono stati elletti i nuovi consiglieri e il collegio<br />
dei revisori. Gli eletti del consiglio direttivo sono: Rosario<br />
Altieri, Gian Luigi De Gregorio, Raffaele Ambrosio, Ruggero<br />
Ambrosio, Massimo Ambrosio, Pasquale Bello, Alfredo<br />
Biancardi, Carlo Boccia, Armando Buonuomo, Antonio Burzo,<br />
Salvatore Burzo, Aldo Carbone, Enrico Casola, Giuseppina<br />
Colosimo, Antonio Costantino, Paolo De Asmundis, Roberto<br />
De Rosa, Giuseppe Facchino, Gabriele Fasano, Angela Ferrara,<br />
Carmine Ferro, Angelo Genovese, Agostino La Rana, Antonio<br />
Minichini, Assunta Pisapia, Adriana Romano, Antonio Russo<br />
Guardo, Gerardo Sica, Roberto Sorriento, Stefano Sorriento,<br />
Felice Volpe. Per il collegio dei revisori: Giovanni Reale,<br />
Vincenzo Russo, Antonio Izzo.<br />
cooperazione
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<strong>Libera</strong><br />
IX Congresso Regionale di AGCI Friuli Venezia Giulia<br />
Si è svolto presso il Meeting Point San Marco di Palmanova (UD), lo<br />
scorso 21 maggio, il IX Congresso regionale di AGCI Friuli Venezia<br />
Giulia. Dopo l’insediamento della presidenza dell’As semblea, i lavori<br />
si sono aperti con la relazione politico programmatica del presidente<br />
regionale uscente e poi riconfermato Adino Cisilino che, nel<br />
suo intervento, ha sottolineato come: «il modello cooperativo è,<br />
ormai, accreditato quale elemento portante dell’economia locale,<br />
avendo rimarcato anche il proprio ruolo anticiclico durante gli ultimi<br />
anni di crisi generalizzata». Il presidente regionale di AGCI FVG<br />
riguardo all’Alleanza delle <strong>Cooperative</strong> giudicata, “l’unica via per<br />
costruire un’unica casa”, ha affermato che bisogna: «privilegiare la<br />
costruzione di sempre più numerose piattaforme di azioni comuni,<br />
preventivamente discusse su terreni specifici e concreti, ben individuati,<br />
anche attraverso l’utilizzo di strumenti unitari che tutelino,<br />
però, meccanismi di rappresentatività soprattutto qualitativa oltre<br />
che quantitativa». Infine ha concluso il suo intervento dichiarando<br />
che il principale obiettivo in un futuro ormai prossimo è quello di:<br />
«fornire alle coop aderenti strumenti e servizi idonei a far fronte a<br />
un mercato sempre più diversificato e globale, che le renda in grado<br />
di elevare il tasso d’imprenditorialità e di assicurare un adeguamento<br />
in tempo reale alle evoluzioni del contesto socio-economico di<br />
loro riferimento. Obiettivo di questo congresso deve essere anche<br />
quello di gettare le fondamenta per la ricostruzione di un rapporto<br />
più stretto, una realtà più sentita tra tutte le Associate in moda da<br />
stimolare un lavoro di squadra in grado di amplificare i risultati». I<br />
temi della relazione di Cisilino, sono stati poi ripresi dal presidente<br />
della Regione Veneto Renzo Tondo che, intervenendo all’assise, ha<br />
dichiarato: «sono tempi in cui le divisioni e i personalismi non ci<br />
Congresso Regionale di AGCI Umbria<br />
“L’Umbria che cambia, il ruolo della cooperazione” questo, il<br />
tema dell’Assemblea congressuale di AGCI Umbria svoltasi lo<br />
scorso 10 maggio presso la Sala Conferenze della Camera di<br />
Commercio di Terni. Il responsabile regionale e confermato poi<br />
presidente regionale di AGCI Umbria, Fabio Vallorini, dopo aver<br />
salutato i cooperatori presenti, i delegati e le autorità istituzionali,<br />
ha esposto la sua relazione politico programmatica. Nella<br />
relazione ha affermato che: «nonostante le difficoltà iniziali di<br />
rimettere in moto la macchina organizzativa e politica, abbiamo<br />
comunque registrato la crescita delle adesioni e siamo presenti<br />
in tutti i settori, compresa la novità di una cooperativa primogenita<br />
in Italia nel settore assicurativo. Abbiamo condiviso e sottoscritto<br />
le idee guida di “Alleanza per l’Umbria” ritenendo tale<br />
scelta la via idonea per concretizzare, con la concertazione, le<br />
<strong>Libera</strong><br />
cooperazione<br />
Giugno 2011<br />
cooperazione<br />
Dalle Regioni 5<br />
sono concessi, dobbiamo guardare<br />
ai pilastri di una politica<br />
comune. Ogni crisi lascia delle<br />
opportunità e questa regione ha<br />
un tessuto economico in grado<br />
di coglierle. Chi ha intrinseco il<br />
valore della mutualità, come le<br />
cooperative, sa che la salvezza<br />
non piove dall’alto, ma che serve<br />
rimboccarsi le maniche e esprimere<br />
la propria auto-responsabilità».<br />
Ai lavori congressuali sono intervenuti<br />
anche il presidente regionale di Unioncamere, Antonio<br />
Paoletti, il coordinatore dell’Alleanza delle <strong>Cooperative</strong> del F.V.G.,<br />
Franco Bosio, il presidente di Legacoop del F.V.G., Enzo Gasparutti,<br />
il presidente dell’ente Friuli nel Mondo, Mario Toros, il presidente de<br />
“La Quiete” di Udine, Aldo Gabriele Renzulli, il presidente del -<br />
l’Autorità di vigilanza sui sevizi idrici, Lucio Cinti. Le conclusioni sono<br />
state affidate al presidente Nazionale di AGCI, Rosario Altieri, che si<br />
è soffermato sulle origini dell’<strong>Associazione</strong> sostenendo che: «vanta<br />
una storia e un’identità importanti che rappresentano un valore per<br />
l’Alleanza delle <strong>Cooperative</strong>. Non è una contraddizione, ma un elemento<br />
arricchente del percorso che abbiamo appena avviato.<br />
Sappiamo dove vogliamo arrivare: alla riunificazione del movimento<br />
cooperativo, superando quella visione basata su ideologie che in<br />
una società, come quella attuale, post-ideologica non possono più<br />
rimanere».<br />
condizioni idonee per far uscire la regione dalla crisi ed attuare<br />
le politiche di sviluppo individuate. Affinché ciò avvenga è<br />
necessario che ognuno nel ruolo che gli appartiene, svolga la<br />
propria parte nell’interesse della collettività regionale». Tra le<br />
autorità presenti all’assise regionale ricordiamo: il consigliere<br />
regionale Eros Brega, il presidente della Giunta regionale umbra<br />
Catiuscia Marini, il presidente della provincia di Terni Feliciano<br />
Polli, il presidente regionale di Legacoop Umbria Alessandra<br />
Garavani, il direttore di Confcooperative Umbria Lorenzo<br />
Mariani, per il comune di Terni l’assessore Sandro Piermarti e il<br />
presidente della Camera di Commercio di Terni Enrico Cipiccia.<br />
Per l’AGCI erano presenti Eugenio De Crescenzo Coordinatore<br />
Nazionale di AGCI Solidarietà e il presidente Nazionale Altieri al<br />
quale sono state affidate le conclusioni dell’Assemblea.
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Giugno 2011<br />
6 Dalle Regioni<br />
Congresso Regionale di AGCI Veneto<br />
Lo scorso 14 maggio si è svolto a Padova, presso<br />
la Sala Convegni della CCIAA, il Congresso regionale<br />
di AGCI Veneto. Oltre alla presenza di numerose<br />
cooperative associate, per l’AGCI erano presenti<br />
il presidente Nazionale Rosario Altieri, il vice<br />
presidente Nazionale Carlo Scarzanella, il direttore<br />
Nazionale Filippo Turi, il presidente di AGCI<br />
Marche Stefano Burattini, il presidente di Banca<br />
AGCI Giorgio Brunelli. Tra le autorità istituzionali<br />
che hanno partecipato all’assise ricordiamo: il vice<br />
presidente della CCIAA Fernando Zilio, l’on.<br />
Antonio Cancian, l’on. Settimo Gottardo, l’on.<br />
Giustina Mistrello Destro, l’assessore regionale al<br />
turismo e commercio estero Marino Finozzi, il<br />
capo dipartimento regionale direzione industria<br />
Michele Pelloso, il vice sindaco di Padova Ivo Rossi,<br />
per Confcooperative Bruno Gestori e Francesco<br />
Brunello, per Legacoop Gianfranco Lucatello, per<br />
l’Unci Paolo Galligioni, per Federclaai Francesco Peraro e<br />
Maria Luigia Faggion e per Confservizi Nicola Mazzonetto.<br />
La presidente regionale uscente e poi riconfermata, Olga<br />
Pegoraro nella sua relazione politico programmatica ha<br />
sottolineato che, nonostante il momento di crisi, la regione:<br />
«ci è stata e ci è vicina, grazie alla bontà delle strategie<br />
di fondo e all’impegno dei singoli assessori che sempre si<br />
<strong>Libera</strong><br />
sono mostrati sensibili nei nostri confronti comprendendo<br />
come la cooperazione, con il suo impatto sul PIL regionale,<br />
rappresenti una forza da tenere nella dovuta considerazione,<br />
cosa peraltro riscontrabile nei numeri della produzione<br />
e nella salvaguardia dei posti di lavoro». Inoltre ha ricordato<br />
brevemente alcune tappe salienti dell’operato di AGCI<br />
Veneto in questi ultimi anni come: «il buon rapporto con le<br />
regioni finitime, Friuli Venezia Giulia ed Alto Adige in<br />
primis; la partecipazione ad iniziative unitarie con le altre<br />
Associazioni del movimento cooperativo; ad es.<br />
Coopersvilup po, Coopform, Centro Studi per la<br />
Cooperazione; i progetti di Marketing territoriale; il<br />
Coordinamento per le pari opportunità; le azioni comuni<br />
con le altre Associazioni territoriali, anche in riferimento<br />
alle presenze nei Consigli Camerali; AGCI Veneto si è impegnata<br />
nei Tavoli di concertazione sull’Innovazione e la<br />
Formazione nell’ambito dei distretti produttivi all’interno<br />
della Conferenza Regionale sulle dinamiche del lavoro e<br />
dell’Occupazione».<br />
Gli eletti al Consiglio regionale sono stati: Olga Pegoraro,<br />
Delio Padovani, Gianni Stival, Terenzio Zanini, Piergiorgio<br />
Agostani, Gianpaolo Berardi, Giancarlo Brunello, Federico<br />
Marcon, Maurizio Mastelli, Stefania Mernone, Sandra<br />
Miotto, Enzo Sartorello, Antonio Vellica, Giuseppe Zagolin,<br />
Giorgio Caramella, Gianluca Melega.<br />
cooperazione
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XIII Congresso Regionale di AGCI Sicilia<br />
Lo scorso 14 giugno si è svolto a Palermo, presso<br />
l’hotel Villa Igea Hilton, il XIII Congresso regionale<br />
di AGCI Sicilia. All’evento erano presenti numerose<br />
cooperative associate, rappresentanti delle istituzioni<br />
e dell’ AGCI. Il tema di questo appuntamento<br />
è stato “I valori della cooperazione per<br />
costruire il futuro”. Un tema quanto mai attuale<br />
ha sostenuto nella sua relazione programmatica,<br />
il presidente uscente e poi riconfermato,<br />
Michele Cappadona affermando: «negli ultimi<br />
anni, a fronte della grave crisi che ha investito l’intera<br />
economia occidentale portando alla chiusura<br />
di diverse aziende e all’aumento della disoccupazione,<br />
si parla tanto dell’ingresso dei lavoratori nei consigli<br />
d’amministrazione delle aziende, ebbene, cos’altro è la<br />
cooperazione se non, per usare le parole di Giuseppe<br />
Mazzini, lo strumento con il quale lavoro e capitale risiedono<br />
nelle stesse mani? Solidarietà, equità, auto-organizzazione,<br />
autoresponsabilizzazione, partecipazione: sono queste<br />
alcune delle parole chiavi della cooperazione. I valori<br />
della cooperazione si sono dimostrati dei solidi pilastri nel<br />
momento della tempesta ed è su questi pilastri che l’AGCI<br />
deve continuare a lavorare per costruire un futuro dove le<br />
distanze tra i primi e gli ultimi siano sempre più ridotte e in<br />
VIII Congresso Regionale di AGCI Sardegna<br />
Lo scorso 3 giugno, presso l’Hotel Holiday Inn di Cagliari, si è svolto<br />
l’ottavo Congresso regionale di AGCI Sardegna. Erano presenti<br />
i rappresentanti di 78 cooperative associate e il presidente<br />
Nazionale di AGCI, Rosario Altieri. Al termine della relazione programmatica<br />
del presidente regionale uscente e poi riconfermato,<br />
Sergio Cardia, hanno preso la parola: l’on. Amalia Schirru, l’on.<br />
Gianpaolo Diana, Paolo Mureddu assessore ai lavori pubblici della<br />
provincia di Cagliari, Alessandro Assiero per l’assessorato dell’agricoltura<br />
regione Sardegna, e alcuni presidenti delle associazioni<br />
territoriali AGCI. Quasi tutti gli interventi hanno richiamato la gravità<br />
della crisi economica, condividendo la relazione del presidente<br />
Cardia che ha evidenziato tre punti di maggiore criticità: la<br />
mancata spesa delle risorse disponibili, l’eccesso di burocrazia, la<br />
mancanza di un progetto di sviluppo per la Sardegna. Sono stati<br />
inoltre espressi giudizi positivi sul ruolo svolto da AGCI Sardegna<br />
nei tre anni passati, testimoniati dalla soddisfacente crescita delle<br />
adesioni registrate in tutto il territorio regionale. Inoltre durante<br />
gli interventi sono stati evidenziati alcuni punti sui quali concen-<br />
<strong>Libera</strong><br />
cooperazione<br />
<strong>Libera</strong><br />
Giugno 2011<br />
cooperazione<br />
Dalle Regioni 7<br />
cui la crescita economica vada di pari passo con quella<br />
sociale».<br />
Inoltre, riguardo allo stato di salute dell’<strong>Associazione</strong> siciliana,<br />
ha dichiarato che: «ben 669 cooperative si sono aggiunte<br />
dal 2005 ad oggi. Un vero e proprio boom che ha portato<br />
a 31 mila il numero dei soci e ad un fatturato che nel<br />
2010 ha raggiunto quasi i 500 milioni di euro. Numeri che<br />
mostrano con chiarezza il peso crescente assunto<br />
dall’<strong>Associazione</strong> nell’economia e nel tessuto sociale<br />
dell’Isola». Le conclusioni dei lavori sono state affidate al<br />
presidente Nazionale di AGCI Rosario Altieri.<br />
trare l’attività del prossimo triennio e riguardano: il potenziamento<br />
dei servizi generali, il sostegno nell’accesso al credito e la condivisione<br />
del processo unitario tra le centrali cooperative.<br />
Gli eletti alla presidenza regionale sono: Giovanniangelo Loi,<br />
Valentino Rocchi, Gianfranco Panai, Michele Fiori. Al Consiglio<br />
regionale sono stati eletti: Sergio Cardia, Giovanniangelo Loi,<br />
Cesare Pintus, Valentino Rocchi, Marco Pau, Beniamino Mallica,<br />
Rosaria Martis, Maria Grazia Peis, Alberto Pisceddu, Enrico Ferru,<br />
Salvatore Caboni, Fausto Pedrazzini, Carlo Matzeu, Carlo Orgiu,<br />
Augusto Mantega, Elisa Manunza, Milva Nieddu, Gianni Pintus,<br />
Franco Masala, Gianni Serrenti, Gianfranco Panai, Giuseppe<br />
Chinni, Carla Pazzola, Giovanni Campus, Pasquale Brau, Manuela<br />
Salis, Tonino Dessena, Ferruccio Caneo, Michele Fiori, Angelo<br />
Crasta, Lucia Deiana, Giampaolo Masu, Nicolò Fiori, Antonio Noli,<br />
Angelo Ricci, Sanna Filippo. Cocco Gianpietro, Antonello<br />
Comino, GianBattista Cherchi. Per il collegio dei revisori gli eletti<br />
sono: Paola Mellis, Gianni Lai, Giovan nantonio Orunesu.
<strong>Libera</strong>.qxd:Lib.Coop_47_50.qxd 14/06/11 11:27 Pagina 8<br />
Giugno 2011<br />
8 Dalle Regioni<br />
X Assemblea Congressuale AGCI MARCHE<br />
“La Cooperazione e la sfida dell’Alleanza”<br />
Aumento dei soci (da 4648 a<br />
4824) e dei lavoratori (da 1434<br />
a 3398) nell’ultimo triennio,<br />
consolidamento del numero<br />
degli aderenti a 110 enti cooperativi,<br />
integrazione e aggregazioni<br />
tra cooperative, aumento<br />
della capitalizzazione e del<br />
patrimonio delle cooperative,<br />
risultati di esercizio in utile<br />
anche per le società che hanno<br />
registrato perdite negli ultimi<br />
anni.<br />
Sono questi i punti forti con i<br />
quali AGCI Marche si è presentata<br />
alla sua X Assemblea<br />
Congressuale “La Cooperazio -<br />
ne e la sfida dell’Alleanza”,<br />
svoltasi l’11 giugno prossimo ad<br />
Ancona e incentrata sul tema<br />
dell’alleanza cooperativa per la crescita economica delle<br />
imprese e occupazionale dei lavoratori. Le Centrali<br />
<strong>Cooperative</strong> marchigiane, sono pioniere nell’aver proposto<br />
ed affermato il modello dell’alleanza allargando le proprie<br />
rappresentanze per una maggiore professionalità ed incisività<br />
nei tavoli di lavoro. Tutto questo anche grazie all’appoggio<br />
della Regione Marche che, nonostante il periodo di<br />
crisi, ha dimostrato di comprendere la bontà del modello<br />
cooperativo e le sue potenzialità.<br />
“L’alleanza – ha spiegato Stefano Burattini, Presidente di<br />
AGCI Marche – deve coinvolgere sempre tutte le<br />
Organizzazioni economico-sociali. Rimane fondamentale<br />
ovviamente il ruolo della Regione per le sue competenze, ed<br />
oggi, in particolare su alcuni temi “caldi” che riguardano<br />
l’occupazione e il sostegno alle imprese: 1) la copertura economica<br />
a tutti i lavoratori marchigiani esclusi attraverso la<br />
cassa integrazione in deroga e 2) il finanziamento alle<br />
imprese attraverso il ruolo dei Confidi, per noi il Confidicoop<br />
Marche – la struttura più concorrenziale in termini di costi<br />
<strong>Libera</strong><br />
applicati ai soci per il rilascio delle garanzie. In questo senso<br />
è da sostenere – ha annunciato Burattini – la Regione starebbe<br />
per abbandonare i finanziamenti a fondo perduto per<br />
attivare un fondo di rotazione a sostegno dell’imprese stesse.<br />
Positivo è anche il protocollo di intesa in materia di smobilizzo<br />
dei crediti firmato con gli Enti regionali ANCI, UPI,<br />
UNCEM e l’ABI”.<br />
Tra gli altri temi chiave affrontati nell’Assemblea, ricordiamo<br />
le nuove politiche abitative incentrate sul recupero del<br />
patrimonio edilizio in un quadro di risparmio energetico;<br />
la revisione dei meccanismi che regolano le gare di appalto<br />
e una maggiore trasparenza nell’assegnazione degli<br />
stessi; la prosecuzione dell’impegno nel sociale e dell’aggiornamento<br />
formativo ricercando una collaborazione più<br />
stretta con il sindacato confederale; la proposta di realizzazione<br />
di un fondo immobiliare promosso dalla cooperazione<br />
stessa. Particolare attenzione è stata riservata al settore<br />
del credito alle imprese e agli strumenti operativi varati<br />
dalla struttura nazionale AGCI: Banca AGCI, GENERAL-<br />
FOND e CONSEF quest’ultimo con tutte le società di servi-<br />
cooperazione
<strong>Libera</strong>.qxd:Lib.Coop_47_50.qxd 14/06/11 11:27 Pagina 9<br />
zi, di consulenza, creditizie e finanziarie<br />
che lo costituiscono.<br />
Hanno partecipato, per l'AGCI<br />
insieme al Presidente AGCI<br />
Marche Stefano Burattini, il<br />
Presidente Nazionale di AGCI<br />
Rosario Altieri, il Vice Presidente<br />
vicario Carlo Scarzanella, il presidente<br />
di Banca AGCI Giorgio<br />
Brunelli, il Presidente di AGCI ABI-<br />
TAZIONE Alessandro Giaconi e il<br />
Direttore Filippo Turi. Tra gli ospiti<br />
dell'Assemblea, presieduta dal<br />
Segretario <strong>Generale</strong> del Corpo<br />
Consolare delle Marche e Console<br />
de La Republica di El Salvador Maurizio Marchetti<br />
Morganti, ricordiamo, tra gli altri, il Sindaco di Ancona<br />
Fiorello Gramillano, il Vice Presidente della Provincia di<br />
Ancona Giancarlo Sagramola, il Presidente della Camera di<br />
Commercio di Ancona Rodolfo Giampieri (anche presidente<br />
Confcommercio), l’Assessore Regionale alla cooperazione,<br />
lavoro e formazione Marco Lucchetti, l'On. Massimo<br />
Vannucci e la Sen. Luciana Sbarbati, il Consigliere<br />
Congresso Regionale di AGCI Calabria<br />
“La formula cooperativa per lo sviluppo della<br />
Calabria” questo, il tema dell’ Assemblea congressuale<br />
che si è svolta lo scorso 4 giugno a San Nicola Arcella (CS)<br />
presso l’Hotel San Giorgio.<br />
Il congresso è stato presieduto dal presidente Nazionale di<br />
AGCI Altieri e l’intervento politico programmatico del presidente<br />
regionale uscente e poi riconfermato, Francesco<br />
Capocasale, è stato preceduto dai saluti del sindaco di San<br />
Nicola Arcella Barbara Mele. Nella sua relazione il presidente<br />
Capocasale ha posto in evidenza alcuni dati peculiari<br />
del contesto socio-economico calabrese e le iniziative<br />
svolte dall’AGCI Calabria nei diversi territori della regione.<br />
Nel corso del dibattito sono intervenuti: Aldo Carbone di<br />
AGCI Abitazione, Ferdinando Verardi dell’Unical esperto di<br />
sviluppo urbano sostenibile e di economia della cooperazione,<br />
Antonio Orlando responsabile di AGCI Pesca<br />
Calabria, Nino Battaglia presidente Coop.Va Ampo di<br />
Reggio Calabria, Tony Moscato della cooperativa Pace<br />
<strong>Libera</strong><br />
cooperazione<br />
<strong>Libera</strong><br />
Giugno 2011<br />
cooperazione<br />
Dalle Regioni 9<br />
Regionale Giavanni Zinni, l’assessore Provincia le Antonio<br />
Gitto, il Sindaco di Ostra Vetere Massimo Bello e<br />
l'Assessore al Bilancio del Comune di Chiaravalle Cristina<br />
Ciciani. Il Presidente della Regione Marche Gian Mario<br />
Spacca, non potendo essere intervenuto ha inviato una<br />
lunga lettera – di cui è stata data lettura – contenente<br />
anche la disponibilità ad un incontro subito dopo<br />
l'Assemblea.<br />
Salus, Antonio Blandi della cooperativa L’Officina delle<br />
idee, Mario Amica della cooperativa Sinergie, Domenico<br />
Barbieri della cooperativa Arcobaleno.<br />
I vari interventi hanno tutti ribadito la necessità di consolidare<br />
il percorso organizzativo e politico già avviato al fine<br />
di ampliare la presenza dell’AGCI Calabria nell’intero territorio<br />
regionale.<br />
Il dibattito si è concluso con l’intervento di Altieri che ha<br />
ripreso alcuni punti della relazione del presidente regionale<br />
soffermandosi poi ad illustrare le molteplici iniziative<br />
avviate dall’AGCI Nazionale per supportare sempre in<br />
maniera puntuale e precisa le cooperative associate.<br />
Il Direttivo regionale eletto è composto da: Francesco<br />
Capocasale, Commisso Domenico, Barbieri Domenico,<br />
Lento Angela Maria, Felice Gianluca, Liotti Giuseppe,<br />
Grimaldi Antonio, Paturzi Giuseppe, Bagnato Vincenzo,<br />
Orlando Antonio, Magliocchi Giovanni.
<strong>Libera</strong>.qxd:Lib.Coop_47_50.qxd 14/06/11 11:27 Pagina 10<br />
Giugno 2011<br />
10 Dalle Regioni<br />
V Congresso Regionale di AGCI Molise<br />
Lo scorso 10 giugno, presso la sala Consiliare del comune di Termoli, si è<br />
svolto il V congresso regionale di AGCI Molise. Obiettivo dell’incontro è stato<br />
quello di porre l’attenzione sulle opportunità di sviluppo offerte dal mondo<br />
cooperativistico, che, soprattutto in un territorio come quello molisano, sempre<br />
più si pone come valida alternativa al modo tradizionale di fare impresa.<br />
L’Assemblea è stata presieduta da Nino Silverio dell’AGCI Abruzzo e i lavori<br />
si sono aperti con la relazione politico programmatica<br />
del presidente uscente e successivamente<br />
riconfermato, Agostino De<br />
Fenza, che ha sottolineato come: «le cooperative<br />
rappresentino la spina dorsale del<br />
sistema economico regionale delle circa<br />
36.000 imprese registrate alle Camere di<br />
commercio il 90% ha concluso attivamente<br />
il 2010 e si è registrata una crescita in diversi<br />
settori produttivi. Naturalmente non mancano<br />
i settori in difficoltà e i tempi di recupero<br />
non sono certo brevi, ma, puntare sul<br />
made in Italy riducendo la differenza fra le<br />
diverse “Italie” si rivelerà la scelta giusta».<br />
Numerosi sono stati gli ospiti intervenuti al<br />
dibattito tra cui ricordiamo: il sindaco Di<br />
Brino, l’assessore regionale Vitagliano, il<br />
consigliere regionale Di Falco, il presidente<br />
del consiglio comunale Montano e il governatore<br />
Iorio che nei loro interventi hanno<br />
offerto analisi, spunti di riflessione, provocazioni<br />
e rassicurazioni. Molti gli ospiti istituzionali<br />
presenti in platea tra cui l’on.<br />
Sabrina De Camillis, il presidente del<br />
Consiglio regionale Michele Picciano, l’assessore<br />
regionale alla programmazione<br />
Gianfranco Vitaliano, i consiglieri comunali<br />
Fernanda De Guglielmo, Paolo Marinucci,<br />
Giuseppe Masciantonio. I lavori sono stati<br />
conclusi dall’intervento del presidente<br />
Nazionale di AGCI Rosario Altieri e i delegati<br />
presenti al congresso hanno eletto come<br />
membri del Direttivo: Egisto Iammatteo,<br />
Maria Domenica Sassano, Nicola Sale e<br />
Giulia Mugnano. Per il collegio dei revisori:<br />
Domenico Talia, Benedetta Marinucci e<br />
Nicola Mucci.<br />
<strong>Libera</strong><br />
cooperazione
<strong>Libera</strong>.qxd:Lib.Coop_47_50.qxd 14/06/11 11:27 Pagina 11<br />
I MOTI DEL 1830-31:<br />
MODENA, BOLOGNA E LEGAZIONI PONTIFICIE<br />
IL GOVERNO DELLE PROVINCE UNITE<br />
e rivoluzioni del 1830 in alcuni paesi europei<br />
fecero da viatico ai moti del 1831 in Italia. In<br />
Francia regnava Carlo X, fratello del re ghigliottinato<br />
e succeduto all’altro fratello Luigi<br />
XVIII. Il re era legato agli ambienti reazionari<br />
denominati ultras ed aveva scontentato l’opinione<br />
pubblica stanziando, con la legge detta<br />
del miliardo, ingenti risarcimenti a favore degli<br />
aristocratici espropriati dalla rivoluzione del<br />
1789. Nel 1830, chiamato al governo il reazionario principe<br />
di Polignac, il sovrano sciolse il Parlamento e tentò di sopprimere<br />
la libertà di stampa. I parigini scesero in piazza il 27,<br />
28 e 29 luglio, le<br />
famose tre giornate<br />
gloriose (les trois<br />
glorieuses) e, dopo<br />
aspri scontri nei<br />
quali caddero un<br />
migliaio di cittadini,<br />
fu dichiarata la<br />
decadenza di Carlo<br />
X e la salita al trono<br />
di suo cugino Luigi<br />
Filippo d’Orléans,<br />
discendente di un<br />
aristocratico che,<br />
avendo abbracciato<br />
la causa rivoluzionaria,<br />
era stato<br />
chiamato Filippo<br />
Egalité. Luigi Filippo<br />
Luigi Filippo d'Orléans<br />
non salì al trono per<br />
<strong>Libera</strong><br />
Les trois glorieuses<br />
diritto divino ma «per volontà della nazione» e il tricolore<br />
tornò bandiera nazionale.<br />
La Carta del 1814 fu modificata, con maggiori poteri al<br />
Parlamento. La Francia, per dichiarazione dei nuovi governanti,<br />
smise di ingerirsi nelle questioni degli altri paesi e di<br />
essere la longa manus della Restaurazione. In Belgio la rivolta<br />
scoppiò a luglio tra la popolazione cattolica, perché il<br />
Congresso di Vienna l’aveva annesso ai Paesi Bassi di religione<br />
protestante: salì al trono il tedesco Leopoldo di<br />
Sassonia-Coburgo e fu varata una costituzione liberale.<br />
Meno fortunata fu la Polonia nel rivoltarsi, nel 1831, contro<br />
cooperazione<br />
A R C H I V I O STORICO-CULTURALE
<strong>Libera</strong>.qxd:Lib.Coop_47_50.qxd 14/06/11 11:27 Pagina 12<br />
Giugno 2011<br />
12 Archivio Storico-Culturale<br />
il dominio russo, perché i francesi non intesero, appunto,<br />
accorrere in suo aiuto. Queste esperienze rivoluzionarie<br />
mostrarono che stavano venendo alla ribalta la borghesia,<br />
l’aristocrazia liberale e le masse popolari. I moti si ispiravano<br />
sempre più ai valori della rappresentanza politica già<br />
consolidati in Inghilterra e negli Stati Uniti, in contrasto con<br />
l’autoritarismo delle monarchie russa ed asburgica, ed<br />
ebbero un’influenza pressoché diretta sulle sollevazioni nei<br />
ducati di Parma, di Modena ed anche nelle Legazioni pontificie<br />
dove serpeggiava malcontento per la corruzione ed il<br />
malgoverno. Qui si colloca la non completamente chiarita<br />
“congiura estense”. Come detto nel numero di aprile di<br />
<strong>Libera</strong> Cooperazione, Francesco IV d’Este-Lorena aveva<br />
represso crudelemente i moti del ’21, col processo di<br />
Rubiera. Quel sovrano era «uomo di astuta ignoranza, duro<br />
il viso, i modi, cupo e come convulso» [Tommaseo, Delle<br />
cospirazioni italiane, II]. Gli si ascrisse un’invettiva contro gli<br />
abitanti di Brescello, minacciati dalla piena del Po: che<br />
andassero pure annegati perché sospetti carbonari [« Cristo<br />
in cielo, io quaggiù»] e la lapidaria affermazione «meglio un<br />
innocente perire che un reo andarne salvo». Ma, pur essendo<br />
figlio di un arciduca d’Austria, egli coltivava l’ambizioso<br />
disegno di cingere la corona di un regno dell’Italia centrosettentrionale,<br />
in ciò lusingato da un ambiguo avvocato<br />
modenese, Enrico Misley, carbonaro, che intratteneva rapporti<br />
politici con i<br />
Comitati italiani di<br />
Vincenzo Borelli<br />
Londra e di Parigi ostili<br />
all’Austria, ma così narciso<br />
da dire a sua madre<br />
che «ha un figlio che la<br />
dovrà fare insuperbire».<br />
Di lui Mazzini disse: «le<br />
opinioni sue ch’io conosco,<br />
il genere di relazioni<br />
ch’egli mantiene, i progetti<br />
suoi e la sua condotta<br />
mal si accordano<br />
con i miei princìpi», «non<br />
v’è tanto da pronunciare<br />
spia quel signore, anzi<br />
nol credo tale, ma vi è<br />
tanto da pronunciarlo<br />
imbroglione ed uomo di<br />
<strong>Libera</strong><br />
non veri profondamente radicati princìpi». Peraltro<br />
Francesco IV si era messo vicino il famigerato principe di<br />
Canosa, il quale vedeva bene l’estense scalzare l’odiata<br />
Austria; e sembrava anche gradire le manovre dello Zar di<br />
Russia che aveva infiltrato in Emilia Romagna i suoi agenti,<br />
con grande stizza del Metternich. Un ambientino niente<br />
male, nel quale andò a cacciarsi con una certa ingenuità<br />
l’industriale modenese Ciro Menotti, carbonaro, allorché il<br />
Misley si trasferì a Parigi nell’aprile 1830. Menotti si dette<br />
a tèssere - consapevole il duca - la trama di un moto rivoluzionario<br />
a Parma, Modena, Legazioni Pontificie, persino<br />
in Toscana per scalzare Leopoldo II. Ma Gino Capponi, a<br />
Firenze, oltre a dirgli che di sostituire il moderato Leopoldo<br />
col reazionario Duca di Modena non se ne parlava proprio,<br />
gli preconizzò seri guai: «Sperare la libertà e l’indipendenza<br />
d’Italia dai Cosacchi e dal Duca di Modena, e aver fede<br />
nel re Luigi Filippo, che non la serbò a’ suoi congiunti, che<br />
per ambizione tradì i suoi doveri, è follia; signor Menotti vi<br />
ammiro e vi compiango, voi sarete la vittima del Duca di<br />
Modena, e l’Italia sarà tradita e delusa dal re delle barricate»<br />
[La Cecilia, Memorie storico-politiche dal 1820 al 1876,<br />
Roma, 1894 p.93]. Menotti ebbe dalla Francia assicurazione<br />
sul non-intervento, e programmò la rivolta per il 5 febbraio<br />
1831. Ma nel frattempo l’infido Francesco IV si era<br />
convinto che, dopo i moti parigini, l’Austria non sarebbe<br />
stata a guardare una rivolta in Italia, e cambiò casacca.<br />
Nelle prime ore del 3 febbraio i manipoli del duca circondarono<br />
la casa di Menotti. Si sparò molto ed egli, ferito ad<br />
una spalla, cadde in strada svenuto. Fu legato e portato<br />
alle prigioni ducali. Nessuno scese in difesa di quella trentina<br />
di congiurati e la casa di Menotti, con dentro donne e<br />
cooperazione<br />
IV Duca di Modena
<strong>Libera</strong>.qxd:Lib.Coop_47_50.qxd 14/06/11 11:27 Pagina 13<br />
bambini, fu presa di mira dai cannoni. Alla<br />
fine i patrioti si arresero alla soldataglia<br />
inferocita, che violentò, seviziò, devastò<br />
anche l’edificio. Le carceri traboccarono,<br />
ma il vecchio e malandato generale austriaco<br />
Frimont non volle saperne di correre in<br />
aiuto del duca, perché in zone vicine erano<br />
scoppiati pericolosi tumulti. Francesco IV<br />
fuggì da Modena portando con sé Menotti,<br />
destinato ad una segreta del castello di<br />
Mantova. La rivolta tuttavia scoppiò il 4<br />
febbraio, non a Modena bensì a Bologna e<br />
si estese alle Legazioni pontificie [Romagna,<br />
Urbino, Pesaro, Ferrara], quindi al ducato di<br />
Parma e infine alla stessa Modena. Maria Luisa d’Austria<br />
seguì la fuga del duca. La rivolta nello Stato pontificio fu<br />
agevolata dal fatto che coincise con il conclave dal quale<br />
sarebbe uscito papa Gregorio XVI.<br />
A Bologna si costituì il Governo delle province unite, di cui<br />
fu Ministro dell’Interno il conte Terenzio Mamiani. Si<br />
formò un corpo di volontari per marciare su Roma, ma l’iniziativa<br />
abortì per contrasti tra democratici e moderati. Il<br />
23 febbraio arrivò a Parma Carlo Zucchi, generale a riposo<br />
dell’esercito austriaco ma nel suo intimo insofferente<br />
del dominio straniero, e organizzò due reggimenti di cacciatori<br />
a cavallo a servizio del neonato Governo. Poiché<br />
Luigi Filippo di Francia si era tenuto fuori dall’intervento,<br />
l’Austria si risolse a scendere in campo: a Rimini il generale<br />
Zucchi si batté al comando dei volontari italiani, il 25<br />
marzo; ripiegò poi su Ancona, che fu l’ultimo baluardo<br />
della rivolta e dalla quale i combattenti si diressero verso<br />
Malta, Marsiglia e Lucca. Zucchi cadde prigioniero sulla<br />
nave Enrichetta, nel porto di Ancona, e non volle nascondersi<br />
tra i compagni d’arme: «Messieurs, est-ce que vous<br />
cherchez le général Zucchi? Me-voila!». Venne tradotto<br />
nel carcere di Sant’Andrea, a Venezia, messo in catene<br />
mani e piedi e trattato crudelmente. ll 4 giugno 1832 una<br />
commissione militare austriaca lo condannò alla pena di<br />
morte, poi commutata in venti anni di carcere duro a<br />
séguito dell' intervento della corte francese. I fatti del<br />
1848 lo trovarono ancora prigioniero nella fortezza di<br />
Palmanova da dove, capeggiando l'insurrezione, sarebbe<br />
uscito dopo un lungo assedio austriaco. Ciro Menotti e il<br />
notaio Vincenzo Borelli, il quale aveva rogato l’atto di<br />
decadenza del governo estense, furono condannati a<br />
morte. La sentenza fu eseguita il 26 maggio 1831: salì sul<br />
patibolo per primo il Borelli, che rifiutò la benda. Menotti,<br />
alquanto provato, scrisse alla moglie una lettera che<br />
sarebbe stata consegnata ai familiari solamente nel 1848,<br />
e si trova al Museo del Risorgimento. Merita riportarla,<br />
Ciro Menotti<br />
<strong>Libera</strong><br />
cooperazione<br />
<strong>Libera</strong><br />
Giugno 2011<br />
cooperazione<br />
Archivio Storico-Culturale 13<br />
perché ne ricorda tante altre di martiri<br />
della libertà, di recente quelle dei condannati<br />
a morte della nostra Resistenza contro<br />
il nazi-fascismo. Dalla sua lunghezza e da<br />
qualche ripetizione traspare la difficoltà di<br />
Menotti a congedarsi dalle persone amate<br />
e dalla sua vita. Alle 5 e mezza antimeridiane<br />
del 26 aprile 1831:<br />
“La tua virtù e la tua religione siano teco, e<br />
ti assistano nel ricevere che farai questo<br />
foglio. Sono le ultime parole dell’infelice<br />
tuo Ciro. Egli ti rivedrà in più beato soggiorno.<br />
Vivi ai figli e fa loro anche da padre;<br />
ne hai tutti i requisiti. Il supremo amoroso comando che<br />
impongo al tuo cuore è quello di non abbandonarti al<br />
dolore. Studia di vincerlo, e pensa chi è che te lo suggerisce<br />
e consiglia. Non resterai che orbata di un corpo, che<br />
pur doveva soggiacere al suo fine; l’anima mia sarà teco<br />
unita per tutta l’eternità. Pensa ai figli, e in essi continua<br />
a vedere il loro genitore; e quando saranno adulti, dà loro<br />
a conoscere quanto io amavo la patria. Ti faccio interprete<br />
del mio congedo colla famiglia. Io muoio col nome di<br />
tutti nel cuore. Non ti spaventi l’idea della immatura mia<br />
fine. Iddio, che mi accorda forza e coraggio per incontrarla<br />
come la mercede del giusto, Iddio mi aiuterà fino al<br />
fatale momento. Il dirti d’incamminare i figli sulla strada<br />
dell’onore e della virtu, è dirti ciò che hai sempre fatto;<br />
ma te lo dico perché sappiano che tale era l’intenzione<br />
del padre, e così ubbidienti rispetteranno la sua memoria.<br />
Non lasciarti opprimere dal cordoglio; tutti dobbiamo<br />
morire. Ti mando una ciocca de’ miei capelli; sarà una<br />
memoria di famiglia. Oh buon Dio! Quanti infelici per<br />
colpa mia! Ma mi perdonerete. Do l’ultimo bacio ai figli.<br />
Addio per sempre. Sarai finché vivi una buona madre dei<br />
miei figli! In questo ultimo tremendo momento le cose di<br />
questo mondo non sono più per me. Speravo molto; il<br />
sovrano…ma non sono più di questo mondo. Addio con<br />
tutto il cuore; addio per sempre, ama sempre il tuo Ciro.<br />
L’eccellente don Bernardi, che mi assiste in questo terribile<br />
passaggio, sarà incaricato di farti avere queste ultime<br />
mie parole. Ancòra un tenero bacio ai figli e a te, finché<br />
vesto terrene spoglie. Agli amici che terranno cara la mia<br />
memoria, raccomando i figli. Ma addio, addio eternamente!”<br />
Papa Gregorio XVI non fu più mite del duca di Modena:<br />
fioccarono condanne capitali e carcere duro. Ancòra una<br />
volta le speranze di libertà finivano represse nel sangue.<br />
Giovanni Conti jr.
<strong>Libera</strong>.qxd:Lib.Coop_47_50.qxd 14/06/11 11:27 Pagina 14<br />
Giugno 2011<br />
14 Archivio Storico-Culturale<br />
Ritratto della Contessa Anastasia Spini<br />
Educazione della Vergine<br />
Giovanni Andrea<br />
Carnovali<br />
Nato a Montegrino Valtravaglia il 29<br />
settembre 1804, Giovanni Andrea<br />
Carnovali rappresenta l’ultimo protagonista<br />
di quella “pittura della realtà” che<br />
vantava una lunga tradizione regionale,<br />
soprattutto nell’area orientale tra<br />
Bergamo, Brescia e Cremona.<br />
Nel 1812 si trasferì ad Albino (Bergamo)<br />
con il padre, che lavorava come capomastro<br />
presso i conti Spini, ed ivi mostrò<br />
il suo precoce talento di bambino-disegnatore.<br />
Ciò indusse la Contessa Spini a<br />
Agar nel deserto<br />
segnalare il piccolo, il “Piccio”, al maestro<br />
Giuseppe Diotti, direttore della scuola di pittura dell’Accademia Carrara. Vi<br />
fu ammesso come allievo a soli 11 anni.<br />
Alla famiglia Spini egli rimase legato e riconoscente tutta la vita, come si può<br />
notare dal notevole impegno nel ritratto della contessa Anastasia, un quadro di<br />
grande plasticità. Tuttavia in questo dipinto vi sono alcuni elementi simbolici,<br />
come la cuffia della nobildonna con nastri tricolore, che paiono un voluto “accenno<br />
ironico all’atteggiamento austriaco della famiglia” (Caversazzi 1983, p.89).<br />
Dopo gli studi presso l’Accademia Carrara di Bergamo “Piccio” si spostò in varie<br />
località lombarde. Nel 1826 eseguì per la parrocchiale di Almenno San<br />
Bartolomeo, vicino Bergamo, il suo primo importante lavoro di chiesa,<br />
l’Educazione della Vergine. Quest’opera evidenzia già la particolare sensibilità del<br />
pittore a cogliere gli aspetti umani più intimi.<br />
Nel 1828 gli fu commissionata una grande pala per la cappella del Rosario, Agar<br />
nel deserto, che Carnovali terminò solamente nel 1863: per tal ritardo venne<br />
rifiutata dal committente. Oltre che per i numerosi dipinti, la produzione del<br />
“Piccio” è nota per il gran numero di disegni. Negli spostamenti quotidiani l’artista<br />
non si separava mai dal suo taccuino sul quale schizzava tutto ciò che lo<br />
affascinava: volti, oggetti, scorci della natura. Era un’abitudine leonardesca contratta<br />
con curiosità e senso dell’ironia. Carnovali non viene ricordato per soggetti<br />
di contenuto risorgimentale ma esprime una tecnica moderna fondata su ferme<br />
basi classiche figurative. Si sentono nella sua pittura gli echi della tradizione pittorica<br />
fiamminga, come i marcati contrasti d’ombra e gli oggetti, le cosiddette<br />
«vanitas», sparsi qua è la come nel ritratto di Anastasia Spini; si percepisce la<br />
potenza del Tintoretto e di Tiziano; si intuiscono le vie del futuro impressionismo.<br />
La “pittura della realtà” era figlia della solida gente lombarda temprata<br />
dalla montagna e condizionata dal rigore del modo di vivere austriaco. Carnovali<br />
l’ha interpretata con profonda attenzione alla forma e all’armonia cromatica.<br />
Morì a Cremona nel 1873. Virna Conti<br />
<strong>Libera</strong><br />
cooperazione
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XVI Congresso provinciale di AGCI Foggia<br />
Lo scorso 7 maggio si è svolto presso<br />
la Sala Congressi della Cassa<br />
Edile di Foggia, il XVI Congresso<br />
provinciale di AGCI Foggia dal tema<br />
“La cooperazione forza propulsiva<br />
per un futuro migliore”.<br />
L’Assemblea è stata presieduta dal<br />
presidente regionale di AGCI Puglia<br />
Giovanni Schiavone e dopo la relazione<br />
politico programmatica del<br />
presidente provinciale uscente e poi<br />
riconfermato, Antonio Basile, vi<br />
sono stati gli interventi degli ospiti<br />
tra cui ricordiamo: l’assessore provinciale<br />
Pasquale Pazienza, il consigliere<br />
del comune di Foggia<br />
Raimondo Ursitti, il direttore della<br />
Cassa Edile di Foggia Franco<br />
Marseglia, il vice presidente provinciale<br />
di Confcooperative Giuseppe<br />
Radogna, il delegato su Foggia di<br />
Legacoop Antonio La Salvia, il<br />
responsabile AGCI dell’agricoltura<br />
provinciale Gaetano Rinaldi, il presidente<br />
della Coop. Futuragri<br />
Giuseppe De Filippo, il responsabile<br />
del settore Credito e Finanza<br />
dell’AGCI provinciale Pietro De<br />
Martinis, il presidente del Consorzio<br />
di cooperative forestali Michele<br />
D’Errico, il responsabile regionale di<br />
AGCI Agricoltura Angelo Candida.<br />
La chiusura del Congresso è stata<br />
affidata al presidente Nazionale di<br />
AGCI Rosario Altieri che ha illustrato<br />
tutta la strada percorsa dall’AGCI<br />
dagli inizi ad oggi, ricordando la<br />
figura di Meuccio Ruini primo presidente<br />
Nazionale AGCI, degli amici<br />
costitutari e tra questi Nicola Dello<br />
Mastro, primo presidente dell’AGCI<br />
di Foggia che ci hanno lasciato una<br />
viva volontà di operare per il bene<br />
della cooperazione.<br />
<strong>Libera</strong><br />
cooperazione<br />
<strong>Libera</strong><br />
Giugno 2011<br />
cooperazione<br />
Dalle Regioni 15
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Giugno 2011<br />
16 Attualità<br />
La cooperazione per una società “conviviale”<br />
di Marieli Ruini<br />
Le trasformazioni epocali che segnano l'evoluzione umana<br />
e che si legano in speciale modo al passaggio dei secoli,<br />
caratterizzandone il corso, sono spesso preannunciate e<br />
accompagnate da crisi economiche, sociali e politiche. Se le<br />
crisi, nel tempo, diventano la premessa per quel necessario<br />
mutamento insito nella dinamica della storia richiedono,<br />
proprio per questa loro conseguenza, un periodo di pausa<br />
e di riflessione nel quale anche l'esperienza vissuta da altri<br />
e la conoscenza appaiono preziosa fonte per un progetto<br />
futuro. Il futuro ignoto e buio pare elemento di angoscia e<br />
preoccupazione e non risponde ai desideri di un mondo<br />
incerto, di una società ambigua e anomica. Non si deve<br />
escludere allora la possibilità che una guida sia pensare al<br />
modo nel quale il futuro è stato affrontato da coloro che ci<br />
hanno preceduto. I padri istituzionali della nostra Italia<br />
vegliano come “numi tutelari” a garanzia di quelle fondamenta<br />
che loro stessi hanno gettato come basi legittime e<br />
che hanno rinsaldato con la loro forza di volontà. Alla fine<br />
di una guerra difficile coloro che si erano salvati ed erano<br />
usciti indenni da un destino avverso hanno pensato a ricostruire<br />
con la determinazione che solo una libertà raggiunta<br />
poteva loro offrire. La conseguenza è nella riproposizione<br />
del tema centrale del lavoro inteso con uno spirito etico<br />
per il quale la diversità dei ruoli pare annullarsi se è mantenuta<br />
in una tradizione di sana competizione, se si riflette<br />
nell'equilibrio delle differenze: questa proposizione non è<br />
un ossimoro linguistico, non è un difficile impegno da mantenere,<br />
se bene intesa e non strumentalizzata. Oggi si protesta<br />
molto: il lavoro pare mancare, le proposte progettuali<br />
di una pianificazione economica paiono o troppo utopiche,<br />
quindi irrealizzabili, o molto ardue e troppo complesse.<br />
Ciò nonostante, ancora una volta, il riferimento storico<br />
pare utile ed è nel connubio fra diritto e dovere. Il lavoro è<br />
un diritto, ed è anche e soprattutto un dovere. Eppure questo<br />
connubio incontra una serie di difficoltà nel suo percorso.<br />
Da un lato la estrema difficoltà di garantire il lavoro, che<br />
pare non rispondere alle esigenze non solo dei giovani, ma<br />
anche di coloro che, perduta una posizione che pareva stabile,<br />
non si reinseriscono nel mondo professionale da loro<br />
ritenuto consono; e questo problema riguarda i servizi, il<br />
commercio, l'artigianato che va morendo, l'industria e<br />
tante altre realtà lavorative. Dall'altro lato la scarsa disponi-<br />
<strong>Libera</strong><br />
bilità, soprattutto dei giovani ad accettare lavori che paiono<br />
umiliarli e che non paiono gratificanti, crea una realtà di<br />
assurde incongruenze sociali, per le quali spazi lavorativi<br />
rimangono vuoti di fronte ad altri spazi di grande affollamento,<br />
quindi di scarso rendimento. A questi fenomeni di<br />
una quotidiana realtà si aggiunge, quasi come un alibi storico,<br />
il flusso migratorio che la società contemporanea definita<br />
tardo moderna, globalizzata e legata ad una incessante<br />
corsa allo sviluppo, trascina con sé. Ma se, come la<br />
Costituzione ci ammonisce - e mi piace pensare alla nostra<br />
Carta come ad una maestra severa, sulla quale si dibatte<br />
politicamente, soprattutto in questo periodo, ma che,<br />
anche se pronta ad essere rimodellata, permane forte nel<br />
suo indiscusso e imponente ruolo - il valore del lavoro è<br />
sacro ed è il primo fondamento della nostra democrazia,<br />
allora la riflessione si fa sempre più necessaria. Riflettere<br />
diventa l’unico modo per frenare un arrivismo ideologico<br />
che, nella finanza mondiale trova la propria conclusione e<br />
che, in un mondo estremizzato cerca sempre nuove mete e<br />
non sa come fermarsi. È trascorso un secolo da quando,<br />
agli inizi del XX secolo, Meuccio Ruini inaugurò a Reggio<br />
Emilia “la prima ferrovia costruita e gestita da cooperative”.<br />
Fu in quella occasione che Ruini, per la prima volta,<br />
parlò di “cooperazione integrale” che “riunendo insieme<br />
tutte le forme cooperative dalla produzione al consumo<br />
poteva aprire un’età nuova”.<br />
E, a questo proposito in un suo scritto dal titolo “Al di là<br />
del capitalismo e del comunismo” propone come studio<br />
“se è possibile sviluppare ancora il ruolo della cooperazione”<br />
riconoscendo la necessità di compierlo con analisi<br />
nuove. È, sulle analisi nuove che proponiamo un pensiero<br />
rinnovato e intravediamo uno spiraglio verso quella necessaria<br />
programmazione che, intesa come “risorgimento”, è,<br />
in realtà, intesa come una ricostruzione.<br />
Il passato per il futuro diventa così una proposta operativa<br />
in un periodo nel quale teoria e prassi possono vincere sulla<br />
protesta sterile e sulla rivendicazione provocatoria, sul rimpianto<br />
inutile e sulla memoria che assume un valore solo se<br />
al ricordo unisce il progetto. La cooperazione nelle sue<br />
forme di lavoro, di produzione, di consumo si fa, di conseguenza,<br />
protagonista di una nuova realtà economica, ma<br />
anche e soprattutto, sociale. Parlare oggi di decrescita, così<br />
cooperazione
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come propongono alcuni antropologi, vicini agli economisti<br />
che possono definirsi alternativi, non significa arrestare<br />
il processo inevitabile della crescita, ma semmai riproporlo<br />
in forme diverse nelle quali un progetto di lavoro comune,<br />
di cooperazione e di solidarietà diventa il riferimento<br />
necessario. Ecco perchè pensare di costruire nuovi progetti<br />
di cooperazione significa pensare a nuovi modelli di vita,<br />
ritornando a quella necessaria solidarietà che lega gli uomini<br />
fra loro, lega gli uomini al proprio lavoro, alla terra, al<br />
mare, alla fabbrica, alla azienda, alle strutture, ai servizi e<br />
lo lega, anche, al consumo. Riprendendo alcune parole di<br />
Mazzini, progresso significa una trasformazione sociale e<br />
politica, ma anche economica, e se l’associazione centuplica<br />
le forze e fa “vostre le idee altrui, vostro l’altrui progresso”,<br />
allora progresso e decrescita non sono un ossimoro<br />
linguistico, ma un progetto. È questo nuovo progetto<br />
che oggi trova una sua consistenza teorica e che può trasformarsi<br />
in prassi, per cercare di rispondere alle tante esigenze<br />
di un mondo in crisi.<br />
La tematica della felicità acquista un nuovo significato, si<br />
propone come un elemento di rafforzamento di quella speranza<br />
che sola può servire alla ricostruzione così come i<br />
nostri padri ci hanno indicato. E se felicità si lega a uno sviluppo<br />
che non inficia la qualità della vita, che non altera i<br />
rapporti interpersonali, che mantiene un legame con l’ambiente<br />
e ritrova la necessaria alleanza fra natura e cultura,<br />
allora lo sviluppo diventa sinonimo di progresso. Il progresso<br />
è nella comunione con gli altri e non nella cieca corsa<br />
verso un arrivismo senza limiti, ma in una solidale cooperazione,<br />
verso una società “conviviale”.<br />
APPUNTAMENTI<br />
20 GIUGNO 2011<br />
III Assemblea Congressuale AGCI Agrital (Roma, Centro Congressi<br />
“Roma Eventi-Fontana di Trevi”, Piazza della Pilotta, 4)<br />
20 GIUGNO 2011<br />
“Ripresa economica e Basilea 3. Strumenti e sinergie”, seminario<br />
informativo organizzato da Banca AGCI<br />
(Roma, Centro Congressi “Roma Eventi Fontana di Trevi”, piazza<br />
della Pilotta, 4)<br />
21 GIUGNO 2011<br />
Assemblea Congressuale AGCI Produzione e Servizi di Lavoro<br />
(Roma, Centro Congressi “Roma Eventi-Fontana di Trevi”, Piazza della Pilotta, 4)<br />
<strong>Libera</strong><br />
cooperazione<br />
<strong>Libera</strong><br />
cooperazione<br />
BANCA AGCI:<br />
RIPRESA ECONOMICA E<br />
BASILEA 3<br />
STRUMENTI E SINERGIE<br />
Giugno 2011<br />
Attualità 17<br />
“Ripresa economica e Basilea 3.<br />
Strumenti e sinergie”, questo il tema su<br />
cui si dibatterà nel seminario informativo<br />
organizzato da Banca AGCI e che si<br />
svolgerà il 20 giugno a Roma presso<br />
“Roma Eventi Fontana di Trevi”, sala<br />
Foscolo, piazza della Pilotta. I lavori<br />
saranno aperti da Giorgio Brunelli presidente<br />
di Banca AGCI e interverranno:<br />
Alessandro Brunelli presidente del<br />
Consorzio Nazionale Servizi Finanziari –<br />
CON.SE.F., Marina Pascoli responsabile<br />
finanziario FIN.COP.RA., Massimo Mota<br />
presidente di General Fond, Massimo<br />
Ferracci docente di Finanza Aziendale<br />
del l’Università di Siena – Teseo. I lavori<br />
saranno conclusi dal presidente di AGCI<br />
Nazionale, Rosario Altieri.<br />
21 GIUGNO 2011<br />
Consiglio <strong>Generale</strong> AGCI-Abitazione (Roma, Centro Congressi “Roma Eventi-Fontana di Trevi”, Piazza della Pilotta, 4)
<strong>Libera</strong>.qxd:Lib.Coop_47_50.qxd 14/06/11 11:27 Pagina 18<br />
Giugno 2011<br />
18 <strong>Associazione</strong><br />
IV Congresso Nazionale di AGCI Solidarietà<br />
“La cooperazione sociale e il welfare futuro” questo, il<br />
tema su cui ci si è confrontati al IV Congresso Nazionale di<br />
AGCI Solidarietà svoltosi lo scorso 7 giugno presso l’Oasi<br />
Francescana di Vicovaro (RM). All’Assise erano presenti<br />
esponenti di cooperative associate, di AGCI Nazionale e<br />
delle istituzioni. La relazione del coordinatore Nazionale<br />
uscente e poi riconfermato, Eugenio De Crescenzo, è stata<br />
preceduta dai saluti di Ettore Saletti assessore alle politiche<br />
sociali del comune di Rieti e dagli<br />
interventi di Giovanni Vespa su<br />
Banca Prossima, Ruggero Signorotti<br />
sul credito e Umberto Bassetti sui<br />
piani formativi di Foncoop.<br />
Nella sua relazione programmatica<br />
De Crescenzo si è soffermato sulla<br />
crisi che stiamo attraversando che<br />
non promette nulla di buono sostenendo<br />
che: «non si intravedono strategie<br />
di rilancio, bisogna lavorare<br />
con creatività per ridefinire i nostri<br />
modelli produttivi, consolidare il<br />
patrimonio sociale, ricercare nuovi<br />
processi di sviluppo e di servizi. AGCI<br />
Solidarietà da parte sua, ha messo<br />
nell’agenda scelte di fondo come.:<br />
orientare le legislazioni regionali a<br />
favore della capitalizzazione, la<br />
piena accessibilità di Cooperfidi<br />
<strong>Libera</strong><br />
Italia, lo sviluppo e la promozione degli strumenti cooperativistici,<br />
lo sviluppo e la promozione delle relazioni con il<br />
sistema creditizio». Inoltre, afferma che AGCI Solidarietà:<br />
«crede e stimola la creazione delle reti, le aggregazioni<br />
consortili, la condivisione tematica o di filiera vedendo in<br />
questa scelta uno dei principali antipodi alle difficoltà di<br />
stabilità e crescita. Il welfare che proponiamo si basa su<br />
alcuni punti certi: sostenere il finanziamento dei livelli<br />
essenziali,investire nel modello policentrico,<br />
agire sulle politiche attive<br />
del lavoro, sviluppare l’intersettorialità<br />
quale fondamento della reale<br />
presa in carico». A seguire vi sono<br />
stati i saluti del presidente<br />
Nazionale di AGCI, Altieri, e un<br />
ricco dibattito al quale hanno partecipato<br />
diversi esponenti di AGCI tra<br />
cui: Luigi Grimaldi che si è soffermato<br />
sui problemi della sanità,<br />
Giuseppina Colosimo sulle politiche<br />
sociali in Campania, Mirella<br />
Margarino sulle politiche sociali in<br />
Piemonte, Gaetano Debilio sulle<br />
politiche dell’infanzia, Silvana<br />
Strano sull’Identità, Federico Pericoli<br />
sulla legge 381.<br />
I lavori si sono chiusi con l’elezione<br />
degli organismi dirigenti.<br />
cooperazione
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<strong>Libera</strong><br />
Formazione per le Coop in crisi: il nuovo avviso di Fon.Coop<br />
“Abbiamo mantenuto i nostri impegni: l’Avviso 11 passa il<br />
testimone all’Avviso 15 e le nostre cooperative non saranno<br />
lasciate sole ad affrontare la crisi. Il 1 giugno Fon.Coop ha<br />
pubblicato il nuovo Avviso che assegna 1,5 milioni di euro<br />
per la formazione dei lavoratori in cassintegrazione e altre<br />
forme di ammortizzatori sociali. L’Avviso 11, che aveva<br />
esaurito le risorse, era stato chiuso il 31 maggio.”<br />
Con queste parole Nino Silverio, consigliere Agci di<br />
Fon.Coop, il Fondo interprofessionale che finanzia la formazione<br />
delle imprese cooperative, annuncia la nuova iniziativa<br />
di finanziamento e ribadisce l’impegno del Fondo a<br />
favore delle cooperative in crisi.<br />
“Siamo stati tra i primi Fondi a dedicare un canale di finanziamento<br />
per la formazione di lavoratori e soci lavoratori di<br />
imprese in crisi e per<br />
interventi di politiche attive<br />
del lavoro – ricorda<br />
Nino Silverio –. L’Avviso<br />
11, pubblicato nel maggio<br />
2009 con 6 milioni di<br />
euro, ad oggi tutti impegnati,<br />
si è dimostrato un<br />
valido supporto per le<br />
nostre aderenti”.<br />
Il consigliere di Fon.Coop<br />
fa il bilancio dell’Avviso<br />
appena chiuso. In due<br />
anni i piani formativi<br />
finanziati sono stati in<br />
tutto 75 ed hanno coinvolto<br />
130 imprese per<br />
oltre 4.000 lavoratori.<br />
Sottolinea che oltre la<br />
metà delle risorse stanziate<br />
sono state utilizzate per le politiche attive del lavoro.<br />
Insieme alla formazione e alla riqualificazione sono state<br />
infatti realizzate ricerche sull’occupabilità e sull’analisi dei<br />
fabbisogni, interventi di orientamento e attivazione di partenariati<br />
locali che hanno supportato processi di ricollocamento.<br />
“Se dal lato delle cooperative, nel loro insieme – spiega<br />
Nino Silverio - sono state attivate ristrutturazioni funzionali<br />
a nuove strategie di mercato, sul lato delle persone<br />
abbiamo formato lavoratori che per oltre il 45% sono<br />
inquadrati come operai generici e specializzati, mentre per<br />
quanto riguarda il genere, quasi la metà sono donne.<br />
<strong>Libera</strong><br />
cooperazione<br />
Giugno 2011<br />
cooperazione<br />
Formazione 19<br />
Questo significa che l’Avviso 11 è riuscito ad arrivare laddove<br />
la crisi ha colpito di più e dove il fabbisogno formativo<br />
era più urgente”.<br />
I piani appartengono a quasi tutte le regioni italiane, con dei<br />
picchi in Emilia Romagna, Lombardia, Umbria, Lazio, Sicilia,<br />
mentre le tematiche formative hanno riguardato – e stanno<br />
riguardando, i piani infatti sono in moltissimo casi ancora in<br />
fase di svolgimento - la formazione al ruolo, tecniche di produzione<br />
e la sicurezza sul lavoro. La distribuzione settoriale<br />
delle imprese beneficiarie dimostra che dell’Avviso 11 ha<br />
servito tutti i settori dell’universo di tutte le beneficiarie di<br />
finanziamenti, coerentemente con le altre iniziative.<br />
Da segnalare tuttavia che, nel comparto servizi alle persone,<br />
composto per una grandissima maggioranza da imprese<br />
sociali, l’utilizzo delle<br />
risorse è stato in media<br />
inferiore. “Non significa<br />
che la cooperazione<br />
sociale non risente<br />
della crisi ma che, in<br />
pieno spirito cooperativo,<br />
ha attivato, ancora<br />
di più di altri settori,<br />
meccanismi di solidarietà<br />
interna”.<br />
Da notare, infine, che<br />
l’Avviso 11 ha visto la<br />
partecipazione sia<br />
delle grandi imprese<br />
che delle piccole. Per<br />
queste ultime gli Uffici<br />
del Fondo insieme agli<br />
Assistenti tecnici territoriali<br />
si sono adoperati<br />
con particolare cura affinché potessero ottenere il finanziamento.<br />
“Una parola sul nuovo Avviso – conclude Nino Silverio -. La<br />
modalità è a sportello come il precedente, si potranno presentare<br />
piani fino ad esaurimento ed abbiamo introdotto<br />
dei meccanismi che consentano una migliore allocazione<br />
delle risorse e di dare accesso ad un numero maggiore di<br />
imprese. Lo stanziamento di un milione e mezzo è solo per<br />
i prossimi mesi: se la crisi dovesse continuare siamo pronti a<br />
stanziare nuove risorse per riqualificare i lavoratori ed aiutare<br />
le imprese in difficoltà”.<br />
Per maggiori informazioni: www.foncoop.coop
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Giugno 2011<br />
20 <strong>Associazione</strong><br />
Il Consorzio Nazionale Meuccio Ruini<br />
a cura di Fabiano Spera<br />
AGCI Nazionale ha costituito, il 15 dicembre 2009, Il<br />
Consorzio Nazionale Meuccio Ruini, organismo per la formazione,<br />
le nuove tecnologie ed i servizi all’impiego. Il<br />
Consorzio è dedicato a Meuccio Ruini, una delle più prestigiose<br />
figure della storia italiana e del Movimento<br />
Cooperativo, ed è il frutto della capacità adattativa del<br />
variegato mondo delle imprese e delle cooperative italiane<br />
alle moderne necessità del mercato imprenditoriale.<br />
Tramite il Consorzio è possibile creare una sempre più vasta<br />
rete di imprese in comunicazione tra di loro ed in grado di<br />
accedere ai mercati (bandi) europei, oltre che a bandi di rilevanza<br />
provinciale e nazionale.<br />
Avvalendosi delle preziose competenze dei suoi aderenti<br />
distribuiti su tutto il territorio nazionale, Il Consorzio<br />
Nazionale Meuccio Ruini possiede tutti i requisiti e gli strumenti<br />
necessari per essere attore di spicco nelle realtà pro-<br />
<strong>Libera</strong><br />
gettuali del mercato europeo, la versatilità per accedere a<br />
importanti finanziamenti di emanazione UE, nonché la<br />
capacità di creare occupazione e movimento di capitali:<br />
FORMAZIONE, SVILUPPO e INNOVAZIONE.<br />
cooperazione
<strong>Libera</strong>.qxd:Lib.Coop_47_50.qxd 14/06/11 11:27 Pagina 21<br />
I componenti e le attività del Consorzio<br />
Nazionale Meuccio Ruini<br />
Il Consorzio è presente sul territorio nazionale tramite la<br />
realtà cooperativa già aderente ad AGCI Nazionale e partecipe<br />
della struttura consortile.<br />
È presieduto da Carlo Scarzanella, Vicepresidente Vicario di<br />
AGCI Nazionale. Il ruolo di Vicepresidente è ricoperto da<br />
Gabriele Fasano.<br />
Sono iscritte attualmente 21 realtà cooperative e consortili.<br />
Le attività di interesse dei protagonisti, componenti del<br />
Consorzio, sono rivolte, in particolar modo, alle attività formative<br />
e di ricerca e spaziano dal mondo agricolo, alla cultura<br />
dell’ambiente, dal mondo dell’intercultura alle manifestazioni<br />
artistiche e di spettacolo, dalle problematiche sociali<br />
alle recenti tematiche legate ai flussi migratori, nonché da<br />
progetti di prevenzione e sicurezza, a progetti di innovazione<br />
con particolare riferimento ai temi del riciclo e delle energie<br />
rinnovabili.<br />
L’impegno del Consorzio è stato finora quello di creare legami<br />
di partenariato fra le cooperative aderenti e fra queste e<br />
altre cooperative di AGCI nazionale, nonché quello di stabilire<br />
legami e contatti con enti e strutture di altre associazioni<br />
cooperative e di associazioni già operanti sul territorio<br />
nazionale e di rilievo istituzionale (fra le quali il Ministero<br />
della Gioventù, La Sapienza, Università di Roma, ACLI...).<br />
L’attività del Consorzio è inoltre rivolta al consolidamento<br />
dei rapporti con le strutture europee attraverso la partecipazione<br />
a DIESIS, struttura cooperativa europea, alla quale<br />
di recente è stata confermata l’adesione e tramite la quale<br />
sono in corso di elaborazione alcuni progetti relativi a bandi<br />
europei.<br />
Il Consorzio Meuccio Ruini si avvale di un Comitato tecnicoscientifico<br />
di recente costituzione, presieduto da Marieli<br />
Ruini, docente di Sociologia e Antropologia culturale presso<br />
La Sapienza, Università di Roma. Il Comitato ha assunto<br />
l’impegno di consulenza scientifica a disposizione delle<br />
richieste che vengono avanzate dalle cooperative aderenti.<br />
Tramite i componenti del Comitato, è possibile non solo<br />
ricevere consulenze, ma usufruire di proposte e di collaborazione<br />
con specifiche offerte di professionalità.<br />
Il Comitato si è posto inoltre fra i suoi obiettivi quello di<br />
mantenere elementi di coesione e di solidarietà tra le<br />
cooperative tramite un riferimento ai valori della responsabilità,<br />
dell’etica e di una comune crescita, secondo le indicazioni<br />
offerte da Meuccio Ruini, primo Presidente di AGCI,<br />
<strong>Libera</strong><br />
cooperazione<br />
<strong>Libera</strong><br />
Giugno 2011<br />
cooperazione<br />
<strong>Associazione</strong> 21<br />
elementi imprescindibili per la cooperazione, componente<br />
fondamentale per lo sviluppo del nostro Paese.<br />
Di seguito una breve sintesi delle attività svolte dal<br />
Consorzio Meuccio Ruini nel corso dell’anno 2010-2011:<br />
Recentemente sono stati vinti dal Consorzio due bandi per<br />
la provincia di Roma, tramite la presentazione di due progetti<br />
di importante rilievo sociale: A.M.A., “Ambienti<br />
Multiculturali per l’Accudimento dei minori”, per la formazione<br />
di 18 immigrate inoccupate nell’acquisizione di competenze<br />
nel settore socio-educativo e il progetto Campo<br />
Libero, attualmente in fase di svolgimento e destinato ad<br />
ex-detenuti e detenuti in uscita per sostenerli nella costituzione<br />
di una cooperativa agricola, fornendo loro consulenza<br />
e formazione, sia nelle tematiche agricole, sia nelle<br />
tematiche imprenditoriali.<br />
Numerosi sono i progetti in cui il Consorzio si è trovato<br />
coinvolto, tramite AGCI, con le realtà cooperative aderenti,<br />
al livello provinciale, territoriale ed europeo: “Reti Rosa<br />
– Operatrici di pescaturismo e ittiturismo”, per la Provincia<br />
di Roma; “Segretarie d’azienda”, per la Provincia di Roma;<br />
“Ecomuseo, un modo ecologico per valorizzare il patrimonio<br />
culturale e turistico di un territorio”, nell’ambito dei<br />
“Progetti Speciali e Interventi Innovativi 2010”; “V.I.T.A. –<br />
Valorizzazione Innovativa dei Talenti in Azienda”, interregionale,<br />
per il Ministero della Salute, del Lavoro e delle<br />
Politiche Sociali; “Stop ai RAEE – promozione e diffusione<br />
della cultura del riciclo dei RAEE”, su territorio nazionale,<br />
per il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e<br />
del Mare; “M.I.N.A. – Modelli Innovativi Nelle Aziende”,<br />
per il Dipartimento per le Pari Opportunità; “La pesca e le<br />
donne – formare per cooperare”, interregionale, per il<br />
fondo europeo per la pesca 2007-2013; “Percorsi formativi<br />
in etnopsichiatria, antropologia culturale ed ambiti affini”<br />
e “Percorsi formativi sull’individuazione delle malattie<br />
dell’immigrazione e della povertà”, entrambi sul Fondo<br />
Europeo per i Rifugiati 2008-2013, per il Ministero<br />
dell’Interno; “Corso per dirigenti e manager di impresa<br />
sociale”, regionale, su Fon.Coop avviso 14; “F.OR.INT. –<br />
Formazione e Orientamento per l’Integrazione di giovani<br />
stranieri”, sul Fondo Europeo per l’Integrazione di Cittadini<br />
di Paesi Terzi annualità 2007-2013; “Alterniamo la conoscenza<br />
– Campagna informativa nazionale sull’utilizzo<br />
delle fonti di energie rinnovabili ed efficienza energetica,<br />
su territorio nazionale, per il Ministero dell’Ambiente e<br />
della Tutela del Territorio e del Mare; “WISE roadmap –<br />
Workforce for the Italian Sustainable Energy roadmap”,<br />
per EACI nel contesto del programma europeo CIP-IEE-<br />
2011 (Nearly-zero energy building).
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Giugno 2011<br />
22 Attualità<br />
CFI: 25 anni al servizio dell’occupazione attraverso la creazione di impresa<br />
a cura di Gabriele Nardini<br />
Il 26 aprile scorso CFI - Cooperazione Finanza Impresa ha<br />
compiuto il suo venticinquesimo anniversario dall’iscrizione<br />
nel registro delle imprese. Il traguardo dei venticinque anni di<br />
attività rappresenta un motivo di orgoglio e la prova che l’azienda<br />
ha saputo interpretare i cambiamenti economici e produttivi<br />
imposti dal mercato. CFI festeggerà questo evento in<br />
occasione dell’Assemblea di approvazione del bilancio, che si<br />
terrà a Roma presso Castel Sant’Angelo il 27 giugno 2011.<br />
Che cos’è CFI<br />
CFI - Cooperazione Finanza Impresa è un investitore istituzionale<br />
promosso dalle cooperative aderenti alle tre principali<br />
associazioni italiane: AGCI, Confcooperative e Legacoop.<br />
L’attuale Consiglio di Amministrazione di CFI è composto da<br />
un Consigliere di Amministrazione indicato dal Ministero delle<br />
Attività Produttive e da altri nove Consiglieri espressione di<br />
AGCI (Marino Ianni, Erio Zoli, Michele Cappadona),<br />
Confcooperative e Legacoop. Il Comitato Esecutivo si compone<br />
del Presidente Roberto Marcelli (Confcooperative) e dai<br />
Vice Presidenti Alberto Zevi (Legacoop) e Marino Ianni (AGCI).<br />
CFI ha un capitale sociale di 84 e/mln, e un patrimonio netto<br />
pari a 99 e/mln, un portafoglio di circa 60 imprese cooperative.<br />
I soci sono oltre 242 cooperative e il Ministero dello<br />
Sviluppo Economico. CFI è stata costituita nel 1986 per gestire<br />
il Fondo Marcora destinato alla salvaguardia dell’occupazione<br />
attraverso la creazione di impresa.<br />
<strong>Libera</strong><br />
cooperazione<br />
Nella prima fase di attività ha investito circa<br />
80 milioni di euro nel capitale di rischio di<br />
160 cooperative di produzione e lavoro<br />
costituite da dipendenti di aziende in crisi e<br />
ha complessivamente promosso l’occupazione<br />
stabile di circa 6 mila lavoratori. Nel corso degli<br />
anni sono mutate le esigenze economico-sociali<br />
del Paese e, forte dell’esperienza maturata, ha<br />
ampliato la propria missione adeguandosi ai<br />
nuovi scenari di mercato. Dal 2003, CFI finanzia<br />
anche operazioni di start up, sviluppo e<br />
riposizionamento di imprese costituite in<br />
forma di cooperativa di lavoro e cooperativa<br />
sociale.
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Gli obiettivi di CFI<br />
• promuovere l'affermazione del modello di impresa<br />
cooperativa<br />
• stimolare l'imprenditorialità e la progettualità dei soci<br />
lavoratori<br />
• promuovere e incrementare l'occupazione<br />
• potenziare la capacità di crescere e di competere<br />
Criteri di valutazione<br />
• professionalità e motivazione dei soci lavoratori e del management<br />
• partecipazione e responsabilizzazione dei soggetti coinvolti<br />
• chiarezza e condivisione degli obiettivi<br />
• innovatività del progetto<br />
• fattibilità economica finanziaria<br />
<strong>Cooperative</strong> beneficiarie<br />
cooperative di produzione e lavoro e cooperative sociali operanti<br />
nei settori dell’industria e dei servizi, rientranti nei parametri<br />
di PMI e con un capitale sociale minimo per socio lavoratore:<br />
• 4.000 euro per le cooperative di produzione e lavoro;<br />
• 1.000 euro per le cooperative sociali<br />
Strumenti finanziari<br />
CAPITALE DI RISCHIO:<br />
partecipazione come socio finanziatore (2526 cc):<br />
• di minoranza temporanea (non oltre 10 anni)<br />
• per un valore massimo pari al capitale sociale dell'impresa<br />
• o al doppio, in caso di riserve e prestito sociale congrui<br />
NUOVO PRODOTTO CFI<br />
Dal 01/01/2011 CFI ha predisposto un nuovo<br />
prodotto anche per cooperative di produzione<br />
e lavoro srl e cooperative sociali denominato<br />
“Piccoli interventi in capitale di credito”,<br />
intervenendo come socio finanziatore e concede<br />
finanziamenti ai sensi della legge 49/85 modificata<br />
dalla legge 57/01.<br />
<strong>Libera</strong><br />
cooperazione<br />
<strong>Libera</strong><br />
Giugno 2011<br />
cooperazione<br />
Attualità 23<br />
CAPITALE DI CREDITO:<br />
CFI integra il proprio intervento finanziando gli investimenti<br />
fissi della cooperativa con:<br />
• prestiti<br />
• prestiti partecipativi<br />
• obbligazioni convertibili<br />
• finanziamenti in pool<br />
• garanzie<br />
Il piano di ammortamento è correlato alla capacità finanziaria<br />
dell'impresa e alla tipologia dell'investimento.<br />
Il tasso di interesse può essere fisso o variabile, con spread<br />
commisurato al rischio di impresa.<br />
Processo valutativo: fasi<br />
fase 1 incontro conoscitivo: analisi macro del progetto, degli<br />
elementi minimi di fattibilità e delle modalità di intervento<br />
fase 2 condivisione delle linee guida e avvio dell’elaborazione<br />
del business plan da parte dell’impresa, eventualmente<br />
sulla base delle indicazioni suggerite da Cfi<br />
fase 3 condivisione/collaborazione piano di fattibilità<br />
fase 4 analisi e valutazione del progetto/impresa da parte<br />
di Cfi<br />
fase 5 proposta e delibera cda<br />
fase 6 procedure per erogazione<br />
CFI e l’impresa sottoscrivono specifici accordi in merito a:<br />
• diritti amministrativi<br />
• diritti patrimoniali<br />
• tempi e modalità del way out<br />
• nomina di sindaci e consiglieri<br />
Per informazioni è possibile rivolgersi agli uffici<br />
dell’AGCI Nazionale, al CONSEF Consorzio<br />
Nazionale Servizi Finanziari o a Marino Ianni,<br />
vicepresidente AGCI e vicepresidente CFI (tel.<br />
06.40500200, 335.6250266, e mail info@agcilazio.it)<br />
o direttamente a CFI, dott. Alessandro<br />
Viola (Tel. 06.4440284, e mail a.viola@cfi.it).
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