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PAK SAO - WING TSUN ART

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22<br />

Questa (re)azione presuppone la capacità<br />

di sferrare colpi potenti e di<br />

possedere quella resistenza muscolare<br />

e cardiovascolare che consente di<br />

protrarre nel tempo tale (re)azione<br />

fino a quando necessario. Al riguardo,<br />

non si può trascurare di considerare<br />

la (probabile) reazione<br />

dell'offensore, che potrebbe costringere<br />

il difensore, suo malgrado, ad<br />

una situazione di lotta (anche a terra)<br />

o di scambio di colpi più o meno prolungati.<br />

Il praticante “ortodosso” di WT ritiene<br />

di superare la precedente obiezione<br />

sostenendo che, essendo il WT<br />

un metodo di combattimento “senza<br />

regole” nato per combattere “senza<br />

guantoni”, egli potrebbe fare a meno<br />

di colpi potenti, sferrando i contrattacchi<br />

ai punti deboli dell'aggressore<br />

(occhi, gola, genitali etc). Ciò consentirebbe<br />

altresì di porre fine al confronto<br />

in pochi secondi – non essendo<br />

per definizione i punti deboli “allenabili”<br />

a sopportare i colpi, a differenza<br />

di muscoli ed ossa - divenendo così<br />

superfluo l'allenamento delle doti “fisiche”<br />

del praticante di WT.<br />

Personalmente dissento da questa<br />

sorta di “dogma” così diffuso fra i<br />

praticanti di arti marziali “tradizionali”<br />

(non solo di WT), ritenendo che<br />

ciò possa corrispondere al vero solo<br />

in presenza di un'assoluta precisione<br />

e padronanza tecnica, che però ben<br />

pochi posseggono nonostante i molti<br />

anni di pratica.<br />

Inoltre verosimilmente anche questa<br />

“minoranza” vedrebbe fortemente<br />

scemare tale precisione in condizioni<br />

di forte stress emotivo ed in caso di<br />

attacco a sorpresa quale è il contesto<br />

dell'autodifesa. I film di arti<br />

marziali sono naturalmente tutt'altra<br />

cosa rispetto alla realtà.<br />

Parimenti è tutt'altra cosa rispetto<br />

al combattimento reale<br />

la pratica del chi-sao, che è<br />

certo assai utile, ma che resta<br />

pur sempre solo un esercizio.<br />

Molti praticanti avanzati di<br />

WT, pur essendo almeno a parole<br />

consci della differenza, finiscono<br />

in realtà per<br />

“ingannare” sé stessi e gli altri,<br />

ritenendo in sostanza di poter<br />

trasferire “automaticamente”,<br />

ossia senza un ulteriore addestramento<br />

specifico, le qualità<br />

allenate con il chi-sao in un<br />

ipotetico combattimento. Qualità<br />

come la sensibilità tattile,<br />

la scioltezza, l'istintività nelle<br />

reazioni possono in effetti essere<br />

assai sviluppate e raffinate, ma<br />

in un contesto differente di cui non si<br />

ha esperienza può risultarne problematica<br />

la loro applicabilità.<br />

Si sottovaluta spesso, al riguardo, un<br />

aspetto fondamentale che differenzia<br />

i due contesti: la diversa distanza e la<br />

preesistenza di un “prezioso” contatto<br />

con le braccia dell'avversario,<br />

che difetta nel combattimento libero,<br />

e che contraddistingue invece il chisao.<br />

Tale contatto rende assai più<br />

semplice ottenere “informazioni”<br />

sulle prossime mosse dell'avversario<br />

(traiettoria, potenza etc.) e quindi reagire<br />

appropriatamente e tempestivamente.<br />

Senza previo contatto la difesa è assai<br />

più complicata, entrando in gioco<br />

altri elementi come i riflessi visivi, le<br />

finte, la velocità di contrazione mu-<br />

scolare etc.<br />

Che la “trasposizione” chi-sao/combattimento<br />

libero non sia niente affatto<br />

agevole – ma nemmeno<br />

impossibile, a mio parere – è circostanza<br />

dimostrata dai pochi praticanti<br />

di un certo livello di WT che hanno<br />

coraggiosamente provato a cimentarsi<br />

nei circuiti di MMA.<br />

Altro aspetto che condiziona (negativamente)<br />

l'applicabilità in contesti<br />

differenti delle preziose qualità acquisibili<br />

tramite il chi-sao è la circostanza<br />

che esso, per definizione, può<br />

esercitarsi solo con praticanti di WT<br />

e quindi “prepara” a neutralizzare<br />

(anche) tipi di attacchi “specializzati”,<br />

che verosimilmente una persona<br />

comune o un praticante di una<br />

diversa arte marziale non effettua (ad<br />

es. doppi pugni).<br />

CONTINUA SUL PROSSIMO NUMERO<br />

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