Piano Strutturale Associato – Ufficio del Piano - <strong>Cortale</strong> <strong>Fascicolo</strong> <strong>della</strong> <strong>Partecipazione</strong> pag. 10
Piano Strutturale Associato – Ufficio del Piano - <strong>Cortale</strong> <strong>Fascicolo</strong> <strong>della</strong> <strong>Partecipazione</strong> Resoconto Gazzetta del sud del 24.10.2010: Piano strutturale Sancito il passaggio alla fase operativa di Luigi Gregorio Comi È partito da Settingiano il secondo forum di partecipazione del "Piano strutturale associato" di <strong>Cortale</strong> che vede altri sei comuni (Settingiano, Caraffa, Borgia, Girifalco, Amaroni e S. Floro) partecipi <strong>della</strong> pianificazione e del governo intercomunale dello sviluppo del territorio corrispondente. Il forum ha sancito il passaggio dalla fase di studio e di conoscenza del territorio alla fase operativa dell'elaborazione grafica delle prime scelte di pianificazione. Un incontro, coordinato dal responsabile Vincenzo Conte, che ha sintetizzato l'iter percorso fino ad ora dall'ambizioso progetto, avviato nel 2007, di natura prettamente tecnica in cui però non è mancato l'inevitabile intreccio con i contenuti politici del Piano esplicitati dai sindaci di Settingiano (Alfeo Talarico), Caraffa (Antonio Migliazza), Amaroni (Arturo Bova) e di <strong>Cortale</strong> (Francesco Scalfaro) che ha concluso il simposio. I lavori sono stati arricchiti dai contributi tecnici e politici offerti dal geologo Eraldo Rizzuti e dall'ingegnere Raffaele Scalise, componenti esterni dell'ufficio del Piano, e dal consigliere provinciale ed ex assessore del commissariato comune di Borgia, Riccardo Bruno. Propositiva anche la partecipazione del presidente dell'Ordine degli ingegneri, Salvatore Saccà. Le linee tecniche dello schema generale delle scelte di pianificazione sono state illustrate da Vito Migliazza, incaricato a redigere il Psa, e da Domenico Santoro, direttore scientifico. Un Piano definito e racchiuso, secondo quanto esposto da Migliazza, in tre descrittori: città verde, come filosofia <strong>della</strong> pianificazione; asse attrezzato, inteso essenzialmente in termini infrastrutturali e di scambio culturale e umano; catalizzatori, ovvero indicazione dei punti di forza di ogni singolo comune. Santoro è invece entrato nei particolari <strong>della</strong> proposta progettuale e delle scelte di pianificazione sintetizzando il lavoro prodotto partendo dagli elementi offerti dal quadro conoscitivo dalla cui analisi sono stati individuati i punti di forza e di debolezza del Piano. I primi sono determinati dalla posizione geografica, dalla presenza di un parco archeologico che rappresenta un attrazione molto importante, dai centri storici, da una forte presenza ambientale e da una consistente presenza agricola che, seppure in abbandono, mostra segnali di ripresa. I punti di debolezza sono invece l'assenza di aree per la produttività, una rete viaria inadeguata, l'insicurezza sociale, lo spopolamento e la frammentazione dei settori agricoli. Oltre a ciò Santoro ha anche elencato le opportunità offerte dal territorio, come i parchi eolici. pag. 11