medio periodo (2003-2008) ha incrementato complessivamente del 23% il numero degli arrivi e del 18% quello delle presenze, con una crescita media annua rispettivamente del 5% e del 4%. Con una durata media dei soggiorni pari a 5,2 giorni, la <strong>Sardegna</strong> è meta di soggiorni di media durata e non ancora di “soggiorni da vacanza” vera e propria. I contesti insulari mediterranei che trattengono, invece, i turisti per un numero di giorni superiore alla settimana sono quattro: Baleari, Malta, Isole del Dodecaneso e Canarie. Anche Creta e le Isole Ionie registrano permanenze medie prossime ai sette giorni. Un confronto immediato è quello tra la <strong>Sardegna</strong> e la Sicilia, che verte a favore <strong>della</strong> prima, poiché la più grande isola del Mediterraneo non registra soggiorni superiori al weekend, perché interessata da una domanda prevalentemente regionale. I dati relativi ai flussi da sé sono poco indicativi del posizionamento competitivo dell'isola, che necessita di rapportare la domanda turistica con l'offerta dei propri letti. A tal proposito il turismo sardo manifesta una forte criticità, poiché la <strong>Sardegna</strong>, che in termini di dotazione di letti (198.072 letti di cui il 43% in hotel ed il 57% nelle strutture extralberghiere) è la terza isola del Mediterraneo, dopo le isole spagnole, non riesce a superare il tasso di occupazione annuale di tali letti del 17%. Tale indice è molto basso se si effettua un confronto con le altre isole europee, in cui il primato assoluto spetta alle Baleari e a Malta, contesti insulari che sono anche mete di lunghi soggiorni, costituendo gli unici due contesti definibili tali nell'intero Bacino del Mediterraneo. La <strong>Sardegna</strong>, pertanto, confermando la tendenza diffusa tra le isole del Mediterraneo che presentano un’alta sottoutilizzazione delle strutture, poiché non superano un tasso del Primo Piano 30%, si discosta tuttavia parecchio da tale valore, che può considerarsi medio. Se il basso tasso di occupazione dei letti implica da un lato la non utilizzazione degli stessi per buona parte dell’anno, dall’altro evidenzia uno scarso impatto economico, sull’isola. Va sottolineato infatti che la fragilità degli equilibri dei territori insulari, talvolta, è messa a repentaglio da un uso improprio delle risorse presenti. Dal punto di vista turistico, ne deriva una doppia necessità: soddisfare la domanda di attrattori ed attrattive generata dai turisti e tutelare le stesse risorse sulle quali il turismo si basa, limitandone gli impatti negativi. Uno degli impatti che il turismo esercita sulla destinazione è quello socioculturale che rispetto a quello economico ed a quello ambientale occupa una posizione subalterna all’interno delle programmazioni turistiche territoriali. Tale impatto si riferisce al modo in cui il turismo contribuisce a modificare il sistema di valori e lo stile di vita <strong>della</strong> popolazione locale, attraverso l’incontro tra due comunità: quella dei turisti che domanda e consuma “turismo” e quella dei residenti che in qualche modo subisce gli effetti, benefici o nocivi, dell’attività turistica. Se infatti è vero che le caratteristiche sociali e culturali di una comunità cambiano a seguito di modificazioni dell’ambiente circostante o per una loro intrinseca tendenza evolutiva, è anche vero che possono cambiare più velocemente in conseguenza del contatto tra comunità diverse. Il turismo, pertanto, agevolando tali contatti, influenza ed accelera questi cambiamenti. All’interno dello scenario mediterraneo la presenza culturale esterna di visitatori sembra avere un più elevato impatto socio-culturale sulle comunità ospitanti delle Isole Tremiti e delle Isole Baleari. <strong>Sardegna</strong> Economica 6/2009 19
Primo Piano tabella 2 - Indice di impatto socioculturale (2008) Isole Indice di impatto socioculturale Isole Tremiti 174,2 Baleari 108,5 Arcipelago Toscano 86,7 Isole del Dodecaneso 65,1 Isole Flegree 41,2 Isole Ionie 32,0 Malta 27,2 Creta 25,8 Madeira 25,1 Isole Pontine 24,4 Corsica* 21,3 Canarie 20,3 Cipro 18,0 Cicladi 16,1 Isole del Golfo Argosaronico 12,4 Isole del Nord dell'Egeo 11,6 Sporadi 11,5 <strong>Sardegna</strong> 7,4 Azzorre 5,0 Evia 4,2 Sicilia 2,7 fonte: OTIE, 2009 - * Questo dato per la Corsica fa riferimento al 2007. 20 <strong>Sardegna</strong> Economica 6/2009
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