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Libano<br />
senza soldi, niente giustizia per i<br />
detenuti<br />
no a lasciare il carcere soffrono soprattutto di atrofia muscolare<br />
e dim<strong>in</strong>uzione della vista. Il vero problema, però,<br />
stranieri<br />
è il deterioramento psicologico.<br />
di Simba Russeau<br />
trad. Mohammed Naguib Saleh<br />
Conoscenze e denaro, per molti lavoratori<br />
immigrati o rifugiati <strong>in</strong> Libano, sembrano essere<br />
l’unica via di fuga dalla detenzione prolungata.<br />
Angie e suo marito sono rifugiati dal<br />
Sudan. La polizia libanese li ha colti più volte<br />
senza documenti di soggiorno e sono riusciti<br />
ad ottenere il rilascio grazie al forte sostegno<br />
della comunità sudanese <strong>in</strong> Libano, che <strong>in</strong><br />
fretta raccoglie fondi per aiutare chi è stato<br />
arrestato.<br />
“La polizia pensa che i sudanesi abbiano soldi<br />
perché riusciamo sempre a racimolare il<br />
denaro per far rilasciare i detenuti. L’UNHCR<br />
(<strong>Al</strong>to Commissariato ONU per i rifugiati) non<br />
fa nulla per aiutarci”, spiega Angie. “Nonostante<br />
l’esistenza di un numero verde per i<br />
diritti dei rifugiati, a rispondere è sempre una<br />
segreteria telefonica. Un detenuto non ha<br />
nessuno a cui rivolgersi, nemmeno se riconosciuto<br />
come rifugiato politico”.<br />
Il centro di detenzione di Adlieh sorveglia un<br />
gruppo di donne e uom<strong>in</strong>i migranti e molti<br />
rifugiati che hanno trascorso più di un anno<br />
<strong>in</strong> carcere senza la possibilità di presentare il<br />
proprio caso davanti ad un giudice. Secondo<br />
un recente studio pubblicato dal Centro Libanese<br />
per i Diritti Umani (CLDH), tutte le carceri<br />
libanesi sono sovraffollate, <strong>in</strong>adeguate<br />
ad ospitare nuovi detenuti e vi è mancanza di<br />
assistenza medica.<br />
Riuniti fuori dal carcere di sicurezza di Adlieh,<br />
dec<strong>in</strong>e di attivisti gridano la propria <strong>in</strong>dignazione<br />
per la prolungata detenzione dei lavoratori<br />
immigrati e dei rifugiati. Il sit-<strong>in</strong> organizzato<br />
da CLDH vuole evidenziare le terribili<br />
condizioni dei detenuti. Ogni giorno cent<strong>in</strong>aia<br />
di vetture passano sulle teste dei detenuti,<br />
r<strong>in</strong>chiusi sotto un ponte, <strong>in</strong> uno spazio che<br />
doveva servire come parcheggio sotterraneo.<br />
Non essendoci f<strong>in</strong>estre, i prigionieri rimangono<br />
settimane o mesi sottoterra <strong>in</strong> luoghi non<br />
sufficientemente ventilati. Passano il tempo<br />
seduti, senza potersi sgranchire le gambe. I<br />
pasti consistono pr<strong>in</strong>cipalmente <strong>in</strong> purè di<br />
patate, pane e formaggio. I pochi che riesco-<br />
22<br />
Di solito ci sono 30-35 persone per ognuna delle 13 piccole<br />
celle. I detenuti possono lasciare le celle solo per <strong>in</strong>vestigazioni,<br />
per visite familiari o mediche.<br />
“Le detenzioni <strong>in</strong>def<strong>in</strong>ite e le condizioni spaventose <strong>in</strong><br />
cui versano, cercano di sp<strong>in</strong>gere i detenuti a chiedere il<br />
rimpatrio, nonostante lo status di rifugiato riconosciuto<br />
dall’UNHCR. Anche chi tra i lavoratori chiede il rimpatrio,<br />
viene r<strong>in</strong>chiuso <strong>in</strong> questi centri f<strong>in</strong>o all’adempimento delle<br />
pratiche burocratiche” dichiara CLDH alla stampa.<br />
Il mese scorso CLDH ha denunciato un tentativo di rimpatrio<br />
forzato di un rifugiato iracheno, all’aeroporto <strong>in</strong>ternazionale<br />
di Beirut. Rappresentanti della Sicurezza<br />
Generale hanno riferito di aver visto l’uomo <strong>in</strong> manette<br />
trasc<strong>in</strong>ato f<strong>in</strong>o alla zona d’imbarco.<br />
Gruppi per i diritti umani come CLDH chiedono la chiusura<br />
del centro di detenzione di Adlieh, che dal punto di<br />
vista giuridico non è un carcere, ma un centro dove permanere<br />
al massimo 48 ore. “Secondo la legge libanese,<br />
l’irregolarità non è un crim<strong>in</strong>e. La ragione pr<strong>in</strong>cipale per<br />
cui queste persone si trovano <strong>in</strong> questa condizione è che<br />
i datori di lavoro non vogliono pagare loro il biglietto di<br />
ritorno. Le ambasciate, <strong>in</strong>oltre, non sono consapevoli<br />
della loro detenzione” dice Roula Masri, coord<strong>in</strong>atrice del<br />
Collettivo per la Ricerca e la Formazione per le Azioni di<br />
Sviluppo (CRTDA). L’unico crim<strong>in</strong>e di molte di queste persone<br />
è non avere un documento regolare, nonostante lo<br />
status di rifugiato politico.<br />
ينانبللا زكرملا مدق ،يضاملا رهشلا<br />
دض ىوكش )CLDH( ناسنلإا قوقحل<br />
راطمب يقارع ءيجلا رابجإ ةلواحم<br />
.هنطو ىلإ ةدوعلا ىلع يلودلا توريب<br />
ماعلا نملأا يلوؤسم ضعب حرص دقلو<br />
نيديلا لّ َبَك ُم صخشلا اذه اوؤر مهنأب<br />
:ةمجرت .بوكرلا ةقطنم ىلإ ر َجُيو<br />
لثم ناسنلإا قوقحل زكارم بلاطت<br />
ناسنلإا قوقحل ينانبللا زكرملا<br />
نوؤشل ”هييلدأ“ زكرم قلغب )CLDH(<br />
نم ًانجس دعي لا يذلاو ،نيزجتحملا<br />
ءاقبلل ًازكرم هنكلو ،يئاضقلا روظنملا<br />
ًاقبط ،ةعاس 48 ـلا ىدعتت لا ةدم هيف<br />
.ينانبللا نوناقلا هيلع صني امل<br />
دعت لا نيرجاهملا عضو ةيعرش مدع<br />
ةيعمج قسنم ،يرصم لاور .ةميرج<br />
يومنتلا لمعلل بيردتلاو ثاحبلأا<br />
سيئرلا ببسلا“ :لوقت )CRTDA(<br />
لثم يف صاخشلأا ءلاؤه هب عضوي يذلا<br />
لمعلا باحصأ نأ وه فورظلا هذه<br />
ةركذت نمث لماعلا ءاطعإ نوضفري<br />
ىلع نوكت لا تارافسلا نأ امك .ةدوعلا<br />
يتلا ةديحولا ةميرجلا .”مهزاجتحاب ملع<br />
وه صاخشلأا ءلاؤه نم نوريثك اهبكترا<br />
مغرلاب ،ينوناق دنتسمل مهلمح مدع<br />
.نييسايس نيئجلا مهنوك نم<br />
simbarusseau.wordpress.com<br />
humanrights-lb.blogspot.com<br />
2010 ويام - رايَا - ةديرجلا