la gestione della fauna selvatica la gestione ... - Ermes Agricoltura

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SPECIALE • LA GESTIONE DELLA FAUNA SELVATICA Prevenzione su piante singole: tubex su vite. 58 FEBBRAIO 2011 Foto Arch. Servizio Territorio Rurale Rer una sorta di prontuario tecnico. Si sono instaurati continui e reciproci rapporti di collaborazione (spesso purtroppo sottovalutati) con altri tecnici operanti nel settore. Esemplare la stretta collaborazione con i Servizi dell’assessorato Agricoltura della Provincia di Modena, estre- mamente utile per ottenere l’aggiornamento delle diverse superfici agro-silvo-pastorali provinciali. ELABORARE DATI SIGNIFICATIVI Dove sono concentrati maggiormente i danni? Quali sono le specie responsabili? Quando si veri- Graf. 1 - Danni da fauna selvatica in provincia di Modena, per specie, dal 2006 al 2010. Fonte: Assessorato Agricoltura, Provincia di Modena
Foto Arch. Servizio Territorio Rurale Rer ficano? Per dare una risposta coerente a queste domande sono state sviluppate analisi di tipo territoriale, realizzate con i Sistemi informativi territoriali (Sit). I singoli eventi di danneggiamento registrati con una precisa posizione geografica sono convertiti su cartografia tematica digitale e sono integrabili con altri dati (ad esempio, degli istituti faunistici, figura 1 a pag. 60); possono essere interrogati (ad esempio per il calcolo delle superfici danneggiate) e, non in ultimo, essere archiviati per valutare l’andamento dei danni. Le statistiche riepilogative e le “mappe di rischio” a scala locale, che sono le operazioni finali del processo di analisi, mostrano le probabilità di danneggiamento specie-specifico, all’interno delle singole Utg (Unità territoriali di gestione) e diventano uno strumento di lavoro per la prevenzione. ASSEGNARE PRIORITÀ LOCALI Il Piano faunistico venatorio provinciale modenese, tra gli obiettivi generali di pianificazione, indica prioritariamente la “difesa delle produzioni agricole”. La Provincia di Modena ha individuato diverse azioni per rendere compatibile con le attività agroforestali la presenza sul proprio territorio della fauna selvatica. L’assegnazione di presidi preventivi (prevenzione “indiretta”), gli interventi di contenimento tramite la caccia e, ove ciò non bastasse, i piani di limitazione numerica delle specie che creano i maggiori problemi sono solo alcuni esempi. Sulla base della maggiore o minore probabilità di rischio di danneggiamento delle attività agro-forestali da parte delle singole specie è stato possibile assegnare le priorità ai diversi tipi di intervento. Ad esempio, per il cinghiale il Piano faunistico venatorio provinciale distingue le zone “vocate” alla presenza tollerabile dell’animale da quelle ritenute “non vocate”. UNA GESTIONE NON BUROCRATICA La Provincia di Modena, per raggiungere l’obiettivo comune della tutela delle attività agro-forestali, ha individuato azioni diverse su più fronti, tra cui: � la parcellizzazione dell’intero territorio provinciale in Unità territoriali di gestione, di dimensioni simili (300-400 ettari) ed indipendenti dalla natura dell’area stessa. Ciò consente di rapportare su piccola scala le informazioni relative alla stima numerica delle specie presenti, degli eventi di danneggiamento, dei presidi preventivi assegnati, degli interventi di limitazione numerica con un buon grado di dettaglio, condizione necessaria per azioni ad un livello locale, quindi più accurate; � la prevenzione “indiretta” (presidi preventivi). L’analisi delle “mappe di rischio di danneg- Danni da corvidi su nettarina. 59 FEBBRAIO 2011
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