dichiarazione ambientale di prodotto per la bottiglia bh ecologique

ENVIRONMENTAL
PRODUCT
DECLARATION
EPD di Vidrala.
DICHIARAZIONE AMBIENTALE DI PRODOTTO
CPC 37191
PER LA BOTTIGLIA BH ECOLOGIQUE
PRE-CERTIFICAZIONE N. S-EP-00280
REVISIONE 0 DEL 14/10/11
DATA DI APPROVAZIONE 27/10/11

EPD di Vidrala.
PRESENTAZIONE DELL’AZIENDA E DEL SERVIZIO
L’AZIENDA CORSICO VETRO
L’impianto industriale di Corsico in provincia di Milano, stabilimento italiano del Gruppo
spagnolo Vidrala, produce vetro cavo sodico-calcio per uso alimentare ed impiega oggi più di
200 persone.
Lo stabilimento, costruito nel 1952, si estende su di una superficie complessiva di 130.000
m 2 è dotato di due forni fusori per la produzione del vetro bianco e colorato, per un totale di
quattro linee di lavorazione che operano a ciclo continuo, con una capacità produttiva
complessiva di 500 tonnellate al giorno.
Lo stabilimento di Corsico è tra le prime aziende in Lombardia ad aver ottenuto
l’Autorizzazione Integrata Ambientale, già nell’anno 2005 (attività IPPC 3.3); l’attività rientra
anche nell’ambito di applicazione della Direttiva Europea in tema di emissioni di CO2 ed è
autorizzato all’emissione con Delibera del Ministero dell’Ambiente.
Nel corso del 2009 lo stabilimento di Corsico ha ottenuto la certificazione ambientale
ISO14001 del proprio Sistema di Gestione Ambientale, traguardo raggiunto anche dagli altri
stabilimenti del Gruppo vidrala.
IL PRODOTTO ED IL PROCESSO PRODUTTIVO
Oggetto dell’EPD è la bottiglia per vino fermo BH Ecologique della capacità di 750 ml, di
colore verde scuro, imboccatura BVS, dal peso secondo specifica tecnica di 390 grammi.
Di seguito un’immagine della bottiglia e un prospetto relativo alle materie prime che la
compongono.
Materia prima Quantità
in %
Sabbia silicea 29,56%
Carbonato di sodio 7,56%
Marmo 3,17%
Dolomite 5,07%
Solfato di sodio 0,14%
Solfato di calcio 0,03%
Cromite 0,14%
Ossido di ferro 0,06%
Grafite 0,06%
Vetro riciclato interno 5,52%
Vetro riciclato esterno 48,69%
Totale 100%
Con il termine vetro riciclato interno si intende il vetro che risulta scartato internamente al
sito produttivo prima della fase finale di imballaggio (così detto riciclo pre consumo). Le
quantità di vetro riciclato possono avere leggere variazioni a seconda dei lotti.
Con il termine vetro riciclato esterno si intende il vetro proveniente dalla raccolta
differenziata esterna al sito produttivo (così detto riciclo post consumo).
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Il processo di produzione della bottiglia comprende diverse fasi:
� Preparazione della miscela vetrificabile: le differenti materie prime, stoccate in
appositi sili, vengono pesate in dosaggi predefiniti e mescolate al fine di raggiungere
la giusta omogeneità e umidità;
� Processo di fusione: la fusione della miscela vetrificabile avviene all’interno dei forni a
temperature comprese tra i 1250-1350°C, in funzione della percentuale di rottame di
vetro;
� Formatura del vetro: la massa di vetro fuso alimenta le macchine formatrici, che
tramite pressatura e soffiatura, danno la forma definita per ciascun modello di
bottiglia;
� Trattamento a caldo: i contenitori formati vengono sottoposti ad un trattamento
superficiale, a temperature intorno ai 650°C, che ne migliora le proprietà
meccaniche;
� Ricottura: i contenitori subiscono un trattamento di raffreddamento controllato, da
500°C a 80-100°C, per distendere le tensioni superficiali;
al termine della ricottura il processo produttivo può considerarsi concluso.
La bottiglia prima dell’imballaggio va incontro ad altri due momenti importanti di
lavorazione:
� Trattamento a freddo: sulla superficie esterna dei contenitori viene applicato un
lubrificante organico (idoneo per imballaggi di alimenti e bevande) per ridurre gli
effetti degli impatti che le bottiglie subiscono sulle linee di trasporto e riempimento;
� Controllo qualità e imballaggio: la bottiglia viene sottoposta ad una serie approfondita
di ispezioni automatiche di diversi parametri, affinchè corrisponda alle specifiche
tecniche predefinite, e possa essere inviata alla fase finale di imballaggio su pallets;
� Stoccaggio finale: i bancali di prodotto imballato sono movimentati e stoccati
internamente allo stabilimento in funzione delle differenti necessità logistiche e
commerciali.
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DICHIARAZIONE DELLA PRESTAZIONE AMBIENTALE
In questa parte della dichiarazione vengono presentate le principali caratteristiche e i
risultati della valutazione degli aspetti ambientali che è stata operata in ottica di ciclo di vita
con la metodologia LCA.
METODOLOGIA
La quantificazione della prestazione ambientale è stata effettuata, in accordo con il
regolamento generale predisposto dall’international EPD system e secondo la metodologia di
Analisi del Ciclo di Vita (LCA – Life Cycle Assessment) regolata dagli standard internazionali
ISO Serie 14040:2006. La metodologia LCA permette di determinare gli impatti ambientali di
un prodotto o servizio in termini di consumo di risorse e di emissioni nell’ambiente, nonché
di produzione di rifiuti, in un’ottica di ciclo di vita (“dalla culla alla tomba”).
Per garantire la maggiore specificità possibile in considerazione del limitato periodo totale di
produzione (prima metà di marzo 2011), i dati raccolti presso il sito di Corsico Vetro fanno
riferimento ad una finestra temporale (5-16 marzo, ritenuto particolarmente stabile) per
quanto riguarda le materie prime, il confezionamento, parte dei consumi energetici e le
emissioni di CO2 secondo schema ETS, al mese di marzo 2011 per i restanti consumi
energetici e all’anno 2010 per le attività ausiliarie.
Lo studio ha inoltre utilizzato come supporto la banca dati Ecoinvent 2.1.
La funzione del sistema complessivo oggetto dello studio consiste nella produzione di
bottiglie con diverse ricette e diverse dimensioni attraverso due processi principali: la
fusione della miscela vetrificabile (materie prime e rottame di vetro) in forno a gas e lo
stampaggio e successivi trattamenti delle bottiglie.
L’EPD fa riferimento ad una specifica a bottiglia per l’imbottigliamento del vino adottando
un’unità funzionale consistente una bottiglia da 75 cl pronta per la commercializzazione.
La partizione dei carichi ambientali è stata effettuata per mezzo del metodo dell’allocazione
suddividendo i flussi in entrata e in uscita dal sistema sulla base della massa complessiva del
prodotto. Il sistema non genera co-prodotti: gli scarti in vetro sono riciclati internamente per
mezzo di rifusione.
CONFINI DEL SISTEMA E PRINCIPALI IPOTESI
Il sistema produttivo preso in considerazione per l’esecuzione di questo studio è stato
valutato a partire dalla produzione delle materie prime e dei semilavorati utilizzati,
comprendendo la produzione e il trasporto dei vettori energetici e del prodotto finale, nonché
i trasporti intermedi coinvolti (secondo lo schema di fig. 1).
Il dettaglio dei confini del sistema non include la fase di imbottigliamento ed uso.
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EPD di Vidrala.
Figura 1 Schema di massima del processo di produzione della bottiglia in vetro, vengono riportate le principali attività incluse
all’interno dei confini del sistema adottati, suddivise nei sottosistemi UPSTREAM Process, CORE Process e DOWNSTREAM
Process.
I sottosistemi individuati nell’ambito del processo di produzione sono i seguenti:
­ Upstream process: include le lavorazioni alle quali il 100% del rottame proveniente
dall’esterno viene sottoposto prima di essere utilizzato (questi processi hanno sede in
parte presso aziende esterne) e le fasi di produzione delle materie prime principali
(incluse nel vetro) ed ausiliarie;
­ Il Core Module fa riferimento al processo di produzione del vetro e della bottiglia:
comprende i trasporti relativi alle materie prime e al rottame, le attività legate alla
fusione del rottame e della materie prime, il processo di stampaggio e trattamento delle
bottiglie, comprese le attività accessorie dell’azienda (confezionamento) e la
movimentazione interna, le emissioni in acqua e in aria, i rifiuti prodotti con i trasporti e
le attività di smaltimento ad essi legati;
­ Downstream process: include il trasporto del prodotto finito verso lo specifico cliente di
riferimento, nonché uno scenario medio di fine vita del vetro in Italia (66% a riciclo,
34% a discarica) 1 . In accordo con il sistema EPD vengono a questo proposito considerate
le fasi di raccolta differenziata ed i trasporti come anche gli impatti della discarica, non
vengono invece incluse le attività di riciclo.
1 COREVE, “Risultati 2009 raccolta e riciclo del vetro – Sintesi del Programma Specifico di Prevenzione 2009”.
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EPD di Vidrala.
Per quanto riguarda alcuni aspetti specifici, è possibile evidenziare fin da subito le seguenti
ipotesi di lavoro:
­ nel caso della produzione e l’utilizzo dei materiali sono state incluse nel sistema
tutte le fasi che, partendo dall’acquisizione delle materie prime dai fornitori, arrivano
fino alla loro produzione e commercializzazione.
­ nel caso dei trasporti, lo studio ha preso in esame quelli necessari
all’approvvigionamento delle materie prime e dei materiali di consumo, i trasporti dei
rifiuti dallo stabilimento al sito di destinazione, nonché le fasi di movimentazione interne
e di consegna.
­ le attività e l’impiego dei materiali ausiliari (riscaldamento, illuminazione, materiali
di consumo, ecc.) vengono incluse nei confini del sistema ed allocate alle fasi produttive
di stabilimento in base alle specifiche produzioni.
In accordo con le indicazioni generali del sistema EPD, il presente studio attribuisce al
rottame in ingresso solo il carico di lavorazione necessario a renderlo appropriato per il
processo in essere.
LE PRESTAZIONI AMBIENTALI
Si riportano a seguire gli indicatori di impatto previsti suddivisi secondo le diverse fasi di
processo.
Materiali
[g]
RISORSE NON RINNOVABILI
UPSTREAM CORE DOWN TOTALE
Rottame di vetro 272,3

EPD di Vidrala.
RISORSE RINNOVABILI
UPSTREAM CORE DOWN TOTALE
Materiali [g] Biomassa 4,7

EPD di Vidrala.
I dati sui rifiuti fanno riferimento ai rifiuti direttamente generati dal processo: gli impatti
generati dal trattamento degli stessi sono inclusi negli altri indicatori presentati, come anche
gli impatti per il trattamento dei rifiuti a monte (in accordo con il database di riferimento).
Altri indicatori di impatto ambientale
UPSTREAM CORE DOWN TOTALE
Consumo d’acqua [kg] 0,7 0,4

INFORMAZIONI E RIFERIMENTI
REQUISITI SPECIFICI DI RIFERIMENTO
EPD di Vidrala.
Questa EPD ® fa riferimento al Sistema Internazionale EPD® sviluppato dall’International
EPD ® Consortium (IEC) ed è disponibile, unitamente ai regolamenti vigenti, all’interno del
sito www.environdec.com
PCR : non disponibile
Verifica indipendente della dichiarazione e dei dati, in accordo con ISO 14025:
□ Interna x Esterna
Verifica di terza parte: Rina Services, via Corsica 12, 16127 Genova
Accreditamento SWEDAC n. 1812
Valida fino a: 27/10/2012
EPD appartenenti alla stessa categoria di prodotto, ma derivanti da diversi programmi
possono non essere paragonabili.
CONTATTI
Direttrice Vetro e Ambiente, Gruppo Vidrala Olga Martin
Responsabile Ambiente stabilimento Corsico Vetro, Via Alzaia Trieste, 45 - Corsico (MI): Ciro
De Battisti - ambiente@corsico.vidrala.com
Tel . +39 02 44073502
Il supporto tecnico è stato fornito dallo studio Life Cycle Engineering (www.studiolce.it).
RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI E FONTI DATI
� Life Cycle Assessment applicata al sistema di produzione bottiglia per vino BH Ecologique
ai fini EPD, Final report 15 settembre 2011.
� EPD ® General Program Instruction and Supporting Annexes.
� COREVE, “Risultati 2009 raccolta e riciclo del vetro – Sintesi del Programma Specifico di
Prevenzione 2009”.
� Comunicazione 2010 delle emissioni secondo direttiva 87/2003: Autorizzazione n.139
� Energia, dati IEA (2004).
� Sima Pro e Ecoinvent 2.1
� PCR Basic Module CPC Division 37 (30–11–2010) “Glass and glass products and other non
metallic products N.E.C.”
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GLOSSARIO
Categorie di impatto ambientale considerate:
EPD di Vidrala.
· Acidificazione: fenomeno per il quale le precipitazioni atmosferiche risultano avere pH
inferiore alla norma, può provocare danni alle foreste e alle colture vegetali, così come agli
ecosistemi acquatici e ai manufatti. E’ dovuto alle emissioni di SO2, di NOx, e di NH3, che
sono quindi compresi nell’indicatore di Acidification Potential (AP) espresso in g di SO2
prodotte.
· Distruzione della fascia dell’ozono: degradazione della fascia di ozono stratosferico,
avente la prerogativa di bloccare la componente ultravioletta dei raggi solari, per opera di
composti particolarmente reattivi, che si originano da clorofluorocarburi (CFC) o da
clorofluorometani (CFM). La sostanza usata come riferimento per l’ODP ( Ozone Depletion
Potential) è il triclorfluorometano, o CFC-11.
· Effetto serra: fenomeno per il quale i raggi infrarossi emessi dalla superficie terrestre in
seguito a riscaldamento solare sono assorbiti da molecole presenti in atmosfera e riemessi
sottoforma di calore, determinando un riscaldamento globale dell’atmosfera. L’indicatore
utilizzato è GWP (Global Warming Potential) che comprende in primo luogo le emissioni in
anidride carbonica, principale gas serra, oltre ad altri gas con minore grado di assorbimento
dei raggi infrarossi, quali metano (CH4), protossido di azoto (N2O), clorofluorocarburi (CFC),
che vengono espressi in funzione del grado di assorbimento della CO2 (g CO2 )
· Eutrofizzazione: arricchimento dei corsi d’acqua in nutrienti, che determina squilibri negli
ecosistemi acquatici dovuti all’eccessivo sviluppo per mancanza di limitazioni nutritive.
Eutrophication Potential (EP) comprende in particolare sali di fosforo e di azoto e si esprime
come grammi di fosfati equivalenti (gPO4 3- ).
· Formazione di ossidanti fotochimici: produzione di composti che per azione della luce
sono in grado di promuovere una reazione di ossidazione che porta alla produzione di ozono
nella troposfera. L’indicatore POCP (Photochemical Ozone Creation Potential) comprende
soprattutto COV (composti organici volatili) e si esprime come grammi di etilene equivalenti
(g C2H4).
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