Dallari & Figlio - Gioventù Musicale d'Italia sede di Modena

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Sabato 17 aprile 2010 ore 17.30 Auditorium Marco Biagi Philip Higham violoncello I Premio Concorso Internazionale Bach - Lipsia 2008 I Premio Concorso Internazionale Lutoslawski - Varsavia 2009 Simon Lane pianoforte Claude Debussy (1862–1918) Sonata per violoncello e pianoforte Prologue: Lent Sérénade, Modérément animé Final: Animé György Ligeti (1923-2006) Sonata per violoncello solo Dialogo: adagio, rubato, cantabile Capriccio Felix Mendelssohn-Bartholdy (1809-1847) Sonata n. 2 op. 58 in re maggiore Allegro assai vivace Allegretto scherzando Adagio Molto allegro e vivace Chiude la stagione dei “Concerti aperitivo” una delle proposte che caratterizzano l’attività della Fondazione GMI: la presentazione di giovani vincitori di concorsi internazionali. Il trentacinquenne scozzese Philip Higham si è affermato nell’ultimo biennio in due prestigiosissime competizioni. Il programma del concerto, che percorre due secoli di storia dello strumento, richiede l’affiancamento di un eccellente pianista, con particolare sensibilità per la musica da camera, come è il caso di Simon Lane. 42 Fondazione Gioventù musicale d’Italia Sede di Modena Philip Higham, nato a Edimburgo nel 1985, ha studiato al Royal Northern College of Music di Manchester, dove si è diplomato nel 2007. Si è esibito come solista sia nel suo Paese che nel resto d’Europa, partecipando ad esempio al Festival “Autunno Musicale” di Napoli, e al Victoria Arts Festival di Malta. Philip Higham si è rapidamente affermato come uno dei migliori giovani violoncellisti della Gran Bretagna. È stato il primo cittadino britannico di tutti i tempi a vincere il Primo Premio nella categoria “violoncello” al Concorso Internazionale Johann Sebastian Bach di Lipsia (nel 2008) ed il secondo ad aver vinto in generale il Primo Premio dall’Istituzione del Concorso nel 1950. Nel 2009 si è aggiudicato il Primo Premio al Concorso Internazionale Lutoslawski di Varsavia, vincendo anche il premio per la migliore esecuzione del brano di Slawomir Kupczak Le Coucou composto appositamente per il Concorso. Philip è sostenuto da una borsa di studio del Sir James Caird Travelling e dal Musicians’ Benevolent Fund. Simon Lane conduce una vita musicale molto varia, accompagnando sia strumentisti sia cantanti nelle maggiori sale da concerto e nei più importanti festival nel Regno Unito e all’estero. Nel 2008 ha completato il corso di specializzazione alla Royal Academy of Music di Londra, dove ha studiato con Michael Dussek e Julius Drake. Si è esibito in prestigiose sale quali la Wigmore Hall, la Sala St. Gorge di Bristol, la Queen Elizabeth Hall, la Purcell Room e la Bridgewater Hall di Manchester ed ha collaborato con artisti come Guy Johnston, Allan Clayton e Iestyn Davies. Simon è inoltre artista residente e tutor all’Aberystwyth International Festival ed ai corsi estivi che si tengono nella medesima località. Simon Lane Philip Higham | Foto Joshua Ellicott
Claude Debussy Sonata per violoncello e pianoforte Fu forse un sentimento patriottico, dettato dalle atrocità della prima guerra mondiale, che spinse Debussy ad aggiungere alla sua firma sotto il progetto di Six Sonates pour divers instruments, la qualifica di Musicien français. Tuttavia la morte sopraggiunse quando solo tre sonate erano state composte: quella per violoncello e pianoforte, la Sonata per flauto viola e arpa, e la Sonata per violino. Il Prologue della Sonata per violoncello esordisce con un tono d’improvvisazione che tuttavia s’incanala presto in un certo rigore formale, secondo i modi di un’ouverture alla francese, intersecato da una sorta d’idea fissa che si ritrova anche nei movimenti successivi. La Sérénade che segue, e che attraverso i pizzicato e i portando del violoncello ricrea il timbro di una chitarra o di un liuto, anticipa la concitazione di un Final brillante e bizzarro. Prescrizione dell’autore: «Che il pianista non dimentichi mai che non deve lottare con il violoncello, ma accompagnarlo». In effetti il ruolo del pianoforte è abbastanza discreto, e Debussy lo riservò a se stesso per la prima esecuzione che avvenne il 24 marzo 1917, in coppia con Joseph Salmon. (Lorenzo Del Pecchia) György Ligeti Sonata per violoncello solo La Sonata per Violoncello solo è un brano rappresentativo della produzione di Ligeti definita dallo stesso compositore ‘preistorica’, cioè antecedente il 1956, anno in cui egli lasciò l’Ungheria. La prima parte, Dialogo, è un canto d’amore scritto nel 1948, basato su una melodia ungherese derivata dall’opera di Kodály; ad essa il compositore aggiunse cinque anni dopo il secondo movimento, un “moto perpetuo” denominato Capriccio. Nell’opera si nota la forte influenza di Bartók, modello per Ligeti in quegli anni: ad esempio, il glissando pizzicato a tre corde che apre la composizione è un elemento tecnico utilizzato in modo rilevante da Bartók nei suoi ultimi quartetti per archi. Nonostante ciò, la sonata, mai eseguita prima del 1983, rivela lo stile personale di Ligeti attraverso le sonorità sempre affascinanti, il senso di crescita forte ma imprevedibile, e il piacere della sorpresa. Emerge, inoltre, la profonda conoscenza del violoncello che il compositore aveva studiato al conservatorio di Cluj. (Daniela Dotti) Felix Mendelssohn-Bartholdy Sonata n. 2 op. 58 in re maggiore Composta a Lipsia nel giugno 1843, l’ultima delle due sonate per violoncello di Mendelssohn nasce per il fratello minore dell’autore, Paul, finanziere (si ricordi che il padre di Mendelssohn era banchiere) e buon violoncellista. Il tono vigoroso e passionale della Sonata si deve, secondo alcuni esegeti, agli eventi biografici del compositore: Mendelssohn era reduce da un deludente incarico a Berlino presso Federico Guglielmo IV di Prussia; nel 1842 era venuta a mancare la madre del compositore, il che aveva gettato Mendelssohn in un forte stato di prostrazione emotiva temperato, l’anno successivo, dalla fondazione del Conservatorio di Lipsia, di cui il compositore fu primo direttore. Unica sonata di Mendelssohn in quattro movimenti, l’op. 58 si apre, come la Sinfonia “Italiana”, con un esuberante tempo di 6/8 cui fa da contrappeso un secondo tema di carattere più lirico. L’Allegretto scherzando in seconda posizione non è esente da trame contrappuntistiche (il tema principale viene presentato in canone), e viene bilanciato da un più compassato Adagio memore delle realizzazioni oratoriali dell’autore. Chiude la sonata un rondò (Molto allegro e vivace) in cui si palesa appieno il virtuosismo dello strumento solista. (tb) programmAperitivo Solista Curanatura, linea medievale Basso continuo Vini selezionati e offerti da Compagnia del Taglio Vini prodotti e offerti da Villaboni - Pazzano, Modena Torte e quiches del commercio equo e solidale Bottega d’Oltremare - Modena Prodotti biologici e di alta qualità selezionati in collaborazione con Slow Food, Condotta di Modena 43
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