Roberto e Eva Cavalli alla sfilata Roberto Cavalli P/E 2011 COVER STORY «La bellezza delle donne mi ispira da sempre…ho creato una borsa che nella sinuosità e nella morbidezza delle forme, ricorda la purezza del corpo femminile. Ma le donne non devono dimenticare che la personalità è l’accessorio più glamour che esista…» Roberto Cavalli 14 ottobre 2010 PAMBIANCOWEEK 39
COVER STORY e… ho continuato, sull’onda di creare e sperimentare ogni giorno qualcosa di nuovo. Il momento magico è stato la mia prima sfi lata, al Salon du Prêt à Porter a Parigi, all’inizio degli anni ’70, ma ricordo con grandissimo orgoglio e soddisfazione anche le sfi late alla Sala Bianca di Palazzo Pitti, alla presenza dei migliori clienti del mondo. Le è piaciuta l’ultima settimana della moda, nella sua nuova impostazione? Sì, e devo dire che questa nuova impostazione ha fatto bene sia alla moda italiana che a Milano. Grazie a questa formula è stato possibile fi nalmente dare maggiore rilevanza all’eccellenza del made in Italy, oltre ad offrire la possibilità agli operatori di vivere con maggiore tranquillità l’appuntamento. Il calendario più lungo ha fatto bene anche a Milano, riportandola ad essere una vetrina internazionale da non mancare. Roberto Cavalli Per noi è stato ancora più importante perché ha coinciso con la sfi lata di celebrazione dei 40 anni del marchio che abbiamo fatto nell’incantevole cornice dell’Arco della Pace. Guardandosi indietro, in questi ultimi 20 anni, come e in che direzione si è evoluto lo stile di Roberto Cavalli? Agli inizi degli anni Novanta, avevo già raggiunto il successo e un elevato tenore di vita e stavo quasi per staccarmi dalla moda. Poi un giorno ho avuto un’altra idea meravigliosa: il jeans con la Lycra, decorato, stampato, invecchiato, scartavetrato, con stampe animalier. E con questa nuova idea è nata una nuova fase. Da sinistra due modelli Roberto Cavalli Vintage degli anni '70, look sfilata Roberto Cavalli A/I 2007-08 e look sfilata P/E 1999 40 PAMBIANCOWEEK 14 ottobre 2010 Dopo aver fatto indossare i miei jeans ai personaggi più cool del momento, questi stessi personaggi hanno iniziato a chiedermi di vestirli nei momenti da red carpet. Poi ancora un’altra svolta, quando ho capito quanto è labile la linea fra sexy e volgare. Nel momento in cui non mi sono più riconosciuto nell’interpretazione che certe donne davano della mia moda, ho preferito cambiare registro. La moda serve a rendere le donne uniche, belle, speciali, non ad omologarle e ad esasperare il concetto di seduttività. Ph Bob Krieger Abbandonerà mai l’animalier? L’animalier è una mia grandissima passione e ho sempre sviluppato le mie stampe sulla base di ingrandimenti fotografi ci che le hanno rese uniche, particolari e molto riconoscibili. Oramai è parte del DNA del mio brand. Roberto Cavalli, Just Cavalli, Cavalli Class… non pensa che sul mercato ci possa essere confusione? No, perché ogni linea declina lo stile Cavalli adattandolo ad un target specifi co di consumatore ed è pensata per una diversa fascia di mercato. Negli anni ‘80 in Usa chiamavano Giorgio Armani Mr. Beige e Gianni Versace Mr. Rock&Roll, oggi lei è Mr. Baroque & Roll, (Suzy Menkes). Agli americani piace dare i nomi, ma lei ci si ritrova? In realtà mi sono sempre sentito più un artista da bottega del Cinquecento…