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WEEK<br />

NUMERI, FATTI E PROTAGONISTI DELLA MODA E DEL LUSSO<br />

Poste Italiane - In caso di mancato recapito inviare al CMP di Roserio per la restituzione al mittente previo pagamento resi N° 1/ VII - 11 gennaio 2011- QUINDICINALE - 5 Euro<br />

PITTI UOMO<br />

Analisi, anteprime<br />

e trend del menswear<br />

on air a Firenze<br />

TOP RETAILER<br />

Fatturati e classifiche 2009<br />

dei multibrand italiani<br />

INCHIESTA<br />

Quale futuro<br />

per i multimarca?<br />

AZIENDA DEL MESE<br />

Internazionalizzazione<br />

e corner: Bramante<br />

guarda al futuro


SOMMARIO<br />

8 STUDI<br />

8 Nove mesi 2010: i gruppi<br />

accelerano la crescita<br />

12 ITALIA<br />

12 Ricavi 2010 in crescita<br />

per Pomellato<br />

16 Cisalfa, parte<br />

da Grugliasco la nuova<br />

generazione dei megastore<br />

sportivi<br />

18 Elisabetta Franchi perde Celyn<br />

b. e fa rotta verso l’estero<br />

18 Al via <strong>il</strong> piano industriale<br />

per Mariella Burani Fashion Group<br />

22 Il 2010 di Cadica segna +10%<br />

e punta sulla Cina<br />

24 Cinellistudio, i piumini spiccano<br />

<strong>il</strong> volo<br />

45 AZIENDA DEL MESE<br />

45 Internazionalizzazione e corner:<br />

Bramante guarda al futuro<br />

50 STUDI<br />

50 Abbigliamento 2010: <strong>il</strong> formale<br />

torna in positivo, cresce lo<br />

sportswear<br />

52 I top reta<strong>il</strong>er italiani tengono<br />

fatturati e redditività nel 2009<br />

58 INCHIESTA<br />

58 Quale futuro per i multimarca?<br />

64 INTERVISTE<br />

64 Enzo Fusco: “Con me C.P.<br />

Company sarà bello e possib<strong>il</strong>e”<br />

93 PAI Partners r<strong>il</strong>eva Hunkemöller<br />

da Maxeda<br />

96 GIRO POLTRONE<br />

96 Barneys, arriva Daniella Vitale<br />

96 Alberto Paccanelli alla guida di<br />

Euratex<br />

98 UPCOMING BRANDS<br />

98 Happiness is a 10 $ tee,<br />

Band of Outsiders, D21,Volta<br />

101 APERTURE MONOMARCA<br />

101 Hermès si tuffa nella V<strong>il</strong>le<br />

Lumière<br />

Hermès rue de Sèvres, Parigi<br />

Nicola Cinelli<br />

26 Boglioli, l’internazionalizzazione<br />

guida la crescita<br />

28 VicenzaOro First, rinnovare è<br />

d’obbligo<br />

30 MONDO<br />

30 Adidas accelera nel terzo<br />

quarter (+10%)<br />

32 Tommy H<strong>il</strong>figer spinge i conti<br />

di Ph<strong>il</strong>lips-Van Heusen<br />

34 Carine Roitfeld lascia Vogue<br />

Paris<br />

36 Tiffany, boost di vendite e rialzo<br />

previsioni per fine anno<br />

38 Quiks<strong>il</strong>ver: ricavi in calo (-7%),<br />

ma cresce l’ut<strong>il</strong>e operativo<br />

40 Nove mesi in crescita per Inditex<br />

42 Mulberry va a gonfie vele<br />

Enzo Fusco<br />

68 Reta<strong>il</strong> e Liberty London<br />

per <strong>il</strong> 2011 di Slowear<br />

74 Rivoluzione Ballantyne, obiettivo<br />

sell-out!<br />

76 Le cronache di Roy Roger’s: la<br />

sede, i jeans e i capispalla<br />

78 Ciesse Piumini, riparte<br />

l’avventura!<br />

Flavio M<strong>il</strong>ani<br />

81 PREVIEW PITTI UOMO<br />

81 La stagione dell’upper casual<br />

93 M&A<br />

93 J.Crew passa a TPG Capital<br />

e Leonard Green & Partners<br />

101 Replay rinnova lo store<br />

parigino<br />

103 Ruco Line parla napoletano<br />

104 Burberry Brit trova casa a<br />

M<strong>il</strong>ano<br />

106 Marc Jacobs sceglie Tokyo per<br />

un mega-flagship<br />

108 COMUNICAZIONE<br />

& EVENTI<br />

108 Alexander McQueen vincitore<br />

postumo dei British Fashion Awards<br />

110 La “It girl” Alexandra Richards<br />

testimonial di Fred Mello<br />

112 LIFESTYLE<br />

114 Grey Goose, <strong>il</strong> 2011 sarà<br />

l’anno della comunicazione in<br />

Italia<br />

114 Cafè&Cycles, Bianchi apre<br />

<strong>il</strong> suo primo concept store a<br />

Stoccolma<br />

116 CASA & DESIGN<br />

116 Flagship store parigino per<br />

Cappellini<br />

118 FontanArte cede <strong>il</strong> 60% a Nice<br />

Spa<br />

11 gennaio 2011 PAMBIANCOWEEK 3


shop tommy.com


Editoriale<br />

L’ANNO CHE VERRA’<br />

di David Pambianco<br />

In copertina:<br />

Giacca, pantaloni in pelle e maglia John<br />

Richmond. Moto Samurai Chopper replica<br />

Junkyard. Location Officine Mermaid, Via<br />

Thaon de Revel 4, M<strong>il</strong>ano. Modello Antonio<br />

Catalani / Fashion Model Management.<br />

Styling Anna G<strong>il</strong>de. Foto Gianni Rizzotti.<br />

Come sarà <strong>il</strong> 2011 appena iniziato? Dati, interviste e analisi che abbiamo effettuato<br />

suggeriscono finalmente un anno di ripresa anche per i mercati maturi come<br />

Europa e Nord America. Attenzione però, non sarà ripresa per tutti, ma solo per<br />

quelle aziende che in questi ultimi anni hanno lavorato sui propri punti di forza,<br />

sulla focalizzazione dei marchi, sul taglio dei rami secchi e che avevano accumulato<br />

le risorse necessarie a sostenere la crisi degli anni diffic<strong>il</strong>i. Per le altre aziende,<br />

che non hanno aree di eccellenza, che non hanno un’offerta competitiva, che<br />

avevano una bassa redditività anche quando <strong>il</strong> mercato tirava, ci saranno ancora<br />

difficoltà. Un mercato competitivo come quello odierno non lascia spazio a chi non<br />

ha buoni argomenti per competere.<br />

In questo numero di Pambiancoweek, ampiamente dedicato a Pitti Uomo, vorrei<br />

segnalarvi lo studio sui B<strong>il</strong>anci 2009 dei negozi multimarca, che sono andati<br />

discretamente bene. Sulle prospettive di questo importante canale distributivo<br />

abbiamo effettuato anche un’inchiesta intervistando sia i reta<strong>il</strong>er che le aziende.<br />

Sempre sul tema uomo viene presentata un’analisi degli investimenti pubblicitari<br />

2010 sulla carta stampata delle aziende di sportswear e formalwear, nonché<br />

diverse interessanti interviste a imprenditori e top manager del mondo dell’abbigliamento<br />

masch<strong>il</strong>e.<br />

Infine due parole sul logo Pambiancoweek. Negli ultimi mesi abbiamo sottoposto<br />

<strong>il</strong> nostro magazine ad una leggera rivisitazione sia della grafica che dei contenuti.<br />

Ora è arrivato anche <strong>il</strong> momento di ritoccare la grafica del logo, con l’obiettivo di<br />

renderlo più essenziale e moderno. Speriamo di esserci riusciti... Buona lettura!<br />

QUINDICINALE, IN EDICOLA IL GIOVEDÌ<br />

(SCHEDA ABBONAMENTI ALL’ULTIMA PAGINA)<br />

11 gennaio 2011 PAMBIANCOWEEK 5


STUDI /9 MESI 2010<br />

9 MESI 2010: I GRUPPI ACCELERANO<br />

LA CRESCITA<br />

di M<strong>il</strong>ena Bello<br />

I Paesi emergenti, dalla Cina al Bras<strong>il</strong>e, spingono in positivo i conti dei maggiori gruppi di moda sia italiani che esteri<br />

nei primi tre trimestri 2010. E contribuiscono così, se non alla chiusura definitiva della terrib<strong>il</strong>e crisi internazionale<br />

del 2009 e di conseguenza di quella dei consumi, quanto meno ad allontanare <strong>il</strong> ricordo dei mesi più duri. È questo <strong>il</strong><br />

quadro dell’analisi condotta da Pambianco Strategie di Impresa che ha preso in considerazione le principali voci di<br />

b<strong>il</strong>ancio di 13 aziende italiane, da Aeffe a Bottega Veneta, da Geox a Gucci, Luxottica e Tod’s, solo per citarne alcune,<br />

alle quali si aggiunge Prada nonostante non sia quotata e 18 estere, tra cui Foss<strong>il</strong>, Hermès, Lvmh e Gap.<br />

RIPARTE L’ITALIA, PRADA FA L’EXPLOIT, CALA GEOX<br />

“Anche nell’anno di maggiore crisi e cioè nel 2009 tutte le<br />

aziende quotate, sia italiane che estere, hanno registrato performance<br />

soddisfacenti”, ha spiegato Carlo Pambianco. “Il fatturato<br />

di quelle italiane, infatti, nei primi mesi del 2009 era<br />

sceso di appena <strong>il</strong> 2,9% rispetto al 2008. Nel 2010 poi ha<br />

ripreso a correre, tanto che nei primi nove mesi dell’anno è<br />

aumentato dell’11,3%”. Nei tre trimestri dell’anno infatti i ricavi<br />

del campione sono passati da €11.676 m<strong>il</strong>ioni a € 12.998<br />

m<strong>il</strong>ioni mentre l’Ebitda è passato da 14,5% a 16,9%.<br />

Ai primi posti delle classifiche per incremento di fatturato,<br />

Ebitda e ut<strong>il</strong>e netto si piazza Prada. La griffe ha<br />

archiviato i primi nove mesi del 2010 con una crescita<br />

dei ricavi del 31% a 1.386 m<strong>il</strong>ioni di euro. Va sottolineato<br />

che già nei tre analoghi trimestri del 2009<br />

aveva ottenuto ottimi risultati mantenendo, pur<br />

in un contesto di mercato non semplice, le vendite.<br />

In forte crescita anche le altre principali<br />

voci: l’Ebitda percentuale sul fatturato ha raggiunto<br />

<strong>il</strong> 23,8% (era al 15,7% nei tre trimestri<br />

del 2009), e l’ut<strong>il</strong>e netto, balzato da 51 m<strong>il</strong>ioni<br />

(4,8% rispetto al fatturato) a 156 m<strong>il</strong>ioni (11,3%<br />

rispetto ai ricavi dei nove mesi 2010). Le successive<br />

cinque posizioni della classifica per crescita<br />

del fatturato sono occupate da gruppi che hanno<br />

chiuso i nove mesi con incrementi a doppia<br />

cifra. Al secondo posto infatti si trova Bottega<br />

Veneta che, a fronte di un leggero rallentamento<br />

dei ricavi nei tre trimestri del 2009 (-0,2%), ha registrato<br />

nell’analogo periodo del 2010 un incremento<br />

del giro d’affari del 22,5% a 367 m<strong>il</strong>ioni di euro. Ottimo<br />

andamento anche per <strong>il</strong> brand ammiraglio Gucci,<br />

al quarto posto con un progresso dei ricavi del 15,4% a<br />

1.885 m<strong>il</strong>ioni di euro.<br />

PRADA P/E 2011<br />

L’EYEWEAR SI RIMETTE IN MOTO<br />

Anche <strong>il</strong> settore dell’eyewear torna a crescere nel corso dell’anno<br />

appena concluso. Marcolin, che nei tre trimestri del 2009<br />

perdeva <strong>il</strong> 7,2%, ha innescato una incisiva rimonta chiudendo i<br />

nove mesi del 2010 con un incremento del 18,6% a 155 m<strong>il</strong>ioni<br />

di euro, anche per effetto del lancio dei marchi recentemente<br />

acquisiti in licenza, quali Tod’s, Hogan (dal gruppo Tod’s,<br />

<strong>il</strong> cui azionista di riferimento è lo stesso di Marcolin) e John<br />

Galliano. E anche per <strong>il</strong> 2011 le attese sono positive grazie alla<br />

licenza appena siglata con Diesel. Luxottica, al quinto posto,<br />

ha incrementato le vendite del 13,1% toccando così 4.452 m<strong>il</strong>ioni<br />

di euro. Il colosso dell’eyewar guidato da Andrea Guerra,<br />

cui fanno capo i brand Ray-Ban, Persol e Oakley e le licenze di<br />

maison come Chanel, Dolce & Gabbana, Prada e Burberry, ha<br />

tra l’altro siglato recentemente un accordo di licenza con l’americana<br />

Coach per <strong>il</strong> design, la produzione e la distribuzione a<br />

livello mondiale degli occhiali a marchio Coach, Coach Poppy<br />

e Reed Krakoff. In netto miglioramento anche i conti di Saf<strong>il</strong>o<br />

che nei nove mesi del 2010 ha messo a segno una crescita dei<br />

ricavi del 5,6% a 818 m<strong>il</strong>ioni di euro contro la pesante flessione<br />

del 10,5% registrata nel corso dello stesso periodo del 2009.<br />

LA RIORGANIZZAZIONE SALVA I CONTI<br />

Tornando alla classifica per crescita percentuale del fatturato, al<br />

sesto posto si piazza Bulgari (+13% a 711 m<strong>il</strong>ioni di euro e un<br />

Ebitda a 5,5%), al settimo Tod’s (+8,9% a 609 m<strong>il</strong>ioni di euro e<br />

un Ebitda in ulteriore miglioramento al 25,8%), mentre Saf<strong>il</strong>o<br />

si posiziona all’ottavo con un incremento del fatturato de 5,6%<br />

attestandosi a € 818 m<strong>il</strong>ioni. Comincia a dare i primi risultati<br />

anche la strategia di riposizionamento di Stefanel (9° posto).<br />

Rank Azienda Fatturato Δ%<br />

Ebitda<br />

%<br />

Ut<strong>il</strong>e<br />

netto %<br />

1 Prada 1.386 31,0 23,8 11,3<br />

2 Bottega Veneta 367 22,5 - -<br />

3 Marcolin 155 18,6 14,6 9,0<br />

4 Gucci 1.885 15,4 - -<br />

5 Luxottica 4.452 13,1 18,9 7,8<br />

6 Bulgari 711 13,0 5,5 1,3<br />

7 Tod’s 609 8,9 25,8 -<br />

8 Safi lo 818 5,6 10,1 -0,4<br />

9 Stefanel 139 1,8 -13,6 -17,7<br />

10 Benetton 1.498 0,5 13,8 5,5<br />

11 Aeffe 173 -1,4 3,4 -2,9<br />

12 Csp 69 -3,2 7,1 3,6<br />

13 Geox 737 -5,6 19,5 9,8<br />

TOTALE 12.998 11,3 16,9 6,4<br />

Valori in m<strong>il</strong>ioni di Euro<br />

AZIENDE ITALIANE<br />

Primi 9 mesi 2010<br />

Fonte: PAMBIANCO Strategie di Impresa<br />

8 PAMBIANCOWEEK 11 gennaio 2011


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STUDI /9 MESI 2010<br />

Il marchio di Giuseppe Stefanel è cresciuto nei primi nove<br />

mesi dell’anno dell’1,8% a 139 m<strong>il</strong>ioni di euro, un risultato<br />

importante se si considera che nei tre trimestri del 2009 la<br />

flessione dei ricavi aveva raggiunto <strong>il</strong> 18%. Stab<strong>il</strong>e infine Benetton,<br />

al decimo posto, (+0,5% a 1.498 m<strong>il</strong>ioni di euro e un<br />

Ebitda al 13,8%). Chiudono la classifica Aeffe (undicesima<br />

posizione) che ha però ridotto <strong>il</strong> rosso a -1,4% (173 m<strong>il</strong>ioni di<br />

euro) contro <strong>il</strong> crollo del 25,9% dei primi nove mesi del 2009<br />

e Csp in dodicesima posizione con un -3,2% a € 69 m<strong>il</strong>ioni e<br />

un Ebitda del 7,1%. In ultima posizione, continua a perdere<br />

terreno Geox, che ha archiviato i primi nove mesi con un<br />

calo dei ricavi del 5,6% a 737 m<strong>il</strong>ioni, un Ebitda che scende<br />

dal 24,6% al 19,5%. Questo risultato comunque ha permesso<br />

al gruppo guidato da Mario Moretti Polegato di ottenere<br />

la medaglia di bronzo nella classifica dei migliori per Ebitda<br />

percentuale. In questa classifica <strong>il</strong> brand di Montebelluna è<br />

infatti preceduto solo da Tod’s con <strong>il</strong> 25,8% e Prada con <strong>il</strong><br />

23,8%.<br />

ANCHE L’ESTERO CRESCE A DOPPIA CIFRA<br />

Ancora più incisivo <strong>il</strong> recupero dei gruppi stranieri. “Il fatturato<br />

delle aziende estere – ha dichiarato Carlo Pambianco - era<br />

sceso nei primi nove mesi del 2009 in maniera più consistente<br />

rispetto a quelle italiane (-6,3%) ma è poi velocemente<br />

risalito nei primi mesi del 2010, dell’11,3%”. Nei tre trimestri<br />

del 2010 i 18 maggiori gruppi internazionali hanno raggiunto<br />

€ 61.326 m<strong>il</strong>ioni di ricavi. In positivo anche i parametri che<br />

riguardano la redditività, con l’Ebitda (riferito a 11 aziende)<br />

aumentato di circa 2 punti e mezzo percentuali, dal 13,2% al<br />

15,8% e l’ut<strong>il</strong>e netto (riferito a 16 aziende, con l’esclusione di<br />

Lvmh ed Hermès) cresciuto dal 6,1% al 9%.<br />

FOSSIL È LA SORPRESA DELL’ANNO<br />

La sorpresa nella classifica dei migliori gruppi per<br />

incremento del fatturato è Foss<strong>il</strong>. Il gruppo americano<br />

di orologi e accessori ha messo a segno un<br />

balzo del 30,3% raggiungendo i 931 m<strong>il</strong>ioni di<br />

euro (perdeva l’8,9% nei nove mesi del 2009).<br />

Un incremento significativo perché, seppur la<br />

dimensione del giro d’affari di Foss<strong>il</strong> sia più contenuta<br />

rispetto ai colossi del lusso, ha comunque<br />

superato la performance di leader del calibro di<br />

Hermès e Lvmh, che si sono piazzati rispettivamente<br />

al secondo (+25,4% a 1.665 m<strong>il</strong>ioni di euro) e al<br />

terzo posto (+19% a 14.210 m<strong>il</strong>ioni di euro). Torna<br />

ampiamente in positivo anche Abercrombie & Fitch<br />

che, con una crescita del 16,4% a 1.624 m<strong>il</strong>ioni di euro, ha recuperato<br />

in parte <strong>il</strong> pesante risultato dei nove mesi del 2009<br />

(-21,7%). In progresso anche Tiffany & Co. al settimo posto<br />

(+14,8% a 1.389 m<strong>il</strong>ioni di euro), Adidas all’ottava posizione<br />

(+14,3% a 6.341 m<strong>il</strong>ioni di euro rispetto ad una caduta dei<br />

ricavi del 32% nei primi nove mesi del 2009) e Limited Brands<br />

(+10,6% a 4.310 m<strong>il</strong>ioni di euro). I migliori per Ebitda<br />

percentuale sul fatturato sono H&M (22,3%), Guess (17,8%)<br />

e Gap, <strong>il</strong> gruppo americano che ha appena aperto a M<strong>il</strong>ano i<br />

megastore del marchio omonimo e di Banana Republic, con<br />

Ebitda del 17,5%.<br />

Foss<strong>il</strong><br />

Rank Azienda Fatturato Δ% Ebitda<br />

%<br />

Valori in m<strong>il</strong>ioni di Euro<br />

Cambio: CHF 0,66 - $ 0,7 - SEK 0,11 - £ 1,1<br />

AZIENDE ESTERE<br />

Primi 9 mesi 2010<br />

Ut<strong>il</strong>e<br />

netto %<br />

1 Foss<strong>il</strong> 931 30,3 - 11,9<br />

2 Hermès 1.665 25,4 - -<br />

3 Lvmh 14.210 19,0 - -<br />

4 Guess 1.211 16,4 17,8 10,9<br />

5 Abercrombie & Fitch 1.624 16,4 - 2,5<br />

6 Columbia Sp. 718 15,9 9,2 5,0<br />

7 Tiffany & Co. 1.389 14,8 - 9,4<br />

8 Adidas 6.341 14,3 9,5 6,2<br />

9 Limited Brands 4.310 10,6 - 5,7<br />

10 Hanes Brands 2.224 9,5 12,0 5,8<br />

11 The Jones Group 1.938 8,6 9,5 3,4<br />

12 H&M 8.665 7,3 22,3 16,7<br />

13 Puma 2.083 5,7 16,2 9,9<br />

14 Hugo Boss 1.307 5,6 16,5 11,8<br />

15 VF Corporation 3.903 5,1 14,9 9,3<br />

16 Timberland 657 4,5 9,8 5,8<br />

17 Gap 7.210 3,4 17,5 8,1<br />

18 Quiks<strong>il</strong>ver 940 -6,7 - 0,9<br />

TOTALE 61.326 11,3 15,8 9,0<br />

Fonte: PAMBIANCO Strategie di Impresa<br />

I BRIC SEGNANO LA SVOLTA<br />

Insomma, se le vendite natalizie appena concluse<br />

confermeranno la performance dei primi tre trimestri<br />

dell’anno, i gruppi della moda possono guardare<br />

al 2011 con un rinnovato ottimismo. Ma cosa<br />

ha spinto a conquistare buoni risultati pur in un<br />

periodo di crisi generalizzata?<br />

Secondo Carlo Pambianco le cause sono diverse ma<br />

principalmente ascrivib<strong>il</strong>i a due fattori. “Sicuramente<br />

la dimensione, che consente di ottenere cospicue sinergie<br />

in tutte le aree della gestione aziendale, dal prodotto<br />

agli acquisiti alla distribuzione e alla comunicazione, e che<br />

quindi genera ut<strong>il</strong>i maggiori. Ma – ha aggiunto – anche la<br />

presenza all’interno dei vari gruppi quotati di marchi di grande<br />

prestigio che hanno trovato ampi spunti di crescita nei Paesi<br />

emergenti, gli unici a crescere negli ultimi due o tre anni”.<br />

Non a caso <strong>il</strong> PIL dei Paesi dell’area Ocse, ossia i mercati più<br />

maturi, tra <strong>il</strong> 2007 e <strong>il</strong> 2010 è sceso del 4% mentre nello stesso<br />

periodo quello dei BRIC (Bras<strong>il</strong>e, Russia, India e Cina) è salito<br />

del 28%. “Questa situazione – ha concluso Pambianco – ha<br />

permesso quindi ai gruppi i compensare nei nuovi mercati le<br />

perdite di fatturato registrate nei ‘vecchi’”.<br />

10 PAMBIANCOWEEK 11 gennaio 2011


ITALIA<br />

RICAVI 2010 IN CRESCITA<br />

PER POMELLATO<br />

Pomellato torna in positivo e<br />

stima di chiudere <strong>il</strong> 2010 con<br />

un fatturato in crescita del 20%,<br />

a quota 120 m<strong>il</strong>ioni di euro,<br />

grazie alle ottime performance di<br />

Europa e Stati Uniti. Proprio in<br />

questo mercato è stato da poco<br />

inaugurato uno store a Chicago,<br />

dove per l’occasione è stata<br />

anche organizzata una vendita<br />

speciale di anelli haute couture<br />

della collezione Pom Pom. Ma<br />

nei piani futuri di Pomellato c’è<br />

la Cina, come spiega Andrea<br />

Morante, Ceo di<br />

Ra.Mo, la holding<br />

che controlla<br />

<strong>il</strong> brand di<br />

gioielli. A<br />

breve, infatti,<br />

verrà aperta<br />

una boutique<br />

a Pechino<br />

alla quale farà<br />

seguito una a<br />

Shanghai.<br />

DELLA VALLE CEDE IL 10% DI AZIONI TOD’S<br />

SASCH IN CRISI: ANNUNCIATA LA LIQUIDAZIONE<br />

Sasch annuncia la liquidazione e la cessazione<br />

delle attività. La notizia è stata<br />

comunicata durante un incontro con<br />

le organizzazioni sindacali per trattare<br />

della diffic<strong>il</strong>e situazione dell’azienda<br />

di Capalle. Il debito del gruppo<br />

di moda che fa capo alla famiglia del<br />

sindaco di Prato Roberto Cenni e alla<br />

famiglia Giovannelli, ammonta a circa<br />

175 m<strong>il</strong>ioni di euro. L’accordo con le<br />

Diego Della Valle ha affidato a<br />

Mediobanca <strong>il</strong> mandato per collocare<br />

sul mercato <strong>il</strong> 10% del capitale del<br />

Gruppo Tod’s, ovvero oltre 3 m<strong>il</strong>ioni<br />

di azioni che valgono circa 230 m<strong>il</strong>ioni<br />

di euro. Le azioni provengono dalla<br />

Diego Della Valle & C. SAPA (6,09%),<br />

mentre i due fratelli Della Valle, Diego<br />

e Andrea, cedono entrambi l’1,96%. Se<br />

la famiglia Della Valle mantiene <strong>il</strong> controllo<br />

del gruppo (la Di Vi Finanziaria<br />

SAPA mantiene <strong>il</strong> 53,6% del capitale),<br />

aumenta invece <strong>il</strong> flottante effettivo<br />

che raggiunge <strong>il</strong> 43%. Ufficialmente è<br />

proprio la necessità di aumentare questo<br />

valore e di incrementare la liquidità<br />

del titolo che ha spinto l’azienda marchigiana<br />

alla vendita. “Da tempo stavamo<br />

ricevendo indicazioni dal mercato<br />

sulla necessità di aumentare la liquidità<br />

del nostro titolo, per meglio agevolare<br />

le operazioni di investimento dei primari<br />

investitori istituzionali, oggi spesso<br />

frenati da un flottante ritenuto troppo<br />

limitato”, ha commentato Diego Della<br />

Valle, presidente e AD del gruppo.<br />

“La scelta ci pare coerente con la nostra<br />

strategia di cercare di avere sempre più<br />

un’azienda che performi molto bene<br />

e che al tempo stesso sia sempre più<br />

visib<strong>il</strong>e e interessante sui mercati finanziari,<br />

sicuri che anche questo sarà un<br />

fattore importante per incrementare <strong>il</strong><br />

valore del gruppo”.<br />

banche creditrici (tra cui Mps, Intesa<br />

SanPaolo e Unicredit) per la ristrutturazione<br />

del debito non è stato raggiunto,<br />

di conseguenza sono state fissate<br />

dal 30 novembre al 16 gennaio le date<br />

della chiusura delle singole aziende del<br />

gruppo, oggi guidato dal figlio di Cenni,<br />

Giacomo e dal manager Michele Tardi.<br />

Sono in totale 395 i dipendenti del<br />

gruppo che rischiano <strong>il</strong> posto di lavoro.<br />

SEMESTRE IN LIEVE CALO (-1,5%) PER I GIOIELLI DAMIANI<br />

Damiani ha chiuso <strong>il</strong> primo semestre<br />

con un fatturato consolidato di<br />

55,5 m<strong>il</strong>ioni di euro, in calo dell’1,5%<br />

rispetto ai 56,3 m<strong>il</strong>ioni realizzati nello<br />

stesso periodo dello scorso esercizio.<br />

Nei primi sei mesi <strong>il</strong> canale reta<strong>il</strong> è<br />

comunque cresciuto del 19% passando<br />

da 14,7 a 17,5 m<strong>il</strong>ioni di euro. Il margine<br />

operativo lordo è stato negativo per<br />

4,7 m<strong>il</strong>ioni di euro, in miglioramento<br />

però rispetto al rosso di 6,8 m<strong>il</strong>ioni<br />

del primo semestre del 2009. Di conseguenza,<br />

la perdita netta si è ridotta<br />

da 9,5 m<strong>il</strong>ioni a 8,5 m<strong>il</strong>ioni di euro.<br />

“In questo secondo trimestre <strong>il</strong> nostro<br />

gruppo ha registrato una buona crescita<br />

grazie, in particolare, agli ottimi risultati<br />

ottenuti dai nostri negozi a gestione<br />

diretta, sia monomarca che ad insegna<br />

Rocca, e al buon andamento dei mercati<br />

esteri”, ha detto a margine dei dati<br />

<strong>il</strong> presidente e AD Guido Damiani. Il<br />

gruppo ad oggi possiede nel mondo 32<br />

boutique dirette e 49 in franchising e<br />

nel primo semestre sono stati inaugurati<br />

due monomarca Damiani in franchising<br />

a Singapore e a Ning Bo (Cina)<br />

e due monomarca Bliss a Shanghai e<br />

Haerbin Qu<strong>il</strong>in (Cina).<br />

LE LANCETTE DI BULGARI SEGNANO<br />

L’ORA DELLA CINA<br />

Bulgari ha siglato una partnership di<br />

cinque anni con Hengdeli Holdings<br />

Limited, la più grande società di vendita<br />

di orologi di lusso in multimarca<br />

di orologeria in Cina, che diventerà <strong>il</strong><br />

distributore esclusivo del marchio. Gli<br />

orologi Bulgari saranno quindi distribuiti<br />

in oltre 50 punti vendita multimarca<br />

nelle principali città della Cina<br />

Continentale, che verranno inaugurati<br />

nei prossimi cinque anni. “L’accordo<br />

con Hengdeli - ha affermato Francesco<br />

Trapani, AD del Gruppo Bulgari - ha<br />

per noi un’importanza strategica e ci<br />

consentirà di presidiare in modo ancora<br />

più efficace <strong>il</strong> mercato dell’orologeria<br />

in un’area dalle enormi potenzialità<br />

come la Cina Continentale, dove<br />

siamo peraltro già presenti con 20<br />

negozi monomarca”.<br />

12 PAMBIANCOWEEK 11 gennaio 2011


ITALIA<br />

SUBDUED E FAIRE DODO: UN PIANO PER LA CRESCITA<br />

Alessandro Orsini e Enrico Sconciaforni<br />

Subdued e Faire Dodo mettono in<br />

cantiere un piano strategico per incrementare<br />

del 50% <strong>il</strong> giro d’affari in tre<br />

anni dai 20 m<strong>il</strong>ioni di euro del 2009 e<br />

approdare sul mercato estero. Il primo<br />

passo su questa strada è stato <strong>il</strong> cambiamento<br />

della ragione sociale di Gfs<br />

Fabric srl che diventa Osit Impresa<br />

S.p.A.<br />

La nuova azienda, che fa capo<br />

ad Alessandro Orsini e Enrico<br />

Sconciaforni, ha stimato di chiudere<br />

<strong>il</strong> 2010 con un fatturato di circa 25<br />

m<strong>il</strong>ioni di euro con l’obiettivo di superare<br />

i 30 m<strong>il</strong>ioni nel 2012. Attualmente<br />

la società possiede 27 negozi diretti,<br />

15 in franchising e oltre 30 corner in<br />

shop e l’obiettivo per <strong>il</strong> 1° semestre<br />

2011 è di aprire 10 tra negozi diretti<br />

Subdued e altri in franchising a marchio<br />

Subdued e Faire Dodo.<br />

Entro la fine dell’anno inoltre, è previsto<br />

<strong>il</strong> lancio del sito di e-commerce<br />

dedicato al marchio Subdued che sarà<br />

impostato anche in lingua inglese e<br />

tedesca.<br />

KAISER KARL DESIGNER PER SWAROVSKI<br />

Dopo Chanel, H&M, Hogan e Macy’s,<br />

ora per Karl Lagerfeld è la volta di<br />

Swarovski. Lo storico marchio di<br />

gioielleria e oggettistica in cristallo<br />

ha infatti arruolato lo st<strong>il</strong>ista per la<br />

nuova collezione della linea Atelier<br />

Swarovski. Si tratta di un progetto lanciato<br />

alcuni anni fa e che vede la collaborazione<br />

di vari designer quali Marios<br />

Schab, Holly Fulton e appunto, Kaiser<br />

Karl.<br />

“Per Swarovski – commenta Michele<br />

Molon, director del consumer goods<br />

business di Swarovski Italia - è un<br />

onore associare <strong>il</strong> proprio nome a quello<br />

di Karl Lagerfeld. La sua versat<strong>il</strong>ità<br />

lo accomuna ai cristalli Swarovski,<br />

declinab<strong>il</strong>i in modi sempre diversi.”<br />

La linea di Lagerfeld è ispirata alla<br />

cultura Inca ed è stata in vendita per<br />

tutto <strong>il</strong> mese di dicembre nei negozi di<br />

Roma, Venezia e nei due di M<strong>il</strong>ano. Il<br />

lancio è avvenuto proprio in occasione<br />

del re-opening della<br />

boutique di via Dante<br />

nel capoluogo lombardo.<br />

Il look dello store è<br />

stato rinnovato secondo<br />

<strong>il</strong> concept ‘Crystal Forest’,<br />

che sarà adottato da tutti<br />

i punti vendita Swarovski<br />

in Italia e nel mondo. “Il<br />

nostro diffic<strong>il</strong>e ma stimolante<br />

obiettivo – afferma<br />

Molon - è completare entro<br />

6 anni <strong>il</strong> restyling di tutte le 800 door<br />

che abbiamo in Italia. Nel 2011 diverranno<br />

‘foreste di cristallo’ ben 60 dei<br />

nostri 250 monomarca nel Belpaese,<br />

di cui l’80% è in franchising. Inoltre<br />

miriamo ad aprire un flagship store nel<br />

centro di M<strong>il</strong>ano entro l’anno prossimo.”<br />

La collezione di Lagerfeld e <strong>il</strong> restyling<br />

degli store indicano la nuova immagine<br />

di Swarovski, più fresca e fashion, sempre<br />

però nel rispetto della tradizione e<br />

focalizzata sul core business, <strong>il</strong> cristallo<br />

in tutte le sue sfaccettature.<br />

“I risultati ottenuti finora dimostrano<br />

che l’idea è vincente – conclude Molon<br />

- Il negozio di Roma, riaperto lo scorso<br />

luglio, ha subito recuperato <strong>il</strong> mese di<br />

chiusura ed ora le vendite crescono tra<br />

<strong>il</strong> 15 e <strong>il</strong> 20%”.<br />

EMPORIO ARMANI LANCIA LO<br />

STORE ONLINE IN CINA<br />

Giorgio Armani ha aperto <strong>il</strong><br />

primo free standing store online<br />

emporioarmani.cn in Cina.<br />

“Visto <strong>il</strong> crescente entusiasmo<br />

per lo shopping online e la<br />

sempre maggiore importanza<br />

che sta acquistando <strong>il</strong> mercato<br />

cinese, ho deciso - ha affermato<br />

Giorgio Armani - di aprire uno<br />

store online Emporio Armani<br />

anche in Cina, dove abbiamo<br />

individuato un forte gruppo di<br />

consumatori di moda che, sono<br />

certo, apprezzeranno questo<br />

nuovo modo di fare shopping, oggi<br />

sempre più di tendenza”.<br />

14 PAMBIANCOWEEK 11 gennaio 2011


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ITALIA<br />

CISALFA, PARTE DA GRUGLIASCO LA NUOVA GENERAZIONE<br />

DEI MEGASTORE SPORTIVI<br />

Marco Giunta<br />

Oggigiorno nella moda le dimensioni<br />

contano, si sa. E lo sa bene anche<br />

Marco Giunta, AD del Gruppo<br />

Cisalfa, che lo scorso 25 novembre<br />

ha inaugurato uno store di 4m<strong>il</strong>a m² a<br />

Grugliasco (TO) presso lo ShopV<strong>il</strong>le<br />

Le Gru. “Con questo punto vendita<br />

abbiamo dato <strong>il</strong> via al nuovo corso<br />

dei megastore Cisalfa – ha spiegato<br />

Giunta – Il nostro focus ora è la<br />

presenza nei migliori centri commerciali<br />

o appena fuori da questi,<br />

con negozi di grandi dimensioni, che<br />

ci garantiscano adeguata visib<strong>il</strong>ità e<br />

affluenza di pubblico”. Il negozio di<br />

Grugliasco è un perfetto esempio di<br />

tutto ciò. Sorto negli spazi ex Ikea,<br />

è <strong>il</strong> più grande degli store a insegna<br />

Cisalfa in Italia (che diverranno 164<br />

con i prossimi opening a Conegliano<br />

Veneto e Riccione). Al suo interno è<br />

stata operata una razionalizzazione<br />

degli spazi e della merce, posizionata<br />

per categorie (ad esempio calcio, sci,<br />

urbanwear) e non più per tipologia<br />

di prodotto (scarpe, outerwear), per<br />

garantire la giusta visib<strong>il</strong>ità anche alle<br />

attrezzature tecniche. Il punto vendita<br />

è poi gestito da due direttori, oltre<br />

a un manager che segue i negozi con<br />

superficie superiore ai 2m<strong>il</strong>a m². Per<br />

<strong>il</strong> primo anno di attività dello store <strong>il</strong><br />

fatturato stimato è 10 m<strong>il</strong>ioni di euro.<br />

“Ipotizziamo questa cifra – prosegue<br />

Giunta – basandoci sulle vendite<br />

di negozi sim<strong>il</strong>i per struttura e sui<br />

risultati del centro commerciale Le<br />

Gru, tra i più performanti d’Italia.<br />

Qui siamo presenti dal ’93 nello spazio<br />

di 800 m² dove ora c’è Apple”. Il<br />

Piemonte e in particolare la zona di<br />

Torino, come ha precisato l’AD, sono<br />

di grande importanza per l’azienda. Il<br />

Gruppo Cisalfa presiede l’area sabauda<br />

con i negozi ex M<strong>il</strong>anesio Sport,<br />

catena di sportswear per eccellenza<br />

dei piemontesi.<br />

Sono proprio gli house brand uno<br />

dei punti di forza del gruppo, che dal<br />

2002 ha scelto di concentrare la propria<br />

offerta su note insegne sportive di<br />

proprietà (tra cui Germani, Longoni,<br />

Este Sport e Cammarata) e marchi<br />

in licenza (come Ellesse, Champion<br />

e F<strong>il</strong>a) e controlla la quasi totalità del<br />

gruppo d’acquisto Intersport Italia.<br />

“Vogliamo posizionarci su un segmento<br />

più alto di quello del nostro<br />

principale competitor Decathlon,<br />

che vende perlopiù prodotti della sua<br />

private label a un target di prezzo<br />

basso – afferma Giunta - Noi puntiamo<br />

invece su un giusto rapporto<br />

qualità-prezzo e su marchi con un<br />

appeal specifico per i consumatori”.<br />

Tutti i punti vendita delle insegne<br />

del gruppo sono in affitto, per garantire<br />

la giusta flessib<strong>il</strong>ità, ha aggiunto<br />

Giunta. Una strategia ben precisa<br />

che ha portato esiti soddisfacenti. Nel<br />

2009 l’azienda fatturato 487 m<strong>il</strong>ioni<br />

di euro con Ebitda di 26 m<strong>il</strong>ioni, ed<br />

ha mantenuto i risultati nell’esercizio<br />

in corso. Il gruppo prevede infatti di<br />

chiudere <strong>il</strong> 2010 con ricavi oltre 480<br />

m<strong>il</strong>ioni di euro ed Ebitda sopra i 23<br />

m<strong>il</strong>ioni. “Dati i tempi che corrono<br />

– ha concluso Giunta - non c’è da<br />

lamentarsi.”<br />

Cisalfa Sport Grugliasco (TO)<br />

MODA E LUSSO SONO I PRODOTTI PIÙ RUBATI IN ITALIA<br />

Un modello Gucci<br />

Abbigliamento di lusso e accessori firmati<br />

sono i prodotti più rubati in Italia.<br />

È <strong>il</strong> risultato dello studio Barometro<br />

Mondiale dei Furti nel Reta<strong>il</strong>, la ricerca,<br />

giunta alla decima edizione e condotta<br />

dal Centre for Reta<strong>il</strong> e patrocinato<br />

da Checkpoint Systems. Nella classifica<br />

dei prodotti più rubati figurano<br />

anche gli articoli per la cura del corpo<br />

e l’hi-tech.<br />

Secondo l’indagine, le differenze<br />

inventariali (ossia le perdite causate da<br />

furti di clienti e dipendenti ma anche<br />

da errori amministrativi) in Italia sono<br />

pari a 3,2 m<strong>il</strong>iardi di euro, in calo del<br />

5,9% rispetto al 2009.<br />

Nonostante la diminuzione, <strong>il</strong> livello<br />

dei furti nel reta<strong>il</strong> nel nostro Paese<br />

resta però più alto rispetto alla media<br />

dell’Europa Occidentale. Dallo studio<br />

è infatti emerso che <strong>il</strong> 35,1% dei<br />

reta<strong>il</strong>er italiani continua a registrare<br />

un aumento dei tentativi di furto o dei<br />

furti effettivi.<br />

16 PAMBIANCOWEEK 11 gennaio 2011


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ITALIA<br />

ELISABETTA FRANCHI PERDE CELYN B. E FA ROTTA VERSO L’ESTERO<br />

“Non bisogna mai abbandonare la<br />

propria femmin<strong>il</strong>ità, perché è una<br />

grande dote ed è quello che ci differenzia<br />

dagli uomini”. Ne è assolutamente<br />

convinta Elisabetta Franchi,<br />

a capo della Celyn b. Elisabetta<br />

Franchi, una macchina da guerra che<br />

la crisi non è riuscita a scalfire e che<br />

prevede di chiudere <strong>il</strong> 2010 con un<br />

fatturato di 90 m<strong>il</strong>ioni di euro, in<br />

crescita sul 2009 del 50%. Il marchio<br />

fondato negli anni ‘80 dall’imprenditrice<br />

bolognese fa capo all’azienda<br />

Betty Blue Spa, un’ex azienda farmaceutica<br />

alle porte di Bologna riconvertita<br />

in un complesso di 6.000 m²<br />

in acciaio e cristallo. “Quattro anni<br />

fa ho intrapreso l’espansione verso<br />

l’estero ed i risultati sono stati al di<br />

sopra delle aspettative”, ha affermato<br />

l’imprenditrice. Dal 2006 <strong>il</strong> fatturato<br />

è balzato da 2 m<strong>il</strong>ioni di euro ai 20<br />

m<strong>il</strong>ioni del 2010, e la percentuale<br />

di crescita ha osc<strong>il</strong>lato tra <strong>il</strong> 30 ed<br />

<strong>il</strong> 50% l’anno. “Il mercato che ci ha<br />

accolto meglio è quello russo, dove,<br />

dal 2006 ad oggi, abbiamo aperto 21<br />

monomarca e, a breve, ne apriremo<br />

un altro a Voronijez”. Nei piani di<br />

espansione, risposte positive arrivano<br />

anche da Cina e Giappone dove presto<br />

Elisabetta Franchi aprirà rispettivamente<br />

<strong>il</strong> terzo e quarto monomarca<br />

a Pechino ed <strong>il</strong> primo a Tokyo.<br />

“Tutti i negozi che abbiamo all’estero<br />

– afferma l’imprenditrice – sono<br />

realizzati con dei partner locali ed<br />

entro due anni vorremmo sbarcare<br />

anche in Usa e in Canada. Certo non<br />

sono mercati semplici… ma amo<br />

le sfide”. L’Italia resta comunque <strong>il</strong><br />

primo mercato del marchio made in<br />

Bologna, con 30 monomarca diretti<br />

e la previsione di aprirne un altro,<br />

a breve, a Verona. “Stiamo cercando<br />

una location anche a M<strong>il</strong>ano nel<br />

quadr<strong>il</strong>atero – ha continuato – ma<br />

deve avere una metratura adeguata<br />

ed un giusto prezzo”. Nel futuro di<br />

Elisabetta Franchi si prof<strong>il</strong>a anche un<br />

piano di durata biennale che la porterà,<br />

nel 2012, al cambio di nome e<br />

logo. Celyn b. sparirà infatti del tutto<br />

per lasciare spazio al nome dell’imprenditrice<br />

e designer Elisabetta<br />

Franchi. “Voglio che i miei prodotti<br />

si identifichino completamente con<br />

<strong>il</strong> mio nome, è importante che abbiano<br />

una forte riconoscib<strong>il</strong>ità”, prosegue<br />

la Franchi. Da circa un mese<br />

inoltre <strong>il</strong> marchio bolognese ha lanciato<br />

l’e-commerce, che per <strong>il</strong> primo<br />

anno di vita punta ad un fatturato di<br />

circa un m<strong>il</strong>ione di euro. “Per adesso<br />

siamo sul web solo in Italia – afferma<br />

l’imprenditrice – ma da qui a pochi<br />

anni apriremo in tutto <strong>il</strong> mondo”.<br />

Prodotte interamente in Italia, ad<br />

eccezione dei ricami che vengono<br />

fatti in India, le collezioni Elisabetta<br />

Franchi sono caratterizzate da innovazioni<br />

continue. “Non mi stanco<br />

mai di sperimentare. Nel 2008 ho<br />

introdotto la linea di calzature che è<br />

andata molto bene da subito. Per la<br />

P/E 2011 ho creato la Box à porter,<br />

un’elegante scatola nera che contiene<br />

una camicia bianca, una gonna,<br />

un paio di pantaloni e due cinture<br />

con fibbie intercambiab<strong>il</strong>i. Un accessorio<br />

studiato per tutte quelle donne<br />

che devono fare un breve viaggio<br />

e non sanno mai cosa mettersi”.<br />

Ultima arrivata è anche la linea 24<br />

ore, una capsule collection che partirà<br />

anch’essa con la P/E 2011 e che<br />

nasce da un’esigenza della donna di<br />

avere una capo adeguato al giorno,<br />

come alla sera.<br />

Elisabetta Franchi<br />

AL VIA IL PIANO INDUSTRIALE PER MARIELLA BURANI FASHION GROUP<br />

Passo avanti nell’affaire Mariella Burani<br />

Fashion Group. I tre commissari straordinari<br />

dell’azienda, in amministrazione<br />

straordinaria da maggio 2010, hanno<br />

infatti <strong>il</strong>lustrato <strong>il</strong> piano industriale per<br />

<strong>il</strong> r<strong>il</strong>ancio societario al comitato di sorveglianza<br />

nominato dal Ministro per lo<br />

Sv<strong>il</strong>uppo Economico.<br />

Il piano presentato dai commissari<br />

Martini, Strippoli e Ruscigno, che mira<br />

alla salvaguardia delle realtà dell’impresa<br />

e degli interessi dei creditori,<br />

è incentrato sull’unitarietà del gruppo,<br />

da perseguire attraverso un’incisiva<br />

gestione delle partecipazioni dirette<br />

ed indirette ed in alcune società controllate.<br />

In effetti alcuni risultati r<strong>il</strong>evanti in<br />

questo senso sono già stati ottenuti,<br />

come <strong>il</strong> recupero di Fashion Network<br />

Spa, <strong>il</strong> r<strong>il</strong>ancio di Rene Lezard Mode<br />

GmbH, <strong>il</strong> raggiungimento dell’intesa<br />

con <strong>il</strong> fondo 3i, socio di maggioranza<br />

di Mosaicon Spa, e gli accordi di licenza<br />

per i marchi Matthew W<strong>il</strong>liamson,<br />

Alessandro Dell’Acqua, Ungaro e<br />

Lancetti.<br />

18 PAMBIANCOWEEK 11 gennaio 2011


ITALIA<br />

MUSTO PUNTA SULL’ITALIA<br />

PARTENDO DA PITTI<br />

Da gennaio 2011 Musto, produttore<br />

di abbigliamento tecnico da vela, si<br />

occuperà direttamente del mercato<br />

italiano con la f<strong>il</strong>iale Musto Italia.<br />

Questo cambiamento strutturale<br />

porterà una gestione diretta dei clienti,<br />

per favorire una maggiore penetrazione<br />

del mercato italiano. La rete vendita<br />

rimarrà invariata, risultato della fiducia<br />

attribuita all’attuale distribuzione, ma<br />

si annunciano iniziative volte a un<br />

aumento dei volumi di vendita. Prima<br />

fra tutte, la presentazione della nuova<br />

collezione casual, in occasione di Pitti<br />

Uomo, che sarà rivolta a un pubblico<br />

più ampio rispetto alla nicchia amante<br />

dello yachting.<br />

DEBUTTA ADD BAGS, NON PIÙ SOLO<br />

PIUMINI PER COMEI & CO<br />

Comei & Co, azienda m<strong>il</strong>anese che<br />

produce e distribuisce <strong>il</strong> marchio Add,<br />

conosciuto per i piumini ultra-leggeri,<br />

prevede di chiudere <strong>il</strong> 2010 con un<br />

fatturato di 30 m<strong>il</strong>ioni di euro (+10%<br />

rispetto al 2009) e per l’anno nuovo<br />

si regala <strong>il</strong> progetto borse. La nuova<br />

collezione, sv<strong>il</strong>uppata in collaborazione<br />

con Andrea Incontri, vincitore<br />

della seconda edizione di Who is On<br />

Next / Pitti Uomo, verrà presentata in<br />

anteprima nella maxi vetrina fiorentina<br />

di quest’edizione di Pitti Uomo.<br />

Funzionalità e quotidianità sono i f<strong>il</strong>i<br />

conduttori dell’innovativa proposta di<br />

13 pezzi unisex declinati in sacche<br />

ripiegab<strong>il</strong>i, cartelle reversib<strong>il</strong>i e zaini,<br />

realizzati in pelle e nylon. La linea Add<br />

Bags sarà disponib<strong>il</strong>e nei negozi a partire<br />

da settembre 2011 e inizialmente<br />

sarà distribuita in Italia e alcuni mercati<br />

europei.<br />

MORELLATO NEL MIRINO<br />

DELLA CONTRAFFAZIONE<br />

Massimo Carraro<br />

NUOVA DIVISIONE LICENSING PER ALBERTO DEL BIONDI<br />

Alberto Del Biondi Industria Del<br />

Design cresce ancora ed estende <strong>il</strong> proprio<br />

raggio d’azione anche al settore<br />

licensing.<br />

Attraverso questa nuova divisione, che<br />

vede a capo Catia Fusaroli Casadei,<br />

con esperienze maturate nel gruppo<br />

Fashion Box e in Benetton, la società<br />

Alberto Del Biondi sarà in grado di<br />

offrire un servizio di brand extension<br />

Dagli orecchini ai bracciali, dalle<br />

collane fino ai pendenti. Tutti rigorosamente<br />

falsi, probab<strong>il</strong>mente<br />

made in China, pronti per essere<br />

messi in vendita nel mercato italiano<br />

come originali. Sono 12m<strong>il</strong>a i gioielli<br />

contraffatti di Morellato sequestrati<br />

lo scorso 17 novembre al porto di<br />

Ostia. “Si tratta di un problema diffuso<br />

– commenta Massimo Carraro,<br />

AD del Gruppo Morellato & Sector<br />

– basti pensare che nel solo mese<br />

di novembre sono stati intercettati<br />

oltre 100m<strong>il</strong>a pezzi Morellato falsi,<br />

per un valore di circa 11 m<strong>il</strong>ioni di<br />

euro.” Alla lotta contro la contraffazione<br />

l’azienda dedica un ufficio<br />

legale dedicato e un dipartimento<br />

qualità che visiona i prodotti sequestrati<br />

e monitora i canali di vendita a<br />

rischio. Ma non sempre è sufficiente<br />

a fronteggiare <strong>il</strong> fenomeno. Il gruppo<br />

di gioielleria e orologeria fashion di<br />

base a Padova conta di chiudere <strong>il</strong><br />

2010 con un giro d’affari di circa<br />

190 m<strong>il</strong>ioni di euro, in progresso<br />

del 6-7% rispetto al 2009. All’estero<br />

l’aumento è del 10-11% mentre<br />

in Italia è meno marcato restando<br />

al 2-3%. Secondo l’AD, una delle<br />

cause della più contenuta crescita<br />

nel Belpaese è rappresentata proprio<br />

dal problema della contraffazione.<br />

“Oltre che danneggiare noi – prosegue<br />

Carraro – questi criminali<br />

ingannano i consumatori con prodotti<br />

di qualità scadente. Per questo<br />

auspichiamo una maggiore reattività<br />

delle autorità. Non sono le leggi che<br />

mancano, ma una loro rapida applicazione”.<br />

studiato in base alle esigenze specifiche<br />

di ogni singolo progetto. L’azienda<br />

si propone si garantire un servizio di<br />

consulenza globale grazie all’analisi dei<br />

rischi e dei vantaggi legati a un’operazione<br />

di brand extension, la selezione<br />

e gestione del licenziatario, lo studio<br />

di trademark strategy e <strong>il</strong> supporto<br />

creativo, con un focus particolare sulla<br />

moda.<br />

20 PAMBIANCOWEEK 11 gennaio 2011


ITALIA<br />

MCARTHURGLEN, RICAVI E VISITATORI<br />

IN CRESCITA NEL 2010<br />

IL 2010 DI CADICA SEGNA +10%<br />

E PUNTA SULLA CINA<br />

McArthurGlen non conosce crisi.<br />

Dopo aver segnato un aumento di<br />

fatturato del 10% nel 2009, <strong>il</strong> gruppo<br />

si appresta a chiudere l’esercizio<br />

in corso con un giro d’affari di<br />

oltre 649 m<strong>il</strong>ioni di euro, in crescita<br />

del 5% rispetto al 2009 a parità di<br />

perimetro. Se poi oltre ai 4 outlet<br />

attivi lo scorso anno (Barberino,<br />

Castel Romano, Noventa di Piave<br />

e Serravalle) si considera anche La<br />

Reggia Designer Outlet, aperto a<br />

Marcianise a febbraio 2010, l’incremento<br />

tocca quota 16%. In crescita<br />

a doppia cifra (+20%) anche <strong>il</strong><br />

numero di visitatori, per un totale di<br />

15 m<strong>il</strong>ioni di presenze, 12,5 m<strong>il</strong>ioni<br />

escludendo La Reggia.<br />

“Merito soprattutto dei turisti – sottolinea<br />

Roberto Meneghesso, nuovo<br />

country manager per l’Italia - che<br />

in tutti e cinque gli outlet del gruppo<br />

hanno dato un forte input alle<br />

vendite”. A Serravalle, “bandiera”<br />

del gruppo nel Belpaese, <strong>il</strong> fatturato<br />

legato al turismo (perlopiù<br />

dalla Russia) sfiora per esempio i<br />

40 m<strong>il</strong>ioni di euro, pari al 16% degli<br />

oltre 250 m<strong>il</strong>ioni di ricavi totali, in<br />

aumento del 70% sul 2009. Ma non<br />

sono solo i visitatori internazionali<br />

ad alimentare i risultati del gruppo.<br />

I suoi centri stanno infatti divenendo<br />

un punto di riferimento per <strong>il</strong><br />

tempo libero dei cittadini, anche<br />

grazie agli eventi che offrono. Con<br />

l’ingresso di Meneghesso (“un uomo<br />

di reta<strong>il</strong>”, come si definisce egli stesso),<br />

McArthurGlen mira sempre<br />

più a non offrire solo un servizio<br />

di real estate, ma anche più marcatamente<br />

commerciale. In questo<br />

senso <strong>il</strong> gruppo punta a “coccolare”<br />

i consumatori con servizi ed eventi<br />

per una sempre più coinvolgente<br />

shopping experience, con festival<br />

estivi ed eventi per <strong>il</strong> Natale.<br />

Guardando al futuro, i piani del<br />

gruppo riguardano l’ampliamento<br />

dei centri di Noventa di Piave e<br />

Marcianise di rispettivamente 6.500<br />

e 4.500 m² entro metà del 2011,<br />

e di Castel Romano di 8.000 m²<br />

entro <strong>il</strong> 2012.<br />

In Europa, la primavera 2011 vedrà<br />

l’inaugurazione del primo outlet<br />

in Grecia, ad Atene, e <strong>il</strong> r<strong>il</strong>ancio di<br />

quello in Lussemburgo. Per <strong>il</strong> 2012<br />

è invece prevista l’apertura di un<br />

centro ad Amburgo.<br />

Cadica Group, azienda italiana<br />

specializzata nel labelling, hangtags<br />

e packaging d’alta gamma, archivia <strong>il</strong><br />

2010 registrando un fatturato di 29,5<br />

m<strong>il</strong>ioni di euro, in crescita del 10% sul<br />

2009.<br />

“Siamo molto soddisfatti dei<br />

risultati ottenuti”, ha commentato<br />

<strong>il</strong> DG Lorenzo Lugli. “Il merito va<br />

ai nostri continui investimenti in<br />

ricerca e sv<strong>il</strong>uppo ed alla capacità di<br />

contenimento di costi. Ma soprattutto<br />

al nostro expertise nel risolvere le<br />

problematiche dei clienti relative alla<br />

programmazione e alla logistica”.<br />

La capacità dell’azienda, sul mercato<br />

dal 1973, di soddisfare le esigenze dei<br />

clienti è anche dovuta alle varie sedi<br />

ed impianti produttivi dislocati in aree<br />

strategiche come gli Stati Uniti, la Cina<br />

ed Hong Kong, che vengono riforniti di<br />

tessuti, f<strong>il</strong>ati e pelli per la lavorazione<br />

direttamente dall’Italia. Il migliore<br />

riscontro del gruppo arriva comunque<br />

dall’Asia, Continente in cui ha registrato<br />

nel 2010 un +16% del fatturato rispetto<br />

al +4% dell’Italia. Forte di questo buon<br />

andamento a livello internazionale, <strong>il</strong><br />

gruppo è passato nell’ultimo anno da<br />

circa 70 a120 dipendenti, e deve la<br />

sua crescita ad un rafforzamento della<br />

collaborazione con i propri clienti, circa<br />

600 tra i principali brand di moda.<br />

22 PAMBIANCOWEEK 11 gennaio 2011


ITALIA<br />

CINELLISTUDIO, I PIUMINI SPICCANO IL VOLO<br />

Nicola Cinelli<br />

Ha piani ambiziosi per <strong>il</strong> futuro<br />

Cinellistudio, l’azienda produttrice<br />

di piumini, 100% italiana, che annovera<br />

nel suo portafoglio i marchi<br />

Crust, Cby, Cby+White e Cstudio.<br />

Fondata nel 1964 inizialmente per<br />

confezionare cuscini per divani, è<br />

la sola con altre 4 aziende a lavorare<br />

la materia prima in Italia. “La<br />

nostra produzione ha sempre avuto<br />

al centro la piuma ed <strong>il</strong> piumino”<br />

ha affermato Nicola Cinelli, a capo<br />

dell’azienda. “Andiamo personalmente<br />

a scegliere <strong>il</strong> materiale grezzo e<br />

lo lavoriamo presso la nostra sede in<br />

provincia di Pistoia. La lavorazione è<br />

molto complessa ed avviene attraverso<br />

dei macchinari che funzionano a<br />

getto d’aria, costruiti interamente in<br />

legno per eliminare l’elettrostaticità.<br />

Il procedimento è molto delicato e<br />

necessita di personale specializzato,<br />

perché ogni partita è differente e<br />

ogni volta si deve essere in grado di<br />

dosare <strong>il</strong> getto d’aria per dividere la<br />

parte più nob<strong>il</strong>e della piuma, che è <strong>il</strong><br />

fiocco, dal resto”. L’azienda pistoiese<br />

ha chiuso <strong>il</strong> 2010 con un fatturato<br />

pari a 11 m<strong>il</strong>ioni di euro e per <strong>il</strong><br />

prossimo triennio punta al raddoppio<br />

del fatturato.<br />

Cosa avete intenzione di fare da qui<br />

a 3 anni?<br />

Abbiamo un piano ambizioso, ma<br />

necessario. Già nel 2009 abbiamo<br />

iniziato a lavorare sull’organizzazione<br />

sia a livello manageriale sia a livello<br />

industriale. Ad oggi abbiamo inserito<br />

un direttore di produzione, un<br />

responsab<strong>il</strong>e commerciale ed un controller<br />

di gestione e da qui al 2012<br />

abbiamo in programma l’inserimento<br />

di altre figure chiave per l’azienda.<br />

Questi interventi ci permetteranno<br />

di raggiungere gli obiettivi di fatturato<br />

che ci siamo posti.<br />

Su quali mercati?<br />

In primo luogo sul mercato italiano<br />

e in seguito anche su quello estero.<br />

Nel 2011 affronteremo Germania,<br />

Austria e Giappone concentrandoci<br />

sullo sv<strong>il</strong>uppo di un prodotto che<br />

vada bene per quei mercati, sulle<br />

attività di distribuzione e sulla comunicazione.<br />

In Francia, Corea, Benelux<br />

e Scandinavia entreremo invece nel<br />

2012, con un partner locale.<br />

E per quanto riguarda l’Italia?<br />

Nel nostro Paese la comunicazione<br />

è <strong>il</strong> nostro primo focus. Il secondo<br />

passo sarà migliorare la distribuzione<br />

nei vari punti vendita. Il nostro grado<br />

di penetrazione all’interno dei multimarca<br />

non è male, ma possiamo<br />

decisamente migliorare.<br />

Per chi sono pensati i vari marchi<br />

che avete in portfolio?<br />

Crust è un progetto di recupero di<br />

capi vintage provenienti dal mondo<br />

dell’alpinismo piuttosto che dallo sci,<br />

e con questa linea all’estero siamo<br />

presenti solo in Germania, Russia e<br />

Giappone. Cby è <strong>il</strong> marchio da cui<br />

abbiamo iniziato ed è sinonimo di<br />

tradizione ed eccellenza della lavorazione<br />

del piumino. Cby+White<br />

è invece un glam leggero, mentre<br />

Cstudio è pura sperimentazione.<br />

Realizzerete delle campagne di<br />

comunicazione ad hoc?<br />

Per far conoscere i marchi stiamo<br />

lavorando su campagne di comunicazione<br />

ed eventi e co-branding ad hoc.<br />

Ma stiamo lavorando anche sul web,<br />

Crust ad esempio sta andando molto<br />

forte anche sui social network.<br />

ANTONY MORATO ACCELERA NEL 2010<br />

Antony Morato chiude <strong>il</strong> 2010 in forte<br />

crescita. Il brand di abbigliamento<br />

fondato nel 2007 dai fratelli Raffaele,<br />

Giovanni e Tania Caldarelli ha infatti<br />

registrato ricavi per 68 m<strong>il</strong>ioni di<br />

euro, +43% rispetto ai 47,5 del 2009.<br />

Il fatturato è cresciuto costantemente<br />

nelle ultime stagioni e la prospettiva è<br />

di toccare quota 80 m<strong>il</strong>ioni nel 2011<br />

con un’incidenza del 60% dal solo<br />

mercato estero. Per fare ciò, l’azienda<br />

mira a consolidare la propria attività<br />

nei mercati primari quali Italia e<br />

Spagna, intensificarla in quelli ritenuti<br />

più interessanti come Francia, UK e<br />

America Latina ed espandersi in nuovi<br />

come l’Europa dell’Est e <strong>il</strong> Marocco.<br />

Ad oggi, Antony Morato è già presente<br />

in 800 multibrand in Italia e 2000 in<br />

Europa e nel mondo.<br />

24 PAMBIANCOWEEK 11 gennaio 2011


CARUSOMENSWEAR.COM


ITALIA<br />

ADDIO A FAUSTO SARLI, MAESTRO<br />

DELLO STILE ITALIANO<br />

Si è spento a Roma Fausto Sarli,<br />

firma dell’haute couture italiana.<br />

Nato a Napoli nel 1927, lo st<strong>il</strong>ista<br />

ha debuttato nell’alta moda a soli 29<br />

anni con una sf<strong>il</strong>ata a Palazzo Pitti a<br />

Firenze. Sarli aveva atelier a Roma,<br />

M<strong>il</strong>ano e Napoli e ha vestito dive<br />

come Mina e Liz Taylor negli anni<br />

Sessanta e Monica Bellucci e Carol Alt<br />

negli anni Novanta. Lo scorso maggio,<br />

a coronamento della sua carriera, ha<br />

ricevuto dal sindaco di Roma Gianni<br />

Alemanno la Lupa Capitolina con cui<br />

<strong>il</strong> primo cittadino della capitale ha<br />

celebrato <strong>il</strong> “maestro dell’eccellenza<br />

dello st<strong>il</strong>e italiano nel mondo’’.<br />

Fausto Sarli<br />

HSE 24 SI ESPANDE IN ITALIA<br />

Dopo l’arrivo in Italia di QVC, <strong>il</strong> canale<br />

televisivo reta<strong>il</strong> statunitense fondato<br />

nel 1986 da Joseph Segel, anche la<br />

catena tedesca di teleshopping HSE<br />

24 (Home Shopping Europe 24 ore<br />

su 24) ha annunciato <strong>il</strong> suo arrivo nel<br />

nostro Paese.<br />

Il mercato italiano è, secondo la società,<br />

<strong>il</strong> terzo in Europa per lo shopping<br />

in televisione e le sue cifre dovrebbero<br />

raddoppiare tra <strong>il</strong> 2007 e <strong>il</strong> 2012.<br />

In un’intervista r<strong>il</strong>asciata al quotidiano<br />

tedesco “Handelsblatt”, Richard<br />

Reitzner, titolare di HSE 24, ha<br />

annunciato per <strong>il</strong> 2010 un fatturato<br />

totale di 440 m<strong>il</strong>ioni di euro, in crescita<br />

del 12% rispetto ai 394 m<strong>il</strong>ioni<br />

del 2009.<br />

BOGLIOLI, L’INTERNAZIONALIZZAZIONE GUIDA LA CRESCITA<br />

Mario Boglioli<br />

La crisi dei mercati non ha risparmiato<br />

neanche gli abiti ben fatti di Boglioli<br />

che però, grazie al nuovo piano industriale,<br />

è pronto per tornare a crescere.<br />

Il 2010 verrà archiviato con un fatturato<br />

di 26 m<strong>il</strong>ioni di euro, in calo di<br />

circa <strong>il</strong> 10% rispetto ai 28,8 m<strong>il</strong>ioni del<br />

2009, e un Ebitda pari al 10%, in flessione<br />

di 4 punti percentuali. “La riduzione<br />

dei fatturati è stata determinata<br />

dall’ondata di crisi che ci ha colpiti a<br />

cavallo tra <strong>il</strong> 2009 e <strong>il</strong> 2010” ha commentato<br />

<strong>il</strong> presidente Mario Boglioli.<br />

“Siamo comunque ottimisti per l’anno<br />

a venire. In base alla raccolta ordini<br />

realizzata fino ad oggi e che si concluderà<br />

a gennaio, infatti, possiamo già<br />

dire che nel 2011 torneremo all’incirca<br />

ai valori pre-crisi del 2009”.<br />

Come previsto dal piano varato<br />

dall’AD Roberto Falchi, a determinare<br />

la crescita dei ricavi saranno soprattutto<br />

i mercati internazionali, che rappresentano<br />

ora più del 50% delle vendite,<br />

Giappone e Nord Europa in testa. Nel<br />

Paese del Sol Levante, dove è stato<br />

recentemente stipulato un accordo<br />

di distribuzione con un partner<br />

locale, <strong>il</strong> brand darà anche <strong>il</strong> via<br />

al progetto corner. “A partire dal<br />

prossimo autunno, infatti, abbiamo<br />

in programma 4 opening in altrettanti<br />

department store, per arrivare<br />

poi a 7/8 unità entro l’estate<br />

2012” ha precisato Boglioli.<br />

Naturalmente, lo sv<strong>il</strong>uppo reta<strong>il</strong> andrà<br />

di pari passo con la brand extension:<br />

“L’abbigliamento uomo è ancora <strong>il</strong><br />

nostro core-business, non per niente<br />

rappresenta circa <strong>il</strong> 90% delle vendite.<br />

Da un paio di stagioni però abbiamo<br />

introdotto una capsule collection<br />

dedicata alla donna. È un progetto<br />

nel quale crediamo molto, per questo<br />

abbiamo chiamato a far parte del team<br />

creativo <strong>il</strong> designer Michael Tapia”, ha<br />

continuato Boglioli. Inoltre, a partire<br />

dalla prossima stagione invernale, l’offerta<br />

di capispalla, pantaloni, maglie<br />

e camicie verrà arricchita anche dagli<br />

accessori, presentati per la prima volta<br />

in questa edizione di Pitti Uomo.<br />

In Italia, in particolare, l’obiettivo sarà<br />

di raggiungere un centinaio di clienti<br />

tra i 300 che già distribuiscono l’abbigliamento.<br />

“Questo allargamento<br />

dell’offerta per noi è fondamentale, ma<br />

lo è soprattutto per <strong>il</strong> nostro impegno<br />

sul mercato giapponese, dove avremo<br />

presto dei corner. Gli accessori<br />

rappresentano infatti un completamento<br />

alla linea e sono indispensab<strong>il</strong>i<br />

per dare un’immagine più completa<br />

dell’offerta”, ha concluso Boglioli. In<br />

Nord Europa la nuova linea - 5 modelli<br />

caratterizzati da “dettagli masch<strong>il</strong>i,<br />

riporti in pelle e cuciture dal sapore<br />

selleria” - sarà distribuita direttamente<br />

dallo showroom inaugurato nel mese<br />

di dicembre a Monaco di Baviera.<br />

26 PAMBIANCOWEEK 11 gennaio 2011


Pitti Immagine Uomo 79: Padiglione Centrale – Piano Terra – Stand: J9/K12


LaPresse<br />

ITALIA<br />

LaPresse<br />

VICENZAORO FIRST,<br />

RINNOVARE È D’OBBLIGO<br />

di Valeria Garavaglia<br />

Roberto Ditri, ingegnere, imprenditore, nonchè amministratore delegato di Marelli Motori, da<br />

gennaio 2010 è anche <strong>il</strong> numero uno di Fiera di Vicenza Spa. Di origini goriziane, ma vicentino<br />

d’adozione, ha <strong>il</strong> compito di implementare <strong>il</strong> piano di r<strong>il</strong>ancio e consolidamento del polo fieristico<br />

veneto. Alla vig<strong>il</strong>ia di VicenzaOro First, <strong>il</strong> primo salone del settore orafo nel calendario in scena<br />

dal 15 al 20 gennaio, <strong>il</strong> neopresidente ci racconta progetti e strategie di Fiera di Vicenza.<br />

Quali sono le priorità che si è dato<br />

quando un anno fa ha assunto la<br />

presidenza della Fiera?<br />

“Fare molto, fare bene”: questo mi hanno chiesto gli orafi italiani<br />

lo scorso 16 gennaio, <strong>il</strong> mio primo giorno di presidenza.<br />

“First, rinnovare”, risposi. Pensavo alle difficoltà commerciali,<br />

alla situazione che richiede una svolta. Il gioiello di massa<br />

dei decenni passati è stato la prima vittima della crisi. Oggi<br />

bisogna rivolgere i produttori italiani verso mercati più sensib<strong>il</strong>i<br />

al bello e al made in Italy. Mercati abbastanza evoluti da<br />

ambire a uno status symbol come <strong>il</strong> gioiello italiano. Anziché<br />

attendere tempi migliori, non è meglio puntare altrove?<br />

Roberto Ditri<br />

E quali sono i mercati a cui guardare in questo senso?<br />

Ad esempio Paesi emergenti come Russia, India, Cina e<br />

Bras<strong>il</strong>e, con classi medie e medio-alte in formazione, e con<br />

dinamiche di crescita promettenti, dazi doganali permettendo.<br />

Le difficoltà oggettive di penetrazione e di distribuzione<br />

che incontriamo oggi, in futuro potrebbero venir meno,<br />

quindi bisogna essere pronti a cogliere le chance offerte.<br />

È <strong>il</strong> made in Italy la ricetta giusta per uscire dalla crisi?<br />

Non parlerei di ricette, partiamo dai puri e semplici dati<br />

di fatto. Il gioiello italiano nel mondo è riconosciuto per la<br />

creatività e <strong>il</strong> suo intrinseco valore emozionale. Il made in<br />

Italy rappresenta la nostra storia e <strong>il</strong> nostro lifestyle ed è un<br />

lasciapassare verso tutti i mercati. Per questo è fondamentale<br />

promuoverlo. A questo aggiungo che chi ha saputo attuare<br />

strategie di branding continuerà ad avere successo, mentre<br />

verranno marginalizzati quegli operatori sopravvissuti solo<br />

grazie a congiunture favorevoli, probab<strong>il</strong>mente irripetib<strong>il</strong>i.<br />

In tutto ciò che ruolo avrà la Fiera?<br />

La transizione verso un nuovo assetto legato al made in Italy<br />

va governata. Le istituzioni come Fiera di Vicenza hanno<br />

responsab<strong>il</strong>ità di analisi e di leadership. Devono approfondire<br />

e poi agevolare le professionalità e sollecitare la produzione<br />

verso <strong>il</strong> brand o l’unbranded di qualità, ossia alzare <strong>il</strong> livello<br />

di competitività. In questo sono assai convinto delle potenzialità<br />

dell’iniziativa VicenzaOro Italian Club.<br />

Di che cosa si tratta?<br />

È un progetto orientato alla ricerca di nuovi mercati e all’organizzazione<br />

di eventi internazionali che promuovano la<br />

gioielleria italiana e la sua immagine. Un’etichetta attraverso<br />

cui la Fiera offre agli operatori opportunità e rapporti diretti.<br />

Da questo punto di vista l’immagine classica della Fiera è<br />

restrittiva: con VicenzaOro Italian Club l’orizzonte si allarga<br />

tra mercati tradizionali, come gli Stati Uniti che si incontrano<br />

a Las Vegas, e rotte inedite come Shanghai.<br />

In un tale scenario, qual è <strong>il</strong> ruolo degli operatori del settore<br />

orafo made in Italy?<br />

Invito gli operatori ad un atteggiamento attivo. Secondo<br />

dati Istat e studi di Intesa Sanpaolo (diffusi da Club degli<br />

Orafi) nel primo semestre del 2010 i ricavi del settore sono<br />

cresciuti del 20% e l’export pare riprendersi. In realtà non<br />

bisogna sedersi sugli allori perché i dati sono influenzati dai<br />

rincari delle materie prime preziose. Ora è previsto un ennesimo<br />

“rimbalzo” provocato dalle vendite di fine 2010 e dalla<br />

ricostituzione delle scorte. Il problema dei mercati rimane<br />

immutato e ognuno deve fare la propria parte.<br />

Cosa vi aspettate da questo 2011?<br />

Il 2011 deve essere l’anno della svolta. Il mondo è cambiato<br />

e anche le fiere devono seguire i cambiamenti del mercato.<br />

Stiamo progettando un nuovo layout espositivo e dei percorsi<br />

interni ai padiglioni per consentire ad operatori e buyer di<br />

ottimizzare i tempi. Continueremo infine a mantenere vivo<br />

<strong>il</strong> legame con la città, perchè gli eventi fieristici sono un’attrattiva<br />

importante non solo dal punto di vista del business,<br />

ma anche turistico e per la scoperta del territorio vicentino.<br />

28 PAMBIANCOWEEK 11 gennaio 2011


MONDO<br />

ADIDAS ACCELERA NEL TERZO QUARTER (+10%)<br />

Salgono ricavi e profitti del Gruppo<br />

Adidas nel terzo trimestre 2010. Il<br />

colosso tedesco di abbigliamento e<br />

calzature sportive ha chiuso <strong>il</strong> quarter<br />

con un ut<strong>il</strong>e netto in rialzo del 25% a<br />

266 m<strong>il</strong>ioni di euro ed un giro d’affari<br />

di 3,47 m<strong>il</strong>iardi di euro, in crescita del<br />

10% rispetto al 2009. La forte accelerazione<br />

è dovuta soprattutto alla crescita<br />

in Nord America, dove <strong>il</strong> gruppo<br />

ha fatturato 828 m<strong>il</strong>ioni di euro<br />

(+27,4%), in Cina, con 317 m<strong>il</strong>ioni<br />

(+21,4%) e nei mercati emergenti<br />

europei con 400 m<strong>il</strong>ioni (+28,8%). I<br />

Mondiali di calcio Fifa 2010 hanno<br />

sicuramente dato un impatto positivo<br />

alle vendite dei principali brand del<br />

gruppo, Adidas e Reebok. La società<br />

ha infine annunciato di aspettarsi per<br />

<strong>il</strong> 2010 un aumento delle vendite<br />

dell’8% e per <strong>il</strong> 2011 un ulteriore<br />

rialzo di ricavi e ut<strong>il</strong>i intorno al 5%.<br />

PERRY ELLIS, FATTURATO A +13%<br />

NEL TERZO TRIMESTRE<br />

Perry Ellis International, <strong>il</strong> cui<br />

portafoglio di brand e licenze<br />

comprende Perry Ellis, Savane,<br />

Manhattan, John Henry, Nike<br />

Swimwear e Pierre Cardin sportswear,<br />

ha chiuso <strong>il</strong> terzo trimestre con un<br />

fatturato in aumento del 13%, a<br />

201,3 m<strong>il</strong>ioni di dollari (147 m<strong>il</strong>ioni<br />

di euro), contro i 178,6 m<strong>il</strong>ioni dello<br />

stesso periodo dell’anno scorso. Anche<br />

l’Ebitda è aumentato del 37%, a 16,9<br />

m<strong>il</strong>ioni di dollari (12,3 m<strong>il</strong>ioni di<br />

euro), mentre l’ut<strong>il</strong>e netto è salito del<br />

73% a 7,2 m<strong>il</strong>ioni di dollari.<br />

Il gruppo americano ha archiviato i<br />

nove mesi con fatturato in crescita del<br />

5%, a 583,4 m<strong>il</strong>ioni di dollari (426<br />

m<strong>il</strong>ioni di euro), con un ut<strong>il</strong>e netto di<br />

16,4 m<strong>il</strong>ioni di dollari (12 m<strong>il</strong>ioni di<br />

euro), in crescita del 250% rispetto<br />

ai 4,7 m<strong>il</strong>ioni dello stesso periodo del<br />

2009.<br />

Perry Ellis infine, stima di chiudere<br />

positivamente l’anno in corso con un<br />

fatturato di 785 m<strong>il</strong>ioni di dollari (574<br />

m<strong>il</strong>ioni di euro).<br />

OTTIMI RISULTATI PER IL TERZO<br />

TRIMESTRE DI LE COQ SPORTIF<br />

Le Coq Sportif, marchio francese<br />

di proprietà della svizzera Aresis<br />

holding, chiude <strong>il</strong> terzo trimestre con<br />

un fatturato di 72,9 m<strong>il</strong>ioni di euro,<br />

in crescita del 12% rispetto ai 64,8<br />

m<strong>il</strong>ioni dello stesso periodo<br />

del 2009. L’ut<strong>il</strong>e netto è<br />

stato di 6,4 m<strong>il</strong>ioni di<br />

euro in aumento del<br />

135%, mentre l’Ebitda<br />

è cresciuto dell’81%<br />

a quota 8,6 m<strong>il</strong>ioni<br />

di euro.<br />

GUESS RIAPRE A MILANO E CHIUDE IL TRIMESTRE A +17%<br />

È decisamente un periodo positivo<br />

quello che sta vivendo Guess. Il gruppo<br />

americano ha chiuso <strong>il</strong> terzo trimestre<br />

2011 con un fatturato in crescita del<br />

17% sullo stesso periodo dell’anno precedente,<br />

a 614 m<strong>il</strong>ioni di dollari (463<br />

m<strong>il</strong>ioni di euro circa). Sale anche l’ut<strong>il</strong>e,<br />

che ha registrato in questi tre mesi 69<br />

m<strong>il</strong>ioni di dollari (52 m<strong>il</strong>ioni di euro),<br />

in crescita sul 2010 dell’8%. “Sono<br />

molto soddisfatto – ha affermato <strong>il</strong><br />

CEO Paul Marciano – perché <strong>il</strong> nostro<br />

business è cresciuto in tutto <strong>il</strong> mondo<br />

e abbiamo avuto dei buoni risultati su<br />

molte iniziative chiave”. Bene anche i<br />

nove mesi appena conclusi in cui l’ut<strong>il</strong>e<br />

del gruppo è stato di 186,2 m<strong>il</strong>ioni di<br />

dollari (140,4 m<strong>il</strong>ioni di euro), con un<br />

progresso del 19,2% sullo stesso periodo<br />

del 2010. Il fatturato infine è stato<br />

di 1,7 m<strong>il</strong>iardi di dollari (1,3 m<strong>il</strong>iardi<br />

di euro), in crescita del 16,4%. Fra i<br />

focus di Guess c’è senz’altro <strong>il</strong> reta<strong>il</strong>,<br />

negli ultimi tre mesi infatti <strong>il</strong> gruppo<br />

ha inaugurato in tutto <strong>il</strong> mondo ben<br />

84 nuovi store. In questo piano rientra<br />

anche la recente riapertura del flagship<br />

Guess di Piazza San Bab<strong>il</strong>a, a M<strong>il</strong>ano.<br />

Paul Marciano<br />

30 PAMBIANCOWEEK 11 gennaio 2011


MONDO<br />

ADIDAS ACCELERA NEL TERZO QUARTER (+10%)<br />

Salgono ricavi e profitti del Gruppo<br />

Adidas nel terzo trimestre 2010. Il<br />

colosso tedesco di abbigliamento e<br />

calzature sportive ha chiuso <strong>il</strong> quarter<br />

con un ut<strong>il</strong>e netto in rialzo del 25% a<br />

266 m<strong>il</strong>ioni di euro ed un giro d’affari<br />

di 3,47 m<strong>il</strong>iardi di euro, in crescita del<br />

10% rispetto al 2009. La forte accelerazione<br />

è dovuta soprattutto alla crescita<br />

in Nord America, dove <strong>il</strong> gruppo<br />

ha fatturato 828 m<strong>il</strong>ioni di euro<br />

(+27,4%), in Cina, con 317 m<strong>il</strong>ioni<br />

(+21,4%) e nei mercati emergenti<br />

europei con 400 m<strong>il</strong>ioni (+28,8%). I<br />

Mondiali di calcio Fifa 2010 hanno<br />

sicuramente dato un impatto positivo<br />

alle vendite dei principali brand del<br />

gruppo, Adidas e Reebok. La società<br />

ha infine annunciato di aspettarsi per<br />

<strong>il</strong> 2010 un aumento delle vendite<br />

dell’8% e per <strong>il</strong> 2011 un ulteriore<br />

rialzo di ricavi e ut<strong>il</strong>i intorno al 5%.<br />

PERRY ELLIS, FATTURATO A +13%<br />

NEL TERZO TRIMESTRE<br />

Perry Ellis International, <strong>il</strong> cui<br />

portafoglio di brand e licenze<br />

comprende Perry Ellis, Savane,<br />

Manhattan, John Henry, Nike<br />

Swimwear e Pierre Cardin sportswear,<br />

ha chiuso <strong>il</strong> terzo trimestre con un<br />

fatturato in aumento del 13%, a<br />

201,3 m<strong>il</strong>ioni di dollari (147 m<strong>il</strong>ioni<br />

di euro), contro i 178,6 m<strong>il</strong>ioni dello<br />

stesso periodo dell’anno scorso. Anche<br />

l’Ebitda è aumentato del 37%, a 16,9<br />

m<strong>il</strong>ioni di dollari (12,3 m<strong>il</strong>ioni di<br />

euro), mentre l’ut<strong>il</strong>e netto è salito del<br />

73% a 7,2 m<strong>il</strong>ioni di dollari.<br />

Il gruppo americano ha archiviato i<br />

nove mesi con fatturato in crescita del<br />

5%, a 583,4 m<strong>il</strong>ioni di dollari (426<br />

m<strong>il</strong>ioni di euro), con un ut<strong>il</strong>e netto di<br />

16,4 m<strong>il</strong>ioni di dollari (12 m<strong>il</strong>ioni di<br />

euro), in crescita del 250% rispetto<br />

ai 4,7 m<strong>il</strong>ioni dello stesso periodo del<br />

2009.<br />

Perry Ellis infine, stima di chiudere<br />

positivamente l’anno in corso con un<br />

fatturato di 785 m<strong>il</strong>ioni di dollari (574<br />

m<strong>il</strong>ioni di euro).<br />

OTTIMI RISULTATI PER IL TERZO<br />

TRIMESTRE DI LE COQ SPORTIF<br />

Le Coq Sportif, marchio francese<br />

di proprietà della svizzera Aresis<br />

holding, chiude <strong>il</strong> terzo trimestre con<br />

un fatturato di 72,9 m<strong>il</strong>ioni di euro,<br />

in crescita del 12% rispetto ai 64,8<br />

m<strong>il</strong>ioni dello stesso periodo<br />

del 2009. L’ut<strong>il</strong>e netto è<br />

stato di 6,4 m<strong>il</strong>ioni di<br />

euro in aumento del<br />

135%, mentre l’Ebitda<br />

è cresciuto dell’81%<br />

a quota 8,6 m<strong>il</strong>ioni<br />

di euro.<br />

GUESS RIAPRE A MILANO E CHIUDE IL TRIMESTRE A +17%<br />

È decisamente un periodo positivo<br />

quello che sta vivendo Guess. Il gruppo<br />

americano ha chiuso <strong>il</strong> terzo trimestre<br />

2011 con un fatturato in crescita del<br />

17% sullo stesso periodo dell’anno precedente,<br />

a 614 m<strong>il</strong>ioni di dollari (463<br />

m<strong>il</strong>ioni di euro circa). Sale anche l’ut<strong>il</strong>e,<br />

che ha registrato in questi tre mesi 69<br />

m<strong>il</strong>ioni di dollari (52 m<strong>il</strong>ioni di euro),<br />

in crescita sul 2010 dell’8%. “Sono<br />

molto soddisfatto – ha affermato <strong>il</strong><br />

CEO Paul Marciano – perché <strong>il</strong> nostro<br />

business è cresciuto in tutto <strong>il</strong> mondo<br />

e abbiamo avuto dei buoni risultati su<br />

molte iniziative chiave”. Bene anche i<br />

nove mesi appena conclusi in cui l’ut<strong>il</strong>e<br />

del gruppo è stato di 186,2 m<strong>il</strong>ioni di<br />

dollari (140,4 m<strong>il</strong>ioni di euro), con un<br />

progresso del 19,2% sullo stesso periodo<br />

del 2010. Il fatturato infine è stato<br />

di 1,7 m<strong>il</strong>iardi di dollari (1,3 m<strong>il</strong>iardi<br />

di euro), in crescita del 16,4%. Fra i<br />

focus di Guess c’è senz’altro <strong>il</strong> reta<strong>il</strong>,<br />

negli ultimi tre mesi infatti <strong>il</strong> gruppo<br />

ha inaugurato in tutto <strong>il</strong> mondo ben<br />

84 nuovi store. In questo piano rientra<br />

anche la recente riapertura del flagship<br />

Guess di Piazza San Bab<strong>il</strong>a, a M<strong>il</strong>ano.<br />

Paul Marciano<br />

30 PAMBIANCOWEEK 11 gennaio 2011


MONDO<br />

MCQ, IL NUOVO CORSO PARTE CON LA PRE-COLLEZIONE DONNA A/I 2011<br />

A pochi mesi dalla conclusione della<br />

licenza McQ con Sinv <strong>il</strong> brand che<br />

fa capo al Gruppo Gucci si accinge a<br />

presentare la prima collezione sv<strong>il</strong>uppata<br />

internamente.<br />

Lo sv<strong>il</strong>uppo della linea, infatti, è stato<br />

affidato ad un team di designer capitanato<br />

da Pina Ferlisi sotto la guida<br />

del direttore creativo Sarah Burton,<br />

succeduta al designer prematuramente<br />

scomparso lo scorso febbraio. Per <strong>il</strong><br />

debutto delle nuove collezioni McQ<br />

- che Jonathan Akeroyd, presidente<br />

e CEO di Alexander McQueen, ha<br />

definito “un brand nel brand, non una<br />

seconda linea” - sarà necessario attendere<br />

la pre-collezione donna dell’A/I<br />

2011.<br />

In seguito verranno poi presentate le<br />

intere proposte per uomo e donna,<br />

inclusi gli accessori.<br />

Per <strong>il</strong> lancio della linea che punta a<br />

raccogliere consensi sia tra i clienti di<br />

lusso che presso un pubblico più giovane,<br />

è stato scelto proprio <strong>il</strong> canale<br />

media più vicino al mondo giovan<strong>il</strong>e: <strong>il</strong><br />

web. Così <strong>il</strong> brand ha scelto di presentare<br />

le nuove proposte con un f<strong>il</strong>m che<br />

racconta momenti di vita quotidiana<br />

di quattro ragazze. “McQ è una collezione<br />

nuova, fresca e piena di energia e<br />

vogliamo parlare ai suoi fan attraverso i<br />

media che pred<strong>il</strong>igono per rafforzare <strong>il</strong><br />

rapporto con loro e creare un rapporto<br />

più diretto”, ha concluso Akeroyd.<br />

CORTEFIEL SI SPINGE AD EST<br />

Grupo Cortefiel continua la sua<br />

espansione internazionale e sbarca<br />

in Corea del Sud con JK Partners,<br />

compagnia coreana con la quale ha<br />

siglato un accordo per l’apertura di<br />

oltre 80 negozi a insegna Springfield e<br />

Women’secret.<br />

Il nuovo partner si occuperà della<br />

gestione dei punti vendita nel Paese,<br />

sui quali <strong>il</strong> gruppo spagnolo avrà la<br />

possib<strong>il</strong>ità di esercitare un’opzione di<br />

acquisto entro 7 anni.<br />

La sottoscrizione di questa collaborazione<br />

ha coinciso inoltre con l’inaugurazione<br />

a Londra di due nuovi flagship<br />

Springfield e Women’secret in partnership<br />

con Brand Empire, all’interno<br />

del centro commerciale “One New<br />

Exchange”, nel quartiere the City.<br />

Grazie gli accordi siglati nel corso<br />

del 2010, <strong>il</strong> gruppo, cui fanno capo le<br />

insegne Cortefiel, Pedro del Hierro,<br />

Springfield e Women’secret, si prepara<br />

ad aprire nei prossimi quattro anni più<br />

di 500 punti vendita internazionali.<br />

TOMMY HILFIGER SPINGE I CONTI DI PHILLIPS-VAN HEUSEN<br />

ELIZABETH ARDEN FIRMA IL PROFUMO DI TAYLOR SWIFT<br />

Taylor Swift<br />

Ph<strong>il</strong>lips-Van Heusen Corporation ha<br />

chiuso <strong>il</strong> terzo trimestre in crescita,<br />

superando le attese, con un fatturato<br />

di 1.516,4 m<strong>il</strong>ioni di dollari (pari a<br />

1.143 m<strong>il</strong>ioni di euro), in aumento<br />

del 117% rispetto ai 697,4 m<strong>il</strong>ioni di<br />

dollari del terzo trimestre dell’esercizio<br />

precedente.<br />

L’incremento del fatturato di 819<br />

m<strong>il</strong>ioni di dollari è stato determinato<br />

per 708,4 m<strong>il</strong>ioni dal fatturato<br />

del brand Tommy H<strong>il</strong>figer, appena<br />

acquisito, e per 110,6 m<strong>il</strong>ioni dall’aumento<br />

delle vendite di Calvin Klein<br />

e del business degli Heritage brands.<br />

“Siamo estremamente soddisfatti<br />

degli ottimi risultati del terzo trimestre,<br />

che ci ha consentito di superare<br />

di nuovo le nostre stime. Sia <strong>il</strong><br />

business internazionale di Tommy<br />

H<strong>il</strong>figer che quello Calvin Klein<br />

hanno performato particolarmente<br />

bene”, ha detto Emanuel Chirico,<br />

presidente e CEO del gruppo.<br />

Il fatturato complessivo del business<br />

di Calvin Klein è cresciuto del<br />

16% nel trimestre a 272,6 m<strong>il</strong>ioni<br />

dollari, con una forte crescita nelle<br />

vendite, royalties e introiti pubblicitari.<br />

L’attività di Tommy H<strong>il</strong>figer ha<br />

generato invece un fatturato di 708,4<br />

m<strong>il</strong>ioni, trainato da ottime performance<br />

del business sia in Europa che<br />

in Nord America.<br />

Dopo Britney Spears, Elizabeth Taylor,<br />

Mariah Carey, H<strong>il</strong>ary Duff e Usher,<br />

anche la pop star Taylor Swift ha<br />

scelto Elizabeth Arden come partner<br />

esclusivo per la sua prima linea di<br />

fragranze. L’accordo di licenza include<br />

produzione, marketing e distribuzione<br />

dei profumi firmati dall’idolo dei<br />

teenager, <strong>il</strong> cui lancio è previsto per<br />

l’autunno 2011 in selezionati reta<strong>il</strong>er<br />

del Nord America. La cantante sarà<br />

coinvolta in tutti gli aspetti dello<br />

sv<strong>il</strong>uppo, del packaging e della<br />

pubblicità della nuova linea.<br />

32 PAMBIANCOWEEK 11 gennaio 2011


MONDO<br />

LIMITED BRANDS CONTINUA<br />

A CRESCERE<br />

Limited Brands sta vivendo un ottimo<br />

momento. Il gruppo proprietario fra gli<br />

altri dei brand Victoria’s Secret, Bath<br />

and Body, La Senza e Pink e del grande<br />

magazzino Henri Bendel ha visto<br />

incrementare <strong>il</strong> fatturato nel terzo<br />

trimestre dell’11,6%, a 1,98 m<strong>il</strong>iardi<br />

di dollari (pari a circa 1,49 m<strong>il</strong>iardi di<br />

euro) rispetto ai 1,77 m<strong>il</strong>iardi dello<br />

stesso periodo del 2009.<br />

Anche l’ut<strong>il</strong>e netto è cresciuto a<br />

61,3 m<strong>il</strong>ioni dollari (circa 46,1<br />

m<strong>il</strong>ioni di euro) pari al 3,1% del<br />

fatturato rispetto allo 0,8% registrato<br />

nello stesso periodo del 2009. “Il<br />

significativo aumento dei nostri ricavi<br />

e l’accurata gestione interna hanno<br />

determinato un cash flow molto forte<br />

e una buona posizione di liquidità.<br />

Siamo fiduciosi nelle reali possib<strong>il</strong>ità<br />

di crescita del nostro business e di<br />

generare significativi flussi di cassa”, ha<br />

detto Leslie H. Wexner, presidente e<br />

CEO di Limited Brands.<br />

OMEGA SI ESPANDE NEGLI USA<br />

Omega, <strong>il</strong> brand svizzero della scuderia<br />

Swatch, ha deciso di investire in modo<br />

sostanziale negli Stati Uniti, aprendo<br />

9 nuove boutique nel quarto trimestre<br />

del 2010 alle quali ne seguiranno<br />

altre 20 nel 2011. Come sottolineato<br />

dal presidente di Omega Stephen<br />

Urquhart, le nuove boutique serviranno<br />

a supportare la rete di distribuzione<br />

multimarca già presente negli Stati<br />

Uniti. I nuovi negozi rappresenteranno<br />

“un investimento ingente e porteranno<br />

molti nuovi posti di lavoro”. Omega ha<br />

da sempre sv<strong>il</strong>uppato la propria rete<br />

di vendita attraverso la creazione di<br />

flagship store, di conseguenza, la decisione<br />

di aprire nuove boutique negli<br />

Stati Uniti è la continuazione logica di<br />

questa strategia.<br />

Infatti la rete di monomarca della maison<br />

svizzera di orologi comprende già<br />

più di 60 negozi nel mondo. “Ci sono<br />

una serie di ottimi motivi che ci hanno<br />

portato alla costituzione di questa<br />

nuova rete di distribuzione sul territorio<br />

americano. In primis siamo in una<br />

posizione di forza grazie al nostro successo<br />

globale, poi crediamo nella ripresa<br />

degli Usa e siamo sicuri che si tratta<br />

del momento ideale per portare avanti<br />

questo grande impegno”, ha concluso<br />

<strong>il</strong> presidente.<br />

PVH, NUOVA DIVISIONE EUROPEA PER LO SVILUPPO DI ARROW<br />

Il gruppo americano Ph<strong>il</strong>lips-Van<br />

Heusen (PVH), proprietario dallo<br />

scorso maggio anche di Tommy<br />

H<strong>il</strong>figer, ha annunciato la creazione<br />

di PVH Europe con l’obiettivo di<br />

rafforzare la sua posizione in questo<br />

mercato, in particolare per <strong>il</strong> marchio<br />

di camicie da uomo Arrow.<br />

La nuova struttura, basata ad<br />

Amsterdam, sarà guidata da Michael<br />

Arts, vice presidente di Tommy<br />

H<strong>il</strong>figer, e si occuperà dell’introduzione<br />

e dello sv<strong>il</strong>uppo del marchio<br />

Arrow in tutta Europa.<br />

Il debutto del brand è in programma<br />

in occasione di Pitti Immagine<br />

Uomo.<br />

CARINE ROITFELD LASCIA VOGUE PARIS<br />

Le strade di Carine Roitfeld e Vogue<br />

Paris si separano. Dopo 10 anni di collaborazione<br />

<strong>il</strong> numero uno della testata<br />

francese del Gruppo Condé Nast ha<br />

infatti annunciato di aver rassegnato le<br />

proprie dimissioni per concentrarsi su<br />

“progetti personali”. Al momento, quali<br />

siano questi progetti non è ancora dato<br />

sapere, così come <strong>il</strong> nome del successore<br />

alla guida del magazine, ma rumors<br />

insistenti smentiti dal diretto interessato<br />

parlano del suo possib<strong>il</strong>e approdo<br />

alla corte di Tom Ford, anche alla luce<br />

del forte legame tra i due. La figlia della<br />

Roitfeld, Julia Restoin, in passato è<br />

stata anche la testimonial profumi dello<br />

st<strong>il</strong>ista statunitense. In base a quanto<br />

riportato dal sito web di Vogue Paris la<br />

Roitfeld lascerà <strong>il</strong> proprio incarico alla<br />

fine di gennaio. “Il contributo di Carine<br />

nei confronti di Vogue, della moda e<br />

dell’editoria sono inestimab<strong>il</strong>i” ha commentato<br />

Jonathan Newhouse, CEO di<br />

Condé Nast International. “Dietro la<br />

sua direzione Vogue Paris ha raggiunto<br />

livelli record di tiratura, raccolta pubblicitaria<br />

e successo editoriale” ha concluso<br />

Newhouse.<br />

Carine Roitfeld<br />

34 PAMBIANCOWEEK 11 gennaio 2011


GO•UP COMMUNICATION<br />

WHY FOLLOW TRENDS,<br />

WHEN YOU CAN<br />

FOLLOW THE WIND?<br />

PITTI IMMAGINE UOMO<br />

Firenze, 11-14 January 2011<br />

Sala della Scherma<br />

Area Monumentale<br />

northsa<strong>il</strong>s-sportswear.com


MONDO<br />

PARTE LA RIORGANIZZAZIONE DI<br />

NEIMAN MARCUS<br />

Dopo aver chiuso <strong>il</strong> primo trimestre<br />

dell’esercizio in corso con una crescita<br />

esponenziale dell’ut<strong>il</strong>e netto, triplicato<br />

da 8,5 m<strong>il</strong>ioni di dollari dei primi tre<br />

mesi del 2009 a 25,7 m<strong>il</strong>ioni di questo<br />

quarter, <strong>il</strong> gruppo Neiman Marcus<br />

punta a riorganizzare la società con<br />

l’obiettivo di tener saldi i risultati<br />

positivi dopo la pesante perdita dei<br />

volumi di vendita archiviata lo scorso<br />

esercizio fiscale.<br />

Così <strong>il</strong> gruppo da 927,2 m<strong>il</strong>ioni di<br />

dollari di fatturato nel primo trimestre,<br />

che comprende oltre all’omonima<br />

catena anche l’insegna Bergdorf<br />

Goodman, ha nominato Jonathan<br />

Joselove come nuovo responsab<strong>il</strong>e<br />

del design sportivo, alta moda, borse,<br />

scarpe da donna e accessori. Ann<br />

Stordahl, sovrintenderà invece gioielli<br />

e bellezza mentre Lisa Kazor, sarà<br />

responsab<strong>il</strong>e della progettazione II,<br />

la denominazione che Neiman usa<br />

per abbigliamento sportivo, St. John,<br />

pellicce, cappotti, abbigliamento<br />

intimo e bambino. Russ Patrick, si<br />

occuperà dell’uomo, i regali e la<br />

divisione Cusp, che opera attraverso i<br />

freestanding store e i negozi all’interno<br />

di Neiman, sia di abbigliamento<br />

sportivo che di accessori. Tutti i<br />

manager riporteranno a Jim Gold,<br />

presidente del gruppo.<br />

HOLLISTER SI ESPANDE IN EUROPA<br />

Il marchio Hollister, che fa parte del<br />

gruppo Abercombie & Fitch, ha avviato<br />

un piano di espansione reta<strong>il</strong> in Europa,<br />

che ha già portato all’apertura di un<br />

totale di 20 negozi in Italia, Ingh<strong>il</strong>terra,<br />

Germania e Spagna. Ma questo è solo<br />

l’inizio.<br />

È stato dato mandato alla società di real<br />

estate Jones Lang Lasalle per trovare<br />

TIFFANY, BOOST DI VENDITE E<br />

RIALZO PREVISIONI PER FINE ANNO<br />

Tiffany & Co ha chiuso <strong>il</strong> terzo trimestre<br />

con dati sopra le attese grazie alla<br />

domanda estera e al rimbalzo del mercato<br />

Usa. Il fatturato è cresciuto del<br />

14% a 681,7 m<strong>il</strong>ioni di dollari (511,7<br />

m<strong>il</strong>ioni di euro).<br />

In particolare sono state messe a<br />

segno ottime performance nell’area<br />

Asia-Pacifico con un +24% (<strong>il</strong> solo<br />

Giappone è cresciuto del 12%), in<br />

Europa con un +22% e in Usa +9%<br />

grazie alla ripresa degli acquisti dei<br />

consumatori in gioielleria. La catena<br />

newyorkese di gioielli ha riportato<br />

anche un ut<strong>il</strong>e di 55,1 m<strong>il</strong>ioni di dollari<br />

(41,4 m<strong>il</strong>ioni di euro), in crescita<br />

del 27% rispetto allo stesso periodo<br />

dello scorso esercizio. “La crescita<br />

delle vendite della stagione natalizia,<br />

che rappresenta circa un terzo delle<br />

vendite annue di Tiffany, ha superato<br />

le nostre aspettative”, ha detto l’AD<br />

Michael Kowalski. Il gruppo ha infatti<br />

previsto vendite a livello mondiale in<br />

crescita del 12% nell’ultimo trimestre<br />

e ha alzato le stime sull’intero anno.<br />

ulteriori location idonee per Hollister<br />

(nelle zone centrali o nei centri commerciali)<br />

in Italia, Spagna, Germania<br />

e Francia. Nel nostro Paese in particolare,<br />

Hollister ha appena aperto un<br />

punto vendita all’interno del centro<br />

commerciale Orio Center in provincia<br />

di Bergamo e uno al Carosello di<br />

Carugate (Mi).<br />

MARIAH CAREY DISEGNA<br />

UNA LINEA LIFESTYLE PER HSN<br />

Mariah Carey ha creato una<br />

linea lifestyle in esclusiva per<br />

la rete americana dedicata allo<br />

shopping HSN. La collezione,<br />

che comprende gioielli, scarpe<br />

e profumi, è stata lanciata a fine<br />

novembre su HSN e HSN.com<br />

con prezzi tra i 40 e i 200 dollari.<br />

Si sale invece a 275 dollari per le<br />

25 boccette in edizione limitata<br />

di Luscious Pink, la fragranza<br />

creata dalla cantante nel 2008,<br />

con <strong>il</strong> caratteristico tappo a forma<br />

di farfalla ricoperto di cristalli<br />

Swarovski.<br />

FAÇONNABLE LANCIA LA SUA<br />

PRIMA BOUTIQUE ON-LINE IN<br />

EUROPA<br />

Il produttore di abbigliamento francese<br />

Façonnable lancia <strong>il</strong> sito e-commerce<br />

anche in Europa.<br />

Dopo l’apertura dello shopping online<br />

negli Usa, che ha ottenuto ottimi<br />

risultati sia in termini di visib<strong>il</strong>ità che<br />

di vendite, è stata la volta dell’ampliamento<br />

anche per <strong>il</strong> continente<br />

europeo.<br />

Il sito, disponib<strong>il</strong>e in francese e inglese,<br />

offre tutto <strong>il</strong> panorama dell’abbigliamento<br />

e accessori di Façonnable.<br />

Questo lancio consentirà all’azienda<br />

di dare maggiore completezza alla rete<br />

di distribuzione, che ad oggi conta 9<br />

flagship store negli Stati Uniti e 63 nel<br />

resto del mondo, circa 30 dei quali in<br />

Francia.<br />

36 PAMBIANCOWEEK 11 gennaio 2011


MONDO<br />

THOM EUROPE, FOCUS SUL VECCHIO CONTINENTE<br />

Diventare <strong>il</strong> leader in Europa nei prossimi<br />

cinque anni. Questo è l’obiettivo<br />

di Thom Europe, la nuova struttura<br />

nata dalla fusione dei gioiellieri<br />

Histoire d’Or e Marc Orian, acquisita<br />

a metà ottobre dal fondo britannico<br />

Bridgepoint (59,5%), con Apax e<br />

Amboise Altamir (25,5%) e Qualium<br />

Investissement (6,5%).<br />

Il nuovo gruppo manterrà tre marchi,<br />

Histoire d’Or, Marc Orian e TrésOr e<br />

un totale di 500 negozi.<br />

I due p<strong>il</strong>astri di Thom Europa saranno<br />

un’offerta generale media di orologi e<br />

LAMARTHE FESTEGGIA GLI 80 ANNI<br />

CON UNA ICON BAG<br />

Lamarthe, <strong>il</strong> marchio di pelletteria<br />

fondato del 1930 a Parigi e<br />

recentemente acquisito dalla<br />

bolognese Sergiolin, festeggia i suoi<br />

80 anni con una Icon Bag.<br />

Realizzata in collaborazione con<br />

<strong>il</strong> negozio di tessuti Liberty Art<br />

Fabric di Londra, la Icon bag rende<br />

omaggio all’estro del fondatore<br />

Albert Lamarthe, riprendendo<br />

le famose chiusure a scatto, che<br />

permettono alla borsa di aprirsi<br />

a cerchio in modo tale da avere<br />

una visuale dell’interno a 360°. La<br />

Icon bag sarà venduta nei tre store<br />

monomarca di Parigi e Madrid, e<br />

nei department store e corner più<br />

esclusivi di tutto <strong>il</strong> mondo.<br />

gioielli, e un focus sul lusso con <strong>il</strong> marchio<br />

modaiolo Marc Orian.<br />

Il nuovo gruppo, con un fatturato di<br />

340 m<strong>il</strong>ioni di euro, ha obiettivi ambiziosi:<br />

raddoppiare le vendite e arrivare<br />

a 700 m<strong>il</strong>ioni di euro entro <strong>il</strong> 2015.<br />

Nel frattempo, Thom Europe intende<br />

aprire 115 nuovi punti vendita in<br />

Francia e 80 all’estero.<br />

“È senz’altro un obiettivo ambizioso<br />

ma possib<strong>il</strong>e, perché tutte le opportunità<br />

di crescita all’estero sono aperte”,<br />

osserva Eric Belmonte.<br />

QUIKSILVER: RICAVI IN CALO (-7%),<br />

MA CRESCE L’UTILE OPERATIVO<br />

Nonostante un calo nei ricavi del 7%<br />

(a 1,84 m<strong>il</strong>iardi di dollari), Quiks<strong>il</strong>ver<br />

archivia l’esercizio fiscale con un ut<strong>il</strong>e<br />

operativo pari a 123,5 m<strong>il</strong>ioni di dollari,<br />

in aumento dell’80% rispetto<br />

all’anno precedente. Nel corso del<br />

fiscal year, chiuso <strong>il</strong> 31 ottobre 2010,<br />

le vendite del gruppo californiano<br />

cui fanno capo i brand sportswear<br />

Quiks<strong>il</strong>ver, Roxy e DC sono diminuite<br />

sia nell’area Americas (-9%)<br />

che in Europa (-8%), mentre l’Asia/<br />

Pacifico ha registrato un aumento del<br />

4%. Inoltre <strong>il</strong> gruppo, che pare essere<br />

nel mirino di PPR, ha notevolmente<br />

ridotto le perdite, che sono passate da<br />

192 a 9,7 m<strong>il</strong>ioni di dollari.<br />

VERA WANG LANCIA I COSMETICI CON KOHL’S<br />

Vera Wang ha deciso di lanciare una<br />

linea di make-up in esclusiva per <strong>il</strong><br />

department store Kohl’s che dovrebbe<br />

essere disponib<strong>il</strong>e entro la primavera<br />

del 2012. La collezione includerà<br />

anche una linea di skin care, prodotti<br />

per <strong>il</strong> bagno e per <strong>il</strong> corpo e accessori<br />

di bellezza.<br />

“Sarà un approccio semplice, leggero,<br />

moderno alla bellezza e alla creatività.<br />

Come la moda anche <strong>il</strong> makeup<br />

è trasformazione. Amo l’arte del<br />

BALLY, NUOVO PROGETTO<br />

CON IL CENTRAL SAINT MARTIN’S<br />

Graeme Fidler e Michael Herz<br />

Dopo <strong>il</strong> successo della partnership<br />

dello scorso anno, Central Saint<br />

Martin’s è di nuovo in squadra con<br />

Bally, questa volta per un progetto che<br />

si concentrerà sulla progettazione di<br />

scarpe da uomo.<br />

“La collezione femmin<strong>il</strong>e in collaborazione<br />

con i giovani della Saint<br />

Martin’s è stata un clamoroso successo<br />

a tutti i livelli”, hanno detto i direttori<br />

creativi di Bally, Michael Herz e<br />

Graeme Fidler.<br />

“La nostra partnership è sempre stata<br />

vista a lungo termine, quindi è molto<br />

eccitante per noi intraprendere questa<br />

nuova collaborazione sull’uomo”,<br />

hanno continuato gli st<strong>il</strong>isti. “Ci piace<br />

molto lavorare con gli studenti e questo<br />

progetto non solo ci permette di<br />

condividere la nostra esperienza e<br />

conoscenza, ma è anche molto stimolante,<br />

per <strong>il</strong> continuo confronto con<br />

giovani designer così talentuosi”.<br />

trucco per accentuare, rafforzare o<br />

creare uno stato d’animo ad ogni ora<br />

del giorno e in ogni occasione”, ha<br />

detto la st<strong>il</strong>ista. Inoltre Vera Wang ha<br />

appena rinnovato l’accordo di licenza<br />

a lungo termine con Kohl’s per tutte<br />

le linee di abbigliamento a marchio<br />

Simply Vera Wang.<br />

Infine la prossima primavera debutterà<br />

anche la linea sposa White by Vera<br />

Wang in collaborazione con David<br />

Bridal’s.<br />

38 PAMBIANCOWEEK 11 gennaio 2011


MONDO<br />

GALERIES LAFAYETTE RITORNA IN CINA<br />

Paul Delaoutre<br />

Tre anni dopo la firma della lettera<br />

d’intenti con I.T Limited, nasce formalmente<br />

la società di diritto cinese<br />

Galeries Lafayette (China) Limited.<br />

Con un giro d’affari di 303 m<strong>il</strong>ioni<br />

di euro nell’esercizio 2009, <strong>il</strong> nuovo<br />

soggetto economico, controllato al<br />

50% dalle due imprese, si occupa di<br />

amministrare, gestire e sv<strong>il</strong>uppare i<br />

grandi magazzini a marchio Galeries<br />

Lafayette nella Repubblica Popolare<br />

Cinese. Questo è <strong>il</strong> secondo tentativo<br />

del gruppo francese dopo quello fallito<br />

del 1990. “Oggi, la scelta di partner<br />

affidab<strong>il</strong>i ha l’obiettivo - secondo<br />

le parole di Ph<strong>il</strong>ippe Houzé, presidente<br />

del CdA di GL - di creare un<br />

nuovo concept di grandi magazzini”<br />

adatti alle diverse caratteristiche della<br />

clientela cinese: più giovane di quella<br />

europea e con un minore potere d’acquisto.<br />

L’offerta spazierà da prodotti<br />

più accessib<strong>il</strong>i fino al lusso dei marchi<br />

francesi e quelli più importanti della<br />

regione asiatica. L’apertura del primo<br />

punto vendita in Cina avverrà nella<br />

galleria commerciale di Xidan Square<br />

a Pechino. Il flagship store avrà una<br />

superficie di circa 18m<strong>il</strong>a m² e aprirà<br />

le porte nel 2013. Il gruppo francese<br />

ha in prospettiva di aprire, entro i prossimi<br />

5 anni, tra i 10 e 15 grandi magazzini<br />

in Cina, con l’obiettivo di generare<br />

un fatturato annuo di 50 m<strong>il</strong>ioni di<br />

euro per ciascuno di esso.<br />

LAURA ASHLEY, CRESCE IL FATTURATO NEL SECONDO SEMESTRE<br />

Il brand britannico Laura Ashley<br />

Holdings ha riportato un leggero<br />

incremento delle vendite nel secondo<br />

semestre, ma continua a chiudere<br />

punti vendita. Laura Ashley infatti, ha<br />

sottolineato di aver aperto due nuovi<br />

punti vendita, ma di averne chiusi 12<br />

quest’anno, per continuare a razionalizzare<br />

<strong>il</strong> proprio portafoglio store “nel<br />

tentativo di ottimizzare la redditività”.<br />

Nelle prime 19 settimane del secondo<br />

semestre, le sue vendite complessive al<br />

dettaglio nel Regno Unito sono cresciute<br />

dell’1,3%, con vendite like-for-like<br />

del 2,7%. “Anche se stiamo vivendo una<br />

crescita più lenta nel secondo semestre<br />

a causa dell’impatto di un’economia<br />

stagnante e le avverse condizioni atmosferiche<br />

del Regno Unito, la crescita<br />

del fatturato per l’anno fino ad oggi è<br />

del 4,6%. Nello stesso periodo di riferimento,<br />

<strong>il</strong> canale e-commerce ha registrato<br />

una crescita del 28,7%”, riferiscono<br />

dalla società.<br />

NOVE MESI IN CRESCITA<br />

PER INDITEX<br />

Inditex ha chiuso i primi mesi<br />

dell’anno con un ut<strong>il</strong>e in crescita<br />

del 42% a 1.179 m<strong>il</strong>iardi di euro.<br />

Nel periodo in esame <strong>il</strong> gruppo di<br />

abbigliamento spagnolo, a cui fanno<br />

capo i marchi Zara, Massimo Dutti,<br />

Bershka, Pull & Bear, Stradivarius,<br />

Oysho e Uterqüe ha registrato<br />

un fatturato di 8,86 m<strong>il</strong>iardi, in<br />

aumento del 14% rispetto a 7,76<br />

m<strong>il</strong>iardi di dodici mesi prima.<br />

In salita del 33% anche <strong>il</strong> margine<br />

operativo lordo (Ebitda) che ha<br />

raggiunto quota 2,06 m<strong>il</strong>iardi<br />

rispetto a 1,56 m<strong>il</strong>iardi conseguiti<br />

nell’analogo periodo 2009.<br />

NUOVA CAPSULE COLLECTION FIRMATA JONATHAN SAUNDERS PER ESCADA SPORT<br />

Non accenna a rallentare la febbre<br />

dei co-branding tra i designer famosi<br />

e le aziende di abbigliamento. Ora<br />

è la volta del britannico Jonathan<br />

Saunders a legarsi con Escada Sport<br />

per una capsule collection. La linea<br />

farà parte della collezione Resort<br />

2012 del marchio tedesco e sarà lanciata<br />

a novembre 2011. Saunders<br />

disegna le collezioni a suo nome da<br />

cinque anni e le sue creazioni colorate<br />

con stampe particolari sono vendute<br />

in tutto <strong>il</strong> mondo da reta<strong>il</strong>er<br />

come Bergdorf Goodman, Harrods,<br />

Selfridges, Lane Crawford e sul sito di<br />

e-commerce net-a-porter.com. La sua<br />

capsule collection per Escada Sport<br />

sarà incentrata sul “buy now, wear<br />

now”, principio per cui i singoli capi<br />

sono pensati per essere indossati in<br />

occasioni particolari della stagione. La<br />

capsule si comporrà di una ventina<br />

di pezzi di diversi gruppi di prodotti,<br />

compresi gli accessori in pelle.<br />

Jonathan Saunders<br />

40 PAMBIANCOWEEK 11 gennaio 2011


MONDO<br />

PPR PRONTA A VENDERE<br />

CONFORAMA<br />

François-Henri Pinault<br />

PPR ha ricevuto un’offerta d’acquisto<br />

per <strong>il</strong> Gruppo di arredamento<br />

Conforama da parte della sudafricana<br />

Steinhoff International Holdings Ltd.<br />

È quanto si apprende da un comunicato<br />

stampa diffuso dalla stessa PPR<br />

secondo <strong>il</strong> quale l’accordo comporta<br />

un incasso immediato di 1,2 m<strong>il</strong>iardi<br />

di dollari, mentre <strong>il</strong> saldo del working<br />

capital che Conforama deve a PPR<br />

sarà ripagato alla chiusura dell’operazione.<br />

“Questo progetto di cessione ad<br />

un protagonista mondiale dell’arredo è<br />

un’enorme opportunità strategica per<br />

Conforama – ha dichiarato <strong>il</strong> presidente<br />

di PPR François-Henri Pinault – <strong>il</strong><br />

prezzo dell’offerta farà riconsiderare <strong>il</strong><br />

valore industriale e la qualità del marchio<br />

Conforama”. Dal canto loro i vertici<br />

di Steinhoff International Holdings<br />

Ltd. fanno sapere che l’acquisizione<br />

di Conforama permetterà al gruppo<br />

sudafricano di rafforzare la propria<br />

presenza nel settore dell’arredamento.<br />

Fonti non ufficiali indicherebbero <strong>il</strong><br />

prezzo totale della transazione a 1,62<br />

m<strong>il</strong>iardi di dollari.<br />

MILLE PEZZI PER IL TEMPO DI BALENCIAGA<br />

NANCY GONZALEZ LANCIA LA COLLEZIONE TRAVEL<br />

Il brand Nancy Gonzalez sta allargando<br />

l’offerta dei suoi prodotti in pelle<br />

già molto apprezzati dalle celebrities<br />

americane.<br />

Saranno 11 i nuovi pezzi della collezione<br />

da viaggio in coccodr<strong>il</strong>lo che verranno<br />

venduti esclusivamente presso <strong>il</strong><br />

department store Bergdorf Goodman.<br />

Il debutto internazionale dei segnatempo<br />

di Balenciaga è stato celebrato<br />

durante la sf<strong>il</strong>ata parigina della<br />

collezione P/E 2011 al polso delle<br />

modelle. Ma <strong>il</strong> primo orologio creato<br />

da Nicolas Ghesquière, st<strong>il</strong>ista<br />

della maison francese che fa capo al<br />

gruppo Ppr-Gucci, ha fatto da poche<br />

settimane <strong>il</strong> suo ingresso ufficiale sul<br />

mercato.<br />

L’orologio è sofisticato e molto particolare<br />

con un quadrante tondo<br />

incastonato in una placca rettangolare.<br />

All’interno ore e minuti sembrano<br />

scorrere parallelamente, le<br />

prime indicate con i numeri romani,<br />

i secondi con le classiche cifre arabe.<br />

A rendere l’orologio un vero e proprio<br />

accessorio fashion è <strong>il</strong> cinturino<br />

- in pitone, pelle, coccodr<strong>il</strong>lo oppure<br />

lucertola - con maxi fibbia. Il modello,<br />

che sarà in edizione limitata di<br />

1000 pezzi, è in vendita in esclusiva<br />

nelle 40 boutique Balenciaga nel<br />

mondo ad un prezzo tra i 945 e i<br />

1.245 euro.<br />

“Mia madre e io siamo sempre in viaggio,<br />

e non aveva senso acquistare valigie<br />

di altri brand”, ha detto Santiago<br />

Gonzalez figlio della designer e presidente<br />

di Nancy Gonzalez. “<br />

Ma è stato molto diffic<strong>il</strong>e progettarli<br />

perchè non volevamo bagagli pesanti e<br />

volevamo creare valigie perfette”.<br />

La collezione comprende<br />

porta iPad, porta passaporto<br />

e diversi modelli di<br />

trolley. Il porta passaporto<br />

sarà in vendita a 600<br />

dollari, mentre <strong>il</strong> prezzo<br />

medio per le valigie sarà<br />

di 8.000 dollari.<br />

MULBERRY VA A GONFIE VELE<br />

Decisamente positiva la semestrale<br />

Mulberry chiusa <strong>il</strong> 30 settembre<br />

2010 che evidenzia la forte crescita<br />

di fatturato e redditività. Nel periodo<br />

considerato, infatti, le vendite del<br />

brand inglese sono aumentate del 38%<br />

a 44,7 m<strong>il</strong>ioni di sterline (pari a 53,2<br />

m<strong>il</strong>ioni di euro) e <strong>il</strong> margine operativo<br />

è esploso (+219%) arrivando a<br />

raggiungere i 5,6 m<strong>il</strong>ioni (6,7 m<strong>il</strong>ioni<br />

di euro). Il marchio, per cui borse e<br />

accessori rappresentano ancora <strong>il</strong> core<br />

business con <strong>il</strong> 90% delle vendite, tra<br />

marzo e settembre ha incrementato i<br />

ricavi reta<strong>il</strong> del 30%. Questo trend, che<br />

nelle 10 settimane successive (fino al 4<br />

dicembre) ha subìto un’ulteriormente<br />

accelerazione, è stato anche sostenuto<br />

dall’apertura di nuovi punti vendita.<br />

Gli ultimi in ordine cronologico sono<br />

stati quelli di Manchester e <strong>il</strong> flagship<br />

di Londra, al 50 di New Bond Street<br />

(sostituisce <strong>il</strong> punto vendita al numero<br />

42), entrambi inaugurati nei primi<br />

giorni di dicembre. Per quanto riguarda<br />

invece l’Asia, nel semestre chiuso<br />

a settembre, nuovi opening sono<br />

stati finalizzati dai partner operativi<br />

in Hong Kong, Korea, Qatar e Emirati<br />

Arabi Uniti.<br />

42 PAMBIANCOWEEK 11 gennaio 2011


showroom Via S Andrea 11 | M<strong>il</strong>ano 20121 | Tel 0039 02 36557752 | snobbysheep.it


AZIENDA DEL MESE di gennaio<br />

INTERNAZIONALIZZAZIONE E<br />

CORNER: BRAMANTE GUARDA<br />

AL FUTURO<br />

di Emanuela Dalle Molle<br />

La terza generazione della famiglia Conti. Da sinistra: Elena, Eleonora, Riccardo e Francesca<br />

Ha da poco compiuto 30 anni Bramante, proprio come <strong>il</strong> suo direttore commerciale Elena Conti, membro della<br />

famiglia che controlla e gestisce <strong>il</strong> marchio. Un progetto che partito dalla maglieria uomo, tocca oggi un mondo<br />

più ampio, fatto di total look e linea femmin<strong>il</strong>e, con la qualità come faro, per affermarsi in un mercato sempre più<br />

complesso e competitivo. Senza dimenticare che oggi, senza un brand forte e coerente, non si va da nessuna parte.<br />

Il marchio Bramante ha più di 30 anni. Ripercorriamo un po’ di<br />

storia?<br />

Volentieri. Bramante è stato fondato dalla mia famiglia nel 1978<br />

in seno al gruppo Co.Fin.Co., allora specializzato nell’ingrosso, con<br />

l’intento di creare un brand per <strong>il</strong> mercato al dettaglio. Da produttori<br />

di maglieria (dal 1947, ndr) ci siamo infatti trovati a competere<br />

in un mercato in cui non bastava più solo un buon prodotto, ma<br />

occorreva anche uno st<strong>il</strong>e e un’immagine altrettanto qualificati.<br />

Quali sono state le tappe fondamentali?<br />

Una delle tappe fondamentali è stata <strong>il</strong> lancio del triploritorto<br />

prodotto in esclusiva da Zegna Baruffa per Bramante. Questo<br />

f<strong>il</strong>ato conferisce infatti alla maglia un aspetto elastico, compatto<br />

e sempre nuovo perché ha un ridotto effetto “p<strong>il</strong>ling” che ci ha<br />

consentito di accrescere la nostra riconoscib<strong>il</strong>ità sul mercato. L’altra<br />

tappa è stata l’introduzione della collezione donna, presentata<br />

ufficialmente 6 anni fa e che ci sta dando un notevole riscontro.<br />

11 gennaio 2011 PAMBIANCOWEEK 45


AZIENDA DEL MESE di gennaio<br />

Da sinistra: campagne pubblicitarie per l’A/I 2010-11<br />

Per me è anche una doppia soddisfazione, visto che è un progetto<br />

che abbiamo lanciato noi della terza generazione, composta da<br />

una maggioranza femmin<strong>il</strong>e!<br />

E per <strong>il</strong> futuro…<br />

Centrale nel futuro del brand<br />

è <strong>il</strong> reta<strong>il</strong>. Nel 2009 abbiamo<br />

iniziato con l’apertura di corner<br />

e shop in shop. Noi abbiamo<br />

un rapporto molto stretto<br />

con i nostri clienti negozianti,<br />

che in Italia sono circa 600<br />

per l’uomo e circa 250 per<br />

donna e che consideriamo come dei partner, per cui la formula<br />

dei corner ci sembra l’ideale. Ad oggi ne abbiamo già aperti 10<br />

in noti multimarca italiani (fra questi Arteni di Udine, Vidussi di<br />

Cividale del Friuli, La Corte di Olbia, ndr) e con soddisfazione, abbiamo<br />

anche inaugurato <strong>il</strong> nostro primo monomarca a Capalbio,<br />

in provincia di Grosseto.<br />

Sempre parlando di futuro, vediamo fondamentale lo sv<strong>il</strong>uppo<br />

internazionale. Il nostro marchio è discretamente noto in Europa<br />

grazie al lavoro svolto negli anni dai classici agenti. Oggi vogliamo<br />

I nostri capi sono decisamente trasversali,<br />

tant’è che non abbiamo un vero e proprio<br />

target di riferimento, perché esprimono<br />

più che altro uno st<strong>il</strong>e<br />

però un controllo maggiore del territorio per cui stiamo investendo<br />

su nuove figure professionali per analizzare costantemente <strong>il</strong><br />

mercato, carpirne gusti e tendenze e, a volte, sv<strong>il</strong>uppare anche<br />

piccole collezioni ad hoc.<br />

Su quali mercati siete focalizzati?<br />

Oltre all’Europa, che presidiamo<br />

da molto tempo, negli ultimi<br />

anni ci stiamo muovendo<br />

bene anche nei Paesi ex Urss e<br />

proprio a Mosca siamo presenti<br />

presso <strong>il</strong> prestigioso shopping<br />

centre “Tsum” del gruppo Mercury. Vorremmo poi anche intensificare<br />

la nostra presenza nel nord America e nel sud-est Asiatico.<br />

Attualmente l’export costituisce <strong>il</strong> 30% del fatturato ma prevediamo<br />

che questa percentuale possa crescere.<br />

Fate parte di un gruppo più ampio, Co.Fin.Co. ci sono sinergie, o<br />

Bramante è totalmente separato?<br />

Gli unici elementi in comune con le altre società che fanno parte<br />

della holding sono la titolarità dell’azionariato e <strong>il</strong> profondo know-<br />

46 PAMBIANCOWEEK 11 gennaio 2011


in collaborazione con<br />

BRAMANTE<br />

Sopra: due immagini del monomarca di Capalbio, in provincia di Grosseto<br />

A destra: showroom di M<strong>il</strong>ano, in corso Matteotti<br />

how nella maglieria. Fatta eccezione per questi aspetti, Bramante è<br />

un’azienda completamente indipendente sia nel posizionamento, sia<br />

nelle scelte distributive e anche nell’immagine.<br />

Perché un negoziante dovrebbe oggi comprare Bramante?<br />

Decisamente per l’ottimo rapporto qualità-prezzo che ci ha da sempre<br />

contraddistinto, ancor più oggi che <strong>il</strong> consumatore è sempre più consapevole<br />

dell’effettivo valore di ciò che acquista. La maglieria Bramante<br />

è interamente ideata e realizzata nella nostra sede a Sansepolcro ed<br />

è pertanto tangib<strong>il</strong>mente made in Italy: una scelta questa dettata di un<br />

profondo amore verso <strong>il</strong> nostro Paese e le sue tradizioni.<br />

Sì ma oggi un buon prodotto non basta più…<br />

Ne siamo consapevoli. È per questo che negli ultimi 4 anni abbiamo intrapreso<br />

un’importante politica di investimenti in comunicazione per<br />

innalzare la brand awareness di Bramante.<br />

Abbiamo ut<strong>il</strong>izzato non solo i canali tradizionali come la stampa e la<br />

televisione, ma anche la comunicazione sul territorio: i tornei di golf<br />

che organizziamo annualmente con i nostri clienti, <strong>il</strong> galà organizzato<br />

per festeggiare <strong>il</strong> 30esimo anniversario a Riccione nel 2008 ma anche<br />

le aperture dei corner e dei negozi monomarca sono da vedere come<br />

investimenti sul brand, per la visib<strong>il</strong>ità che danno su strada.<br />

Risultato?<br />

Oggi abbiamo un’immagine del brand pulita, raffinata e che interpreta<br />

le diverse occasioni d’uso. È insomma attuale e al passo con i tempi.<br />

I nostri capi sono decisamente trasversali, tant’è che non abbiamo un<br />

11 gennaio 2011 PAMBIANCOWEEK 47


AZIENDA DEL MESE di gennaio<br />

Da sinistra: corner Bramante all’interno del multimarca “Le Corti” di Olbia e corner Bramante all’interno del multimarca “Arteni” di Udine<br />

vero e proprio target di riferimento, perché esprimono più che<br />

altro uno st<strong>il</strong>e.<br />

Chi è l’artefice dello st<strong>il</strong>e Bramante?<br />

Di fatto <strong>il</strong> marchio Bramante non è solo maglieria, anche se è <strong>il</strong><br />

nostro core business. Offriamo un lifestyle che si articola in linee<br />

complete composte da pantaloni, giubbotti, camicie, ma anche<br />

accessori come borse, guanti e cappellini, che vengono tutti prodotti<br />

internamente.<br />

Per lo studio delle collezioni ci affidiamo ad importanti st<strong>il</strong>isti<br />

esterni che lavorano e collaborano continuamente con la nostra<br />

efficiente squadra dell’ufficio st<strong>il</strong>e. Si tratta di uno staff di 30 persone<br />

con una profonda conoscenza di prodotto che interpreta e<br />

traduce tecnicamente i bozzetti. A coordinare con tanta passione<br />

principalmente la collezione donna c’è mia cugina Eleonora Conti.<br />

Il ch<strong>il</strong>drenswear è uno dei settori che ha tenuto meglio la crisi.<br />

Avete mai pensato di lanciare una linea per i più piccini?<br />

Diciamo che è un sogno nel cassetto, chissà prima o poi…<br />

Qual è stato l’andamento del 2010? Come prevedete di chiudere<br />

l’anno?<br />

Il 2010 è stato decisamente positivo. Prevediamo di raggiungere<br />

un fatturato pari a 11 m<strong>il</strong>ioni di euro.<br />

48 PAMBIANCOWEEK 11 gennaio 2011


STUDI /FATTURATI 2010<br />

ABBIGLIAMENTO 2010: IL FORMALE TORNA<br />

IN POSITIVO, CRESCE LO SPORTSWEAR<br />

di M<strong>il</strong>ena Bello<br />

Tornano a crescere nel 2010, in alcuni casi addirittura con variazioni<br />

positive a doppia cifra, le vendite dei principali marchi<br />

di abbigliamento sportswear e formale italiano. E, come<br />

già evidenziato nel corso dell’anno, è <strong>il</strong> segmento sportswear <strong>il</strong><br />

più dinamico dei due. Sono i dati emersi dallo studio condotto<br />

da Pambianco Strategie di Impresa sui primi risultati di fatturato<br />

relativi al 2010 e presentato in occasione dell’appuntamento<br />

con Pitti Immagine Uomo a Firenze. Nella ricerca sono<br />

stati presi in considerazione alcuni tra i più importanti marchi<br />

che ci hanno inviato i dati di fatturato. In particolare, lo studio<br />

ha esaminato i fatturati di 11 aziende italiane di sportswear<br />

e di 7 aziende di formalwear. Gli 11 brand di abbigliamento<br />

sportswear hanno registrato una crescita dei ricavi dell’11,8%<br />

rispetto al 2009. Il fatturato complessivo passa a 606 m<strong>il</strong>ioni<br />

di euro contro i 542 del precedente esercizio fiscale. Ottima<br />

la performance di Franklin & Marshall che nel 2010 ha<br />

raggiunto 41 m<strong>il</strong>ioni di euro di fatturato con un balzo del<br />

41,4%. Incremento a doppia cifra per la Fgf Industry (Blauer)<br />

di Enzo Fusco che ha registrato un fatturato di 70 m<strong>il</strong>ioni di<br />

euro nel 2010 (+25%), ma l’incremento potrebbe aumentare<br />

nei prossimi esercizi fiscali grazie all’acquisizione del marchio<br />

C.P. Company dalla Sportswear Company di Carlo Rivetti. In<br />

positivo anche i ricavi della società di Rivetti, in crescita del<br />

20,1% rispetto allo scorso anno a quota 37 m<strong>il</strong>ioni di euro.<br />

Italservices, <strong>il</strong> gruppo veneto che ha in portafoglio i marchi<br />

Met, Cycle, Heavy Project, It’s e Fake London, ha archiviato<br />

<strong>il</strong> 2010 con un incremento del 15,7% a 81 m<strong>il</strong>ioni di euro,<br />

mentre la partenopea Harmont & Blaine ha registrato un<br />

progresso del 12,5% a 49 m<strong>il</strong>ioni di euro. Vendite in crescita<br />

anche per Mauro Grifoni (+7,9% a 41 m<strong>il</strong>ioni di euro), Incotex<br />

(+7,1% a 60 m<strong>il</strong>ioni di euro), Riese (+6% a 42 m<strong>il</strong>ioni di<br />

euro), Conte of Florence (+4,7% a 45 m<strong>il</strong>ioni di euro), G&P,<br />

la società di Graziano Gianelli cui fanno capo i marchi Peuterey<br />

e Geospirit, cresciuta nel 2010 del 4,5% a 93 m<strong>il</strong>ioni di<br />

euro e, infine, Seventy che ha archiviato <strong>il</strong> 2010 in sostanziale<br />

stab<strong>il</strong>ità (+0,2%) a 48 m<strong>il</strong>ioni di euro.<br />

Più contenuto, come già anticipato, l’incremento del settore<br />

formale che però comprende un numero limitato di marchi.<br />

I sette marchi presenti nello studio hanno registrato una lieve<br />

crescita delle vendite dell’1,9%, un dato comunque significativo<br />

se paragonato alle flessioni a doppia cifra degli scorsi<br />

anni. Il fatturato delle cinque aziende ha così raggiunto 492<br />

m<strong>il</strong>ioni di euro contro 483 m<strong>il</strong>ioni del 2009. Da sottolineare<br />

la performance della mantovana Lubiam che ha aumentato<br />

<strong>il</strong> fatturato del 20% da 32 a 38 m<strong>il</strong>ioni di euro. Bene anche<br />

Daniele Alessandrini passato da 36 m<strong>il</strong>ioni di euro di ricavi<br />

nel 2009 a 39 dell’esercizio fiscale appena concluso (+8%).<br />

Più contenuta la crescita delle altre aziende considerate nello<br />

studio, anche per via delle maggiori dimensioni del giro d’affari.<br />

Pal Z<strong>il</strong>eri è passata da 124 m<strong>il</strong>ioni di euro di fatturato<br />

del 2009 a 128 m<strong>il</strong>ioni nel corso del 2010 (+3,2%) mentre<br />

Corneliani ha registrato un progresso del 3,1% da 122 a 126<br />

m<strong>il</strong>ioni di euro. Resta in calo, seppur limitato, Brioni. L’azienda<br />

di Penne (PE), che nel 2010 ha visto <strong>il</strong> cambio al timone<br />

dell’azienda con Francesco Pesci nominato nuovo AD, ha<br />

chiuso l’anno con una flessione del 3,4% a 82 m<strong>il</strong>ioni di euro.<br />

Segno meno, infine, per Cantarelli che ha archiviato l’anno<br />

con una contrazione dei ricavi del 3,9% a 23 m<strong>il</strong>ioni di euro<br />

e Kiton che ha visto una flessione del fatturato del 7% a 56<br />

m<strong>il</strong>ioni di euro.<br />

Francesco Pesci<br />

Brioni<br />

Domenico Menniti<br />

Harmont & Blaine<br />

Moreno Giuriato<br />

Italservices<br />

Graziano Gianelli<br />

G&P<br />

50 PAMBIANCOWEEK 11 gennaio 2011


STUDI /FATTURATI 2010<br />

ABBIGLIAMENTO 2010: IL FORMALE TORNA<br />

IN POSITIVO, CRESCE LO SPORTSWEAR<br />

di M<strong>il</strong>ena Bello<br />

Tornano a crescere nel 2010, in alcuni casi addirittura con variazioni<br />

positive a doppia cifra, le vendite dei principali marchi<br />

di abbigliamento sportswear e formale italiano. E, come<br />

già evidenziato nel corso dell’anno, è <strong>il</strong> segmento sportswear <strong>il</strong><br />

più dinamico dei due. Sono i dati emersi dallo studio condotto<br />

da Pambianco Strategie di Impresa sui primi risultati di fatturato<br />

relativi al 2010 e presentato in occasione dell’appuntamento<br />

con Pitti Immagine Uomo a Firenze. Nella ricerca sono<br />

stati presi in considerazione alcuni tra i più importanti marchi<br />

che ci hanno inviato i dati di fatturato. In particolare, lo studio<br />

ha esaminato i fatturati di 11 aziende italiane di sportswear<br />

e di 7 aziende di formalwear. Gli 11 brand di abbigliamento<br />

sportswear hanno registrato una crescita dei ricavi dell’11,8%<br />

rispetto al 2009. Il fatturato complessivo passa a 606 m<strong>il</strong>ioni<br />

di euro contro i 542 del precedente esercizio fiscale. Ottima<br />

la performance di Franklin & Marshall che nel 2010 ha<br />

raggiunto 41 m<strong>il</strong>ioni di euro di fatturato con un balzo del<br />

41,4%. Incremento a doppia cifra per la Fgf Industry (Blauer)<br />

di Enzo Fusco che ha registrato un fatturato di 70 m<strong>il</strong>ioni di<br />

euro nel 2010 (+25%), ma l’incremento potrebbe aumentare<br />

nei prossimi esercizi fiscali grazie all’acquisizione del marchio<br />

C.P. Company dalla Sportswear Company di Carlo Rivetti. In<br />

positivo anche i ricavi della società di Rivetti, in crescita del<br />

20,1% rispetto allo scorso anno a quota 37 m<strong>il</strong>ioni di euro.<br />

Italservices, <strong>il</strong> gruppo veneto che ha in portafoglio i marchi<br />

Met, Cycle, Heavy Project, It’s e Fake London, ha archiviato<br />

<strong>il</strong> 2010 con un incremento del 15,7% a 81 m<strong>il</strong>ioni di euro,<br />

mentre la partenopea Harmont & Blaine ha registrato un<br />

progresso del 12,5% a 49 m<strong>il</strong>ioni di euro. Vendite in crescita<br />

anche per Mauro Grifoni (+7,9% a 41 m<strong>il</strong>ioni di euro), Incotex<br />

(+7,1% a 60 m<strong>il</strong>ioni di euro), Riese (+6% a 42 m<strong>il</strong>ioni di<br />

euro), Conte of Florence (+4,7% a 45 m<strong>il</strong>ioni di euro), G&P,<br />

la società di Graziano Gianelli cui fanno capo i marchi Peuterey<br />

e Geospirit, cresciuta nel 2010 del 4,5% a 93 m<strong>il</strong>ioni di<br />

euro e, infine, Seventy che ha archiviato <strong>il</strong> 2010 in sostanziale<br />

stab<strong>il</strong>ità (+0,2%) a 48 m<strong>il</strong>ioni di euro.<br />

Più contenuto, come già anticipato, l’incremento del settore<br />

formale che però comprende un numero limitato di marchi.<br />

I sette marchi presenti nello studio hanno registrato una lieve<br />

crescita delle vendite dell’1,9%, un dato comunque significativo<br />

se paragonato alle flessioni a doppia cifra degli scorsi<br />

anni. Il fatturato delle cinque aziende ha così raggiunto 492<br />

m<strong>il</strong>ioni di euro contro 483 m<strong>il</strong>ioni del 2009. Da sottolineare<br />

la performance della mantovana Lubiam che ha aumentato<br />

<strong>il</strong> fatturato del 20% da 32 a 38 m<strong>il</strong>ioni di euro. Bene anche<br />

Daniele Alessandrini passato da 36 m<strong>il</strong>ioni di euro di ricavi<br />

nel 2009 a 39 dell’esercizio fiscale appena concluso (+8%).<br />

Più contenuta la crescita delle altre aziende considerate nello<br />

studio, anche per via delle maggiori dimensioni del giro d’affari.<br />

Pal Z<strong>il</strong>eri è passata da 124 m<strong>il</strong>ioni di euro di fatturato<br />

del 2009 a 128 m<strong>il</strong>ioni nel corso del 2010 (+3,2%) mentre<br />

Corneliani ha registrato un progresso del 3,1% da 122 a 126<br />

m<strong>il</strong>ioni di euro. Resta in calo, seppur limitato, Brioni. L’azienda<br />

di Penne (PE), che nel 2010 ha visto <strong>il</strong> cambio al timone<br />

dell’azienda con Francesco Pesci nominato nuovo AD, ha<br />

chiuso l’anno con una flessione del 3,4% a 82 m<strong>il</strong>ioni di euro.<br />

Segno meno, infine, per Cantarelli che ha archiviato l’anno<br />

con una contrazione dei ricavi del 3,9% a 23 m<strong>il</strong>ioni di euro<br />

e Kiton che ha visto una flessione del fatturato del 7% a 56<br />

m<strong>il</strong>ioni di euro.<br />

Francesco Pesci<br />

Brioni<br />

Domenico Menniti<br />

Harmont & Blaine<br />

Moreno Giuriato<br />

Italservices<br />

Graziano Gianelli<br />

G&P<br />

50 PAMBIANCOWEEK 11 gennaio 2011


STUDI /MULTIMARCA 2009<br />

I TOP RETAILER ITALIANI TENGONO<br />

FATTURATI E REDDITIVITÀ NEL 2009<br />

di M<strong>il</strong>ena Bello<br />

Se <strong>il</strong> numero dei monomarca in Italia continua a crescere, è altrettanto vero che non è ancora arrivato <strong>il</strong> momento di<br />

suonare <strong>il</strong> requiem del canale multimarca. Anzi, come emerge dal servizio di Vanna Assumma proprio nelle pagine<br />

di questo numero, quei multimarca che investono in location, servizio e marketing hanno sicuramente un futuro nel<br />

nostro Paese. Ma vediamo, dall’analisi dei b<strong>il</strong>anci, come sono andati i top reta<strong>il</strong>er di fascia alta in Italia nel 2009.<br />

Così come per le aziende, un rallentamento c’è stato anche a<br />

livello di distribuzione e ciò era inevitab<strong>il</strong>e. “Il fatturato complessivo<br />

del nostro campione di reta<strong>il</strong>er presi in considerazione<br />

- ha spiegato David Pambianco - è infatti calato del 6,1%<br />

rispetto al 2008, generando comunque un giro d’affari di tutto<br />

rispetto (a 599 m<strong>il</strong>ioni di euro). “La redditività (Ebitda),<br />

è leggermente diminuta passando dal 3,5% al 3,3%”. Sono<br />

questi, in sintesi, i risultati emersi dallo studio condotto per <strong>il</strong><br />

terzo anno consecutivo da Pambianco Strategie di Impresa e<br />

che quest’anno prende in considerazione un panel più ampio,<br />

composto da 70 multibrand italiani. “Un risultato discreto<br />

quindi - ha sottolineato David Pambianco - raggiunto anche<br />

grazie ad una buona reattività dei reta<strong>il</strong>er, che non hanno esitato,<br />

forse più delle aziende, ad aprirsi all’e-commerce, che<br />

hanno spinto molto sulla comunicazione, gli eventi nel punto<br />

vendita, <strong>il</strong> direct marketing e che hanno aumentato l’attività<br />

di ricerca di nuovi brand, di nicchia e meno distribuiti”.<br />

TENGONO I CONTI DEI MAGGIORI PLAYER<br />

Ma vediamo più nel dettaglio la classifica. Prendendo in considerazione<br />

i top five per fatturato, al primo posto si conferma<br />

San Carlo dal 1973. Il negozio fondato 37 anni fa da Giorgina<br />

Siviero proprio nell’omonima piazza torinese di San Carlo e<br />

che ora conta cinque punti vendita a Torino, presidia la prima<br />

posizione pur registrando nel 2009 un calo delle vendite annuali<br />

del 10,3%. Il giro d’affari è così sceso a 19,9 m<strong>il</strong>ioni di<br />

euro contro i 22 m<strong>il</strong>ioni del precedente esercizio fiscale, ma<br />

Insegna<br />

Fatturato<br />

2009<br />

Δ % Ebitda %<br />

1 San Carlo dal 1973 19.866 -10,3 2,7<br />

2 Folli Follie 19.692 1,0 3,2<br />

3 Tiziana Fausti 19.282 35,2 3,0<br />

4 Coltorti 18.892 -12,0 3,3<br />

5 Ratti 18.285 -14,4 4,2<br />

Valori in migliaia di Euro<br />

MULTIMARCA<br />

Top 5 per fatturato<br />

Folli Follie a Brescia<br />

ancora più netta è stata la flessione della redditività. Il valore<br />

percentuale dell’Ebitda dal 10,6% è sceso verso un risicato<br />

2,7%.<br />

Sale in seconda posizione Folli Follie, l’insegna mantovana,<br />

fondata nel 1970 da Giuseppe e Lucia Galli come negozio di<br />

scarpe e accessori. Grazie al contribuito del figlio Francesco,<br />

oggi conta sette punti vendita in Em<strong>il</strong>ia Romagna, Veneto e<br />

Lombardia. Il gruppo ha scalato ben tre posizioni rispetto alla<br />

classifica del 2008 e soprattutto, ha recuperato in parte <strong>il</strong> calo<br />

delle vendite con cui ha archiviato <strong>il</strong> 2008. Nel 2009 i ricavi<br />

complessivi delle sette insegne hanno raggiunto i 19,7 m<strong>il</strong>ioni<br />

di euro in crescita dell’1%, mentre l’Ebitda è sceso al 3,2%<br />

dal 4,1%.<br />

La prima new entry nella classifica dei migliori per fatturato<br />

è Tiziana Fausti che nel 2009 ha registrato un incremento dei<br />

ricavi pari al 35,2% a 19,3 m<strong>il</strong>ioni di euro. “Il 2009 è stato un<br />

anno positivo ma l’incremento a doppia cifra che abbiamo archiviato<br />

non è del tutto reale perché è <strong>il</strong> risultato della fusione<br />

di due società che operano in due diversi settori – ha spiegato<br />

Tiziana Fausti – un’operazione che abbiamo deciso per poter<br />

gestire in modo armonico tutte le strutture del gruppo, a<br />

partire dal magazzino”. Va da sé quindi che nel 2010 Tiziana<br />

Fausti non potrà fare <strong>il</strong> bis della performance di crescita del<br />

2009. È pur vero però che le quattro boutique del centro di<br />

Bergamo (Tiziana Fausti, Fausti Uomo, Tiziana Fausti Città<br />

Alta e Tiziana Fausti Accessori) hanno visto un incremento<br />

52 PAMBIANCOWEEK 11 gennaio 2011


STUDI /MULTIMARCA 2009<br />

delle vendite nel corso dell’anno appena concluso di circa <strong>il</strong><br />

10%. “Certo – ha aggiunto l’imprenditrice – bisogna fare dei<br />

distinguo perché l’abbigliamento femmin<strong>il</strong>e ha sofferto anche<br />

quest’anno a differenza della moda uomo e dell’accessorio<br />

che è invece sempre in pole position nelle richieste. Non<br />

a caso abbiamo deciso di dedicare un intero punto vendita,<br />

inaugurato nel 2009, proprio agli accessori”. Scende invece di<br />

una posizione Coltorti che, con i suoi negozi a Jesi, Macerata,<br />

Ancona e San Benedetto del Tronto, ha realizzato nel 2009<br />

ricavi per 18,9 m<strong>il</strong>ioni di euro, in calo del 12% rispetto all’anno<br />

precedente. Al quinto posto si piazza la storica insegna<br />

pesarese Ratti, presente, oltre che nel capoluogo marchigiano,<br />

anche a Bologna. Nel 2009 la boutique ha registrato un calo<br />

delle vendite del 14,4% a 18,3 m<strong>il</strong>ioni di euro.<br />

L’ONLINE ACCELERA I CONTI DI LUISAVIAROMA<br />

Si conferma una vera case history la boutique Luisaviaroma<br />

a Firenze, che è balzata al primo posto nella classifica delle<br />

top five per crescita dei ricavi, entrando così nelle prime<br />

dieci posizioni come giro d’affari. Da quando, nel 2007 ha<br />

avviato <strong>il</strong> sito internet, ha visto raddoppiare ogni sei mesi <strong>il</strong><br />

giro d’affari. Nel 2009 i ricavi legati al canale internet hanno<br />

raggiunto oltre <strong>il</strong> 70% del giro complessivo che ammonta a<br />

17,3 m<strong>il</strong>ioni di euro. Grazie al sito quindi, <strong>il</strong> negozio nel suo<br />

complesso ha realizzato una crescita del fatturato del 44,6%<br />

nel 2009. E nel 2010 Luisaviaroma si aspetta di incrementare<br />

ulteriormente la tendenza. In questo ultimo esercizio fiscale i<br />

ricavi dell’online dovrebbero raggiungere i 30 m<strong>il</strong>ioni di euro,<br />

con un balzo previsto attorno al 150%, mentre le vendite nel<br />

negozio fiorentino saliranno solo dell’1/2%. Al terzo posto si<br />

piazza Giglio boutiques, la catena fashion che conta tre negozi<br />

a Lamezia Terme, Catanzaro e Cosenza, con un incremento<br />

dei ricavi de 22% a 4,6 m<strong>il</strong>ioni di euro. Quest’ultima non<br />

è da confondere con l’omonima insegna Giglio di Palermo<br />

che è in ottava posizione per dimensione con un fatturato di<br />

17,1 m<strong>il</strong>ioni. Guadagna la quarta posizione la toscana Gianni<br />

Tiziana Fausti<br />

L’abbigliamento femmin<strong>il</strong>e ha sofferto<br />

anche quest’anno a differenza della<br />

moda uomo e dell’accessorio che è<br />

invece sempre in pole position nelle<br />

richieste<br />

Cuccuini che conta 8 negozi di cui 6 a Livorno e 2 a Punta<br />

Ala (Gr). Nel 2009 <strong>il</strong> progresso delle vendite è stato pari al<br />

19,3% facendo raggiungere così un fatturato di 15,3 m<strong>il</strong>ioni<br />

di euro e consentendo alla boutique di entrare al quarto posto<br />

nella classifica dei top five per crescita. L’ottima performance<br />

del 2009 è stato <strong>il</strong> frutto di un riposizionamento del negozio<br />

a livello di proposta commerciale, come ha spiegato <strong>il</strong> titolare<br />

Gino Cuccuini che ha preso insieme al fratello Giulio le redini<br />

del negozio dalle mani del padre. “Da qualche anno abbiamo<br />

deciso di investire in aziende meno famose. Così, mentre<br />

prima ci presentavano come un multibrand shop corner, ora<br />

ci siamo messi in moto per trovare aziende che puntano sul<br />

prodotto e sulla ricerca”. Il motivo che ha spinto Cuccuini a<br />

compiere questa scelta è legato al cambiamento delle abitudini<br />

di acquisto dei clienti che si orientano sempre di più “verso<br />

gli outlet delle maison di moda, divenute boutique vere e<br />

proprie. È una sfida – ha aggiunto Cuccuini - anche perché<br />

<strong>il</strong> mercato non è ancora stab<strong>il</strong>e. La prima parte del 2010 è<br />

stata estremamente positiva. Purtroppo la fine dell’anno si<br />

sta dimostrando molto fiacca dal punto di vista delle vendite,<br />

MULTIMARCA<br />

Top 5 per Crescita %<br />

Insegna<br />

Fatturato<br />

2009<br />

Δ%<br />

1 Luisaviaroma 17.325 44,6<br />

2 Tiziana Fausti 19.282 35,2<br />

3 Giglio boutiques 4.653 22,0<br />

4 Gianni Cuccuini 15.337 19,3<br />

5 D’Anna 7.172 10,9<br />

Valori in migliaia di Euro<br />

Tiziana Fausti a Bergamo<br />

54 PAMBIANCOWEEK 11 gennaio 2011


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STUDI /MULTIMARCA 2009<br />

Luisaviaroma a Firenze<br />

anche se contiamo di chiudere l’esercizio comunque in positivo”.<br />

Chiude la top five per crescita dei ricavi la boutique<br />

D’Anna, che ha registrato un incremento dei ricavi del 10,9%<br />

a 7,2 m<strong>il</strong>ioni di euro .<br />

Insegna<br />

Fatturato<br />

2009<br />

Δ% Ebitda %<br />

1 Pozzi Lei 12.587 -26,8 14,5<br />

2 Papini 14.236 0,7 12,8<br />

3 Sugar Man 14.997 5,6 11,5<br />

4 Franz Kraler 4.179 -5,3 10,9<br />

5 Russo 14.798 -20,7 9,1<br />

Valori in migliaia di Euro<br />

MULTIMARCA<br />

Top 5 per Ebitda %<br />

MIGLIORA LA REDDITIVITÀ DEI TOP FIVE<br />

Cambia, rispetto al 2008, <strong>il</strong> panorama dei top five per redditività.<br />

Balza in avanti di quattro posizioni Pozzi Lei, reta<strong>il</strong>er<br />

di womenswear presente con diverse boutique in Lombardia,<br />

che raggiunge così <strong>il</strong> vertice nella classifica per Ebitda<br />

con un valore pari al 14,5% del fatturato (contro l’8,4% del<br />

2008) a fronte però di un calo dei ricavi del 26,8% a 12,6<br />

m<strong>il</strong>ioni di euro. Si conferma in seconda posizione Papini,<br />

negozio fondato nel 1973 e presente a Catania e Siracusa,<br />

con un Ebitda del 12,8%, in netto miglioramento rispetto al<br />

10,2% del 2008.<br />

Al terzo posto per redditività troviamo l’aretina Sugar di<br />

Beppe Angiolini, presidente della Camera dei Buyer, con<br />

l’11,5% (era al 6% nel 2008) e una crescita delle vendite<br />

pari al 5,6%, seguita da Franz Kraler, multibrand con insegne<br />

a Dobbiaco (BZ) e Cortina, che nel 2009 ha registrato un<br />

Ebitda del 10,9% sul fatturato (rispetto al 5,9% del 2008).<br />

Chiude la classifica delle top five per redditività la napoletana<br />

Russo con un Ebitda del 9,1% che ha migliorato la<br />

posizione rispetto al 5,9% del 2008.<br />

PREMESSA METODOLOGICA<br />

Sono stati considerati solo reta<strong>il</strong>er che fanno capo a società di capitali (s.r.l. e s.p.a.), escludendo le società di persone. Il fatturato considerato comprende sia le<br />

vendite tramite i negozi multimarca che quelle tramite eventuali franchising che l’operatore ha con i brand. Il fatturato dei negozi con ragioni sociali distinte, ma<br />

facenti capo alla stessa proprietà è stato ricondotto nel fatturato complessivo del reta<strong>il</strong>er.<br />

Lo studio completo con i singoli b<strong>il</strong>anci dei 70 negozi multimarca è disponib<strong>il</strong>e a pagamento. Per informazioni scrivere a c.cogliandolo@pambianco.com o telefonare allo 02-76388600<br />

56 PAMBIANCOWEEK 11 gennaio 2011


INCHIESTA<br />

QUALE FUTURO<br />

PER I MULTIMARCA?<br />

Ingresso della nuova boutique Coltorti a Miami<br />

di Vanna Assumma<br />

Il dato è consolidato: la tenuta nel 2009 e la crescita nel 2010 dei gruppi della moda e del lusso sono stati sostenuti<br />

dalle ottime performance delle reti monomarca, su cui i gruppi in questione stanno accelerando gli investimenti. Da<br />

qui una riflessione: questa tendenza è relativa solo alle grandi realtà, le uniche che hanno risorse per portare avanti<br />

aperture a ritmi serrati, o toccherà a tutte le aziende? E in questo nuovo contesto, che futuro avranno i multimarca?<br />

La domanda l’abbiamo posta anche alle migliaia di membri del gruppo Pambianconews su LinkedIn. Ne è scaturita<br />

una discussione che ci ha sorpreso per <strong>il</strong> seguito che ha avuto: più di 50 contributi in 15 giorni, tutti interessanti e<br />

appassionati. Ma tornando al quesito… la risposta la vediamo qui di seguito.<br />

Ragionando sul futuro dei negozi multimarca, la prima cosa<br />

da chiedersi è quanti abbiano chiuso i battenti negli ultimi<br />

2 anni in seguito alla crisi e all’evoluzione dei consumi.<br />

La Camera dei Buyer ci comunica che, tra i suoi 115 soci<br />

che rappresentano la maggior parte della distribuzione di<br />

alta gamma italiana, 3 negozi hanno abbassato le serrande<br />

tra <strong>il</strong> 2009 e <strong>il</strong> 2010, ma 5 nuovi punti vendita sono stati<br />

aperti. Si tratta di numeri che sostanzialmente esprimono<br />

la tenuta della fascia alta del reta<strong>il</strong>, ma che nulla ci dicono<br />

sugli altri livelli del mercato. In effetti i dati relativi ai multimarca<br />

scarseggiano, ma siamo riusciti a trovare un risultato<br />

molto significativo: Federmoda, l’associazione che riunisce<br />

i negozianti moda, ha analizzato la market share coperta<br />

dal piccolo dettaglio moda indipendente dal 1995 al 2010,<br />

e mentre 15 anni fa questa rappresentava <strong>il</strong> 70% del mercato,<br />

oggi si è ridotta al 40%. Il restante 60% è occupato da<br />

grande distribuzione e catene. Del resto, stretti tra l’avanzata<br />

delle reta<strong>il</strong> chain (di cui ricordiamo l’apertura recente di<br />

Gap e Banana Republic a M<strong>il</strong>ano) e quella dei monomarca,<br />

su cui le aziende di vari settori e fasce di mercato puntano<br />

per avere un feedback diretto dal consumatore, nonché una<br />

comunicazione forte derivante dalla presenza su strada del<br />

punto vendita, è chiaro che i negozi tradizionali soffrono.<br />

Siamo in sostanza di fronte a una moltiplicazione dei canali<br />

di acquisto, dove alle grandi superfici e ai monobrand si<br />

aggiungono outlet, shopping mall, e-commerce, che erodono<br />

quota di mercato soprattutto alle piccole boutique. Un fenomeno<br />

ben riassunto da David Ragionieri, brand manager di<br />

Testi: “Faccio un esercizio veloce: 10 persone ogni giorno si<br />

fermano a prendere un caffè nello stesso e unico bar della<br />

zona. Dopo 5 anni nella stessa zona aprono altri 3 bar, di cui<br />

<strong>il</strong> primo è monomarca Lavazza dalle 100 miscele, <strong>il</strong> secondo<br />

58 PAMBIANCOWEEK 11 gennaio 2011


INCHIESTA<br />

Claudio Antonioli<br />

Marzio Torcianti<br />

Maurizio Coltorti<br />

David Ragionieri<br />

è fashion area vip (chissà quanto ha pagato per avere quello<br />

spazio), <strong>il</strong> terzo fa ogni giorno una promozione del 50% e<br />

<strong>il</strong> caffè è veramente ottimo. Le persone sono sempre 10. E<br />

allora 4 sceglieranno <strong>il</strong> risparmio con la promozione 50%, le<br />

altre si divideranno nei vari bar. Il fatto è che McArthurGlen<br />

chiuderà a 649 m<strong>il</strong>ioni di euro <strong>il</strong> 2010, con un + 20% sul<br />

numero dei visitatori, <strong>il</strong> che significa che la torta si è ridivisa<br />

e <strong>il</strong> comportamento del consumatore ha subìto un cambiamento<br />

radicale, ha una mob<strong>il</strong>ità diversa rispetto a 10 anni fa<br />

e più opportunità per scegliere”.<br />

INVESTIRE SULLA RICERCA<br />

Quali le strade allora per garantire lo sv<strong>il</strong>uppo dei negozi<br />

indipendenti in un mercato ad altissima competitività<br />

come quello attuale? “I negozi che soffrono di più – osserva<br />

Claudio Antonioli, titolare delle boutique Antonioli – sono<br />

quelli che, pur avendo un posizionamento alto, basano <strong>il</strong> loro<br />

assortimento su prodotti commerciali, e mi riferisco anche a<br />

griffe conosciute che lanciano outlet, creano stock, e si ramificano<br />

con una distribuzione non più selettiva. La vera via è<br />

fare ricerca e personalizzare <strong>il</strong> negozio con marchi esclusivi<br />

che sv<strong>il</strong>uppino una distribuzione molto attenta”. Antonioli,<br />

che ha store a M<strong>il</strong>ano e a Lugano, ha appena aperto un altro<br />

punto vendita a Torino di 100 metri quadrati. “Non è un<br />

grande spazio – commenta – ma abbiamo messo all’interno<br />

un touch screen, così <strong>il</strong> cliente può visionare l’intero assortimento<br />

del negozio m<strong>il</strong>anese, che si sv<strong>il</strong>uppa su 400 metri<br />

quadrati, e nell’arco di una giornata spediamo l’eventuale<br />

ordine. Abbiamo scelto Torino perché è una città sofisticata,<br />

legata all’arte, desiderosa di sperimentare e quindi è <strong>il</strong> pubblico<br />

ideale per la moda di ricerca”. Dello stesso parere è<br />

Marzio Torcianti, buyer e managing director di Coltorti, che<br />

sottolinea come nella fascia molto alta e nelle realtà urbane<br />

di piccola o media dimensione, come può essere Ancona<br />

(100m<strong>il</strong>a abitanti), sia diffic<strong>il</strong>e la gestione di un monobrand<br />

che richiede invece un bacino di utenza molto ampio: “Nel<br />

target fashion di alta gamma – aggiunge Torcianti – i multibrand<br />

hanno spazio per un ulteriore sv<strong>il</strong>uppo perché propongono<br />

una selezione di prodotti e soprattutto una scelta<br />

di personalità a chi compra. Ormai <strong>il</strong> total look è morto,<br />

Negozio Gap a M<strong>il</strong>ano<br />

Negozio Antonioli a M<strong>il</strong>ano<br />

11 gennaio 2011 PAMBIANCOWEEK 59


INCHIESTA<br />

garantire una corretta rotazione degli stock e abbassare gli<br />

acquisti di inizio stagione”.<br />

Enrico Montolivo<br />

Fabio Paracolli<br />

Michele Trevisan<br />

soprattutto nella fascia luxury dove le persone vogliono<br />

sentirsi diverse, non omologate all’outfit proposto dalla<br />

pagina pubblicitaria di un giornale. Il negozio quindi deve<br />

essere riconoscib<strong>il</strong>e per la sua estrema personalizzazione, e<br />

decisamente esclusivo. Noi magari facciamo solo 3 vendite<br />

al giorno, ma da 10m<strong>il</strong>a euro l’una. Così siamo un punto di<br />

riferimento, altrimenti saremmo solo uno shop tra i tanti”.<br />

Ma può la personalizzazione del negozio, intendendo con<br />

questo termine un’identità precisa<br />

dettata dalla scelta delle collezioni e<br />

dalla ricerca, essere sufficiente come<br />

driver di sv<strong>il</strong>uppo? Interessante a<br />

questo proposito <strong>il</strong> parere di Nicola<br />

Leonetti, Europe reta<strong>il</strong> operation<br />

presso Prada: “Multimarca per lungo<br />

tempo ha significato ‘di tutto un pò’.<br />

Nella provincia continua a funzionare,<br />

nella città no. Prodotti certamente<br />

ricercati e di tendenza, di qualità elevata<br />

e di nicchia non sono più, a mio<br />

avviso, elementi sufficienti a garantire<br />

l’esistenza del multibrand, come eravamo<br />

abituati a pensarlo. La diffic<strong>il</strong>e<br />

gestione degli stock, le giacenze<br />

di magazzino a fine stagione (certamente<br />

non più assorbib<strong>il</strong>i dal saldo)<br />

e l’estrema concorrenza non danno<br />

sufficiente margine al punto vendita.<br />

La chiave? Specializzarsi su una<br />

categoria di prodotto molto ristretta,<br />

avere nell’offerta un 30% di prodotti<br />

continuativi e, se possib<strong>il</strong>e, strutturarsi<br />

su almeno 2-3 punti vendita per Negozio Tincati a New York<br />

SPINGERSI OLTRECONFINE<br />

Coltorti ha due boutique ad Ancona, due a Macerata, una a<br />

Jesi (An) e una a San Benedetto del Tronto (Ap). La settima<br />

l’ha inaugurata lo scorso agosto a Miami. “In seguito alla crisi<br />

– spiega Maurizio Torcianti – ci siamo detti: sono due le possib<strong>il</strong>ità,<br />

o ci ridimensioniamo o ci ingrandiamo. E abbiamo<br />

optato per la seconda, però non abbiamo voluto investire<br />

sull’Italia ma all’estero, dando vita ad un progetto di internazionalizzazione<br />

del marchio Coltorti. Perché proprio Miami?<br />

Perché è la porta verso l’America latina, ci sono molti turisti<br />

e benestanti, e perché è votata all’arte moderna, infatti accoglie<br />

Art Basel che è la rassegna di galleristi più importante al<br />

mondo”. La scelta di andare all’estero è coraggiosa, soprattutto<br />

se consideriamo che gli americani sono abituati ai department<br />

store e ai monobrand. Altra esperienza interessante è<br />

quella di Tincati, multibrand che alcuni anni fa ha lanciato<br />

un marchio proprio con distribuzione monomarca. Infatti,<br />

oltre ai suoi negozi con offerta diversificata, <strong>il</strong> reta<strong>il</strong>er ha<br />

aperto sette anni fa a M<strong>il</strong>ano in via Gesù una boutique che<br />

vende solo prodotti Tincati, e recentemente ha inaugurato<br />

un altro monobrand a New York, circa 750 metri quadrati<br />

sulla Madison Avenue. L’internazionalizzazione non finisce<br />

qui: grazie all’aiuto di Centrobanca, che affianca l’imprenditore<br />

m<strong>il</strong>anese sul progetto di promozione della sua etichetta,<br />

Tincati ha in programma nei prossimi 18 mesi due opening,<br />

in Sud America e nel Far East. “Nelle città estere più importanti<br />

– aggiunge poi Enrico Montolivo, a.d. di Giglio Bagnara<br />

– c’è ancora spazio per i multimarca. Un esempio tra tutti è<br />

Joseph in Notting H<strong>il</strong>l, a Londra”.<br />

ALLEARSI CON LE AZIENDE<br />

Giglio Bagnara, che prevede di chiudere<br />

<strong>il</strong> 2010 con un giro d’affari di 15 m<strong>il</strong>ioni<br />

di euro, nasce con un punto vendita di<br />

4.000 metri quadrati a Sestri Ponente, una<br />

grande superficie che è una via di mezzo<br />

tra un department store e un negozio<br />

tradizionale. Lo scorso ottobre invece ha<br />

aperto a Genova <strong>il</strong> concept store Lux<br />

Giglio Bagnara, dal nome dell’ex cinema<br />

Lux nei cui spazi ha trovato dimora.<br />

Questo progetto è interessante perché,<br />

oltre a un recupero conservativo dello<br />

storico palazzo, offre soluzioni inedite per<br />

un multibrand: lo spazio è collegato a una<br />

medical spa con percorso termale, e ospita<br />

tre shop in shop (accessori Lc Bijoux,<br />

calzature Luca Del Forte, abbigliamento<br />

Pinko) e un temporary store, al momento<br />

con i guanti Sermoneta. “Ritengo che le<br />

alleanze siano molto importanti - sottolinea<br />

Montolivo – sia tra commercianti<br />

sotto forma di consorzi, sia con i brand.<br />

Corner e shop in shop garantiscono pro-<br />

11 gennaio 2011 PAMBIANCOWEEK 61


INCHIESTA<br />

fondità di assortimento, maggiore servizio, specializzazione<br />

e attrattività a tutto <strong>il</strong> negozio. Noi stipuliamo un contratto<br />

di affido di reparto che prevede forniture di servizi a fronte<br />

di una compartecipazione sul fatturato”. Una soluzione,<br />

quella degli spazi brandizzati, presente in diversi negozi, tra<br />

cui Palazzo della Moda a Urgnano (Bg) o Jdc Urban Store<br />

che propone spazi temporary alle aziende. Del resto si diffonde<br />

sempre di più <strong>il</strong> concetto di concept store, anche tra<br />

i monobrand. Un esempio è <strong>il</strong> negozio Larusmiani in via<br />

Montenapoleone a M<strong>il</strong>ano, che oltre agli abiti, vende alcuni<br />

prodotti elettronici di nicchia, tra cui <strong>il</strong> nuovo reader di<br />

Sony, e libri antichi, come quelli del geografo cinquecentesco<br />

Livio Sanudo e dell’astronomo greco Claudius Ptolemaeus,<br />

con prezzi che osc<strong>il</strong>lano tra 3.000 e 200.000 euro.<br />

HIGH TECH E SERVIZIO<br />

Nell’era della rivoluzione tecnologica, <strong>il</strong> negozio non può<br />

rimanere immune al web 2.0 e diventa quindi fondamentale<br />

la capacità di gestire i new media. Vanno studiate nuove<br />

Concept store Lux Giglio Bagnara di Genova<br />

forme di coinvolgimento dei consumatori attraverso i social<br />

network, la viralità, le sinergie tra mob<strong>il</strong>e e punto vendita.<br />

“Bisogna chiedersi – sostiene Michele Trevisan, global head<br />

of interior design Diesel Headquarter - come i consumatori<br />

faranno shopping fra 5 anni. Tutti i formati di negozi - multibrand,<br />

monobrand, outlet, ecc - dovranno fare i conti con<br />

clienti che sono nati nell’era di internet, della Psp, dei telefoni<br />

cellulari e delle tv satellitari. La tecnologia sta cambiando<br />

le nostre abitudini creando consumatori evoluti, esigenti e<br />

informati, che navigano e che vogliono acquistare in tempo<br />

reale. Lo shopping tradizionale dovrà puntare sulla creazione<br />

di esperienze ed emozioni sempre nuove”. Allo stato attuale,<br />

già la creazione di un sito di vendite on-line parallelo a quello<br />

fisico è un’arma vincente. “Abbiamo aperto due anni fa lo<br />

spazio e-commerce – racconta Claudio Antonioli – ed entro<br />

<strong>il</strong> 2012 <strong>il</strong> fatturato online dovrebbe pareggiare quello del<br />

negozio “fisico”. Da quando abbiamo aperto lo shop su internet<br />

ovviamente compriamo di più, abbiamo un assortimento<br />

più vasto, ma un magazzino unico, e questo ci permette di<br />

creare sinergie. Ma ciò che è ancora più interessante è che la<br />

boutique virtuale è un volano di comunicazione per quella<br />

reale, l’on-line cioè promuove l’offline, e infatti anche le vendite<br />

del negozio fisico sono aumentate”. Infine, <strong>il</strong> servizio: la<br />

professionalità del personale, azioni di crm e di fidelizzazione,<br />

disponib<strong>il</strong>ità di sartoria e su misura, consegne a domic<strong>il</strong>io,<br />

personal shopper, eventi, targettizzazione della clientela con<br />

sms e messaggi personalizzati, sono tutti interventi qualificanti<br />

e apprezzati. Ci piace concludere con <strong>il</strong> messaggio<br />

incoraggiante che ha espresso Fabio Paracolli, responsab<strong>il</strong>e<br />

commerciale per Armad<strong>il</strong>lo Scootewear in Italia, nel gruppo<br />

Pambianconews su Linkedin: “Sento parlare della morte dei<br />

multimarca da quando ho iniziato a lavorare. Certamente <strong>il</strong><br />

loro numero è sceso, la loro professionalità è aumentata e<br />

la quota di mercato è diminuita. Non per questo non sono<br />

riuscito a immaginare e a mettere in atto strategie multibrand<br />

per le aziende per le quali ho lavorato. Lunga vita alla<br />

diversità!”.<br />

L’OSCURO OGGETTO DEL RETAIL, IL PARALLELO<br />

L’innominab<strong>il</strong>e: tutti lo conoscono ma nessuno ne parla. Un<br />

fenomeno di dimensioni r<strong>il</strong>evanti, al confine con la legalità,<br />

in un certo senso un vizio del mercato, che consiste nell’acquisto<br />

di merce da parte del negoziante che viene venduta<br />

ad altri commercianti, soprattutto nelle aree asiatiche e<br />

mediorientali.<br />

Il cosiddetto “parallelo” potrebbe sembrare un danno per<br />

le maison perché perdono <strong>il</strong> controllo della merce, non<br />

sanno dove andranno le loro collezioni, magari in negozi<br />

che ne svalorizzano l’immagine o che vendono a un prezzo<br />

inferiore rispetto al listino consigliato e inflazionano <strong>il</strong><br />

brand. D’altro canto, le fashion house hanno bisogno di fare<br />

fatturato e di smaltire <strong>il</strong> surplus produttivo, così, quando<br />

un negoziante ordina centinaia di pezzi per modello, sanno<br />

che la maggior parte di questi prodotti prenderà la via del<br />

parallelo. Si crea così una bolla, un comparto gonfiato, e<br />

le aziende non hanno un feedback reale di quello che è <strong>il</strong><br />

mercato. Certo <strong>il</strong> commercio è libero e quindi <strong>il</strong> parallelo<br />

viene tollerato: da un punto di vista fiscale le fatture vengono<br />

regolarmente registrate dalle dogane, ma da un punto<br />

di vista contrattuale non mancano dubbi perché le licenze<br />

dei negozianti prevedono la vendita al dettaglio e non<br />

quella all’ingrosso. Ma che futuro ha <strong>il</strong> parallelo? Nessuno<br />

ci ha voluto rispondere, ma una considerazione si può fare:<br />

si può immaginare che in un mercato in cui i canali e le<br />

formule di distribuzione crescono costantemente (outlet,<br />

e-commerce, vendite a tempo…) le aziende riescano a<br />

smaltire più fac<strong>il</strong>mente l’eccesso di stock, e questo potrebbe<br />

determinare una progressiva riduzione del fenomeno del<br />

parallelo.<br />

62 PAMBIANCOWEEK 11 gennaio 2011


INTERVISTA<br />

ENZO FUSCO: “CON ME C.P.<br />

COMPANY SARÀ BELLO<br />

E POSSIBILE” di Carlotta Careccia<br />

Lo sportswear nasce negli Stati Uniti, patria del casual per eccellenza, ed arriva in Italia agli inizi degli anni ‘70. Nel<br />

suo affermarsi nel Belpaese, C.P. Company ha avuto un ruolo fondamentale. Acquisito nel febbraio 2010 dal patron di<br />

Fgf, Enzo Fusco, qui vi raccontiamo <strong>il</strong> nuovo corso e la straordinaria storia di questo marchio.<br />

Oramai l’acquisizione di C.P Company risale a circa 9 mesi<br />

fa. Qual è <strong>il</strong> suo b<strong>il</strong>ancio ad oggi?<br />

Con C.P. Company abbiamo fatto solo una stagione, la P/E<br />

2011, ed è andata bene. La cosa più importante adesso sarà<br />

vedere come va la collezione invernale, dato che <strong>il</strong> nostro<br />

core business sono i capospalla. Una volta superato anche<br />

questo step ci focalizzeremo sul lungo periodo.<br />

Come state cambiando la distribuzione?<br />

Innanzitutto abbiamo deciso di passare da una distribuzione<br />

tramite showroom ad una tramite agenti. In Italia ci siamo<br />

posti come obiettivo <strong>il</strong> riposizionamento del marchio verso<br />

l’alto, poiché nel corso del tempo è uscito da alcuni importanti<br />

negozi ed è entrato in altri, che non riteniamo adeguati.<br />

All’estero invece la distribuzione era corretta, perciò non<br />

abbiamo intenzione di modificarla.<br />

Una rete nuova o quella di Blauer?<br />

Tranne due casi in cui abbiamo premiato i nostri storici agenti<br />

Blauer dando loro anche la distribuzione di C.P. Company,<br />

ci siamo affidati a una nuova rete di agenti. L’abbiamo<br />

ritenuta un’operazione necessaria al fine di coprire i 20-25<br />

punti vendita principali di ciascuna regione italiana.<br />

Adesso ogni regione ha <strong>il</strong> suo agente, in modo tale che i capi<br />

siano reperib<strong>il</strong>i e che i clienti non pensino che <strong>il</strong> prodotto sia<br />

“bello ma impossib<strong>il</strong>e”.<br />

64 PAMBIANCOWEEK 11 gennaio 2011


Che ruolo avrà <strong>il</strong> bambino?<br />

Un ruolo di primo piano. La linea era stata messa un po’ da<br />

parte, ma noi l’abbiamo ripresa e vogliamo r<strong>il</strong>anciarla, anche<br />

in questo caso rivedendo la distribuzione.<br />

Perché le è piaciuto C.P. Company?<br />

Per <strong>il</strong> prodotto e la sua storia. E’ stato <strong>il</strong> primo brand a<br />

mischiare lo st<strong>il</strong>e m<strong>il</strong>itare con l’outdoor e lo sportswear. In<br />

più, è riuscito a presentarli in maniera nuova dato che è stato<br />

uno dei primi a fare <strong>il</strong> “tinto in capo”. Ha presentato, per la<br />

prima volta in Italia, un fit nuovo, vintage e con dei tessuti<br />

estremamente innovativi. Direi che questa è stata la mossa<br />

vincente.<br />

Nel passaggio Rivetti-Fusco, com’è cambiato lo st<strong>il</strong>e?<br />

Sono dell’idea che, se un marchio ha un suo DNA, è stupido<br />

cambiarlo, perciò ho cercato di dare continuità a uno st<strong>il</strong>e già<br />

esistente, rendendolo più moderno. Ho fuso passato e futuro<br />

in un’unica collezione, facendo un viaggio nel tempo verso<br />

le radici dello sportswear, un mix tra <strong>il</strong> m<strong>il</strong>itare outdoor e lo<br />

sportswear vero e proprio.<br />

Qual è la sua idea di C.P. Company da qui a 3 anni?<br />

Far conoscere <strong>il</strong> marchio a un target diverso, ad un giovane<br />

uomo che ama uno st<strong>il</strong>e non convenzionale, dato che è un<br />

prodotto ricercato e per questo ha anche un alto posizionamento<br />

sul mercato. Credo anche che sia opportuno aprire<br />

qualche monomarca d’immagine, sia a M<strong>il</strong>ano che a Roma.<br />

Ci stiamo lavorando e non escludo che nel 2012 saremo già<br />

pronti per questo passo.<br />

Immagino che investirete quindi anche in comunicazione…<br />

Certamente, che vada a rafforzare quanto ci siamo detti. La<br />

nuova comunicazione sarà sia sulla stampa, che sugli altri<br />

mezzi, oramai imprescindib<strong>il</strong>i se si vuole comunicare ai<br />

giovani. Avremo una nuova immagine, non tanto nei capi<br />

11 gennaio 2011 PAMBIANCOWEEK 65


INTERVISTA<br />

quanto nelle persone che li indosseranno. Un’immagine molto<br />

moderna, più giovane ed estremamente raffinata.<br />

Avete congelato la donna, come mai?<br />

L’abbiamo congelata… ma delle donne non si può fare a meno!<br />

Voglio prima concentrarmi sull’uomo e sul bambino, l’arco<br />

di tempo che mi sono dato è di almeno tre stagioni. Se tutto<br />

andrà come spero, la quarta stagione inizieremo a riparlare della<br />

donna, che senz’altro occuperà un ruolo molto importante.<br />

Blauer Usa, Bpd e Design by Enzo Fusco rientrano nella scuderia<br />

di Fgf Industry. Che peso ha ciascuno di essi e che peso<br />

ha, o è destinato ad avere, C.P. Company?<br />

Blauer fa l’80% del fatturato, mentre <strong>il</strong> 20% lo fanno Bpd e<br />

Design by Enzo Fusco. A partire dalla prossima stagione, si<br />

potrà contare anche <strong>il</strong> peso di C.P., che è destinato ad avere un<br />

30% del fatturato del gruppo.<br />

Lei cura lo st<strong>il</strong>e di tutti i suoi marchi?<br />

Sì, sono <strong>il</strong> direttore creativo... ma non solo!<br />

Quale marchio della sua scuderia si sente più vicino?<br />

A me interessano i nuovi progetti. Ad esempio mi sono sentito<br />

molto vicino a Bpd perché mi piace far partire una nuova storia.<br />

Certo, ho Blauer nel cuore dato che è partito da zero e in 9<br />

anni l’abbiamo portato a risultati importanti. Mi sento comunque<br />

“addosso” sia Blauer che C.P. Company. Con <strong>il</strong> primo posso<br />

esprimere un po’ più di “cattiveria”, mentre con C.P. posso fare<br />

più ricerca, senza dover tener sempre conto del prezzo e dei<br />

materiali, cosa a cui devo fare molta più attenzione per Blauer.<br />

Fra i paesi emergenti è meglio puntare su…?<br />

E’ una domanda a cui tutti risponderebbero Cina perché sono<br />

in tanti e devono pur vestirsi. Ma anche l’India è un paese che<br />

sta crescendo e lo sta facendo bene. Non bisogna però trascurare<br />

l’Europa perché ci si lavora bene e perché bisogna aver<br />

ben presente che entrare in Cina e India è un percorso lungo,<br />

bisogna aprire dei negozi, fare un piano di comunicazione e poi<br />

gestire <strong>il</strong> tutto. Credo che le aziende italiane abbiano bisogno di<br />

incrementare le vendite all’estero perché in Italia siamo abbastanza<br />

“full”. A questo proposito ritengo che se la nostra azienda<br />

nel 2010 riuscirà a segnare in Italia un +10% sarà un successo.<br />

Ma dove faremo un +30%-40% sarà nel mondo.<br />

A quanto avete chiuso <strong>il</strong> 2010?<br />

A circa 70 m<strong>il</strong>ioni di euro. Sicuramente nel 2011, con l’inserimento<br />

del fatturato di C.P. Company dovremo arrivare sugli<br />

80 m<strong>il</strong>ioni. Considerato che abbiamo fatto tutto in 9 anni e che<br />

questo è un momento di crisi posso dire che siamo stati bravini,<br />

tenendo anche presente che abbiamo concluso la licenza di<br />

Sweet Years questo inverno, privandoci così dei circa 15 m<strong>il</strong>ioni<br />

che <strong>il</strong> marchio del cuore ci portava ogni anno.<br />

P/E 2011<br />

Esprima un desiderio per <strong>il</strong> 2011<br />

Innanzitutto che questa crisi possa passare sia in Italia che nel<br />

mondo e per quel che mi riguarda continuare ad avere i risultati<br />

che ho raggiunto finora… dato che ci lavoro tanto!<br />

66 PAMBIANCOWEEK 11 gennaio 2011


C.P. Company,<br />

alle radici dello sportswear italiano<br />

INTERVISTA<br />

Il marchio C.P Company nasce nel 1975, dalla mente<br />

creativa del grafico pubblicitario Massimo Osti che, negli<br />

anni del Loden, ne propose un’alternativa basata su due<br />

ingredienti: la funzione d’uso del capo affiancata da una<br />

profonda ricerca tecnologica. Nacque così la Chester Perry,<br />

azienda produttrice del brand che poi negli anni prenderà<br />

<strong>il</strong> nome di C.P. Company. Alla base di questo marchio c’è<br />

da sempre una f<strong>il</strong>osofia creativa fortemente improntata alla<br />

sperimentazione. Già nel 1975, infatti, Osti lancia l’idea –<br />

ancora oggi attuale – di trasformare le uniformi da lavoro<br />

e quelle m<strong>il</strong>itari in capi di moda, sperimentando forme di<br />

finissaggio, spalmature e gommature particolari, tanto da<br />

creare un archivio che oggi ha più di 60.000 formule<br />

di tintura. La vera rivoluzione, non solo per <strong>il</strong> marchio<br />

ma per tutto lo sportswear italiano, è stata però <strong>il</strong><br />

“tinto in capo”. Con questo procedimento, Massimo<br />

Osti trova, per la prima volta in Italia, <strong>il</strong> modo di<br />

impiegarlo anche sui capi in tessuto a navetta.<br />

Un processo che permette di ottenere effetti<br />

di tono su tono molto particolari. E’ cosi che<br />

Osti cambia in modo irreversib<strong>il</strong>e l’abbigliamento<br />

casual italiano e C.P. si posiziona sulla<br />

prima linea di questo cambiamento. Nel<br />

1984 Osti, al culmine del successo, cede<br />

le quote societarie della C.P. Company al<br />

Gft, Gruppo Finanziario Tess<strong>il</strong>e, di Marco<br />

Rivetti, pur restando lo st<strong>il</strong>ista del brand.<br />

Goggle Jacket<br />

Precursore non solo in ambito st<strong>il</strong>istico, nel 1985 Massimo<br />

Osti inaugurò una tendenza che più avanti sarebbe stata<br />

seguita da molti, diventando editore della rivista-catalogo<br />

CP Magazine, venduta nelle edicole in formato extra-large.<br />

Nata sotto <strong>il</strong> segno delle uniformi, nel 1988 C.P. Company<br />

partecipa come sponsor alle M<strong>il</strong>le Miglia e in omaggio ai<br />

p<strong>il</strong>oti realizzerà la “Giacca M<strong>il</strong>le Miglia”, icona del brand e<br />

meglio nota come “Goggle Jacket”. Grazie a questo particolare<br />

capospalla che copre completamente la testa da vento<br />

e intemperie, C.P. diventa famosa a livello internazionale. Il<br />

successo del capo è forte anche all’estero, in particolare in<br />

UK e USA dove, nel 1991, viene inaugurato un flagship<br />

store a New York nel Flatiron, fra i più particolari e<br />

rappresentativi grattacieli d’America e quindi, del<br />

mondo. Per C.P. Company <strong>il</strong> 1993 è l’anno della<br />

svolta, con l’ingresso nella Sportswear Company<br />

di Carlo Rivetti, che prosegue nella grande<br />

attività di ricerca specializzandosi su nuovi<br />

processi di tintura, lavaggio e spalmatura dei<br />

capi. Nel febbraio del 2010, Rivetti passa<br />

<strong>il</strong> testimone a Enzo Fusco, che acquisisce<br />

<strong>il</strong> marchio C.P. Company con l’obiettivo<br />

di riportarlo ai fasti degli anni ‘80. Nella<br />

scuderia di Fgf Industry C.P. Company<br />

si trova in ottima compagnia, avendo lo<br />

stesso DNA di Blauer e Bpd e Design by<br />

Enzo Fusco.<br />

Campagna stampa P/E 2011<br />

11 gennaio 2011 PAMBIANCOWEEK 67


INTERVISTA<br />

RETAIL E LIBERTY LONDON<br />

PER IL 2011 DI SLOWEAR<br />

di Paola Cassola<br />

Officina Slowear, store di via Solferino a M<strong>il</strong>ano<br />

Mario Griariotto<br />

Tante le novità per <strong>il</strong> 2011 di Slowear, gruppo veneto con 60 anni di storia e un giro d’affari<br />

di 60 m<strong>il</strong>ioni nel 2010 e che stima una crescita oltre i 70 m<strong>il</strong>ioni nel 2011. Una nuova<br />

collaborazione e l’ampliamento del reta<strong>il</strong> daranno sfogo alla creatività del Gruppo che<br />

punterà ad un’ulteriore crescita nei ricavi. Abbiamo intervistato l’amministratore delegato<br />

Mario Griariotto responsab<strong>il</strong>e del nuovo corso dell’azienda.<br />

Il gruppo Slowear ha recentemente aperto due nuovi store.<br />

Ci vuole parlare della strategia reta<strong>il</strong> del prossimo triennio?<br />

Con <strong>il</strong> mio ingresso, un anno e mezzo fa, <strong>il</strong> gruppo ha deciso<br />

di dare un’accelerata al progetto di reta<strong>il</strong>. Accelerata che si<br />

è concretizzata lo scorso settembre con due nuovi store a<br />

M<strong>il</strong>ano e Treviso.<br />

Al momento gli store diretti sono 4, 2 a M<strong>il</strong>ano, 1 a Treviso<br />

e 1 a Parigi. Il nostro obiettivo è di aprirne 25 in 3 anni, circa<br />

la metà a gestione diretta e altrettanti in franchising. Una<br />

particolarità che vorrei sottolineare riguarda le location.<br />

Facendo un esempio m<strong>il</strong>anese, non siamo interessati alle<br />

classiche vie del lusso come via Montenapoleone, o altamente<br />

commerciali come corso Buenos Aires, preferiamo vie<br />

raffinate e alternative che abbiano una maggiore affinità con<br />

la marca, come via Solferino.<br />

Un approccio strategico, questo, che sarà applicato a tutte le<br />

nuove future aperture.<br />

Perché <strong>il</strong> nome Officina Slowear?<br />

Abbiamo scelto Officina Slowear (da una visione strategica<br />

di Roberto Compagno, presidente del gruppo ndr), quindi<br />

un nome diverso, con l’intenzione di rappresentare un contenitore<br />

di tutti e quattro i nostri marchi. Anzi, all’interno<br />

vendiamo anche articoli che non sono prodotti da noi,<br />

dal profumo alle scarpe, agli accessori e non solo, ai quali<br />

viene applicata un’etichetta “Selected by SLOWEAR” che<br />

è la garanzia per <strong>il</strong> consumatore di un prodotto di qualità e<br />

ricerca come sono i prodotti del gruppo. Queste caratteristiche<br />

danno al nostro negozio monomarca <strong>il</strong> sapore di un<br />

multimarca. Io definisco <strong>il</strong> mood dei nostri store “spettinato”<br />

perché lo ritengo fuori dai canoni rigidi dei monomarca<br />

tradizionali. Un’altra caratteristica è che ogni punto vendita,<br />

pur mantenendo la medesima atmosfera, non è mai uguale<br />

agli altri perché viene personalizzato con arredi e dettagli<br />

unici di design vintage e di ricerca.<br />

68 PAMBIANCOWEEK 11 gennaio 2011


INTERVISTA<br />

Ma non c’è <strong>il</strong> rischio che <strong>il</strong> consumatore non capisca <strong>il</strong> sistema<br />

fatto di tanti “marchi”?<br />

Il consumatore è molto più attento di quello che crediamo.<br />

Le attività di comunicazione e di direct marketing che attiviamo<br />

hanno lo scopo di raccontare la nostra realtà spiegando<br />

che i quattro marchi - Incotex per i pantaloni, Zanone<br />

per la maglieria, Glanshirt per le camicie e Montedoro per le<br />

giacche - appartengono al gruppo Slowear. Inoltre, i responsab<strong>il</strong>i<br />

di negozio hanno una specifica formazione per trasmettere<br />

ai clienti la nostra f<strong>il</strong>osofia di prodotto. Il feedback<br />

che riceviamo è di apprezzamento del valore specialistico dei<br />

nostri prodotti e di conseguente fidelizzazione.<br />

Come è <strong>il</strong> format?<br />

Il format è flessib<strong>il</strong>e e quindi adatto ad ogni tipo di città,<br />

dalle capitali come New York, Londra, Roma e Parigi (dove<br />

potremmo aprire un secondo store), a città come Anversa<br />

o, in Italia, Treviso, dove siamo già presenti con uno store in<br />

franchising. Tutti i negozi sono dedicati solo all’uomo e le<br />

metrature variano da 70 a massimo 100 m². Nell’ideazione<br />

del format, per essere sicuri di centrare l’obiettivo, abbiamo<br />

coinvolto diversi architetti con un bando di concorso vinto<br />

dallo Studio Carlo Donati di M<strong>il</strong>ano. Sono stati veramente<br />

bravi nel riuscire a rappresentare nel concept i valori della<br />

marca, ma al tempo stesso a rientrare in determinati valori<br />

di costo al metro quadrato necessari allo sv<strong>il</strong>uppo di partnership.<br />

Ci vuole parlare dell’accordo con Liberty London? E della<br />

nuova collezione?<br />

Noi e Liberty London ci siamo scelti perché abbiamo una<br />

f<strong>il</strong>osofia di pensiero e un approccio al prodotto molto affine.<br />

Liberty è un marchio storico che, come i marchi Slowear, fa<br />

della qualità e della ricerca la sua missione principale. Con<br />

queste affinità la partnership era una logica conseguenza.<br />

Con la collezione A/I 2011 di Liberty presenteremo un total<br />

look di prêt-à-porter uomo che attingerà al vasto archivio di<br />

stampe di Liberty reinterpretandole con spirito contemporaneo,<br />

nel rispetto della grande tradizione sartoriale inglese e<br />

con un tocco importante di italianità.<br />

E la distribuzione del marchio Liberty?<br />

Per quanto riguarda la distribuzione, la collezione numero<br />

uno - ovvero la P/E 2011 - sarà presente in circa 70 prestigiosi<br />

punti vendita del mondo, tra gli altri presso Tsum a<br />

Mosca, Club 21 a Singapore e in Italia da 10 Corso Como<br />

e Ratti. Stimiamo invece per la nuova collezione A/I 2011<br />

circa 200 clienti.<br />

Questo accordo di licenza che obiettivi di business ha?<br />

In un periodo di circa 5 anni riteniamo che la licenza possa<br />

raggiungere circa 30 m<strong>il</strong>ioni di fatturato, sempre mantenendo<br />

una distribuzione internazionale di alto prof<strong>il</strong>o.<br />

So che <strong>il</strong> suo obiettivo è di aprire uno store anche a New<br />

York…<br />

Sì, negli USA da cinque anni siamo presenti con una f<strong>il</strong>iale<br />

tramite la quale serviamo i principali department store come<br />

Neiman Marcus, Bergdorf Goodman, Saks Fifth Avenue e<br />

top specialty store come Mario’s e Mitchells tra gli altri. Ora<br />

siamo pronti per aprire un punto vendita. Stiamo verificando<br />

varie location, ma non abbiamo fretta. Nella nostra policy<br />

i negozi non devono dare solo visib<strong>il</strong>ità, ma anche buoni se<br />

non ottimi profitti. Come già avviene per gli store a insegna<br />

Officina Slowear esistenti.<br />

Come detto avete diversi brand… ma ce n’è uno su cui vi<br />

concentrerete nel 2011?<br />

Sì, su Montedoro. In occasione di Pitti Immagine Uomo<br />

presenteremo una collezione A/I con molti nuovi modelli di<br />

giacche e di capi di outerwear, divisi su due grandi temi: le<br />

atmosfere degli Hamptons degli anni ‘50 e ‘60, popolati da<br />

artisti bohemien e <strong>il</strong> workwear navy della marina mercant<strong>il</strong>e<br />

americana (la Merchant Marine).<br />

Altre novità di questo Pitti?<br />

Sì, siamo al Pitti con un secondo evento, la presentazione<br />

della collezione A/I 2011 a marchio Liberty London, che<br />

si terrà l’11 gennaio presso la British Library in Lungarno<br />

Guicciardini. Un evento reso possib<strong>il</strong>e anche grazie al sostegno<br />

fattivo di Pitti Immagine che oltre ad essere partner<br />

dell’evento, si conferma una realtà sensib<strong>il</strong>e e proattiva nel<br />

favorire l’incontro tra aziende e operatori.<br />

Nelle foto: lo store in franchising Officina Slowear di Treviso<br />

11 gennaio 2011 PAMBIANCOWEEK 69


STUDI /INVESTIMENTI PUBBLICITARI IN ITALIA<br />

LO SPORTSWEAR TORNA A INVESTIRE (+18%)<br />

ARRETRA IL FORMALE (-17%)<br />

IL FORMALE RALLENTA<br />

L’analisi ha preso in considerazione 233 brand che hanno investito<br />

complessivamente sulla stampa italiana € 25,3 m<strong>il</strong>ioni<br />

registrando un calo del 17,7% rispetto ai € 30,8 m<strong>il</strong>ioni del<br />

2009. Ma i primi cinque marchi di formale hanno incrementato<br />

gli investimenti passando da € 4,5 m<strong>il</strong>ioni del 2009 a €<br />

5,7 m<strong>il</strong>ioni nel 2010 (+27,7%), con la loro quota rispetto al<br />

totale degli investimenti che è stata pari al 22,8%.<br />

Al primo posto nella classifica dei top spender si piazza Kiton<br />

che in un anno ha quasi raddoppiato gli investimenti pubdi<br />

M<strong>il</strong>ena Bello<br />

Il 2010 ha visto una sostanziale tenuta degli investimenti pubblicitari su carta stampata in Italia. Se <strong>il</strong> formale continua<br />

ad arretrare, seguendo la performance negativa già evidenziata nei primi cinque mesi dell’anno, lo sportswear si<br />

conferma invece più reattivo e dinamico. È quanto emerge dall’analisi condotta da Pambianco sugli investimenti<br />

pubblicitari dei brand sportswear e formale sulla stampa italiana nel corso del 2010<br />

ABBIGLIAMENTO FORMALE UOMO<br />

Top 5 marchi per valore degli investimenti<br />

Rank Marchio 2010 quota %<br />

Δ% rispetto<br />

al 2009<br />

1 Kiton 1.352 5,3 94,3<br />

2 Giorgio Armani 1.153 4,5 -1,7<br />

3 Angelo Nardelli 1.151 4,5 23,7<br />

4 Canali 1.093 4,3 -2,2<br />

5 Tagliatore 1.034 4,1 68,8<br />

Totale top 5 5.784 22,8 27,7<br />

Altri (228 marchi) 19.615 77,2 -25,5<br />

Totale 233 25.399 100,0 -17,7<br />

blicitari, passando da 695,7 m<strong>il</strong>a euro a 1,3 m<strong>il</strong>ioni di euro<br />

(pari al 5,3% del ttoale) con un balzo in avanti del 94,3%.<br />

Giorgio Armani sale invece di due posizioni rispetto all’analoga<br />

classifica st<strong>il</strong>ata lo scorso anno, raggiungendo nel 2010 <strong>il</strong><br />

secondo posto pur registrando una diminuzione degli investimenti.<br />

Quest’anno Re Giorgio ha investito in Italia nel solo<br />

abbigliamento formale uomo 1,153 m<strong>il</strong>ioni di euro (pari al<br />

4,5% del totale) contro 1,73 m<strong>il</strong>ioni del 2009. Medaglia di<br />

bronzo per Angelo Nardelli che quest’anno ha registrato un<br />

incremento degli investimenti del 23,7% raggiungendo 1,15<br />

m<strong>il</strong>ioni di euro, pari al 4,5% del totale. Chiudono la classifica<br />

dei top five Canali con 1,093 m<strong>il</strong>ioni di euro (pari al 4,3%) in<br />

leggero calo del 2,2% rispetto allo scorso anno, e la tarantina<br />

Tagliatore balzata in avanti del 68,8% nel 2010 con un budget<br />

destinato alla pubblicità pari a 1,034 m<strong>il</strong>ioni di euro.<br />

Se però i top five hanno aumentato la loro capacità di spesa<br />

per la voce pubblicità, gli altri 228 brand in classifica, che valgono<br />

<strong>il</strong> 77,2% degli investimenti, hanno invece registrato un<br />

calo del 25,5%. I budget destinati alle pubblicità sono passati<br />

da 26,3 m<strong>il</strong>ioni di euro del 2009 a 19,6 m<strong>il</strong>ioni del 2010.<br />

Considerando le testate più gettonate per le pubblicità, si<br />

nota immediatamente come i quotidiani mantengano <strong>il</strong> predominio<br />

assorbendo <strong>il</strong> 60,5% del totale, in crescita di cinque<br />

punti circa rispetto allo scorso anno. Seguono, con una flessione<br />

a doppia cifra degli investimenti pubblicitari sul 2009,<br />

i mens<strong>il</strong>i con 22,3% del totale e i settimanali con <strong>il</strong> 17,3%.<br />

E i tre maggiori quotidiani italiani si confermano al vertice<br />

Valori in migliaia di Euro<br />

Fonte: PAMBIANCO Strategie di Impresa<br />

ABBIGLIAMENTO FORMALE UOMO<br />

Top 5 testate per valore degli investimenti<br />

CORRIERE DELLA SERA<br />

7.200<br />

IL SOLE 24 ORE 5.966<br />

LA REPUBBLICA<br />

2.194<br />

STYLE MAGAZINE 1.973<br />

PANORAMA 1.678<br />

Valori in migliaia di Euro al netto degli sconti<br />

Fonte: PAMBIANCO Strategie di Impresa<br />

70 PAMBIANCOWEEK 11 gennaio 2011


STUDI /INVESTIMENTI PUBBLICITARI IN ITALIA<br />

Rank Marchio 2010 quota %<br />

Δ% rispetto<br />

al 2009<br />

1 Peuterey 10.885 6,6 -0,6<br />

2 Stefanel 4.459 2,7 94,9<br />

3 Fred Perry 3.363 2,0 -0,4<br />

4 Fay 3.212 1,9 28,5<br />

5 La Martina 2.836 1,7 2.717,9<br />

Totale top 5 24.756 14,9 28,9<br />

Altri (595 marchi) 140.939 85,1 17,1<br />

Totale 600 165.695 100,0 18,7<br />

Valori in migliaia di Euro<br />

ABBIGLIAMENTO SPORTSWEAR<br />

Top 5 marchi per valore degli investimenti<br />

SPORTSWEAR<br />

Top 5 testate per valore degli investimenti<br />

LA REPUBBLICA<br />

CORRIERE DELLA SERA<br />

VANITY FAIR<br />

IL SOLE 24 ORE<br />

Fonte: PAMBIANCO Strategie di Impresa<br />

13.665<br />

12.592<br />

17.955<br />

17.937<br />

Perry con 3,3 m<strong>il</strong>ioni di euro di investimenti pubblicitari,<br />

pari al 2% del totale. Al quarto posto si piazza Fay, brand del<br />

gruppo Tod’s, che nel 2010 ha investito 3,2 m<strong>il</strong>ioni di euro,<br />

pari all’1,9% del totale. Quinta posizione per La Martina. Il<br />

brand argentino ha aumentanto in modo esponenziale gli<br />

investimenti pubblicitari quest’anno, passando da 100m<strong>il</strong>a<br />

euro a 2,8 m<strong>il</strong>ioni di euro. C’è però da aggiungere che parte<br />

di questa rapida crescita è legata alla serie di aperture di<br />

negozi del brand in Italia e alla strategia comunicativa legata<br />

al programma di opening.<br />

I primi cinque marchi che dominano la classifica hanno registrato<br />

una crescita del 28,9% degli investimenti, passando<br />

a 24 m<strong>il</strong>ioni di euro nel 2010, mentre gli altri 595 brand,<br />

che valgono l’85,1% del totale, hanno aumentato del 17,1%<br />

la quota pubblicitaria raggiungendo 141 m<strong>il</strong>ioni di euro di<br />

investimenti.<br />

Per quanto riguarda la destinazione del budget pubblicitario,<br />

i settimanali si confermano anche quest’anno la tipologia<br />

di stampa più richiesta con una quota del 45,5% del<br />

totale degli investimenti. Seguono poi i quotidiani con <strong>il</strong><br />

28,4% e i mens<strong>il</strong>i con <strong>il</strong> 27,2% del totale. La testata che ha<br />

attirato i maggiori investimenti è stata La Repubblica con<br />

17,95 m<strong>il</strong>ioni di euro, pari al 10,8% del totale, a pari merito<br />

con <strong>il</strong> Corriere della Sera con 17,93 m<strong>il</strong>ioni di euro, pari al<br />

10,8% del totale. Segue poi Vanity Fair con 13,6 m<strong>il</strong>ioni di<br />

euro pari all’8,2% del totale.<br />

D LA REPUBBLICA DELLE DONNE<br />

Valori in migliaia di Euro al netto degli sconti<br />

9.888<br />

Fonte: PAMBIANCO Strategie di Impresa<br />

della classifica per valore degli investimenti, pur con qualche<br />

piccolo cambiamento di posizione rispetto allo scorso anno.<br />

Il Corriere della Sera sale di una posizione al vertice con 7,2<br />

m<strong>il</strong>ioni di euro, pari al 28,3% del totale, seguito dal Sole 24<br />

Ore con 5,9 m<strong>il</strong>ioni di euro e da La Repubblica con 2,1 m<strong>il</strong>ioni<br />

pari all’8,6%.<br />

E LO SPORTSWEAR AUMENTA LA QUOTA<br />

Se <strong>il</strong> formale arretra negli investimenti pubblicitari, lo sportswear<br />

allunga <strong>il</strong> passo. I 600 brand presi in considerazione<br />

dall’analisi di Pambianco Strategie di Impresa sono cresciuti<br />

del 18,7% nel 2010 passando da € 139,5 m<strong>il</strong>ioni dell’anno<br />

scorso a € 165,6 m<strong>il</strong>ioni di quest’anno. Al top della classifica si<br />

conferma Peuterey che nel 2010 ha investito 10,9 m<strong>il</strong>ioni di<br />

euro, pari al 6,6% del totale, in sostanziale stab<strong>il</strong>ità con <strong>il</strong> budget<br />

dello scorso anno. Balza in seconda posizione Stefanel che<br />

sta puntando proprio sul rafforzamento della comunicazione<br />

all’interno della sua strategia di riposizionamento del brand.<br />

Nel 2010 gli investimenti sono cresciuti del 94,9% raggiungendo<br />

i 4,4 m<strong>il</strong>ioni di euro, pari al 2,7% del totale.<br />

L’ascesa di Stefanel ha fatto scendere di una posizione Fred<br />

72 PAMBIANCOWEEK 11 gennaio 2011


INTERVISTA<br />

RIVOLUZIONE<br />

BALLANTYNE,<br />

OBIETTIVO<br />

SELL-OUT!<br />

di Fosca Palumbo<br />

Ci sono brand che non hanno bisogno di costruirsi una<br />

storia. È <strong>il</strong> caso di Ballantyne che, nato nel 1921 in Scozia,<br />

quest’anno festeggia i 90 anni di attività. Sinonimo<br />

di cashmere e di “hand made intarsia”, la tecnica<br />

dell’intarsio a mano che dà origine ai caratteristici rombi<br />

colorati, o “Diamond”, <strong>il</strong> marchio sta vivendo una vera<br />

e propria rivoluzione sia produttiva che distributiva.<br />

Autore di questo cambio di rotta è <strong>il</strong> nuovo AD Franco<br />

Natalucci a cui Charme, fondo d’investimento che<br />

acquisì <strong>il</strong> marchio nel 2004, ha da pochi mesi affidato <strong>il</strong><br />

futuro dell’azienda.<br />

Qual è lo stato di salute di Ballantyne?<br />

È un brand con un heritage incredib<strong>il</strong>e e una grande considerazione<br />

presso <strong>il</strong> trade e <strong>il</strong> pubblico in generale, ma che<br />

non ha avuto <strong>il</strong> successo aziendale che ci si aspettava. Il mio<br />

compito consiste nel ricondurre velocemente l’azienda al<br />

riassetto economico e a questo scopo l’azionista – <strong>il</strong> fondo<br />

Charme – ha posto in essere un’importante ricapitalizzazione<br />

della società, a conferma che crede e condivide <strong>il</strong> progetto<br />

che ho messo a punto.<br />

Quali sono i punti cardine su cui verte questo progetto?<br />

Fondamentalmente tutto <strong>il</strong> business è stato rivisto. Basti<br />

dire che prima Ballantyne era quasi esclusivamente legato al<br />

mondo della maglieria in cashmere made in Scozia posizionata<br />

nella fascia alta del mercato. Con <strong>il</strong> nuovo piano triennale<br />

non sarà più così.<br />

Franco Natalucci<br />

Quali sono i numeri del piano?<br />

Prevedo di arrivare entro <strong>il</strong> 2012 ai 20 m<strong>il</strong>ioni di euro di fatturato,<br />

per poi raggiungere i 30 m<strong>il</strong>ioni nel 2013 perché “o si<br />

cresce o non si cresce”. L’aspetto fondamentale comunque<br />

non è la crescita delle vendite in sé, ma la marginalità che<br />

deve essere riportata su livelli corretti, con un valore aggiunto<br />

intorno al 60% del fatturato, se si vogliono poi avere le<br />

risorse per investire in comunicazione.<br />

74 PAMBIANCOWEEK 11 gennaio 2011


INTERVISTA<br />

Come cambierà l’offerta alla luce<br />

del nuovo piano?<br />

Le collezioni saranno strutturate<br />

in un’ottica di total look<br />

con 160 pezzi per l’uomo<br />

e altrettanti per la donna.<br />

La parte top, ossia la maglieria<br />

in cashmere tra cui <strong>il</strong> classico<br />

“Diamond” hand made in Scotland,<br />

sarà esaltata all’interno della collezione,<br />

ma integrata da maglieria in f<strong>il</strong>ati<br />

misti di fibre nob<strong>il</strong>i, capi in tessuto navetta<br />

e denim. A regime, maglieria e tessuto a<br />

navetta arriveranno a rappresentare ciascuno <strong>il</strong><br />

50% della proposta complessiva. Sia ben chiaro,<br />

non si tratta di un downgrading, ma di essere più<br />

vicini al mercato e alle necessità del trade, che sempre<br />

più chiede un buon rapporto qualità/prezzo.<br />

... quindi non si rivolge più esclusivamente alla fascia alta?<br />

Non vogliamo certo trascurare questa fascia di mercato, che<br />

è nel DNA del brand, ma al tempo stesso non possiamo limitarci<br />

ad un segmento con poca fruib<strong>il</strong>ità commerciale. Per<br />

questo sposteremo <strong>il</strong> baricentro della collezione verso <strong>il</strong> basso,<br />

con prezzi reta<strong>il</strong> che andranno dai 180 agli 800 euro circa.<br />

Questo determinerà anche cambiamenti nell’assetto distributivo?<br />

Naturalmente. In Italia, per avere costantemente un rapporto<br />

diretto con <strong>il</strong> mercato, siamo passati da una distribuzione<br />

tramite showroom (M<strong>il</strong>ano e Roma) ad una su base regionale<br />

con 8/9 agenti dedicati. Anche all’estero stiamo seguendo<br />

lo stesso principio. In Austria abbiamo già una collaborazione<br />

in corso, in Ingh<strong>il</strong>terra amplieremo quella già esistente, mentre<br />

ne stiamo definendo una per la Germania. Allargheremo<br />

poi la distribuzione verso i mercati dell’Estremo Oriente<br />

come Corea e Giappone, oltre ad alcune zone mirate della<br />

Russia e dei Paesi del Mediterraneo.<br />

Quanto vale oggi l’estero?<br />

Al momento molto poco, l’Italia è ancora <strong>il</strong> nostro primo<br />

mercato. Qui, in particolare, vogliamo raddoppiare la nostra<br />

presenza e arrivare a toccare quota 400 punti vendita per<br />

l’uomo e 300/350 per la donna. Il nostro obiettivo, però, è<br />

soprattutto quello di aumentare la penetrazione all’interno<br />

dei negozi.<br />

Per conquistare <strong>il</strong> trade farete leva su qualche aspetto in<br />

particolare?<br />

Sarà una conseguenza naturale della logica di strutturazione<br />

del campionario. Nella mia testa c’è l’esempio di Burberry<br />

che, partendo da un impermeab<strong>il</strong>e, ha costruito una case<br />

history mondiale. Nel nostro piccolo speriamo di replicare<br />

questa operazione, naturalmente adattata alla nostra realtà e<br />

alle nostre dimensioni aziendali.<br />

E per quanto riguarda la produzione?<br />

Manterremo <strong>il</strong> cosiddetto “made in Scotland” e anche parte<br />

del “made in Italy” per i prodotti “storici”, ma ci serviremo<br />

molto anche nell’Estremo Oriente. In Cina, ad esempio,<br />

sono in grado di produrre a prezzi estremamente interessanti<br />

e con standard qualitativi oramai di tutto rispetto. La nostra<br />

mission è quella di proporre prodotti che <strong>il</strong> trade riesca<br />

effettivamente a vendere.<br />

Si tratta di cambiamenti significativi... come reagirà <strong>il</strong> consumatore<br />

Ballantyne?<br />

In realtà, rispetto al passato, <strong>il</strong> consumatore di riferimento<br />

non cambia. L’unica vera novità è che gli costruiremo intorno<br />

una collezione più ampia in modo da incrementare le<br />

occasioni di acquisto. Il nostro target è sempre quello che<br />

definisco “l’establishment” e quindi l’avvocato, <strong>il</strong> commercialista,<br />

in generale <strong>il</strong> professionista, italiano e straniero, e i suoi<br />

figli.<br />

E lo st<strong>il</strong>e?<br />

È affidato al direttore creativo Yossi Cohen e anche in futuro<br />

rispetterà <strong>il</strong> perbenismo e <strong>il</strong> bon ton che da sempre caratterizzano<br />

Ballantyne, ma in un’ottica sempre più internazionale.<br />

Torniamo alla comunicazione, quanto intendete investire in<br />

questo ambito?<br />

Nella fase iniziale potremmo arrivare a toccare punte pari<br />

al 10% del fatturato, anche se poi ci assesteremo<br />

su una media del 5/6%. La comunicazione<br />

però non riguarda solo i cosiddetti mezzi<br />

tradizionali, ma anche i negozi.<br />

Entro <strong>il</strong> 2011 rivedremo <strong>il</strong> format<br />

del punto vendita di M<strong>il</strong>ano,<br />

dopodiché penseremo a quello<br />

di Cortina.<br />

Esiste ancora un “progetto<br />

monobrand”?<br />

Non per almeno tre anni,<br />

diciamo che lo riprenderemo<br />

in considerazione solo<br />

quando saremo sicuri della<br />

strada intrapresa. Il prodotto<br />

per <strong>il</strong> momento rimane al<br />

primo posto. Non per nulla<br />

nel 2012 vorremmo sf<strong>il</strong>are<br />

con una collezione “couture”<br />

dedicata alla donna a M<strong>il</strong>ano<br />

Collezioni. Vogliamo diventare<br />

una maison a tutti gli effetti e<br />

al momento giusto considereremo<br />

anche progetti di brand<br />

extension, primi fra tutti borse e<br />

calzature.<br />

11 gennaio 2011 PAMBIANCOWEEK 75


INTERVISTA<br />

Campagna pubblicitaria Roy Roger’s P/E 2011<br />

LE CRONACHE DI ROY ROGER’S:<br />

LA SEDE, I JEANS<br />

E I CAPISPALLA di Carlotta Careccia<br />

Da 60 anni “over the top” del jeans italiano, Roy Roger’s si trova in questo momento<br />

ad affrontare <strong>il</strong> passaggio di testimone da Fulvio Biondi ai figli Niccolò e Guido. Qui vi<br />

raccontiamo progetti, intenzioni e capacità da vendere di un brand della storia italiana<br />

che è destinato a far parlare di sé ancora per molto.<br />

Niccolò Biondi<br />

Cosa cambierà nell’organizzazione di Manifatture 7 Bell?<br />

Un grande merito di mio padre è stato proprio quello di aver<br />

lasciato da un anno a questa parte tutta la direzione artistica a<br />

mio fratello e la gestione dell’azienda a me. Negli ultimi anni,<br />

infatti, mio padre si stava soprattutto divertendo, aveva dato<br />

vita alla Pontiac Solstice Roy Roger’s in limited edition, alla<br />

linea arredamento… insomma tutte cose extra abbigliamento.<br />

A Pitti dello scorso gennaio avete lanciato una collezione di<br />

capispalla, com’è andata?<br />

Molto bene, e a partire da quest’anno i capispalla troveranno<br />

la loro maturazione definitiva. A questa edizione di Pitti<br />

presentiamo, infatti, la linea Rugged, che sarà l’evoluzione<br />

dei capispalla Deluxe di Pitti 79. La parola Rugged, sarà <strong>il</strong><br />

termine che surclasserà e renderà obsoleto <strong>il</strong> vintage.<br />

76 PAMBIANCOWEEK 11 gennaio 2011


INTERVISTA<br />

Si, ma cosa significa?<br />

Innanzitutto è un movimento partito dagli ambienti “giusti”<br />

di New York e Giappone, ed è approdato in Italia solo<br />

ultimamente. Rugged è sinonimo dell’eleganza senza tempo<br />

come possono esserlo una giacca in harris tweed, in lana<br />

inglese… insomma è la parte elegante del vintage. Intorno<br />

a questa nuova etichetta si sv<strong>il</strong>uppa una parte del pacchetto<br />

di capospalla, che saranno realizzati con tessuti particolari ed<br />

elaborati come denim cimosati giapponesi, cimosati italiani<br />

e ovatte tecniche.<br />

Perché la scelta di questo tipo di prodotto?<br />

La linea Rugged è un punto d’arrivo, tramite <strong>il</strong> quale<br />

vogliamo dare un segnale molto importante. Oggi comprare<br />

un capo è un investimento perchè con la crisi, i<br />

tempi del consumismo sfrenato sono finiti e le persone<br />

non hanno più voglia di spendere soldi per un capo che<br />

dopo sei mesi diventa obsoleto. In fondo anche <strong>il</strong> modello<br />

5 tasche dei nostri jeans Roy Roger’s ha 60 anni e, a parte<br />

leggeri aggiornamenti, è rimasto pressoché immutato.<br />

Insomma, è un evergreen, come vogliamo che diventino i<br />

nostri capispalla.<br />

Altre novità?<br />

Ne abbiamo veramente molte. Al prossimo Salone del<br />

Mob<strong>il</strong>e probab<strong>il</strong>mente lanceremo la linea casa griffata Roy<br />

Roger’s con una collezione dedicata all’area home design,<br />

che fra l’altro sarà co-protagonista insieme ai nostri modelli<br />

della nuova campagna pubblicitaria che faremo uscire a partire<br />

da Pitti 79. Senza dimenticare che dobbiamo finire la<br />

costruzione della sede di 8.000 m² a Campi Bisenzio.<br />

Quindi Roy Roger’s avrà una nuova casa …<br />

Sì, abbiamo voluto costruire una sede a bassissimo impatto<br />

ambientale, dotandola di un impianto di depurazione delle<br />

acque, sia piovane che proprie, e di un impianto fotovoltaico<br />

sul tetto in modo tale che possa funzionare ad energia solare.<br />

Inoltre la sede ut<strong>il</strong>izzerà l’energia geotermica per <strong>il</strong> riscaldamento<br />

ed avrà di fronte all’ingresso un piccolo impianto<br />

mini eolico al posto degli alberi ad alto fusto sulla facciata…<br />

questa immagine sarà <strong>il</strong> biglietto da visita della sede ecocompatib<strong>il</strong>e.<br />

L’inaugurazione è prevista per i primi mesi del<br />

2012.<br />

Come mai la scelta di investire in un immob<strong>il</strong>e?<br />

La nostra azienda è presente sul territorio da 60 anni ed ha<br />

sempre prodotto tutto in Italia. Abbiamo voluto sottolineare<br />

<strong>il</strong> fatto che siamo una vera e propria Manifattura che produce<br />

in Italia e che investe sul territorio italiano, a differenza<br />

delle aziende che si spacciano per “made in Italy” ma che poi<br />

fanno fare tutto all’estero. E questo perché mio nonno prima<br />

e soprattutto mio padre poi, ci hanno trasmetto l’amore per<br />

questo lavoro.<br />

Che previsioni di fatturato avete per <strong>il</strong> 2010?<br />

In crescita di circa <strong>il</strong> 4-5% sui 32 m<strong>il</strong>ioni di euro di fatturato<br />

del 2009.<br />

Che progetti avete per <strong>il</strong> futuro?<br />

Abbiamo in programma di aprire un secondo monomarca a<br />

M<strong>il</strong>ano nel 2012 e al di là di questo… dopo la morte di mio<br />

padre sia io che mio fratello abbiamo ereditato <strong>il</strong> compito di<br />

portare avanti le nostre idee e poi sv<strong>il</strong>upparle in base al focus<br />

Roy Roger’s. Ci sentiamo molte più responsab<strong>il</strong>ità addosso e<br />

per questo ci alziamo ogni mattina con la consapevolezza<br />

che possiamo contare solo sulle nostre braccia, sulle nostre<br />

idee e sulla nostra voglia di fare. E di questo ringraziamo<br />

nostro padre, che ci ha trasmesso questo amore sconfinato<br />

per <strong>il</strong> nostro lavoro e la consapevolezza che nessuno ti regala<br />

niente.<br />

Campagna pubblicitaria Roy Roger’s P/E 2011<br />

11 gennaio 2011 PAMBIANCOWEEK 77


INTERVISTA<br />

CIESSE PIUMINI,<br />

RIPARTE L’AVVENTURA!<br />

di Valeria Garavaglia<br />

È tempo di tornare agli antichi fasti per Ciesse Piumini. Fondato nel 1976, Ciesse ha<br />

vissuto la sua età dell’oro negli anni ’80 e ’90 con i suoi piumini colorati e realizzati con<br />

materiali allora all’avanguardia come <strong>il</strong> Goretex. Poi <strong>il</strong> declino e, dopo una lunga serie<br />

di cambi di proprietà, <strong>il</strong> passaggio nel 2010 a Frem<strong>il</strong> International Spa, già titolare del<br />

brand di abbigliamento da sci West Scout. Flavio M<strong>il</strong>ani, presidente di Frem<strong>il</strong>, spiega a<br />

Pambiancoweek come la società di Roma intende ora r<strong>il</strong>anciare lo storico brand.<br />

Flavio M<strong>il</strong>ani<br />

Cosa ha spinto Frem<strong>il</strong> ad acquisire <strong>il</strong> marchio Ciesse<br />

Piumini?<br />

Dopo <strong>il</strong> lancio di West Scout e una volta ben strutturata<br />

l’azienda, in Frem<strong>il</strong> c’era lo spazio per un brand ad esso<br />

complementare. Quando ci è stato proposto Ciesse Piumini<br />

abbiamo capito subito che era <strong>il</strong> marchio ideale per noi, per<br />

due motivi: da una parte <strong>il</strong> grande valore del brand, a cui è<br />

abbinato un DNA di forte contenuto tecnologico e di innovazione,<br />

dall’altra, la bassa sovrapposizione con West Scout.<br />

Qual è secondo lei <strong>il</strong> DNA di Ciesse?<br />

Ciesse Piumini nella sua storia è sempre stato vissuto come<br />

<strong>il</strong> brand dell’avventura, anzi, in un certo senso in Italia ha<br />

creato <strong>il</strong> concetto di outdoor. Non a caso, in una delle prime<br />

78 PAMBIANCOWEEK 11 gennaio 2011


INTERVISTA<br />

Quale sarà la strategia distributiva?<br />

Abbiamo già selezionato una rete di agenti di eccellenza in<br />

Italia, che posizionerà quindi <strong>il</strong> prodotto in punti vendita di<br />

alto livello e che abbiano un fondamentale requisito: saper<br />

valorizzare <strong>il</strong> marchio e trasmettere lo spirito di avventura<br />

insito nella sua identità. Saranno sia multimarca sportivi<br />

dove viene venduto un prodotto<br />

tecnico, che negozi più “generalisti”<br />

di sportswear di alta gamma.<br />

Lo sv<strong>il</strong>uppo avverrà inizialmente<br />

solo in Italia o guarderete anche<br />

oltre confine?<br />

Miriamo già da subito ad espanderci<br />

anche all’estero, dove abbiamo focalizzato<br />

la nostra attenzione su quattro<br />

Paesi: Russia, Norvegia Svizzera e<br />

Germania. Anche in questo caso distribuiremo<br />

<strong>il</strong> brand in selezionati punti vendita<br />

multimarca.<br />

immagini pubblicitarie c’erano due ragazzi su una moto<br />

che trasportavano un sacco a pelo di Ciesse Piumini e <strong>il</strong><br />

pay-off recitava “Viva la libertà”. E come dimenticare poi <strong>il</strong><br />

programma tv degli anni ’80 Jonathan – Dimensione avventura,<br />

in cui <strong>il</strong> conduttore Ambrogio Fogar aveva scelto Ciesse<br />

come sponsor? “Ciesse piumini è con te nell’avventura”, era<br />

questo lo slogan, che sottolineava la vocazione dell’azienda.<br />

Oggi, per r<strong>il</strong>anciare <strong>il</strong> brand, vogliamo ripartire da questi<br />

valori, aggiungendo però un contenuto tecnologico moderno<br />

e anche un tocco fashion.<br />

Date queste premesse, quale posizionamento intende dare a<br />

Ciesse Piumini rispetto a West Scout?<br />

West Scout offre un prodotto orientato allo sport sci, mentre<br />

Ciesse Piumini ha una storia diversa. Il piumino Ciesse può<br />

servire sia per la montagna, l’alpinismo o altri sport estremi<br />

che per affrontare un altro tipo di avventura, quella urbana,<br />

per coprirci dal freddo in città. Sul mercato, poi, <strong>il</strong> posizionamento<br />

di Ciesse sarà tra <strong>il</strong> medio-alto e l’alto, mentre quello<br />

di West Scout è più di livello medio.<br />

Nel febbraio dello scorso anno, in occasione dell’acquisizione<br />

del marchio, si è parlato di una possib<strong>il</strong>e quotazione in<br />

Borsa. C’è ancora questa ipotesi?<br />

C’è ancora, e diverrà realtà a breve. Mi spiego meglio: a<br />

febbraio 2010, abbiamo acquisito <strong>il</strong> brand Ciesse dal fondo<br />

GEM, che ce l’ha dato licenza fino a fine novembre. Il 15<br />

dicembre c’è poi stato <strong>il</strong> conferimento del brand all’interno<br />

della Frem<strong>il</strong> Holding Spa. Quest’ultima possiede la proprietà<br />

sia di Frem<strong>il</strong> International che della Tianjin West Scout<br />

Limited, la nostra azienda di produzione in Cina. Entro <strong>il</strong><br />

prossimo 30 marzo, quindi, Frem<strong>il</strong> Holding Spa verrà quotata<br />

all’Entry Standard di Francoforte. Aggiungo che <strong>il</strong> fondo<br />

GEM ha messo a disposizione di Frem<strong>il</strong> Holding anche una<br />

equity credit line di 10 m<strong>il</strong>ioni di euro per lo sv<strong>il</strong>uppo dei<br />

propri obiettivi.<br />

Un’ultima curiosità: avete in programma un ulteriore shopping?<br />

È probab<strong>il</strong>e. Per ora, abbiamo iniziato a guardarci intorno<br />

selezionando brand del nostro mondo di riferimento.<br />

La collezione numero zero di Ciesse Piumini dopo <strong>il</strong> passaggio<br />

a Frem<strong>il</strong> viene presentata all’interno di Pitti Uomo.<br />

Cosa si aspetta da questa partecipazione?<br />

Credo che Pitti Immagine Uomo sia la vetrina giusta per far<br />

rientrare Ciesse Piumini dalla porta principale del trade. Si<br />

tratta di un marchio solido ed affascinante, con un heritage<br />

forte alle spalle e che già esponeva in passato a Firenze.<br />

11 gennaio 2011 PAMBIANCOWEEK 79


LA STAGIONE DELL’UPPER CASUAL<br />

PREVIEW / PITTI IMMAGINE UOMO<br />

di Rocco Mannella<br />

Giocano la carta della disinvolta eleganza le proposte di punta degli espositori del salone fiorentino che per l’autunno/inverno<br />

2011/2012 definiscono un guardaroba r<strong>il</strong>assato, trasversale e performante.<br />

Allegri<br />

Gazzarrini<br />

Bagutta<br />

David & Scotti<br />

Reebok<br />

La Martina<br />

Musto Sundek Dockers<br />

Massimo Rebecchi<br />

Bandite le iperboli del “super formale” e le esasperazioni dell’urbanwear di matrice “street”, si fa strada un guardaroba sciolto ed eclet-<br />

co che si presta ad abbinamen intercambiab<strong>il</strong>i e a combinazioni libere nel segno della nonchalance. La stagione pred<strong>il</strong>ige le linee<br />

pulite di gusto transeasonal, le s<strong>il</strong>houee che esaltano <strong>il</strong> corpo senza troppo enfazzarlo, i volumi compa, i pesi leggeri, i tessu dal<br />

tocco morbido e dall’ingannevole immagine ruvida, le nture in capo dalle sofiscate imperfezioni, le cromie naturali dall’immagine rassicurante.<br />

Si segnalano la moderna rivisitazione del classico blazer sei booni, <strong>il</strong> confortevole appeal delle nuove giacche destruurate,<br />

la grinta dei bomber e dei piumini di ispirazione Eighes, l’avventuroso tocco high-tech di caban marinari e la rusca grinta di field racket<br />

e giubbini biker declina nei colori del soobosco.<br />

11 gennaio 2011 PAMBIANCOWEEK 81


PREVIEW / PITTI IMMAGINE UOMO<br />

Paoloni<br />

Rodrigo<br />

Manuel Ritz<br />

Eton<br />

NEW ALLURE<br />

Il blazer sei booni vive una nuova<br />

giovinezza e sceglie vesb<strong>il</strong>ità<br />

asciue e linee moderatamente<br />

avvitate che regalano slancio<br />

alla figura senza costringerla in<br />

innaturali costruzioni. L’immagine<br />

che ne deriva sdrammazza<br />

l’aplomb dello sle “execuve” e<br />

perpetua, anche nella definizione<br />

delle giacche monopeo,<br />

l’inesaurib<strong>il</strong>e lezione della<br />

sartoria italiana da cui recupera<br />

soprauo l’aenzione per i<br />

deagli discre che fanno la<br />

differenza.<br />

Rocco P.<br />

Tombolini<br />

82 PAMBIANCOWEEK 11 gennaio 2011


PREVIEW / PITTI IMMAGINE UOMO<br />

Henry Cotton’s<br />

Betwoin<br />

Lubiam<br />

Càrrel<br />

Angelo Nardelli<br />

Alexander<br />

LEISURE TOUCH<br />

Un’eleganza disinvolta e<br />

senza tempo che veicola<br />

messaggi di grande comfort e<br />

scioltezza araverso l’auale<br />

reinterpretazione della giacca<br />

destruurata con i revers soli,<br />

l’abboonatura alta e le spalle<br />

leggermente arrotondate da<br />

indossare nelle occasioni meno<br />

formali. La stagione porta in<br />

primo piano tessu dal tocco<br />

morbido (come <strong>il</strong> jersey effeo<br />

infeltrito) e parcolari mutua<br />

dal casual chic (come le toppe<br />

scamosciate e le fodere fantasia).<br />

11 gennaio 2011 PAMBIANCOWEEK 83


PREVIEW / PITTI IMMAGINE UOMO<br />

Fred Mello<br />

Bomboogie<br />

Add<br />

Cby<br />

URBAN RHYTHM<br />

Caldi, versali, traspiran e<br />

ultracompa: così appaiono<br />

i bomber, i piumini e tecnocaban<br />

di tendenza del prossimo<br />

autunno/inverno. L’ispirazione<br />

parte dallo skiwear degli anni<br />

Oanta che, messa al bando<br />

ogni inule nostalgia, interpreta<br />

in maniera assolutamente<br />

contemporanea <strong>il</strong> desiderio<br />

di protezione e di elevate<br />

performance. I volumi sono<br />

morbidi, le imboture in ovaa<br />

e piuma d’oca e i traamen<br />

applica impermeab<strong>il</strong>i e<br />

anvento.<br />

Blauer<br />

Lotto<br />

84 PAMBIANCOWEEK 11 gennaio 2011


PREVIEW / PITTI IMMAGINE UOMO<br />

Harmont & Blaine<br />

Del Siena<br />

Peter Brown<br />

Brunello Cucinelli<br />

CLEAN SPIRIT<br />

Dr<strong>il</strong>l, fustagni, tele compae,<br />

cotoni bau dalla mano calda,<br />

lane coe e flanelle cardate<br />

dall’ingannevole ruvidezza:<br />

sono i tessu-vedee che<br />

rieditano gli intramontab<strong>il</strong>i must<br />

della tradizione anglo-biellese,<br />

per conferire nuova verve a<br />

montgomery perbenis, giubbinicocoon,<br />

pantaloni comodi e pull<br />

minimalis di vaga ispirazione<br />

Sixes. Prevalgono gli effe<br />

mélange, le nture in capo, i<br />

beige freddi e i grigi declina nelle<br />

sfumature delle pietre.<br />

Seventy<br />

Crocs<br />

86 PAMBIANCOWEEK 11 gennaio 2011


www.esprit.com<br />

per diventare nostro partner<br />

in franchising scrivi a<br />

info.esprititaly@esprit.com


PREVIEW / PITTI IMMAGINE UOMO<br />

Marina Yachting<br />

Valstar<br />

U.S. Polo Assn.<br />

18CRR81 Cerruti 1881<br />

NORTH SEA<br />

Skipper e “lupi di mare” sono gli<br />

ideali numi tutelari di un’offerta<br />

desnata agli esmatori del navy<br />

style. L’aenzione degli specialis<br />

del seore si è soprauo<br />

concentrata sull’uso di materiali<br />

ingualcib<strong>il</strong>i e super resisten<br />

(come <strong>il</strong> “sa<strong>il</strong>or picot” e <strong>il</strong> nylon<br />

ad alta densità), sulla scelta di<br />

studia accessori evocavi (come<br />

gli alamari in corda e le coulisse a<br />

nodo scorsoio) e sulla definizione<br />

di una palee cromaca che<br />

declina i pici toni dei mari del<br />

Nord.<br />

Manas<br />

Moorer<br />

88 PAMBIANCOWEEK 11 gennaio 2011


PREVIEW / PITTI IMMAGINE UOMO<br />

Crust<br />

North Sa<strong>il</strong>s<br />

Alfie Bobò<br />

Fred Perry<br />

COUNTRY TRIP<br />

Spirito sporvo e anima<br />

sofiscata per field jacket,<br />

giubbini biker, piumini e parka<br />

super light che mixano spun<br />

m<strong>il</strong>itari e atmosfere vagamente<br />

rusche, epurandoli da<br />

connotazioni troppo scontate<br />

e didascaliche che evocano<br />

l’inossidab<strong>il</strong>e fascino della vita<br />

“on the road”. Prevalgono le<br />

superfici oleate, i traamen<br />

“used”, i lavaggi imperfe e<br />

i colori presi in presto dal<br />

soobosco con i verdi (oliva,<br />

salvia e muschio) e i marroni<br />

polverosi in pole posion.<br />

Alviero Martini 1° Classe<br />

Hummel<br />

90 PAMBIANCOWEEK 11 gennaio 2011


OPERAZIONI M&A<br />

J.CREW PASSA A TPG CAPITAL E LEONARD GREEN & PARTNERS<br />

La catena americana J.Crew Group<br />

Inc. sarà acquisita dai fondi di private<br />

equity TPG Capital e Leonard Green<br />

& Partners. Secondo i termini dell’acquisizione,<br />

gli azionisti riceveranno<br />

43,50 dollari per azione in cash, per<br />

un totale di 3 m<strong>il</strong>iardi di dollari, prezzo<br />

pari a un premio del 29% rispetto<br />

alla media dei prezzi di chiusura di<br />

J.Crew del mese scorso in Borsa. In<br />

assenza di un’offerta concorrente a<br />

prezzi superiori prima del prossimo<br />

15 gennaio, l’operazione si chiuderà<br />

nella prima metà dell’anno fiscale<br />

2011. “Sono lieto di annunciare questo<br />

accordo in quanto fornisce un valore<br />

aggiunto per i nostri azionisti. Inoltre, è<br />

una chiara approvazione di J. Crew, del<br />

duro lavoro e dell’impegno di ognuno<br />

dei nostri soci. Come ho sempre detto,<br />

noi pensiamo a lungo termine e facciamo<br />

<strong>il</strong> nostro lavoro giorno dopo giorno<br />

in modo da poter fornire i migliori<br />

prodotti possib<strong>il</strong>i ai nostri clienti”, ha<br />

detto M<strong>il</strong>lard Drexler, presidente e<br />

CEO di J. Crew. “Sono entusiasta di<br />

poter collaborare con TPG Capital e<br />

Leonard Green & Partners in questa<br />

operazione e insieme al nostro team<br />

interno, compreso <strong>il</strong> nostro presidente<br />

Jenna Lyons, continueremo a lavorare<br />

per garantire continuità e futuro “, ha<br />

concluso <strong>il</strong> manager.<br />

OXFORD APPAREL PARLERÀ<br />

CINESE<br />

La multinazionale di Hong Kong<br />

Li & Fung Limited ha annunciato<br />

l’acquisizione di Oxford Apparel,<br />

dal gruppo Oxford Industries,<br />

Inc. Il prezzo dell’operazione, che<br />

dovrebbe chiudersi entro poche<br />

settimane, si aggira intorno ai 120<br />

m<strong>il</strong>ioni di dollari.<br />

Oxford Apparel che produce<br />

marchi propri e in licenza è<br />

specializzato in outerwear,<br />

jeanswear e swimwear. Il gruppo<br />

inoltre ha anche annunciato <strong>il</strong><br />

lancio delle nuove collezioni di<br />

Jennifer Lopez e Marc Anthony,<br />

che saranno disponib<strong>il</strong>i nei negozi<br />

Kohl’s e che presenteranno in<br />

un primo momento proposte di<br />

abbigliamento e accessori uomo e<br />

donna, per poi in futuro allargarsi<br />

a prodotti per la casa.<br />

PAI PARTNERS RILEVA HUNKEMÖLLER DA MAXEDA<br />

Ph<strong>il</strong>ip Mountford<br />

Il gruppo olandese di moda Maxeda<br />

Reta<strong>il</strong> Group B.V. ha annunciato un<br />

accordo di cessione della catena di lingerie<br />

Hunkemöller a PAI Partners, <strong>il</strong><br />

fondo di private equity che di recente<br />

ha messo in vendita la maggioranza<br />

di Gruppo Coin e che ha chiuso un<br />

accordo con Stefanel per r<strong>il</strong>evare <strong>il</strong><br />

50% della rete aeroportuale Nuance.<br />

L’accordo con Pai dovrebbe essere<br />

perfezionato entro i primi mesi del<br />

2011. Hunkemöller conta su una<br />

rete di distribuzione internazionale di<br />

circa 500 negozi, distribuiti soprattutto<br />

in Benelux, è rivenditore leader in<br />

Germania e sta sv<strong>il</strong>uppando una rete<br />

di store in franchising.<br />

“Hunkemöller è cresciuta di anno<br />

in anno negli ultimi 10 anni ed ora<br />

è pronta ad accelerare ulteriormente<br />

nello sv<strong>il</strong>uppo. PAI appoggia e sostiene<br />

i nostri progetti e crede fortemente<br />

nella nostra strategia e nella capacità<br />

del nostro team di realizzare gli obiettivi<br />

a lungo termine”, ha detto Ph<strong>il</strong>ip<br />

Mountford, CEO di Hunkemöller:<br />

“Hunkemöller ha tenuto anche nell’attuale<br />

situazione economica ed è ben<br />

strutturata per una futura crescita. Con<br />

l’esperienza di PAI siamo sicuri che<br />

continueremo a sv<strong>il</strong>uppare la nostra<br />

immagine, <strong>il</strong> prodotto e penetrazione<br />

nei mercati “, ha concluso <strong>il</strong> manager.<br />

COTY FA SHOPPING NELLO SKINCARE<br />

Coty Inc. ha annunciato l’acquisizione<br />

di Ph<strong>il</strong>osophy dal fondo Carlyle.<br />

L’acquisizione del brand di skincare<br />

permetterà a Coty di espandere ulteriormente<br />

la propria divisione Coty<br />

Prestige, che gestirà Ph<strong>il</strong>osophy, brand<br />

di bellezza specializzato nella cura<br />

della pelle, che chiuderà <strong>il</strong> 2010 con<br />

un fatturato di 200 m<strong>il</strong>ioni di dollari.<br />

“Questa acquisizione permetterà a<br />

Coty di rafforzare la propria presenza<br />

nella categoria dei prodotti per la<br />

cura della pelle, che è uno dei nostri<br />

obiettivi strategici fondamentali”, ha<br />

affermato Bernd Beetz, CEO di Coty<br />

Inc. Secondo quanto riferito anche da<br />

Michele Scannavini, presidente della<br />

divisione Coty Prestige, “<strong>il</strong> marchio ha<br />

ancora un significativo potenziale di<br />

crescita negli Stati Uniti e delle incredib<strong>il</strong>i<br />

opportunità nei mercati internazionali”.<br />

Michele Scannavini<br />

11 gennaio 2011 PAMBIANCOWEEK 93


OPERAZIONI M&A<br />

A VHERNIER GLI ARGENTI DI DE VECCHI<br />

Vhernier acquisisce <strong>il</strong> 90% di De<br />

Vecchi, storica argenteria m<strong>il</strong>anese.<br />

“Desideriamo dare nuovo impulso a<br />

un marchio – spiega Carlo Traglio, presidente<br />

dell’azienda orafa di Valenza<br />

– le cui creazioni sono state esposte<br />

o acquistate da musei del calibro del<br />

Victoria and Albert di Londra e <strong>il</strong><br />

MOMA di New York, e con una solida<br />

tradizione alle spalle”.<br />

Tradizione che sarà portata avanti da<br />

Matteo Devecchi, nipote del fondatore<br />

Piero, <strong>il</strong> quale resterà in azienda con<br />

<strong>il</strong> 10% e con <strong>il</strong> ruolo di presidente.<br />

Devecchi affiancherà inoltre Traglio e<br />

Angela Camurati nella direzione artistica<br />

del marchio. Il r<strong>il</strong>ancio parte dalla<br />

H&M CONQUISTA LA TOTALITÀ DI FABRIC SCANDINAVIEN<br />

riedizione in tiratura limitata di alcuni<br />

oggetti storici come la lampada Honia<br />

del 1970 e <strong>il</strong> candelabro T8 Pop e dalla<br />

nuova collezione. Questa sarà presentata<br />

a M<strong>il</strong>ano al prossimo Salone del<br />

Mob<strong>il</strong>e, nell’apr<strong>il</strong>e 2011.<br />

H&M ha assunto <strong>il</strong> controllo totale di<br />

FaBric Scandinavien AB, che gestisce<br />

le catene di negozi Weekday e Monki<br />

così come <strong>il</strong> brand Cheap Monday,<br />

acquisendo <strong>il</strong> restante 40% delle azioni<br />

dell’azienda scandinava.<br />

L’operazione fa seguito a quella della<br />

primavera del 2008 quando H&M<br />

aveva acquisito <strong>il</strong> primo 60% delle<br />

azioni.<br />

Dopo l’acquisizione nel 2008, H&M<br />

ha ampliato <strong>il</strong> numero dei negozi<br />

Weekday e Monki che sono passati<br />

da 20 a 66 dislocati in 7 Paesi, e per<br />

<strong>il</strong> futuro ha grande fiducia nell’espansione<br />

e nello sv<strong>il</strong>uppo delle catene<br />

e nel marchio Cheap Monday. Con<br />

l’operazione firmata nei giorni scorsi,<br />

che prevede quindi <strong>il</strong> controllo del<br />

100% dell’azienda scandinava, FaBric<br />

Scandinavien AB sarà integrato completamente<br />

nel gruppo H&M, ma i<br />

marchi continueranno ad essere gestiti<br />

separatamente.<br />

L’investimento complessivo di H&M<br />

per l’acquisizione è stato di 59 m<strong>il</strong>ioni<br />

di euro. La società è stata venduta<br />

dai suoi fondatori Adam Friberg, Lars<br />

Karlsson, Örjan Andersson e Linda<br />

Friberg.<br />

CSP INTERNATIONAL<br />

ACQUISISCE WELL<br />

CSP International fa shopping<br />

in Francia. Con l’obiettivo di<br />

estendere la propria presenza nel<br />

mercato europeo, <strong>il</strong> gruppo che<br />

produce calze, collant, costumi da<br />

bagno, intimo a marchio Lepel,<br />

Oroblù, Liberti, Sanpellegrino e<br />

Le Bourget e che distribuisce sul<br />

mercato italiano le calze sportive<br />

di Puma, ha acquisito <strong>il</strong> 100% del<br />

Gruppo Well per 16 m<strong>il</strong>ioni di<br />

euro.<br />

“La realizzazione di questa<br />

acquisizione permette a CSP di<br />

rafforzare in modo determinante<br />

la propria presenza su un mercato<br />

di grandi dimensioni come quello<br />

francese, nell’ambito di un settore<br />

merceologico, la calzetteria, in cui<br />

CSP potrà sfruttare forti sinergie”,<br />

ha detto Francesco Bertoni,<br />

Presidente del Gruppo CSP. La<br />

società Well, fondata nel 1927,<br />

occupa oggi la seconda posizione<br />

nel mercato francese della<br />

calzetteria femmin<strong>il</strong>e e con una<br />

media di 25 m<strong>il</strong>ioni di paia di calze<br />

vendute ha una quota di mercato<br />

prossima al 20%. La calzetteria<br />

rappresenta l’80% dei ricavi,<br />

mentre <strong>il</strong> restante 20% è realizzato<br />

con la vendita di corsetteria<br />

commercializzata in gran parte a<br />

marchio Well e con <strong>il</strong> marchio in<br />

licenza Elite.<br />

A LVMH IL 100% DE LA SAMARITAINE<br />

Il colosso francese Lvmh ha acquisito<br />

dalla Fondation Cognacq-Ivy <strong>il</strong> rimanente<br />

40,1% della Société Samaritaine,<br />

realtà cui fanno capo i grandi magazzini<br />

parigini La Samaritaine, attualmente<br />

chiusi per lavori. Il department store,<br />

fondato nel 1870, era stato acquisito<br />

per <strong>il</strong> 59,9% da Lvmh nel gennaio<br />

2001.<br />

Recentemente Jean-Jacques Guiony,<br />

CFO del gruppo del lusso, era stato<br />

nominato presidente del grande<br />

magazzino, al centro di un importante<br />

progetto di restyling. Il palazzo de La<br />

Samaritaine, a pochi passi dal Louvre<br />

e da Notre Dame, ha un valore stimato<br />

intorno ai 315 m<strong>il</strong>ioni di euro e sarà<br />

trasformato in un complesso con un<br />

hotel, negozi di alta gamma, uffici e<br />

una parte di appartamenti di ed<strong>il</strong>izia<br />

sociale. Il permesso di costruire, ha<br />

precisato Lvmh in una nota, sarà depositato<br />

nel secondo trimestre del 2011,<br />

e <strong>il</strong> cantiere dovrebbe partire alla fine<br />

dello stesso anno, e concludersi entro<br />

<strong>il</strong> 2013.<br />

94 PAMBIANCOWEEK 11 gennaio 2011


GIRO POLTRONE<br />

BARNEYS, ARRIVA DANIELLA VITALE<br />

Daniella Vitale è stata nominata chief<br />

merchant ed executive vice-president<br />

di Barneys New York, con la responsab<strong>il</strong>ità<br />

del settore donna e del sito<br />

Barneys.com. La Vitale tornerà così<br />

al fianco di Mark Lee, CEO del reta<strong>il</strong>er,<br />

con cui aveva condiviso oltre 10<br />

anni di collaborazione in Gucci, dove è<br />

stata presidente dell’area Americas dal<br />

2006. Contestualmente è stato comunicato<br />

che Judy Collinson, executive<br />

vp e gmm del merchandising donna, e<br />

Julie G<strong>il</strong>hart, senior vp e fashion director<br />

donna, hanno lasciato l’azienda.<br />

Resta quindi aperta la posizione di<br />

fashion director delle linee femmin<strong>il</strong>i.<br />

Daniella Vitale<br />

JILLIAN SINEL NUOVO PRESIDENTE DI ZAC POSEN<br />

J<strong>il</strong>lian Sinel è stata nominata presidente<br />

di del brand a stelle e strisce Zac<br />

Posen.<br />

Sinel sarà responsab<strong>il</strong>e della supervisione<br />

di tutti gli aspetti del business<br />

di Posen, che comprende sia l’omonimo<br />

brand che <strong>il</strong> marchio Z Spoke.<br />

Riporterà a Susan Davidson, CEO di<br />

Zac Posen e Scoop NYC, entrambi di<br />

proprietà di Ron Burkle di Yucaipa<br />

Cos. L’assunzione della Sinel, ex direttore<br />

operativo di Carolina Herrera e<br />

Christian Dior USA, è l’ultimo di una<br />

serie di cambiamenti all’interno del<br />

brand.<br />

Nel mese di ottobre, Susan Posen, la<br />

madre di Zac Posen e socio in affari<br />

di lunga data, si è fatta da parte per<br />

perseguire altri interessi. Il suo cambiamento<br />

di mansioni segue la nomina di<br />

Susan Davidson come CEO di Posen<br />

nel mese di settembre.<br />

ALEXANDER WANG ARRUOLA RODRIGO BAZAN<br />

Alexander Wang ha nominato <strong>il</strong> suo<br />

primo presidente dal lancio del marchio<br />

nel 2005. Rodrigo Bazan entra<br />

così a far parte del “team Wang”<br />

dopo un’esperienza da Marc Jacobs<br />

International LLC, dove è stato general<br />

manager per Europa, Medio Oriente<br />

e India. Prima ancora ha ricoperto<br />

la carica di CFO e successivamente<br />

di direttore generale di Alexander<br />

McQueen all’interno del Gucci Group.<br />

“A questo punto, abbiamo raggiunto<br />

un livello di crescita tale da rendere<br />

necessaria una figura di leadership<br />

che ci guidi attraverso questa nuova<br />

fase”, ha detto Wang a WWD. Bazan<br />

si trasferirà da Parigi allo studio newyorkese<br />

di Wang per sovrintendere al<br />

merchandising, al marketing e alle vendite.<br />

Gli st<strong>il</strong>isti Dennis e Aimie Wang,<br />

manterranno i loro titoli di CPO e<br />

CEO. Il suo successore da Marc Jacobs<br />

sarà Santiago Cuchy, che proviene da<br />

Tommy H<strong>il</strong>figer.<br />

Giorgiana Ravizza<br />

ISSEY MIYAKE, GIORGIANA RAVIZZA ALLE PR ITALIA<br />

Giorgiana Ravizza è stata nominata a<br />

capo delle relazioni pubbliche di Issey<br />

Miyake per <strong>il</strong> mercato italiano.<br />

La manager trentottenne, che ha iniziato<br />

la sua carriera lavorativa nei primi<br />

anni ’90 come organizzatrice di eventi<br />

presso la Gianfranco Ferrè, prima<br />

di approdare alla Maison (nata negli<br />

anni ‘70 e che prende <strong>il</strong> nome dal suo<br />

fondatore, l’eclettico st<strong>il</strong>ista nipponico<br />

Issey Miyake) è stata partner dell’agenzia<br />

di comunicazione Soncini.<br />

ALBERTO PACCANELLI ALLA GUIDA DI EURATEX<br />

Alberto Paccanelli, consigliere incaricato<br />

per le politiche industriali di<br />

Sistema Moda Italia, è stato nominato<br />

all’unanimità, per <strong>il</strong> biennio 2011-<br />

2012 presidente di Euratex, l’associazione<br />

rappresentativa degli imprenditori<br />

europei del tess<strong>il</strong>e-abbigliamentomoda.<br />

Paccanelli, 50 anni, comproprietario<br />

della Tessitura Martinelli Ginetto di<br />

Bergamo, azienda specializzata nella<br />

produzione di biancheria e di prodotti<br />

per la casa di fascia alta, è anche<br />

membro del Direttivo dell’Unione<br />

Industriali di Bergamo.<br />

Alberto Paccanelli<br />

96 PAMBIANCOWEEK 11 gennaio 2011


UPCOMING BRANDS<br />

di Carlotta Careccia<br />

Les fleurs du mode<br />

Sono le idee che salveranno <strong>il</strong> mondo e i quaro brand che qui vi presenamo hanno fao di questa frase un mantra.<br />

T-shirt, pantaloni, scarpe e abbigliamento na dalla voglia di freschezza, di ironia e dalla volontà di infrangere le<br />

barriere del già visto e del banale. Anche <strong>il</strong> modo di comunicare è differente: tramite passaparola, blog o even ques<br />

quaro marchi si sono fa strada infrangendo i soli canoni, e imponendone di nuovi.<br />

HAPPINESS IS A 10 $ TEE<br />

“Created from the need of Happiness” e dalla voglia di non<br />

uscire infasdi da uno store perché si è speso troppo. È<br />

questo lo slogan che svela la f<strong>il</strong>osofia alla base di Happiness<br />

is a 10$ tee, marchio di T-shirt ideato dalla mente creava di<br />

Michael Scarpellini, italiano naturalizzato americano che vive<br />

e lavora a cavallo fra l’Italia e Los Angeles. Forte dell’azienda<br />

paterna alle spalle, la Serigrafica Patyuma di Rimini che<br />

fra le altre cose ha realizzato capi per American Apparel ed<br />

Hanes, Scarpellini ha leeralmente fao “<strong>il</strong> boo” nel giro di<br />

tre anni. Le T-shirt di Happiness sono infa entrate in tu i<br />

top store a livello mondiale e piacciono perché, oltre al costo<br />

relavamente cheap, rivisitano in chiave ironica icone di sle<br />

come Chanel, argomen di aualità e luoghi comuni. Fra i<br />

pun di forza del brand c’è sicuramente la comunicazione,<br />

faa per passaparola, Facebook, Twier e soprauo<br />

tramite <strong>il</strong> blog che si trova sul sito. Marchio che si può definire<br />

interavo, Happiness conta una tale schiera di sostenitori<br />

che mol dei sogge stampa sulle T-shirt arrivano dai<br />

suggerimen dei fan che scrivono sul blog del marchio. Le<br />

T-shirt sono prodoe e distribuite per l’Italia dalla stessa<br />

Serigrafica Patyuma.<br />

php.grupporena.it/10dollartee/default.php<br />

Michael Scarpellini e sua moglie Eiman Hamza<br />

Co.Co.Co Chanel soo l’immagine di un gallo, Sandokan che sguaina la spada o Jimmy Choof Choof sono solo alcuni dei sogge<br />

stampa sulle T-shirt. A Happiness piace giocare con significa e simbologie e proprio per questo, nel 2008, Michael Scarpellini ha<br />

dato vita a Mycloset, concept store presente sia a M<strong>il</strong>ano che in altre cià d’Italia, in cui sono vendute le T-shirt ma anche <strong>il</strong> meglio<br />

degli upcoming brands in circolazione. “La T-shirt come la intendiamo noi è tornata come negli anni ’70, un foglio bianco su cui<br />

l’arsta o chiunque può scrivere”. Michael Scarpellini, classe 1984.<br />

98 PAMBIANCOWEEK 11 gennaio 2011


UPCOMING BRANDS<br />

BAND OF OUTSIDERS<br />

“We make clothes and other stuff like that”. È questo<br />

<strong>il</strong> claim che accoglie gli internau che sia avventurano<br />

nel mondo di Band of Outsiders. Fondato nel gennaio<br />

2004, <strong>il</strong> marchio è stato lanciato da Sco Sternberg,<br />

che ne è la mente creava ed annovera nel suo team la<br />

stylist Tina Chai ed <strong>il</strong> set designer Jared Lawton. Il trio<br />

deve <strong>il</strong> suo nome all’omonimo f<strong>il</strong>m di Jean-Luc Godard,<br />

del quale riprende la propensione all’irregolarità e ad<br />

infrangere le regole. Esempio lampante di questo amore<br />

per la ribellione ne è <strong>il</strong> sito internet, una vera e propria<br />

piaaforma virtuale in cui <strong>il</strong> marchio ha inserito un blog<br />

di immagini che riprende lo sle di “The Sartorialist”, una<br />

sezione dedicata alle vendite online e molte altre chicche,<br />

tra cui una pagina dedicata agli aman dei cookies,<br />

intolata: “If you don’t like cookies, you might not have<br />

a soul”. Con sede a Los Angeles, la Band of Outsiders<br />

presenta le sue collezioni a New York ed è stata scelta da<br />

reta<strong>il</strong>er del calibro di 10 Corso Como e Antonia a M<strong>il</strong>ano,<br />

Harvey Nichols e Lane Crowford ad Hong Kong ed Opening<br />

Ceremony a New York, LA e Tokyo.<br />

www.bandofoutsiders.com<br />

A sinistra:<br />

www.bandofoutsiders.com<br />

Baseball Jacket.<br />

Ringer Tank.<br />

Tie.<br />

Polo Shirt.<br />

Needlepoint Belt.<br />

GQ, January 2011.<br />

Scott Sternberg<br />

Sullo sle boho-preppy,<br />

Sco Sternberg ha pensato<br />

Band of Outsiders per<br />

un uomo che usa linee<br />

skinny, maglioni oversize<br />

di lana lavorata e pap<strong>il</strong>lon<br />

su camicie serrate fino<br />

all’ulmo boone. Oltre alla<br />

prima linea ci sono anche<br />

Boy, pensata per una ragazza<br />

un po’ maschiaccio e Girl,<br />

dallo sle più femmin<strong>il</strong>e<br />

ma sempre con un tocco di<br />

eccentricità.<br />

Ph. Chris Moore<br />

D21<br />

Per andare lontano ci vogliono<br />

buone gambe... o pantaloni<br />

ada! La pensa così <strong>il</strong> marchio<br />

D21, nato dall’immagine<br />

del globe-troer di stampo<br />

Brit. Progeo ideato dal<br />

gruppo D&K Distribuon, sarà<br />

distribuito per la P/E 2011 e si<br />

focalizza sui pantaloni. La linea<br />

si compone di circa 50 pezzi,<br />

caraerizza dall’assenza<br />

totale di ribature a vista che<br />

lasciano una sola impuntura<br />

visib<strong>il</strong>e, in leggero sovratono,<br />

sulla tasca. Venduta in Italia<br />

da Alibi di Porto Maggiore<br />

(FE), punto vendita riferimento<br />

dell’Em<strong>il</strong>ia-Romagna,<br />

promee di farsi strada in<br />

tu i top store sul territorio<br />

nazionale.<br />

www.d21pants.it<br />

VOLTA<br />

Se mancava una scarpa<br />

moderna che unisse <strong>il</strong> mondo<br />

Strada<br />

sneaker al mondo casual,<br />

ci ha pensato Volta a meerla sul mercato. Il marchio fa capo a<br />

Twentyfourseven, neonata società m<strong>il</strong>anese fondata nel 2008 da<br />

quaro ragazzi vene, tu under 30. Così Mauro Simionato, Tommaso<br />

Bosco, Giacomo Piazza e Maeo Mendiola hanno unito le proprie<br />

diverse professionalità per dare vita ad un progeo imprenditoriale<br />

innovavo. Il brand ha iniziato realizzando calzature di taglio “mid “in<br />

collaborazione con Vibram e dopo <strong>il</strong> lancio della prima Volta, la Classic,<br />

questa unione si è ulteriormente rafforzata. Per questa edizione di Pi<br />

<strong>il</strong> marchio dei quaro Twentyfourseven presenterà la linea Strada, una<br />

scarpa tecnica ma di uso quodiano.<br />

www.voltafootwear.it<br />

cefvcefvvf<br />

Mauro Simionato, Tommaso Bosco, Giacomo Piazza e Matteo Mendiola<br />

11 gennaio 2011 PAMBIANCOWEEK 99


UPCOMING BRANDS<br />

BAND OF OUTSIDERS<br />

“We make clothes and other stuff like that”. È questo<br />

<strong>il</strong> claim che accoglie gli internau che sia avventurano<br />

nel mondo di Band of Outsiders. Fondato nel gennaio<br />

2004, <strong>il</strong> marchio è stato lanciato da Sco Sternberg,<br />

che ne è la mente creava ed annovera nel suo team la<br />

stylist Tina Chai ed <strong>il</strong> set designer Jared Lawton. Il trio<br />

deve <strong>il</strong> suo nome all’omonimo f<strong>il</strong>m di Jean-Luc Godard,<br />

del quale riprende la propensione all’irregolarità e ad<br />

infrangere le regole. Esempio lampante di questo amore<br />

per la ribellione ne è <strong>il</strong> sito internet, una vera e propria<br />

piaaforma virtuale in cui <strong>il</strong> marchio ha inserito un blog<br />

di immagini che riprende lo sle di “The Sartorialist”, una<br />

sezione dedicata alle vendite online e molte altre chicche,<br />

tra cui una pagina dedicata agli aman dei cookies,<br />

intolata: “If you don’t like cookies, you might not have<br />

a soul”. Con sede a Los Angeles, la Band of Outsiders<br />

presenta le sue collezioni a New York ed è stata scelta da<br />

reta<strong>il</strong>er del calibro di 10 Corso Como e Antonia a M<strong>il</strong>ano,<br />

Harvey Nichols e Lane Crowford ad Hong Kong ed Opening<br />

Ceremony a New York, LA e Tokyo.<br />

www.bandofoutsiders.com<br />

A sinistra:<br />

www.bandofoutsiders.com<br />

Baseball Jacket.<br />

Ringer Tank.<br />

Tie.<br />

Polo Shirt.<br />

Needlepoint Belt.<br />

GQ, January 2011.<br />

Scott Sternberg<br />

Sullo sle boho-preppy,<br />

Sco Sternberg ha pensato<br />

Band of Outsiders per<br />

un uomo che usa linee<br />

skinny, maglioni oversize<br />

di lana lavorata e pap<strong>il</strong>lon<br />

su camicie serrate fino<br />

all’ulmo boone. Oltre alla<br />

prima linea ci sono anche<br />

Boy, pensata per una ragazza<br />

un po’ maschiaccio e Girl,<br />

dallo sle più femmin<strong>il</strong>e<br />

ma sempre con un tocco di<br />

eccentricità.<br />

Ph. Chris Moore<br />

D21<br />

Per andare lontano ci vogliono<br />

buone gambe... o pantaloni<br />

ada! La pensa così <strong>il</strong> marchio<br />

D21, nato dall’immagine<br />

del globe-troer di stampo<br />

Brit. Progeo ideato dal<br />

gruppo D&K Distribuon, sarà<br />

distribuito per la P/E 2011 e si<br />

focalizza sui pantaloni. La linea<br />

si compone di circa 50 pezzi,<br />

caraerizza dall’assenza<br />

totale di ribature a vista che<br />

lasciano una sola impuntura<br />

visib<strong>il</strong>e, in leggero sovratono,<br />

sulla tasca. Venduta in Italia<br />

da Alibi di Porto Maggiore<br />

(FE), punto vendita riferimento<br />

dell’Em<strong>il</strong>ia-Romagna,<br />

promee di farsi strada in<br />

tu i top store sul territorio<br />

nazionale.<br />

www.d21pants.it<br />

VOLTA<br />

Se mancava una scarpa<br />

moderna che unisse <strong>il</strong> mondo<br />

Strada<br />

sneaker al mondo casual,<br />

ci ha pensato Volta a meerla sul mercato. Il marchio fa capo a<br />

Twentyfourseven, neonata società m<strong>il</strong>anese fondata nel 2008 da<br />

quaro ragazzi vene, tu under 30. Così Mauro Simionato, Tommaso<br />

Bosco, Giacomo Piazza e Maeo Mendiola hanno unito le proprie<br />

diverse professionalità per dare vita ad un progeo imprenditoriale<br />

innovavo. Il brand ha iniziato realizzando calzature di taglio “mid “in<br />

collaborazione con Vibram e dopo <strong>il</strong> lancio della prima Volta, la Classic,<br />

questa unione si è ulteriormente rafforzata. Per questa edizione di Pi<br />

<strong>il</strong> marchio dei quaro Twentyfourseven presenterà la linea Strada, una<br />

scarpa tecnica ma di uso quodiano.<br />

www.voltafootwear.it<br />

cefvcefvvf<br />

Mauro Simionato, Tommaso Bosco, Giacomo Piazza e Matteo Mendiola<br />

11 gennaio 2011 PAMBIANCOWEEK 99


APERTURE MONOMARCA<br />

HERMÈS SI TUFFA NELLA VILLE LUMIÈRE<br />

A Saint-Germain-des-Prés, al 17 di rue de Sévres, l’antica piscina<br />

Lutetia è diventata la sede del nuovo flagship store d’Hermès.<br />

Dopo 170 anni di fedeltà alla rive droite, la maison francese attraversa<br />

la Senna per l’apertura del 313° monomarca nel mondo, <strong>il</strong><br />

secondo, come metratura (2m<strong>il</strong>a m²) dopo quello di Faubourg<br />

Saint-Honoré sempre a Parigi. I due livelli della piscina ospitano le<br />

16 famiglie di prodotto d’Hermès suddivise in moda uomo/donna,<br />

equitazione, profumi, orologi e arte della casa. Quest’ultima, in<br />

particolare, ha visto la proposta arricchirsi di tessuti d’arredamento,<br />

carta da parati, tappeti e la nuova riedizione di mob<strong>il</strong>i in limited<br />

edition sv<strong>il</strong>uppata da Jean-Michel Frank. La nuova offerta, che per<br />

la prima volta debutta in uno store Hermés, copre più di un terzo<br />

della superficie totale ed è protetta da due grosse cabane di frassino<br />

intrecciato ideate dall’architetto Denis Montel. La terza cabane<br />

ospita, per le prossime settimane, la collezione dei 365 foulard ideati<br />

dall’artista francese Daniel Buren. La piscina, monumento storico<br />

dal 2005, vuole oltrepassare <strong>il</strong> concept della vendita aspirando<br />

a diventare un luogo di pausa dal caos cittadino. A questo scopo <strong>il</strong><br />

Plongeoir (trampolino), lo spazio un tempo dedicato ai tuffi, si è<br />

trasformato in un salone per degustare tè e cockta<strong>il</strong> in tutta tranqu<strong>il</strong>lità<br />

sfogliando uno dei libri in vendita nella libreria Actes Sud.<br />

Gli spazi del 1935 ospitano infine Baptiste Pitou: un’area di 55 m²<br />

in cui trovare tutto <strong>il</strong> savoir-faire della maison applicato ai fiori con<br />

servizio di consegna a domic<strong>il</strong>io. Come dicono a Parigi, “un véritable<br />

concept store du luxe”.<br />

REPLAY RINNOVA LO STORE PARIGINO<br />

DEBUTTA NEL CUORE DI MILANO PIACENZA CASHMERE<br />

Piacenza Cashmere apre a M<strong>il</strong>ano <strong>il</strong><br />

suo primo flagship store. Il negozio,<br />

che si trova in via Manzoni 25 si estende<br />

su una superficie di 100 m², disposti<br />

su due piani. Plus del monomarca è<br />

<strong>il</strong> piano superiore dove i clienti possono<br />

trovare anche un corner riservato al<br />

Il flagship store Replay di rue Etienne<br />

Marcel ha riaperto le porte con una<br />

veste completamente rinnovata. Gli<br />

interni dello store di circa 500 m², un<br />

ex negozio di ceramiche dei primi del<br />

novecento dal sapore inconfondib<strong>il</strong>mente<br />

parigino, sono stati rimessi in<br />

luce e integrati perfettamente con la<br />

nuova veste progettata dall’azienda. Il<br />

nuovo concept si propone di ricreare<br />

ambienti che rappresentino piacevoli<br />

soste mentali e fisiche nello spazio<br />

urbano. Il piano terra è invaso da alte<br />

colonne di piante e da veli d’acqua che<br />

scendono dal soffitto mentre l’accesso<br />

al piano inferiore passa attraverso un<br />

tunnel verde di piante rampicanti che<br />

ricorda alcune discese parigine della<br />

metropolitana disegnate da Guimard.<br />

Nel negozio sono presenti tutte le<br />

linee Replay.<br />

servizio su misura. L’ambiente propone<br />

uno st<strong>il</strong>e raffinato e lussuoso con pareti<br />

trattate con intonaci di arg<strong>il</strong>la colorata<br />

morbidi al tatto, boiserie laccate a pennello<br />

con smalti all’acqua, pavimenti a<br />

listoni in rovere invecchiato e appenderie<br />

in ferro battuto e cerato.<br />

DIESEL APRE A CATANIA IL PRIMO<br />

STORE SICILIANO<br />

Apre i battenti in Corso Italia a<br />

Catania <strong>il</strong> primo monomarca sic<strong>il</strong>iano<br />

di Diesel. Fedele al DNA del marchio,<br />

<strong>il</strong> negozio che si estende su una<br />

superficie di circa 152 m² su un unico<br />

piano, unisce tecnologia e vintage, ed è<br />

stato pensato anche per essere “vissuto”<br />

e diventare <strong>il</strong> contesto ideale dove<br />

assaporare e godere tutto <strong>il</strong> lifestyle<br />

Diesel. Come sempre, sul “denim-wall”<br />

si trovano esposti tutti i modelli di<br />

jeans declinati in lavaggi differenti. Per<br />

l’opening, avvenuto nei primi giorni<br />

di dicembre, <strong>il</strong> punto vendita è stato<br />

allestito prendendo come f<strong>il</strong> rouge <strong>il</strong><br />

tema creativo della collezione Diesel<br />

P/E 2011 ispirato al cinema.<br />

11 gennaio 2011 PAMBIANCOWEEK 101


ALBERTA FERRETTI<br />

ARMANI<br />

BALLANTYNE<br />

BLUMARINE<br />

BOTTEGA VENETA<br />

BRIONI<br />

BROOKS BROTHERS<br />

BULGARI<br />

BURBERRY<br />

COSTUME NATIONAL<br />

DAMIANI<br />

DOLCE & GABBANA<br />

ERMENEGILDO<br />

ZEGNA<br />

ESCADA<br />

ETRO<br />

Felicità<br />

eù<br />

raggiungere ancora<br />

più consumatori<br />

I Designer Outlet McArthurglen sono oggi la scelta priv<strong>il</strong>egiata<br />

delle più esclusive firme del lusso. 19 centri in tutta Europa,<br />

i migliori marchi della moda in una vetrina unica, meta ogni<br />

anno di 75 m<strong>il</strong>ioni di visitatori. All’orizzonte ulteriori opportunità<br />

di business per dare la possib<strong>il</strong>ità a nuovi brand di entrare a<br />

far parte del nostro esclusivo Portfolio.<br />

Per ulteriori informazioni su come McArthurGlen può aiutare <strong>il</strong><br />

tuo business contatta Victor Busser al +39 02 8883 6860 o<br />

v.busser@mcarthurglen.com www.mcarthurglengroup.com<br />

FENDI<br />

GUCCI<br />

HUGO BOSS<br />

JIL SANDER<br />

JOHN RICHMOND<br />

KENZO<br />

LA PERLA<br />

MARNI<br />

MISSONI<br />

MONCLER<br />

MULBERRY<br />

PAUL SMITH<br />

POLO<br />

RALPH LAUREN<br />

PRADA<br />

ROBERTO CAVALLI<br />

SERGIO ROSSI<br />

TAG HEUER<br />

TRUSSARDI<br />

VALENTINO<br />

VERSACE


RUCO LINE PARLA NAPOLETANO<br />

Le calzature made in Italy di Ruco<br />

Line sbarcano a Napoli in via dei<br />

M<strong>il</strong>le 27/29. La location, disegnata<br />

secondo <strong>il</strong> nuovo format inaugurato<br />

in via della Spiga a M<strong>il</strong>ano, si estende<br />

su una superficie di circa 60 m²<br />

e mescola spunti high tech e minimal<br />

chic. L’opening è stato organizzato<br />

in collaborazione con Carlo Maria e<br />

Massim<strong>il</strong>iano Coppola, patron delle<br />

boutique Maxi Ho da oltre trent’anni<br />

punto di riferimento per le griffe del<br />

lusso nel panorama partenopeo e partner<br />

di Rucoline. Con questo progetto<br />

Marco Santucci e Daniela Penchini,<br />

fondatori e titolari di Rucoline, intendono<br />

esprimere la f<strong>il</strong>osofia del marchio<br />

offrendo al pubblico un nuovo modo<br />

di vivere <strong>il</strong> loro mondo. “Dopo Napoli<br />

abbiamo in previsione nuove aperture<br />

sia in Italia che all’estero. Inaugureremo<br />

un secondo monomarca a M<strong>il</strong>ano, in<br />

Porta Ticinese e un secondo a Bologna<br />

nei Portici di via dell’Archiginnasio<br />

entro marzo 2011. All’estero 2 nuovi<br />

shop a Tokio, uno nell’area dello shopping<br />

di tendenza Daikanyama e l’altro<br />

nello storico distretto del business<br />

internazionale Kotto Dori”, ha spiegato<br />

Marco Santucci, presidente e CEO<br />

di Rucoline S.p.A.<br />

“Per noi <strong>il</strong> canale monomarca rappresenta<br />

ad oggi <strong>il</strong> 50% del fatturato<br />

che nel 2010 prevediamo di chiudere<br />

intorno ai 20 m<strong>il</strong>ioni di euro”, ha concluso<br />

Santucci.<br />

APERTURE MONOMARCA<br />

FREY WILLE, NUOVE VETRINE A<br />

LONDRA E NEW YORK<br />

Il gioielliere austriaco Frey W<strong>il</strong>le<br />

celebra <strong>il</strong> Natale e <strong>il</strong> suo 60°<br />

anniversario con <strong>il</strong> lancio di nuovi<br />

stand-alone stores in due città<br />

chiave del lusso mondiale. Il primo<br />

a Londra al numero 45 di Piccad<strong>il</strong>ly,<br />

in posizione strategica di fronte<br />

Fortnum and Mason e vicino alla<br />

Royal Academy of Arts. Il secondo<br />

a New York in Madison Avenue,<br />

centralissima via dello shopping della<br />

grande mela. Lo store di Londra, che<br />

si sv<strong>il</strong>uppa su 128 mª ha aperto a<br />

dicembre, mentre per quello di New<br />

York (269 mª) bisognerà attendere<br />

fino a febbraio 2011. Il nuovo<br />

layout del negozio di Piccad<strong>il</strong>ly<br />

è stato creato dal designer del<br />

marchio Simone Grünberger-W<strong>il</strong>le<br />

e dall’architetto giapponese Miyako<br />

Niarz. Quest’ultimo ha progettato<br />

anche <strong>il</strong> negozio londinese di Sloane<br />

Street, così come Cannes, Madrid,<br />

Vancouver e New York.<br />

BOUTIQUE ROMANA<br />

PER I GIOIELLI MATTIOLI<br />

Il gioielliere torinese Mattioli apre<br />

a Roma la sua prima boutique<br />

monomarca in via del Babuino 105. Lo<br />

spazio, accogliente e curato, si sv<strong>il</strong>uppa<br />

su una superficie di circa 45 m², ed è<br />

espressione del gusto di Licia Mattioli,<br />

imprenditrice e ideatrice del brand,<br />

che fa parte della storica azienda<br />

torinese Antica Ditta Marchisio.<br />

NEW OPENING PER ALBANO A ROMA<br />

Albano ha inaugurato un flagship store<br />

di 100 m² in Piazza di Spagna a Roma,<br />

<strong>il</strong> secondo negozio di proprietà dopo<br />

quello di Piazza dei Martiri a Napoli.<br />

“Il flagship store di Roma vuole essere,<br />

oltre che l’interpretazione di un<br />

successo, un luogo di eccellenza per<br />

vivere l’esperienza del mondo delle<br />

calzature Albano, grazie al design dello<br />

spazio che ha permesso di tradurre e<br />

trasmettere i valori dell’azienda.<br />

Abbiamo scelto una location di<br />

prestigio, certi che sarà un punto di<br />

riferimento importante sia per la<br />

nostra clientela italiana che per quella<br />

internazionale che cerca in Italia una<br />

calzatura che rappresenti lo st<strong>il</strong>e Made<br />

In Italy”, ha detto Sergio Albano, AD<br />

dell’azienda di calzature.<br />

11 gennaio 2011 PAMBIANCOWEEK 103


APERTURE MONOMARCA<br />

BURBERRY BRIT TROVA CASA<br />

A MILANO<br />

Dopo le boutique a Madison Avenue<br />

e Columbus Avenue a New York,<br />

Burberry ha aperto <strong>il</strong> primo negozio<br />

europeo ad insegna Burberry Brit (la<br />

linea più sportiva della griffe inglese)<br />

a M<strong>il</strong>ano. Situato in Corso Venezia 9,<br />

lo store si sv<strong>il</strong>uppa su una superficie<br />

di 250 m² e riflette un nuovo concept<br />

sv<strong>il</strong>uppato da Christopher Ba<strong>il</strong>ey,<br />

direttore creativo di Burberry, dove<br />

materiali e temi inglesi sono ut<strong>il</strong>izzati<br />

in modo contemporaneo e innovativo,<br />

mescolandosi con tecnologie digitali<br />

all’avanguardia, come i Led flat video<br />

wall che trasmettono contenuti del<br />

brand.<br />

RIVIVE A PARIGI L’HAUTE<br />

JOAILLERIE DI DIOR<br />

Ha riaperto i battenti dopo nove anni<br />

<strong>il</strong> negozio di alta gioielleria e orologeria<br />

di Christian Dior nella capitale<br />

francese, all’8 di place Vendôme.<br />

Lo spazio, di 125 m² su due livelli, è<br />

stato ristrutturato dall’architetto Peter<br />

Marino secondo <strong>il</strong> concept ut<strong>il</strong>izzato<br />

anche per la storica boutique di avenue<br />

Montaigne 30. Lo store riprende<br />

lo st<strong>il</strong>e francese del 18° secolo, con<br />

pavimenti in marmo nero cabochon<br />

e in parquet di quercia sui toni del<br />

grigio. Accanto ai preziosi della griffe<br />

trova spazio anche l’arte, cara a monsieur<br />

Dior. Tra le altre opere, anche<br />

due dipinti di Damien Hirst e Martin<br />

Kline.<br />

BLAUER APRE IN ALTA QUOTA A<br />

CORTINA<br />

Blauer festeggia i suoi primi 10 anni<br />

in Italia con un nuovo store a Cortina<br />

d’Ampezzo, nel cuore delle Dolomiti.<br />

Lo spazio, progettato dagli architetti<br />

Dacomo e Leonardi, occupa circa<br />

70 m² al 33/35 di via Cesare Battisti.<br />

Il legno è protagonista negli interni,<br />

accostato al ferro grigio. Il negozio<br />

presenta varie collezioni del marchio:<br />

Blauer adulto, Helmets, Blauer elements,<br />

una selezione dalla linea junior,<br />

più una limited edition di gioielli creata<br />

dall’orafo m<strong>il</strong>anese Gialloro.<br />

Il brand americano fa capo a FGF<br />

Industry, azienda veneta che produce<br />

e distribuisce anche C.P. Company e<br />

BPD e che stima per l’esercizio 2010<br />

un fatturato di 70 m<strong>il</strong>ioni di euro.<br />

FALCONERI APPRODA<br />

IN VIA DELLA SPIGA<br />

TRE NUOVE VETRINE ITALIANE PER CLARKS<br />

Falconeri ha inaugurato <strong>il</strong> primo<br />

punto vendita monomarca a M<strong>il</strong>ano,<br />

in Via della Spiga 1/3, zona strategica<br />

della capitale della moda. Il brand<br />

di abbigliamento specializzato nella<br />

maglieria di cachemire per l’uomo<br />

e la donna, che dal 2009 fa parte<br />

del Gruppo Calzedonia, apre così <strong>il</strong><br />

tredicesimo punto vendita sul territorio<br />

italiano. Uno spazio caldo ed elegante<br />

che si estende su circa 40 m² e si<br />

affaccia su tre vetrine.<br />

Clarks prosegue <strong>il</strong> suo piano di aperture<br />

italiane con tre nuovi Clarks<br />

Shop, che portano a 26 <strong>il</strong> totale dei<br />

monomarca nel nostro Paese.<br />

Dopo aver scelto i centri storici delle<br />

principali città italiane, nell’autunno<br />

2010 Clarks punta anche sui centri<br />

commerciali. Novità assoluta è<br />

<strong>il</strong> primo Clarks Shop in Campania,<br />

nel centro commerciale Campania, a<br />

Marcianise (CE).<br />

Lo store che si trova al primo piano<br />

è disposto su una superficie di vendita<br />

di 50 m², con due ampie vetrine.<br />

La seconda apertura è nella capitale,<br />

al primo piano della moderna e prestigiosa<br />

Galleria Commerciale Porta<br />

di Roma, mentre la terza si trova<br />

in provincia di M<strong>il</strong>ano nel centro Il<br />

Globo a Busnago.<br />

I tre nuovi Clarks Shop segnano un<br />

ulteriore passo nel piano strategico<br />

di Asak & Co., distributore esclusivo<br />

del marchio per l’Italia, che prevede<br />

tra le 3 e le 4 aperture all’anno nel<br />

corso dei prossimi cinque anni.<br />

104 PAMBIANCOWEEK 11 gennaio 2011


APERTURE MONOMARCA<br />

GAP RADDOPPIA A MILANO CON BANANA REPUBLIC<br />

Lo scorso 3 dicembre Banana Republic<br />

è sbarcato a M<strong>il</strong>ano, a pochi giorni di<br />

distanza dall’opening di Gap, altro<br />

brand del gruppo a stelle e strisce cui<br />

fanno capo anche Old Navy, Piperlime<br />

e Athleta. Lo store Banana Republic,<br />

marchio di “lusso accessib<strong>il</strong>e” da 2,5<br />

m<strong>il</strong>iardi di dollari con all’attivo un<br />

network reta<strong>il</strong> di circa 600 boutique,<br />

si trova al 24/28 di Corso Vittorio<br />

Emanuele II, proprio di fianco a Gap.<br />

La struttura del negozio di 1.600 m² è<br />

un mix di elementi moderni e tradizionali<br />

come <strong>il</strong> pavimento in marmo bianco<br />

e nero, le pareti rivestite con pannelli<br />

in noce, <strong>il</strong> lampadario di Charles<br />

Edwards che <strong>il</strong>lumina la scalinata centrale<br />

e foto in bianco e nero curate<br />

da Michael Hoppen. Nei due piani<br />

saranno in vendita le collezioni di prêtà-porter<br />

donna e uomo, di accessori<br />

(borse, calzature, gioielli e occhiali da<br />

sole), di prodotti per l’igiene personale<br />

e Monogram, collezione di capi iconici<br />

prodotti in quantità limitata.<br />

MARC JACOBS SCEGLIE TOKYO<br />

PER UN MEGA-FLAGSHIP<br />

Marc Jacobs apre a Tokyo un<br />

flagship store nella zona di Aoyama.<br />

Si tratta del primo negozio<br />

interamente costruito per <strong>il</strong> fashion<br />

brand e <strong>il</strong> progetto dell’edificio,<br />

rinominato Marc Jacobs Bu<strong>il</strong>ding<br />

e firmato dallo studio Stephan<br />

Jaklitsch, ha anche ricevuto l’<br />

Award of Excellence dall’ American<br />

Institute of Architects. L’elemento<br />

architettonico caratterizzante è la<br />

grande struttura a forma di lanterna<br />

giapponese sulla parte superiore<br />

dell’edificio. Il design dello store,<br />

di 2.800 m² su tre livelli, riprende<br />

infatti lo st<strong>il</strong>e architettonico e le<br />

tecniche di costruzione locali.<br />

VERSACE JEWELLERY DEBUTTA A PECHINO<br />

Dopo Roma e Dubai, Versace apre a<br />

Pechino <strong>il</strong> terzo negozio dedicato alle<br />

collezioni orologi e gioielli.<br />

Versace Jewellery nasce in collaborazione<br />

con Vertime, azienda svizzera<br />

controllata da Timex Group che<br />

produce e distribuisce i timepieces e<br />

i gioielli della griffe. Il negozio occupa<br />

80 m² all’interno del mall China<br />

Central Place.<br />

“Questo opening – commenta l’AD<br />

della maison Gian Giacomo Ferraris<br />

- rientra nei nostri piani strategici di<br />

sv<strong>il</strong>uppo in Cina, mercato in cui registriamo<br />

una crescita significativa.<br />

A fine 2010 saranno 67 le boutique<br />

Versace nell’area Greater China, fra<br />

quelle gestite direttamente e quelle<br />

gestite da business partner”.<br />

BENETTON APPRODA A FRANCOFORTE CON IL NUOVO CONCEPT<br />

Benetton ha inaugurato un nuovo store<br />

di 1.350 m² a Francoforte, all’interno<br />

del centro commerciale Ze<strong>il</strong>galerie,<br />

arteria dello shopping internazionale,<br />

con un nuovo design progettato da<br />

Piero Lissoni.<br />

Il piano terra espone le collezioni<br />

Benetton donna, <strong>il</strong> piano primo presenta<br />

Benetton donna e la collezione 0-12<br />

anni, <strong>il</strong> secondo piano la collezione<br />

Uomo e l’area Sisley Uomo e Donna.<br />

La collaborazione con Lissoni rientra<br />

nel quadro di “Opening Soon…”, un<br />

programma di investimenti nella rete<br />

distributiva per applicare nuove idee<br />

di architettura e design agli spazi di<br />

vendita in alcune città-simbolo della<br />

trasformazione del mondo: un vero<br />

itinerario internazionale dello st<strong>il</strong>e e<br />

della modernità, avviato a Istanbul nel<br />

2009 con <strong>il</strong> flagship store interamente<br />

progettato da Piero Lissoni, proseguito<br />

con altri negozi in edifici suggestivi<br />

di grandi città europee, da Londra a<br />

Parigi, a M<strong>il</strong>ano, interpretando di volta<br />

in volta le loro culture.<br />

106 PAMBIANCOWEEK 11 gennaio 2011


Dal 1972 <strong>il</strong> Gruppo Thermore è specializzato nella ricerca, nello sv<strong>il</strong>uppo e nella produzione<br />

di imbottiture termiche per abbigliamento. Con le tecnologie brevettate Thermore è<br />

possib<strong>il</strong>e personalizzare ogni collezione di capi imbottiti.<br />

Thermore ® è prodotto in Europa e Asia.<br />

www.thermore.com


COMUNICAZIONE & EVENTI<br />

ALEXANDER MCQUEEN<br />

VINCITORE POSTUMO DEI<br />

BRITISH FASHION AWARDS<br />

Alexander McQueen<br />

SLOWEAR E PHOTOLOGY PORTANO MANUEL ALVAREZ A MILANO<br />

In occasione del centenario della rivoluzione<br />

messicana Slowear e Photology<br />

presentano <strong>il</strong> lavoro di Manuel Alvarez<br />

Bravo, maestro della fotografia messicana<br />

del ventesimo secolo che con le<br />

sue immagini ha raccontato <strong>il</strong> Messico<br />

durante <strong>il</strong> passaggio da dittatoriale a<br />

post-zapatista. A M<strong>il</strong>ano, la mostra<br />

(fino al 28 gennaio) si sv<strong>il</strong>uppa tra la<br />

sede di Photology (in via Moscova)<br />

e lo store Officina Slowear (in via<br />

Solferino), creando una coerente continuità<br />

narrativa tra i due spazi che<br />

insieme riuniscono, attraverso una selezione<br />

di opere fotografiche originali,<br />

i lavori più rappresentativi di Alvarez<br />

Bravo. Attraverso i suoi scatti, l’autore,<br />

scomparso otto anni fa, ha narrato la<br />

rivoluzione messicana con una precisa<br />

coscienza storico-politica e con<br />

uno sguardo fotografico essenziale e<br />

moderno. Le immagini in mostra, realizzate<br />

tra gli anni ‘20 e gli anni ’70,<br />

provengono da gallerie e collezioni<br />

private americane ed europee.<br />

Già quattro volte vincitore del<br />

British Designer of the Year, Lee<br />

Alexander McQueen ha ricevuto<br />

<strong>il</strong> premio 2010 per Outstanding<br />

Achievement in Fashion Design.<br />

Questo premio speciale omaggia la<br />

straordinaria carriera di McQueen e<br />

l’impatto che ha avuto sulla moda a<br />

livello mondiale.<br />

“L’Outstanding Achievement<br />

Award celebra l’eccezionale talento<br />

di un individuo che ha contribuito<br />

all’industria della moda britannica<br />

sia a livello internazionale, che qui<br />

nel Regno Unito nel corso della<br />

sua carriera. C’era solo una persona<br />

che avrebbe potuto ricevere <strong>il</strong><br />

premio quest’anno: Lee McQueen”,<br />

ha detto Harold T<strong>il</strong>lman CBE,<br />

presidente del BFC. Phoebe Ph<strong>il</strong>o,<br />

direttrice artistica di Céline, ha<br />

vinto invece <strong>il</strong> premio come British<br />

Designer of the Year. Inoltre <strong>il</strong><br />

British Fashion Counc<strong>il</strong> ha assegnato<br />

anche altri 11 riconoscimenti:<br />

tra questi segnaliamo Mulberry<br />

(Designer Brand), Nicholas<br />

Kirkwood (Designer Accessori),<br />

Alexa Chung (British Style) e<br />

Burberry (Innovazione Digitale).<br />

GERARD BUTLER È IL VOLTO DI MEN<br />

EXPERT DI L’ORÉAL PARIS<br />

L’Oréal Paris ha scelto Gerard Butler<br />

come nuovo testimonial di Men<br />

Expert a livello mondiale con l’unica<br />

eccezione degli Stati Uniti. L’attore<br />

di origini scozzesi che ha interpretato<br />

<strong>il</strong> ruolo di re Leonida nel f<strong>il</strong>m “300”<br />

di Zack Snyder, presta <strong>il</strong> volto per la<br />

gamma Hydra Energetic, leader dei<br />

trattamenti per uomo in numerosi<br />

Paesi e che nel mondo conta più di 23<br />

m<strong>il</strong>ioni di prodotti venduti all’anno.<br />

“Con <strong>il</strong> suo carisma, la sua affidab<strong>il</strong>ità<br />

e la sua modernità, Gerard Butler<br />

incarna perfettamente lo spirito del<br />

marchio Men Expert”, ha dichiarato<br />

Cyr<strong>il</strong> Chapuy, direttore generale internazionale<br />

di L’Oréal Paris.<br />

Gerard Butler<br />

“ACE” DI ARMANI CON NADAL<br />

Rafael Nadal<br />

Dopo Cristiano Ronaldo, un altro campione<br />

dello sport indosserà l’intimo e i<br />

jeans Armani nella campagna pubblicitaria<br />

della griffe. A partire dalla P/E<br />

2011 sarà infatti Rafael Nadal Parera<br />

<strong>il</strong> testimonial mondiale di Emporio<br />

Armani Underwear e Armani Jeans.<br />

“Rafa” Nadal, da giugno 2010 <strong>il</strong> numero<br />

uno al mondo del tennis masch<strong>il</strong>e,<br />

ha all’attivo due vittorie a Wimbledon<br />

e cinque al Roland Garros ed è uno<br />

dei sette giocatori nella storia ad aver<br />

completato <strong>il</strong> Grande Slam. Gli scatti<br />

con <strong>il</strong> tennista spagnolo, firmati dai<br />

fotografi Mert Alas & Marcus Piggot,<br />

debutteranno <strong>il</strong> prossimo febbraio.<br />

108 PAMBIANCOWEEK 11 gennaio 2011


COMUNICAZIONE & EVENTI<br />

AL VIA LA NUOVA CAMPAGNA BE LINEN<br />

Frédéric Douchy<br />

Sensib<strong>il</strong>izzare i consumatori all’ut<strong>il</strong>izzo<br />

del lino, un fibra che rappresenta<br />

non solo un elemento base di un<br />

guardaroba interstagionale, ma anche<br />

un prodotto eco-responsab<strong>il</strong>e la cui<br />

produzione di eccellenza è realizzata<br />

in Europa. È questo l’obiettivo della<br />

campagna promozionale Be Linen,<br />

Celc Masters of Linen, Confederazione<br />

Europea del Lino e della Canapa.<br />

Co-finanziato dall’Unione Europea,<br />

dallo Stato francese e dalla f<strong>il</strong>iera Lino<br />

(Celc Masters of Linen), con un budget<br />

di 3,3 m<strong>il</strong>ioni di euro, <strong>il</strong> programma<br />

triennale ribadisce le qualità del<br />

lino tess<strong>il</strong>e europeo. Tra i media identificati<br />

per la diffusione del messaggio<br />

grande r<strong>il</strong>evanza è stata riservata a blog<br />

e social network.<br />

“Eco-responsab<strong>il</strong>ità, prossimità, innovazione:<br />

le parole chiave del lino concordano<br />

perfettamente con le attese<br />

delle nostre società contemporanee”,<br />

ha detto Frédéric Douchy presidente<br />

della Confederazione Europea del<br />

Lino e della Canapa.<br />

LA “IT GIRL” ALEXANDRA<br />

RICHARDS TESTIMONIAL<br />

DI FRED MELLO<br />

ESTÉE LAUDER SCEGLIE LA CINESE LIU WEN PER PURE COLOR<br />

Estée Lauder rimarca la propria presenza<br />

sul mercato cinese lanciando la linea<br />

di cosmetici Pure Color, insieme ad<br />

una collezione in limited edition creata<br />

dal direttore creativo del make up<br />

Tom Pecheux. Per l’occasione, <strong>il</strong> brand<br />

del beauty ha organizzato a Beijing un<br />

evento in grande st<strong>il</strong>e. Protagonista la<br />

modella Liu Wen, scelta ad apr<strong>il</strong>e come<br />

volto internazionale del brand nonché<br />

della nuova linea in edizione limitata,<br />

Pure Color Metamorphosis. La Wen,<br />

che ha già sf<strong>il</strong>ato per griffe quali Chanel<br />

e Jean Paul Gaultier, è la prima testimonial<br />

cinese di Estée Lauder e appare<br />

nelle campagne pubblicitarie a partire<br />

da questo gennaio. “Liu Wen rappresenta<br />

<strong>il</strong> nuovo volto globale della bellezza”<br />

NARDELLI GIOIELLI SPOSA MSC CROCIERE<br />

afferma Aerin Lauder, senior vice president<br />

e direttore creativo del marchio.<br />

Estée Lauder, che è presente nell’ex<br />

Celeste Impero dal 1993, oggi vanta 95<br />

negozi in Cina e un sito di e-commerce.<br />

Liu Wen<br />

Nardelli Gioielli si allea con MSC<br />

Crociere per <strong>il</strong> lancio di una<br />

promozione riservata alle coppie di<br />

sposi ed attiva fino al 30 settembre<br />

2011. Chi sceglierà di viaggiare con la<br />

compagnia di navigazione italiana, avrà<br />

infatti uno sconto del 10% sull’acquisto<br />

di fedi del marchio orafo partenopeo.<br />

Fred Mello sceglie Alexandra<br />

Richards come testimonial per la<br />

campagna P/E 2011 ambientata<br />

a Los Angeles, tra le vie di Rodeo<br />

Drive. Figlia di Keith dei Rolling<br />

Stones e della ex top model Patti<br />

Hanse, la “It girl” ventiquattrenne<br />

è anche modella, attrice e deejay.<br />

“È una ragazza decisamente<br />

speciale – ha commentato Fabio<br />

Castelli, direttore marketing e<br />

creativo di Five Seasons, azienda<br />

proprietaria del brand - La sua<br />

passione per l’arte e per la musica<br />

e la sua forte personalità sono<br />

state decisive per la nostra scelta,<br />

da tempo infatti cercavamo una<br />

testimonial che trasmettesse<br />

qualcosa di più della semplice<br />

bellezza. Alexandra è una ragazza<br />

come tante altre che segue le<br />

sue passioni ed è questa sua<br />

semplicità che ci ha conquistato:<br />

di giorno ama dipingere, fare<br />

shopping, mentre la notte si<br />

trasforma in wolfy (“lupetta” -<br />

questo è <strong>il</strong> suo soprannome) e<br />

anima le notti newyorkesi dei<br />

locali più cool”.<br />

110 PAMBIANCOWEEK 11 gennaio 2011


LIFESTYLE<br />

ARGIOLAS, FRA WINE BAR E BENEFICENZA UN ANNO ALL’INSEGNA DELL’IMPEGNO<br />

Fra i produttori di vino più apprezzati<br />

nel mondo, gli Argiolas chiudono<br />

<strong>il</strong> 2010 con un b<strong>il</strong>ancio d’iniziative<br />

importanti. Realtà fra le più attive<br />

in Italia, a luglio, la famiglia della<br />

Serdiana ha aperto <strong>il</strong> primo Wine Bar<br />

all’aeroporto di Cagliari dove, oltre<br />

alla degustazione di vini Argiolas è<br />

possib<strong>il</strong>e assaggiare prodotti di eccellenza<br />

gastronomica sarda come la<br />

Pompia, agrume tipico e presidio di<br />

slow food. Agli Argiolas va <strong>il</strong> merito<br />

di aver dato vita ad una produzione<br />

molto particolare, ampliando le<br />

vigne di Serdiana ed impiantando uve<br />

bianche Nasco e uve rosse Monica di<br />

Sardegna. Questi vitigni hanno dato<br />

vita a Iselis, bianco e rosso, a cui gli<br />

Argiolas hanno dedicato una speciale<br />

etichetta “in versi” firmata da Pier<br />

Luigi Berdondini. Iselis è inoltre al<br />

centro di un progetto di beneficenza,<br />

grazie al quale una parte del ricavato<br />

sarà devoluto ad “Africadegna”,<br />

Onlus nata dall’incontro tra Africa<br />

e Sardegna. “Africadegna si occupa<br />

di supportare attivamente la creazione<br />

e lo sv<strong>il</strong>uppo di un centro medico<br />

a Lutendele, nella Repubblica<br />

Democratica del Congo”, ha affermato<br />

Valentina Argiolas, a capo dell’omonima<br />

azienda, oltre che presidente delle<br />

Donne del Vino della Sardegna.<br />

LAVAZZA PORTA CAFFÈ E DESIGN IN STAZIONE<br />

Sono aperti fino a fine gennaio i due<br />

temporary stores Lavazza A Modo<br />

Mio realizzati da Reta<strong>il</strong> Group nelle<br />

stazioni di Roma Termini e M<strong>il</strong>ano<br />

Centrale. I negozi, completamente in<br />

vetro, occupano 50 m² a Roma e 20<br />

m² a M<strong>il</strong>ano. Lo spazio, le installazioni<br />

con cucchiaini che pendono dal soffitto<br />

e l’ideazione dei cubi di ciascun<br />

punto vendita sono opera dell’architetto<br />

Massim<strong>il</strong>iano Rubcich, che ha<br />

firmato anche <strong>il</strong> design delle lampade.<br />

ALL’ARENGARIO APRE IL MUSEO DEL ‘900 DI MILANO<br />

M<strong>il</strong>ano punta a diventare la capitale<br />

dell’arte italiana. È quanto auspica<br />

<strong>il</strong> sindaco di M<strong>il</strong>ano Letizia Moratti<br />

con l’apertura del nuovo Museo del<br />

‘900 che ospita, dallo scorso 6 dicembre<br />

all’Arengario, quattrocento opere<br />

distribuite in 8m<strong>il</strong>a m².<br />

La collezione è stata interamente<br />

donata da Claudia Gian Ferrari che, in<br />

accordo con le sorelle Paola e Grazia,<br />

ha lasciato al Comune di M<strong>il</strong>ano l’archivio<br />

e la biblioteca della storica<br />

Galleria Gian Ferrari, avviata dal padre<br />

Ettore, scomparso <strong>il</strong> 24 gennaio 2010.<br />

Il materiale esposto ripercorre la storia<br />

del Novecento italiano e delle principali<br />

gallerie di M<strong>il</strong>ano.<br />

“Da tempo sono impegnato a riconquistare<br />

la fiducia di cittadini e amici<br />

collezionisti in merito alle donazioni<br />

che vedono al centro l’anima di<br />

M<strong>il</strong>ano, ovvero la cultura”, ha spiegato<br />

l’assessore alla Cultura del Comune di<br />

M<strong>il</strong>ano Massim<strong>il</strong>iano Finazzer Flory.<br />

“Abbiamo, infatti, fortemente voluto<br />

che si potesse dare vita a questa<br />

importante collaborazione attraverso la<br />

quale l’amministrazione intende onorare<br />

la figura di Claudia Gian Ferrari”.<br />

Per celebrare degnamente l’evento <strong>il</strong><br />

museo resterà aperto gratuitamente<br />

per tre mesi fino al 28 febbraio.<br />

IL VINO ITALIANO RIPRENDE<br />

QUOTA ALL’ESTERO<br />

Torna a crescere l’export di vino<br />

italiano. Secondo Assoenologi,<br />

associazione di categoria dei tecnici<br />

del settore vitivinicolo, a metà 2010<br />

le esportazioni hanno registrato un<br />

rialzo del 5,8% nei volumi e del<br />

7,9% nei valori a 1,8 m<strong>il</strong>iardi di<br />

euro rispetto a giugno 2009. Grande<br />

protagonista lo spumante, con un<br />

+ 21,2% nei volumi e un +8,3%<br />

nei valori, nonostante <strong>il</strong> valore<br />

medio unitario al litro sia sceso del<br />

10,6%. Positivo anche <strong>il</strong> risultato<br />

del vino DOP rosso, in aumento<br />

in valore del 27,5%. La ripresa del<br />

settore, rimasto in sofferenza per<br />

circa 18 mesi, è legata soprattutto<br />

ai Paesi extra UE, Nord America<br />

in testa che ha segnato un +14,6%.<br />

A livello di regioni italiane, bene <strong>il</strong><br />

Centro con un +13%, a quota 360<br />

m<strong>il</strong>ioni di euro. Nel Nord <strong>il</strong> Veneto<br />

si conferma <strong>il</strong> motore del vino<br />

nostrano con oltre 523 m<strong>il</strong>ioni e un<br />

aumento dell’11,4%. Più contenuta<br />

la crescita complessiva del Piemonte<br />

(+0,6%), anche se i vini DOP<br />

accelerano a + 116% in valore.<br />

112 PAMBIANCOWEEK 11 gennaio 2011


LIFESTYLE<br />

PRADA FA GLI OCCHIALI SU MISURA<br />

Prada crea <strong>il</strong> nuovo occhiale personalizzab<strong>il</strong>e<br />

PradaPrivate. Non solo lettere,<br />

ma anche numeri, cuori, stelle,<br />

teschi e altri simboli saranno a disposizione<br />

dei consumatori per trasformare<br />

questo oggetto comune nel proprio<br />

occhiale “personale”.<br />

Ha grandi progetti per l’Italia Grey<br />

Goose. La vodka premium sbarcata in<br />

Italia da soli 5 anni ha infatti chiuso <strong>il</strong><br />

2010 con un progetto di temporary<br />

store a M<strong>il</strong>ano, in via Montenapoleone<br />

12, in collaborazione con Ladurèe, e<br />

per <strong>il</strong> 2011 ha in programma molte<br />

altre iniziative in questo senso.<br />

“Siamo la prima azienda – ha affermato<br />

l’AD Italia di Bacardi-Martini,<br />

Stefano Leonangeli – che porta nel<br />

cuore della moda m<strong>il</strong>anese un prodotto<br />

come la vodka. In Italia Grey<br />

Goose è conosciuta ma abbiamo trovato<br />

l’idea originale, perciò l’abbiamo<br />

realizzata”.<br />

Terzo gruppo a livello mondiale<br />

nel mercato delle bevande alcoliche,<br />

Bacardi-Martini annovera nella<br />

sua scuderia la vodka Grey Goose,<br />

che nasce in Francia nella regione<br />

del Cognac. “A livello mondiale<br />

Grey Goose ha un peso decisamente<br />

interessante sul gruppo – prosegue<br />

Leonangeli. “È stata lanciata 7-8 anni<br />

fa negli Stati Uniti e da allora ha ottenuto<br />

un ottimo riscontro. Al momento,<br />

infatti, è <strong>il</strong> più importante marchio<br />

di vodka premium a livello di consumi.<br />

In Italia siamo presenti solo in un<br />

numero selezionato di negozi e, attraverso<br />

<strong>il</strong> passaparola e una tipologia di<br />

Gli occhiali PradaPrivate, un brevetto<br />

depositato a livello internazionale,<br />

sono dotati di aste scomponib<strong>il</strong>i che<br />

possono essere cifrate creando molteplici<br />

combinazioni a due tasselli per<br />

ogni asta.<br />

Grazie al particolare sistema meccanico,<br />

basato su un’anima in metallo longitudinale,<br />

si possono poi sostituire gli<br />

elementi aggiuntivi presenti già sulle<br />

aste con ulteriori elementi acquistati<br />

in concomitanza all’occhiale o successivamente.<br />

Il nuovo occhiale PradaPrivate è disponib<strong>il</strong>e<br />

in esclusiva da Sunglass Hut<br />

negli Stati Uniti e in alcune boutique<br />

Prada tra cui quella di M<strong>il</strong>ano.<br />

GREY GOOSE, IL 2011 SARÀ L’ANNO DELLA COMUNICAZIONE IN ITALIA<br />

comunicazione mirata, abbiamo una<br />

distribuzione di nicchia”.<br />

Vodka fra le più amate dai divi di<br />

Hollywood, nel 2011 Grey Goose<br />

ha in serbo per l’Italia altre iniziative<br />

sim<strong>il</strong>i. Ma <strong>il</strong> progetto si estende anche<br />

agli altri brand del gruppo, come ad<br />

esempio Martini uscito recentemente<br />

con un prodotto in collaborazione con<br />

Dolce&Gabbana, Martini Gold.<br />

CAFÈ&CYCLES, BIANCHI APRE IL<br />

SUO PRIMO CONCEPT STORE A<br />

STOCCOLMA<br />

Il gusto su due ruote. È un’iniziativa<br />

che Bianchi, storica azienda bergamasca<br />

produttrice di biciclette e controllata<br />

dalla holding svedese Cycleurope,<br />

ha inaugurato a Stoccolma <strong>il</strong> 26 ottobre,<br />

nel 125° anniversario dalla fondazione.<br />

Cafè&Cycles è infatti <strong>il</strong> primo<br />

concept store che combina un marchio<br />

ciclistico con una selezione ampia<br />

di prodotti enogastronomici tipici italiani.<br />

L’idea alla base del progetto è<br />

creare un luogo di aggregazione per<br />

gli amanti delle due ruote. “Il ciclismo<br />

è uno st<strong>il</strong>e di vita, così come l’amore<br />

per la buona cucina”, ha commentato<br />

Bob Ippolito, amministratore di<br />

Bianchi, presente nella capitale svedese<br />

<strong>il</strong> giorno dell’inaugurazione. “È per<br />

questo motivo che l’abbinamento tra<br />

le nostre biciclette di elevata qualità<br />

ed uno speciale menu tutto italiano<br />

è già vincente nei presupposti. I frequentatori<br />

del Bianchi Cafè&Cycles<br />

potranno vivere un’esperienza unica<br />

nel suo genere, in un’atmosfera accogliente<br />

ed elegante, circondati dalle<br />

immagini di coloro che hanno scritto<br />

la storia della nostra azienda”. Il Cafè<br />

conta 94 posti a sedere all’interno e<br />

30 nell’area esterna. Dentro è possib<strong>il</strong>e<br />

ammirare i numerosi modelli Bianchi<br />

esposti, tra i quali la nuovissima Oltre<br />

(presente anche nella versione Black -<br />

Limited Edition), la Sempre ma anche<br />

le modaiole bici a scatto fisso Urban<br />

Fixed Gear, le polivalenti Camaleonte.<br />

Ora, da Stoccolma, si punta a nuove<br />

aperture in altri Paesi del mondo.<br />

114 PAMBIANCOWEEK 11 gennaio 2011


Se fossimo meno efcienti<br />

le mode non passerebbero<br />

così in fretta...<br />

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CASA & DESIGN<br />

FLAGSHIP STORE PARIGINO PER CAPPELLINI<br />

Ha aperto al 242 bis di boulevard<br />

Saint-Germain a Parigi <strong>il</strong> nuovo<br />

flagship store di Cappellini. Lo spazio,<br />

che si estende su una superficie<br />

complessiva di 200 m², è suddiviso<br />

in due livelli: in un’area sono esposti<br />

i prodotti icona del marchio, presentati<br />

come pezzi da museo, come la<br />

Rainbow Chair di Patrick Norguet,<br />

la poltrona Proust Geometrica di<br />

Alessandro Mendini, <strong>il</strong> Revolving<br />

Cabinet e <strong>il</strong> mob<strong>il</strong>e Pyramid di Shiro<br />

Kuramata. Nella seconda parte del<br />

negozio si trovano invece le soluzioni<br />

modulari “Sistemi”, le collezioni di<br />

tappeti Magic Carpet, i diversi pezzi<br />

di Giulio Cappellini, Marcel Wanders,<br />

Nendo, Jean-Marie Massaud e fratelli<br />

Bouroullec. Come nei diversi showroom<br />

Cappellini nel mondo, anche qui<br />

un colore domina sull’insieme: <strong>il</strong> porpora,<br />

un colore molto ut<strong>il</strong>izzato dal<br />

designer Shiro Kuramata, che ha firmato<br />

molte creazioni del catalogo.<br />

SICIS APRE UN PICCOLO<br />

SCRIGNO NEL CUORE DI ROMA<br />

Sicis apre a Roma e lo fa attraverso<br />

un contenitore alternativo: un piccolo<br />

showroom prezioso e raccolto nel<br />

cuore della capitale, in via Tomacelli<br />

26 dove accogliere i propri clienti.<br />

Due aree dedicate all’arredo con le<br />

eccentriche Sedie Scultura di Carla<br />

Tolomeo, già diventate in brevissimo<br />

tempo oggetto cult del design di<br />

tendenza. Dal basso si aprono gli<br />

eleganti pavimenti Cosmati, rosone<br />

accanto a rosone, lucido accanto a<br />

opaco, geometria dopo geometria. Le<br />

pareti sono impreziosite da platino e<br />

oro di Fancy con sfumature di colore,<br />

che dal basso, salgono con i viola, gli<br />

azzurri e i rossi, fino a virare al giallo<br />

del soffitto a cupola. All’interno sono<br />

presenti i gioielli di design di Sicis, in<br />

mosaico minuto, smalti, oro e pietre<br />

preziose.<br />

LE FABLIER SI PRENDE GRANDE ARREDO<br />

Le Fablier ha completato l’acquisizione<br />

di Grande Arredo, storica azienda<br />

veneta specializzata in mob<strong>il</strong>i, imbottiti<br />

ed accessori d’arredo. Attraverso<br />

questa operazione, <strong>il</strong> gruppo arricchisce<br />

ulteriormente la sua presenza<br />

nel settore dell’arredamento, nel<br />

quale opera dagli anni ’80 producendo<br />

mob<strong>il</strong>i in legno. “Il nostro obiettivo<br />

per i prossimi cinque anni – ha spiegato<br />

l’amministratore Michela Barona<br />

– è di riportare Grande Arredo a livelli<br />

superiori, sia di fatturato che di creatività.<br />

Più in particolare, prevediamo di<br />

inserire nella struttura giovani manager<br />

con nuove idee, al fine di garantire, sia<br />

DEVON&DEVON SBARCA A ISTANBUL<br />

Apre a Istanbul <strong>il</strong> più grande flagship<br />

store di Devon&Devon. L’azienda<br />

fiorentina specializzata nell’interior<br />

decoration per <strong>il</strong> bagno ha infatti<br />

inaugurato nel quartiere di Levent<br />

uno spazio di 300 m² su due livelli<br />

progettato da Dara Kirmizitoprak,<br />

architetto molto conosciuto in<br />

Turchia. Lo store ospita al piano terra<br />

per <strong>il</strong> mercato italiano che per l’export,<br />

l’unicità di una cultura Grande Arredo,<br />

diversa da quella Le Fablier”.<br />

Michela Barona<br />

l’esposizione delle collezioni, fra le<br />

quali spiccano Atelier, Intarsia, Wood,<br />

i rivestimenti in pelle Patina e quelli<br />

in ceramica Lambris e Simply, ma<br />

anche la linea dedicata alla casa e alla<br />

cura della persona “Home boutique”.<br />

Il primo piano invece è adibito a spazio<br />

tecnico, con ampie teche e una<br />

sala meeting.<br />

116 PAMBIANCOWEEK 11 gennaio 2011


CASA & DESIGN<br />

SCAVOLINI APRE IL PIÙ GRANDE FLAGSHIP DI CUCINE DI MANHATTAN<br />

Ha aperto i battenti al 429 di West<br />

Broadway, nel quartiere di Soho, <strong>il</strong><br />

primo flagship store Scavolini di New<br />

York. L’opening è un’importante tappa<br />

per l’azienda pesarese, che con <strong>il</strong> progetto<br />

Scavolini Store, lanciato circa<br />

4 anni fa, ha inaugurato oltre 100<br />

negozi fra Italia e estero. “È stata scelta<br />

New York – ha dichiarato <strong>il</strong> presidente<br />

Valter Scavolini – e in modo particolare,<br />

Soho, da sempre punto di riferimento<br />

per <strong>il</strong> design e la moda made<br />

in Italy della Grande Mela, per testimoniare<br />

la sempre maggiore apertura<br />

del nostro gruppo ai mercati internazionali”.<br />

“Il continente americano, è<br />

per noi un’area in costante crescita<br />

con una storicità ben sedimentata “, ha<br />

continuato Scavolini. “Il primo punto<br />

vendita l’abbiamo aperto circa 15 anni<br />

fa a Chicago e oggi contiamo circa 40<br />

negozi, metà dei quali proprio negli<br />

Usa. Ma siamo anche particolarmente<br />

impegnati nei Paesi emergenti asiatici<br />

e africani”. Attualmente sono oltre 50<br />

i punti vendita Scavolini Store in Italia<br />

e altrettanti all’estero. “Un percorso<br />

senza sosta - ha proseguito Scavolini<br />

- che abbiamo intrapreso oltre 20 anni<br />

fa con l’apertura del primo negozio in<br />

Grecia”. Il punto vendita newyorkese,<br />

di 900 m² su due livelli, è <strong>il</strong> più grande<br />

store di cucine di Manhattan, poiché<br />

Scavolini Usa ha acquisito lo spazio<br />

che prima ospitava la galleria d’arte<br />

Nancy Hoffman. All’interno sono<br />

presenti 14 cucine fra cui la Crystal<br />

texture by Karim Rashid, la Scenery<br />

di King&Miranda Design e la Flux di<br />

Giugiaro Design. Lo store ha anche<br />

ospitato l’inaugurazione di I Saloni<br />

M<strong>il</strong>ano in New York, la kermesse in<br />

scena fino all’8 gennaio che ha coinvolge<br />

20 importanti marchi del design<br />

made in Italy ed è stata organizzata<br />

in occasione dei 50 anni del Cosmit,<br />

l’ente fieristico m<strong>il</strong>anese che ha ideato<br />

<strong>il</strong> Salone del Mob<strong>il</strong>e.<br />

FONTANARTE CEDE IL 60%<br />

A NICE SPA<br />

FontanArte, l’azienda m<strong>il</strong>anese di<br />

<strong>il</strong>luminazione fondata dall’architetto<br />

Gio Ponti nel 1932 e guidata dal<br />

1979 da Carlo Guglielmi (presidente<br />

di Cosmit, ndr) che deteneva <strong>il</strong> controllo<br />

dell’intero pacchetto azionario,<br />

ha ceduto per 2,4 m<strong>il</strong>ioni di euro <strong>il</strong><br />

60% del capitale a Nice Spa, azienda<br />

veneta attiva nel settore dell’home<br />

automation dal 1993 e che nel<br />

2009 ha registrato un fatturato di 172<br />

m<strong>il</strong>ioni di euro. “Sono soddisfatto di<br />

questa operazione – ha dichiarato <strong>il</strong><br />

presidente di Nice Lauro Buoro - che<br />

permette a Nice di entrare in un settore<br />

complementare e proseguire nel<br />

nostro piano strategico di sv<strong>il</strong>uppo<br />

di soluzioni integrate per la casa, un<br />

nuovo arricchimento alla nostra ricerca<br />

di eleganza ed eccellenza”.<br />

L’indebitamento finanziario di<br />

FontanArte al 31 dicembre 2009<br />

ammontava a 18,7 m<strong>il</strong>ioni di euro,<br />

mentre lo stato patrimoniale era di<br />

16,4 m<strong>il</strong>ioni. Nello stesso periodo<br />

l’azienda ha generato ricavi per 21,7<br />

m<strong>il</strong>ioni di euro e un Ebitda di 1,7<br />

m<strong>il</strong>ioni. Per quanto riguarda <strong>il</strong> restante<br />

40% del capitale detenuto da Carlo<br />

Guglielmi, l’accordo prevede opzioni<br />

di put & call esercitab<strong>il</strong>i dal 2014 e<br />

fino al 2016.<br />

FAVOLE E CHARITY IN VETRINA PER N-ART DI NESPRESSO<br />

Parte N-Art, <strong>il</strong> progetto Nespresso che<br />

promette di dare vita, ogni anno, ad<br />

una nuova realizzazione all’insegna<br />

dell’arte. Per questa prima edizione <strong>il</strong><br />

brand di caffé in capsule, che lo scorso<br />

3 novembre si è anche aggiudicato <strong>il</strong><br />

primo premio nella categoria “Most<br />

Innovative Product - Europe” agli<br />

European Coffee Shop Awards 2010,<br />

ha chiamato Manish Arora, <strong>il</strong> designer<br />

indiano (intervistato nel n.17/V di<br />

Pambiancoweek) che fino al 6 febbraio<br />

interpreterà le sue vetrine. Le vetrine<br />

di boutique e boutique-in-shop si<br />

ispireranno ad immagini naïf e fiabesche<br />

e “racconteranno la storia” di 16<br />

principesse indiane, ognuna delle quali<br />

rappresenterà uno dei 16 Grand Cru<br />

Nespresso. L’allestimento giocherà poi<br />

su disegni e colori, aspetti che contraddistinguono<br />

<strong>il</strong> designer indiano anche<br />

sulle passerelle. L’iniziativa, lanciata<br />

nel periodo natalizio, è stata corredata<br />

anche dalla creazione di 100 macchine<br />

da caffè Nespresso CitiZ Limited<br />

Edition personalizzate dall’artista, di<br />

cui 8 disponib<strong>il</strong>i per <strong>il</strong> mercato italiano<br />

e in vendita esclusivamente presso<br />

la boutique m<strong>il</strong>anese di via Bigli e<br />

quella romana di P.zza San Lorenzo<br />

in Lucina. Il ricavato della vendita di<br />

queste macchine (prezzo di vendita<br />

€ 499) sarà interamente devoluto a<br />

Telefono Azzurro, associazione impegnata<br />

nel difendere e promuovere i<br />

diritti di bambini e adolescenti.<br />

118 PAMBIANCOWEEK 11 gennaio 2011


BELLEZZA / UOMO<br />

di Anna G<strong>il</strong>de<br />

Che barba!<br />

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questo balsamo dopobarba<br />

per pelle sensib<strong>il</strong>e<br />

svolge la duplice azione<br />

di dare sollievo immediato<br />

alle irritazioni e fortificare<br />

la pelle, rasatura dopo<br />

rasatura.<br />

(75ml, € 20)<br />

MATIS, Gel de rasage<br />

haute précision<br />

È un gel che si trasforma<br />

in mousse offrendo una<br />

rasatura ultraprecisa e<br />

confortevole. Prepara la<br />

pelle in modo perfetto<br />

ammorbidendola per<br />

fac<strong>il</strong>itare lo scorrimento del<br />

rasoio.<br />

(125ml, € 27)<br />

LA ROCHE-POSAY, XY Homme,<br />

Shaving Gel<br />

È un gel da barba emolliente<br />

micro-esfoliante, con texture<br />

ultra-densa senza sapone.<br />

Particolarmente indicata<br />

per la pelle sensib<strong>il</strong>e, contiene<br />

Allantoina lenitiva rigenerante<br />

e LHA® anti-batterico.<br />

(150ml, € 10)<br />

MEDITERRANEA,<br />

Dynamic After Shave<br />

Sensitive<br />

Lenitivo e Antiaging, è<br />

a base di Glicerina, che<br />

rende la pelle del volto<br />

più morbida, Allantoina,<br />

che col suo potere<br />

cicatrizzante attenua<br />

le irritazioni provocate<br />

dal rasoio, Camom<strong>il</strong>la,<br />

che esercita un’azione<br />

addolcente, ed estratti<br />

vegetali, che rinforzano<br />

l’elasticità dell’epidermide.<br />

(125ml, € 13,30)<br />

TRANSVITAL For Men,<br />

After Shave Maximum<br />

Comfort<br />

Adatto a tutti i tipi di pelle,<br />

è appositamente formulato<br />

per prendersi cura delle<br />

pelli sensib<strong>il</strong>izzate o<br />

fac<strong>il</strong>mente irritab<strong>il</strong>i. In un<br />

unico momento di relax e<br />

di benessere si combinano<br />

efficacemente tre azioni:<br />

riparatrice, idratrante,<br />

anti-age.<br />

(75ml, € 36)<br />

KIEHL’S, Close Shavers<br />

Shaving Formula #31-0<br />

È un olio pre-rasatura per<br />

ammorbidire la barba, a<br />

base di Menta, Eucalipto,<br />

legno di Cedro, Rosmarino<br />

e Glicerina. È dedicato<br />

agli amanti della rasatura<br />

tradizionale con schiuma,<br />

pennello e rasoio a mano.<br />

(50ml, € 23,50).<br />

BIOETYC Uomo,<br />

Crema da Barba<br />

3 in 1<br />

Studiata per venire<br />

incontro anche alle<br />

esigenze delle pelli più<br />

delicate, la sua formula<br />

3 in 1 in un solo gesto<br />

prepara alla rasatura, si<br />

prende cura della pelle<br />

lasciandola morbida e<br />

idratata.<br />

(150ml, € 5,70)<br />

120 PAMBIANCOWEEK 11 gennaio 2011


BELLEZZA / UOMO<br />

Fragranze masch<strong>il</strong>i dalla forte personalità<br />

PER UOMINI IMPECCABILI, CON UN TOCCO DI IRONIA!<br />

BULGARI, Man<br />

Racchiusa in una bottiglia<br />

pura ed elegante, Bulgari<br />

Man è una fragranza<br />

luminosa e sensuale,<br />

caratterizzata da accordi<br />

legnosi intensi, caldi e<br />

avvolgenti, uniti a note<br />

vibranti, fresche e radiose.<br />

Questa combinazione<br />

intrigante richiama i tratti di<br />

un uomo contemporaneo,<br />

determinato, dalla<br />

sensualità decisa, ma mai<br />

ostentata.<br />

(da 30ml, € 42)<br />

JOHN VARVATOS, Artisan<br />

Un profumo che ha un<br />

sapore inconfondib<strong>il</strong>e di<br />

artigianalità, <strong>il</strong> flacone in<br />

rattan intrecciato a mano.<br />

Artisan, fresco e intrigante,<br />

è <strong>il</strong> profumo della natura<br />

incontaminata e selvaggia.<br />

È un approccio vir<strong>il</strong>e e<br />

contemporaneo al<br />

tema degli agrumi,<br />

a cui si uniscono<br />

note erbose, in<br />

una composizione<br />

fresca e attuale.<br />

(da 75ml, € 72)<br />

DOLCE&GABBANA,<br />

The one gentleman<br />

È un omaggio al moderno<br />

gent<strong>il</strong>uomo. Questa nuova<br />

fragranza si rivolge ad un<br />

uomo galante ed educato,<br />

cosmopolita, di successo,<br />

insomma... impeccab<strong>il</strong>e!<br />

Il packaging è raffinato<br />

e discreto come chi lo<br />

indossa.<br />

(da 30ml, € 42)<br />

VAN CLEEF & ARPELS,<br />

Midnight In Paris<br />

La nuova fragranza è<br />

ispirata all’orologio della<br />

Maison che porta lo stesso<br />

nome e che riproduce<br />

accuratamente <strong>il</strong> cielo<br />

di mezzanotte visto<br />

da Place Vendôme.<br />

È una sintesi<br />

di eleganza e<br />

vir<strong>il</strong>ità, con la sua<br />

interpretazione<br />

del mistero di un<br />

appuntamento nella<br />

notte di Parigi, con<br />

lo sguardo rivolto alle<br />

stelle! (da 40ml, € 40)<br />

MARC JACOBS, Bang<br />

È l’esplosiva nuova fragranza<br />

masch<strong>il</strong>e di Marc Jacobs, che<br />

ne è anche <strong>il</strong> testimonial, in<br />

una campagna dallo spirito<br />

moderno e irriverente, che<br />

simboleggia un uomo<br />

che ama sedurre<br />

con ironia. È un<br />

bouquet audace,<br />

piccante, legnoso<br />

e speziato.<br />

Il packaging<br />

racchiude design,<br />

linee eleganti ma<br />

giocose.<br />

(da 50ml, € 57)<br />

HALSTON Man<br />

In collaborazione con Elizabeth Arden, Halston<br />

lancia una moderna e fresca interpretazione<br />

delle fragranze classiche lanciate dal famoso<br />

designer Roy Halston<br />

negli anni ’70. Fresca,<br />

aromatica, legnosa, la<br />

fragranza masch<strong>il</strong>e riflette<br />

un’eleganza informale.<br />

L’assenza di logo<br />

sul flacone<br />

esprime la<br />

pred<strong>il</strong>ezione<br />

del designer,<br />

a cui si vuole<br />

rimanere<br />

fedeli, per<br />

l’estrema<br />

semplicità.<br />

(da 75ml, € 63)<br />

CHANEL,<br />

Bleu de Chanel<br />

La nuova fragranza<br />

masch<strong>il</strong>e creata da<br />

Jacques Polge per<br />

Chanel è racchiusa in<br />

un flacone blu notte<br />

dal design sobrio e<br />

raffinato, in linea con<br />

i consueti criteri di<br />

eleganza del brand.<br />

Il profumo, con le<br />

sue note aromatico<br />

boschive, parla di<br />

eleganza e libertà.<br />

(da 50ml, € 51)<br />

ICEBERG,<br />

Eau de Iceberg<br />

Un flacone sobrio, pulito<br />

e moderno, in cui i numeri<br />

7 e 4 ricordano l’anno del<br />

debutto di Iceberg con<br />

la sua prima collezione<br />

prêt-à-porter: <strong>il</strong> 1974. La<br />

fragranza ha carattere, forte<br />

personalità e intenso potere<br />

di attrazione: l’eternamente<br />

seducente bourbon<br />

vetiver si unisce alla vivida<br />

freschezza degli agrumi.<br />

(100ml, € 30)<br />

11 gennaio 2011 PAMBIANCOWEEK 121


Letture di st<strong>il</strong>e<br />

LIBRI<br />

di Rossana Cuoccio<br />

La moda è un romanzo<br />

I DOLCI SEGRETI DI LADURÉE<br />

L’abito da ballo di Angelica nel Gattopardo, gli<br />

stivali di Lisbeth Salander, <strong>il</strong> tubino nero di Holly<br />

Golightly in Colazione da Tiffany, la pelliccia feticista<br />

di Crudelia De Mon, <strong>il</strong> berretto rosso del giovane<br />

Holden... La giornalista e scrittrice Fabiana<br />

Giacometti volge lo sguardo verso la moda che<br />

compare nei grandi romanzi, dal Settecento fino<br />

a oggi con un’antologia insolita, un’analisi affascinante<br />

per avvicinare gli appassionati di moda<br />

alla letteratura e gli appassionati di letteratura alla<br />

moda. (€ 16)<br />

Investire nel franchising...<br />

“Progettare <strong>il</strong> franchising - Scenari e opportunità di<br />

investimento” è un libro, a cura di Guido Caufin e<br />

Cristina Savoldi, che fornisce tutte le informazioni<br />

necessarie a chi vuole intraprendere un’attività<br />

in franchising prendendo in considerazione gli<br />

scenari competitivi e i business model e, soprattutto,<br />

guidando alla realizzazione del business plan,<br />

senza dimenticare la normativa e l’analisi dei settori<br />

emergenti. Il libro ha la particolarità di chiudersi<br />

con un capitolo operativo, in cui vengono fornite<br />

tutte le “dritte” per valutare se, come e in quale settore,<br />

intraprendere un’attività in franchising, <strong>il</strong> tutto<br />

in funzione del capitale di cui si dispone. (€ 39)<br />

Kenzo, 40 anni<br />

di rivoluzione moda<br />

Un libro, edito da Rizzoli, corona i festeggiamenti per<br />

<strong>il</strong> 40° anniversario di Kenzo raccontando, attraverso<br />

le immagini e le testimonianze, la storia di un brand<br />

che ha rivoluzionato la moda.<br />

Il volume, che è la prima grande monografia della<br />

Maison, è stato concepito come un dialogo visivo<br />

tra due grandi designer, Kenzo Takada, fondatorecreatore<br />

del marchio nel 1970, e Antonio Marras,<br />

direttore artistico dal 2003. Più che di un libro si tratta<br />

di un objet d’art ricco di dettagli e disponib<strong>il</strong>e in<br />

4 copertine realizzate in tessuti stampati differenti, di<br />

cui una versione deluxe con una borsa patchwork<br />

in tessuto abbinato. (€ 70; edizione deluxe €140)<br />

Shopping, raffinatezza e<br />

risparmio ai tempi della crisi<br />

Pubblicato nel 1937, Chic! ebbe uno straordinario<br />

successo di vendite, in un periodo, molto affine a<br />

quello attuale, ancora segnato dalle gravi ripercussioni<br />

della grande depressione. In dieci capitoli,<br />

tutti incentrati su argomenti diversi, dalla cura della<br />

casa alla scelta del guardaroba, dai consigli per la<br />

vita sociale fino alla scelta del marito, Marjorie H<strong>il</strong>lis,<br />

che ha lavorato per Vogue per oltre vent’anni, suggerisce<br />

con garbo e ironia come una buona dose<br />

di entusiasmo e immaginazione, una pianificazione<br />

intelligente e un pizzico di creatività possano<br />

impedire alle finanze ridotte di intaccare classe ed<br />

eleganza. (€ 16,50)<br />

Ladurée Dolce è un libro d’arte deliziosamente prezioso.<br />

È presentato nel suo cofanetto e avvolto nella<br />

carta velina, proprio come i leggendari macarons<br />

nelle loro scatole raffinate dai colori pastello.<br />

Ph<strong>il</strong>ippe Andrieu, chef pasticcere di Ladurée,<br />

svela 100 ricette della prestigiosa maison, adattate<br />

per <strong>il</strong> grande pubblico. Dalla Fraisier ai bignè alla<br />

rosa, passando per i financiers al pistacchio, senza<br />

dimenticare gli immancab<strong>il</strong>i macarons nelle loro<br />

diverse declinazioni in una ricca palette di pasticcini.<br />

L’introduzione “La Petit histoire de Ladurée” racconta<br />

la storia di questa piccola pasticceria creata<br />

nel 1862 da Louis Ernest Ladurée, divenuta poi un<br />

marchio, vera e propria istituzione dalla gourmandise<br />

francese. (€ 30)<br />

Muji, 30 anni di lusso<br />

nella semplicità<br />

Muji festeggia i 30 anni dalla sua fondazione pubblicando<br />

un libro che racconta <strong>il</strong> percorso e l’evoluzione<br />

del brand giapponese, che ha saputo<br />

imporsi come alternativa al lusso e agli eccessi<br />

del mercato contemporaneo. Gli autori del volume,<br />

avvolto nella sua copertina, rigorosamente in<br />

carta riciclata, sono i cinque fondatori e designer<br />

del brand che hanno voluto raccontare <strong>il</strong> lavoro e<br />

le idee che hanno reso grande l’azienda. La grafica<br />

e le numerose fotografie, tratte da campagne<br />

pubblicitarie e cataloghi, accompagnano i lettori<br />

nell’universo del no-logo per eccellenza. Il libro è<br />

disponib<strong>il</strong>e in tutti i negozi Muji. (€ 59)<br />

11 gennaio 2011 PAMBIANCOWEEK 123


COVER BACKSTAGE<br />

124 PAMBIANCOWEEK 11 gennaio 2011


COVER BACKSTAGE<br />

1 2 3<br />

4 5 6<br />

7 8 9<br />

Pagina a fi anco e foto 1, 2, 3, 4: Giacca e pantaloni in pelle, maglia, anello e bracciale John Richmond.<br />

Foto 5, 6, 7: Giaccone in pelle Blauer, camicia a quadretti Timberland, T-shirt nera Triumph, pantaloni Jeckerson, anello e bracciale John Richmond, occhiali da sole Hydrogen.<br />

Foto 8, 9: Giaccone e T-shirt Triumph, camicia a quadretti e pantaloni Timberland, anello e bracciale John Richmond, occhiali da sole Hydrogen.<br />

Moto Samurai Chopper replica Junkyard. Location Offi cine Mermaid, via Thaon de Revel 4, M<strong>il</strong>ano.<br />

Modello Antonio Catalani / Fashion Model Management. Styling Anna G<strong>il</strong>de. Foto Gianni Rizzotti.<br />

11 gennaio 2011 PAMBIANCOWEEK 125


ABBONAMENTO 2011<br />

PAMBIANCOWEEK COMODAMENTE IN UFFICIO O A CASA TUA?<br />

ABBONAMENTO ANNUALE A PAMBIANCOWEEK CARTACEO - 20 NUMERI QUINDICINALI<br />

PER SOTTOSCRIVERE L’ABBONAMENTO COMPILA LA SCHEDA SOTTOSTANTE E INVIALA PER POSTA, UNITAMENTE<br />

AD UN ASSEGNO INTESTATO A PAMBIANCO SRL, UFFICIO ABBONAMENTI, CORSO MATTEOTTI 11, 20121 MILANO;<br />

OPPURE INVIALA VIA FAX ALLO 02-78.41.17, UNITAMENTE ALL’ATTESTAZIONE DI AVVENUTO PAGAMENTO.<br />

WEEK<br />

NUMERI, FATTI E PROTAGONISTI DELLA MODA E DEL LUSSO<br />

Per maggiori informazioni scrivere a abbonamenti@pambianco.com<br />

(tutti i campi sono obbligatori)<br />

Direttore Editoriale<br />

David Pambianco<br />

TITOLARE DELL’ABBONAMENTO<br />

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(tutti i campi sono obbligatori)<br />

Via / Piazza<br />

Città Prov. CAP<br />

DATI PER LA FATTURAZIONE<br />

(tutti i campi sono obbligatori)<br />

Ragione sociale / C.F.<br />

(comp<strong>il</strong>are i campi seguenti solo se l’indirizzo è diverso da quello riportato sopra)<br />

Città Prov. CAP<br />

TIPO DI ATTIVITÀ<br />

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Azienda Moda, Lusso, Design<br />

Negozio<br />

Società di Servizi / Professionista<br />

Altro (specificare)<br />

Direttore Responsab<strong>il</strong>e<br />

Carlo Pambianco<br />

Redazione<br />

Carlotta Careccia, Paola Cassola, Rossana<br />

Cuoccio, Chiara Dainese, Emanuela Dalle Molle,<br />

Valeria Garavaglia, Fosca Palumbo<br />

Collaboratori<br />

Vanna Assumma, M<strong>il</strong>ena Bello, Claudia<br />

Cogliandolo, Matteo Dall’Ava, Anna G<strong>il</strong>de,<br />

Rocco Mannella<br />

Grafica e impaginazione<br />

Mai Esteve, Dal<strong>il</strong>a Longo<br />

COSTO ABBONAMENTI selezionare con una croce <strong>il</strong> tipo di pacchetto e di pagamento.<br />

Iva assolta ai sensi dell’art.74 d.p.r. 633/197<br />

Pubblicità<br />

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Lia Lasagna, Maureen Punzina<br />

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abbonamento di 1 anno € 95<br />

abbonamento di 2 anni € 150<br />

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