ITALIA CISALFA, PARTE DA GRUGLIASCO LA NUOVA GENERAZIONE DEI MEGASTORE SPORTIVI Marco Giunta Oggigiorno nella moda le dimensioni contano, si sa. E lo sa bene anche Marco Giunta, AD del Gruppo Cisalfa, che lo scorso 25 novembre ha inaugurato uno store di 4m<strong>il</strong>a m² a Grugliasco (TO) presso lo ShopV<strong>il</strong>le Le Gru. “Con questo punto vendita abbiamo dato <strong>il</strong> via al nuovo corso dei megastore Cisalfa – ha spiegato Giunta – Il nostro focus ora è la presenza nei migliori centri commerciali o appena fuori da questi, con negozi di grandi dimensioni, che ci garantiscano adeguata visib<strong>il</strong>ità e affluenza di pubblico”. Il negozio di Grugliasco è un perfetto esempio di tutto ciò. Sorto negli spazi ex Ikea, è <strong>il</strong> più grande degli store a insegna Cisalfa in Italia (che diverranno 164 con i prossimi opening a Conegliano Veneto e Riccione). Al suo interno è stata operata una razionalizzazione degli spazi e della merce, posizionata per categorie (ad esempio calcio, sci, urbanwear) e non più per tipologia di prodotto (scarpe, outerwear), per garantire la giusta visib<strong>il</strong>ità anche alle attrezzature tecniche. Il punto vendita è poi gestito da due direttori, oltre a un manager che segue i negozi con superficie superiore ai 2m<strong>il</strong>a m². Per <strong>il</strong> primo anno di attività dello store <strong>il</strong> fatturato stimato è 10 m<strong>il</strong>ioni di euro. “Ipotizziamo questa cifra – prosegue Giunta – basandoci sulle vendite di negozi sim<strong>il</strong>i per struttura e sui risultati del centro commerciale Le Gru, tra i più performanti d’Italia. Qui siamo presenti dal ’93 nello spazio di 800 m² dove ora c’è Apple”. Il Piemonte e in particolare la zona di Torino, come ha precisato l’AD, sono di grande importanza per l’azienda. Il Gruppo Cisalfa presiede l’area sabauda con i negozi ex M<strong>il</strong>anesio Sport, catena di sportswear per eccellenza dei piemontesi. Sono proprio gli house brand uno dei punti di forza del gruppo, che dal 2002 ha scelto di concentrare la propria offerta su note insegne sportive di proprietà (tra cui Germani, Longoni, Este Sport e Cammarata) e marchi in licenza (come Ellesse, Champion e F<strong>il</strong>a) e controlla la quasi totalità del gruppo d’acquisto Intersport Italia. “Vogliamo posizionarci su un segmento più alto di quello del nostro principale competitor Decathlon, che vende perlopiù prodotti della sua private label a un target di prezzo basso – afferma Giunta - Noi puntiamo invece su un giusto rapporto qualità-prezzo e su marchi con un appeal specifico per i consumatori”. Tutti i punti vendita delle insegne del gruppo sono in affitto, per garantire la giusta flessib<strong>il</strong>ità, ha aggiunto Giunta. Una strategia ben precisa che ha portato esiti soddisfacenti. Nel 2009 l’azienda fatturato 487 m<strong>il</strong>ioni di euro con Ebitda di 26 m<strong>il</strong>ioni, ed ha mantenuto i risultati nell’esercizio in corso. Il gruppo prevede infatti di chiudere <strong>il</strong> 2010 con ricavi oltre 480 m<strong>il</strong>ioni di euro ed Ebitda sopra i 23 m<strong>il</strong>ioni. “Dati i tempi che corrono – ha concluso Giunta - non c’è da lamentarsi.” Cisalfa Sport Grugliasco (TO) MODA E LUSSO SONO I PRODOTTI PIÙ RUBATI IN ITALIA Un modello Gucci Abbigliamento di lusso e accessori firmati sono i prodotti più rubati in Italia. È <strong>il</strong> risultato dello studio Barometro Mondiale dei Furti nel Reta<strong>il</strong>, la ricerca, giunta alla decima edizione e condotta dal Centre for Reta<strong>il</strong> e patrocinato da Checkpoint Systems. Nella classifica dei prodotti più rubati figurano anche gli articoli per la cura del corpo e l’hi-tech. Secondo l’indagine, le differenze inventariali (ossia le perdite causate da furti di clienti e dipendenti ma anche da errori amministrativi) in Italia sono pari a 3,2 m<strong>il</strong>iardi di euro, in calo del 5,9% rispetto al 2009. Nonostante la diminuzione, <strong>il</strong> livello dei furti nel reta<strong>il</strong> nel nostro Paese resta però più alto rispetto alla media dell’Europa Occidentale. Dallo studio è infatti emerso che <strong>il</strong> 35,1% dei reta<strong>il</strong>er italiani continua a registrare un aumento dei tentativi di furto o dei furti effettivi. 16 PAMBIANCOWEEK 11 gennaio 2011
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