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INCHIESTA<br />
garantire una corretta rotazione degli stock e abbassare gli<br />
acquisti di inizio stagione”.<br />
Enrico Montolivo<br />
Fabio Paracolli<br />
Michele Trevisan<br />
soprattutto nella fascia luxury dove le persone vogliono<br />
sentirsi diverse, non omologate all’outfit proposto dalla<br />
pagina pubblicitaria di un giornale. Il negozio quindi deve<br />
essere riconoscib<strong>il</strong>e per la sua estrema personalizzazione, e<br />
decisamente esclusivo. Noi magari facciamo solo 3 vendite<br />
al giorno, ma da 10m<strong>il</strong>a euro l’una. Così siamo un punto di<br />
riferimento, altrimenti saremmo solo uno shop tra i tanti”.<br />
Ma può la personalizzazione del negozio, intendendo con<br />
questo termine un’identità precisa<br />
dettata dalla scelta delle collezioni e<br />
dalla ricerca, essere sufficiente come<br />
driver di sv<strong>il</strong>uppo? Interessante a<br />
questo proposito <strong>il</strong> parere di Nicola<br />
Leonetti, Europe reta<strong>il</strong> operation<br />
presso Prada: “Multimarca per lungo<br />
tempo ha significato ‘di tutto un pò’.<br />
Nella provincia continua a funzionare,<br />
nella città no. Prodotti certamente<br />
ricercati e di tendenza, di qualità elevata<br />
e di nicchia non sono più, a mio<br />
avviso, elementi sufficienti a garantire<br />
l’esistenza del multibrand, come eravamo<br />
abituati a pensarlo. La diffic<strong>il</strong>e<br />
gestione degli stock, le giacenze<br />
di magazzino a fine stagione (certamente<br />
non più assorbib<strong>il</strong>i dal saldo)<br />
e l’estrema concorrenza non danno<br />
sufficiente margine al punto vendita.<br />
La chiave? Specializzarsi su una<br />
categoria di prodotto molto ristretta,<br />
avere nell’offerta un 30% di prodotti<br />
continuativi e, se possib<strong>il</strong>e, strutturarsi<br />
su almeno 2-3 punti vendita per Negozio Tincati a New York<br />
SPINGERSI OLTRECONFINE<br />
Coltorti ha due boutique ad Ancona, due a Macerata, una a<br />
Jesi (An) e una a San Benedetto del Tronto (Ap). La settima<br />
l’ha inaugurata lo scorso agosto a Miami. “In seguito alla crisi<br />
– spiega Maurizio Torcianti – ci siamo detti: sono due le possib<strong>il</strong>ità,<br />
o ci ridimensioniamo o ci ingrandiamo. E abbiamo<br />
optato per la seconda, però non abbiamo voluto investire<br />
sull’Italia ma all’estero, dando vita ad un progetto di internazionalizzazione<br />
del marchio Coltorti. Perché proprio Miami?<br />
Perché è la porta verso l’America latina, ci sono molti turisti<br />
e benestanti, e perché è votata all’arte moderna, infatti accoglie<br />
Art Basel che è la rassegna di galleristi più importante al<br />
mondo”. La scelta di andare all’estero è coraggiosa, soprattutto<br />
se consideriamo che gli americani sono abituati ai department<br />
store e ai monobrand. Altra esperienza interessante è<br />
quella di Tincati, multibrand che alcuni anni fa ha lanciato<br />
un marchio proprio con distribuzione monomarca. Infatti,<br />
oltre ai suoi negozi con offerta diversificata, <strong>il</strong> reta<strong>il</strong>er ha<br />
aperto sette anni fa a M<strong>il</strong>ano in via Gesù una boutique che<br />
vende solo prodotti Tincati, e recentemente ha inaugurato<br />
un altro monobrand a New York, circa 750 metri quadrati<br />
sulla Madison Avenue. L’internazionalizzazione non finisce<br />
qui: grazie all’aiuto di Centrobanca, che affianca l’imprenditore<br />
m<strong>il</strong>anese sul progetto di promozione della sua etichetta,<br />
Tincati ha in programma nei prossimi 18 mesi due opening,<br />
in Sud America e nel Far East. “Nelle città estere più importanti<br />
– aggiunge poi Enrico Montolivo, a.d. di Giglio Bagnara<br />
– c’è ancora spazio per i multimarca. Un esempio tra tutti è<br />
Joseph in Notting H<strong>il</strong>l, a Londra”.<br />
ALLEARSI CON LE AZIENDE<br />
Giglio Bagnara, che prevede di chiudere<br />
<strong>il</strong> 2010 con un giro d’affari di 15 m<strong>il</strong>ioni<br />
di euro, nasce con un punto vendita di<br />
4.000 metri quadrati a Sestri Ponente, una<br />
grande superficie che è una via di mezzo<br />
tra un department store e un negozio<br />
tradizionale. Lo scorso ottobre invece ha<br />
aperto a Genova <strong>il</strong> concept store Lux<br />
Giglio Bagnara, dal nome dell’ex cinema<br />
Lux nei cui spazi ha trovato dimora.<br />
Questo progetto è interessante perché,<br />
oltre a un recupero conservativo dello<br />
storico palazzo, offre soluzioni inedite per<br />
un multibrand: lo spazio è collegato a una<br />
medical spa con percorso termale, e ospita<br />
tre shop in shop (accessori Lc Bijoux,<br />
calzature Luca Del Forte, abbigliamento<br />
Pinko) e un temporary store, al momento<br />
con i guanti Sermoneta. “Ritengo che le<br />
alleanze siano molto importanti - sottolinea<br />
Montolivo – sia tra commercianti<br />
sotto forma di consorzi, sia con i brand.<br />
Corner e shop in shop garantiscono pro-<br />
11 gennaio 2011 PAMBIANCOWEEK 61