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INCHIESTA<br />
Claudio Antonioli<br />
Marzio Torcianti<br />
Maurizio Coltorti<br />
David Ragionieri<br />
è fashion area vip (chissà quanto ha pagato per avere quello<br />
spazio), <strong>il</strong> terzo fa ogni giorno una promozione del 50% e<br />
<strong>il</strong> caffè è veramente ottimo. Le persone sono sempre 10. E<br />
allora 4 sceglieranno <strong>il</strong> risparmio con la promozione 50%, le<br />
altre si divideranno nei vari bar. Il fatto è che McArthurGlen<br />
chiuderà a 649 m<strong>il</strong>ioni di euro <strong>il</strong> 2010, con un + 20% sul<br />
numero dei visitatori, <strong>il</strong> che significa che la torta si è ridivisa<br />
e <strong>il</strong> comportamento del consumatore ha subìto un cambiamento<br />
radicale, ha una mob<strong>il</strong>ità diversa rispetto a 10 anni fa<br />
e più opportunità per scegliere”.<br />
INVESTIRE SULLA RICERCA<br />
Quali le strade allora per garantire lo sv<strong>il</strong>uppo dei negozi<br />
indipendenti in un mercato ad altissima competitività<br />
come quello attuale? “I negozi che soffrono di più – osserva<br />
Claudio Antonioli, titolare delle boutique Antonioli – sono<br />
quelli che, pur avendo un posizionamento alto, basano <strong>il</strong> loro<br />
assortimento su prodotti commerciali, e mi riferisco anche a<br />
griffe conosciute che lanciano outlet, creano stock, e si ramificano<br />
con una distribuzione non più selettiva. La vera via è<br />
fare ricerca e personalizzare <strong>il</strong> negozio con marchi esclusivi<br />
che sv<strong>il</strong>uppino una distribuzione molto attenta”. Antonioli,<br />
che ha store a M<strong>il</strong>ano e a Lugano, ha appena aperto un altro<br />
punto vendita a Torino di 100 metri quadrati. “Non è un<br />
grande spazio – commenta – ma abbiamo messo all’interno<br />
un touch screen, così <strong>il</strong> cliente può visionare l’intero assortimento<br />
del negozio m<strong>il</strong>anese, che si sv<strong>il</strong>uppa su 400 metri<br />
quadrati, e nell’arco di una giornata spediamo l’eventuale<br />
ordine. Abbiamo scelto Torino perché è una città sofisticata,<br />
legata all’arte, desiderosa di sperimentare e quindi è <strong>il</strong> pubblico<br />
ideale per la moda di ricerca”. Dello stesso parere è<br />
Marzio Torcianti, buyer e managing director di Coltorti, che<br />
sottolinea come nella fascia molto alta e nelle realtà urbane<br />
di piccola o media dimensione, come può essere Ancona<br />
(100m<strong>il</strong>a abitanti), sia diffic<strong>il</strong>e la gestione di un monobrand<br />
che richiede invece un bacino di utenza molto ampio: “Nel<br />
target fashion di alta gamma – aggiunge Torcianti – i multibrand<br />
hanno spazio per un ulteriore sv<strong>il</strong>uppo perché propongono<br />
una selezione di prodotti e soprattutto una scelta<br />
di personalità a chi compra. Ormai <strong>il</strong> total look è morto,<br />
Negozio Gap a M<strong>il</strong>ano<br />
Negozio Antonioli a M<strong>il</strong>ano<br />
11 gennaio 2011 PAMBIANCOWEEK 59