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Giornale della Comunità Parrocchiale<br />
<strong>VILLA</strong><br />
DI SERIO<br />
Cronaca parrocchiale, appuntamenti... e altro Anno XXIX - n.2 - Giugno 2015<br />
Grazie alle nostre Suore<br />
Grazie a don Franco
Lettera del Parroco<br />
A destra:<br />
Don Franco e i<br />
bambini della Prima<br />
Comunione, 2007<br />
(Photo Art<br />
di Pegurri).<br />
In copertina,<br />
in alto: Suor Fede,<br />
suor Nunzia e suor<br />
Emilia in piazza san<br />
Pietro a Roma, il 26<br />
aprile 2009, per<br />
la canonizzazione di<br />
Madre Geltrude<br />
Comensoli,<br />
fondatrice delle Suore<br />
Sacramentine<br />
di Bergamo.<br />
Sotto: il parroco don<br />
Francesco Gherardi<br />
riceve l’omaggio<br />
di due bambini<br />
nel giorno del<br />
quarantesimo<br />
anniversario della sua<br />
ordinazione<br />
(29 maggio 2005).<br />
Vicino a lui suor<br />
Romana Ghisleni.<br />
Dietro, don Matteo<br />
Cortinovis.<br />
Tra la gente,<br />
suor Alfonsa Villa.<br />
C arissimi Villesi,<br />
ancora una volta mi rivolgo a voi con questa lettera che da quasi<br />
12 anni vi faccio avere attraverso il nostro giornale della Comunità.<br />
Sono molto contento per questi anni che ho vissuto a Villa di Serio, perché mi sono<br />
sentito accolto da voi nonostante i miei limiti e ho incontrato tante persone che in<br />
vario modo mi hanno aiutato a svolgere il mio servizio in questa Comunità.<br />
Non faccio nomi perché sono moltissime le persone verso le quali sento tanta riconoscenza<br />
e affetto. Ringrazio di cuore tutti i sacerdoti che hanno collaborato in modo<br />
esemplare con me, le suore che hanno svolto un servizio veramente speciale sia<br />
nella Scuola Materna che in parrocchia, i gruppi, le associazioni e le singole persone<br />
che mi hanno edificato per la generosità con cui hanno donato il loro tempo<br />
e le loro capacità per il bene della Comunità. Davvero, senza la collaborazione di<br />
tutte queste persone io sarei riuscito a fare molto poco a Villa di Serio.<br />
Chiedo al Signore che vi ricompensi nel modo che solo Lui può fare.<br />
Al termine di questo mio servizio<br />
vorrei comunicarvi alcune direttive<br />
alle quali mi sono ispirato in<br />
questi anni vissuti in mezzo a voi,<br />
in modo che forse possiate comprendere<br />
meglio anche il mio modo<br />
di operare in questa Comunità.<br />
La prima linea operativa mi è stata<br />
suggerita da un vecchio sacerdote<br />
quando ero ancora direttore<br />
dell’Oratorio di S. Pellegrino<br />
e lui era prevosto di S. Giovanni<br />
Bianco: “Ricordati, mi disse,<br />
che bisogna tenere sempre<br />
sveglia la Parrocchia, perché se<br />
la lasci addormentare, è difficile svegliarla”.<br />
Ho conservato sempre questo suggerimento e anche a Villa di Serio ho cercato di<br />
fare varie proposte, di suggerire molteplici iniziative, di invitare varie persone a parlare,<br />
di stimolare interessi culturali, di organizzare esperienze piuttosto impegnative<br />
come le Missioni Parrocchiali, l’Anno Giubilare per i 250 anni della Consacrazione<br />
della chiesa parrocchiale, la duplice venuta della Madonna di Fatima, la Novena<br />
e la Festa della Madonna del Buon Consiglio ecc.<br />
Qualcuno, in modo molto rispettoso, qualche volta mi ha detto che proponevo troppe<br />
case, ma io sono convinto che aveva ragione quel vecchio parroco quando mi<br />
diceva di “non lasciare addormentare una Comunità, perché è poi difficile svegliarla”.<br />
Devo dire che la gente di Villa di Serio in genere ha accolto con generosità le varie<br />
iniziative, anche se a volte mi sarei aspettato una risposta più numerosa, specialmente<br />
alle proposte formative e culturali.<br />
La seconda direttiva che ho cercato di seguire nella mia attività pastorale a Villa di<br />
Serio mi è stata suggerita fin da quando ero giovane prete da Don Giovanni Bosco.<br />
Egli diceva ai suoi educatori: “Dovete amare i ragazzi che vi sono affidati e dovete<br />
fare in modo che loro sappiano che voi li amate”.<br />
2 - Lettera del Parroco
Questo suggerimento del grande educatore, di cui quest’anno ricorre il secondo centenario<br />
della nascita, mi ha sempre accompagnato nella mia vita sacerdotale dovunque<br />
ho svolto il mio ministero. Anche qui a Villa di Serio ho cercato di voler bene<br />
alle persone di questa Comunità, senza fare distinzione tra quelle che venivano<br />
in chiesa e quelle che, per vari motivi, non frequentavano.<br />
E’ chiaro che mi sentivo in particolare sintonia con chi condivideva la mia fede nel<br />
Signore Gesù, ma credo di essere stato sempre accogliente anche verso chi non sentiva<br />
la mia convinzione religiosa.<br />
Questo desiderio di amare e aiutare le persone che mi erano state affidate, a volte<br />
mi ha portato ad essere forse troppo indulgente verso le loro richieste, a volte magari<br />
ho trascurato alcune norme giuridiche o liturgiche, forse avrei dovuto dire anche<br />
dei no, ma penso che il Signore mi saprà perdonare se qualche volta sono stato<br />
troppo permissivo …<br />
Avrei comunque desiderato essere più vicino alla famiglie in difficoltà,<br />
alle persone ammalate, agli anziani soli, a<br />
chi aveva perso il posto di lavoro, a chi<br />
aveva perso una persona cara, ai giovani<br />
che non sentivano più il bisogno di partecipare<br />
alla vita della Comunità cristiana,<br />
alle persone che avevano visto crollare il<br />
loro sogno di amore, a chi stava vivendo<br />
momenti di depressione e di tristezza, ai disabili<br />
ecc, ma ho dovuto fare i conti con i<br />
miei limiti di tempo e specialmente con le<br />
mie forze che lentamente andavano diminuendo<br />
con il passare degli anni.<br />
Chiedo scusa a tutte quelle persone che avrebbero<br />
avuto il diritto di una mia presenza e di<br />
una mia parola. Avrò specialmente per tutti<br />
voi un ricordo particolare al Signore perché<br />
vi sappia dare quel conforto che io non sono<br />
riuscito a darvi.<br />
La terza linea pastorale che mi ha accompagnato<br />
specialmente da quando sono diventato<br />
parroco mi è stata suggerita da una definizione<br />
della Parrocchia che mi sta accompagnando<br />
già da molti anni: “La Parrocchia è la famiglia<br />
delle famiglie”. Questa affermazione mi ha<br />
fatto comprendere che occorre lavorare per avere<br />
delle belle famiglie, se vogliamo avere una bella parrocchia. Già quando ero a Foppenico<br />
avevo compreso, attraverso l’esperienza del Movimento “Equipe Notre Dame”<br />
(E.N.D.), quanto era importante creare in Parrocchia dei gruppi di giovani famiglie<br />
che camminassero insieme e si incontrassero almeno una volta al mese per<br />
approfondire la vita matrimoniale e l’educazione dei figli.<br />
Anche a Villa di Serio, lungo gli anni, abbiamo creato parecchi gruppi di famiglie<br />
che si incontrano una volta al mese per momenti formativi e di amicizia. Anche Don<br />
Carlo e Padre Giuseppe collaborano nel portare avanti questi gruppi.<br />
Devo ammettere che in questo ultimo anno ho trascurato un po’ i gruppi che io do-<br />
Chiesa prepositurale<br />
di Villa di Serio,<br />
altare e ostensorio,<br />
sec. XVIII;<br />
Crocifisso, sec. XVII<br />
Lettera del Parroco<br />
Lettera del Parroco - 3
Lettera del Parroco<br />
Don Franco con il<br />
card. Loris Capovilla<br />
(2010).<br />
vevo seguire, pensando che poteva essere utile proporre degli incontri per tutte le famiglie<br />
della Parrocchia, anche per quelle che non fanno parte dei gruppi familiari.<br />
Per questo ho invitato Don Davide Rota, direttore del Patronato S. Vincenzo di Bergamo,<br />
a tenere la domenica pomeriggio alcuni incontri in chiesa parrocchiale e mi<br />
sembra siano stati molto apprezzati.<br />
Comunque la pastorale dei gruppi familiari merita di essere portata avanti, perché<br />
favorisce la nascita di belle amicizie tra le persone che ne fanno parte. Occorre però<br />
che ogni gruppo non si chiuda in se stesso, ma crei relazioni profonde con gli altri<br />
gruppi e insieme sappiano portare avanti una pastorale per tutte le famiglie della<br />
Parrocchia. Tutto questo io purtroppo non sono riuscito a realizzarlo e questo mi dispiace<br />
molto. Mi auguro che Don Paolo, il nuovo prevosto, possa riprendere questa<br />
attività dei gruppi familiari e migliorarla a beneficio di tutte la famiglie della nostra<br />
Parrocchia. Sempre nell’ambito dell’impegno per la famiglia devo riconoscere che<br />
una delle attività pastorali che ho vissuto con più impegno e gioia in questi 12 anni<br />
a Villa di Serio è stato il “ Percorso per i fidanzati in preparazione<br />
al Matrimonio cristiano”.<br />
Ogni anno abbiamo avuto più di 30 coppie di fidanzati ed è<br />
stato molto bello vedere questi giovani prepararsi con serietà<br />
e responsabilità al Matrimonio. Devo ringraziare di cuore le<br />
coppie di sposi che hanno condiviso con me questo cammino<br />
e che hanno saputo creare dei rapporti molto belli con questi<br />
fidanzati. Molti di questi giovani, anche se non erano di<br />
Villa di Serio, hanno voluto celebrare nella nostra Comunità<br />
il loro Matrimonio e io ho accolto sempre con molta gioia la<br />
loro richiesta, perché celebro sempre molto volentieri le nozze.<br />
Molti di questi fidanzati, dopo il Percorso in preparazione<br />
al Matrimonio, avevano espresso il desiderio di continuare<br />
ad incontrarsi con altre coppie di fidanzati e sposati, ma purtroppo<br />
io non sono più riuscito ad esaudire il desiderio e questo mi dispiace moltissimo.<br />
Queste sono le principali direttive che ho cercato di seguire nel mio servizio<br />
in questa Comunità di Villa di Serio. E’ chiaro che potevo fare anche altre scelte e<br />
certamente chi verrà dopo di me seguirà altre strade e vi raccomando di non fare<br />
confronti, perché viviamo in un tempo in cui “ si naviga a vista” e quindi ogni sacerdote<br />
sceglie dei percorsi che ritiene più idonei a tenere viva la fede nelle persone<br />
che gli sono affidate.<br />
Don Paolo Piccinini, il nuovo prevosto, ha quasi 30 anni meno di me e quindi certamente<br />
ha una mentalità diversa dalla mia, ha fatto esperienze diverse dalle mie, ha<br />
avuto una formazione in Seminario molto diversa dalla mia ecc. Quello che vi raccomando<br />
è di volergli bene, come avete voluto bene a me, di seguirlo nelle direttive<br />
che vi darà e di accettare anche i cambiamenti che porterà nella vita della Comunità.<br />
Chiedo al Signore che tenga viva la mia e la vostra fede. Con il passare degli<br />
anni, mi convinco sempre di più che la cosa più importante nella vita è credere<br />
nel Signore Gesù e lasciarci salvare da Lui.<br />
Anche da lontano continuerò a pregare il Signore per voi, perché possiate essere sempre<br />
una bella Comunità, ricca di fede e di amore e voi pregate per me perché, se il<br />
Signore mi darà ancora un po’ di salute, possa continuare a fare ancora un po’ di bene<br />
nella Parrocchia di S. Pellegrino T. dove venni destinato nel lontano 1965 come<br />
novello sacerdote.<br />
Con tanta stima e affetto vi saluto uno per uno e vi auguro ogni bene.<br />
Don Franco Gherardi<br />
4 - Lettera del Parroco
CHE IL NOSTRO INCONTRO<br />
SIA PER TUTTI UN BUON CAMMINO<br />
Nell’attesa di incontrarvi, come mi è stato chiesto, racconto qualcosa di me.<br />
Il saluto di don Paolo<br />
S<br />
ono don Paolo Piccinini e<br />
dal prossimo settembre sarò<br />
chiamato ad essere il vostro<br />
parroco.<br />
Sono nato il 15 marzo del 1967<br />
e mi avvio al 25° anno di sacerdozio<br />
visto che sono stato ordinato<br />
prete il 6 giugno 1992.<br />
Dal 1992 al 1998 sono stato vicario<br />
parrocchiale a Tagliuno di<br />
Castelli Calepio, dal 1999 al 2006<br />
vicario parrocchiale per la pastorale<br />
giovanile a Zogno in Val Brembana,<br />
nel 2006 ho iniziato la mia<br />
esperienza da parroco a Bratto di<br />
Castione della Presolana, continuata<br />
fino ad oggi.<br />
In questi giorni convivono in me<br />
due sentimenti apparentemente<br />
opposti - il timore e la gioia - perché<br />
mi è dato di vivere una nuova<br />
e importante "sfida"<br />
pastorale … ma da sempre<br />
amo le sfide perché<br />
mi impediscono di sentirmi<br />
arrivato, di adagiarmi,<br />
di crogiolarmi nel<br />
passato e perché mi invitano<br />
e obbligano a inventare<br />
e a sognare: per<br />
tutti e con tutti.<br />
“Finché siamo inquieti<br />
possiamo stare tranquilli<br />
(J. Green)”.<br />
Inizio quindi una nuova<br />
stagione, un nuovo amore<br />
e come ogni innamorato<br />
sono certo - come<br />
racconta un antico detto<br />
- di non incontrare fiumi<br />
senza guado.<br />
Anche in questa nuova<br />
avventura mi faccio avvolgere<br />
e sospingere da<br />
un augurio che ho trovato<br />
e che mi piace molto:<br />
Da prete-parroco sii sempre<br />
una favola per i bambini<br />
un sogno per gli adolescenti<br />
una inquietudine per i giovani<br />
un fratello per gli adulti<br />
una carezza per gli anziani<br />
un elisir per gli ammalati<br />
Voi proibitemi di essere un parroco<br />
troppo clericale, un "funzionario",<br />
aiutatemi ad essere un<br />
parroco-pastore, ministro dell’Evangelii<br />
Gaudium, (della gioia<br />
evangelica). Il parroco é un fratello<br />
al servizio della fede, forte o<br />
fragile che sia, degli uomini e delle<br />
donne che abitano un territorio.<br />
Offre un vangelo che è la bella<br />
notizia fattasi carne in Gesù.<br />
Abbiamo bisogno tutti di fiducia<br />
reciproca e di condivisione.<br />
Siamo al servizio, in mezzo alla<br />
gente che c’è e non a quella che<br />
vorremmo a nostra immagine e<br />
somiglianza.<br />
E’ già una grazia per me capire<br />
che accompagnare la fede della<br />
comunità di Villa di Serio significa<br />
anche prendermi cura della<br />
mia vita cristiana.<br />
Le due cose vanno insieme.<br />
Rifletteva don Primo Mazzolari<br />
predicando a futuri sacerdoti:<br />
“Quando si vuol stringere amicizia<br />
con uno, non lo si strapazza,<br />
ma si cerca di mettere in evidenza<br />
i punti che si hanno uguali”.<br />
Detto in altro modo: non si può<br />
essere preti e non amare la comunità<br />
che si serve.<br />
Insieme cercheremo di<br />
continuare a costruire una<br />
Chiesa radicalmente evangelica<br />
e fraterna, che sa<br />
vivere e annunciare il volto<br />
misericordioso di Dio,<br />
pienamente corresponsabile<br />
e missionaria, entusiasta<br />
del Vangelo, esperta<br />
in umanità, una comunità<br />
non ripiegata su<br />
se stessa ma protagonista<br />
vivace della splendida<br />
realtà di Villa di Serio.<br />
Sarà bello - sacerdoti e<br />
laici - pensare e progettare<br />
insieme, arrivare a<br />
scelte pastorali condivise<br />
e incisive, costruire<br />
luoghi di discernimento<br />
comunitario.<br />
Insieme daremo vita alla<br />
Chiesa che non possiede<br />
facili risposte ma<br />
che si lascia "inquietare"<br />
dalle domande.<br />
Don Paolo celebra la<br />
S. Messa alla<br />
Cappella Savina<br />
(Presolana),<br />
CRE 2013.<br />
Il saluto di don Paolo - 5
Il saluto di don Paolo<br />
Sopra:<br />
Logo del Giubileo<br />
della Misericordia.<br />
Sotto:<br />
Don Paolo al Diavolo<br />
della Malgina.<br />
Sogno una Chiesa che viva all’ombra<br />
e viva al sole … all’ombra<br />
della Parola di Dio, al sole dell’Eucarestia.<br />
“Senza la domenica<br />
non possiamo vivere” dicevano i<br />
primi cristiani.<br />
Questa affermazione, questo "urlo",<br />
questo "segreto" arrivi fino a<br />
noi con tutta la sua freschezza e<br />
la sua potenza, la sua gioia e il<br />
suo splendore. Sogno cristiani "gelosi"<br />
dell’Eucarestia domenicale<br />
che si accostano all’Eucarestia, alla<br />
Messa, come ci si accosta all’amore<br />
… in punta di piedi, irresistibilmente<br />
attratti dall’invito e<br />
dalle promesse della Pasqua di<br />
Gesù.<br />
Lascio la parrocchia di Bratto alla<br />
quale sono molto affezionato:<br />
è la comunità che mi ha accolto<br />
con grande disponibilità nove anni<br />
fa e mi ha insegnato con pazienza<br />
e tanto amore ad essere<br />
parroco. Le sono grato e porto nel<br />
mio cuore una memoria incancellabile<br />
dei volti, delle persone,<br />
delle esperienze vissute.<br />
Adesso vengo a Villa di Serio e ci<br />
vengo volentieri. La mia presen-<br />
za aiuti ciascuno ad avere occhi<br />
di speranza, in particolare coloro<br />
che hanno perso la fiducia nella<br />
vita, gli ammalati, chi è senza<br />
lavoro, chi si trova ai margini o si<br />
sente escluso.<br />
La nostra comunità cristiana sia<br />
casa aperta. Viviamo una certezza:<br />
Dio è all’opera, anche nelle<br />
periferie della storia.<br />
Volete che non lo sia a Villa di Serio?<br />
Che il nostro incontro sia per tutti<br />
un buon cammino. Sotto il segno<br />
della benedizione di Dio! Sappiamo<br />
che la croce è piantata dentro<br />
ogni percorso umano.<br />
Non per schiantarci, ma per purificarci<br />
da deliri di onnipotenza.<br />
Papa Francesco lo scorso giovedì<br />
santo ha invitato i preti ad essere<br />
pastori con “l’odore delle pecore”<br />
addosso. Capaci di abitare le<br />
periferie più che le sacrestie. E’<br />
ciò che chiedo al Signore, anche<br />
attraverso la vostra preghiera<br />
In questa affascinante avventura<br />
mi affido a Maria, Madre del Buon<br />
Consiglio, donna audace che si è<br />
fidata perdutamente del Dio dell’impossibile.<br />
A lei chiedo di saper<br />
essere un parroco che sa vivere<br />
e mostrare che è possibile e<br />
insieme splendido amare Dio con<br />
cuore di carne e amare la carne<br />
con cuore di Dio.<br />
A presto.<br />
don Paolo<br />
6 - Il saluto di don Paolo
GRAZIE ALLE SUORE<br />
E AL PARROCO DON FRANCO<br />
È<br />
con grande emozione che<br />
scrivo queste brevi note<br />
a nome dell’Amministrazione<br />
Comunale di Villa di Serio,<br />
per salutare e ringraziare il Parroco<br />
Don Franco Gherardi e le Suore<br />
Sacramentine che nei prossimi<br />
mesi lasceranno la nostra comunità.<br />
Un profondo senso di gratitudine<br />
e di riconoscenza a Don Franco<br />
che ha guidato per tanti anni la<br />
nostra comunità incarnando fino<br />
in fondo la figura del “buon pastore”.<br />
È stato un sacerdote per tutti, per<br />
l’intera comunità: giovani, anziani,<br />
ammalati, famiglie, e con particolare<br />
attenzione a quelli che<br />
sono in difficoltà. Proprio nelle<br />
difficoltà, sia spirituali che materiali,<br />
ha insegnato a prodigarsi per<br />
gli altri e che la carità deve essere<br />
al centro del nostro essere cristiani.<br />
Questo insegnamento lo ha dimostrato<br />
in prima persona, con i<br />
suo gesti, le sue parole, l’essere<br />
sempre disponibile e pronto, anche<br />
con l’aiuto materiale a chi si<br />
trova in situazioni di grave disagio.<br />
Per questo tutta la comunità<br />
ecclesiale e civile è grata a Don<br />
Franco per l’impegno<br />
profuso nei 12 anni di<br />
ministero sacerdotale<br />
in mezzo a noi, per il<br />
cammino fatto insieme,<br />
per i valori umani,<br />
sociali e cristiani<br />
proposti che ci guideranno<br />
nel nostro percorso<br />
futuro.<br />
Diamo sin da ora il<br />
benvenuto a don Paolo<br />
Piccinini che arriverà<br />
a settembre e alla<br />
pari di Don Franco,<br />
saprà sicuramente trovare<br />
un posto nel cuore<br />
dei Villesi.<br />
Non saranno sostituite invece le<br />
Reverende Suore Sacramentine<br />
che lasceranno definitivamente<br />
Villa di Serio dopo 105 anni di<br />
servizio per la comunità. Infatti è<br />
dalla fondazione della Scuola Materna<br />
“Comm. Piero e Matilde Cavalli”<br />
avvenuta nel 1910 che l’Asilo<br />
Infantile venne affidato a quattro<br />
Suore Sacramentine.<br />
Negli anni l’Asilo Infantile è diventato<br />
Scuola dell’Infanzia, si sono<br />
aggiunti l’Asilo Nido e la Sezione<br />
Primavera, ma la presenza<br />
e la preziosa opera educatrice delle<br />
suore non è mai venuta meno.<br />
Quanti di noi villesi sono stati accompagnati<br />
nei primi passi dall’infanzia<br />
al mondo della scuola<br />
proprio dalla suore e ancora oggi<br />
come cent’anni fa ogni giorno<br />
vengono accolti con un sorriso.<br />
La loro preziosa opera educatrice<br />
fondata sulla preghiera e sull’esempio<br />
ha educato intere generazioni,<br />
contribuendo in modo<br />
sostanziale alla crescita spirituale<br />
morale e civile della nostra comunità.<br />
Purtroppo la crisi delle vocazioni<br />
ha costretto la Casa Madre a<br />
raggruppare in pochi luoghi le oramai<br />
poche è non più giovani suore<br />
rimaste.<br />
Vorrei citarle tutte, ringraziarle<br />
personalmente per quanto fatto,<br />
ma questo non è possibile ed allora<br />
a nome dell’Amministrazione<br />
Comunale esprimo tutta la gratitudine<br />
alla Congregazione, alla<br />
Superiora Generale e a tutte le<br />
suore, anche di quelle delle quali<br />
si è persa la memoria, che hanno<br />
lasciato nella comunità parrocchiale<br />
e nella comunità civile<br />
l’impronta positiva della loro presenza.<br />
Siamo tutti consapevoli che questi<br />
momenti lasciano tristezza e<br />
nostalgia ma aiutano a riflettere e<br />
a far memoria del bene dato e ricevuto.<br />
Il bene quando è tale arriva a tutti<br />
e da tutti e quindi anche a coloro<br />
e da coloro che magari non<br />
sono così vicini alla<br />
nostra parrocchia.<br />
Sono sicuro che, se<br />
anche Don Franco e<br />
le nostre Suore non<br />
saranno più tra noi,<br />
Villa di Serio sarà sempre<br />
nei loro pensieri<br />
e nei loro cuori e non<br />
ci faranno mancare la<br />
loro preghiera.<br />
Ancora un grazie di<br />
cuore a nome mio personale<br />
e della comunità<br />
che rappresento.<br />
Bruno Rota<br />
Sindaco<br />
Il saluto del Sindaco<br />
Don Franco accanto<br />
al card. Silvano<br />
Piovanelli, arcivescovo<br />
emerito di Firenze,<br />
dopo la benedizione<br />
dell’antico orologio<br />
collocato nel cortile<br />
del Palazzo comunale<br />
(25 aprile 2005).<br />
(Photo Art di Pegurri).<br />
In alto: il sindaco<br />
di Villa di Serio,<br />
dott. Bruno Rota.<br />
Il saluto del Sindaco - 7
Grazie alle nostre suore<br />
Grazie alle nostre suore<br />
8 - Grazie alle nostre suore
ACCOGLIERE I SEGNI DELLA SPERANZA<br />
NELLA LOGICA PASQUALE:<br />
UN PROGETTO NELLA LOGICA DELLA<br />
CONDIVISIONE E DELLA CORRESPONSABILITÀ<br />
D<br />
esidero condividere con<br />
ciascuna delle nostre Comunità<br />
religiose il cammino<br />
di rivitalizzazione e riorganizzazione<br />
del nostro Istituto.<br />
(…) Il nostro ultimo Capitolo Generale<br />
ci ha sollecitate a continuare<br />
il cammino sulla strada di<br />
Emmaus, stimolandoci a cercare<br />
strade nuove per annunciare al<br />
mondo la bellezza di avere incontrato<br />
il Crocifisso Risorto ed<br />
averlo riconosciuto nella<br />
spezzare il pane. Quando<br />
unitamente al Consiglio di<br />
Congregazione e al Governo<br />
Generale, tutte noi<br />
abbiamo voluto lanciarci<br />
nell’avventura di un progetto<br />
globale per il nostro<br />
Istituto, eravamo pienamente<br />
coscienti che stavamo<br />
per compiere una “pasqua”<br />
con tutto quello che<br />
questa parola sacra significa<br />
in termini di passaggio,<br />
di cambiamento, sofferenza,<br />
gioia, cammino,<br />
deserto, alleanza, donazione<br />
(…)<br />
Una tentazione affiora nei<br />
confronti del Progetto che<br />
ci sta dinnanzi: pensare e<br />
poi affermare che il tutto<br />
corrisponda alla verifica e<br />
proposta di apertura e chiusura<br />
delle Case: No! Il Progetto non ha<br />
questo come “cuore pulsante”.<br />
La principale motivazione che ci<br />
conduce ad una revisione della<br />
nostra presenza è quella di favorire<br />
una qualità nuova della vita<br />
comunitaria. “Attingere nuovo vigore<br />
per la missione; rispondere<br />
con fedeltà rinnovata alla vocazione<br />
ricevuta, nel solco tracciato<br />
dalla Santa Fondatrice…”<br />
Questo obiettivo che vuole tenere<br />
conto soprattutto della significanza<br />
della presenza delle co-<br />
munità sul territorio e nei vari ambiti<br />
di servizio, deve tuttavia essere<br />
perseguito con quel sano realismo<br />
che sa coniugare i grandi<br />
obiettivi con le risorse che si possiedono<br />
(…).<br />
Le scelte, affrontate dopo lungo discernimento<br />
e preghiera, sono e<br />
restano discutibili ma la docilità al<br />
Signore che sempre opera e mai ci<br />
abbandona ci deve condurre a viverle<br />
e farle vivere nella pace (…)<br />
Si sono individuate delle priorità:<br />
preservare e custodire il carisma<br />
educativo proprio dell’Istituto;<br />
scegliere la “periferia” quale luogo<br />
di presenza;<br />
guardare ai luoghi della “fragilità”<br />
per essere testimonianza viva;<br />
ottimizzare i servizi interni all’Istituto.<br />
Ritengo, importante sottolineare<br />
che l’esperienza educativa se trova,<br />
come ha trovato, in scuole per<br />
l’infanzia e altri ordini e gradi di<br />
scuole il luogo privilegiato, non<br />
si limita assolutamente ad esso.<br />
Educare non è solo scommettersi<br />
sul percorso formativo scolastico.<br />
Numerosi documenti della<br />
Chiesa ci indicano come l’educazione<br />
sia un ambito vasto che<br />
va dalla promozione umana, all’educazione<br />
evangelica ecc.<br />
(…) Come il Convegno delle Chiese<br />
d’Italia ha detto a Verona alcuni<br />
anni fa e il Papa continua a<br />
ripetere, la Chiesa è un ospedale<br />
da campo che cura le ferite umane.<br />
Tutti gli esseri umani<br />
sperimentano l’incontro<br />
con il limite e con la fragilità<br />
ed è proprio lì che il<br />
Signore trova uno dei luoghi<br />
dove far risuonare la<br />
sua parola.<br />
Non possiamo e non dobbiamo<br />
essere assenti da<br />
questi luoghi che tanto necessitano<br />
di un “Amore<br />
presente”.<br />
(…) Lasciare è sempre faticoso,<br />
perché si costruiscono<br />
legami, si generano<br />
persone nella fede, si educano<br />
ed accompagnano,<br />
talvolta, intere generazioni.<br />
Sappiamo anche quanto<br />
sia necessario in questi momenti<br />
restare legati a Colui<br />
che non ci lascia mai<br />
e che non lasceremo mai.<br />
(…) A tutte le realtà in chiusura<br />
(17 ndr) chiedo un supplemento<br />
di fede, una ricarica di fiducia,<br />
alimentati da una profonda comunione<br />
con il Signore che non<br />
ci lascia mai mancare il suo aiuto.<br />
Bergamo, 18 febbraio 2015<br />
Superiora Generale<br />
Madre Maria Gambirasio<br />
(Estratto dalla lettera inviata alle Comunità<br />
religiose, a cura di Elisabetta Asperti)<br />
Santa Geltrude<br />
Comensoli, fondatrice<br />
delle Suore<br />
Sacramentine<br />
di Bergamo<br />
(1847 -1993).<br />
L’opera: “Adorazione<br />
e missione” è<br />
di Trento Longaretti.<br />
Grazie alle nostre suore<br />
Grazie alle nostre suore - 9
Grazie alle nostre suore<br />
Foto di gruppo<br />
al Nido.<br />
IL PARROCO VIENE SOSTITUITO…<br />
LE SUORE PURTROPPO NO!<br />
S<br />
ono rimasto molto male<br />
quando, dopo la malattia<br />
di Suor Fede, ho incontrato<br />
la Madre generale e la provinciale<br />
delle Suore Sacramentine e<br />
mi hanno detto che al termine di<br />
questo anno scolastico le suore<br />
non sarebbero più state presenti<br />
nella Comunità di Villa di Serio.<br />
La decisione era necessaria per il<br />
numero sempre più ridotto delle<br />
suore, ma anche per una riorganizzazione<br />
della presenza delle<br />
suore nella vita ecclesiale e sociale<br />
della realtà bergamasca.<br />
Non è certamente facile immaginare<br />
la Parrocchia di Villa di Serio<br />
senza la presenza delle Suore<br />
Sacramentine, dopo che vi hanno<br />
operato per più di cento anni.<br />
In questo numero del Giornale<br />
della Comunità si parla a lungo<br />
di quello che le Suore Sacramentine<br />
hanno fatto per il paese di Villa<br />
di Serio e sentiamo tutti verso di<br />
loro una grande riconoscenza.<br />
Quando nel 2003 il vescovo di<br />
10 - Grazie alle nostre suore<br />
Bergamo mi ha chiesto di venire<br />
a fare il parroco a Villa di Serio<br />
mi sono subito informato circa la<br />
presenza delle suore in questa<br />
Comunità e quando ho saputo<br />
che vi operavano da molto anni<br />
sono venuto più volentieri.<br />
Non avrei mai pensato che il termine<br />
del mio servizio in questa<br />
Comunità sarebbe coinciso con<br />
la fine della presenza anche delle<br />
Suore Sacramentine.<br />
In questi dodici anni ho potuto<br />
apprezzare il prezioso lavoro che<br />
le suore hanno svolto per i più<br />
piccoli della Parrocchia, sia nella<br />
Scuola dell’Infanzia che nel Nido<br />
e nella Sezione Primavera.<br />
L’incontro quotidiano con le insegnanti,<br />
i genitori e i nonni dei<br />
bambini è di una importanza straordinaria.<br />
Qualche venerdì ho provato<br />
anch’io ad andare alla Scuola<br />
Materna per incontrare i bambini,<br />
i genitori e i nonni che li accompagnavano<br />
ed è stata un’esperienza<br />
molto bella; purtroppo<br />
non sono riuscito a essere fedele<br />
a questo impegno che mi ero assunto.<br />
Ma le suore non hanno lavorato<br />
solo per i più piccoli della Comunità,<br />
si sono impegnate anche<br />
nella catechesi ai ragazzi e specialmente<br />
nell’animazione della<br />
liturgia, sia con il canto, sia scegliendo<br />
le persone che dovevano<br />
leggere o svolgere qualche servizio<br />
nelle varie celebrazioni.<br />
Ma al di là di quello che hanno<br />
fatto, la sola presenza delle suore<br />
è stata significativa per la vita<br />
della Comunità. In una Parrocchia<br />
è importante la presenza dei<br />
preti, dei laici, ma anche delle<br />
persone consacrate. Senza il loro<br />
carisma la comunità è più povera.<br />
Diminuiscono i preti, diminuiscono<br />
le suore, perché viene meno<br />
la fede nel Signore Gesù. L’unica<br />
possibilità per avere ancora<br />
preti e persone consacrate è una<br />
fede più viva nelle nostre Comunità.<br />
Mi auguro allora che la partenza<br />
della Suore Sacramentine<br />
dalla nostra Parrocchia ci renda<br />
consapevoli che dobbiamo vivere<br />
con più serietà il nostro cristianesimo,<br />
sia a livello personale<br />
che comunitario. E specialmente<br />
dobbiamo risvegliare la fede<br />
cristiana nelle nostre famiglie<br />
perché è dalle famiglie cristiane<br />
che nascono le vocazioni religiose.<br />
Grazie suore per tutto quello che<br />
avete fatto per la Comunità di Villa<br />
di Serio! Il Signore vi ricompensi<br />
e renda il sacrificio della<br />
vostra partenza capace di far germogliare<br />
altre vocazioni alla vita<br />
consacrata.<br />
Il parroco Don Franco
GRATITUDINE E SPERANZA<br />
C<br />
arissimi villesi,<br />
sono trascorsi ormai anni<br />
da quando una alla<br />
volta siamo arrivate nella comunità<br />
di Villa di Serio, una comunità<br />
accogliente, molto legata alle<br />
sue suore… E’ trascorso il tempo,<br />
con Voi abbiamo vissuto parte<br />
dei nostri anni migliori ed ora…<br />
ci risulta difficile fare un bilancio.<br />
L’esperienza più forte è stata quella<br />
di percepire tanta speranza negli<br />
sguardi di chi abbiamo incontrato:<br />
speranza di vivere, di<br />
conoscere, di crescere; speranza<br />
di farcela nel lavoro, nella famiglia,<br />
nell’educazione dei propri<br />
bambini.<br />
Con alcune persone il dialogo è<br />
stato più partecipato ed abbiamo<br />
compreso che per molti la speranza<br />
si poggia sulla solidarietà<br />
che si sperimenta nelle relazioni<br />
di aiuto, espressione sempre di<br />
una Provvidenza attuata nella storia<br />
da persone “buone”.<br />
Quanti semi di bene, di generosità<br />
che non vanno sprecati, che<br />
hanno generato vita e che co-<br />
struiranno una storia di bene anche<br />
nel futuro!<br />
Abbiamo capito in tanti momenti<br />
che eravamo “gratificate” dalle<br />
persone incontrate; “ gratificate”<br />
cioè riempite del “grazie” rivolto<br />
a noi; “gratificate” cioè messe<br />
nella possibilità di comprendere<br />
come tutto nella vita è “grazia”<br />
che attraverso noi passa a chi<br />
incontriamo, ai nostri bambini,<br />
alle nostre famiglie, ma che è dono<br />
di Dio depositato come seme<br />
nei cuori.<br />
Abbiamo tanti motivi di gioia e<br />
soprattutto di gratitudine verso<br />
tutti e di preghiera per affidare<br />
ciascuno al Padre.<br />
Vorremmo riuscire a comunicare<br />
la riconoscenza e la gioia di<br />
noi tutte animate sempre dall’ideale<br />
dello stare a “servizio” della<br />
nostra cara Fondatrice, Santa<br />
Geltrude Comensoli , “Gesù amarti<br />
e farti amare” …<br />
Vorremmo riuscire a comunicare<br />
l’affetto con cui siamo unite a<br />
tante persone conosciute, con le<br />
quali abbiamo creato legami.<br />
Ora la Provvidenza ci chiama altrove…<br />
l’Obbedienza ci dice che<br />
all’orizzonte c’è comunque e sempre<br />
e soltanto Lui, il nostro Signore;<br />
la nostalgia che grava nei<br />
nostri cuori si tramuti in ricordi<br />
cari e dolci al cuore, il vissuto<br />
colmo di bene sia lo zaino per<br />
questo nuovo viaggio.<br />
Affidiamo a Maria, Madre del<br />
Buon Consiglio, Madre della Vita<br />
e dell’Amore, il compito di assistere<br />
chi è nel bisogno, di ricompensare<br />
ciascuno, di essere<br />
sempre accanto a tutti coloro che<br />
con fede la invocano affinché possa<br />
sempre in ogni momento indicare<br />
la via che porta al suo Gesù.<br />
Con il suo aiuto possa essere il<br />
vostro “sguardo” sempre un luogo<br />
di luce che offra pace e gioia<br />
a chiunque vi vede.<br />
Con tanto affetto,<br />
le vostre Suor Nunzia,<br />
Sr. Emilia, Sr. Fede<br />
e Sr. Maria Luisa<br />
Sacramentine<br />
di Bergamo<br />
Suor Emilia Rota<br />
(coordinatrice<br />
pedagogico-didattica<br />
della Scuola<br />
dell’Infanzia Cavalli);<br />
suor Nunzia Carozzi<br />
(superiora);<br />
suor Fede Abbiati.<br />
Suor Maria Luisa<br />
Maestroni<br />
Grazie alle nostre suore<br />
Grazie alle nostre suore - 11
Grazie alle nostre suore<br />
GRATUITÀ E IMPEGNO<br />
C<br />
arissime Suore,<br />
da tempo il cambiamento<br />
era nell’aria ma la certezza<br />
è giunta solo pochi giorni<br />
fa… i numerosi e ripetuti incontri<br />
con le Madri Generale e Provinciale<br />
hanno permesso di capire<br />
sempre più le motivazioni di<br />
una scelta così importante e nel<br />
frattempo di condividere tutta la<br />
fatica e l’amarezza per una tale<br />
decisione.<br />
Come anche per molte altre comunità<br />
religiose, la crisi vocazionale<br />
costringe a chiudere esperienze<br />
più che mai valide, così le<br />
parrocchie sono sempre più chiamate<br />
a progettare il proprio futuro<br />
nell’ottica delle Unità Pastorali…<br />
La storia, qualche volta, porta<br />
a dover prendere delle decisioni<br />
che affettivamente non si vorrebbero.<br />
Le nostre Sr. Nunzia, Sr. Emilia,<br />
Sr. Fede e Sr. Maria Luisa ci lasciano:<br />
altri progetti<br />
le aspettano,<br />
strade nuove dove<br />
portare l’annuncio<br />
del Signore<br />
Gesù!<br />
E… con loro, tutto<br />
l’Istituto delle<br />
Suore Sacramentine<br />
di Bergamo,<br />
dopo centocinque<br />
anni, saluterà definitivamente<br />
Villa<br />
di Serio. Un secolo<br />
in cui in grande<br />
unitarietà d’intenti<br />
e spirito di<br />
servizio, per garantire<br />
un efficace<br />
funzionamento della scuola,<br />
piano piano ampliata, rinnovata<br />
nelle strutture e riorganizzata su<br />
sei, sette, otto sezioni, realizzazione<br />
dell’asilo nido e della sezione<br />
primavera, le molte suore<br />
si sono alternate nell’attività educativa<br />
con i bambini e nel servizio<br />
parrocchiale. Le Suore hanno<br />
guidato la graduale transizione<br />
della scuola materna non statale<br />
di Villa di Serio da un modello di<br />
gestione assistenziale ad una im-<br />
postazione pedagogica sempre<br />
più aggiornata e moderna e maggiormente<br />
promozionale degli interessi<br />
dei bambini, curando ed<br />
attuando la programmazione didattica<br />
con il corpo docente che<br />
nel frattempo gradualmente ha<br />
modificato la propria composizione<br />
passando da personale religioso<br />
a laico.<br />
Partire è un po’ morire... morire a<br />
tutto ciò che finora è stata l’attività<br />
quotidiana, l’impegno consueto:<br />
i volti conosciuti, la vita di<br />
relazione con le persone amate,<br />
le vie e le contrade famigliari, le<br />
gioie e le tristezze condivise… tutto<br />
si lascia per terre nuove dove<br />
l’unica certezza e pertanto sicurezza<br />
è Lui, il Signore al quale affidarsi<br />
e fidarsi.<br />
Come non ricordare la Vostra presenza<br />
costante e discreta nell’asilo,<br />
presenza utile e preziosa, testimonianza<br />
cristiana e fedele!<br />
Ogni Vostro gesto è stato dettato<br />
dall’amore incondizionato a quel<br />
Gesù scelto da sempre; l’amore<br />
puro è capace di grandi imprese<br />
e non l’annientano né le difficoltà<br />
né le contrarietà e come l’amore<br />
è forte nelle grandi difficoltà<br />
così è perseverante nella grigia<br />
vita quotidiana… Essa sa che per<br />
piacere a Dio una cosa è necessaria:<br />
fare con amore le cose più<br />
piccole. Amore e sempre amore!<br />
I locali non riecheggeranno più<br />
dell’incedere spedito, lesto od appesantito<br />
dei Vostri passi, del timbro<br />
delle Vostri voci, ma il nostro<br />
sguardo ovunque si poserà, ci parlerà<br />
di Voi.. e non solo, l’azione<br />
educativa trasmessa in un secolo<br />
di presenze resterà sempre radicata<br />
nella nostra comunità; in misura<br />
più o meno accentuata, a fondo<br />
o marginalmente, nella crescita<br />
dei bimbi di allora, divenuti<br />
giovani, uomini e donne, le Suore<br />
hanno avuto una qualche incidenza…<br />
dimenticarlo non è possibile,<br />
né onesto. ..<br />
Sentimenti di gioia per questi anni<br />
passati insieme si alternano a<br />
sentimenti di tristezza per la lontananza<br />
dalle persone amate; ma<br />
non sarà una perdita perché tutto<br />
questo periodo trascorso fa parte<br />
della nostra storia, del nostro<br />
vissuto: sarà la base fondante del<br />
nostro futuro in cui l’attività istituzionale<br />
della Scuola Materna<br />
Comm. Piero e<br />
Matilde Cavalli,<br />
ispirandosi alla<br />
concezione cristiana<br />
della realtà<br />
e della vita in<br />
coerenza con i<br />
valori alti e con<br />
le irrinunciabili<br />
motivazioni, farà<br />
sempre riferimento<br />
al Vangelo<br />
e al Magistero<br />
della Chiesa.<br />
Il nostro cuore è<br />
colmo di gratitudine<br />
per l’impegno<br />
e lo zelo dimostrati:<br />
il consiglio<br />
di amministrazione, le dipendenti,<br />
i bambini, i genitori, i<br />
volontari e chiunque Vi ha conosciuto,<br />
hanno beneficiato della<br />
Vostra disponibilità incondizionata<br />
e preziosa…<br />
Grazie Suor Nunzia, grazie Suor<br />
Emilia, grazie Suor Fede, grazie<br />
Suor Maria Luisa!<br />
Ora la Provvidenza ha disegni diversi<br />
: nuove comunità, nuovi incontri…<br />
Saremo più poveri non<br />
solo perché non avremo più il Vo-<br />
12 - Grazie alle nostre suore
stro auto … ma perché avremo vite<br />
in meno che ci testimoniano<br />
che il Vangelo è così vero che si<br />
può dare la vita per Lui!<br />
L’abbandonarsi alla volontà del<br />
Padre, deporre tutto nelle Sue mani<br />
rassicura il cuore stretto in una<br />
morsa di rimpianto e di nostalgia.<br />
Siamo tutti consapevoli che questi<br />
momenti lasciano tristezza e<br />
rimpianto ma aiutano a riflettere<br />
e far memoria del bene dato e ricevuto.<br />
La nostra preghiera Vi seguirà e<br />
affinché possiate sempre più testimoniare<br />
quel Gesù che avete<br />
scelto da sempre e per sempre, il<br />
Signore benedica le Vostre vite<br />
continuando a farVi essere, anche<br />
là dove l’obbedienza Vi manda,<br />
offerta e dono perché il suo regno<br />
venga in mezzo a noi.<br />
Sentiamo però anche la necessità<br />
di affidare alle Vostre fervide<br />
preghiere i nostri cammini affinché<br />
siano sempre più cristiani,<br />
coerenti, condivisi.<br />
Grazie, grazie, grazie…<br />
Elisabetta Asperti<br />
Ai cittadini villesi<br />
Dallo Statuto: …La “Scuola Materna Comm. Piero e Matilde Cavalli” è una fondazione di diritto privato di<br />
ispirazione cattolica, non ha fini di lucro ed esaurisce le proprie finalità nell’ambito territoriale della Regione<br />
Lombardia. Essa ha per scopo primario quello di accogliere i bambini in età prescolare e di provvedere alla loro<br />
educazione fisica, morale, intellettuale e religiosa ponendo al centro del suo operare i valori della vita, dell’accoglienza,<br />
della condivisione e della solidarietà. Suo obiettivo è la formazione integrale del bambino nella<br />
sua individualità e irripetibilità, in vista della maturazione della persona, libera e responsabile, attraverso l’educazione<br />
ai principi della democrazia e nel rispetto delle diversità ideologiche in una società pluralistica, senza<br />
rinunciare alla propria identità cristiana.<br />
…Le linee guida dell’attività educativo-didattica, in armonia con il progetto educativo e con l’ispirazione<br />
cattolica dell’istituzione, recepiscono gli orientamenti e le innovazioni della scuola dell’infanzia in Italia.<br />
La Scuola dell’Infanzia riconosce nella famiglia il contesto primario irrinunciabile del bambino e promuove<br />
la collaborazione attiva scuola-insegnanti-genitori.<br />
L’Ente accoglie i bambini, senza discriminazione alcuna, residenti nel comune di Villa di Serio e, se vi sono posti<br />
disponibili, anche i bambini provenienti dai comuni limitrofi. In aderenza alla sua identità cristiana, privilegia<br />
e promuove l’accoglienza dei bambini svantaggiati per ragioni psicofisiche, sociali, familiari ed etniche…<br />
Grazie alle nostre suore<br />
La Scuola Materna continuerà a svolgere il suo “consueto” servizio in quanto di ispirazione cattolica, perciò le<br />
famiglie non hanno niente da temere da questa partenza delle suore.<br />
Resta comunque aperto tutto il grande capitolo del servizio generoso e puntuale che le suore hanno svolto per<br />
tutta la comunità in questi 105 anni di presenza... Si comprende la preziosità di un dono quando lo si perde...<br />
Certamente questa è una grande perdita perché viene a mancare una presenza discreta e certa, semplice e forte,<br />
che ha aiutato tanti nel loro cammino di vita.<br />
Ora è però il tempo di rimboccarsi ancora di più le maniche ed essere più consapevoli della<br />
necessità di metterci a servizio gli uni degli altri come le suore ci hanno insegnato a fare con<br />
la loro presenza. E. A.<br />
Comunicazione distribuita ai genitori dei bambini<br />
della Scuola dell’infanzia<br />
La notizia sta rimbalzando da qualche giorno … “ Le suore se ne vanno!”<br />
Sì, è vero! La Madre Generale dell’Istituto delle Suore Sacramentine di Bergamo, con lettera scritta di pochi<br />
giorni fa, ha annunciato che:<br />
… il nostro Istituto ha avviato un processo di rivitalizzazione delle Comunità e dei membri che le compongono,<br />
al fine di riqualificare la nostra vita e i nostri servizi, in ascolto delle istanze e delle sollecitazioni della Chiesa di<br />
oggi. In riferimento a tale processo è stato steso un progetto che prevede la chiusura di alcune comunità, tra cui<br />
quella di Villa di Serio, entro l’estate 2015 e con vivo rincrescimento comunico la decisione …<br />
Siamo dispiaciuti di questa decisione epocale, vista la presenza pluricentenaria delle Suore Sacramentine a Villa<br />
di Serio pur comprendendo le grandi difficoltà in cui si trovano tutti gli istituti religiosi, specie quelli femminili.<br />
Saremo certamente più poveri perché privi della testimonianza umile, discreta e sincera di una scelta di vita totale<br />
fatta per amore del Signore.<br />
A noi, a cui la gestione è affidata da sempre, nell’assicurare che i servizi per l’infanzia continueranno con le modalità,<br />
attenzione, spirito che caratterizzano la realtà attuale, ora raccogliere questo esempio al fine di essere<br />
sempre più spronati a perseguire l’obiettivo di far crescere “l’uomo di domani” secondo i principi fondanti della<br />
nostra Istituzione.<br />
7 aprile 2015 - Per il Consiglio di Amministrazione – Elisabetta Asperti, Presidente<br />
Grazie alle nostre suore - 13
Grazie alle nostre suore<br />
LE SUORE SACRAMENTINE A <strong>VILLA</strong> DI SERIO<br />
1910 - 2015<br />
Le nostre suore lasciano Villa di Serio. Con loro, non senza dolore, se ne va una parte<br />
di noi, quella più cara, che risiede nel cuore.<br />
Tentiamo qui di raccontare brevemente la storia di questi cent’anni e oltre, non certo<br />
per ripagare le suore del bene che hanno fatto e rappresentato: solo per lasciare un<br />
segno minimo di ciò che la loro presenza ha significato per noi.<br />
V<br />
illa di Serio, primi di dicembre<br />
1910. Fa freddo.<br />
Sono gli ultimi giorni<br />
d’autunno ma da noi è già come<br />
d’inverno. La campagna è immobile.<br />
I contadini hanno sigillato le<br />
finestre delle stalle perché le bestie<br />
non soffrano il freddo: qui le<br />
famiglie han già iniziato a ritrovarsi<br />
la sera per godere di un po’<br />
di tepore e per dire il rosario.<br />
Questa sera qualcuno ha avvertito<br />
dell’evento: “Sono arrivate le<br />
suore!”<br />
Sono arrivate da Bergamo ad Alzano<br />
forse in treno, con la loro<br />
valigia di cartone; hanno attra-<br />
Suor Luigia Dall’Aglio,<br />
insegnante dell’Asilo e<br />
della Scuola e di lavoro<br />
Suor Laurina Stefanoni,<br />
insegnante dell’Asilo e<br />
della prima classe<br />
della scuola elementare<br />
14 - Grazie alle nostre suore<br />
versato il Serio sulla passerella di<br />
legno (chissà se il Paiaröl le ha viste<br />
passare (1) ).<br />
Sono quattro, la più anziana, 40<br />
anni, è suor Giuseppina Cappellini<br />
e viene da Lodi. A lei sarà affidata<br />
la direzione dell’asilo, con<br />
lei suor Luigina Dall’Aglio di 26<br />
anni, si dedicherà ai bambini più<br />
piccoli e alla scuola di lavoro, suor<br />
Laurina Stefanoni di 24 anni, insegnerà<br />
ai più grandicelli e ai ragazzini<br />
della prima classe della<br />
scuola elementare (2) , suor Rosalia<br />
Colleoni di 25 anni, si occuperà<br />
della cucina.<br />
Sono arrivate senza grandi annunci,<br />
in silenzio, a piedi, dalla<br />
strada ghiaiosa cha dal fiume attraversa<br />
i campi fino alla Filanda.<br />
Al ponte della Seriola in Cimavilla,<br />
al lavatoio, forse qualche donna<br />
le ha viste e ha sussurrato: iè i<br />
suore de l’asilo: iè riade, meno<br />
mal.<br />
Poi imboccano la Via della Ripa<br />
(oggi via Locatelli), stretta tra il<br />
muro di sassi e il ciglio della roggia,<br />
superano i molini e dopo un<br />
breve tratto finalmente intravedono<br />
il “palazzo”, la loro nuova<br />
dimora.<br />
Suor Rosalia Colleoni,<br />
cuciniera<br />
Santa Geltrude Comensoli, fondatrice<br />
dell’Istituto delle Suore Sacramentine<br />
E’una vecchia casa signorile, già<br />
della famiglia Mazzocchi da tempo<br />
trasferita in Venezia: un lascito<br />
dell’ultimo erede, don Angelo<br />
Vegini, con l’obbligo di istituirvi<br />
l’asilo infantile e la clausola inderogabile<br />
che l’istituto sarebbe<br />
stato affidato alle suore.<br />
Nella casa, più che i segni di quella<br />
che fu una dimora signorile, sono<br />
ben più evidenti l’umidità, il<br />
freddo e la poca luce.<br />
Vi sono al primo piano “due stanze<br />
e una minuscola cella rivolte<br />
sulla via della Ripa, quindi all’ombra;<br />
una “latrinetta” e una<br />
loggia che dà sul cortile interno<br />
che, se aveva qualche ragion d’essere<br />
per i signori del Seicento, risulta<br />
inutile, anzi dannosa per<br />
quelle suore che si vedono così<br />
aggiungere alla loro povertà anche<br />
l’assenza del sole.” (3)
I lavori per l’adattamento della casa<br />
alla nuova attività sono finiti,<br />
a piano terra le suore trovano una<br />
“saletta”, la cucina e il refettorio;<br />
sul muro un crocifisso e i quadri<br />
del Sacro Cuore, di Pio X e del<br />
vescovo Radini Tedeschi.<br />
Tra gli arredi e le stoviglie spiccano<br />
una lucerna, un cassettone<br />
per la legna, la cucina economica,<br />
l’asse per la pasta, per la polenta<br />
e per il lardo, un mastello,<br />
una grande pentola, 150 scodelle,<br />
10 bicchieri, una scatola di<br />
cucchiai di ferro stagnato.<br />
Collegato al corpo del vecchio palazzo<br />
l’edificio continua a L, con<br />
il solo piano terra: vi è la stanza<br />
da lavoro, un aula per la scuola,<br />
uno porticato aperto sul cortile<br />
che porta direttamente alle latrine<br />
per i bambini; all’opposto una<br />
seconda aula per la scuola e la<br />
chiesetta dell’Immacolata che collega<br />
l’asilo con l’oratorio maschile<br />
(4) .<br />
Nella prima visita la cuciniera ha<br />
notato il campo contiguo, “sarà<br />
la nostra ortaglia - dice – potremo<br />
ricavarci un po’ di verdura e<br />
con le galline anche qualche uovo”.<br />
E così sarà effettivamente.<br />
Non conoscono ancora nessuno<br />
se non il parroco don Giovanni<br />
Palazzi e il curato don Matteo Alberti.<br />
Sono sole in un paesino sconosciuto<br />
e povero. Ripetono dentro<br />
di loro le parole della Madre,<br />
Geltrude Comensoli: “Vi raccomando<br />
l’osservanza della Regola,<br />
il silenzio, il sacrificio, la povertà,<br />
l’obbedienza (…). Però siate<br />
allegre! I musi non vanno d’accordo<br />
con le virtù.<br />
La religiosa deve farsi vedere sempre<br />
lieta e contenta, in pace con<br />
tutti, affabile accondiscendente,<br />
dolcemente seria, allegramente<br />
seria” (5) . Con questi sentimenti si<br />
preparano all’apertura dell’Asilo<br />
che avviene lunedì 18 dicembre<br />
1910.<br />
Arrivano 105 bambini. Vengono<br />
accolti dalle maestre nelle due aule<br />
dove vi sono solo alcune panche<br />
e due tavoli. I banchini per i<br />
piccoli arriveranno solo l’anno<br />
dopo, mentre i più grandicelli dovranno<br />
aspettarli ancora un anno.<br />
A mezzogiorno nel refettorio<br />
funziona una stufa caricata a legna<br />
mentre i bambini consumano<br />
la refezione composta da una<br />
minestra calda e pane.<br />
Un po’ di riposo e quindi il gioco<br />
nell’ampio cortile, nonostante<br />
il freddo. L’asilo diviene parte<br />
preziosa della comunità e di questa<br />
le suore ne divengono l’anima.<br />
Esse non curano solo i bambini,<br />
ascoltano, aiutano e consigliano<br />
le mamme; a loro possono<br />
confidare difficoltà e privazioni.<br />
Aprono la scuola di lavoro, un laboratorio<br />
di economia domestica<br />
per le ragazze e le giovani operaie,<br />
che le suore educano e assistono.<br />
L’apostolato sociale poi non<br />
è disgiunto da quello religioso per<br />
cui le suore sono coadiutrici dei<br />
sacerdoti nel servizio liturgico,<br />
nella preparazione dei bambini<br />
ai sacramenti, nel catechismo e<br />
nell’accompagnamento, specie<br />
delle adolescenti e delle giovani.<br />
Una rara foto di bambini che giocano nel vecchio cortile dell’Asilo.<br />
Il porticato<br />
dell’Asilo;<br />
sul fondo,<br />
l’ingresso<br />
del refettorio.<br />
Grazie alle nostre suore<br />
Grazie alle nostre suore - 15
Grazie alle nostre suore<br />
Nella foto,<br />
da sinistra:<br />
suor Nunzia Carozzi,<br />
superiora,<br />
suor Emilia Rota,<br />
coordinatrice,<br />
suor Fede Abbiati;<br />
le insegnanti:<br />
Roberta Fantoni<br />
Silvia Poloni<br />
Anna Pedrini<br />
Elsa Assolari<br />
Claudia Marconi<br />
Lucia Morotti.<br />
Insomma, l’asilo diventa una vera<br />
fucina sociale e pastorale, ben<br />
al riparo e al di sopra delle parti<br />
anche politiche che si susseguono<br />
nei decenni.<br />
Di fronte alle croniche difficoltà<br />
finanziarie le suore non fanno<br />
mancare il loro aiuto con ogni<br />
mezzo, talora vendono la verdura<br />
dell’ortaglia, i conigli e le uova<br />
del loro pollaio per ricavare<br />
qualche spicciolo. La stessa scuola<br />
di lavoro nei giorni feriali e alla<br />
domenica genera qualche provento<br />
che può incrementare il bilancio<br />
dell’asilo sempre all’osso.<br />
Né si dimentichi infine che, per<br />
contribuire alle spese dell’asilo,<br />
l’Istituto non esita a soprassedere,<br />
anche per lunghi periodi, ad<br />
una parte del compenso<br />
delle sue<br />
suore, già sempre<br />
magro per sua natura<br />
(6) .<br />
Non è possibile qui<br />
raccontare gli innumerevoli<br />
episodi<br />
di bene che pure<br />
hanno fatto la<br />
storia della Sacramentine<br />
a Villa di<br />
Serio.<br />
Pensiamo ai molti<br />
periodi difficili,<br />
la prima guerra<br />
mondiale, la crisi<br />
economica e la fame<br />
tra le fine degli<br />
Anni Venti e gli Anni Trenta,<br />
quando l’asilo delle suore era il<br />
luogo di una minestra sicura per<br />
molti, non solo per i bambini! Poi<br />
la seconda grande guerra e lo sconquasso<br />
politico e le difficoltà del<br />
Dopoguerra. Mai un fatto, un cenno<br />
negativo nei confronti delle<br />
suore. Come non raccontare l’episodio<br />
emblematico di quella<br />
banda di facinorosi che la sera del<br />
26 luglio 1943, dopo aver festeggiato<br />
la caduta del Regime fascista<br />
a modo loro, razziando vino,<br />
salami, olio e carne in scatola nella<br />
case di alcuni benestanti, decisamente<br />
alticci finirono per portare<br />
il tutto alle Reverende suore!<br />
Arrivano finalmente la fine degli<br />
Anni Quaranta, la Repubblica e<br />
il parroco don Paris con la sua forte<br />
volontà di innovare. L’asilo è rimasto<br />
un Istituto Pubblico di Assistenza<br />
e Beneficienza, vive per<br />
le rette delle famiglie e l’aiuto della<br />
parrocchia, può contare su un<br />
minimo contributo del Comune<br />
e dello Stato ma ha sempre bisogno<br />
d’aiuto. Solo dopo le oblazioni<br />
importanti dalla famiglia Cavalli<br />
si può pensare ad un riscaldamento<br />
un po’ efficace e al miglioramento<br />
delle condizioni igieniche.<br />
E anche le suore ne hanno<br />
un piccolo beneficio: qualche veloce<br />
riparazione del tetto e il collegamento<br />
dell’appartamento con<br />
la chiesina di S. Bernardino tornata<br />
al culto: ora le suore possono<br />
recarsi, anche di notte, dal loro<br />
appartamento alla chiesa senza<br />
gelare, soprattutto d’inverno,<br />
per la loro irrinunciabile Adorazione<br />
eucaristica quotidiana.<br />
L’opera delle suore e il loro fervore<br />
per l’educazione dei bambini<br />
e della gioventù specie quella<br />
femminile continua senza sosta.<br />
La Scuola di lavoro è attiva<br />
più che mai diretta dalla indimenticata<br />
suor Deodata Carenini,<br />
a Villa dal 1942 al 1972.<br />
Tra le suore ricordiamo, con la superiora<br />
suor Tarsilia (1948-1954),<br />
suor Innocente (1942-1954), suor<br />
Giampaola (1950-1969), suor Marcellina<br />
(1951-1964) e suor Preziosina<br />
(1953-1964). Nel 1955 arriva<br />
anche suor Domenica Zanetti<br />
che resterà con noi per ben 51 anni,<br />
fino al 2006.<br />
Verso gli Anni Settanta tornano incontenibili<br />
le magagne strutturali<br />
dell’edificio specie per l’umidità<br />
interna alle aule. Non parliamo<br />
dei tetti, in particolare quello<br />
sopra le camere delle suore.<br />
Capita che mentre la muffa aumenta<br />
nelle aule, quando piove<br />
le suore si corichino con il catino<br />
per terra e l’ombrello sopra il<br />
letto. La situazione diviene insostenibile<br />
già alla fine degli Anni<br />
Sessanta quando, alla decrepitezza<br />
dell’edificio si aggiunge la<br />
necessità di nuove aule: è necessaria<br />
un’azione energica, risolutiva,<br />
bisogna costruire un asilo<br />
nuovo. E così avviene. Il primo<br />
lotto viene inaugurato nel 1971,<br />
mentre l’ultimo, che comprende<br />
finalmente anche l’appartamento<br />
delle suore, è pronto nel 1974 (7) .<br />
La scuola nuova, funziona bene,<br />
le famiglie sono contente. Anche<br />
l’appartamento delle suore c’è ma<br />
è presente una nuova insidia, grave.<br />
Le suore sempre entusiaste ad ogni<br />
ricambio, cominciano<br />
a diminuire.<br />
Quella vena preziosa<br />
nella roccia<br />
della religiosità<br />
bergamasca (ma<br />
non solo bergamasca)<br />
si affievolisce,<br />
dapprima lentamente,<br />
poi diventa<br />
una voragine.<br />
Anche Villa di Serio,<br />
che pure ha<br />
contribuito alla<br />
Congregazione delle<br />
Sacramentine<br />
con 18 suore native,<br />
pare avere<br />
esaurito la sua generosa riserva.<br />
Dico pare, perché la speranza in<br />
una nuova primavera vocazionale<br />
resta.<br />
Con l’anno scolastico 1971-72<br />
comincia l’esperienza delle insegnanti<br />
laiche. Prima una, poi due<br />
fino ad aumentare via via che le<br />
suore diminuiscono.<br />
Il problema dell’identità dell’asilo,<br />
che ormai chiamiamo scuola<br />
dell’infanzia, si pone da subito:<br />
occorre assicurare alla scuola la<br />
continuità educativa cristianamente<br />
ispirata senza tradire quanto<br />
è stato seminato dalle suore in<br />
tutti questi anni. Un’azione paziente<br />
e talvolta coraggiosa di relazioni<br />
e di ascolti non sempre facili<br />
ma produttivi, ancora una volta<br />
affidata alle suore, affinché, ora,<br />
attraverso delle buone insegnanti<br />
laiche, ciò che è stato seminato<br />
continui a dare frutto.<br />
16 - Grazie alle nostre suore
Così dagli Anni Settanta ad oggi<br />
l’impegno delle suore accresce<br />
mano a mano che la loro presenza<br />
diminuisce. Sperano con tutto<br />
il cuore in un miracolo o comunque<br />
che resti ancora molto, molto tempo<br />
prima di dover lasciare.<br />
Con questo assillo nel cuore ma<br />
anche con l’entusiasmo<br />
di sempre passano<br />
questi ultimi quarant’anni,<br />
forse i più<br />
difficili. E non possiamo<br />
non ricordarle<br />
queste suore, sia<br />
pure brevemente.<br />
Con le due direttrici<br />
suor Assunta Tomasoni<br />
(1972-78) e suor<br />
Rosaria Sana (1978-<br />
87), sono gli anni della<br />
contestazione, ricordiamo<br />
la dolce<br />
suor Domitilla Ghirardelli,<br />
cuciniera ma<br />
anche maestra di ricamo, cucito,<br />
maglia e uncinetto con suor Colomba<br />
Brignoli e suor Anna Besazza.<br />
Poi ancora suor Zita Micheli, suor<br />
Gianteresa Mulas e suor Delia Lorenzi.<br />
E’ il tempo della prima fase<br />
non sempre facile dei Decreti<br />
delegati e del nuovo apporto dei<br />
genitori nella scuola. Dopo di loro<br />
è direttrice suor Giuseppina<br />
Salvi (1987-1996) e, dopo di lei,<br />
suor Maria Teresa Monti (1996-<br />
91) con suor Franca Mauri superiora,<br />
suor Alfonsa Villa e suor Marina<br />
Albani che purtroppo morirà,<br />
proprio a Villa, il 19 novembre<br />
2000. E’ tempo di nuove normative<br />
e nuove leggi, (la Scuola<br />
Cavalli viene de pubblicizzata e<br />
viene aggiornato lo Statuto).<br />
Siamo ormai ai nostri giorni. Suor<br />
Maria Teresa viene sostituita da<br />
suor Romana Ghisleni (2001-07):<br />
viene costruito e aperto il nido integrato<br />
alla scuola dell’infanzia.<br />
Con suor Romana resta suor Fede<br />
Abbiati e l’intramontabile suor<br />
Domenica. La crisi vocazionale<br />
si fa sentire: le insegnanti laiche<br />
sono ormai sette. Dopo suor Romana<br />
a dirigere la scuola viene<br />
inviata suor Emilia Rota con suor<br />
Nunzia Carozzi, superiora.<br />
Suor Domenica dopo 51 anni ininterrotti<br />
si ritira nel 2006 (morirà il<br />
20 marzo 2008). Con la direzione<br />
di suor Emilia e con l’aiuto di<br />
suor Nunzia, resta attiva nella<br />
scuola solo suor Fede, ora ammalata,<br />
e da pochi mesi suor Maria<br />
Luisa.<br />
E siamo alla fine della<br />
nostra storia. Non<br />
la storia delle suore,<br />
che continuerà il suo<br />
cammino rinnovata<br />
secondo la provvidenza<br />
del Signore<br />
che l’ha voluta. Non<br />
la fine della scuola<br />
dell’infanzia Cavalli<br />
che queste suore hanno<br />
servito e preservato<br />
più di chiunque<br />
per 105 anni.<br />
Noi le ringraziamo<br />
commossi. Mentre<br />
preghiamo il Signore<br />
perché sia prodigo di grazie per<br />
l’Istituto delle Sacramentine che<br />
tanto ha dato a Villa di Serio.<br />
La Santa Fondatrice con la Madonna<br />
e San Giuseppe, i grandi<br />
protettori dell’Istituto, ispirino le<br />
strade più feconde, certi che tanta<br />
esperienza di bene continuerà<br />
senza sosta a generare altro bene.<br />
Casimiro Corna<br />
Grazie alle nostre suore<br />
Note<br />
(1)<br />
(2)<br />
(3)<br />
(4)<br />
(5)<br />
(6)<br />
(7)<br />
Il Paiaröl era Antonio Pagliaroli, ultimo “guardiano” della passerella che la sua famiglia custodiva da tempo immemorabile. Pare<br />
anche che chiedesse una palanca per una sorta di pedaggio. Naturalmente non c’era ancora il ponte in muratura che sarà costruito<br />
e reso attivo solo nel 1916.<br />
La scuola elementare era presente da alcuni decenni ed era composta delle sole prime tre classi. Per la quarta classe bisognava<br />
recarsi ad Alzano. L’obbligo scolastico era comunque assolto con la terza elementare.<br />
C. Corna, “Educare alla gioia”, Edizione della Fondazione Scuola dell’Infanzia Comm. Piero e Matilde Cavalli, Villa di Serio,<br />
2010, p. 46.<br />
Non bisogna confondere la chiesetta dedicata all’Immacolata con quella di S. Bernardino, dalla parte opposta, direttamente collegata<br />
con via della Ripa (via Locatelli) ma non ancora con il palazzo delle suore. La chiesetta di S. Bernardino infatti, a quei<br />
tempi, era stata trasformata a teatrino ad uso del ricreatorio maschile.<br />
Madre Geltrude Comensoli, Santa, (1847-1903) è la fondatrice delle Suore Sacramentine di Bergamo. Fin dalla fanciullezza sente<br />
una precoce attrattiva verso l’Eucarestia e pensa ad un Istituto contemplativo dedito alla adorazione eucaristica perpetua. Nel<br />
1880 riesce a parlare con Papa Leone XIII a cui espone il suo ideale. Il Pontefice la asseconda ma esige che, nell’istituto che vuol<br />
fondare, con il “Santo Pensiero dell’Adorazione ci sia vita attiva per educarvi le fanciulle povere e specialmente le operaie”. L’Istituto<br />
nasce, anche con successo, ma dovrà superare prove e sacrifici prima di giungere ad una serena presenza attiva. Il suo carisma,<br />
riassunto nel motto ”AmarTi e farTi amare”: prevede l’adorazione eucaristica perpetua e l’educazione della gioventù femminile,<br />
comprese le orfane malate e le operaie assistite anche in fabbrica dando così avvio, con altri Istituti, ad un capitolo nuovo<br />
nella vita religiosa di inizio Novecento, segnato dal passaggio dall’antica società rurale al nuovo mondo industriale. Figura di<br />
spicco nel cattolicesimo bergamasco a cavallo tra il XIX° e XX° secolo, Geltrude Comensoli viene canonizzata da papa Benedetto<br />
XVI il 26 aprile 2009, Festa della madonna del Buon Consiglio. La madre delle Sacramentine è Santa.<br />
Cfr.: Educare alla gioia, O.C., p. 48, 49.<br />
La nuova scuola dispone di un grande salone, refettorio, saletta - direzione, ufficio, spogliatoi, 5 aule a norma di legge e una piccola<br />
graziosa cappelletta. Occorre tener conto che i bambini accolti nel 1969 risultano essere 165 e le aule che si possono definire<br />
tali sono solamente due.
Grazie alle nostre suore<br />
Foto di gruppo<br />
con lo scultore Lorenzo<br />
Piemonti vicino alla<br />
sua opera.<br />
A sinistra<br />
suor Rosaria Sana,<br />
direttrice e superiora<br />
dal 1978 al 1987;<br />
a destra<br />
suor Assunta Tomasoni,<br />
direttrice e superiora<br />
dal 1972 al 1978.<br />
CENTO ANNI INSIEME A NOI<br />
C<br />
ento anni sono passati…<br />
Intere generazioni hanno<br />
vissuto con loro, ma<br />
è arrivato il momento di salutare<br />
e di ringraziare le nostre Suore<br />
che tanto hanno fatto per la nostra<br />
Comunità, ma soprattutto, per<br />
la nostra Scuola dell’Infanzia.<br />
Personalmente, ho molti ricordi<br />
legati a loro.<br />
Fin dalla prima Infanzia, ho vissuto<br />
momenti SPECIALI con la mia<br />
Suor Rosaria, dolcissima insegnante,<br />
ma ferma guida per la mia<br />
crescita.<br />
Come dimenticare il suo quotidiano<br />
sorriso rassicurante e materno,<br />
quando, al mattino, il pulmino,<br />
mi portava da lei, alla Scuola<br />
dell’ Infanzia, mentre sul mio<br />
viso, scendevano quelle lacrime<br />
di nostalgia che solo lei sapeva<br />
asciugare con tanta delicatezza e<br />
con quegli abbracci rassicuranti<br />
che, ancora oggi, se ci penso, mi<br />
trasmettono ancora tutto il suo calore.<br />
Era sempre pronta a confortarmi<br />
e a donare, a ciascuno dei suoi<br />
bimbi, il suo prezioso insegnamento.<br />
Con lei c’era anche Suor Zita (insegnante<br />
dei “ Rossi ”) e Suor Domitilla,<br />
FANTASTICA cuoca.<br />
Entrando nella sala da pranzo della<br />
nostra Scuola, un giorno, un<br />
papà mi disse:<br />
“ Mamma mia! Quando entro qui<br />
dentro, sento ancora il PROFU-<br />
MO del risotto di Suor Domitilla!<br />
”…Che cosa non fanno i BEI ricordi!<br />
Ammetto che sono sempre<br />
stata una bimba che non è mai<br />
andata molto d’ accordo con il cibo,<br />
eppure, la pazienza di Suor<br />
Rosaria, durante il pranzo e la mano<br />
da cuoca eccelsa di Suor Domitilla<br />
(sempre vestita di bianco<br />
e non di nero, come le altre Suore,<br />
con un bel grembiule davanti),<br />
mi facevano sembrare il momento<br />
del pranzo meno pesante<br />
e anche piacevole, se ci penso bene!<br />
Suor Domitilla, poi, aveva un orticello,<br />
qualche coniglio e alcune<br />
galline, nella sua piccola stalla,<br />
che era situata nel giardino,<br />
dove, adesso, ci sono le casette<br />
colorate.<br />
Crescendo, durante la Scuola Primaria,<br />
ho partecipato al mese di<br />
Luglio tenuto dalle nostre Suore,<br />
alla Scuola dell’ Infanzia, dove<br />
Suor Domitilla, Suor Colomba,<br />
Suor Anna e Suor Delia, ci insegnavano<br />
a ricamare e a cucire.<br />
Quante belle cose avevamo preparato!<br />
Tovaglie ricamate con il “ punto<br />
erba ” , centrini con l’ uncinetto,<br />
sciarpe con gli aghi e tante altre<br />
cose.<br />
Le Suore, poi, ci facevano scrivere<br />
su un quaderno, “ I rimedi della<br />
nonna ”, piccoli segreti per le<br />
faccende domestiche.<br />
Per loro, noi bambine e ragazze<br />
delle Scuole Medie, eravamo “ Le<br />
Donne del Futuro”!<br />
Durante una delle Feste dell’ Uva<br />
del nostro paese, il nostro carro<br />
si chiamava proprio così!<br />
Sicuramente non era un CRE, ma<br />
18 - Grazie alle nostre suore
Grazie alle nostre suore<br />
quante cose PREZIOSE abbiamo<br />
imparato! Crescendo e diventando<br />
adolescente, ho avuto la fortuna<br />
di incontrare come catechista<br />
Suor Giuseppina, Superiora<br />
delle nostre Suore e coordinatrice<br />
della nostra Scuola dell’Infanzia.<br />
Proprio con lei, nel 1994, ho<br />
mosso i miei “primi passi da insegnante”.<br />
Sono passati ormai 21 anni, ma<br />
ho ancora nel cuore i suoi insegnamenti<br />
e i suoi consigli.<br />
Sempre sorridente, ma ferma e decisa<br />
nel coordinare la nostra Scuola<br />
dell’ Infanzia.<br />
Con lei c’ erano Suor Franca, la<br />
dolcissima Suor Marina, cuoca<br />
delle Suore e dispensatrice di CA-<br />
REZZE ai bimbi che avevano nostalgia<br />
della mamma e la nostra<br />
Suor Fede che, sia quando insegnava,<br />
sia quando era di supporto<br />
a noi insegnanti durante il momento<br />
del pranzo, del riposo pomeridiano<br />
e durante l’anticipo al<br />
mattino, ha sempre tenuto i nostri<br />
bimbi con lo sguardo fisso e<br />
la bocca aperta con le sue canzoni,<br />
le sue filastrocche (che tiene<br />
ancora scritte a mano su una<br />
PREZIOSA agenda marrone, che<br />
ha sempre condiviso con noi insegnanti,<br />
quando ne avevamo bisogno)<br />
e i suoi giochi di squadra.<br />
C’era poi Suor Alfonsa, con cui<br />
ho condiviso, come con Suor Fede,<br />
la catechesi in Oratorio e i momenti<br />
di animazione alla Domenica<br />
quando, con il “Gruppo di<br />
Animazione”, si organizzavano<br />
giochi e momenti di svago per i<br />
bambini della comunità, nella nostra<br />
Scuola dell’ Infanzia.<br />
Suor Alfonsa è sempre stata la Suora<br />
del dialogo e del confronto, sempre<br />
pronta ad ascoltare e ad imparare<br />
da noi insegnanti, quando<br />
non sapeva qualcosa, sempre per<br />
il bene dei suoi bambini “Rosa”.<br />
Poi ho incontrato, come coordinatrice<br />
e collega, Suor MariaTeresa,<br />
giovane Suora pronta a fare<br />
sempre di più e sempre meglio<br />
per la SUA SCUOLA.<br />
Suora STIMOLANTE e pronta alle<br />
NOVITA’, disposta all’ aggiornamento<br />
continuo per risolvere<br />
quei problemi quotidiani che ogni<br />
insegnante vive con i suoi bambini.<br />
Tanto ho imparato da lei umanamente<br />
e professionalmente e, con<br />
la sua CAPARBIETA’ e VOGLIA DI<br />
FARE, con cui ha conquistato tanti<br />
genitori, ha saputo donare molto<br />
alla nostra Scuola.<br />
Suor Romana, la DOLCEZZA fatta<br />
persona, è entrata nei cuori di<br />
grandi e piccini quando ha coordinato<br />
la nostra Scuola.<br />
Bastava che lei sussurrasse poche<br />
parole ai bambini, che li aveva<br />
già INCANTATI!<br />
Non dimenticherò mai la sua BON-<br />
TA’ D’ ANIMO, trasformata nella<br />
quotidianità, in un insegnamento<br />
prezioso, non solo per i nostri<br />
bambini.<br />
Oggi il nostro GRAZIE, di cuore,<br />
va anche a Suor Emilia, nostra coordinatrice<br />
e preziosa ascoltatrice,<br />
perché, anche se lei stessa si<br />
definisce (lo dico traducendolo in<br />
Il laboratorio<br />
di suor Domitilla<br />
con le piccole<br />
cuoche, 1975.<br />
Suor Domitilla<br />
Ghirardelli e suor<br />
Colomba Brignoli<br />
erano anche maestre<br />
di ricamo, cucito,<br />
maglia ed uncinetto,<br />
che insegnavano<br />
alle bambine<br />
in alternativa al<br />
CRE dell’Oratorio.<br />
Da sinistra:<br />
Suor Giuseppina<br />
Salvi, superiora e<br />
direttrice dal 1987<br />
al 1996.<br />
Suor Maria Teresa<br />
Monti, direttrice<br />
della Scuola<br />
materna dal 1996<br />
al 2001.<br />
Grazie alle nostre suore - 19
Grazie alle nostre suore<br />
italiano, ma lei, da buona bergamasca,<br />
lo dice a noi insegnanti,<br />
ma anche ai genitori, in dialetto…)<br />
“Un cane che abbaia, ma,<br />
alla fine, non morde!”, chi la conosce<br />
bene come la conosciamo<br />
noi, sa benissimo che, quel suo<br />
modo di porsi, è una “maschera”,<br />
dietro a cui si nasconde una persona<br />
che sa ascoltare e comprendere<br />
ciò che ti sta più a cuore.<br />
Un GRAZIE va a Suor Nunzia, Superiora<br />
delle nostre Suore, sempre<br />
pronta ad aiutarci con i nostri<br />
bambini, anche quando vediamo<br />
sul suo volto quella comprensibile<br />
e umana stanchezza e a Suor<br />
MariaLuisa, entrata da poco a far<br />
parte delle nostre Suore, ma con<br />
una voglia di fare, di relazionarsi<br />
e di VIVERE con i nostri bambini,<br />
che è come se fosse con noi<br />
da anni.<br />
Da ultimo, ma non perché sia meno<br />
importante delle altre, un GRA-<br />
ZIE SPECIALE va a Suor Domenica.<br />
Lei ha visto INTERE GENERAZIONI<br />
di bambini crescere, diventare<br />
mamme, papà, nonne e nonni,<br />
nei suoi 50 anni di amorevoleservizio<br />
nella nostra comunità.<br />
Quanti Cre vissuti con lei, quanti<br />
bambini ha preparato alla Prima<br />
Comunione, quante volte l’abbiamo<br />
vista riordinare gli spartiti<br />
della Corale S. Stefano (di cui faceva<br />
orgogliosamente parte), sul<br />
suo tavolo in legno, nel corridoio<br />
della Scuola dell’ Infanzia, su cui<br />
teneva anche le “Famiglia Cristiana”<br />
da vendere.<br />
Con lei ho imparato a leggere in<br />
Chiesa, anche se, a volte, la vergogna<br />
mi faceva dire di no, ma<br />
lei, prima di iniziare la S. Messa<br />
mi diceva: “Pasa so che ta set braa!<br />
ALZA la voce, capito? Stai bene<br />
vicino al microfono!”.<br />
Il batticuore c’era, ma, grazie a<br />
lei, ho superato quell’emozione<br />
del momento che mi faceva tremare<br />
la voce.<br />
Come dimenticare i suoi compleanni<br />
festeggiati insieme ai bambini!<br />
Così FORTE caratterialmente<br />
ma, davanti ai loro auguri, arrossiva<br />
e le si riempivano gli occhi<br />
di lacrime.<br />
Quando ci “ha lasciati” il vuoto<br />
è stato ENORME, ma, il suo ricordo,<br />
sarà PER SEMPRE.<br />
Santa Geltrude Comensoli, Ma-<br />
dre Fondatrice delle Suore Sacramentine,<br />
diceva:<br />
“Gesù Amarti e farti Amare”.<br />
Le nostre Suore hanno saputo far<br />
AMARE Gesù ai nostri bambini e<br />
alle loro famiglie e noi, come<br />
scuola di ispirazione cristiana,<br />
non possiamo far altro che ringraziarle<br />
ed essere loro riconoscenti<br />
per tutto il BENE che hanno<br />
saputo donare ai nostri bambini,<br />
certi che continueremo sulla<br />
strada del loro insegnamento.<br />
Elsa<br />
A destra: Suor Romana Ghisleni,<br />
superiora e coordinatrice<br />
dal 2001 al 2007.<br />
Sotto:<br />
l’intramontabile Suor Domenica<br />
Zanetti (insegnante),<br />
a Villa di Serio dal 1955 al 2006.<br />
20 - Grazie alle nostre suore
GRAZIE PER CIÒ CHE AVETE FATTO<br />
PER LE NOSTRE FAMIGLIE<br />
Grazie alle nostre suore<br />
L<br />
e nostre suore ci salutano!<br />
Da quest’estate lasceranno<br />
la comunità di Villa di<br />
Serio!<br />
Che choc apprendere questa notizia!<br />
Le suore per la nostra generazione<br />
ci sono sempre state,<br />
tanto che il loro servizio e la loro<br />
presenza, per molti di noi ormai<br />
erano date per scontate; a tal<br />
punto che non riesco ad immaginare<br />
come cambierà la comunità<br />
di Villa di Serio già a partire dal<br />
prossimo settembre.<br />
Di certo, la prima mancanza che<br />
sentiremo sarà quella dei tanti e<br />
preziosissimi servizi che da decenni<br />
hanno silenziosamente svolto<br />
per tutta la comunità religiosa<br />
e civile; in primo luogo il servizio<br />
per l’asilo, scuola materna o<br />
scuola per l’infanzia… già perché<br />
in tanti anni la scuola dei nostri<br />
bambini è stata chiamata in tanti<br />
modi diversi, ma le suore? Loro ci<br />
sono sempre state! Sono cambiati<br />
i loro volti e i loro nomi, ma non<br />
lo spirito di umile e gratuito servizio<br />
nei confronti dei nostri figli,<br />
adulti di domani.<br />
Seppur consapevoli che la scuola<br />
per l’infanzia continuerà ad esistere<br />
e ad avere una forte impronta<br />
cristiano-cattolica, quanto vuoto<br />
sembrerà l’asilo senza i sorrisi, la<br />
disponibilità, l’affetto e anche qualche<br />
tirata di orecchie delle nostre<br />
suore?!?<br />
Un segno ineluttabile dei tempi<br />
che cambiano! Una campanella<br />
d’allarme sulla scarsa sensibilità<br />
spirituale che avanza, a favore di<br />
una predominante attenzione agli<br />
aspetti materiali.<br />
E allora stringiamoci in una preghiera:<br />
la Madonna ricolmi di ogni<br />
bene tutte le suore del mondo, in<br />
particolare Suor Nunzia, suor Fede,<br />
Suor Emilia e suor Maria Luisa;<br />
le sostenga nel loro servizio e<br />
interceda per loro nei confronti di<br />
Suo Figlio Gesù, affinché esaudisca<br />
i loro propositi; e possa lo Spirito<br />
Santo chiamare alla vocazione<br />
religiosa ancora molti bambini<br />
e bambine.<br />
Grazie per tutto quello che avete<br />
fatto per le famiglie di Villa di Serio!<br />
Avete contribuito a crescere<br />
i nostri figli, affiancandoci nel trasmettere<br />
loro i valori della famiglia,<br />
del rispetto e dell’amore; avete<br />
pregato per noi e ci siete state<br />
vicine nei momenti di difficoltà;<br />
“ GRAZIE ”<br />
con il vostro esempio e la vostra<br />
testimonianza ci avete indicato<br />
quale strada seguire, dedicando<br />
tutta la vostra vita al Signore!<br />
Non sarà facile rimanere orfani<br />
del vostro affetto! Per questo motivo<br />
abbiamo la sfacciataggine di<br />
chiedervi ancora un regalo: continuate<br />
a pregare per noi, per la<br />
nostra comunità e specialmente<br />
per i nostri bambini!<br />
Rimarrete sempre nei nostri cuori!<br />
Grazie di tutto! Buon viaggio<br />
e buona vita a voi!<br />
Tra le pagine del mio quaderno<br />
scritto con il pensiero<br />
Giovanni Nervi<br />
per il Comitato Genitori<br />
c’ è l’ inchiostro più indelebile e sincero.<br />
Ha scritto GRAZIE per la vostra PAZIENZA,<br />
per la COSTANZA,<br />
per la vostra SILENZIOSA VICINANZA,<br />
per il SOSTEGNO e la PERSEVERANZA.<br />
Durante questi anni RICCHI DI EMOZIONI,<br />
voi avete saputo COLORARE<br />
tutte le stagioni.<br />
GRAZIE SUORE!<br />
- Villa di Serio, Maggio 2015 -<br />
Grazie alle nostre suore - 21
Grazie don Franco<br />
Grazie don Franco<br />
Il gruppo dei bambini<br />
della Prima<br />
Comunione,<br />
17 maggio 2015,<br />
(Photo Art di Pegurri).<br />
Don Franco ha chiesto che non si scrivesse di lui, nemmeno del suo cinquantesimo anniversario di Messa - che<br />
ha scelto di vivere all’ombra materna della Madonna di Fatima che ci ha raggiunto anche quest’anno -, e che,<br />
se proprio non si poteva evitare, lo si facesse in un numero del Giornale dedicato prioritariamente alle nostre<br />
Suore e alle consuete attività parrocchiali. L’avvicendarsi dei parroci fa parte della normale vita delle comunità<br />
cristiane, ci ha detto più volte, mentre la partenza delle Suore è qualcosa di definitivo, che chiude un capitolo<br />
fecondo e prezioso, lasciandoci un’eredità bellissima da raccogliere e far fruttificare. Verissimo, ma contenere<br />
in poche righe dodici anni di cammino insieme era impossibile. Si è quindi pensato di dar voce innanzitutto<br />
ai principali collaboratori di don Franco - don Carlo e padre Giuseppe -, ai suoi “vecchi” curati, alle Suore,<br />
ai Consigli parrocchiali, alla Scuola dell’infanzia, ad alcuni gruppi e ai giovani. Impossibile dare la parola a<br />
tutti; confidiamo che nessuno si consideri escluso, ma anzi, tutti si sentano rappresentati dalle testimonianze<br />
pubblicate. Questo proprio nello spirito di unità e fraternità, di collaborazione e ascolto, per il quale don Franco<br />
ha tanto lavorato in questi anni. Sia quindi questa parte del Giornale come un piccolo ed artigianale arazzo,<br />
nel quale si intrecciano le esperienze della nostra comunità, le sue gioie e i suoi cammini, le opere e le fatiche<br />
ma anche quanto di bello e di buono è rimasto custodito nel cuore di ciascuno.<br />
Ripercorrere questo cammino, leggere e guardare le fotografie, fare memoria di tanti momenti vissuti insieme,<br />
ci fa sentire più Chiesa, più amici nella grande casa che è la parrocchia, in fondo più buoni: un altro regalo che<br />
don Franco ci fa. Fin dall’inizio don Franco ha valorizzato il Giornale - cui negli anni si è affiancata con ottimo<br />
esito Radio Villa, grazie alla collaborazione autorevole di padre Giuseppe e di una nutrita squadra - proprio<br />
come strumento che potesse raggiungere tutto il paese e raccontarlo, offrendo occasioni di riflessione e privilegiando<br />
le interviste, che consentono un contatto diretto e vivo con le persone. Di qui la nascita di molte rubriche<br />
che caratterizzano il nostro Giornale.<br />
Ecco, per usare un tweet di papa Francesco, in questi anni la guida di don Franco ha cercato di mostrare che il<br />
cristiano “è testimone non di una teoria, ma di una Persona”. Quindi grazie don Franco per aver contribuito a<br />
costruire una “Chiesa di persone”, e averci insegnato ogni giorno come è bello seguire Gesù, il maestro.<br />
Elisabetta Corna<br />
per la redazione del Giornale della Comunità<br />
22 - Grazie don Franco
VENITE IN DISPARTE, VOI SOLI, IN UN LUOGO<br />
DESERTO, E RIPOSATEVI UN PO’<br />
"Non sei fregato veramente finché hai da parte una buona storia e qualcuno a cui<br />
raccontarla."<br />
Grazie don Franco<br />
Q<br />
uando un amico o un<br />
collega va in pensione<br />
una delle frasi fatte che<br />
si dicono è: “Dopo tanto<br />
lavoro ecco il meritato riposo”.<br />
Don Franco, ti conosco da poco<br />
tempo, ma sono certo che hai compreso<br />
che il prete non è un uomo<br />
del meritato riposo, piuttosto è un<br />
discepolo che trova solo nel Signore<br />
il suo riposo.<br />
Il titolo di questo mio augurio è<br />
tratto dal Vangelo di Marco (6,31).<br />
Gesù sta accogliendo gli apostoli<br />
che dopo essere tornati dalla<br />
missione sono desiderosi di raccontare<br />
a Gesù ciò che lo Spirito<br />
Santo ha compiuto attraverso loro.<br />
Il Maestro li invita al riposo …<br />
1 - In un luogo deserto come Israele<br />
che per quarant'anni ha passeggiato<br />
con Dio verso la Terra<br />
Promessa e stando con il suo Signore<br />
si è scoperto amato.<br />
2 - In disparte: si lascia la scena<br />
delle responsabilità amministrative<br />
per dedicarsi al Signore e al<br />
suo Corpo, quella gente che troveranno<br />
di là dal mare che è persa<br />
senza pastore.<br />
3 - Voi soli. Non è un singolare<br />
(ora sei da solo), ma un plurale.<br />
Gesù chiede ai discepoli che quel<br />
tempo diventi davvero occasione<br />
per costruire rapporti fraterni, da<br />
prima tra ministri e poi insieme<br />
con la gente.<br />
Certo che hai compreso che non<br />
voglio farti una predica sull’essere<br />
in “pensione”, ma semplicemente<br />
riconsegnarti ciò che tu in<br />
questi due anni hai dato a me: un<br />
esempio di preghiera, una dedizione<br />
alla Chiesa perché essa è il<br />
Signore Gesù e uno stile fraterno<br />
di collaborazione.<br />
Un ultima cosa: non è Bibbia, ma<br />
è stata per me una spinta grande<br />
nel mio ministero. E’ la frase tratta<br />
da ‘Novecento’ di Baricco che<br />
ho messo come sottotitolo.<br />
Mi ha sempre colpito. Sono giovane<br />
e quando agisco penso sempre<br />
di essere al centro del palcoscenico<br />
pensando che così annuncerò<br />
con coraggio ciò in cui<br />
credo, ma poi ti accorgi che a precedere<br />
ogni tuo gesto c’è un amore<br />
disarmato, una salvezza fuori<br />
misura, un Padre misericordioso,<br />
un Fratello che non tradisce e una<br />
Forza che ti spinge. Scopri che la<br />
tua storia è abitata da Dio e se<br />
vuoi dire qualcosa di Lui non potrai<br />
che raccontare come ti ha<br />
chiamato, come ti ha amato e come<br />
continua a guidarti. Noi abbiamo<br />
una buona storia ed è la<br />
nostra perché abitata da Dio. Gli<br />
Apostoli han fatto proprio questo:<br />
raccontare di come, in Gesù, Dio<br />
si è fatto prossimo della loro vita.<br />
Voglio allora ringraziarti<br />
per quello<br />
che hai fatto<br />
per questa comunità,<br />
ma ringraziando<br />
te ringrazio<br />
prima di<br />
tutto Colui-chetutto-può<br />
perché<br />
ti ha donato alla<br />
nostra comunità<br />
e grazie alla tua<br />
storia si è fatto<br />
presente in mezzo<br />
a noi come<br />
l’Emmanuele<br />
(Dio-con-noi).<br />
Grazie e buon<br />
meritato riposo<br />
Foto di gruppo<br />
per la Professione<br />
di fede,<br />
24 maggio 2015.<br />
dCarlo<br />
Grazie don Franco - 23
Grazie don Franco<br />
LA RICONOSCENZA:<br />
UN FIORE CHE NON DEVE APPASSIRE<br />
Questo non è il tempo dei bilanci, ma il tempo dei ringraziamenti.<br />
T<br />
utti noi abbiamo delle<br />
persone verso le quali siamo<br />
legati da particolari<br />
obblighi di riconoscenza.<br />
Nessuno nasce da solo. Nessuno<br />
vive da solo. Ognuno riceve la vita<br />
da altri, ognuno è aiutato da altri<br />
a crescere e a maturare nelle<br />
diverse fasi della vita. Dai genitori<br />
ai fratelli, dai nonni ai coetanei,<br />
dagli amici agli insegnanti,<br />
nel mondo della scuola come in<br />
quello del lavoro.<br />
Tra i nostri benefattori un posto di<br />
non secondaria importanza lo occupano<br />
coloro che, per una investitura<br />
dall’Alto, per una vocazione<br />
sacra, sono stati sacerdoti<br />
che ci hanno avvicinato. Benefattori<br />
dalle due mani: una dedicata<br />
all’Eucarestia che ci hanno<br />
offerto, l’altra alla Confessione che<br />
ci è stata assicurata. Senza di loro<br />
non avremmo ricevuto questi<br />
preziosissimi e indispensabili doni<br />
della vita cristiana.<br />
Don Franco appartiene a questa<br />
categoria di benefattori. Dal Vescovo<br />
Roberto Amadei ha ricevuto<br />
questa comunità come un<br />
giardino da coltivare, una famiglia<br />
cui assicurare il nutrimento<br />
dell’anima.<br />
Dal 2003 è stato legato alla comunità<br />
parrocchiale di Villa di Serio,<br />
che ha come patrono, Santo<br />
Stefano protomartire, ma che sente<br />
come sua speciale protettrice<br />
la Madonna del Buon Consiglio<br />
cui ha riservato un particolare Santuario.<br />
Ora, per raggiunti limiti di età, lascerà<br />
a settembre questo suo incarico<br />
che ha svolto con una dedizione<br />
totale, senza riserve e senza<br />
risparmio di energie. Se la parrocchia<br />
gode oggi di una particolare<br />
stima per la sua compattezza,<br />
la molteplicità e la vivacità<br />
delle sue iniziative e per la fede<br />
che brilla in tante coppie, giovani<br />
e non più giovani, questo lo<br />
si deve al lavoro svolto dai sacerdoti<br />
che come pastori si sono succeduti<br />
in questi anni (parroci o<br />
curati di Oratorio o addetti al santuario).<br />
Ad altri il compito di valutare il<br />
lavoro e le realizzazioni fatte in<br />
questi dodici anni di don Franco;<br />
a tutti il dovere di ricordare il tanto<br />
lavoro fatto con passione e tenacia.<br />
Torna a lavorare a San Pellegrino<br />
nella parrocchia che lo ebbe<br />
come curato appena ordinato<br />
sacerdote. Termina la responsabilità,<br />
non l’attività.<br />
Quando uno celebra la sua prima<br />
Santa Messa si sprecano i manifesti<br />
con l’espressione: “Tu sei<br />
sacerdote per sempre”. Lo sei e<br />
non devi mai smettere di lavorare<br />
come sacerdote. Deve essere<br />
la tua gloria quella di morire sul<br />
campo di lavoro. Il sacerdote, finché<br />
ha una stilla di energia, la deve<br />
impiegare nel lavoro per gli altri,<br />
in mezzo agli altri.<br />
Don Franco,<br />
padre Giuseppe e<br />
don Carlo<br />
accompagnano in<br />
chiesa mons.<br />
Gaetano Bonicelli,<br />
vescovo emerito di<br />
Siena, che ha<br />
amministrato il<br />
Sacramento della<br />
Cresima a 56 ragazzi<br />
di Villa di Serio, 24<br />
maggio 2015<br />
(Photo Art di Pegurri).<br />
24 - Grazie don Franco
La parola “ pensione” non fa parte<br />
del vocabolario di un prete.<br />
Ecco perché don Franco, terminata<br />
la sua missione di parroco<br />
per raggiunti limiti di età, torna al<br />
suo primo amore, a lavorare nella<br />
parrocchia di San Pellegrino.<br />
Compirà 76 anni il prossimo 18<br />
settembre, essendo nato a Bracca<br />
di Costa Serina nel 1939, nella<br />
parrocchia di Ambriola.<br />
Le primizie del suo ministero sacerdotale<br />
le ha donate a San Pellegrino<br />
dove, dal 1965 al 1981,<br />
ha diretto l’Oratorio per 16 anni.<br />
Dal 1981 al 1986 è stato parroco<br />
a Vallalta, quindi a Foppenico parroco<br />
dal 1986 al 2003. In quell’anno<br />
il Vescovo Amadei gli affi-<br />
dò la comunità di Villa di Serio.<br />
La presenza costante, l’affabilità<br />
nell’accogliere le persone, la dedizione<br />
continua, sono dati che<br />
nessuno può contestare e che tutti<br />
hanno avuto la possibilità di<br />
constatare.<br />
Se lui ci lascia non ci deve lasciare<br />
la gratitudine nei suoi confronti<br />
anche se, nella storia degli uomini,<br />
è un fiore che attecchisce raramente<br />
e con immensa fatica. Insegnava<br />
già ai suoi tempi il filosofo<br />
e scrittore latino Seneca (4<br />
a.C - 65 d.C.): “Chi nega il beneficio<br />
ricevuto è un ingrato; più<br />
ingrato ancora è chi non lo rende;<br />
ma il più ingrato di tutti è colui<br />
che lo dimentica”.<br />
Dimenticare è far disseccare il fiore<br />
della riconoscenza. A questo<br />
filosofo pagano faceva eco un santo<br />
cristiano, San Giovanni Climaco<br />
che ammoniva con forza: “Il<br />
nostro Dio pieno di bontà e di saggezza,<br />
attira al suo amore le anime<br />
riconoscenti esaudendo prontamente<br />
le loro domande; le anime<br />
ingrate invece le lascia pregare<br />
a lungo prima di esaudirle”.<br />
Noi non vogliamo far parte dell’esercito<br />
dei dimenticoni e ancora<br />
meno a di quello degli estirpatori<br />
del fiore della riconoscenza.<br />
Don Franco se ne va: lo segua e<br />
lo insegua la nostra riconoscenza.<br />
P. Giuseppe Rinaldi s.x.<br />
Grazie don Franco<br />
TENEREZZA E UMILTÀ<br />
C<br />
aro don Franco,<br />
ricordo che facesti una<br />
certa fatica fisica la prima<br />
volta che ti vidi al mio ingresso<br />
in casa tua, per abbracciarmi:<br />
io non me l'aspettavo e non mi chinai<br />
subito e tu compensasti la differenza<br />
d'altezza con un piccolo<br />
sforzo...<br />
E quell'abbraccio fu l'inizio di sette<br />
anni di un affetto di padre.<br />
Venni a Villa di Serio nel momento<br />
in assoluto più difficile della mia<br />
vita, carico di ferite e rancori, e<br />
trovai in te un papà (certe volte,<br />
a dirla tutta, persino un po' una<br />
mamma...) con cui costruire un<br />
cammino di fiducia piena, nel quale<br />
ho raccolto i pezzetti e mi sono<br />
rialzato.<br />
Tra le tante cose buone di te, quelle<br />
che mi hanno sempre colpito<br />
sono la tenerezza per ogni persona,<br />
anche per le più petulanti e<br />
superficiali, quelle con le quali al<br />
massimo io riesco a rispettare l'antica<br />
opera di misericordia spirituale<br />
("sopportare pazientemente<br />
le persone moleste") ma tu proprio<br />
gli vuole bene a quella gente<br />
lì... lo vedevo dai tuoi gesti, dal<br />
tono della tua voce, dal tuo sguardo...<br />
e nel corso degli anni mi accorsi<br />
anche che non sei affatto ingenuo,<br />
come potrebbe apparire<br />
al primo colpo d'occhio: tu vedi<br />
il male con lucidità, ma continui<br />
a sperare nell'uomo e nel perdono.<br />
La seconda cosa che più mi porto<br />
nel cuore è la tua umiltà.<br />
Per me, orgoglioso fin nel midollo,<br />
è una lezione di vita vedere<br />
come tu, che ti consumi anche a<br />
75 anni per la tua parrocchia, accetti<br />
sereno anche quella mormorazione<br />
contro la quale mi sono<br />
sempre (invano...) scagliato nei<br />
miei anni di oratorio villese.<br />
Mi colpì soprattutto un giorno,<br />
quando ti stavo consegnando, furibondo,<br />
un vile attacco fatto alle<br />
tue spalle e quando ti stavo facendo<br />
anche nome, cognome e<br />
codice fiscale di chi ti calunniava,<br />
tu mi fermasti: "No, don Corrado,<br />
potrebbe condizionarmi poi<br />
quando guardo quella persona,<br />
non è necessario che tu mi dica<br />
come si chiama".<br />
A te, in assoluto una delle persone<br />
a cui devo di più della mia attuale<br />
serenità e di quello che di<br />
buono riesco a fare da prete, chiedo<br />
la benedizione.<br />
Con profonda stima, affetto e gratitudine.<br />
Don Corrado Signori<br />
Il gruppo dei bambini<br />
della Prima<br />
Comunione con<br />
don Corrado Signori<br />
e don Franco,<br />
25 maggio 2008<br />
(Photo Art di Pegurri).<br />
Grazie don Franco - 25
Grazie don Franco<br />
Da sinistra<br />
don Vittorio Rossi,<br />
padre Filippo Rondi,<br />
saveriano nativo di<br />
Villa di Serio,<br />
don Leone Lussana,<br />
il vescovo mons.<br />
Roberto Amadei,<br />
don Franco,<br />
don Corrado Signori,<br />
padre Giuseppe<br />
e don Matteo<br />
Cortinovis, nativo di<br />
Villa di Serio e<br />
missionario a Cuba.<br />
FRATELLO E MAESTRO<br />
Dei miei nove anni<br />
passati a Villa di Serio,<br />
gli ultimi tre li<br />
ho passati con don Franco.<br />
Tre anni belli con un uomo,<br />
un prete, un parroco che, più<br />
che un padre, voleva sentirsi<br />
fratello.<br />
Un maestro prezioso per me.<br />
Ricordo ancora quello che<br />
scrisse quando lasciai Villa<br />
di Serio nel settembre 2006:<br />
“Il Signore ti aiuti a voler sempre<br />
bene alle persone che ti<br />
sono affidate, ti mantenga ottimista<br />
anche di fronte alle<br />
difficoltà, ti conservi la gioia<br />
di essere prete”.<br />
Ti ringrazio ancora, caro don Franco<br />
per quelle parole: era ed è il<br />
tuo stile di vita.<br />
Lì sta il tuo esempio.<br />
Ringrazio il Signore per avermi<br />
fatto incontrare con te e, insieme<br />
a tutti i villesi grati per ciò che hai<br />
fatto in questa comunità, prego la<br />
Madonna del Buon Consiglio perché<br />
ancora a lungo continui a sorreggerti<br />
così che tu possa continuare<br />
a fare il bene tra la gente<br />
sull’esempio di Gesù Buon Pastore.<br />
Don Vittorio Rossi<br />
Anche mons. Paolo Rossi, saluta e ringrazia<br />
don Franco per quanto ha fatto per la gente<br />
di Villa di Serio e gli augura ancora molti<br />
anni di appassionato servizio alla Chiesa.<br />
Nella foto Mons. Paolo, nativo di Villa di<br />
Serio, con don Franco nella festa per la sua<br />
onorificenza pontificia (27 aprile 2009).<br />
Il gruppo dei ragazzi<br />
della Cresima (2006).<br />
Nella foto, con i ragazzi,<br />
don Vittorio e<br />
il compianto don Pasquale<br />
Mazzoleni (sulla sinistra).<br />
Dietro ai ragazzi,<br />
con il vescovo celebrante, si<br />
intravede anche<br />
il parroco don Franco.<br />
26 - Grazie don Franco
FEDELE ALLA GIOIA<br />
Grazie don Franco<br />
G<br />
esù radica il rapporto,<br />
tra noi e Lui, sull'amore<br />
vicendevole: Lui nella<br />
veste di guida umile, ma ferma,<br />
- come è quella del pastore, che<br />
ama le “sue pecore”, a differenza<br />
dei mercenari, per i quali non<br />
importa la sorte delle pecore! -<br />
Noi docili e fragili, come le pecore<br />
che hanno bisogno di una<br />
guida e di una cura totale.<br />
Nessuno di voi, che siete “pastori”,<br />
siete tali per vostra scelta, ma<br />
è Dio che, guardando le masse<br />
“ha compassione” e così, pur conoscendo<br />
la debolezza di ognuno,<br />
per pura Sua misericordia e<br />
bontà, vi sceglie ad uno ad uno.<br />
La gente ieri, oggi, sempre, esige<br />
di vedere nel sacerdote l’Amore<br />
di Dio vissuto e donato... non solo<br />
sull’altare, ma sempre e dovunque!<br />
È l’invito pressante di Papa Francesco,<br />
rivolto ai sacerdoti:<br />
“Questo vi chiedo: di essere pastori<br />
con l'odore delle pecore, pastori<br />
in mezzo al proprio gregge,<br />
e pescatori di uomini”.<br />
E tu Don Franco lo sei!...<br />
Sai ascoltare il gemito del povero,<br />
la voce candida del bambino,<br />
il grido pensoso della gioventù,<br />
il lamento del lavoratore affaticato,<br />
il sospiro del sofferente e la<br />
critica del pensatore.<br />
Pur nella vita costellata di gioie<br />
e difficoltà, la tua “forza” è sempre<br />
stata nel credere che in ogni<br />
situazione non eri tu ad operare,<br />
ma Lui. Lui l’aveva scelta per te<br />
e ti guidava.<br />
Grazie per la tua testimonianza!<br />
Ora ci resta da dire che è bello,<br />
infinitamente bello, ammirare come<br />
Dio sa operare, se ci si abbandona<br />
nelle sue mani.<br />
Se Lui chiama, se gli si dice di sì,<br />
in totalità, Lui e solo Lui opera<br />
cose, che la mente dell’uomo forse<br />
sogna, ma senza riuscire, da<br />
solo, a realizzarle. L’abbandono<br />
fiducioso in Lui è necessario, non<br />
solo per voi pastori, ma nell'impegno<br />
di ogni credente.<br />
Ha detto Papa Francesco: il vero<br />
pastore, il vero cristiano non ha<br />
paura di sporcarsi le mani.<br />
Va dove deve andare. Rischia la<br />
sua vita, rischia la sua fama, rischia<br />
di perdere la sua comodità,<br />
il suo status, anche perdere<br />
nella carriera, ma è buon pastore.<br />
È tanto facile condannare gli altri,<br />
è tanto facile, ma non è cristiano.<br />
Non è da figli di Dio.<br />
Il Figlio di Dio va al limite, dà la<br />
vita, come Gesù, per gli altri.<br />
Non può essere tranquillo, custodendo<br />
se stesso: la sua comodità,<br />
la sua fama, la sua tranquillità.<br />
Pastori a metà cammino no,<br />
mai! Cristiani a metà cammino,<br />
mai! Il buon pastore, il buon cristiano<br />
sempre è in uscita da se<br />
stesso, è in uscita verso Dio, nella<br />
preghiera, nell’adorazione; è<br />
in uscita verso gli altri.<br />
E tu Don Franco sei sempre stato<br />
fedele alla Gioia che si prova seguendo<br />
Gesù, sempre. È un dono!<br />
È bello! Grazie!<br />
Ora la realtà ci accomuna in un’unica<br />
chiamata: altre comunità ci<br />
attendono, altre persone da incontrare,<br />
altri figli di Dio da amare.<br />
Ti auguriamo un futuro carico di<br />
testimonianza fedele della Parola<br />
mentre nelle nostre preghiere<br />
ti affidiamo al nostro unico Signore<br />
e Maestro dal quale ogni<br />
vivente trae forza e sostegno.<br />
Siamo certe che anche noi saremo<br />
presenti nelle tue…<br />
Maria Santissima vegli sui tuoi<br />
nuovi cammini.<br />
Arrivederci nel Signore, don Franco!<br />
Settembre 2007:<br />
la celebrazione<br />
per il saluto<br />
alla superiora<br />
suor Romana Ghisleni<br />
e a suor Alfonsa Villa,<br />
che lasciano Villa di<br />
Serio (le prime due<br />
da sinistra) e il saluto<br />
alle suore che<br />
arrivano, suor Emilia<br />
Rota e suor Nunzia<br />
Carozzi (le prime da<br />
destra). Con loro,<br />
suor Fede, a Villa di<br />
Serio dal 2001.<br />
Suor Nunzia, Sr. Emilia,<br />
Sr. Fede e Sr. Maria Luisa<br />
Grazie don Franco - 27
Grazie don Franco<br />
DODICI ANNI INSIEME. IL SALUTO DEL CONSIGLIO<br />
PASTORALE PARROCCHIALE<br />
Sopra: Missione<br />
parrocchiale 2013.<br />
La Parrocchia aperta:<br />
la chiesa gremita,<br />
il Libro, i giovani,<br />
la musica, i giovani<br />
della Comunità<br />
Shalom. A destra:<br />
Inaugurazione della<br />
Casa della Comunità<br />
(25 novembre 2006). Il<br />
vescovo mons. Roberto<br />
Amadei con il sindaco<br />
Mario Morotti<br />
e don Franco.<br />
A destra il volontario<br />
Sandro Assolari, membro<br />
del CPAE (Photo<br />
Art di Pegurri).<br />
Anche la decisione, fortemente<br />
voluta da Don Franco, di rilanciare<br />
l’attività del Consiglio Pa-<br />
A<br />
nome di tutto il Consiglio<br />
Pastorale sono lieto (e al<br />
tempo stesso triste) di rivolgere<br />
un saluto al nostro prevosto,<br />
Don Franco.<br />
Percorrere con la memora questi<br />
dodici anni ci si rende conto del<br />
solco che Don Franco ha tracciato<br />
nella nostra comunità, lasciandoci<br />
una grande eredità di fede, di passione,<br />
di dinamismo per la quale<br />
tutti noi saremo sempre grati.<br />
Non starò certo ad elencare tutte<br />
le iniziative che don Franco ha<br />
promosso nella sua attività pastorale<br />
a Villa di Serio: è riuscito,<br />
con la sua determinazione ad affrontare<br />
(e vincere) sfide organizzative<br />
che la nostra Parrocchia<br />
non viveva da tempo (fra tutte da<br />
ricordare il Giubileo della nostra<br />
Chiesa Parrocchiale e la venuta<br />
della Madonna Pellegrina di Fatima<br />
del 2013, riproposta poi anche<br />
nel 2015) coinvolgendo tutte<br />
le varie realtà che gravitano in-<br />
torno alla parrocchia ed all’oratorio.<br />
Ecco, proprio la collaborazione<br />
ed il “mettere insieme” tutti i gruppi<br />
parrocchiali, sono stati fra i<br />
suoi principali obiettivi: far sentire<br />
cioè tutti noi partecipi alla vita<br />
della Parrocchia evitando divisioni<br />
e personalismi.<br />
storale va in quel senso: riunire<br />
tutte le persone di buona volontà<br />
in un cammino comune, coinvolgendole<br />
nelle scelte e nelle decisioni.<br />
Ci ha fatto sentire, insomma,<br />
tutti ugualmente importanti<br />
spingendoci costantemente<br />
verso una collaborazione fra i vari<br />
gruppi che, a volte, manca.<br />
Grazie, Don Franco: nella vita di<br />
ognuno di noi ci sono fatti che lasciano<br />
segni permanenti, nel bene<br />
e nel male; e anche nella vita di<br />
una comunità avvengono fatti che<br />
lasciano ricordi indelebili; per questo<br />
siamo grati soprattutto al Pastore<br />
che ha guidato questa comunità<br />
in questi intensi anni e che<br />
ci ha permesso di vivere tutti quei<br />
momenti che hanno segnato inevitabilmente<br />
la nostra esistenza.<br />
Sappiamo che Don Franco rifugge<br />
gli elogi e le celebrazioni ma non<br />
possiamo non affermare che ci mancheranno<br />
il suo paterno sguardo,<br />
la sua pacatezza, la sua umiltà, la<br />
sua disponibilità verso tutti.<br />
Ringraziamo il Signore per averci<br />
donato Don Franco al quale auguriamo<br />
una lunga vita e tutto il<br />
bene possibile, assicurandolo sul<br />
fatto che al suo successore non<br />
faremo mancare lo stesso impegno<br />
e la stessa collaborazione.<br />
Marco Lavelli, Segretario<br />
Consiglio Pastorale Parrocchiale<br />
28 - Grazie don Franco
PAZIENZA E GENEROSITÀ PER IL BENE DI TUTTI<br />
Grazie don Franco<br />
È<br />
davvero grande la generosità<br />
di don Franco. Ogni<br />
giorno dedica il suo tempo,<br />
le sue energie, la sua<br />
intelligenza a svolgere con grande<br />
passione la sua preziosissima<br />
missione in mezzo a noi.<br />
E’ di grande esempio perché non<br />
si è mai risparmiato, non ha mai<br />
pensato che potrebbe celebrare<br />
meno Sante Messe, fare meno in-<br />
cessari per la comunità. Ritengo<br />
che questo suo atteggiamento abbia<br />
portato grandi benefici anche<br />
economici.<br />
Infatti questo suo distacco dai soldi,<br />
unito alla sua mitezza, bontà<br />
e disponibilità ha determinato importanti<br />
entrate per la Parrocchia;<br />
basta pensare ai beni ereditati, ai<br />
contributi da enti e da privati, alla<br />
rinuncia spontanea da parte di<br />
vari cittadini di avere<br />
il rimborso di<br />
prestiti fatti alla Parrocchia<br />
trasformandoli<br />
volontariamente<br />
in “doni”.<br />
Lascia una situazione<br />
finanziaria<br />
buona dopo aver<br />
realizzato, grazie<br />
alla generosità dei<br />
villesi ed a quanto<br />
già in cassa al<br />
suo arrivo, numerose<br />
opere tra le<br />
quali la ristrutturazione<br />
della Casa<br />
della Comunità<br />
e del Santuario<br />
oltre al “gioiello” finale costituito<br />
dal Parco Giochi per Bimbi che<br />
ha fortemente voluto e che dà respiro<br />
all’intero complesso dell’Oratorio.<br />
Avrebbe fortissimamente voluto<br />
realizzare una sala polivalente che<br />
doveva diventare, tra l’altro, il centro<br />
vitale per aggregare le famiglie<br />
convinto, come è da sempre,<br />
che gli incontri conviviali avvicinano<br />
le persone e le aiutano ad<br />
aprirsi, ad aiutarsi ed a volersi più<br />
bene. Dispiace che, nonostante<br />
abbia cercato in tutti i modi di<br />
realizzarla, sia rimasto un sogno,<br />
così come per altri interventi rimandati<br />
alle scelte e possibilità<br />
future. No caro don Franco, per<br />
capire quanto è stato prezioso per<br />
la comunità non è necessario aspettare<br />
quando non sarà più a Villa<br />
di Serio, perché siamo consapevoli<br />
del bene che ha fatto e ringraziamo<br />
il Signore per aver disposto<br />
che svolgesse il suo apostolato<br />
in mezzo a noi.<br />
Stefano Zappella<br />
Commissione Affari<br />
Economici<br />
Casa della Comunità:<br />
il crocifisso ligneo<br />
(sec. XVII),<br />
la sala Santo Stefano<br />
(sec. XV)<br />
(Photo Art di Pegurri).<br />
contri, meno iniziative; la sua disponibilità a favore<br />
dei malati, dei bisognosi e di chi chiede il<br />
suo aiuto è senza limiti.<br />
Quante persone in cerca di aiuto bussano ogni<br />
giorno alla sua porta; quante associazioni benefiche,<br />
missionari, gruppi volontari troviamo dopo<br />
le Messe festive a vendere, a proporre, a chiedere<br />
aiuto!<br />
Quanta pazienza e fatica ad ascoltare tutti!<br />
Ma non potrebbe limitarsi alle associazioni villesi<br />
e quindi risparmiare?<br />
Ritengo che per Don Franco essere così generoso<br />
con tutti sia la normalità.<br />
In campo economico penso che per lui il denaro<br />
sia lo “sterco del demonio” il cui valore è importante<br />
solo in quanto “mezzo” necessario per aiutare<br />
chi si trova davvero nel bisogno.<br />
Abbiamo notato la sua contrarietà, la sua fatica a<br />
chiedere soldi, anche se sappiamo che sono ne-<br />
Grazie don Franco - 29
Grazie don Franco<br />
DON FRANCO A <strong>VILLA</strong> DI SERIO, 2003 - 2015<br />
I chierichetti con il<br />
Vescovo mons.<br />
Francesco Beschi e<br />
con il parroco<br />
don Franco nel<br />
giorno della Festa<br />
della Madonna del<br />
Buon Consiglio,<br />
26 aprile 2012.<br />
Dopo tanti articoli sul Giornale<br />
parrocchiale sui più<br />
svariati argomenti scritti<br />
con la condivisione di Don Franco<br />
eccoci a questo Giugno 2015<br />
in cui dobbiamo scrivere su di lui<br />
quasi in incognito. Sì, perché lui<br />
ha raccomandato a tutti: non dite<br />
nulla di me!<br />
Ma non possiamo non salutare<br />
don Franco dopo 12 anni a Villa<br />
di Serio. E costa a me e a tutti:<br />
avremmo voluto tenercelo ancora<br />
questo parroco. La sua età e le<br />
norme della Chiesa non lo consentono<br />
e ne prendiamo atto, ma<br />
ci dispiace. Lui ha voluto che conoscessimo<br />
e cominciassimo da<br />
subito a voler bene al futuro parroco<br />
don Paolo, mentre spera che<br />
siano contenuti e bassi i toni della<br />
più che normale espressione di<br />
gratitudine per lui che lascia, da<br />
parte di una comunità che gli ha<br />
voluto bene. Questo è don Franco.<br />
E non è possibile salutarlo senza<br />
dire di lui e della gratitudine che<br />
Villa di Serio gli serberà per molto<br />
tempo. Si potrà dire che succede<br />
sempre così ad ogni saluto,<br />
poi ci si dimentica, e in parte è<br />
vero. Ma qui, nella storia di que-<br />
30 - Grazie don Franco<br />
sti dodici anni vi è qualcosa di diverso.<br />
Diverso fin dall’inizio, dall’incontro<br />
nel 2003 con la nostra<br />
comunità ancora addolorata e<br />
scossa; diverso per la crisi di valori<br />
che in questi anni, molto più<br />
di prima, ha investito tutto e tutti;<br />
diverso per la crisi economica<br />
assolutamente grave e inattesa,<br />
per le migrazioni così intense ed<br />
estese: accadimenti davanti a cui<br />
la Chiesa, anche quella di Villa<br />
con don Franco, non poteva solo<br />
prendere atto ma doveva fare la<br />
sua parte, concretamente. E non<br />
dimentichiamo anche la densità<br />
degli eventi nel mondo ecclesiale:<br />
il Sinodo diocesano, straordinario<br />
segno di vitalità per la Chiesa<br />
bergamasca; il passaggio dal<br />
vescovo Amadei al nuovo vescovo<br />
Beschi e il susseguirsi di ben<br />
tre papi, ognuno grande e diverso<br />
dall’altro: grazie a Dio per la<br />
grandezza della Chiesa.<br />
Diciamo questo perché don Franco<br />
è prete che sente fortemente<br />
la sua appartenenza alla Chiesa<br />
tutta. Tra i suoi desideri vi sta quello<br />
di farla conoscere, per farla<br />
amare: “Troppo poco - non si stanca<br />
mai di ripetere -, manifestiamo<br />
l’affetto per questa Chiesa e soprattutto<br />
la gioia forte di essere<br />
cristiani”.<br />
Questo è il tempo di don Franco<br />
a Villa di Serio. Ma che dire ancora<br />
di lui senza farlo arrabbiare<br />
troppo? Mi aiuta la foto pubblicata<br />
qui sopra, trovata in sacrestia.<br />
Lì vi è tutto di don Franco.<br />
Defilato come al solito (se potesse<br />
starebbe fuori dall’obbiettivo),<br />
però bello e compiaciuto qui, con<br />
la schiera dei suoi chierichetti! Un<br />
bel gruppo di bambini e bambine<br />
e qualche ragazzo più grandicello;<br />
rappresentano una parte<br />
della comunità e le loro famiglie,<br />
le famiglie villesi: lì sta il cuore<br />
del parroco. La famiglia è in crisi,<br />
la gioia del matrimonio si avverte<br />
poco; troppe volte si spegne<br />
o addirittura non si accende e ne<br />
pagano i danni prima di tutto i figli,<br />
poi la società tutta. Don Franco<br />
pensa alle giovani coppie, alla<br />
loro formazione, all’educazione<br />
dei figli. E alla povertà culturale<br />
che ci accompagna nonostante<br />
i mezzi di cui disponiamo. Don<br />
Franco incontra, raduna, organizza,<br />
chiama esperti, e perfino<br />
cerca spazi perché la comunità si<br />
esprima, perché si aggreghino i<br />
gruppi e le persone.
E subito pensa alla Casa della comunità:<br />
può non sembrare così a<br />
prima vista, ma don Franco ha coraggio,<br />
e sarebbe anche spericolato<br />
se potesse. Affronta l’opera<br />
difficile di recupero e di salvaguardia<br />
degli antichi spazi, pericolanti<br />
e fatiscenti attigui alla chiesa<br />
parrocchiale, da secoli completamente<br />
dimenticati. Ne ricava<br />
aule ampie e dignitose che diventano<br />
luoghi di riunione per i<br />
tanti gruppi, parrocchiali e non.<br />
Lui sognava anche una sala polivalente<br />
ma il tempo e le circostanze<br />
non glielo hanno permesso.<br />
E un po’ ne ha sofferto.<br />
Ancora i bambini su quella foto,<br />
e ci vengono in mente con questi,<br />
anche gli altri, i più piccoli,<br />
bisognosi di cura speciale.<br />
Pensiamo alla scuola dell’infanzia<br />
nel cui consiglio di amministrazione<br />
è attivo anche il parroco,<br />
e non sordo ai suoi bisogni.<br />
E’ stato lui più di altri a sostenere<br />
l’idea coraggiosa di aprire il nido<br />
e costruire una sede nuova,<br />
bella e spaziosa.<br />
Ultimamente per i piccoli ha voluto<br />
uno spazio aperto di gioco<br />
nel verde attrezzato, rinunciando<br />
al brolo di pertinenza della casa<br />
canonica. Così dalla sua finestra<br />
li osserva e li vede giocare.<br />
Poi vi sono i più grandicelli, ormai<br />
attivi all’oratorio, altro luogo<br />
importante a cui don Franco non<br />
fa mancare la sua presenza assidua<br />
e l’attenzione, pur discreta<br />
ma fattiva, per l’opera pastorale<br />
del curato direttore. E per quel<br />
luogo il parroco non nasconde la<br />
speranza che qualche ragazzo studi<br />
e si faccia prete. Lo pensa e forse<br />
lo confida al suo Vescovo, il vescovo<br />
di Bergamo, al centro della<br />
foto.<br />
Anche il Vescovo è felice in quella<br />
foto e pare non di circostanza.<br />
E’ felice di quei bambini che ha<br />
attorno, pronti con la bella croce<br />
astile e le candele accese: attendono<br />
orgogliosi di servirlo all’altare.<br />
Ed è felice di quel suo prete,<br />
così pienamente prete.<br />
Ma c’è un altro aspetto non secondario<br />
da cogliere nella foto:<br />
siamo al Santuario. Una delle prime<br />
cose che gli abbiamo sentito<br />
dire appena arrivato è che si sentiva<br />
fortunato di essere tra noi perché<br />
qui c’è un santuario della Madonna.<br />
Lo ha amato questo santuario,<br />
senza fargli mancar nulla.<br />
Ha continuato i restauri iniziati<br />
dal suo predecessore, don Franco<br />
anche lui, portando alla luce i<br />
begli affreschi del ‘400-500 nella<br />
chiesa antica; in quella novecentesca<br />
ha restaurato l’organo<br />
Bossi con il lascito del compianto<br />
don Pasquale (più di recente ha<br />
fatto restaurare anche il grande<br />
organo della parrocchiale), ma nel<br />
santuario ha dato soprattutto nuovo<br />
vigore alle celebrazioni eucaristiche<br />
con la messa vespertina<br />
della domenica e con le messe feriali<br />
celebrate da padre Giuseppe.<br />
Ha favorito incontri di preghiera<br />
e ritiri, per i villesi principalmente,<br />
ma anche privilegiando,<br />
senza badare alla fatica, iniziative<br />
che coinvolgessero il territorio<br />
più vasto (una per tutte,<br />
l’accoglienza della Madonna Pellegrina<br />
di Fatima).<br />
Da ciò la stima per lui che va oltre<br />
la parrocchia. Lo ricordiamo<br />
al 37° Sinodo della Diocesi di Bergamo<br />
(2006-2007): non vi era sessione<br />
in cui don Franco non prendesse<br />
la parola, umile, sobrio, preciso,<br />
ascoltato. E non ha esitato<br />
ad aprire molte volte, come appena<br />
detto, non solo le chiese ma<br />
anche la parrocchia tutta alle iniziative<br />
vicariali e diocesane. Lui<br />
conosce bene i rischi del chiudersi<br />
nel proprio guscio, tentazione<br />
tra le più diffuse, specie a danno<br />
della carità.<br />
Possiamo dire che don Franco si<br />
è distinto in questo ambito? Si è<br />
distinto e per questo, pur senza<br />
cattiveria, non gli sono mancate<br />
le critiche. Ma lui ha tirato diritto.<br />
Non si tratta solo di stile ma<br />
dell’essenza e dell’impegno di una<br />
vita, a Villa di Serio e nelle parrocchie<br />
che precedentemente ha<br />
servito.<br />
Il senso pieno lo possiamo trovare<br />
riassunto nella bella introduzione<br />
ad una delle Costituzioni<br />
sinodali (cap. 10) in cui si afferma:<br />
“La Chiesa, come nelle sue<br />
origini, unendo l’agape con la cena<br />
eucaristica è tutta unita nel vincolo<br />
della carità attorno a Cristo,<br />
così in ogni tempo si riconosce<br />
da questo contrassegno della carità<br />
e… rivendica le opere di carità<br />
come un dovere e diritto inalienabile.<br />
Perciò la misericordia verso i poveri<br />
e gli infermi, come pure le<br />
opere caritative e di mutuo aiuto,<br />
destinate ad alleviare le necessità<br />
umane d’ogni genere, sono tenute<br />
dalla Chiesa in particolare<br />
onore”.<br />
Davvero in tutto ciò riconosciamo<br />
il parroco don Franco e ci azzardiamo<br />
a promettergli che tenteremo<br />
di seguire il suo esempio,<br />
mentre gli auguriamo di cuore ancora<br />
molti e molti anni fecondi.<br />
Ma soprattutto, con affetto, gli diciamo<br />
grazie!<br />
C. C.<br />
Grazie don Franco<br />
26 aprile 2004,<br />
festività del<br />
Centesimo anniversario<br />
della consacrazione<br />
del Santuario.<br />
La processione della<br />
Madonna del Buon<br />
Consiglio passa<br />
davanti alla chiesa<br />
parrocchiale con la<br />
reliquia della Vergine<br />
portata da don Franco:<br />
è il momento toccante<br />
in cui la sacra Effige<br />
della Madonna viene<br />
rivolta verso la porta<br />
spalancata della chiesa<br />
parrocchiale.<br />
Grazie don Franco - 31
Grazie don Franco<br />
CARO DON FRANCO,<br />
I GRUPPI FAMIGLIA TI RINGRAZIANO!<br />
"La famiglia costituisce il luogo nativo e lo strumento più efficace di umanizzazione<br />
e di personalizzazione della società: essa collabora in modo originale e profondo alla<br />
costruzione del mondo, rendendo possibile una vita propriamente umana, in particolare<br />
custodendo e trasmettendo le virtù e i valori" (GIOVANNI PAOLO II, Familiaris consortio, n. 43.b)<br />
C<br />
ome non ringraziarti, caro<br />
don Franco, per l'intuizione<br />
che hai avuto nel<br />
creare i "gruppi famiglia"? Spesso<br />
tu li hai chiamati "gruppi di giovani<br />
coppie", chiudendo gli occhi<br />
sull'anagrafe di molti di noi<br />
che non sono più proprio così "giovani",<br />
né personalmente né come<br />
"coppia"! Eppure un fondo di verità<br />
questa espressione lo porta:<br />
incontrarsi con altre coppie per<br />
camminare nella vita accompagnati<br />
dallo Spirito di Gesù aiuta<br />
a mantenersi "giovani".<br />
Aiuta ad aprirsi alla comunità, a<br />
comunicare gioie e speranze, a<br />
sentire che i problemi propri sono<br />
i problemi di tutti e quindi non<br />
così insormontabili, ad arricchirsi<br />
dei pensieri, dei cammini e dell'affetto<br />
delle altre coppie. Ci hai<br />
sempre detto che non ci si sposa<br />
una volta per tutte nel momento<br />
del nostro "sì" davanti all'altare:<br />
in effetti ogni giorno è importan-<br />
te per rinnovare la conoscenza tra<br />
noi sposi e l'occasione mensile di<br />
incontro nel gruppo famiglia è stata<br />
e continua ad essere un momento<br />
bello e profondo per alimentarla.<br />
E' bello anche per i nostri figli vedere<br />
che i loro genitori si ritrovano<br />
per condividere un pomeriggio<br />
di preghiera e di confronto:<br />
accanto a tanti stimoli negativi<br />
della società, vedono almeno qualche<br />
proposta di valore. Come non<br />
ringraziarti, caro don Franco, per<br />
lo stile accogliente con cui sei stato<br />
presente nei nostri incontri! Più<br />
che il giudizio hai sempre saputo<br />
offrirci comprensione e misericordia,<br />
ascolto e stimolo a vedere<br />
le cose positive che il Signore<br />
semina nelle nostre famiglie.<br />
Come non ringraziarti, caro don<br />
Franco, per gli autorevoli "formatori"<br />
che ci hai fatto incontrare in<br />
questi anni.<br />
Ci piace ricordare soprattutto gli<br />
stimoli di don Carlino Panzeri che<br />
puntualmente in autunno ci visita<br />
con competenza e calore umano,<br />
i pomeriggi con il teologo Luca<br />
Crippa e con il dott. Ettore Ongis<br />
ex direttore de l'Eco di Bergamo,<br />
le visite alla Comunità Shalom<br />
di Suor Rosalina, gli incontri<br />
interessanti con don Ezio Bolis e<br />
con il Vescovo Francesco, in occasione<br />
della Giornata della Famiglia<br />
a gennaio, nonchè le ultime<br />
robuste e accorate provocazioni<br />
di don Davide Rota del Patronato<br />
San Vincenzo. Ognuno<br />
con il suo stile, tutti loro ci hanno<br />
testimoniato la bellezza della<br />
vita familiare ma anche le grandi<br />
sfide a cui essa va incontro in questi<br />
anni di relativismo e di pluralismo<br />
culturale. Con loro abbiamo<br />
capito quanto decisivo sia il<br />
camminare accanto a Cristo, unica<br />
Persona -Vero Uomo, Vero Diocapace<br />
di trasformare la coppia<br />
da un insieme di un "io" e un "tu"<br />
Il gruppo dei<br />
partecipanti al<br />
Corso per fidanzati,<br />
16 dicembre 2006,<br />
(Photo Art di Pegurri).<br />
32 - Grazie don Franco
ad una nuova realtà costituita da<br />
un "noi".<br />
Come non ringraziarti, caro don<br />
Franco, per aver inserito la realtà<br />
dei gruppi famiglia nel contesto<br />
del Vicariato, affidandone la crescita<br />
ad un contesto più allargato.<br />
Gli incontri di formazione e i<br />
pellegrinaggi ai nostri Santuari più<br />
vicini ci hanno sicuramente donato<br />
una dimensione più diocesana.<br />
Noi sappiamo che una tua preoccupazione<br />
è sempre stata quella<br />
che i singoli gruppi famiglia non<br />
restassero chiusi nel proprio intimo:<br />
per questo, tra le tante opportunità<br />
hai organizzato ogni anno<br />
un appuntamento che riunisse<br />
tutti anche solo per una giornata<br />
in allegria.<br />
In effetti queste proposte le abbiamo<br />
un po’ disattese: forse perchè<br />
ognuno di noi aveva già tanti<br />
altri impegni parrocchiali? O<br />
forse è utile che riflettiamo maggiormente<br />
sul senso del tuo invito<br />
alla comunità ad essere “famiglia<br />
di famiglie” superando la chiusura<br />
nel proprio particolare?<br />
Hai sempre detto che<br />
uno dei fondamenti<br />
della tua attività pastorale<br />
è stato l’attenzione<br />
alla famiglia<br />
perché è il nucleo<br />
portante della<br />
società: se una famiglia<br />
è “sana” lo<br />
sarà anche tutta la<br />
società perché "essa<br />
è il luogo dove<br />
si impara a convi-<br />
vere nella differenza e ad appartenere<br />
ad altri e dove i genitori<br />
trasmettono la fede ai figli" (FRAN-<br />
CESCO, Evangelii Gaudium, 66).<br />
Noi abbiamo imparato che trovarsi<br />
nei gruppi famiglia sia un bel<br />
momento per ricordare a noi stessi<br />
che non si finisce mai di imparare<br />
ad "essere famiglia", che crescere<br />
insieme come coppia, è decisivo<br />
e che questo è già un servizio<br />
forte alla comunità. In questo<br />
senso non serve che si facciano<br />
necessariamente altri servizi<br />
pratici anche se di fatto tanti di<br />
noi, personalmente o in coppia,<br />
già li svolge: imparare a crescere<br />
come famiglia è già un grande servizio<br />
di formazione e di testimonianza.<br />
Ti auguriamo ogni bene e un po’<br />
di... meritato riposo nel cammino<br />
pastorale che ti attende nella<br />
comunità di San Pellegrino! Da<br />
parte nostra, vogliamo continuare<br />
questa esperienza consapevoli<br />
che saremo assistiti, oltre che<br />
da Padre Giuseppe e don Carlo,<br />
anche da don Paolo, il nostro futuro<br />
parroco, che tu ci hai detto<br />
essere molto interessato a seguirci.<br />
Riconoscenti per la cura che hai<br />
avuto per tutte le famiglie della<br />
comunità ti esprimiamo il nostro<br />
GRAZIE!<br />
Carla e Battista<br />
Grazie don Franco<br />
Icona dell’anno<br />
pastorale 2014-15<br />
“Uomini e donne<br />
capaci di Eucarestia”.<br />
A sinistra: i giovani<br />
dell’Oratorio con<br />
don Franco all’incontro<br />
con il Papa Benedetto<br />
XVI a Milano, per la<br />
VII Festa mondiale<br />
delle famiglie,<br />
giugno 2012.<br />
Dal Gruppo Vedove<br />
Il Gruppo Vedove di Villa di Serio si unisce a tutta la Comunità per ringraziare e salutare Don Franco ricordando<br />
con una certa commozione il giorno in cui, nel 2008, ci ha proposto di formare questo gruppo, per intraprendere<br />
un cammino spirituale che nello stesso<br />
tempo, sul piano umano, ci avrebbe permesso di conoscerci<br />
meglio di aiutarci, di dialogare in modo costruttivo<br />
e, anche, di organizzare delle iniziative di<br />
carattere sociale.<br />
Ci è sempre stato vicino radunandoci puntualmente<br />
una volta al mese in sala Parroci per un momento<br />
di riflessione, seguito dal S.Rosario e dalla S. Messa<br />
per le vedove e i mariti defunti.<br />
Con grande rincrescimento per la fine del suo operoso<br />
mandato, lo ringraziamo per tutta la dedizione<br />
nei nostri confronti. Lo salutiamo raccomandandoci<br />
a lui, nelle sue preghiere e promettendogli che<br />
non lo dimenticheremo mai.<br />
Gina Manini<br />
Responsabile del Gruppo Vedove<br />
Grazie don Franco - 33
Grazie don Franco<br />
A destra:<br />
alcuni bambini di<br />
catechismo in<br />
occasione della<br />
XXX Giornata<br />
per la Vita (2008).<br />
Il gruppo dei<br />
cresimati con il<br />
vescovo mons.<br />
Gaetano Bonicelli,<br />
don Franco, don Carlo<br />
e i catechisti,<br />
24 maggio 2015,<br />
(Photo Art di Pegurri).<br />
UNA GUIDA SICURA<br />
C<br />
arissimo Don<br />
Franco, vogliamo<br />
innanzitutto<br />
ringraziarla<br />
per questi dodici anni<br />
trascorsi insieme,<br />
per la disponibilità e<br />
attenzione che ha sempre<br />
avuto nei nostri<br />
confronti all’inizio di<br />
ogni anno catechistico<br />
e durante il periodo<br />
dei Sacramenti.<br />
La ringraziamo con<br />
tutto il cuore per la sua<br />
costante presenza nel momento<br />
del bisogno per ognuno di noi;<br />
come Pastore è stato una guida sicura,<br />
perché la fede che ci ha trasmesso<br />
ci ha aiutato a riflettere e<br />
ad approfondire il nostro essere<br />
cristiani per essere sempre più testimoni<br />
credibili del Vangelo di<br />
Gesù. Come ha detto più volte, la<br />
Fede nella sua vita è aumentata<br />
sempre di più con il passare degli<br />
anni, ci auguriamo che la sua<br />
esperienza possa essere anche la<br />
nostra.<br />
Ci dispiace tantissimo separarci<br />
da lei, ma sappiamo che nella parrocchia<br />
dove andrà si troverà<br />
sicuramente bene.<br />
Pertanto le auguriamo che<br />
il Signore l’accompagni<br />
sempre come ha fatto finora<br />
nel suo cammino sacerdotale<br />
e Le dia sempre<br />
tanta forza e salute<br />
per testimoniare con passione<br />
la sua Fede anche<br />
a coloro che sono lontani.<br />
Sappiamo che la preghiera<br />
ha un valore enorme,<br />
quindi le assicuriamo<br />
che da parte nostra<br />
non verrà a mancare, nella certezza<br />
di avere uno spazio nel suo<br />
cuore per tutti noi.<br />
Grazie Don Franco per questi anni<br />
vissuti tra noi.<br />
I Catechisti e<br />
Catechiste<br />
34 - Grazie don Franco
GRAZIE DALLA SCUOLA DELL’INFANZIA<br />
della Casa della Comunità e la tua<br />
attenzione nel cercare di offrire il<br />
miglior ambiente possibile ai bambini<br />
e ai ragazzi ( V. parco giochi)<br />
ma soprattutto alle famiglie, rimasta<br />
purtroppo solo un desiderio.<br />
Ma essere Parroco non è solo compimento<br />
di opere. Piuttosto, è presenza<br />
di Gesù che guida la sua<br />
Chiesa, che si fa dono: quindi, ti<br />
ringraziamo per aver reso presente,<br />
qui, a Villa di Serio, ogni giorno,<br />
Cristo. Ci hai permesso di incontrarlo:<br />
nel sacrificio eucaristico,<br />
nel perdono, nella testimonianza,<br />
nella parola, nel consiglio, nel servizio<br />
gratuito, nella fatica quotidiana.<br />
E la sua mamma, Maria? Sicuramente<br />
Maria, Madre del Buon<br />
Consiglio è stata modello, indicazione<br />
e madre per te in questi<br />
anni e lo sarà per il futuro.<br />
(“Maria, donna del piano superiore<br />
affacciàti lassù alla tua stessa<br />
finestra, ci coglierà più facilmente<br />
il vento fresco dello Spiri-<br />
I<br />
n una comunità cristiana si<br />
instaura un rapporto significativo<br />
tra sacerdote e fedeli,<br />
un rapporto profondo, fatto<br />
di amicizia, di fiducia reciproca,<br />
di aiuto e sostegno spirituale ed<br />
è giusto che sia così, il sacerdote<br />
nella comunità è chiamato ad essere<br />
al servizio della gente, l’ideale<br />
è che sia come Gesù che<br />
passava tra la gente annunciando<br />
il Regno di Dio, con uno sguardo<br />
attento a tutti ma capace di attenzione<br />
verso ognuno e, in particolare<br />
verso chi era nel bisogno.<br />
Tuttavia la comunità che il Sacerdote<br />
non sceglie, ma che il Vescovo<br />
gli ha affidato diventa via<br />
via la “sua” comunità, la “sua” famiglia,<br />
lì è la sua casa, lì nulla è<br />
suo ma tutto è il centuplo che il<br />
Signore promette a chi lascia madre,<br />
padre, fratello, casa e averi.<br />
E si impara così a volersi bene a<br />
tal punto che quando arriva il momento<br />
di salutarsi un po’ si soffre.<br />
I sacerdoti si avvicendano perché<br />
gli anni passano per tutti e<br />
quindi le attitudini cambiano e si<br />
modificano le mansioni. Ma soprattutto<br />
perché il sacerdote ha il<br />
compito di far incontrare le persone<br />
con il Signore, l’unico Maestro,<br />
il solo Salvatore. Certo lo fa<br />
con la sua persona, con la sua parola,<br />
con la sua fede, con la sua<br />
carità, ma sarebbe tradire l’ideale<br />
del sacerdote se la gente rimanesse<br />
legata a lui e lasciasse sullo<br />
sfondo il Signore.<br />
Il tuo andare via… non ci ha certo<br />
colto di sorpresa, lo sapevamo<br />
un po’ tutti che i tempi erano maturi.<br />
Tuttavia l’emozione cresce<br />
tanto più si avvicina il giorno del<br />
saluto e, come spesso succede, è<br />
nel momento in cui ci si deve salutare<br />
che la mente e il cuore fanno<br />
emergere ricordi, situazioni,<br />
avvenimenti costruiti e vissuti insieme<br />
e ci si rende conto di quanto<br />
una persona si è spesa per il<br />
bene di tutti.<br />
Per dodici anni hai vissuto nella<br />
comunità di Villa di Serio, dodici<br />
anni condivisi in una importante<br />
presenza sacerdotale nella vita<br />
liturgica, caritativa, sociale, associativa<br />
della comunità.<br />
I momenti di festa e quelli di dolore,<br />
affrontati insieme nella fede,<br />
hanno intrecciato indissolubilmente<br />
la storia della Parrocchia,<br />
la storia dei singoli e la storia del<br />
loro parroco.<br />
Se prendiamo in mano la storia<br />
della nostra comunità parrocchiale,<br />
vediamo che tanti hanno collaborato<br />
con te nella realizzazione<br />
della Parrocchia così come oggi<br />
è …<br />
Tante persone hanno trovato in<br />
“don Franco” la guida, il punto di<br />
riferimento, la fonte di stimolo per<br />
portare avanti iniziative importanti,<br />
utili per tutto il paese, ma<br />
soprattutto, con il tuo aiuto, hanno<br />
orientato il loro agire ad essere<br />
espressione di fede nel Dio incarnato<br />
che non lascia mai soli.<br />
E negli anni a venire, nessuno potrà<br />
dimenticare la realizzazione<br />
Inaugurazione del<br />
“Nido In cammino”,<br />
7 dicembre 2006.<br />
Nella foto il taglio<br />
del nastro da parte<br />
del vescovo mons. Lino<br />
Belotti con la<br />
presidente della Scuola<br />
Elisabetta Asperti,<br />
vicini a lei, don Franco<br />
e il sindaco Mario<br />
Morotti, a sinistra<br />
mons. Aldo Nicoli.<br />
Grazie don Franco<br />
Grazie don Franco - 35
Grazie don Franco<br />
Il Consiglio di<br />
Amministrazione della<br />
Fondazione Scuola<br />
dell’Infanzia Comm.<br />
Piero e Matilde<br />
Cavalli, 2009.<br />
to con il tripudio dei suoi sette doni.<br />
I giorni si intrideranno di sapienza,<br />
e intuiremo dove portano i sentieri<br />
della vita, e prenderemo consiglio<br />
sui percorsi più praticabili, e decideremo<br />
di affrontarli con fortezza,<br />
e avremo coscienza delle insidie<br />
che la strada nasconde, e ci accorgeremo<br />
della vicinanza di Dio accanto<br />
a chi viaggia con pietà, e<br />
ci disporremo a camminare gioiosamente<br />
nel suo santo timore.<br />
E affretteremo così, come facesti<br />
tu, la Pentecoste sul mondo…”<br />
Don Tonino Bello)<br />
Tu ci hai accompagnato in<br />
questi anni con una presenza<br />
costante e discreta, facendo<br />
tue le nostre gioie e le nostre<br />
speranze, facendo tuoi i<br />
nostri dolori e i nostri problemi.<br />
In punta di piedi sei entrato<br />
nelle nostre case, in punta<br />
di piedi sei entrato nei nostri<br />
cuori e li hai conquistati.<br />
L'ascolto, con una particolare attenzione<br />
all'altro, è stata la tua arma<br />
vincente e, mentre proclamavi<br />
la Parola di Dio che alimenta<br />
Fede, Speranza e Amore, sapientemente,<br />
lasciavi ad ognuno la libertà<br />
di accoglierla.<br />
Nel tuo ministero sacerdotale noi<br />
riteniamo infatti non sia mai esistita<br />
la parola costrizione; ed ecco<br />
allora un'altra tua dote: cercare<br />
di convincere, senza mai forzare<br />
e nel massimo rispetto del<br />
pensiero altrui.<br />
Inoltre, quanta umiltà, quanta semplicità,<br />
quanta generosità non sbandierata<br />
nel tuo vivere, sempre e<br />
dovunque.<br />
E poi, chi potrà dimenticare la tua<br />
genuina tenerezza per i bambini?<br />
Venivi alla Scuola dell’infanzia<br />
chiedevi il nome ad ognuno, parlavi<br />
di Gesù e di Maria con bontà…<br />
e i bambini ne restavano incantati…<br />
E l’impegno nel Consiglio di Amministrazione?<br />
Sempre valido e<br />
tenace sostenitore delle decisioni<br />
deliberate nel bene comune,<br />
sempre più convinto che la prima<br />
attività pastorale era lì, con le famiglie<br />
dei bambini che molte volte<br />
dopo il matrimonio trovavano<br />
in quell’occasione il primo incontro<br />
con una fede vera e comunitaria.<br />
E, nell'estremo accorato congedo<br />
da questa terra, quante mani si sono<br />
strette alle tue mani, mentre<br />
un lampo accendeva lo sguardo<br />
che poi si spegneva per sempre:<br />
tu, con la tua dolorosa intensa partecipazione,<br />
accompagnavi l'ultimo<br />
respiro con le preghiere della<br />
speranza cristiana e nell'angoscia<br />
del distacco si apriva uno<br />
squarcio di Paradiso.<br />
Chi ha assistito un proprio caro in<br />
quel momento, non potrà dimenticarlo:<br />
ti sarà grato per tutta<br />
la vita. Mentre è giunto il momento<br />
del commiato da te come<br />
parroco, lasciamo che tornino alla<br />
mente i ricordi personali, mentre<br />
un velo di nostalgia cala sull'anima:<br />
non sarai più il nostro<br />
Parroco, però sarai sempre il<br />
nostro caro amato don Franco<br />
al quale ora diciamo: «Grazie,<br />
grazie, grazie di tutto, con<br />
tutto il cuore».<br />
Ecco, in circostanze come questa,<br />
le parole forse non riescono<br />
mai a dare il senso vero e completo<br />
dei sentimenti che ciascuno<br />
prova dentro di sé.<br />
Grazie don Franco perché sei<br />
stato tra noi come “uomo di<br />
Dio” e proprio per questo , ti<br />
giungano i nostri più sinceri<br />
auguri, uniti alla nostra preghiera<br />
per il futuro ancora a servizio<br />
della Parola...<br />
Ti chiediamo di portaci con te<br />
alla Mensa Eucaristica.<br />
Noi ti assicuriamo che “don Franco”<br />
resterà nella storia e nel cuore<br />
dei suoi parrocchiani nella certezza<br />
che dove celebrerai ci sarà<br />
sempre un pezzo della tua Comunità<br />
di Villa di Serio.<br />
La vita è così, tutto passa ma beati<br />
quei passaggi che ci lasciano<br />
più ricchi di fede e di umanità e<br />
il tuo passaggio tra di noi è stato<br />
uno di questi.<br />
GRAZIE!<br />
Elisabetta Asperti<br />
DALLE MAESTRE DELLA SCUOLA DELL’INFANZIA<br />
Tra qualche mese il parroco, Don Franco Gherardi e le Suore Sacramentine ci lasceranno, dopo tanti anni di presenza tanto<br />
significativa nella comunità di Villa di Serio e nella scuola dell’Infanzia. È una partenza che ci addolora anche se motivata<br />
da ragioni plausibili… ma in queste poche righe vogliamo manifestare la nostra gratitudine al Parroco.<br />
Don Franco ha sempre avuto grande considerazione per l’infanzia perché essa è un’età nella quale il lavoro educativo è assai<br />
prezioso e delicato. Sono quelli gli anni in cui nel bambino si strutturano le basi della sua personalità e don Franco, con<br />
saggezza e discrezione ha saputo stare a fianco delle famiglie aiutandole in questo percorso.<br />
Ma l’attenzione del Parroco ai bambini, nel nostro ambiente, si è estesa anche al personale docente e ausiliario.<br />
In lui è presente un’esigenza comunicativa che riteniamo doveroso mettere in rilievo. Per questa sua dote, ha saputo stabilire<br />
una rete di relazioni positive, fatta di attenzione, cura e benevolenza.<br />
Grazie don Franco per il tuo cuore grande, per la tua mente nobilmente aperta, capace di rispetto e di considerazione per<br />
i vissuti di ciascuno di noi, facendoci sentire la presenza della “ misericordia “ di Dio sulla scia di Papa Francesco.<br />
Anna Pedrini<br />
36 - Grazie don Franco
UNA GUIDA PER LE NOSTRE FAMIGLIE<br />
Grazie don Franco<br />
Il saluto dei bambini<br />
della Scuola<br />
dell’Infanzia a<br />
don Franco.<br />
C<br />
aro Don Franco,<br />
mi è stato affidato l’onore<br />
di scrivere un ringraziamento<br />
per salutarti, ma nonostante<br />
la scrittrice sia una, sono<br />
convinta che il pensiero sia<br />
quello di tutte le famiglie di Villa<br />
di Serio. Cosa scrivere per non<br />
rendere questo saluto un monologo?<br />
Che parole usare per rendere<br />
il nostro messaggio chiaro e<br />
semplice, anche alle orecchie dei<br />
nostri bimbi?<br />
L’ispirazione è arrivata da una domanda.<br />
Chi è un sacerdote? Un<br />
sacerdote è colui che parla e agisce<br />
nel nome di Gesù, trasmette<br />
la sua parola, distribuisce i suoi<br />
doni, lo rende presente nel Pane<br />
e nel Vino, perdona e conforta con<br />
il suo amore. Dire grazie ad un<br />
sacerdote è dire grazie a Dio per<br />
essersi preso cura del suo gregge,<br />
attraverso una persona, un volto,<br />
una voce ed un cuore ben precisi.<br />
E a te, Don Franco, portiamo grande<br />
riconoscenza per tutto quello<br />
che hai fatto per noi. In questi ultimi<br />
anni sono arrivate in paese<br />
molte nuove famiglie e tu hai saputo<br />
prenderle per mano con delicatezza<br />
e con rispetto e accompagnarle<br />
nella comunità di<br />
Villa di Serio, la Tua Casa, la Nostra<br />
Casa. Offrire la presenza di<br />
Gesù nel mondo è l’esperienza<br />
che rende i sacerdoti più vicini a<br />
Maria, la madre.<br />
E proprio in questi giorni vogliamo<br />
ricordare la presenza della<br />
Madonna di Fatima, un evento<br />
prezioso che per ben due volte sei<br />
riuscito ad organizzare nella nostra<br />
comunità, coinvolgendo tutti,<br />
dai più piccoli ai più anziani.<br />
Che emozione sentire il proprio<br />
figlio cantare le canzoni alla Madonna,<br />
che meraviglia vedere l’amore<br />
di Dio attraverso gli occhi<br />
di un bambino!<br />
Grazie Don Franco!<br />
Hai cercato ogni giorno di vivere<br />
il tuo ministero di Pastore per la<br />
costruzione di una vera e più viva<br />
comunità, hai dato conforto e<br />
aiuto alle persone malate, agli anziani,<br />
a chi si era smarrito e non<br />
ti sei mai dimenticato di guardare<br />
i piccoli. Un altro importante<br />
segno che ci lasci è aver trasformato<br />
uno spazio vicino all’oratorio<br />
in un parco, dove accogliere<br />
i bambini con giochi e divertimenti<br />
e ritrovare le mamme, i papà,<br />
i nonni, gli zii e chiunque altro<br />
voglia passare un momento in<br />
comunità.<br />
Per tutti noi sei stato una guida<br />
spirituale a cui ci siamo sinceramente<br />
affezionati.<br />
Il tuo sorriso, la tua energia e la<br />
tua sensibilità saranno per noi e<br />
per i nostri bimbi un bellissimo ricordo<br />
che porteremo sempre nei<br />
nostri cuori.<br />
Vogliamo salutarti con un grande<br />
abbraccio, siamo certi che nelle<br />
tue preghiere ci sarà sempre posto<br />
per ricordare la Scuola dell’Infanzia<br />
di Villa di Serio.<br />
Speriamo che questo enorme coro<br />
di piccole voci ti accompagnerà<br />
nella vita di ogni giorno:<br />
CIAO DON FRANCO!<br />
Simona<br />
genitore della Scuola dell’Infanzia<br />
Grazie don Franco - 37
Grazie don Franco<br />
Sopra:<br />
Mons. Enrico Dal<br />
Covolo, rettore<br />
dell’Università<br />
Lateranense con il<br />
gruppo dei sacerdoti<br />
che hanno concelebrato<br />
nella solennità della<br />
Madonna del<br />
Buon Consiglio<br />
il 26 aprile 2015.<br />
UN SALUTO DAI TUOI CHIERICHETI<br />
C<br />
aro don Franco,<br />
siamo i tuoi chierichetti<br />
e anche noi vogliamo<br />
salutarti e ringraziarti per tutto<br />
quello che hai fatto per noi. Sono<br />
state tante le S. Messe celebrate<br />
insieme a te e tutte, da quelle<br />
in settimana a quelle delle festività<br />
più importanti, si sono sempre<br />
concluse in sacrestia<br />
con il tuo:“Bravi<br />
chierichetti!”, subito dopo<br />
l’inchino al crocifisso.<br />
Il tuo affetto però l’hai<br />
dimostrato soprattutto<br />
in sacrestia prima della<br />
Messa! Infatti, anche se<br />
ogni tanto hai sbagliato<br />
il nostro nome, ci hai<br />
sempre accolto con un<br />
sorriso e ti sei interessato<br />
per ognuno di noi<br />
di come procedevano<br />
la scuola, la vita in famiglia<br />
e le varie attivi-<br />
tà, dandoci incoraggiamenti e…<br />
i tuoi esclusivi “pizzicoti” sul mento!<br />
Però, se dobbiamo essere davvero<br />
sinceri, ti ricordiamo e ti ringraziamo<br />
anche per tutte le sgridate<br />
che ci hai dato! Quante volte<br />
infatti, o durante le celebrazioni<br />
o in sacrestia, ci hai raccomandato<br />
di stare bravi o hai ripreso<br />
qualcuno che ha chiacchierato<br />
troppo!<br />
Altra cosa bella di te, carissimo<br />
don, è che il tuo rapporto con noi<br />
non si è mai esaurito dentro i muri<br />
della Chiesa! Infatti, tutte le volte<br />
che ti abbiamo incontrato in<br />
oratorio, a catechismo, o semplicemente<br />
per strada, tu sei sempre<br />
stato il primo a salutarci<br />
e a preoccuparsi che fosse<br />
tutto a posto.<br />
Siamo molto dispiaciuti<br />
del fatto che ci lascerai,<br />
ti auguriamo di continuare<br />
con gioia il tuo sacerdozio<br />
ma ricordati che,<br />
tutte le volte in cui tornerai<br />
a Villa, noi saremo<br />
sempre felici di rivederti<br />
e di ricevere un bonario<br />
“pizzicotto”!<br />
Gruppo<br />
chierichetti<br />
FIDUCIA IN NOI E NEL FUTURO!<br />
Professione di Fede 2014,<br />
con don Carlo<br />
e don Franco.<br />
C<br />
aro Don Franco,<br />
ti scriviamo noi giovani<br />
ADO, per ringraziarti<br />
di tutto quello che hai fatto per<br />
noi in questi anni trascorsi nella<br />
nostra Parrocchia. Grazie per tutte<br />
le volte che ci hai ascoltato, che<br />
ci hai dato dei consigli su come<br />
affrontare al meglio gli ostacoli<br />
presenti nelle nostre vite, per aver<br />
soddisfatto ogni nostro dubbio,<br />
per averci sempre accolti con serenità,<br />
dandoci sempre<br />
tante sicurezze e per non<br />
averci mai abbandonato.<br />
Ricordiamo con gioia<br />
le varie iniziative proposte<br />
a noi giovani per<br />
farci integrare e unire<br />
sempre più con la comunità<br />
di Villa Di Serio,<br />
ad esempio le messe animate<br />
da noi, la via Crucis<br />
e la Comunità Shalom.<br />
Non ti vediamo solo come una<br />
guida o un pastore, ma come un<br />
grande saggio che ci ha fatto crescere<br />
sia umanamente, facendoci<br />
diventare uomini e donne, che<br />
religiosamente, spiegandoci e aiutandoci<br />
a comprendere la parola<br />
di Dio e la comunità cristiana.<br />
Ci mancherà molto non vederti<br />
passeggiare per l’oratorio fermandoti<br />
a parlare anche solo per<br />
cinque minuti con noi giovani (e<br />
le persone presenti) o camminare<br />
per i banchi della chiesa assicurandoti<br />
che tutto sia pronto e<br />
in ordine per celebrare la Santa<br />
Messa. Chi dirà gli avvisi ora?<br />
Che dire… Noi ADO, come d’altronde<br />
l’intero paese, vogliamo<br />
dirti che ti sei sempre preso cura<br />
della Parrocchia nel miglior modo<br />
possibile e che, sicuramente,<br />
occuperai sempre un posto di rilievo<br />
nel cuore di tutti.<br />
Sappiamo che un grazie<br />
non basta, però vogliamo<br />
lo stesso ringraziarti<br />
per la persona magnifica<br />
che sei e per l’impegno<br />
che hai sempre messo<br />
in tutto ciò che hai fatto,<br />
quindi grazie, grazie<br />
e, ancora infinite volte,<br />
GRAZIE!<br />
I tuoi giovani ☺<br />
38 - Grazie don Franco
CHE BELLO CAMMINARE INSIEME<br />
C<br />
aro Don Franco,<br />
nella marea di saluti e<br />
ringraziamenti ufficiali<br />
che riceverà in questi giorni vogliamo<br />
portarle anche i nostri, quelli<br />
speciali dei suoi giovani.<br />
Non vogliamo fare inutili discorsoni<br />
su quanto sia stato bello camminare<br />
con lei in questi anni e<br />
quanto sia stato parte integrante<br />
fondamentale del nostro gruppo e<br />
del percorso personale di ognuno<br />
di noi, ma vorremmo ugualmente<br />
tentare di esprimerle la nostra gratitudine<br />
e il nostro affetto nei suoi<br />
confronti nella maniera più semplice<br />
che ci viene in mente.<br />
La ringraziamo innanzitutto per la<br />
disponibilità che ci ha dimostrato<br />
nell’essere pastore di questa comunità<br />
che qualche volta le ha fatto<br />
passare notti insonni tra decisioni<br />
da prendere e problemi da<br />
risolvere.<br />
Sappiamo di aver sempre contato<br />
su di lei e sulla sua capacità di affidarsi<br />
alla Provvidenza per qualunque<br />
scelta.<br />
È sempre stato un grande esempio<br />
per noi giovani in questo: nel sapersi<br />
consegnare a Lui e nello “stare<br />
in Sua compagnia”.<br />
Ci chiediamo ancora come abbia<br />
fatto a credere in iniziative che a<br />
noi non sembravano entusiasmanti<br />
tanto quanto a lei; eppure il tempo<br />
ci ha dimostrato che ha fatto<br />
bene ad avere fiducia e a impegnarsi<br />
in ogni cosa.<br />
Siamo un gruppo variopinto, come<br />
una splendida opera d’arte.<br />
Lo stare uniti nella nostra diversità<br />
è sempre stato il nostro punto<br />
di forza. E questo è stato anche<br />
grazie a lei e al suo impegno nel<br />
farci stimare gli uni gli altri.<br />
Abbiamo apprezzato il suo desiderio<br />
di unire il più possibile i vari<br />
gruppi all’interno della Parrocchia<br />
e, anche se non è sempre stato<br />
possibile, vogliamo prometterle<br />
che in sua assenza continueremo<br />
a provarci.<br />
Grazie di aver creduto in noi. Grazie<br />
per averci ricordati sempre nelle<br />
sue preghiere, come fossimo veramente<br />
suoi nipoti.<br />
Le auguriamo di vivere al meglio<br />
il passaggio che la aspetta nei prossimi<br />
mesi.<br />
Sappiamo che il suo servizio qui<br />
in parrocchia è terminato, ma confidiamo<br />
che potremo godere ancora<br />
e a lungo dei frutti che lei ha<br />
seminato durante la sua permanenza<br />
qui.<br />
Nella speranza di rivederla appena<br />
vorrà passare a trovarci la abbracciamo<br />
e le auguriamo ogni bene.<br />
Con affetto<br />
La comunità giovanile<br />
Grazie don Franco<br />
Mons. Francesco<br />
Beschi, suor Rosalina,<br />
don Carlo e<br />
don Corrado con i<br />
giovani della Comunità<br />
Shalom e quelli di Villa<br />
di Serio al termine<br />
della Missione 2013.<br />
Grazie don Franco - 39
Grazie don Franco<br />
ATTENZIONE E CURA PER CIASCUNO<br />
“Io sono il Buon Pastore. Il Buon pastore dà la vita per le sue pecore”. (Giovanni 10, 11)<br />
P<br />
er noi catechisti del gruppo<br />
adolescenti è stato davvero<br />
un onore e una grande<br />
gioia averti incontrato, carissimo<br />
don Franco, e svolgere il nostro<br />
compito di catechisti sapendo<br />
di averti sempre al nostro fianco.<br />
Per noi che siamo stati chiamati<br />
dalla Chiesa, attraverso don<br />
Carlo, al compito entusiasmante<br />
ma molto impegnativo di trasmettere<br />
agli adolescenti la gioia della vita<br />
vissuta in Cristo, la Verità che<br />
ha un volto e un nome in quello<br />
di Gesù sei stato sempre un esempio<br />
della cura e dell’amore che il<br />
Signore Gesù ha per ciascuno di<br />
noi. Ciò che più ci ha colpito di<br />
te è proprio questo: l’attenzione,<br />
la cura e l’amore che sei capace<br />
di dare a ogni singola persona che<br />
incontri, il bene che vuoi alle persone<br />
che traspare dai tuoi occhi<br />
e da come ogni volta riesci a dare<br />
a ciascuno un po’ di attenzione.<br />
Ti ringraziamo perché ci siamo<br />
sempre sentiti appoggiati e<br />
supportati, per tutte le volte che<br />
sei venuto a trovarci prima o dopo<br />
il Gruppo. Ti ringraziamo per<br />
l’importanza e il valore che hai<br />
dato al gesto della Professione di<br />
fede che alcuni ragazzi in questi<br />
anni hanno compiuto al termine<br />
del percorso del Gruppo adolescenti.<br />
Per tutto questo sei stato<br />
per noi più che un punto di riferimento,<br />
un vero e proprio modello.<br />
Ti ringraziamo per la fiducia<br />
grande che ci hai sempre dimostrato,<br />
per averci sempre incoraggiato<br />
a lavorare per il bene<br />
dei nostri ragazzi, per essere stato<br />
per noi l’immagine di Gesù,<br />
buon pastore che ama ognuna delle<br />
sue pecore e cerca di fare sentire<br />
ciascuna voluta, apprezzata,<br />
accolta, necessaria. Noi catechisti<br />
siamo davvero grati al Signore<br />
per tutto il bene che hai fatto in<br />
questa comunità e chiediamo al<br />
Signore di benedirti e ricompensarti.<br />
Grazie di tutto e buon cammino!<br />
I catechisti del<br />
gruppo adolescenti<br />
Nella giornata di domenica 10 maggio un gruppo di 27 adolescenti e giovani del nostro oratorio e<br />
del gruppo scout di Albino si è recato a Roma per partecipare alla Marcia nazionale per la Vita insieme<br />
a 40 mila persone provenienti da tutta Italia. È stato un momento molto forte, sereno e gioioso<br />
per testimoniare la preziosità e il valore di ogni vita umana sin dal suo concepimento e per dire no all’aborto<br />
e alla legge 194 che dal 1978 ha permesso l’uccisione di 6 milioni di bambini nel grembo materno.<br />
Prima della Marcia abbiamo avuto anche la gioia di partecipare al Regina Caeli di Papa Francesco<br />
in Piazza San Pietro, che ha salutato i partecipanti alla Marcia.<br />
40 - Grazie don Franco
GRAZIE DON FRANCO DAL<br />
CENTRO DI ASCOLTO PARROCCHIALE<br />
S<br />
criveva S. Giovanni Paolo<br />
II nel 50° del suo sacerdozio:<br />
Se si analizzano le attese<br />
che l'uomo contemporaneo<br />
ha nei confronti del sacerdote, si<br />
vedrà che, nel fondo, c'è in lui<br />
una sola, grande attesa: egli ha sete<br />
di Cristo. Il resto - ciò che serve<br />
sul piano economico, sociale,<br />
politico - lo può chiedere a tanti<br />
altri.<br />
Al sacerdote chiede Cristo! E da<br />
lui ha diritto di attenderselo innanzitutto<br />
mediante l'annuncio<br />
della Parola…<br />
Il primo e più grande grazie a don<br />
Franco credo debba essere per il<br />
suo essere padre di tutti noi, un<br />
padre che ha messo tutto il suo<br />
cuore nel portare i suoi figli all’incontro<br />
con Cristo.<br />
Credo che tutti coloro che hanno<br />
avuto modo di conoscerlo possano<br />
confermare che don Franco è<br />
prima di tutto un uomo di grande<br />
fede, di profonda preghiera e di<br />
amore per tutti e in particolar modo<br />
per le persone più fragili, per<br />
gli ammalati, per gli emarginati,<br />
per i poveri.<br />
È per questa sua attenzione che 7<br />
anni fa è nato il nostro gruppo del<br />
centro di ascolto parrocchiale di<br />
cui don Franco è sempre stato il<br />
presidente. Ringraziamo Dio per<br />
averci permesso di fare un pezzo<br />
della nostra strada personale e comunitaria<br />
con don Franco e diciamo<br />
un grosso grazie al nostro<br />
parroco per la sua grande disponibilità<br />
e apertura verso ogni nostra<br />
iniziativa, perché ci ha pazientemente<br />
ascoltato, perché nei<br />
dubbi e nelle difficoltà ci ha consigliato<br />
e soprattutto come un padre<br />
ci ha sempre accolti e perdonati.<br />
Don Franco grazie…<br />
Per il Centro di ascolto<br />
Loredana<br />
Grazie don Franco<br />
DON FRANCO<br />
“MISSIONARIO”<br />
“L<br />
a missione è passione per<br />
Gesù Cristo e nello stesso<br />
tempo è passione per la<br />
gente”, così scrive Papa Francesco<br />
per la Giornata missionaria<br />
mondiale che si celebrerà ad ottobre,<br />
quest’anno. Se pensiamo<br />
alla tenace e appassionata testimonianza<br />
di don Franco nella comunità<br />
di Villa di Serio non possiamo<br />
trascurare l’impronta missionaria<br />
a trecentosessanta gradi<br />
che da sempre ha caratterizzato<br />
il suo operato. Un’attenzione costante<br />
che da sempre don Franco<br />
ha donato a tutta la comunità, diffondendo<br />
con gioia il messaggio<br />
evangelico, cercando di conoscere<br />
e avvicinare le periferie esisten-<br />
ziali che caratterizzano<br />
gli esseri umani dei nostri<br />
tempi, ascoltando e<br />
aiutando ogni persona,<br />
da chi ha più bisogno<br />
fino ad arrivare alle realtà<br />
più lontane geograficamente.<br />
In questo senso quindi<br />
possiamo dire con estrema<br />
certezza e profonda<br />
gratitudine che don Franco<br />
ha espresso pienamente<br />
quella passione così nitidamente<br />
indicata da Papa Francesco,<br />
ovvero una passione per<br />
Gesù Cristo, per la gente… quindi<br />
in una parola… missionaria!<br />
Grazie don Franco per questo bellissimo<br />
esempio di amore che ci<br />
ha offerto, per Gesù e per l’umanità<br />
tutta.<br />
Maria Corna<br />
per il Gruppo Missionario<br />
La Diocesi di Bergamo ha attivo dal 1993 l’Ufficio Migranti. Durante questi anni ha coinvolto sempre<br />
più parrocchie sul problema dei flussi migratori che oggi giorno stanno interessando un numero impressionante<br />
di persone. Don Franco ha saputo raccogliere anche questa richiesta ben conscio dell’importanza<br />
della problematica, sia a livello sociale che culturale, dell’integrazione dei diversi popoli<br />
e ha aperto un dialogo interreligioso tra le diverse fedi.<br />
Grazie don Franco - 41
Grazie don Franco<br />
La delegazione villese<br />
con il Vescovo di Jasi<br />
(Romania) mons. Petru<br />
Ghergel e con don<br />
Stefano Vacaru<br />
(già parroco di<br />
Faraoani e ora parroco<br />
di Barticesti) e don<br />
Agostino Benchea<br />
(già parroco di Stufu ed<br />
ora di Pustiana).<br />
SOSTEGNO E CONDIVISIONE<br />
L’Associazione “Solidarietà<br />
1991 onlus” saluta fraternamente<br />
don Franco e lo<br />
ringrazia per la vicinanza<br />
e la collaborazione dimostrata fin<br />
dall’inizio del suo servizio a Villa<br />
di Serio.<br />
DAI VOLONTARI GRAZIE DON FRANCO!<br />
Al nostro riconoscente saluto si<br />
uniscono le comunità di Barticesti<br />
(Romania) col parroco don Stefano<br />
Vacaru; di Grigorauca (Moldavia)<br />
col parroco don Daniele<br />
Medves; di Belene (Bulgaria) col<br />
parroco don Paolo Cortesi e i ragazzi<br />
della Bosnia Erzegovina che<br />
sono stati ospitati nel nostro paese<br />
durante i periodi estivi con l’associazione<br />
Tuzlanka Amica.<br />
Il ricordo e l’attenzione alle comunità<br />
dell’Est europeo ancor oggi<br />
alle prese con rilevanti problemi<br />
etnici ed economici, la vicinanza<br />
alle comunità cattoliche<br />
che vivono una condizione di minoranza<br />
e di discriminazione sono<br />
state le costanti dell’azione della<br />
nostra Associazione ed hanno<br />
trovato in don Franco sincera condivisione<br />
e sostegno anche di questo<br />
ne siamo grati.<br />
Associazione Soldarietà 1991<br />
onlus<br />
I Volontari della<br />
Parrocchia nella gita<br />
del 10 maggio 2015<br />
a Rovereto.<br />
I<br />
l gruppo volontari della parrocchia,<br />
vuole esprimere il<br />
proprio sincero grazie a don<br />
Franco per il suo infaticabile e<br />
continuo servizio pastorale a favore<br />
della comunità villese. Fin<br />
dal suo arrivo a Villa di Serio don<br />
Franco ha sempre sostenuto e incoraggiato<br />
il gruppo volontari a<br />
continuare, pur con le fatiche e<br />
le difficoltà, in un opera altamente<br />
benemerita nei confronti dell’intera<br />
comunità.<br />
Tutti i volontari ricordano certamente<br />
il momento tradizionale<br />
degli auguri natalizi che ogni anno<br />
don Franco ha voluto proporre<br />
e durante il quale ha incoraggiato<br />
tutti nell’azione ricordando<br />
sempre che il Signore Gesù avrebbe<br />
compensato tutti come solo<br />
Lui sa fare.<br />
Durante la regolare raccolta del<br />
sabato, don Franco non ha mai<br />
mancato di passare dal piazzale<br />
del mercato a salutare i volontari<br />
impegnati nelle raccolta dei metalli<br />
e nello smaltimento dei diversi<br />
materiali.<br />
Pochi minuti ma intensi e densi<br />
di significato che tutti abbiamo<br />
sempre apprezzato!<br />
Sono solo due esempi che dimostrano<br />
però lo spessore umano del<br />
pastore che sta in mezzo al suo<br />
“gregge” in ogni circostanza e situazione.<br />
Grazie don Franco per la sua vicinanza,<br />
grazie don Franco per il<br />
suo sostegno, grazie don Franco<br />
per il suo esempio, grazie don<br />
Franco per il bene che ha fatto a<br />
tutta la comunità villese.<br />
Gruppo Volontari<br />
Parrocchia<br />
42 - Grazie don Franco
NELLA MUSICA IL SORRISO DEL CREATORE<br />
Don Franco? Una roccia<br />
salda nel fiume in piena,<br />
un rifugio certo nella tormenta,<br />
un consiglio prudente ma<br />
orientato alla certezza della Fede.<br />
Grazie per averci fatto intuire<br />
l’importanza della Musica nella<br />
Liturgia. Grazie per averci mostrato<br />
quel “Sorriso del Creatore”<br />
che si trova nella Musica sacra.<br />
Grazie don Franco<br />
La Corale Santo Stefano<br />
di Villa di Serio<br />
DAL CORO LAUDATE<br />
A<br />
nome del gruppo Laudate,<br />
un sentito ringraziamento<br />
a Don Franco per<br />
la sua missione sacerdotale compiuta<br />
in mezzo a noi durante questi<br />
anni. Sempre ci ha sostenuto<br />
ed incoraggiato a proseguire con<br />
il nostro gruppo nell’animare le<br />
funzioni della nostra parrocchia,<br />
anche quando piccole incomprensioni,<br />
o discussioni animavano<br />
il nostro gruppo ed era difficile<br />
proseguire con la dovuta serenità.<br />
Faremo tesoro della sua bontà d’animo,<br />
della sua capacità di seminare<br />
sempre il bene tra le persone,<br />
ma anche della sua caparbietà<br />
e convinzione nell'intraprendere<br />
iniziative e progetti, a volte<br />
ardui, ma sempre finalizzati a porre<br />
al centro della nostra comunità<br />
la figura di Cristo Salvatore.<br />
Il Coro Laudate<br />
UN DIRETTORE D’ORCHESTRA<br />
Caro Don Franco, il gruppo<br />
dei ragazzi cantanti e<br />
musicisti ti vuole ringraziare<br />
per l'affetto e l'amore che ci<br />
hai dato in tutti questi anni.<br />
Al termine di ogni celebrazione<br />
ci ringraziavi per averla animata.<br />
Questa volta siamo noi a ringraziarti:<br />
Ti ringraziamo perché per<br />
noi sei stato un papà, un esempio,<br />
un vero dono di Dio; perché<br />
hai creduto in noi, nonostante all'inizio<br />
era più il baccano che facevamo<br />
che tutto il resto; ti ringraziamo<br />
perché sei stato in grado<br />
di far emergere i nostri talenti,<br />
la nostra voglia di fare musica<br />
insieme e ci hai trasmesso la gioia<br />
di animare le S. Messe il meglio<br />
possibile; Ti ringraziamo per esserci<br />
sempre stato vicino, per esserci<br />
venuto a trovare prima della<br />
Santa Messa mentre provavamo.<br />
Con il tuo entusiasmo sei stato un<br />
grande "direttore d'orchestra" pieno<br />
di umiltà, sincerità, amore e<br />
altruismo.<br />
Non finiremo mai di cantare il nostro<br />
"Grazie" per te!<br />
Il gruppo dei ragazzi cantanti<br />
e musicisti dell'oratorio<br />
Il gruppo dei ragazzi<br />
cantanti e musicisti<br />
dell’Oratorio mentre<br />
si prepara ad animare<br />
la Veglia diocesana<br />
per la giornata mondiale<br />
per le vocazioni<br />
“Venite e vedrete”,<br />
presieduta dal vescovo<br />
Francesco nella<br />
Parrocchiale di Villa di<br />
Serio il 24 aprile 2015.<br />
Nella foto, con i ragazzi,<br />
Giuliano Marchesi e la<br />
moglie Nicoletta.<br />
Grazie don Franco - 43
Grazie don Franco<br />
GRAZIE DA <strong>VILLA</strong> RADIO<br />
C<br />
omunicare con tutti, raccontare<br />
il bene, stimolare<br />
le riflessioni e il confronto,<br />
creare legami, promuovere<br />
la conoscenza del territorio e<br />
fra le persone… in altre parole<br />
aiutare una comunità a rimanere<br />
aperta e nel contempo unita e vivace.<br />
Più umana, più solidale, più<br />
bella. Sono alcuni dei motivi per<br />
cui don Franco ha voluto nella nostra<br />
comunità - come già a Fop-<br />
penico - lo strumento prezioso<br />
che è Villa Radio. Nata il 5 novembre<br />
2007, ha all’attivo ben<br />
316 trasmissioni, 70 interviste special,<br />
12 rubriche e raggiunge 550<br />
famiglie! Grazie all’impegno instancabile<br />
di don Franco e padre<br />
Giuseppe, alla collaborazione di<br />
don Carlo e di una vivace redazione,<br />
composta da una ventina<br />
di persone e da un gruppo di tecnici<br />
molto in gamba, la Radio continua<br />
ormai da 7 anni a trasmettere,<br />
cercando di rendere la nostra<br />
parrocchia sempre migliore.<br />
Anche per questo, grazie don Franco!<br />
La redazione di Villa Radio<br />
S<br />
e il noto proverbio “come si<br />
semina, così si raccoglie” ha<br />
un fondo di verità oserei affermare<br />
che l’Oratorio Villese in<br />
questa stagione calcistica ha seminato<br />
davvero bene perché il raccolto<br />
è davvero stato generoso e<br />
non solo in termini di risultati calcistici<br />
ma soprattutto nella crescita<br />
del GRUPPO.<br />
Se tutto questo è stato possibile il<br />
merito va alla società tutta: agli<br />
allenatori, ai dirigenti, ai collaboratori<br />
e a quanti spesso nell’anonimato<br />
hanno donato il loro<br />
tempo libero per raggiungere un<br />
comune obbiettivo: far crescere il<br />
GRUPPO e far crescere il calcio<br />
a Villa di Serio.<br />
Un sentito ringraziamento va inoltre<br />
ad una persona che in questi<br />
anni pur non essendo “esperta” e<br />
forse neppure tanto appassionata<br />
di questo sport ha comunque collaborato<br />
ed aiutato questo gruppo<br />
a crescere. Parliamo ovviamente<br />
del nostro amatissimo parroco<br />
Don Franco sempre vicino<br />
e partecipe delle nostre esigenze<br />
e dei nostri percorsi extra calcistici.<br />
Don Franco con la sua presenza<br />
sempre discreta e mai ostativa<br />
ha accompagnato in questi<br />
anni di servizio nella comunità<br />
anche il cammino della nostra società,<br />
sottolineando sempre la funzione<br />
educativa dello sport. Molte<br />
sono state le opportunità offerte<br />
da Don Franco per aiutare il<br />
nostro ambiente a crescere moralmente:<br />
il Natale e la Pasqua dello<br />
Sportivo, le fiaccolate, le processioni<br />
riconoscendo in questo<br />
modo anche il lavoro extra-sportivo<br />
della nostra società. Un simbolico<br />
triplice fischio giunga a<br />
Don Franco da parte di tutta la<br />
nostra società. La partita è chiusa<br />
ma il ricordo della persona speciale<br />
che è stata non svanirà.<br />
DON FRANCO - ORATORIO VIL-<br />
LESE 10 - 0<br />
GRAZIE DON FRANCO<br />
44 - Grazie don Franco
La solidarietà<br />
ha trovato casa<br />
Raccolta alimentare 15 marzo 2015!<br />
Parrocchia in breve<br />
G<br />
razie a tutti i ragazzi e ai loro catechisti.<br />
Grazie a tutti i genitori.<br />
Grazie a tutti coloro che hanno voluto partecipare<br />
all’iniziativa.<br />
Grazie a tutta la comunità!!!<br />
Dal Centro di ascolto parrocchiale e dall’Oratorio<br />
Grazie alle classi<br />
di catechismo!<br />
N<br />
ei mesi scorsi il Gruppo<br />
Missionario ha portato<br />
avanti nelle classi di catechismo<br />
una delle tre iniziative<br />
promosse dal Centro missionario<br />
diocesano per la Quaresima.<br />
E’ stato chiesto ai ragazzi di contribuire,<br />
con una piccola offerta,<br />
all’acquisto di alimenti perché nella<br />
missione di Guantanamo-Baracoa<br />
a Cuba i bambini possano<br />
avere qualcosa da mangiare, anche<br />
solo una piccola merenda.<br />
Sono stati raccolti 412 euro: ringraziamo<br />
di cuore tutti i bambini<br />
e i ragazzi delle classi di catechismo<br />
con i loro catechisti per quanto<br />
hanno generosamente donato<br />
a favore dei bambini cubani!<br />
Il Gruppo Missionario<br />
Parrocchia in breve - 45
Parrocchia in breve<br />
La Madonna di Fatima<br />
a Villa di Serio<br />
Mentre il Giornale viene chiuso in tipografia, a Villa di Serio arriva la statua della<br />
Madonna Pellegrina di Fatima, accolta con grande devozione e gioia della nostra comunità<br />
domenica 31 maggio, alla presenza del cardinale Giovanni Battista Re. Pubblichiamo<br />
la lettera scritta da don Franco in preparazione al Pellegrinaggio, ricordando<br />
che don Franco ha voluto porre il ricordo dei suoi cinquant’anni di ordinazione<br />
presbiteriale proprio sotto la protezione della Madonna di Fatima.<br />
Carissimi villesi e tutti voi, devoti della Madonna,<br />
soltanto due anni fa abbiamo accolto nella nostra parrocchia la statua<br />
della Madonna di Fatima. E’ stata una esperienza che difficilmente dimenticheremo<br />
perché abbiamo vissuto giorni meravigliosi in compagnia di Maria e di tante persone<br />
che venivano a incontrarla. Per delle felici circostanze e per la disponibilità di don<br />
Vittorio de’ Paoli, assistente spirituale dell’Apostolato Mondiale di Fatima,<br />
l’immagine della Madonna di Fatima il 31 maggio 2015 ritornerà a farci visita e<br />
resterà con noi sino a domenica 7 giugno.<br />
Questa volta la accogliamo non più spinti dalla curiosità di vederla, ma dal<br />
desiderio di averla di nuovo tra noi e di lasciarci cambiare dai suoi “Messaggi”.<br />
Ogni giorno rifletteremo su quanto la Madonna ha detto a Fatima nel<br />
lontano 1917 ai tre pastorelli, perché riteniamo che questi “Messaggi” siano il<br />
grande dono che Maria vuol fare a tutti noi suoi figli per aiutarci a risvegliare la<br />
nostra fede in Gesù, nostro redentore.<br />
Anche quest’anno ci impegneremo ad addobbare il nostro paese per<br />
testimoniare a Maria la gioia di poterla accogliere ancora una volta nella nostra<br />
comunità; anche perché se non ci sono dei segni esteriori difficilmente le persone si<br />
lasciano mettere in discussione a livello interiore.<br />
La preoccupazione maggiore sarà però quella di vivere questa settimana in<br />
un atteggiamento di ascolto della Parola di Dio che ci verrà offerta con abbondanza<br />
durante le varie celebrazioni: di preghiera a Maria perché ci aiuti a vivere i suoi<br />
messaggi, di partecipazione ai sacramenti, in particolare alla confessione, e di<br />
adorazione al Signore Gesù presente nel mistero dell’Eucaristia.<br />
Vorrei rivolgere un invito particolare ai giovani e agli adulti che per vari<br />
motivi si sentono piuttosto lontani dal Signore Gesù e da Maria sua Madre.<br />
Provate ad ascoltare quello che la Madonna vuole dirvi durante la sua venuta nella<br />
nostra comunità, provate ad ascoltare non solo quello che vi dice la vostra mente<br />
ma specialmente quello che vi suggerisce il vostro cuore e vi accorgerete che<br />
abbiamo bisogno tutti di tornare piccoli, come i tre veggenti di Fatima, e di affidarci<br />
ad una Madre che desidera vedere contenti i suoi figli e che per questo ci invita a<br />
seguire Gesù che è venuto per darci la vita e darcela con abbondanza.<br />
Vi ringrazio di cuore per tutto quello che farete per accogliere con gioia la<br />
nostra Madre celeste per far sì che ci lasciamo rinnovare da lei.<br />
Con affetto<br />
Don Franco Gherardi<br />
Ringraziamo di cuore Giuliano Marchesi, Marco Lavelli e<br />
tutti coloro che hanno messo a disposizione le fotografie che<br />
illustrano questo numero del Giornale della Comunità.<br />
46 - Parrocchia in breve
Don Chino Pezzoli<br />
Parrocchia in breve<br />
Vi sono giovani che consumano droghe regolarmente, per tutto il corso dell’anno,<br />
eppure non si sentono tossicodipendenti. Desiderano una vita avventurosa,<br />
senza fatiche e responsabilità, si assicurano emozioni uniche, eccitanti per essere<br />
persone diverse, euforiche, contente e capaci di fare tutto…<br />
A questo proposito, proponiamo la testimonianza di una ragazza che sta recuperando<br />
la propria vita grazie al percorso riabilitativo della Comunità Promozione<br />
Umana di Don Chino Pezzoli.<br />
“<br />
S<br />
ono una ragazza di 22 anni;<br />
da due anni e mezzo<br />
ho avuto la possibilità di<br />
entrare nella Comunità di Don<br />
Chino, dove la mia vita è cambiata<br />
completamente.<br />
Prima di iniziare questo percorso<br />
vivevo in modo molto leggero<br />
prendendo tutto come un gioco,<br />
senza dare valore alle cose, senza<br />
un minimo di responsabilità e,<br />
gli inganni, le truffe, la crudeltà e<br />
il menefreghismo, erano la base<br />
della vita quotidiana.<br />
Ho passato anni ad imbrogliare<br />
i miei genitori, i parenti,<br />
gli amici, e perfino chi mi dava<br />
le sostanze.<br />
Non riuscivo a capire che tutto<br />
ciò che facevo mi stava distruggendo,<br />
nonostante la mia<br />
famiglia facesse di tutto per farmelo<br />
capire.<br />
Questo stile di vita mi ha portato<br />
ad avere guai anche con la<br />
giustizia, che ho pagato e tutt’ora<br />
sto pagando.<br />
In questi anni in cui ho manipolato<br />
e preso in giro le persone, ho<br />
fatto ricorso alla “sostanza” per<br />
cercare di cancellare i problemi<br />
che avevo con tutti, pensando che,<br />
in questo modo, questi potessero<br />
svanire… ma i problemi ritornavano,<br />
erano reali e la ragione non<br />
riusciva più a controllarli.<br />
Così a vent’anni ho toccato il fondo<br />
trovandomi fuori casa, senza<br />
un posto per dormire, senza po-<br />
ter avere cura di me, senza il sostegno<br />
di nessuno quando stavo<br />
male.<br />
Così, un giorno ho capito! Ho capito<br />
di dover dare una svolta alla<br />
mia vita e soprattutto che volevo<br />
ritrovare me stessa.<br />
In quel momento sono stata aiutata<br />
ad entrare nella Comunità di<br />
Don Chino e, nel giro di poco tempo,<br />
la mia vita è cambiata e, da<br />
subito, ho scoperto che si può tornare<br />
a vivere.<br />
La vita di comunità non è facile,<br />
è un percorso faticoso perché ti<br />
devi confrontare con tante difficoltà<br />
quotidiane e, soprattutto,<br />
con le regole, proprio quelle che<br />
prima non avevo.<br />
In comunità ho riscoperto la cura<br />
della mia persona, a partire da<br />
una alimentazione regolare, ore<br />
di sonno adeguate. Il contatto con<br />
altre persone come me, mi ha aiutato<br />
a scoprire nuovi aspetti della<br />
vita.<br />
La conoscenza di me stessa e degli<br />
altri, senza inganni, mi ha fatto<br />
scoprire il valore del voler bene,<br />
le emozioni vere, belle e brutte,<br />
imparando a gestirle.<br />
Questo percorso di recupero ha<br />
la durata di tre anni e, all’inizio,<br />
mi dicevo: “3 anni?... Non so se<br />
ce la farò!” Ed invece eccomi qui,<br />
pulita, felice delle piccole cose<br />
che posso avere.<br />
Dicevo che ho sistemato i problemi<br />
con la giustizia anche<br />
se lasceranno il segno nella<br />
mia vita, ma la cosa più importante<br />
è che ho riscoperto<br />
il rapporto con i miei genitori<br />
che mi hanno sempre<br />
sostenuto e aiutato.<br />
Tutto questo lo devo alla<br />
Comunità che mi ha aiutata<br />
a correggere i miei<br />
modi arroganti e prepotenti<br />
e mi ha dato la possibilità di<br />
dare un senso alla mia vita.<br />
Questa mia testimonianza vuole<br />
essere un richiamo a tutti quei giovani<br />
che come me, hanno scelto<br />
una vita sregolata, rifugiandosi<br />
nella falsa felicità della sostanza.<br />
A loro voglio dire di non avere<br />
paura, ma di trovare il coraggio<br />
di chiedere aiuto.<br />
Dopo essere caduti nel tunnel, ci<br />
si può rialzare e tornare a camminare<br />
a testa alta.<br />
Parrocchia in breve - 47
Anagrafe<br />
Orari S. Messe<br />
FERIALI - Da Lunedì a Giovedì<br />
Ore 8.00 Parrocchia<br />
Ore 15.00 Santuario<br />
Ore 17.30 Parrocchia<br />
Venerdì<br />
Ore 7.30 Parrocchia<br />
Ore 15.00 Santuario<br />
Ore 20.00 Parrocchia<br />
Sabato<br />
Ore 8.00 Parrocchia<br />
Ore 9.00 Santuario<br />
Ore 18.30 Parrocchia (Prefestiva)<br />
BUONA<br />
ESTATE!<br />
DOMENICA E FESTIVI<br />
Ore 7.30 Parrocchia<br />
Ore 9.00 Santuario<br />
Ore 10.30 Parrocchia<br />
Ore 18.30 Parrocchia<br />
Ore 20.30 Santuario<br />
Battesimi<br />
ORLANDI GABRIELE<br />
di Fabrizio e Corna Marzia<br />
LUZZANA MELKAMU<br />
di Claudio Luigi e Palazzi Anna Maria<br />
PONTI ELISA<br />
Giuliano e Zanchi Rossana<br />
LA FORGIA CRISTIANO<br />
di Fabio e Marziali Michela<br />
ACERBIS SAMUELE<br />
di Davide Luigi e Capelli Alessia<br />
LOGLIO CATERINA<br />
di Alex e Poloni Stefania<br />
BORNATICO FEDERICO<br />
di Giovanni e Mazzoleni Ferracini Silvia<br />
RUDELLA EGLE<br />
di Mattia e Marchesi Michela<br />
GHISLENI CAMILLA<br />
di Noè e Facciolongo Alessandra<br />
PIERSANTI ALESSANDRO<br />
di Walter e Carrara Anna<br />
Matrimoni<br />
Invernici Serena – Mostosi Livio<br />
Salvi Cristina – Confalonieri Stefano<br />
Pagliaroli Gloria – Signorelli Luca Mario<br />
Bettinelli Martina – Masna Fabio Luigi<br />
Galizzi Roberta Maria – Rota Paolo<br />
Pezzetta Claudia Luisa – Manzoni Massimiliano<br />
Contessi Sara – Sechi Angelo<br />
Madonna Cristina – Bonacina Matteo<br />
Lazzari Cinzia – Radi Matteo<br />
Franchini Cristina – Zappa Giovanni<br />
Bolla Federica – Zaccagnini Fabio<br />
Rossi Ester – Scaburri Matteo<br />
Terzi Michela – Gotti Michele Agostino<br />
Tornati alla Casa del Padre<br />
Sala Maia Olga Domenica anni 90<br />
Alborghetti Luigi anni 93<br />
Pezzoli Anna anni 63<br />
Gerenzani Mario anni 75<br />
Rossi Pietro anni 86<br />
Corna Francesco anni 83<br />
Offredi Luciano anni 68<br />
Testa Eliseo anni 68<br />
Gamba Elsa anni 68<br />
Capelli Maria anni 81<br />
Lanfranchi Rita Anna anni 57<br />
Curnis Maria Dolores anni 81<br />
48 - Anagrafe