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Le ombre del Vaticano

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le-journal-italienne.blogspot.comPDF-XChange Viewerw w w.docu-track.co mClick to buy NOW!PDF-XChange Viewerw w w.docu-track.co mClick to buy NOW!ALESSANDRA BENEDETTI (CORBIS)dio irlandese che i sacerdoti non devonoriferire sui casi di pedofilia: “I preti nonhanno alcun obbligo di andare dalla polizia”.Questa spaventosa arroganza è statarafforzata da una circostanza ancora piùsinistra: i vescovi e i preti sapevano, graziealla loro autorità spirituale, di poter manipolarele vittime fino a farle sentire colpevoli.Offrivano gentilmente l’assoluzionedei peccati a quelli che confessavano gliabusi, come se fossero le vittime ad avereuna macchia sulla loro anima. E i genitoriche denunciavano le violenze sui figli spessoerano impauriti, perché non volevanodanneggiare quella chiesa che pure amavano.Come ha osservato l’ex arcivescovo diDublino Dermot Ryan in una nota interna:“Nella maggior parte dei casi i genitorihanno reagito con quella che si può solodefinire una carità incredibile. Molti sonostati dispiaciuti di dover discutere la questioneed erano preoccupati tanto <strong>del</strong> benesseredei preti quanto di quello dei lorofigli e degli altri bambini”.La capacità di porsi al di sopra <strong>del</strong>la leggee di far sentire dispiaciuto chi ha subìtoun abuso è una peculiarità <strong>del</strong>la chiesa cattolica.Tutto ciò spiega non solo perchél’istituzione metta i suoi interessi al di sopradi quelli dei bambini, ma anche perchésia riuscita a farlo per tanto tempo.Per estirpare alla radice la corruzione<strong>del</strong>la chiesa bisogna attaccare la sua culturaautoritaria. Se la lettera agli irlandesifosse andata in questa direzione, avrebberappresentato un momento straordinarionella storia <strong>del</strong>le istituzioni cattoliche.Diritto canonicoBenedetto XVI, quando era ancora il cardinaleRatzinger, è stato una <strong>del</strong>le figure fondamentali<strong>del</strong>la controrivoluzione cattolica.La sua carriera è stata diretta a respingerel’idea democratica <strong>del</strong>la chiesa come“popolo di Dio”, emersa dal concilio <strong>Vaticano</strong>II, e a rafforzare il controllo gerarchico.Nella lettera pastorale il papa lascia intendereanzi che è proprio il <strong>Vaticano</strong> II ilresponsabile <strong>del</strong>la collusione tra la chiesae i preti pedofili. Ma questa, dato che il problemaesiste da molto prima <strong>del</strong> concilio, èchiaramente un’assurdità.Nonostante la grande preoccupazioneRoma, 12 febbraio 2010manifestata nella lettera pastorale, non c’ènessuna ammissione <strong>del</strong>la colpevolezzapersonale di Benedetto XVI. Non c’è nessunaapprovazione esplicita dei nuovi protocolliirlandesi, che chiedono di denunciarealla polizia tutti i sospetti. In realtà la richiestache “le norme <strong>del</strong>la chiesa irlandesesulla sicurezza dei bambini” siano “applicatein modo pieno e imparziale rispettandoil diritto canonico” e l’ingiunzioneambigua a “cooperare con le autorità civilinella loro area di competenza” sembranorafforzare l’idea che il diritto canonico contipiù <strong>del</strong> diritto penale.Nelle parole <strong>del</strong> papa non c’è nessuncambio di rotta rispetto alla linea enunciatadal segretario di stato Tarcisio Bertone:“La chiesa ha una grande fiducia da partedei fe<strong>del</strong>i, ma qualcuno cerca di minarla”.Il punto è che questo “qualcuno” è la stessaleadership <strong>del</strong>la chiesa, il suo incrollabileattaccamento al potere gerarchico. I fe<strong>del</strong>ilo sanno da tempo. Il papa, invece, è moltopiù indietro di loro. ◆ nmFintan O’Toole è uno scrittore e giornalistairlandese, columnist <strong>del</strong>l’Irish Times .Internazionale 840 | 2 aprile 2010 29


le-journal-italienne.blogspot.comPDF-XChange ViewerIn copertinaw w w.docu-track.co mClick to buy NOW!Perché il papadeve dimettersiPDF-XChange Viewerw w w.docu-track.co mClick to buy NOW!internazionale.it/firmeANDREWSULLIVAN è ungiornalista britannicoche vive negli StatiUniti. Ha diretto ilsettimanale NewRepublic. È gay,cattolico,conservatore esostenitore diObama. Ha un blogsu theatlantic.com.Andrew SullivanImmersi in uncontestoautoprotettivo,questi sacerdoti nonriescono a cogliereappieno l’enormità<strong>del</strong> crimine checommettono: perloro è un peccatosessuale<strong>Le</strong> nuove rivelazioni sulle violenze e lemolestie sessuali sui bambini commesseda sacerdoti e insabbiate dalle gerarchieecclesiastiche rivelano una cosainteressante: la chiesa tende a considerarelo stupro di minori non un criminema un peccato. E infatti vescovi e cardinali mettonosempre l’accento sul perdono, la terapia, il pentimentopiù che sull’allontanamento, le indagini e i processi. Ilmotivo è ovvio: difendere la reputazione <strong>del</strong>la chiesaoccultando i segreti più bui. Ma ho il sospetto che moltidi loro considerino davvero queste violenze più comeun peccato che come un crimine.Com’è possibile? Be’, immaginate di essere un adolescentecattolico gay che comincia ad avvertire glistimoli <strong>del</strong>la sua sessualità, ma al tempo stesso è profondamenteconvinto che sia una cosasporca e cattiva. Che fate? Ve lo dico io, apartire dalla mia esperienza personale:provate a soffocarla. Naturalmente nonci riuscite. E allora oggettivate il sesso, evi masturbate. Ovviamente non potetefare sesso con un vostro coetaneo, altrimentibrucereste all’inferno per l’eternità.Così fate sesso con le immagini cheavete in testa. E vi costruite una vita sessualecompletamente solitaria. Supponiamoche abbiate anche una grande capacitàdi rimozione e un grande attaccamentoall’autorità religiosa, forse perché vi sentite alladeriva e cercate qualcosa di solido a cui aggrapparvi.Sapete che non potete sposarvi con una donna, peròsiete maschi celibi che aspirano a un certo status. Sesiete negli anni cinquanta e sessanta, finite dritti in seminario.Siete convinti che la chiesa vi guarirà. E invecevi renderà ancora più malati, perché la vostra negazioneviene confermata dalla negazione collettiva compiutadalla chiesa stessa. Il tutto si trasforma così inun’enorme spirale di bugie e corruzione che si avvolgesempre più su se stessa.Molti di questi uomini tormentati soffrono di unarresto <strong>del</strong>lo sviluppo sessuale ed emotivo. Non hannomai avuto un rapporto sessuale o intimo con un altroessere umano. Per loro il sesso è un’astrazione, un peccato,non un’interazione tra pari. E la loro sessualità èrimasta congelata agli albori <strong>del</strong>l’adolescenza, cioè nelprimo vero momento di terrore interiore. Per questotendono a provare attrazione verso chi si trova nel lorostesso stadio di sviluppo, cioè verso dei maschi adolescenti.I sacerdoti possono avvicinare facilmente moltiragazzini, e quindi li usano per esprimersi sessualmente.In loro non riescono a vedere degli esseri umanigiovani e vulnerabili, che non sono in grado di acconsentirea un rapporto in modo consapevole. Questiadulti che non hanno mai avuto una vera relazione sessuale,e quindi che non hanno mai dovuto fare i conticon la questione centrale <strong>del</strong>l’uguaglianza e <strong>del</strong>la dignitàdegli esseri umani nella relazione sessuale, noncapiscono che quei bambini sono vittime. Anzi – comeun altro gay tormentato, Michael Jackson – vedono inloro degli amici. E sono spesso bravi a interagire con ibambini in forme non sessuali. Molte di queste vicendehanno un aspetto in comune: fino a quando gli abusi ele molestie non vengono alla luce, questi preti hannospesso un’ottima reputazione. Il loro sviluppo emotivoè pari a quello <strong>del</strong> quattordicenne medio che vuole essereamato, e così sublimano gran parte <strong>del</strong>la loro vitanel servizio pastorale. Però manifestano la loro sessualitàcontinuamente. E siccome sannobenissimo che questo schema è comunea tanti altri come loro, perpetuano unasottocultura malata, dove tutto ruotaintorno a loro e alle loro patologie: a comeesprimerle e a come nasconderle.Immersi in un contesto autoprotettivo,questi sacerdoti non riescono a coglierefino in fondo l’enormità <strong>del</strong> crimine chestanno commettendo: vi scorgono solouna componente <strong>del</strong> vortice di peccatosessuale in cui sono avvolti.Allora si proteggono l’uno con l’altro,temendo che, se uno di loro cade, cadranno tutti. Perfinochi non ha una sessualità distorta fa di tutto perimpedire che si scopra il segreto <strong>del</strong>la chiesa. Ma piùviene insabbiata e più la situazione diventa marcia.Quando poi appare chiaro che al centro di questa segretezzae di questa vergogna patologica c’è il papa, sicapisce che siamo di fronte a un’istituzione corrotta apartire dal vertice. Questi uomini sono troppo disturbatiper governare una chiesa. Si crogiolano nella negazionema al tempo stesso conducono una guerra culturalecontro quei maschi gay che hanno avuto il coraggiodi guardare in faccia la propria sessualità, e hanno persinotrovato il modo di incanalarla in rapporti adulti.Ora basta. Il papa è direttamente responsabile didue casi in cui gli abusi sui bambini sono stati insabbiatio ignorati. Se fosse il capo di un’organizzazione laica,si sarebbe già dimesso. Ma il papa è il vicario di Cristoin terra. Difficile immaginare una crisi più profonda diquesta per le gerarchie cattoliche.Se vuole sopravvivere, la chiesa deve attraversareuna trasformazione radicale e dolorosa. A cominciaredalle dimissioni di questo papa e dall’abolizione <strong>del</strong>celibato dei sacerdoti. ◆ ma30 Internazionale 840 | 2 aprile 2010


le-journal-italienne.blogspot.comPDF-XChange Viewerw w w.docu-track.co mClick to buy NOW!Benedetto XVI e l’arcivescovo di Praga Miloslav VlkL’opinioneNuovo corsoPDF-XChange Viewerw w w.docu-track.co mClick to buy NOW!FILIP SINGER (EPA/ANSA)La chiesasull’orlo <strong>del</strong> baratroJean Mercier, La Vie, FranciaDa Monaco a Ratisbona,dall’Irlanda agli Stati Uniti, ilsettimanale cattolico La Viericostruisce gli scandali sessualiche stanno facendo vacillarel’autorità di Benedetto XVIsporcizia c’è nella chiesae proprio anche tra coloro“Quantache, nel sacerdozio, dovrebberoappartenere completamentea Dio”. È il venerdì santo <strong>del</strong> 2005quando, al Colosseo, il cardinale JosephRatzinger pronuncia queste parole nella suameditazione sulla passione di Cristo. Si trattaforse di un riferimento ai casi dei sacerdotipedofili scoperti negli ultimi dieci anniin Francia e soprattutto in Canada e negliStati Uniti? Secondo molti osservatori, conquella frase Ratzinger stava cercando distabilire la priorità per il conclave che si sarebbeaperto di lì a poco. Alla morte di GiovanniPaolo II mancavano solo otto giorni.Cinque anni più tardi la chiesa è di nuovonella tempesta. I problemi più gravi comincianoin Irlanda. La chiesa locale è accusatadi aver coperto centinaia di abusisessuali compiuti dai suoi sacerdoti. I vescoviirlandesi sono convocati a Roma il 14febbraio per un incontro a porte chiuse conil papa. Il 28 febbraio lo scandalo tocca anchela Germania, patria di Benedetto XVI:vengono alla luce le violenze commesse inalcuni collegi gesuiti, che provocano unacinquantina di denunce. Ma la chiesa cattolicanon è l’unica interessata. Molti casi riguardanole scuole protestanti e laiche,tanto che il ministro <strong>del</strong>la giustizia tedescodecide di convocare per il 23 aprile un incontrosulla prevenzione <strong>del</strong>la violenza suiminori.L’ultima ondata di rivelazioni ha avutoconseguenze molto gravi. Questa volta ancheil papa è finito tra gli accusati. BenedettoXVI è stato toccato dagli scandali in modoindiretto, attraverso le denunce controsuo fratello, Georg Ratzinger, direttore <strong>del</strong>coro di bambini <strong>del</strong> duomo di Ratisbona dal1964 al 1993. Georg Ratzinger non è accusatodi pedofilia, ma di non aver punito gliabusi e di aver imposto una disciplina brutaleai ragazzi <strong>del</strong> coro. La diocesi di Ratisbonaha ammesso i fatti. Secondo una <strong>del</strong>levittime, il sistema educativo era basato su“punizioni sadiche e legate al piacere sessuale”.Tuttavia, i due casi di pedofilia avve-John L. Allen, The NewYork Times, Stati UnitiLa chiesa cattolica non ha saputoimpedire gli abusi sessualidei sacerdoti sui bambini.E Benedetto XVI sembra l’incarnazionedi questo fallimento. Ma chiconosce la storia <strong>del</strong> <strong>Vaticano</strong> sa cheBenedetto XVI non è solo parte <strong>del</strong>problema, è anche un capitolo importante<strong>del</strong>la soluzione. Nel 2001Giovanni Paolo II assegnò la responsabilitàper i casi di sacerdotiaccusati di abusi sessuali alla Congregazioneper la dottrina <strong>del</strong>la fede,di cui era prefetto il cardinal JosephRatzinger. Grazie a questaesperienza, Ratzinger ha acquisitouna familiarità con gli abusi chenessun’altra personalità <strong>del</strong>la chiesapuò rivendicare. Nel 60 per centodei casi che gli sono stati notificati,la Congregazione ha scelto di colpirei responsabili con una sanzioneamministrativa, senza aspettare unvero e proprio processo canonico.Dopo l’elezione a papa, BenedettoXVI ha punito due alti prelati accusatidi abusi che in precedenza eranostati protetti. È stato il primo papaa incontrare le vittime. Ha parlato<strong>del</strong>la questione durante la sua visitanegli Stati Uniti nel 2008. E gliha dedicato un intero documento, lalettera ai cattolici d’Irlanda. Il mondoè indignato perché la chiesa haignorato le violenze per decenni. Machi conosce i tempi geologici con cuiavvengono i cambiamenti in <strong>Vaticano</strong>,sa che Benedetto XVI ha capitola gravità <strong>del</strong>la situazione e ha cercatodi imboccare un nuovo corso.Dipingere il papa solo a tinte foschenon rende giustizia alla sua storia.Forse deve ancora fare molta strada,ma gli va dato atto di quanta ne hagià fatta. ◆ gcJohn L. Allen è senior correspondent<strong>del</strong> National Catholic Reporter. Hascritto The rise of Benedict XVI(Doubleday 2005)Internazionale 840 | 2 aprile 2010 31


le-journal-italienne.blogspot.comPDF-XChange ViewerIn copertinaw w w.docu-track.co mClick to buy NOW!GermaniaIl prestigio scomparsoPeter Wensierski, Der Spiegel, GermaniaIn quali circostanze un papa devefarsi da parte? Margot Kässman, exguida <strong>del</strong>la chiesa protestantetedesca, si è dimessa a febbraio dopoessere stata scoperta ubriaca al volante.Aveva capito che la sua autoritàmorale si era incrinata. Il modo in cuiBenedetto XVI ha gestito gli scandalidegli abusi sessuali ha messo in crisianche la sua autorità. Secondo la leggecanonica, anche i papi possono dimettersi.Ma abbandonare il soglio pontificionon è facile. Il <strong>Vaticano</strong> finora harespinto le accuse. Ma per anni è statoproprio Ratzinger l’incaricato dicombattere gli abusi sui minori. Chialtri, quindi, va considerato responsabileper il comportamento <strong>del</strong>la chiesa?Dal 2004, molte <strong>del</strong>le sue azioni hannocausato alla chiesa più danni chebenefici. Anche i fe<strong>del</strong>i sono rimastiPaesi BassiSilenzio colpevoleDe Volkskrant, Paesi BassiQuando un rappresentante <strong>del</strong>lachiesa si decide a parlareapertamente, come ha fatto ilcardinale Simonis alla tv olandese,finisce per farlo in modo piuttostocontorto. Wir haben es nicht gewusst:non lo sapevamo, ha detto Simonisriferendosi agli abusi commessi daisacerdoti nei Paesi Bassi. Non solo hausato una frase tristemente nota, maha detto esattamente il contrario diquello che intendeva. Queste parole –che ricordano le giustificazionitedesche dopo l’Olocausto – significanoin realtà “lo sapevamo, ma abbiamofatto finta di niente”. Gli abusi sessualisono stati commessi dai ministri diun’istituzione che impone ai suoiseguaci norme di comportamentomolto severe in materia di sesso.stupiti di fronte ad alcune sue scelte. Aquesto va aggiunta la negligenzanell’occuparsi dei preti pedofili. Finorala reazione <strong>del</strong>la chiesa è stata inefficace:qualche scusa, una tavola rotondaper discutere <strong>del</strong> problema e un numeroverde per le vittime. Basterà persradicare il sistema di omertà che haprotetto i pedofili e per costringere lachiesa a rendere pubblici i suoi segreti?Il fatto che alcuni vescovi abbianotentato di insabbiare gli abusi è unaragione più che sufficiente per pretenderele loro dimissioni. L’unica alternativache hanno è dolorosa: dire finalmentela verità. Il male è stato compiutoin un’istituzione molto autorevole.C’è quindi una domanda da farsi: conquale autorità morale i vescovi e i pretitedeschi possono continuare a risponderealle domande dei fe<strong>del</strong>i? ◆L’autorità morale <strong>del</strong>la chiesa ne èuscita profondamente danneggiata, el’atteggiamento ambiguo dei verticiecclesiastici non ha contribuito amigliorare la situazione. Il fatto che gliabusi sui minori si verifichino anche inaltri ambienti, come sottolinea il<strong>Vaticano</strong>, non è importante. Daun’istituzione così prestigiosa è lecitoaspettarsi un sincero pentimento eprovvedimenti severi: i sacerdoticolpevoli di abusi dovrebbero esseresospesi e le autorità che li hannocoperti rimosse dai loro incarichi.Fortunatamente, nella cultura di oggi ilsilenzio sulle violenze contro i minori èinaccettabile. La chiesa ritroverà ilprestigio che ha perduto solo sedeciderà di fare pulizia al suo interno,senza guardare in faccia nessuno. ◆ ftPDF-XChange Viewerw w w.docu-track.co mnuti nel coro (commessi da due sacerdotiormai morti, uno dei quali fu condannatodalla giustizia tedesca nel 1970) risalgonoal 1958, sei anni prima <strong>del</strong>l’arrivo di GeorgRatzinger. Il punto è che il fratello <strong>del</strong> ponteficeha ammesso di aver schiaffeggiatoalcuni bambini <strong>del</strong> coro, confermando cosìil comportamento violento dei sacerdoti <strong>del</strong>duomo.Benedetto XVI è anche coinvolto, inquanto ex arcivescovo di Monaco, in altridue casi di pedofilia. Il primo riguarda il collegio<strong>del</strong>l’abbazia benedettina di Ettal, cherientrava nella giurisdizione <strong>del</strong>la sua diocesi.Il padre superiore <strong>del</strong>l’istituto si è dimessoperché tra gli anni cinquanta e ottantail suo monastero ha coperto numerosiabusi. Di recente nell’istituto c’è stato ancheun caso di pornografia infantile cheavrebbe coinvolto un monaco benedettino.In passato un centinaio di ex allievi sarebberostati vittime di violenze da parte di unadecina di preti. Joseph Ratzinger è stato arcivescovodi Monaco dal 1977 al 1982 eavrebbe potuto – o dovuto – essere al correntedei fatti. In realtà i vescovi hanno una conoscenzamolto limitata di quello che succededietro le mura di un convento. Questo,però, non li esonera dall’obbligo di vigilare.Il secondo caso riguarda un sacerdote<strong>del</strong>la diocesi di Essen, nella Ruhr, che hastuprato un bambino di 11 anni. L’uomo erastato trasferito nella diocesi di Monaco nel1980 per sottoporsi a una terapia. In realtà,poco dopo fu assegnato a una nuova parrocchia,dove ha abusato di altri bambini fino al1986, anno in cui è stato arrestato e condannato.Dopo la condanna è stato assegnato auna nuova parrocchia. La responsabilità diRatzinger sulla diocesi di Monaco riguardasolo il periodo tra il 1980 e il 1982, ma lachiesa locale ha ammesso di aver commessodei “gravi errori” e ha chiarito che il futuropapa sapeva <strong>del</strong>la decisione di trasferireil prete a Monaco.Padre Gerhard Gruber, all’epoca vicariogenerale di Ratzinger, ha dichiarato di essereil solo responsabile <strong>del</strong>l’assegnazione <strong>del</strong>prete pedofilo nelle parrocchie dove ha continuatoa compiere i suoi crimini. Anche inquesto caso è difficile stabilire quale sia statala posizione <strong>del</strong> cardinale Ratzinger. Anchese fosse davvero rimasto all’oscuro ditutto, oggi Ratzinger potrebbe comunquechiedere scusa, dato che era il responsabile<strong>del</strong>la diocesi. Non farlo significa relativizzarela responsabilità episcopale, la cui importanzaè stata sancita dal Concilio <strong>Vaticano</strong>II. In ogni modo, il 15 marzo la diocesi diMonaco ha annunciato la sospensione <strong>del</strong>prete e le dimissioni <strong>del</strong> suo superiore ge-Click to buy NOW!32 Internazionale 840 | 2 aprile 2010


le-journal-italienne.blogspot.comPDF-XChange Viewerw w w.docu-track.co mClick to buy NOW!rarchico. Ma in Germania ci si aspettava dipiù. “Negli ultimi giorni c’è chi ha cercato,con un certo accanimento, elementi percoinvolgere il santo padre nella questionedegli abusi. Per ogni osservatore obiettivo,è chiaro che questi sforzi sono falliti”. Sonoparole di padre Federico Lombardi, il portavoce<strong>del</strong>la Santa sede. È davvero così? InSvizzera, in Austria e nei Paesi Bassi le nuoverivelazioni sono sempre più numerose.Poco importa che i numeri tedeschi sianoridotti (170 denunce rispetto alle centinaiapresentate in Irlanda, un paese che ha undecimo degli abitanti <strong>del</strong>la Germania) e pocoimporta che i fatti risalgano agli anni cinquanta,settanta e ottanta. Più che a rilanciareil dibattito sul celibato dei sacerdoti, ledenunce di questi giorni mettono in discussioneil modo in cui la chiesa ha gestito l’interavicenda. I preti pedofili hanno avutoprotezione e copertura non solo nelle diocesi,ma anche a livelli più alti, a Roma. Il teologoHans Küng accusa il cardinale Ratzingerdi aver occultato diversi casi di abusi,prima di diventare papa, e di aver dato il cattivoesempio ai vescovi.Errori e calunnie“Semplici calunnie”, risponde Charles Scicluna,“promotore di giustizia” <strong>del</strong>la Congregazioneper la dottrina <strong>del</strong>la fede. In realtàil cardinale Ratzinger ha inauguratouna nuova politica contro gli abusi, facendoin modo che tutti i casi fossero gestiti direttamentea Roma per evitare insabbiamentia livello locale. Queste disposizioni sonostate stabilite con un motu proprio di GiovanniPaolo II il 30 aprile 2001 (Sacramentorumsanctitatis tutela) e specificate in unalettera <strong>del</strong> cardinale Ratzinger rivolta a tuttii vescovi il 18 maggio 2001 (Epistula de <strong>del</strong>ictisgravioribus), in cui l’abuso sessuale suiminori è indicato come uno dei reati piùgravi compiuti dai preti, punibile con le penepiù severe previste dal diritto canonico.Forse troppo tardi, ma il <strong>Vaticano</strong> ha reagito.Dal 2001 i vescovi devono rendereconto all’ex Sant’Uffizio degli abusi di cuisono a conoscenza. In nove anni la Congregazioneper la dottrina <strong>del</strong>la fede ha ricevutocirca tremila denunce per reati compiutinell’arco degli ultimi cinquant’anni. I casisono coperti dal segreto pontificio, che dovrebbeservire non a nascondere le responsabilitàpersonali (come invece sostieneHans Küng) ma a proteggere la riservatezzadegli accusati e degli accusatori. <strong>Le</strong> nuovedisposizioni, precisa monsignor Scicluna,non impediscono ai vescovi di aprire inchiestea livello locale. <strong>Le</strong> inchieste canonicheportano di solito a indagini interne che siIrlandaIntervenga l’OnuChristine Buckley, Irish Independent, IrlandaSulle responsabilità di JosephRatzinger (prima come vescovopoi come papa) nella gestionedegli abusi sessuali commessi daisacerdoti <strong>del</strong>la chiesa cattolica dovrebbeindagare l’Alto commissariato <strong>del</strong>leNazioni unite per i diritti umani.Ratzinger è stato per anni il cardinaleincaricato di occuparsi <strong>del</strong>la questionedegli abusi: aveva il compito di consigliarei vescovi e le altre autoritàreligiose. Oggi non può comportarsi daPonzio Pilato. Deve dire chiaramentequal è stato il suo ruolo nell’affrontarela questione. La lettera pastorale agliirlandesi <strong>del</strong> 19 marzo non chiariscecome il papa si sia comportato quandoera prefetto <strong>del</strong>la Congregazione per ladottrina <strong>del</strong>la fede né se si sia occupatopersonalmente degli abusi. Anzi, lalettera cerca di dare la colpa ad altri. Ilpapa allude alle responsabilità <strong>del</strong>SpagnaLa macchia degli scandalisessuali nella chiesa si estendedagli Stati Uniti alla Germania,passando per l’Irlanda. È arrivataperfino a macchiare la vesteimmacolata <strong>del</strong> papa. La gerarchiaecclesiastica, però, continua arimanere chiusa in se stessa, piùimpegnata a nascondere gli errori che acondividere il dramma <strong>del</strong>le vittime.Per risolvere la questione dei pretipedofili si è affidata al silenzio e si èlimitata a trasferire i colpevoli da unaparrocchia all’altra. Uno degli episodipiù gravi è quello <strong>del</strong> parroco diPolinyà, in Catalogna, che ha abusatodi un bambino ed è riuscito a eludere lagiustizia facendosi spedire in missionein Uruguay. Spesso la chiesa ha protettoConcilio <strong>Vaticano</strong> II, senza peròspecificare quali siano. E punta il ditocontro la secolarizzazione <strong>del</strong>l’Irlanda,dimenticando che la maggior parte<strong>del</strong>le violenze risale a prima degli annisettanta, quando la chiesa cattolicaaveva ancora il pieno controllo <strong>del</strong>lasocietà irlandese, dalle scuole agliospedali. Benedetto XVI non è statocapace di fare chiarezza su questi temi,e oggi deve rispondere ad alcunedomande scomode. L’unico modo percapire cosa è successo davvero èaffidare le indagini a un’istituzioneindipendente, che può essere l’Altocommissariato <strong>del</strong>l’Onu per i dirittiumani o un’altra autorevole organizzazioneinternazionale. ◆Christine Buckley è la direttrice<strong>del</strong>l’Aislinn center di Dublino per la tuteladei minori.Un’istituzione imperfettaFrancesc Valls, El País, Spagnai preti pedofili, diventando lorocomplice, e ha abbandonato le vittime.Ma non bisogna colpevolizzare l’interaistituzione. Sono onorato di avere tra imiei amici diversi sacerdoti e religiosi.Alcuni considerano il “celibatoopzionale” – “non è necessario che siaobbligatorio sposarsi”, dice un mioamico scherzando – una soluzione percombattere quella sessualità perversache si sviluppa nelle persone incapacidi sublimarla. La chiesa deve deciderese vuole combattere la pedofilia con lastessa energia che impiega control’aborto e il divorzio. Deve chiarire sesta dalla parte <strong>del</strong>la legge e <strong>del</strong>levittime o se continuerà a coprire ipedofili, complice e arroccata nelsilenzio <strong>del</strong>le società perfette. ◆Internazionale 840 | 2 aprile 2010 33PDF-XChange Viewerw w w.docu-track.co mClick to buy NOW!


le-journal-italienne.blogspot.comPDF-XChange ViewerIn copertinaw w w.docu-track.co mClick to buy NOW!ALESSANDRA BENEDETTI (CORBIS)Da sapere◆ Irlanda. Due rapporti pubblicatinel 2009 denuncianol’altissimo numero di abusisessuali commessi con la connivenza<strong>del</strong>le gerarchie ecclesiastichetra gli anni cinquantae il 2004. Il 20 marzo 2010,nella lettera pastorale ai cattolicid’Irlanda, Benedetto XVIchiede scusa e accetta le dimissioni<strong>del</strong> vescovo JohnMagee, ex segretario di PaoloVI e Giovanni Paolo II, coinvoltoin un’inchiesta sulla pedofilia.Stati Uniti. Negli ultimi cinquant’annivengono denunciatipiù di 4.000 abusi commessida sacerdoti su circa10mila bambini, per lo piùmaschi. Nel 2003 l’arcidiocesidi Boston paga 85 milioni diRoma, 10 aprile 2009. Il papa alla via crucisdollari per risolvere 500 causecivili per abusi su minori. Il 24marzo 2010 il New York Timesaccusa i vertici <strong>del</strong> <strong>Vaticano</strong>,compreso BenedettoXVI, di non aver fermatoJoseph Murphy, un prete accusatodi aver molestato 200bambini sordi tra il 1950 e il1977 a Milwaukee.Germania. Nel 2010 almeno300 persone denunciano diaver subìto violenze fisiche esessuali da sacerdoti. Tra levittime ci sono 170 bambini didiverse scuole cattoliche <strong>del</strong>paese. A marzo il New YorkTimes denuncia il caso di PeterHullermann, un prete pedofiloche ha continuato aesercitare il sacerdozio nelladiocesi di Monaco quando erarisolvono con l’allontanamento dei pretiaccusati dalla struttura pastorale. Ma questaprocedura non dispensa il vescovo dalcompito di informare la giustizia ordinaria.Già nel 2000 il vescovo francese MichelDubost (<strong>del</strong>la diocesi di Évry) dichiaravache non si sarebbe fatto scrupoli ad avvertireil procuratore se fosse venuto a conoscenzadi abusi commessi da sacerdoti. Nel2002 l’episcopato francese ha emanato unaserie di direttive ufficiali su questo tema: seun prete pedofilo rivela i suoi crimini in confessione,chi lo ascolta deve convincerlo adenunciarsi alla giustizia.Diventato papa, Joseph Ratzinger ha denunciatoi crimini pedofili ogni volta che hapotuto, per esempio nell’aprile <strong>del</strong> 2008 negliStati Uniti, quando ha anche incontratoalcune <strong>del</strong>le vittime. Quattro mesi dopo, aSydney, in occasione <strong>del</strong>le Giornate mondiali<strong>del</strong>la gioventù, ha ribadito la sua condanna,celebrando una messa privata conalcune <strong>del</strong>le vittime. Nel 2009 gli ultimisussulti <strong>del</strong>la crisi irlandese gli hanno datoun’altra occasione per ribadire la sua collera.Il 14 febbraio, infine, il papa ha avuto coni vescovi irlandesi un incontro diretto. Alconfronto, in cui si è discusso <strong>del</strong>le bugieche stanno corrodendo la chiesa irlandese,non hanno partecipato né psicologi né laiciné rappresentanti <strong>del</strong>le vittime.L’impressione, tuttavia, è che il <strong>Vaticano</strong>non sia voluto andare fino in fondo nell’affrontarequesti “crimini atroci”, come li haguidata da Joseph Ratzinger.Italia. A gennaio <strong>del</strong> 2009,67 ex allievi di un istituto religiosoper sordi di Verona accusano24 religiosi di avercommesso abusi tra il 1960 eil 1984.Paesi Bassi. A marzo <strong>del</strong>2010 i vescovi olandesi ordinanol’apertura di un’inchiestasui 200 casi di violenze denunciatinel paese.Austria. Denunce di abusisessuali su minori arrivano daogni parte <strong>del</strong> paese.Svizzera. A marzo <strong>del</strong> 2010la conferenza dei vescovi svizzeridichiara di aver ricevuto60 denunce di abusi commessida preti cattolici negli ultimiquindici anni.BbcPDF-XChange Viewerw w w.docu-track.co mdefiniti il papa. Soprattutto in termini di comunicazione.Oggi il papa deve agire conrisolutezza. Per riprendere il controllo <strong>del</strong>lasituazione, Benedetto XVI dovrà imporre<strong>del</strong>le nuove linee di condotta, che potrebberoispirarsi alle norme adottate negli StatiUniti dopo i gravissimi scandali <strong>del</strong> 2002.“La tolleranza zero per noi non è facoltativa.È un obbligo morale”, sottolinea monsignorRino Fisichella, presidente <strong>del</strong>la pontificiaaccademia per la vita.C’è da dire, però, che fin dall’inizio <strong>del</strong>suo pontificato Benedetto XVI si è sempreimpegnato per fare pulizia all’interno <strong>del</strong>lachiesa. Mentre Giovanni Paolo II aveva rafforzatoil potere di Marcial Maciel – il fondatoredei <strong>Le</strong>gionari di Cristo, sul quale circolavanovoci poco rassicuranti – è stato BenedettoXVI a imporgli “una vita riservata dipreghiera e di penitenza”, privandolo diqualunque incarico pubblico. Forse il papaera al corrente <strong>del</strong>la doppia vita di Maciel,pedofilo, concubino e padre di diversi figli.Dopo aver violentato i suoi seminaristi, Macielavrebbe anche abusato sessualmente dialcuni dei suoi figli.Vescovi coraggiosiIn questo caso la corruzione morale e spiritualeè senza precedenti. Certo, la tempestatedesca può somigliare a una sorta di regolamentodi conti tra il papa e i giornali tedeschi(in particolare lo Spiegel) un anno dopoil caso <strong>del</strong> vescovo negazionista RichardWilliamson. Ma il silenzio e la complicità<strong>del</strong>le istituzioni ecclesiastiche dimostranoche la chiesa cattolica è stata profondamentedanneggiata dal modo perverso in cui haaffrontato i peccati commessi dai suoi pretio, addirittura, dai suoi vescovi.Il colpo è stato durissimo. La crisi, però,può essere salutare. Una giovane generazionedi vescovi vuole voltare pagina. È ilcaso <strong>del</strong>l’arcivescovo di Vienna, ChristophSchönborn – che nel 1998 ha preso il postodi un pedofilo, il cardinale Hans HermannGröer – o di Diarmuid Martin, il coraggiosoarcivescovo di Dublino, che ha collaboratocon le autorità irlandesi nella stesura <strong>del</strong>rapporto Murphy sui crimini compiuti nellasua diocesi. O ancora di Stephan Ackermann,il giovane vescovo di Treviri, che haistituito una linea telefonica diretta per darvoce alle vittime. Il loro obiettivo non è attaccareil celibato sacerdotale – che non ècerto la causa <strong>del</strong> problema – ma far uscirela chiesa dal clima di corruzione in cui si trovaoggi. Dobbiamo solo sperare che questotentativo di fare pulizia, già avviato da BenedettoXVI, ottenga il giusto sostegno nelprossimo conclave. ◆ adrClick to buy NOW!34 Internazionale 840 | 2 aprile 2010


le-journal-italienne.blogspot.comPDF-XChange ViewerIl grande insabbiatoreè proprio Ratzingerw w w.docu-track.co mClick to buy NOW!PDF-XChange Viewerw w w.docu-track.co mClick to buy NOW!Christopher HitchensIl 10 marzo l’esorcista in capo <strong>del</strong> <strong>Vaticano</strong>, padreGabriele Amorth (che ricopre l’impegnativoincarico da ben venticinque anni), ha dichiaratoche “il Diavolo alberga in <strong>Vaticano</strong>” e che“quando si parla di ‘fumo di Satana’ nelle Sacrestanze è tutto vero. E sono vere anche questeultime storie di violenze e di pedofilia”. A proposito <strong>del</strong>lerecenti rivelazioni sulla complicità <strong>del</strong> <strong>Vaticano</strong> nelloscandalo infinito <strong>del</strong>le violenze sessuali su minori,qualche giorno dopo il portavoce <strong>del</strong>la Santa Sede hafatto un’ammissione mascherata da smentita. È evidente,ha detto padre Federico Lombardi, che “negliultimi giorni vi è chi ha cercato… elementi per coinvolgereil Santo Padre nelle questioni degli abusi”. E poi haproseguito, stupidamente, dichiarando che “questisforzi sono falliti”. Ha sbagliato due volte.Primo perché nessuno ha dovuto sforzarsiper trovare quegli elementi: sonovenuti a galla da soli. Secondo perché ilfatto che lo spaventoso scandalo investai massimi livelli <strong>del</strong>la chiesa era inevitabilevisto che il conclave dei cardinali haeletto vicario di Cristo in terra il principaleresponsabile degli insabbiamenti.Siamo di fronte a due questioni distintema collegate. Primo, la responsabilitàindividuale <strong>del</strong> papa in un singolocaso di quest’incubo morale. Secondo, lasua responsabilità più generale per il complesso <strong>del</strong>leviolazioni commesse e per la vergogna che le accompagnano.La prima vicenda è facile da ricostruire e non èstata smentita. Nel 1979 un undicenne tedesco poiidentificato come Wilfried F. fu portato in vacanza inmontagna da un sacerdote. Dopodiché gli fu somministratauna bevanda alcolica, fu chiuso a chiave nella suastanza, denudato e costretto a succhiare il pene <strong>del</strong> suoconfessore. Per decisione <strong>del</strong>l’allora arcivescovoJoseph Ratzinger, il sacerdote colpevole fu trasferito daEssen a Monaco per essere sottoposto a una “terapia”,e furono date garanzie che non gli sarebbero mai piùstati affidati dei bambini. Ma non molto tempo dopo ilvice di Ratzinger, il vicario generale Gerhard Gruber, lorestituì al suo impegno “pastorale” e lui riprese la suacarriera di aggressioni sessuali.Naturalmente si dice che Ratzinger non sapessenulla di questo secondo scandalo. Cito in proposito ilreverendo Thomas Doyle, un ex dipendente <strong>del</strong>l’ambasciata<strong>del</strong>la Santa Sede a Washington che fu tra i primi acriticare la lentezza <strong>del</strong>la chiesa nel reagire alle accusedi violenze sessuali sui bambini: “Sciocchezze”, ha dettoDoyle. “Papa Benedetto è un perfezionista. È <strong>del</strong>lavecchia scuola: una cosa <strong>del</strong> genere gli sarebbe stataEra inevitabile chelo scandaloinvestisse i massimilivelli <strong>del</strong>la chiesa: ilconclave deicardinali ha elettovicario di Cristo interra il principaleresponsabile degliinsabbiamentiriferita. Trovino una linea di difesa migliore”.Sono purtroppo fatti noti e arcinoti ai cattolici americani,australiani e irlandesi: ci sono denunce scrupolosedi stupri e torture inflitte ai bambini e le denuncesono state insabbiate spostando stupratori e aguzzinida una parrocchia all’altra.Ma molto più grave è il ruolo svolto da Joseph Ratzingernell’ostacolare la giustizia, prima che la chiesadecidesse di farne il suo capo supremo. Dopo la promozionea cardinale, Ratzinger è stato messo alla guida<strong>del</strong>la Congregazione per la Dottrina <strong>del</strong>la fede (già notacome Inquisizione). Nel 2001 papa Giovanni Paolo IIaffidò a quella Congregazione le indagini sugli stupri esulle torture inflitte a bambini dai sacerdoti. Nel maggiodi quell’anno Ratzinger mandò a tutti i vescovi unalettera confidenziale in cui ricordava lagravità estrema di un crimine: la denunciadegli stupri. Di quelle accuse, scrivevaRatzinger, si poteva trattare solo entrol’esclusiva giurisdizione <strong>del</strong>la chiesa, edera proibito informare l’autorità giudiziariao la stampa di fatti presunti o provati.<strong>Le</strong> indagini sulle accuse andavanocondotte “nella massima segretezza…sotto il vincolo <strong>del</strong> silenzio perpetuo… eciascuno… deve mantenere il più rigorososegreto, che è comunemente consideratoun segreto <strong>del</strong> Sant’Uffizio… pena lascomunica”. E questa sarebbe la chiesa che ci mette inguardia contro il relativismo morale!La voce successiva di questo spaventoso elenco è ilriaffiorare <strong>del</strong>le accuse mosse molto tempo fa contro ilreverendo Marcial Maciel, fondatore <strong>del</strong> movimentoultrareazionario dei <strong>Le</strong>gionari di Cristo, tra i quali sembrache le violenze sessuali facessero quasi parte integrante<strong>del</strong>la liturgia. Negli anni novanta Ratzingerignorò le denunce di alcuni ex appartenenti a questacongregazione amante <strong>del</strong>la segretezza, perché padreMaciel era stato definito dall’allora papa Giovanni PaoloII “guida efficace <strong>del</strong>la gioventù”.Ecco i frutti di questa lunga campagna di insabbiamento.La chiesa cattolica è guidata da un mediocreburocrate bavarese che era stato incaricato di mettere atacere i crimini più gravi. Ma è stato così incapace nellasua missione da apparire oggi addirittura come coluiche ha la responsabilità, personale e professionale, diaver permesso un’immonda serie di crimini. Ratzingersarà anche un uomo ordinario, ma tutta la sua carrieraemana miasmi maligni. Un male tenace e sistematico,che nessun esorcista può sconfiggere. Qui non servonoincantesimi medievali. Bisogna fare giustizia, e ancherapidamente. ◆ maCHRISTOPHERHITCHENSè un giornalistabritannico che vivenegli Stati Uniti. InItalia ha pubblicatovari libri, tra cui Dionon è grande. Come lareligione avvelena ognicosa (Einaudi 2007).Internazionale 840 | 2 aprile 2010 35internazionale.it/firme

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