19.08.2015 Views

scarica - Santuario Beata Vergine di Castelmonte

scarica - Santuario Beata Vergine di Castelmonte

scarica - Santuario Beata Vergine di Castelmonte

SHOW MORE
SHOW LESS
  • No tags were found...

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

Anno 97 - n. 1 - Gennaio 2011Poste Italiane s.p.a. - Sped. in Abb. Post. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) Art. 1, comma 2, DCB VERONALibertà religiosa e pace pag. 1246 a Settimana sociale pag. 18


VITA DEL SANTUARIOa cura della RedazioneOrari e appuntamentiALLA SCUOLA DI MARIA1 gennaio 2011, Maria Santissima Madre <strong>di</strong> Dio:alla santa messa delle ore 10.00affidamento a Maria dei genitori in attesa <strong>di</strong> un figlio.9 marzo 2011, LE CENERISante messe ore 9.00 - 10.00 - 11.00alla santa messa delle ore 16.00:bene<strong>di</strong>zione e imposizione delle ceneri.Agenda del santuarioApertura santuarioOrario solare 7.30 - 12.00 • 14.30 - 18.00Orario legale 7.30 - 12.00 • 14.30 - 19.00Anno 97 - n. 1 - Gennaio 2011Strillo uno ??????? pag. ??Strillo due ????? pag. ??Poste Italiane s.p.a. - Sped. in A b. Post. - D.L. 353/2 03 (conv. in L. 27/02/2 04 n° 46) Art. 1, comma 2, DCB VERONARINNOVO ASSOCIAZIONEAnno 96 - n. 10 - Dicembre 2010È in pieno svolgimentola campagnaassociativa peril 2011. Sollecitiamotutti a rinnovareil versamentodella quota per continuarea ricevere il«Bollettino». Grazie!pag. 12APPUNTAMENTIIN QUARESIMAMarzo: venerdì 11, 18, 25Aprile: venerdì 8, 15alle ore 20.30 in santuarioOrario delle sante messe feriale: 9.00, 10.00, 11.0016.00 (orario solare)17.00 (orario legale) festivo (orario solare):8.00, 9.00, 10.00, 11.3015.30, 17.00 festivo (orario legale):8.00, 9.00, 10.00, 11.3016.00, 17.00, 18.00Poste Italiane s.p.a. - Sped. in A b. Post. - D.L. 353/2 03 (conv. in L. 27/02/2 04 n° 46) Art. 1, comma 2, DCB VERONAIL PRESEPIO DI CASTELMONTEÈ stato allestito anche quest'anno nella cripta un bellissimopresepio. Rimmarà aperto fino al 31 gennaio (sotto: vedutadel presepio del 2009).Apertura ufficio Bollettino mattino: 8.30 - 12.00 pomeriggio: 14.30 - 18.00Orario Autoservizi SAFper raggiungere il santuarioU<strong>di</strong>ne (autostazione) 9.00Cividale (autostazione) 9.30<strong>Castelmonte</strong> 9.50<strong>Castelmonte</strong> 12.10Cividale (autostazione) 12.30U<strong>di</strong>ne (autostazione) 13.00Il servizio non si effettua: a Natale, 1° gennaio,Pasqua, 1° maggio e in caso <strong>di</strong> neve o ghiaccio.2MdC - GENNAIO 2011


ANGOLO DELLO SPIRITOa cura <strong>di</strong> A.F.Madre della pace,prega per noi!Il Signore ci dona d’iniziare un nuovo annoe noi ci lasciamo confortare dalla speranza.Perché Dio ci sta bene<strong>di</strong>cendo. E perché Mariamaternamente intercede per noi. La preghiamo,infatti, col titolo <strong>di</strong> Madre <strong>di</strong> Dio e madredella pace. «La pace vera, quella annunciatadagli angeli nella notte <strong>di</strong> Natale, non è sempliceconquista dell’uomo o frutto <strong>di</strong> accor<strong>di</strong> politici;è, innanzitutto, dono <strong>di</strong>vino da implorarecostantemente e, allo stesso tempo, impegno daportare avanti con pazienza, restando sempredocili ai coman<strong>di</strong> del Signore» (Benedetto XVI,Omelia del 1 gennaio 2008).Pace nel cuore, allora, perché con Maria ciaffi<strong>di</strong>amo all’amore <strong>di</strong> Dio e vogliamo-accettiamoche la nostra vita sia illuminata dal suo amoree guidata dalla sua parola. Solo allora il cuoretroverà quell’acquietamento («riposo») cheinstancabilmente va cercando, come osservavasant’Agostino. E questo è il dono che Mariachiede: pace nel cuore <strong>di</strong> ogni «fratello» del suoFiglio, pace nelle famiglie, nelle città, nel mondo.A Lei chie<strong>di</strong>amo:«Tu, che nello stupore <strong>di</strong>tutto il creato hai generato il tuo Creatore, Madresempre vergine, pietà <strong>di</strong> noi peccatori» (AlmaRedemptoris mater).«Alla scuola <strong>di</strong> Maria possiamo cogliere con ilcuore quello che gli occhi e la mente non riesconoda soli a percepire, né possono contenere. Sitratta, infatti, <strong>di</strong> un dono così grande che solonella fede ci è dato <strong>di</strong> accogliere pur, senza tuttocomprendere. Ed è proprio in questo cammino <strong>di</strong>fede che Maria ci viene incontro, ci è sostegnoe guida. Lei è madre perché ha generato nellacarne Gesù; lo è perché ha aderito totalmente allavolontà del Padre. Scrive sant’Agostino:“Di nessun valore sarebbe stata per lei la stessa<strong>di</strong>vina maternità, se lei il Cristo non l’avesseportato nel cuore, con una sorte più fortunata<strong>di</strong> quando lo concepì nella carne” (De sanctaVirginitate, 3,3)» (Benedetto XVI, om. cit.).Maria ci ottenga il dono <strong>di</strong> cogliere il voltoluminoso <strong>di</strong> Dio sulla nostra vita (Egli «facciarisplendere per noi il suo volto», ci «faccia grazia»e ci bene<strong>di</strong>ca: cf. Nm 6,24-26).O Maria,«nel nome della nascita del Signore,implora con noi la pace,la giustizia nel mondo!Madre della pace,in tutta la bellezza e maestàdella tua maternità,che la Chiesa esalta e il mondo ammira,ti preghiamo:sii con noi in ogni momento!Fa’ che questo nuovo anno sia un anno <strong>di</strong> pace,in virtù della nascitae della morte del tuo Figlio! Amen!».(Giovanni Paolo II)GENNAIO 2011 - MdC3


EDITORIALELampada per i miei passiè la tua Parola (Sal 118,105)Carissimi amici, il Signore vi<strong>di</strong>a pace! Nel messaggio perla Giornata mon<strong>di</strong>ale per la pacedel 2011, papa Benedetto XVIha posto l’accento sul tema dellalibertà religiosa, mentre nelmondo si registrano <strong>di</strong>verse forme<strong>di</strong> limitazione o negazione<strong>di</strong> essa, <strong>di</strong> <strong>di</strong>scriminazione e <strong>di</strong>marginalizzazione basate sullareligione, fino alla persecuzionee alla violenza, come sperimentanotanti nostri fratelli cristianiin varie parti del mondo (sonooltre 50 milioni!). Ne parliamobrevemente a p. 12.Ho l’impressione che la nostramente faccia come facciamocon i giornali. Quando arrivano,li sfogliamo rapidamente;può capitare <strong>di</strong> soffermarsi suun articolo che attira la nostraattenzione. Letto quello, mettiamotutto da parte, rimandandoaltre letture alla sera… Ma,alla sera, non ce la facciamo eriman<strong>di</strong>amo. Il giorno dopo,stessa operazione. Alla fi ne <strong>di</strong>una settimana abbiamo unapila <strong>di</strong> giornali da… eliminare.Cosa c’era d’interessante nelprimo che abbiamo accantonato?Non c’è tempo, avanti colgiornale <strong>di</strong> oggi.Abbiamo chiesto ad AlbertoFriso <strong>di</strong> parlare un po’ dellaSettimana sociale dello scorsoottobre. Un avvenimento ecclesiale<strong>di</strong> notevole importanza,preparato a lungo nelle <strong>di</strong>ocesi.Quale era il tema generale?Quali suggestioni sono uscite?Avanti con altri eventi, conaltri documenti… Avete datoun’occhiata agli Orientamentipastorali dell’episcopato italianoper il decennio 2010-2020? (Titolo:Educare alla vita buona delvangelo). Sono datati 4 ottobre2010, ma sono usciti il 28 seguente,11 giorni dopo la conclusionedella Settimana sociale.Non avete avuto tempo? Lofaremo insieme… più avanti!Ho sul tavolo l’esortazionedel papa sulla parola <strong>di</strong> Diodopo il sinodo dei vescovi, tenutosinell’ottobre del 2008 sultema: «La Parola <strong>di</strong> Dio nellavita e nella missione dellaChiesa». Diffuso l’11 novembre,il documento è datato 30settembre 2010, giorno in cuisi fa memoria liturgica <strong>di</strong> sanGerolamo, celebre stu<strong>di</strong>osodella Bibbia e patrono dei biblisti,autore largamente citatodal papa per la sua fede nellostretto legame fra la parola <strong>di</strong>Dio scritta e il corpo <strong>di</strong> Cristoeucaristico.Mi limito a qualche cenno,rinviando ai prossimi numeriuna presentazione più ampia.Titolo dell’Esortazione apostolica:Verbum Domini. «La paroladel Signore - esor<strong>di</strong>sce ilpapa - rimane in eterno. E questaè la parola del vangelo che viè stato annunziato» (1Pt 1,25).Un testo ampio, un vero eproprio libro. Secondo alcuniesperti, si tratta del più importantedocumento della Chiesasulla sacra Scrittura dopo lacostituzione dogmatica Dei Verbumdel concilio Vaticano II. Sicoglie la mano ferma, semplicee profonda del teologo Ratzinger,che offre un testo <strong>di</strong> me<strong>di</strong>tazione,uno strumento che puòrinnovare la vita dei cristiani apartire da una maggiore familiaritàcon la Bibbia (conoscenza,lettura, preghiera). Vi sonoperfino suggerimenti su comeattuare la me<strong>di</strong>tazione (lectio<strong>di</strong>vina, nn. 86-87), come preparareun’omelia (n. 59), come valorizzareil silenzio (n. 66).Il documento è sud<strong>di</strong>viso intre sezioni. La prima («VerbumDei») mette in risalto la <strong>di</strong>mensionetrinitaria della rivelazionecristiana; la seconda, «Verbum inEcclesia», spiega la vitalità dellaparola <strong>di</strong> Dio nella vita dellaChiesa e la terza, «Verbum mundo»,mette in luce l’ampiezza dellamissione dei cristiani, destinatarima anche annunciatori etestimoni della parola <strong>di</strong> Dio. Unanno con la parola <strong>di</strong> Dio saràcertamente un buon anno!Il Signore conceda a tutti <strong>di</strong>essere illuminati dalla luce delsuo volto!Buon Anno!MdCGENNAIO 2011 - MdC5


EDUCARE OGGI / 6<strong>di</strong> Lucia FestonePer fare educazione ci vogliono «maestri» capaciEducare: la risorsa nonniNonni educatori:un ruolo importanteQualcuno, riferendosi al rapportoLa sfida educativa 1 , haosservato che, nella crisi epocale<strong>di</strong> tra<strong>di</strong>zione e <strong>di</strong> maestriche stiamo vivendo, si rischia<strong>di</strong> perdere la ricchezza del passatoe che il rapporto-propostarichiama l’importanza <strong>di</strong> unprocesso umano globale e primor<strong>di</strong>aleche deve farci liberi eresponsabili.Educare esige la sensibilitàdel cuore che indovina le ricchezzedell’altro, che accetta erispetta i suoi limiti, è paziente<strong>di</strong> fronte alla lentezza della suaevoluzione, trova le parole e gliatteggiamenti giusti nei momenti<strong>di</strong> crisi, dà fiducia oltreciò che in<strong>di</strong>cherebbe la ragione.I nonni, in modo <strong>di</strong>verso dalpassato, sono una grande risorsaper la vita familiare; il lororuolo è sempre più prezioso eper nulla scontato nella crescitae nell’educazione dei nipoti.La loro generazione ha sperimentatogran<strong>di</strong> trasformazionisociali e culturali e ora, più <strong>di</strong>prima, è in grado <strong>di</strong> apprezzarela spontaneità dei bambini e deiragazzi.Ci sono <strong>di</strong>versi tipi <strong>di</strong> nonni:c’è chi abita vicino ai figli (e ainipoti), chi nella città limitrofa,chi molto lontano, ad<strong>di</strong>rittura inaltre nazioni. Non tutti sono in-I nonni, quando ci sono, costituiscono una grande risorsa perla vita familiare, perché possono svolgere un ruolo preziosonell’educazione dei nipoti. Con un po’ <strong>di</strong> anni sulle spalle,si riesce meglio a comprendere la spontaneità <strong>di</strong> bambinie ragazzi; fare i nonni significa scoprire in sé nuove energie,sentirsi stimolati a leggere, a coltivare interessi e rapporti sociali,a sfruttare ancora le proprie potenzialità creative.Gioie e affanni dei nonni d’oggi…22MdC - GENNAIO 2011


EDUCARE OGGI / 6clini ad assumersi la funzione <strong>di</strong>accompagnatori e <strong>di</strong> guide deinipoti, anche perché la fasciad’età dei nonni abbraccia un arcopiuttosto ampio: ci sono nonni<strong>di</strong> cinquant’anni, ma anche <strong>di</strong>sessanta, <strong>di</strong> settanta e oltre.Rispetto a un tempo, i nonnisono, oggi, meno austeri epiù giovanili sia nell’aspetto sianell’abbigliamento. Specie tra ipiù «giovani», superato lo shock<strong>di</strong> ritrovarsi già nonni, sono numerosiquelli <strong>di</strong>sposti a prendersicura dei nipotini e a dareuna mano ai figli nel loro delicatocompito <strong>di</strong> genitori.La «nonnità», dunque, richiedeuna ridefinizione <strong>di</strong> ruoli, <strong>di</strong>competenze e funzioni, suscitanuove energie e sod<strong>di</strong>sfazioni,ma può far nascere anche <strong>di</strong>saccordoe regressioni. Essa èvissuta <strong>di</strong>versamente in basealle caratteristiche in<strong>di</strong>viduali<strong>di</strong> ogni persona. Alcuni nonniassumono positivamente il lororuolo, considerandolo un’esperienzagratificante, un nuovomotivo <strong>di</strong> vita che offre <strong>di</strong> mantenere,in certo senso, la propriafunzione generativa; peraltri, invece, essere nonni significaessere <strong>di</strong>ventati vecchi, inutili,sostituiti dai figli - <strong>di</strong>venutigenitori -, esclusi dal campodella fertilità e della procreazione,fino a giungere al rifiuto delruolo stesso.Fattori <strong>di</strong> equilibrioResi più tolleranti e pazientidall’esperienza <strong>di</strong> vita, inonni possono rappresentareanche un elemento <strong>di</strong> equilibrionella vita <strong>di</strong> figli, generi, nuoree nipoti. Nel rapporto nonninipotipiccoli c’è novità e moltacuriosità, donate dalle nuovevite che si presentano con tuttii loro bisogni. Con i nipotinii nonni fungono da polo affettivo;quando questi <strong>di</strong>ventanoadolescenti, sono stimolo socialee intellettuale. Il contattocon i nonni, infatti, permette albambino (e al ragazzo) <strong>di</strong> conoscereabitu<strong>di</strong>ni, tempi, stili<strong>di</strong>versi dai propri e, non <strong>di</strong> rado,anche da quelli dei genitori.Nipoti e pronipoti festeggiano la nonna novantenne.Proprio per questo i nipoti, moltospesso, pongono domandee ascoltano con attenzione lerisposte e i racconti dei nonni.Essere nonni oggi, inoltre, sipresenta come un ruolo nuovo,non equiparabile a quello tra<strong>di</strong>zionaledel nonno patriarca,custode <strong>di</strong> cultura e <strong>di</strong> saggezza,legato al mondo conta<strong>di</strong>no.I profon<strong>di</strong> cambiamenti avvenutiall’interno della società edella famiglia hanno portatoa una nuova realtà <strong>di</strong> nonno,così come hanno trasformatoi rapporti fra genitori e figli, rischiando<strong>di</strong> lasciare questi ultimi,i «figli-nipoti», senza vali<strong>di</strong>modelli con cui confrontarsi. Ilruolo che i nonni oggi possonosvolgere non corrisponde, infatti,all’immagine che essi hannoassimilato dalla tra<strong>di</strong>zione.Tuttavia, la cultura <strong>di</strong>versa <strong>di</strong>cui è portatore il nonno nellanostra società multime<strong>di</strong>ale emultirazziale può costituire peril nipote l’occasione per un allargamentodei propri orizzontie un superamento delle barriereculturali. È questo uno deimotivi che portano autorevolistu<strong>di</strong>osi a de<strong>di</strong>care molta attenzionealla figura del nonnocome fonte <strong>di</strong> promozione e <strong>di</strong><strong>di</strong>alogo per tutti i membri dellafamiglia.Punti <strong>di</strong> riferimentoper i valori fondamentalidella vitabambini e soprattutto i ragazzihanno bisogno <strong>di</strong> confron-Itarsi con adulti veri, cre<strong>di</strong>bili,coerenti. Non pretendono personesenza <strong>di</strong>fetti, ma ricche <strong>di</strong>passione, capaci <strong>di</strong> relazione econ tanta voglia <strong>di</strong> scommetteresu <strong>di</strong> loro. Il contributo educativodel nonno, se ispirato a valoriautentici, ha notevole rilevanzaper lo sviluppo e la ricchezza<strong>di</strong> socializzazione del bambino.Il nonno portatore <strong>di</strong> valoriimportanti non può, però, imporli,tentando <strong>di</strong> plasmare ilGENNAIO 2011 - MdC23


EDUCARE OGGI / 6La «nonnità», dunque,non s’improvvisa, maè frutto <strong>di</strong> un’educazionepartita da lontano eche continua, che riconoscela persona comevalore primario e chepromuove l’aperturaverso l’altro. Questa èuna cosa molto importante,soprattutto allaluce delle profonde implicazionieducative rinipotea propria immagine e somiglianza,ma deve accoglierloper quello che è, rispettando lasua specifica identità. Questa èla con<strong>di</strong>zione essenziale per instaurareun <strong>di</strong>alogo fruttuosamente«conflittuale», basato sulrispetto <strong>di</strong> tutti i valori, anche<strong>di</strong> quelli estranei alla propriasensibilità. Di conseguenza, ilnonno sarà un buon ascoltatoree un acuto osservatore neiconfronti del nipote epiuttosto <strong>di</strong> limitarsi acercare <strong>di</strong> conquistarnel’affetto con lo<strong>di</strong>, regalio gratificazioni materiali,<strong>di</strong>venterà un testimone.Cioè un educatore.Se vuole essere talee non semplicementeun custode, se vuolerendere la relazioneun’occasione <strong>di</strong> crescitareciproca, <strong>di</strong> coeducazione,deve aggiornarsicontinuamente sui percorsi<strong>di</strong> formazione delbambino e sul modo <strong>di</strong>fare educazione oggi.Deve leggere, mantenersiattivo, coltivareinteressi e rapporti sociali,istruirsi (anchefrequentando le universitàdella terza età),sfruttando le propriepotenzialità creative. Inonni possono ricoprirequesto compito arduo,ma bello, senza troppiproblemi.San Paoloun esempio<strong>di</strong> «nonno»immagine biblicaL’ che potrebbe renderein modo efficaceil ruolo dei nonni nellacrescita del nipote è labreve lettera, un biglietto, chesan Paolo scrisse a un certo Filemone.Uno schiavo <strong>di</strong> questobenestante signore, convertitoda Paolo alla fede cristiana, erascappato e aveva raggiunto lostesso Paolo. Non ne conosciamola ragione. Lo schiavo avevaun nome che è tutto un programma:Onesimo, cioè «Utile»,benefico, in greco, ma… erascappato!L’AMORE RIMEDIO ALLA COLPASan Paolo a Filemone[Carissimo amico Filemone], «rendo grazie almio Dio, ricordandomi sempre <strong>di</strong> te nelle miepreghiere, perché sento parlare della tua caritàe della fede che hai nel Signore Gesù e verso tuttii santi. La tua partecipazione alla fede <strong>di</strong>ventioperante, per far conoscere tutto il bene che c’ètra noi per Cristo. La tua carità è stata per memotivo <strong>di</strong> grande gioia e consolazione, fratello,perché per opera tua i santi sono stati profondamenteconfortati.Per questo, pur avendo in Cristo piena libertà<strong>di</strong> or<strong>di</strong>narti ciò che è opportuno, in nome dellacarità piuttosto ti esorto, io, Paolo, così comesono, vecchio, e ora anche prigioniero <strong>di</strong> CristoGesù. Ti prego per Onesimo, figlio mio, che hogenerato nelle catene, lui, che un giorno ti fuinutile, ma che ora è utile a te e a me. Te lo rimando,lui, che mi sta tanto a cuore. Avrei volutotenerlo con me perché mi assistesse al posto tuo,ora che sono in catene per il vangelo. Ma non hovoluto fare nulla senza il tuo parere, perché ilbene che fai non sia forzato, ma volontario. Perquesto, forse, è stato separato da te per un momento:perché tu lo riavessi per sempre; non piùperò come schiavo, ma molto più che schiavo,come fratello carissimo, in primo luogo per me,ma ancora più per te, sia come uomo sia comefratello nel Signore! Se, dunque, tu mi consideriamico, accoglilo come me stesso. E se in qualchecosa ti ha offeso o ti è debitore, metti tutto sulmio conto» (Fil 8-18).La letterina <strong>di</strong> Paolo è ricca<strong>di</strong> emozioni, <strong>di</strong> profon<strong>di</strong>tà e<strong>di</strong> sapienza. L’apostolo ricordaall’amico Filemone con verità,ma anche con finezza, i suoidoveri <strong>di</strong> cristiano e in particolarei mo<strong>di</strong> con cui è chiamatoa vivere il rapporto con il suoschiavo, pur lasciando l’amicolibero nelle sue scelte (ve<strong>di</strong> boxa lato).I nonni potrebbero avere unruolo affine con i figlinell’educazione dei nipoti,cioè trasmettere laverità su comportamentio situazioni con delicatezza,lasciando liberifigli e nipoti nelle sceltedefinitive. SecondoOsvaldo Poli, psicologoe psicoterapeuta, consulenteeducativo e familiare,la verità è il primodono che i nonni devonooffrire a figli e nipoti. L’eserciziodella prudenzava inteso come capacità<strong>di</strong> affermare la veritàcon un bel savoir-faire enon con mezze verità ocon il far finta <strong>di</strong> non sapere,perché i figli hannobisogno <strong>di</strong> sentirsi <strong>di</strong>rela verità!Benevolenzae servizio alla verità24MdC - GENNAIO 2011


EDUCARE OGGI / 6dei nipoti. Non avere responsabilitàeducative <strong>di</strong>rette, infatti,non significa non avere unruolo importante. Molti nonni,invece, almeno tra quelli checonosco, spesso non sono perniente convinti dell’importanzadella loro figura dal punto<strong>di</strong> vista educativo e tendono asminuire quest’aspetto, anche acausa della <strong>di</strong>fficoltà <strong>di</strong> <strong>di</strong>alogaresull’educazione con i genitoridei piccoli.nipoti: «È meglio essere feritidalla verità che consolati dallamenzogna».•1COMITATO PER IL PROGETTO CULTU-RALE DELLA CONFERENZA EPISCOPALEITALIANA (a cura), La sfida educativa.Rapporto-proposta sull’educazione.Prefazione <strong>di</strong> Camillo Ruini, E<strong>di</strong>toriLaterza, Roma-Bari 2010 9 , pp. 223.Suggerimenti bibliografici:ANNA OLIVERIO FERRARIS, Arrivano inonni, Rizzoli, Milano 2005, pp. 224.LANIADO NESSIA - PIETRA GIANFILIP-PO, W i nonni. Alla riscoperta <strong>di</strong> unruolo da sempre importante e oggitutto da inventare, Red e<strong>di</strong>zioni,2006, pp. 111.DENIS SONET , L’arte <strong>di</strong> essere genitorie nonni, Elle<strong>di</strong>ci, Torino-Leumann2005, pp. 88.FERLAND FRANCINE, Essere nonni oggie domani. Piaceri e trabocchetti, E<strong>di</strong>zioniSan Paolo, Cinisello Balsamo(MI) 2009, pp. 144.conosciute al ruolo <strong>di</strong> nonno.Il rapporto nonni-nipoti, infatti,da un lato appare privo delleambiguità e dei <strong>di</strong>sagi propridelle relazioni tra adulti o tragenerazioni contigue. Rispettoai genitori, i nonni si presentanomeno rigi<strong>di</strong>, più tolleranti,<strong>di</strong>sponibili al <strong>di</strong>alogo, taloracomplici. L’essere nonno si manifestain un rapporto libero,sereno, privo delle preoccupazionie delle ansie educative tipichedel rapporto genitori-figli.I nonni, pertanto, possono contribuirein modo complementaree integrativo alla formazioneUna frase dello scrittoreKhaled Hosseini esprime beneil servizio che i nonni possonorendere nei confronti <strong>di</strong> fi gli eCHE GIOIA I NIPOTI!Sono una nonna <strong>di</strong> 59 anni e in alcunimomenti mi sembra <strong>di</strong> ritornarein<strong>di</strong>etro nel tempo. Pensavo <strong>di</strong>godermi la pensione e <strong>di</strong> morire <strong>di</strong>noia e, invece <strong>di</strong> avere tre figli <strong>di</strong> cuiprendermi cura, ho sei nipoti: vai aprendere quella, porta questo in palestra,ecc. È un corri corri, ma conun aspetto nuovo: ho tempo <strong>di</strong> parlarecon loro, <strong>di</strong> giocare e <strong>di</strong> scherzare,cosa che mi è mancata con i mieifigli. Poter ascoltare il racconto deiloro sogni e dei loro timori mi rendeprotagonista nella loro vita. Spessomi ritrovo a pormi domande: «Stofacendo bene? Andrà bene così?...».Puntualmente, la Provvidenza arrivacon un libro, con un articolo, conuna conferenza che illuminano lemie scelte, le rettificano oppure leconfermano. Sto vivendo una secondagiovinezza, ma con più gusto!GENNAIO 2011 - MdC25

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!