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Massimi e minimi vincolati in R - Esercizi svolti

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<strong>Massimi</strong> e <strong>m<strong>in</strong>imi</strong> <strong>v<strong>in</strong>colati</strong> <strong>in</strong> R 3 -<strong>Esercizi</strong> <strong>svolti</strong><strong>Esercizi</strong>o 1.È data la funzione di tre variabili F (x, y, z) = x + y 2 + z.Determ<strong>in</strong>are i punti stazionari di F <strong>v<strong>in</strong>colati</strong> sulla varietà unidimensionale Γ def<strong>in</strong>ita dalleequazionie discuterne il tipo.{ x 2 + y 2 − z 2 = 0−x + z = 1 ,(1)<strong>Esercizi</strong>o 2.È data la funzione di tre variabili F (x, y, z) = x + z 2 . Verificare che F è <strong>in</strong>feriormente limitatasulla varietà bidimensionale Γ di R 3 def<strong>in</strong>ita dall’equazione x 2 + y 2 = 1, e determ<strong>in</strong>are i puntistazionari di F <strong>v<strong>in</strong>colati</strong> su Γ, discutendone il tipo.<strong>Esercizi</strong>o 3.Determ<strong>in</strong>are <strong>m<strong>in</strong>imi</strong> e massimi assoluti della funzione F (x, y, z) = x + y + √ 2z relativi alv<strong>in</strong>colo costituito dall’<strong>in</strong>siemeA = {(x, y, z) : 0 ≤ z ≤√1 − (x 2 + y 2 ), x 2 + y 2 ≤ 1} .1


2 MASSIMI E MINIMI VINCOLATI IN R 3 - ESERCIZI SVOLTISOLUZIONI<strong>Esercizi</strong>o 1.Si verifica facilmente che la varietà Γ è una parabola, che può essere rappresentata <strong>in</strong> formaparametrica comex = t2 − 12, y = t , z = t2 + 12, t ∈ R . (2)Com<strong>in</strong>ciamo applicando il metodo dei moltiplicatori di Lagrange, che <strong>in</strong> questo caso consistenella ricerca dei punti stazionari liberi della funzione˜F (x, y, z, λ, µ) = x + y 2 + z + λ(x 2 + y 2 − z 2 ) + µ(−x + z − 1) .Il sistema da risolvere è:⎧⎪⎨⎪⎩˜F x = 1 + 2λx − µ = 0˜F y = 2y + 2λy = 0˜F z = 1 − 2λz + µ = 0˜F λ = x 2 + y 2 − z 2 = 0˜F λ = −x + z − 1 = 0 .La seconda equazione implica l’alternativa y = 0 oppure λ = −1. Nel caso di λ = −1,utilizzando la prima e la terza equazione si ottienex = 1 − µ2, z = −1 − µ2Questi valori non soddisfano la seconda equazione del v<strong>in</strong>colo, qu<strong>in</strong>di non sono accettabili.Passiamo allora a sviluppare il caso y = 0.La prima e terza equazione adesso fornisconox = −1 + µ2λ., z = 1 + µ2λ . (3)Questi valori soddisfano la seconda equazione del v<strong>in</strong>colo se si sceglie λ = 1. Sostituendo nelle(3), otteniamox = µ − 12, z = µ + 12Imponiamo la prima equazione del v<strong>in</strong>colo. Si ha.(µ − 1) 2−4(µ + 1)24= −µ = 0 .In def<strong>in</strong>itiva, si ha x = −1/2 e z = 1/2.Per comprendere la natura dell’unico punto stazionario v<strong>in</strong>colato trovato, cioè quello di coord<strong>in</strong>ate(−1/2, 0, 1/2), conviene far ricorso alla parametrizzazione (2).Sostituendo, si haF(t 2 − 12), t, t2 + 1= g(t) = 2t 2 . (4)2


MASSIMI E MINIMI VINCOLATI IN R 3 - ESERCIZI SVOLTI 3Il punto di coord<strong>in</strong>ate (−1/2, 0, 1/2) corrisponde qu<strong>in</strong>di ad un m<strong>in</strong>imo (assoluto). La (4)mostra anche che la funzione F , ristretta a Γ, non è superiormente limitata. A questa conclusionesi può arrivare alternativamente, osservando che, se (x, y, z) ∈ Γ, <strong>in</strong> virtù delle (1)e qu<strong>in</strong>di F (x, y, z) = (x + z) + y 2 = 2y 2 .x 2 + y 2 − z 2 = y 2 + (x + z)(x − z) = y 2 − (x + z) = 0<strong>Esercizi</strong>o 2.Ogni punto P appartenente a Γ soddisfa con le sue coord<strong>in</strong>ate l’equazione x 2 + y 2 = 1. Qu<strong>in</strong>dise x è l’ascissa di P , si deve avere |x| ≤ 1. Di conseguenza, per P = (x, y, z) ∈ Γ,−1 ≤ x + z 2 = F (x, y, z) .Ciò prova che F è <strong>in</strong>feriormente limitata su Γ. Invece, F non è superiormente limitata su Γ.Vi sono <strong>in</strong>fatti punti P ∈ Γ la cui componente z è arbitrariamente grande.Applichiamo il metodo dei moltiplicatori di Lagrange. Cerchiamo cioè i punti stazionari liberidella funzione˜F (x, y, z, λ) = x + z 2 + λ(x 2 + y 2 − 1)risolvendo il sistema⎧⎪⎨⎪⎩˜F x = 1 + 2λx = 0˜F y = 2λy = 0˜F z = 2z = 0˜F λ = x 2 + y 2 − 1 = 0 .Confrontando le prime due equazioni, si vede che λ non può essere zero. Necessariamente sideve allora avere y = 0 e, per la terza equazione, z = 0. Dall’ultima equazione si ricava <strong>in</strong>f<strong>in</strong>ex = ±1 (la prima equazione resta soddisfatta per un’opportuna scelta di λ, che non è necessariospecificare).I punti stazionari <strong>v<strong>in</strong>colati</strong> sono qu<strong>in</strong>di A = (1, 0, 0) e B = (−1, 0, 0). Si ha F (A) = 1,F (B) = −1.Anche <strong>in</strong> questo caso, per analizzare la natura di A e B conviene ricorrere a una parametrizzazionedel v<strong>in</strong>colo, per esempioSi hax = cos t , y = s<strong>in</strong> t , z = z , (t, z) ∈ R 2 .g(t, z) = F (cos t, s<strong>in</strong> t, z) = cos t + z 2 .I punti stazionari liberi di g si trovano risolvendo il sistema{ gt = − s<strong>in</strong> t = 0g z = 2z = 0e co<strong>in</strong>cidono con i punti di coord<strong>in</strong>ate M = (t, z) = (0, 0) (corrispondente ad A) e N = (t, z) = (π, 0)(corrispondente ad B). La matrice hessiana di g è( )− cos t 00 2


4 MASSIMI E MINIMI VINCOLATI IN R 3 - ESERCIZI SVOLTIper cui N si vede essere punto di m<strong>in</strong>imo, mentre M non è né massimo né m<strong>in</strong>imo.<strong>Esercizi</strong>o 3.L’<strong>in</strong>sieme A co<strong>in</strong>cide con una semi-sfera. Poiché la funzione è l<strong>in</strong>eare, è chiaro che all’<strong>in</strong>terno diA non ci sono punti stazionari liberi. D’altra parte, A è limitato e chiuso, qu<strong>in</strong>di per il Teorema diWeiestrass, almeno un punto di massimo e almeno un punto di m<strong>in</strong>imo su A devono esistere. Questivanno ricercati sulla frontiera di A, che va pensata composta da tre parti: la calotta semisferica, ildisco unitario giacente nel piano z = 0, la circonferenza di tale disco, che connette le due superfici.1) per trovare eventuali punti stazionari sulla calotta semisferica, possiamo usare il metododei moltiplicatori di Lagrange. Conviene rifarsi all’equazione dell’<strong>in</strong>tera sfera x 2 + y 2 + z 2 = 1,scartando poi le eventuali soluzioni con z < 0. Il sistema da risolvere è⎧1 + 2λx = 0⎪⎨1√+ 2λy = 0⎪⎩ 2 + 2λz = 0x 2 + y 2 + z 2 = 1che porta alla soluzione x = 1/2, y = 1/2, z = √ 2/2.2) F (x, y, 0) è una funzione l<strong>in</strong>eare, pertanto all’<strong>in</strong>terno del disco unitario del piano z = 0 nonci sono punti stazionari.3) Per analizzare la presenza di punti stazionari sulla circonferenza, usiamo la parametrizzazionex = cos t, y = s<strong>in</strong> t, z = 0. Annullando la derivata della funzione g(t) = F (cos t, s<strong>in</strong> t, 0) sitrovano punti stazionari <strong>in</strong> corrispondenza dei valori t = π/4 e t = 5π/4.In def<strong>in</strong>itiva, si devono confrontare i valori assunti da F <strong>in</strong> corrispondenza dei tre punti P =(1/2, 1/2, √ 2/2), Q = ( √ 2/2, √ 2/2, 0), R = (− √ 2/2, − √ 2/2, 0).Il massimo si trova <strong>in</strong> P , il m<strong>in</strong>imo <strong>in</strong> R.

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