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étroubles - Comune di Etroubles

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- 14 -<br />

buon successo:<br />

- stage dei fisici;<br />

- 4° camp di mini-basket (si sono<br />

già prenotati per il prossimo<br />

anno);<br />

- rievocazione storica Aosta-<br />

Gran San Bernardo;<br />

- stage Como calcio per ragazzi;<br />

- sci club Gran San Bernardo;<br />

- camp Scout a la Yéte;<br />

- stage di calcio per ragazze a<br />

cui, visti i risultati, ha seguito la<br />

preparazione atletica del Torino<br />

calcio femminile ;<br />

- il tradizionale raduno dei cani San<br />

Bernardo di cui molto si è parlato,<br />

in seguito alla notizia dell’abbandono<br />

del canile al Colle da parte dei<br />

Lavori di sistemazione del Campanile<br />

della Chiesa Parrocchiale di Etroubles<br />

Il campanile di Etroubles<br />

costituisce bene architettonico<br />

di primaria importanza, in<br />

quanto certamente datato e<br />

attribuibile. Si tratta dell’unica<br />

parte conservatasi della antica<br />

parrocchiale di Etroubles (nei<br />

testi medievali indicata con il<br />

toponimo di Stipulis), fondata<br />

probabilmente nel corso del XII<br />

secolo e da sempre di diretta<br />

dipendenza dell’Ordine del<br />

Mont-Joux, ossia dei canonici<br />

del Gran San Bernardo.<br />

La sua menzione come Santa<br />

Maria de Stipulis compare già<br />

nel 1208 all’atto di una importante<br />

transazione tra il prevosto<br />

del Gran San Bernardo Vaucher<br />

(Valcherius, 1206-1208) e il vescovo<br />

di Aosta, proprio riguardo<br />

al diritto di presentazione di<br />

candidati per la carica di preti a<br />

servizio della chiesa.<br />

Ad un’estesa opera di riplasmazione<br />

della chiesa, peraltro<br />

completamente cancellata<br />

dall’intervento di ricostruzione<br />

operato a partire dal 1814,<br />

risale anche l’inserimento del<br />

campanile attuale, databile a<br />

pochi anni prima del 1481 e attribuibile<br />

al lapicida Follì Vuetto<br />

di Gressoney responsabile dell’edificazione<br />

in anni seguenti<br />

anche del campanile della Chiesa<br />

Parrocchiale di Gignod.<br />

La muratura di Gignod fa<br />

esplicito riferimento alla straordinaria<br />

qualità della realizzazione<br />

di Etroubles, in cui Follì Vuetto<br />

mostra di sapersi destreggiare<br />

con estrema perizia tanto nei<br />

cantonali, tanto nella tessitura<br />

in cui i larghi letti di malta sono<br />

rigorosamente stilati (secondo<br />

una pratica propria del mondo<br />

romanico e fortemente potenziata<br />

in età gotica in area alpina<br />

e prealpina) per ottenere una<br />

definizione ottimale dei diversi<br />

conci impiegati. In entrambi i<br />

casi, poi, il campanile è dotato<br />

di una pronunciata scarpa segnata<br />

da profondo marcapiano<br />

che definisce lo stacco tra base e<br />

slancio della torre.<br />

Nel caso di Etroubles, poi,<br />

all’interno di questa scarpa si<br />

apre una porta sormontata da<br />

arco acuto definito da regolari<br />

e bellissimi conci della stessa<br />

pietra dell’intera muratura,<br />

connessi in modo elegantissimo<br />

con il citato marcapiano. Si tratta<br />

dell’originaria apertura che<br />

conduceva all’atrio della chiesa,<br />

secondo il modello d’oltralpe<br />

Canonici del Gran San Bernardo.<br />

Sono in previsione per l’anno<br />

prossimo alcune novità accanto<br />

ai tradizionali rendez-vous. Uno<br />

stage di tennis (due settimane)<br />

e il transito di pellegrini sulla<br />

Via Francigena. Siano a disposizione<br />

per altre iniziative che si<br />

addicano alla nostra realtà.<br />

del clocherporche,<br />

una<br />

t i p o l o g i a<br />

a l q u a n t o<br />

rara, ma non assente in Valle<br />

d’Aosta: si ricorda ad esempio il<br />

caso di Saint-Jacquême di Aosta<br />

(oggi Seminario Maggiore).<br />

La riedificazione della chiesa<br />

parrocchiale nel corso del<br />

XIX secolo ha completamente<br />

ignorato questa funzione, affiancando<br />

il nuovo edificio al<br />

campanile preesistente, divenuto,<br />

così, libero.<br />

Nelle piccole lunette sovrastanti<br />

le bifore della cella<br />

campanaria si notano ancora<br />

tracce degli affreschi, molto<br />

deteriorati, raffiguranti stemmi<br />

gentilizi.<br />

Si tratta, comunque, di inserimenti<br />

fortemente posteriori<br />

alla realizzazione del campanile,<br />

forse addirittura ascrivibili<br />

alla campagna decorativa che<br />

accompagnò la riedificazione<br />

della chiesa.<br />

La torre campanaria presenta<br />

in pianta lati regolari della<br />

lunghezza di 5,60 m, che si<br />

riducono progressivamente per<br />

assumere sopra il marcapiano<br />

aggettante la lunghezza costante<br />

di 4,75 m.<br />

Se si escludono le due porte<br />

passanti al piede e la portina al<br />

1° orizzontamento di collegamento<br />

alla originaria chiesa demolita<br />

e ricostruita in posizione<br />

diversa, la torre è cieca fino alla<br />

cella campanaria, sottolineata<br />

da quattro bifore uguali ad

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