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Articolo su INTERVenti 2004-3

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Ausgabe 3/2004 Sommer<br />

IN COPERTINA<br />

5<br />

prodotto con metodi artigianali e<br />

comprende una cinquantina di gusti.<br />

Le tecniche di preparazione hanno<br />

subìto un forte cambiamento rispetto<br />

a 30 anni fa ed in particolare i gusti e<br />

la presentazione devono essere adattati<br />

alla clientela, ci spiega Vanni. Il<br />

suo gelato al gusto di ricotta con fichi<br />

caramellati viene preparato secondo<br />

una ricetta originale della Romagna,<br />

ma "Al teatro” è anche famosa per la<br />

cioccolata con la cannella e per il<br />

gusto alla zuppa inglese con cioccolata<br />

fondente.<br />

"Da Gino"<br />

Da quattro generazioni ambasciatori del gelato italiano<br />

Eine Eisdiele mit Tradition<br />

Fedele alla tradizione dei gelatieri<br />

italiani che hanno esportato il gelato<br />

italiano nel mondo, Ernesto<br />

Zangrando, cadorino nato a Buenos<br />

Aires e titolare delle gelaterie "Da<br />

Gino” a Monaco, ci riferisce orgoglioso<br />

che il bisnonno, il capostipite della<br />

famiglia, faceva le stagioni a Vienna<br />

già dal 1870. Partiva con il carro trainato<br />

dai cavalli per trasportare il<br />

tambone, la macchina per fare il<br />

gelato, e il resto dell’attrezzatura fino<br />

a Fortezza, da dove poi arrivava, dopo<br />

aver riportato carro e cavalli in<br />

Cadore, alla capitale austriaca con il<br />

treno. Ma il nonno di Ernesto arrivava<br />

fino a Kattowitz, nell’odierna<br />

Polonia, dove fino allo scoppio della<br />

Grande Guerra passava ogni estate a<br />

produrre e vendere il suo gelato. E<br />

proprio a Kattowitz nacque nel 1913<br />

Gino, il padre di Ernesto.<br />

Durante le due guerre Gino continuò<br />

l’attività stagionale in Olanda,<br />

trovandovi una calda accoglienza e<br />

riscuotendo molto successo. Ma dopo<br />

la fine della II Guerra Mondiale il<br />

cambiamento dell’umore degli olandesi<br />

verso gli italiani per essersi alleati<br />

ad Hitler lo costrinse ad interrompere<br />

la sua attività in questo paese e<br />

a ritornarsene in Italia abbattuto e<br />

offeso dal cambiamento di faccia nei<br />

suoi confronti. Seguendo le orme di<br />

altri colleghi cadorini che lavoravano<br />

in Argentina, Gino rimescolò le carte<br />

e portò nel 1946 in Argentina la sua<br />

Emilio con il carrettino di "Gino"<br />

attività, che sarebbe durata fino al<br />

1990, portata avanti poi dalla figlia. A<br />

Buenos Aires Gino fece fortuna: lì<br />

nacquero circa mezzo secolo fa<br />

Ernesto e sua sorella. Ernesto ricorda,<br />

non nascondendo la commozione, i<br />

lunghi viaggi con la nave insieme agli<br />

altri gelatieri cadorini, che andavano<br />

a passare le vacanze estive in patria.<br />

Circa dal 1964 in poi l’aereo permetteva<br />

spostamenti più rapidi e gli<br />

Zangrando, per avvicinarsi agli altri<br />

familiari, cominciarono a fare la<br />

"doppia stagione”.<br />

"Da Gino” aprì nel 1960 a Monaco<br />

di Baviera una piccola rivendita vicino<br />

alla stazione. Si lavorava però<br />

assai meno che in Argentina, dove il<br />

tempo splendido e la predilezione<br />

degli argentini per il gelato, abituati a<br />

consumarne grosse quantità, permettevano<br />

una grande produzione. A<br />

Monaco si vendeva, tempo permettendo,<br />

solo "una pallina”, - dice<br />

Ernesto - e il loro appartamento era<br />

piccolo e angusto rispetto alla bella<br />

casa di Buenos Aires. Gino è stato il<br />

primo in Germania ad applicare il<br />

motore al suo tambone e molti, come<br />

dice il figlio, lo presero allora per un<br />

"fanfarone”. Nel 1985 Ernesto si trasferì<br />

a Schwabing, nella Leopoldstrasse,<br />

e aprì qualche anno dopo una<br />

filiale nell’Olypiazentrum e una piccola<br />

rivendita sotto le arcate della<br />

Karlstor. Dal 1988 "Da Gino” vende i<br />

suoi coni anche nel Giardino Inglese<br />

con i suoi due carrettini viola a pedali<br />

costruiti appositamente per lui a<br />

Milano. La produzione del suo gelato<br />

è tuttora basata su tradizionali metodi<br />

artigianali.<br />

Anche Ernesto confessa che il suo<br />

umore dipende molto dal tempo¸ probabilmente<br />

anche quello di tutta la<br />

famiglia Zangrando, sempre a rincorrere<br />

l’estate.<br />

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