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nobili<br />
spa<br />
<strong>Mario</strong> <strong>rossi</strong>
Racconta, al termine di una lunga<br />
e appassionata intervista, di non<br />
riuscire ancora a sentirsi come<br />
il vero presidente dell’Azienda: afferma<br />
infatti di essersi sempre considerato al<br />
servizio dell’impresa e mai viceversa.<br />
Sono passati cinquant’anni da quando<br />
<strong>Mario</strong> Rossi ha varcato, per la prima<br />
volta, il portone della Nobili spa, allora<br />
O.N.E., eppure, nel profondo, è rimasto<br />
quel ragazzo che attende paziente,<br />
per ore, di essere ricevuto dal gran capo,<br />
il geniale Efrem. Non c’è più la panca di<br />
legno dove sedeva in quella mattina del<br />
1962, sostituita da comode poltroncine.<br />
Ma il marcatempo in legno è quello<br />
dell’epoca, come originale è l’emozione<br />
con cui l’imprenditore rievoca quei momenti:<br />
“La sorte mi ha messo in mano<br />
un’Azienda, io l’ho fatta crescere. Tutto<br />
qui. Per consegnarla un giorno ai miei<br />
figli e a tutte quelle famiglie che ne condivideranno<br />
il destino”.<br />
Siamo a Molinella, la terra di Massarenti,<br />
l’uomo che passò la vita ad organizzare<br />
e politicizzare i lavoratori, e di An-<br />
Nobili principi<br />
62<br />
selmo Martoni, per 44 anni alla guida<br />
del piccolo comune ma anche sottosegretario<br />
nel primo Governo Moro e nei<br />
due governi successivi a guida democristiana.<br />
Paese fertile dove, un tempo, si<br />
lavoravano 70mila quintali di barbabietola<br />
da zucchero al giorno, un primato<br />
assoluto in Europa.<br />
Estati targate Eridania - Rossi ricorda<br />
ancora le estati torride in cui i ragazzi,<br />
per poche migliaia di lire, partecipavano<br />
alla lavorazione dello zucchero:<br />
“I soldi dell’Eridania finivano tutti nel<br />
salvadanaio di casa ma noi, intanto, ci<br />
sentivamo grandi. Quasi non fossimo<br />
più un peso per le famiglie”.<br />
Scomparse anche le risaie, e con loro le<br />
mitiche mondine che riempivano l’aria<br />
di grida e teneri canti. Scomparsi i frutteti,<br />
difficili da coltivare in mancanza di<br />
manodopera. Non parliamo poi degli<br />
zuccherifici che, come ricorda Rossi,<br />
avrebbero potuto dare molto all’Italia<br />
in termini di energie alternative. L’oggi,<br />
in agricoltura, parla di colture di cereali<br />
a perdita d’occhio e di macchinari che,
63<br />
<strong>Mario</strong> Rossi,<br />
alla guida<br />
della Nobili spa,<br />
il colosso di Molinella<br />
creato dal vulcanico<br />
Efrem e oggi leader<br />
nel campo<br />
dei macchinari<br />
per l’agricoltura,<br />
racconta:<br />
“La sorte<br />
mi ha messo in mano<br />
un’Azienda,<br />
io l’ho fatta crescere.<br />
Tutto qui.<br />
Per consegnarla<br />
un giorno<br />
ai miei figli<br />
e a tutte quelle famiglie<br />
che ne condivideranno<br />
il destino”.
prodigiosamente e in ogni angolo del<br />
mondo, semplificano il lavoro nei campi.<br />
Gran parte escono dai capannoni di<br />
via della Circonvallazione Sud, da quella<br />
Nobili che cominciò come piccolo<br />
laboratorio di idee e che oggi sforna<br />
ogni più moderna soluzione per la trinciatura<br />
o l’irrorazione, mantenendone<br />
lo spirito creativo (con un occhio anche<br />
alla nicchia degli elevatori a forche applicabili<br />
ai trattori).<br />
<strong>Mario</strong> Rossi, nel corso della sua lunga<br />
carriera, ha attraversato più volte i continenti.<br />
In Cina, nel 1972, ai tempi di<br />
Mao e del libretto rosso, in America e<br />
Ungheria poco più tardi, non ha però<br />
mai dimenticato le sue radici all’ombra<br />
di quel campanile che, appena varcate<br />
le porte di Molinella, ti fa subito pensare<br />
alla Garisenda o a Pisa. “L’azienda è<br />
stata tutto per me - confessa ancora una<br />
volta - se la sera torno prima delle otto,<br />
mia moglie si preoccupa e mi chiede se<br />
sto male”.<br />
Le zampe alle mosche - Il padre, Alfredo,<br />
era capotecnico allo zuccherificio di<br />
Molinella, la mamma, Egle Montanari,<br />
cresceva <strong>Mario</strong> con rigore, affetto e<br />
tortellini (ma solo per le feste comandate)<br />
e un invito continuo ad applicarsi<br />
nello studio. Rossi senior era un uomo<br />
preciso, tanto pignolo che si vantava,
in dialetto, di poter fare ‘le zampe alle<br />
mosche’. Di sera frequentava le Aldini,<br />
fucina di talenti, passando poi in un laboratorio<br />
specializzato in avvolgimenti<br />
per motori elettrici, e successivamente<br />
alla Bonifica Renana come elettrotecnico,<br />
ad Argenta nello stabilimento di<br />
pompaggio delle acque dei canali di<br />
scolo nel fiume Reno. Nel 1923 venne<br />
assunto come capotecnico nello stabilimento<br />
per la lavorazione delle bietole<br />
appena costruito a Molinella. Durante<br />
la guerra sopravvivono grazie alla sua<br />
perizia in fatto di elettricità: la sera, lavorando<br />
a casa, i contadini gli portavano<br />
le batterie da caricare per illuminare<br />
le abitazioni, lui si faceva pagare in natura,<br />
uova e galline.<br />
Per il figlio sognava un futuro allo zuccherificio;<br />
intanto decise di mandarlo,<br />
con grandi sacrifici, alle Aldini (di<br />
giorno, questa volta) dove si diplomò,<br />
nel 1956, come perito meccanico. Un<br />
piccolo talento, bisogna dire, visto che<br />
la scuola lo segnala alla Pedini di Bologna<br />
che produce le prime macchine<br />
automatiche per l’industria farmaceutica.<br />
Determinante fu la ‘pausa’ sotto le<br />
armi. Dopo il corso allievi ufficiali alla<br />
Cecchignola di Roma nel settore motorizzazione<br />
torna a Bologna come sottotenente<br />
e lavora per l’OARE al reparto<br />
Alcune foto storiche raccontano<br />
il lungo cammino della Nobili spa:<br />
in alto a sinistra il giovane Efrem<br />
appassionato di aeromodellismo,<br />
Molinella ai tempi della nascita dell’azienda,<br />
uno dei primi polverizzatori e i capannoni del debutto.<br />
Qui sopra una sequenza<br />
che illustra vari prodotti storici.<br />
In basso il nuovo look della facciata Nobili<br />
rifatta nel gennaio 2012.<br />
A colori una veduta aerea dei moderni stabilimenti.
Rossi confessa<br />
che la missione<br />
imprenditoriale<br />
gli è stata resa<br />
più leggera,<br />
negli ultimi anni,<br />
dai due figli<br />
Guido e Giancarlo<br />
(con lui nell’immagine<br />
al centro)<br />
che hanno ‘sposato’<br />
l’azienda con lo stesso<br />
entusiasmo<br />
che animava lui<br />
da giovane.<br />
Qui sotto e a destra<br />
due immagini<br />
del nipote Giacomo,<br />
appassionato di kart.<br />
collaudi. Non solo gli arrivano mezzi<br />
incidentati di ogni tipo, che deve rimettere<br />
presto in strada, ma impara sul<br />
campo cosa voglia dire saper obbedire e<br />
comandare.<br />
“Un’esperienza determinante - ammette<br />
Rossi - sia sotto il profilo umano che<br />
professionale”.<br />
i signori delle scarpe - A Molinella,<br />
intanto, il progresso fa passi da gigante.<br />
Efrem Nobili, geniale e poliedrico imprenditore<br />
della Bassa, si è specializzato<br />
nella costruzione di tacchi in legno per<br />
scarpe da donna. A pochi chilometri<br />
cominciano a brillare i marchi dei Magli<br />
e dei Romagnoli, lui stupisce tutti<br />
con un brevetto che rende indistruttibili<br />
o quasi i vertiginosi tacchi a spillo.<br />
Vulcanico Efrem, con una passione<br />
che lo divora: gli aeromodelli. Ad una<br />
gara vince una Moto Guzzi e, ispirato<br />
da pistone e cilindro, mette mano ad<br />
un progetto di compressore ad aria. Il<br />
motore è a petrolio, nascerà il primo irroratore.<br />
Lui è figlio di contadini e sa
ene che, così facendo, darà una mano<br />
all’agricoltura delle sue terre. Le storie,<br />
a questo punto, si intrecciano. Nobili<br />
inaugura il primo stabilimento, Rossi<br />
sposa un’amica d’infanzia, Giovanna,<br />
imparentata con Giancarlo Tomasini,<br />
socio di Efrem in un impianto di disidratazione<br />
per l’erba medica. Si sa come<br />
vanno le cose nei piccoli paesi: quando<br />
<strong>Mario</strong>, amico di Leonardo, uno dei figli<br />
dell’imprenditore, si sposa, nel ’62, anche<br />
Efrem è al matrimonio. Naturale, o<br />
quasi, la ‘chiamata’ e l’ingresso in azienda<br />
per il giovane e promettente disegnatore<br />
che si getterà a capofitto su pompe,<br />
atomizzatori e frese interfilari.<br />
il timone passa di mano - Nobili fuma.<br />
Come un turco, si diceva all’epoca.
Importanti<br />
riconoscimenti<br />
per la Nobili spa:<br />
qui a destra Rossi<br />
mentre riceve,<br />
nel 2011,<br />
il ‘premio<br />
per l’impegno<br />
imprenditoriale<br />
e per il progresso<br />
economico’<br />
dal presidente<br />
dalla Camera<br />
di Commercio<br />
di Bologna,<br />
Bruno Filetti.<br />
Nella pagina accanto<br />
la consegna<br />
del primo<br />
premio EIMA<br />
nel 1986.<br />
68
“Solo mezza sigaretta” rabboniva i familiari.<br />
Ma con quella mezza ne accendeva<br />
subito un’altra. Nel 1963 si ammala,<br />
viene ricoverato in ospedale e poco<br />
dopo viene a mancare. Fino al 1968 le<br />
briglie restano in mano alla famiglia (la<br />
moglie ed i figli Leonardo e Grazia), poi<br />
la decisione di vendere. A quel punto<br />
perché non chiedere, si domanda Rossi,<br />
ai due soci della SAFER, Tonino Sabattini<br />
e Astore Ferrari, fornitori di componenti<br />
meccanici, di condividere con<br />
lui il destino dell’azienda?<br />
La proposta viene accettata, Rossi diventa<br />
amministratore unico nel 1969,<br />
l’anno in cui Neil Armstrong e Buzz<br />
Aldrin mettono piede per la prima volta<br />
sulla luna. Ancora oggi la famiglia<br />
Sabattini è presente nella compagine<br />
societaria ed il figlio Maurizio segue il<br />
69<br />
settore commerciale Italia. Protetto dalle<br />
stelle <strong>Mario</strong> andrà avanti tra brevetti<br />
e riconoscimenti, portando l’Azienda a<br />
conquistare i mercati di mezzo mondo<br />
(“È sempre più facile e veloce - osserva<br />
sornione - dire dove non esportiamo”).<br />
Se gli affari prosperano non è solo per<br />
le tante idee che il capitano continua<br />
a sfornare (dalla zappatrice interfilare<br />
Zig-Zap del 1964 alla recente e innovativa<br />
trincia con raccolta dei sarmenti<br />
in sacchi) ma per la ‘filosofia’ che la<br />
Nobili spa porta avanti. “La qualità è<br />
la quantità del domani” campeggia su<br />
molti macchinari, uno slogan mutuato<br />
dai francesi che, più di tante parole, racconta<br />
questa voglia di fare e, soprattutto,<br />
di fare bene.<br />
Un partner prezioso - Parlavamo dei<br />
francesi. Che non sono certo sempre<br />
teneri nei confronti degli italiani, visti<br />
spesso come concorrenti temibili. Proprio<br />
loro, invece, hanno regalato grandi<br />
soddisfazioni al nostro imprenditore.<br />
Quando sono stati<br />
festeggiati<br />
i 25 anni<br />
di collaborazione<br />
con la Kuhn,<br />
colosso francese,<br />
i cugini d’Oltralpe<br />
hanno elogiato<br />
il rigore di Rossi<br />
e l’alta professionalità<br />
delle maestranze<br />
emiliano romagnole:<br />
“Un partner<br />
eccezionale”<br />
ha confessato<br />
il presidente<br />
della Kuhn,<br />
Michel Siebert,<br />
nella foto qui accanto.
70<br />
Quando sono stati festeggiati, recentemente,<br />
i 25 anni di collaborazione con<br />
la Kuhn, colosso francese con capitali<br />
anche svizzeri, i cugini d’Oltralpe hanno<br />
elogiato il rigore di Rossi e l’alta professionalità<br />
delle maestranze emiliano<br />
romagnole: “Un partner eccezionale,<br />
la Nobili - ha confessato il presidente<br />
della Kuhn, Michel Siebert, ricevendo<br />
in regalo un’opera firmata da Grelo,<br />
giovane artista bolognese - che ha saputo<br />
guadagnarsi la nostra stima anno<br />
dopo anno”. Un rapporto che parte, ha<br />
ricordato Rossi, nel 1986 con la prima<br />
linea di produzione delle trince per lo<br />
sminuzzamento dei sottoprodotti che<br />
restano sul terreno dopo i raccolti e
Qui sopra alcuni degli ultimi macchinari prodotti<br />
dalla Nobili spa, apprezzati in tutto il mondo<br />
per l’alta qualità e l’importante contenuto tecnologico.<br />
A sinistra in alto la grande squadra aziendale<br />
riunita davanti allo stabilimento in occasione<br />
dei cinquanta anni in Nobili del presidente.<br />
Sotto i due figli di Rossi,<br />
Giancarlo, a sinistra, e Guido (a destra)
arriva all’oggi con l’inserimento anche<br />
delle irroratrici per i trattamenti antiparassitari<br />
in frutteti e vigneti.<br />
“Quando vado in Francia - ammette<br />
Rossi - torno sempre con qualche nuova<br />
idea. È un po’ come se andassi all’università”.<br />
E, a conferma di questa idilliaca<br />
intesa, mostra la medaglia di Cavaliere<br />
al Merito Agricolo, onorificenza assegnatagli<br />
dal Ministero dell’Agricoltura<br />
francese.<br />
Un segno di stima che fa il paio con il<br />
‘premio per l’impegno imprenditoriale<br />
e per il progresso economico’ attribuito<br />
alla Nobili nel corso del 2011 dalla Camera<br />
di Commercio di Bologna.<br />
Fatturato in ascesa - Di crisi si parla<br />
anche dalle parti di Molinella. Ma Rossi<br />
taglia corto: “Un’azienda come la nostra<br />
è abituata a combattere. Ogni giorno<br />
dell’anno. Eppure, in questi decenni,<br />
siamo sempre riusciti ad affrontare,<br />
vincendole, tutte le sfide di un mercato<br />
difficile come quello delle macchine<br />
agricole. Molte aziende sono dovute,<br />
lo so, ricorrere alla cassa integrazione.<br />
Noi, invece, abbiamo fortunatamente<br />
dovuto utilizzare il contratto di flessibilità<br />
per incrementare le ore di lavoro.<br />
Mossa che ha portato, nel 2011,<br />
ad un incremento del fatturato del 25<br />
per cento”. Per affrontare al meglio il<br />
mercato la Nobili, forte dell’esperienza<br />
Porsche, ha avviato un progetto di rinnovamento<br />
che porta il nome di ‘Lean<br />
Production’. Si tratta, mi spiega il figlio<br />
più giovane, Giancarlo, di un nuovo<br />
modello di organizzazione aziendale<br />
in grado di ottimizzare il sistema produttivo.<br />
Il tutto gestendo la fabbrica al<br />
massimo dell’efficienza e apportando<br />
continui miglioramenti. “Al centro del<br />
processo - continua - ci sono i singoli<br />
addetti che mettono in evidenza eventuali<br />
difficoltà, suggeriscono migliorie,<br />
72<br />
diventando così protagonisti ed artefici<br />
dei vari cambiamenti”.<br />
Un entusiasmo che si tramanda - Il<br />
futuro dell’azienda sembra già tracciato.<br />
E, appena festeggiato, con tanto di banda<br />
cittadina, il mezzo secolo all’interno<br />
della Nobili, Rossi già guarda ai p<strong>rossi</strong>mi<br />
50 anni. “Quando i clienti internazionali<br />
sbarcano nel nostro show room<br />
- afferma orgoglioso - capiscono subito<br />
che qui si va avanti grazie ad impegno<br />
e miglioramento continuo. Proprio per<br />
soddisfare le più sofisticate esigenze del<br />
mondo agricolo, da sempre al centro<br />
della nostra attenzione”.<br />
Non si nasconde, Rossi, che il compito<br />
gli è stato reso più leggero, negli ultimi<br />
anni, dai due figli che hanno ‘sposato’<br />
l’azienda con lo stesso entusiasmo<br />
che animava lui in quel lontano marzo<br />
del 1962. Guido (laurea in Economia<br />
e Commercio, un’esperienza preziosa<br />
presso il Centro Studi della Guardia di<br />
Finanza di Bergamo) e Giancarlo, uscito<br />
da Ingegneria Meccanica (ora segue<br />
le varie linee di produzione), non hanno<br />
avuto esitazioni: “Forse perché - ricorda<br />
papà <strong>Mario</strong> - giocoforza sono cresciuti<br />
di pari passo con l’azienda. Tutti casa e<br />
officina”. Guido gestisce oggi i rapporti<br />
con l’estero (l’80 per cento della produzione<br />
prende le strade della Russia o<br />
del Sud Africa, tanto per citare alcune<br />
delle mille destinazioni), predispone i<br />
programmi di vendita e segue con un<br />
occhio vigile anche al fatturato (salito<br />
ultimamente a 19 milioni di euro).<br />
“E dietro l’angolo - afferma orgoglioso<br />
Rossi in veste stavolta di nonno - c’è già<br />
Giacomo, mio nipote, iscritto all’università<br />
al primo anno di Ingegneria<br />
Meccanica”. “Oggi, oltre agli ottimi<br />
voti - conclude mostrando orgoglioso<br />
una foto rubata durante una gara - è un<br />
bravo pilota di go kart”.