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Le maioliche rinascimentali nelle collezioni della ... - Claudio Paolinelli

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Fig. 1. L’incisione è tratta da J. B. Fulgosus, Anteros, Milano,<br />

1496, pubblicata in: E. Panofsky 1975, p. 179. “Cupido bendato<br />

legato a un albero i cui rami simboleggiano gli antidoti<br />

alla passione sensuale, precisamente il Matrimonio, la Preghiera,<br />

l’Attività e l’Astinenza; le sue armi spezzate sono sparse al<br />

suolo e i suoi maligni effetti sono personificati dallo Scherno,<br />

dalla Povertà, ecc. mentre il Diavolo (Mors Aeterna) è raffigurato<br />

nell’atto di portarsi via un’anima colpita da amore”.<br />

Tuttavia le indagini documentarie condotte dalle studiose<br />

Serena Balzani e Marina Regni 12 negli archivi di<br />

Castel Durante, hanno rivelato interessanti e possibili<br />

relazioni tra la produzione vascolare alla maniera di<br />

Zoan Maria con la produzione <strong>della</strong> bottega durantina<br />

di Ottaviano Dolci e Giovanni Maria Perusini. La famiglia<br />

di quest’ultimo, secondo le recenti proposte<br />

avanzate da Massimo Moretti ed Andrea Ciaroni 13 , sarebbe<br />

giunta a Castel Durante da Pesaro, dove alcuni<br />

suoi componenti svolgevano attività di vasai.<br />

Quindi è necessaria ancora molta prudenza prima di<br />

poter attribuire con certezza questo tipo di <strong>maioliche</strong><br />

ad un unico centro del Ducato di Urbino, ma resta<br />

246<br />

LA MAIOLICA A DECORO ORNAMENTALE DELL’AREA URBINATE<br />

Fig. 2. Piatto con amorini e trofei. Ducato di Urbino, 1515-<br />

1525 ca. Fitzwilliam Museum, Cambridge.<br />

comunque molto probabile l’influenza di un maturo<br />

linguaggio pittorico tardo quattrocentesco dei maiolicari<br />

pesaresi verso le botteghe del piccolo centro metaurense.<br />

Un sicuro elemento di confronto tra i due<br />

centri è dato dall’analisi dei motivi decorativi 14 , dove<br />

campeggiano putti corpulenti con cornucopie e grandi<br />

infiorescenze formate da pomi, all’interno di una complessa<br />

decorazione a girali.<br />

La provenienza mantovana del piatto, probabilmente<br />

da qualche sterro cittadino o villa suburbana 15 , pone<br />

maggiormente l’attenzione degli studiosi sul rapporto<br />

tra la Corte gonzaghesca e i vasai di Pesaro di cui si<br />

conoscono già alcune committenze ceramiche 16 . [CP]

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