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terremoto<br />
>>> segue da pag. 3 >>><br />
Pescara alla presenza di maestri venerab<strong>il</strong>i e fratelli arrivati da tutto<br />
l’Abruzzo, ma anche dall’Umbria, in particolare Terni, dalle Marche<br />
e dalla Puglia.<br />
Nel suo intervento <strong>il</strong> fratello Cataldi ha sottolineato come <strong>il</strong> suo<br />
compito in questo momento non sia semplice, ma <strong>il</strong> suo impegno<br />
per la ricostruzione del tempio sarà totale e non permetterà che lo<br />
spirito massonico di fratellanza, che da sempre ha contraddistinto<br />
la loggia, vada disperso. Anzi s’impegnerà per rafforzarlo a dispetto<br />
delle difficoltà. Ha ricordato quanto oggi sia diffic<strong>il</strong>e essere masso-<br />
Mi è venuta un’idea per creare qualcosa di importante – e soprattutto<br />
ut<strong>il</strong>e – a sostegno dell’Abruzzo terremotato e ho pensato di individuare<br />
un luogo emblematico nella regione, possib<strong>il</strong>mente un piccolo paese<br />
di grande qualità architettonica, dove si potesse avere un buon rapporto<br />
con gli amministratori locali. Miei fraterni contatti nell’Aqu<strong>il</strong>ano (a<br />
me vicini in questa ‘impresa’) mi hanno suggerito Rocca Calascio.<br />
Rocca Calascio possiede una rocca tra le più alte d’Europa (1450 metri<br />
sopra <strong>il</strong> livello del mare) ed è un magnifico esempio di castello medievale,<br />
nel quale la pietra squadrata fa splendida mostra in un paesaggio<br />
incontaminato. La rocca sormonta le rovine del borgo fortificato,<br />
distrutto da un terremoto nel XVIII secolo, che danno all’ambiente una<br />
stupenda e romantica connotazione.<br />
La parte costruita dopo quel terremoto è piccola, in parte abbandonata<br />
e proprio per questo conserva intatte le sue caratteristiche originarie.<br />
Una quota è stata recuperata da coraggiosi albergatori e da privati che<br />
hanno sapientemente rispettato le strutture. Vicino alla rocca sorge anche<br />
una bella e piccola chiesa a pianta ottagonale del XVI secolo.<br />
Ora, proprio perché quelle architetture hanno resistito alla furia del<br />
terremoto (la roccia è la qualità tradizionale della costruzione e delle<br />
architetture), i fratelli abruzzesi ci chiedono di aiutarli ad attirare l’attenzione<br />
sulla loro martoriata regione, facendo qualcosa di concreto<br />
ni, in un mondo privo di valori e pervaso da condizionamenti ideologici<br />
e falsi miti. “I primi due doveri di un massone – ha aggiunto<br />
– sono la tolleranza e la solidarietà. Solidarietà che nella cerimonia<br />
dell’iniziazione è indicata come seconda virtù: soccorrere i vostri<br />
fratelli e alleviarne le difficoltà”. “E questo – ha sottolineato Cataldi<br />
– lo abbiamo sentito in maniera forte. Ringrazio quanti ci stanno<br />
aiutando e ci sono vicino”. E subito dopo ha ringraziato con affetto<br />
<strong>il</strong> Gran Maestro Onorario Massimo Cipiccia e i fratelli ternani<br />
che, con grande spirito di solidarietà, hanno partecipato a questa<br />
tornata “storica”.<br />
Per l’Abruzzo: <strong>il</strong> “Progetto Rocca Calascio”<br />
Una luce per la rinascita<br />
L’architetto Dario Banaudi, ex maestro venerab<strong>il</strong>e della loggia “Italia”<br />
(32) di M<strong>il</strong>ano, <strong>il</strong>lustra la sua idea per recuperare un affascinante sito<br />
storico nell’Aqu<strong>il</strong>ano<br />
11-12<br />
2009<br />
per rimettere in moto la loro economia (soprattutto turistica) che ha<br />
come base proprio posti come Rocca Calascio la cui bellezza attira un<br />
turismo di alta qualità.<br />
E’ nata così l’idea di <strong>il</strong>luminare questa rocca in modo che si possa vedere<br />
a più di trenta ch<strong>il</strong>ometri di distanza in tutte le direzioni, facendone<br />
una sorta di faro che <strong>il</strong>lumini la rinascita dell’Abruzzo.<br />
La Osram sembra disponib<strong>il</strong>e a sponsorizzare questo progetto di grande<br />
valore simbolico e sta studiando con noi uno schema di progetto <strong>il</strong>luminotecnico.<br />
L’<strong>il</strong>luminazione della rocca, grazie al territorio di montagna incontaminato,<br />
sarebbe visib<strong>il</strong>e da molto lontano e potrà simbolicamente evocare<br />
“una luce per la rinascita” (questo è <strong>il</strong> motto che ho coniato per<br />
<strong>il</strong> progetto).<br />
Altri piccoli gesti, ma di fraterno valore simbolico stanno prendendo<br />
forma: si è organizzata un’agape fraterna (presenti vari fratelli di logge<br />
lombarde e piemontesi e membri di Giunta) nella quale un fratello<br />
abruzzese coinvolto nel progetto ci ha parlato direttamente di quanto<br />
avvenuto e di idee da discutere per rivitalizzare <strong>il</strong> borgo di Rocca Calascio<br />
(<strong>il</strong> recupero di edifici e spazi comunali da adibire a centro di incontri<br />
culturali, ad esempio).<br />
Già negli anni passati fratelli hanno organizzato sul luogo convegni e<br />
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