Una storia approfondita: Le lettere di Maria Messina ad Alessio Di ...
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della parola, bensì <strong>di</strong> un personaggio dall’aspetto più venale – ma non per questo<br />
meno significativo per la vita <strong>di</strong> <strong>Messina</strong>. Ella mantenne per nove anni una<br />
corrispondenza con l’e<strong>di</strong>tore Enrico Bempor<strong>ad</strong>, il quale pubblicò alcune delle sue<br />
opere 7 .<br />
La mancanza <strong>di</strong> documentazione dei legami sentimentali <strong>di</strong> <strong>Messina</strong> rende più<br />
intriganti i rapporti epistolari che tenne con i tre uomini legati così profondamente al<br />
mondo letterario – Verga, <strong>Di</strong> Giovanni, Bempor<strong>ad</strong>. Spesso <strong>Messina</strong> presenta a questi<br />
uomini un aspetto del suo carattere che è smentito da ciò che scrive nelle opere<br />
narrative. Il suo atteggiamento verso Verga è caratterizzato da enorme rispetto e<br />
ammirazione per il suo lavoro e per la sua autorità, tendente verso l’infatuazione –<br />
“Illustre amatissimo Maestro! Ecco che la Sua piccola amica, si permette, come ogni<br />
anno, <strong>di</strong> mandar<strong>Le</strong> i suoi sinceri auguri,” gli scrisse (Garra Agosta 42).<br />
A <strong>di</strong>fferenza della sua corrispondenza con <strong>Alessio</strong> <strong>Di</strong> Giovanni, quella con Verga<br />
fornisce poche informazioni sulle sue vedute letterarie. È un rapporto caratterizzato da<br />
un’implicita connotazione paterna, prendendo in considerazione la <strong>di</strong>fferenza d’età<br />
(Verga era ottantenne, <strong>Messina</strong> ventenne).<br />
Data la scarsità <strong>di</strong> notizie <strong>di</strong> rapporti con gli uomini in carne ed ossa,<br />
l’associazione <strong>di</strong> <strong>Messina</strong> con Verga è interessante. Bisogna considerare il carattere<br />
unico del sentimento che <strong>Messina</strong> provava, probabilmente, per Verga. Nelle opere<br />
letterarie della scrittrice si rivela un conflitto costante e complesso, un rapporto<br />
ambivalente e sempre problematico fra la donna e la figura maschile. Questo<br />
atteggiamento sfiora spesso l’ostilità, nonché repulsione o <strong>di</strong>sapprovazione.<br />
Il legame epistolare con Verga, condotto all’interno della cornice letteraria, che<br />
funge forse da pretesto o giustificazione per la comunicazione, rispecchia invece<br />
un’idealizzazione del rapporto uomo/donna. Comunicare tramite le <strong>lettere</strong> fornisce<br />
forse a <strong>Messina</strong> un ambito sicuro, privo <strong>di</strong> minacce e soprattutto irreale in cui<br />
interagire col sesso opposto. All’interno <strong>di</strong> questo mondo fittizio che crea intorno a se<br />
stessa e Verga, il rapporto maschio-femmina può essere sempre ideale, perchè non è<br />
mai contaminato dalla realtà e dai problemi materiali della vita quoti<strong>di</strong>ana. Il titolo<br />
dato da Garra Agosta a questo epistolario – Un i<strong>di</strong>llio letterario ine<strong>di</strong>to verghiano – è<br />
perciò idoneo; il rapporto con il Verga, per <strong>Messina</strong>, è veramente un i<strong>di</strong>llio. Ma è da<br />
osservare inoltre che in questo rapporto, <strong>Messina</strong> mostra una notevole soggezione –<br />
assume la posizione <strong>di</strong> donna subor<strong>di</strong>nata e lusinghevole nei confronti <strong>di</strong> un maschio<br />
dominante e superiore – atteggiamento che manca nelle sue opere letterarie, dove<br />
tende a rappresentare la subor<strong>di</strong>nazione femminile con il fine <strong>di</strong> denunciarla (Alla<br />
deriva; La casa nel vicolo). Si scorge perciò già da questa corrispondenza giovanile, gli<br />
in<strong>di</strong>zi <strong>di</strong> una psicologia ambigua nei confronti del mondo maschile – o forse, come<br />
vedremo più avanti, <strong>di</strong> una marcata abilità manipolativa da parte della scrittrice.<br />
Nelle <strong>lettere</strong> <strong>di</strong> <strong>Messina</strong> <strong>ad</strong> <strong>Alessio</strong> <strong>Di</strong> Giovanni, ella mostrava una misura elevata<br />
<strong>di</strong> religiosità e spiritualità 8 , esprimendosi in modo molto fiorito 9 . Questi mo<strong>di</strong><br />
d’esprimersi non si trovavano nelle sue opere letterarie. Nel mostrare questi tratti,<br />
<strong>Messina</strong> echeggiava a <strong>Di</strong> Giovanni i profon<strong>di</strong> interessi e lo stile dello scrittore stesso.<br />
Era forse un tentativo <strong>di</strong> lusingarlo e <strong>di</strong> mostrarsi come una persona degna della sua<br />
amicizia: un’anima gemella.<br />
È notevole che in trent’anni <strong>di</strong> corrispondenza con <strong>Di</strong> Giovanni, un periodo in cui<br />
ella scriveva anche a Verga, <strong>Messina</strong> non riferisce mai a nessuno dei due, il suo<br />
rapporto con l’altro. In questa stessa epoca, i due uomini mantenevano <strong>di</strong>fatti una<br />
corrispondenza fra <strong>di</strong> loro 10 . Forse voleva conservare un elemento <strong>di</strong> <strong>di</strong>screzione.<br />
Oppure, forse voleva dare l’impressione a ciascun uomo che fosse l’unico al quale<br />
scrivesse.<br />
Il rapporto epistolare con Enrico Bempor<strong>ad</strong> mette in evidenza un altro aspetto<br />
della personalità <strong>di</strong> <strong>Messina</strong>. Ella scriveva spesso a Bempor<strong>ad</strong>, portando<br />
Lara Gochin Raffaelli, <strong>Una</strong> <strong>storia</strong> <strong>approfon<strong>di</strong>ta</strong>: <strong>Le</strong> <strong>lettere</strong> <strong>di</strong> <strong>Maria</strong> <strong>Messina</strong> <strong>ad</strong> <strong>Alessio</strong> <strong>Di</strong> Giovanni ed Enrico Bempor<strong>ad</strong><br />
1910-1940. ITALICA, Volume 86 Number 3 Autumn 2009, pp. 339-391. 4