Jasna Simcic, Gli ebrei di Ljubljana, una comunità - Scuola ...
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posizioni antisemite <strong>di</strong> Karl Lueger 49 . Secondo Krek gli <strong>ebrei</strong> rappresentavano un elemento<br />
<strong>di</strong>sgregante della società cristiana e tenevano le fila della social-democrazia, dell’arte, della stampa<br />
e della politica in generale 50 . La paura della loro concorrenza sul piano economico rimase, come<br />
prima del 1867, uno degli argomenti antisemiti più presenti sulla stampa, anche in quella <strong>di</strong> matrice<br />
liberale, caratteristica peculiare dell’area slovena, poiché nell’Impero l’ antisemitismo liberale era<br />
poco <strong>di</strong>ffuso. Ad esempio il “Slovenski narod” 51 (Popolo sloveno), voce principale della corrente<br />
politica liberale, nel 1884 esortava i propri lettori a boicottare i negozi ebraici <strong>di</strong> <strong>Ljubljana</strong> 52 .<br />
Nel prosieguo della mia ricerca, un quadro maggiormente chiarificatore sul punto<br />
dell’antisemitismo potrà scaturire dall’analisi degli articoli sulla presenza ebraica nella stampa<br />
slovena. Da quel che si desume dalla storiografia esistente, la maggior parte <strong>di</strong> essi furono <strong>di</strong><br />
carattere antisemita, anche se in ogni caso la mia speranza è anche quella <strong>di</strong> riuscire a trovare<br />
alcune notizie concrete sugli <strong>ebrei</strong> <strong>di</strong> <strong>Ljubljana</strong>, in modo da poter almeno in parte integrare ciò che<br />
si riesce a evincere da fonti che, come abbiamo visto, sono quasi esclusivamente non ebraiche e <strong>di</strong><br />
provenienza amministrativa.<br />
Conclusioni<br />
Quali furono, dunque, i rapporti della componente ebraica <strong>di</strong> <strong>Ljubljana</strong> con l’amministrazione<br />
austriaca e con le due <strong>comunità</strong> israelitiche ad essa più vicine, cioè Trieste e Graz? Ciò che emerge,<br />
soprattutto per quanto concerne le relazioni con le due le <strong>comunità</strong> israelitiche, è <strong>una</strong> situazione <strong>di</strong><br />
isolamento, nonostante gli <strong>ebrei</strong> <strong>di</strong> <strong>Ljubljana</strong> avessero manifestato la volontà <strong>di</strong> conservare la<br />
religione ebraica. Parallelamente anche i rapporti con la maggioranza slovena non furono dei<br />
migliori. Non accettati fino al momento in cui la legislazione cancellò un <strong>di</strong>vieto oramai più che<br />
obsoleto, gli <strong>ebrei</strong> vennero poi ad<strong>di</strong>tati come rovina economica della città. Ciò nonostante la<br />
presenza ebraica a <strong>Ljubljana</strong>, benché non particolarmente numerosa, fu costante.<br />
Tale sarebbe stata anche dopo la prima guerra mon<strong>di</strong>ale, quando venne a crearsi lo Stato<br />
jugoslavo, e rimasta fino alla seconda guerra mon<strong>di</strong>ale, fino a quando anche alla <strong>comunità</strong> degli<br />
<strong>ebrei</strong> della Carniola non sarebbe toccata la stessa sorte della maggior parte delle <strong>comunità</strong><br />
balcaniche, finendo per essere sostanzialmente cancellata dopo l’invasione da parte della Germania<br />
nazista.<br />
49<br />
V. VALENČIČ, Židje v..., cit., pp. 82, 83.<br />
50<br />
ivi, p. 83.<br />
51<br />
Slovenski narod (1868-1943), stampato a <strong>Ljubljana</strong>.<br />
52<br />
V. VALENČIČ, Židje v..., cit., p. 84.<br />
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