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PDF (3 M) - Liceo Foscarini

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ANTONIO MARIA TRAVERSI FONDATORE DEL LICEO SANTA CATERINA<br />

di Leonardo Mezzaroba<br />

“E voi intanto, o Giovani, che vedete cogli occhi vostri come il Figlio di povero<br />

finestrajo montò tant’alto dalle proprie ali sorretto; […] traete eccitamento<br />

gagliardissimo a virtù, a santo costume, a sapere”. Così Luigi Dalla Vecchia<br />

concludeva, il 3 settembre 1844, la commemorazione 1 di Antonio Maria Traversi, suo<br />

predecessore alla guida del <strong>Liceo</strong> Convitto Santa Caterina. Quale esempio migliore<br />

della vita stessa di chi era riuscito a passare da una condizione umile a quella di<br />

patriarca di Costantinopoli, per incitare alle fatiche dello studio i propri giovani<br />

allievi?<br />

A tanti anni di distanza anche a noi il “cursus honorum” del Traversi sembra<br />

davvero notevole, ma ciò che appare più singolare è il grande prestigio di cui<br />

continuò a godere lungo i sei diversi governi che si susseguirono a Venezia nel corso<br />

della sua vita. Certo al fondatore di quello che oggi si chiama <strong>Liceo</strong> M. <strong>Foscarini</strong> 2 non<br />

mancarono amicizie influenti e prestigiose: anzitutto quella di Mauro Cappellari<br />

(assurto al soglio pontificio con il nome di Gregorio XVI, nel 1831) o quella di Pietro<br />

Moscati (direttore generale della Pubblica Istruzione del Regno Italico dal 1805 al<br />

1809), ma queste, proprio per i loro limiti temporali, possono spiegare solo in parte<br />

la brillante carriera del personaggio.<br />

Converrà allora, per quanto possibile, ripercorrere la biografia del Traversi<br />

prestando particolare attenzione al periodo che precedette la sua nomina a<br />

provveditore del <strong>Liceo</strong> Santa Caterina. Antonio Maria Traversi (ma il nome completo<br />

era Antonio Giovanni Battista Maria) nacque a Venezia il 21 febbraio 1765 3 , in<br />

Parrocchia di San Pantalon, in Corte Marcona al civico 4757 4 . La sua era una famiglia<br />

di estrazione modesta: il padre, Francesco (1731-1797), era fenestrer 5 ; la madre,<br />

1 LUIGI DALLA VECCHIA, Discorso letto il 3 settembre 1844 nella grand’Aula dell’I.R. <strong>Liceo</strong><br />

Convitto di Venezia, in G. SORGATO, Memorie funebri antiche e recenti, Padova 1857, III, p.<br />

196.<br />

2 Per la storia del “<strong>Foscarini</strong>” si rinvia a G. FRANCESCHINI, Un secolo di Cultura Nazionale nel<br />

<strong>Liceo</strong>-Ginnasio M. <strong>Foscarini</strong>, Venezia 1907. Decisamente più aggiornato lo studio di M.<br />

ISNENGHI, Un liceo veneziano: dal «Santa Caterina» al «Marco <strong>Foscarini</strong>», in Storia d’Italia<br />

Le Regioni dall’unità a oggi. Il Veneto, Torino 1984, pp. 233-263; dello stesso autore è<br />

anche il recentissimo Il <strong>Liceo</strong> convitto Marco <strong>Foscarini</strong>, Padova 2005, più attento alle<br />

vicende novecentesche della scuola.<br />

3 L’atto di battesimo del 23 febbraio 1765 ci precisa che la nascita avvenne alle 13.30 e che<br />

Antonio Maria ebbe come padrino il patrizio Antonio Van Axel, abitante nel celebre<br />

palazzo ai Miracoli. Cfr. Archivio Storico Patriarcale di Venezia (= ASPVe), Reg. battesimi,<br />

n. 10, c. 570.<br />

4 Corrisponde all’attuale n. 3883 (Regia Città di Venezia. Dorsoduro. Elenco dei Numeri<br />

Anagrafici appartenenti a questo Sestiere secondo la fissata nuova confinazione, Venezia<br />

1841, p. 142).<br />

5 Cfr. ASPVe, Parrocchia S. Pantalon, Libro morti, n. 13, c. 266, dove si attesta che<br />

Francesco Traversi, figlio di Niccolò, morì il 28 marzo 1797 all’età di 66 anni “dopo giorni<br />

sette di polmonia linfatica”. Come fenestrer (cioè falegname addetto alla messa in opera<br />

e riparazione di telai e vetri di finestre) è ricordato in tutti gli atti di battesimo e di morte<br />

dei vari figli.


La casa natale del Traversi (e sede del Collegio privato) in Corte Marcona.<br />

Veneranda Majnon (~ 1730 – ~ 1811) accudiva alle faccende di casa 6 . I due ebbero<br />

cinque figli: Lucia (nata nel 1757), Giuseppe (nel 1759), Giovanni (nel 1760), Antonio<br />

Maria (nel 1765) e Giovanni Antonio (nel 1767) 7 . Giuseppe e Giovanni Antonio<br />

morirono in tenera età 8 , di Lucia perdiamo ben presto le tracce, quanto a Giovanni,<br />

sappiamo che continuò il mestiere paterno 9 .<br />

6 Il cognome da nubile, sempre omesso in tutti gli altri documenti relativi ad atti di nascita<br />

o morte dei figli compare solo nell’atto di nascita del figlio Giovanni (ASPVe, Parrocchia S.<br />

Pantalon, Reg. battesimi, n. 10, c. 507); dal Censimento del 1805 (Archivio Storico<br />

Municipale di Venezia, d’ora in avanti ASMVe, Anagrafe 1805, reg. “TR”, c. 153) veniamo<br />

inoltre a sapere che era figlia di Giovanni, che doveva essere nata intorno al 1730, dato<br />

che all’epoca aveva 75 anni e abitava assieme al figlio Antonio, sacerdote. Risulta già<br />

morta nel 1811 (cfr. ASMVe, Anagrafe 1811, reg. “TR”, c. 45: “Giovanni Traversi quondam<br />

Francesco e quondam Veneranda”).<br />

7 Per Giovanni e Antonio Maria v. supra, quanto agli altri v. ASPVe, Parrocchia S. Pantalon,<br />

Reg. battesimi, n. 10, c. 475 (per Lucia), c. 494 (per Giuseppe) e n. 11, c. 20 (per<br />

Giovanni Antonio).<br />

8 Giuseppe il 29 agosto 1762, a 3 anni e mezzo (ASPVe, Parrocchia S. Pantalon, Libro morti,<br />

n. 12, c. 100), Giovanni Antonio il 17 dicembre 1767, ad appena un mese e mezzo dalla<br />

nascita (ibidem, c. 179).<br />

9 Nel censimento del 1805 (ASMVe, Anagrafe 1805, reg. “TR”, c. 158) Giovanni viene<br />

descritto di condizione sociale “plebea” ed esercitante la professione di fenestrer; con la<br />

stessa qualifica compare in ASMV, Anagrafe 1811, reg. “TR”, p. 45, dove risulta sposato


L. Mezzaroba - A. M. Traversi fondatore del liceo 3<br />

Per Antonio Maria le cose andarono in modo diverso: a 14 anni, l’11 aprile 1779,<br />

egli si volgeva alla vita religiosa compiendo il rito della prima tonsura e della<br />

vestizione nella chiesa di San Basilio 10 . In questa stessa chiesa rimase per lunghi anni<br />

completandovi la sua preparazione ecclesiastica: il 16 maggio del 1780 otteneva<br />

l’esorcistato e l’accolitato. Il 26 marzo 1786 perveniva al primo degli ordini sacri<br />

maggiori, il suddiaconato, e il 3 marzo 1787 veniva consacrato diacono.<br />

Nel frattempo concludeva gli studi di teologia e diritto canonico condotti sotto la<br />

guida del padre Giuseppe Maria Marsili (uno dei più prestigiosi docenti provenienti<br />

dal soppresso ordine dei Gesuiti); nel<br />

settembre 1787 si laureava in teologia<br />

con una tesi sostenuta nella chiesa di<br />

San Basilio 11 alla presenza del patriarca<br />

Giovanelli e che veniva pubblicata<br />

presso Bettinelli. Alla fine di quello<br />

stesso anno, il 22 dicembre, egli veniva<br />

ordinato sacerdote “patrimoniato” 12 .<br />

Negli anni successivi, sotto la guida<br />

di insigni professori, il Traversi poté<br />

volgersi allo studio di discipline che lo<br />

avevano da sempre affascinato: le<br />

scienze matematiche e la filosofia;<br />

secondo la testimonianza del Bellomo 13<br />

conseguì così il titolo di dottore.<br />

Nel 1796 veniva chiamato, per<br />

decreto del Senato, a coprire la<br />

cattedra di Logica e Metafisica per le<br />

cosiddette Scuole dei Chierici nel<br />

sestiere di San Marco14 . Dovette trattarsi<br />

di un’esperienza importante per il nostro, che si trovò a operare a fianco di<br />

professori molto più anziani e famosi di lui, ma durò poco 15 La tesi del Traversi pubblicata nel 1787.<br />

: già nel ’97 alla caduta<br />

della Repubblica, le Scuole dei Chierici vennero soppresse. Fu un duro colpo per il<br />

Traversi, che si andava oltre tutto ad aggiungere alla morte del padre, avvenuta il 28<br />

marzo dello stesso anno.<br />

Nei mesi successivi Antonio Maria decise di volgersi all’insegnamento privato. Si<br />

con Maria Tonelli e padre di una figlia di nome Anna.<br />

10 Per questo e i successivi momenti della sua formazione sacerdotale v. ASPVe, Archivio<br />

segreto, Ordinazioni, reg. 34, rispettivamente alle cc. 53, 76-77, 169, 188.<br />

11 Cfr. G. BELLOMO, Orazione funebre recitata nella chiesa di Santa Caterina il dì 1° dicembre<br />

1842 dal professore don Giovanni Bellomo per le solenni esequie di Monsignor Antonio<br />

dott. Traversi patriarca di Costantinopoli già provveditore del R. <strong>Liceo</strong> convitto, Venezia,<br />

Bragadin, s.d. [ma 1843], p. 6.<br />

12 ASPV, Archivio segreto, Ordinazioni, reg. 34, c. 206.<br />

13 Cfr. BELLOMO, Orazione, cit., p. 6.<br />

14 Le Scuole dei Chierici erano state istituite nel 1785, su proposta del Riformatore dello<br />

Studio di Padova, Pietro Barbarigo, per consentire la formazione dei chierici al sacerdozio<br />

anche al di fuori del seminario. Ce n’erano in tutto 18, distribuite nei vari sestieri della<br />

città.<br />

15 Di “un anno e mezzo circa” parla lo stesso Traversi nello Stato degl’Impiegati presso il<br />

<strong>Liceo</strong> in Venezia nell’Anno 1817, in Archivio del <strong>Liceo</strong> M. <strong>Foscarini</strong> (= ALF), Fondazione.


trattava di una scelta quasi obbligata per un religioso come lui, che non poteva<br />

contare su rendite ecclesiastiche ed era ormai privo dell’appoggio economico<br />

paterno. Approfittando con ogni probabilità degli spazi utilizzati in precedenza dal<br />

padre per la sua attività, risolse di sistemare il suo “collegio maschile” nella propria<br />

abitazione in Corte Marcona, tenendo presso di sé la madre. 16 Nel frattempo il<br />

Traversi aveva ottenuto di esercitare l’ufficio di confessore nella vicinissima chiesa<br />

di San Tomà, dove rimase sino al 1807 17 .<br />

1805. Medaglia premio scolastico del Collegio Traversi a Giovanni Battista Giustinian.<br />

(Argento dorato, Ø mm 40, g 13,4. Collezione Piero Voltolina).<br />

Non è dato sapere con precisione quando iniziò l’attività del “Collegio Traversi”<br />

ma questo era ben noto già nel 1801 18 quando risultava ospitare 14 alunni “parte<br />

Nobili, parte figli di persone colte” cui venivano impartite lezioni di “Grammatica,<br />

Retorica e Filosofia con tutto ciò che ha relazione alle sudd. te Discipline nel che<br />

[Traversi] viene assistito da altra persona da lui stipendiata”. Dunque il nostro si<br />

serviva della collaborazione di un giovane sacerdote veneziano, Lorenzo Gallo,<br />

anch’egli ascritto alla chiesa di San Tomà 19 , al quale affidava l’insegnamento di<br />

Grammatica e Retorica, forse della Filosofia, mantenendo per sé quello della<br />

16 ASMVe, Anagrafe 1805, reg. “TR”, c. 153.<br />

17 Nel 1801 egli vi svolgeva la mansione di confessore; cfr. Archivio di Stato di Venezia,<br />

Prima dominazione austriaca (= ASVe, Governo), b. 1063, fasc. XX, 28, Dichiarazione n.<br />

13. Nel 1803 vi risultava come “alunno” (v. La visita pastorale di Ludovico Flangini nella<br />

diocesi di Venezia, a cura di B. BERTOLI e S. TRAMONTIN, Roma 1969, p. 215). Secondo la<br />

testimonianza del Bellomo (Orazione, cit., p. 17), proprio in quell’anno, svolgendo<br />

l’attività di predicatore, “per l’eccessivo ardore negli esercizi del sacro ministero persino<br />

mise a repentaglio la vita”.<br />

18 Cfr. ASVe, Governo, b. 1063, fasc. XX, 28, Tabella dimostrante lo stato attuale delle<br />

Scuole e Collegj Privati della Città di Venezia; riguardo il Traversi si veda, in particolare,<br />

la già citata Dichiarazione n. 13 stilata in data 24 dicembre 1801.<br />

19 In AMVe, Anagrafe 1805, reg. “GA”, c. 81, Lorenzo Gallo risulta essere un sacerdote,<br />

“maestro di scuola”, di 28 anni. Anch’egli risiedeva allo stesso anagrafico in corte Marcona<br />

ed è proprio lui a firmare per il Traversi la già citata Dichiarazione n. 13. Quanto alla<br />

presenza del Gallo nella chiesa di San Tomà, essa è attestata in La visita […] Flangini, cit.,<br />

p. 215. Poi Gallo passerà nella parrocchiale dei Frari, dove risulta ascritto nel 1821 (La<br />

visita pastorale di Giovanni Ladislao Pyrker nella diocesi di Venezia (1821), a cura di B.<br />

BERTOLI e S. TRAMONTIN, Roma 1971, p. 88).


L. Mezzaroba - A. M. Traversi fondatore del liceo 5<br />

Religione e della Fisica 20 .<br />

Considerato il prestigio raggiunto da questo collegio e l’importanza che ebbe per<br />

il conferimento di successivi incarichi al Traversi, vale la pena di considerarne la<br />

natura e l’organizzazione in modo più approfondito. Anzitutto ne va sottolineato il<br />

carattere “speziale” e “signorile” 21 , determinato, come si è visto, sia dall’utenza,<br />

molto selezionata, a cui si rivolgeva, sia dalla presenza, davvero eccezionale, di due<br />

insegnanti. Confrontando infatti le indicazioni relative ai 1128 alunni presenti nelle<br />

105 scuole private attive a Venezia” nel 1801, ci si rende conto che solo in altre 4 vi<br />

erano dei ragazzi iscrivibili come “nobili e civili” 22 , e solo una, oltre al “Collegio<br />

Traversi” prevedeva la presenza di 2 insegnanti. 23 Ma a colpire è anche la fierezza<br />

con cui il Traversi spiega, nella citata Dichiarazione del 24 dicembre 1801, il “titolo”<br />

(vale a dire il motivo) per cui insegna: mentre i responsabili delle altre 104 scuole<br />

accampano ragioni più o meno pietistiche 24 e solo in qualche caso si appellano ad<br />

autorizzazioni ottenute ai tempi della Repubblica di Venezia, egli rivendica con<br />

fermezza un suo diritto, richiamandosi al “finor vigente costume, per cui era lecito a<br />

chiunque l’impiegarsi a piacere nell’educazione della Gioventù”.<br />

Uno sforzo straordinario fu da lui rivolto all’allestimento di un “Gabinetto di<br />

fisica”, dotato di preziose macchine e di strumenti matematici, fisici e astronomici,<br />

e alla raccolta di una ricchissima “Collezione di mineralogia”. Da quanto è dato<br />

sapere 25 mentre il “Gabinetto di fisica” era direttamente a disposizione degli<br />

studenti del “Collegio Traversi”, la “Collezione” era forse riposta in un’ala<br />

dell’abitazione, con i vari pezzi rinchiusi in “XVIII armadi, ma anche deposti perché<br />

per la loro mole non ci stavano”. Collezioni di questo tipo, note e ammirate anche<br />

ben al di fuori dell’ambito veneziano 26 , costituivano senza dubbio un motivo di<br />

prestigio per il “Collegio”. A questo si aggiungeva che il Traversi, seguendo una<br />

pratica ben radicata nelle scuole superiori veneziane (l’istituzione risaliva al decreto<br />

del Senato del 2 maggio 1780) e molto sentita da genitori e alunni 27 , usava distribuire<br />

medaglie premio agli studenti meritevoli; una di queste, datata 1805, appartenente<br />

alla collezione Piero Voltolina, ci conferma, oltre al nome ufficiale del “Collegio” e<br />

alle materie fondanti che lo caratterizzavano, anche l’estrazione nobiliare degli<br />

20 BELLOMO, Orazione, cit., p. 8.<br />

21 Così il “Collegio Traversi” viene definito dal direttore generale della Pubblica Istruzione<br />

del Regno d’Italia, Pietro Moscati, rispettivamente nelle lettere del 28 marzo e del 29<br />

luglio 1807 conservate presso ASVe, <strong>Liceo</strong> Convitto <strong>Foscarini</strong> (= <strong>Liceo</strong> <strong>Foscarini</strong>), b. 68,<br />

fasc. [I] Carte d’offizio 1807 - 1808.<br />

22 ASVe, Governo, busta 1063, fasc. XX, 28, Tabella, cit.<br />

23 Si tratta del collegio gestito a San Vitale da Giovanni Domenico Brustoloni, ex professore<br />

presso l’Accademia dei Nobili, assieme al coadiutore Luigi Sacchetti. Vi era inoltre un<br />

prefetto (Domenico Balbi), senza incarichi di insegnamento (cfr. ibidem).<br />

24 “Per poter procacciarsi il vito [sic] a lui e a due nobili sorelle”, “Per necessità”, “Indotto<br />

dal bisogno”, sono le risposte più comuni (cfr. ibidem).<br />

25 Cfr. in ASVe, <strong>Liceo</strong> <strong>Foscarini</strong>, b. 68, fasc. [II] 1807 <strong>Liceo</strong> Convitto di S. Caterina, il<br />

Catalogo delle Macchine e degli Strumenti esistenti nel Gabinetto di Fisica del Collegio<br />

Traversi e la Collezione di Minerali, e di altri Prodotti naturali [con, cancellata, la<br />

dicitura: “esistente nel Collegio Traversi”].<br />

26 Vedi G. MOSCHINI, Della Letteratura Veneziana del Secolo XVIII fino a’ nostri giorni, Venezia<br />

1806, II, pp. 108-109, 111-112; e K. POMIAN, Collezionisti d’arte e di curiosità naturali, in<br />

AA. VV., Storia della Cultura veneta, Il Settecento, Vicenza 1986, t. II, pp. 40 e 43.<br />

27 Vedi al riguardo: M. GOTTARDI, L’Austria a Venezia. Società e Istituzioni nella prima<br />

dominazione austriaca, Milano 1993, p. 282; P. VOLTOLINA, La storia di Venezia attraverso le<br />

medaglie, Venezia 1998, III, pp. 428-433.


6 I 200 anni del <strong>Foscarini</strong><br />

alunni: in questo caso lo studente premiato è Giovanni Giustinian 28 , appartenente a<br />

una delle più prestigiose famiglie del patriziato veneziano, residente nel Palazzo<br />

Giustinian a San Trovaso.<br />

Il “Collegio Traversi” superò indenne il passaggio dalla prima dominazione<br />

austriaca alla seconda dominazione francese, anzi acquisì ulteriore prestigio grazie<br />

alla pubblicazione, iniziata nel 1806, di un imponente corso di fisica, compilato dallo<br />

stesso Traversi, molto apprezzato per la sua chiarezza espositiva e per la sua<br />

“modernità”, intitolato Lezioni di Fisica moderna teorico esperimentale. Via via<br />

che, semestralmente, uscivano i volumi (il settimo e ultimo venne pubblicato nel<br />

1809) il Traversi ne inviava qualche esemplare alle autorità, in particolare a Pietro<br />

Moscati, direttore generale della pubblica istruzione del Regno Italico. Proprio<br />

costui, l’11 marzo 1807, nel ringraziare il Traversi per le due copie del III volume<br />

delle Lezioni inviategli 29 , si lasciava andare a una strana raccomandazione:<br />

“Custodisca intanto con attenzione il suo bel gabinetto fisico che a maggior uopo<br />

forse le servirà.” Il senso di questa affermazione si chiarì pochi giorni dopo quando<br />

vennero resi noti il Decreto d’organizzazione dei Licei con convitto e senza<br />

convitto 30 , emesso il 14 marzo 1807 da Eugenio Napoleone, viceré d’Italia, e le<br />

nomine dei professori dei primi tre licei con convitto: a capo di quello veneziano era<br />

chiamato proprio Antonio Traversi. 31<br />

Grande sostenitore della sua candidatura 32 fu dunque Pietro Moscati che in un<br />

fitto scambio epistolare fra il marzo del 1807 e il gennaio del 1808 33 continuava a<br />

incoraggiare il Traversi: “Io so ch’ella ebbe già la direzione d’un Collegio, che<br />

comunque Signorile le avrà fatto ad ogni modo conoscere tutti i dettagli, e tutte le<br />

viste economiche, che possono convenire anche ad un Collegio Cittadinesco” 34 . Il<br />

1807-1808 costituì senza dubbio il periodo più intenso della vita del Traversi, e non<br />

solo per gli impegni derivanti dalla fondazione e dall’avvio del <strong>Liceo</strong> 35 . Il 14 aprile<br />

1807 il neo provveditore aveva già identificato nel soppresso monastero di Santa<br />

Caterina la sede del Convitto 36 . Vi era poi il problema di vendere gli oggetti non<br />

indispensabili rimasti nel monastero stesso e di allestire camerate capaci di ospitare<br />

133 allievi 37 .<br />

Fu poi la volta di reperire, da altri monasteri soppressi, oggetti e arredi: in<br />

questo il Traversi ottenne praticamente carta bianca sia dal ministro Moscati che dal<br />

28 Si tratta di Giovanni Giustinian, figlio di Sebastiano Giulio e di Cecilia Michiel, nato il 12<br />

maggio 1789 (ASVe, Libro d’oro delle nascite, XVII, c. 188v).<br />

29 Una era destinata al Viceré.<br />

30 Bollettino delle Leggi del Regno d’Italia, Parte I dal I gennaio al 30 giugno 1807, Milano,<br />

s.d., pp. 146-148.<br />

31 Ibidem, p. 149.<br />

32 Venne ad esempio clamorosamente messo da parte l’abate Bartolomeo Bevilacqua che<br />

pure era rettore delle “Scuole agli ex Gesuiti”.<br />

33 Cfr. ASVe, <strong>Liceo</strong> <strong>Foscarini</strong>, b. 68, fasc. [I] e [II] cit.<br />

34 Ibidem, fasc. [I] cit., lettera al Traversi del 29 luglio 1807.<br />

35 Questa massa di impegni comportò probabilmente delle conseguenze sulla salute del<br />

Traversi che, il 31 agosto 1808 comunicava al Prefetto di essere costretto ad assentarsi dal<br />

servizio per alcune settimane (ASVe, <strong>Liceo</strong> <strong>Foscarini</strong>, b. 78).<br />

36 “[…] niente di migliore e di più acconcio ad un gran Convitto”, lettera del Traversi al<br />

prefetto Marco Serbelloni, del 14 aprile 1807. In ASVe, Prefettura del Dipartimento<br />

dell’Adriatico (= Dip. Adriatico), b. 58.<br />

37 ASVe, <strong>Liceo</strong> <strong>Foscarini</strong>, b. 68, [I] cit., lettera del Traversi al prefetto Serbelloni del 26<br />

ottobre 1807.


L. Mezzaroba - A. M. Traversi fondatore del liceo 7<br />

prefetto Serbelloni. Poté così esaminare le biblioteche dei soppressi monasteri dei<br />

SS. Giovanni e Paolo e di San Giorgio. Egli scelse i preziosi armadi e scaffali di<br />

quest’ultimo 38 ; dopo una laboriosa trattativa, il loro smontaggio e trasporto fu<br />

autorizzato il 22 dicembre 1807 39 . Rimontata nel <strong>Liceo</strong> Santa Caterina, la biblioteca<br />

andò ben presto riempiendosi di numerose e preziose opere provenienti dalle scuole<br />

“agli ex Gesuiti” e dai vari monasteri soppressi 40 . La selezione e il riordino dei libri<br />

vennero svolti personalmente dal Traversi 41 che si avvalse della collaborazione<br />

dell’amico Mauro Cappellari, monaco camaldolese (il futuro Gregorio XVI).<br />

Il Traversi si volse poi con straordinaria competenza a esaminare quanto poteva<br />

essergli utile nei vari monasteri soppressi, da quello di San Pietro Martire di Murano,<br />

a quello di Sant’Elena in isola, di San Giacomo alla Giudecca, di Santa Lucia, di<br />

Santa Chiara e così via 42 . Ciò che stupisce di più è la determinazione con cui il<br />

Traversi chiedeva, ottenendole, opere preziose, ma anche altre, apparentemente di<br />

minor conto, di cui però intuiva l’utilità: è il caso ad esempio del grande orologio,<br />

che campeggiava sulla torre dello stabile delle scuole “agli ex gesuiti” (che<br />

cessarono la loro attività in coincidenza con l’apertura del Santa Caterina) e che egli<br />

ottenne dopo lunga insistenza. 43 Il 15 dicembre 1807, inaugurato con la dovuta<br />

solennità il <strong>Liceo</strong> Convitto 44 , il Traversi si volse alla chiesa di Santa Caterina, anche<br />

38 ASVe, Dip. Adriatico, b. 58, prot. 14728, lettera del Traversi al prefetto Serbelloni del 13<br />

ottobre 1807. Il Traversi vi aveva però già messo gli occhi fin dall’agosto precedente: “Il<br />

Sig. Abbate Traversij, Provveditore di questo <strong>Liceo</strong> Convitto, mi ha appresentato che […]<br />

crederebbe opportuno […] che venissero trattenuti e destinati a lui, gli Armadi di questa<br />

Biblioteca di S. Giorgio Maggiore.” (Ibidem, prot. 13621, comunicazione del prefetto al<br />

direttore generale della Pubblica Istruzione Moscati, del 27 agosto 1807). La celebre<br />

libreria, realizzata dallo scultore tedesco Francesco Pauc fra il 1665 e il 1671, fece ritorno<br />

a San Giorgio, nel salone del Longhena, per opera di Vittorio Cini, poco dopo il 1952.<br />

39 Cfr. Ibidem, la lettera al direttore del Demanio del 2 novembre 1807 e la sua<br />

autorizzazione del 22 dicembre 1807.<br />

40 Il 22 settembre 1807 il prefetto Serbelloni tranquillizzava il Traversi spiegandogli:<br />

“Riguardo poi al provvedimento da lei richiesto onde supplire alla scarsezza dei libri<br />

esistenti nell’attuale Biblioteca di queste Pubbliche Scuole alli Gesuiti, che dovrebbe<br />

servire ad uso del <strong>Liceo</strong> pred°, mi agiunse che da S.A.I. il Principe Vice Re fu di già<br />

ordinata la formazione di un Catalogo Generale dei Libri de’ Conventi soppressi, per<br />

quindi estrarne quelli che potessero essere opportuni […]” (ibidem, prot. 15017). Traversi<br />

comunque continuò ad arricchire la biblioteca anche negli anni seguenti: il 4 luglio 1811<br />

“959 volumi di materie scientifiche e letterarie” passavano dalla biblioteca di S. Michele in<br />

Isola a quella del Santa Caterina (V. MENEGHIN, S. Michele in isola di Venezia, Venezia 1962,<br />

p. 288); si veda inoltre l’elenco dei libri acquisiti dal <strong>Liceo</strong> nel 1919 “dalla Biblioteca del<br />

cessato <strong>Liceo</strong> di Belluno” (ASVe, <strong>Liceo</strong> <strong>Foscarini</strong>, b. 69, n. 835, 2 novembre 1819).<br />

41 Gustoso a questo riguardo l’aneddoto narrato dal Dalla Vecchia (Discorso, cit., p. 194):<br />

“Ed io ricordomi, quando nel 1814 la prima volta lo vidi, forestiere pretazzuolo e ignoto<br />

ammiratore qua venuto, lo trovai là in mezzo a un gran mucchio di libri, impolverato<br />

tutto, e mostravami in fra gli altri l’editio princeps di Dante.”<br />

42 A tal fine egli aveva approntato addirittura degli accurati elenchi; esistono inoltre anche i<br />

risconti degli oggetti prelevati: si veda ad esempio l’elenco di Effetti asportati dal<br />

Monastero di S. Chiara nel <strong>Liceo</strong> Convitto a S. Catterina (cfr. ASVe, <strong>Liceo</strong> <strong>Foscarini</strong>, b. 68,<br />

[II] cit.).<br />

43 Ibidem, Spese per ammobigliamento del <strong>Liceo</strong> Convitto di Venezia.<br />

44 Del resto il Serbelloni, scrivendo al Generale Comandante la Piazza il 14 dicembre 1807<br />

(ASVe, Dip. Adriatico, b. 58, prot., 20396) aveva raccomandato: “[…] la sua attivazione<br />

deve celebrarsi con quel decoro che imprima nello Spirito Pubblico l’idea della sua<br />

importanza.” La cerimonia ebbe luogo alle 11.30; vi presenziarono prefetto, podestà e


8 I 200 anni del <strong>Foscarini</strong><br />

in questo caso individuò varie chiese fatte chiudere da Napoleone con l’editto del 25<br />

aprile 1806, dalle quali ottenne una notevole quantità di arredi sacri 45 .<br />

Qualcosa però l’aveva offerta anche il Traversi, e si era trattato di cosa<br />

importante: già nel luglio del 1807 infatti egli aveva manifestato l’intenzione di<br />

donare le sue due celebri collezioni di “macchine e di mineralogia” 46 . Il Traversi però<br />

voleva che Napoleone, o quanto meno il Viceré, lo sapessero; per questo, su<br />

consiglio del Moscati 47 , scrisse una lettera ad Eugenio Napoleone in cui faceva<br />

conoscere il suo “nobile” gesto 48 . Il risultato non fu immediato: il 4 gennaio 1808 49 il<br />

Traversi chiedeva notizie al prefetto riguardo il destino delle sue Collezioni; oltre a<br />

tutto “essendo sul punto di rinunziare l’affittanza della mia antica abitazione”<br />

voleva sapere cosa doveva fare. Il 16 febbraio il Traversi lamentava al Moscati di non<br />

aver ancora ricevuto riscontro alla sua donazione e chiedeva chi avrebbe dovuto<br />

pagare il trasloco. Cinque giorni dopo, il Moscati assicurava il Traversi che le spese<br />

sarebbero state tutte a carico del prefetto. Infine, il 20 marzo 1808, arrivava la<br />

notizia del gradimento del Viceré che aveva anzi disposto, proprio per questo<br />

motivo, l’aumento dell’onorario del Traversi da 2000 a 3000 lire 50 . Altre, successive<br />

lamentele del Traversi, dimostrano che il trasloco non avvenne prima di aprile. Il<br />

Traversi poté infine abbandonare la sua antica abitazione e occupare l’alloggio a lui<br />

riservato nel convitto; il Collegio privato fu affidato al “coadiutore” Lorenzo Gallo<br />

ed era certamente ancora attivo nel 1810 51 .<br />

La collocazione delle raccolte nella nuova sede comportò alcuni problemi, che<br />

autorità varie; vi fu inoltre la partecipazione della banda militare e della marina.<br />

45 Si veda in ASVe, <strong>Liceo</strong> <strong>Foscarini</strong>, b. 68, [I] cit., l’Elenco degli Arredi Sacri assegnati da<br />

Mons.r Patriarca ad uso della Chiesa di questo <strong>Liceo</strong> Convitto inviato dal prefetto al<br />

Traversi il 19 luglio 1808 (prot. 14226). Ma il giorno prima, scrivendo al prefetto, il<br />

patriarca Gamboni si era confidato con lui affermando che il Traversi “m’abbia presentato<br />

richieste tali da far credere che si dovesse fornire una cattedrale” (ASVe, Dip. Adriatico,<br />

b. 58, 18 luglio 1808).<br />

46 Il Moscati scrive al Traversi di essere venuto a sapere “come sia ella disposta ad offerire a<br />

beneficio di codesto <strong>Liceo</strong> Conv.° i suoi Gabinetti di Fisica e di Storia Naturale” (ASVe,<br />

<strong>Liceo</strong> <strong>Foscarini</strong>, b. 68, [I], cit., 22 luglio 1807).<br />

47 Ibidem, comunicazione del Moscati al Traversi, del 18 agosto 1807.<br />

48 “Possessore di due Collezioni […] a voi le consegno entrambe, ed in voi al vantaggio le<br />

consacro dello Stabilimento di cui siete glorioso e benigno Istitutore” (Ibidem, n. 27,<br />

Memoriale a Sua Maestà, s.d., ma esso venne certamente inviato a fine novembre 1807, a<br />

ridosso cioè dell’arrivo di Napoleone a Venezia).<br />

49 Per questa e le successive comunicazioni v. ibidem, fasc. [III] 1808 <strong>Liceo</strong> Convitto di S.<br />

Caterina.<br />

50 Ibidem, fasc. [I] cit., prot. 5325, comunicazione del Ministro dell’Interno del 20 marzo<br />

1808.<br />

51 “In Corte Marcona, al n° 4757. Il m.° r.do D. Lorenzo Gallo, sacerdote veneto, con scolari<br />

n. 8, ai quali insegna Belle Lettere, Logica, Metafisica, Etica e Matematica elementare, e<br />

ritrae per mercede dalle Sedici Lire locali, alle ventiquattro per cadauno.” Così nel<br />

Riscontro alla Circolare n. 3716 relativa al numero di tutte le Scuole esistenti in Venezia<br />

del 12 marzo 1810 (ASV, Dip. Adriatico, busta 310, fasc. 12). Il tipo di discipline insegnate<br />

e il compenso richiesto, fanno pensare che il Collegio abbia continuato sulla linea<br />

intrapresa dal Traversi. Non è possibile sapere quando chiuse il Collegio, ma la data più<br />

probabile è il 1814, con il ritorno della dominazione austriaca. Di certo nel 1821 il Gallo<br />

era ormai passato al “Santa Caterina” come “segretario del regio liceo” (La visita […]<br />

Pyrker, cit., p. 88) e nel 1830 veniva nominato “censore” (ASVe, II Dominazione Austriaca,<br />

Presidio di Governo [= II DA, Pres. Gov.], b. 735 (1830, 3/4), prot. 361, comunicazione del<br />

26 gennaio 1830).


L. Mezzaroba - A. M. Traversi fondatore del liceo 9<br />

del resto erano stati segnalati dal Traversi al Moscati fin da quando costui si era<br />

recato in sopralluogo nella sua abitazione di corte Marcona 52 . Era stata dunque<br />

ipotizzata una somma di 2000 lire per il trasporto e per l’adeguamento degli armadi<br />

ove riporre le macchine del gabinetto di fisica. Per la collezione di mineralogia non<br />

c’erano stati invece problemi, dato che, da un resoconto del 1809, veniamo a sapere<br />

che essa era stata trasportata al Santa Caterina direttamente con i suoi 18 armadi<br />

originari 53 . Dallo stesso resoconto veniamo a sapere che i lavori, ultimati fra agosto e<br />

novembre 1808, comportarono una spesa di 2408 lire; tra le voci più pesanti le 600<br />

lire pagate “a Don Lorenzo Gallo [il collaboratore del Traversi nel suo vecchio<br />

collegio] per trasporto e manutenzione degli oggetti appartenenti ai gabinetti di<br />

Storia Naturale e di Fisica” e le 520 lire pagate “a Giovanni Traversi finestrajo” (il<br />

fratello di Antonio Maria) per munire di grandi lastre gli armadi.<br />

Intanto il nuovo liceo convitto aveva iniziato a tutti gli effetti la sua attività. Nel<br />

gennaio del 1808 il Traversi poteva sfoggiare la medaglia distintivo dei provveditori<br />

dei licei del Regno d’Italia. Questa, da Milano, era stata fatta pervenire dapprima al<br />

prefetto Serbelloni 54 . Costui, dopo aver fatto incidere sul rovescio la scritta “Regio<br />

<strong>Liceo</strong> Convitto di Venezia”, l’aveva consegnata al Traversi con una solenne<br />

raccomandazione: “Affinché sia osservata l’opportuna uniformità nel portare la<br />

medaglia che si è destinata per distintivo dei Signori Provveditori […] dovrà essere<br />

pendente al collo, con cordoncino di color nazionale.” 55<br />

E il Traversi onorò il suo impegno: l’abbondante documentazione conservata sia<br />

presso l’Archivio di Stato di Venezia sia presso quello del <strong>Liceo</strong> M. <strong>Foscarini</strong> ci<br />

propone l’immagine di un personaggio onnipresente, attento ad ogni esigenza:<br />

dall’invio puntuale di lettere ai genitori per informarli della salute e del profitto del<br />

figlio, alla segnalazione di famiglie in difficoltà economiche, alla soluzione dei<br />

problemi che via via si presentavano all’interno del convitto. Ancora una volta è da<br />

sottolineare la rapidità con cui egli otteneva l’approvazione delle sue richieste,<br />

anche le più singolari. Bastino un paio di esempi: il I febbraio del 1808 il Traversi<br />

chiedeva al prefetto che venisse fornito “Il Foglio Uffiziale del giorno” perché<br />

riteneva particolarmente utile ed edificante per gli alunni che venisse loro letto<br />

durante il pranzo; due giorni dopo la richiesta risultava già accolta 56 . Pochi giorni<br />

dopo, l’8 febbraio, Traversi segnalava al Prefetto che l’abbattimento di un tratto di<br />

muro di uno stabile prospiciente il cortile della camerata n. 6, “rende la corte<br />

medesima esposta alla vista di […] giovani Femmine indisciplinate, le quali con modi<br />

tutt’altro che modesti, bagordano e si divertono, tendendo laccj a Giovanetti<br />

inesperti”; chiedeva dunque che “sia rimessa la muraglia nel suo stato primiero”. Il<br />

29 febbraio 1808 il prefetto Serbelloni avvisava il Traversi che era stato già intimato<br />

52 ALF, Fondazione, n. 40, lettera del 18 marzo al direttore generale della Pubblica<br />

Istruzione.<br />

53 In effetti era stata riscontrata la “necessità […] di guarnire di lastroni di vetro gli Armadi,<br />

ne’ quali si sono riposte le Macchine Fisiche a somiglianza di quelli che contengono la<br />

Collezione di Storia Naturale, e per i quali non occorre spesa di sorta essendosi da me<br />

somministrati quali si veggono assieme alla Collezione medesima” (ibidem, n. 22,<br />

resoconto del Traversi al Prefetto, dell’8 marzo 1809).<br />

54 ASVe, Dip. Adriatico, b. 145, comunicazione del direttore generale Moscati al prefetto<br />

Serbelloni, del 29 dicembre 1807.<br />

55 Ibidem, comunicazione del prefetto al provveditore Traversi del 13 gennaio 1808.<br />

56 ASVe, <strong>Liceo</strong> <strong>Foscarini</strong>, b. 68, fasc. [III] cit., comunicazione del provveditore Traversi al<br />

prefetto (n. 17, I febbraio 1808) e risposta del prefetto a Traversi (prot. 2006, 3 febbraio<br />

1808).


10 I 200 anni del <strong>Foscarini</strong><br />

all’affittuario dello stabile, responsabile della manomissione, “di dover entro tre<br />

giorni prestarsi al ristabilimento della muraglia” 57 .<br />

Contemporaneamente Antonio Maria Traversi era chiamato anche ad altri<br />

compiti: il 31 ottobre 1807 veniva nominato dal prefetto a presiedere la<br />

commissione esaminatrice dei maestri per le scuole pubbliche e private 58 . L’8<br />

dicembre 1807 veniva chiamato a far parte del primo Consiglio Comunale di Venezia,<br />

nominato da Napoleone con decreto n. 263; il 22 dicembre veniva eletto fra i 40<br />

consiglieri generali del Dipartimento dell’Adriatico 59 . Il 10 maggio 1808, inoltre, il<br />

prefetto Serbelloni gli comunicava la nomina nella commissione istituita dal Reale<br />

Governo per il conferimento dei cosiddetti Premi d’Industria 60 da distribuirsi il 15<br />

agosto.<br />

Come se non bastasse il Traversi era membro di varie Accademie: anzitutto di<br />

quella dei Filareti, come compare nel frontespizio delle Lezioni di fisica moderna<br />

teorico esperimentale 61 ; poi della Società Veneta di Medicina 62 ; infine, proprio nel<br />

<strong>Liceo</strong> di Santa Caterina, lui stesso istituì, nel 1808, una accademia di scienze e<br />

lettere che durò solo due anni, composta di giovani che si riunivano il giovedì” 63 .<br />

Dopo che il decreto napoleonico del 25 dicembre 1810 impose la trasformazione<br />

di tutte le Accademie in Atenei, ci fu la fusione della Società Veneta di Medicina con<br />

l’Accademia dei Filareti e l’Accademia Veneta Letteraria nell’Ateneo Veneto, il<br />

Traversi naturalmente fu chiamato a farne parte 64 .<br />

Nel 1810 il Traversi dovette ricorrere a tutto il suo prestigio per impedire la<br />

soppressione del convento camaldolese di San Michele di Murano in base all’editto<br />

napoleonico del 25 aprile. Come provveditore del <strong>Liceo</strong> egli era incaricato anche di<br />

“sopravvegliare agl’istituti di educazione”, così, facendo risultare che il monastero<br />

svolgeva la funzione di collegio, riuscì a preservarne l’esistenza guadagnando la<br />

riconoscenza dei due più illustri monaci del convento: il già citato Mauro Cappellari<br />

57 Ibidem, comunicazione del provveditore Traversi al prefetto (n. 23, 8 febbraio 1808) e<br />

risposta del prefetto a Traversi (prot. 3560, 19 febbraio 1808).<br />

58 ASVe, Dip. Adriatico, b. 58, comunicazione del prefetto a Traversi del 31 ottobre e, per<br />

quanto riguarda lo svolgimento degli esami, comunicazione del 5 dicembre 1807.<br />

59 G. DI STEFANO – G. PALADINI, Storia di Venezia 1797-1997, Venezia 1996-1997, II, p. 155.<br />

60 Si trattava di una iniziativa molto significativa, mantenuta dai diversi governi francese,<br />

austriaco e persino italiano sino alla prima metà del secolo scorso. È significativo che,<br />

ancora una volta, il Serbelloni attestasse la sua grande fiducia nel Traversi, “persona, che<br />

allo speciale genio per le Arti unisce le più profonde cognizioni, e pel cui reputato giudizio<br />

potrò tranquillamente ammettere e rigettare al concorso gli oggetti d’industria, che mi<br />

venissero presentati”. Riportato in FRANCESCHINI, Un secolo¸ cit., p. 19, n. 2.<br />

61 L’accademia era stata fondata nel 1804 nel palazzo del Conte Francesco Cattaneo (v. al<br />

riguardo, M. MAYLANDER, Storia delle Accademie d’Italia, Bologna 1926, II pp. 373-374).<br />

62 Cfr. G. DANDOLO, Appendice a La caduta della Repubblica di Venezia ed i suoi ultimi<br />

cinquant’anni, Venezia 1857, p. 21. Quanto alla Società Veneta di Medicina, era stata<br />

fondata nel 1789, sciolta nel 1793, poi ricostituita proprio nel 1807 (v. al riguardo<br />

MAYLANDER, Storia, cit., V, pp 435-436).<br />

63 F. NANI MOCENIGO, Della letteratura veneziana del secolo XIX notizie e appunti, Venezia<br />

1916, p. 199. Vedi anche G. GULLINO, Istituzioni di cultura, in Storia di Venezia,<br />

L’Ottocento e il Novecento, Roma 2002, II, p. 1070.<br />

64 La prima sessione ebbe luogo il 12 gennaio 1812, a San Fantin. Il Traversi vi partecipò<br />

come membro ordinario della classe Scienze (sezione Scienze fisico-matematiche). Negli<br />

anni Venti egli divenne membro onorario.


L. Mezzaroba - A. M. Traversi fondatore del liceo 11<br />

e Placido Zurla, futuro cardinale. 65<br />

Poco dopo il Traversi ottenne l’autorizzazione a ricercare “qualche spazio di<br />

terreno appartenente alle soppresse case religiose” 66 per istituirvi un orto botanico.<br />

Venne individuata una vasta area a San Giobbe, e, nel 1812, l’orto fu affidato al<br />

docente di botanica ed agricoltura Francesco Dupré. Quando però, nel 1817, la<br />

cattedra di botanica venne abolita, l’orto rischiò di essere chiuso; fu lo stesso<br />

Traversi ad assumerne la gestione, che mantenne sino al 1826, quando finalmente se<br />

ne fece carico il professore di Storia naturale.<br />

Nel 1813 il nostro dovette far fronte a un momento veramente drammatico, dato<br />

che, a causa dell’assedio che Venezia subì fra il 3 ottobre 1813 e il 19 aprile 1814, si<br />

creò una situazione di povertà e carestia così grave da consigliare le autorità di<br />

chiudere il <strong>Liceo</strong> Convitto; il Traversi tenne duro “spogliandosi per la vita<br />

dell’Istituto d’ogni oggetto più prezioso” 67 , riuscendo così a resistere sino<br />

all’ingresso a Venezia delle truppe austriache (19 aprile 1814).<br />

Iniziò a questo punto un nuovo periodo della storia del Santa Caterina e della vita<br />

del Traversi. Senza alcun imbarazzo i nuovi governanti confermarono il Traversi nel<br />

suo mandato 68 e gli assicurarono la loro fiducia e la loro stima, tanto da incaricarlo di<br />

dar vita a un nuovo Regolamento pei Licei-Convitti di Venezia e Verona; il Traversi<br />

lo stese rapidamente ottenendone l’approvazione dell’imperatore Francesco I.<br />

Naturalmente c’era uno scotto da pagare: il 7 maggio 1815 Traversi, come le altre<br />

personalità del mondo veneziano, dovette recarsi a Palazzo Ducale 69 , per prestare il<br />

giuramento di fedeltà all’imperatore, al cospetto dell’arciduca Giovanni Ranieri<br />

d’Asburgo. Il 23 ottobre dello stesso anno il Traversi veniva chiamato dal neo<br />

governatore regionale delle Provincie Venete, Pietro Goëss, a far parte della<br />

Commissione giudicatrice per i premi d’Industria 70 : incarico che, come si è visto, egli<br />

aveva già ricoperto, ma sotto un diverso governo.<br />

In questi stessi anni, grazie alla tenacia e al prestigio del Traversi, ebbero felice<br />

conclusione altre due vicende riguardanti il Santa Caterina. Nel 1816 veniva<br />

finalmente consegnata al <strong>Liceo</strong>, dopo due anni di contenzioso, l’importante<br />

collezione di storia naturale di Girolamo Ascanio Molin 71 . Nel 1818 la biblioteca del<br />

Santa Caterina si arricchiva del manoscritto Descrizione de’ crostacei, de’ testacei,<br />

e de’ pesci che abitano le lagune e golfo di Venezia rappresentati in colori ed a<br />

65 Cfr. MENEGHIN, S. Michele, cit., II, pp. 17-21.<br />

66 Riportato in FRANCESCHINI, Un secolo, cit., p. 73.<br />

67 Ibidem, p. 55.<br />

68 Anzi, in seguito alla riforma dell’assetto del <strong>Liceo</strong>, divenuto “Studio filosofico”, dal 26<br />

settembre 1817 il Traversi affiancò al titolo di provveditore, anche quello di direttore<br />

dello Studio filosofico (ALF, Fondazione, Miscellanea, Comunicazione del Governatore<br />

Pietro Goëss , prot. 31438).<br />

69 L’invito gli era giunto il 29 aprile 1815 (v. ALF, b. 1817, cartella C. 1 a, dove si ritrovano<br />

appuntati vari inviti “ufficiali” ricevuti dal Traversi nel corso del 1814-1815).<br />

70 ALF, Fondazione, prot. 18867, comunicazione del 23 ottobre 1815.<br />

71 Girolamo Ascanio Molin, accanito collezionista appartenente all’antico patriziato, aveva<br />

destinato i suoi libri, i bronzi e le medaglie alla Biblioteca Reale di San Marco, i quadri<br />

all’Accademia reale di Belle Arti e “a benefizio della gioventù studiosa […] tutto il<br />

Gabinetto di Storia Naturale e qualunque attinenza del medesimo […] al <strong>Liceo</strong> Pubblico di<br />

Venezia” (Biblioteca del Museo Correr di Venezia, mss. Cicogna 2634-36, Testamento di<br />

G.A. Molin, 9 maggio 1813); tuttavia, dopo la morte (avvenuta nel 1814) gli eredi avevano<br />

impugnato il testamento dando vita a un lungo contenzioso (cfr. M. GAMBIER, Girolamo<br />

Ascanio Molin, in Una città e il suo Museo, Venezia 1988, pp. 91-94).


12 I 200 anni del <strong>Foscarini</strong><br />

chiaroscuro, dell’abate Stefano Chiereghini di Chioggia. Si trattava di un’opera<br />

preziosissima, stesa in 12 volumi in folio (3 di testo e 9 di figure riguardanti 1772<br />

pesci tra crostacei e testacei) risultato di 40 anni di lavoro 72 ; Traversi riuscì a<br />

convincere il neoletto viceré Giovanni Ranieri, fratello dell’imperatore Francesco I,<br />

ad acquistare l’opera dal Chiereghini per 16000 lire italiane, e a donarla poi al <strong>Liceo</strong>.<br />

Nel frattempo, il patriarca Francesco Maria Milesi lo aveva nominato membro del<br />

concistoro Patriarcale, esaminatore prosinodale e vicepresidente delle scuole<br />

maschili e femminili della dottrina cristiana 73 ; proprio in questa veste il Traversi<br />

scrisse un Regolamento per le Scuole della Dottrina cristiana nella città di Venezia<br />

che uscì a stampa nel 1818. Il Traversi fu inoltre delegato sestierale e in questa<br />

veste cercò di strappare i ragazzi dalla strada per offrire loro una qualche<br />

educazione 74 . Il suo parere fu tenuto in particolare considerazione anche dal nuovo<br />

patriarca, Giovanni Ladislao Pyrker (1821-1827) che, oltre a confermarlo negli<br />

incarichi precedenti, lo lodò nella sua relazione all’imperatore: “Il «provveditore»<br />

del liceo, Traversi, un eccellente sacerdote e preside, merita di essere specialmente<br />

raccomandato alla grazia della Maestà Vostra” 75 .<br />

Curioso poi il fatto che, in nome dell’amicizia che lo legava al Traversi, il giovane<br />

Antonio Rosmini (massimo rappresentante dello spiritualismo italiano), appena<br />

ordinato sacerdote, nel 1821, officiasse la sua prima messa proprio nella chiesa di<br />

Santa Caterina.<br />

Traversi continuava intanto a coltivare l’antica passione per gli studi scientifici:<br />

nel 1827 uscivano, nel primo tomo delle Esercitazioni Scientifiche Letterarie<br />

dell’Ateneo di Venezia, le Osservazioni meteorologiche del dottor Antonio Traversi<br />

provveditore del R. <strong>Liceo</strong>, Membro onorario del Veneto Ateneo, contenenti le<br />

indagini condotte fra il 1811 e il 1827.<br />

Nel 1827 al Pyrker subentrava il nuovo patriarca Jacopo Monico; anche costui<br />

dimostrò la massima stima nei confronti del Traversi: nel 1829 infatti, nominandolo<br />

direttore spirituale dell’Istituto delle figlie di Carità (Canossiane), ne elogiava i<br />

meriti morali 76 . Inoltre il Monico lo riconfermò alla direzione della Congregazione<br />

diocesana, lo nominò canonico onorario patriarcale della basilica di San Marco 77 e<br />

nuovamente lo lodò nella relazione alla Santa Sede del 1834 78 .<br />

72 Da sempre oggetto di grande ammirazione (v. Venezia e le sue lagune, Venezia 1847, vol.<br />

II, t. I, p. 121), l’opera, proprio per il suo pregio, è stata affidata in deposito alla<br />

Biblioteca Marciana di Venezia (Fondo Chiereghin).<br />

73 Cfr. Informazioni sopra il C. R. <strong>Liceo</strong> di Venezia relative all’Anno Scolastico 1818-1819<br />

(ASVe, <strong>Liceo</strong> <strong>Foscarini</strong>, b. 69, n. 868, 10 novembre 1819); vi si legge inoltre che il Traversi,<br />

oltre ad esercitare il suo mandato di provveditore e direttore dello Studio Filosofico, “si<br />

occupa egli del Ministero di Confessore”. Infine va ricordato che il patriarca, presidente<br />

delle Scuole di Dottrina, aveva ovviamente affidato la loro gestione al Traversi.<br />

74 La visita […] Pyrker, cit., p. XXXII.<br />

75 Relazione del Patriarca di Venezia all’Imperatore sulla Visita Pastorale del 1821 (Ibidem,<br />

p. 218).<br />

76 “Vitae, morumque integritatis, doctrinae, prudentiae, experientiae, necnon ceterarumque<br />

virtutum merita” (Le visite pastorali di Jacopo Monico nella diocesi di Venezia (1829-<br />

1845), a cura di B. BERTOLI e S. TRAMONTIN, p. CLXXXIV).<br />

77 Ibidem, p. 59.<br />

78 “Quem satis est nominare ut intelligatur Vir ecclesiasticus virtute singolari, eximia<br />

pietate, et omnigena eruditione, quam qui maxime praeditus, cui physica praesertim<br />

scientia plurimum debet, et a quo Lycaeum regium, institutionem, incrementum, et<br />

clarissimam per multos annos famam obtinuit.” (ibidem, p. 312).


L. Mezzaroba - A. M. Traversi fondatore del liceo 13<br />

Il primo volume delle Lezioni di fisica del Traversi nell’edizione del 1806 e quello della<br />

riedizione del 1822, uscita con titolo modificato. (Biblioteca del <strong>Liceo</strong> <strong>Foscarini</strong>).<br />

Il 6 febbraio 1831 Mauro Cappellari veniva eletto al soglio pontificio con il nome<br />

di Gregorio XVI; si è già avuto modo di ricordare l’amicizia che costui nutriva per il<br />

Traversi. Così, quando il 2 giugno 1832 il nostro si recò a Roma per felicitarsi con lui,<br />

Gregorio XVI si preoccupò di offrirgli un alloggio conveniente e di mettere a sua<br />

disposizione un servo, un cocchiere e un calesse scoperto perché potesse, con uno<br />

sfarzo solitamente riservato ai cardinali, recarsi in Vaticano. Qui, secondo la<br />

testimonianza del Moroni 79 , avvenne il “commovente” incontro fra i due vecchi<br />

amici. Prima che, il 15 luglio, il Traversi ripartisse, Gregorio XVI lo nominò suo<br />

prelato domestico e protonotario apostolico.<br />

79 Gaetano Moroni, primo aiutante di camera del Pontefice, è l’autore del monumentale<br />

Dizionario di erudizione storico-ecclesiastica, pubblicato a Venezia in 109 volumi, fra il<br />

1840 e il 1861. Nella sua veste di “segretario” mantenne, per conto del pontefice, un fitto<br />

epistolario con il Traversi, di cui era lui stesso amico. I suoi scritti costituiscono la<br />

principale fonte di notizie sugli ultimi dieci anni di vita del Traversi. Riguardo l’incontro<br />

del 1832 a Roma, v. vol. XCI, p. 115.


14 I 200 anni del <strong>Foscarini</strong><br />

Al suo ritorno a Venezia però lo attendevano momenti molto amari: il 4 agosto<br />

1832 egli fu destituito dal suo doppio incarico di provveditore e direttore dello<br />

studio filosofico; al suo posto venne chiamato l’abate vicentino Luigi Dalla Vecchia 80 .<br />

Sui motivi che portarono a<br />

questa apparentemente inattesa<br />

decisione calò ben presto un velo di<br />

imbarazzato silenzio e di reticenza;<br />

solo il Bellomo, nella sua Orazione<br />

funebre, accennando che “di<br />

repente un’invida nube alzossi ad<br />

appannare una sì limpida luce” 81 ,<br />

subito assicurava che, di fronte a<br />

tali malignità, il Traversi ebbe modo<br />

“di farsi ammirare per la<br />

magnanima rassegnazione colla<br />

quale ogni cosa sofferse”.<br />

È merito di Bruno Bertoli 82 aver<br />

chiarito, sulla base di una attenta<br />

indagine archivistica, cosa avvenne:<br />

il Traversi, di fatto, fu incolpato<br />

dalla inflessibile polizia austriaca di<br />

non aver saputo mantenere la<br />

disciplina all’interno del suo liceo. I<br />

fatti si riferivano a un paio di anni<br />

prima; tutto era iniziato da un<br />

episodio di goliardia, nel maggio del<br />

1830, quando alcuni studenti del<br />

secondo anno degli studi filosofici,<br />

avevano composto e letto<br />

pubblicamente, presso il caffè<br />

Vittoria, una lunga satira 83 che<br />

metteva in ridicolo insegnanti,<br />

superiori e, prima di tutti, il<br />

Traversi; di costui si diceva ad<br />

esempio:“[…] / è un vecchio<br />

La comunicazione della destituzione del Traversi<br />

dalla carica di provveditore con la nomina, al suo<br />

posto, del Dalla Vecchia. (Archivio di Stato di<br />

venezia, II Dominazione Austriaca, Presidio di<br />

Governo, b. 735, Istruzione pubblica, 1831, prot.<br />

4166, 6 settembre 1832. Sezione di<br />

fotoriproduzione. Atto di concessione n 76/2007).<br />

rimbambito ed ignorante, / superbo, ambizioso, adulatore / d’ogni mal opra per<br />

costume amante / Sacerdote or di Bacco un dì d’Amore / [… seguivano versi<br />

80 “[Sua Maestà] con sovrana risoluzione 4 agosto p. p. Si è degnato di esonerare il S.<br />

Canonico Traversi, a motivo dell’avanzata sua età dal carico di provveditore nel Collegio<br />

Convitto maschile di Venezia e di direttore degli studj filosofici di questo <strong>Liceo</strong> e di<br />

conferire tale posto al Sacerdote d. Luigi Dalla Vecchia fin’ora Prefetto del Ginnasio<br />

Comunale di Vicenza”. (ASVe, II DA, Pres. Gov., b. 735, Istruzione pubblica, 1831, prot.<br />

4166, comunicazione del 6 settembre 1832.)<br />

81 BELLOMO, Orazione, cit., p. 18.<br />

82 Le vicende che determinarono la “destituzione” sono state approfondite da B. Bertoli nella<br />

sua ampia Introduzione a Le visite […] Monico, cit., v. in particolare pp. CLXXXII-CLXXXV.<br />

83 “Satira. Fatta nel mese di Maggio, mese appunto in cui sogliono cantare i poeti”. Il lungo<br />

componimento (289 endecasillabi in terzine a rima incatenata) è allegato al rapporto del<br />

direttore generale di polizia al governatore dell’11 giugno 1830 (ASVe, II DA, Pres. Gov., b.<br />

735, cit., prot. 2602).


L. Mezzaroba - A. M. Traversi fondatore del liceo 15<br />

Prima pagina della Satira diffusa da alcuni studenti del <strong>Liceo</strong> Santa Caterina nel maggio<br />

del 1830, che determinò l’esonero del Traversi nel 1832. (Archivio di Stato di venezia, II<br />

Dominazione Austriaca, Presidio di Governo, b. 735, Istruzione pubblica, 1831, prot. 2602.<br />

Sezione di fotoriproduzione. Atto di concessione n 76/2007).


16 I 200 anni del <strong>Foscarini</strong><br />

decisamente più imbarazzanti]”. Copie del testo erano state distribuite in giro per<br />

Venezia e altre inviate addirittura a Padova e a Pavia. La reazione dell’autorità<br />

governativa fu rabbiosa: vennero ricercati i responsabili; si creò un clima di<br />

sospetto; le prime punizioni però furono giudicate eccessive e ingiuste. Ne seguirono<br />

forti proteste da parte dei compagni di corso; si arrivò a lettere anonime 84 e minacce<br />

di morte allo stesso Traversi 85 . L’ordine venne ristabilito solo il 7 luglio 1830: 3<br />

alunni furono espulsi “definitivamente”, altri furono puniti in modo “esemplare” 86 ;<br />

ma la severa indagine governativa coinvolse anche gli insegnanti, il censore e lo<br />

stesso provveditore. Ottenute le prime relazioni della polizia, il governatore decise<br />

di rimuovere subito il Traversi scrivendo a Vienna e adducendo “la debolezza<br />

soverchia” e “più ancora che per l’avvanzata sua età, per la mal sicura di lui<br />

salute” 87 . Motivi di opportunità e la difficoltà di trovare un successore adatto<br />

ritardarono però il suo allontanamento.<br />

Dunque il Traversi fu, verosimilmente, vittima del clima di repressione e pesante<br />

controllo imposto dal governo austriaco 88 . Continuò comunque ad operare al Santa<br />

Caterina e proprio qui, nella sua amata aula di fisica, il 27 febbraio 1833 fu decorato<br />

dal delegato imperiale, Giambattista conte di Thurn, per conto di Francesco I, con la<br />

gran collana d’oro munita di medaglia al merito civile. Resta ovviamente da<br />

stabilire se si trattò veramente del meritato riconoscimento per i 25 anni trascorsi<br />

alla direzione del <strong>Liceo</strong> convitto, come vuole l’iscrizione dettata per l’occasione da<br />

Giovanni Bellomo 89 , o di un modo elegante per mettere da parte un personaggio<br />

ritenuto ormai poco affidabile.<br />

Nei mesi successivi il Traversi intensificò i suoi rapporti con Roma: il 29 luglio<br />

1833 Gregorio XVI decideva di assegnare il cardinalato al patriarca Monico e<br />

nominava il Traversi ablegato apostolico con l’incarico di consegnargli la berretta<br />

cardinalizia. In questa veste dunque, a fine giugno dell’anno seguente, il Traversi<br />

accompagnò il neo cardinale a Roma e fu lui a recitare per l’occasione un “forbito<br />

discorso latino” 90 , ebbe così modo di rimanere per alcuni giorni accanto al pontefice.<br />

L’11 luglio egli tornò a Venezia, ma fu quasi subito raggiunto da una lettera del<br />

pontefice che lo invitava a rinnovare appena possibile la sua venuta a Roma e a<br />

impegnarsi a trascorrere, ogni anno, un mese nella città eterna, come suo ospite.<br />

84 In una destinata all’abate Bellomo, si facevano i nomi di alcuni responsabili (v. il testo<br />

allegato in copia a un rapporto della polizia al governatore; Ibidem, prot. 2875, 23 agosto<br />

1830).<br />

85 Una lettera indirizzata al Traversi, inviata il 2 luglio 1830, conteneva il seguente<br />

componimento: “Ipocrita, fanatico, impostore, / che covi il fiel sotto soave aspetto; / più<br />

di mordace Satira, nel cuore / Tuo, non potrebbe al caso, uno stiletto? / Pensaci meglio, o<br />

che il tuo sangue vile / L’ingiuria laverà del tuo simile.” (Ibidem, prot. 361).<br />

86 Ibidem, prot. 168, rapporto del 7 luglio 1830. Furono espulsi due studenti di Venezia e uno<br />

di Parenzo.<br />

87 Ibidem, prot. 5624, comunicazione del governatore al presidente dell’Aulica Commissione<br />

degli Studi, del 6 dicembre 1830.<br />

88 Il controllo della polizia era davvero ossessivo; istruttive al riguardo le Informazioni sopra<br />

undeci Concorrenti al posto di Economo vacante presso questo Imp. R° <strong>Liceo</strong> Convitto<br />

(ibidem, prot. 3583, rapporto del direttore generale di polizia del 20 luglio 1833); dopo<br />

una meticolosa descrizione del carattere e delle abitudini dei candidati, il rapporto si<br />

chiude con la rassicurazione: “Non consta poi che alcuno degli aspiranti abbia mai<br />

appartenuto a Segrete Società.”<br />

89 Riportata in BELLOMO, Orazione, cit., p. 29, nota 16.<br />

90 MORONI, Dizionario, cit., XVIII, p. 106.


L. Mezzaroba - A. M. Traversi fondatore del liceo 17<br />

Evidentemente Gregorio XVI voleva trattenere presso di sé colui che amava definire<br />

“il più grande amico che io abbia al mondo” 91 . Anzi, nei primi mesi del 1835 il papa<br />

diede disposizione al Moroni di far venire il Traversi a Roma con il pretesto di fargli<br />

assistere alle funzioni della settimana santa. Il nostro abbandonò allora anche<br />

l’ultimo incarico che lo legava a Venezia come superiore dell’Istituto dei figli di<br />

Carità 92 e partì.<br />

Si stabilì dunque a Roma dove “il Papa cominciò ad esercitare verso di lui una<br />

serie di beneficenze, d’onorificenze e di dimostrazioni amichevoli […]; finché visse il<br />

prelato lo fece servire quotidianamente di carrozza, lo provvide con decoro,<br />

l’ammise ogni giorno al geniale godimento di sua intima e familiare<br />

conversazione” 93 ; inoltre Gregorio XVI gli assegnò come residenza palazzo Passarini,<br />

in via Panisperna, celebre per aver ospitato il cardinal Giuseppe Maria Tomasi,<br />

beatificato nel 1803. Qui, l’8 febbraio 1836, il pontefice si recò per far visita al<br />

Traversi il quale volle che l’avvenimento venisse ricordato in un’iscrizione murata<br />

nel palazzo stesso. 94<br />

Vennero poi numerosi gli incarichi e i titoli: egli fu nominato canonico della<br />

basilica di Santa Maria Maggiore, prefetto della Commissione dei sussidii, deputato<br />

ecclesiastico dell’ospizio di Santa Maria degli Angeli alle Terme di Diocleziano,<br />

superiore delle monache di S. Norberto dedicate alla educazione femminile,<br />

consultore delle primarie congregazioni cardinalizie, consultore della Inquisizione,<br />

consultore del Concilio, consultore dei Riti, consultore nella Congregazione degli<br />

affari straordinari ecclesiastici, presidente dell’Accademia di Religione 95 .<br />

Il 17 luglio 1836 Gregorio XVI lo consacrò vescovo di Nazianzo; titolo del tutto<br />

formale, data la improbabilità di raggiungere questa cittadina della Cappadocia; in<br />

effetti nello stesso giorno venne anche nominato vescovo assistente al soglio<br />

pontificio 96 . Questo non impedì al Traversi, nei mesi seguenti, di impegnarsi con<br />

generosità e a rischio della vita, nel portare assistenza e conforto spirituale alla<br />

popolazione colpita dall’epidemia di colera.<br />

Infine, il 21 febbraio 1839 veniva eletto patriarca di Costantinopoli 97 , anche in<br />

questo caso si trattava di un incarico che consentiva al Traversi di rimanere a Roma<br />

accanto al pontefice.<br />

A quanto è dato sapere, nel 1841 il Traversi era ancora in piena attività: il 30<br />

giugno fu lui a officiare una “grande cerimonia” 98 , alla presenza del papa e dei<br />

cardinali, nella basilica di San Paolo fuori le mura, ricostruita dopo l’incendio del<br />

1823.<br />

Successivamente, a Roma si diffuse una violenta epidemia di vaiolo; stando alla<br />

testimonianza del Bellomo 99 anche in questo caso Traversi si impegnò per portar<br />

conforto agli ammalati ma cadde vittima lui stesso della malattia; sembrava essersi<br />

91 Ibidem, XCIII, p. 67.<br />

92 G. ANDOLFO, Spiritualità dei figli della Carità «Canossiani» in La chiesa Veneziana dal<br />

Tramonto della Serenissima al 1848, VII, Venezia 1986, pp. 175, nota 50.<br />

93 MORONI, Dizionario, cit., XCI, p. 115.<br />

94 Cfr. ibidem, LXXVII, p. 67.<br />

95 Cfr. ibidem, XVIII, p. 106; BELLOMO, Orazione, cit., p. 20.<br />

96 Hierarchia Catholica Medii et Recentioris Aevi, VII, 1800-1846, Padova 1968, p. 278.<br />

97 Ibidem, p. 161.<br />

98 MORONI, Dizionario, cit., XII, p. 225.<br />

99 BELLOMO, Orazione, cit., p. 24.


18 I 200 anni del <strong>Foscarini</strong><br />

ripreso, quando le sue condizioni si aggravarono nuovamente. Gregorio XVI si recò<br />

per due volte a trovarlo a palazzo Passarini prima che sopraggiungesse la morte, il 23<br />

settembre 1842. Traversi aveva chiesto di essere sepolto nel cimitero pubblico e<br />

ricordato da una semplice iscrizione 100 , ma le cose andarono diversamente.<br />

Gregorio XVI volle che all’amico<br />

venissero tributati funerali solenni:<br />

“Le di lui spoglie mortali dopo essere<br />

state esposte in una delle sale del<br />

suo palazzo, furono trasportate in<br />

carrozza col consueto funebre<br />

accompagnamento alla detta<br />

patriarcale basilica [Santa Maria<br />

Maggiore] addobbata a lutto, e poste<br />

su grande letto, circondato da molti<br />

ceri. Monsignor Lodovico Tevoli<br />

arcivescovo di Atene pontificò la<br />

solenne messa di requie, che fu<br />

accompagnata dal canto dei<br />

cappellani cantori pontificii. Il<br />

collegio degli arcivescovi e vescovi<br />

assistenti al soglio, unitamente a<br />

tutto il capitolo di quella chiesa, al<br />

quale apparteneva il defunto,<br />

assistettero al funerale, e quindi il<br />

cadavere colle solite formalità venne<br />

in essa tumulato” 101 . Il pontefice<br />

incaricò lo scultore vicentino<br />

Giuseppe De Fabris (1790-1860) di<br />

realizzare un degno sepolcro in<br />

marmo, ancor oggi visibile nella<br />

basilica; ad esso venne ben presto<br />

La tomba del Traversi nella Basilica di Santa<br />

Maria Maggiore a Roma (foto P. Bonavoglia).<br />

aggiunto un busto in marmo del Traversi la cui storia è curiosa: “il valente, e ch.<br />

Scultore cav. Giuseppe Fabris, molto stimato dal defunto, per fare una dolce<br />

sorpresa al lodato Pontefice, con nobile, e lodevole divisamento, ne ricavò dal volto<br />

la maschera, e con essa poté formarne il busto di gesso, che vivo ce lo ricorda.<br />

Quindi dopo otto giorni ne fece omaggio al medesimo Papa, che in segno di singolar<br />

gradimento gli commise di trasportarlo in marmo” 102 .<br />

A Venezia la notizia arrivò con notevole ritardo; non se ne trova menzione nei<br />

giornali locali e gli stessi responsabili del <strong>Liceo</strong> Convitto decisero di celebrare le<br />

solenni esequie in ricordo del Traversi, nella chiesa di Santa Caterina, solo il I<br />

dicembre 1842. Nell’occasione Giovanni Bellomo pronunciò, alla presenza del<br />

patriarca Monico, l’orazione funebre che venne poi pubblicata 103 .<br />

Nel 1844 Gregorio XVI faceva dono al Santa Caterina di una copia in marmo del<br />

100 L’iscrizione è riportata ibidem, p. 30, n. 19.<br />

101 MORONI, Dizionario, cit., XXVIII, pp. 59-60.<br />

102 Ibidem, XVIII, p. 107.<br />

103 Si tratta della più volte citata Orazione; significativo il fatto che la pubblicazione fosse<br />

realizzata su mandato del censore, quel Lorenzo Gallo che, come si è avuto modo di<br />

vedere, era stato il primo collaboratore del Traversi.


L. Mezzaroba - A. M. Traversi fondatore del liceo 19<br />

busto del Traversi, fatta appositamente realizzare dal De Fabris. Il 3 settembre 1844<br />

il busto veniva solennemente collocato nel <strong>Liceo</strong> Convitto, dove è ancora oggi<br />

visibile.<br />

Giuseppe De Fabris, Busto del Traversi conservato presso il <strong>Liceo</strong> Convitto M. <strong>Foscarini</strong>.

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