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2009 - Federazione Ciclistica Italiana

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Vlaanderen-Harelbeke (il piccolo<br />

Fiandre con dodici muri,<br />

sei dei quali in pavé) superando<br />

il coetaneo Tom Boonen,<br />

alla caccia del quinto successo,<br />

record che l’avrebbe visto<br />

superare il mitico Van Looy<br />

col quale condivide il poker<br />

di vittorie. Il vicentino di Sandrigo<br />

non saliva sul primo<br />

gradino del podio da Follonica,<br />

nel Giro della Provincia di<br />

Grosseto del febbraio 2008.<br />

Poi tutta una serie di piazzamenti,<br />

anche in questi primi<br />

mesi del <strong>2009</strong>, nonostante<br />

lampi di classe e tanta carica<br />

agonistica. L’improvvisazione<br />

dava l’impronta alle prestazioni,<br />

come nella Sanremo,<br />

dove aveva sbagliato il tempo<br />

dell’attacco sul Poggio. Però,<br />

il suo grado di forma, non poteva<br />

restare a lungo senza raffronti<br />

positivi. Ad Harelbeke<br />

ha trovato il momento giusto<br />

nella corsa giusta e contro avversari<br />

di grandissimo livello.<br />

Con un tempo che ha reso<br />

ancora più dura la corsa e ancora<br />

più meritoria l’affermazione.<br />

Domenica al Giro delle<br />

Fiandre chi vorrà vincere dovrà<br />

tenere d’occhio l’italiano.<br />

Perché se è vero che l’appetito<br />

vien mangiando, Pozzato si è<br />

appena seduto a tavolino ed è<br />

lontano dall’essere sazio.<br />

Dal canto suo, lo statunitense<br />

Leiphemeir, dopo la conquista<br />

del Giro della California,<br />

ha messo in cascina anche la<br />

Vuelta & Castilla Leon, superando<br />

in classifica il compagno<br />

di squadra Contador.<br />

PROFESSIONISTI<br />

Dopo la Sanremo, vanno in scena le classiche del Nord<br />

Il ciclismo a 18 carati<br />

Domenica si corre il Giro delle Fiandre, poi in successione<br />

Gand Wevelgem, Parigi - Roubaix, Amstel Gold Race,<br />

Freccia Vallone, Liegi -Bastogne - Liegi<br />

di Massimo Rodi<br />

ARCHIVIATA LA MILANO<br />

SANREMO, col mese di aprile<br />

si apre il nutrito elenco delle<br />

Classiche del Nord, alcune<br />

delle quali, Fiandre, Roubaix e<br />

Liegi, sono da considerare autentici<br />

libri di storia, non solo<br />

sportiva, ma veri e propri affreschi<br />

di vita vissuta. In un<br />

rapido susseguirsi da domenica<br />

prossima e fino alla fine<br />

del mese, vedremo Giro delle<br />

Fiandre; Gand Wevelgem<br />

(8 aprile); Parigi-Roubaix (12<br />

aprile); Amstel Gold Race (19<br />

aprile); Freccia Vallone (22<br />

aprile); Liegi-Bastogne-Liegi<br />

(26 aprile).<br />

GIRO DELLE FIANDRE -<br />

Duecentosessantaquattro chilometri<br />

da Brugge a Meerbeke,<br />

percorrendo strade strettissime<br />

lastricate di pavé, dove la<br />

polvere di carbone è comunque<br />

nell’aria nonostante le miniere<br />

non vengano sfruttate<br />

come prima. In mezzo i terribili<br />

Muri, le brevi però micidiali<br />

salite che hanno fatto la sto-<br />

DEVOLDER, SUL GRAMMONT, VINCITORE DEL FIANDRE 2008 (FOTO SIROTTI)<br />

ria di questa gara. Tra il primo<br />

e l’ultimo, il Kluisberg e il Bosberg,<br />

è un continuo crescere di<br />

difficoltà fino al mitico Grammont,<br />

il “muur” - il penultimo<br />

a circa 20 km dal traguardo il<br />

più duro, al quale comunque<br />

si arriva dopo aver scavallato<br />

il Koppenberg, 22% di pendenza<br />

massima riproposto lo scorso<br />

anno - dove di solito partono<br />

gli attacchi decisivi che poi<br />

prendono sostanza nell’ultima<br />

asperità del Bosberg. Lo scorso<br />

anno, tra la sorpresa generale,<br />

vinse il campione belga Devolder,<br />

con un allungo proprio sul<br />

Grammont. Per gli italiani ci<br />

furono il quarto posto di Ballan<br />

e il sesto di Rebellin, ma<br />

mentre per il vicentino ci sarà<br />

la possibilità di ritentare l’assalto<br />

al podio, il campione del<br />

mondo di Varese, sarà costretto<br />

al palo dall’infezione virale<br />

che l’ha escluso anche dalla<br />

Sanremo.<br />

GAND-WEVELGEM - E’ la<br />

classica del Nord più alla portata<br />

dei velocisti. Duecentonove<br />

chilometri battuti dal<br />

vento, con lo Steenstraat (la<br />

strada delle pietre un settore<br />

di pavè di 2.5 km) dopo una<br />

cinquantina di km, il Monteberg,<br />

poco più che un dosso,<br />

e poi il Kemmelberg - da<br />

scalare due volte, la seconda<br />

e ultima a 37 km dall’arrivo<br />

- il punto nodale della corsa.<br />

Nel 2008 vinse Oscar Freire.<br />

Sei i successi italiani, il primo<br />

dei quali con Francesco Moser<br />

nel 1979, Guido Bontempi<br />

nel 1984 e 1986 e poi il tris di<br />

Mario Cipollini nel ‘92, ‘93 e<br />

2002, il suo anno d’oro.<br />

PARIGI-ROUBAIX - E’ indubbiamente<br />

la regina delle<br />

classiche. L’ Inferno del Nord,<br />

appellativo enfatico, ma che<br />

comunque ben dipinge il reale.<br />

Non ci sono salite, perché<br />

a fare selezione sono preposti<br />

i terribili tratti di pavé la<br />

sua particolarità, al punto che<br />

sono diventati monumento<br />

nazionale, con il conseguente<br />

divieto di alterarli. Tratti<br />

simili alle mulattiere, che si<br />

sviluppano per oltre 50 km di<br />

sobbalzi e vibrazioni, che uni-<br />

il Mondo del Ciclismo n.14<br />

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