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POLMONITE<br />

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DEFINIZIONE<br />

La polmon<strong>it</strong>e è una patologia infettiva del<br />

parenchima polmonare, generalmente di natura<br />

batterica, che nei pazienti non trattati con<br />

adeguata terapia antibiotica può evolvere nel 70-<br />

80% dei casi nella sepsi<br />

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• POLMONITE LOBARE: coinvolgimento di un intero lobo<br />

• BRONCOPOLMONITE: processo lim<strong>it</strong>ato agli alveoli<br />

contigui ai bronchi<br />

• POLMONITE INTERSTIZIALE: processo coinvolgente<br />

soprattutto l’interstizio<br />

– Queste distinzioni si basano generalmente sulle<br />

osservazioni radiografiche.<br />

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EPIDEMILOGIA<br />

• La polmon<strong>it</strong>e rappresenta la sesta categoria di<br />

patologie causa di mortal<strong>it</strong>à<br />

• La più comune infezione letale nosocomiale<br />

(contratta in ambiente ospedaliero).<br />

• Nei paesi in via di sviluppo, le infezioni del tratto<br />

respiratorio inferiore sono sol<strong>it</strong>amente la maggiore<br />

causa di morte e si posizionano al secondo posto<br />

solamente dietro alla diarrea infettiva.<br />

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• POLMONITI EXTRANOSOCOMIALI:<br />

- acquis<strong>it</strong>e in comun<strong>it</strong>à<br />

- sintomatologia presente al momento del ricovero<br />

• POLMONITI NOSOCOMIALI:<br />

- acquis<strong>it</strong>e dopo 48-72 ore dal ricovero<br />

• POLMONITE AB INGESTIS<br />

-conseguenza di un anomalo ingresso di liquidi, o solidi, o<br />

secrezioni all’interno delle vie aree inferiori<br />

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POLMONITE AB INGESTIS<br />

Anomalo ingresso nell’albero troncobronchiale<br />

di cibo e succhi digestivi<br />

Fattori predisponenti:<br />

• Depressione dei riflessi di protezione delle vie<br />

aeree (anestesia,post-operatorio)<br />

• Alterazione dei meccanismi della deglutizione<br />

e dello svuotamento gastrico<br />

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POLMONITI NOSOCOMIALI<br />

Insorge almeno 48-72 ore dal ricovero o entro 48 ore dalla dimissione<br />

- Fattori di rischio: intubazione, ICU, antibiotici, chirurgia, età avanzata,<br />

immunodepressione<br />

Caratteristiche definenti maggiori:<br />

• Febbre non alta<br />

• Tosse non produttiva<br />

• Stato di confusione mentale<br />

• Leucopenia, neutropenia (immunodepressi)<br />

Un sottogruppo delle polmon<strong>it</strong>i acquis<strong>it</strong>e in amb<strong>it</strong>o ospedaliero è cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o dalle cosiddette VAP,<br />

le polmon<strong>it</strong>i associate a ventilazione assist<strong>it</strong>a; le VAP sono polmon<strong>it</strong>i la cui insorgenza avviene<br />

in soggetti che sono sottoposti a un trattamento di terapia endotracheale.<br />

Sol<strong>it</strong>amente questo tipo di polmon<strong>it</strong>e si manifesta due o tre giorni dall'inizio della soprac<strong>it</strong>ata<br />

terapia.<br />

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EZIOLOGIA<br />

• Batterica: Pneumococco, Staphylococcus<br />

Aureus, Legionella Pneumophila,<br />

Haemophilus influentiae, Moraxella<br />

Catarrhalis…<br />

• Virale: virus influenzale A e B, virus<br />

respiratorio sinciziale, virus parainfluenzali...<br />

• Funghi e micobatteri (Bacillo di Koch)<br />

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• I batteri sono la causa più comune di polmon<strong>it</strong>i negli adulti<br />

> 30 anni. Streptococcus pneumoniae è il più comune.<br />

• I virus:<br />

– nella prima e nella seconda infanzia, i principali patogeni<br />

polmonari: il virus respiratorio sinciziale, il virus<br />

parainfluenzale e i virus dell'influenza A e B.<br />

• Questi agenti possono causare polmon<strong>it</strong>i anche negli<br />

adulti;<br />

– i virus comuni negli adulti sani sono solamente<br />

l'influenza A, occasionalmente l'influenza B e raramente la<br />

varicella-zoster<br />

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FISIOPATOLOGIA<br />

L’agente infettivo responsabile della polmon<strong>it</strong>e<br />

raggiunge il parenchima polmonare superando le<br />

barriere anatomiche (mucose, IgA, ciglia) e<br />

superando le difese innate.<br />

La polmon<strong>it</strong>e ad eziologia batterica tipica (agenti<br />

extracellulari) è accompagnata da una risposta<br />

immun<strong>it</strong>aria neutrofilica, mentre la polmon<strong>it</strong>e ad<br />

eziologia virale è accompagnata da un’attivazione<br />

linfoc<strong>it</strong>aria.<br />

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FATTORI DI RISCHIO:<br />

PATOGENESI<br />

• Infezioni delle alte vie respiratorie<br />

• Ospedalizzazione<br />

• Fumo di sigarette<br />

• Insufficienza cardiaca<br />

• Patologie ostruttive croniche delle vie aeree<br />

• Età estreme della v<strong>it</strong>a<br />

• Debil<strong>it</strong>azione<br />

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• Immunodepressioni (come nel diabete mell<strong>it</strong>o o<br />

nell'insufficienza renale cronica)<br />

• Compromissione dello stato di coscienza<br />

• Alcolismo<br />

• Disfagia<br />

• Esposizione ad agenti trasmissibili<br />

• Aspirazione di microrganismi che colonizzano l’orofaringe<br />

• Inalazione di particelle aerosolizzate infette<br />

• Disseminazione ematica da una sede extrapolmonare di<br />

infezione<br />

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• Versamento pleurico<br />

• Empiema pleurico<br />

• Ascesso polmonare<br />

• Sepsi<br />

COMPLICANZE<br />

• Insufficienza respiratoria (Pa O2 < 60 mmHg)<br />

• Sindrome da distress respiratorio acuto<br />

(ARDS)<br />

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Versamento pleurico : raccolta di liquido nel cavo pleurico<br />

superiore a quella fisiologicamente presente (10-20ml)<br />

Cause: aumentata produzione di liquido,inadeguato smaltimento.<br />

2 TIPI DI VERSAMENTO: ESSUDATIZIO E TRASUDATIZIO<br />

SINTOMI : DISPNEA ,DOLORE TORACICO,CIANOSI,ANEMIA,FEBBRE<br />

SEGNI APPREZZABILI:<br />

Frem<strong>it</strong>o vocale tattile diminu<strong>it</strong>o<br />

Murmore vescicolare diminuto<br />

Soffio pleurico<br />

Ottus<strong>it</strong>à plessica<br />

versamento WWW.SLIDETUBE.IT<br />

pleurico sinistro


L' empiema pleurico è la raccolta anomala di pus<br />

(empiema) che avviene nello spazio pleurico.<br />

Cause: malattia preesistente,intervento chirurgico,trauma.<br />

I batteri responsabili sono il Klebsiella pneumoniae,<br />

Escherichia coli, Proteus Salmonella e lo Staphylococcus<br />

aureus.<br />

Fra i sintomi e segni clinici possiamo riscontrare tosse,<br />

febbre, le due manifestazioni più comuni,dolore toracico,<br />

respiro corto.<br />

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Ascesso polmonare: Cav<strong>it</strong>à localizzata contenente pus, conseguente<br />

a necrosi del tessuto polmonare, circondata da un'area di flogosi<br />

polmonare .<br />

Può essere putrido o non putrido in base ai batteri aerobi e non.<br />

Cause: - materiale infetto inalato dal tratto superiore delle vie aeree<br />

-droghe<br />

-malattie del snc<br />

-anestesia generale<br />

-coma<br />

Sintomi precoci:malessere, inappetenza, tosse produttiva,<br />

sudorazione e febbre. Può essere presente una grave prostrazione<br />

con febbre a 39,4 C e oltre.Espettorato è purulento e può essere<br />

striato di sangue.<br />

Segni fisici : piccola area di ottus<strong>it</strong>à<br />

abolizione del murmure vescicolare<br />

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Sepsi o setticemia: presenza contemporanea di<br />

SIRS(sindrome da risposta infiammatoria sistemica)e di<br />

infezione presunta o documentata.<br />

Si instaura prevalentemente in pz<br />

cr<strong>it</strong>ici,immunocompromessi e anziani.<br />

Sintomi: temperatura corporea 38,3 C<br />

tachicardia<br />

tachipnea<br />

leucoc<strong>it</strong>i12000mm3<br />

Attivazione delle vie dell’infiammazione e della<br />

coagulazione<br />

- Shock settico,sindrome da disfunzione<br />

multiorgano(mods),morte.<br />

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Insufficienza respiratoria :lo scambio gassoso nel sangue arterioso<br />

non è sufficiente con conseguente ipossiemia e dell'ipercapnia:<br />

• P aO 2 < 60 mmHg<br />

• P aCO 2 > 45 mmHg<br />

E' una sindrome che si divide nella forma 1 (chiamata anche<br />

parziale) o nella forma 2 (defin<strong>it</strong>a anche globale).<br />

Vi sono alcune patologie in cui si mostra tale sindrome:<br />

• Broncopneumopatia cronica ostruttiva<br />

• Sindrome da distress respiratorio<br />

• Asma<br />

• Emotorace, come complicanza durante il trattamento<br />

• Trauma cranico<br />

• Edema polmonare acuto<br />

• Embolia polmonare massiva<br />

• Pneumotorace iperteso WWW.SLIDETUBE.IT


Sindrome da distress respiratorio (ARDS) è un danno diffuso dei<br />

capillari alveolari determinante grave insufficienza respiratoria<br />

con ipossiemia arteriosa refrattaria alla somministrazione di<br />

ossigeno.<br />

Cr<strong>it</strong>eri diagnostici (ARDS):<br />

-Esordio acuto.<br />

-Infiltrati polmonari bilaterali suggestivi di edema.<br />

-Nessuna evidenza di ipertensione atriale destra .<br />

-Rapporto PaO2/FiO2 < 200 (se < 300 danno polmonare acuto)<br />

Le cause:fattori di danno al microcircolo e di edema<br />

Sintomi : tachipnea, dispnea e aumentato fabbisogno di ossigeno.<br />

Segni : L'auscultazione polmonare rivela suono chiaro polmonare o<br />

rantoli sparsi.<br />

Entro poche ore si sviluppa ipossiemia severa con ipercapnia. L'inizio dell'ARDS può essere molto<br />

variabile nella sepsi, fulmineo nell'aspirazione polmonare o insidioso nei danni neurologici acuti o<br />

nello shock.<br />

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SEGNI E SINTOMI<br />

• Febbre (accompagnata da brividi nelle<br />

polmon<strong>it</strong>i batteriche)<br />

• Dispnea<br />

• Dolore toracico<br />

• Tosse<br />

con espettorato se batterica<br />

secca se virale<br />

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ESAME OBIETTIVO<br />

• Ridotta escursione delle basi polmonari<br />

• Ottus<strong>it</strong>à plessica che si modifica con gli atti<br />

respiratori<br />

• Ronchi e rantoli all’auscultazione<br />

• FVT accentuato (diagnosi differenziale con il<br />

versamento pleurico)<br />

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DIAGNOSI STRUMENTALE<br />

• Rx del torace (Pneumococco:interessamento<br />

lobare, S. aureus:interessamento diffuso<br />

bronco-polmonare)<br />

• Tc (per ricercare eventuali complicanze)<br />

• Broncoscopia e brushing delle vie aeree<br />

• Lavaggio bronco alveolare<br />

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DIAGNOSI DI LABORATORIO<br />

• Emocromo (leucoc<strong>it</strong>osi, linfoc<strong>it</strong>osi) + markers<br />

infiammazione(PCR-PCT)<br />

• Emogas analisi<br />

• Emocoltura in 3 tempi + antibiogramma<br />

• Esame dell’espettorato: colorazione di Gram e<br />

coltura<br />

• Esame delle urine: per antigene della Legionella e<br />

dello Pneumococco<br />

• Sierologia: per virus e batteri intracellulari<br />

• Esami specifici per il bacillo di Koch (TBC)<br />

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TERAPIA<br />

La polmon<strong>it</strong>e prevede come trattamento<br />

terapeutico la somministrazione di antibiotici,<br />

specifici per l’agente infettivo che l’ha<br />

determinata. Non sempre è possibile identificare<br />

l’agente eziologico per cui, in questi casi, si<br />

ricorre ad una terapia di tipo ‘’empirico’’<br />

Penicilline o cefalosporine + fluorochinolonici<br />

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TERAPIA DI SOSTEGNO<br />

• Adeguato apporto di liquidi<br />

• Ossigenoterapia<br />

• Manovre fisioterapiche<br />

• Ginnastica respiratoria<br />

• Farmaci broncodilatatori<br />

• Farmaci antinfiammatori<br />

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Trattamento delle complicanze<br />

Nel caso in cui il paziente presenti delle<br />

complicanze anche queste devono essere trattate.<br />

• Versamento pleurico: toracentesi<br />

• Empiema pleurico ed ascesso polmonare:<br />

drenaggio<br />

• Insufficienza respiratoria: ossigeno-terapia<br />

• ARDS: ricovero in terapia intensiva<br />

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Diagnosi Infermieristiche<br />

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• Liberazione inefficace delle vie aeree,<br />

correlata a secrezioni eccessive e dense<br />

• Intolleranza all’attiv<strong>it</strong>à, correlata ad<br />

ossigenazione inadeguata per le attiv<strong>it</strong>à e ad<br />

affaticamento<br />

• Ansia, correlata a dispnea e paura di<br />

soffocamento<br />

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D.I.:Liberazione inefficace delle vie aeree,<br />

correlata a secrezioni eccessive e dense<br />

• Definizione<br />

- Stato nel quale le condizioni respiratorie della<br />

persona sono minacciate in relazione all’incapac<strong>it</strong>à di<br />

tossire efficacemente<br />

• Cr<strong>it</strong>eri per l’accertamento mirato:<br />

- Capac<strong>it</strong>à di mantenere la posizione eretta<br />

- Tosse (produttiva,dolorosa,efficace)<br />

- Escreato (colorato,caratteri,quant<strong>it</strong>à,odore)<br />

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D.I.:Liberazione inefficace delle vie aeree,<br />

correlata a secrezioni eccessive e dense<br />

• Interventi:<br />

1) Istruire il cliente sui metodi appropriati di<br />

tosse controllata (una tosse non controllata è<br />

stancante e non efficace e determina<br />

frustrazione):<br />

a) Respirare profondamente e lentamente sedendo il più<br />

eretto possibile<br />

(stare seduti più eretti possibile allontana gli<br />

organi addominali dai polmoni)<br />

b) Usare la respirazione diaframmatica<br />

(la respirazione diaframmatica riduce la frequenza<br />

respiratoria e aumenta la ventilazione<br />

alveolare)<br />

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D.I.:Liberazione inefficace delle vie aeree,<br />

correlata a secrezioni eccessive e dense<br />

c) Trattenere il respiro per 3-5 secondi, poi espirare più<br />

lentamente possibile attraverso la bocca (il bordo costale<br />

inferiore e l’addome si dovrebbero abbassare)<br />

d) Fare un secondo respiro, trattenere e tossire dal torace (non<br />

dalla parte posteriore del cavo orale o della faringe), con<br />

due colpi di tosse brevi e forzati<br />

(un aumento del volume di aria nei polmoni promuove<br />

l’espulsione delle secrezioni)<br />

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D.I.:Liberazione inefficace delle vie aeree,<br />

correlata a secrezioni eccessive e dense<br />

2) Insegnare al cliente misure idonee a<br />

ridurre la viscos<strong>it</strong>à delle secrezioni (le<br />

secrezioni dense sono difficili da espettorare e<br />

possono dare origine a tappi di muco, che<br />

possono provocare atelectasia):<br />

a) Mantenere un’idratazione adeguata; aumentare<br />

l’assunzione i liquidi fino a 2,5-3,5 L al giorno, se<br />

non controindicato da una diminu<strong>it</strong>a g<strong>it</strong>tata<br />

cardiaca e da patologie renali<br />

b) Mantenere adeguata l’umid<strong>it</strong>à dell’aria inspirata<br />

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D.I.:Liberazione inefficace delle vie aeree,<br />

correlata a secrezioni eccessive e dense<br />

3) Auscultare i polmoni prima e dopo gli esercizi di<br />

tosse<br />

(questo esame aiuta a valutare l’efficacia dello sforzo del<br />

paziente per tossire)<br />

4) Incoraggiare o garantire una adeguata igiene<br />

orale dopo la tosse<br />

(una buona igiene orale promuove una sensazione di<br />

benessere e previene l’al<strong>it</strong>osi)<br />

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D.I.: Intolleranza all’attiv<strong>it</strong>à, correlata a<br />

ossigenazione inadeguata per le attiv<strong>it</strong>à e ad<br />

affaticamento<br />

• Definizione<br />

- Riduzione della capac<strong>it</strong>à fisica di tollerare l’attiv<strong>it</strong>à a<br />

livello desiderato o richiesto<br />

• Cr<strong>it</strong>eri per l’accertamento mirato:<br />

- Tolleranza all’attiv<strong>it</strong>à di v<strong>it</strong>a quotidiana e risposta<br />

fisiologica all’attiv<strong>it</strong>à, ad esempio, frequenza del<br />

polso, pressione arteriosa, frequenza degli atti<br />

respiratori<br />

- Fattori aggravanti (ambientali o emotivi)<br />

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D.I.: Intolleranza all’attiv<strong>it</strong>à, correlata a<br />

ossigenazione inadeguata per le attiv<strong>it</strong>à e ad<br />

affaticamento<br />

• Interventi:<br />

1) Spiegare le attiv<strong>it</strong>à e i fattori che<br />

aumentano il fabbisogno di ossigeno (fumo,<br />

temperature estreme, peso eccessivo, stress)<br />

(il fumo, le temperature estreme e lo stress causano<br />

vasocostrizione, che aumenta il lavoro cardiaco e<br />

il fabbisogno di ossigeno. Il peso eccessivo<br />

aumenta le resistenze periferiche, le quali<br />

aumentano a loro volta il lavoro cardiaco)<br />

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D.I.: Intolleranza all’attiv<strong>it</strong>à, correlata a<br />

ossigenazione inadeguata per le attiv<strong>it</strong>à e ad<br />

affaticamento<br />

2) Suggerire a cliente idee su come conservare<br />

l’energia:<br />

a) sedersi, quando è possibile, per svolgere le attiv<strong>it</strong>à di v<strong>it</strong>a<br />

quotidiana, ad esempio, usare lo sgabello per fare la<br />

doccia<br />

b) Suddividere le attiv<strong>it</strong>à durante il giorno<br />

c) Programmare adeguati periodi di riposo<br />

d) Alternare comp<strong>it</strong>i facili e difficili nel corso della giornata<br />

(si può prevenire un eccessivo consumo energetico suddividendo le<br />

attiv<strong>it</strong>à e prendendosi un tempo sufficiente per il recupero fra<br />

un’attiv<strong>it</strong>à e l’altra)<br />

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D.I.: Intolleranza all’attiv<strong>it</strong>à, correlata a ossigenazione<br />

inadeguata per le attiv<strong>it</strong>à e ad affaticamento<br />

3) Aumentare gradualmente le attiv<strong>it</strong>à di v<strong>it</strong>a<br />

quotidiana del cliente man mano che la sua<br />

tolleranza aumenta<br />

(la dispnea moderata e prolungata che è dovuta agli esercizi<br />

effettuati con supervisione aumenta la forza dei muscoli<br />

accessori e migliora la funzional<strong>it</strong>à respiratoria)<br />

4) Insegnare al cliente tecniche efficaci di respirazione,<br />

come la respirazione diaframmatica e quella a<br />

labbra socchiuse<br />

(la respirazione diaframmatica ev<strong>it</strong>a il respiro rapido, inefficiente<br />

e superficiale che di sol<strong>it</strong>o accompagna la BPCO. La<br />

respirazione a labbra socchiuse rallenta l’espirazione,<br />

mantiene gli alveoli insufflati più a lungo e garantisce un certo<br />

controllo della dispnea)<br />

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D.I.: Intolleranza all’attiv<strong>it</strong>à, correlata a ossigenazione<br />

inadeguata per le attiv<strong>it</strong>à e ad affaticamento<br />

8) Offrire sostegno emotivo e incoraggiamento<br />

(la paura di andare incontro a dispnea potrebbe impedire di aumentare<br />

l’attiv<strong>it</strong>à)<br />

9) Dopo l’attiv<strong>it</strong>à accertare se vi sono risposte anomale<br />

all’aumento di attiv<strong>it</strong>à<br />

a) Diminuzione della frequenza del polso<br />

b) Pressione sistolica diminu<strong>it</strong>a o invariata<br />

c) Eccessivo aumento o diminuzione della frequenza<br />

respiratoria<br />

d) Mancato r<strong>it</strong>orno del polso ai valori di riposo entro 3 minuti<br />

dopo l’attiv<strong>it</strong>à<br />

e) Confusione mentale, vertigini, movimenti non coordinati<br />

(si può accertare l’intolleranza all’attiv<strong>it</strong>à valutando lo stato cardiaco,<br />

circolatorio e respiratorio)<br />

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D.I.: Intolleranza all’attiv<strong>it</strong>à, correlata a ossigenazione<br />

inadeguata per le attiv<strong>it</strong>à e ad affaticamento<br />

10) Pianificare adeguati periodi di riposo in base al<br />

programma quotidiano del cliente<br />

(degli intervalli di riposo garantiscono all’organismo<br />

periodi di minore consumo energetico, aumentando la<br />

tolleranza all’attiv<strong>it</strong>à)<br />

11) Valutare lo stato nutrizionale del cliente<br />

(l’aumentato lavoro respiratorio riduce l’appet<strong>it</strong>o e<br />

l’assunzione di cibo. Una maggiore introduzione di<br />

carboidrati cause un incremento di produzione di<br />

CO2, mentre un’introduzione ridotta determina un<br />

defic<strong>it</strong> energetico. Questo, a sua volta, è causa di<br />

malnutrizione e perd<strong>it</strong>a di massa muscolare,<br />

responsabili di una diminuzione della forza muscolare<br />

e diaframmatica)<br />

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D.I.: Intolleranza all’attiv<strong>it</strong>à, correlata a ossigenazione<br />

inadeguata per le attiv<strong>it</strong>à e ad affaticamento<br />

12) Spiegare gli effetti della malnutrizione<br />

a) Mortal<strong>it</strong>à più elevata<br />

(i clienti con un calo ponderale significativo hanno un tasso di mortal<strong>it</strong>à<br />

maggiore di quelli il cui peso è nella norma)<br />

b) Depressione del sistema immun<strong>it</strong>ario<br />

(un sistema immun<strong>it</strong>ario depresso riduce la capac<strong>it</strong>à di combattere le<br />

infezioni)<br />

c) Diminuzione della forza muscolare del diaframma e<br />

della parete toracica<br />

(questi effetti possono ridurre la capac<strong>it</strong>à di tossire efficacemente e i<br />

volumi inspiratorio ed espiratorio)<br />

d) Diminuzione della produzione di surfactante<br />

(una quant<strong>it</strong>à inadeguata di surfactante aumenterà la tensione di<br />

superficie alveolare, rendendo l’insufflazione più difficile<br />

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D.I.: Intolleranza all’attiv<strong>it</strong>à, correlata a ossigenazione<br />

inadeguata per le attiv<strong>it</strong>à e ad affaticamento<br />

13) Accertare la presenza di problemi associati<br />

all’alimentazione<br />

a) Respirazione che compete con la nutrizione<br />

b) Meteorismo<br />

c) Problemi nel fare la spesa<br />

d) Problemi nella preparazione dei pasti<br />

(l’identificazione degli ostacoli a una nutrizione<br />

appropriata può prevenire o ridurre la malnutrizione)<br />

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D.I.: Intolleranza all’attiv<strong>it</strong>à, correlata a ossigenazione<br />

inadeguata per le attiv<strong>it</strong>à e ad affaticamento<br />

14) Insegnare strategie atte a migliorare lo stato<br />

nutrizionale<br />

a) Seguire una dieta ricca di lipidi/proteine e<br />

povera di carboidrati<br />

(la digestione dei carboidrati produce più anidride carbonica. Le<br />

proteine sono essenziali per la guarigione)<br />

b) Ev<strong>it</strong>are cibi ad alto contenuto di grassi e calorie<br />

(questi alimenti offrono scarsi benefici al cliente)<br />

c) Preparare i pasti in anticipo<br />

(il cliente può riposare prima di riscaldare i cibi)<br />

d) Preparare il cibo stando seduto a tavola<br />

(stare seduti riduce il consumo energetico)<br />

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D.I.: Intolleranza all’attiv<strong>it</strong>à, correlata a ossigenazione<br />

inadeguata per le attiv<strong>it</strong>à e ad affaticamento<br />

e) Assumere giornalmente una grande quant<strong>it</strong>à di liquidi<br />

(2000-2500 ml)<br />

(questa misura riduce la viscos<strong>it</strong>à delle secrezioni e il senso di soffocamento)<br />

f) Ev<strong>it</strong>are latte, cioccolato e altri cibi che aumentano la<br />

viscos<strong>it</strong>à della saliva<br />

(la possibil<strong>it</strong>à di espettorare le secrezioni riduce l’anoressia)<br />

g) Ev<strong>it</strong>are alcool e caffeina<br />

(queste sostanze hanno un’azione diuretica)<br />

h) Ridurre la quant<strong>it</strong>à di liquidi durante i pasti<br />

(in questo modo si riduce il volume di materiale gastrico e il gonfiore di<br />

stomaco)<br />

i) Ev<strong>it</strong>are cibi caldi e asciutti<br />

j) Aumentare da 4 a 6 piccoli pasti<br />

(tali alimenti irr<strong>it</strong>ano la gola e stimolano la tosse)<br />

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D.I.: Intolleranza all’attiv<strong>it</strong>à, correlata a ossigenazione<br />

inadeguata per le attiv<strong>it</strong>à e ad affaticamento<br />

15) Insegnare a risparmiare energia nel fare la spesa<br />

a) Usare il carrello<br />

b) Scegliere negozi piccoli<br />

c) Acquistare solo pochi prodotti da portare nella borsa<br />

(queste strategie riducono il consumo energetico)<br />

d) Riporre i cibi freschi e quelli surgelati nella stessa borsa<br />

(questa accortezza permetterà di refrigerare immediatamente tali cibi,<br />

mentre altri alimenti possono aspetare che il cliente si sia riposato)<br />

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D.I.: Ansia, correlata a dispnea e paura di<br />

soffocamento<br />

• Definizione<br />

- Stato in cui la persona/gruppo prova un<br />

senso di inquietudine (apprensione), un<strong>it</strong>o<br />

all’attivazione del sistema nervoso<br />

autonomo, in risposta a una minaccia vaga,<br />

non specifica.<br />

• Cr<strong>it</strong>eri per l’accertamento mirato<br />

- Livello di ansia<br />

- Conoscenza delle tecniche di respirazione<br />

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D.I.: Ansia, correlata a dispnea e paura di<br />

soffocamento<br />

• Interventi:<br />

1) Garantire un ambiente calmo e tranquillo quando il<br />

cliente prova un senso di affanno<br />

(la riduzione degli stimoli esterni promuove il rilassamento)<br />

2) Non lasciare solo il cliente durante i periodi di<br />

dispnea acuta<br />

(il cliente ha bisogno di rassicurazione circa il fatto che sarà<br />

aiutato all’occorrenza)<br />

3) Riconoscere la paura del cliente e fornire un<br />

rinforzo pos<strong>it</strong>ivo ai suoi sforzi. Riconoscere i<br />

momenti in cui la dispnea è più grave del sol<strong>it</strong>o<br />

(la paura determina dispnea e la dispnea aumenta la paura. I<br />

clienti riferiscono che questo riconoscimento diminuisce la<br />

paura e la difficoltà respiratoria)<br />

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D.I.: Ansia, correlata a dispnea e paura di<br />

soffocamento<br />

4) Riconoscere il senso di mancanza di speranza.<br />

Ev<strong>it</strong>are suggerimenti quali “mantenga il<br />

controllo”o “Si rilassi”<br />

(i clienti riferiscono che gli infermieri che concentrano l’attenzione<br />

sull’incapac<strong>it</strong>à della persona di mantenere il controllo accentuano il<br />

suo senso di impotenza)<br />

5) Offrire aiuto per tutte le azioni da compiere<br />

durante gli episodi acuti di dispnea<br />

(in tali momenti le persone non sono capaci di eseguire le attiv<strong>it</strong>à che<br />

svolgono ab<strong>it</strong>ualmente)<br />

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D.I.: Ansia, correlata a dispnea e paura di<br />

soffocamento<br />

6) Durante gli episodi acuti non discutere delle misure<br />

preventive<br />

(l’insegnamento è più proficuo quando il cliente ha meno dispnea)<br />

7) Dimostrare le tecniche di respirazione e chiedere al cliente<br />

di provarle insieme<br />

(un modello di ruolo per le tecniche respiratorie aiuta il cliente a ridurre<br />

il bisogno di consumare energia per concentrarsi)<br />

8) Durante gli episodi non acuti insegnare tecniche di<br />

rilassamento quali, ad esempio, ascolto di audiocassette o<br />

immagine guidata<br />

(è stato dimostrato che le tecniche di rilassamento diminuiscono l’ansia,<br />

la dispnea e l’ostruzione delle vie aeree)<br />

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D.I.: Ansia, correlata a dispnea e paura di<br />

soffocamento<br />

9) Durante i periodi di dispnea acuta fare quanto<br />

segue:<br />

a) Aprire tendine o porte<br />

b) Togliere le attrezzature non necessarie<br />

c) Lim<strong>it</strong>are il numero di vis<strong>it</strong>atori<br />

d) Eliminare il fumo e gli odori<br />

(queste misure possono contribuire a ridurre il senso di<br />

soffocamento)<br />

10) Incoraggiare il cliente a usare le tecniche di<br />

respirazione, specialmente nei momenti di<br />

maggiore ansia. Guidarlo nel corso degli esercizi<br />

(concentrarsi sulla respirazione diaframmatica o a labbra<br />

socchiuse rallenta la frequenza respiratoria e dà al cliente<br />

un senso di controllo)<br />

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DIAGNOSI INFERMIERISTICHE<br />

• Senso di impotenza, correlato a sensazione di perd<strong>it</strong>a<br />

del controllo e restrizioni che la condizione impone allo<br />

stile di v<strong>it</strong>a<br />

• Disturbo del modello di sonno, correlato a tosse,<br />

incapac<strong>it</strong>à di assumere la posizione sdraiata e stimoli<br />

ambientali<br />

• Rischio elevato di nutrizione alterata (inferiore al<br />

fabbisogno), correlato ad anoressia secondaria a<br />

dispnea, al<strong>it</strong>osi e affaticamento<br />

• Rischio elevato di gestione inefficace del regime<br />

terapeutico, correlato a insufficiente conoscenza della<br />

condizione, dei trattamenti, della prevenzione delle<br />

infezioni, degli esercizi respiratori, dei fattori di rischio<br />

e dei segni e sintomi di complicanze<br />

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D.I: rischio elevato di alterazione della mucosa del cavo orale correlato a<br />

respirazione attraverso la bocca , frequenti espettorazioni ediminu<strong>it</strong>a<br />

assunzione di liquidi secondare a malessere .<br />

• Interventi infermieristici:<br />

• Eseguire igiene del cavo orale<br />

• Scoraggiare la respirazione attraverso la bocca e incoraggiare<br />

frequenti risciacqui della bocca<br />

• Ev<strong>it</strong>are lavaggi della bocca con sostanze contenenti alcol<br />

• Mon<strong>it</strong>orare l’ idratazione :<br />

-apporto orale<br />

-terapia parenterale<br />

-entrate e usc<strong>it</strong>e<br />

-peso specifico delle urine.<br />

• scoraggiare il pz a consumare alcol e tabacco e incoraggiarlo a<br />

lubrificare le labbra ogni 2 ore o quando occorre<br />

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D.I: rischio elevato di gestione inefficace del regime terapeutico , correlato<br />

a inefficente conoscenza della condizione , della trasmissione delle<br />

infezione, della trasmissione delle recidive, della dieta, dei segni e sintomi<br />

di recidiva e del follow -up<br />

• Interventi infermieristici:<br />

• Spiegare la fisiopatologia della polmon<strong>it</strong>e facendo uso di ausili didattici<br />

• Spiegare le misure atte a prevenire la diffusione di infezioni:<br />

- Coprire il naso e la bocca quando si starnutisce e tossisce<br />

- Mettere i fazzoletti usati in un sacchetto di carta , quando è mezzo pieno chiuderlo in modo sicuro e<br />

porlo in un conten<strong>it</strong>ore per rifiuti più grandi<br />

- Lavarsi le mani frequentemente<br />

• Completare il cilco di t.a. Prescr<strong>it</strong>to<br />

• Rispettare il programma di appuntamenti medici stabil<strong>it</strong>o per il follow-up<br />

• Continuare gli esercizi di respirazione profonda per 6/8 settimane durante la convalescenza<br />

• Pianificare periodi di riposo nel corso della mattina e del pomeriggio<br />

• Provvedere per la vaccinazione antifluenzale e antipneumococcica se il pz presenta patologie<br />

respiratorie croniche, è anziano o immunodepresso<br />

• Esortare il pz a smettere di fumare<br />

• Posizionare il pz in modo da ridurre al minimo l’ aspirazione<br />

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D.I: rischio elevato di gestione inefficente del regime terapeutico, correlato<br />

a insufficente conoscenza della condizioni , dei trattamenti , della<br />

prevenzione delle infezioni , degli esercizi respiratori, dei fattori di rischio<br />

e dei segni e sintomi di crisi imminente.<br />

Interventi infermieristici:<br />

• Dare istruzioni sulla diagnosi e sul regime terapeutico<br />

• Insegnare al pz gli esercizi respiratori e chiedergli di dimostrarli<br />

-spirometro<br />

-assumere una posizione inclinata in avanti<br />

-respirare a labbra socchiuse<br />

• Spiegare il rischio di infezioni e i modi per ridurlo<br />

-ev<strong>it</strong>are contatti con persone infette<br />

-provvedere alla vaccinazione nei confronti dell’ influenza e della polmon<strong>it</strong>e batterica<br />

-attenersi ai programmi di assunzione di farmaci<br />

• Istruire il pz a riferire quanto segue:<br />

-variazioni dei caratteri dell escreato o mancato r<strong>it</strong>orno di esso al colore normale dopo 3 gg di t.a.<br />

-T elevata<br />

-aumento della tosse , dell ‘ astenia e dalla dispnea<br />

-aumento del peso e gonfiore ai piedi e alle caviglie<br />

• Insegnare l’ uso del nebulizzatore , dell’ ossigeno terapia e degli inalatori e osservare se è appropriato.<br />

• Sviluppare una routine per gli esercizi<br />

• Istruire il pz a formulare un piano di gestione<br />

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