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metti un fiore nel mio cuoricino - Ddmaranello.it

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le calze di lana sferruzzate dalla mamma,<br />

le scarpe, beh… di vere non ce n’erano, ma<br />

solo zoccoli chiodati che mi faceva <strong>mio</strong><br />

nonno, che era commerciante di legname,<br />

sì, ma sapeva fare veramente tutto con<br />

quelle sue mani esperte!. I pantaloni erano<br />

corti al ginocchio, e quello lo ricordo bene,<br />

perché scendendo verso la scuola per il<br />

sentiero, sprofondando <strong>nel</strong>la neve fresca,<br />

dopo poco ero completamente fradicio fin<br />

su alle cosce, che diventavano viola e dure.<br />

Arrivato a scuola, con i piedi che mi<br />

dolevano per i geloni, non riuscivo affatto<br />

a scaldarmi poiché c’era <strong>un</strong>a sola misera<br />

stufetta di terracotta, e la maestra la<br />

teneva ben stretta vicino a sé, addir<strong>it</strong>tura<br />

sotto la sua cattedra, a scaldarle le<br />

cosce…! E io battevo i denti in fondo<br />

all’aula, con <strong>un</strong>a corrente maligna che<br />

penetrava dagli spifferi larghi <strong>un</strong> d<strong>it</strong>o<br />

delle malconce finestre; se mi volevo<br />

alzare dovevo prima staccare dalla sedia i<br />

pantaloni che vi si erano <strong>nel</strong> frattempo<br />

incollati sopra, gelandosi, mi ricordo<br />

ancora il rumore che facevano, come <strong>un</strong><br />

crep<strong>it</strong>io secco, altrimenti mi sarei tirato<br />

dietro anche la sedia!<br />

Francamente cosa mi insegnassero non me<br />

lo ricordo, dopo 4 ore di sofferenza mi<br />

fiondavo fuori dalla scuola, libero<br />

finalmente, e in movimento,… e nevicava<br />

sempre! Io e gli altri ci incamminavamo<br />

sub<strong>it</strong>o, ma di corsa, per scaldarci, e poi<br />

cominciavamo a sfidarci a chi faceva i<br />

passi più l<strong>un</strong>ghi e i buchi più profondi <strong>nel</strong>la<br />

neve, e a salti e a passi e scommesse<br />

finivamo per r<strong>it</strong>rovarci di nuovo vicino al<br />

p<strong>un</strong>to di partenza…<br />

Quando finalmente gi<strong>un</strong>gevo a casa, c’era<br />

mia madre ad aspettarmi, con le mani sui<br />

fianchi, lo sguardo severo e l’imminente<br />

castigo: restare in casa fino a sera! Era<br />

troppo!<br />

Ricordo <strong>un</strong> tema che mi fece guadagnare<br />

<strong>un</strong> bel voto e che raccontava della sera<br />

dell’Epifania, tutti rad<strong>un</strong>ati intorno al<br />

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