metti un fiore nel mio cuoricino - Ddmaranello.it
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quando mi mossi, e lui mi vide…si avvicinò,<br />
cattivo, e mi diede <strong>un</strong>o schiaffone in pieno<br />
viso che mi ribaltò. Ero <strong>un</strong> ragazzo<br />
orgoglioso ed anche pieno di forza, mi alzai<br />
col viso asciutto, di scatto, e alla muta<br />
piantai <strong>un</strong> calcione negli stinchi al<br />
prete…successe <strong>un</strong> finimondo, <strong>un</strong>o<br />
scandalo, ma, a dire la ver<strong>it</strong>à, non mi<br />
pentii mai.<br />
Verso la fine della guerra, a causa dei<br />
bombardamenti, finimmo sfollati fuori<br />
c<strong>it</strong>tà, ma anche lì eravamo a rischio. Gli<br />
americani vennero a bombardare <strong>un</strong> ponte<br />
lì vicino, proprio mentre noi eravamo tutti<br />
in <strong>un</strong> prato, allo scoperto, vest<strong>it</strong>i con la<br />
mantellina d’ordinanza, con il terrore di<br />
essere <strong>un</strong> facile bersaglio per chi ci poteva<br />
anche credere soldati nemici!<br />
Non capivo perché dovessi rimanere lì, in<br />
pianura, lontano dai miei, sotto i<br />
bombardamenti, solo per andare a scuola…,<br />
così quel pomeriggio presi la decisione:<br />
sarei scappato per tornare in montagna, a<br />
casa mia. Non dissi niente a ness<strong>un</strong>o, era<br />
<strong>un</strong> piano <strong>mio</strong>, al momento giusto scavalcai il<br />
muro di due metri e poi corsi, corsi, corsi<br />
come in <strong>un</strong> sogno, quasi senza fatica e<br />
senza pensieri, era la volontà che mi<br />
guidava. Poi, quando fui secondo me<br />
abbastanza lontano da lì, camminai<br />
l<strong>un</strong>gamente, finché ebbi la fort<strong>un</strong>a di<br />
ottenere <strong>un</strong> passaggio sul cassone di <strong>un</strong><br />
ca<strong>mio</strong>n di <strong>un</strong> conoscente, che andava verso<br />
casa. Mi lasciò a circa 10 chilometri da<br />
Montemolino, ed io per scortoni nei campi<br />
e nei boschi riuscii a gi<strong>un</strong>gere a casa prima<br />
che facesse buio, inatteso, col cuore in<br />
tumulto.<br />
-“Beh? Cosa fai qui? Cos’è successo?” –<br />
chiese <strong>mio</strong> padre senza tanto scomporsi.<br />
Spiegai la mia storia, le paure soprattutto,<br />
ma con poche parole guardinghe. Il giorno<br />
dopo <strong>mio</strong> padre mi riportò all’odiato<br />
collegio.<br />
Non capii perché per lui fosse tanto<br />
importante e perché mi facesse questo, le<br />
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