COMUNE DI SEGRATE RELAZIONE
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<strong>COMUNE</strong> <strong>DI</strong> <strong>SEGRATE</strong><br />
Provincia di MILANO<br />
IN<strong>DI</strong>VIDUAZIONE DEL RETICOLO IDROGRAFICO MINORE<br />
D.G.R. 25 gennaio 2002 n. 7/7868,<br />
modificata dalla D.G.R. 1 agosto 2003 n. 7/13950<br />
“CRITERI PER L’ESERCIZIO DELL’ATTIVITA’ <strong>DI</strong> POLIZIA IDRAULICA”<br />
L.R. 16 giugno 2003 n. 7<br />
“NORME IN MATERIA <strong>DI</strong> BONIFICA E IRRIGAZIONE”<br />
<strong>RELAZIONE</strong><br />
STU<strong>DI</strong>O IDROGEOTECNICO<br />
associato<br />
Adriano Ghezzi fondatore-1964<br />
__________<br />
dott. geol. Efrem Ghezzi<br />
dott. geol. Pietro Breviglieri<br />
dott.ing. Giovanna Sguera<br />
Milano, maggio 2010<br />
sede: Viale F. Crispi 17 - 20121 Milano<br />
tel. 02/659.78.57 - fax 02/655.10.40<br />
e-mail: stid@fastwebnet.it<br />
www.studioidrogeotecnico.com
Comune di Segrate (MI) Reticolo idrografico<br />
<strong>COMUNE</strong> <strong>DI</strong> <strong>SEGRATE</strong><br />
Provincia di MILANO<br />
IN<strong>DI</strong>VIDUAZIONE DEL RETICOLO IDROGRAFICO MINORE<br />
Sommario<br />
D.G.R. 25 gennaio 2002 n. 7/7868,<br />
modificata dalla D.G.R. 1 agosto 2003 n. 7/13950<br />
“CRITERI PER L’ESERCIZIO DELL’ATTIVITA’ <strong>DI</strong> POLIZIA<br />
IDRAULICA”<br />
L.R. 16 giugno 2003 n. 7<br />
“NORME IN MATERIA <strong>DI</strong> BONIFICA E IRRIGAZIONE”<br />
1. PREMESSA ................................................................................................... 3<br />
2. IN<strong>DI</strong>VIDUAZIONE DEL RETICOLO IDROGRAFICO E MINORE .................... 4<br />
2.1. RIFERIMENTI NORMATIVI ..................................................................................4<br />
2.2. CRITERI PER L’IN<strong>DI</strong>VIDUAZIONE DEI CORSI D’ACQUA .................................................7<br />
2.3. RETICOLO IDROGRAFICO PRINCIPALE ...................................................................8<br />
2.4. RETICOLO IDROGRAFICO ARTIFICIALE E NATURALIFORME ...........................................8<br />
2.4.1. Stato di fatto dei corsi d’acqua..............................................................9<br />
2.4.2. Canali ad uso irriguo..........................................................................17<br />
2.4.3. Fontanili ...........................................................................................22<br />
2.5. TABELLA RIASSUNTIVA DEL RETICOLO IDROGRAFICO MINORE.....................................28<br />
3. FASCE <strong>DI</strong> RISPETTO .................................................................................. 32<br />
4. IN<strong>DI</strong>VIDUAZIONE DELLE FASCE <strong>DI</strong> TUTELA IDROGEOLOGICA................ 33<br />
5. NORMATIVA SUL RETICOLO IDROGRAFICO............................................. 33<br />
5.1. REGOLAMENTO <strong>DI</strong> “POLIZIA IDRAULICA” .............................................................35<br />
Studio Idrogeotecnico Associato Milano 1
Comune di Segrate (MI) Reticolo idrografico<br />
Allegati<br />
All. 1 - Normativa sovraordinata di polizia idraulica<br />
All. 2 - Consorzio di Bonifica Est Ticino –Villoresi: elenco degli utenti<br />
sottoscrittori di dispense irrigue tramite rogge derivate dal Naviglio<br />
Martesana.<br />
Tavole<br />
Tav. 1 - Individuazione dei corpi idrici sulle cartografie ufficiali – scala<br />
1:5.000<br />
Tav. 2 - Mappatura degli elementi tecnici utili alla definizione delle fasce di<br />
rispetto - scala 1:5.000<br />
Tav. 3 - Individuazione del reticolo idrografico minore e delle relative fasce<br />
di rispetto - scala 1:5.000.<br />
Documentazione fotografica<br />
Studio Idrogeotecnico Associato Milano 2
Comune di Segrate (MI) Reticolo idrografico<br />
1. PREMESSA<br />
In adeguamento alla d.g.r. n. 7/7868 del 25 gennaio 2002, modificata e<br />
integrata dalla d.g.r. 1 agosto 2003 n. 7/13950, le amministrazioni<br />
comunali sono tenute alla individuazione del reticolo idrico minore di loro<br />
competenza, alla definizione delle relative fasce di rispetto e alla stesura di<br />
un Regolamento di polizia idraulica, così come indicato al punto 3<br />
dell’Allegato B della citata delibera regionale.<br />
Il documento costituisce l’elaborato tecnico contenente l’individuazione del<br />
reticolo idrografico minore ed è costituito da una parte cartografica (con<br />
l’indicazione del reticolo idrico e delle relative fasce di rispetto) e da una<br />
parte normativa (con l’indicazione delle attività vietate e soggette ad<br />
autorizzazione all’interno delle fasce di rispetto).<br />
La presente relazione tecnica dovrà essere oggetto di apposita variante<br />
allo strumento urbanistico a seguito di espressione del parere tecnico<br />
vincolante da parte della Sede Territoriale Regionale competente.<br />
Si evidenzia che fino all’approvazione da parte dello STER di<br />
competenza dello studio e al recepimento dello stesso mediante<br />
apposita variante urbanistica, valgono le disposizioni di cui al<br />
R.D. 523/1904 ed R.D. 368/1904 ed in particolare il divieto di<br />
edificazione ad una distanza minima di 10 metri dalle sponde dei<br />
corpi idrici (piede arginale esterno, ciglio di sponda).<br />
Studio Idrogeotecnico Associato Milano 3
Comune di Segrate (MI) Reticolo idrografico<br />
2. IN<strong>DI</strong>VIDUAZIONE DEL RETICOLO IDROGRAFICO E MINORE<br />
2.1. RIFERIMENTI NORMATIVI<br />
La D.G.R. n. 7/7868 del 25 Gennaio 2002 – modificata dalla nuova D.G.R.<br />
n. 7/13950 del 1 agosto 2003 - "Determinazione del reticolo idrico<br />
principale. Trasferimento delle funzioni di polizia idraulica concernenti il<br />
reticolo idrico minore come indicato dall'Art. 3 comma 114 della L.R.<br />
1/2000" disciplina le modalità di individuazione del reticolo idrografico<br />
principale e, per differenza, del reticolo idrografico minore e<br />
individua il reticolo di corsi d’acqua (canali di bonifica) gestiti dai<br />
Consorzi di Bonifica; stabilisce altresì il trasferimento ai Comuni delle<br />
funzioni relative alla “polizia idraulica” per il reticolo idrico minore,<br />
intesa come “attività di controllo degli interventi di gestione e<br />
trasformazione del demanio idrico e del suolo in fregio ai corsi d’acqua”.<br />
L’Allegato A alla citata delibera del 2003, riporta l’elenco dei corsi<br />
d’acqua costituenti il reticolo idrografico principale, sul quale, ai sensi L.R.<br />
1/2000, la Regione Lombardia continuerà a svolgere l’attività di “polizia<br />
idraulica”. Tale allegato è stato recentemente modificato dala D.G.R. 1<br />
ottobre 2008 n. 8/8127 “Modifica del reticolo idrico principale determinato<br />
con la D.G.R. 7868/2002”<br />
Con l’Allegato D alla d.g.r. n. 7/7868 del 2002 e con la d.g.r. 11 febbraio<br />
2005, n. 7/20552 la Regione Lombardia ha individuato il reticolo idrico di<br />
competenza dei Consorzi di Bonifica, ai quali, anche ai sensi della d.g.r. n.<br />
7/13950 e della l.r. n. 7/03 “Norme in materia di bonifica e irrigazione”,<br />
sono demandate le funzioni concessorie e di polizia idraulica (gestione,<br />
manutenzione dei corsi d’acqua e applicazione dei canoni regionali di<br />
Polizia Idraulica secondo l’Allegato C alla delibera regionale).<br />
A seguito di ricorsi da parte di vari Consorzi di Bonifica/Irrigui alle<br />
disposizioni di cui alle d.g.r. 7/7868/2002 e d.g.r. 7/13950/2003, la<br />
Sentenza n. 91/2004 del Tribunale Superiore delle Acque Pubbliche di<br />
Roma (23 giugno 2004) ha impugnato le due delibere della Giunta<br />
regionale e ha dichiarato l’illegittimità di tali disposizioni, con parziale<br />
annullamento dell’Allegato D (Individuazione del reticolo dei corsi d’acqua<br />
-canali di bonifica- gestiti dai Consorzi di Bonifica), in ragione dell’erroneo<br />
presupposto della demanialità di canali ed acquedotti dotati di regolari<br />
decreti di concessione di utilizzazione d’acqua.<br />
Infine, con Deliberazione della Regione Lombardia n. 8/1239 del 30<br />
novembre 2005 è stato individuato l’elenco dei canali esclusi dal<br />
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Comune di Segrate (MI) Reticolo idrografico<br />
reticolo di competenza dei Consorzi di Bonifica, come determinato<br />
dalla sentenza 129/05, in quanto di proprietà privata.<br />
La D.G.R. 1 ottobre 2008 n. 8/8127 ha introdotto modifiche nell’Allegato A<br />
– Elenco dei corsi d’acqua principali e ha stabilito che i corsi d’acqua<br />
classificati pubblici ai sensi del testo unico delle disposizioni di legge sulle<br />
acque pubbliche ed impianti elettrici, approvato con Regio Decreto 11<br />
dicembre 1933 n. 1775, sono soggetti alla normativa di Polizia Idraulica,<br />
con particolare riferimento al R.D. 523/1904. Il loro utilizzo deve essere<br />
regolato da concessione o altro atto amministrativo equivalente. Tali corsi<br />
d’acqua classificati pubblici devono essere stralciati dall’Allegato D e<br />
dall’elenco di cui alla D.G.R. 11 febbraio 2005 n. 20552.<br />
La recente emanazione del Regolamento Regionale n. 3 del 8 febbraio<br />
2010 “Regolamento di polizia idraulica ai sensi dell’articolo 85, comma 5,<br />
della legge regionale 5 dicembre 2008, n. 31 «Testo unico delle leggi<br />
regionali in materia di agricoltura, foreste, pesca e sviluppo rurale»”<br />
fornisce tutte le disposizioni di polizia idraulica finalizzate alla:<br />
• Esecuzione e conservazione delle opere di bonifica e di irrigazione<br />
affidate in gestione ai consorzi di bonifica;<br />
• Tutela del reticolo idrico di competenza dei consorzi;<br />
• Difesa delle relative fasce di rispetto, anche al fine di perseguire la<br />
salvaguardia degli equilibri idrogeologici ed ambientali e la<br />
protezione dai rischi naturali.<br />
L’Allegato B alla D.G.R. n. 7/13950 del 2003 fornisce i criteri e gli indirizzi<br />
ai comuni per l’individuazione del reticolo idrografico minore e per<br />
l’effettuazione delle attività di polizia idraulica.<br />
Il reticolo minore, individuato in base al regolamento di attuazione della L.<br />
36/94, coincide con il reticolo idrico costituito da tutte le acque superficiali<br />
ad esclusione dei corpi idrici classificati come principali e di tutte “le acque<br />
piovane non ancora convogliate in un corso d’acqua”.<br />
In particolare comprende tutti i corsi d’acqua che rispondono ad almeno<br />
uno dei seguenti criteri:<br />
− risultino individuabili sulle cartografie ufficiali (IGM, CTR) e/o siano<br />
indicati come demaniali nelle carte catastali;<br />
− siano stati oggetto di interventi di sistemazione idraulica con<br />
finanziamenti pubblici.<br />
−<br />
L’elaborato tecnico, cui dovranno dotarsi i comuni in conformità e secondo<br />
le indicazioni date dalla direttiva, sarà costituito da una parte cartografica<br />
Studio Idrogeotecnico Associato Milano 5
Comune di Segrate (MI) Reticolo idrografico<br />
(con l’indicazione del reticolo idrografico e delle relative fasce di rispetto) e<br />
da una parte normativa (con l’indicazione delle attività vietate e soggette<br />
ad autorizzazione all’interno delle fasce di rispetto).<br />
Tale elaborato dovrà essere oggetto di apposita variante allo strumento<br />
urbanistico e dovrà essere preventivamente sottoposto alla Sede<br />
Territoriale Regionale competente per l’espressione di parere tecnico<br />
vincolante sullo stesso.<br />
Ai sensi della l.r. 5 gennaio 2000 n. 1 – art.114 “Riordino del sistema delle<br />
autonomie in Lombardia. Attuazione del D.Lgs. 31 marzo 1998, n. 112<br />
(Conferimento di funzioni e compiti amministrativi dallo Stato alle regioni<br />
ed agli enti locali in attuazione del capo I della legge 15 marzo 1997, n.<br />
59)” modificata dalla l.r. 24 marzo 2004 n. 5 “Modifica a leggi regionali in<br />
materia di organizzazione, sviluppo economico e territorio. Collegato<br />
ordinamentale 2004” – art. 22, ai comuni sono trasferite le funzioni<br />
relative all’adozione dei provvedimenti di polizia idraulica concernenti il<br />
reticolo idrico minore, limitatamente ai corsi d’acqua indicati come<br />
demaniali in base a normative vigenti o che siano stati oggetto di<br />
interventi di sistemazione idraulica con finanziamenti pubblici.<br />
La D.G.R. 7/13950/2003, al punto 5.1 dell’Allegato B, fornisce<br />
indicazioni in merito all’individuazione delle fasce di rispetto fluviale.<br />
Esse devono derivare da studi di approfondimento, finalizzati alla<br />
perimetrazione delle aree di esondazione secondo le direttive di attuazione<br />
della L.R. 41/97 che fanno riferimento ai criteri PAI (studi obbligatori per il<br />
reticolo principale). In ogni caso l’individuazione della fascia di rispetto<br />
deve tenere conto dei seguenti elementi:<br />
− aree storicamente soggette ad esondazione;<br />
− aree interessabili da fenomeni erosivi e di divagazione dell’alveo;<br />
− necessità di garantire una fascia di rispetto sufficiente a consentire<br />
l’accessibilità al corso d’acqua ai fini della sua manutenzione, fruizione<br />
e qualificazione ambientale.<br />
Al punto 5.2 della stessa direttiva vengono richiamati i riferimenti<br />
normativi sovraordinati (R.D. 523/1904, R.D. 368/1904, PAI) ed<br />
indicazioni generali relative ad alcuni interventi vietati e consentiti entro le<br />
fasce di rispetto; il complesso di tali norme costituisce il fondamentale<br />
riferimento cui potrà ricondursi la normativa contenente la definizione<br />
delle attività vietate e soggette ad autorizzazione comunale entro<br />
le fasce di rispetto.<br />
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Comune di Segrate (MI) Reticolo idrografico<br />
L’Allegato C alla D.G.R. 7/13950/2003 riporta i “Canoni Regionali di<br />
Polizia Idraulica” da applicarsi sia per il reticolo principale che minore; la<br />
recente emanazione della D.d.s. n. 13898 del 11 dicembre 2009 ha<br />
adeguato per l’anno 2010 gli importi dovuti alla Regione Lombardia a<br />
titolo di canoni di polizia idraulica nella misura del tasso di inflazione<br />
programmata.<br />
Con D.d.g. 3 agosto 2007 n. 8943 sono state emanate le “Linee Guida di<br />
Polizia Idraulica” che forniscono indicazioni di carattere amministrativo e<br />
tecnico agli Enti competenti riguardanti l’applicazione della normativa di<br />
polizia idraulica al demanio idrico compreso nel territorio della Regione<br />
Lombardia.<br />
2.2. CRITERI PER L’IN<strong>DI</strong>VIDUAZIONE DEI CORSI D’ACQUA<br />
L’individuazione del reticolo idrografico di Segrate ha previsto le seguenti<br />
fasi di lavoro e di raccolta dati:<br />
esame e confronto delle seguenti cartografie ufficiali, così come<br />
indicato dalla D.G.R. 7/13950/2003:<br />
- cartografie dell’Istituto Geografico Militare (IGM) in scala<br />
1:25.000 – Foglio 45 I S.O. “Sesto San Giovanni” e Foglio 45<br />
II N.O. “Milano Est”;<br />
- cartografia Tecnica della Regione Lombardia (CTR) in scala<br />
1:10.000 – sezioni B6c2, B6c3, B6d2, B6d3 – voli 1994;<br />
- mappe del catasto informatizzato disponibili presso il<br />
Comune di Segrate. In particolare in Tav. 1 sono stati<br />
evidenziati i corpi idrici presenti nelle mappe catastali del<br />
territorio.<br />
informazioni tecniche derivanti dall’Ufficio Tecnico Comunale e dal<br />
Consorzio Est Ticino Villoresi;<br />
esame dei percorsi desunti dai dati SIAS della Provincia di Milano<br />
(Sistema Informativo Acque Superficiali);<br />
sopralluoghi e rilevamenti sull’intero reticolo idrografico nel territorio<br />
comunale finalizzati alla:<br />
- verifica dello stato di fatto dei corsi d’acqua rispetto alle<br />
cartografie ufficiali; verifica dei percorsi dei canali,<br />
individuando le variazioni di posizione rispetto alle<br />
cartografie originali, i tratti non più evidenti e i tratti<br />
tombianti in relazione a modifiche del tessuto urbano;<br />
- classificazione dei canali in base alla loro funzionalità<br />
idraulica (Canali irrigui e canali di bonifica); ulteriore<br />
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Comune di Segrate (MI) Reticolo idrografico<br />
differenziazione in relazione all’importanza in termini di<br />
portata e continuità di flusso, e delle condizioni ambientali<br />
sviluppate lungo le aste;<br />
- verifica delle attuali condizioni idrauliche ed ambientali dei<br />
fontanili;<br />
- osservazione delle caratteristiche fisiche (idrauliche e<br />
geomorfologiche ) dei corsi d’acqua;<br />
- individuazione delle opere antropiche di attraversamento,<br />
regimazione, difesa spondale, immissione di tubazioni<br />
fognarie, ecc…;<br />
- individuazione dei punti critici e delle opere che necessitano<br />
di manutenzione;<br />
- documentazione fotografica delle situazioni significative;<br />
verifica dei tracciati con le utenze locali (agricoltori proprietari di<br />
fondi). Le informazioni acquisite hanno permesso di chiarire i<br />
percorsi e i rapporti di alimentazione.<br />
Il complesso degli elementi tecnici, censiti o definiti in dettaglio durante la<br />
fase di rilevamento in campo, è stato cartografato sulla Tav. 2 del<br />
presente lavoro.<br />
2.3. RETICOLO IDROGRAFICO PRINCIPALE<br />
In territorio di Segrate non sono presenti corsi d’acqua appartenenti al<br />
reticolo idrografico principale ai sensi dell’All. A alla D.G.R. 8/8127/2008<br />
“Modifica del reticolo idrico principale determinato con la d.g.r.<br />
7868/2002”.<br />
2.4. RETICOLO IDROGRAFICO ARTIFICIALE E NATURALIFORME<br />
L’analisi e l’incrocio dei dati a disposizione ha permesso di individuare il<br />
reticolo idrografico del territorio di Segrate che risulta costituito dai<br />
seguenti elementi:<br />
• canali ad uso irriguo, in genere denominati rogge o cavi;<br />
• fontanili.<br />
Data la complessità del sistema idrografico determinata talvolta dalla<br />
mancata individuazione delle interconnessioni esistenti tra i vari canali, si<br />
rende necessaria la verifica dei singoli percorsi tramite confronto tra gli<br />
Enti competenti (Provincia, Comune, Consorzi privati), anche allo scopo di<br />
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Comune di Segrate (MI) Reticolo idrografico<br />
definire correttamente l’estensione delle fasce di rispetto e delle attività di<br />
gestione e manutenzione dei canali stessi.<br />
Nella Tav. 2 è stato riportato il tracciato e la relativa denominazione di<br />
tutti i corsi d’acqua insistenti nel territorio di Segrate, utilizzando una<br />
differente colorazione per le due categorie sopracitate. Per ogni percorso<br />
individuato sono stati segnalati mediante specifico tratteggio i tratti attivi,<br />
i tratti inattivi e i tratti intubati e sono stati riportati i punti di ripresa<br />
fotografica.<br />
2.4.1. Stato di fatto dei corsi d’acqua<br />
Di seguito vengono riportate alcune note descrittive dei corsi d’acqua e<br />
degli alvei presenti nel territorio comunale di Segrate, derivanti sia da<br />
osservazioni effettuate direttamente in situ sia da fonti esterne 1 . Tra<br />
parentesi è riportata la sigla riferita alla documentazione fotografica<br />
allegata alla relazione e il cui punto di ripresa è visualizzato in Tav. 2<br />
Roggia Acquabella<br />
Deriva dalla Roggia Molino di San Gregorio; riceve acqua dalla Roggia<br />
Matta; termina nel Cavo Lirone, nella stessa Roggia Molina oppure nel<br />
Fontanile Rescaldi (RA01).<br />
Canale Adduttore A<br />
E’ un canale derivatore che si origina dal Naviglio Martesana e recapita nel<br />
Cavo Marocco di Robbiano. Da esso dipartono il Cavo Novegro e il Cavo<br />
Spagnolo e in esso si immettono gli scarichi delle acque meteoriche.<br />
L’alveo è in artificiale a sezione trapezoidale, generalmente largo 3 m e<br />
profondo 1.5 m (CA01, CA02, CA06, CA05, CA03, CA04).<br />
Canale Adduttore B<br />
E’ un canale derivatore che si origina dal Naviglio Martesana e recapita nel<br />
Fontanile Fontanelle-Sgraffignone, nel Laghetto di Redecesio e<br />
nell’Idroscalo (anche se non è più utilizzato per la sua alimentazione). A<br />
monte del sottopasso FF.SS. la larghezza del canale è di circa 2.5 m<br />
mentre a valle del sottopasso sulla S.P. 14 la larghezza diminuisce a 1.5 m<br />
(CAB02, CAB03, CAB05, CAB06, CAB07).<br />
Recentemente sono stati effettuati dei lavori nell’ambito del progetto di<br />
riqualificazione ambientale dell’area limitrofa alle Cave Holcim che hanno<br />
1<br />
Provincia di Milano – Indagini idrobiologiche sui corsi d’ acqua superficiali (1988)<br />
(informazioni riportate in corsivo).<br />
Studio Idrogeotecnico Associato Milano 9
Comune di Segrate (MI) Reticolo idrografico<br />
portato alla modifica del tracciato del canale; il nuovo percorso è visibile<br />
all’esterno del lago della Cava Binella mentre il vecchio alveo ancora<br />
esistente verrà abbandonato e smembrato per la realizzazione di uno<br />
scavo che collegherà i due laghi attuali.<br />
Scolmatore AB<br />
Rappresenta il canale scolmatore tra Canale Adduttore A e B, costituito da<br />
un tratto intubato a partire dall’uscita del Canale Adduttore A ed un tratto<br />
a cielo aperto visibilmente inattivo, con sbocco sul Canale Adduttore B<br />
ostruito per colmamento dell’alveo.<br />
(SCOLM01, SCOLM02, SCOLM03)<br />
Fontanile Bandito<br />
Inattivo. Testa e prima parte dell’asta tombinati. Riceve scarichi di<br />
insediamenti industriali di Segrate e acque di lavaggio di una cava;<br />
termina nel Canale Adduttore B.<br />
Non visibile perché all’interno di proprietà privata per buona parte del suo<br />
percorso.<br />
E’ probabilmente alimentato dal Fontanile Olgetta.<br />
Fontanile Bareggiate<br />
Inattivo. L’asta viene utilizzata dalle acque della Roggia Calchera (Fba03,<br />
Fba02).<br />
Fontanile Borromeo<br />
Inattivo. Testa parzialmente interrata. Tratti di asta non utilizzati. Riceve<br />
scarichi di Segrate e San Felice nonché acque irrigue dal Fontanile<br />
Gabbadera e dalla Roggia Renata. Cede acqua ai cavi Marocco e<br />
Remortina. Termina nel Fontanile Trebianella (FB01, FB02, FB03, FB04,<br />
FB06).<br />
Roggia Calchera (privato)<br />
Origine: dal Naviglio Martesana<br />
Usi: irrigui<br />
Immissioni: scarichi civili e industriali di Vimodrone, Segrate, Pioltello;<br />
acque e reflui dal Fontanile Sala<br />
In località Molino di Sopra in buono stato di manutenzione, poi si interra<br />
nella zona industriale. Una probabile diramazione fuoriesce a E della S.P.<br />
160 e va ad alimentare l’alveo del Fontanile Bareggiate (RCa 03, RCa06,<br />
RCa 04, RCa05).<br />
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Comune di Segrate (MI) Reticolo idrografico<br />
Fontanile Canevari<br />
Testa e prima parte dell’asta tombinati. Recapito di scarichi di Vimodrone.<br />
Riceve acqua dalla Roggia Landriana nonché reflui fognari di Segrate<br />
tramite l’alveo residuo della Roggia Lucina. Termina nel Fontanile Nirona.<br />
Lungo la Via Monzese sono attualmente in atto dei lavori di riqualificazione<br />
in cui è prevista l’intubazione dell’alveo.<br />
L’alveo che dovrebbe terminare nel Fontanile Nirona sembra essere<br />
dismesso. Una diramazione a Rovagnasco si intuba all’altezza della zona<br />
residenziale e non si conosce quale possa essere l’eventuale recapito<br />
(FCa01, FCa03, FCa07, FCa05).<br />
Roggia Casati Loreto<br />
Presente solo un adacquatore al confine settentrionale del territorio<br />
comunale. E’ stato messo in collegamento con l’area (proprietà privata<br />
inaccessibile) dove si trovava la testa del Fontanile Commendino (RCS01,<br />
RCS02).<br />
Cavo Cavetto<br />
Deriva dalla Roggia Matta. Riceve scarichi di Redecesio e acque irrigue dal<br />
Fontanile Pirascia – Roggia Molina. Termina nel Fontanile Fontanelle o<br />
Sgraffignone (CC02, CC01).<br />
Non visibile. Anticamente nasceva come Fontanile Cavetto di metà o<br />
Fontanile Cavetto del Bosco. Attualmente la/le testa/e non sono più attive<br />
e risultano completamente interrate. La funzionalità idraulica dell’alveo,<br />
utilizzato principalmente dalle acque della Roggia Matta, risulta interrotta<br />
a causa dei lavori per la realizzazione della “Nuova Cassanese”.<br />
Attualmente, l’intero corso d’acqua è completamente inattivo.<br />
Fontanile Commendino (o del 22)<br />
Testa inattiva, ma morfologicamente visibile all’interno di proprietà<br />
privata. Riceve acque irrigue e reflui veicolati dal Canale Adduttore B, dalle<br />
Rogge Casati-Loreto e Landriana. E’ anche recapito di scarichi derivanti da<br />
insediamenti industriali di Segrate. Termina nel Fontanile Nirona.<br />
L’alveo è in forte stato di abbandono e degrado ed è oggetto di numerose<br />
discariche abusive di materiale vario. All’altezza della Via Olgetta l’alveo è<br />
stato oggetto di recupero con pulizia dell’alveo e delle sponde per<br />
l’inserimento in un contesto di verde pubblico urbano; risulta<br />
recentemente alimentato grazie a una connessione con il Canale<br />
Adduttore B. Se ne consiglia la valorizzazione e la protezione anche a<br />
monte della Via Olgetta (FC01, FC04, FC05).<br />
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Comune di Segrate (MI) Reticolo idrografico<br />
Roggia Cotta<br />
E’ presente solo una porzione residua di un adacquatore, senza<br />
funzionalità idraulica.<br />
Fontanile dei Frati<br />
Inattivo. Si notano ancora due teste, il primo e l’ultimo tratto dell’asta. La<br />
testa sita a valle della S.P. 103 può ricevere acqua dalla roggia Ciocca ed<br />
è oggetto di scarico di rifiuti eterogenei.<br />
Evidente solo il tratto in corrispondenza di uno degli ingressi di Milano<br />
Oltre. Tratto di asta in stato di abbandono anche se collegata<br />
idraulicamente al Fontanile Gabbadera.<br />
Fontanile Fontanelle o Sgraffignone<br />
Viene alimentato dal Canale Adduttore B, di cui sembra essere la<br />
“naturale” continuazione e termina nel Cavo Novegro, all’altezza degli<br />
ingressi all’area areoportuale. Riceve acque anche dal Cavo Cavetto e<br />
scarichi del centro abitato di Novegro, che vengono abbondantemente<br />
diluite da quelle provenienti dal Naviglio Martesana. L’alveo risulta essere<br />
quasi totalmente intubato: solo a valle di Novegro ritorna a cielo aperto<br />
per usi irrigui, con diversi adacquatori in ottimo stato di manutenzione<br />
(FFS05, FFS01, FFS02, FFS03, FFS04).<br />
Roggia Gabbadera<br />
L’asta viene utilizzata dalla Roggia Ciocca e porta acqua alle aste dei<br />
Fontanili Borromeo e Simonetta (RG01).<br />
Roggia Landriana<br />
Deriva dal Naviglio Martesana e termina nel Fontanile Canevari. Riceve<br />
acqua dalla roggia Casati-Loreto e scarichi di insediamenti di Vimodrone.<br />
In comune di Segrate sono presenti solo adacquatori e un breve tratto di<br />
diramatore che porta acqua al Fontanile Canevari da due punti diversi<br />
(RL01, RL02, RL08).<br />
Fontanile Nirona<br />
Testa e prima parte dell’asta (fino a S.P. 103) interrate. Riceve acqua dai<br />
Fontanili Commendino e Canevari. Termina nel Cavo Tregarezzo.<br />
Nel primo tratto l’alveo viene usato come discarica ed è inserito in<br />
contesto verde degradato, apparentemente abbandonato, sino all’altezza<br />
del canale scolmatore AB dove un riporto in terra ne ostacola la continuità<br />
idraulica (anche se attualmente non in funzione). A valle del sovrapasso<br />
del canale scolmatore l’alveo è inserito in contesto verde agricolo, anche<br />
se lo stato di abbandono è sempre molto evidente. Se ne consiglia la<br />
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Comune di Segrate (MI) Reticolo idrografico<br />
valorizzazione ambientale e paesaggistica, considerando anche i dintorni<br />
ancora esclusi dalla forte urbanizzazione in atto in tutto il territorio<br />
comunale (FN01, FN02, FN03).<br />
Cavo Lirone<br />
Origine: all’altezza del Viale Forlanini da “fughe” e “colature” irrigue<br />
Usi: irrigui<br />
Immissioni: acque dai piazzali e dagli scarichi dell’aeroporto Forlanini<br />
Roggia Lucina<br />
Deriva dal Naviglio Martesana. Riceve scarichi di Vimodrone. Attualmente<br />
viene utilizzato solo il tratto a monte della S.S. 11. Il tratto intermedio è<br />
interrato o abbandonato. La parte terminale riceve scarichi e li immette<br />
nel Fontanile Canevari.<br />
I tratti visibili non sono attivi, in stato di abbandono e con funzionalità<br />
idraulica interrotta (Rlu01, Rlu02).<br />
Cavo Lucini<br />
Attualmente la prima parte si origina dal Cavo Tregarezzo all’altezza della<br />
S.P. 14; riceve scarichi di Tregarezzo e acque di raffreddamento della<br />
Ditta Mondadori; termina nel Cavo Marocco di Robbiano presso l’IBM. La<br />
seconda parte è per un primo tratto interrata o in stato di abbandono,<br />
mentre nel rimanente tratto è utilizzata per l’irrigazione ricevendo l’acqua<br />
dalla Roggia Vitaliana e dal Cavo Marocco di Robbiano. Nel Cavo Lucini<br />
vengono pure immessi reflui del centro abitato di Mezzate. Termina nel<br />
medesimo Cavo Marocco di Robbiano o nel Cavo Zelo.<br />
Non visibile nel territorio di Segrate.<br />
Fontanile Marcellina<br />
Inattivo. Testa in comune di pioltello parzialmente interrata. Asta in stato<br />
di abbandono ed in parte interrata. Può ricevere acqua dal F.Paola a sua<br />
volta inattivo alimentato dalle Roggie Volpina e Arzona. Termina nella<br />
Roggia Calchera.<br />
Cavetto Marocco<br />
Adacquatore<br />
Cavo Marocco di Robbiano<br />
Origine: dal Canale Adduttore A<br />
Usi: irrigui<br />
Immissioni: dal Cavo Tregarezzo, dai fontanili Marocco e Borromeo (per<br />
rottura degli argini presso il muro di cinta delle FF.SS. a Tregarezzo di<br />
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Segrate, da scarichi di insediamenti civili e produttivi di Segrate e<br />
Peschiera Borromeo.<br />
Attivo in buono stato di manutenzione. Di valenza ambientale anche se<br />
inserito in contesto al limite del degrado ambientale (CMR01, CMR02).<br />
Roggia Matta<br />
Si origina alla confluenza della Roggia Roggione con il Fontanile Matto di<br />
S. Carlo. Riceve numerosi scarichi civili e industriali dei centri abitati di<br />
Milano Due, Lavanderie e Redecesio nonché le acque derivanti dai<br />
fontanili Olgia Vecchia e Bastione. Cede acqua alla Roggia Acquabella e al<br />
Cavo Cavetto. Termina nel Fontanile Pirascia-Roggia Molina (RM01,<br />
RM02).<br />
Fontanile Matto di San Carlo<br />
Inattivo. Termina nella Roggia Matta. Si presenta asciutto.<br />
Fontanile Melghera<br />
La testa e la prima parte dell’asta sono interrate. Al termine del tratto<br />
interrato l’alveo risulta inizialmente in forte stato di degrado e all’altezza<br />
del deposito AMSA riceve acque di scarico. E’ alimentato dal Fiume<br />
Lambro tramite partitore. Termina nel Fontanile Olgia Vecchia dopo essere<br />
stato deviato nella parte terminale dell’asta dismessa del Fontanile Olgetta<br />
(FM02, FM05, FM07, FM06).<br />
Roggia Molina<br />
Si origina alla confluenza del Fontanile Pirascia con la Roggia Ottolina-<br />
Seminario. Riceve scarichi e acque derivanti dal Cavo Cavetto e dalla<br />
Roggia Matta. Termina nel Fontanile Seminario.<br />
Cavo Novegro<br />
Si origina dal Canale Adduttore A in corrispondenza della Via Modigliani e<br />
il tratto iniziale risulta intubato sino a Sud di Novegro. Prima del termine<br />
nel Cavo Lirone riceve le acque del Fontanile Fontanelle-Sgraffignone;<br />
vengono immessi anche scarichi di insediamenti civili e industriali di<br />
Segrate e Novegro. Il tratto a cielo aperto che corre parallelamente a Viale<br />
Forlanini risulta in forte stato di degrado e localmente utilizzato come<br />
discarica abusiva.<br />
Fontanile Olgetta<br />
Allo stato attuale la seconda parte dell’asta viene utilizzata dal Fontanile<br />
Melghera. La prima parte dell’asta risulta separata dalla seconda da un<br />
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Comune di Segrate (MI) Reticolo idrografico<br />
riporto in terra che ne ha bloccato la funzionalità e la continuità idrauliche.<br />
La testa risulta essere interrata.<br />
Fontanile Olgia Vecchia<br />
La testa e la prima parte dell’asta risultano interrate. L’asta viene utilizzata<br />
come scarico delle acque del laghetto di Milano 2. Riceve le acque dal<br />
Fontanile Melghera. Prima di giungere sulla Via Cassanese l’alveo viene<br />
intubato sino al suo recapito nella Roggia Matta. Alcuni tratti terminali,<br />
visibili a valle della Via Cassanese risultano essere asciutti e in stato di<br />
abbandono. L’alveo è naturale, con fondo limaccioso, in ottimo stato di<br />
manutenzione (FOV01, FOV04, FOV03).<br />
Fontanile Orfanotrofio<br />
Testa interrata. Può ricevere il troppo pieno del Laghetto di Redecesio.<br />
Veicola reflui. Termina nel Cavo Lirone.<br />
Roggia Ottolina-Seminario<br />
Nel territorio di Segrate è costituita da un canale diramatore e da diversi<br />
adacquatori, alcuni dei quali attualmente dismessi. Si origina dal Naviglio<br />
Martesana e termina negli alvei residui dei fontanili Pirascia e Olgia<br />
Vecchia. Lungo il suo percorso riceve acque dal Fiume Lambro tramite il<br />
Fontanile San Giuseppe (a Nord del confine comunale) e reflui da<br />
insediamenti civili e produttivi di Segrate, Cologno Monzese e Vimodrone.<br />
Durante le asciutte del Naviglio Martesana il cavo veicola solo i reflui<br />
sopracitati.<br />
L’alveo è naturale con sezione rettangolare/trapezoidale, di larghezza<br />
variabile tra 1.5 e 2 m (ROS01, ROS07, ROS09).<br />
Fontanile Pirascia<br />
Testa interrata. L’asta residua riceve acqua dalla Roggia Seminario. Dopo<br />
l’unione con la suddetta roggia il corso d’acqua assume il nome di Roggia<br />
Molina.<br />
Roggia Remortina<br />
Deriva dal Fontanile Borromeo. Può immettere acqua nel Fontanile<br />
Trebbianella, nel Cavo Marocco di Robbiano o nell’asta residua del Cavo<br />
Lucini.<br />
Attualmente riceve acque dal Fontanile Borromeo. Il primo tratto è stato<br />
recentemente interrato per lavori di ampliamento della sede stradale, poi<br />
in buono stato di manutenzione (RR01, RR02).<br />
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Comune di Segrate (MI) Reticolo idrografico<br />
Roggia Renata<br />
Completamente interrata.<br />
Roggia Roggione<br />
Deriva dal Fiume Lambro. Cede acqua al Fontanile San Giuseppe e alla<br />
Roggia Matta. Riceve le acque di raffreddamento dall’Ospedale S. Raffaele<br />
e dal Centro Ricerche dell’Ospedale.<br />
Fontanile San Giuseppe<br />
Visibili e in ottimo stato di manutenzione un diramatore e gli adacquatori.<br />
Solo un tratto a valle della cava è stato dismesso. Alimentato dalla Roggia<br />
Roggione, Roggia Cotta e F.le S. Marco (FSG01, FSG02, FSG03).<br />
Fontanile Simonetta<br />
Inattivo. Asta e testa parzialmente interrate. Può ricevere acqua dal<br />
Fontanile Gabbadera e dal Cavo Spagnolo.<br />
Prosegue con alveo in ottimo stato di manutenzione quando riceve le<br />
acque dal Fontanile Gabbadera (FS01).<br />
Cavo Spagnolo<br />
Deriva dal Canale Adduttore A. Termina nel Fontanile Simonetta e nel<br />
Fontanile Rugacesio.<br />
In ottimo stato di manutenzione sia diramatore che adacquatori (CSp02,<br />
CSp03).<br />
Cavo Tregarezzo<br />
In origine derivava dal Naviglio Martesana come Bocchello di Tregarezzo,<br />
l’attuale Roggia Barbò. Attualmente veicola scarichi e acqua derivanti dal<br />
Fontanile Nirona. Presso la S.P. 14 da origine al Cavo Lucini. Termina nel<br />
Cavo Marocco di Robbiano.<br />
Attualmente è completamente interrato e non si capisce se è ancora<br />
attivo. Il recapito nel Cavo Marocco di Robbiano non è visibile.<br />
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Comune di Segrate (MI) Reticolo idrografico<br />
2.4.2. Canali ad uso irriguo<br />
2.4.2.1. Classificazione dei canali<br />
Canali derivatori – II ordine<br />
I canali di secondo ordine costituiscono i canali di larghezza maggiore (2.5<br />
– 3 m) che si dipartono direttamente dal canale adduttore principale ed<br />
hanno recapito in canali terziari. I tratti intubati sono presenti in<br />
corrispondenza delle zone urbanizzate. Le portate di tali canali sono<br />
generalmente superiori ai 500 l/s.<br />
Canali diramatori – III ordine<br />
Costituiscono i canali maggiormente distribuiti entro il territorio comunale,<br />
con ampiezza di circa 1.5-2 m ed alveo in terra. L’andamento è quasi<br />
sempre rettilineo e talora sono bordati da filari di ripa (piantate). I canali<br />
di terzo ordine recapitano in canali adacquatori o in taluni casi in<br />
teste/aste di fontanile. Le portate di tali canali sono generalmente di 200-<br />
300 l/s.<br />
Canali adacquatori – IV ordine<br />
Rappresentano i canali e fossi di scolo aventi sviluppo e larghezza minori<br />
(inferiori al metro), e con funzione di adduttore diretto di acque ai campi.<br />
La loro attività è connessa all’irrigazione delle colture.<br />
2.4.2.2. Tabella riassuntiva dei percorsi<br />
Nella seguente tabella (Tab. 1) vengono elencati i canali, i cavi e le<br />
rogge presenti nel territorio di Segrate, con indicazione della tipologia,<br />
dello stato di attività, dell’inizio della derivazione, del recapito, della<br />
proprietà/gestione e della titolarità di concessione. Per alcuni di essi è<br />
stato associato il numero identificativo desunto dalla D.G.R. 7/7868/2002<br />
e relativa errata corrige (Err. Corr. N. 9/01-SE.O. 2002).<br />
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Comune di Segrate (MI) Reticolo idrografico<br />
Tab. 1: corsi d’acqua oggetto di verifica per l’appartenenza al reticolo idrografico minore<br />
Denominazione<br />
corrente<br />
Tipologia<br />
Classificazione<br />
ai sensi D.G.R.<br />
7/7868/02 e<br />
s.m.i.<br />
Cod. All. D<br />
DGR<br />
7/7868/02 e<br />
succ. mod.<br />
Stato di<br />
attività<br />
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Inizio derivazione Recapiti Proprietà/Gestione:<br />
Canale Adduttore A Secondario Privato 99 attivo Derivazione dal Naviglio Martesana Cavo Marocco di Robbiano<br />
Canale Adduttore B Secondario Privato 100 attivo Derivazione dal Naviglio Martesana<br />
Titolarità di<br />
concessione<br />
Privata / gestione Naviglio Utenza Naviglio<br />
Martesana<br />
Martesana<br />
Fontanile Fontanelle-<br />
Privata / gestione Naviglio Utenza Naviglio<br />
Sgraffignone, Laghetto<br />
Martesana<br />
Martesana<br />
Redecesio, Idroscalo<br />
Cavetto Marocco Adacquatore Privato attivo Cavo Marocco di Robbiano Demanio Idrico<br />
Cavo Cavetto Secondario - inattivo Roggia Matta Fontanile Fontanelle-Sgraffignone Demanio Idrico<br />
Cavo Lirone Secondario Reticolo minore attivo<br />
Fughe e colature irrigue e da Cavo<br />
fuori comune Demanio Idrico<br />
Novegro<br />
Cavo Lucini Terziario Privato attivo Cavo Tregarezzo Cavo Marocco di Robbiano<br />
Cavo Marocco di<br />
Secondario Privato attivo Canale Adduttore A fuori comune<br />
Robbiano<br />
Cavo Novegro Secondario Privato attivo Canale Adduttore A Cavo Lirone<br />
Cavo Spagnolo Terziario Privato attivo Canale Adduttore A<br />
Fontanile Simonetta, Fontanile<br />
Rugacesio<br />
Cavo Tregarezzo Terziario Privato (intubato) Canale Adduttore A Cavo Marocco di Robbiano<br />
Roggia Acquabella Secondario Reticolo minore attivo Roggia Molina (Derivazione F. Lambro)<br />
Cavo Lirone, Roggia Molina,<br />
Demanio Idrico<br />
Fontanile Rescaldi<br />
No titolarità di<br />
concessione<br />
No titolarità di<br />
concessione<br />
No titolarità di<br />
concessione<br />
Privata / gestione Naviglio Utenza Naviglio<br />
Martesana<br />
Martesana<br />
Privata / gestione Naviglio Utenza Naviglio<br />
Martesana<br />
Martesana<br />
Privata / gestione Naviglio Utenza Naviglio<br />
Martesana<br />
Martesana<br />
Privata / gestione Naviglio Utenza Naviglio<br />
Martesana<br />
Martesana<br />
Privata / gestione Naviglio Utenza Naviglio<br />
Martesana<br />
Martesana<br />
No titolarità di<br />
concessione<br />
Roggia Calchera Secondario Privato 82/83 attivo Derivazione dal Naviglio Martesana fuori comune<br />
Privata / gestione<br />
Naviglio Martesana<br />
dal Utenza<br />
Martesana<br />
Naviglio<br />
Roggia Casati Loreto Adacquatore Privato 85 attivo Derivazione dal Naviglio Martesana<br />
Fontanile Commendino o Roggia Privata / gestione Naviglio Utenza<br />
Landriana<br />
Martesana<br />
Martesana<br />
Naviglio<br />
Roggia Cotta Adacquatore Prvato 91 inattivo Derivazione dal Naviglio Martesana fuori comune<br />
Privata / gestione Naviglio Utenza<br />
Martesana<br />
Martesana<br />
Naviglio<br />
Roggia Gabbadera Adacquatore Privato inattivo<br />
Derivazione dal Naviglio Martesana<br />
tramite la Roggia Ciocca<br />
Fontanile Borromeo, Fontanile Privata / gestione Naviglio Utenza Naviglio<br />
Simonetta<br />
Martesana<br />
Martesana<br />
Roggia Landriana Terziario Privato 101 attivo Derivazione dal Naviglio Martesana<br />
Fontanili Commendino, Fontanile Privata / gestione Naviglio Utenza<br />
Canevari<br />
Martesana<br />
Martesana<br />
Naviglio<br />
Roggia Lucina Adacquatore Privato 106 inattivo Derivazione dal Naviglio Martesana Fontanile Canevari<br />
Privata / gestione Naviglio Utenza<br />
Martesana<br />
Martesana<br />
Naviglio<br />
Roggia Matta Secondario Reticolo minore attivo Roggia Roggione Fontanile Pirascia-Roggia Molina Demanio Idrico<br />
No titolarità<br />
concessione<br />
di<br />
Roggia Molina Terziario Reticolo minore attivo<br />
Roggia Ottolina-Seminario terziario Reticolo minore 116 attivo<br />
Derivazione dal Naviglio Martesana<br />
Fontanile Seminario<br />
tramite la Roggia Ottolino Seminario<br />
Derivazione dal Naviglio Martesana<br />
Derivazione dal Fiume Lambro<br />
Fontanile Olgia Vecchia, Roggia<br />
Molina<br />
Privata / gestione Naviglio Utenza Naviglio<br />
Martesana<br />
Martesana<br />
Sconosciuta / gestione Utenza Naviglio<br />
Naviglio Martesana Martesana
Comune di Segrate (MI) Reticolo idrografico<br />
Denominazione<br />
corrente<br />
Tipologia<br />
Classificazione<br />
ai sensi D.G.R.<br />
7/7868/02 e<br />
s.m.i.<br />
Cod. All. D<br />
DGR<br />
7/7868/02 e<br />
succ. mod.<br />
Roggia Remortina Terziario Privato attivo<br />
Stato di<br />
attività<br />
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Inizio derivazione Recapiti Proprietà/Gestione:<br />
Derivazione dal Fontanile Borromeo<br />
alimentato dalla Roggia Gabbadera fuori comune<br />
(Naviglio Martesana)<br />
Roggia Renata Terziario Privato (intubata) Derivazione dal Naviglio Martesana Fontanile Borromeo<br />
Titolarità di<br />
concessione<br />
Privata / gestione Naviglio Utenza Naviglio<br />
Martesana<br />
Martesana<br />
Privata / gestione Naviglio Utenza Naviglio<br />
Martesana<br />
Martesana<br />
Roggia Roggione Terziario Reticolo minore attivo Derivazione F. Lambro Roggia Matta Demanio Idrico<br />
No titolarità<br />
concessione<br />
di<br />
Scolmatore AB scolmatore privato inattivo<br />
Privata / gestione Naviglio Utenza<br />
Martesana<br />
Martesana<br />
Naviglio
Comune di Segrate (MI) Reticolo idrografico<br />
Come si osserva dalla tabella, il reticolo idrografico insistente nel territorio<br />
di Segrate è principalmente costituito da corsi d’acqua derivati dal Naviglio<br />
Martesana e corsi d’acqua derivati dal Fiume Lambro.<br />
2.4.2.3. Derivazioni dal Naviglio Martesana<br />
Le rogge derivate direttamente dal Naviglio Martesana<br />
(Comprensorio appartenente al Consorzio Est Ticino-Villoresi) con percorsi<br />
entro il territorio di Segrate sono le seguenti:<br />
- Ottolino Seminario<br />
- Cotta;<br />
- Casati Loreto;<br />
- Landriana;<br />
- Lucina;<br />
- Calchera;<br />
- Canali Adduttori A e B;<br />
- Renata;<br />
- Ciocca (percorso esterno al territorio di Segrate).<br />
I punti di derivazione di tali rogge sono ubicati nei territori comunali a<br />
monte di Segrate (Cologno Monzese, Vimodrone Cernusco sul Naviglio).<br />
Sulla base delle informazioni acquisite dal Consorzio Est Ticino-Villoresi e<br />
di cui si allega la nota (elenco degli utenti sottoscrittori di dispense irrigue<br />
– All. 2), tali rogge rappresentano utenze del Naviglio Martesana con<br />
titolarità di concessione riconducibile al Consorzio stesso.<br />
Unica eccezione è rappresentata dalla Roggia Ottolino Seminario, la quale<br />
sembrerebbe alimentata anche da acque del Fiume Lambro con punti di<br />
ingresso esterni al territorio comunale di Segrate.<br />
Al sistema irriguo di derivazione dalla Martesana appartengono anche altre<br />
rogge ed alcuni cavi a sua volta derivanti dalla rogge sopradette:<br />
- Gabbadera (derivazione dalla Roggia Ciocca);<br />
- Molina (derivazione dalla Roggia Ottolino Seminario);<br />
- Roggia Remortina (derivazione dalla Roggia Gabbadera);<br />
- Cavo Spagnolo (derivazione dal Canale Adduttore A);<br />
- Cavo Tregarezzo (derivazione dal Canale Adduttore A);<br />
- Cavo Lucini (derivazione dal Cavo Tregarezzo).<br />
Studio Idrogeotecnico Associato Milano 20
Comune di Segrate (MI) Reticolo idrografico<br />
Per effetto della Sentenza n. 91/2004 (punto 4 2 ) le utenze del Naviglio<br />
Martesana, qualora riconosciute come oggetto di scorrimento di acque<br />
pubbliche, si configurano come canali privati e pertanto non<br />
assoggettati al R.D. 368/1904.<br />
2.4.2.4. Derivazioni dal Fiume Lambro<br />
Le rogge che derivano dal Fiume Lambro sono le seguenti:<br />
- Roggia Roggione;<br />
- Roggia Molina.<br />
La Roggia Roggione entra in territorio di Segrate in corrispondenza del<br />
settore nord-occidentale del comune; il percorso della Roggia Molina è<br />
invece interamente compreso nel territorio comunale di Milano.<br />
Al sistema della Roggia Roggione fanno capo la Roggia Matta confluente<br />
nel Cavo Cavetto che alimenta a sua volta il Fontanile Fontanelle-<br />
Sgraffignone con recapito finale nel Cavo Lirone, il Fontanile Matto di San<br />
Carlo, il Fontanile Melghera con recapito nel Fontanile Olgia Vecchia e,<br />
probabilmente il Fontanile San Giuseppe.<br />
La Roggia Molina alimenta la Roggia Acquabella presente nella zona sudoccidentale<br />
del comune di Segrate.<br />
Sulla base delle informazioni ottenute da Regione Lombardia e Provincia di<br />
Milano, i dati desunti dal catasto Utenze Idriche della Regione Lombardia<br />
non indicano l’esistenza di titolarità di concessione di derivazione (grande<br />
o piccola) dalle Rogge Roggione, Matta, Acquabella e dai cavi Cavetto,<br />
Lirone, Marocco.<br />
Tali corsi d’acqua si configurano come proprietà dello Stato e pertanto<br />
sono oggetto di valutazione di appartenenza al reticolo idrografico minore<br />
ai sensi della D.G.R. 7/13950/2003 (cf. paragrafi successivi).<br />
2 Il punto 4 della sentenza cita che “….la demanialità delle acque solennemente sancita<br />
dall’art. 1 della legge n. 36 del 1994, non implica anche acquisizione al demanio di<br />
manufatti, opere o terreni necessari per la captazione o l’utilizzo delle acque divenute<br />
pubbliche. Al contrario restano di titolarità dei privati concessionari e non hanno natura<br />
demaniale (fintanto che non passino in mano pubblica a norma dell’art. 28 del T.U.<br />
1775/93) il complesso delle opere strumentali alla derivazione e al suo esercizio….<br />
Studio Idrogeotecnico Associato Milano 21
Comune di Segrate (MI) Reticolo idrografico<br />
2.4.3. Fontanili<br />
Il territorio di Segrate è caratterizzato dalla presenza di numerosi elementi<br />
idrografici artificiali “naturalizzati”, costituenti reticolo idrografico minore,<br />
chiamati fontanili.<br />
Per fontanile si intende uno scavo artificiale del suolo eseguito con<br />
l’intento di captare e contenere in un sistema di canali irrigui artificiali le<br />
acque di falda, poste in passato a pochi metri di profondità nel sottosuolo.<br />
I fontanili sono costituiti da una testa, di forma circolare e di varie<br />
dimensioni, con sponde da poco a mediamente acclivi (40°-50°), dalla<br />
quale l’acqua che vi risale viene convogliata in un canale principale detto<br />
asta, inizialmente della stessa dimensione e profondità della testa, poi via<br />
via sempre meno profondo, fino a raggiungere il piano campagna dove si<br />
dirama in varie rogge, cavi o canaletti (figure 1 e 2).<br />
Fig. 1<br />
Studio Idrogeotecnico Associato Milano 22
Comune di Segrate (MI) Reticolo idrografico<br />
Fig. 2<br />
Lo sfruttamento dei fontanili ha assunto un’importanza tale da modificare<br />
l’economia milanese solo nel XV secolo, dando origine ad un’agricoltura tra<br />
le più avanzate dell’epoca. Usando l’acqua dei fontanili per l’irrigazione ci<br />
fu un forte aumento della produzione anche di nuovi prodotti (come il<br />
riso) e lo sviluppo di nuove tecniche colturali, come la coltivazione del<br />
foraggio tramite l’utilizzo delle marcite, anche in ragione della temperatura<br />
costante delle acque compresa tra 10 e 12° C, con escursioni termiche<br />
annuali che superano raramente i 4°C.<br />
Agli inizi degli anni ’60 i fontanili si sono prosciugati a causa<br />
dell’abbassamento della falda freatica dovuto da un lato alla progressiva<br />
impermeabilizzazione dei suoli (urbanizzazione) e all’abbandono delle<br />
pratiche agricole irrigue, dall’altro ai massicci prelievi idrici atti a soddisfare<br />
una popolazione residente in continuo aumento e la crescente<br />
industrializzazione.<br />
Il livello di falda, che si trovava a pochi metri sotto il piano campagna, ha<br />
subito marcati abbassamenti (cfr. fig. 1): il primo con culmine nel 1976<br />
(soggiacenza a -21 m da p.c.) conseguente allo storico sovraemungimento<br />
delle falde nell’area milanese, il secondo tra il 1978 e il 1992 determinato<br />
dagli scarsi apporti meteorici in questo periodo (soggiacenza a –18 m da<br />
p.c.). Dal 1992 la falda è risalita; i dati di soggiacenza relativi all’ultimo<br />
quinquennio (2001-2006) relativi ai pozzi di monitoraggio CAP di Segrate<br />
Studio Idrogeotecnico Associato Milano 23
Comune di Segrate (MI) Reticolo idrografico<br />
ed ai piezometri della Cava Binella (cod. 219, 220) evidenziano che il<br />
livello si è attestato nel territorio di Segrate tra –5 e –15 m da p.c.,<br />
comunque al di sotto del minimo necessario per la riattivazione dei<br />
fontanili.<br />
Tale situazione ha portato al progressivo abbandono delle teste e delle<br />
aste dei fontanili, che in alcuni casi sono stati utilizzati come sede di<br />
collettori fognari e quindi intubati e disconnessi idraulicamente dai canali<br />
irrigui, in altri completamente interrati e successivamente occupati da<br />
edifici.<br />
soggiacenza (m da p.c.)<br />
0<br />
1<br />
2<br />
3<br />
4<br />
5<br />
6<br />
7<br />
8<br />
9<br />
10<br />
11<br />
12<br />
13<br />
14<br />
15<br />
16<br />
17<br />
18<br />
19<br />
20<br />
21<br />
ANDAMENTO DELLA SOGGIACENZA<br />
Segrate (MI) - pozzo Cap 004 q.ta rif. 112.78 m s.l.m. - pozzo Cap 005 q.ta rif. 121.94 m s.l.m. -<br />
pozzo Cap 007 q.ta rif. 121.76 m s.l.m.- pozzo Cap 140 q.ta rif. 110.00 m s.l.m. -<br />
piezometro Cava Binella cod. 219 q.ta rif. 118.27 m s.l.m.<br />
72 73 74 75 76 77 78 79 80 81 82 83 84 85 86 87 88 89 90 91 92 93 94 95 96 97 98 99 00 01 02 03 04 05 06<br />
Fonte dati:<br />
C.A.P. di Milano - SIF Provincia di Milano<br />
anni<br />
----<br />
pozzo Cap 005<br />
pozzo Cap 007<br />
piezometro 219 Cava Binella<br />
pozzo 004<br />
pozzo 140<br />
Elaborazione dati:<br />
Studio Idrogeotecnico<br />
Associato - Milano<br />
Dai sopralluoghi effettuati nel territorio comunale, si è osservato che la<br />
quasi totalità delle teste e delle aste dei fontanili risulta essere<br />
interrata o inattiva. Le aste dei fontanili sono state sfruttate come<br />
rogge o cavi per il convogliamento delle acque, in un recente riordino del<br />
sistema idrografico a causa dell’estesa urbanizzazione che si verificata nel<br />
territorio nell’ultimo ventennio.<br />
Studio Idrogeotecnico Associato Milano 24<br />
0<br />
1<br />
2<br />
3<br />
4<br />
5<br />
6<br />
7<br />
8<br />
9<br />
10<br />
11<br />
12<br />
13<br />
14<br />
15<br />
16<br />
17<br />
18<br />
19<br />
20<br />
21
Comune di Segrate (MI) Reticolo idrografico<br />
2.4.3.1. Tabella riassuntiva dei percorsi<br />
Nella seguente tabella (Tab. 2) si fornisce un elenco dei fontanili insistenti<br />
in Segrate, con indicazione sulle caratteristiche della testa e dell’asta e sul<br />
recapito.<br />
Studio Idrogeotecnico Associato Milano 25
Comune di Segrate (MI) Reticolo idrografico<br />
Tab. 2: fontanili<br />
Denominazione corrente<br />
Classificazione ai sensi<br />
D.G.R. 7/7868/02 e<br />
s.m.i.<br />
Stato di attività e<br />
caratteristiche testa<br />
Studio Idrogeotecnico Associato Milano 26<br />
Caratteristiche asta Recapito<br />
Fontanile Bandito - Testa tombinata inattiva. Prima parte dell'asta tombinata Canale Adduttore B<br />
Fontanile Bareggiate Privato Inattivo<br />
L'asta viene utilizzata dalla Roggia<br />
Calchera<br />
Fontanile Borromeo Privato Testa parzialmente interrata<br />
Tratti di asta inattivi. Alimentata dalla<br />
Fontanile Trebianella<br />
Roggia Gabbadera e Roggia Renata<br />
Prima parte dell'asta intubata.<br />
Fontanile Canevari Privato Testa tombinata inattiva.<br />
Alimentato dalla Roggia Landriana e Fontanile Nirona<br />
Roggia Lucina<br />
Fontanile Commendino -<br />
Testa inattiva,<br />
evidente<br />
morfologicamente Asta inattiva. Alimentato dal Canale<br />
Fontanile Nirona<br />
Adduttore B<br />
Fontanile dei Frati -<br />
Fontanile Fontanelle -<br />
Sgraffignone<br />
Fontanile Marcellina -<br />
due teste. Testa a monte della<br />
SP103 inattiva, testa a valle della Asta inattiva in connessione con la<br />
SP 103 alimentata dalla Roggia Roggia Gabbadera<br />
Ciocca<br />
Reticolo minore Testa non accessibile<br />
Inattivo. Testa parzialmente<br />
interrata in Pioltello.<br />
Alimentato dal Cavo Cavetto e dal<br />
Cavo Novegro<br />
Canale Adduttore B<br />
Asta in stato di abbandono ed in parte<br />
Roggia Calchera<br />
interrata<br />
Fontanile Matto di San Carlo Reticolo minore Testa inattiva<br />
Asta inattiva. Alimentato dalla Roggia<br />
Roggia Matta<br />
Roggione<br />
Prima parte dell'asta interrata.<br />
Fontanile Melghera Reticolo minore testa interrata<br />
Alimentato<br />
partitore<br />
da F. Lambro tramite Fontanile Olgia Vecchia<br />
Fontanile Nirona - testa interrata Asta inattiva, inizialmente interrata Cavo Tregarezzo<br />
Fontanile Olgetta - testa interrata<br />
Prima parte asta inattiva, seconda<br />
Fontanile Olgia Vecchia<br />
parte è utilizzata dal Fontanile
Comune di Segrate (MI) Reticolo idrografico<br />
Denominazione corrente<br />
Classificazione ai sensi<br />
D.G.R. 7/7868/02 e<br />
s.m.i.<br />
Fontanile Olgia Vecchia Reticolo minore testa interrata<br />
Fontanile Pirascia - testa interrata<br />
Stato di attività e<br />
caratteristiche testa<br />
Melghera<br />
Studio Idrogeotecnico Associato Milano 27<br />
Caratteristiche asta Recapito<br />
prima parte dell'asta interrata.<br />
Alimentata dalle acque di scarico del Roggia Matta<br />
Laghetto Milano 2<br />
Asta inattiva in connessione con i tratti<br />
Roggia Molina<br />
inattivi della Roggia Ottolino-Seminario<br />
Fontanile San Giuseppe Privato<br />
Probabilmente alimentato dalla Roggia<br />
Inattivo. Testa in Vimodrone, Milano Roggione, dalla Roggia Cotta e dal F.le Terziario ed adacquatori<br />
San Marco.<br />
Fontanile Seminario - testa interrata Asta inattiva<br />
Fontanile Simonetta Privato testa parzialmente interrata<br />
Asta interrata nella parte iniziale.<br />
Alimentato dalla Roggia Gabbadera e Fontanile Borromeo<br />
dal Cavo Spagnolo
Comune di Segrate (MI) Reticolo idrografico<br />
2.5. TABELLA RIASSUNTIVA DEL RETICOLO IDROGRAFICO MINORE<br />
La seguente tabella (Tab. 3), desunta da un’estrazione della tabella<br />
precedente, riporta, allo stato attuale delle conoscenze, quei corsi d’acqua<br />
classificati come Reticolo Idrografico Minore, su quali è stata<br />
istituita la fascia di rispetto (cfr cap. 3).<br />
Studio Idrogeotecnico Associato Milano 28
Comune di Segrate (MI) Reticolo idrografico<br />
Tab. 3: corsi d’acqua costituenti reticolo idrografico minore<br />
N. Denominazione corrente Tipologia<br />
Stato di<br />
attività<br />
ROGGE E CAVI<br />
Inizio derivazione Recapiti<br />
Studio Idrogeotecnico Associato Milano 29<br />
Proprietà/<br />
Gestione<br />
Titolarità di<br />
concessione<br />
1 Roggia Roggione Terziario attivo Derivazione F. Lambro Roggia Matta<br />
No titolarità<br />
Demanio Idrico<br />
concessione<br />
di<br />
3 Roggia Matta Secondario attivo Roggia Roggione<br />
Fontanile Pirascia-<br />
No titolarità<br />
Demanio Idrico<br />
Roggia Molina<br />
concessione<br />
di<br />
4 Roggia Acquabella Secondario attivo<br />
Cavo Lirone, Roggia<br />
Roggia Molina (Derivazione<br />
No titolarità<br />
Molina, Fontanile Demanio Idrico<br />
F. Lambro)<br />
concessione<br />
Rescaldi<br />
di<br />
7 Cavo Lirone Secondario attivo<br />
Fughe e colature irrigue.<br />
Alimentato dalla Roggia fuori comune<br />
Acquabella e Cavo Novegro<br />
No titolarità<br />
Demanio Idrico<br />
concessione<br />
Demanio Idrico /<br />
di<br />
20 Roggia Molina Terziario attivo<br />
Alimentazione dalla Roggia<br />
gestione<br />
Fontanile Seminario<br />
Ottolino Seminario<br />
Naviglio<br />
Martesana<br />
Utenza<br />
Martesana<br />
Naviglio<br />
21 Roggia Ottolino Seminario Terziario attivo<br />
Derivazione dal Naviglio Fontanile<br />
Martesana e alimentazione Vecchia,<br />
dal Fiume Lambro Molina<br />
Demanio Idrico /<br />
Olgia<br />
gestione Utenza<br />
Roggia<br />
Naviglio Martesana<br />
Martesana<br />
Naviglio
2<br />
Comune di Segrate (MI) Reticolo idrografico<br />
Denominazione<br />
corrente<br />
Stato di attività e<br />
caratteristiche testa<br />
FONTANILI<br />
Studio Idrogeotecnico Associato Milano 30<br />
Caratteristiche asta Recapito<br />
Fontanile Matto di San<br />
Testa inattiva Asta inattiva. Alimentato dalla Roggia Roggione Roggia Matta<br />
Carlo<br />
8 Fontanile Melghera testa interrata<br />
9 Fontanile Olgia Vecchia testa interrata<br />
Prima parte dell'asta interrata. Alimentato da F.<br />
Fontanile Olgia Vecchia<br />
Lambro tramite partitore<br />
prima parte dell'asta interrata. Alimentata dalle<br />
Roggia Matta<br />
acque di scarico del Laghetto Milano 2
Comune di Segrate (MI) Reticolo idrografico<br />
Come si osserva dalla tabella (Tab. 3) la classificazione riguarda rogge<br />
derivanti direttamente o indirettamente dal Fiume Lambro ed alcuni cavi<br />
da esse alimentati; per tali corsi d’acqua non esistono provvedimenti<br />
relativi all’acquisizione di titolarità di concessione.<br />
E’ stata inserita nella tabella anche la Roggia Ottolino Seminario, pur<br />
rientrando nell’elenco dei canali in gestione al Consorzio Martesana; tale<br />
attribuzione è stata effettuata per due motivi principali:<br />
̶ alimentazione da parte del Fiume Lambro;<br />
̶ utenza non nota per i tratti ricadenti all’interno del territorio<br />
comunale.<br />
Di conseguenza, anche la Roggia Molina (in quanto alimentata<br />
direttamente dalla Roggia Ottolino Seminario) entra nella classificazione<br />
del reticolo idrografico minore.<br />
Dal confronto con la Tab. 1 emerge che il Cavetto Marocco, pur non<br />
essendo interessato da concessione, è stato escluso dalla classificazione<br />
del reticolo idrografico minore essendo identificato come adacquatore,<br />
cioè direttamente connesso al fondo irrigato.<br />
E’ stato altresì escluso dalla classificazione anche il Cavo Cavetto, in<br />
quanto risulta essere un canale ormai inattivo da tempo la cui funzionalità<br />
idraulica ha cessato di esistere a causa di lavori stradali che hanno<br />
interrotto l’alimentazione da parte della Roggia Matta.<br />
Alla classificazione del reticolo minore appartengono anche alcuni fontanili,<br />
non in relazione ad una propria funzionalità idraulica (drenaggio di acque<br />
di falda) ma in quanto alimentati dalle rogge facenti capo al Fiume<br />
Lambro (Roggia Roggione).<br />
L’esclusione del Fontanile San Giuseppe, probabilmente alimentato dalla<br />
Roggia Roggione, dalla classificazione del reticolo minore è motivata dalla<br />
incertezza circa la sua origine e dal fatto che presenta in territorio di<br />
Segrate i suoi tratti terminali. Per esso è stata invece istituita una fascia di<br />
tutela in ragione del suo buono stato di conservazione.<br />
Studio Idrogeotecnico Associato Milano 31
Comune di Segrate (MI) Reticolo idrografico<br />
3. FASCE <strong>DI</strong> RISPETTO<br />
Il presente studio individua per i corsi d’acqua classificati come reticolo<br />
minore una fascia di rispetto, soggetta ad attività di “polizia<br />
idraulica” ai sensi della D.G.R. n. 7/13950/2003 e all’applicazione<br />
dei canoni regionali.<br />
L’individuazione della fascia ha tenuto principalmente in considerazione<br />
l’aspetto legato alla necessità di garantire azioni di manutenzione idraulica<br />
e salvaguardia ambientale rispetto alla componente del rischio di<br />
esondazione, che per i canali ad uso irriguo e fontanili risulta poco<br />
rilevante.<br />
Il criterio di identificazione della fascia è consistito nel tracciamento di un<br />
offset di 6 m rispetto al ciglio del canale o ciglio della scarpata per i tratti<br />
a cielo aperto, 5 m per i tratti intubati.<br />
Come già riportato nel paragrafo precedente (2.5) i corsi d’acqua<br />
costituenti reticolo minore ed oggetto di fasciatura sono i seguenti:<br />
1 - Roggia Roggione<br />
3 – Roggia Matta<br />
4 – Roggia Acquabella<br />
7 - Cavo Lirone<br />
6 – Fontanile Fontanelle Sgraffignone<br />
2 - Fontanile Matto di San Carlo<br />
8 - Fontanile Melghera<br />
9 - Fontanile Olgia Vecchia<br />
20 – Roggia Molina<br />
21 – Roggia Ottolino Seminario<br />
L’individuazione cartografica delle fasce è riportata in Tav. 3.<br />
Si evidenzia che la Tav. 3 costituisce l’elaborato di cui al punto 3 della<br />
citata Delibera Regionale e dovrà essere oggetto di apposita variante allo<br />
strumento urbanistico. Tale elaborato dovrà essere preventivamente<br />
sottoposto alla Sede Territoriale Regionale competente per l’espressione di<br />
parere tecnico vincolante sullo stesso.<br />
Le fasce di rispetto fluviale individuate ed approvate costituiranno le aree<br />
di riferimento per l’effettuazione dell’attività di polizia idraulica (di<br />
competenza comunale) e pertanto soggette alla normativa di polizia<br />
Studio Idrogeotecnico Associato Milano 32
Comune di Segrate (MI) Reticolo idrografico<br />
idraulica (cfr. capitolo 4); le fasce di rispetto costituiranno altresì le aree di<br />
applicazione dei canoni regionali, ai sensi dell’Allegato C della D.G.R.<br />
7/13950/2003.<br />
4. IN<strong>DI</strong>VIDUAZIONE DELLE FASCE <strong>DI</strong> TUTELA IDROGEOLOGICA<br />
Per i corsi d’acqua di rilevanza ambientale e di maggiore importanza in<br />
termini di lunghezza, ampiezza, portata, pur non rientrando nella<br />
classificazione di reticolo minore, è stata proposta l’individuazione di una<br />
fascia di tutela idrogeologica, con carattere di salvaguardia, non<br />
assoggettata all’applicazione dei canoni di polizia idraulica.<br />
La fascia è stata individuata per i seguenti fontanili, rogge e cavi:<br />
Fontanile Commendino<br />
Fontanile Borromeo<br />
Fontanile Nirona<br />
Fontanile San Giuseppe<br />
Roggia Remortina<br />
Cavo Lucini.<br />
Cavo Marocco di Robbiano<br />
L’ampiezza di tale fascia è di 10 m rispetto al ciglio del canale o ciglio della<br />
scarpata e 5 m per i tratti intubati (Tav. 3).<br />
5. NORMATIVA SUL RETICOLO IDROGRAFICO<br />
Le attività di “polizia idraulica” riguardano il controllo degli interventi di<br />
gestione e trasformazione del demanio idrico e del suolo in fregio ai corpi<br />
idrici, allo scopo di salvaguardare le aree di espansione e di divagazione<br />
dei corsi d’acqua e mantenere l’accessibilità al corso stesso per la sua<br />
manutenzione, fruizione e riqualificazione ambientale.<br />
I punti 5.2 e 6 di cui all’Allegato B della D.G.R. 7/13950/2003, indicano i<br />
principali riferimenti normativi e le prescrizioni di base per la definizione<br />
delle attività vietate o soggette ad autorizzazione comunale entro le fasce<br />
di rispetto fluviali.<br />
Il presente capitolo contiene il Regolamento comunale di polizia idraulica,<br />
mirato alla definizione delle attività vietate e consentite in relazione alle<br />
problematiche specifiche dei corsi d’acqua insistenti sul territorio<br />
Studio Idrogeotecnico Associato Milano 33
Comune di Segrate (MI) Reticolo idrografico<br />
comunale. In esso sono contenuti tutti quegli elementi che consentiranno<br />
di regolamentare le attività in fregio ai corsi d’acqua.<br />
Nell’Allegato 1 alla presente relazione vengono invece riprese<br />
integralmente le indicazioni date dalla “normativa sovraordinata”.<br />
Studio Idrogeotecnico Associato Milano 34
Comune di Segrate (MI) Reticolo idrografico<br />
5.1. REGOLAMENTO <strong>DI</strong> “POLIZIA IDRAULICA”<br />
Il presente regolamento è da considerarsi integrativo e non<br />
sostitutivo delle normative vigenti in materia di tutela ambientale<br />
e di gestione del territorio.<br />
ARTICOLO 1 – Definizioni<br />
Demanio idrico<br />
Fanno parte del demanio pubblico tutte le acque sotterranee e le acque<br />
superficiali ad esclusione di quelle piovane non ancora raccolte in corsi<br />
d’acqua od in cisterne ed invasi.<br />
Polizia idraulica<br />
Per polizia idraulica si intende l'attività di controllo degli interventi di<br />
gestione e trasformazione del demanio idrico e del suolo in fregio ai corpi<br />
idrici, allo scopo di salvaguardare le aree di espansione e di divagazione<br />
dei corsi d’acqua e mantenere l’accessibilità al corso stesso per la sua<br />
manutenzione, fruizione e riqualificazione ambientale. Le norme di polizia<br />
idraulica si applicano alle acque pubbliche.<br />
Le funzioni di competenza del comune relative all’adozione dei<br />
provvedimenti di polizia idraulica concernenti il reticolo idrico minore,<br />
comprendono:<br />
- rilascio di nulla-osta e di autorizzazione ai soli fini idraulici;<br />
- rilascio di concessione di occupazione di aree demaniali;<br />
- rilascio di parere idraulico per le istanze di sdemanializzazione delle<br />
aree del demanio idrico;<br />
- calcolo dei canoni di polizia idraulica. I proventi derivanti dai canoni<br />
sono introitati dai comuni ed utilizzati per le spese di gestione delle<br />
attività e la manutenzione dei corsi d’acqua del reticolo minore.<br />
I Consorzi di Bonifica esercitano le funzioni concessorie e di polizia<br />
idraulica sui canali di propria competenza ricompresi nell’Allegato D alla<br />
D.G.R. 7/13950/2003. I canoni di polizia idraulica sono calcolati dai<br />
Consorzi, utilizzando i Canoni regionali di polizia idraulica, sia che i canali<br />
siano inseriti nel reticolo idrico principale che nel minore e sono introitati<br />
dai consorzi stessi, che devono provvedere alla gestione e manutenzione<br />
dei corsi d’acqua.<br />
Nulla Osta<br />
Provvedimento con il quale l’autorità idraulica verifica che non vi siano<br />
elementi ostativi a svolgere una determinata attività senza danno per il<br />
pubblico interesse. Ai sensi delle presenti norme il Nulla osta viene<br />
rilasciato per quelle attività di cui al successivo art. 5 che ricadono in<br />
fascia di rispetto e non influiscono né direttamente né indirettamente sul<br />
regime del corso d’acqua (es. recinzioni, pulizia e taglio piante, difese<br />
Studio Idrogeotecnico Associato Milano 35
Comune di Segrate (MI) Reticolo idrografico<br />
radenti, ecc.). Tali attività non sono soggette al pagamento di alcun<br />
canone ai sensi della D.G.R. 7/7868/2002 come modificata dalla D.G.R.<br />
7/13950/2003.<br />
Autorizzazione a soli fini idraulici<br />
Essa valuta la compatibilità dell’intervento da eseguire con il buon regime<br />
delle acque. Necessaria quando riguarda gli interventi elencati tra le<br />
attività consentite con autorizzazione (cfr. articolo 5). L’autorizzazione a<br />
soli fini idraulici, ai sensi delle presenti norme, prevede la stesura e<br />
sottoscrizione di apposito disciplinare e l’emanazione di un decreto<br />
secondo i modelli di cui agli allegati C e D del D.d.g. n. 25125 del<br />
13/12/2002. Viene rilasciata per tutti gli interventi di cui all’Allegato C della<br />
D.G.R. n. 7/7868 del 25/01/2002 come modificata dalla D.G.R. n. 7/13950<br />
del 1/08/2003 e riportati al successivo art. 5. E’ soggetta al pagamento di<br />
un canone annuo.<br />
Concessione di occupazione di area demaniale<br />
Necessaria quando l’intervento (soggetto per tipologia ad autorizzazione)<br />
comporta l’occupazione di aree demaniali. Ai sensi delle presenti norme, la<br />
concessione di occupazione di area demaniale è comprensiva<br />
dell’autorizzazione a soli fini idraulici e prevede la stesura e sottoscrizione<br />
di apposito disciplinare e l’emanazione di un decreto secondo i modelli di<br />
cui agli allegati A e B del D.d.g. n. 25125 del 13/12/2002. Viene rilasciata<br />
per tutti gli interventi che comportino occupazione di area demaniale<br />
riportati all’Allegato C della D.G.R. n. 7/7868 del 25/01/2002 come<br />
modificata dalla D.G.R. n. 7/13950 del 1/08/2003 ed è soggetta al<br />
pagamento di un canone annuo e di una imposta regionale come<br />
specificato al successivo art. 7 (canoni di polizia idraulica).<br />
Sdemanializzazione<br />
Modificazione o ridefinizione dei limiti e vendita al privato delle aree<br />
demaniali. A tale riguardo si ricorda che le modalità operative da utilizzarsi<br />
per le procedure di sdemanializzazione sono quelle previste dalla D.G.R.<br />
14 gennaio 2005, n. 7/20212.<br />
ARTICOLO 2 – Fasce di rispetto<br />
Fascia di rispetto del reticolo idrico minore. In tale ambito sono<br />
ricomprese le aree di rispetto dei corsi d’acqua appartenenti al reticolo<br />
idrico minore (cfr. tabella 3 del presente studio). Essa comprende l’alveo,<br />
le sponde e le aree di pertinenza del canale ed è estesa fino ad una<br />
distanza di:<br />
- 6 metri misurati a partire dal ciglio del canale o dalla sommità della<br />
sponda incisa, 5 metri dal diametro esterno del manufatto/tubazione.<br />
Soggetta all’applicazione dei canoni di polizia idraulica.<br />
Studio Idrogeotecnico Associato Milano 36
Comune di Segrate (MI) Reticolo idrografico<br />
ARTICOLO 3 – Corsi d’acqua lungo confini comunali<br />
Nel caso in cui un corso d’acqua appartenente al reticolo idrografico<br />
minore scorra al confine tra due o più comuni è necessario che tra di essi<br />
venga stipulato un accordo per l’esercizio delle attività di polizia idraulica<br />
(provvedimenti autorizzativi e concessori, calcolo dei canoni,<br />
manutenzione), definendo il gestore e le procedure a cui fare riferimento.<br />
ARTICOLO 4 – Attività vietate nelle fasce di rispetto<br />
Nelle fasce di rispetto individuate sono vietate le seguenti attività:<br />
- nuove edificazioni;<br />
- tombinatura dei corsi d’acqua;<br />
− immissione nelle teste ed aste dei fontanili di acque reflue fognarie o<br />
reflui di qualsiasi natura, anche zootecnica;<br />
− alterazione dell’assetto morfologico ed idraulico della testa ed asta dei<br />
fontanili;<br />
- esecuzione di scavi e movimenti di terreno ad una distanza inferiore ai<br />
4 m dal ciglio di sponda o dal piede esterno dell’argine, fatto salvo per<br />
gli interventi espressamente autorizzati con le sole finalità di<br />
miglioramento / aumento della funzionalità idraulica del corso d’acqua;<br />
- asportazione di materiale litoide dall’alveo dei corsi d’acqua;<br />
- effettuazione di riporti se non finalizzati al mantenimento /<br />
miglioramento del regime idrico locale;<br />
- deposito anche temporaneo di materiale di qualsiasi genere, compresi i<br />
residui vegetali, che possa provocare ingombro totale o parziale dei<br />
canali/corsi d’acqua, purché non funzionali agli interventi di<br />
manutenzione;<br />
- realizzazione di strutture trasversali (recinzioni permanenti e continue,<br />
muretti di contenimento) che possano ridurre / ostacolare il deflusso<br />
delle acque;<br />
- realizzazione di strutture interrate (box, cantine, ecc.) in quanto a<br />
rischio di allagamento;<br />
- realizzazione di pozzi disperdenti, serbatoi sopraterra ed interrati di<br />
carburante (gasolio o gas da riscaldamento);<br />
- nuovi impianti di smaltimento, recupero e raccolta di rifiuti di qualsiasi<br />
tipo;<br />
- nuovi impianti di trattamento delle acque reflue, nonché l’ampliamento<br />
degli impianti esistenti, fatto salvo l’adeguamento degli stessi alle<br />
normative vigenti, anche a mezzo di eventuali ampliamenti funzionali;<br />
- coltivazioni erbacee non permanenti ed arboree per un’ampiezza di<br />
almeno 2 m dal ciglio di sponda dei canali non arginati o dalla sommità<br />
Studio Idrogeotecnico Associato Milano 37
Comune di Segrate (MI) Reticolo idrografico<br />
della sponda incisa per i canali costituenti reticolo idrografico minore,<br />
al fine di assicurare il mantenimento o ripristino di una fascia continua<br />
di vegetazione spontanea lungo le sponde dell’alveo, con funzione di<br />
stabilizzazione e riduzione della velocità della corrente;<br />
− l’apertura di canali, fossi e qualunque scavo nei terreni laterali a<br />
distanza minore di 2 m dal ciglio delle sponde o dal piede esterno degli<br />
argini;<br />
− la costruzione di fornaci, fucine e fonderie a distanza minore di 50 m<br />
dal piede esterno degli argini o dal ciglio di sponda;<br />
− apertura di cave, temporanee o permanenti, che possano dar luogo a<br />
ristagni d’acqua o impaludamenti dei terreni o alterando il regime<br />
idraulico della bonificazione stessa;<br />
− qualunque opera, atto o fatto che possa alterare lo stato, la forma, le<br />
dimensioni, la resistenza e la convenienza all’uso a cui sono destinati<br />
gli argini e loro accessori e manufatti attinenti, od anche<br />
indirettamente degradare o danneggiare i corsi d’acqua, le strade, le<br />
piantagioni e qualsiasi altra dipendenza di una bonificazione;<br />
− l’abbruciamento di stoppie, aderenti al suolo o in mucchi, a distanza<br />
tale da arrecare danno alle opere, alle piantagioni, alle staccionate ed<br />
altre dipendenze delle opere stesse;<br />
− sradicamento o bruciatura di ceppi di alberi con funzione di<br />
stabilizzazione della copertura superficiale e/o di difesa dalle acque di<br />
ruscellamento;<br />
− qualunque ingombro o deposito di terre o altre materiali sul piano<br />
viabile delle strade di bonifica e loro dipendenze.<br />
− stazionamento del bestiame sugli argini e loro dipendenze.<br />
ARTICOLO 5 – Attività consentite con autorizzazione<br />
Sono consentite le attività di seguito elencate, previa autorizzazione<br />
o nulla-osta (di cui agli articoli 1 e 4 del presente regolamento) dell’Ente<br />
Competente per le attività di polizia idraulica (cfr. tabella riassuntiva del<br />
reticolo idrografico). Qualora l’intervento soggetto ad autorizzazione<br />
comporti l’occupazione di aree demaniali, è necessario anche il rilascio di<br />
concessione di occupazione di area demaniale.<br />
Nel caso in cui un tratto di corso d’acqua sia inserito nel reticolo<br />
idrografico, ma non compaia nelle mappe catastali, i relativi provvedimenti<br />
autorizzativi non comportano l’occupazione di area demaniale e quindi la<br />
necessità di concessione.<br />
I decreti e i disciplinari tipo di polizia idraulica concernenti le autorizzazioni<br />
ai soli fini idraulici e le concessioni di aree demaniali da utilizzarsi da parte<br />
dell’Ente Competente sono quelli approvati con D.d.g. 13 dicembre 2002<br />
Studio Idrogeotecnico Associato Milano 38
Comune di Segrate (MI) Reticolo idrografico<br />
n. 25125 “Direzione Generale Territorio e Urbanistica – Approvazione dei<br />
decreti e disciplinari tipo di polizia idraulica concernenti autorizzazioni ai<br />
soli fini idraulici e concessioni di aree demaniali – d.g.r. n. 7868 del 25<br />
gennaio 2002”.<br />
- Realizzazione di difese radenti, senza restringimento della sezione<br />
d’alveo e deviazioni della corrente, caratterizzate da pendenze e<br />
modalità costruttive tali da permettere l’accesso al corso d’acqua;<br />
- ripristino di protezioni spondali e/o di difesa in alveo deteriorate, nel<br />
rispetto di quanto indicato al punto precedente;<br />
- interventi di manutenzione dell’alveo e di ripristino della capacità<br />
idraulica, intesi come rimozione di tutto ciò che ostacola il regolare<br />
deflusso delle acque: taglio di vegetazione arbustiva e arborea,<br />
rimozione dei rifiuti solidi o di materiale non naturale e delle ramate<br />
trasportate dalla corrente, pulizia dell’alveo;<br />
- pulizia dei tratti tombinati con eliminazione del materiale solido e<br />
vegetale ostacolante o parzializzante il regolare deflusso delle acque;<br />
- taglio di vegetazione arbustiva ed arborea a rischio di sradicamento;<br />
- mantenimento / manutenzione delle sponde/argini mediante taglio<br />
delle ramate per l’alleggerimento della copertura al fine di evitare<br />
l’ostruzione dell’alveo per crollo e di consentire la formazione di<br />
vegetazione spontanea;<br />
− manutenzione delle canne infisse nel fontanili al fine di evitarne<br />
l’intasamento<br />
- realizzazione di opere di sostegno a carattere locale e di modeste<br />
dimensioni;<br />
- cambi colturali che potranno interessare esclusivamente aree<br />
attualmente coltivate, purché non interessanti una fascia di ampiezza<br />
di 4 m dal ciglio di sponda;<br />
− interventi di manutenzione delle sponde, ripristino di protezioni<br />
spondali deteriorate e di manufatti accessori (bocche di derivazione,<br />
paratoie mobili), al fine del mantenimento della funzionalità idraulica;<br />
- interventi di rinaturazione intesi come ripristino e ampliamento delle<br />
aree a vegetazione spontanea autoctona;<br />
− ripristino e manutenzione delle reti di scolo e di drenaggio superficiale;<br />
- recinzioni discontinue e non permanenti (solo in forma di siepi a<br />
vegetazione arbustiva per i fontanili) per una distanza non inferiore a 4<br />
m dal ciglio di sponda, tale da garantire l’accessibilità al corso d’acqua;<br />
- realizzazione di nuovi attraversamenti infrastrutturali (ponti,<br />
acquedotto, fognatura, gasdotti e altri servizi tecnologici) che non<br />
comportino ostacolo al naturale deflusso delle acque;<br />
- interventi di demolizione senza ricostruzione;<br />
Studio Idrogeotecnico Associato Milano 39
Comune di Segrate (MI) Reticolo idrografico<br />
- interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria, di restauro e di<br />
risanamento conservativo degli edifici, così come definiti dall’art. 27,<br />
comma 1, lettere a), b), c) della l.r. 12/05 (solo su edifici aventi<br />
regolare concessione edilizia);<br />
- manufatti di derivazione di acque superficiali;<br />
− realizzazione di nuovi attraversamenti (ponti, passerelle, acquedotto,<br />
fognatura, gasdotti e altri servizi tecnologici) che non comportino<br />
ostacolo al naturale deflusso delle acque.<br />
ARTICOLO 6 – Documentazione<br />
La documentazione da allegare alle domande di<br />
autorizzazione/concessione è la seguente:<br />
1) Domanda (in bollo solo per i privati);<br />
2) Relazione tecnica. Deve contenere tutte le indicazioni utili per definire<br />
compiutamente le opere da eseguire ed in particolare:<br />
- luogo, foglio mappa e mappale;<br />
- motivazioni della realizzazione dell’opera;<br />
- caratteristiche tecniche dell’opera;<br />
- assunzione di responsabilità per l’esecuzione e mantenimento<br />
delle opere;<br />
- verifiche di compatibilità idraulica degli interventi;<br />
- attestazione che le opere non comportino conseguenze negative<br />
sul regime delle acque;<br />
- certificazione di destinazione urbanistica della zona e norme<br />
tecniche di attuazione ai fini della valutazione della compatibilità<br />
dell’intervento con il Piano Regolatore Comunale;<br />
- documentazione fotografica.<br />
3) Elaborati grafici consistenti in:<br />
- estratto mappa catastale originale con sovrapposizione delle opere<br />
in progetto ed esatta quantificazione delle aree di proprietà<br />
demaniale eventualmente occupate;<br />
- corografia su carta tecnica regionale (CTR) in scala 1:10.000 ed<br />
individuazione del reticolo nell’area di competenza del canale<br />
oggetto di intervento;<br />
- profilo del corso d’acqua con indicazione delle opere da realizzare per<br />
un tratto adeguato a monte e a valle dell’area di intervento (da valutare<br />
caso per caso);<br />
- sezioni trasversali del corpo idrico (di fatto e di progetto)<br />
debitamente quotate;<br />
Studio Idrogeotecnico Associato Milano 40
Comune di Segrate (MI) Reticolo idrografico<br />
- planimetria progettuale con ubicazione delle opere rispetto a punti<br />
fissi e particolari costruttivi delle opere e c.a. se previsti.<br />
- estratto dell’azzonamento del P.R.G. del comune,<br />
- calcolo della superficie demaniale occupata.<br />
4) Altri eventuali allegati:<br />
- pareri o autorizzazioni dei Consorzi irrigui e di bonifica (ove<br />
presenti);<br />
- convenzione tra proprietario e richiedente;<br />
- autorizzazione paesistica qualora l’intervento ricada in zona<br />
soggetta a vincolo paesistico;<br />
- autorizzazione se zona soggetta a vincolo idrogeologico;<br />
- autorizzazione della Provincia (in caso di richiesta di<br />
autorizzazione allo scarico).<br />
ARTICOLO 7 – Canoni di polizia idraulica<br />
Gli alvei dei corsi d’acqua individuati come reticolo minore nel presente<br />
studio costituiscono le aree di applicazione dell’Allegato C della D.G.R.<br />
7/13950/2003 “Canoni Regionali di Polizia Idraulica” e s.m.i. Tale allegato<br />
individua la tipologia di manufatti, opere ed attività che, ricadendo in area<br />
di rispetto, richiedono il pagamento dei canoni annuali regionali. Per<br />
ciascuna tipologia l’importo è distinto a seconda che l’opera si prefiguri<br />
come “Autorizzazione ai soli fini idraulici (SENZA occupazione di aree<br />
demaniali)” o come “Concessione di aree demaniali (CON occupazione di<br />
aree demaniali)”.<br />
I proventi derivanti dai canoni relativi alle autorizzazioni, concessioni e<br />
cauzioni, per l’adozione dei provvedimenti di polizia idraulica concernenti il<br />
reticolo idrico minore sono introitati dai comuni ed utilizzati per le spese di<br />
gestione delle attività e la manutenzione dei corsi d’acqua.<br />
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Comune di Segrate (MI) Reticolo idrografico<br />
ARTICOLO 8 – Sdemanializzazioni<br />
Nelle procedure di sdemanializzazione il provvedimento finale di<br />
sdemanializzazione è di competenza statale (attraverso le Agenzie del<br />
Demanio-Filiali Regionali) e può essere assunto solo a seguito di parere<br />
favorevole della Regione Lombardia, tenuto conto anche dello specifico<br />
parere tecnico rilasciato dai Comuni per il reticolo idrico minore.<br />
Ai sensi dell’art. 41, comma 4, del D.Lgs. 11 maggio 1999 n. 152 le aree<br />
del demanio fluviale di nuova formazione (ai sensi della legge 5 gennaio<br />
1994 n. 37) non possono essere oggetto di sdemanializzazione.<br />
Le procedure da seguire nelle istanze di sdemanializzazione sono quelle<br />
riportate nella D.G.R. 14 gennaio 2005, n. 7/20212 “Modalità operative<br />
per l’espressione dei pareri regionali sulle istanze di sdemanializzazione<br />
delle aree del demanio idrico”.<br />
ARTICOLO 9 – Scarichi in corso d’acqua<br />
Il regime autorizzatorio degli scarichi è disciplinato dal Regolamento<br />
regionale 24 marzo 2006 n. 3 “Disciplina e regime autorizzatorio degli<br />
scarichi di acque reflue domestiche e di reti fognarie, in attuazione<br />
dell’articolo 52, comma 1, lettera a) della legge regionale 12 dicembre<br />
2003 n. 26” e dal Regolamento regionale 24 marzo 2006 n. 4 “Disciplina<br />
dello smaltimento delle acque di prima pioggia e di lavaggio delle aree<br />
esterne, in attuazione dell’art. 52 comma 1, lettera a) della legge<br />
regionale 12 dicembre 2003 n. 26”.<br />
L’autorizzazione allo scarico sotto il profilo qualitativo ai sensi del D.Lgs<br />
152/2006, è rilasciata, nei casi previsti dalla normativa, dall’autorità<br />
competente (Amministrazione Provinciale) e deve essere necessariamente<br />
acquisita in aggiunta all’autorizzazione idraulica di cui al presente<br />
regolamento.<br />
L’autorizzazione a soli fini idraulici (autorizzazione di Polizia Idraulica sotto<br />
il profilo quantitativo) per l’attivazione di scarichi in corso d’acqua è<br />
rilasciata dall’autorità idraulica competente:<br />
- Comune, per il reticolo minore;<br />
- Ente gestore, per i canali irrigui e di bonifica;<br />
- Regione, per il reticolo principale;<br />
- AIPO, per i corsi d’acqua di propria competenza;<br />
previa verifica della capacità del corpo idrico a smaltire le portate scaricate<br />
(relazione idrologica e idraulica contenente l’entità dello scarico e la<br />
verifica della compatibilità del corpo recettore). Inoltre il manufatto dovrà<br />
essere realizzato in modo che lo scarico avvenga nella medesima direzione<br />
Studio Idrogeotecnico Associato Milano 42
Comune di Segrate (MI) Reticolo idrografico<br />
del flusso e si dovranno prevedere accorgimenti tecnici volti alla<br />
protezione delle sponde e del fondo alveo per evitare l’innesco di<br />
fenomeni erosivi nel corso d’acqua stesso.<br />
I limiti di accettabilità di portata di scarico fissati, in assenza di più<br />
puntuali indicazioni, sono i seguenti (da Piano Regionale di Risanamento<br />
delle Acque):<br />
- 20 l/s per ogni ettaro di superficie scolante impermeabile,<br />
relativamente alle aree di ampliamento e di espansione residenziali e<br />
industriali;<br />
- 40 l/s per ettaro di superficie scolante impermeabile, relativamente alle<br />
aree già dotate di pubbliche fognature.<br />
L’autorizzazione allo scarico sotto l’aspetto quantitativo è soggetta al<br />
pagamento di un canone annuo secondo quanto previsto dall’Allegato C<br />
della d.g.r. n. 7/7868/2002 come modificata dalla d.g.r. 7/13950/2003.<br />
ARTICOLO 10 – Opere di derivazione<br />
La realizzazione di opere di derivazione d’acqua è soggetta al regime di<br />
concessione ai sensi del r.d. 1775/1933, così come indicato nella l.r. 12<br />
dicembre 2003, n. 26 e s.m.i. “Disciplina dei servizi locali di interesse<br />
economico generale. Norme in materia di gestione dei rifiuti, di energia, di<br />
utilizzo del sottosuolo e di risorse idriche” ed è disciplinata con il<br />
Regolamento regionale 24 marzo 2006 n. 2 “Disciplina dell’uso delle acque<br />
superficiali e sotterranee, dell’utilizzo delle acque ad uso domestico, del<br />
risparmio idrico e del riutilizzo dell’acqua in attuazione dell’articolo 52,<br />
comma 1, lettera c) della legge regionale 12 dicembre 2003, n. 26”.<br />
ARTICOLO 11 – Violazioni<br />
In caso di realizzazione di opere abusive o difformi da quanto autorizzato,<br />
la diffida a provvedere alla riduzione in pristino potrà essere disposta con<br />
apposita Ordinanza Sindacale ai sensi dell’art. 14 della legge 47/85.<br />
Il Tecnico Incaricato<br />
Dott. Geol. Efrem Ghezzi<br />
Studio Idrogeotecnico Associato Milano 43
<strong>COMUNE</strong> <strong>DI</strong> <strong>SEGRATE</strong><br />
Provincia di MILANO<br />
IN<strong>DI</strong>VIDUAZIONE DEL RETICOLO IDROGRAFICO MINORE<br />
D.G.R. 25 gennaio 2002 n. 7/7868,<br />
modificata dalla D.G.R. 1 agosto 2003 n. 7/13950<br />
“CRITERI PER L’ESERCIZIO DELL’ATTIVITA’ <strong>DI</strong> POLIZIA IDRAULICA”<br />
L.R. 16 giugno 2003 n. 7<br />
“NORME IN MATERIA <strong>DI</strong> BONIFICA E IRRIGAZIONE”<br />
ALLEGATI E TAVOLE<br />
STU<strong>DI</strong>O IDROGEOTECNICO<br />
associato<br />
Adriano Ghezzi fondatore-1964<br />
__________<br />
dott. geol. Efrem Ghezzi<br />
dott. geol. Pietro Breviglieri<br />
dott.ing. Giovanna Sguera<br />
Milano, maggio 2010<br />
sede: Viale F. Crispi 17 - 20121 Milano<br />
tel. 02/659.78.57 - fax 02/655.10.40<br />
e-mail: stid@fastwebnet.it<br />
www.studioidrogeotecnico.com
Comune di Segrate (MI Reticolo idrografico – Normativa<br />
sovraordinata<br />
Nel presente Allegato 1 vengono riprese integralmente le indicazioni date<br />
dalla “normativa sovraordinata”.<br />
1.1 NORMATIVA SOVRAOR<strong>DI</strong>NATA GENERALE<br />
I riferimenti normativi fondamentali e generali per la determinazione delle<br />
attività vietate o soggette ad autorizzazione sono:<br />
− D.G.R. n. 7/13950 del 1/08/2003;<br />
− R.D. n. 523 del 25/07/1904 - Testo unico sulle opere idrauliche;<br />
− R.D. n. 368 del 8/5/1904 – “Regolamento per la esecuzione del T.U:<br />
della L. 22 marzo 1900, n. 195, e della L. 7 luglio 1902, n. 333, sulle<br />
bonificazioni delle paludi e dei terreni paludosi”;<br />
− D.Lgs. 3 aprile 2006 n. 152 “Norme in materia ambientale”;<br />
− Norme del Codice Civile.<br />
da: D.G.R. 7/13950/2003 All. B punto 5.2<br />
Attività vietate o soggette ad autorizzazione comunale<br />
“All’interno delle fasce di rispetto l’Amministrazione Comunale dovrà puntualmente<br />
definire le attività vietate o quelle soggette ad autorizzazione.<br />
Un primo fondamentale riferimento per la definizione di tali norme è costituito dalla<br />
disciplina di riferimento dell’attività di polizia idraulica. Per i fiumi, i torrenti, i rivi, gli<br />
scolatoi pubblici e i canali di proprietà demaniale varrà quanto disposto dagli artt. 59, 96,<br />
97, 98 del r.d. 523/1904. A tal merito si ribadisce che le distanze delle fasce di rispetto e<br />
le relative norme previste dal r.d. 523/1904 possono essere derogate solo se previsto da<br />
discipline locali, da intendersi anche quali norme urbanistiche vigenti a livello comunale, e<br />
pertanto solo se le indicazioni dell’elaborato di cui al presente documento verranno<br />
recepite con apposita variante allo strumento urbanistico.<br />
Per gli altri canali e le altre opere di bonifica varrà quanto disposto dagli artt. 132, 133,<br />
134, 135, 138 del r.d. 368/1904 che disciplina all’interno di ben definite fasce di rispetto<br />
delle opere di bonifica e loro pertinenze, le attività vietate, quelle consentite previa<br />
autorizzazione o quelle soggette al “nulla osta” idraulico.<br />
Altre norme di riferimento sono quelle contenute nel Piano Stralcio per l’Assetto<br />
Idrogeologico (PAI) per le aree di esondazione e i dissesti morfologici di carattere<br />
torrentizio lungo le aste dei corsi d’acqua (art. 9, commi 5, 6, 6-bis).<br />
In ogni caso si dovrà tenere presente delle seguenti indicazioni:<br />
• è assolutamente necessario evitare l’occupazione o la riduzione delle aree di<br />
espansione e di divagazione dei corsi d’acqua al fine della moderazione delle piene;<br />
• dovranno comunque essere vietate le nuove edificazioni e i movimenti di terra in<br />
una fascia non inferiore a 4 m dal ciglio della sponda, intesa quale «scarpata<br />
Studio Idrogeotecnico Associato Milano 1
Comune di Segrate (MI Reticolo idrografico – Normativa<br />
sovraordinata<br />
morfologica stabile», o dal piede esterno dell’argine per consentire l’accessibilità al<br />
corso d’acqua;<br />
• vige comunque il divieto di tombinatura dei corsi d’acqua ai sensi del d.lgs 152/99<br />
art. 41 e del relativo regolamento di applicazione regionale (ancora da emanare).<br />
Le opere ammesse previa autorizzazione, dovranno essere realizzate sulla base di<br />
procedure autorizzative definite dall’Amministrazione Comunale necessarie per garantire<br />
che le opere non comportino conseguenze negative sul regime delle acque. Potranno in<br />
generale essere consentiti:<br />
• interventi che non siano suscettibili di influire né direttamente né indirettamente<br />
sul regime del corso d’acqua;<br />
• le difese radenti (ossia senza restringimento della sezione d’alveo e a quota non<br />
superiore al piano campagna), realizzate in modo tale da non deviare la corrente<br />
verso la sponda opposta né realizzare restringimenti d’alveo. Le opere dovranno<br />
essere caratterizzate da pendenze e modalità costruttive tali da permettere<br />
l’accesso al corso d’acqua: la realizzazione di muri spondali verticali o ad elevata<br />
pendenza dovrà essere consentita unicamente all’interno di centri abitati, e<br />
comunque dove non siano possibili alternative di intervento a causa della<br />
limitatezza delle aree disponibili.<br />
Gli attraversamenti (ponti, gasdotti, fognature, tubature e infrastrutture a rete in genere)<br />
con luce superiore a 6 m dovranno essere realizzati secondo le direttive dell’Autorità di<br />
Bacino «Criteri per la valutazione della compatibilità idraulica delle infrastrutture<br />
pubbliche e di interesse pubblico all’interno delle fasce a e b, paragrafi 3 e 4 (approvata<br />
con delibera dell’Autorità di Bacino n. 2/99».<br />
E’ facoltà del comune di richiedere l’applicazione, in tutto o in parte, di tale direttiva<br />
anche per i manufatti di dimensioni inferiori. Il progetto di tali interventi dovrà comunque<br />
essere accompagnato da apposita relazione idrologico-idraulica attestante che gli stessi<br />
sono stati dimensionati per una piena con tempo di ritorno di almeno 100 anni e un<br />
franco minimo di almeno 1 m.<br />
In casi eccezionali, quando si tratti di corsi d’acqua di piccole dimensioni e di<br />
infrastrutture di modesta importanza, possono essere assunti tempi di ritorno inferiori, in<br />
relazione ad esigenze tecniche specifiche adeguatamente motivate. E’ comunque<br />
necessario verificare che le opere non comportino un significativo aggravamento delle<br />
condizioni di rischio idraulico sul territorio circostante per piene superiori a quelle di<br />
progetto. Le portate di piena dovranno essere valutate secondo le direttive idrologiche di<br />
Autorità di Bacino e Regione.<br />
In ogni caso i manufatti di attraversamento non dovranno:<br />
• restringere la sezione mediante spalle e rilevati di accesso;<br />
• avere l’intradosso a quota inferiore al piano campagna;<br />
• comportare una riduzione della pendenza del corso d’acqua mediante l’utilizzo di<br />
soglie di fondo.<br />
Non è ammesso il posizionamento di infrastrutture longitudinalmente in alveo che<br />
riducano la sezione. In caso di necessità e di impossibilità di diversa localizzazione le<br />
stesse potranno essere interrate. In ogni caso gli attraversamenti e i manufatti realizzati<br />
al di sotto dell’alveo, dovranno essere posti a quote inferiori a quelle raggiungibili in base<br />
all’evoluzione morfologica prevista dell’alveo, e dovranno comunque essere<br />
adeguatamente difesi dalla possibilità di danneggiamento per erosione del corso<br />
d’acqua”.<br />
da: D.G.R. 7/13950/2003 All. B punto 6<br />
Scarichi in corsi d’acqua<br />
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Comune di Segrate (MI Reticolo idrografico – Normativa<br />
sovraordinata<br />
“Tra i compiti di polizia idraulica rientra anche l’autorizzazione di scarichi nei corsi<br />
d’acqua, sotto l’aspetto della quantità delle acque recapitate.<br />
La materia è normata dall’art. 12 delle NdA del PAI, a cui di seguito si fa riferimento.<br />
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Comune di Segrate (MI Reticolo idrografico – Normativa<br />
sovraordinata<br />
da: Art. 12 delle NdA del PAI<br />
1. L’Autorità di Bacino definisce, con propria direttiva, le modalità e i limiti cui<br />
assoggettare gli scarichi delle reti di drenaggio delle acque pluviali dalle aree<br />
urbanizzate e urbanizzande nel reticolo idrografico.<br />
2. Nella realizzazione dei nuovi interventi di urbanizzazione e di infrastrutturazione<br />
deve essere limitato lo sviluppo delle aree impermeabili e sono definite<br />
opportune aree atte a favorire l’infiltrazione e l’invaso temporaneo diffuso delle<br />
precipitazioni meteoriche.<br />
3. La direttiva di cui al comma 1 potrà individuare i comuni per i quali gli strumenti<br />
urbanistici comunali generali e attuativi devono contenere il calcolo delle<br />
portate da smaltire a mezzo delle reti di raccolta e allontanamento delle acque<br />
meteoriche, l’individuazione dei punti di scarico nei corpi ricettori e la verifica di<br />
compatibilità dello scarico nello stesso corpo idrico ricettore, nel rispetto dei<br />
limiti definiti dalla stessa normativa.<br />
In generale dovrà essere verificata, da parte del richiedente l’autorizzazione allo scarico,<br />
la capacità del corpo idrico a smaltire le portate scaricate.<br />
Nelle more dell’emanazione della suddetta direttiva e in assenza di più puntuali<br />
indicazioni si dovrà comunque rispettare quanto disposto dal Piano di Risanamento<br />
Regionale delle acque, che indica i parametri di ammissibilità di portate addotte ai corsi<br />
d’acqua che presentano problemi di insufficienza idraulica.<br />
I limiti di accettabilità di portata di scarico fissati sono i seguenti:<br />
- 20 l/s per ogni ettaro di superficie scolante impermeabile, relativamente alle aree di<br />
ampliamento e di espansione residenziali e industriali;<br />
- 40 l/s per ettaro di superficie scolante impermeabile relativamente alle aree già<br />
dotate di pubbliche fognature.<br />
I suddetti limiti sono da adottare per tutti gli scarichi non ricadenti nelle sottoelencate<br />
zone del territorio regionale:<br />
- aree montane;<br />
- portate direttamente scaricate su laghi o sui fiumi Ticino, Adda, Brembo, Serio,<br />
Cherio, Oglio, Mella, Chiese, Mincio.<br />
Il manufatto di recapito dovrà essere realizzato in modo che lo scarico avvenga nella<br />
medesima direzione del flusso e prevedere accorgimenti tecnici per evitare l’innesco di<br />
fenomeni erosivi nel corso d’acqua”.<br />
da: R.D. 25 luglio 1904, n. 523<br />
Art. 96 (art. 168, legge 20 marzo 1985, n. 2248, allegato F)<br />
Sono lavori ed atti vietati in modo assoluto sulle acque pubbliche, loro alvei, sponde e<br />
difese i seguenti:<br />
a) la formazione di pescaie, chiuse, petraie ed altre opere per l'esercizio della pesca, con<br />
le quali si alterasse il corso naturale delle acque. Sono eccettuate da questa disposizione<br />
le consuetudini per l’esercizio di legittime ed innocue concessioni della pesca, quando in<br />
esse si osservino le cautele od imposte negli atti delle dette concessioni, o già prescritte<br />
dall'autorità competente, o che questa potesse trovare conveniente di prescrivere;<br />
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Comune di Segrate (MI Reticolo idrografico – Normativa<br />
sovraordinata<br />
b) le piantagioni che s'inoltrino dentro gli alvei dei fiumi, torrenti, rivi e canali, a<br />
costringerne la sezione normale e necessaria al libero deflusso delle acque;<br />
c) lo sradicamento o l'abbruciamento dei ceppi degli alberi che sostengono le ripe dei<br />
fiumi e dei torrenti per una distanza orizzontale non minore di nove metri dalla linea a cui<br />
arrivano le acque ordinarie. Per i rivi, canali e scolatori pubblici la stessa proibizione è<br />
limitata ai piantamenti aderenti alle sponde;<br />
d) la piantagione sulle alluvioni delle sponde dei fiumi e torrenti e loro isole a distanza<br />
dalla opposta sponda minore di quella, nelle rispettive località, stabilita o determinata dal<br />
prefetto, sentite le amministrazioni dei comuni interessati e l’Ufficio del Genio Civile;<br />
e) le piantagioni di qualunque sorta di alberi ed arbusti sul piano e sulle scarpe degli<br />
argini, loro banche e sotto banche lungo i fiumi, torrenti e canali navigabili;<br />
f) le piantagioni di alberi e siepi, le fabbriche, gli scavi e lo smovimento del<br />
terreno a distanza dal piede degli argini e loro accessori come sopra, minore di<br />
quella stabilita dalle discipline vigenti nelle diverse località, ed in mancanza di<br />
tali discipline a distanza minore di metri quattro per le piantagioni e<br />
smovimento del terreno e di metri dieci per le fabbriche e per gli scavi;<br />
g) qualunque opera o fatto che possa alterare lo stato, la forma, le dimensioni, la<br />
resistenza e la convenienza all'uso, a cui sono destinati gli argini e loro accessori come<br />
sopra, e manufatti attinenti;<br />
h) le variazioni ed alterazioni ai ripari di difesa delle sponde dei fiumi, torrenti, rivi, canali<br />
e scolatori pubblici tanto arginati come non arginati, e ad ogni altra sorta di manufatti<br />
attinenti;<br />
i) il pascolo e la permanenza dei bestiami sui ripari, sugli argini e loro dipendenze,<br />
nonché sulle sponde, scarpe, o banchine dei pubblici canali e loro accessori;<br />
k) l'apertura di cavi, fontanili e simili a distanza dai fiumi, torrenti e canali pubblici minore<br />
di quella voluta dai regolamenti e consuetudini locali, o di quella che dall'autorità<br />
amministrativa provinciale sia riconosciuta necessaria per evitare il pericolo di diversioni e<br />
indebite sottrazioni di acque;<br />
l) qualunque opera nell’alveo o contro le sponde dei fiumi o canali navigabili, o sulle vie<br />
alzaie, che possa nuocere alla libertà ed alla sicurezza della navigazione ed all’esercizio<br />
dei porti natanti e ponti di barche;<br />
h) lo stabilimento dei molini natanti.<br />
Art. 97<br />
Sono opere ed atti che non si possono eseguire se non con speciale permesso del<br />
prefetto e sotto l'osservanza delle condizioni dal medesimo imposte, i seguenti:<br />
a) la formazione di pannelli, chiuse ed altre simili opere nell’alveo dei fiumi e torrenti per<br />
facilitare l’accesso e l’esercizio dei porti natanti e ponti di barche;<br />
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Comune di Segrate (MI Reticolo idrografico – Normativa<br />
sovraordinata<br />
b) la formazione di ripari a difesa delle sponde che si avanzano entro gli alvei oltre le<br />
linee che fissano la loro larghezza normale;<br />
c) i dissodamenti dei terreni boscati e cespugliati laterali ai fiumi e torrenti a distanza<br />
minore di metri cento dalla linea a cui giungono le acque ordinarie, ferme le disposizioni<br />
di cui all'art. 95, lettera c);<br />
d) le piantagioni delle alluvioni a qualsivoglia distanza dalla opposta sponda, quando si<br />
trovino di fronte di un abitato minacciato da corrosione, ovvero di un territorio esposto al<br />
pericolo di disalveamenti;<br />
e) la formazione di rilevati di salita o discesa dal corpo degli argini per lo stabilimento di<br />
comunicazione ai beni, agli abbeveratoi, ai guadi ed ai passi dei fiumi e torrenti;<br />
k) la ricostruzione, tuttoché senza variazioni di posizione e forma, delle chiuse stabili ed<br />
incili delle derivazioni, di ponti, ponti canali, botti sotterranee e simili esistenti negli alvei<br />
dei fiumi, torrenti, rivi, scolatoi pubblici e canali demaniali;<br />
(lettera parzialmente abrogata dall'articolo 224, numero 19, del R.D. n. 1775 del 1933)<br />
m) l'estrazione di ciottoli, ghiaia, sabbia ed altre materie dal letto dei fiumi, torrenti e<br />
canali pubblici, eccettuate quelle località ove, per invalsa consuetudine si suole praticare<br />
senza speciale autorizzazione per usi pubblici e privati. Anche per queste località però<br />
l'autorità amministrativa limita o proibisce tali estrazioni ogniqualvolta riconosca poterne<br />
il regime delle acque e gl'interessi pubblici o privati esserne lesi;<br />
n) l’occupazione delle spiagge dei laghi con opere stabili, gli scavamenti lungh’esse che<br />
possano promuovere il deperimento o recar pregiudizio alle vie alzaie ove esistono, e<br />
finalmente l’estrazione di ciottoli, ghiaie e sabbie, fatta eccezione, quanto a detta<br />
estrazione, per quelle località ove per consuetudine invalsa suolsi praticare senza speciale<br />
autorizzazione.<br />
Art. 98<br />
Non si possono eseguire, se non con speciale autorizzazione del ministero dei lavori<br />
pubblici, e sotto la osservanza delle condizioni dal medesimo imposte, le opere che<br />
seguono:<br />
d) le nuove costruzioni nell'alveo dei fiumi, torrenti, rivi, scolatoi pubblici o canali<br />
demaniali, di chiuse, ed altra opera stabile per le derivazioni di ponti, ponti canali e botti<br />
sotterranee, non che le innovazioni intorno alle opere di questo genere già esistenti;<br />
(lettera parzialmente abrogata dall'articolo 224, numero 19, del R.D. n. 1775 del 1933 in<br />
relazione all'articolo 217 dello stesso)<br />
e) la costruzione di nuove chiaviche di scolo a traverso gli argini e l'annullamento delle<br />
esistenti.<br />
Art. 99<br />
Le opere indicate nell'articolo precedente sono autorizzate dai prefetti, quando debbono<br />
eseguirsi in corsi di acqua non navigabili e non compresi fra quelli iscritti negli elenchi<br />
delle opere idrauliche di seconda categoria.<br />
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sovraordinata<br />
da: R.D. 8 maggio 1904, n. 368<br />
Articolo 132 – Divieto d'opera tra le sponde dei corsi d'acqua pertinenti alla<br />
bonificazione<br />
Nessuno può, senza regolare permesso ai sensi del seguente art. 136, fare opera nello<br />
spazio compreso fra le sponde fisse dei corsi d'acqua naturali od artificiali pertinenti alla<br />
bonificazione e non contemplati dall'art. 165 della legge 20 marzo 1865 sui lavori<br />
pubblici, ancorché in alcuni tempi dell'anno rimangano asciutti; nonché negli argini strade<br />
e dipendenze della bonificazione medesima.<br />
In caso di contestazione circa la linea o le linee alle quali deve estendersi la proibizione,<br />
decide il Prefetto, sentito l'ufficio del Genio civile e gli interessati.<br />
Articolo 133 – Divieto d'opera tra le sponde dei corsi d'acqua pertinenti alla<br />
bonificazioni: elenco<br />
Sono lavori, atti o fatti vietati in modo assoluto rispetto ai sopraindicati corsi d'acqua,<br />
strade, argini ed altre opere d'una bonificazione:<br />
a) le piantagioni di alberi e siepi, le fabbriche, e lo smovimento del terreno dal piede<br />
interno ed esterno degli argini e loro accessori o dal ciglio delle sponde dei canali non<br />
muniti di argini o dalle scarpate delle strade, a distanza minore di metri 2 pei le<br />
piantagioni, di metri 1 a 2 per le siepi e smovimento del terreno, e di metri 4 a 10 per i<br />
fabbricati, secondo l'importanza del corso d'acqua;<br />
b) l'apertura di canali, fossi e qualunque scavo nei terreni laterali a distanza minore della<br />
loro profondità dal piede degli argini e loro accessori o dal ciglio delle sponde e scarpate<br />
sopra dette.<br />
Una tale distanza non può essere mai minore di metri 2, anche quando la escavazione<br />
del terreno sia meno profonda.<br />
Tuttavia le fabbriche, piante e siepi esistenti o che per una nuova opera di una<br />
bonificazione risultassero a distanza minore di quelle indicate nelle lettere a) e b) sono<br />
tollerate qualora non rechino un riconosciuto pregiudizio; ma, giunte a maturità o<br />
deperimento, non possono essere surrogate fuorché alle distanze sopra stabilite;<br />
c) la costruzione di fornaci, fucine e fonderie a distanza minore di metri 50 dal piede degli<br />
argini o delle sponde o delle scarpate suddette;<br />
d) qualunque apertura di cave, temporanee o permanenti, che possa dar luogo a ristagni<br />
d'acqua od impaludamenti dei terreni, modificando le condizioni fatte ad essi dalle opere<br />
della bonifica, od in qualunque modo alterando il regime idraulico della bonificazione<br />
stessa;<br />
e) qualunque opera, atto o fatto che possa alterare lo stato, la forma, le dimensioni, la<br />
resistenza e la convenienza all'uso a cui sono destinati gli argini e loro accessori e<br />
manufatti attinenti, od anche indirettamente degradare o danneggiare i corsi d'acqua, le<br />
strade, le piantagioni e qualsiasi altra dipendenza di una bonificazione;<br />
f) qualunque ingombro totale o parziale dei canali di bonifica col getto o caduta di<br />
materie terrose, pietre, erbe, acque o materie luride, venefiche o putrescibili, che<br />
possano comunque dar luogo ad infezione di aria od a qualsiasi inquinamento dell'acqua;<br />
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sovraordinata<br />
g) qualunque deposito di terre o di altre materie a distanza di metri 10 dai suddetti corsi<br />
d'acqua, che per una circostanza qualsiasi possano esservi trasportate ad ingombrarli;<br />
h) qualunque ingombro o deposito di materie come sopra sul piano viabile delle strade di<br />
bonifica e loro dipendenze;<br />
i) l'abbruciamento di stoppie, aderenti al suolo od in mucchi, a distanza tale da arrecare<br />
danno alle opere, alle piantagioni, alle staccionate ed altre dipendenze delle opere<br />
stesse;<br />
k) qualunque atto o fatto diretto al dissodamento dei terreni imboschiti o cespugliati<br />
entro quella zona dal piede delle scarpate interne dei corsi d'acqua montani, che sarà<br />
determinata volta per volta con decreto prefettizio, sentito l'ufficio del Genio civile e<br />
l'ufficio forestale.<br />
Articolo 134 – Mancanza di licenza nelle opere di bonificazione: elenco dei divieti<br />
Sono lavori, atti o fatti vietati nelle opere di bonificazione a chi non ne ha ottenuta<br />
regolare concessione o licenza, a norma dei seguenti artt. 136 e 137:<br />
a) la formazione di pescaie, chiuse, pietraie od altre opere, con le quali si alteri in<br />
qualunque modo il libero deflusso delle acque nei corsi d'acqua, non contemplati nell'art.<br />
165 della legge 20 marzo 1865 sui lavori pubblici ed appartenenti alla bonificazione;<br />
b) le piantagioni nelle golene, argini e banche dei detti corsi d'acqua, negli argini di<br />
recinto delle colmate o di difesa delle opere di bonifica e lungo le strade che ne fan<br />
parte;<br />
c) lo sradicamento e l'abbruciamento di ceppi degli alberi, delle palificate e di ogni altra<br />
opera in legno secco o verde, che sostengono le ripe dei corsi d'acqua;<br />
d) le variazioni ed alterazioni ai ripari di difesa delle sponde dei corsi d'acqua, e ad altra<br />
sorta di<br />
manufatti ad essi attinenti;<br />
e) la pesca con qualsivoglia mezzo nei corsi d'acqua; la navigazione nei medesimi con<br />
barche, sandali o altrimenti; il passaggio o l'attraversamento a piedi, a cavallo o con<br />
qualunque mezzo di trasporto nei detti corsi d'acqua ed argini, ed il transito di animali e<br />
bestiami di ogni sorta.<br />
E' libera solamente la pesca coi coppi e con le cannucce in quelle sole località, ove<br />
attualmente si esercita liberamente con tali mezzi, in forza dei regolamenti finora vigenti;<br />
f) il pascolo e la permanenza dei bestiami sui ripari, sugli argini e sulle loro dipendenze,<br />
nonché sulle sponde, scarpe e banchine dei corsi d'acqua e loro accessori e delle strade;<br />
e l'abbeveramento di animali e bestiame d'ogni specie, salvo dove esistono abbeveratoi<br />
appositamente costruiti;<br />
g) qualunque apertura, rottura. taglio od opera d'arte, ed in genere qualunque<br />
innovazione nelle sponde ed argini dei corsi d'acqua, diretta a derivare o deviare le acque<br />
a pro dei fondi adiacenti per qualsivoglia uso, od a scaricare acqua di rifiuto di case,<br />
opifici industriali e simili, senza pregiudizio<br />
delle disposizioni contenute nell'art. 133, lettera f);<br />
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Comune di Segrate (MI Reticolo idrografico – Normativa<br />
sovraordinata<br />
h) qualsiasi modificazione nelle parate e bocche di derivazione già esistenti, per<br />
concessione o per qualunque altro titolo, nei corsi d'acqua che fan parte della bonifica,<br />
tendente a sopralzare le dette parate e gli sfioratori, a restringere la sezione dei canali di<br />
scarico, ad alzare i portelloni o le soglie delle bocche di derivazione, nell'intento di elevare<br />
stabilmente o temporaneamente il pelo delle acque o di frapporre nuovi ostacoli al loro<br />
corso;<br />
i) la macerazione della canapa, del lino e simili in acque stagnanti o correnti, pubbliche o<br />
private, comprese nel perimetro della bonificazione, eccetto nei luoghi ove ora è<br />
circoscritta e permessa;<br />
k) l'apertura di nuove gore per la macerazione della canapa, del lino e simili, e<br />
l'ingrandimento di quelle esistenti;<br />
l) lo stabilimento di nuove risaie;<br />
m) la formazione di rilevati di salita o discesa dal corpo degli argini per lo stabilimento di<br />
comunicazione ai beni, agli abbeveratoi, ai guadi ed ai passi dei corsi d'acqua di una<br />
bonifica; e la costruzione dei ponti, ponticelli, passerelle ed altro sugli stessi corsi di<br />
acqua per uso dei fondi limitrofi;<br />
n) l'estrazione di erbe, di ciottoli, ghiaia, sabbia ed altre materie dai corsi d'acqua di una<br />
bonifica. Qualunque concessione di dette estrazioni può essere limitata o revocata ogni<br />
qualvolta venga riconosciuta dannosa al regime delle acque ed agli interessi pubblici o<br />
privati;<br />
o) l'impianto di ponticelli ed anche di passaggi provvisori attraverso i canali e le strade di<br />
bonifica.<br />
Articolo 135 – Tipologie delle concessioni/licenze sui lavori<br />
Occorre una formale concessione per i lavori, atti o fatti specificati alle lettere a), b), d),<br />
g), h) e k) del precedente art. 134.<br />
Sono invece permessi con semplice scritta e con l'obbligo all'osservanza delle condizioni<br />
caso per caso prescritte, lavori, atti o fatti indicati nelle lettere c), e), f), i), l), m), n), ed<br />
o) dello stesso art. 134.<br />
I contratti, regolarmente stipulati per l'utilizzazione dei prodotti indicati all'art. 14 del T.U.<br />
di legge, tengono luogo della licenza di che è parola nel presente articolo.<br />
Articolo 138 – Permesso per apertura degli scoli delle acque<br />
Col permesso scritto degli uffici del Genio civile quando trattasi di bonificazione eseguita<br />
dallo Stato, dell'ente concessionario quando trattasi di bonificazione eseguita per<br />
concessione e del consorzio per le bonifiche in manutenzione, i privati possono aprire per<br />
lo scolo delle acque dei loro terreni le necessarie bocche di scarico nelle ripe prossime<br />
esterne dei fossi e canali di bonificazione delle campagne adiacenti.<br />
Devono però essi privati costruire a loro spese, e secondo le modalità assegnate nei<br />
permessi scritti, i convenienti ponticelli sopra siffatte bocche o sbocchi per la continuità<br />
del passaggio esistente.<br />
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Comune di Segrate (MI Reticolo idrografico – Normativa<br />
sovraordinata<br />
da: Decreto legislativo 3 aprile 2006 n. 152 “Norme in materia<br />
ambientale<br />
Articolo 115 – Tutela delle aree di pertinenza dei corpi idrici<br />
1. Al fine di assicurare il mantenimento o il ripristino della vegetazione spontanea nella<br />
fascia immediatamente adiacente i corpi idrici, con funzioni di filtro per i solidi sospesi e<br />
gli inquinanti di origine diffusa, di stabilizzazione delle sponde e di conservazione della<br />
biodiversità da contemperarsi con le esigenze di funzionalità dell'alveo, entro un anno<br />
dalla data di entrata in vigore della parte terza del presente decreto, le regioni<br />
disciplinano gli interventi di trasformazione e di gestione del suolo e del soprassuolo<br />
previsti nella fascia di almeno 10 metri dalla sponda di fiumi, laghi, stagni e lagune<br />
comunque vietando la copertura dei corsi d'acqua, che non sia imposta da ragioni di<br />
tutela della pubblica incolumità e la realizzazione di impianti di smaltimento dei rifiuti.<br />
2. Gli interventi di cui al comma 1 sono comunque soggetti all'autorizzazione prevista dal<br />
regio decreto 25 luglio 1904, n. 523, salvo quanto previsto per gli interventi a<br />
salvaguardia della pubblica incolumità.<br />
3. Per garantire le finalità di cui al comma 1, le aree demaniali dei fiumi, dei torrenti, dei<br />
laghi e delle altre acque possono essere date in concessione allo scopo di destinarle a<br />
riserve naturali, a parchi fluviali o lacuali o comunque a interventi di ripristino e<br />
recupero ambientale. Qualora le aree demaniali siano già comprese in aree naturali<br />
protette statali o regionali inserite nell'elenco ufficiale previsto dalla vigente normativa,<br />
la concessione è gratuita.<br />
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Comune di Segrate (MI Reticolo idrografico – Normativa<br />
sovraordinata<br />
da: Norme del Codice Civile<br />
Sezione IX: Delle Acque<br />
Art. 915<br />
Riparazione di sponde e argini<br />
Qualora le sponde o gli argini che servivano di ritegno alle acque siano stati in tutto o in<br />
parte distrutti o atterrati, ovvero per la naturale variazione del corso delle acque si renda<br />
necessario costruire nuovi argini o ripari, e il proprietario del fondo non provveda<br />
sollecitamente a ripararli o a costruirli, ciascuno dei proprietari che hanno sofferto o<br />
possono ricevere danno può provvedervi, previa autorizzazione del pretore, che provvede<br />
in via d'urgenza.<br />
Le opere devono essere eseguite in modo che il proprietario del fondo, in cui si<br />
compiono, non ne subisca danno, eccetto quello temporaneo causato dall'esecuzione<br />
delle opere stesse.<br />
Art. 916<br />
Rimozione degli ingombri<br />
Le disposizioni dell'articolo precedente si applicano anche quando si tratta di togliere un<br />
ingombro formatosi sulla superficie di un fondo o in un fosso, rivo, colatoio o altro alveo,<br />
a causa di materie in essi impigliate, in modo che le acque danneggino o minaccino di<br />
danneggiare i fondi vicini.<br />
Art. 917<br />
Spese per la riparazione, costruzione o rimozione<br />
Tutti i proprietari, ai quali torna utile che le sponde e gli argini siano conservati o costruiti<br />
e gli ingombri rimossi, devono contribuire nella spesa in proporzione del vantaggio che<br />
ciascuno ne ritrae.<br />
Tuttavia, se la distruzione degli argini, la variazione delle acque o l'ingombro nei loro<br />
corsi deriva da colpa di alcuno dei proprietari, le spese di conservazione, di costruzione o<br />
di riparazione gravano esclusivamente su di lui, salvo in ogni caso il risarcimento dei<br />
danni.<br />
Art. 942<br />
Terreni abbandonati dalle acque correnti<br />
I terreni abbandonati dalle acque correnti, che insensibilmente si ritirano da una delle<br />
rive portandosi sull’altra, appartengono al demanio pubblico, senza che il confinante della<br />
riva opposta possa reclamare il terreno perduto.<br />
Ai sensi del primo comma, si intendono per acque correnti i fiumi, i torrenti e le altre<br />
acque definite pubbliche dalle leggi in materia.<br />
Quanto stabilito al primo comma vale anche per i terreni abbandonati dal mare, dai laghi,<br />
dalle lagune e dagli stagni appartenenti al demanio pubblico.<br />
Art. 945<br />
Isole e unioni di terra<br />
Le isole e unioni di terra che si formano nel letto dei fiumi o torrenti appartengono al<br />
demanio pubblico.<br />
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Comune di Segrate (MI Reticolo idrografico – Normativa<br />
sovraordinata<br />
Art. 946<br />
Alveo abbandonato<br />
Se un fiume o torrente si forma un nuovo letto, abbandonando l’antico, il terreno<br />
abbandonato rimane assoggettato al regime proprio del demanio pubblico.<br />
Art. 947<br />
Mutamenti del letto dei fiumi derivanti da regolamento del loro<br />
corso<br />
Le disposizioni degli artt. 942, 945 e 946 si applicano ai terreni comunque abbandonati<br />
sia a seguito di eventi naturali che per fatti artificiali indotti dall’attività antropica, ivi<br />
comprendendo anche i terreni abbandonati per fenomeni di inalveamento.<br />
La disposizione dell’art. 941 non si applica nel caso in cui le alluvioni derivano da<br />
regolamento del corso dei fiumi, da bonifiche o da altri fatti artificiali indotti dall’attività<br />
antropica.<br />
In ogni caso è esclusa la sdemanializzazione tacita dei beni del demanio idrico.<br />
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