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Basi anatomiche dei riflessi propriocettivi e coattivazione alfa-gamma

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<strong>Basi</strong> <strong>anatomiche</strong> <strong>dei</strong> <strong>riflessi</strong><br />

<strong>propriocettivi</strong> e <strong>coattivazione</strong><br />

<strong>alfa</strong>-<strong>gamma</strong>


Gli archi <strong>riflessi</strong><br />

• La risposta agli stimoli sia esterni che interni avviene, nella sua<br />

forma più semplice, per attivazione di archi, comprendenti in forma<br />

schematica: una formazione recettoriale, una via nervosa afferente,<br />

un centro nervoso riflesso, una via nervosa efferente e gli organi<br />

effettori che attuano la risposta.. Il segnale viene quindi “riflesso” in<br />

forma d’azione dal centro nervoso alla periferia.<br />

• Tutti gli archi <strong>riflessi</strong> possono essere ricondotti ad alcuni schemi<br />

neuronici elementari:<br />

– arco monosinaptico<br />

recettore sensoriale - cellula a T - neurone efferente (cellula del I<br />

tipo del Golgi) - organo effettore<br />

– di archi polisinaptici le terminazioni delle fibre afferenti<br />

possono connettersi con interneuroni e questi possono fare<br />

catene più o meno lunghe di neuroni, disposte “in parallelo”. In<br />

questi casi si parla


Filogenesi del sistema nervoso


MICRORGANISMO<br />

UN NEURONE DI QUESTO TIPO HA UNA DUPLICE FUNZIONE:<br />

SENSITIVO ED EFFETTORE


DISPOSIZIONE SEGMENTARIA<br />

NEUROMERI<br />

DUE EVENTI EVOLUTIVI IMPORTANTI:<br />

1) IL NEURONE SENSITIVO E’ DIVERSO DAL NEURONE EFFETTORE<br />

2) IL NEURONE SENSITIVO SI “SEPARA” DAL NEURONE EFFETTORE<br />

IL COMPLESSO FORMATO DA UN NEURONE SENSITIVO + IL NEURONE EFFETTORE<br />

COSTITUISCE UN NEUROMERO


COMPARSA DEL<br />

NEURONE INTERMEDIO (INTERNEURONE)<br />

COMPARE IL NEURONE INTERMEDIO E IL SISTEMA SI “COMPLICA”<br />

OGNI NEUROMERO E’ FORMATO DA:<br />

NEURONE SENSITIVO<br />

NEURONE EFFETTORE<br />

NEURONE INTERMEDIO


COMPARSA DEL<br />

NEURONE ASSOCIATIVO INTERSEGMENTARIO<br />

COMPARE IL NEURONE ASSOCIATIVO CHE METTE IN COMUNICAZIONE<br />

I VARI NEUROMERI<br />

OGNI NEUROMERO E’ FORMATO DA:<br />

NEURONE SENSITIVO<br />

NEURONE EFFETTORE<br />

NEURONE INTERMEDIO<br />

NEURONE ASSOCIATIVO


COMPARSA DI UN<br />

ORGANO NERVOSO CENTRALE<br />

- CENTRALIZZAZIONE -<br />

OGNI NEUROMERO HA SOTTO LA PROPRIA GIURISDIZIONE UN SEGMENTO DEL<br />

CORPO DELL’ANIMALE E MANTIENE LA CONNESSIONE CON LA PERIFERIA<br />

ATTRAVERSO FASCI DI FIBRE CHE COSTITUISCONO IL SNP


“USCITA” DALL’ASSE NERVOSO DEL<br />

1° NEURONE SENSITIVO<br />

- GANGLIO SENSITIVO -<br />

AL DI FUORI DEL SISTEMA NERVOSO CENTRALE COMPAIONO AMMASSI DI<br />

SOSTANZA GRIGIA: GANGLI SENSITIVI CHE OSPITANO I PIRENOFORI<br />

DEL PRIMI NEURONI SENSITIVI


GANGLIO SENSITIVO


PRESENZA DELL’INTERNEURONE


ARCO RIFLESSO<br />

Ai centri<br />

sovrassiali


CENTRO SOPRASEGMENTARIO<br />

CENTRO SOPRASEGMENTARIO<br />

LA COMPARSA DI UN CENTRO SOPRASEGMENTARIO COMPORTA LA<br />

COMPARSA DI UN SECONDO NEURONE ASSOCIATIVO CHE HA IL COMPITO<br />

DI VEICOLARE LE INFORMAZIONI A TALE CENTRO


ARCO RIFLESSO VERTICALE


ARCO RIFLESSO ORIZZONTALE<br />

ARCO RIFLESSO VERTICALE


Convergenza e divergenza


Convergenza e divergenza


Altre proprietà<br />

• Il tempo riflesso e il tempo riflesso<br />

centrale<br />

• L’area reflessogena<br />

• La soglia del riflesso<br />

• La sommazione (temporale e spaziale)


• L’irradiazione<br />

Altre proprietà<br />

Consiste nell’estendersi della risposta. Al crescere dell’intensità e della<br />

durata della stimolazione dell’area reflessogena, la risposta riflessa,<br />

inizialmente limitata ad un numero ristretto di effettori (quelli controllati per<br />

via mono- od oligosinaptica), interesserà un numero sempre maggiore di<br />

effettori (quelli controllati per via polisinaptica).<br />

• Il reclutamento e la scarica postuma<br />

Perr via riflessa non è mai possibile attivare tutti i motoneuroni che<br />

innervano un muscolo, perché i motoneuroni vengono “reclutati” in<br />

successione: prima quelli attivati per via mono- od oligosinaptica e poi gli<br />

altri. Tutti quelli che poi sono stati attivati poi scaricano gradualmente dando<br />

origine ad una scarica postuma. Questa sarà tanto più prolungata quanto<br />

più estese e complesse sono le catene di interneuroni.


internocettori<br />

esterocettori<br />

propriocettori


Recettori della sensibilità generale<br />

• Esterocettori<br />

• Propriocettori<br />

• Interocettori<br />

•Nocicettori<br />

•Termocettori<br />

•Meccanocettori<br />

•Chemocettori<br />

Ciascuna di queste classi recettoriale<br />

possiede caratteristiche strutturali e<br />

funzionali specifiche, quindi la<br />

differenza che sussiste tra un<br />

recettore della sensibilità somatica e<br />

uno di quella viscerale dipende dalla<br />

sua collocazione nel corpo e non<br />

dalla sua struttura


Meccanocettori<br />

I meccanocettori sono sensibili a tutti quegli stimoli che distorcono le loro<br />

membrane cellulari.<br />

• Recettori tattili, che percepiscono sensazioni di<br />

tatto, pressione o vibrazione.<br />

• Barocettori (baro, pressione) percepiscono le<br />

variazioni di pressione all’interno delle pareti<br />

vasali e di alcuni organi dell’apparato digerente,<br />

riproduttivo e urinario.<br />

• Propriocettori, monitorizzano le posizioni delle<br />

articolazioni e <strong>dei</strong> muscoli. Sono i recettori della<br />

sensibilità generale più complicati sia<br />

strutturalmente che funzionalmente.


Meccanocettori<br />

Recettori tattili<br />

•di tipo raffinato<br />

•di tipo grossolano<br />

RECETTORI<br />

ARTICOLARI<br />

Terminazioni di<br />

Ruffini<br />

Arborizzazioni<br />

terminali di fibre Aa in<br />

connessione con le<br />

capsule articolari<br />

Corpuscoli del Pacini<br />

Nel connettivo<br />

periarticolare


Fusi neuromuscolari<br />

– 1893, Ruffini-Kerskner<br />

– Fascicoli di fibre<br />

muscolari specializzate<br />

avvolti da capsula<br />

connettivale affusolata<br />

– 3-10 mm<br />

– Tre zone


Fusi neuromuscolari<br />

– Maggiormente presenti nei mm. estensori e mm.<br />

implicati in movimento fine<br />

– Localizzati IN PARALLELO tra le fibre muscolari<br />

– Controllo <strong>dei</strong> cambiamenti di lunghezza e della loro<br />

velocità.


3 -5 a fuso, statiche e dinamiche<br />

8-10 a fuso


Classificazione delle fibre nervose<br />

secondo Lloyd


AFFERENZE<br />

Terminazioni primarie<br />

Anulospirali<br />

Risposta dinamica, generata<br />

soprattutto dalle fibre a sacchetto<br />

nucleare<br />

Informazione sulla velocità di<br />

cambiamento della lunghezza<br />

muscolare


AFFERENZE<br />

Terminazioni secondarie<br />

A fiorame<br />

Risposta statica, generata dalle<br />

fibre a catena nucleare<br />

Informazione sulla lunghezza<br />

muscolare


EFFERENZE<br />

Motoneuroni <strong>gamma</strong><br />

25-30% fibre nelle radici ventrali<br />

La loro eccitazione incrementa la<br />

tensione del fuso neuromuscolare<br />

e questo aumenta la sensibilità allo<br />

stiramento muscolare globale.<br />

Frequenza di scarica regolata da<br />

attività discendenti, che regolano la<br />

soglia <strong>dei</strong> <strong>riflessi</strong> da stiramento e di<br />

conseguenza del tono posturale


EFFERENZE<br />

Motoneuroni <strong>gamma</strong><br />

1. fibre <strong>gamma</strong> dinamiche, che,<br />

in numero di 1 o 2 per lato,<br />

innervano le porzioni polari delle<br />

fibre “a sacchetto di nuclei<br />

dinamiche;<br />

2. fibre <strong>gamma</strong> statiche, che<br />

innervano sia le fibre intrafusali “a<br />

sacchetto di nuclei statiche”, sia le<br />

fibre a catena di nuclei.


Fuso neuromuscolare<br />

• Stiramento attivo<br />

Attivazione motoneuroni <strong>gamma</strong> contrazione<br />

delle estremità, con allungamento della porzione<br />

centrale delle fibre intrafusali.<br />

La detenzione del fuso, prodotta dalla<br />

contrazione delle fibre extrafusali ad opera <strong>dei</strong><br />

motoneuroni <strong>alfa</strong>, può essere compensata dagli<br />

effetti opposti prodotti dalla contemporanea<br />

attivazione <strong>dei</strong> motoneuroni <strong>gamma</strong>.<br />

In questo modo la sensibilità del recettore può<br />

rimanere costante


Fuso neuromuscolare<br />

• Stiramento passivo (delle fibre<br />

extrafusali)<br />

Grazie alla presenza <strong>dei</strong> due tipi diversi di<br />

fibre intrafusali, il sistema nervoso riceve<br />

informazioni<br />

– sull’entità dell’allungamento muscolare<br />

attraverso le variazioni di scarica delle fibre<br />

secondarie,<br />

– sulla velocità dell’allungamento attraverso le<br />

fibre di gruppo Ia.


Sono recettori tonici e fasici…<br />

• Se impongo un allungamento al<br />

fuso ottengo una scarica di<br />

potenziali d’azione che<br />

insorgono dall’encoder delle<br />

terminazioni primarie e<br />

secondarie. Queste terminazioni<br />

infatti canali ionici meccanodipendenti.<br />

• Dapprima si ha una scarica di<br />

potenziali ad alta frequenza che<br />

dura circa 1 sec: SCARICA<br />

FASICA.<br />

Questa si continua con una<br />

TONICA, finchè dura<br />

l’allungamento<br />

COMPONENTE<br />

FASICA<br />

Terminazioni<br />

primarie<br />

Informazioni sulla<br />

velocità velocit di<br />

allungamento<br />

COMPONENTE<br />

TONICA<br />

Terminazioni<br />

secondarie<br />

Informazioni sull’ sull<br />

entità entit<br />

dell’allungamento<br />

dell allungamento<br />

…che non si adattano mai<br />

completamente allo stimolo


Tende ad annullare<br />

variazioni di lunghezza<br />

del muscolo<br />

determinate da<br />

variazioni del carico


Caratteristiche:<br />

Il riflesso miotatico<br />

• tipo di riflesso: propriocettivo<br />

• origine: fusi neuromuscolari<br />

• evocato da: stiramento del muscolo<br />

• risposta riflessa:<br />

a) contrazione <strong>dei</strong> muscoli omonimi e sinergici<br />

b) rilassamento <strong>dei</strong> muscoli antagonisti


Neurotrasmettitori implicati<br />

nel riflesso miotatico


Organi tendinei del Golgi


Organi tendinei del Golgi<br />

• Giunzione tra muscolo e tendine, in SERIE con le fibre<br />

muscolari, circa 20 per ogni organo del G., di unità<br />

motorie diverse<br />

• Strutture cilindriche, capsula connettivale allungata,<br />

1 x 0,1 mm.<br />

•Numerose ramificazioni terminali<br />

di fibra amielinica Ib o Aβ, tra fibre<br />

collagene ondulate<br />

•Controllano l’intensità della<br />

contrazione.


Gli organi tendinei del Golgi<br />

sono attivati dall’aumento di<br />

tensione del tendine


Organi tendinei del Golgi<br />

• Impedisce l’eccessiva tensione muscolare<br />

• Regolazione riflessa del tono<br />

• Corretta esecuzione <strong>dei</strong> movimenti e<br />

programmazione della forza di contrazione da<br />

parte <strong>dei</strong> centri motori<br />

Segnala ai centri superiori la tensione media sviluppata da un selezionato<br />

gruppo di unità motorie.<br />

La frequenza di scarica aumenta con il progressivo aumento del<br />

reclutamento delle unità motorie.


Coattivazione <strong>alfa</strong> - <strong>gamma</strong>


Coattivazione <strong>alfa</strong> – <strong>gamma</strong><br />

Motoneurone α innesca il movimento<br />

Motoneurone γ prestira il fuso<br />

Contrazione del muscolo INFERIORE rispetto al carico (resistenza)<br />

Muscolo passivamente stirato + stiramento attivo -><br />

Circuito fuso-motoneurone α -> EQUILIBRIO<br />

Contrazione del muscolo SUPERIORE rispetto al carico (resistenza)<br />

Attivazione dell’organi muscolotendineo del Golgi -> rilassamento poi…<br />

Muscolo passivamente stirato + stiramento attivo -> contrazione finalizzata al<br />

movimento<br />

FLUIDITA’, PRECISIONE E GRADUALITA’ DEL MOVIMENTO


Percezione del risultato del movimento


Riassumendo


Durante l’esecuzione di un qualsiasi movimento, è fondamentale<br />

avere informazioni sullo stato del muscolo:<br />

LUNGHEZZA DELLE FIBRE MUSCOLARI<br />

TENSIONE (FORZA) SVILUPPATA<br />

La capacità di acquisire informazioni che riguardano lo stato <strong>dei</strong><br />

muscoli e quindi su come il nostro corpo è posto e si muove nello<br />

spazio è detta PROPRIOCEZIONE<br />

Alcuni <strong>riflessi</strong> consentono di controllare continuamente la<br />

lunghezza o la tensione<br />

RIFLESSO MIOTATICO,<br />

RIFLESSO MIOTATICO INVERSO


Due recettori principali per propriocezione:<br />

FUSO NEUROMUSCOLARE<br />

LUNGHEZZA MUSCOLO<br />

RIFLESSO MIOTATICO<br />

ORGANO TENDINEO DEL GOLGI<br />

TENSIONE<br />

RIFLESSO MIOTATICO INVERSO

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