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Sulla misura delle curve prestazionali dei sistemi di ... - Presentazione

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SOMMARIO<br />

<strong>Sulla</strong> <strong>misura</strong> <strong>delle</strong> <strong>curve</strong> <strong>prestazionali</strong> <strong>dei</strong> <strong>sistemi</strong><br />

<strong>di</strong> sovralimentazione per MCI automobilistici<br />

Massimo Capobianco, Silvia Marelli, Fabio Polidori<br />

Internal Combustion Engines Group (ICEG)<br />

Dipartimento <strong>di</strong> Macchine Sistemi Energetici e Trasporti (DIMSET) – Università <strong>di</strong> Genova<br />

La progressiva riduzione della cilindrata a parità <strong>di</strong> potenza installata (downsizing) sta favorendo un’applicazione generalizzata<br />

della tecnica della sovralimentazione nei MCI automobilistici. La <strong>di</strong>sponibilità <strong>delle</strong> <strong>curve</strong> caratteristiche del<br />

compressore e della turbina <strong>di</strong> sovralimentazione, definite in un esteso range operativo, rappresenta un in<strong>di</strong>spensabile<br />

requisito per l’ottimizzazione del matching motore-sovralimentatore, soprattutto nell’ambito <strong>dei</strong> modelli <strong>di</strong> simulazione<br />

del funzionamento in transitorio del sistema.<br />

Il costruttore dell’unità <strong>di</strong> sovralimentazione fornisce usualmente le mappe caratteristiche <strong>delle</strong> turbomacchine in un<br />

campo operativo limitato, spesso senza considerare le con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> regolazione del <strong>di</strong>spositivo <strong>di</strong> controllo della portata<br />

installato (valvola waste-gate o sistema a geometria variabile). Risulta quin<strong>di</strong> importante poter <strong>misura</strong>re sperimentalmente<br />

le <strong>curve</strong> <strong>prestazionali</strong> del turbosovralimentatore su appositi banchi prova che consentano <strong>di</strong> prescindere dalle limitazioni<br />

operative imposte dall’accoppiamento con il motore. Un apparato <strong>di</strong> questo tipo, adatto al rilievo <strong>delle</strong> prestazioni<br />

<strong>dei</strong> <strong>sistemi</strong> <strong>di</strong> sovralimentazione automotive sia in con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> efflusso stazionario che in con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> flusso<br />

non stazionario, è da anni operativo presso il Laboratorio MCI dell’Università <strong>di</strong> Genova.<br />

Nella memoria vengono approfon<strong>di</strong>te alcune <strong>delle</strong> problematiche sperimentali relative alla valutazione al banco prova<br />

<strong>dei</strong> principali parametri <strong>prestazionali</strong> (portata, rapporto <strong>di</strong> pressioni, ren<strong>di</strong>mento) del compressore e della turbina <strong>di</strong> una<br />

piccola unità <strong>di</strong> sovralimentazione, anche in relazione alla posizione dell’organo <strong>di</strong> regolazione della portata evolvente<br />

nella macchina motrice.<br />

1 CONSIDERAZIONI PRELIMINARI<br />

Il raggiungimento <strong>dei</strong> limiti imposti dalle normative sulle emissioni inquinanti allo scarico <strong>dei</strong> MCI<br />

impone ai costruttori automobilistici l’impiego <strong>di</strong> tecnologie avanzate, spesso <strong>di</strong>fferenti nel caso <strong>dei</strong><br />

motori Diesel (Capobianco, 1998; Stumpp e Ricco, 1996; O’Connor e Smith, 1988) ovvero ad accensione<br />

comandata (Lecointe e Monnier, 2003; Richter et al., 2002; Wirth et al., 2000; Lake et al.,<br />

2004). Una tecnologia <strong>di</strong> utilizzazione trasversale è rappresentata dalla sovralimentazione a gas <strong>di</strong><br />

scarico, ormai consolidata nel caso <strong>dei</strong> motori Diesel e che nel breve-me<strong>di</strong>o periodo assumerà un<br />

ruolo chiave anche per i motori ad accensione comandata.<br />

Risulta quin<strong>di</strong> evidente come non si possa prescindere dalla conoscenza <strong>delle</strong> <strong>curve</strong> caratteristiche<br />

del compressore e della turbina del gruppo <strong>di</strong> sovralimentazione in un campo operativo particolarmente<br />

esteso; tale informazione rappresenta un requisito fondamentale per l’ottimizzazione<br />

dell’accoppiamento tra motore e sovralimentatore, soprattutto nell’ambito <strong>di</strong> modelli <strong>di</strong> simulazione.<br />

A questo scopo, la sperimentazione su banchi prova de<strong>di</strong>cati fornisce in<strong>di</strong>cazioni <strong>di</strong> fondamentale<br />

importanza per approfon<strong>di</strong>re la conoscenza del comportamento <strong>delle</strong> turbomacchine costituenti<br />

l’unità <strong>di</strong> sovralimentazione. Sebbene <strong>di</strong>verse siano le opzioni impiantistiche adottabili, la centrale<br />

<strong>di</strong> compressione dell’aria <strong>di</strong> alimentazione, il <strong>di</strong>spositivo <strong>di</strong> riscaldamento del fluido evolvente in<br />

turbina ed il sistema <strong>di</strong> assorbimento della potenza prodotta dalla macchina motrice rappresentano<br />

requisiti imprescin<strong>di</strong>bili.<br />

La centrale <strong>di</strong> compressione deve fornire la portata <strong>di</strong> fluido necessaria ad alimentare turbogruppi <strong>di</strong><br />

1


taglia <strong>di</strong>fferente, ad un livello <strong>di</strong> pressione controllato. Sono inoltre impiegate stazioni <strong>di</strong> filtraggio<br />

dell’aria allo scopo <strong>di</strong> eliminare impurità che potrebbero danneggiare la strumentazione <strong>di</strong> <strong>misura</strong><br />

utilizzata.<br />

Occorre quin<strong>di</strong> selezionare la temperatura del fluido <strong>di</strong> alimentazione della macchina motrice, tenendo<br />

conto <strong>delle</strong> relative <strong>di</strong>fficoltà impiantistiche; a tale riguardo esiste la possibilità <strong>di</strong> operare su<br />

banchi prova a caldo ed a freddo. L’impiego <strong>di</strong> grandezze pseudoa<strong>di</strong>mensionali consente comunque<br />

<strong>di</strong> comparare le <strong>curve</strong> <strong>prestazionali</strong> <strong>misura</strong>te su banchi prova caratterizzati da <strong>di</strong>fferenti temperature<br />

<strong>di</strong> esercizio del fluido. Lavorare con una temperatura elevata all’ingresso della turbina permette <strong>di</strong><br />

riprodurre più fedelmente le con<strong>di</strong>zioni operative sperimentate su motore. In questi casi viene generalmente<br />

utilizzato un bruciatore alimentato da combustibile la cui scelta non è da sottovalutare;<br />

l’impiego <strong>di</strong> un combustibile gassoso è preferibile all’utilizzo <strong>di</strong> gasolio che può portare alla formazione<br />

<strong>di</strong> particelle incombuste dannose nei confronti dell’eventuale strumentazione presente nel circuito<br />

del banco prova a valle del combustore (si pensi ad esempio all’anemometria a filo/film caldo).<br />

Uno stu<strong>di</strong>o condotto a tale riguardo (Young e Penz, 1990) ha mostrato come la scelta del combustibile<br />

influenzi notevolmente i costi <strong>di</strong> gestione ed investimento iniziale dell’impianto. Dallo<br />

stu<strong>di</strong>o è emerso che la scelta <strong>di</strong> riscaldatori a gas naturale è da ritenersi la più idonea sia per il controllo<br />

efficace del regime termico sia per i bassi costi <strong>di</strong> esercizio. Anche nei banchi prova a freddo<br />

si utilizzano <strong>di</strong>spositivi per il riscaldamento dell’aria, in genere <strong>di</strong> tipo elettrico, che, sebbene permettano<br />

<strong>di</strong> raggiungere temperature contenute, risultano necessari al fine <strong>di</strong> evitare la formazione <strong>di</strong><br />

ghiaccio sulle palette della macchina motrice nel caso <strong>di</strong> rapporti <strong>di</strong> espansione elevati.<br />

L’impiego <strong>di</strong> un banco prova a freddo è preferibile nel caso si vogliano condurre misure in con<strong>di</strong>zioni<br />

<strong>di</strong> flusso non stazionario <strong>di</strong> alimentazione della turbina, sia per motivazioni <strong>di</strong> costo <strong>dei</strong> sensori<br />

utilizzati (che devono essere caratterizzati da un’alta risposta in frequenza) sia per la semplificazione<br />

impiantistica della intera catena <strong>di</strong> <strong>misura</strong> (assenza <strong>di</strong> circuiti <strong>di</strong> refrigerazione <strong>dei</strong> sensori);<br />

occorre infatti tener conto del fatto che, per conseguire un’elevata risposta in frequenza del circuito<br />

<strong>di</strong> <strong>misura</strong>, i sensori impiegati devono essere installati a <strong>di</strong>retto contatto con il fluido evolvente nei<br />

condotti senza l’interposizione <strong>di</strong> linee <strong>di</strong> collegamento <strong>di</strong> lunghezza significativa (Capobianco et<br />

al., 1991).<br />

La sperimentazione in con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> flusso non stazionario richiede inoltre la presenza, lungo la linea<br />

<strong>di</strong> alimentazione della turbina, <strong>di</strong> un generatore <strong>di</strong> pulsazioni necessario a riprodurre gli impulsi<br />

generati dall’apertura perio<strong>di</strong>ca <strong>delle</strong> valvole <strong>dei</strong> MCI. Pochi sono i banchi prova dotati <strong>di</strong> <strong>di</strong>spositivi<br />

per la generazione <strong>di</strong> flussi pulsanti <strong>di</strong> ampiezza e frequenza variabile, data la notevole complicazione<br />

a livello impiantistico. In tal senso si utilizzano valvole ad otturatore rotante (Winterbone et<br />

al., 1990), <strong>di</strong>schi rotanti azionati da motori elettrici (Dale e Watson, 1986; Arcoumanis et al., 1995),<br />

ovvero teste motore trascinate (Benson e Scrimshaw, 1965; Osnaghi et al., 1985).<br />

Un requisito in<strong>di</strong>spensabile per lo sviluppo <strong>di</strong> rilievi sperimentali su turbine <strong>di</strong> sovralimentazione,<br />

in<strong>di</strong>pendentemente dal regime <strong>di</strong> flusso, è il <strong>di</strong>ssipatore della potenza fornita dalla macchina motrice.<br />

Generalmente si utilizza il compressore dell’unità <strong>di</strong> sovralimentazione quale freno <strong>di</strong>namometrico,<br />

modulando la potenza assorbita dalla macchina operatrice attraverso tecniche sperimentali che<br />

saranno menzionate nel seguito. Tale soluzione è però limitata dalle con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> funzionamento<br />

instabile del compressore (surge line) ovvero dalla con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> choking che si instaura alle alte<br />

portate. In alternativa si può utilizzare un freno <strong>di</strong>namometrico de<strong>di</strong>cato, che permette una <strong>misura</strong><br />

<strong>di</strong>retta della potenza fornita dalla macchina motrice, ma che presenta alcune limitazioni legate alla<br />

massima velocità <strong>di</strong> rotazione consentita (in genere non superiore a 80000 giri/min) ed alla <strong>di</strong>fficoltà<br />

<strong>di</strong> accoppiamento con turbogruppi <strong>di</strong> sovralimentazione <strong>di</strong> taglia <strong>di</strong>fferente.<br />

Presso il Laboratorio MCI dell’Università <strong>di</strong> Genova è da tempo operante un’apparecchiatura <strong>di</strong><br />

prova che permette <strong>di</strong> effettuare indagini su componenti <strong>di</strong> aspirazione e scarico <strong>di</strong> MCI in regime<br />

<strong>di</strong> flusso stazionario e pulsante (Acton e Capobianco, 1986). L’apparecchiatura, del tipo a freddo,<br />

bene si presta ad indagini su turbogruppi a gas <strong>di</strong> scarico grazie alla <strong>di</strong>sponibilità <strong>di</strong> due linee separate<br />

<strong>di</strong> alimentazione <strong>delle</strong> macchine costituenti l’unità <strong>di</strong> sovralimentazione. In con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> flusso<br />

stazionario <strong>di</strong> alimentazione, le <strong>curve</strong> caratteristiche <strong>di</strong> turbina e compressore sono rilevate in un<br />

campo operativo particolarmente esteso, grazie all’adozione specifiche tecniche sperimentali. Pecu-<br />

2


liarità del banco prova è la <strong>di</strong>sponibilità <strong>di</strong> due <strong>sistemi</strong> generatori <strong>di</strong> pulsazioni <strong>di</strong> caratteristiche <strong>di</strong>fferenti:<br />

si impiegano valvole ad otturatore rotante azionate da un motore elettrico per stu<strong>di</strong> parametrici<br />

volti ad evidenziare l’effetto <strong>delle</strong> caratteristiche della pulsazione (quali ampiezza, valor me<strong>di</strong>o,<br />

frequenza e forma dell’onda) sulle prestazioni non stazionarie della macchina motrice (Capobianco<br />

e Marelli, 2006b). Una testa motore trascinata, dotata <strong>di</strong> un sistema avanzato <strong>di</strong> controllo valvole <strong>di</strong><br />

tipo VVA (sistema UNIAIR sviluppato dal Centro Ricerche Fiat), permette invece <strong>di</strong> riprodurre più<br />

fedelmente le con<strong>di</strong>zioni operative sperimentate su motore e consente <strong>di</strong> mettere in luce le mutue<br />

interazioni tra le leggi <strong>di</strong> apertura <strong>delle</strong> valvole, la conformazione del collettore <strong>di</strong> scarico e la turbina<br />

<strong>di</strong> sovralimentazione, prendendo anche in considerazione l’eventuale sistema <strong>di</strong> regolazione della<br />

portata transitante attraverso la macchina motrice.<br />

Le grandezze <strong>misura</strong>te in <strong>di</strong>verse sezioni del circuito <strong>di</strong> prova sono acquisite tramite un sistema automatico,<br />

gestito da co<strong>di</strong>ci <strong>di</strong> calcolo sviluppati in ambiente LabVIEW ® .<br />

Nella memoria vengono approfon<strong>di</strong>te alcune problematiche sperimentali relative alla valutazione al<br />

banco prova <strong>dei</strong> principali parametri <strong>prestazionali</strong> del compressore e della turbina <strong>di</strong> una piccola unità<br />

<strong>di</strong> sovralimentazione (IHI – RHF3) per applicazione su MCI downsized a benzina, dotata <strong>di</strong><br />

valvola waste-gate quale <strong>di</strong>spositivo <strong>di</strong> regolazione della portata evolvente in turbina.<br />

2 DEFINIZIONE DELLE CURVE CARATTERISTICHE DEL COMPRESSORE<br />

2.1 Aspetti generali<br />

Le prestazioni del compressore <strong>di</strong> un sistema <strong>di</strong> sovralimentazione sono generalmente espresse in<br />

termini <strong>di</strong> portata in massa, rapporto <strong>di</strong> compressione e ren<strong>di</strong>mento isentropico, facendo riferimento<br />

a valori totali <strong>dei</strong> parametri termo<strong>di</strong>namici all’ingresso (sezione 1) ed alla mandata (sezione 2)<br />

della macchina operatrice e parametrizzando le <strong>curve</strong> caratteristiche rispetto alla velocità <strong>di</strong> rotazione<br />

dell’albero.<br />

Per quanto riguarda i livelli <strong>di</strong> portata e velocità <strong>di</strong> rotazione, è usuale fare riferimento a fattori<br />

pseudoa<strong>di</strong>mensionali o, più spesso, a valori <strong>di</strong> tali parametri ridotti a con<strong>di</strong>zioni ambientali <strong>di</strong> riferimento.<br />

Nel presente lavoro saranno considerate le seguenti grandezze:<br />

- velocità <strong>di</strong> rotazione ridotta<br />

- portata ridotta<br />

M<br />

cr<br />

n<br />

cr<br />

M p T<br />

<br />

p T<br />

c 0 T1<br />

T1<br />

0<br />

p<br />

- rapporto <strong>di</strong> compressione TT <br />

p<br />

avendo posto:<br />

p0 = 0.981 bar<br />

T0 = 293.15 K<br />

n T<br />

<br />

T<br />

T 2<br />

T1<br />

0<br />

T1<br />

Un aspetto <strong>di</strong> particolare rilevanza ai fini dell’utilizzazione <strong>delle</strong> mappe del compressore<br />

nell’ambito <strong>delle</strong> procedure <strong>di</strong> matching è rappresentato dall’estensione <strong>delle</strong> <strong>curve</strong> <strong>misura</strong>te; a tal<br />

fine, le caratteristiche del circuito <strong>di</strong> prova devono consentirne l’esplorazione fino a valori molto<br />

contenuti del rapporto <strong>di</strong> compressione della macchina, garantendo un’ampia modulabilità <strong>delle</strong><br />

per<strong>di</strong>te <strong>di</strong> carico alla mandata.<br />

Un ulteriore elemento <strong>di</strong> notevole importanza è rappresentato dal range <strong>di</strong> velocità <strong>di</strong> rotazione del<br />

compressore esplorabile; infatti, nel caso <strong>di</strong> sperimentazione su un banco prova a freddo, i valori<br />

massimi <strong>di</strong> tale parametro sono spesso limitati dall’instaurarsi <strong>di</strong> con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> choking nella turbina<br />

connessa, che non consentono <strong>di</strong> incrementare la velocità <strong>di</strong> rotazione del sistema fino a valori prossimi<br />

al livello massimo <strong>di</strong>chiarato dal costruttore. Nello stesso tempo, la possibilità <strong>di</strong> definire con<br />

3


uona accuratezza <strong>curve</strong> caratteristiche a bassa velocità <strong>di</strong> rotazione della macchina (grazie ad un<br />

preciso controllo <strong>delle</strong> con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> alimentazione della turbina che trascina il compressore ed alla<br />

<strong>di</strong>sponibilità <strong>di</strong> un adeguato sistema <strong>di</strong> <strong>misura</strong> <strong>dei</strong> parametri termo<strong>di</strong>namici all’ingresso ed all’uscita<br />

del compressore) risulta <strong>di</strong> notevole interesse soprattutto per la simulazione <strong>di</strong> con<strong>di</strong>zioni operative<br />

del motore in transitorio.<br />

Al <strong>di</strong> là <strong>delle</strong> problematiche citate, gli aspetti <strong>di</strong> maggior criticità ai fini del rilevamento <strong>delle</strong> caratteristiche<br />

<strong>prestazionali</strong> <strong>di</strong> un compressore <strong>di</strong> sovralimentazione sono sicuramente rappresentati dalla<br />

definizione del limite <strong>di</strong> instabilità funzionale della macchina (me<strong>di</strong>ante una metodologia per quanto<br />

possibile oggettiva e ripetibile, § par.2.2) e dalla valutazione del ren<strong>di</strong>mento isentropico, con riferimento<br />

sia alle caratteristiche <strong>delle</strong> sezioni <strong>di</strong> <strong>misura</strong> utilizzate che alla strumentazione <strong>di</strong> <strong>misura</strong><br />

impiegata (§ par.2.3).<br />

2.2 Definizione del limite <strong>di</strong> instabilità (surge)<br />

Il campo <strong>di</strong> funzionamento <strong>di</strong> un compressore <strong>di</strong>namico è delimitato alle basse portate<br />

dall’instaurarsi <strong>di</strong> fenomeni <strong>di</strong> instabilità quali lo stallo ed il pompaggio. Tenendo conto del fatto<br />

che i valori più elevati del rapporto <strong>di</strong> compressione e dell’efficienza della macchina operatrice si<br />

conseguono, per ogni velocità <strong>di</strong> rotazione, in prossimità del limite <strong>di</strong> instabilità, la conoscenza<br />

dell’esatta posizione della surge-line permette <strong>di</strong> ottimizzare il matching tra il motore ed il turbosovralimentatore.<br />

Un ulteriore aspetto <strong>di</strong> interesse, soprattutto nel caso <strong>di</strong> propulsori automobilistici<br />

poco frazionati (bi e tri-cilindrici), riguarda l’effetto del flusso non stazionario generato<br />

dall’apertura perio<strong>di</strong>ca <strong>delle</strong> valvole <strong>di</strong> aspirazione sui fenomeni <strong>di</strong> instabilità del compressore, anche<br />

in relazione all’impiego <strong>di</strong> <strong>sistemi</strong> avanzati <strong>di</strong> controllo <strong>delle</strong> valvole.<br />

Anche se il funzionamento in pompaggio del compressore è generalmente ben percepibile, è evidente<br />

l’interesse per la definizione <strong>di</strong> procedure il più possibile oggettive e ripetibili che consentano<br />

<strong>di</strong> evidenziare il funzionamento instabile della macchina e risultino facilmente integrabili nel sistema<br />

<strong>di</strong> controllo del motore.<br />

A tal fine, l’instabilità del compressore può essere in prima istanza rilevata attraverso la <strong>misura</strong> della<br />

temperatura del fluido in corrispondenza della bocca <strong>di</strong> aspirazione della macchina, identificando<br />

l’instaurarsi del pompaggio con un incremento significativo <strong>di</strong> tale temperatura, causato dal perio<strong>di</strong>co<br />

riflusso dell’aria dalla sezione <strong>di</strong> mandata.<br />

E’ inoltre ben noto che i fenomeni oscillatori che nascono all’instaurarsi del pompaggio sono caratterizzati<br />

da frequenze strettamente correlate alle caratteristiche del circuito alla mandata della macchina<br />

operatrice. Tenendo conto che, nei piccoli motori per autotrazione, i volumi interposti tra la<br />

mandata del compressore ed il motore sono contenuti per non penalizzare la risposta in transitorio<br />

del sistema, le oscillazioni <strong>di</strong> pressione associate al funzionamento in pompaggio sono in genere<br />

dell’or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> qualche decina <strong>di</strong> Hz; l’impiego <strong>di</strong> trasduttori <strong>di</strong> pressione caratterizzati da una rispo-<br />

ΔT T1 [K]<br />

4.5<br />

4.0<br />

3.5<br />

3.0<br />

2.5<br />

2.0<br />

1.5<br />

1.0<br />

Cond. B<br />

Pompaggio<br />

Funzionamento<br />

stabile<br />

0.5<br />

ncr = 70000 giri/min<br />

Cond. A<br />

0.0<br />

0.00 0.01 0.02 0.03 0.04 0.05<br />

M cr [kg/s]<br />

Fig.1 – Incremento <strong>di</strong> temperatura all’aspirazione del compressore<br />

4


p 2 [bar]<br />

1.12<br />

1.10<br />

1.08<br />

1.06<br />

1.04<br />

1.02<br />

n cr = 70000 giri/min<br />

1.00<br />

0.00 0.01 0.02 0.03 0.04 0.05 0.06<br />

sta in frequenza <strong>di</strong> qualche centinaio <strong>di</strong> Hz consente quin<strong>di</strong> <strong>di</strong> evidenziare con sicurezza l’instabilità<br />

del compressore anche attraverso il rilievo della variazione istantanea della pressione alla mandata<br />

del compressore.<br />

In Fig.1 è rappresentato il tipico andamento <strong>misura</strong>to dell’incremento <strong>di</strong> temperatura all’ingresso<br />

del compressore ΔTT1 (valutato come <strong>di</strong>fferenza tra la temperatura <strong>misura</strong>ta all’ingresso del rotore e<br />

la temperatura rilevata in corrispondenza <strong>di</strong> una sezione <strong>di</strong> <strong>misura</strong> posta a circa 350 mm dalla bocca<br />

<strong>di</strong> aspirazione del compressore), in funzione della portata ridotta Mcr, per un livello me<strong>di</strong>o-basso<br />

della velocità <strong>di</strong> rotazione del compressore (ncr = 70000 giri/min). <strong>Sulla</strong> curva rappresentata in Fig.1<br />

sono evidenziati i due punti estremi, corrispondenti rispettivamente ad una con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> funzionamento<br />

stabile del compressore (Cond. A) e ad una situazione <strong>di</strong> incipiente pompaggio (Cond. B). I<br />

rilievi sono stati inoltre estesi ad una con<strong>di</strong>zione operativa <strong>di</strong> evidente pompaggio del compressore<br />

(Cond. C), non in<strong>di</strong>cata in Fig.1 a causa <strong>delle</strong> variazioni perio<strong>di</strong>che <strong>delle</strong> grandezze <strong>di</strong> interesse.<br />

In parallelo sono stati acquisiti, tramite un trasduttore estensimetrico ad alta risposta in frequenza ed<br />

una scheda <strong>di</strong> acquisizione veloce (NI PCI-6110), i segnali tempovarianti <strong>di</strong> pressione alla mandata<br />

del compressore (p2) che sono riportati, per le tre con<strong>di</strong>zioni operative citate, in Fig.2. I risultati<br />

dell’analisi <strong>di</strong> Fourier degli stessi <strong>di</strong>agrammi <strong>di</strong> pressione (ai quali si è applicato un filtro passabasso<br />

con frequenza <strong>di</strong> taglio pari a 2 kHz) sono rappresentati in Fig.3. Si osserva che il pompaggio<br />

del compressore dà luogo ad oscillazioni della colonna fluida caratterizzate da una frequenza fondamentale<br />

pari a circa 17 Hz; in questa con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> funzionamento si è riscontrato un aumento<br />

della temperatura all’ingresso della macchina superiore a 15 K.<br />

t [ms]<br />

Cond. A<br />

Cond. B<br />

Cond. C<br />

Fig.2 – Segnali tempovarianti <strong>di</strong> pressione alla mandata del compressore<br />

Dp 2 [mbar]<br />

20<br />

16<br />

12<br />

8<br />

4<br />

0<br />

0<br />

Dp 2 [mbar]<br />

20<br />

16<br />

12<br />

8<br />

4<br />

0<br />

0.0<br />

16.7<br />

33.3<br />

50.0<br />

66.7<br />

83.3<br />

100.0<br />

116.7<br />

f [Hz]<br />

100<br />

200<br />

300<br />

400<br />

500<br />

600<br />

700<br />

800<br />

900<br />

1000<br />

f [Hz]<br />

133.3<br />

150.0<br />

166.7<br />

183.3<br />

200.0<br />

n cr = 70000 giri/min<br />

Cond. A<br />

Cond. B<br />

Cond. C<br />

1100<br />

1200<br />

1300<br />

1400<br />

1500<br />

1600<br />

1700<br />

1800<br />

1900<br />

2000<br />

Fig.3 – Analisi <strong>di</strong> Fourier <strong>dei</strong> segnali <strong>di</strong> pressione alla mandata del compressore<br />

5


Mentre nella con<strong>di</strong>zione A non si è osservato alcuno scostamento tra le temperature <strong>misura</strong>te nelle<br />

due stazioni <strong>di</strong> <strong>misura</strong> poste all’ingresso della macchina (Fig.1), nella con<strong>di</strong>zione B, probabilmente<br />

caratterizzata da fenomeni <strong>di</strong> stallo del compressore, tale <strong>di</strong>fferenza è risultata significativa (ΔTT1 ≈<br />

4 K). In quest’ultima situazione operativa l’oscillazione <strong>di</strong> pressione a valle è risultata affetta da<br />

armoniche ad alta frequenza (presenti anche nelle altre con<strong>di</strong>zioni e pari a circa 1 kHz) <strong>di</strong> ampiezza<br />

maggiore rispetto alla con<strong>di</strong>zione A.<br />

2.3 Valutazione del ren<strong>di</strong>mento<br />

Il ren<strong>di</strong>mento isentropico del compressore viene usualmente determinato me<strong>di</strong>ante una procedura <strong>di</strong><br />

tipo <strong>di</strong>retto attraverso rilievi <strong>di</strong> pressione e temperatura in opportune stazioni <strong>di</strong> <strong>misura</strong> a monte ed a<br />

valle della macchina. Nell’ipotesi <strong>di</strong> gas perfetto e trascurando le variazioni del calore specifico del<br />

fluido con la temperatura, l’efficienza total-to-total del compressore (ηcTT) può essere calcolata me<strong>di</strong>ante<br />

la relazione:<br />

<br />

cTT<br />

<br />

T<br />

<br />

k1<br />

p k<br />

T 2<br />

T1<br />

1<br />

<br />

p <br />

T1<br />

<br />

<br />

T T<br />

<br />

T 2 T1<br />

Molteplici aspetti quali la scelta <strong>dei</strong> trasduttori utilizzati, la <strong>di</strong>sposizione e la geometria <strong>delle</strong> sezioni<br />

<strong>di</strong> <strong>misura</strong> e le caratteristiche <strong>delle</strong> porzioni <strong>di</strong> circuito interposte fra la macchina e tali sezioni possono<br />

tuttavia influenzare notevolmente i valori <strong>di</strong> efficienza calcolati, rendendo problematico il confronto<br />

fra i dati rilevati con <strong>sistemi</strong> sperimentali <strong>di</strong>fferenti.<br />

Nel caso in cui, per poter garantire un’adeguata affidabilità <strong>dei</strong> rilievi effettuati, le stazioni <strong>di</strong> <strong>misura</strong><br />

siano collocate ad una <strong>di</strong>stanza non trascurabile dalle flange d’accoppiamento, ogni variazione<br />

dello stato termo<strong>di</strong>namico del fluido all’interno <strong>dei</strong> condotti <strong>di</strong> collegamento (dovuta fenomeni <strong>di</strong><br />

scambio termico, per<strong>di</strong>te <strong>di</strong> carico, ecc.) viene <strong>di</strong> fatto conglobata nei processi che hanno luogo<br />

all’interno della macchina.<br />

Un aspetto sicuramente non secondario è rappresentato dalla metodologia utilizzata per la valutazione<br />

della temperatura e della pressione del fluido nelle sezioni <strong>di</strong> <strong>misura</strong>. Normalmente viene rilevata<br />

la sola pressione statica <strong>di</strong> parete attraverso più prese <strong>di</strong> <strong>misura</strong> (realizzate con un foro <strong>di</strong> piccolo<br />

<strong>di</strong>ametro); il livello totale della pressione viene poi calcolato facendo riferimento alla portata<br />

me<strong>di</strong>a evolvente, assumendo una <strong>di</strong>stribuzione uniforme della velocità del flusso nella sezione <strong>di</strong><br />

<strong>misura</strong>.<br />

Il rilievo della temperatura è usualmente condotto, per le applicazioni automotive, me<strong>di</strong>ante termocoppie<br />

o termoresistenze. Normalmente si assume che il segnale proveniente dal sensore, immerso<br />

perpen<strong>di</strong>colarmente al flusso, corrisponda ad un valore totale della temperatura. Va tuttavia considerato<br />

che la posizione della sonda, trasversale rispetto al flusso, crea <strong>di</strong>suniformità tra il punto <strong>di</strong><br />

ristagno e la parte <strong>di</strong>ametralmente opposta del sensore; il valore <strong>misura</strong>to non è quin<strong>di</strong> da ritenersi<br />

esattamente quello totale quanto piuttosto un valore interme<strong>di</strong>o tra il livello statico e quello totale. A<br />

questo va aggiunta la <strong>di</strong>mensione non trascurabile dell’elemento sensibile del <strong>misura</strong>tore ed il fatto<br />

che, per esigenze <strong>di</strong> resistenza meccanica, questo non sia bagnato <strong>di</strong>rettamente dal flusso, ma sia<br />

spesso inserito in una guaina metallica e da questa isolato me<strong>di</strong>ante opportuni materiali. Esiste<br />

quin<strong>di</strong> un’incertezza intrinseca nella determinazione <strong>dei</strong> livelli <strong>di</strong> temperatura che tende ad essere<br />

maggiore all’aumentare della velocità del flusso (ossia quando il valore statico e quello totale <strong>di</strong>fferiscono<br />

maggiormente tra loro).<br />

E’ quin<strong>di</strong> evidente il ruolo fondamentale che assume la localizzazione <strong>delle</strong> stazioni <strong>di</strong> <strong>misura</strong> <strong>di</strong> ingresso<br />

e <strong>di</strong> uscita del compressore rispetto alle flange d’accoppiamento: queste possono essere ricavate<br />

nei tratti <strong>di</strong> tubazione nelle imme<strong>di</strong>ate vicinanze della macchina, ovvero posizionate ad una<br />

certa <strong>di</strong>stanza da essa dove, per ragioni <strong>di</strong> spazio, è possibile incrementare la sezione <strong>dei</strong> condotti<br />

6


senza incorrere in fenomeni <strong>di</strong> separazione del flusso. In Fig.4 sono evidenziati gli scostamenti (in<br />

termini <strong>di</strong> rapporto <strong>di</strong> compressione e ren<strong>di</strong>mento) risultanti da rilievi <strong>di</strong> temperatura totale e pressione<br />

statica effettuati sul banco prova del DIMSET-ICEG in due stazioni <strong>di</strong> <strong>misura</strong> sequenziali alla<br />

mandata della macchina. La stazione “A” è posta nelle vicinanze del compressore in un tratto <strong>di</strong> tubazione<br />

<strong>di</strong> sezione equivalente a quella <strong>di</strong> mandata, mentre la stazione “B” è posizionata a valle <strong>di</strong><br />

un opportuno condotto <strong>di</strong>vergente in un tratto caratterizzato da una sezione <strong>di</strong> efflusso notevolmente<br />

superiore (rapporto 1:8).<br />

Anche se l’analisi <strong>dei</strong> <strong>di</strong>fferenti effetti legati alla posizione ed alle caratteristiche <strong>delle</strong> stazioni <strong>di</strong><br />

<strong>misura</strong> risulta alquanto complessa, in linea generale si può osservare come, facendo riferimento ad<br />

una stazione posta nelle imme<strong>di</strong>ate vicinanze della mandata della macchina, i fenomeni <strong>di</strong> scambio<br />

termico con l’esterno risultino più contenuti sia per la ridotta estensione <strong>dei</strong> condotti <strong>di</strong> collegamento<br />

che per la più elevata velocità del flusso. Al contrario, nel caso <strong>di</strong> utilizzazione <strong>di</strong> una stazione<br />

più lontana a bassa velocità del flusso, i condotti interposti tra la macchina e la sezione stessa, oltre<br />

ad essere progettati in modo tale da minimizzare le per<strong>di</strong>te <strong>di</strong> carico, devono essere adeguatamente<br />

coibentati.<br />

Le alte velocità <strong>di</strong> efflusso spesso presenti nelle stazioni vicine alla mandata amplificano le problematiche<br />

già citate sulla stima della temperatura totale; tale indeterminatezza ha un peso decisamente<br />

minore qualora venga utilizzata una sezione <strong>di</strong> <strong>misura</strong> <strong>di</strong> area sensibilmente maggiore. A ciò si aggiunga<br />

che, in una stazione <strong>di</strong> piccolo <strong>di</strong>ametro posta nelle imme<strong>di</strong>ate vicinanze della macchina, la<br />

<strong>di</strong>suniformità del flusso risulta in genere accentuata ed il ridotto spazio <strong>di</strong>sponibile <strong>di</strong>fficilmente<br />

consente rilievi multipli <strong>di</strong> temperatura.<br />

Alla luce <strong>di</strong> tali considerazioni si comprende come la conoscenza dettagliata dell’allestimento del<br />

circuito <strong>di</strong> prova del compressore sia un requisito fondamentale per confronti quantitativi <strong>di</strong> efficienza<br />

ed, in forma meno accentuata, <strong>di</strong> rapporto <strong>di</strong> compressione. Tali informazioni non sono generalmente<br />

fornite dal costruttore dell’unità <strong>di</strong> sovralimentazione rendendo problematici i confronti<br />

<strong>dei</strong> dati sperimentali.<br />

La temperatura del fluido evolvente nella turbina accoppiata può ulteriormente influenzare la valutazione<br />

dell’efficienza del compressore. La sperimentazione su banchi prova a caldo o su motore introduce<br />

infatti un inevitabile scambio termico attraverso l’asse <strong>di</strong> rotazione e la cassa interme<strong>di</strong>a<br />

che, specialmente nel caso <strong>di</strong> basse velocità <strong>di</strong> rotazione, può comportare un incremento percentualmente<br />

significativo del salto <strong>di</strong> temperatura sperimentato dal fluido nell’attraversamento della<br />

macchina, con un conseguente abbassamento del livello del ren<strong>di</strong>mento calcolato. A titolo <strong>di</strong> esempio,<br />

l’incremento <strong>di</strong> temperatura me<strong>di</strong>o del fluido <strong>misura</strong>to per il compressore oggetto <strong>di</strong> sperimen-<br />

1.8<br />

1.6<br />

1.4<br />

1.2<br />

b TT<br />

ncr = 140000 giri/min<br />

A<br />

B<br />

ncr = 70000 giri/min Mcr [kg/s]<br />

ncr = 140000 giri/min<br />

Mcr [kg/s]<br />

1.0<br />

0.0<br />

0.00 0.04 0.08 0.12 0.00 0.04 0.08 0.12<br />

0.8<br />

0.6<br />

0.4<br />

0.2<br />

h cTT<br />

n cr = 70000 giri/min<br />

Fig.4 – Effetto della stazione <strong>di</strong> <strong>misura</strong> alla mandata del compressore<br />

7


tazione è risultato pari a 50 K sulla curva isovelocità a 140000 giri/min ed a soli 16 K a 70000 giri/min.<br />

3 DEFINIZIONE DELLE CURVE CARATTERISTICHE DI TURBINA<br />

3.1 Aspetti generali<br />

I parametri utilizzati per la rappresentazione <strong>delle</strong> <strong>curve</strong> <strong>prestazionali</strong> <strong>di</strong> una turbina <strong>di</strong> sovralimentazione<br />

fanno usualmente riferimento a grandezze pseudoa<strong>di</strong>mensionali che consentono <strong>di</strong> descrivere<br />

le prestazioni della macchina in<strong>di</strong>pendentemente dai valori dai parametri termo<strong>di</strong>namici<br />

all’ingresso (sezione 3). Tale procedura è particolarmente utile al fine <strong>di</strong> poter confrontare misure<br />

condotte su banchi a freddo ed a caldo, nonché rilievi su motore, per i quali i livelli <strong>di</strong> pressione e<br />

temperatura all’entrata della turbina sono spesso variabili. Tenendo conto del fatto che, soprattutto<br />

per motivi impiantistici, la geometria del circuito <strong>di</strong> scarico a valle della turbina non consente <strong>di</strong> realizzare<br />

un efficace recupero dell’energia cinetica del flusso all’uscita dalla macchina (Capobianco,<br />

1984), è usuale fare riferimento a livelli statici <strong>dei</strong> parametri <strong>di</strong> interesse allo scarico (sezione 4).<br />

Alla luce <strong>di</strong> tali considerazioni, le grandezze generalmente utilizzate sono:<br />

- fattore <strong>di</strong> velocità <strong>di</strong> rotazione della turbina:<br />

M t TT<br />

3<br />

- fattore <strong>di</strong> portata della turbina: t <br />

pT<br />

3<br />

p<br />

- rapporto <strong>di</strong> espansione della turbina (total-to-static): TS <br />

p<br />

N<br />

t<br />

Per quanto riguarda il ren<strong>di</strong>mento della macchina, a causa <strong>delle</strong> notevoli <strong>di</strong>fficoltà connesse con la<br />

valutazione <strong>di</strong>retta dell’efficienza isentropica a partire da misure <strong>dei</strong> parametri termo<strong>di</strong>namici nelle<br />

sezioni <strong>di</strong> ingresso ed uscita (Capobianco, 1985), è usuale fare riferimento alla cosiddetta efficienza<br />

“termomeccanica” (’t) che include le per<strong>di</strong>te <strong>di</strong> natura meccanica del turbosovralimentatore e può<br />

essere valutata con migliore affidabilità senza ricorrere a misure <strong>di</strong> temperatura del fluido all’uscita<br />

della macchina. Si ha:<br />

' <br />

t<br />

t TS<br />

<br />

mTC<br />

n<br />

T<br />

T 3<br />

Pc<br />

TT<br />

<br />

M h<br />

Le turbine per la sovralimentazione <strong>di</strong> MCI automotive sono generalmente dotate <strong>di</strong> uno specifico<br />

<strong>di</strong>spositivo per la regolazione ed il controllo della portata evolvente allo scopo <strong>di</strong> migliorare le con<strong>di</strong>zioni<br />

<strong>di</strong> accoppiamento fra la turbomacchina ed il motore volumetrico e conseguire andamenti<br />

della caratteristica meccanica <strong>di</strong> coppia del propulsore più idonei ad un’applicazione veicolistica.<br />

Tale sistema <strong>di</strong> regolazione della portata può essere costituito da un <strong>di</strong>spositivo <strong>di</strong> by-pass <strong>di</strong> una<br />

porzione <strong>dei</strong> fumi (valvola waste-gate) o da un sistema statorico della turbina a geometria variabile.<br />

Prescindendo da considerazioni connesse all’efficienza della macchina in con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> regolazione<br />

della portata e dalle problematiche connesse all’applicabilità <strong>di</strong> tali <strong>sistemi</strong> nel caso <strong>dei</strong> MCI ad accensione<br />

comandata o per compressione, risulta <strong>di</strong> fondamentale importanza <strong>di</strong>sporre <strong>di</strong> <strong>curve</strong> caratteristiche<br />

parametrizzate rispetto alla posizione dell’organo <strong>di</strong> regolazione (Capobianco e Marelli,<br />

2007). Sfortunatamente, tale informazione viene solo in alcuni casi fornita dal costruttore del turbogruppo<br />

nel caso <strong>di</strong> turbine a geometria variabile (e per lo più con una <strong>di</strong>scretizzazione <strong>di</strong> larga massima<br />

<strong>di</strong> tale parametro) e generalmente non è <strong>di</strong>sponibile nel caso <strong>di</strong> macchine dotate <strong>di</strong> valvola waste-gate.<br />

La posizione assunta dall’organo <strong>di</strong> regolazione della portata può essere espressa come percentuale<br />

dello spostamento complessivo dell’astina <strong>di</strong> comando tra le posizioni <strong>di</strong> completa apertura e chiu-<br />

t<br />

T 3<br />

st<br />

S 4<br />

8


sura del <strong>di</strong>spositivo ovvero attraverso l’angolo <strong>di</strong> rotazione dell’alberino che aziona il <strong>di</strong>spositivo <strong>di</strong><br />

regolazione; tuttavia quest’ultimo metodo, specialmente per <strong>sistemi</strong> a geometria variabile, non è<br />

sempre facilmente implementabile.<br />

3.2 Caratteristiche <strong>di</strong> portata<br />

La sperimentazione su un banco prova de<strong>di</strong>cato ad alta flessibilità consente <strong>di</strong> estendere notevolmente<br />

la definizione <strong>delle</strong> caratteristiche <strong>di</strong> portata della turbina; a titolo <strong>di</strong> esempio, in Fig.5 è riportato<br />

il risultato della mappatura della macchina motrice del turbogruppo oggetto <strong>di</strong> sperimentazione<br />

condotta sul banco prova del DIMSET-ICEG, estesa a <strong>di</strong>fferenti livelli <strong>di</strong> apertura della valvola<br />

waste-gate, espressa attraverso l’angolo <strong>di</strong> rotazione del relativo alberino (WG). Pur<br />

nell’ambito <strong>di</strong> una sperimentazione a freddo, si osserva la notevole estensione <strong>delle</strong> <strong>curve</strong> <strong>misura</strong>te,<br />

conseguita attraverso il controllo della pressione all’ingresso del compressore accoppiato e la conseguente<br />

modulazione della portata assorbita dalla macchina operatrice. A titolo <strong>di</strong> confronto, sulla<br />

curva isovelocità a Nt = 5500 giri/(minK) è evidenziato il range <strong>di</strong> rapporto <strong>di</strong> espansione considerato<br />

nelle mappe fornite dal costruttore del turbogruppo. Dall’esame della Fig.5 si osserva il notevole<br />

incremento della portata complessivamente evolvente nella macchina in conseguenza<br />

dell’apertura della valvola waste-gate. Tale aspetto è evidenziato nella Fig.6 in cui, ad Nt costante, è<br />

riportato l’incremento <strong>di</strong> portata (rispetto alla situazione <strong>di</strong> completa chiusura del <strong>di</strong>spositivo <strong>di</strong> bypass)<br />

<strong>misura</strong>to per i <strong>di</strong>versi livelli <strong>di</strong> apertura della valvola waste-gate considerati, per tre valori del<br />

rapporto <strong>di</strong> espansione. Si osserva come la pendenza <strong>delle</strong> <strong>curve</strong> sia decisamente maggiore in corrispondenza<br />

<strong>delle</strong> più piccole aperture dell’organo <strong>di</strong> regolazione, confermando la non linearità della<br />

risposta <strong>di</strong> tale <strong>di</strong>spositivo (Capobianco e Marelli, 2006a).<br />

Dall’esame complessivo <strong>delle</strong> <strong>curve</strong> caratteristiche <strong>di</strong> portata rappresentate in Fig.5 si osserva inoltre<br />

la modesta <strong>di</strong>pendenza <strong>di</strong> tale parametro dal fattore <strong>di</strong> velocità <strong>di</strong> rotazione. Tale comportamento<br />

è accentuato nelle piccole macchine motrici ra<strong>di</strong>ali <strong>di</strong> ultima generazione caratterizzate da <strong>di</strong>ametri<br />

della girante estremamente ridotti (32.4 mm nel caso in esame) e da una conformazione del canale<br />

2.00<br />

1.60<br />

1.20<br />

0.80<br />

0.40<br />

F T<br />

[kg*K 0.5 /(s*bar)]<br />

2000<br />

3000<br />

4000<br />

0.00<br />

1.00 1.20 1.40 1.60 1.80 2.00 2.20 2.40<br />

5500<br />

Range curva costruttore<br />

rpm<br />

Nt<br />

7000<br />

K<br />

a WG = 60°<br />

a WG = 20°<br />

a WG = 8°<br />

a WG = 0°<br />

Fig. 5 – Caratteristiche <strong>di</strong> portata della turbina <strong>di</strong> sovralimentazione del gruppo IHI-RHF3<br />

e TS<br />

9


150<br />

120<br />

90<br />

60<br />

30<br />

0<br />

0 15 30 45 60<br />

palare a sviluppo solo parzialmente ra<strong>di</strong>ale (i valori me<strong>di</strong> del raggio all’ingresso ed all’uscita del rotore<br />

sono rispettivamente pari a 15.1 e 10.15 mm). A ciò consegue una modesta variazione<br />

dell’intensità del campo centrifugo alle <strong>di</strong>verse velocità <strong>di</strong> rotazione sperimentate, con un effetto ridotto<br />

sugli scostamenti relativi tra le caratteristiche isovelocità <strong>di</strong> portata. Tale effetto è accentuato<br />

in con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> apertura della valvola waste-gate, dal momento che la componente <strong>di</strong> portata evolvente<br />

attraverso la luce <strong>di</strong> by-pass non risente dell’effetto del campo centrifugo (e quin<strong>di</strong> della velocità<br />

<strong>di</strong> rotazione della macchina). Per aperture significative della valvola waste-gate, per le quali la<br />

componente <strong>di</strong> portata <strong>di</strong> by-pass risulta assolutamente prevalente, le caratteristiche <strong>di</strong> portata sono<br />

rappresentabili con ottima approssimazione me<strong>di</strong>ante un'unica curva <strong>di</strong> regressione <strong>dei</strong> punti sperimentali<br />

rilevati alle <strong>di</strong>verse velocità <strong>di</strong> rotazione (si veda il caso WG=60° in Fig.5). Nonostante la<br />

notevole estensione <strong>delle</strong> <strong>curve</strong> caratteristiche ottenibile me<strong>di</strong>ante una sperimentazione condotta su<br />

un banco prova ad alta flessibilità, spesso risulta necessario incrementare ulteriormente il range <strong>di</strong><br />

definizione <strong>di</strong> tali <strong>curve</strong> per una loro applicazione nell’ambito <strong>dei</strong> modelli <strong>di</strong> simulazione del motore.<br />

Se la <strong>misura</strong> <strong>delle</strong> caratteristiche è stata estesa a livelli sufficientemente elevati del rapporto <strong>di</strong><br />

espansione della macchina, l’ulteriore estrapolazione <strong>delle</strong> <strong>curve</strong> in tale campo non risulta particolarmente<br />

<strong>di</strong>fficoltosa dal momento che le variazioni della portata evolvente sono limitate<br />

dall’instaurarsi <strong>di</strong> con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> efflusso sonico (choking) all’interno della turbina. Al contrario, risulta<br />

<strong>di</strong>fficoltoso definire con buona accuratezza l’andamento <strong>delle</strong> caratteristiche isovelocità in<br />

corrispondenza <strong>dei</strong> più bassi valori del rapporto <strong>di</strong> espansione, sia per la conformazione stessa <strong>delle</strong><br />

<strong>curve</strong> (che presentano una notevole variazione <strong>di</strong> pendenza in tale campo) sia per la maggiore sensibilità<br />

rispetto all’azione del campo centrifugo, che porta alla <strong>di</strong>vergenza <strong>delle</strong> <strong>di</strong>verse caratteristiche<br />

isovelocità.<br />

Nel caso <strong>di</strong> completa chiusura della valvola waste-gate, la con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> annullamento della portata<br />

evolvente, a ciascuna velocità <strong>di</strong> rotazione, può essere calcolata, in prima approssimazione, assumendo<br />

che il corrispondente livello del rapporto <strong>di</strong> espansione uguagli l’intensità del campo centrifugo.<br />

Risolvendo l’equazione dell’energia in questo caso particolare (equazione del vortice),<br />

nell’ipotesi <strong>di</strong> trasformazione isentropica, si perviene all’espressione del rapporto <strong>di</strong> espansione per<br />

il quale la portata risulta nulla:<br />

<br />

M 0<br />

<br />

t 0<br />

t<br />

( ) WG<br />

[%]<br />

k 1<br />

<br />

1<br />

<br />

<br />

2k<br />

R 30 <br />

2<br />

N<br />

2<br />

t<br />

N t=5500 giri/(minK)<br />

eTS = 1.8<br />

eTS = 1.52<br />

eTS = 1.35<br />

a WG [gra<strong>di</strong>]<br />

Fig.6 – Incremento <strong>di</strong> portata in funzione dell‘apertura della valvola waste-gate<br />

<br />

<br />

<br />

2 2 r out r in <br />

k<br />

1<br />

k<br />

10


Nella Fig. 5 sono riportati i livelli <strong>di</strong> TS così calcolati, per la turbina in esame, alle <strong>di</strong>verse velocità<br />

<strong>di</strong> rotazione considerate. E’ comunque evidente la <strong>di</strong>fficoltà <strong>di</strong> definire con accuratezza<br />

l’andamento della porzione <strong>di</strong> ciascuna curva caratteristica compresa tra la con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> portata<br />

nulla ed il punto della curva sperimentale corrispondente al più basso livello <strong>di</strong> rapporto <strong>di</strong> espansione<br />

(porzioni tratteggiate in Fig.5). Al fine <strong>di</strong> ridurre gli errori <strong>di</strong> estrapolazione risulta quin<strong>di</strong> opportuno<br />

poter <strong>di</strong>sporre <strong>di</strong> ulteriori informazioni sperimentali per valori contenuti <strong>di</strong> TS. A tal fine, la<br />

depressurizzazione dell’aspirazione del compressore accoppiato offre modesti margini <strong>di</strong> estensione<br />

<strong>delle</strong> <strong>curve</strong> a causa dell’insorgere <strong>di</strong> con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> instabilità funzionale della macchina operatrice.<br />

Nel caso in cui la sperimentazione sia condotta senza utilizzare un freno <strong>di</strong>namometrico che consenta<br />

<strong>di</strong> <strong>misura</strong>re ridotti livelli della coppia motrice anche ad elevata velocità <strong>di</strong> rotazione, la definizione<br />

della porzione a più bassa portata <strong>delle</strong> caratteristiche isovelocità della turbina può essere conseguita,<br />

senza mo<strong>di</strong>ficazioni del sistema rotante del turbogruppo, utilizzando specifici <strong>di</strong>spositivi impulsivi<br />

agenti sulla girante del compressore (Capobianco e Gambarotta, 1990) od adottando configurazioni<br />

mo<strong>di</strong>ficate della chiocciola del compressore che consentano un funzionamento dello stesso<br />

come macchina motrice (Müller et al., 2006).<br />

3.3 Valutazione del ren<strong>di</strong>mento<br />

Come già osservato al par.3.1, il ren<strong>di</strong>mento della turbina viene in genere valutato facendo riferimento<br />

alla cosiddetta efficienza “termomeccanica” (’t), che include le per<strong>di</strong>te <strong>di</strong> natura meccanica<br />

del turbosovralimentatore. Esplicitandone l’espressione è possibile evidenziare come questa quantità<br />

<strong>di</strong>penda sia dall’incremento <strong>di</strong> temperatura totale del flusso evolvente nel compressore che dalla<br />

valutazione della temperatura totale all’ingresso e del rapporto <strong>di</strong> espansione della turbina:<br />

'<br />

t<br />

<br />

t<br />

M<br />

c<br />

M c<br />

c<br />

p mt<br />

pmc<br />

T<br />

<br />

T 3<br />

T T<br />

<br />

T 2<br />

T1<br />

<br />

1<br />

1<br />

k<br />

<br />

TS<br />

Per quanto riguarda la valutazione della potenza assorbita dal compressore, si rimanda a quanto esposto<br />

in precedenza, soprattutto con riferimento alla problematica della valutazione della temperatura<br />

totale alla mandata della macchina (§ par. 2.3).<br />

Occorre inoltre tener presente che, nel caso <strong>di</strong> una sperimentazione a freddo sulla macchina motrice,<br />

le caratteristiche a ridotti livelli del fattore <strong>di</strong> velocità <strong>di</strong> rotazione della turbina vengono definite<br />

operando a valori del regime <strong>di</strong> rotazione del turbogruppo particolarmente modesti per i quali sono<br />

state già evidenziate le incertezze relative alla valutazione dell’incremento <strong>di</strong> temperatura subito dal<br />

fluido nell’attraversamento del compressore. A titolo <strong>di</strong> esempio, la Tab.3.1 riporta, per alcuni livelli<br />

del coefficiente <strong>di</strong> velocità della turbina e della temperatura all’ingresso della macchina, i corrispondenti<br />

valori del regime <strong>di</strong> rotazione corretto del compressore e dell’incremento me<strong>di</strong>o <strong>misura</strong>to<br />

(sulla curva caratteristica) della temperatura del fluido. E’ evidente come, per valori <strong>di</strong> Nt inferiori a<br />

3000 giri/(minK), nel caso <strong>di</strong> sperimentazione a freddo, la stima dell’efficienza termomeccanica<br />

avvenga sulla base della valutazione <strong>di</strong> incrementi <strong>di</strong> temperatura del fluido evolvente nel compressore<br />

particolarmente modesti (dell’or<strong>di</strong>ne <strong>dei</strong> 10 K circa) e risulti quin<strong>di</strong> potenzialmente affetta dalle<br />

già citate incertezze <strong>di</strong> <strong>misura</strong>. Come si osserva dalla Tab.3.1, a bassi livelli <strong>di</strong> Nt, il salto <strong>di</strong> temperatura<br />

attraverso il compressore assume valori abbastanza significativi solo per temperature<br />

all’ingresso della turbina tipiche del funzionamento su motore, per le quali si sono peraltro già ricordate<br />

le problematiche connesse ai fenomeni <strong>di</strong> scambio termico.<br />

L’efficienza della turbina risulta inoltre sensibilmente influenzata dal grado <strong>di</strong> apertura dell’organo<br />

<strong>di</strong> regolazione della portata in essa evolvente; sfortunatamente, l’informazione sperimentale fornita<br />

dal costruttore dell’unità <strong>di</strong> sovralimentazione è per lo più insufficiente e spesso non chiaramente<br />

definita (§ par.3.2). La Fig.7 mostra l’andamento qualitativo, a fattore <strong>di</strong> velocità <strong>di</strong> rotazione co-<br />

1<br />

k<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

11


stante, del ren<strong>di</strong>mento termomeccanico in funzione del grado <strong>di</strong> apertura dell’organo <strong>di</strong> regolazione<br />

per due turbine <strong>di</strong> sovralimentazione <strong>di</strong> taglia simile, equipaggiate rispettivamente con un <strong>di</strong>spositivo<br />

<strong>di</strong> by-pass <strong>dei</strong> fumi (valvola waste-gate, WG) ed un sistema statorico a calettamento variabile<br />

(VNT). Per entrambe le macchine il grado <strong>di</strong> apertura dell’organo <strong>di</strong> regolazione è stato definito con<br />

riferimento allo spostamento lineare della relativa astina <strong>di</strong> comando (A).<br />

Si osservi come l’efficienza della macchina, calcolata con riferimento all’energia complessiva <strong>di</strong>sponibile<br />

al suo ingresso, risulti univocamente decrescente all’aumentare del grado <strong>di</strong> apertura nel<br />

caso <strong>di</strong> un sistema <strong>di</strong> regolazione a by-pass, con una pendenza della curva strettamente correlata alla<br />

legge <strong>di</strong> variazione della portata evolvente (Fig.6). Una turbina <strong>di</strong> tipo VNT presenta al contrario<br />

una curva caratterizzata dal tipico andamento a massimo corrispondente alla con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> apertura<br />

per la quale si riducono le per<strong>di</strong>te d’incidenza del flusso all’ingresso del rotore.<br />

4 CONCLUSIONI<br />

<br />

'<br />

t<br />

'<br />

( t<br />

) ottimo<br />

1.00<br />

0.80<br />

0.60<br />

0.40<br />

0.20<br />

0.00<br />

0.00 0.20 0.40<br />

A<br />

0.60 0.80 1.00<br />

( A)<br />

Tab.3.1 – Parametri operativi del compressore al variare della temperatura<br />

del fluido evolvente in turbina<br />

TT3 [K]<br />

373 500 800 373 500 800<br />

Nt [giri/(minK)] ncr [giri/min] (TT2 – TT1)me<strong>di</strong>o [K]<br />

2000 38600 44700 56500 6 9 14<br />

3000 58000 67000 84800 15 17 24<br />

5500 106000 123000 155500 38 50 70<br />

7000 135200 156500 200000 60 70 105<br />

Nella memoria sono state trattate alcune <strong>delle</strong> problematiche <strong>di</strong> maggior rilevanza relative alla definizione<br />

sperimentale <strong>delle</strong> <strong>curve</strong> caratteristiche del compressore e della turbina <strong>di</strong> piccole unità <strong>di</strong><br />

sovralimentazione per applicazione automotive. Sono stati preliminarmente richiamati i principali<br />

max<br />

N t = 5500 giri/(minK)<br />

TS = 1.6<br />

Fig.7 – Influenza dell’apertura dell’organo <strong>di</strong> regolazione sul ren<strong>di</strong>mento <strong>di</strong> turbine dotate<br />

<strong>di</strong> valvola waste-gate (WG) e <strong>di</strong> <strong>di</strong>stributore a calettamento variabile (VNT)<br />

WG<br />

VNT<br />

12


equisiti richiesti ad un’apparato <strong>di</strong> prova che permetta la completa caratterizzazione del funzionamento<br />

del sistema <strong>di</strong> sovralimentazione, anche nelle tipiche con<strong>di</strong>zioni operative sperimentate<br />

nell’accoppiamento con il motore.<br />

L’analisi si è poi soffermata su alcuni aspetti specifici relativi alla sperimentazione sul compressore<br />

e sulla turbina. Con riferimento alla macchina operatrice, si è approfon<strong>di</strong>ta la problematica della definizione<br />

del limite <strong>di</strong> instabilità funzionale del compressore facendo riferimento sia alla valutazione<br />

della temperatura del fluido all’ingresso del rotore che alla <strong>misura</strong> del segnale <strong>di</strong> pressione tempovariante<br />

alla mandata della macchina. E’ stato inoltre analizzato l’aspetto della valutazione del ren<strong>di</strong>mento<br />

isentropico del compressore attraverso misure <strong>di</strong>rette effettuate all’ingresso ed all’uscita<br />

della macchina, evidenziando le problematiche relative alla localizzazione ed alla geometria <strong>delle</strong><br />

sezioni <strong>di</strong> <strong>misura</strong> e le incertezze connesse alla valutazione <strong>dei</strong> parametri <strong>di</strong> interesse (pressione e<br />

temperatura) e <strong>dei</strong> relativi livelli statici e totali.<br />

Per quanto riguarda la sperimentazione sulla turbina <strong>di</strong> sovralimentazione, si è in primo luogo sottolineata<br />

l’importanza della definizione <strong>delle</strong> <strong>curve</strong> caratteristiche in un range esteso, anche con riferimento<br />

al grado <strong>di</strong> apertura del sistema <strong>di</strong> regolazione della portata evolvente. A tale riguardo, si<br />

sono analizzate le problematiche connesse all’estensione <strong>delle</strong> <strong>curve</strong> <strong>di</strong> portata e le tecniche sperimentali<br />

utilizzabili a tal fine, anche in abbinamento alla valutazione teorica <strong>di</strong> specifiche con<strong>di</strong>zioni<br />

operative. Si è inoltre evidenziata la legge <strong>di</strong> variazione della portata complessivamente evolvente<br />

in una turbina dotata <strong>di</strong> sistema <strong>di</strong> regolazione a valvola waste-gate. Sono state quin<strong>di</strong> approfon<strong>di</strong>te<br />

le problematiche connesse alla valutazione dell’efficienza della turbina, sia con riferimento alla<br />

procedura in<strong>di</strong>retta generalmente utilizzata sia in relazione alle incertezze <strong>di</strong> <strong>misura</strong> che si verificano<br />

in alcune situazioni operative nel caso <strong>di</strong> sperimentazione con fluido evolvente a bassa temperatura.<br />

Si sono infine confrontate le variazioni <strong>di</strong> ren<strong>di</strong>mento indotte da <strong>sistemi</strong> <strong>di</strong> regolazione a bypass<br />

(valvola waste-gate) e con <strong>di</strong>stributore a calettamento variabile.<br />

I risultati presentati e le considerazioni sviluppate evidenziano la notevole complessità della problematica<br />

della definizione <strong>delle</strong> <strong>curve</strong> caratteristiche <strong>di</strong> piccole unità <strong>di</strong> sovralimentazione per applicazione<br />

automotive e le <strong>di</strong>fficoltà <strong>di</strong> confronto fra i dati sperimentali rilevati su apparati <strong>di</strong> prova<br />

<strong>di</strong>fferenti qualora non vengano fornite informazioni dettagliate sulle procedure e la strumentazione<br />

<strong>di</strong> <strong>misura</strong> utilizzate.<br />

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