HDS NOTIZIE N. 27 - Luglio 2003 - Historical Diving Society Italia
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Federico de Strobel, chairman del Convegno.<br />
(le sue tabelle sono del 1908-1909). Sono poi<br />
state prese in considerazione le varie teorie che<br />
hanno tentato di abbreviare i tempi di risalita<br />
nelle immersioni con l’elaborazione di nuove<br />
tabelle che però, troppo spesso, sono state basate<br />
più su studi teorici e matematici che sulla fisiologia<br />
e la sperimentazione. La prima causa di<br />
patologie da decompressione è il gas non disciolto,<br />
le cosiddette “bolle”; oggi, grazie ai monitoraggi<br />
doppler in grado di rilevare la presenza più<br />
o meno intensa di bolle dopo le immersioni si è<br />
arrivati a stabilire che il coefficiente d’assorbimento<br />
in un individuo dipende da molteplici fattori:<br />
il gradiente di pressione, il flusso ematico, il<br />
tipo di tessuto… La capacità d’assorbimento è<br />
quindi soggettiva.<br />
La conclusione cui è pervenuto il prof. Marroni è<br />
che, per arrivare ad una sempre maggiore sicurezza<br />
nelle immersioni, l’unico fatto certo è che<br />
la medicina iperbarica dovrà basare i suoi studi<br />
più sulla fisiologia che sulla matematica.<br />
Il prof. Viotti ha relazionato su “La medicina<br />
subacquea ed iperbarica a Genova”.<br />
Partendo dagli anni Cinquanta in cui questa<br />
branca medica ha iniziato a svilupparsi nell’ambito<br />
della medicina del lavoro, il prof. Viotti ha<br />
ripercorso le tappe salienti dell’attività della<br />
scuola genovese dal 1° Corso di medicina subacquea<br />
ed iperbarica per medici (1963) all’istitu-<br />
<strong>HDS</strong> <strong>NOTIZIE</strong> N. <strong>27</strong> - <strong>Luglio</strong> <strong>2003</strong> - pag. 7<br />
zione della cattedra presso l’università cittadina<br />
(1984).<br />
La relazione si è conclusa con un bilancio dell’attività<br />
per quanto riguarda i trattamenti di terapia<br />
iperbarica che, a partire dagli anni Sessanta,<br />
sono stati praticati con successo, oltre che nella<br />
cura di malattie da decompressione, anche per<br />
malattie di origine diversa. Alla fine della sua<br />
relazione il Prof. Viotti ha donato ad <strong>HDS</strong>I, per<br />
il Museo Nazionale delle Attività Subacquee di<br />
Marina di Ravenna, la targa in ottone della camera<br />
di decompressione Galeazzi più famosa in<br />
<strong>Italia</strong>: quella dell’Istituto di medicina del Lavoro<br />
di Genova, gestita per decenni dal Prof. Zannini,<br />
conosciuta da tutti i vecchi subacquei che hanno<br />
frequentato la scuola di Nervi di Marcante, e che<br />
è stata demolita alcuni anni or sono.<br />
Infine il dott.Longobardi ha presentato “L’attuale<br />
stato dell’arte della medicina iperbarica” rilevando<br />
come il trattamento iperbarico sia oggi applicato<br />
con successo in patologie di diversa origine,<br />
come le ferite da trauma estese che stentano a<br />
cicatrizzarsi, il ‘piede diabetico’ o altre che possono<br />
anche essere mortali, come l’intossicazione<br />
da monossido di carbonio. Purtroppo però le statistiche<br />
mostrano come l’efficacia di questo tipo<br />
di terapia non sia ancora abbastanza conosciuto<br />
Il C.F.M.M. dott. Fabio Faralli, che ha presentato la<br />
relazione “La medicina subacquea ed iperbarica nella<br />
Marina Militare <strong>Italia</strong>na”, con il crest ricordo di <strong>HDS</strong>I.