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Introduzione all'econometria spaziale (o econometria delle ...

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<strong>Introduzione</strong> all’<strong>econometria</strong> <strong>spaziale</strong><br />

(o <strong>econometria</strong> <strong>delle</strong> “interdipendenze”)<br />

Roberto Basile<br />

(Seconda Università di Napoli, Dipartimento di Economia)<br />

Obiettivo del corso: introdurrelenozionidistatisticaed<strong>econometria</strong><strong>spaziale</strong>,<br />

anche al fine di far acquisire le conoscenze per utilizzare routine in linguaggio<br />

“R” dedicate allanalisi <strong>spaziale</strong>. Queste tecniche possono trovare applicazione<br />

non solo nell’ambito dell’economia regionale e urbana, ma anche in tutti i casi<br />

in cui sia nota la matrice <strong>delle</strong> interdipendenze tra le unità di osservazione<br />

dell’analisi, ovvero sia nota la “posizione” di ciascuna unità all’interno di un<br />

network.<br />

Prerequisiti: conoscenzedibasedell’<strong>econometria</strong>(modelliOLS,IV,ML,nozioni<br />

di analisi per dati panel).<br />

Contenuto del corso:<br />

1. Esempi motivazionali<br />

(a) Crescita economica e interdipendenza tecnologica (Ertur e Koch,<br />

2007)<br />

(b) Econometria <strong>spaziale</strong> dell’innovazione (Autant-Bernard, 2011)<br />

(c) Network di R&S e interazione <strong>spaziale</strong> (Scherngell e Barber, 2008)<br />

2. Nozioni di statistica <strong>spaziale</strong><br />

(a) Dati spaziali e loro proprietà (dipendenza ed eterogeneità <strong>spaziale</strong>)<br />

(b) Definizioni di neighbourhood, matrice dei pesi spaziali e operatore<br />

ritardo <strong>spaziale</strong><br />

(c) Test di autocorrelazione <strong>spaziale</strong><br />

3. Specificazione dei modelli di <strong>econometria</strong> <strong>spaziale</strong> e loro interpretazione<br />

economica<br />

(a) Fonti di autocorrelazione <strong>spaziale</strong>: spillover (esternalità spaziali),<br />

variabili omesse, eterogeneità non osservata<br />

(b) Spatial Error Model (SEM), Spatial Durbin Model (SDM) e Spatial<br />

Lag Model (SLM)<br />

(c) Interpretazione dei parametri stimati: effetti diretti e indiretti<br />

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4. Tecniche di stima e diagnostica<br />

(a) Massima verosimiglianza, Variabili strumentali, Metodo Generalizzato<br />

dei Momenti<br />

(b) Test autocorrelazione <strong>spaziale</strong> dei residui e selezione della migliore<br />

specificazione<br />

5. Cenni a modelli spaziali per dati diadici (modelli gravitazionali)<br />

Metodo didattico: lezioni frontali ed esercitazioni al computer. Le slide utilizzate<br />

durante il corso saranno rese disponibili circa 15 giorni prima dell’inizio.<br />

Software utilizzato: “R”. È importante che chi segue il corso venga in aula<br />

con il proprio laptop con il software già installato. Gli script di R per le esercitazioni<br />

e i relativi dati saranno resi disponibili circa 15 giorni prima dell’inizio.<br />

Date del corso: 25, 26, 27 26 e 28<br />

27 Novembre 2012. Orario: 9:30-13:30.<br />

Numero di ore di lezione frontale: 8.<br />

Numero di ore di esercitazione al computer: 4.<br />

Date (da concordare): tra fine novembre ed inizio dicembre.<br />

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