CI HANNO FATTO LE SCARPE - Corriere News

Poste Italiane S.P.A. - Spedizione in Abbonamento Postale D.L. 353/2003 (Conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, DBC Ascoli Piceno. 

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PONZANO DI FERMO - Loc. Capparuccia - Tel. 0734.632820 

Alla vigilia 

delle fiere internazionali, 

uno sguardo 

al settore calzaturiero, 

fra crisi e voglia di rilancio pagg 4-5-6-7-8-9 

Il perché 

Quando fu riaperto, dopo i restauri, il duomo di Fermo, questa testata 

uscì con il suo “perché” sottolineando il vero miracolo di quel giorno, 

quando tutti i gonfaloni dei comuni della possibile Provincia del Fermano 

si radunarono tutti insieme in quel luogo simbolo dell’unità della 

diocesi, quindi della storia di questa terra. 

Appena pochi anni, e sotto quelle volte un altro miracolo è avvenuto, 

quando in silenzio tutte le espressioni di questa terra si sono ritrovate 

per dare l’ultimo, silenzioso e composto, addio al vescovo di soli sette 

anni. L’unità di un territorio passa anche attraverso questi miracoli, che 

a pensarci bene sono solo il frutto dell’intelligenza della gente. 

E appunto per questo, a volte, passano inosservati. 

g.m. 

ANNO3 _N. 3 _ 2005 

11 Febbraio 

Periodico di Informazione del Territorio - Distribuzione Gratuita 

CI HANNO FATTO LE SCARPE 

Il commosso saluto 

a monsignor 

Gennaro Franceschetti 

Addio, 

buon 

pastore 

pag.3

2 

NUMERI UTILI 

10 

L’integrazione tra i banchi 

L’ambiente >pag. 11 

In vigore il protocollo di Kyoto 

Il sociale >pag. 12 

I numeri dello Sportello Immigrati 

Dal territorio >pag. 13 

Smerillo raccontata dal suo Sindaco 

La cultura >pag. 15 

I cognomi del Fermano 

Il cartellone >pag. 16 

Intervista alla pianista Rita Marcotulli 

Le tradizioni >pag. 20 

Li danni de lu nevo’ 

L’itinerario >pag. 21 

Il Girfalco 

Lo sport >pag. 23 

Il nuovo palazzetto a Campiglione 

SOMMARIOLa scuola>pag. 

ABBONATI A 

Solo 5,00 Euro per un anno! 

vedi cedola a pag. 23 

Anno 3° n.3 11 Febbraio 2005 

Editore Edizioni Fisal 

Direttore Responsabile Alessandro Sabbatini 

Coordinatore Editoriale Giovanni Martinelli 

Redazione: 

Andrea Braconi, Uberto Frenquellucci, Daniele Maiani, 

Carmela Marani, Catia Scatasta, Loredana Tomassini, Cristina Traini 

Hanno collaborato a questo numero: 

Isabella Cardinali, Stefano Greco, Maria Teresa Mircoli Castagna, 

Gabriele Nepi, Maria Rosaria Sica 

P.R. Patrizia Scaloni 

Progetto grafico Marco Borzacchi 

Impaginazione Edigraf (Fermo) 

Stampa Bieffe (Recanati) 

Direttore Amministrativo Gianfranco Sabbatini 

CORRIERE NEWS 

Viale Trento,5 - 63023 Fermo 

Tel. 0734 217470 - Fax 0734 220161 

www.corrierenews.it - info@corrierenews.it 

Autorizzazione Tribunale di Fermo n. 2/2003 del 11/03/2003 

CORRIERE 

NEWS 

GRATIS 

IN TUTTE LE EDICOLE DEL TERRITORIO FERMANO-CIVITANOVESE 

NELLE STAZIONI FERROVIARIE DI CIVITANOVA M. E PORTO SAN GIORGIO 

NEI PIÙ IMPORTANTI ESERCIZI COMMERCIALI 

Altidona 

Sosty – Sma, Viale Colombo Marina di Altidona 

Tigre, Via Magellano - Gran Forno, Via Colombo 

Amandola 

Punto Sma, Via Biondi - Discount Canguro, Via Marconi 

Conad Margherita, Via Battisti 

Coop.Agr.Lat. Sibilla, Via Volta 

Pasta all’uovo Speranza Giuliano, Via Battisti 

Civitanova Marche 

Ferri, Via Saragat - Sma, Via Saragat 

Caffè Servidei, Via Saragat Coal, Via Colombo 

Supermercato Di Meglio, Via Marche 

Conad Margherita, Via D’Annunzio 

Bottega della Nonna, Via Corridoni 

Ricevitoria Lotto, Via XXIV Maggio 

Bar Ternana, Via Duca degli Abruzzi 

Pizzeria della Stazione, Via della Stazione 

Pasticceria Romana, Via della Stazione 

Forno pasticceria, Via V. De Gama 

Sandwich Time 

Civitanova Alta Bar Centrale - Gelateria Cerolini 

Bar Annibal Caro - Coffee Cream Bar 

Comunanza 

Conad Gesue’, Via Trieste - Dis Discount, Via Pascali 

Freschissimo, Via Trieste - Smoll, Via Trieste 

Corridonia Conad, Via Trento 

Corradini Leonella, Via S. Anna 

Gestione Metano 2002, Località Sarrocciano 

Falerone Tronelli Giuseppe, Viale Resistenza 

Properzi Franco, Viale Resistenza 

Piane di Falerone 

Punto Sma - Conad Margherita - Dum Maxisidis 

Fermo 

Centro: Supermercato Poletti, Via Vecchi 

Market Sigma, Via Tiziano (Tirassegno) 

Mega, Via XXV Aprile - Sma, Via Trieste 

Sma, Via della Carriera - Sma, Via Appennini 

Dico Discount, Via Mossa - Sma, Via XXV Aprile 

Properzi Franco, Via Pompeiana 

Vip alimentari, Via XXV Aprile 

Zona Santa Petronilla: 

aZurigo Assicurazioni, Via Santa Petronilla 73 

Supermercato Fe.di – Sidis, Via Giammarco, 1 

Zona San Tommaso: Supermercato Sisa 

Zona Casabianca: Sidis - Zona Paludi 

Alimentari Bagalini 

Zona Marina Palmense: Acqua e Sapone 

La Bottega Sma 

Zona Girola Valtenna Alimentari Quintilio Ferracuti 

Zona Campiglione Centro Commerciale Il Girasole 

Ipermercato Oasi - Euronics 

Supermercato Tomassetti, Via Taccari 

Grottazzolina Dis Discount, Strada Prov. Girola 

ILCA lavorazioni carni suine 

Magliano di Tenna 

Acqua e Sapone, Via America - Sosty 

Montecosaro GrosMarket, Via della Maggiola 

Montefortino Bar tabacchi Da Beatrice 

Tabaccheria ricevitoria Mercuri Franco, Via S. Lucia 

Montegiorgio Tigre, Piane di Montegiorgio 

Sidis, Via Faleriense Ovest 

Rif. Metano Vitali Mauro, Via Piane di Monteverde 

Scoccia Mariano, Via A. Passari 

Nicolini Tonino - Elettrodomestici, Via Faleriense Ovest 

Montegranaro 

Eurospin,Via Fermana Sud - Punto Sma,Via Fermana Sud 

Sapore di Mare, Via Fermana Sud 

Tigre, Via Fermana Nord - Sma, Via Fermana Nord 

Conad, Piazzale Liborio 

Acqua e Sapone, Via Elpidiense Sud 

La Bottega Sma, Via Elpidiense Sud 

Informagiovani, Viale Gramsci 12/A 

Monte San Giusto 

Conad, Via Monti Sala - Conad Margherita, Via Panette 

Monte Urano La Bottega Sma, Via Gramsci 

Sidis-Sapore di Mare, Via Gioberti e Via Urbino 

Supermercato Mancinelli Giuliano 

Dico Discount, Via Trasimeno 

Scorta e Sconto, Via Trasimeno 

Ristorante pizzeria La Piazza, Via Urbino 

Casa e Igiene, Via Urbino 

Morrovalle 

Gespal, Trodica Via D.Alighieri - Sma, Via Dante 

Pedaso Smoll, Via Moro - Sma, Via Moro 

Supermercato Issimo, Via Mercantini 

Panificio Salvatori e Santoni, Via Mercantini 

Piediripa di Macerata Orto & Gusto, Via Velluti 

Ponzano di Fermo Conad Margherita, Viale Trieste 

Pizzeria rosticceria Piccolo Mondo, Capparuccia 

Porto San Giorgio 

Sma, Borgo Rosselli - Sma, Piazza Torino 

Sma, Viale Repubblica Sma, Piazza Gaslini 

Sidis, Piazza Torino – Sidis, Statale 16 Nord 

Sidis, Statale Centro - Lu Greciu – Scorta e Sconto 

Sapore di Mare, Via Boccaccio 

Caffetteria gelateria Mazzaferro, Lungomare Gramsci 

Bar pasticceria La Terrazza sul Mare 

Panificio Lucidi e Mosca, Via Petrarca 

Pizzeria Mondo Pizza, Viale Cavallotti 

Panificio F.lli Pieragostini, Piazza Torino 

Porto Sant’Elpidio 

Snack Bar Area di Servizio Pan Petroli S.S. 16 

Supermercato Vagnoni Due, Via Umberto I 

Alimentari Duebi, Via Adriatica 

Di.Ba Supermarket, Largo Resistenza 

Sidis, Largo Nizza – Vagnoni, Via Marina 

Sma, Via Legnano - Sisa Superstore, Via Canada 

Acqua e Sapone, Via Umberto I 

Rif. Metano Zucconi e Giandomenico,Via Fosso del Palo 

Il Mondo della Pasta, Via Umberto I 

Casa del Volontariato, Via del Palo 10 

Rapagnano 

Rif. Metano Senigallia, Piane di Rapagnano 

Sant’Elpidio a Mare 

Sede Contesa del secchio 

L’Alimentare, Via Angeli - Conad, Via Murri 

Punto Sma, Via Campanella – Conad, Via Fontanelle 

Ferri, Via Murri - L’Alimentare, Luce Cretarola 

Sidis Mini, Luce Cretarola 

Sidis, Via Calvino Casette d’Ete - Sma, Via Rossa 

Alimentari Mecozzi Andrea, Via XXV Aprile 

Servigliano 

Supermercato Sisa, Via Amendola 

Pasta all’uovo rosticceria da Andrea e Romina,Via Procida 

INOLTRE: BAR E DISTRIBUTORI DI BENZINA DEL TERRITORIO 

Prossima uscita 25 FEBBRAIO

CORRIERE 

NEWS 

Il commovente commiato della Diocesi a mons. Gennaro Franceschetti 

Quel sorriso che nessuno dimenticherà 

Sette anni intensi, vicini alla gente e alle istituzioni. Con un rispetto e un amore grandi 

Ci ho parlato l’ultima volta il giorno 

prima della sua scomparsa. Gli 

restava un filo di voce, un sibilo 

sottile. Eppure il sorriso era lo stesso. 

Sorrideva. Mi ha chiesto lui 

“come stai” e non sapevo cosa 

rispondere. Gli ho chiesto la benedizione, 

che mi ha dato con gli 

auguri per tutto: la mia vita, la mia 

attività, i miei affetti. Mi ha salutato 

così, quasi dovessimo rivederci il 

giorno dopo e il giorno dopo ancora. 

La stretta di mano sembrava 

non curarsi del male. 

Il sorriso, quel sorriso. Fonte di speranza, 

testimonianza grande di 

una fede senza limiti. La scomparsa 

di mons. Gennaro Franceschetti, 

passato quasi a meteora nella storia di questa 

terra, ha commosso tutti. Credenti e non. La 

sua discrezione ha reso la notizia della scomparsa 

ancora più grande: si è saputo del suo 

male soltanto alla fine del percorso, quando 

tutto era compiuto. 

La gente si è commossa. Il Fermano si è fermato, 

in molti hanno rinunciato alle piazze del 

carnevale per stringersi al suo Vescovo, per 

testimoniargli quell’affetto che non aveva 

saputo dargli prima. 

Il suo passaggio, anche se breve, non sarà 

dimenticato presto. La sua presenza nel territorio, 

questo suo grande rispetto per le Istituzioni 

(mi ha detto di recente “debbo grande 

rispetto ed ascolto ai Sindaci perché li ha voluti 

la gente”), lo ha reso protagonista dei grandi 

eventi della storia recente del Fermano, sino a 

dire che anche il suo interessamento è stato 

importante per la nascita della nostra Provincia. 

E non a caso le campane del duomo hanno 

annunciato a maggio la grande notizia parlamentare, 

non a caso egli stesso scese in piazza 

fra la gente a fra festa. 

Del suo rispetto per le istituzioni, nel reciproco 

ARCIVESCOVI che hanno retto 

L’ARCIDIOCESI DI FERMO dal 1895 

Roberto PAPIRI 1895 - 1906 

Carlo CASTELLI 1906 - 1933 

Ercole ATTUONI 1933 - 1941 

Norberto PERINI 1941 - 1976 

Cleto BELLUCCI 1976 - 1997 

Gennaro FRANCESCHETTI 1997 - 2005 

di Giovanni Martinelli 

rispetto di ruolo e funzione, ha parlato compiutamente 

nell’omelia funebre il vicario generale 

mons. Armando Trasarti, colui che più di 

ogni altro gli è stato vicino negli anni di episcopato, 

raccogliendone sfoghi e confidenze. 

A lui è toccato tracciarne il profilo, presentando 

alla folla incredibile che ha partecipato alle 

solenni esequie un vescovo mite, generoso, 

attento alla sua gente. 

Prendendo possesso della diocesi il 21 settembre 

1997, mons. Franceschetti si presentò come 

“un uomo che, lasciando dietro di sé tutta la 

sua storia passata – personale, privata, pubblica 

– si lascia seminare come un seme buono 

della Parola dentro la terra, dentro un popolo 

e dentro una Chiesa”. 

Quel “seme buono”, seminato appena sette 

anni fa, resterà ancora nella sua nuova terra, 

perché morendo don Gennaro ha chiesto di 

essere tumulato nella cripta della Cattedrale. 

“Un pastore, ha detto in punto di morte, deve 

restare in mezzo al suo gregge”. L’ultimo, definitivo 

atto di amore verso questa terra. Poco 

prima aveva dettato le sue ultime volontà, 

salutando tutti: il suo clero, che ha tanto 

amato, le istituzioni, la gente. Parole affettuose 

per tutti, celate dal rimpianto. 

E il suo clero, le istituzioni, il popolo erano tutti 

lì, a solennizzare in cattedrale il suo addio. Non 

c’è stata tristezza, ma rimpianto sì. Rimpianto 

per la perdita di un personaggio che forse 

avrebbe avuto bisogno di più tempo per realizzare 

i suoi progetti. Ma nel progetto vero della 

vita che prescinde ognuno di noi il suo passaggio 

è stato compiuto, e i suoi frutti buoni. 

Bresciano, aveva solo 69 anni 

Ecco la sua vita 

L’AVVENIMENTO 3 

Nato a Provaglio d’Iseo il 14 

giugno 1935, dove fu ordinato 

sacerdote il 17 aprile del 1960. 

Una vita contraddistinta da 

svariati ed importanti incarichi: 

cappellano della clinica “Città 

di Brescia”, direttore dell’Ufficio 

di Statistica e Sociologia 

Religiosa, direttore del Centro 

Pastorale “Paolo VI” e vicario 

episcopale degli organismi di 

comunicazione ecclesiale. 

Parroco di Manerbio dal 1988, 

svolse un ruolo decisivo durante 

il sequestro dell’imprenditore 

Giuseppe Soffiantini, a riprova della sua abilità mediatoria. 

Ordinato vescovo il 31 agosto del 1997, viene incaricato di reggere 

l’Arcidiocesi Metropolitana di Fermo, succedendo a Mons. 

Cleto Bellucci. Il suo ingresso in diocesi il 21 settembre successivo. 

Sette anni di incessante lavoro nel e per il territorio, con un 

impegno straordinario sia nella ristrutturazione della Cattedrale 

(avvenuta il giorno di Pasqua dell”Anno Santo 2000) sia nell’iter 

di riconoscimento della stessa Provincia del Fermano. Nel mezzo 

un significativo contributo alle celebrazioni del Giubileo, sotto il 

profilo dell’accoglienza e della valorizzazione del territorio. 

Infatti, profondamente innamorato di questa terra, così ne descriveva 

l’incanto: “Questa terra parla un linguaggio universale: il linguaggio 

della bellezza. Qui i colori creano una atmosfera di pace, 

qui i rumori si placano e diventano quiete, qui la spiritualità affiora 

attraverso la vita di comunità vivaci, di monasteri collocati 

anche in angoli sperduti, di valli rese fertili dalla laboriosità dei 

suoi abitanti, di santuari e abbazie in cui si respira raccoglimento 

e pace. E’ terra di quiete e di riposo… per ritrovare se stessi”. 

Un amore profondo e tangibile in ogni suo atto, in ogni suo 

discorso, con un impegno in tutti i settori e a tutti i livelli. La 

richiesta di sepoltura nella Cattedrale è la testimonianza ulteriore 

di questo speciale rapporto. La calorosa partecipazione 

delle migliaia di fedeli della sua estesa Arcidiocesi durante la 

lunga veglia funebre e ai funerali è la riprova che questo pastore 

di anime ha saputo parlare al cuore di tutti, dai rappresentanti 

delle istituzioni e della società civile alla gente semplice, 

dai giovani agli anziani, con un linguaggio chiaro ed efficace. 

Resta legata alla sua opera anche la riapertura al pubblico del 

Museo Diocesano.

4 L’INCHIESTA 

CORRIERE 

NEWS 

In calo addetti, aziende, produzione 

Una crisi che pesa 

Delocalizzazione, concorrenza sleale degli altri paesi, contraffazione, 

rapporto euro/dollaro. E il fatto di non essere più l’unico paese ad 

avere l’esclusiva nella produzione di calzature. Questi e altri possono 

essere elencati come i motivi che determinano la crisi di un intero settore. 

Una crisi la cui prima conseguenza è ben evidenziata dai numeri, 

soprattutto quelli relativi all’occupazione. Facciamo un esempio. In 6 

anni il solo centro calzaturiero di Monte Urano ha perso 604 addetti, 

283 in 2 anni, e ospita 43 imprese artigiane in meno rispetto al 1997. 

Sono infatti questi i principali dati che la Camera di Commercio ha 

raccolto per nell’annuario statistico provinciale del 2004, che riepiloga 

i dati relativi al 2003. Al 31 dicembre del 1997 figuravano 960 imprese 

attive (di cui 508 artigiane) che al 31 dicembre del 2003 sono passate 

a 933 (di cui 465 artigiane). Gli addetti sono passati dai 4.333 del ’97 

ai 3.729 del 2003. Già, perché una delle strade che le imprese in crisi 

possono percorrere è proprio quella del taglio del personale. Meno 

paia vendute (le Marche nei primi 7 mesi del periodo 2001-2004 

hanno esportato 50 milioni di scarpe in meno), meno dipendenti (nei 

primi nove mesi del 2004 si sono persi 8.000 addetti, la produzione 

2003 è scesa del 7,2%, con l’11,6% di addetti in meno nel periodo 

gennaio-ottobre). (Isabella Cardinali) 

ANCI, parla il direttore Leonardo Soana 

Anni da incubo 

Nel dibattito sulle 

drammatiche difficoltà 

del calzaturiero, 

una voce 

influente è senza 

dubbio quella dell’ANCI,l’associazione 

che riunisce i 

calzaturifici italiani, 

attiva dal 1945. 

Il quadro tracciato dal direttore 

generale Leonardo Soana non 

si presta ad interpretazioni di 

circostanza: “E’ una crisi che ha 

tre anni di vita – irrompe – Il 

2001 è stato un anno globalmente 

discreto, ma il 2002, il 

2003 e il 2004 hanno riportato 

cadute dell’ordine del 4-5% 

annuo nella quantità dei valori 

prodotti ed esportati, con conseguenti 

cadute in termini occupazionali. 

Non era mai successo 

per un periodo così lungo”. Un 

saldo finale negativo, mentre le 

esportazioni del gigante cinese 

toccano cifre da capogiro. A 

questo aggiungiamo un rapporto 

di cambio euro/dollaro nettamente 

sfavorevole all’Italia e 

all’Europa e il crack è servito. 

Quali sono gli interventi più 

significativi dell’ANCI? “Cerchiamo 

di ottenere il marchio di 

origine obbligatorio sulle calzature, 

perché il consumatore 

deve sapere cosa compra. 

Abbiamo poi aumentato il 

numero delle promozioni e 

delle iniziative all’estero, per 

accompagnare le aziende su più 

mercati. Ci buttiamo molto su 

Russia e paesi limitrofi: l’incremento 

delle iniziative riguarda 

Ucraina, Kazakisthan e Bielorussia, 

mentre in Europa ci rivolgiamo 

soprattutto a Francia e 

all’area del Benelux. In Germania 

investiamo soldi a favore 

del Made in Italy in una fiera a 

Monaco, nonostante il regresso 

tedesco. E non dimentichiamo il 

mercato statunitense”. 

Altro elemento cruciale è la 

formazione. “Stiamo realizzan- 

do un grande progetto 

per la scuola, 

per rivitalizzare in 

certe aree figure 

professionali che 

mancano. Pensiamo 

alla firma di un 

protocollo di intesa 

con il Ministero, 

per rilanciare scuole 

di preparazione quadri e operai 

nei vari distretti calzaturieri”. 

Torniamo allo spettro della 

Cina e alla disparità di trattamento 

dei nostri prodotti sul 

mercato internazionale. “Stiamo 

monitorando dal primo gennaio 

l’andamento delle importazioni 

cinesi. Controlliamo che 

non avvengano aumenti sproporzionati, 

agendo con misure 

di salvaguardia e anti-dumping 

in sede europea. Quando noi 

esportiamo verso la Cina abbiamo 

bisogno di pagare un dazio 

del 24%, mentre quando esportano 

loro si imbattono in un 8%. 

Inoltre, non devono dotarsi di 

alcun licenza, al contrario di noi. 

Dal primo novembre siamo però 

riusciti, per le calzature in pelle, 

a rendere obbligatoria questa 

documentazione”. 

Ma il dazio resta impari. “E 

non solo: esiste di fatto una 

politica cinese del non acquisto 

dall’estero, un protezionismo 

occulto, mentre non è così 

nelle loro esportazioni verso il 

mondo. Lì sono sostenuti dal 

governo e hanno una sovvenzione 

all’esportazione: se 

esportano 100 ottengono un 

15% dallo stato sul valore 

della merce”. Riassumendo: 

vantaggio del costo della 

manodopera, vantaggio 

monetario, vantaggio del 

dazio (tre volte inferiore) e 

aiuto all’esportazione. Posso 

essere definite regole queste? 

(Andrea Braconi) 

Per informazioni: tel. 02/438291 

www.anci-calzature.com

CORRIERE 

NEWS 

Alle porte delle maggiori fiere internazionali, lo sguardo sul settore 

Il triste momento della nostra calzatura 

Crisi strutturale, tutti i numeri in calo, perdita d’entusiarmo: che futuro sarà? 

Incentivazione delle forme di cooperazione tra aziende e formazione 

continua. E’ questo in sintesi il messaggio che arriva 

dalle istituzioni per tirare fuori dalle secche il settore calzaturiero, 

un comparto che in passato ha fornito un contributo determinante 

all’affermazione del cosiddetto modello marchigiano. 

“Le strade per rilanciare il calzaturiero sono obbligate – spiega 

l’Assessore al Lavoro e alla Formazione Professionale della 

Regione Marche, Ugo Ascoli – e debbono essere intraprese 

senza indugi: da una parte è necessario superare le attuali 

microdimensioni aziendali con specifici consorzi, per raggiungere 

una massa critica che induca a capire che non basta solo 

produrre bene, ma anche vendere bene; dall’altra parte 

occorre una formazione continua che produca nuove figure, 

nuovi quadri in grado di dare un forte impulso, facendo emergere 

la qualità del prodotto marchigiano sui mercati internazionali, 

un’area nella quale ora ci troviamo in forte sofferenza, 

a causa della concorrenza dei prodotti provenienti dai 

Paesi asiatici”. 

A tal proposito, prosegue, “la Regione ha avviato una strategia 

che cammina su due gambe, stanziando maggiori e 

ingenti risorse per il settore, contestualmente allo sgravio dell’Irap 

per le aziende e incentivando la formazione anche 

attraverso accordi con le università. Altra misura a sostegno 

del settore è stata la ristrutturazione dei Centri per l’Impiego, 

i quali ora sono in grado di velocizzare le pratiche e distribuire 

in maniera più rapida anche piccole risorse finanziarie. 

Contestualmente abbiamo avviato una serie di progetti insieme 

ad altre regioni italiane, uno dei quali ha coinvolto anche 

di Giovanni Martinelli 

Marzo è notoriamente il mese delle fiere calzaturiere. Il futuro del settore portante della nostra 

economia si confronta con il mercato e, dopo le anticipazioni di gennaio, alle rassegne di Milano 

(Micam) e Dusseldorf (Gds) saprà se il prodotto presentato avrà riscosso l’interesse del mercato, 

raccogliendo, ovvio, ordinazioni per la prossima stagione. La grande riflessione che ormai da anni 

viene fatta da addetti e non è sempre quella: ci sarà un rilancio della calzatura? Chi vuol male al 

settore ha sempre annuito. Chi gli vuol bene, invece, dovrebbe dire la verità: no. Perché rilancio 

non ci sarà. L’obiettivo, dunque, qual è? Semplice: mantenere le posizioni, far sì che le aziende 

senza futuro destrutturino senza impatto sul loro conto economico e sul mondo del lavoro. 

Sappiamo di essere poco popolari facendo tali affermazioni, ma sarà pure tempo che qualcuno 

dica la verità vera, e faccia capire al settore che oltre a saper produrre bisogna saper vendere, 

che oltre al buon prodotto la qualità è della griffe, che il mercato percorribile è quello del marchio 

e non del prodotto. 

Di discorsi in venti anni, tanti sono quelli dell’inizio della grande crisi di settore, i calzaturieri ne 

hanno sentiti tanti. Di organismi più o meno rappresentativi ne sono sorti a canestri, senza che 

nessuno abbia saputo dare almeno un brodino caldo alle aziende. Di alibi di periodo ne sono 

usciti a decine, oggi va di moda la Cina che, è vero, è un pericolo, ma non è più grande di quanto 

un tempo non lo fosse la scarpa spagnola, o più avanti quella dei paesi orientali e via dicendo. 

Il problema, in sostanza, è strutturale. Il mercato non assorbe più le potenzialità produttive italiane. 

La nicchia più sostanziosa, quella del casual e del medio-basso, è ormai occupata dai produttori 

di paesi così detti “sottosviluppati”, in grado di piazzare sul mercato prodotti a prezzi 

Formazione, marketing e sinergie tra imprese: il ruolo degli enti territoriali 

Come frenare la crisi del settore 

il Ministero dell’Industria con il quale a breve firmeremo un 

protocollo d’intesa. Un’altra iniziativa significativa è un accordo 

con le Regioni Toscana e Umbria, che interessa tutto il settore 

della moda e non solo quello della calzatura, per azioni 

congiunte nel settore della formazione di qualità”. 

Piena convergenza sulle posizioni di Ugo Ascoli da parte di 

Carla Monachesi, assessore al ramo della Provincia di 

Macerata. “Il Piano del Lavoro 2005-2006 che andrà in 

discussione in Consiglio Provinciale i primi di marzo è fortemente 

orientato sul sostegno alle aziende del calzaturiero – 

spiega la Monachesi – a partire dalla destinazione di una 

consistente fetta di risorse del Fondo Sociale Europeo, che 

andrà ad agire soprattutto sugli interventi formativi che non 

riguarderanno solo la riqualificazione delle figure attuali, ma 

anche di nuove figure in grado di fornire aiuto al posizionamento 

sul mercato del prodotto. Uno dei limiti attuali del settore 

è proprio la rete commerciale, che fatica ad adeguarsi 

alla nuova domanda dei mercati internazionali. La nostra Provincia 

è stata la prima nelle Marche a sperimentare 

la nuova formula del ‘voucher di formazione 

individuale’ che in sostanza è una formazione 

mirata del lavoratore che si basa sulle esigenze 

reali dell’azienda. Ma per superare la crisi è 

necessario capire che la formazione riguarda 

anche gli imprenditori e non soltanto i lavoratori. 

La Provincia di Macerata è impegnata anche a 

fornire strumenti tecnici di cultura d’impresa per 

creare nuovi percorsi fortemente orientati sull’in- 

L’INCHIESTA 5 

improponibili per i costi del lavoro italiani. 

Il mercato che regge è quello di taglio più alto, 

dove alla componente qualità deve necessariamente 

legarsi la visibilità del marchio e la 

capacità di distribuzione. Ma questo impone 

dimensioni strutturali, capacità organizzative, 

risorse finanziarie che il retail delle 

nostre aziende, tutte di piccole dimensioni, 

non possono avere. 

Nella nostra inchiesta di questo numero abbiamo 

sentito, come sempre, gli addetti ai lavori. 

A volte i loro interventi discordano e, seppure 

tutti concordano con la tensione del momento, 

ognuno vede diverse cause e poche volte si presenta una via d’uscita. 

I nostri imprenditori, quelli piccoli, debbono fare squadra. Soltanto organizzando una rete propria 

verso il mercato (un marchio doc, azioni di marketing, sollecitazioni d’immagine, organizzazione 

di vendita) potranno avere riscontri e occupare nicchie di mercato che altri ormai conquistano. 

L’epoca dell’oro non tornerà più. A chi vi parla di rilancio fate un sorriso e andate 

oltre. Ma continuate a credere nella nostra calzatura. Deve resistere e continuare a produrre 

benessere per questa terra. 

novazione tecnologica”. 

Un intervento diretto attraverso le politiche attive del lavoro è 

il Progetto di Ricerca per laureati (iniziativa intrapresa anche 

dalla Provincia di Ascoli Piceno) mirati all’innovazione tecnologica 

che consente agli imprenditori di percorrere nuove 

strade con nuove professionalità gratuitamente per un periodo 

di sei mesi. 

“L’innovazione tecnologica attraverso i Progetti di Ricerca – 

spiega l’assessore al Lavoro e alla Formazione Professionale 

della Provincia di Ascoli, Emidio Mandozzi – è una grande 

risorsa per le imprese del calzaturiero. E’ fondamentale che 

gli operatori mettano a regime questa possibilità, anche perché 

è uno strumento per creare nuova occupazione. L’altra 

iniziativa è la sinergia tra aziende, perché se è vero che la 

qualità del prodotto può essere un fatto individuale, la promozione 

e il marketing sono servizi che possono essere realizzati 

in maniera efficace solo in forma associata”. 

Stefano Greco

6 

L’INCHIESTA 

Gli organismi al sostegno del calzaturiero 

Una politica delle imprese e per le imprese 

Il delicato ruolo per la crescita imprenditoriale 

COICO 

(Comitato di Indirizzo e Coordinamento 

del distretto) 

PAOLO PETRINI, presidente 

Lo scenario commentato da Petrini è 

quello di una forte trasformazione, 

generata dalla pressione competitiva 

esistente. Una spinta che genera un 

altrettanto forte selezione delle aziende, 

attraverso la quale si può già intravedere 

quale sarà il futuro: un distretto 

con minori aziende ma più grandi, più 

organizzate e più competitive, con un 

numero di occupati molto più qualificato. 

Strategia del COICO è quella di 

un movimento multidirezionale. 

“Abbiamo chiuso una fase di bandi, in 

cui sono stati approvati progetti per un 

valore complessivo di circa 2.500.000 

euro, in materia di internazionalizzazione, 

ricerca, tracciabilità del prodotto 

con una politica più attenta al valore e 

all’immagine della produzione locale”. 

Una politica delle imprese e per le 

imprese che deve obbligatoriamente 

andare verso aggregazioni, fusioni, 

coalizioni e alleanze. 

Altro aspetto fondamentale è quello 

di una maggior iniezione di intelligenza 

e di conoscenza: “Fino ad oggi 

abbiamo assistito ad una elevata 

quantità di fondi per la formazione 

che non ha lasciato molte tracce. Di 

solito i centri di formazione intercettano 

le risorse e solo successivamente 

progettano il da farsi. Noi cerchiamo 

di rovesciare questo paradigma, 

creando le condizioni per puntare 

all’eccellenza attraverso una ristrutturazione 

dell’offerta formativa”. 

Il destino? “Resto convinto che sia 

nelle nostre mani, soprattutto nelle 

mani degli imprenditori che devono 

acquisire una conoscenza diversa 

rispetto al passato. Oggi da soli non si 

va da nessuna parte. Le collaborazioni 

devono diventare più definite e formalizzate, 

che arrivino, perché no, anche 

fino alle fusioni”. “Stiamo lavorando – 

conclude – anche alla carta di identità 

elettronica per il Made in 

Italy, proponendoci di far sì che il prodotto 

scarpa italiano sia assolutamente 

riconoscibile da parte dei consumatori. 

E oltre a fare protezione, si riuscirebbe 

anche ad innescare un meccanismo di 

auto alimentazione finanziaria per fare 

poter promozione”. 

Info: tel. 0734/223026 

Co.S.I.F. 

(Consorzio di Sviluppo Industriale 

del Fermano) 

MARIO NOBILE, direttore 

Più che sciolinare dati e valori sulla 

tendenza, Nobile fa riferimento alla 

piccola e media impresa, quella maggioranza 

di settore che non ha investito 

sul marchio, sulla commercializzazione, 

su quelle aree di attività che 

rendono nel medio/lungo termine. “La 

domanda che dovremmo inizialmente 

porci è quante delle circa 4.200 imprese 

del distretto Fermano/Maceratese 

abbiano la capacità commerciale delle 

grandi. I dati che preferisce commentare 

sono quello di uno studio dell’AR- 

MAL (Agenzia Regionale Marche 

Lavoro) sulla distribuzione delle 

imprese del distretto in classi dimensionali: 

“L’11,4% di queste aziende 

risulta con 0 addetti (impresa del titolare), 

il 33,2% con 1-2 addetti, il 

33,9% con 3-9 addetti, il 19% con 10- 

49 addetti, il 1,7% con 50-99 addetti 

e lo 0,8 % con 100-499 addetti. Sono 

cifre del settembre 2002, ma come 

dato significativo abbiamo che la 

maggior parte delle imprese ha una 

piccolissima organizzazione”. 

Il momento richiede soluzioni. 

“Siamo andati a proporre due progetti 

che vanno in una direzione 

positiva per le imprese. Il primo, di 

250.000 euro, riguarda la produzione 

di una scarpa ecologica. Abbiamo 

coinvolto 7 imprese calzaturiere, 1 

impresa di stampi, 1 di compound 

termoplastici e 1 di pelli ecologicamente 

compatibili. Vogliamo creare 

un marchio commerciale in cui è previsto 

un disciplinare di produzione di 

una scarpa che sia assolutamente 

ecologica. L’idea è quella di impegnarsi 

nel post vendita, con il disassemblamento 

del 10-20% di queste 

calzature, per utilizzare i materiali 

nel riciclato, ad esempio come concimi. 

Il progetto pilota vuole determinarne 

la convenienza economica”. 

L’altro progetto punta all’infrastrutturazione 

di una banda larga, con 

una portata di 150 megabit al secondo. 

L’Italia, conclude Nobili, è un 

paese trasformatore, non ha materie 

prime. Le importa, crea e poi esporta 

prodotti finiti. Ecco perché occorre 

colmare tutti i gap tecnologici. 

Info: tel. 0734/605373 

CNA 

(Confederazione Nazionale dell’Artigianato 

e della Piccola e Media Impresa) 

MARIA DÉSIRÉE BASILI, 

direttrice sede zonale di Fermo 

Nessuna ricetta magica all’orizzonte, 

inutile illudersi. Piuttosto, sottolinea la 

Basili, la necessità più impellente è 

tutelare l’intera filiera. “Anche nel 

caso di una ripresa, là dove magari il 

‘marchio’ riuscisse a vendere, se il 

famoso Made in Italy non dovesse 

riguardare tutta la produzione il 

nostro distretto non ne trarrebbe 

alcun giovamento. Abbiamo molto 

contoterzismo e la delocalizzazione ha 

riguardo soprattutto le piccole realtà”. 

Un discorso, quello del Made in Italy, 

sempre posto in primo piano dalla 

CNA. “Adesso è un po’ tardi, tanto 

che tutti stanno cominciando a parlare 

di riconversione. Ma anche questa 

non può essere lasciata al caso. Non 

ci si può riempire la bocca con turismo, 

agroalimentare, ecc. Non è possibile 

immaginare che quasi 3.000 

imprese possano cambiare in corsa 

obiettivi e convertirsi, ad esempio, alla 

ristorazione! Occorrerebbe una politica 

economica seria, con un’indagine 

approfondita del territorio e veicolarne 

la sua riconversione. Basta studiare 

quello che è accaduto in altri distretti 

prima di noi. Pensiamo all’Emilia 

Romagna, dove il distretto calzaturiero 

va alla grande. Non è alquanto 

strano?”. 

Il distretto come valore aggiunto, 

quindi. Un ambito dove le informazioni 

circolano velocemente e dove si 

possono creare economie di scala. 

“Se le aziende riuscissero a mettersi 

tutte in rete, l’innovazione e la ricerca 

potrebbero influire a cascata anche 

sull’impresa più piccola. Il processo 

finora è stato sempre spontaneo, ma 

è giunto il momento che venga gestito 

attraverso una politica economica 

ben definita, altrimenti si creeranno 

più danni di quelli creati dalla delocalizzazione”. 

E le cifre, sempre loro, 

parlano chiaro: il 12% delle imprese 

iscritte nel 2004 nella Commissione 

Provinciale dell’Artigianato (ancora 

aggregata) riguarda il settore moda, 

che nelle attività cessate raggiunge 

però il 20% del totale. 

Info: tel. 0734/600288 

www.cnapicena.it 

SCAM 

ALBERTO VOLONTÈ, 

presidente e a.d. 

La speranza è che nel 2004 si sia veramente 

toccato il fondo, anche se il 

nuovo anno si è aperto con l’annullamento 

delle quote di importazioni delle 

merci cinesi, peraltro già precedentemente 

aggirate. Un impatto, ci spiega 

Volontè, che ha reso il nostro mercato 

più permeabile. Ma esistono comunque 

fattori che hanno consentito al mercato 

locale di mantenere ancora una propria 

validità, come la qualità del prodotto e 

del design, il gusto che sicuramente 

non manca ai produttori marchigiani. 

Impossibile però concorrere sui livelli 

del prezzo.”Da un test che stiamo conducendo, 

abbiamo riscontrato come 3 

paia di scarpe di produzione cinese 

possono essere pagate anche 23 euro 

complessivi, con un costo medio di 

meno di 10 euro al paio. Qui in Italia 

neanche un paio di fondi riusciamo a 

produrre a quelle cifre”. Le imprese 

meglio organizzate hanno mantenuto 

le loro quote, conquistando anche 

qualche lieve segno positivo. Ma, 

avverte, non siamo in presenza di una 

ripresa diffusa, quanto di azioni a macchia 

di leopardo. 

Stimare i danni è impresa di estrema 

complessità: “A fronte di una contrazione 

dei consumi a livello mondiale e di 

una maggiore attenzione al fattore prezzo, 

purtroppo il calzaturiero in questi 

ultimi tre anni ha subito vistosissimi cali. 

Sappiamo che i dati dell’ANCI parlano di 

quote del 2003 a livelli di vent’anni fa 

come numero di paia prodotte”. 

Una crisi che investe la stessa SCAM. 

“Abbiamo alle spalle un triennio tra i 

più bui, con una serie di problemi di 

carattere finanziario. Nel 2004 abbiamo 

avviato un piano di rilancio molto faticoso 

e stiamo cominciando a vedere i 

primi risultati di ripresa di quello che è il 

nostro core-business, e cioè l’attività di 

laboratorio prove a supporto e a sostegno 

del settore. In questo intricato contesto 

abbiamo subito la crisi: ad una 

minore produzione è corrisposto infatti 

un minor ricorso ai nostri servizi”. 

Info: tel. 0733/829108-09 

www.scamsrl.com 

CORRIERE 

NEWS 

UIF 

(Unione Industriali del Fermano) 

ENRICO PANICCIÀ, 

presidente Giovani Imprenditori 

Enrico Paniccià, anche lui calzaturiero, 

traccia alcune linee guida da percorrere. 

“Siamo di fronte ad una crisi 

strutturale e non più congiunturale 

del settore calzaturiero nel nostro 

distretto - precisa - Ci sono imprese 

che riescono a crescere ed altre in 

difficoltà. Spesso le nostre aziende 

hanno una vocazione principalmente 

indirizzata verso la produzione, a 

discapito della commercializzazione. 

Alcune, che da anni hanno indirizzato 

i loro sforzi verso il rafforzamento 

del marchio e della rete commerciale, 

stanno raccogliendo i frutti del 

loro operato e riescono ad andare 

contro tendenza. Altre realtà hanno 

imboccato la strada del licensing ed 

oggi crescono nonostante le difficoltà 

del settore”. 

“Occorre allora essere determinati e 

percorrere strategie innovative che 

portino le nostre aziende sempre più 

sul mercato globale e sempre più 

‘customer oriented’. Il nostro distretto 

è riconosciuto a livello mondiale 

come il più importante per il settore 

calzaturiero. Le condizione esterne 

sono cambiate ma è compito nostro 

far tesoro delle competenze produttive 

che tutti ci riconoscono e allo 

stesso tempo adottare nuove strategie 

di marketing per rimanere e crescere 

nei mercati internazionali”. 

“Convinti oggi più che mai che formazione 

e cultura d’impresa sono le 

leve fondamentali per sviluppare 

innovazione di prodotti e di processi 

- conclude - il Gruppo Giovani 

Imprenditori UIF si è occupato lo 

scorso ottobre della Gestione dei 

Marchi in Licenza, a novembre di 

Internazionalizzazione e Rischi Cambio, 

a dicembre di CRM e Micromarketing 

e il prossimo 11 febbraio 

di ‘Passaggio Generazionale e 

Gestione Manageriale’ con un 

importante convegno organizzato in 

collaborazione con il Comitato 

Regionale Giovani Imprenditori”. 

Info: tel. 0734/28111

CORRIERE 

NEWS 

La Cina non è solo un pericolo, ad esempio, ma una grande opportunità 

Quelli che fanno la moda 

Abbiamo ancora capacità di stare sui mercato di alto livello, ma bisogna crescere 

Nell’epoca del griffato e dell’immagine, non è difficile 

far notare come anche nel settore della calzatura 

la politica della griffe sia ormai vincente. 

Inutile fare i nomi, ma nella hit parade delle aziende-immagine 

che hanno fatto diventare il loro 

prodotto un vero cult del mercato, molte sono 

della nostra zona, dimostrazione efficace che 

anche da noi è possibile fare moda e tendenza. 

Un Diego Della Valle è patrimonio del nostro 

distretto calzaturiero, un esempio imitabile di 

fiuto imprenditoriale che ha dimostrato come dal 

villaggio si arrivi alla metropoli con le capacità di 

innovare, di rischiare, di anticipare i fenomeni. 

Facendo e non parlando. 

Negli ultimi mesi si parla insistentemente del prodotto 

cinese come grande male per la calzatura 

italiana: la scarpa cinese, grande produzione e 

basso costo, protetta da misure del mercato di 

origine che non mettono alla pari la nostra e la 

loro produzione, occupa spazi sempre maggiori 

che toglie al nostro prodotto. 

Eppure proprio la Cina è l’eden delle griffe italiane, 

tutte in corsa per aprire show-room e distribuzione 

diretta. Perché la Cina che ora guarda 

l’occidente ha decine di milioni di abbienti con 

forte capacità di spendere, che come tutti gli 

Da operaio a imprenditore… a operaio 

Quando il mercato era nostro 

Non ha molta voglia di parlare e di raccontare la 

sua storia. Non perché ci sia motivo di temere 

qualche cosa ma per quella discrezione che, come 

dice lui, lo “ accompagna da una vita”. C.P., 

prima residente a Monte Urano e oggi a Fermo, 

aveva una “piccola fabbrica di scarpe”. Faceva 

insomma quello che gran parte dei suoi concittadini 

avevano scelto di fare. Oggi quel piccolo calzaturificio 

non c’è più. C. P. lo ha chiuso già anni 

fa. Quando la crisi sembrava ancora lontana. 

Sembrava, perché aveva già iniziato a colpire. 

Adesso fa l’operaio quando può, perché “li 

vogliono giovani, mica vecchi come me”. Dalla 

campagna, dove affondano le radici della sua 

famiglia, si è trasferito giovanissimo a Monte 

Urano e qui ha trovato subito lavoro. Si è rimboccato 

le maniche, ha cercato di imparare tutto 

quello che c’era da imparare, ha faticato e risparmiato 

e alla fine ha deciso di mettersi in proprio. 

Una scelta importante. “Si faticava da mattina a 

sera – spiega – ma se non lo si fa quando si è giovani 

non lo si fa più. Ho voluto imparare un 

mestiere e poi mi sono messo a fare quello che si 

info@florens.it 

OUTLET STORE SHOES 

abbienti vogliono il meglio, vogliono la moda, 

vogliono emergere. Ecco dunque che la moda italiana 

è fra gli obiettivi primi di questo nuovo consumismo 

all’occidentale. 

Fenomeno talmente evidente che 

non per un caso lo stesso presidente 

Ciampi ha guidato una nutrita schiera 

di industriali italiani (anche delle scarpe) 

per aprire loro una lettera di credito 

istituzionale sul mercato cinese. 

Ci sono anche imprenditori di questa 

zona che a New York fabbricano 

per i piedi di note star scarpe da 

diverse migliaia di euro, altra testimonianza 

di come esiste un mercato 

dove possiamo essere i primi. 

Per tutto c’è una morale: il mercato 

possibile per la nostra produzione 

è ormai quello che il sistema produttivo 

internazionale ci lascia, che 

è quello di alto livello, griffato. 

Ritorniamo a quello che dicevamo 

nell’apertura, che conferma come 

le nostre aziende abbiano bisogno, se non hanno 

mezzi e strutture proprie, di essere in rete per 

stare sul mercato. 

dice l’imprenditore. Erano gli anni del boom, le 

calzature fatte qui da noi andavano fortissimo, si 

lavorava bene e mi ero anche dimenticato i tanti 

sacrifici degli inizi. Certo, in fabbrica si stava 

anche dieci e dodici ore, ma pazienza. Avevo una 

bella macchina, una bella casa, e facevo tanti 

regali ai miei figli. Avevo tutto quello che non 

avevo mai avuto. E come me tanti altri. Mi creda 

– continua – se le dico che sembrava di vivere nel 

paese del bengodi ed eravamo convinti che non 

dovesse finire mai. Pure se ci lamentavano, dicevano 

che lavoravamo come somari, ma se guardo 

come siamo ridotti oggi, meglio tutta quella fatica”. 

Poi? “Poi è finito il sogno. Il risveglio però è stato 

lungo. Non so se ne eravamo troppi, non so se ci 

siamo accontentati della fabbrichetta sotto casa 

senza guardare troppo avanti e ragionare per 

migliorarci. Ma chi ci pensava allora? Io ho chiuso 

quando ho capito di non farcela più. E mi sono 

messo a lavorare per altri. E ho visto che quanto è 

accaduto a me è successo ad altri cento. Ma che 

dico, mille!” (Isabella Cardinali) 

ORARIO DI APERTURA 

lunedì: 09.30/12.30-16.30 - 19.30 

da martedì a venerdì: 16.30 - 19.30 

sabato: 09.30 - 12.30/15.30 - 19.30 

MONTE URANO - Viale dell'Industria, 5 - Tel. 0734.841141 - Fax 0734.840250 


L’opinione dell’imprenditore Marino Fabiani 

La qualità come unica strategia 

Gli effetti della crisi? Si vive male, occorre cercare di fare 

cose sempre diverse, creando delle esclusive che partano 

dalla propria azienda. Parola di Marino Fabiani, titolare 

dell’omonimo calzaturificio di San Marco alle Paludi, attivo 

da 26 anni. “Anche negli accessori c’è una concorrenza spietata, 

che viene dai paesi come Turchia e Cina. Reinventarsi è 

l’unico modo per rimanere 

sul mercato”. 

Un’azienda con 30 dipendenti 

interni e 20 esterni 

collaboratori, organico 

ridotto (unitamente a voci 

di spesa come la pubblicità) 

a causa delle difficoltà del 

settore, con il lavoro sceso 

dall’anno 2002 del 35-40%. 

“La gente oggi non può 

spendere 300/400 euro per 

una scarpa e si accontenta 

di un prodotto ad un prezzo 

più contenuto. Il nostro 

mercato è quello mondiale, 

con un prodotto di fascia 

alta venduto nelle boutique 

di Russia, Inghilterra, Sud 

Africa, Polonia, Bulgaria. Ma la mia tipologia di calzatura, 

molto ricercata, può essere considerata superflua in questa 

fase, facendo scendere così ordini e vendite. La gente pensa 

prima alle esigenze primarie e poi agli accessori. In Italia 

stiamo lavorando pochissimo: dal ‘79 all’88 il mercato era al 

100% italiano, dall’88 al 98 al 50%, dal 98 al 2002 la produzione 

era del 10%, mentre dal 2002 a oggi si è mossa sul 

5%”. 

La strategia più efficace? “Fare in azienda prodotti perfetti, 

dalla lavorazione ai materiali, ed una ricerca spietata di cose 

esclusive nella forma, nel tacco e nel pellame. Si deve puntare 

sulla qualità”. 

Prima della crisi l’intero anno era scandito da un’attività 

costante, mentre oggi ci si ritrova a lavorare tanto soltanto 

in alcuni periodi, al punto da dover mettere (1 mese per 

ogni stagione) in cassa integrazione i dipendenti. “Dalla 

fiera di Mosca sono arrivati tantissimi ordini ed oggi mi 

trovo costretto a dover trovare gente che mia dia una mano 

per la produzione. Ma l’aspetto allarmante è che a questi 

picchi si alternano periodi di inattività”. 

Cristina Traini

8 

L’INCHIESTA 

Il parere degli accessoristi, principale indotto del calzaturiero 

Deve vincere la politica del mercato 

Nel bailamme di riflessioni e strategie sulla crisi del calzaturiero, si fanno sentire 

anche accessoristi e fornitori. Dal quadro, oltre ad una convergenza sulle cause scatenanti, 

emergono due distinte situazioni: da un lato chi non smette di operare nel 

e per il territorio, dall’altro chi si è subito indirizzato su altri mercati, restando coinvolto 

soltanto marginalmente dal crollo delle commesse. 

RIMETTERE IN MOTO LA CREATIVITA’ 

Un protagonista delle cronache locali 

è senza dubbio Gianni Santini, 

titolare della Base up Italy Srl e presidente 

degli accessoristi della UIF. La 

sua azione contro la contraffazione 

sta colmando uno dei maggiori vulnus 

del settore: la tutela del marchio. 

“Il messaggio che deve passare 

è che il mio progetto è uno strumento 

a disposizione dei calzaturieri per 

recuperare una parte della perdita 

della propria produzione, dovuta alla contraffazione e non alla competitività. Il 

costo dello sviluppo del prodotto grava tutto sulle aziende italiane, senza la contropartita 

della produzione”. “Ho voluto dimostrare – prosegue – che come in 

altri settori merceologici c’è la possibilità di brevettare le proprie idee, facendo 

innanzitutto dei contratti in esclusiva con i modellisti. Questo primo passo permetterebbe 

di avere una moltitudine di idee nuove, rimettendo in moto la creatività, 

la nostra dote più grande”. 

Gli effetti? “Se esce una calzatura cinese simile in parte o in tutto alla nostra, congiuntamente 

potremmo intervenire e sequestrare prodotti nei negozi, togliendo di 

fatto le scarpe contraffatte dagli scaffali. Soltanto questo può spingere la concorrenza 

a muoversi in maniera ‘pulita’, pagando gli stilisti. E’ un progetto ad ampio 

raggio, che si sta sviluppando per fasi. La prima è quasi terminata con la fiera di 

Bruxelles, organizzata per i cinesi, dove abbiamo effettuato dei sequestri. Per la 

seconda fase, in accordo con dogane e guardia di finanza, stiamo cercando di creare 

una banca dati con i prodotti sequestrati. Questo permetterebbe di bloccare la 

merce direttamente nei container che arrivano in Europa, con il sequestro diretto 

anche nei negozi e nei supermercati”. 

L’obiettivo, dunque, è quello di denunciare e isolare a livello economico modellisti, 

stampisti e aziende che commerciano prodotti contraffatti. “E’ un’opera di 

moralizzazione. Non voglio infierire su qualche categoria, ma contrastare le 

“mele marce” che stanno piegando un’intera regione ”. 

Una battaglia che deve coinvolgere tutti i soggetti in gioco, puntando al contempo 

sul cambio generazionale e l’innovazione. “Il marchigiano è normalmente diffidente 

sulle capacità del proprio figlio e questo non facilità un ricambio. L’innovazione 

è quella ventata di novità, il non aver paura del nuovo ma anzi sperimentare, 

passando per nuove strade”. 

DELOCALIZZAZIONE? NO GRAZIE 

Crisi evidente per la calzatura. E’ questo il resoconto del 2004 per la Antonelli 

Romeo Srl di Monte Urano. “Il lavoro è diminuito - ci spiega il titolare Massimiliano 

- quello che resiste deve essere fatto con prezzi molto ridimensionati. Le spese 

aumentano, soprattutto considerando che i nostri materiali provengono da paesi 

come Austria e Germania, con una conseguente ascesa dei prezzi”. 

E’ l’insicurezza a far da padrona. “Una volta di questi tempi avevo già gli ordini 

in mano, mentre oggi mi ritrovo con presunti ordini che vengono disdetti o 

modificati. Siamo così costretti ad apportare le modifiche richieste dalla clientela, 

con più spese di manodopera, modifiche che si tende sempre a far rientrare nel 

prezzo di partenza”. Diverse le strategie praticabili, come la riduzione degli 

straordinari, cercando di compattare un po’ di più il costo della manodopera, e la 

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CORRIERE 

NEWS 

ricerca di materiali alternativi o meno costosi, cercando sempre di mantenere il 

prodotto qualitativamente all’altezza. “La qualità è sicuramente una componente 

fondamentale per essere competitivi e noi ne faremo un punto di forza, insieme 

a professionalità ed esperienza”. Sull’ipotesi di una delocalizzazione dell’azienda, 

Antonelli è tassativo: “Non ci interessa. Qui c’è molta manodopera specializzata 

e il lavoro che facciamo deve essere controllato in ogni fase, va fatto 

qui. Quello che mi interessa è fornire il cliente con più servizi e prodotti in modo 

che possa lavorare meglio insieme a noi”. 

La convinzione è che continuerà ad esserci lavoro nelle fasce di alta qualità, con il 

mercato di massa destinato ad altre nazioni. “Contemporaneamente, mi sto 

orientando verso altri settori. Il tentativo è quello di utilizzare ciò che abbiamo 

senza grandi investimenti. Altro ramo, oltre a fustelle e stampi, sarebbero gli 

accessori, sempre per una scarpa di ‘grande firma’. Al momento, per il prodotto 

di qualità si cercano ancora accessori fatti in Italia. La speranza è che queste esigenze 

non si spostino altrove”. 

LAVORARE SULLA QUALITÀ E NON SENTIRSI MAI ARRIVATI 

Renzo Santoni, titolare dell’omonima ditta di accessori 

per calzature e pelletterie di Montegiorgio, analizza l’incidenza 

della crisi sulla propria attività, piuttosto limitata 

rispetto ad altre realtà del territorio. “Ciò dipende dal 

fatto che la Santoni Srl realizza un prodotto di qualità 

elevata, lavorando principalmente per il mercato estero e 

cercando sempre di differenziarsi ”. 

Nel panorama calzaturiero locale, quali sono i problemi e le 

risposte per superare la crisi? “Chi faceva il prodotto di 

bassa qualità ha serie difficoltà a contrastare la concorrenza 

cinese. Una soluzione in tale contesto può essere il pronto 

moda: se si ordinano 3.000 paia di scarpe in Cina la consegna 

avviene, mettiamo, dopo 60 giorni. E magari bisogna 

pagare in anticipo. Conviene quindi comprare qui da noi, 

con consegna immediata e pagamento dilazionato. Il pronto 

moda vuol dire realizzare sondaggi, campionari ed in 

base ai risultati produrre con il rischio di rimanenze di 

magazzino, ma con la possibilità di sopravvivere. Questa è 

una strategia per quanto riguarda il discorso “bassa qualità”, l’altra soluzione 

secondo me vincente è puntare sull’articolo di qualità, cambiando il target di produzione. 

Va inoltre modificato l’approccio al lavoro. Oggi non è più possibile per l’imprenditore 

stare le sue tranquille otto ore al giorno in azienda. E’ necessario sacrificarsi, 

dare tutto per la propria attività ed essere sempre pronti a cogliere gli imput 

che vengono dal mercato. Per battere la concorrenza cinese si devono utilizzare 

rapidità ed ingegnosità e non bisogna mai sentirsi arrivati, chi si siede è perduto”. 

FUTURO PER POCHI IMPRENDITORI PREPARATI 

Anche lo Scatolificio Nuova Sifa Srl, con sedi a Francavilla d’Ete ed a Mogliano, 

ha risentito marginalmente della crisi, come ci spiega Fausto Ilari, responsabile d’azienda. 

“Lavoravamo per i calzaturifici soprattutto agli inizi degli anni ’90, poi il 

fatturato dell’azienda verso il comparto calzaturiero della zona è diminuito sensibilmente 

fino a rappresentare oggi non più di un 10%. Ci siamo rivolti verso altri 

settori, come quello mobiliare, alimentare, ecc. Oltretutto la nostra azienda ha raggiunto 

una dimensione tale da consentirci di lavorare per aree più vaste rispetto 

alla zona fermano/civitanovese”. Che futuro si prospetta? “Dal mio punto di vista 

la situazione è precaria per chi non ha un marchio, un prodotto identificabile sul 

mercato. Noi continuiamo a servire aziende affermate e serie perché queste resistono 

alla crisi. Il futuro è quindi riservato ad un numero minore di aziende ma 

sicuramente più qualificate e caratterizzate da un’imprenditorialità lungimirante”. 

a cura di Alessandro Sabbatini e Andrea Braconi

CORRIERE 

NEWS 

La crisi vista dai sindacati 

Concertazione: chi l’ha vista? 

Quanto incide la crisi del comparto calzaturiero sull’economia 

del nostro territorio? E, più in particolare, quali 

sono i risvolti socio-economici per i tanti lavoratori del 

distretto? Molto preoccupato è Alfonso Cifani, segretario 

generale della CISL della Provincia di Ascoli Piceno: 

“Nel 2004 ufficialmente ci sono state 4.800 richieste 

di cassa integrazione ordinaria. Significa che 4.800 lavoratori 

per un periodo dell’anno più o meno lungo, hanno 

percepito 700 euro al mese. Tra l’altro questa cifra spesso 

è ridotta perché non sempre le aziende in difficoltà 

finanziarie anticipano il 100% della cassa integrazione”. 

Roberto Broglia, segretario responsabile della UIL 

della Provincia di Macerata, sostiene che la crisi del 

nostro sistema, invidiato per le sue capacità imprenditoriali, 

dipende dal forte rallentamento dell’economia 

nazionale. Le conseguenze ricadono sulle spalle dei lavoratori 

e dei dipendenti, in genere con una diminuzione 

dei diritti contrattuali e delle tutele sociali, mentre assistiamo 

ad un aumento del lavoro sommerso e ad una 

spericolata rincorsa alla delocalizzazione delle imprese. 

Ma ci sono vie d’uscita? “Il problema è serio – spiega 

Cifani – si prospetta un aprile/maggio terrificante, 

quando molte aziende si adopereranno per ridurre il 

personale. I tagli saranno massicci specie in quelle che 

producono scarpe da bambino. Come uscirne fuori? I 

sindacati CGIL, CISL e UIL stanno prima di tutto agendo 

nel breve termine: siamo riusciti ad ottenere nel 

2004 l’utilizzo dell’ammortizzatore sociale della cassa 

integrazione straordinaria anche per i dipendenti delle 

ditte artigiane. Altro passo riguarda l’organizzazione di 

un tavolo di concertazione, al quale siedano le organizzazioni 

sindacali, le associazioni datoriali, gli enti 

pubblici, il Coico e le associazioni dei commercialisti 

che rappresentano moltissime persone non associate”. 

Entriamo nello specifico: “Quando si parla di formazio- 

ne finora ciò è stato inteso come un business per chi la 

faceva. In realtà la massa dei lavoratori non è stata 

coinvolta da processi formativi adeguati e necessari 

per fare un salto di qualità professionale. Se vogliamo 

essere competitivi nel mercato dobbiamo infatti differenziare 

sempre di più il nostro prodotto, quindi investire 

nella formazione professionale del lavoratore ed 

anche prepararlo ad una possibile alternativa occupazionale. 

Finora da noi ha imperato una monocultura: si 

sono fatte sempre le scarpe e non si è pensato mai ad 

un’alternativa. Un altra necessità è recepire le varie 

occasioni e possibilità: sentiamo dire che mancano 

soldi, poi le aziende non sanno che vengono stanziati 

fondi comunitari, regionali. Quello che lascia perplessi 

è che oggi c’è molta indifferenza verso la crisi che sta 

mettendo in discussione la sopravvivenza stessa del 

distretto. Le associazioni datoriali sono immobili, non 

cercano soluzioni; alle nostre sollecitazioni rispondono 

chiedendo solo clemenza nelle varie fasi difficili dei 

licenziamenti. Così non si affronta il problema”. 

Anche secondo Broglia “per una trasformazione evolutiva 

è necessario il più utile e moderno apporto di 

tutte le parti attive dell’economia locale (comprese 

università e banche). Una crisi questa che ha insite 

tutte le caratteristiche della strutturalità e non è certo 

congiunturale, e quindi va aggredita con tempismo e 

progettualità in positivo. Ecco perché le organizzazioni 

sindacali stanno ricercando tavoli “aperti” con tutti 

le altre istituzioni pubbliche o private per aggredire la 

crisi con accordi e progetti che parlino tra loro in 

un’ottica di sviluppo ed innovazione. Aspettiamo 

quindi una risposta positiva ai nostri appelli che a 

voce hanno trovato attenti sia enti pubblici che privati 

ma che fino ad ora non ha portato i frutti auspicati”. 

Alessandro Sabbatini 

Giordano Gironacci, presidente calzaturieri dell’UIF 

Competere alla pari 

E’ un fiume in piena Giordano Gironacci, presidente della sezione calzaturieri della UIF. Non c’è più da fare il 

punto della situazione, non si tratta più di parlare di delocalizzazione, di internazionalizzazione, di imprese in crisi o 

meno. Su ben altro bisogna essere chiari. Gli imprenditori, tutti, non solo quelli del calzaturiero, devono essere messi 

nella stesse condizioni di concorrere ad armi pari con gli altri. Altrimenti, se le condizioni sono a svantaggio di qualcuno 

e a favore solo di qualcun altro, ogni discorso perde senso. “Perché non ci si chiede mai il motivo – domanda 

Gironacci – per cui siamo riusciti a venire fuori da altri periodi altrettanto difficili mentre da questo si fa così tanta 

fatica?”. Già, perché? “Non ci sono regole. La situazione è difficilissima. I problemi non sono solo per i calzaturieri o 

per l’Italia. Il problema è dell’intera Europa. Se non mettiamo tutte le imprese nelle stesse condizioni, tutti gli 

imprenditori sullo stesso piano, con le stesse regole, non c’è nulla da fare. E questo deve essere chiaro. Deve passare 

questo messaggio una volta per tutte. Ci sono quelli che fanno quello che vogliono e quelli che sono incatenati 

dalle regole. Ben vengano le regole, ma per tutti. Deve esserci una vera e propria presa di coscienza. Insomma, è 

come una competizione: si sono mai viste due squadre gareggiare sullo stesso campo, nel corso della stessa partita, 

con regole diverse? No. Eppure è questo quanto sta accadendo nel mercato”. Non vince più dunque il migliore. 

Questione Delocalizzazione. “Dico sì, purché non sia una costrizione”. Quali possono essere le conseguenze di questa 

situazione? “Se non si otterranno quelle regole di cui abbiamo bisogno per concorrere tutti alla stessa maniera, ci 

potranno solo che essere gravi conseguenze. Lo stesso distretto non ci sarà più. L’importante è adesso che le medio 

grandi aiutino quelle più piccole. Che ci si metta insieme, che ci si unisca”. (Isabella Cardinali) 

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Tullio Nembro è il presidente 

della sezione calzaturieri Confindustria 

Macerata. “La situazione nel 

distretto maceratese – afferma – 

non è molto diversa da quella 

nazionale. Ci sono alcune aziende 

che hanno un trend positivo e 

altre, in particolare quelle più piccole, 

che si avviano verso la chiusura”. 

La sua analisi è curata e 

ricca di dettagli. “Bisogna, oltre 

che produrre in altri paesi, anche 

vendere in altri paesi. La mente 

dell’impresa – continua il presidente 

– deve continuare a restare 

sempre qui in Italia. In qualsiasi 

altro posto, infatti, possono anche 

imparare a fare una scarpa, meno 

costosa, anche identica alla nostra, 

ma non hanno quel gusto, quell’eleganza, 

quella cultura, quella sensibilità, 

caratteristiche da sempre 

tutte italiane. In Romania per 

esempio non c’è la capacità di fare 

un prodotto elegante. Può andar 

bene lo sportivo, ma non l’elegante. 

Certo, poi c’è sempre chi come 

la Cina, che sta comprando direttamente 

nei vari paesi marchi e fabbriche, 

rendendo più radicato il 

proprio insediamento”. Lo scena- 


L’APPUNTAMENTO 

PASSAGGIO GENERAZIONALE 

E GESTIONE MANAGERIALE 

DUE SFIDE PER LE PICCOLE E MEDIE IMPRESE 

Fermo, Sala dei Ritratti (Palazzo dei Priori), 11 febbraio 

ore 15,30 Saluti di Saturnino Di Ruscio, Alvaro Cesaroni, 

Maria Paola Merloni e Traiano Ruffo Campanelli 

ore 16,30 Interventi: “Dinamiche di crescita nelle imprese 

a controllo familiare” di Ugo Lassini - “La variazione delle 

risorse umane” di Cleto Sacripanti - “Il ruolo degli istituti di 

credito per le imprese familiari” di Luciano Goffi 

ore 17,30 Tavola rotonda con Enrico Biondi, Luciano 

Goffi, Marco Spinosi, Matteo Colanino, Renato Ricci, 

Roberto Vallasciani 

ore 19 Conclusioni di Enrico Paniccià (Presidente del 

Gruppo Giovani Industriali della UIF) - moderatore Paolo 

Traini (Direttore del Corriere Adriatico) 

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rio non sembra per nulla roseo. Ma 

Nembro rassicura: “La situazione 

non è così drammatica come vuol 

far credere qualcuno. Se sono un 

artista troverò sempre spazio”. Sì, 

ma che fare allora? “Bisogna partire 

dal fatto che spesso la mentalità 

dell’imprenditore marchigiano è 

chiusa. Per prima cosa occorre 

guardarsi intorno, andare a cercare 

l’altro. Faccio un esempio. Dobbiamo 

comprare delle pelli? Compriamole 

insieme. Lo stand in fiera? 

Stiamo insieme. Magari io con le 

scarpe da donna e tu con la produzione 

da uomo. Tanto per capirci: 

se io vado in Cina da solo non 

sono nessuno, se andiamo in dieci 

siamo lì. Poi occorre aver chiaro 

che il prodotto è solo una componente 

del mercato e che non bisogna 

mettersi a rincorrere le richieste, 

bensì entrare nel mercato in 

maniera propositiva”. In pratica, 

più che rincorrere fare in modo di 

essere rincorsi. “Alcune aziende si 

spegneranno, ormai è troppo tardi, 

bisogna pertanto riuscire a traghettare 

fuori dalla crisi la percentuale 

più elevata”. 

Isabella Cardinali 

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CORRIERE 

NEWS 

Gentilissima Ispettrice, 

le faccio presente la realtà di alcune scuole, o 

meglio di alcune classi del territorio fermano, con 

una percentuale elevata di bambini extracomunitari 

(in alcuni casi più del 50%). Questo comporta 

un grosso problema: quello della comunicazione. 

Un caso per tutti: un bambino che viene inserito 

nella classe quinta a gennaio e conosce solo 

poche parole d’italiano. Come integrarlo nel contesto 

aula? Le ore affidate ai mediatori scolastici 

sono molto poche. Non si può in questo caso contare 

molto sul tempo a disposizione delle insegnanti, 

ne troppo sull’insegnamento individualizzato. Mi chiedo se una soluzione 

spicciola/efficace può essere quella di coinvolgere familiari degli alunni della scuola per facilitare 

i tempi di apprendimento della lingua italiana (e conseguente integrazione della classe)? 

Quale altra soluzione al problema suggerisce lei? La classe è composta da 22 alunni con 

altri 10 casi “difficili”. Marta P. (madre di un alunno) 

Sono sempre più numerosi gli alunni stranieri che frequentano la scuole pubbliche, statali e 

paritarie, dall’infanzia al ciclo primario alla secondaria. Essi, se da un lato sono una innegabile 

grande ricchezza, dall’altro richiedono indiscutibilmente una specifica organizzazione 

didattica, soprattutto perché, essendo le classi ormai in prevalenza pletoriche, non sempre è 

così scontato che il percorso connesso con la loro integrazione avvenga senza ombra di ostacoli, 

in relazione in specie all’apprendimento della lingua italiana. 

Primo fra tutti i problemi da affrontare è quello, dunque, della lingua italiana come lingua 2 sia 

che si tratti di alunni che arrivano a scuola, fin dai primi anni, che soprattutto di coloro che vi 

fanno ingresso più tardi o anche ad anno scolastico inoltrato, come nel caso qui descritto. 

La prima regola, si sa, per una corretta comunicazione e per una altrettanto corretta e culturalmente 

fertile relazione umana e sociale, è rappresentata, infatti, dalla comprensione reciproca, 

che è veicolata e facilitata dalla lingua 

Le scuole, che sono autonome in forza del D.P.R. 275/99 e 

che hanno l’obbligo di articolare interventi il più possibile 

adatti per tutti gli alunni, non possono fare eccezione alcuna 

per i bambini e i ragazzi stranieri, per i quali devono trovare 

in sé ciò che serve a dare soluzione ai problemi che si 

presentano.Ci si deve avvalere, in primissima istanza, delle 

risorse docenti e delle strutture di cui si dispone e di cui si 

può disporre, secondo logiche organizzative massimamente 

congruenti e flessibili, ma si deve anche accedere alle provvidenze 

varie di competenza degli enti locali e delle realtà 

istituzionali e non, per ogni verso interessate e in ogni 

misura coinvolte nella questione prospettata. 

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La posta/Il difficile inserimento di alunni extracomunitari 

Come facilitare il dialogo? 

Una corretta programmazione di interventi, come ad 

esempio quella dei mediatori linguistici, promossa e cogestita 

da scuola ed ente locale insieme, sulla base di accordi 

e patti ben definiti, rappresenta, nello specifico, la condizione 

strutturale delle azioni educativo-didattiche in favore 

di tali alunni. 

Non va taciuto, inoltre, che ogni scuola, che ha il potere e il 

dovere di appellarsi alla sua autonomia didattica, sa ben 

diversificare, in modo originale e congruente ai bisogni cui 

deve far fronte, la organizzazione delle azioni educative e 

formative, anche, ad esempio, articolando gli alunni della 

stessa classe in gruppi di compito o facendoli lavorare per 

classi aperte o ponendo in essere l’insegnamento mutuo. 

Il ricorso ai genitori degli alunni come supporto per l’apprendimento? 

Non mi pare possibile, se ciò avviene nei tempi istituzionali 

della scuola, anche perché a costituirne impedimento 

è la regola della privacy. Infatti, l’intervento in classe 

o al limite all’interno di un gruppo di alunni organizzato si 

svolge dentro lo spazio di una relazione con altri alunni di 

cui inevitabilmente si viene a conoscenza e nei confronti dei 

quali la scuola ha il vincolo del segreto d’ufficio. 

Allora, supporto, sì, dei genitori che si vogliono far coinvolgere 

e che hanno la competenza per farlo, ma se ciò si svolge 

oltre il tempo delle lezioni obbligatorie. 

Perché non suggerire, allora, alla scuola, ferma restando la 

sua autonomia e il suo potere di autodeterminazione, di 

arricchire il piano dell’offerta formativa organizzando, per il 

caso qui prospettato, corsi aggiuntivi di lingua italiana, 

destinati agli alunni stranieri che intendano avvalersene, e 

affidandone il compito didattico anche ai genitori volontari, 

quando questi sono tuttavia competenti, secondo un progetto 

rigoroso, ben scandito nelle sue fasi di ideazione, di 

attuazione e di controllo critico e con passaggi di integrazione 

valutativa lasciata alla competenza degli insegnanti? 

Questo si può fare, se lo si vuole, ma va da sé che non ne 

sono semplici l’organizzazione e l’attuazione anche per l’impegno 

non indifferente che viene richiesto. 

Maria Teresa Mircoli Castagna (Ispettrice)

CORRIERE 

NEWS 

Entra in vigore il 16 febbraio il protocollo di Kyoto 

Un Cambio di Clima per salvare il pianeta 

Iniziativa di Legambiente che coinvolge anche alcune piazze e scuole del nostro territorio 

La ratifica del protocollo di Kyoto ha avuto un iter 

alquanto complesso. Dal 1997, anno della redazione e 

dell’approvazione del documento nel corso della Convenzione 

Quadro sui Cambiamenti climatici tenutasi in 

Giappone, si sono alternate prese di posizione contrastanti 

su di un tema cruciale come quello delle emissioni 

di CO2 e di altri gas responsabili del famigerato effetto 

serra. La miopia di nazioni come in primo luogo gli Stati 

Uniti d’America, responsabili del 36,1% delle emissioni, 

ha fatto slittare a suon di compromessi i tempi di ratifica 

fino al 16 febbraio. In quella data infatti il trattato entrerà finalmente in vigore, modificando 

le strategie internazionali in materia di tutela ambientale e politiche energetiche, prima 

fase di un processo che nel 2012 subirà una sterzata maggiore soprattutto negli investimenti su 

energie rinnovabili, uno step successivo che si è già ritagliato la definizione di Kyoto 2. 

Ed in questo contesto Legambiente organizza un campagna permanente di informazione e 

sensibilizzazione all’energia e ai cambiamenti climatici. L’iniziativa, denominata Cambio di 

Clima, si svilupperà nell’arco di una settimana, da lunedì 14 a domenica 20 febbraio. L’obiettivo 

è quello di sensibilizzare enti locali e cittadini sulla lotta contro l’aumento dell’effetto serra, in 

un paese come il nostro dove le emissioni di CO2 (cresciute più del 10%, contrariamente ai parametri 

del trattato, che per il periodo 2008-2012 prevede una riduzione media del 5,2% dei livelli 

di emissione del 1990) arrivano a toccare 500 milioni di tonnellate annue, con un incidenza - soltanto 

per restare ai consumi domestici - pari a 1,5 tonnellate per persona. (Andrea Braconi) 

Per informazioni: www.legambiente.it 

19 e 20 febbraio 

CIVITANOVA, Piazza XX settembre 

Banchetto informativo e iniziative presso le 

scuole cittadine 

(tel. 071/200852 - antoniopescetti@libero.it) 

• Cambia 5 lampadine da 100W a incandescenza 

con altrettante a basso consumo da 

20W, in un anno avrai risparmiato 53 euro in 

bolletta e 175 kg di CO2. 

• Quando usi la lavatrice non fare cicli di 

lavaggio ad alte temperature: se, per esempio, 

fai 2 cicli di lavatrice a settimana a 40°C 

invece che a 90°C in un anno avrai risparmiato 

37 euro in bolletta e 125 kg di CO2. 

• Un giorno al mese rinuncia a usare l’automobile 

e vai a piedi, in bici o con i mezzi 

pubblici, in un anno (su una media di 20 Km 

e considerando i componenti di una famiglia 

media) si saranno risparmiati 60 euro di carburante 

e 180 kg di CO2. 

INIZIATIVE NEL TERRITORIO 

5 AZIONI PER CAMBIARE CLIMA 

27 febbraio 

PORTO SANT’ELPIDIO, via Battisti 18 

Distribuzione materiale e raccolta firme 

(info@legambientepse.org) 

• Spegni la funzione stand-by del tuo televisore 

nelle ore al giorno in cui è spento: in 

un anno potrai risparmiare fino 24 euro in 

bolletta e 79 kg di CO2. 

• Se hai lo scaldabagno elettrico, non 

lasciarlo in funzione inutilmente per tutto il 

giorno. Concentra l’accensione in un periodo 

di 8 ore, magari quelle notturne, la mattina 

avrai l’acqua calda e soprattutto in un anno 

avrai risparmiato ben 641 euro in bolletta e 

oltre 2.135 kg di CO2. 

fonte Legambiente 

Brevi dal territorio 

AIRC / Il ringraziamento dell’Associazione 

Arance da record 

L’AMBIENTE 11 

L’Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro ringrazia ognuna delle 

persone che, sfidando la neve in Piazza del Popolo e a Villa Verde a 

Fermo, e al Centro Commerciale Girasole di Campiglione, durante le giornate 

di sabato 5 e domenica 6 febbraio hanno contribuito a finanziare 

l’attività della stessa, confermando le Marche come prima regione in Italia 

per numero di iscritti. Un ringraziamento particolare viene espresso 

allo staff del Girasole per l’ospitalità dimostrata e per gli spazi concessi. 

RAPAGNANO / In programma l’11 febbraio 

Assemblea di Italia Nostra nel Fermano 

Venerdì 11 febbraio alle ore 18, presso il ristorante Il Vecchio Molino di 

Piane di Rapagnano si tiene l’assemblea generale ordinaria degli oltre 200 

associati alla sezione del Fermano di Italia Nostra. Nel corso dell’incontro 

verrà presentato il nuovo calendario degli appuntamenti culturali dell’anno 

2005 completamente rinnovato nel formato e nella veste grafica, anche in 

considerazione che quest’anno ricorre il cinquantesimo anniversario della 

fondazione di Italia Nostra. All’ordine del giorno figurano anche l’approvazione 

della relazione sull’attività svolta nel 2004 e del bilancio. Alle ore 20, 

terminata la riunione, si svolgerà la cena sociale al prezzo di 25,00 euro, con 

prenotazione obbligatoria telefonica-via fax o tramite posta elettronica (tel. 

e fax 0734/228628 segr. tel.; E-mail: fermo@italianostra.191.it). 

CIVITANOVA / Stanziati 800.000 euro 

Passo in avanti per il Parco del Chienti 

Buone nuove per il Parco del Chienti. Il Governo ha infatti stanziato 

800.000 euro che il Comune ha inserito nella programmazione 2006/2007. 

I prossimi passi saranno la redazione definitiva del progetto e una variante 

al piano regolatore comunale per poter realizzare il parco fluviale. 

PROVINCIA MACERATA / Delega all’assessore Clara Maccari 

Istituito l'assessorato alla Sicurezza e vivibilità 

Il presidente della Provincia, Giulio Silenzi, ha conferito all’assessore 

provinciale Clara Maccari la delega ad assessore alla “Sicurezza e vivibilità”. 

L’istituzione di questo nuova assessorato figurava tra gli impegni 

del programma amministrativo. L’assessore Maccari, che conserva 

anche le deleghe attribuitele al momento della nomina (diritti dei bambini, 

istruzione ed edilizia scolastica) si occuperà di sicurezza in varie 

sue espressioni. “Con questo assessorato, infatti - ha spiegato il presidente 

Silenzi - la Provincia intende affrontare i temi della sicurezza in 

una accezione ampia e positiva che comprende il contesto sociale e 

non solo l’azione di contrasto, pur necessaria, ai fenomeni di criminalità. 

Per questo l’assessorato è denominato anche alla ‘vivibilità’, intesa 

come qualità della vita in tutti i suoi aspetti”. 

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12 

DIFFIDATE DALLE IMITAZIONI 

IL SOCIALE 

Civitanova/Un corso organizzato dall’Istituto Paolo Ricci 

Il mestiere del genitore 

L’Istituto di Riabilitazione Paolo Ricci di Civitanova Marche, organizza 

nella propria sede ambulatoriale di via Einaudi, otto incontri 

serali di preparazione alla Nascita e alla Genitorialità. 

Il Corso, che inizierà il 16 febbraio (ore 21), nasce dall’esigenza di offrire 

alle giovani coppie una serie d’informazioni e conoscenze il più possibile 

complete sulle esperienze che il bambino fa nei primi anni di vita. 

Tutto ciò perché la preparazione alla nascita non si limitati al momento 

del parto. A dare risposte ai molti interrogativi educativi, saranno una 

equipe di medici, una psicologa, un’assistente sociale ed un terapista, al 

fine di offrire una visione globale della genitorialità. In ogni incontro il 

tempo sarà equamente diviso fra una prima parte informativa ed una 

seconda di confronto e dibattito. Il tipo di approccio non è quello di 

una lezione frontale, ma piuttosto di una discussione in “cerchio” su 

argomenti che faranno parte della vita dei neo genitori. 


Fermo/Un progetto che coinvolge cinque nazioni 

Anziani cittadini d'Europa 

Si è svolto dal 3 al 5 febbraio il primo meeting a favore degli anziani, 

che da il via al progetto Invisibile city of memory and 

understanding - Zaira Project, un importante evento a favore 

degli anziani ancora “dinamici”. L’obiettivo è di promuovere lo 

scambio di esperienze tra anziani anche attraverso lo sviluppo di 

una maggiore mobilità degli stessi a livello Europeo. 

L’Italia ha proposto il progetto coinvolgendo quattro nazioni europee: 

Olanda, Ungheria, Spagna e Polonia. Gli arzilli vecchietti, con il supporto 

di giovani animatori, effettueranno viaggi di “scambio” all’interno 

dei diversi Paesi; dovranno inoltre impegnarsi nella preparazione dell’evento 

attraverso la predisposizione di materiali informativi, storici, culturali 

e ambientali da trasmettere agli abitanti degli altri paesi. 

Altro tema che verrà sviluppato sarà quello inerente il loro protagonismo 

in Europa per ritrovare un ruolo operoso, efficiente, efficace 

e poter divenire “mediatori sociali” a favore degli altri anziani 

rappresentati nei confronti delle Istituzioni. Referente per il progetto 

è la Cooperativa Sociale Nuova Ricerca. Agenzia Res in collaborazione 

con l’Ambito Territoriale XIX, e l’Ambito Territoriale XX. 

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Fermo/Le richieste allo sportello di Lido Tre Archi 

I numeri dell’immigrazione 

Negli ultimi 2 anni il numero degli immigrati nel 

territorio fermano è aumentato del 70%, con oltre 

5.500 stranieri provenienti da diversi paesi. Questi i 

dati presentati dallo Sportello Immigrati, sito in 

via Aldo Moro a Lido Tre Archi, sulla frequenza 

relativa agli utenti che hanno usufruito del servizio 

nel periodo 2003/2004. 119 gli utenti, divisi in 22 

nazionalità differenti contro le 30 registrate l’anno 

precedente. La nazionalità più frequente è quella 

marocchina con 24 utenti, seguita dagli italiani con 

20; dato curioso è quello relativo al numero di 

cinesi: soltanto 3 infatti quelli che si sono rivolti al 

servizio. Novità assoluta la nazionalità Uzbeka, con 

un unico utente. Analizzando questi dati per aree 

geografiche, notiamo che è in testa il Nord Africa 

con 32 utenti mentre, altro dato interessante, non 

si riscontrano abitanti provenienti dal centro America 

e dall’Europa Occidentale. Curioso è sapere chi 

si rivolge di più a questo servizio, se uomini o 

donne, in che maniera lo utilizzano e quali sono le 

Porto Sant’Elpidio/Incontri tematici sul volontariato 

Un tempo da abitare 

V.LE XX GIUGNO 

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VIA MEDAGLIE D’ORO 

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Orario 

10-12,30 

15,30-19 

Chiuso 

Lunedì mattino 

Sabato pomeriggio 

DIFFIDATE DALLE IMITAZIONI DIFFIDATE DALLE IMITAZIONI 

H 

COMPRO ORO 

PT 

S.GIULIANO 

CORRIERE 

NEWS 

richieste più frequenti. Secondo quanto emerge 

dai dati, gli uomini (74) sono più delle donne (45), 

ed i motivi sono di carattere prevalentemente 

sociale: dal sostegno alla richiesta di consulenza 

legale e burocratica, mentre al terzo posto troviamo 

le richieste inerenti la regolarità del soggiorno. 

Osservando la distribuzione per età, notiamo che 

la maggior concentrazione per i maschi è tra i 34- 

45 anni (47,42% del totale), mentre per le femmine 

l’età tra i 24 e 33 anni è pari al 32,39%. Quale 

livello di istruzione possiedono questi immigrati? Il 

titolo di studio più frequente è quello di scuola 

media superiore (36 utenti), seguito dalla licenza 

media (24), la laurea (15) e la qualifica professionale 

(14). I primi due titoli coprono insieme il 50,42% 

del totale. Le ultime curiosità riguardano stato 

civile e lavoro: il 55% degli utenti risulta coniugato, 

mentre per la situazione occupazionale ad 

un 43% di soggetti in attività si contrappone un 

33% di disoccupati. (Cristina Traini) 

Prenderà il via il prossimo 27 febbraio a Porto Sant’Elpidio Abitare il proprio tempo, una serie di 

incontri sulla solidarietà internazionale e sul confronto organizzati dalla Comunità Volontari per il 

Mondo e dall’Associazione La Strada di Porto San Giorgio, in collaborazione con il Centro Servizi al 

Volontariato di Fermo. Gli appuntamenti si terranno presso la Parrocchia del Sacro Cuore in Piazza Giovanni 

XXIII n.7 (zona Faleriense), con il seguente calendario (con orario 9,30/18): 

• 27 febbraio Pedro Miguel (antropologo angolano) Uomini diversi da noi 

• 3 aprile Aloiso opolini L’illusione umanitaria: la trappola degli aiuti e le prospettive della solidarietà 

internazionale 

• 17 aprile Piero Mennò (economista) Globalizzazione e squilibri internazionali 

• 1 maggio Ruffino Gobbi (teologo) Le Religioni nella storia dell’Umanità 

• 22 maggio Rosanna Virgili (biblista) Credenti e non credenti si incontrano 

Per informazioni: tel. 0734/674832 - www.cvm.an.it 

DIFFIDATE DALLE IMITAZIONI

CORRIERE 

NEWS 

Smerillo/Nel piccolo regno di Armandina Paciotti 

Fare il sindaco di una grande famiglia 

Armandina Paciotti ha 38 

anni, uno studio commerciale 

a Servigliano, un marito e 

due figlie di 15 e 13 anni. 

Una vita piena, dunque, che 

non avrebbe bisogno di 

altre complicazioni. Ma 

Armandina è un tipo tosto, il 

suo carattere rispecchia 

quello della forte gente di 

montagna, temprata dall’asperità del panorama e corroborata 

dall’aria fina. Perché Armandina Paciotti è nata e 

cresciuta nel paesino più impervio che c’è: Smerillo. E 

una comunità così, appena 320 anime, praticamente è 

una famiglia allargata: e così, Armandina ha deciso di 

allargare anche il suo ruolo e fa da capofamiglia al suo 

paese. Ovvero: si è candidata sindaco, ha vinto, e adesso 

ha un gran bel daffare. Ma a lei piace così. 

Una mamma-moglie-lavoratrice-sindaco come 

si organizza? Cerco di barcamenarmi, e poi ho dei collaboratori 

eccezionali, tra cui Egidio Ricci, ora vicesindaco 

e che è stato sindaco per nove anni, prima di me. 

Le sue figlie che ne pensano di questa mamma 

superattiva? Sono i miei gioielli… Devo dire che sia 

loro che mio marito mi danno molta fiducia. Sentono la 

mia mancanza, ma capiscono che lo faccio per passione, 

anche se mi rimproverano di essere una sognatrice. Ma 

sono nell’età giusta per poterlo capire e credo che questi 

miei valori possano essere trasmessi anche a loro. 

Da dove le viene questa sua passione per la 

cosa pubblica? La mia esperienza è iniziata qualche 

anno fa, quando ho deciso di entrare in amministrazione 

proprio per interessarmi delle problematiche del mio 

comune: io qui sono nata e vissuta, qui ho formato la 

mia famiglia, quindi mi interessava avere una maggiore 

vivibilità per il mio territorio che amo profondamente. 

Non potrei vivere da nessuna altra parte. Oltretutto 

ritengo questo paese anche progressista, per il fatto di 

aver votato un sindaco donna. E’ anche una testimonianza 

di apprezzamento nei confronti del lavoro svolto 

dall’amministrazione precedente, quella da cui provengo, 

che ha fatto molto per il paese. Qui lottiamo tutti i 

giorni per la sopravvivenza quotidiana dei servizi, come 

ad esempio la scuola, che ogni anno rischia di essere 

chiusa. Per la quale ci siamo dovuti associare con Montefalcone 

Appennino. Credo molto nella collaborazione 

tra comuni limitrofi, anche perché che le problematiche 

di uno sono quelle di tutti. Quindi impronto la mia 

amministrazione sulla solidarietà reciproca. 

Come avete affrontato l’emergenza neve? 

Abbiamo reagito molto bene, ci siamo abituati. Voglio 

però sottolineare che i piccoli comuni di montagna, già 

di per sé disagiati, in situazioni come questa vengono 

ulteriormente penalizzati: per il fatto di aver dovuto 

impiegare mezzi e personale che debbono essere 

pagati e dunque ora ci si trova ad affrontare costi 

straordinari rispetto a quelli preventivati in bilancio. 

Ho dichiarato lo stato di 

calamità, ma andrebbero 

erogati contributi particolari 

soprattutto ai piccoli 

comuni. Secondo me, è 

troppo sbrigativa la suddivisione 

che si fa tra comuni 

sopra o sotto i 5000 

abitanti. I comuni più 

grandi non hanno problemi 

per scuole, uffici postali, attività sportive, hanno 

introiti come ICI e tasse varie, incamerano oneri di 

urbanizzazione... Invece noi no, e dunque dobbiamo 

attivarci con le nostre risorse proprie sacrificando altri 

investimenti. 

In questa ottica, la nuova Provincia di Fermo 

come vi sembra? La nostra è un’appartenenza storica, 

ci crediamo molto e mi auguro che ci sia un’attenzione 

particolare per la zona della montagna, che non 

saremo emarginati. 

Anche perché siete il nostro vanto: il motto del 

Fermano è proprio “Dai monti azzurri al 

mare”… Esatto, e il territorio montano va sostenuto 

e riqualificato. Volevo sottolineare che possiamo vantare 

molte strutture ricettive e puntiamo molto sui 

nostri prodotti tipici, stiamo allestendo un emporio 

nella frazione Val di Tenna, sulla Statale. Inoltre Smerillo, 

oltre allo splendido panorama, offre e produce 

cultura: abbiamo una rivista trimestrale di civiltà poetica 

che si chiama “Smerilliana” e un centro di medicina 

naturale che si chiama “Ofride”, che è l’orchidea 

comunemente detta “la scarpetta della Madonna”. 

Essere sindaco di una famiglia allargata come 

Smerillo cosa significa? A me piace molto dialogare 

con la gente, credo che sia la base per una buona amministrazione. 

Ti chiamano anche a casa per esporti problemi 

da risolvere: sei il sindaco, ma soprattutto l’amica. 

Il problema più grosso del suo paese? Come far 

conoscere Smerillo e tutte le sue potenzialità, evitare 

che sia spogliata dei suoi servizi essenziali, come la 

scuola e l’ufficio postale. Con le risorse di bilancio non 

si possono fare miracoli: quindi, ci vorrebbe una maggiore 

attenzione per le piccole realtà sotto i 500 abitanti. 

Altrimenti basta un’emergenza come quella della 

neve per mettere in ginocchio una piccola comunità 

come questa. 

E’ tanta la gente che abbandona il paese? E’ il 

nostro problema: l’esodo lento delle famiglie che scelgono 

i comuni limitrofi per avere i servizi a portata di 

mano. Bisogna fare un’inversione di tendenza, anche 

perché la distanza è minima. E allora perché abbandonare 

la qualità della vita e tagliare le proprie radici? 

Giustissimo. E poi Armandina Paciotti ci mette tanta 

passione, quando parla del suo paese, da far venire la 

voglia di trasferircisi. Non foss’altro che per avere un 

sindaco come lei: un sindaco per amico. 

Loredana Tomassini 

DAL TERRITORIO 13 

ABBONATI A 

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vedi cedola a pag. 23 

Brevi dal territorio 

SANT’ELPIDIO A MARE / Riunione venerdì 11 febbraio 

Si riuniscono i Sindaci della nuova Provincia 

I 40 Sindaci della Provincia del Fermano torneranno a riunirsi venerdì 11 nella 

sala consiliare del palazzo comunale di Sant’Elpidio a Mare, convocati dal coordinatore 

Luigi Vitali. Sarà presente anche il Commissario governativo Michele 

De Feis.All’ordine del giorno il punto della situazione ed un programma di lavoro 

che si affianchi all’opera del Commissario per la realizzazione della struttura 

provinciale. Con la riunione di Sant’Elpidio a Mare, l’assise dei Sindaci diventa 

itinerante, segno della necessità di massimo coinvolgimento del territorio. 

CIVITANOVA / Lezioni serali all’ITC “Corridoni” 

Corsi per studenti lavoratori 

L’Istituto Tecnico Commerciale “F. Corridoni” di Civitanova Marche organizza 

per il prossimo anno scolastico 2005/2006 un corso serale riservato a studenti 

lavoratori. Il corso è volto al conseguimento del diploma di ragioniere 

ad indirizzo programmatori e/o indirizzo igea. L’orario sarà ridotto rispetto al 

normale mattutino, ciò per rendere lo svolgimento delle lezioni compatibile 

con le esigenze e le necessità dei frequentanti (Info: tel. 0733/890156). 

CARASSAI / Presentato un progetto di valorizzazione 

Verso il recupero di Rocca Montevarmine 

È stato stilato un piano di valorizzazione dei beni architettonici legati 

alla Rocca Montevarmine, con la previsione della realizzazione in loco 

di strutture ricettive quali ristoranti, alberghi, sale convegni, spazi espositivi. 

Verrà rilanciata l’agricoltura attraverso il recupero di circa 50 case 

coloniche ed il sostegno alle produzioni locali tipiche. Il punto di forza 

del progetto è la qualità degli interventi basati su parametri ambientali 

e sull’uso di tecniche innovative di bioarchitettura, favorendo l’impiego 

di tecnologie originarie dei luoghi e di materiali biocompatibili.

14 

DAL TERRITORIO 

Aperto a pranzo e cena 

Sala banchetti e giardino per cerimonie all'aperto 

14 febbraio 

Cena romantica 

a lume di candela 

€ 

40 40,00 

Aperitivo di benvenuto. 00 

Antipasti: 

- cocktail di scampi, 

- insalata di mare, 

- carpaccio esotico di tonno 

e pesce spada, 

- gamberoni alla paprica, 

- frutti di mare gratinati. 

Primi piatti: 

- ravioli dell’amore 

(scampi, pomodorini, scaglie di grana), 

- pappardelle alle cozze. 

Secondi piatti: 

- “la pescata” 

(pescatrice, seppiolina, mazzancolla), 

- scampo al forno, insalata mista 

Dolce, spumante e caffè. 

ù di € 

Aperitivo di benvenuto 30,00 00 

Antipasti: 

prosciutto e ananas, 

- degustazione di formaggio 

con marmellate, 

- bocconcini di pollo alla paprica, 

- verdure gratinate. 

Primi piatti: 

- ravioli dell’amore 

(pomodorini e scaglie di grana), 

- pappardelle con salsiccia, 

- radicchio e funghi. 

Secondi piatti: 

- filetto al pepe rosa, insalata mista 

Dolce, spumante e caffè. 

San Tommaso di Fermo - Contrada Paludi 

Info: 0734/640720 - 347.8189306 - 339.1808816 

Civitanova Marche/La rassegna Edilexpo giunge all’XI edizione 

L’edilizia in vetrina 

CORRIERE 

NEWS 

Giunge alla sua XI edizione Edilexpo, interessante rassegna di attrezzature, materiali, 

impianti, sistemi, veicoli e servizi per l’edilizia, che si prepara a superare i riscontri dello scorso 

anno, quando l’area del Palazzo Esposizioni di Civitanova Marche ospitò 6.000 operatori e 

8.000 visitatori. Partita il 10 febbraio, la manifestazione proseguirà fino a domenica 13 

(venerdì 11 ingresso riservato ai soli operatori), con un biglietto di ingresso di soli 5 euro. 

Un offerta che abbraccia l’intera filiera del settore, curando ogni minimo dettaglio in merito 

a progettazione, recupero, impiantistica, cantiere, materiali, prodotti e manufatti, rivestimenti 

per interni ed esterni, con l’esposizione di prodotti di assoluta qualità. Edilexpo ruota 

intorno ad obiettivi come la conoscenza dell’evoluzione del settore costruzioni, l’aggiornamento 

su tecnologie e materiale e la risposta alle nuove esigenze del mercato, attraverso 

una serie di incontri e meeting con i maggior professionisti del campo. 

Orari: venerdì (riservato agli operatori), sabato e domenica 9.30/19 

Per informazioni: tel. 0733/780814 - 780812 - www.erf.it 

Sanità/I sindaci per la correzione del Piano Sanitario 

La Valdaso chiede il 118 

Dicembre 2003: viene approvato il Piano di riordino dell’organizzazione sanitaria. Febbraio 

2005: i sindaci della Valle dell’Aso lanciano un grido di allarme sulla messa in opera di un 

documento rimasto fin qui carta straccia. L’esigenza, imprescindibile, è quella dell’attivazione 

di una postazione del servizio 118, come rimarcato in una nota da Mauro Pieroni, primo cittadino 

di Lapedona. 

“Le riunioni succedutesi nel corso del 2004 e ancora più recentemente nei giorni scorsi – sottolinea 

Pieroni – non fanno ormai più riferimento a quel documento, sottoscritto ed inviato 

per competenza alla Regione Marche”. 

Responsabilità? “Non si possono attribuire delle colpe al direttore attuale o a chi l’ha preceduto 

quando alcuni sindaci e politici non hanno fatto altro che chiedere potenziamenti 

delle strutture esistenti o “specializzare” gli ospedali di polo, senza mai pensare all’ospedale 

di rete”. 

Un territorio, quindi, che chiede risposte ai propri interrogativi, per poter disporre di servizi 

essenziali, concordati a più riprese a tutti i livelli. Si profila all’orizzonte una “marcia” su 

Ancona? 

Web/Novità in arrivo per Grottazzolina e Torre San Patrizio 

Lo sviluppo passa 

per nuove connessioni 

La nostra inchiesta sullo stato del calzaturiero tocca, tra gli 

altri, un argomento di cruciale importanza: quello del gap 

tecnologico del distretto Fermano/Maceratese. La notizia 

che entro il primo trimestre dell’anno Grottazzolina e 

Torre San Patrizio (unitamente ad Acquaviva Picena) verranno 

servite dalla rete ADSL, segna quindi un passo decisivo 

nello sviluppo di tutte le aree produttive del territorio, 

servite al momento per un 50% del totale. 

Il progetto per una completa copertura a banda larga porta 

con se un successivo, determinante step l’integrazione di 

tutti i Comuni alla Rete Telematica Regionale, per rafforzare 

la concertazione tra tutti i soggetti coinvolti, rivoluzionando 

così il rapporto tra cittadinanza e operatori pubblici, sicuramente 

carente nel campo dell’informatizzazione. 

Porto Sant’Elpidio/La Croce Verde organizza corsi 

Il soccorso arriva online 

E’ nato nel nostro territorio il primo portale per la formazione 

alle emergenze. Digitando www.croceverdepse.org si 

accede al sito della Croce Verde di Porto Sant’Elpidio; basta 

cliccare sul link “soccorsiinweb”, presente nella sezione formazione, 

e registrarsi con nome utente e password per partecipare 

ai corsi proposti: BLS, BLS-D, formazione di base, P- 

BLS, PTC. Sarà inoltre possibile essere alunni di più corsi. 

Nella sezione didattica si può attingere a diversi argomenti 

delle lezioni con possibilità di scaricarli e stamparli. 

Per valutare il livello raggiunto gli utenti avranno a disposizione 

dei test che classificheranno gli errori commessi e la 

loro tipologia. Oltre a ciò durante l’insegnamento sarà possibile 

interloquire con il tutor, a orari prestabiliti, tramite 

una chat ed un forum permetterà loro di essere in rete e 

confrontarsi. 


www.croceverdepse.org

CORRIERE 

NEWS 

Chi siamo, da dove proveniamo di Alessio Colarizi Graziani 

Cari amici lettori, eccoci alla seconda puntata sulle etimologie 

dei cognomi del Fermano, mio piccolo contributo 

filologico all’identità della ritrovata provincia. 

SANTÒRO: deriva dal latino ecclesiastico sanctorum 

omnium che vuol dire ‘di tutti i santi’, sottintendendo 

dies festus ‘giorno festivo’. La festa di 

tutti i santi fu istituita da papa Gregorio IV nell’anno 

835 (sono passati 35 anni dall’incoronazione di 

Carlo Magno a Roma). Come Natale o Pasquale, 

Santoro è un nome ispirato per l’appunto ad una 

festività cristiana. Certo, chi voleva tenersi buoni 

tutti i santi del Paradiso, aveva risolto. Non è da 

escludere neppure che questo nome fosse dato in 

particolare a chi nasceva proprio nel giorno dedicato 

a tutti i santi. Corrisponde al nome proprio 

francese Toussaint, reso celebre dallo schiavo 

negro Toussaint Louverture che capeggiò la rivolta 

per l’indipendenza di Haiti, di cui si proclamò presidente 

(1801), poi destituito da Bonaparte. A 

Fermo molti ricorderanno il Dr. Santoro, medico e 

direttore della Biblioteca Comunale. 

MANNOCCHI: potrebbe essere tratto dal diminutivo 

del nome medioevale effettivamente attestato 

Mannus, latinizzazione di un qualche nome di origine 

germanica bipartito, di cui sia rimasta solo la 

seconda parte, -manno, dal germanico man ‘uomo’ 

(che ritroviamo in tedesco e in inglese: man = 

uomo). Cognomi composti italiani di questo tipo 

Servigliano/Documenti e fotografie della nostra storia 

Ricordando il campo di prigionia 

L’Istituto per la Storia del Movimento di Liberazione delle Marche, 

insieme alla Casa della Memoria di Servigliano, organizza un 

appuntamento che desterà l’interesse e la partecipazione di 

quanti, e non sono pochi, sono sempre stati sensibili ad una delle 

pagine meno indagate della storia contemporanea. Il 12 e 13 

febbraio sarà possibile, dunque, visitare presso la Casa della 

Memoria (sita in via Trieste 42) una mostra dove saranno presentati 

ed esposti documenti e materiale fotografico inerente il 

campo profughi, che ha accolto dopo il 1945 molti profughi 

istriani. Poche settimana fa è tornato in questi luoghi anche il 

noto scrittore di origine istriana Diego Zandel, nato proprio nel 

campo di Servigliano. Durante tutto il fine settimana sarà anche 

possibile incontrare ed ascoltare i ricordi, di certo estremamente 

dolorosi, di alcuni esuli istriani e giuliano-dalmati, che hanno vissuto 

una parte delle loro vite in queste zone. I ricordi saranno 

supportati anche dalla presenza di insigni storici, che rielaboreranno 

ed interpreteranno sotto il profilo storiografico i tristi 

avvenimenti di uno dei momenti più critici della nostra storia. Il 

campo nacque durante la prima guerra mondiale come un 

campo di prigionia, chiuso dopo la fine del conflitto, ma che il 

regime fascista riattivò come deposito di materiale, inviato anche 

in Spagna per sostenere i franchisti. Dopo l’entrata in guerra, a 

Servigliano furono rinchiusi prima i soldati greci, poi quelli 

angloamericani, infine anche ebrei. Ce n’erano 200, dopo l’8 settembre. 

Una parte di loro furono deportati nel Nord Italia, per 

essere inghiottiti in uno dei tanti treni blindati diretti nei lager 

nazisti. Il campo proseguì la sua «attività» anche dopo il 1945, 

con il flusso dei profughi sloveni, prima avvisaglia delle tensioni 

con la Jugoslavia di Tito, e soprattutto con la presenza di tanti 

soldati italiani provenienti dalla cosiddetta campagna d’Africa. 

Nel 1955 fu definitivamente chiuso. (Maria Rosaria Sica) 


www.casadellamemoria.org 

sono per esempio Alemanni, che vuol dire ‘uomo 

originario dell’Alemagna’, cioè della Germania. 

Oppure Riccomanni: ‘uomo potente’. La terminazione 

del cognome riflette invece il suffisso -occhio, 

con valore diminutivo e di origine latina, come nel 

termine medioevale sirocchia ‘sorellina; sorella’. 

Considerata però la diffusione che questo cognome 

ha nell’odierno Piceno e l’importanza non trascurabile 

dei nomi di mestiere nella formazione 

dei cognomi, sarei propenso a suggerire un’interpretazione 

diversa. Qualcuno di voi ricorda forse 

cosa vuol dire mannocchiu nelle nostre campagne. 

Durante la mietitura, è il covone che si fa appena 

falciate le spighe. Con l’aggiunta del solito diminutivo 

–occhio, il termine mannocchio, oggi raro in 

italiano, deriva in ultima analisi dal latino manus 

‘mano’ ed il senso infatti è ‘ciò che si può abbracciare 

con una mano’. Gli agricoltori delle parti 

nostre potranno dirvi meglio di me che, sul campo 

stesso, li mannocchi si ammucchiavano, sempre in 

numero dispari, per formare li cavallitti, e questi 

venivano trasportati e ammucchiati nell’aia per 

formare la serra. I mannocchi, quattro a quattro, 

formavano dei quadrati sovrapposti e l’ultimo 

chiudeva la pila a mo’ di tettino. Il tettino, motivo 

del numero dispari, così come una particolare 

disposizione dei mannocchi, dipendevano dalla 

necessità di favorire il deflusso dell’acqua e proteggere 

così il raccolto in caso di pioggia. 

p 

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LA CULTURA 15 

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Ricordiamo qui Luigi Mannocchi, poeta e studioso 

di tradizioni popolari fermane, nato a Petritoli 

nel 1835 e ivi morto nel 1936. Aveva sposato una 

nobile fermana, la contessa Eleonora Cordella, e 

considerava Fermo come una sua seconda patria. 

Colgo l’occasione per salutare, fra i ‘ragazzi del 

muretto’ di oltre 40 anni fa della Scuola elementare 

Sapienza di Fermo, Andrea Mannocchi che, in 

quanto più piccolo, nelle partite di calcio era automaticamente 

delegato a correre appresso al pallone 

quando questo, se non fermato, sarebbe rotolato, 

con un pizzico di fantasia, fino alla Val d’Ete. 

CIARROCCHI: deriva dalla cognominizzazione di 

due nomi propri: Gianni e Rocco. Si confronta con 

il cognome siciliano Giarrocco, attestato a Canicattì, 

in provincia di Agrigento. 

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16 

IL CARTELLONE 

Potenza Picena/Mostra sulla persecuzione degli ebrei 

Immagini della Shoah 

Nell’ambito delle iniziative organizzate per ricordare l’Olocausto, a Potenza Picena è stata 

allestita presso il Centro culturale “Umberto Boccabianca” la mostra Shoah. L’infanzia rubata, 

che si concluderà il prossimo 13 febbraio. L’esposizione, ricca di immagini storiche degli 

anni ’30 e ’40 del Novecento, ripercorre la negazione dei diritti fondamentali dell’infanzia 

durante la persecuzione nazifascista degli ebrei e sottolinea la figura e il messaggio pedagogico 

dell’educatore-scrittore polacco Janusz Korczak, che dedicò e sacrificò la propria vita affinché 

tali diritti venissero rispettati e affermati. Esposte, tra l’altro, immagini di Anna Frank (la 

ragazza diventata una dei simboli della Shoah) e di altri suoi coetanei deportati nei lager 

nazisti. L’organizzazione è curata dal Comune di Potenza Picena, in collaborazione con l’Istituto 

storico della Resistenza e l’Associazione “Figli della Shoah”. Orario d’apertura 16/19. 


Porto Sant’Elpidio/La pianista Rita Marcotulli in concerto il 19 febbraio 

La musica? Una composizione istantanea 

Il jazz come linguaggio. Non 

occorre ricorrere alla parola 

tra la pianista e compositrice 

Rita Marcotulli e il sassofonista 

Andy Sheppard. La musica, 

intensa, nasce da sé. E’ la 

stessa Marcotulli ad illustrarci 

il progetto che presenterà 

sabato 19 febbraio alla TAM 

Limonaia di Villa Baruchello, a 

Porto Sant’Elpidio. “E’ un 

suono originale, con una 

matrice sicuramente melodica. 

Preferisco essere meno virtuosa 

ma riuscire a descrivere 

con poche note. E’ come se 

vedessi un quadro: è più importante la sensazione, 

il colore che ti può dare la musica”. 

Suonare con i musicisti è un po’ come 

sposarsi. “Esattamente, devi trovarti bene. 

E’ fondamentale avere un partner che va 

dalla tua parte. Con Andy ci ascoltiamo 

tanto, c’è una grande affinità tra di noi”. 

Ma cos’è il jazz per te? “E’ una sorta di 

composizione istantanea, un bagaglio che 

una persona ha nella memoria. Ci sono 

anche i sentimenti nutriti nel tempo, le 

emozioni vissute. La mia musica riflette questo, 

è un mezzo di espressione”. 

Quali sono le cose che preferisci fare? 

“E’ difficile inquadrare uno stile. Io cerco di 

essere me stessa, aiutandomi anche con le 

ispirazioni dei vari musicisti. Il periodo dove 

mi riconosco di più è l’impressionismo. Vedo 

la mia musica abbastanza di quel colore lì”. 

E’ quindi una musica molto figurativa? 

“Sì, non a caso uno dei miei ultimi due cd è 

ispirato al cinema di Truffaut. Adesso sto 

preparando un progetto dedicato a Caravaggio, 

che sarà pronto per il prossimo 

anno. Un mio amico ha pensato 

ad un nuovo modo di 

esportazione della nostra pittura 

nel mondo, inventatosi 

una forma di riproduzione virtuale. 

Altrimenti come faresti 

a portare in giro per il pianeta 

tutte le pitture del Caravaggio? 

Quando me ne ha parlato 

mi si è accesa la lampadina; 

io adoro lavorare con le 

immagini, posso prendere, 

scorporare dei dettagli del 

quadro e farne delle storie. La 

mia musica si ispira sempre a 

qualcosa di figurato. E’ importante 

perché tutti gli stili e le situazioni 

danno un colore in più alle cose che uno ha. 

Più colori scopri, più sai come mischiarli, più 

linguaggio e più conoscenza”. 

La contaminazione come modus vivendi. 

“Il jazz deve avere un’evoluzione, deve 

andare avanti. Anche il bebop aveva già 

subito una contaminazione: il ritmo è africano 

ma l’armonia nasce in Europa. E allora 

perché non continuare su quella strada?. 

Spesso è difficile definire, ed è un bene: se 

non riesci ad etichettarla vuol dire che ha un 

minimo di originalità! Io ascolto tanta musica: 

Bjork per me è una grandissima, ha 

inventato uno stile, come i Beatles. Adoro la 

musica indiana, perché mi da un grandissimo 

input ritmico. A differenza del nostro 

jazz che si improvvisa su una struttura prettamente 

tonale, anche se ritmica, quegli 

strumenti hanno sì un’unica scala ma su 

quella fanno delle variazioni ritmiche molto 

più avanzate che mi stimolano tantissimo”. 

Andrea Braconi 

MOSTRE ARTE 

Personale di Guido Picchio 

CIVITANOVA MARCHE 

Sala “Foresi” di Palazzo Sforza 

Orario: lun-ven 17/20, 

sab e dom 10/12,30 e 17/20 

Dal 7 al 13 febbraio 

Con le ali degli angeli 

Stampe della Biblioteca Comunale 

di Fermo e della Calcografia 

Nazionale di Madrid 

FERMO Chiesa degli Angeli Custodi 

Orario: 16/18,30. Lunedì chiuso 

Fino al 20 febbraio 

Tel. 0734/284310 

La scarpetta di Cenerentola 

I° Premio Internazionale per illustratori 

di miti, fiabe e racconti per l'infanzia 

PORTO SAN GIORGIO 

Sala Espositiva in via Oberdan 


Tel. 0734/229710 - 338/7463991 

Il campo profughi di Servigliano 

Con esposizione di documenti 

e materiale fotografico 

SERVIGLIANO Casa della Memoria 


Tel. 0734/759558 

www.casadellamemoria.org 

MUSICA CLASSICA 

Sabato 12 febbraio 

Canzoni d’Amore 

MONTERUBBIANO 

Piazza centrale ore 21,15 

Tel. 0734/259980 

Domenica 13 febbraio 

Concerto sinfonico 

Orchestra Sinfonica “G. B. Pergolesi “ 

e Solisti del Conservatorio di Fermo, 

Dir. Daniele Moles 

FERMO Teatro dell’Aquila ore 17,30 

Tel. 0734/284295 - 347/6529970 

Venerdì 18 febbraio 

Concerto per la Shoah 

Gruppo corale Shalom 


Teatro Comunale ore 21,15 

Appuntamenti 

CORRIERE 

NEWS 


Talento, virtuosismo 

e innovazione: Umberto Clerici 

Orchestra Filarmonica Marchigiana, 

violoncello Umberto Clerici, Carlo 

Montanaro. Musiche di Sollima, Boccherini, 

Rossini, Vacca, Mozart, Haffner 

FERMO Teatro dell'Aquila ore 17,30 

Tel. 0734/284295 


La Bohème 

con l'Accademia Musicale 

Città di Cagli 

MONTEGRANARO 

Teatro La Perla ore 21,30 

Tel. 0734/897932 - 890554 


Markus Stockhausen 

& Angelo Comisso 

Festival EstEuropaOvest 

Teatri d'Inverno 

MOGLIANO Teatro Apollo ore 21,30 

Tel. 0733/559825 

www.esteuropaovest.it 

MUSICA LEGGERA 


Sottozero 

CIVITANOVA MARCHE Hops! 

Tel. 0733/818617 

Underground 


Neon Ballroom Tel. 349/6897730 

Acthung Babies 

CORRIDONIA Virgo Tel. 0733/434712 

Nevroshockingiochi 

FERMO Basquiat 


Aenema 



Giovedì 17 febbraio 

Darkwave/80's Cool'n'Trash 



Tre Ragazzi Immaginari 

MONTE SAN GIUSTO Taranta Club 

Tel. 347/4532520

CORRIERE 

NEWS 

Ramberto Ciammarughi 

concerto di piano jazz 

MONTE URANO 

Cineteatro Arlecchino ore 21,30 

Tel. 0734/840532 - 848720 


Bonus Track 

CIVITANOVA MARCHE Hops! 

Tel. 0733/818617 

Noblise + The Splatter 



Flash Bank 


Porfiriah + Emperyal Abyss 

Priority 

Tre band metal (thrash / black / 

death) si esibiscono per la 

realizzazione di un DVD live 

MONTEGRANARO 

Circolo RGB ore 22 


Most Wanted Night 



Storteaux & Fratelli Gemelli 


City Zen Concerto jazz 

MONTERUBBIANO 

Piazza centrale ore 21,15 

Tel. 0734/259980 

Rita Marcotulli 

& Andy Sheppard Duo 

Rita Marcotulli (piano) 

e Andy Sheppard (sax) 

PORTO SANT'ELPIDIO Tam Limonaia, 

Villa Baruchello ore 21,30 

Tel. 338/4321643 

L'ultima magia 

con Moreno Strappato e 

Christian Riganelli alla fisarmonica 

POTENZA PICENA 

Teatro Mugellini ore 21 

Tel. 0733/679260 - 349/1326054 

TEATRO E DANZA 


Il mio cane stupido 

da John Fante 

interpretato e diretto 

da Andrea Brambilla 

MONTE SAN PIETRANGELI 

Sala Europa ore 21,15 

Tel. 0734/969164 - 969125 - 

Nani, Principi e… 

Fichi d'India 

con i Fichi d'India 


Palasavelli ore 21 

Tel. 0734/255255 


Piccoli capolavori 

ETIndanza. "Adamo Ed Eva" 

coreografia Birgit Cullberg. 

"Dans Med Mera" coreografia Mats Ek. 

"Purple Walk" coreografia Stijn Celis. 

"Subrosa Tnt" coreografia Carolyn Carlson 


Teatro Comunale ore 21 

Tel. 071/2072439 

Cioni Mario Di Gaspare fu Giulia 

di Roberto Benigni e Giuseppe Bertolucci. 

Con Bobo Rondelli, 

aiutato nella regia 

da Alessandro Benvenuti 

SERVIGLIANO 

Teatro Comunale ore 21,15 

Tel. 0736/277557 - 071/2075880 

Monte Urano/Con il pianista Ramberto Ciammarughi 

Jazz protagonista all’Arlecchino 

Grande appuntamento con la musica di qualità al Cineteatro 

Arlecchino di Monte Urano. Giovedì 17 febbraio salirà sul 

palco l’affermato pianista e compositore Ramberto Ciammarughi, 

che proporrà un concerto di piano jazz. Ciammarughi 

è considerato una delle voci più interessanti del nuovo 

pianismo italiano e collabora con i migliori musicisti italiani 

e con prestigiosi artisti stranieri quali Dee Dee Bridgewater, 

Steve Grossman, John Clark ed altri. E’ anche compositore ed 

arrangiatore di colonne sonore per spettacoli teatrali e 

installazioni di arte figurativa con artisti come Gazzolo, Allegri 

e Schmidt. Vanta numerose partecipazioni nei principali 

jazz festival e rassegne musicali in Italia ed all’estero. Diverse 

le edizioni di “Umbria Jazz” e “Ravenna Jazz” che lo hanno 

visto protagonista. 

Per informazioni: tel. 0734/840532 - www.amat.marche.it 

Fermo/Prosegue con successo la Stagione Concertistica 

Una musica di qualità 

La Stagione Concertistica di Fermo propone due appuntamenti 

domenicali da non perdere, entrambi con inizio alle 

ore 17,30. Il 13 febbraio salirà sul palco del prestigioso Teatro 

dell’Aquila l’Orchestra Sinfonica del Conservatorio “G.B. 

Pergolesi” di Fermo, insieme ai migliori solisti dell’Istituto 

diretti da Daniele Moles. Sarà questa l’occasione per ascoltare 

ed applaudire i giovani talenti del nostro territorio. 

Domenica 20 febbraio, sempre al Teatro dell’Aquila, sarà 

protagonista l’apprezzato violoncellista Umberto Clerici, 

accompagnato dall’Orchestra Filarmonica Marchigiana diretta 

da Carlo Montanaro. Si tratterà di un gradito ritorno: Clerici 

lo scorso anno fu acclamato a Fermo da un pubblico 

entusiasta che gli tributò oltre dieci minuti di applausi con 

richieste di bis a non finire. Il programma, incentrato su 

brani di Boccherini, Mozart e Rossini, consentirà a Clerici di 

esaltare la sua straordinaria versatilità interpretativa. 

Appuntamenti L’azienda informa 

Azienda Agricola 

Vita Luciano 

Produzione e Vendita 

Miele e prodotti dell'Alveare 

Olio Extra Vergine di Oliva 

I rimedi naturali per la vostra salute 

MONTE SAN MARTINO 

Contrada Molino, 12 

Tel. 0733/660152 


Così, tanto per ridere 

di O.Cesanelli 

rassegna teatro amatoriale 

POTENZA PICENA 

Teatro Mugellini ore 21 

Tel. 0733/679260 - 349/1326054 

Lunedì 14 febbraio 

La banda degli onesti 

di M. Scarpetta 

di Mario Scarpetta. 

Con Gianni Ferreri 

MONTE SAN GIUSTO 

Cineteatro Durastante ore 21 

Tel. 0733/839006 

www.amat.marche.it 

Mercoledì 16 febbraio 

Security. Fino all'11 settembre 

di e con Raimondo Brandi 


Teatro Cecchetti ore 21 

Tel. 0733/812936 - 817550 

Facciamo luce 

di e con Beppe Grillo 


Palasport ore 21,15 

Tel. 0734/902107 - 071/2072439 

Ornalmobil 

Come voi volete! 

IL CARTELLONE 17 

Voi lettori di Corriere News ci avete già conosciuto nella 

nostra veste di arredatori di interni e di rivenditori del 

prestigioso marchio “Veneta Cucine”. 

In questa occasione abbiamo il desiderio di farvi conoscere 

ed apprezzare altri aspetti della nostra attività: la produzione, 

la patinatura e la verniciatura dei mobili. 

Da generazioni, siamo produttori di camere e armadi in 

stile classico e ci siamo specializzati nella patinatura e 

decorazione a mano, facendone il nostro fiore all’occhiello. 

Da sempre simbolo di prestigio e stile, il mobile patinato 

rappresenta oggi l’elemento d’arredo chi più di altri fa 

tendenza e regala alla casa accoglienti angoli di eleganza. 

Ma deve essere come voli lo volete: deve essere unico. 

Solo la nostra consolidata esperienza produttiva e la vasta 

gamma di scelta ci permette di venire incontro alle esigenze 

di ognuno, personalizzando l’oggetto desiderato: 

siamo in grado di realizzare il mobile scelto con il colore, 

il decoro e la finitura più consona ai vostri gusti e alle 

vostre esigenze. 

Ed è proprio per soddisfare le frequenti richieste dei 

nostri clienti che ci siamo di recente impegnati con successo, 

nella realizzazione di porte per interni in stile classico, 

invecchiate e decorate… porte per intenditori!!! 

Per ultimo, ma non per questo meno importante, offriamo 

ai nostri clienti anche la possibilità di verniciare componenti 

di arredo grezzi come tavoli (anche allungabili), 

sedie, porta computer, scrittoi, tavolini, vetrine, scarpiere, 

porta tv e tanti altri. 

Le finiture possono essere quelle del noce, del ciliegio, 

nelle tonalità più scure o più chiare o come qualsiasi campione 

che ci porterete quando ci verrete a trovare e a toccare 

con mano! 

Lo spazio pubblicitario

18 

IL CARTELLONE 

Teatro e Danza 

Un Grillo sempre più “parlante” 

E accanto al comico genovese altri impetuosi monologhi e suggestioni danzanti 

Le pessime condizioni atmosferiche di fine gennaio hanno condizionato l’intera programmazione 

teatrale, con spettacoli rinviati chi nel breve periodo chi a data ancora ignota . Il filo viene 

ripreso all’insegna di significative performance danzanti (“Piccoli capolavori” del Teatro Nuovo e 

le superbe coreografie di Cristina Hoyos) e monologhi di variegata consistenza, come il “Cioni 

Maria di Gaspare fu Giulia” che fu di Roberto Benigni e lo show al fulmicotone di un Grillo mai 

così “parlante”. 

IL MIO CANE STUPIDO 

interpretato e diretto da Andrea Brambilla 

Monte San Pietrangeli, 11 febbraio 

Quattro figli dediti all’erba e alla musica di 

Zappa, una moglie stanca ed annoiata, una casa 

a forma di ipsilon sulla costa dell’Oceano: la vita 

di Henry Molise, scrittore in crisi di ispirazione 

sembrerebbe destinata ad una quotidianità prevedibile. 

Ma l’equilibrio della famiglia viene 

turbato dall’arrivo di un gigantesco cane akita, 

ottuso e testardo. 

NANI, PRINCIPI E… FICHI D’INDIA 

con i Fichi d’India 

Porto San Giorgio, 11 febbraio 

Cosa è successo alla Bella addormentata dopo il 

matrimonio? È vero che non tutti i nani di Biancaneve 

sono indefessi lavoratori? Era più cattivo 

Pierino o il lupo? Cambiano i tempi e anche le 

fiabe, specchio delle cronache quotidiane, 

necessitano di aggiornamento. Il “gravoso” 

incarico viene preso senza remore da Bruno e 

Max, alias I Fichi d’India. 

PICCOLI CAPOLAVORI 

coreografie di Birgit Cullberg, Mats Ek, 

Stijn Celis e Carolyn Carlson 


Attiva da più di vent’anni, la compagnia Teatro 

Nuovo è impegnata in una capillare circuitazione 

nei grandi teatri. Piccoli Capolavori unisce pezzi 

brevi, ma illuminanti, sulla capacità della danza 

di sintetizzare paure, emozioni, storie. Le musiche 

sono di G. Briars, B. Marcovic, V. Nikic, A. 

Piazzolla, H. Rosenberg e folcloristiche svedesi. 

CIONI MARIO DI GASPARE FU GIULIA 

con Bobo Rondelli 

Servigliano, 12 febbraio 

Sfigato, maschilista, sottoproletario, ma soprattutto 

arrabbiato, schietto e brutale, schiacciato 

da una società che gli impone modelli comportamentali 

e che spera in una rivoluzione risolutiva 

con a capo il segretario del PCI Enrico Berlinguer. 

Bertolucci ne trasse il film “Berlinguer ti voglio 

bene”, con protagonista lo Roberto Benigni. 

LA BANDA DEGLI ONESTI 

di Mario Scarpetta 

Monte San Giusto, 14 febbraio 

Lo spettacolo dello scomparso Mario Scarpetta 

fa ritornare in teatro le vicende di Don Gennaro 

(interpretato nell’omonimo film da Totò), portinaio 

con pochi soldi e molti sogni e Don Ferdinando 

(Peppino De Filippo), tipografo, non 

meno squattrinato e sognatore che insieme 

stampano un bel gruzzolo di banconote false. 

FACCIAMO LUCE 

di e con Beppe Grillo 


La nostra capacità 

critica è in una fase 

di (perenne?) corto 

circuito. Ce lo ricorda 

un Grillo irrefrenabile, 

sempre 

abile a districarsi 

nelle distorsioni del 

quotidiano. Multinazionalifarmaceutiche, 

guerre 

preventive, politiche energetiche improvvisate, 

ferite inferte senza parsimonia all’ambiente: i 

“suoi” temi, in uno show al vetriolo, per ridestare 

la società civile dal proprio torpore. 

SECURITY. FINO ALL’11 SETTEMBRE 

di e con Raimondo Brandi 

Civitanova, 16 febbraio 

Uno spettacolo che vuole criticare, stimolare 

l’attenzione, informare e avvicinare i fatti, che 

sono così lontani. Proporre teorie, ma rinunciare 

alla dimostrazione perché la verità non ci è 

concessa. Legare la morte al ridicolo, il serio al 

buffo, la verità alla menzogna, la nostra vita 

alla debolezza, e la fatica alla ingiustizia. 

SCOPPIO DI AMORE E DI GUERRA 

con Lucrezia Lante Della Rovere e Rocco 

Papaleo 

Sant’Elpidio a Mare, 17 febbraio 

Viene recuperata la pièce scritta e diretta da 

Duccio Camerini, che mescola con equilibrio il 

dramma con la comicità e sembra cucita sulle 

qualità interpretative di Lucrezia Lante della 

Rovere, qui in un ruolo drammatico, e di Rocco 

Papaleo, nei panni di un eroe piccolo piccolo 

alle prese con le contraddizioni della guerra e i 

tormenti dell’amore. 

BENVENUTI IN CASA GORI 

diretto e interpretato da Alessandro Benvenuti 

Corridonia, 18 febbraio 

E’ la cronaca di un pranzo di Natale realmente 

accaduto il 25 dicembre del 1986 in casa della 

famiglia Gori. Quel giorno santo si ritrovano 

riuniti i dieci capofamiglia; inoltre via etere, 

avrebbe dovuto essere presente anche Carol 

Woityla, ma quel giorno il Santo Padre, strano a 

dirsi, si fece attendere in televisione il più del 

dovuto… 

A PIEDI NUDI NEL PARCO 

con Gianluca Guidi e Anna Falchi 

Civitanova, 22 e 23 

febbraio 

La storia di Corie e 

Paul Bratter, freschi di 

matrimonio ma 

soprattutto di luna di 

miele, comincia con 

l’entrata della giovane, 

sensuale, sana e 

gioiosa neosignora 

Bratter in quella casa 

che lei ha cercato, e 

voluto con tanta avidità. 

Quale avidità? La vita per Corie è come 

un’immensa vetrina di pasticceria con esposte 

ogni tipo di meravigliose leccornie. 

BALLETTO FLAMENCO DE ANDALUSIA / CRI- 

STINA HOYOS 

A tiempo y a Compás 

Coreografia Cristina Hoyos. Musiche di 

José Luis Rodríguez 

Fermo, 24 febbraio 

Talloni che battono, dita che si snodano, lunghe 

gonne rosse che colorano la scena. Quattro 

donne e quattro uomini sul palco, tre chitarristi 

ed una voce che si innalza. Ed ecco che entra lei, 

Cristina Hoyos, in un alternarsi di tradizione, 

rigore, disciplina, travolgente passione e superba 

eleganza. 


Scoppio di amore e guerra 

di D. Camerini con Lucrezia Lante 

Della Rovere e Rocco Papaleo. 

Regia di Duccio Camerini 

SANT'ELPIDIO A MARE 

Teatro Cicconi ore 21 

Tel. 0734/859110 - 8196371 


Benvenuto in casa Gori 

di Ugo Chiti e Alessandro Benvenuti. 

Diretto e interpretato 

da Alessandro Benvenuti 

CORRIDONIA 

Teatro Velluti ore 21 

Tel. 0733/433225 


Perché, perché Mari' 

di Mario Affede. 

Gruppo teatrale TeMa di Macerata. 

Rassegna di Teatro dialettale 

MOGLIANO 

Teatro Apollo ore 21.15 

Tel. 0733/559825 

Nati sotto contraria stella 

con Ernesto Mahieux 

e Rocco Barbaro 

MONTELUPONE 

Teatro Nicola degli Angeli ore 21,15 

Tel. 0733/226916 

Martedì 22 febbraio 

A piedi nudi nel parco 

di Neil Simon 



Teatro Rossini ore 21 

Tel. 0733/812936 


A piedi nudi nel parco 

di Neil Simon 



Teatro Rossini ore 21 

Tel. 0733/812936 


Balletto Flamenco de Andalusia 

Cristina Hoyos 

A tiempo y a Compás. 

Appuntamenti 

CORRIERE 

NEWS 

Coreografia di Cristina Hoyos. 

Musica di José Luis Rodríguez 

FERMO Teatro dell'Aquila ore 21 

Tel. 0734/284295 

TEATRO RAGAZZI 


See...tte - Le sette arti 

Compagnia Teatro Libero Incontroazione-stabile 

d'Innovazione della 

Sicilia (Palermo). Teatro d'attore, teatro 

musicale. A partire dai 5 anni 

PORTO SANT'ELPIDIO 

Palazzetto dello Sport ore 17,30 

Tel. 0734/902107 

Martedì 15 febbraio 

L'occhio di bue 

Teatro del Canguro 

MONTELUPONE 

Teatro Nicola degli Angeli ore 10 

Tel. 0733/226916 

www.nicoladegliangeli.it 


Andersen dream 

Le calosce fatate 

Compagnia La Mansarda (Caserta). 

Teatro d'attore 


Teatro Comunale ore 15,30 e 17,30 

Tel. 0734/902107 

www.teatricomunicanti.it 

SAGRE E FESTE 


Veglione di Carnevale 


Ristorante Orso dalle ore 20,30 

Tel. 0733/816245 

8° Festival del Tartufo Vero 

e dei prodotti tipici dei Sibillini. 

Degustazione di piatti 

a base di Tartufo e vini del Piceno, 

arte e musica nella Pinacotaca 

"F. Duranti", animazioni teatrali 

con artisti di strada, 

escursioni guidate nel parco 

MONTEFORTINO dalle ore 15 

Tel. 0736/844379 - 859414 

L’Elettro 

di Gianfranco Melorio 

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CORRIERE 

NEWS 


25° Carnevale Montefiorano 

sfilata di carri allegorici 

e gruppi mascherati 

MONTEFIORE DELL'ASO Via Trieste, 

centro storico dalle ore 15 

8° Festival del Tartufo Vero 

e dei prodotti tipici dei Sibillini. 

Degustazione di piatti a base di Tartufo 

e vini del Piceno, arte e musica 

nella Pinacotaca "F. Duranti", animazioni 

teatrali con artisti di strada, 

escursioni guidate nel parco 

MONTEFORTINO dalle ore 10 alle 21 

Tel. 0736/844379 - 859414 

Festa di Carnevale 

Sfilata carri e gruppi mascherati con 

partenza da Santa Maria. Musica, 

sfrappe e vino in piazza San Serafino 

MONTEGRANARO dalle ore 14 

Tel. 0734/897932 – 890554 

Genitori e figli al Carnevale 

gruppi mascherati e giochi 

PORTO SANT'ELPIDIO Piazza Garibaldi 

e vie limitrofe dalle ore 14,30 

Tel. 0734/902107 - 992346 


Piaceri d'inverno 

Pranzo con piatti al tartufo nero pregiato 

dei Sibillini (prezzo 25 euro) 

AMANDOLA Casa per ferie, Centro di 

Educazione Ambientale ore 13 

Tel. 0736/277509 - 277546 

MOSTRE MERCATO 

11, 12 e 13 febbraio 

11ª Edilexpo 

Rassegna di prodotti, macchine, 

attrezzature e servizi per l'edilizia 


Quartiere Fieristico - Tel. 0733/780811 

ALTRI EVENTI 


Incontri di archeologia subacquea 

Metodologie e tecniche dell'archeolo- 

Appuntamenti 

gia subacquea. Relatore Lilia Campana 

MONTEGIORGIO 

Circolo Cittadino ore 21,15 

Tel. 0734/961970 


Cineforum 

"La memoria: un peso insopportabile o 

una risorsa infinita?". Proiezione del 

film "Porzus" di Renzo Martinelli (1997) 

PEDASO Sala Urbani ore 17 

Tel. 0734/901319 


Invito all'ascolto 

"Don Giovanni" di W.A. Mozart. Incontro 

a cura della Prof.ssa Sabrina Vallesi 

FERMO Sede Contrada Castello, 

Largo della Rivolta ore 21 

Tel. 0734/622736 - 328/0307462 

L'universo afro-americano 

"L'era dello swing". 

Guida all'ascolto musicale 

con Rodolfo Dini 

PORTO SANT'ELPIDIO Villa Murri, 

Sala del Pianoforte ore 21,15 

Tel. 0734/992346 


Cambio di clima 

Distribuzione materiale e raccolta 

firme a cura di Legambiente 


Piazza XX settembre 

Tel. 071/200852 


Cambio di clima 

Distribuzione materiale e raccolta 

firme a cura di Legambiente 


Piazza XX settembre 

Tel. 071/200852 

Cineforum 

"La memoria: un peso insopportabile 

o una risorsa infinita?". 

Proiezione del film "L'uomo senza 

passato" di Aki Kaurismäki (2002) 

PEDASO Sala Urbani ore 17 

Tel. 0734/901319 

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IL CARTELLONE 19 

Porto San Giorgio/C’è tempo fino al 10 marzo per l’invio dei testi 

Microdrammi in un Premio 

M’hai detto – mai detto è un premio nazionale letterario di microdrammaturgia, organizzato 

dall’Assessorato alla Cultura di Porto San Giorgio con la collaborazione del Forum Marche 

Teatri Indipendenti, ideato per promuovere e valorizzare proposte letterarie che possano 

diventare nuovi progetti teatrali. 

La novità dell’evento sta nel fatto che i testi di mirco-drammaturgia presentano delle “mircosituazioni”, 

in cui i personaggi rappresentano i loro “microdrammi” per pochi minuti. Per 

partecipare al concorso è necessario inviare un testo della lunghezza massima di tre cartelle, 

elaborato come pièce per uno o due attori, da rappresentare ad un pubblico massimo di tre 

spettatori. Le opere vanno indirizzate entro il 10 marzo al Premio Nazionale Letterario di 

Micro Drammaturgia “M’hai detto – Mai detto”, Assessorato alla Cultura del Comune di 

Porto San Giorgio c/o Municipio Via Veneto, 4 - 63017 Porto San Giorgio (AP). La graduatoria 

sarà comunicata entro il 10 aprile. La partecipazione al concorso è gratuita. 

Gli elaborati saranno messi in scena durante il Festival di micro-drammaturgia che si terrà nei 

giorni 3-4-5 giugno, sempre a Porto San Giorgio. 

Per informazioni: tel. 0734/680266 (mar-ven ore 11/13) - maidetto@comune-psg.org 

Montefortino/L’ottavo Festival del Tartufo Vero 

Il “Re” della tavola 

Montefortino, splendida località posta su di un colle a ridosso 

dei Monti Sibillini, i leopardiani “Monti Azzurri”, propone i 

prossimi 12 e 13 febbraio l’ottava edizione del Festival del 

Tartufo Vero dei Monti Sibillini, appuntamento di prestigio 

dedicato al sovrano dei sapori e dei profumi della cucina. 

L’evento è ancora più interessante se si considera l’ottima qualità del tartufo del nostro territorio, 

considerato dagli esperti uno dei migliori d’Italia anche se non molto pubblicizzato e 

quindi conosciuto. Sabato dalle ore 15 e domenica dalle 10 alle 21, nella piazza principale del 

paese verrà aperto un maxi stand gastronomico nel quale i visitatori potranno degustare 

piatti a base di tartufo e sorseggiare vini del Piceno. All’interno del padiglione riscaldato, le 

aziende gastronomiche locali daranno vita alla mostra mercato del tartufo e dei prodotti 

tipici dei Sibillini con le profumate “mele rosa”, i funghi, il pecorino, i diversi tipi di miele con 

le loro proprietà benefiche, i salumi nostrani e le infinite varietà di confetture. 

Oltre alla parte enogastronomica nei due giorni della rassegna vengono organizzate visite 

guidate alla Pinacoteca Civica “F. Duranti” e nel Museo di Arte Sacra; nello stesso Palazzo 

Leopardi si svolgeranno interventi di musica classica. In programma inoltre animazioni con 

artisti di strada ed escursioni nel Parco dei Sibillini. 

Per informazioni: tel. 0736/844379 - 859414 

Amandola/Si conclude il 20 febbraio “Piaceri d’Inverno” 

Un pranzo dedicato al tartufo 

Ultima tappa della rassegna di valorizzazione dei prodotti enogastronomici della montagna, 

promossa dalla società per il turismo Piceno da Scoprire e denominata Piaceri d’Inverno. 

Domenica 20 febbraio la Casa del Parco di Amandola, nella sede di recente ristrutturazione, 

ospiterà un pranzo a base di tartufi neri pregiati dei Sibillini con una lezione sul tartufo che 

sarà tenuta da Alberto Mandozzi, tra i massimi esperti della zona. 

Sarà l’occasione per conoscere meglio ed apprezzare il tartufo “nostrano”, da sempre presente 

nei boschi dei Sibillini, ricchi sia di nero che di bianco pregiato; un prodotto che pur 

essendo protagonista sui banchi di prestigiose manifestazioni mondiali dedicate al famoso 

tubero, solo da qualche anno viene valorizzato e promosso in loco. 

Il pranzo alla Casa del Parco di Amandola ha un costo di 25 euro, vini compresi, e presenta 

nel menù piatti tipici del territorio montano realizzati con il tartufo. 

Per informazioni: tel. 0736/277509

20 

LE TRADIZIONI 

Cinque giorni di fiocchi e passione 

Di storie se ne sono incrociate a centinaia tra quei cumuli di 

neve. All’euforia delle improvvisate gare a colpi di slittini, 

pneumatici e sacchetti di fortuna, si è contrapposta un escalation 

di drammi di variegata entità: dal crollo dell’hangar 

all’Aviosuperficie “Guido Paci” di Montegiorgio, al decesso 

di un puledrino dell’Allevamento “Mori” di Civitanova Alta 

per il cedimento di una stalla; dal rifornimento di foraggio 

alla fauna alle pendici dei Sibillini all’isolamento di centri 

come Rubbianello di Montefortino e Foce di Montemonaco. 

Una grande emergenza, che ha visto protagonisti, accanto 

ad operatori “ufficiali”come Protezione Civile e Corpo Forestale, 

anche cittadini muniti di scope, pale e… trattori. 

Come il SAME del 1985 guidato da Vincenzo Illuminati, 

elettricista fermano con il “pallino” della solidarietà. Le 

prime ore di intense nevicate le trascorre scattando istantanee 

tra Via degli Aceti e il Girfalco. Ma dal sabato la situazione 

precipita e il crollo di un fienile in Contrada Mossa lo 

tiene impegnato per tutta la mattinata. E nella tormenta i 

contorni del disagio si presentano in tutta la loro gravità: 

strade bloccate, macchine accatastate ai margini, gente che 

non riesce ad uscire di casa. Le operazioni di salvataggio 

che si susseguono giorno e notte, compresa l’attività di 

“taxista” verso e dal cimitero. Viale Trento, di nuovo Contrada 

Mossa, Santa Petronilla, Tirassegno: non c’è angolo 

della città dove quelle quatto ruote con pala caricatrice 

non abbiano lasciato traccia. Persino la campagna intorno 

Ripatransone ne trae beneficio, solcata da un OM 58 del 

1962 con lama apripista. Gli resta un solo rammarico: 

“Avrei voluto accontentare tutti ma non ce l’ho fatta”. Alla 

prossima nevicata. (a.b.) 

GIOVEDI KARAOKE 

VENERDI Musica Live 

DOMENICA Crepperia 

CAMPIGLIONE DI FERMO 

Via Taccari, 37 

Tel. 349.7409885 

Li danni de lu nevo’ 

Gli eroi viaggiano in trattore Purittu me, chi me l’avesse ditto che 

sarìo fatto ‘ssa finaccia… Moncu, 

stroppiu, sdesossatu, sciangatu. Dice: 

e co’ chi te la vurrusci rpijià? E’ statu lu 

nevo’, ‘nculo a issu. Ma non faceteme 

ride: quanti ne so’ visti, io, de nevo’? 

Tandi, ma porbio tandi che mango te 

li ‘nzogni! Eppure, fin’addè, mango u’ 

sgraffiu, mango u’ ramittu ciuchittu 

ciuchittu me so’ perzu. E, addè, ‘ssa 

firita aperta, sanguinante: che dolore… 

E quante fregne che me cce fa, 

mango te lu ‘mmagini! 

Rtornemo a li nevo’: vojatri cristià ve 

Lu piantu dell’arbiru grossu 

rrecordete solo quillu de lu ’56, che 

pure è statu fetende, ma mango più 

de tanti atri ch’è vinuti prima e 

dopo. E scì che ne so’ retti tanti, de 

nevo’, da quanno staco ècco a fa da 

‘mbrella a ‘ssu paese ‘bbuturatu 

comme ‘na cacatella su lu colle de lu 

Girifargu. Che allora, quanno che so’ 

‘rriatu io, mica era cuscì, pinu de 

piande: adèra ‘na spianata spelacchiata, 

co’ che arbirittu che, quanno 

m’ha visto, a se jiti a ‘bbuscà da la 

vergogna. Perché vòj mette ‘che 

pinu marittimu co’ mme?! Co’ mme, 

niendepopodemeno che un Cedru 

de lu Libano? Ma ce lo sapete che 

co’ l’andenati mia Salomone cià costruito lu 

Tembiu? E che, prima de le Piramidi, li 

Faraoni d’Egitto se facéa le tombe co’ lo 

legno mio? Ah no, te ‘lliscio! 

Perciò, facémo a capicce: io, co’ tutti li quarti 

de nobiltà che ciaio, ghià me so’ dovuto 

adattà a venì a fa lu paìnu su un paesettu 

comme che Fermo… Armeno, trattéteme vè, 

dico io! Che ve costava a damme ‘na scuturatella 

su li rami? ‘Sti jorni, ce statìa li pompieri 

che java comme dannati a buttà jò la 

neve da li titti, non poteàte mannànne 

chidù a ‘nazzicamme ‘mmocco’? Dice: ma la 

neve su li titti adèra pericolosa pe’ li cristià. 

E la mia no, allora? E se, quanno me so scacchiatu, 

‘che ramu cascava su la capoccia de li 

frichi che statìa a fà a pallate lòco sotto, che 

no’ li ‘nnuccavo? E me sarìa dispiaciuto 

mutuvè: perché io, a li frichi, je so’ sembre 

voluto vène, e issi a me. 

Quandi ne so’ visti… Comme cillitti, me sse 

‘rrambicava, se ‘bbuscava tra li rami a cinguettà… 

E io, non ce crederete, ma proprio 

pe’ quesso li rami mia li so’ fatti cresce a portata 

de frichi, commedi, comme ‘na scaletta… 

Me piacéa a sintìmmeli ‘ddosso… Utimamende 

le cose era cambiate: poco più in 

CORRIERE 

NEWS 

Mercoledì 2 febbraio 2005 

Venerdì 5 febbraio 2005 

là cià misto l’artalene, li scivoli… E li frichi, 

piano piano, me ss’è staccati. Ma non me 

sentìo a solu: ciavéo sembre l’innammorati, 

che mme sse sbaciucchiava lòco sotto, renturcinati 

su la panghina rotonna. 

E addè? Addè che faccio? Addè, che me 

sendo murì? Sperémo, armeno, che me cura 

‘ssa firita, che me sarva. Dice: scì vecchiu, per 

quesso t’è capitato quello che t’è capitato. 

Eh, no, non ce staco: io sarrò vecchiu, ma me 

sento ‘ngora gajardu! E se ce statìa ‘ngora 

Pierì, o un’atru de tutti li custodi der Dòmo 

che so’ conosciuto, so’ sicuru che non me succedéa 

cosa. Ma pe’ furtuna, ‘ssi jorni, ne so’ 

vista tanda de jende ch’è vinuta a stroàmme, 

e che ha piando co’ mme: pe’ terra, co’ li rami 

mia, è cascati ricordi, sogni, speranze de centinaia 

de generazio’. E’ cascatu un pezzu de 

Storia de Fermo, de ‘stu paese vastardu che 

però me ss’è fatto volé bè. E allora, anghe se 

staco ‘ncazzatu niru, anghe se non sarrò più 

quillu de ‘na ‘òta, so’ sicuru che je la farrò a 

rcaàcce le zambe: e ‘ssu pòru vecchiu mongu, 

sciangatu, sdesossatu, continuerà a fa da 

‘mbrella a ‘ssu paese, ‘bbuturatu comme ‘na 

cacatella su lu colle de lu Girifargu. 

Loredana Tomassini

CORRIERE 

NEWS 

Fermo, due passi sul Girfalco 

La vetta della città 

La città di Fermo, a chi guarda il mare, 

appare come un imponente bastimento 

con la prua rivolta alla montagna, puntata 

sui Sibillini. Lassù, proprio in cima, c’è il 

Girfalco dove, nel verde geometrico dei 

giardini, dei cedri del Libano, dei pini 

marittimi, si staglia il Duomo. 

Al Girfalco ci si arriva dalla piazza del Popolo 

salendo per via Mazzini, in cima alla 

quale si erge un prospetto architettonico 

realizzato dall’architetto Pietro Augustoni 

alla fine del ‘700; nella nicchia la coeva statua 

in stucco del vescovo e martire San 

Savino, compatrono di Fermo, opera del 

fermano Stefano Interlenghi. 

Girando a destra, dopo aver sorpassato la 

Casina delle Rose, si entra nel cuore del 

maestoso Girfalco, il luogo più denso di segni culturali 

della città: prima acropoli dell’urbs romana 

poi nel Medioevo, nel clima di lotta con i castelli 

vicini, vi fu edifica una possente rocca distrutta 

dal popolo nel 1446 per cacciare Francesco Sforza, 

che si era impadronito della città. 

Prima di entrare negli splendidi giardini, a sinistra 

si può ammirare la Villa Vinci, che sorge su un 

preesistente convento dei Cappuccini. Quattro 

colonne doriche sorreggono il grande balcone 

centrale del piano nobile scandito da lesene. 

Annesso alla Villa, di proprietà privata, un grande 

parco ricco di vegetazione esotica. 

Con le spalle alla Villa Vinci si può ammirare in 

tutta la sua imponenza il grande piazzale adorno 

di viali ombreggiati da conifere, lecci, aiuole e, 

soprattutto uno splendido e maestoso cedro del 

Libano ultracentenario, diventato uno dei simboli 

della città. A seguito delle recenti nevicate, il patrimonio 

arboreo ha subito notevoli danni: alcuni 

rami del grande cedro, in particolare, non hanno 

retto al peso della neve e si sono spezzati coinvolgendo 

anche una parte del tronco. Tantissimi i fermani, 

a dimostrazione della loro affezione per il 

patrimonio verde, sono andati al “capezzale” del 

grande, vecchio albero chiedendosi se un tale 

scempio potesse essere evitato e se ora si potrà 

rimediare in qualche modo. Dagli esperti arrivano 

notizie confortanti, sempre che il cedro venga 

curato da specialisti e con le dovute cautele. 

Al centro del piazzale sorge una fontana in travertino 

con decori in bronzo e iscrizioni latine che 

ricordano la realizzazione dei due acquedotti che 

servono la città: quello del Polesio (1896) e quello 

del Tenna (1928). 

Ma la suggestione più grande e unica la si riceve 

guardandosi intorno e affacciandosi da questo 

immenso balcone, dal quale si spalanca un paesaggio 

a 360 gradi che abbraccia dall’Adriatico alla 

catena dei Sibillini, entrambi venati di azzurro. 

ARREDATIMI 

Su tutto, si staglia la grande cattedrale Metropolitana, 

dedicata a Maria Assunta in Cielo, realizzata 

nel 1227 dal maestro Giorgio da Como. La 

facciata, in mezzo alla quale spiccano un grande 

rosone del 1348 e la nicchia gotica che protegge 

la statua della Madonna, è realizzata in pietra 

d’Istria. Il portone di bronzo è dell’artista contemporaneo 

Aldo Sergiacomi di Offida. Dell’antica 

chiesa rimane il suggestivo atrio con il monumento 

funebre di Visconti d’Oleggio. L’interno 

del Duomo è stato abbondantemente rimaneggiato 

da Cosimo Morelli nella seconda metà del 

‘700. Sotto il presbiterio è conservata l’antica 

cripta e molte sono le tracce evidenti di una basilica 

paleocristiana risalente al V secolo. 

Nell’Oratorio del 1700, attiguo al Duomo, è ubicato 

il Museo Diocesano, straordinario scrigno di 

tesori, espressione dell’identità culturale e religiosa 

attraverso 2000 anni. Entrando nel Museo si 

passa repentinamente da una straordinaria suggestione 

paesaggistica ad una artistica altrettanto 

straordinaria: oltre 200 pezzi si aprono al visitatore 

nei tre piani in cui si snoda l’allestimento. Tra 

quelli di maggior pregio ed anche assoluta rarità, 

la Casula di San Thomas Becket, il manto arabo 

in seta e fili d’oro appartenuto all’Arcivescovo di 

Canterbury. Pezzo unico di squisita fattura e 

intrinseca bellezza, è il più antico ricamo islamico 

che si conosca al mondo. Di rara bellezza anche 

due Messali miniati: il “Missale Francescano” del 

1263 e il “Missale De Firmonibus” del 1436, uno 

dei capolavori del gotico internazionale, opera di 

mastro Ugolino da Milano, che il visitatore può 

ammirare aperto su due stupende pagine interamente 

miniate dove risaltano i colori del turchese, 

del rosa, del verde e dell’oro. Una pagina raffigura 

la Cavalcata dell’Assunta di Fermo mentre giunge 

al Girfalco, tradizione che ancor oggi si rinnova 

il 15 di agosto. 

Carmela Marani 

ARCHITETTURA D’INTERNI LABORATORIO DI FALEGNAMERIA 

FALERONE 0734.710316 PORTO SAN GIORGIO 0734.671805 

www.arredatimi.it info@arredatimi.it 

L’ITINERARIO 21 

Santa Margherita 

da Cortona penitente di Gabriele Nepi 

Molte le Sante di nome Margherita. 

C’è Margherita martire nella persecuzione 

di Diocleziano; Margherita 

di Baviera, beata, 

nata nel 1373; Margherita 

Antognozzi da Cantica 

(+1565); Margherita da 

Faenza, beata, vissuta 

cento anni (+1330); Margherita 

d’Angoulème, 

regina di Navarra (+1549); 

Margherita di Parma 

(+1586); Margherita di 

Savoia, beata (+1464) e 

molte altre. In esse spiccano: 

Margherita Maria Alacoque 

morta nel 1690 a Paray le 

Monial, celebre per il culto al 

Sacro Cuore; Margherita di Città di 

Castello (+1320) e Margherita da Cortona, nata nel 1247 e 

morta a Cortona il 22 febbraio 1297. È di lei che parliamo. 

Nel Fermano non ci sono intitolazioni di parrocchie. C’è a 

Falerone una Chiesa Santa Margherita ma non è la “nostra”. 

Tuttavia il suo nome è molto diffuso come anche il suo culto, 

non poche sono infatti le immagini e i quadri che la raffigurano 

nelle chiese della vasta arcidiocesi. Santa Margherita da 

Cortona, penitente, fu proclamata santa nel 1728. 

Orfana ben presto di madre, perseguitata dalla matrigna, 

avvenente e molto sensibile, fu raggirata da un giovane con 

la promessa di matrimonio. Con lui Margherita convisse 

more uxorio dai 18 ai 26 anni e ne ebbe un figlio. Arsenio, 

tale era il nome del suo amante, morì tragicamente nel 1273 

e lei rimase sola col bambino. Alcune nobili donne di Cortona 

impietosite della tragica sorte di Margherita e del figlio, 

la accolsero nelle loro case. 

Da allora la vita di Margherita cambiò totalmente; entrò fra 

le terziarie francescane, dove si curò del figlio fino a che non 

divenne adulto e si diede ad opere di carità di preghiera di 

sacrifici, ottenendo molte conversioni di peccatori. Il suo 

confessore narra di molte visioni soprannaturali. 

Margherita, per tutti “Margherita da Cortona penitente”; 

riposa nella chiesa dei frati minori di Cortona dal 1927; Basilica 

di Santa Margherita da Cortona. Tale santa ha ispirato 

poeti e scrittori e per secoli hanno dato vita a rappresentazioni 

in suo onore. 

R I S T O R A N T E 

SCACCIAPENSIERI 

Musica 

Anni 60/70/80 

e Balli di Gruppo 

Menù tipico € 20,00 

Antipasti 

• Affettati misti 

• Formaggi misti 

• Crostini e focaccia 

• Polenta pasticciata 

• Verdure grigliate 

CENA E 

E 

DOPO CENA 

Primi piatti Secondi piatti 

• Tagliatelline 

ai funghi porcini 

• Gnocchi alle 

verdure 

• Arrosto misto 

e contorni 

• Dolce della casa 

• Frutta Caffè e Amaro 

FERMO • Contrada Monterosato, 7 • Tel. 0734.622566

22 

LO SPORT 


Azzurra Casette 

Eurosped Ancona 

Volley femminile - serie B1 

CASETTE D’ETE 

Civitanova - Acli 

Calcio a 5 - serie C1 - CIVITANOVA 

Porto San Giorgio 

Real Ancona C5 

Calcio a 5 - serie C1 - PORTO SAN GIORGIO 


Monturanese - Grottammare 

Calcio - serie D girone F 

MONTE URANO 

Sangiustese - Foligno 



Civitanovese - Caldarola 

Calcio - Eccellenza - CIVITANOVA 

Virtus Civitanova 

Oikos Fossombrone 

Basket - serie B2 girone B 

CIVITANOVA 

Sangiorgese - Sanzeno Verona 

Basket - serie C1 girone E 


Fornarina - Pre Camp. Collecchio 

Volley femminile - serie A2 



Azzurra Casette - Idrogest Trevi 

Volley femminile - serie B1 - CASETTE D’ETE 

Appuntamenti 

Grande Toro C5 - Acli S. Giuseppe 

Calcio a 5 - serie C1 - FERMO 


Montegiorgese - Matelica 

Calcio - Eccellenza 

MONTEGIORGIO 

Premiata - Robur Osimo 

Basket - Legadue 

MONTEGRANARO 

Stella - Titano San Marino 



FE.BA Civitanova 

Manhattan Sulmona 

Basket femminile - serie B girone C 


Santo Stefano - Giulianova 

Basket in carrozzina - serie A2 

PORTO POTENZA PICENA 

Videx Royal Pat - Porto Ferrara 

Volley - serie A2 

GROTTAZZOLINA 

Pema Corplast 

Brums Busto Arsizio 


CORRIDONIA 


Civitanovese - Jesina 

Calcio - Eccellenza - CIVITANOVA 

Porto Sant’Elpidio 

Falco Acqualagna 

Calcio - Eccellenza - PORTO SANT’ELPIDIO 


Virtus Civitanova 

Calligaris Rosazzo 



Sangiorgese Calcio a 5 

Daewoo T. Montesicuro 

Calcio a 5 - serie B girone C 


Civitanova - Grande Toro C5 

Calcio a 5 - serie C1 - CIVITANOVA 

Porto San Giorgio - Acli 

Calcio a 5 - serie C1 



Fermana - Foggia 

Calcio - serie C1 girone B - FERMO 

Monturanese - Orvietana 


MONTE URANO 

Sangiustese - Real Montecchio 



Montegiorgese - Biagio Nazzaro 

Calcio - Eccellenza 

MONTEGIORGIO 

Sangiorgese - Lugo 

Basket - serie C1 girone E 


Fornarina - Caoduro Cavazzale 



CORRIERE 

NEWS 

Ciclismo/Il prossimo 12 marzo 

La Tirreno Adriatico 

fa tappa a Servigliano 

Il tanto sospirato annuncio è finalmente 

arrivato ed ha i crismi dell’ 

ufficialità: la quarta tappa della 

Tirreno-Adriatico, quella in programma 

per il giorno 12 marzo, 

partirà da Teramo ed arriverà a 

Servigliano. L’accordo con l’amministrazione 

comunale è già stato 

siglato. Dopo il placet conseguente 

ad un sopralluogo effettuato dal 

regista Rai Nazareno Balani e dall’ex ciclista della Rcs Mantovani, 

è stato stabilito che il traguardo sarà situato avanti alla 

filiale della Carisap, immediatamente dopo il lungo vialone 

dal ponte sul fiume Tenna. Per Servigliano, una ghiotta 

opportunità per far conoscere al mondo le sue bellezze storiche 

ed architettoniche. Gli ultimi 40 chilometri infatti, 

grosso modo da quando la carovana dovrebbe passare dalle 

parti di Petritoli, saranno ripresi in diretta televisiva. Di più: 

forse questa è un occasione unica di autopromozione per 

diversi centri della neonata provincia del Fermano. La tappa 

infatti, prevede il passaggio dei ciclisti anche attraverso Falerone, 

Grottazzolina, Rapagnano e Francavilla. Senza dimenticare 

la tappa del 14 marzo a Civitanova Marche. (u.f.) 

Basket/Seconda stagione per il team veregrense 

Montegranaro 

è anche Supernova 

Non solo Premiata. Se le imprese del team di Pillastrini hanno 

portato, ancora una volta, l’entusiasmo per il basket alle stelle, 

Montegranaro saluta anche la seconda stagione in serie D 

della Supernova Basket. Troppo forte il legame che unisce 

gli sportivi veregrensi alla palla a spicchi. Non c’è dubbio alcuno: 

c’è tifo, seguito e passione anche per la società della presidente 

Cinzia Moretti. Si apprezzano gli sforzi fatti per allestire, 

in collaborazione con la Sutor, anche una squadra di settore 

giovanile, nonostante il budget di spesa sia logicamente 

ridotto e, in virtù di questo ma anche nel rispetto di una linea 

societaria stabilita a priori, una squadra interamente costruita 

con atleti locali e di centri limitrofi alla cittadina calzaturiera. 

Così, coach Gianluca Sacripanti può contare su cestisti del calibro 

di Lino Medori, capitano della squadra, ma anche di 

Andrea Marcantoni, Marco Pagliariccio, Fausto Fratini, Ferruccio 

Di Angilla, Paolo Mazzaferro, Marco Pasquali, Diego Di 

Rosa, Nicola Chiavari, Stefano Angeletti, Adelmo Francesconi, 

Luca Bongelli e Roberto Apolloni. Nuovi anche i quadri societari 

che, oltre al massimo dirigente Moretti, prevedono il vice 

presidente Alessandro Rossi, il direttore generale Goffredo 

Antinori ed i consiglieri Lino Medori, Giuseppe Lanciotti, Giovanni 

Di Chiara e Massimo Meriggi. (u.f.) 

Beach Volley/Rinviato l’evento civitanovese 

King Of The Beach 

appuntamento al 2006 

La decisione, sicuramente sofferta, è stata presa dal comune 

di Civitanova Marche che ha dovuto destinare i fondi ad 

altre manifestazioni sportive (Tirreno Adriatico, campionato 

italiano di pattinaggio ed olimpiadi provinciali): dopo 5 anni 

di successi il King Of The Beach, appuntamento sportivo di 

primo livello, che ha sempre visto la presenza del meglio italiano 

e mondiale del beach volley, quest’estate non farà 

parte del cartellone civitanovese. Gli organizzatori della Fulvio 

Taffoni Eventi Sportivi e del Vbc Marche ne hanno preso 

atto, annunciando la rinuncia a Civitanova. Un vero peccato, 

perché la manifestazione di quest’anno sarebbe stata rivolta 

alle atlete della Lega Pallavolo serie A femminile, anche per 

festeggiare il primo anno nella massima divisione della squadra 

cittadina. “Il connubio fra Civitanova Marche e King of 

the beach è molto forte – ha dichiarato Taffoni – ed altrettanto 

è il desiderio di mantenere qui la manifestazione. Ma 

se mancano le condizioni minime o l’interesse specifico delle 

istituzioni diventerebbe un rischio irragionevole”. (u.f.)

CORRIERE 

NEWS 

Tiro alla fune/I Cobra Fermo attesi alla conferma 

E Fermo ha un nuovo palazzetto 

“La manifestazione di Fermo, in occasione 

dell’inaugurazione di un nuovo palazzetto 

dello Sport, è per il tiro alla fune il massimo 

possibile”. Parole e musica di Giorgio Trocchi, 

presidente della commissione nazionale 

di Tiro alla fune, che ha voluto così sottolineare 

l’importanza di un doppio, importantissimo 

evento. Il primo: nella categoria 720 

kg i Cobra Fermo 2001 difenderanno il loro 

primo scudetto recentemente conquistato. 

Secondo: lo faranno in casa, all’interno di un 

palazzetto dello sport polifunzionale nuovo 

di zecca, realizzato in un momento dove, un 

po’ da tutte le parti, si lamentano carenze di 

strutture ed impianti sportivi in genere. In 

tutta sincerità, allo stato attuale delle cose 

non è ancora certo se il campionato italiano 

della categoria 720 kg si terrà nella nuova 

struttura sita di fronte alla pista di atletica. 

Le copiose nevicate dei giorni scorsi hanno 

fatto subire rallentamenti ai lavori e, sebbene 

gli arredi siano già installati, gli impianti 

sono ancora lungi dall’essere ultimati. Quella 

attuale è una lotta contro il tempo e, nel 

caso in cui non si dovesse riuscire a completare 

il tutto per il fatidico 20 febbraio 

(giorno nel quale si terranno i campionati 

italiani), è già pronta la palestra grande dell’Istituto 

Tecnico Industriale “Montani”, 

comunque attrezzata ed accogliente. 

“Da parte della Figest (Federazione Italiana 

Giochi e Sport Tradizionali), scegliere Fermo 

è stato un piacere – ha proseguito Trocchi – Il 

nostro cammino, iniziato nel ’91, sta raggiungendo 

mete impensabili, coinvolgendo molte 

regioni italiane. Questo sport a mano a 

mano si diffonde e la testimonianza lampante 

è che già qui avete una squadra fortissima 

che sta realizzando dei risultati eccellenti”. 

Basket/Nelle fila della Victoria Fermo 

Marilungo torna sul parquet 

Presentati gli atleti che faranno parte della 

squadra, campioni uscenti ed incaricati di 

conservare lo scudetto attaccato alle loro 

maglie: Simone Belà, Rinaldo Sollini, Damiano 

Cicconi, Davide e Donato Sacripanti, Francesco 

Borraccini, Enrico Marchionni, Maurizio 

Clementi, Simone Di Chiara, Maurizio Pacioni, 

Filippo Pagliarini, Stefano Marcaccio, Andrea 

Nasso, Andrea Magnani e Mattia Bonfigli. 

La nuova struttura realizzata vanta misure 

regolari che consentiranno l’organizzazione 

e lo svolgimento di gare e tornei anche a 

carattere internazionale, cosa che non può 

avvenire all’interno della palestra Coni. 

Dotata di impianto di illuminazione, fonica e 

servizi di prim’ordine, prevede anche la possibilità 

di ampliamento sfruttando uno spazio 

aggiuntivo possibile grazie alle tribune 

“retrattili” che, all’occorrenza, consentono 

di ricavare un percorso di 70-80 metri e spazi 

al chiuso per la pratica di basket, volley, tiro 

alla fune e tiro con l’arco. Una palestra polifunzionale 

che sarà definitivamente ultimata 

in primavera, e che, in futuro, vedrà i suoi 

spogliatoi collegati indoor con quelli della 

vicina pista di atletica. 

Uberto Frenquellucci 

Qualche anno fa deliziò le platee di serie A2, indossando la maglia bianco verde di Porto San 

Giorgio. Poi un lungo girovagare sui parquet di serie B, dietro a quella palla a spicchi che lo 

ha sempre appassionato. Poi la decisione, brusca ma apparentemente necessaria : stop e scarpette 

al chiodo, come si suol dire. Ma dopo due anni, Marco Marilungo si è accorto di una 

cosa: su di lui, nonostante il considerevole periodo di inattività, la passione per il basket ha 

sempre la meglio. Ed allora è tornato su quel fatidico chiodo e le scarpette le ha riprese. Le 

ha indossate di nuovo, in una palestra Coni gremita di appassionati, che hanno ammirato la 

sua performance contro il Vallemiano. Dopo la sosta dunque, la squadra di coach Cenderelli 

e della presidentessa Vittoria Santarelli ha tesserato questa vecchia conoscenza della pallacanestro 

fermana e nazionale, dando un chiaro segnale di voler operare la svolta ad un sin ora 

campionato abbastanza deludente. Certo, in questa fase iniziale Marilungo non potrà garantire 

un apporto maggiore a quindici, venti minuti al massimo. Ma con una buona preparazione 

atletica, siamo sicuri che tornerà quello di una volta. (u.f.) 

C 

Si, mi abbono a CORRIERE NEWS per un anno (24 numeri) 

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l’importo sulla carta di credito (escluse carte electron) 

Titolare 

n. 

data di scadenza 

LO SPORT 23 

ORRIERE NEWS si presenta all’appuntamento con il nuovo anno con 

un’importante novità: il servizio di abbonamento postale. Solo qualche 

mese fa era per noi inimmaginabile tanto successo e tante attenzioni 

per la nostra rivista. Evidentemente il lavoro paga e l’apprezzamento 

da parte di un numero sempre maggiore di lettori del territorio 

fermano/civitanovese, oltre a renderci ancora più consapevoli della bontà 

del nostro lavoro di servizio per tutto il comprensorio, ci ha spinto a fare 

qualcosa di più. 

Le tante, insistenti richieste pervenute in Redazione per avere a casa i 

numeri di CORRIERE NEWS ci hanno dunque convinti della necessità di 

predisporre per i nostri lettori un servizio abbonamento postale la cui 

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