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Pietro Genesini I dogmi dell'Occidente e il suicidio del pianeta

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Qualche decina d’anni or sono un’anima pia priva di<br />

cervello ha preso <strong>il</strong> pesce s<strong>il</strong>uro dal Danubio e lo ha<br />

portato in Italia. Con quali conseguenze?<br />

Qualcun altro ha portato <strong>il</strong> trifoglio nelle acque <strong>del</strong><br />

N<strong>il</strong>o. Con quali conseguenze?<br />

La realtà non è come l’addizione, dove, cambiando<br />

l’ordine degli addenti, <strong>il</strong> risultato non cambia. Riserva<br />

sorprese.<br />

Alcuni spostamenti di animali indubbiamente si sono<br />

rivelati ut<strong>il</strong>i all’uomo, ma è diffic<strong>il</strong>e dire in assoluto<br />

se e quanto sono o saranno positivi: <strong>il</strong> cavallo<br />

europeo si è diffuso rapidamente nelle Americhe e<br />

per l’uomo è stato sicuramente ut<strong>il</strong>e. Patate e pomidoro<br />

in Europa sono stati effettivamente ut<strong>il</strong>i per la<br />

popolazione europea, che mangiandole ha superato<br />

la carestia <strong>del</strong> 1648. Ma l’ecosistema deve girare<br />

sempre e soltanto intorno all’uomo? L’antropocentrismo<br />

religioso va male e invece l’antropocentrismo<br />

laico va bene? Gli altri esseri viventi non<br />

hanno alcun valore né alcun diritto? Domande tenebrose,<br />

che si cerca sempre di glissare. Le balene continuano<br />

ad essere assassinate, le foreste <strong>del</strong>l’Amazzonia<br />

tagliate ed abbattute.<br />

La creduloneria laica è senza limiti. Come l’idea di<br />

creare la società senza classi in URSS, proposta da<br />

quel gigolò mantenuto che era Marx e accettata senza<br />

batter ciglio da tanti intellettuali, sovietici e non.<br />

La confusione mentale ha preso anche gli estensori<br />

<strong>del</strong>la Costituzione italiana, che affermano che tutti<br />

gli uomini hanno pari dignità davanti alla legge (la<br />

dignità è forse un altro modo per dire che sono uguali?<br />

Non è chiaro. Se non è così, perché tirare in ballo<br />

la dignità?) e subito dopo continuano: “a prescindere<br />

da questo e da quello…”. Insomma subito dopo dice<br />

che sono diversi per idee politiche, religione, usi, abitudini,<br />

preferenze sessuali ecc. Non era più onesto<br />

e più semplice dire che tutti gli uomini sono diversi<br />

anche se soltanto per un particolare invisib<strong>il</strong>e, ma<br />

che conviene a tutti dire che sul piano giuridico sono<br />

abbastanza uguali?<br />

Ma ritorniamo indietro nel passato.<br />

8. Dalle società agricole alla società industriale<br />

Il grande cambiamento avviene quando l’organizzazione<br />

sociale riesce ad aumentare in modo significativo<br />

la ricchezza prodotta, cioè con la rivoluzione<br />

industriale inglese (1770). Anche qui per 50 anni le<br />

cose vanno malissimo per gli operai e per le operaie.<br />

Anche per i bambini: adulti in fabbrica, bambini in<br />

miniera. Poi però conviene a tutti che anche gli operai<br />

godano di condizioni di vita migliori. La minac-<br />

cia incombente è che tocchi alla società integrarne <strong>il</strong><br />

reddito. Il male minore è quindi aumentarne <strong>il</strong> salario.<br />

Per le società tradizionali i poveri erano giustamente<br />

uno spauracchio: toccava alle amministrazioni<br />

locali provvedere al loro sostentamento o renderli<br />

inoffensivi mettendoli in prigione. Ed essi normalmente<br />

osc<strong>il</strong>lavano dal 10 al 30%. Per un’economia a<br />

bassa produttività è un grosso problema anche soltanto<br />

sfamarli o metterli nei luoghi di reclusione.<br />

E così gli operai sono stati integrati nella società<br />

borghese o industriale mediante un semplice aumento<br />

di salario. Una soluzione semplice ed efficace,<br />

che accontenta tutti. Anche i datori di lavoro:<br />

con un reddito maggiorato gli operai diventano nuovi<br />

acquirenti di vecchie e nuove merci. Ma <strong>il</strong> grande<br />

evento si verifica soltanto alla fine <strong>del</strong>l’Ottocento (è<br />

la seconda rivoluzione industriale), prima negli USA<br />

e poi in Europa.<br />

Quello che conta è che l’aumento di ricchezza, cioè<br />

di beni agricoli e di servizi, permette alla società di<br />

divenire meno frag<strong>il</strong>e e più “libera”. I cambiamenti<br />

non sono necessariamente negativi, non provocano<br />

destab<strong>il</strong>izzazione. Potrebbero anzi essere anche positivi.<br />

Si possono introdurre nuovi “valori”, come<br />

l’alfabetizzazione e la meritocrazia. Una persona istruita<br />

produce di più e consuma di più, e costringe<br />

l’economia a produrre nuovi beni: nuovi posti di lavoro<br />

per intellettuali, dirigenti e operai. Il cambiamento<br />

di mestiere o <strong>il</strong> passaggio da una classe sociale<br />

all’altra non è più un pericolo per la società, e si<br />

può consentire. Chiaramente c’è chi tira indietro e<br />

c’è chi tira in avanti. Ciò è comprensib<strong>il</strong>e: ogni<br />

gruppo sociale ha i suoi interessi da difendere. Un<br />

gruppo è favorito dai cambiamenti, un altro no. In<br />

ogni caso tutte le classi sociali casi hanno la pancia e<br />

<strong>il</strong> cervello vuoti, perciò servono grandissime quantità<br />

di merci per soddisfarle e per saturarle. Ed oggi<br />

(2009) non si butta via un oggetto perché è rotto, ma<br />

perché è invecchiato.<br />

Ma, guardando da una prospettiva storica e con <strong>il</strong><br />

senno di poi, i grandi cambiamenti non sono quelli<br />

che avvengono a causa <strong>del</strong>la rivoluzione industriale<br />

inglese. Essa si diffonde molto lentamente nel continente<br />

ed ha una accelerazione soltanto a fine Ottocento<br />

con la seconda rivoluzione industriale. Sono<br />

quelli che in Europa e soprattutto in Italia avvengono<br />

soltanto dal 1950 in poi con la contemporanea rivoluzione<br />

agricola e industriale. Uno sv<strong>il</strong>uppo incredib<strong>il</strong>e<br />

e straordinariamente veloce in pochi anni: <strong>il</strong><br />

boom economico (1958-63). Il crescendo sbalorditivo<br />

caccia tutti i timori sul carattere negativo dei<br />

cambiamenti. Gli americani avevano la Ford T<br />

(1900), gli italiani hanno la Cinquecento (1960).<br />

<strong>Genesini</strong>, I <strong>dogmi</strong> <strong>del</strong>l’Occidente e <strong>il</strong> <strong>suicidio</strong> <strong>del</strong> <strong>pianeta</strong> 12

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