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Pietro Genesini I dogmi dell'Occidente e il suicidio del pianeta

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L’individuo come la piccola impresa si trova a navigare<br />

in un mare in cui c’è un’unica certezza: <strong>il</strong> rischio<br />

totale e la non-trasparenza. Non serve guidare<br />

bene la propria barca, possono arrivare improvvisamente<br />

ondate che la affondano.<br />

Oltre a questo lo sv<strong>il</strong>uppo di India e Cina farà da destab<strong>il</strong>izzatore<br />

<strong>del</strong>l’economia mondiale con la loro<br />

prossima richiesta di risorse per oltre 2,5 m<strong>il</strong>iardi di<br />

persone. Inut<strong>il</strong>e dire che le decisioni economiche<br />

come le guerre come tante alte cose sono sottratte<br />

nei regimi “dittatoriali” come nelle “democrazie”<br />

alle decisioni e al controllo dei singoli cittadini. E<br />

magari una fabbrica di armi può finanziare anche<br />

una mostra antim<strong>il</strong>itarista, perché, tanto, la protesta<br />

o la denuncia non servono a niente. Il singolo individuo<br />

non è nulla e non conta nulla. E di tanto in<br />

tanto vota eletti che poi se ne infischiano <strong>del</strong> programma<br />

proposto agli elettori. Il futuro economico e<br />

culturale <strong>del</strong> cittadino è fosco e sarà destinato a peggiorare.<br />

Se protesta, se cerca di difendere i suoi interessi<br />

e la sua incolumità, se cerca di difendere i suoi<br />

“diritti” e la sua libertà di pensiero, di parola e di azione,<br />

ci sono sempre leggi sufficiente per metterlo<br />

in galera oppure per metterlo a tacere oppure per<br />

emarginarlo oppure è lasciato protestare quanto vuole<br />

perché la sua protesta non serve a niente. In Italia<br />

non è possib<strong>il</strong>e dare <strong>del</strong> puffone a Berlusconi né fare<br />

battute satiriche su D’Alema. Gli interessasti ricorrono<br />

alla denuncia. Non si può neanche gridare (a<br />

Berlusconi): “In galera! La legge è uguale per tutti!”.<br />

D’altra parte si sente eletto dal popolo (in realtà da<br />

una parte soltanto degli elettori) ma, contro <strong>il</strong> popolo<br />

che l’ha abrogata, vuole ripristinare l’immunità parlamentare<br />

(ottobre 2009)!<br />

La doppiezza etica è <strong>il</strong> simbolo <strong>del</strong>l’Occidente: nelle<br />

scuole di ogni ordine e grado si parla <strong>del</strong>la cultura<br />

<strong>del</strong>la pace e poi <strong>il</strong> governo appoggia i crimini americani<br />

nel resto <strong>del</strong> mondo.<br />

Le scienze fisiche e sociali e un nuovo progetto di<br />

società locale dovrebbero essere al centro <strong>del</strong>le nostre<br />

discussioni. A metà Ottocento Auguste Comte<br />

proponeva la costruzione di una società con <strong>il</strong> contributo<br />

conoscitivo <strong>del</strong>le scienze, in particolare con<br />

la regina <strong>del</strong>le scienze, la sociologia. Le scienze non<br />

sono soltanto strumenti nelle mani di pazzi scatenati,<br />

che vogliono soltanto potere e denaro. Possono anche<br />

dare qualche suggerimento su ciò che possiamo<br />

fare, su ciò che non possiamo fare, su ciò che è<br />

sconsigliab<strong>il</strong>e fare.<br />

Negli anni Sessanta c’è stato <strong>il</strong> Club di Roma (1968)<br />

con <strong>il</strong> suo Rapporto sui limiti <strong>del</strong>lo sv<strong>il</strong>uppo a dare<br />

l’allarme sui disastri a cui stava andando incontro<br />

l’umanità. Gli ululati <strong>del</strong>la sinistra erano spaventosi:<br />

<strong>il</strong> club era un club che voleva fare gli interessi <strong>del</strong><br />

capitalismo, che voleva terrorizzare i paesi <strong>del</strong> Terzo<br />

Mondo, che voleva impedire <strong>il</strong> loro sv<strong>il</strong>uppo economico<br />

e industriale. Le accuse di catastrofismo erano<br />

le più blande. Ma i suoi interventi non furono<br />

ascoltati.<br />

Oggi possiamo vedere <strong>il</strong> degrado sociale, <strong>il</strong> degrado<br />

<strong>del</strong>l’ambiente, l’effetto serra e lo scioglimento <strong>del</strong>le<br />

calotte polari, <strong>il</strong> debito pubblico italiano, la fine <strong>del</strong>lo<br />

Stato assistenziale nei paesi europei, perché ha<br />

costi insostenib<strong>il</strong>i per qualsiasi economia.<br />

Le scienze storiche e sociali potrebbero indicare se<br />

<strong>il</strong> melting pot funziona o no, e, se funziona, entro<br />

quali limiti funziona. Resta in ogni caso <strong>il</strong> problema<br />

dei valori: perché volere <strong>il</strong> melting pot anziché <strong>il</strong> suo<br />

contrario? Dovrebbero indicare in che misura un<br />

corpo fisico tollera la presenza di corpi estranei e oltre<br />

quali valori subentra <strong>il</strong> rigetto anche se autolesionistico<br />

(è <strong>il</strong> caso dei trapianti). Lo stesso discorso si<br />

applica al corpo sociale. E ancora: perché i sostenitori<br />

<strong>del</strong>la società multirazziale sono così arrabbiati e<br />

così violenti e perché aggrediscono in tutti i modi<br />

coloro che oppongono obiezioni, dalla Lega ai quartieri<br />

che diventano malfamati per la presenza di extracomunitari?<br />

Che cosa succede nel loro cervello<br />

che li rende così fuori di sé, così accecati e così pericolosi?<br />

Ma in fondo a tutto c’è <strong>il</strong> problema dei valori: perché<br />

la verità e non piuttosto la non verità, come diceva<br />

Nietzsche? Perché lavorare 8 ore anziché 12 o<br />

6? Perché esasperare <strong>il</strong> cambiamento e la concorrenza,<br />

quando tutto ciò non è necessario? Perché voler<br />

accogliere ad ogni costo extracomunitari, quando <strong>il</strong><br />

movimento dei comunitari può essere già un grosso<br />

problema? Perché volere una società multirazziale,<br />

quando ci sono grossi problemi anche per gestire<br />

una società con una popolazione omogenea? Perché<br />

voler cercare ad ogni costo situazioni esplosive,<br />

quando India e Pakistan, utsu e tutsi, inglesi e irlandesi,<br />

algerini e francesi d’Algeria, bosniaci e croati<br />

hanno dimostrato di non poter convivere? Si chiama<br />

“pulizia etnica”. Gli ebrei vogliono costruire uno<br />

Stato razziale: perché in questo caso antirazzisti,<br />

Democratici, Antifascisti, Repubblicani e fanatici<br />

<strong>del</strong>la Costituzione non hanno niente da dire, niente<br />

da protestare? L’Occidente, che si sente curiosamente<br />

la coscienza a posto, sbava nel condannarla e<br />

nell’accusare chi che sia di razzismo e di xenofobia.<br />

Ma si rifiuta di avere l’atteggiamento giusto, scientificamente<br />

corretto verso questi eventi: capire che cosa<br />

è successo e perché. Se la convivenza tra etnie diverse<br />

è impossib<strong>il</strong>e, è una polveriera anche dopo 500<br />

anni di convivenza come nell’ex Jugoslavia, allora si<br />

deve essere realisti ed evitarle. È puro buon senso.<br />

Deve capire che in discussione è <strong>il</strong> problema dei valori.<br />

E che i valori sono relativi ed anche arbitrari. I<br />

suoi f<strong>il</strong>osofi e i suoi sociologi non sono serviti a<br />

<strong>Genesini</strong>, I <strong>dogmi</strong> <strong>del</strong>l’Occidente e <strong>il</strong> <strong>suicidio</strong> <strong>del</strong> <strong>pianeta</strong> 30

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