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Pietro Genesini I dogmi dell'Occidente e il suicidio del pianeta

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deali e che lottano contro l’oscurantismo <strong>del</strong>la Lega<br />

o <strong>il</strong> razzismo o tutti gli altri valori che si sono inventati<br />

dieci secondi prima per far prevalere le loro idee.<br />

Una <strong>del</strong>le balle più grandi è l’affermazione che gli<br />

italiani hanno sempre praticato l’accoglienza. Una<br />

balla. Aspettiamo almeno un fatto che in proposito ci<br />

venga indicato. Gli italiani non potevano farlo: sulla<br />

tavola non avevano cibo sufficiente neanche per se<br />

stessi fino agli anni Ottanta. Ma gli amanti dei clandestini<br />

e degli extracomunitari sanno queste cose?<br />

Sono andati a scuola? Hanno la quinta elementare?<br />

Sono capaci di pensare? Di fare 2 + 2? Quando<br />

d’estate negli anni Sessanta i “gostaroi” dalla Lombardia<br />

tornavano in Veneto, a “casa” loro erano visti<br />

come faine che entravano nel pollaio. Anche se erano<br />

parenti, ospitarli era troppo gravoso.<br />

L‘ultima aberrazione è <strong>il</strong> diritto di accoglienza, accompagnato<br />

dall’idea di escludere preventivamente<br />

la possib<strong>il</strong>ità di risolvere i problemi a casa loro. E<br />

chi ha dato e chi garantisce ai clandestini questo diritto?<br />

Non si dice. Coloro che glielo attribuiscono<br />

hanno idee molto strane e molto approssimative su<br />

che cosa vuol dire diritto, su chi paga i vantaggi assicurati<br />

dal diritto ecc. Il fatto che non considerino<br />

poi nemmeno la possib<strong>il</strong>ità di risolvere i problemi<br />

dei clandestini a casa loro fa pensare a incapacità di<br />

pensare o a loschi motivi. Eppure questa possib<strong>il</strong>ità è<br />

quella che dovrebbe essere la meno costosa e la meno<br />

dolorosa per tutti e quindi la più papab<strong>il</strong>e!<br />

Nel 1857 Carlo Pisacane e i suoi trecento sono accolti<br />

con i forconi dai contadini che andavano a liberare.<br />

A casa! A casa! A noi a scuola hanno ist<strong>il</strong>lato<br />

l’idea che i contadini fossero cattivi, cioè sanfedisti e<br />

reazionari. Ma perché non dovevano difendere <strong>il</strong> loro<br />

modo di vivere e i loro valori? E poi, quando sono<br />

arrivati i liberatori, Garibaldi e Vittorio Emanuele, i<br />

locali dovevano essere felici? Magari potremmo<br />

chiederlo ai 6.000 briganti sic<strong>il</strong>iani ammazzati<br />

dall’esercito italiano con la scusa che “minacciavano”<br />

l’unità d’Italia (1862-63).<br />

Basta pensare al problema <strong>del</strong>la lingua: chi si sposta<br />

deve imparare una nuova lingua. E una lingua non si<br />

impara un quattro settimane. Le lingue extracomunitarie<br />

dei clandestini hanno poi strutture diverse da<br />

quelle neolatine. Così l’apprendimento diventa più<br />

diffic<strong>il</strong>e, sostanzialmente impossib<strong>il</strong>e. E poi imparare<br />

qualcosa è faticoso, perché fare fatica? Chi si sposta<br />

si sradica dal suo mondo: un grosso problema per<br />

lui e per <strong>il</strong> paese dove si sposta. Un individuo sradicato<br />

può perdere la testa. Un individuo che da un<br />

mondo di valori passa ad un altro può perdere i punti<br />

di riferimento che governano <strong>il</strong> suo agire. Un cinese<br />

“diventerà” italiano o resterà sempre un cinese? Gli<br />

storici dicono che la cultura è conservatrice. Perché<br />

non li ascoltiamo? In Romania i ladri finiscono in<br />

galera, in Italia no: un invito fatto ai rumeni a rubare,<br />

tanto la fanno franca. Nel mondo arabo le donne<br />

hanno costumi ancora pudichi, in Europa molto più<br />

“liberi”: un invito allo stupro. In India le ragazze<br />

obbediscono ai genitori. Qui si comportano come le<br />

italiane e non ubbidiscono più. I parenti le ammazzano:<br />

di chi la colpa? Dei parenti o di coloro che vogliono<br />

accogliere gli extracomunitari e rispettare i<br />

loro valori?<br />

Coloro che difendono i clandestini sono complici dei<br />

loro crimini: invitano ad infrangere la legge italiana<br />

ancora prima di giungere in Italia. E si schierano con<br />

loro, quando sfasciano i centri di accoglienza. Sono<br />

ulteriormente complici e criminali. Verità lapalissiane<br />

che non entrano nel cervello dei buonisti, degli<br />

“intellettuali” di sinistra o <strong>del</strong>la Chiesa cattolica.<br />

La cosa curiosa e metodologicamente scorretta è che<br />

si attribuiscono agli stranieri e ai clandestini nob<strong>il</strong>i<br />

intenzioni e non è stato mai loro chiesto perché abbandonavano<br />

la loro terra e venivano in Europa. Se<br />

le cose non sono chiare e non sono mai state chiarite,<br />

vuol dire che coloro che favoriscono l’ingresso <strong>il</strong>legale<br />

dei clandestini hanno loschi interessi da nascondere<br />

e certamente non fanno gli interessi <strong>del</strong>le<br />

popolazioni locali. Né dei clandestini. La tratta dei<br />

clandestini rende più <strong>del</strong>la droga ed è protetta da<br />

partiti, Chiesa cattolica, organizzazioni sedicenti<br />

“umanitarie”. Se sono veramente contro la tratta,<br />

perché non si oppongono alle entrate <strong>il</strong>legali? Perché<br />

non appoggiano (eventuali) entrate legali? Queste<br />

organizzazioni ricorrono a mezzi loschi per zittire gli<br />

oppositori. Basta dare un’occhiata sui giornali circa<br />

gli insulti alla Lega. E perché la Lega non deve avere<br />

<strong>il</strong> diritto di esprimere le sue opinioni? La Costituzione<br />

italiana dovrebbe valere anche per i dissidenti,<br />

per chi ha altre idee o altri valori. O no?<br />

13. La riflessione inadeguata: scienza e terza rivoluzione<br />

industriale<br />

Cambi vive fuori <strong>del</strong> mondo e ha una cultura inesistente<br />

su problemi fondamentali. Quanto conosce<br />

<strong>del</strong>la scienza? Nell’articolo in questione meno di<br />

nulla:<br />

“Muta l’immaginario e la mentalità. Produce razionalizzazione,<br />

ma di tipo strumentale: pragmatica,<br />

operativa, produttiva. Allontana dai Miti, anche se<br />

ne produce di nuovi: l’automob<strong>il</strong>e, ancora <strong>il</strong> loisir, <strong>il</strong><br />

cinema e i suoi divi, la mondializzazione <strong>del</strong>lo st<strong>il</strong>e<br />

di vita che è, soprattutto, tecnologizzazione (TV, frigorifero<br />

ecc.)” (pag. 9).<br />

Questa è la scienza appena appena degli anni Cinquanta-Sessanta:<br />

egli è in ritardo soltanto di 50 anni.<br />

<strong>Genesini</strong>, I <strong>dogmi</strong> <strong>del</strong>l’Occidente e <strong>il</strong> <strong>suicidio</strong> <strong>del</strong> <strong>pianeta</strong> 20

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