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I Prefetti del Regno nel ventennio fascista - Scuola Superiore dell ...

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INTRODUZIONE<br />

tico e comparato dei singoli profili biografici, come ad esempio taluni percorsi<br />

quasi obbligati per giungere ai posti di vertice o l’elevato grado di mobilità<br />

nonché l’instabilità <strong>del</strong>l’esercizio <strong>del</strong>la funzione prefettizia.<br />

Ma il dato di maggiore interesse è certamente il ricorso ai prefetti di<br />

provenienza politica: <strong>nel</strong>l’arco <strong>del</strong> <strong>ventennio</strong> ne sono stati nominati in totale<br />

102. Il maggior numero, 10, venne nominato nei primi sette mesi <strong>del</strong> 1943,<br />

mentre la più alta concentrazione si raggiunse <strong>nel</strong> 1940, allorché su una dotazione<br />

organica di 110 prefetti ben 66 non erano di carriera 3 .<br />

Appare evidente l’opera messa a punto dal P.N.F., attraverso la scelta degli<br />

uomini <strong>nel</strong> chiaro tentativo di “asservire” l’istituto prefettizio al fascismo.<br />

L’avvicendamento continuo dei prefetti, che ebbe inizio sin dal novembre<br />

1922, risulta ispirato più dall’esigenza di creare un corpo prefettizio di fede<br />

<strong>fascista</strong> che dalle reali necessità <strong>del</strong>le province.<br />

Diversamente dal criterio seguito <strong>nel</strong>la precedente pubblicazione, vengono<br />

indicate, su suggerimento <strong>del</strong> Consigliere Gustapane, tutte le sedi ricoperte,<br />

ad iniziare da quella di prima assegnazione.<br />

Questo elemento fornisce ulteriori informazioni per una visione più adeguata<br />

<strong>del</strong>l’aleatorietà <strong>del</strong>la carica di prefetto. Il mutamento frequente di sede,<br />

come è noto, costituisce una caratteristica peculiare <strong>del</strong>l’istituto prefettizio<br />

ed evidenzia, a volte, correlazioni tra la sede ricoperta prima <strong>del</strong>la nomina<br />

a prefetto e quella di successiva assegnazione, anche alla luce <strong>del</strong>la regione<br />

geografica di provenienza <strong>del</strong> funzionario o di eventuali legami con<br />

uomini politici locali.<br />

La durata <strong>del</strong>la permanenza in sede era in media di due anni e variava<br />

notevolmente in relazione all’importanza <strong>del</strong>la sede stessa. Durante il <strong>ventennio</strong>,<br />

per ciascuna sede, si sono alternati in media 12 prefetti, con variazioni<br />

che oscillano da un minimo di 6 a Cremona ad un massimo di 20 a<br />

Caltanissetta. In media o lievemente al di sotto <strong>del</strong>la media le grandi città<br />

come Roma, Napoli, Milano e Palermo.<br />

Per una valutazione <strong>del</strong>la stabilità <strong>del</strong>l’incarico è interessante notare anche<br />

la frequenza con la quale il Governo <strong>fascista</strong> ha fatto ricorso all’istituto<br />

<strong>del</strong>l’esonero temporaneo dalla funzione ed a quello <strong>del</strong> collocamento a riposo<br />

per ragioni di servizio.<br />

Si è, invece, fatto raramente uso degli istituti <strong>del</strong>la disponibilità e <strong>del</strong>l’a-<br />

3 Ai centodieci vanno aggiunti i prefetti a disposizione <strong>nel</strong> numero massimo di 15 e quelli collocabili<br />

fuori ruolo.<br />

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