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L'emozione e l'emotività come protagoniste dell'apprendimento ...

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Lorca si insinua nei più intimi timori propri dei miei studi e nelle mie paure di affrontare questo o<br />

quel docente, consegnandomi una vittoria di fronte a queste difficoltà – una vittoria che consiste<br />

nell’entusiasmo con cui le vivi e nel fascino che tale entusiasmo conferisce alla tua persona agli occhi<br />

degli altri. Indosso la tuta blu dello spettacolo e mi sento Federico García Lorca.<br />

3.5 2004-2005. El viaje de Colón<br />

«¿Qué buscas, Colón?» La “leyenda negra”. Un tema scottante per spagnoli e ispanoamericani: si<br />

deve parlare di scoperta o di invasione dell’America? Per qualcuno questa non è solo una sfumatura<br />

linguistica ma l’occasione per ribadire, con qualche rancore ancora vivo, che Colombo non ha<br />

scoperto nulla, visto che quei territori erano già abitati. Ci addentriamo nella storia della Spagna<br />

<strong>come</strong> potenza imperiale. Le strategie dei re spagnoli. Decidiamo di trarre lo spettacolo da un testo<br />

completamente in versi, El Nuevo Mundo descubierto por Cristóbal Colón di Lope de Vega.<br />

Prendiamo confidenza con la musica della lingua spagnola per cercare di non tradirla. Sento il<br />

bisogno di approfondire la geografia attuale dell’America Latina. Un mondo immenso e variegato<br />

sul quale a lezione avevo già lavorato molto. Cominciare a riflettere in maniera concreta e farmi<br />

un’opinione più chiara e propositiva sul tema dell’incontro di razze, sull’interculturalità e poi, più in<br />

generale, sul tema della giustizia delle azioni politiche e umane. Temi attuali che richiedono<br />

proposte urgenti nel territorio in cui vivo, dove esistono difficoltà di integrazione. Cose su cui vale<br />

la pena lavorare, magari proprio attraverso il teatro.<br />

4. Fattore affettivo e apprendimento delle lingue straniere<br />

Spero traspaia chiaramente dalle descrizioni dei laboratori che vi è per i partecipanti un<br />

coinvolgimento affettivo molto alto. Tale coinvolgimento non nasce necessariamente in maniera<br />

spontanea ma fa parte di una serie di strategie didattiche portate avanti dall’insegnante che guida<br />

l’esperienza, le quali fanno riferimento a specifici studi nel campo della glottodidattica.<br />

Proprio su questi aspetti si è concentrato il mio lavoro di tesi, un progetto sperimentale dal titolo Il<br />

fattore affettivo nell’apprendimento dello spagnolo <strong>come</strong> seconda lingua straniera nel primo ciclo della<br />

scuola primaria italiana: uno studio sperimentale attraverso il teatro.<br />

All’interno di questo studio ho presentato, innanzitutto, un quadro generale dei fattori affettivi che<br />

sono in grado favorire od ostacolare l’apprendimento linguistico: l’ansietà, l’autostima, l’inibizione,<br />

la motivazione (integrativa, strumentale e intrinseca), i processi interculturali e l’empatia.<br />

Nel secondo capitolo mi sono concentrato sulla descrizione di quelle tendenze della glottodidattica<br />

moderna che cercano di dare una soluzione alla problematica delle variabili affettive, soprattutto<br />

proponendo che l’alunno svolga un ruolo più attivo. Inoltre, ho analizzato approfonditamente il<br />

modo in cui la ricerca psicolinguistica e neurolinguistica favorisce lo sviluppo di strategie che<br />

implicano una partecipazione globale (cognitiva, fisica ed affettiva) dell’apprendente e che stimolano<br />

sentimenti di autorealizzazione.<br />

Nel terzo capitolo ho spiegato il concetto di “intelligenza emotiva” e ho descritto quali sono le<br />

caratteristiche delle strategie definite umanistico-affettive.<br />

Il quarto capitolo è dedicato a osservare <strong>come</strong> il teatro può costituire un contenitore ideale per un<br />

tipo di glottodidattica che tenga in alta considerazione le dinamiche affettive degli alunni e che miri,<br />

allo stesso tempo, ad offrire un’opportunità di crescita personale, obiettivo importante per le<br />

strategie umanistico-affettive. Dopo aver distinto la mia proposta di sperimentazione dalle tecniche<br />

drammatiche già utilizzate in glottodidattica, ho descritto i criteri del laboratorio che intendevo<br />

svolgere.<br />

Il quinto, sesto e settimo capitolo presentano la descrizione del progetto, realizzato con una classe di<br />

25 bambini di dieci anni, comprendendo le varie fasi di sviluppo e i dati sperimentali raccolti.

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