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tra bologna e reggio - Centro di Documentazione Pier Vittorio Tondelli

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17/02/01<br />

TRA BOLOGNA E REGGIO<br />

1<br />

Francesca Brizi<br />

Ti ho appena scritto sul telefonino -Elli ti amo- e allora vado fino in fondo....<br />

È ora che io ti <strong>di</strong>a e ti chieda una prova grossa davvero dell'amore che provo<br />

per te e che sento da te, Elli. Non scrivermi più.....non telefonarmi più.......<br />

Un sacerdote <strong>di</strong>sse una volta in una pre<strong>di</strong>ca proprio qui nella mia chiesa che<br />

ognuno <strong>di</strong> noi desidera fortemente <strong>di</strong> essere compreso nel suo intimo.<br />

E' proprio quello che sento adesso Elli, mentre scrivo, la CERTEZZA che tu<br />

MI STAI CAPENDO.<br />

Richi.<br />

Volevo chiederti una cosa, un favore, un segno d'intesa, <strong>di</strong> complicità.....la<br />

cartolina che mi avresti scritto da Venezia (che sicurezza eh!...e infatti sono<br />

sicuro del tuo bene!) puoi mandarla al nostro Robbi? La metterò sul suo letto<br />

accanto alla mia...vorrà <strong>di</strong>re che hai capito tutto tutto, un po' la mia tristezza e<br />

tutto il bene che voglio a te<br />

e per te.<br />

Questa e-mail era arrivata una mattina presto ,una mattina <strong>di</strong> sole come tante<br />

altre ed Elisa gustava il suo caffè mentre pensava alla notte piena <strong>di</strong> dolcezza<br />

che si era da poco <strong>di</strong>leguata.<br />

Aveva chiamato Rich verso le due <strong>di</strong> notte così per gioco ed aveva sentito<br />

con sorpresa il telefono che squillava, poi la sua voce un po' assonnata un po'<br />

emozionata, felice.<br />

"Ciao!".<br />

"Ciao Elli!!".<br />

"Dormivi? Si che dormivi scusa se ti ho chiamato, perché non lo tieni spento<br />

il telefono quando dormi?".<br />

"Sono felice <strong>di</strong> sentirti Elli e poi mi sveglio sempre la notte....tu cosa fai?"<br />

"Stavo scrivendo qualcosa così....."silenzio.... "<strong>di</strong>mmi qualcosa Rich ! ti<br />

prego <strong>di</strong>mmi qualcosa" .


Sperava le <strong>di</strong>cesse una cosa qualsiasi così tanto per sentire la sua voce un po'<br />

dolce un po' triste!.<br />

"La mia mamma è tornata a casa dall'ospedale e per Pasqua ho portato Robbi<br />

a casa sua dalla Maffy e Giovanni. Vedessi come era felice Elli .. Avresti<br />

dovuto esserci.<br />

Poi una fatica a tirarlo su dalla carrozzina..... e sai cosa mi ha detto? Come<br />

faccio se te ne vai? Io ho bisogno....<br />

Ogni tanto guardo le tue foto sai? Anche quelle con il nostro Robbi. Le tengo<br />

nel libro che mi hai regalato tu.....Elli ...mi manchi....ti voglio bene!"<br />

"Anche io ti voglio bene Rich...<strong>di</strong> più <strong>di</strong> più".<br />

C'era stato un silenzio lungo, uno <strong>di</strong> quei silenzi che parlano e raccontano la<br />

tristezza e la senti che t'invade e ti lasci <strong>tra</strong>volgere e senti le lacrime che ti<br />

nascono nel cuore anche se non vuoi.<br />

"Sei felice ora Elli?". Lei ci aveva pensato un po' su poi aveva detto "Non lo<br />

so! Magari fuori si, lo sai che sono sempre allegra, ma dentro....io non lo<br />

so....e tu? Tu sei felice?".<br />

"Non lo so nemmeno io!"<br />

Poi lei gli aveva detto che sarebbe andata a Venezia l'indomani ..che aveva<br />

una festa e chissà se gli en<strong>tra</strong>va ancora il vestito da sera quello nero con lo<br />

spacco <strong>di</strong> lato che scopriva tutta la gamba.<br />

“Ti piace Venezia?” le aveva chiesto lui.<br />

“Si che mi piace anche se talvolta mi mette addosso tanta tristezza ed il suo<br />

languore lo sento che mi pesa dentro.<br />

Quando cammini per quelle calle e quei campi con il brusio delle voci che<br />

sembra un vespaio ed il rumore solo dei tuoi passi che riecheggia sembra<br />

come tutto ovattato con quel ristagnare dell’acqua nei vicoli. Sai? Ho quasi<br />

l’impressione che mi abbiano chiuso in una dolce prigione dorata e che il<br />

mondo sia fuori, <strong>di</strong>stante…..”.<br />

“Hai ragione però è bella ."<br />

"Si che lo è ."<br />

Poi lui le aveva detto che avrebbe voluto vederla e lei che non voleva<br />

salutarlo e che voleva restare così a parlare per tanto tanto tempo.<br />

E lui aveva visto Agostino il poeta quel giorno che gli aveva concesso l'onore<br />

<strong>di</strong> leggere la sua poesia <strong>di</strong> quel pomeriggio, ma l'aveva letta male..<br />

"Tu non leggi affatto male e ..ti ha fatto leggere la poesia...ve<strong>di</strong> che ti vuole<br />

bene?"<br />

2


Lui aveva sorriso, gli piaceva l'idea che Agostino gli volesse bene e lo<br />

stimasse visto che in passato aveva <strong>di</strong>sdegnato i commenti che lui con tanto<br />

impegno aveva fatto delle sue poesie e lo aveva chiamato sempliciotto visto e<br />

considerato che non aveva una laurea. Poi avevano continuato a <strong>di</strong>rsi cose<br />

pianopiano nella notte quasi sussurrate, sospirate intrecciate <strong>di</strong> tanti ti voglio<br />

bene e spero che tu sia felice davvero.<br />

Quando si erano detti buonanotte ed erano le tre lei si era seduta sul <strong>di</strong>vano<br />

felice <strong>di</strong> averlo sentito ma triste chiedendosi perché due persone così<br />

debbano stare lontano e soffrire mentre potrebbero amarsi e rendere tutto<br />

così bello.<br />

Fuori mentre lei pensava si scatenava l'inferno e la gran<strong>di</strong>ne batteva i vetri<br />

spinta dal vento... c'erano i tuoni e la luce tremulava incerta se andare o<br />

restare così investita dal bagliore dei lampi e dalla pioggia. E quel tempo là<br />

fuori non era davvero tanto <strong>di</strong>verso dal suo cuore. Se avesse avuto il coraggio<br />

<strong>di</strong> vivere sarebbe uscita <strong>tra</strong> la pioggia e avrebbe camminato fino alla stazione,<br />

avrebbe viaggiato tutta la notte per andare a trovare il sorriso <strong>di</strong> lui<br />

all'alba...gliel'avrebbe detti a voce guardandolo negli occhi tutti quei ti voglio<br />

bene e gli avrebbe detto che l'unica cosa che voleva era stare con lui......<br />

Invece se ne stava lì a scrivere ed a piangersi addosso con nella mente le<br />

parole <strong>di</strong> P.V.T. "Scrivere non costa nulla.. quello che costa invece è vivere<br />

purché se ne abbia il coraggio"<br />

Più tar<strong>di</strong> lui l'aveva chiamata ancora e aveva voluto leggerle dei passi <strong>di</strong> un<br />

<strong>di</strong>ario,<br />

il <strong>di</strong>ario <strong>di</strong> una certa Eatty Hillesum e parlava <strong>di</strong> una ragazza che aveva perso<br />

un amico, ma lei <strong>di</strong>ceva <strong>di</strong> averlo perso solo fisicamente perché lui era nel<br />

suo cuore e lei sapeva cose <strong>di</strong> lui della sua anima che era come se lui<br />

rivivesse in lei.<br />

Elisa non le ricordava bene quelle parole lette così quasi all'improvviso anche<br />

perché si era persa <strong>di</strong>etro alla dolcezza del suo andare <strong>di</strong>etro le righe e le frasi<br />

ed il suo declamare e poi recitare e poi quasi sussurrare forse con le lacrime<br />

agli occhi.<br />

Lui le aveva detto poi che quando sentiva raccontare quella ragazza così<br />

passionale, così intensa gli sembrava <strong>di</strong> sentire lei e <strong>di</strong> ascoltare le sue lettere<br />

parlargli.....<br />

3


"Devo comprarlo allora questo <strong>di</strong>ario, così almeno possiamo parlarne<br />

insieme".<br />

"Lo vuoi comprare davvero?"<br />

"Si, certo se <strong>di</strong>ci che ne vale la pena!"<br />

"Notte Elli!"<br />

"Notte e grazie".<br />

Poi chiudendo il telefono lei aveva sentito la dolcezza invaderla mentre fuori<br />

continuava a piovere ed aveva pensato che mai in vita sua qualcuno le aveva<br />

letto passi così belli nel cuore della notte, così aveva voluto mandargli un<br />

messaggio sul telefonino per ringraziarlo ancora <strong>di</strong> quel dono.<br />

Aveva scritto- Sei dolcissimo stellina mia. Ora qui c'è il temporale e fa<br />

freddo, ma io ti sento vicinovicino e la tua mano che stringe la mia ....notte e<br />

grazie.<br />

Ora invece c'erano solo quelle parole nella testa <strong>di</strong> lei e se le andava<br />

ripetendo ancora incredula incerta se piangere o ridere o fare che cosa.<br />

Fissava lo schermo del computer senza neanche guardarlo e ripeteva non<br />

scrivermi più......non telefonarmi più .<br />

Voleva una prova, una prova d'amore.<br />

Lui le aveva detto- so che mi stai capendo- ma lei nel suo cuore si chiedeva<br />

il perché <strong>di</strong> tutto ciò e la spiegazione non riusciva proprio a trovarla!<br />

Però una cosa se l'era sentita <strong>di</strong> farla e l'ultima cosa doveva scrivergliela e<br />

così gli aveva detto- ti amo tantotanto Richi ....al punto <strong>di</strong> accettare <strong>di</strong> soffrire<br />

purché tu sia felice. Ma tu resterai sempre nel mio cuore. Tua Elli-<br />

Poi si era chiusa in bagno perché lì poteva piangere e nessuno le vedeva le<br />

sue lacrime perché lei non voleva dare spiegazioni e soprattutto non poteva<br />

darle.<br />

Allora si era ricordata dell'ultima volta che si erano visti e <strong>di</strong> come pioveva<br />

mentre si erano promessi <strong>di</strong> restare amici.<br />

Ma un amico è qualcosa <strong>di</strong> speciale, magari anche molto speciale....ma<br />

sentendolo non può nascerti nel cuore la parola ti amo perché allora quel<br />

sentimento inizia a rassomigliare <strong>di</strong> più all'amore ed allora, come <strong>di</strong>ceva<br />

Rich, <strong>di</strong>venta un guaio!<br />

Quel giorno <strong>di</strong> Marzo pioveva sulla pianura padana; una pioggerellina lenta e<br />

persistente, quasi fasti<strong>di</strong>osa.<br />

4


Rich ed Elli avevano preso la s<strong>tra</strong>da per i giar<strong>di</strong>ni e c'erano delle panchine<br />

vecchie <strong>di</strong> ferro verde nella breccia. Più che un parco sembrava un aiuola un<br />

po' grande con alti pini e la s<strong>tra</strong>da intorno e metteva quasi tristezza che chissà<br />

se i bambini ci andavano davvero a giocare nelle giornate <strong>di</strong> sole.<br />

Elisa aveva i capelli incollati al volto per l'umi<strong>di</strong>tà che le davano un aspetto<br />

languido come la pianura intorno.<br />

Avevano un ombrello nero un po' vecchio con qualche piccolo buco qua e là<br />

che li copriva appena, ma questo non interessava a nessuno dei due.<br />

Lui aveva un passo lento, esitante ed il giubbetto marrone chiaro gli pendeva<br />

sulle spalle come su una stampella tanto le teneva basse quasi volessero<br />

arrivare per terra.<br />

Aveva uno sguardo assente <strong>di</strong> bimbo <strong>tra</strong> lo sperduto e l'offeso con gli<br />

occhietti color muschio chiaro che non riuscivano a sorridere e se ne stavano<br />

così rivolti a terra come a cercare uno spazio in cui perdersi e scomparire.<br />

Guardandolo in quel momento Elisa provava solo una dolcezza infinita,<br />

nessun rancore e tutto il resto era...nulla.<br />

Avrebbe voluto abbracciarlo teneramente e tenerlo con lei tantotanto; invece<br />

l'aveva guardato e gli aveva detto - vivi la tua vita!, a prescindere da questa<br />

nos<strong>tra</strong> storia non lasciare che altri decidano per te, non è giusto. Tu sei tu<br />

Rich! Tu vali perché sei tu.-<br />

Lui si era voltato impaurito e quel suo sguardo spaventato Elisa non l'aveva<br />

capito; pensava <strong>di</strong> avergli detto una cosa bella, che credeva in lui, che lui<br />

valeva e che aveva qualcosa <strong>di</strong> molto bello da dare agli altri se solo lo voleva,<br />

se faceva lo sforzo <strong>di</strong> aprirsi un po' agli altri.<br />

Lui si era seduto sulla parte alta della panchina a fissare le auto parcheggiate<br />

sotto agli alberi e lei gli si era seduta vicino e lo accarezzava piano <strong>tra</strong> il collo<br />

ed i capelli.<br />

Poi lui aveva detto senza guardarla che non aveva il <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> <strong>di</strong>re così della<br />

sua vita che poteva non piacerle, o essere piatta, ma era la sua vita e lei non<br />

poteva capitare così dal nulla a <strong>di</strong>rgli cosa doveva e cosa non doveva fare!<br />

E' incre<strong>di</strong>bile come delle persone abbiano paura <strong>di</strong> se stesse, <strong>di</strong> guardarsi, <strong>di</strong><br />

scoprirsi dentro e si aggrappino <strong>di</strong>speratamente ad una persona, ad un<br />

concetto, ad un'abitu<strong>di</strong>ne, ad un'idea in cui credere.<br />

E se tu gli <strong>di</strong>ci cre<strong>di</strong> in te stesso è come se mettessi in <strong>di</strong>scussione un modo <strong>di</strong><br />

essere, uno stile <strong>di</strong> vita, perché loro si sono autoposti un veto e non si cercano<br />

5


più, non vogliono saperne nulla dei loro desideri, dei loro bisogni ed hanno<br />

solo paura.<br />

E le parole <strong>di</strong> Rich ad Elisa avevano fatto venire in mente alcune parti delle<br />

sue lettere...... “ Come tutti gli ansiosi ho bisogno <strong>di</strong> abitu<strong>di</strong>ni, <strong>di</strong> riti, <strong>di</strong> cose<br />

rassicuranti, positive.......<br />

Da tanto tempo sono insensibile al mio dolore e sono più aperto a quello<br />

degli altri...”<br />

Lui ,lei l'aveva capito subito, aveva avuto paura <strong>di</strong> lei , paura che lei avrebbe<br />

potuto portargli via la sua vita, <strong>tra</strong>volgerla, impastarla <strong>di</strong> sé e poi farne chissà<br />

che cosa.<br />

Paura che lei potesse lasciarlo senza <strong>di</strong>fese, senza i suoi amici, senza le sue<br />

routine, senza i suoi riti, senza le sue certezze.. solo con se stesso, con la sua<br />

vita, con il suo dolore.<br />

Così lei l'aveva guardato con i suoi occhi più dolci mentre continuava a<br />

piovere sulla breccia sottile e gli aveva detto “ Non ho nessun <strong>di</strong>ritto.. non ho<br />

nessun maledetto <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> piombare nella tua vita a <strong>di</strong>rti cose e mettere in<br />

crisi quello che tu hai <strong>di</strong> certo....hai ragione tu”.<br />

Lui era rimasto sorpreso “ pensavo <strong>di</strong> dover venire qui a giustificarmi e......”<br />

“ Io ti voglio bene lo stesso Rich! Non volevo farti soffrire, solo <strong>di</strong>rti che sei<br />

specialespeciale”<br />

“ Grazie Elli! Posso stare così?”.<br />

Le si era fatto davanti ed era rimasto così in pie<strong>di</strong> a guardarla fissa negli<br />

occhi mentre le aveva preso la mano con quella sua libera dall'ombrello e<br />

l'aveva stretta forte forte quasi in modo <strong>di</strong>sperato.<br />

Sorrideva mentre lei parlava e gli <strong>di</strong>ceva che era stato importante averlo<br />

conosciuto in qualunque modo sarebbe finita la cosa e che sarebbe stato<br />

sempre la stellina nel suo cuore.<br />

Penso che niente capiti a caso....nella vita ed anche questo deve avere un<br />

senso, deve averlo per forza; in fondo non abbiamo chiesto noi <strong>di</strong> conoscerci,<br />

<strong>di</strong> incon<strong>tra</strong>rci, <strong>di</strong> intrecciare per un po' le nostre vite.<br />

Lui le aveva stretto la mano sempre più forte: "Tu ce la fai Elli a vedere il<br />

bello anche nelle cose brutte?".<br />

C'era un merlo nell'aiuola con il becco nascosto <strong>tra</strong> l'erba e le ali gravate <strong>di</strong><br />

pioggia....lui l'aveva quasi implorata con il suo sorriso triste mentre cercava<br />

<strong>di</strong> capire perché non sempre nella vita ciò che sembra giusto lo è e viceversa<br />

6


ed insomma talvolta la vita è così incasinata che non sai se piangere o<br />

ridere....<br />

"Io credo <strong>di</strong> si" aveva risposto lei e lui aveva preso ad accarezzarle la fronte<br />

dandole piccoli baci. E lei sentiva che lui avrebbe voluto chiederle- cosa<br />

riesci a trovarci <strong>di</strong> bello in sto casino dai su <strong>di</strong>mmelo dolce Elli così ne riesco<br />

a gioire anch'io e si trova una soluzione.-.<br />

Ma per certe cose non c'è soluzione, sono già finite prima <strong>di</strong> iniziare, sono<br />

condannate prima <strong>di</strong> esistere e se restano così...in potenza possono rimanere<br />

nella sfera dei sogni e puoi vagheggiarle, coccolarle, accarezzarle, ma se<br />

esplodono.....è solo un gran fuoco d'artificio, magari la cosa più bella che tu<br />

abbia mai visto ma è solo un istante.<br />

Elisa lo sapeva bene che aveva la sua vita e che lui aveva la sua.....e che il<br />

loro noi aveva come base solo carta, inchiostro, e- mail e fili <strong>di</strong> telefono, voci<br />

che dal vivo poi non sono più le stesse perché hai gli occhi davanti che ti<br />

guardano e puoi aver paura e non essere più sincero.<br />

Ed ora erano langui<strong>di</strong> <strong>di</strong> pioggia, uniti e <strong>di</strong>stanti, amici, complici, fratelli,<br />

amanti con gli occhi fissi sui loro sogni.<br />

"Allora poi ti sposi?"<br />

Lei aveva annuito con il capo mentre lui vagava con lo sguardo fino ai rami<br />

degli alberi molli <strong>di</strong> pioggia.<br />

"Però non ti faccio io le foto!"<br />

"Oh! Non sono mica così cattiva....."gli aveva preso la mano e ci aveva<br />

appoggiato le labbra chiare come in un adagio al ticchettio delle gocce velato<br />

sull'ombrello, sordo sui vestiti <strong>di</strong> lana.<br />

"Bè al fotografo <strong>di</strong>gli dei tuoi occhi che sono belli belli e se avessi qui la<br />

macchina li fotograferei tanto..."<br />

Lei si era messa a piangere lacrime tristi e tenere ... "Anche così? Anche<br />

adesso che piango?"<br />

Lui aveva preso ad asciugarle il viso e le faceva giri dolci con le <strong>di</strong>ta per<br />

cullare un po' il suo dolore .<br />

"Mi piace che piangi! Mi piace davvero Elli!....lo considero un regalo,<br />

ricordalo...<br />

E lei piangeva per così tante cose che forse non sapeva neanche più quali:<br />

certo perché quella storia non sapeva come sarebbe andata a finire e perché<br />

voleva che lui le <strong>di</strong>cesse - resta, resta con me sempre- o forse perché non lo<br />

voleva affatto e si chiedeva cosa ne avesse mai fatto delle sue certezze.<br />

7


- "Glielo <strong>di</strong>rai a lui?"<br />

- "Non lo so! Secondo te dovrei farlo?".<br />

- "Io non posso <strong>di</strong>rtelo Elli, devi decidere tu!".<br />

- "Quella ragazza Elli, quella con cui lavoro, non m'importava <strong>di</strong> lei...io l'ho<br />

fatto solo perché non si sposasse, perché non sarebbe stata felice. Lei ha<br />

chiesto a me <strong>di</strong> renderla felice, ma non potevo farlo, non l'amavo. Ora è<br />

sposata, ma non è felice e viene sempre a <strong>di</strong>rmi che è colpa mia che io non ho<br />

voluto amarla. Ma non si può sposare una persona solo per ripiego perché<br />

non si può avere quella che si desidera"<br />

"E con me? Come è stato con me? Volevi salvare anche me?"<br />

Si erano alzati in pie<strong>di</strong> e camminavano fianco a fianco lungo i muri della<br />

scuola uscendo dai giar<strong>di</strong>ni....<br />

Lei credeva che lui lo sapesse che dopo il loro saluto tutto sarebbe stato<br />

<strong>di</strong>verso che ci sarebbe stato un altro sapore nelle lettere.<br />

Si erano guardati negli occhi...ancora... non come le altre volte , ma con il<br />

languore <strong>di</strong>sperato dell'ultima volta, <strong>di</strong> chi sa che <strong>di</strong> tutto ciò che è stato potrà<br />

avere solo un pensiero dolce<br />

Ed era stato bello proprio per questo: perché non c'era la corruzione del<br />

domani, c'era la <strong>di</strong>sperazione del già abbandono, c'era il desiderio <strong>di</strong> cogliere,<br />

<strong>di</strong> rubare l'etereo, l'immenso, l'amore, la vita....tutto in un attimo <strong>di</strong><br />

sublimazione estatica.<br />

"Tutto quello che è successo Elli...non ti ho portata in giro, io le sentivo<br />

quelle cose e le sento ancora e ....."<br />

Lei gli aveva chiuso le labbra con le <strong>di</strong>ta ed erano rimasti così a guardarsi<br />

senza <strong>di</strong>re niente , ma <strong>di</strong>cevano tante cose.. anche quelle che non avrebbero<br />

potuto <strong>di</strong>re, ma così in silenzio....<br />

E quando due occhi riescono a sfiorarsi è come se due vite si <strong>di</strong>sturbassero e<br />

giocassero un po' <strong>tra</strong> loro a vedere se sono compatibili....Poi quando si<br />

guardano allora le vite si toccano e parlano e quella persona sarà sempre<br />

qualcosa per te nel bene o nel male perché per un attimo è stata tua e ne<br />

porterai sempre un ricordo.<br />

Ma quando due occhi riescono a perdersi e riuscirebbero a restare così per<br />

sempre allora tu sarai <strong>di</strong> quella persona e lei tua e passassero anche mille anni<br />

sarete l'uno per l'altro speciali speciali.<br />

8


"Questa Rich sarà per me la cosa più dolce della mia vita, la più assurda, la<br />

più eterea, la più magica ed anche in altre cento vite avrei voluto conoscerti<br />

sempre e comunque"<br />

"Oh Elli!...mi accompagni tu alla macchina?".<br />

Avevano camminato con le mani strette per circa quattrocento metri senza<br />

parlare e lei davvero non lo sapeva cosa pensava lui....e si chiedeva cos'era<br />

quello che lei provava per lui. E lo sapeva che non poteva essere<br />

amore....forse era bisogno <strong>di</strong> essere coccolata o il dovere <strong>di</strong> cullare il dolore<br />

<strong>di</strong> lui che l'aveva <strong>tra</strong>volta insieme alle sue lettere, magari la voglia <strong>di</strong> salvarlo<br />

<strong>di</strong> farglielo gridare tutto quel suo male, <strong>di</strong> farlo immergere nella sua ferita per<br />

poi farlo riemergere con l'amore....<br />

Voleva che lui non soffrisse più.....voleva vederlo ridere ed avere il coraggio<br />

<strong>di</strong> vivere.<br />

Ma forse non lo sapeva cosa voleva mentre chiusa nel bagno continuava a<br />

leggere- non scrivermi più... e a piangere.<br />

- Si sentiva un po' come Rossella in "Via col vento" spregiu<strong>di</strong>cata, ambiziosa,<br />

amata, coccolata, ma l'uomo che voleva ...quello non avrebbe potuto averlo<br />

mai.<br />

9


Quella mattina Elisa era andata in campagna e c'era un'aria tiepida <strong>di</strong><br />

primavera <strong>tra</strong> il cielo scuro ed il sole a squarci. Poi laddove finiva l'asfalto ed<br />

incominciava una s<strong>tra</strong><strong>di</strong>na che si perdeva verso i campi aveva preso a correre.<br />

In fondo lì c'era andata per lasciarci un po' del suo male....<br />

Ascoltava i suoi passi ritmati sui piccoli sassi e stonati in prossimità <strong>di</strong><br />

avvallamenti.<br />

C'erano qua e là piccole pozzanghere d'acqua torbida non ancora asciugate<br />

dopo la pioggia della notte e cercava <strong>di</strong> evitarle come cercava <strong>di</strong> fuggire la<br />

sua tristezza....<br />

Ed il cielo stava lì lì per piangere anche lui mentre un anziano conta<strong>di</strong>no se<br />

ne stava seduto <strong>tra</strong> l'erba con una cannucciola in bocca a fissare il vuoto...<br />

Gli alberi erano immobili ed anche l'acqua del fossato ai lati della s<strong>tra</strong>da<br />

sembrava non volerne sapere <strong>di</strong> andarsene e restava lì a ristagnare senza<br />

rumore...e la campagna sembrava immobile, protesa verso l'alto come in<br />

attesa; c’era una sensazione <strong>di</strong> <strong>di</strong>sperata grandezza, d’immensa impotenza e<br />

le nubi scure, minacciose, torve. Lei il suo cuore lo sentiva grave, pesante,<br />

<strong>di</strong>sperato e s’immergeva in quell’aria cupa che sembrava volesse fare<br />

qualcosa e fosse in procinto <strong>di</strong> e stesse per…….ma non succedeva nulla e<br />

questo senso <strong>di</strong> sospensione e d’indefinito la logorava.<br />

Vasco dal cd portatile cantava: “ Io non capisco senza <strong>di</strong> te o no il mondo che<br />

cos’è……..nessuno ha mai chiarito se…….il mondo è vero senza <strong>di</strong> te o<br />

no……io credo <strong>di</strong> no”.<br />

Continuava a correre pensando davvero come sarebbe stato ora il mondo<br />

senza <strong>di</strong> lui, senza il suo sorriso innocente e la sua voce imbarazzata.<br />

Aveva voglia <strong>di</strong> gridarlo al mondo quel suo amore <strong>di</strong>sperato ed il nome <strong>di</strong> lui<br />

sentirlo sussurrare dal vento che iniziava ad alzarsi timido.<br />

Poi stanca si era fermata laddove la s<strong>tra</strong><strong>di</strong>na <strong>di</strong> breccia s'incrociava con la<br />

s<strong>tra</strong>da principale e le macchine e la frenesia della vita ed era rimasta sospesa<br />

così <strong>tra</strong> la languida campagna ed il turbamento del mondo che passava là<br />

<strong>di</strong>etro quegli alberi ed aveva il fiatone e gli occhi pieni <strong>di</strong> lacrime.<br />

Si era lasciata cadere sulla terra ancora umida dalla notte e scura e ci stava<br />

seduta come su un giaciglio morbido per sentirne l'odore e sentirsi parte <strong>di</strong><br />

lei.<br />

10


"La nos<strong>tra</strong> storia Elli ,la nos<strong>tra</strong> storia in confronto alla tua con lui è come un<br />

granello <strong>di</strong> terra!!!" Gliel'aveva detto un giorno <strong>di</strong> pioggia, un giorno del<br />

cavolo in cui ti sembra che tutto stia per crollarti addosso! .<br />

Gesticolava con le mani e mos<strong>tra</strong>va la <strong>di</strong>mensione piccola piccola <strong>di</strong> quel<br />

granello e <strong>tra</strong> le sue <strong>di</strong>ta era davvero insignificante, ma nel suo cuore lei lo<br />

sapeva che era grande come il cielo...<br />

Le aveva preso il volto con tutte e due le mani ed avevano gli occhi vicini<br />

vicini aperti sul loro mondo, quello che era dentro <strong>di</strong> loro, quello che solo<br />

loro sapevano ed avrebbero voluto piangere stringendosi anche lì, anche lì<br />

che tutti li guardavano perché in fondo erano soli con il loro dolore ed intorno<br />

era il vuoto.<br />

Ma quella mattina, quella in cui per la prima volta Rich era apparso nella vita<br />

<strong>di</strong> Elli era una tiepida mattina <strong>di</strong> febbraio, una <strong>di</strong> quelle in cui non ti serve il<br />

cappotto che l'aria è dolce e sembra primavera.<br />

Elisa si era appena svegliata e sorseggiava il suo caffè; le sue sorelle piccole<br />

dormivano <strong>di</strong> là e non volevano saperne <strong>di</strong> alzarsi per andare a scuola. Così<br />

aveva acceso il computer per vedere eventuali messaggi da parte delle sue<br />

amiche e.....c'era un nome s<strong>tra</strong>no <strong>di</strong> un certo Riccardo......<br />

1 febbraio 01<br />

Oggetto: Elisa....<br />

Ciao, prima <strong>di</strong> tutto mi presento, mi chiamo Riccardo e sono amico <strong>di</strong> Luca<br />

ebbene.....ero presente anch'io a quella bella giornata de<strong>di</strong>cata a <strong>Pier</strong>.<br />

Luca mi ha fatto leggere la tua descrizione della giornata, le tue sensazioni,<br />

ciò che <strong>di</strong>ci del mercatino, delle maschere africane, delle vetrine, delle<br />

immagini nelle pizzerie....poi i ciottoli scomo<strong>di</strong> con i tacchi( vedessi adesso<br />

che stanno rifacendo tutto il pavimento davanti alla chiesa e ci metteranno<br />

sassi ovunque...) e infine le luci sull'autos<strong>tra</strong>da.....insomma ciò che hai scritto,<br />

provato e descritto mi è piaciuto tanto!!! Spero <strong>di</strong> conoscerti <strong>di</strong> persona<br />

quando verrai!!!<br />

Saluti Riccardo.<br />

Lei aveva letto il messaggio e si era piacevolmente compiaciuta che quello<br />

che aveva scritto <strong>di</strong> quella giornata <strong>di</strong> <strong>di</strong>cembre in Emilia fosse piaciuto<br />

tanto al suo amico Luca e non solo.... E questo qui, questo Riccardo che era<br />

11


piovuto così dal cielo...le era sembrato simpatico ed anche carino a farle tutti<br />

quei complimenti..<br />

"Ciò che hai scritto, provato, descritto mi è piaciuto tanto!!!” Le era sembrata<br />

una bella cosa....era come <strong>di</strong>re mi piace ciò che vivi e mi interessa e ti prego<br />

parlamene ancora.<br />

Lei non lo sapeva perché, ma quelle parole così semplici, così spontanee e<br />

sincere le avevano messo addosso una gioia frizzante quasi euforica, una<br />

sensazione <strong>di</strong> leggerezza, <strong>di</strong> entusiasmo...<br />

Aveva voluto rispondergli.....e l’aveva ringraziato per averle scritto e gli<br />

aveva detto che gli avrebbe mandato una lettera perché a scrivere lunghe mail<br />

con la tastiera del computer ci avrebbe messo una vita che era proprio negata.<br />

Pensava <strong>di</strong> <strong>di</strong>rgli qualcosa su quella foto <strong>di</strong> bimbo brasiliano scattata da lui<br />

durante un viaggio e che Luca le aveva inviato per parlargli un po' del suo<br />

migliore amico "Questa l'ha scattata Riccardo....lui è bravissimo nelle foto<br />

bianco e nero e....ti piacerà vedrai....è un amico buono, sincero, generoso...".<br />

Luca era da un po’ un grande amico <strong>di</strong> Elli e si sentivano quasi ogni giorno al<br />

telefono o per lettera e Luca in più <strong>di</strong> una telefonata le aveva parlato <strong>di</strong><br />

questo suo amico con cui stava praticamente sempre insieme…..ora lo<br />

ricordava il nome Riccardo…magari sarebbe <strong>di</strong>ventato anche lui suo amico.<br />

Si, sarebbe partita da quella foto lì per rompere il ghiaccio; in fondo quella<br />

foto era davvero bella e le aveva lasciato addosso una sensazione <strong>di</strong> eccitata<br />

allegria.....poi.....sentiva che qualche cosa si sarebbero detti....ne era sicura.<br />

Luca le aveva parlato molto <strong>di</strong> Riccardo ...che era una persona buona....un<br />

amico sincero....compagno ideale <strong>di</strong> viaggio e fidato compagno <strong>di</strong> vita e che<br />

faceva foto davvero belle per suo piacere personale, senza ambizione, senza<br />

pretese.....senza voglia <strong>di</strong> emergere.<br />

Le aveva raccontato le sue sofferenze <strong>di</strong> uomo sposato e presto abbandonato<br />

dalla bella mogliettina "una delle ragazze più belle del paese", della sua<br />

<strong>di</strong>fficoltà a reagire al suo dolore e <strong>di</strong> come l'aveva aiutato a venir fuori da<br />

questa situazione de<strong>di</strong>candogli tempo, amore, cure ed aveva <strong>tra</strong>lasciato le sue<br />

attività, altri contatti...ma per un amico nel bisogno questo ed altro.<br />

Ed ora andavano insieme quasi ogni giorno alla Casa della carità del loro<br />

paese, un ricovero per han<strong>di</strong>cappati gravi soli per portare un po' <strong>di</strong> aiuto ed<br />

un po' <strong>di</strong> gioia in tutto quel dolore.<br />

12


Lì Riccardo si era affezionato tantissimo ad uno <strong>di</strong> quegli "ospiti" e questo<br />

pur essendo cieco sentendolo arrivare da lontano lo chiamava con un<br />

soprannome dolcissimo ed affettuoso...Bombi.<br />

Così Elisa quando aveva ricevuto il messaggio gli aveva voluto subito bene a<br />

quell'anima fragile, quasi sperduta, forse sola, ma con tanto bisogno <strong>di</strong> essere<br />

amata e <strong>di</strong> amare.<br />

Aveva desiderato scrivergli, parlargli, cullare un po' il suo dolore.<br />

Mentre ci pensava era andata a turbare i sogni delle sue sorelline che<br />

dovevano andare a scuola ed era già tar<strong>di</strong> e mentre facevano colazione con la<br />

nutella ed i cartoni animati lei guardava il sole fuori <strong>di</strong>stendersi <strong>tra</strong> l'erba del<br />

giar<strong>di</strong>no e perdersi <strong>tra</strong> i rami della magnolia e correre con le ombre per la<br />

s<strong>tra</strong>da e sparire ancora tiepido <strong>di</strong>etro alle case.<br />

Ed era una bella giornata! Dio se lo era.<br />

Ora, ora che tutto si stava avviando alla fine ad Elisa piaceva ricordare quelle<br />

prime parole <strong>di</strong> Rich, quel suo timido eccitato en<strong>tra</strong>re nella sua vita come <strong>di</strong><br />

uno che si affaccia alla fines<strong>tra</strong> assonnato al mattino e restio a dare luce agli<br />

occhi....ma lo visita il sole e lo scalda....<br />

In quel giorno <strong>di</strong> febbraio lei non poteva sapere quello che sarebbe accaduto<br />

della sua vita, ma da ciò che aveva provato leggendo quelle semplici parole<br />

sul monitor lei l'aveva capito subito che sarebbe stato speciale.<br />

Tante volte succedono cose...e tu non le sai, non le compren<strong>di</strong> , ma ti<br />

avvolgono, ti scaldano, ti cullano e tu le lasci fare e capisci che doveva essere<br />

così.....e non sai perché, non sai se....e che ne sarà <strong>di</strong> te.<br />

Elisa aveva sentito subito che l'avrebbe amato e si era chiesta se sarebbe stato<br />

dolce ....<br />

Ora però il cielo era scuro e lei era molle come la terra in cui affondava le<br />

mani, molle come le lacrime del cielo che scendevano sui suoi occhi molli <strong>di</strong><br />

tristezza.<br />

E l'aveva urlato quel nome Rich perché lo sentissero gli alberi e le colline ed i<br />

papaveri ancora chiusi in mezzo al grano e le piccole case <strong>di</strong> legno vicino al<br />

fossato...forse l'aveva gridato per mandarlo via da sè quell'urlo <strong>di</strong> dolore....o<br />

per affidarlo al vento perché lo portasse a lui.<br />

E pioveva. Ed in fondo che ci azzeccava il sole? Meglio che piangesse il<br />

cielo <strong>tra</strong> il volto ed i capelli e sulle mani scure ed i vestiti appiccicati.<br />

Meglio davvero che piovesse.<br />

13


2/02/01<br />

Caro Rich,<br />

grazie ancora per avermi scritto.<br />

Luca mi ha detto che fai il fotografo e mi ha mandato un'immagine <strong>di</strong> un<br />

bambino brasiliano scattata da te.<br />

E' una poesia, una canzone chiara come il sole, intensa come un respiro<br />

e......quante emozioni.<br />

Quegli occhi sono profon<strong>di</strong> e ridono che sono innocenti e <strong>tra</strong>sparenti e ci ve<strong>di</strong><br />

dentro un'esplosione <strong>di</strong> vita. E quel sorriso dolce poi che si apre e ti regala il<br />

mondo.<br />

Ed i tuoi occhi devono essere fantastici anche loro se sanno posarsi su cose<br />

così belle che riescono a farti sentire vivo.<br />

Oggi qui da me c'è un sole forte come quel giorno. Solo che il vento porta giù<br />

spruzzi <strong>di</strong> neve dai monti ed è s<strong>tra</strong>nissimo camminarci dentro.<br />

Io guardo la tua foto e...Dio se sono felice.<br />

Elisa.<br />

Quella foto era bella davvero.....c'era un bimbo sui <strong>di</strong>eci anni con il sorriso<br />

aperto sui denti irregolari ed una fessura <strong>tra</strong> gli incisivi. La pelle scura e gli<br />

occhi nerissimi per il con<strong>tra</strong>sto del bianco e nero e con una luce dentro <strong>di</strong><br />

gioia primitiva, <strong>di</strong> sod<strong>di</strong>sfatta innocenza, <strong>di</strong> pura vivacità.<br />

Guardava avanti con attesa, con speranza ,con il desiderio forte <strong>di</strong> vivere....<br />

Trasmetteva davvero una voglia grande <strong>di</strong> essere felici.<br />

Teneva il volto appoggiato alla mano, un po' inclinato come a voler porre più<br />

attenzione nel guardarti curioso <strong>di</strong> bimbo che inconsapevole si affaccia alla<br />

vita e alla sua gioia e al suo dolore.<br />

Luca aveva detto che <strong>di</strong> foto Rich ne aveva tantissime ed aveva anche tutti gli<br />

album dei viaggi che ogni anno facevano intorno al mondo ed un giorno<br />

magari gliel'avrebbe anche mos<strong>tra</strong>ti se mai fosse andata a trovarli.<br />

Si <strong>tra</strong>ttava <strong>di</strong> viaggi particolari, <strong>di</strong> quelli in cui si cerca <strong>di</strong> en<strong>tra</strong>re<br />

nell'atmosfera del luogo in cui vai at<strong>tra</strong>verso incontri interculturali e si cerca<br />

d'imparare a conoscere ed amare la gente del luogo, ad apprezzare i loro<br />

costumi, usi, abitu<strong>di</strong>ni; vivere come loro insomma.<br />

14


E tu senti che quella gente non è più es<strong>tra</strong>nea, ma è parte <strong>di</strong> te perché riesci<br />

ad accettarla e così la capisci.<br />

"Devono essere proprio belli questi viaggi! Beati voi io.....non sono mai<br />

andata in nessun posto...così lontano s'intende."<br />

"Si che lo sono e poi ci <strong>di</strong>amo da fare per aiutare quella povera gente a<br />

risollevarsi un po' dalla loro con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> povertà: adottiamo bambini a<br />

<strong>di</strong>stanza, collaboriamo con i missionari ad aiutare le famiglie<br />

bisognose......dovresti farne anche tu <strong>di</strong> viaggi così....."<br />

"Mi piacerebbe molto...vedremo!".<br />

Elli pensava che Luca e Rich dovevano essere tipi davvero singolari...tuttavia<br />

fantastici se si de<strong>di</strong>cavano ad iniziative del genere...<br />

Si chiedeva che amicizia particolare dovesse esserci <strong>tra</strong> loro che Luca parlava<br />

sempre <strong>di</strong> Rich, <strong>di</strong> quello che <strong>di</strong>ceva e faceva e dove era anche se poi non gli<br />

veniva domandato affatto.<br />

Poi lo aveva chiamato compagno <strong>di</strong> viaggio e <strong>di</strong> vita.....bè in fondo non aveva<br />

importanza cosa ci fosse <strong>tra</strong> loro e se gravava su <strong>di</strong> loro quel senso<br />

d'indefinito, <strong>di</strong> sospeso, <strong>di</strong> continuo, quasi un filo sottile che li univa.<br />

Lei non osava chiedere niente, cercava <strong>di</strong> considerarli due entità <strong>di</strong>stinte con<br />

le loro s<strong>tra</strong>ne storie e scoprirli en<strong>tra</strong>mbi nella loro particolare essenza...aveva<br />

un grande desiderio <strong>di</strong> conoscere quelle due visioni apparse per caso nella sua<br />

vita e pene<strong>tra</strong>re le loro vite e far parte <strong>di</strong> quel loro mondo così particolare.<br />

7/02/01 ore 8.13 grazie Elli....<br />

Grazie Elli, quella che ti ha mandato Luca è la mia foto più bella e sono<br />

contento che ti sia piaciuta. Sai anche io ti scriverò qualcosa. Il mio <strong>di</strong>fetto è<br />

che scrivo come parlo...vebbè porta pazienza. Elli sei la novità più carina <strong>di</strong><br />

questo inizio anno.<br />

Stamani come tutti i mercoledì ho fatto un giretto al mercatino (mia<br />

passione...) e poi ho preso un caffettino con Luca. Come tutti gli " ansiosi" ho<br />

bisogno <strong>di</strong> riti e cose "morbide" <strong>di</strong> cominciare la giornata pian pianino, sennò<br />

sono fritto, ho bisogno <strong>di</strong> cose "buone", rassicuranti, positive.... Ti "sento"<br />

così!!!<br />

Ti auguro una bella giornata.Ciao.<br />

15


Elli aveva sorriso per quelle parole come forse non faceva da tempo e fuori<br />

c'era una sottile foschia sui campi scuri soffusa <strong>di</strong> sole, un'alba dorata sulla<br />

pianura.<br />

Era come in un quadro <strong>di</strong> Corot e lei lo guardava compiaciuta ed era felice<br />

come quegli sprazzi <strong>di</strong> luce <strong>tra</strong> le umide gocce. Si sentiva sollevata, leggera,<br />

ridente.<br />

Aveva addosso quel vago odore della gioia che è vago perché quando lo<br />

possie<strong>di</strong> hai l'idea dell'eterno e tocchi il culmine, il sublime con la<br />

consapevolezza che da lì puoi solo scendere che tutta quella felicità potrebbe<br />

farti morire.<br />

Le piaceva l'idea <strong>di</strong> Rich al mercato...un altro s<strong>tra</strong>no in<strong>di</strong>zio. Un uomo con la<br />

passione per il mercato. Pensava che animo delicato! E le veniva da sorridere<br />

perché gli uomini <strong>tra</strong> le bancarelle ci si trovano solo se costretti e se ne vanno<br />

a testa bassa evitando il folle cicaleccio delle signore che rovistano alla<br />

ricerca <strong>di</strong> chissà quale occasione.<br />

E li ve<strong>di</strong> smarriti, sperduti, frettolosi, schivi, insofferenti mentre avanzano<br />

cercando uno sbocco <strong>tra</strong> la folla e si liberano dal groviglio <strong>di</strong> borse e dalla<br />

rete <strong>di</strong> voci che si rincorrono e superano e sovrastano.<br />

Lui invece doveva starci a testa alta là dentro e riempire il cuore con tutte<br />

quelle voci e quei suoni della città che si sveglia e si colora <strong>di</strong> tendoni e<br />

maglie, magliettine, merletti, articoli militari, vestiti vari, biancheria e fiori,<br />

fiori piante.<br />

E a quell'ora al mattino mentre la pianura apre gli occhi suoi gran<strong>di</strong> ci sono<br />

solo brusii nella s<strong>tra</strong>da del centro <strong>di</strong> ambulanti che si scambiano battute e<br />

ridono <strong>tra</strong> i portici ed il cielo e l'aria è profumata e tersa e la s<strong>tra</strong>da ancora<br />

vuota che ci appaiono lente una, due, tre, venti, cinquanta, cento anime che<br />

vanno e passano, si fermano un attimo, ci pensano un po' su e vanno <strong>di</strong><br />

nuovo.<br />

Elli adorava il mercato e non perché avesse la mania dell'acquisto occasione!<br />

Adorava la gente, la gente che s'incon<strong>tra</strong>, si mescola, si sfiora.<br />

Le piaceva guardare tutti quegli s<strong>tra</strong>ni squarci <strong>di</strong> vita camminare, guardare,<br />

agire.<br />

E lei ci si perdeva dentro fin quasi a scomparire perché non c'è cosa più facile<br />

che sparire <strong>tra</strong> la gente e non guardare al proprio cuore, ma essere affamato <strong>di</strong><br />

storie, storie, storie e vederle sfilare davanti a te gratuite, appetibili, in poche<br />

parole ...tue.<br />

16


17<br />

7/02/01<br />

Ciao Rich,<br />

se scrivi come parli è più carino, così mi sembra <strong>di</strong> averti qui vicino a me!<br />

Davvero ti piace il mercatino?<br />

Anch'io l'adoro perché trovo fantastico osservare tutta quella gente che passa<br />

e guarda e si ferma a scegliere tipo lo compro non lo compro, mi starà bene!<br />

La cosa più bella è quando passi <strong>tra</strong> la folla sicuro <strong>di</strong> te, felice della tua<br />

giornata perché magari c'è un bel sole e sorri<strong>di</strong> mentre guar<strong>di</strong> la gente.<br />

Ci hai provato mai?<br />

Allora ve<strong>di</strong> quelli che ti sfuggono e si girano, quelli che ti guardano per <strong>di</strong>rti<br />

e questo cosa vuole, quelli che pensano che devi essere pazzo ma tu .....tu sei<br />

solo felice.<br />

Ci sono alcuni poi che ti regalano un sorriso bellissimo e sostengono i loro<br />

occhi sui tuoi e senti che è tuo il mondo.<br />

Io <strong>tra</strong> quelle tue bancarelle a Dicembre ho fatto anche una figura del cavolo<br />

perché ho chiesto il prezzo <strong>di</strong> un libro ad un poliziotto in borghese.<br />

Lui però è stato fantastico. Si è messo a ridere che il prezzo dei libri non<br />

gliel’aveva chiesto mai nessuno e mi ha anche detto che era una bella<br />

giornata.<br />

Ehi Rich, mi sono accorta che è un po' che ci scriviamo, ma ci conosciamo<br />

solo per sentito <strong>di</strong>re.<br />

Il mio nome già lo sai. Anni 23 e stu<strong>di</strong>o lettere. Anche a me la mattina piace<br />

iniziare la giornata con calma e così bevo il primo <strong>di</strong> una lunga serie <strong>di</strong> caffè<br />

davanti alla musica <strong>di</strong> tmc2.<br />

Comunque, Luca mi ha detto cose molto belle su <strong>di</strong> te, ma quello che mi ha<br />

colpito <strong>di</strong> più è il soprannome curioso con cui ti chiama quel bambino.....quel<br />

Robbi.<br />

Ho sempre pensato che chi piace ai bambini è una persona fantastica perché i<br />

bambini lo sentono sulla pelle come batte il tuo cuore.<br />

Con affetto. Ciao . Elli


Erano <strong>tra</strong>scorsi alcuni giorni da quando aveva spe<strong>di</strong>to quella lettera e non<br />

c'era statarisposta! Solo, Luca le aveva detto in una mail che aveva fatto<br />

leggere a Rich alcune delle cose che lei aveva scritto e così voleva scriverle<br />

anche lui.... "Devi essere contagiosa!!" e lei aveva riso.<br />

"Ti accorgerai che Rich è dolce, amabile, buono......"<br />

Elisa aveva continuato la sua vita senza più pensare a quello che le era<br />

accaduto in quegli ultimi giorni; c’era il suo triste, duro esame <strong>di</strong> latino,<br />

ultimo s<strong>tra</strong>maledettissimo esame, ma che esame!<br />

E pensava che non l'avrebbe mai superato, anzi ne era certa che ci riuscivano<br />

in pochissimi eletti e le sue amiche prudenti l'avevano eliminato dal loro<br />

piano <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o, che era un'impresa <strong>di</strong>speratissima, una lotta contro i mulini a<br />

vento.<br />

E si che era già stata bocciata alla prova orale e ci aveva fatto pure una magra<br />

figura con le varie funzioni sintattiche dell'ablativo strumentale e l'ablativo<br />

propriamente detto ed il prof, miracolo, non l'aveva cacciata malamente e<br />

chissà perché e "la prego mi mantenga la prova scritta che devo laurearmi a<br />

tutti i costi!"<br />

Doppia magra figura lì a supplicare quel mostro <strong>di</strong> cultura da cui non era<br />

degna neppure <strong>di</strong> essere scacciata con un semplice gesto <strong>di</strong> mano come si fa<br />

per le mosche inopportune.<br />

Ma era schifosamente <strong>di</strong>sposta a tutto pur <strong>di</strong> farla finita con il latino e non<br />

pensarci più.<br />

E Giulia arrivava tutti i martedì ed i giovedì puntuale e giù a ripassare<br />

all'infinito regole latine che avrebbero dovuto saperle a memoria oramai visto<br />

le ore che ci erano state <strong>di</strong>etro e forse era così anche se a loro sembrava <strong>di</strong><br />

non saperle mai abbastanza.<br />

Giulia con i suoi capelli neri e ricci e la vita da vespa sui fianchi un po' ampi,<br />

la bocca larga che macinava parolelente e svampite.<br />

E camminava con la borsa <strong>tra</strong> le mani esitante come se ci fossero in terra<br />

granate pronte ad esplodere......<br />

Giulia che en<strong>tra</strong>va con il suo fare lento e meto<strong>di</strong>co <strong>di</strong> persona che pensa<br />

molto e soppesa bene le cose e va nella vita cauta come i suoi passi.<br />

Voleva sposarsi con Fede un ragazzo magro e con il sorriso sempre sulla<br />

bocca, impiegato in un supermercato.<br />

18


Aveva fatto vedere ad Elli quella che sarebbe stata la loro casa e le aveva<br />

mos<strong>tra</strong>to orgogliosa e ridente le stanze e come avrebbe sistemato mobili e la<br />

ve<strong>tra</strong>ta....perché voleva una ve<strong>tra</strong>ta immensa all'ingresso per far en<strong>tra</strong>re un<br />

lago <strong>di</strong> luce al mattino.<br />

Giulia stu<strong>di</strong>ava e non si fermava mai e forse neppure mangiava per non<br />

perdere tempo e <strong>di</strong> parlare un poco non se ne parlava proprio.<br />

Perlomeno si stu<strong>di</strong>ava ed Elisa sembrava aver trovato il modo giusto per<br />

lavorare un poco visto che da sola finiva sempre per <strong>di</strong>s<strong>tra</strong>rsi.<br />

Sua sorella le <strong>di</strong>ceva che non l'aveva mai vista stu<strong>di</strong>are a quel modo e si<br />

chiedeva se era impazzita o l'università l'aveva incominciata solo ora!<br />

Giulia voleva una vita piccola, semplice, una casetta <strong>tra</strong> il fiume ed i campi<br />

un po' umi<strong>di</strong> al mattino ed il piccolo cane bastar<strong>di</strong>no che non imparerà mai<br />

chi sono gli amici, chi i nemici ed abbaia sempre a tutti.<br />

Voleva fare la maes<strong>tra</strong> e tornarsene a casa alle una a fare il pranzo.<br />

Giulia sapeva cosa chiedere alla vita e quando entri sicura in un luogo e sai<br />

cosa vuoi e sai cosa domandare allora prima o poi l'ottieni ciò che desideri ,<br />

ma se non sai cosa vuoi e non sai ancora chi sei en<strong>tra</strong>ndo nella vita sei<br />

tagliato fuori.<br />

Elisa voleva- voleva ed aveva un'ansia continua che le palpitava dentro,<br />

incircoscrivibile..........ed amava, amava andando nella vita con l'entusiasmo<br />

<strong>di</strong> un'eterna prima volta.<br />

Magari avesse desiderato anche lei quelle piccole gran<strong>di</strong> cose che<br />

illuminavano il volto <strong>di</strong> Giulia e che in fondo sono le più belle e quelle che ti<br />

danno la felicità.<br />

Luca la chiamava spesso in quei giorni ed aveva per lei una particolare<br />

pre<strong>di</strong>lezione.<br />

Glielo <strong>di</strong>ceva spesso che era importante per lui e che gli scriveva cose<br />

davvero belle che riscaldavano il suo vecchio animo intorpi<strong>di</strong>to, <strong>di</strong>ceva lui.<br />

E le mandava ogni giorno biglietti con parole fantastiche <strong>di</strong> vari autori e lei a<br />

chiedersi dove mai le trovasse frasi così belle ed appropriate alle più svariate<br />

occasioni.<br />

Giulia capitava sempre a casa <strong>di</strong> Elli insieme alle telefonate <strong>di</strong> Luca ed alla<br />

fine aveva iniziato a far domande mentre faceva facce s<strong>tra</strong>ne e scuoteva i suoi<br />

ricci neri.<br />

19


"Stai attenta! Che ne sai chi è? E se vuole farti del male? Iniziano sempre<br />

così queste cose e poi magari vuole conoscerti.......... e in fondo non sai niente<br />

<strong>di</strong> lui.<br />

D'accordo l'avrai visto una volta, ma ci hai parlato? No. Sai qualcosa della<br />

sua vita oltre al fatto che esiste e che ti manda belle frasette piene <strong>di</strong><br />

spiritualità? No. Ma che hai in quel cervello."<br />

Ma Elli non la stava a sentire perché lei non poteva capire.....nessuno che non<br />

l'avesse provato avrebbe potuto capire.....!<br />

Talvolta nasce <strong>tra</strong> due es<strong>tra</strong>nei un'intesa che va oltre la fisicità e va oltre ogni<br />

barriera e senti solo che ti <strong>tra</strong>volge e non puoi farne a meno.<br />

Elli ricordava quel brano dell'omelia <strong>di</strong> S Giovanni Crisostomo sulla gioia<br />

dell'amicizia che Luca le aveva mandato un giorno<br />

"L'amico fedele<br />

è me<strong>di</strong>cina nella vita,<br />

è una valida protezione.<br />

Se pure tu volessi<br />

Tesori <strong>di</strong> ogni genere e qualità,<br />

nulla troveresti<br />

che possa paragonarsi<br />

ad un amico sincero.<br />

Il solo vedere l'amico suscita, nel nostro cuore, la gioia<br />

e la <strong>di</strong>ffonde in tutto il nostro essere: con l'amico si ha un'unione così<br />

profonda che dona all'animo una gioia spirituale inesprimibile.<br />

Anche il solo suo ricordo ridesta la nos<strong>tra</strong> mente e la toglie dalle sue<br />

preoccupazioni.<br />

Questo, naturalmente, accade fra veri amici<br />

che nutrono i medesimi sentimenti,<br />

che per gli amici darebbero la vita!<br />

Se qualcuno <strong>di</strong> voi ha un tale amico<br />

comprenderà le mie impressioni<br />

e anche se lo vedesse tutti i giorni<br />

non ne avrebbe mai abbastanza.<br />

Queste ultime due frasi Luca le aveva evidenziate e con la penna aveva<br />

scritto "Come è vero!!".<br />

Elli si era sentita orgogliosa <strong>di</strong> essere amata così.<br />

20


E non le importava chi mai fosse quell'uomo, se aveva una famiglia, dei figli,<br />

un cane.<br />

Poteva essere chiunque anche il peggiore assassino ma per lei era solo e<br />

sempre il suo dolce amico che le aveva citato anche Dietrich Bonhoeffer :<br />

"Lontano o vicino, nella felicità o nell'infelicità, l'uomo riconosce nell'altro<br />

colui che fedelmente aiuta alla libertà e ad essere uomo."<br />

Parlando con lui, scrivendogli lettere, confidandogli le proprie paure si era<br />

aperta in un mondo immenso fatto <strong>di</strong> ascolto e teneri consigli, <strong>di</strong> parole, <strong>di</strong><br />

dolcezza e le sembrava a poco a poco <strong>di</strong> amarla <strong>di</strong> più quella sua vita e <strong>di</strong><br />

riuscire a farla amare <strong>di</strong> più anche alle persone intorno.<br />

Pensava davvero all'amico come colui che non vuole niente da te e ti ama<br />

proprio perché sei così e in nessun altro modo anche quando il mondo ti<br />

rifiuta e si ricordava dei piccoli gran<strong>di</strong> ospiti della casa della Carità dove<br />

Luca si de<strong>di</strong>cava al volontariato e <strong>di</strong> quando lui le aveva detto: "Da sempre<br />

sono stato convinto che nessun passo vada fatto mai da soli, ma sempre<br />

cercando qualcuno che con<strong>di</strong>vida con te ogni momento lieto o triste e se per<br />

tanti anni ho de<strong>di</strong>cato tempo ed energia a questo scopo, resto convinto del<br />

valore primario ed insostituibile dell'incontro, del <strong>di</strong>alogo e sento in me la<br />

ricchezza incomparabile che gli altri mi hanno <strong>tra</strong>smesso: è così con i nostri<br />

"piccoli" Robby, la Titti, Giuliano ecc, che pure non esprimendosi come noi<br />

possiedono tutta la sapienza(altrimenti introvabile) e ti accettano SEMPRE in<br />

ogni momento senza quella tentazione <strong>di</strong> giu<strong>di</strong>care, <strong>di</strong> avere pregiu<strong>di</strong>zi, freni,<br />

malizie, tutte cose che appartengono a noi "gran<strong>di</strong>".<br />

È at<strong>tra</strong>verso le esperienze forti <strong>di</strong> sacrificio, <strong>di</strong> rinuncia, <strong>di</strong> sconfitta, cose che<br />

oggi non insegna più nessuno che s'impara quell'arte <strong>di</strong> vivere frutto <strong>di</strong> una<br />

continua ricerca e passione.......fortunatamente un bel giorno capitano<br />

persone come te, che fanno ricredere in valori un po' sopiti, risuscitano<br />

energie latenti, Rinnovano quella visione un po' cinica dell'esistenza propria<br />

<strong>di</strong> chi ha la mia età....".<br />

Elli sentiva le lacrime nascerle sul volto e le <strong>tra</strong>tteneva a stento e ringraziava<br />

Dio per il dono <strong>di</strong> quell'amicizia s<strong>tra</strong>or<strong>di</strong>naria che, lei lo sentiva, sarebbe<br />

durata tanto tanto, tanto sempre.<br />

21


22<br />

10/02/01<br />

Elli, quello che mi man<strong>di</strong> sono gioiellini!<br />

Mi tolgo subito il dente. Ho trentasei anni(trentasette <strong>tra</strong> qualche giorno).<br />

Ve<strong>di</strong> già mentre lo <strong>di</strong>co mi sembra <strong>di</strong> parlare <strong>di</strong> un altro. Ho un rapporto<br />

s<strong>tra</strong>no con il tempo, è una delle grandezze della vita che più mi confondono.<br />

Parlo del futuro e del passato e della <strong>di</strong>fficoltà del vivere il presente.<br />

Credo che mi piacciono tanto le foto perché mi illudono <strong>di</strong> bloccarne un po'<br />

dei pezzetti.<br />

Adesso sono fervente sostenitore della classica foto- ricordo che adoro<br />

riguardarmi dopo. Elli, tutti gli appassionati <strong>di</strong> foto hanno una "ferita" fresca.<br />

Non ci cre<strong>di</strong>?<br />

Dovresti andare ad uno qualsiasi dei corsi <strong>di</strong> fotografia che ci sono in giro<br />

poi mi <strong>di</strong>rai.......Tutti single, loro malgrado!<br />

Anche io non sfuggo alla "regola" ed il mio crack è avvenuto <strong>di</strong>eci anni fa.<br />

Da allora la mia vita è molto cambiata e soprattutto il modo <strong>di</strong> vedere le cose.<br />

Sono più sensibile al dolore degli altri e molto meno al mio. Ho ispessito la<br />

pelle.<br />

Il dopo è anche Robby, quello che mi chiama BOMBI. Non è un bimbo, o<br />

meglio non lo è in senso anagrafico perché ha quarantuno anni, ma per tutto<br />

il resto lo è.<br />

E' un han<strong>di</strong>cappato grave che da anni è in carrozzella e nonostante ci veda<br />

poco o nulla mi riconosce subito(anche se non parlo) e chiama subito<br />

BOMBI!!! Questo “essere riconosciuto” mi dà grande gioia anche se poi,<br />

spesso, Robbi è una “borsa”, ma è simpatico. Te lo farò conoscere.<br />

Le tue lettere Elli hanno quasi un effetto terapeutico.<br />

Sembra che i tuoi occhi si posino solo sulle cose belle e buone <strong>di</strong> questo<br />

mondo.<br />

Poi è chiaro che la gente che ti vede passare al mercato non ci capisce più<br />

niente…..vero?<br />

Ti mando questa foto che spero ti piaccia. Dimmi poi che effetto ti fa, alcuni<br />

la vedono triste, altri sognante.<br />

Te lo posso <strong>di</strong>re, il bimbo non era triste, guardava solo una festa dal vetro.<br />

Ti saluto, vado a giocare a carte <strong>tra</strong> amici!


Non immaginartela come una cosa da osteria, siamo tutti agguerriti e<br />

mangiamo continuamente patatine, polenta fritta, erbazzone.......morale: parto<br />

che sono ottanta chili e torno a ottantadue!!<br />

Ti mando un bacione<br />

Rich<br />

N.B. il sol<strong>di</strong>no è UNGHERESE.<br />

La lettera era scritta su un foglio <strong>di</strong> blocco a quadretti messo orizzontale con<br />

su una calligrafia ampia e rivolta des<strong>tra</strong>.<br />

Mentre la leggeva Elli aveva avuto l'impressione <strong>di</strong> avere <strong>tra</strong> le mani quasi<br />

una confessione; lui non la conosceva ancora eppure le aveva affidato già<br />

cose intime della sua vita, la sua tristezza, il suo bisogno d'amore.<br />

Faceva foto per fermare il tempo un attimo ed avere l'opportunità <strong>di</strong><br />

guardarlo in faccia e stu<strong>di</strong>arlo e magari piangerci anche un po' su.<br />

In quelle righe Elli ci aveva visto la sua confusione, le sue "ferite", il suo<br />

desiderio <strong>di</strong> trovare anche solo un motivo per essere felice <strong>di</strong> nuovo.<br />

C'era una frase che l'aveva colpita particolarmente: "sono più sensibile al<br />

dolore degli altri e molto meno al mio. Ho ispessito la pelle."<br />

Erano parole che facevano male, come <strong>di</strong>re voglio chiudere gli occhi sulla<br />

mia storia e gettarmi in altre perché così riesco a stare meglio e magari anche<br />

a guarire, perché no. Ma così non si guarisce affatto, ci si limita a non voler<br />

vedere, ma il male resta e si s<strong>tra</strong>tifica e poi quando riesce ad emergere<br />

prende il sopravvento e tu ti lasci morire.<br />

Lei gli avrebbe scritto che non era giusto, che se non guardava più al suo<br />

cuore è vero che si illudeva <strong>di</strong> stare meglio, ma se poi un giorno sarebbe<br />

sopraggiunto il sole non avrebbe visto neanche quello e sarebbe stato un<br />

guaio.<br />

Poi Elli aveva pensato che in fondo con quella lettera in cui in poche battute<br />

aveva raccontato tutto il male del suo fallimento era tornato un po' a<br />

soffermarsi sulla sua vita ed era un buon inizio.<br />

Ed aveva sorriso al racconto <strong>di</strong> Robbi pensando a come doveva essere dolce e<br />

semplice e a quanta gioia poteva dare il sorriso <strong>di</strong> un innocente che si<br />

abbandona a te e chiede il tuo amore perché da solo è perduto. E le aveva<br />

detto che era una "borsa", ma era simpatico e tutto ciò la faceva stare bene e<br />

desiderare <strong>di</strong> conoscerli en<strong>tra</strong>mbi....Robbi e Rich!<br />

23


Nella lettera c'era un cartoncino nero ed una foto, quella su cui lui chiedeva<br />

un parere.<br />

Era una foto bianco e nero con su un bambino <strong>di</strong> colore con gli occhi<br />

serenamente persi; poggiava il viso e le mani su una sottile sbarra <strong>di</strong> ferro<br />

guardando intensamente.<br />

Intorno aveva un'atmosfera <strong>di</strong> luce soffusa in piccole goccioline che<br />

rendevano i suoi lineamenti sfumati, indefiniti, confusi.<br />

Guardandola Elli era tornata con la mente a quando era davvero piccola e<br />

c'era il sole <strong>tra</strong> le terre della sua casa in campagna e lei dopo aver corso un<br />

po' sul selciato arrivava dove il fiume cadeva in una piccola cascata e si<br />

fermava lì a perdere il suo sguardo nel rumore assordante dell'acqua .<br />

Allora appoggiava le mani e la fronte proprio come il bambino della foto alla<br />

sbarra <strong>di</strong> ferro del ponticello sul fiume e guardava i salici sulla riva e le<br />

farfalle svolazzare insistenti.<br />

Alcuni, aveva detto Rich, vedevano quella foto triste, altri sognante, lei la<br />

vedeva solo come un aver colto perfettamente uno dei fantastici mo<strong>di</strong> <strong>di</strong><br />

essere dei bambini il cui sguardo ogni tanto riesce a perdersi chissà dove e<br />

rimangono lontani dal mondo, in una loro <strong>di</strong>mensione <strong>di</strong> innocente gioia.<br />

Sognante.....no...Elli pensava che i bimbi non sognassero affatto perché.........i<br />

gran<strong>di</strong> sognano, ma loro.........sono loro il sogno.<br />

Lei si chiedeva come avesse fatto a scattare una foto così naturale ad un<br />

bambino!!<br />

Doveva essere magico ed incantarle quelle piccole pesti che si muovono<br />

continuamente e cambiano espressioni repentinamente senza lasciarti il<br />

tempo <strong>di</strong> bloccarli ed inquadrarli in una <strong>di</strong>mensione.<br />

Poi si era chiesta cosa fosse mai quell'erbazzone che <strong>di</strong>ceva <strong>di</strong> mangiarsi e<br />

quel sol<strong>di</strong>no ungherese che ci aveva messo anche un nota bene e l'aveva<br />

scritto con una penna <strong>di</strong> colore <strong>di</strong>verso. Gliel'avrebbe domandato alla prima<br />

occasione. Ora si sentiva felice <strong>di</strong> quelle confidenze e soprattutto del fatto<br />

che gli avesse regalato una foto.......<br />

Luca un giorno in una lettera per lei aveva messo anche una foto <strong>di</strong> Rich, un<br />

altro scatto bianco e nero con su una bimba scura scura e dolcissima.<br />

I capelli riccissimi e crespi raccolti sulla testa in due piccoli co<strong>di</strong>ni e due<br />

occhi.......avevano ciglia lunghissime più nere del nero dell'iride come<br />

truccati; le labbra carnose a forma <strong>di</strong> cuoricino sulle guanciotte dei suoi due<br />

anni o su per giù.<br />

24


Poggiava i gomiti teneri su un tavolo a specchio che rifletteva sbia<strong>di</strong>to la sua<br />

immagine....due piccole bimbe insomma.... En<strong>tra</strong>mbe curiose, ben appoggiate<br />

sulla loro vita con una luce viva negli occhi.<br />

S<strong>tra</strong>no!...tutte le sue foto <strong>di</strong> bimbi avevano una particolare luce nello sguardo<br />

quasi s'illuminassero alla sua vista.<br />

Con la foto Luca aveva messo un articolo <strong>di</strong> giornale che parlava <strong>di</strong> Rich e<br />

del fatto che aveva vinto il primo premio ad un concorso fotografico <strong>tra</strong><br />

centocinquanta opere.<br />

Diceva: “già l'artista si era <strong>di</strong>stinto in altre occasioni per gli scatti in bianco e<br />

nero soprattutto nei ri<strong>tra</strong>tti.<br />

E' nei primi piani che regala suggestioni con occhio attento, proponendo<br />

angoli <strong>di</strong> città, monumenti, ma in particolare, volti <strong>di</strong> bambini e <strong>di</strong> vecchi,<br />

situazioni <strong>di</strong> povertà ma sempre con grande rispetto della <strong>di</strong>gnità <strong>di</strong> chi stà <strong>di</strong><br />

fronte all'obiettivo.<br />

Viaggiatore sensibile, ha raccolto in una dozzina <strong>di</strong> viaggi in America latina,<br />

il materiale per una mos<strong>tra</strong> che dovrebbe realizzarsi..."<br />

Poi l'articolo era tagliato e Luca ci aveva scritto <strong>di</strong>etro..............<br />

......ma lui! Non vuole mai fare mostre, ma regalare le foto alle persone che<br />

ama.<br />

Dolce Rich! <strong>di</strong> cui lei già sentiva tutto il bene che le arrivava non richiesto,<br />

gratuito, gran<strong>di</strong>ssimo.<br />

14/02/01 ore 8.03 ciao carissima.....<br />

......anche oggi mercatino, caffè con Luca (pagato da lui...) ed eccomi qui.<br />

Sai Elli, quello che vedo io del mercato è la fase preparatoria, l'allestimento<br />

dei banchetti, lo spiegamento <strong>di</strong> enormi tendoni, i colori della frutta, abiti nati<br />

fuori moda ma, questi commercianti generalmente fischiettano, urlano e sono<br />

felici.<br />

Questo mi piace del mercato <strong>di</strong> prima mattina o almeno, così mi piace<br />

pensarli i miei "eroi", felici.<br />

Elli ti mando un buon pensierino per oggi. Che sia una bella giornata piena <strong>di</strong><br />

gente che fischietta!!<br />

Un bacetto<br />

Rich.<br />

25


Elli aveva creduto fosse proprio un bell'augurio quello <strong>di</strong> una giornata piena<br />

<strong>di</strong> gente che fischietta e le era venuta voglia <strong>di</strong> uscire ed incon<strong>tra</strong>re persone e<br />

sperare <strong>di</strong> sentirle canticchiare, <strong>di</strong> sentirle felici davvero come <strong>di</strong>ceva lui in<br />

quel sole <strong>di</strong> S. Valentino.<br />

Pensava ai suoi eroi felici e al fatto che quei commercianti davvero sembrano<br />

allegri quando alzano la voce e ...accorrete donne .....frutta fresca... poco<br />

prezzo.<br />

E sembrano antichi come le s<strong>tra</strong>de del centro, eterni, in<strong>di</strong>struttibili.<br />

E non hanno paura del freddo e della neve e della pioggia insistente e<br />

dell'afosa calura estiva...ma sono sempre lì che gridano e gridano e ...frutta<br />

fresca.....poco prezzo donne.<br />

In mattinata le erano arrivate sette rose rosse dal suo fidanzato e adorava le<br />

rose e la loro profumata passionalità, quel loro stare chiuse a s<strong>tra</strong>ti e<br />

nascondere dentro chissà quali dolci misteri. Le aveva poste in un vaso e le<br />

guardava stare ritte addosso al muro a godersi quei loro ultimi aliti <strong>di</strong><br />

bellezza prima <strong>di</strong> lasciarla andare.<br />

E sentiva che qualcosa cambiava nel suo sentire, nel suo stare nel mondo.<br />

Una nuova consapevolezza, un nuovo desiderio...<br />

Luca le aveva mandato un messaggio sul telefonino....<br />

"Ehi! Cosa ti regalano per S. Valentino? Io un saluto ed un bacio. Ciao".<br />

Lei aveva sorriso lasciando scivolare quel bacio sulle sue guance e<br />

sentendolo che era dolce ed innocente!<br />

Ora c'era tanta gente che le voleva bene ed era felice! E le era arrivato anche<br />

un pacco <strong>di</strong> un anonimo con dentro un orsacchiotto <strong>di</strong> pasta <strong>di</strong> sale ed un<br />

bacio Perugina.<br />

Lo sapeva che doveva essere Luca l'artefice e certe volte era davvero matto<br />

se ne rendeva conto e le piaceva anche per questo.<br />

Pensava <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>carsi scrivendogli una bellissima lettera all'anonimo dove<br />

avrebbe parlato <strong>di</strong> lui, del bene che gli voleva, <strong>di</strong> ciò che sentiva e lo sapeva<br />

che sarebbe stato felice.<br />

Era stato un bel S. Valentino, forse il più bello che avesse mai <strong>tra</strong>scorso<br />

perché non si era mai sentita così amata.<br />

26


A Rich avrebbe voluto scrivere <strong>di</strong> essere felice anche lui in quel giorno in cui<br />

era solo e a stare soli ci si sente....fuori perché lei gli mandava un bacio e lo<br />

sapeva che non era uguale all'amore, ma era un <strong>di</strong>re che c'è qualcuno che<br />

pensa a te quando stai male e si prende un po' del dolore ed insieme così<br />

<strong>di</strong>venta più leggero.<br />

Ma non l'aveva fatto... perché..... perché forse era presto e lui era così fragile<br />

ed anche lei.<br />

Il venerdì era il giorno del fati<strong>di</strong>co esame ed Elli si era alzata presto e senza<br />

ansia addosso. Era una cosa s<strong>tra</strong>na questa sua inspiegabile <strong>tra</strong>nquillità, poteva<br />

essere un brutto segno o magari era rassegnazione.<br />

Era andata in macchina a prendere Giulia e la campagna era già piena <strong>di</strong> luce<br />

nonostante la sottile foschia dovuta alla vicinanza del fiume e c'erano<br />

goccioline nell'erba intorno ai campi.<br />

Cercava <strong>di</strong> non pensarci a quello che sarebbe successo dopo e sapeva che <strong>di</strong> lì<br />

a qualche ora sarebbe potuta essere la persona più felice o più triste <strong>di</strong> questo<br />

mondo.<br />

Marco, il suo ragazzo, le aveva detto che non valeva la pena dannarsi così per<br />

un esame, che non erano quelle le <strong>di</strong>fficoltà della vita e vieni avanti e vedrai<br />

cosa ti riserva la vita!<br />

E grazie della consolazione davvero perché sono tutti bravi a <strong>di</strong>re che non è<br />

nulla quando il problema non è il loro e poi ......<br />

Giulia non era ancora pronta e lottava con le maledette lenti a contatto nel<br />

bagno e doveva ancora fare colazione che si era svegliata da poco, una<br />

nottataccia.<br />

Aveva finito con l'andare a dormire con i genitori ed aveva preso sonno<br />

soltanto all'alba. Sua madre alle sei le aveva dato la sveglia e lei a <strong>di</strong>rle <strong>di</strong><br />

accompagnarla, insomma una scena piuttosto patetica...che la madre aveva<br />

finito con il <strong>di</strong>rle <strong>di</strong> andarsene e in bocca al lupo.<br />

Giulia aveva le scarpe rosse contro l'invi<strong>di</strong>a a sentire lei ed Elli che aveva una<br />

maglietta rossa aveva sorriso e giurava <strong>di</strong> non averci fatto apposta che queste<br />

cose erano un'i<strong>di</strong>ozia e non si poteva stargli <strong>di</strong>etro.<br />

27


Fatto sta che erano en<strong>tra</strong>mbe salve da eventuali problemi e potevano stare<br />

<strong>tra</strong>nquille.<br />

Poi Elli mentre pensava che Giulia stesse esagerando con questa stupida<br />

storia si era ricordata <strong>di</strong> avere con sé un piccolo portafortuna, la foto <strong>di</strong> Rich,<br />

quella della bimbetta con gli occhioni.<br />

Aveva voluto portarla perché la sentiva una parte <strong>di</strong> lui e sperava le avrebbe<br />

dato coraggio.<br />

Elli e Giulia avevano una faccia da condannate a morte e se ne stavano in<br />

silenzio, poi per la s<strong>tra</strong>da Giulia aveva finito per prendere il libro ed iniziare a<br />

ripassare tutto velocemente. Impresa <strong>di</strong>sperata tipo scioc da ultimo minuto in<br />

cui ti getti avidamente sul libro e cerchi <strong>di</strong>sperato non sai neanche che cosa e<br />

leggi velocemente e le idee si confondono.<br />

"Falla finita non ti serve a niente, non ti voglio sentire".<br />

Ma Giulia non ascoltava più ed era come impazzita nella sua agitazione!<br />

"Tu come fai a stare così calma?"<br />

"Io il giorno dell'esame sono calma perché ormai quello che è fatto è fatto<br />

ma non ricor<strong>di</strong> ieri sera che per poco svengo?".<br />

Quando erano arrivate in facoltà avevano trovato una turba <strong>di</strong> <strong>di</strong>sperati che<br />

aspettavano come le anime dannate dell'inferno attendono <strong>di</strong> essere<br />

<strong>tra</strong>ghettate nel regno dell'eterno dolore.<br />

Poi l'arrivo del prof con un insolito sorriso sul passo clau<strong>di</strong>cante.....che<br />

avesse la luna buona! Ma poco dopo aveva mietuto la prima vittima ed era<br />

una graziosa bion<strong>di</strong>na dai capelli ricci e gli occhi pesti <strong>di</strong> pianto e <strong>di</strong> sonno<br />

perso.<br />

Se ne era andata veloce e seccata imprecando contro quel mostro crudele, ma<br />

era il turno <strong>di</strong> Giulia ed Elli non aveva potuto stargli <strong>di</strong>etro più <strong>di</strong> tanto a<br />

chiederle com’era andata e cosa le aveva chiesto e a consolarla un po’.<br />

Giulia stava andando forte ed Elli era sicura se la sarebbe cavata alla grande.<br />

Lo <strong>di</strong>ceva <strong>tra</strong> sé mentre tirava fuori la foto <strong>di</strong> Rich per guardarla solo un<br />

istante e pensava che sarebbe stata felice qualunque sarebbe stato l'esito<br />

dell'esame.<br />

In fondo aveva ragione Marco che era solo un esame e con gli esami si sa che<br />

si può riparare agli sbagli fatti e provarci e riprovarci ancora... è con la vita<br />

invece che non si può tornare in<strong>di</strong>etro e quello che hai fatto è fatto per<br />

sempre e puoi rime<strong>di</strong>are, mettere toppe, ma il danno è fatto e niente sarà più<br />

come prima.<br />

28


Mentre andava dal professore con la leggerezza e l'orgoglio dei suoi ventitrè<br />

anni pensava che quella era una grande giornata, in fondo c'era il sole e a non<br />

saperlo avresti detto è primavera!.<br />

L'esame era andato alla gran<strong>di</strong>ssima con i complimenti del megaprof che<br />

erano la sod<strong>di</strong>sfazione più grossa. Fuori la facoltà poi avevano trovato ad<br />

attenderle una loro amica con due chupa chups all'arancia e sembravano<br />

proprio due bimbe felici e le gioie poi sono le stesse a tutte le età e ti fanno<br />

sentire bene ed in pace con il mondo che te ne freghi <strong>di</strong> quello che <strong>di</strong>ce la<br />

gente perché ci sei solo tu e la tua gioia.<br />

Nella macchina al ritorno c'era un’ebrezza incontenibile e le promesse <strong>di</strong><br />

andare a bere e ad ubriacarsi come Cristo comanda per una volta nella vita. E<br />

la voglia <strong>di</strong> fare un viaggio e non pensare a niente e non vedere più i libri per<br />

tanto tanto tempo.<br />

Elli aveva accompagnato Giulia passando per la casa <strong>di</strong> Fede il suo ragazzo<br />

che dormiva ancora perché aveva smontato dal turno <strong>di</strong> notte.<br />

Sentendola arrivare ridendo era corso giù per le scale per abbracciarla ancora<br />

in mutande ed aveva visto Elli e si era trovato confuso ancora un po'<br />

assonnato e se ne stava lì senza andarsene e senza fare niente......con lo<br />

sguardo i<strong>di</strong>ota.<br />

Poi aveva baciato la sua Giulia e aveva riso salendo le scale per andarsi a<br />

vestire mentre lei gli <strong>di</strong>ceva ci ve<strong>di</strong>amo dopo Fefe. ciao.<br />

A casa l'aspettava sua nonna che piangeva mentre il bastar<strong>di</strong>no abbaiava<br />

ancora come sempre quando arriva qualcuno e doveva essere davvero un<br />

povero cane se non riconosceva neppure la sua padroncina.<br />

La nonna <strong>di</strong> Giulia piangeva lacrime dolci <strong>di</strong> gioia con il fazzoletto scuro sui<br />

capelli raccolti.<br />

E piangeva come fanno le nonne quando vedono le nipoti in abito bianco che<br />

è il loro sogno arrivare fin lì con la stanca vita e poi è tutto un regalo <strong>di</strong> Dio.<br />

E <strong>di</strong>ceva grazie ninì e sono felice e biascicava italiano e <strong>di</strong>aletto con gli occhi<br />

bagnati nel sole ed era un quadro antico, due mon<strong>di</strong> <strong>di</strong>versi che si<br />

incon<strong>tra</strong>vano <strong>di</strong>cendo grazie <strong>di</strong> esserci l'uno per l'altro.<br />

Elli le aveva lasciate così abbracciate alla gioia nel tepore del giorno e non<br />

aveva parlato per non rompere l'incanto perché erano davvero belle così nel<br />

sole.<br />

29


Elli a casa aveva trovato un mazzo <strong>di</strong> fiori vivacissimo dei suoi genitori felici<br />

e le davano baci ed abbracci che sembrava tornata salva dalla guerra<br />

mon<strong>di</strong>ale invece che da un esame e le veniva quasi da ridere anche se era<br />

contenta che gli altri partecipassero così della sua gioia.<br />

E lei aveva solo bisogno <strong>di</strong> un buon bagno bollente che la coccolasse un po' e<br />

le sciogliesse la mente e le desse tanta dolcezza.<br />

Poi mentre era già nella vasca e le bolle la coprivano colorate aveva chiamato<br />

Luca per <strong>di</strong>rgli che l'esame era andato s<strong>tra</strong>bene e non era come <strong>di</strong>ceva lui che<br />

nella sua vita scriveva soltanto, ma aveva anche stu<strong>di</strong>ato altrimenti come<br />

l'avrebbe preso trenta ad un esame come latino!.<br />

Lui era felicissimo e si era complimentato vivamente con lei e le aveva detto<br />

quando vieni a trovarci che non ve<strong>di</strong>amo l’ora i vederti Rich ed io?<br />

Vieni presto Elli, vieni presto.<br />

Quel pomeriggio poi era uscita con Marco che aveva già iniziato ad<br />

angosciarla con l’incombente futuro e la tesi quando la <strong>di</strong>scuti, su è ora che ti<br />

muovi tanto non serve a niente ed è un proforma, come la fai la fai che tanto<br />

fa lo stesso ed oramai il voto è deciso.<br />

Lei però quella sera non ci voleva pensare a cosa avrebbe fatto, voleva<br />

godersi la sua felicità piano piano e perdercisi dentro e domani…..sarebbe<br />

stato un altro giorno.<br />

La sera intanto scendeva rossa colando <strong>di</strong>etro le montagne calda e serena.<br />

Aveva i colori sfumati del fuoco a grossi striscioni e faceva luce ad ovest<br />

mentre l'est si perdeva nell'ombra. Le luci delle auto accese nella<br />

semioscurità che non c'è niente <strong>di</strong> più bello che at<strong>tra</strong>versare in auto la pianura<br />

mentre scende il silenzio della sera e guardare il rosso che <strong>di</strong>laga, si estende,<br />

si rarefà in mille <strong>di</strong>verse languide forme prima <strong>di</strong> morire.<br />

Poi mentre era con Marco in un negozio del centro a fare acquisti aveva<br />

squillato il telefonino ed era corsa fuori a rispondere che era Luca e chissà<br />

cosa mai voleva <strong>di</strong>rgli che si erano sentiti da poco.<br />

Le aveva detto ciao <strong>di</strong> nuovo e le sorprese da me devi sempre aspettartele e<br />

ce ne è una proprio adesso aspetta aspetta...... e mentre lo <strong>di</strong>ceva era<br />

30


sovreccitato <strong>di</strong> vita, un folle, un pazzo e ad Elli pensando a lui veniva sempre<br />

in mente la descrizione che in “On the road” il suo amato kerouac faceva <strong>di</strong><br />

Dean Moriarty...... "perché per me le uniche persone possibili sono i pazzi,<br />

quelli che sono pazzi <strong>di</strong> vita, pazzi per parlare, pazzi per essere salvati,<br />

vogliosi <strong>di</strong> ogni cosa allo stesso tempo, quelli che mai sba<strong>di</strong>gliano o <strong>di</strong>cono<br />

un luogo comune, ma bruciano, bruciano, bruciano come favolosi fuochi<br />

artificiali color giallo che esplodono come ragni <strong>tra</strong>verso alle stelle e nel<br />

mezzo si vede la luce azzurra dello scoppio cen<strong>tra</strong>le e tutti fanno<br />

Ooohhh!!!"....”<br />

E lui, Luca era proprio così...pazzo <strong>di</strong> vita, sempre in movimento, mai con le<br />

mani in mano ed incontri, corrispondenze, telefonate, conferenze,<br />

volontariato, viaggi, interviste, mai fermo. E quell'eccitazione l'aveva anche<br />

nella voce squillante e rapida, piena <strong>di</strong> esclamazioni, brillante. E rideva,<br />

<strong>di</strong>ceva uee, ma si…… e si meravigliava e parlava, parlava, parlava...<br />

Poi era scomparso dal telefono ed un attimo <strong>di</strong> silenzio davvero s<strong>tra</strong>no ed<br />

incomprensibile fino ad un singolare... "ciao Elli!!!".<br />

Era una voce goffa ed impacciata, timida, ma simpatica...<br />

"Sono Rich Elli!!" Silenzio...<br />

"Ciao Rich!!" era s<strong>tra</strong>namente imbarazzata anche lei e non le era mai<br />

successo al telefono.<br />

Era s<strong>tra</strong>no sentirlo.<br />

Da un po’ Elisa aveva preso a scriversi con Rich ogni giorno, ma sentire la<br />

sua voce…….era <strong>di</strong>verso…..era più <strong>di</strong>fficile parlare con qualcuno i cui<br />

contorni cominciavano a delinearsi ed ora lei conosceva la sua voce…..non<br />

era più solo una dolce idea lui.<br />

Un banalissimo come stai e sto bene ed anch'io, le solite frasi <strong>di</strong> cortesia, poi<br />

silenzio e silenzio ancora....<br />

"Che s<strong>tra</strong>no Elli avevo tante cose da <strong>di</strong>rti ed invece non mi viene niente<br />

ora....scusa!! Quando è che vieni?"<br />

"Volevo venire presto, ma non <strong>di</strong>pende da me , ma dalla mia amica Simi che<br />

deve venire con me e lavora e non sa quand'è che può prendere i<br />

giorni......spero presto comunque..."<br />

"Se vieni presto sono contento, poi posso darvi la mia macchina per spostarvi<br />

che tanto a me non serve, mentre a voi..."<br />

"Sei davvero gentile, ma credo sia meglio spostarci con l'autobus non voglio<br />

creare scompigli!"<br />

31


"Se te lo <strong>di</strong>co significa che è vero che non mi serve e posso darvela e sono<br />

anche contento <strong>di</strong> farlo!".<br />

Elli sentiva che era una cosa davvero stupida quella <strong>di</strong> cui stavano parlando e<br />

che riba<strong>di</strong>vano continuamente, ma in fondo era per <strong>di</strong>rsi qualcosa, per essere<br />

in qualche modo uniti e non rimanere in silenzio perché il silenzio in questi<br />

casi è più imbarazzante dei <strong>di</strong>scorsi stupi<strong>di</strong>.<br />

Poi era un modo per <strong>di</strong>re...se vuoi ti do volentieri una parte della mia vita e<br />

tu non rifiutarla che mi <strong>di</strong>spiace davvero.<br />

Elli lo capiva tutto questo e le piaceva il suo modo innocente <strong>di</strong> <strong>di</strong>mos<strong>tra</strong>rle il<br />

suo affetto, un affetto un po' precoce ed immaturo ma con grande voglia <strong>di</strong><br />

crescere.<br />

E Luca aveva ripreso il telefono... "Ti è piaciuta la sorpresa?”.<br />

"Grazie davvero Luca, ci sentiamo e.....chi è l'anonimo che devo ringraziare<br />

per l'orsetto ed il bacio?" Lo sentiva ridere <strong>di</strong> là dal filo e <strong>di</strong>re me e ridere e<br />

<strong>di</strong>re ancora me.<br />

Poi era rien<strong>tra</strong>ta nel negozio pensando che era davvero pazzo e Marco la<br />

stava aspettando arrabbiato perché era stata fuori troppo tempo ed aveva da<br />

fare e perché per<strong>di</strong> tanto tempo <strong>di</strong>etro a quella gente...<br />

Lei era rimasta in silenzio e non ci perdeva più neanche tempo a spiegargli<br />

chi fossero quelli che lui chiamava gente, e che erano suoi amici...<br />

Tante volte provava fasti<strong>di</strong>o per quell'atteggiamento che aveva Marco <strong>di</strong><br />

sottovalutare tutto quello che faceva lei e non considerare importante quello<br />

che per lei invece lo era e il non interessarsi delle sue cose mai e lasciarla<br />

parlare senza ascoltare e poi fare cenno che basta con la mano.<br />

Poi lui non sopportava la sua scelta per quanto riguardava lo stu<strong>di</strong>o e <strong>di</strong>ceva<br />

che non le sarebbe servito e che aveva solo sprecato i suoi anni con quella<br />

stupi<strong>di</strong>ssima facoltà <strong>di</strong> lettere e avrebbe potuto lavorare già da tempo ed<br />

avere sol<strong>di</strong> da parte che <strong>tra</strong> poco non l'avrebbero più voluta nemmeno come<br />

commessa.<br />

Lei lo lasciava <strong>di</strong>re perché capiva il suo tormento, il fatto <strong>di</strong> lavorare fuori<br />

casa da anni oramai, il suo desiderio <strong>di</strong> avere una famiglia, farsi una vita visto<br />

che era tanto tempo che stavano insieme.<br />

Però qualche volta non lo sopportava quando se la prendeva con lei per cose<br />

che lei non c'en<strong>tra</strong>va affatto e stava a farle pesare le sue decisioni che lei non<br />

gli aveva mai detto niente delle sue ed in fondo l'aveva scelto lui quel lavoro<br />

che lo costringeva a stare lontano, a Bologna.<br />

32


Talvolta lui non parlava e rimaneva in silenzio e pensava e <strong>di</strong>ceva che era<br />

stanco <strong>di</strong> tutto, della vita, della sua situazione, che voleva stare da solo, che<br />

niente aveva senso.... Lei ci stava male davvero anche perché quando stava<br />

così non c'era modo <strong>di</strong> rassicurarlo, <strong>di</strong> farlo sorridere per quanto ci si<br />

pro<strong>di</strong>gasse e spesso poi finiva anche con il prendersela con lei perché non<br />

riusciva ad aiutarlo....<br />

Lo vedeva buttato sul <strong>di</strong>vano della sua sala troppo ammobiliata con gli occhi<br />

sbarrati sul soffitto rosa antico e l'animo aggrovigliato come i rami secchi nel<br />

vaso sul tavolinetto <strong>di</strong> cristallo.<br />

Ascoltava musica languida da una cassetta che aveva la sua età, musiche<br />

melanconiche e dolcemente melense.<br />

Era una raccolta da vari autori che ascoltava, <strong>di</strong>ceva lui, quando era piccolino<br />

per addormentarsi ed ogni volta che era triste le faceva suonare e ci si<br />

riempiva il cuore e gli occhi <strong>di</strong> lacrime.<br />

Si perché Marco era un tipo nostalgico, uno <strong>di</strong> quelli che guardano sempre<br />

in<strong>di</strong>etro, che <strong>di</strong>sprezzano, male<strong>di</strong>cono, o<strong>di</strong>ano l'attimo che passa, ma quando<br />

poi è passato lo sublimano ed ai loro occhi <strong>di</strong>venta l'esperienza più bella mai<br />

vissuta.<br />

Così viveva nell'eterno ricordo mai capace <strong>di</strong> gioire all'attimo e vedere cosa<br />

c'è <strong>di</strong> bello nel presente.<br />

Quelle canzoni erano la sua infanzia, la sua casa in mezzo al bosco dove era<br />

nato ed aveva abitato fino ai sei anni, gli scoiattoli, le ruote della bicicletta<br />

sulla breccia, sua madre che stendeva le lenzuola al sole e mandava profumo<br />

<strong>di</strong> fresco e pulito ed i treni che passavano veloci sotto casa sua che oramai ci<br />

si era abituato e non li sentiva più smuovere l'aria violenti e far tremare un po'<br />

le pareti.<br />

Tante volte <strong>di</strong>ceva <strong>di</strong> voler tornare laggiù che la sua vita era là ed allora era<br />

stato felice e che lui era nato per stare da solo, uno spirito libero e<br />

malinconico, sofferente anche.<br />

E la sala inondata <strong>di</strong> note sembrava un santuario e c'erano tappeti persiani dai<br />

colori pesanti sotto ai <strong>di</strong>vani <strong>di</strong> velluto blu e piante tante piante alte ed umide,<br />

quasi da giungla. I mobili <strong>di</strong> finto legno stile inglese e la carta da parati<br />

rosachiaro fino ad una greca bianca che la <strong>di</strong>videva dal soffitto.<br />

Un'idea <strong>di</strong> pesantezza, <strong>di</strong> antico, <strong>di</strong> soffocamento.<br />

Poi in alto due falchi ed un'aquila impagliati...Elli pensava non ci fosse niente<br />

<strong>di</strong> più <strong>di</strong>sgustoso e patetico <strong>di</strong> quella vista. Lei adorava i falchi, suo nonno la<br />

33


portava sempre in alto, in montagna a vederli planare nel vuoto e pensava<br />

fossero felici così liberi <strong>di</strong> andare tagliando l'aria con quel loro aero<strong>di</strong>namico<br />

ranicchiarsi; le ali strette strette, raccolte, il becco proteso in sfida che il cielo<br />

è mio e nessuno può togliermelo!!. Il falco, la libertà; non potevano finire<br />

così.....sopra una credenza a farsi vedere e compatire da tutti.<br />

Tante volte Elli si chiedeva se era libera, se era quella la vita che voleva, se<br />

era in cielo ad ascoltare il rumore del vento o qualcuno l'aveva messa sopra<br />

una credenza perché potessero vederla e cercare <strong>di</strong> illudersi <strong>di</strong> aver catturato<br />

un po' <strong>di</strong> quella libertà.<br />

Poi tante volte mentre guardava alla sua vita Elli si era chiesta cosa fosse mai<br />

la libertà e poche sere prima aveva ascoltato un programma alla ra<strong>di</strong>o... "Il<br />

Pittore" <strong>di</strong> P. Diaco che affrontava proprio questo tema e la gente poteva<br />

intervenire, <strong>di</strong>re la sua, fare commenti.<br />

Aveva chiamato un uomo sui sessanta, era paralizzato per metà del corpo e<br />

costretto a starsene a letto.....aveva raccontato la sua storia......era stato per<br />

anni un barbone, uno <strong>di</strong> quelli che lo fanno convinti, per una loro scelta, <strong>di</strong><br />

andarsene a dormire per s<strong>tra</strong>da e lasciano tutto perché "la s<strong>tra</strong>da è la vita è la<br />

felicità", non essere niente per nessuno, solo per te stesso, ascoltare solo i<br />

tuoi bisogni, momento per momento, non pensare mai al domani, fregarsene<br />

<strong>di</strong> cosa pensa la gente e del tempo, della frenesia, della velocità del vivere<br />

moderno.<br />

Niente da rimproverare e per cui essere rimproverato....essere semplice,<br />

gioire delle piccole cose, emozionarsi per il volto <strong>di</strong> un bambino, per il sole<br />

che sorge sull'umido asfalto, per la vita che torna ogni giorno e si rinnova ed<br />

è un dono gratuito.<br />

E lui era stato felice del suo essere nulla, del suo andare senza volto, del suo<br />

vivere ogni istante come se fosse l'ultimo aspettandosi <strong>di</strong> tutto ed aspettando<br />

tutto come una sorpresa perfetta nel bene e nel male.<br />

P. gli aveva chiesto il perché <strong>di</strong> questa sua scelta, anticonformisfo , anarchia,<br />

mancanza <strong>di</strong> coraggio <strong>di</strong> vivere...........<br />

E lui a ripetere.....la s<strong>tra</strong>da è vita, la s<strong>tra</strong>da è gioia....non essere niente, non<br />

essere mai niente.<br />

Poi la malattia, il ricovero in ospedale, la costrizione a riassumere un nome a<br />

portarsi <strong>di</strong>etro un'etichetta, che è meglio morire davvero che starsene nel<br />

mondo così ......tiepi<strong>di</strong>, ne morti, né vivi, ma solo un peso sul mondo.<br />

34


Elli ricordava il film "The Beach" che aveva visto da poco al cinema, quello<br />

con Leonardo Di Caprio che parlava <strong>di</strong> gente che aveva lasciato la vita, il<br />

tempo, ogni legame con la società per vivere in un'isola fantastica della<br />

Thailan<strong>di</strong>a.<br />

Ed erano una comunità felice..... che viveva isolata dal mondo, come in un<br />

paese incantato dove sembrava che il tempo si fosse fermato, felice fino al<br />

sopraggiungere della malattia , della sofferenza.<br />

Due dei giovani <strong>di</strong> quella comunità durante la pesca erano rimasti<br />

gravemente feriti da uno squalo ed allora il dubbio......lasciarli morire<br />

sull'isola o portarli all'ospedale e rivelare al mondo la posizione dell'isola e<br />

far terminare quel sogno che poi sarebbe <strong>di</strong>venuto i tutti e non sarebbe più<br />

stato un sogno.<br />

I più avevano optato per tenersi la loro felicità......così li avevano "aiutati" a<br />

morire.<br />

Perché tutti riescono ad amarti finché collabori a farli felici, poi però la<br />

malattia mette in fuga, fa nascere terrore, scompiglio, sconforto.<br />

Il vivere separati dal mondo, costruirsi una propria <strong>di</strong>mensione, fare <strong>di</strong> tutto<br />

perché nessuno invada il proprio campo, illudersi che questa sia la gioia, la<br />

libertà.<br />

Poi il film lo <strong>di</strong>ceva e finiva con una frase che è forse banale e s<strong>tra</strong>sentita, ma<br />

che lascia sempre uno spazio <strong>di</strong> riflessione.....che la gioia è inutile cercarla<br />

nei luoghi <strong>di</strong> sogno, negli acca<strong>di</strong>menti, nelle cose perché deve nascere dentro<br />

<strong>di</strong> noi ed allora <strong>di</strong>venta magnifica ed è perfetta in qualunque luogo con<br />

qualunque persona.<br />

Elli pensava che quella del barbone non fosse libertà, quella vera s'intende,<br />

ma solo una scelta <strong>di</strong> vita ne più ne meno della scelta <strong>di</strong> andare nel mondo e<br />

lasciarsi <strong>tra</strong>volgere dai suoi ritmi!!<br />

Però sentir parlare quel barbone l'aveva toccata dentro, l'aveva commossa.<br />

Quella capacità <strong>di</strong> provare a scegliere, <strong>di</strong> avere il coraggio <strong>di</strong> farlo, <strong>di</strong> darsi<br />

tutto per un ideale per un credo lei che talvolta si sentiva orfana e le<br />

sembrava che credere in qualcosa fosse...inutile o meglio impossibile.<br />

Poi lì al Pittore c'erano stati interventi sulla libertà <strong>di</strong> quelli banali, scontati<br />

del tipo "la tua libertà finisce dove inizia la libertà dell'altro" o "è libero chi<br />

sa amare" o "chi può fare tutto ciò che vuole" o "chi ha i sol<strong>di</strong>" insomma tanti<br />

pareri quanti ne vuoi che tanto una definizione <strong>di</strong> libertà non può darla<br />

35


nessuno che è una cosa troppo grande per essere vissuta in pieno e beato chi<br />

ci riesce!<br />

E la libertà in fondo è la <strong>di</strong>mensione dell'uomo, quella pura, quella<br />

intoccabile, quella sacra, quella eterna e chiuderla in stereotipi e definizioni<br />

sarebbe assurdo e limitativo.<br />

Poi il conduttore del pogramma se ne era uscito con una definizione <strong>di</strong> libertà<br />

che Elli sperava davvero fosse nata per fare au<strong>di</strong>ence .....si perché lui aveva<br />

detto che una delle volte in cui si sentiva libero era quando si faceva una sega<br />

e le sue mani si bagnavano del suo stesso liquido, della sua essenza vitale!<br />

E' solo in una stanza, il buio intorno ed in testa tanti pensieri e le paure<br />

crescono e le angosce, i desideri tutto un vulcano in fermento.<br />

Lui in quell'istante cosmico <strong>di</strong>o del suo piacere, che chi meglio <strong>di</strong> lui conosce<br />

i ritmi ed i segreti meandri dei suoi desideri....non una troia occasionale, né<br />

la sua ragazza casaechiesa,......le sue mani, solo quelle, proprio quelle sanno<br />

suonare accor<strong>di</strong> così meravigliosi e far cantare dolci motivi.<br />

Le sue mani non conoscono no, vogliono quando vuole lui, scoprono quello<br />

che lui vuole e la sua lei può scegliersela come al mercato con tettone tettine,<br />

labbruzzi e labbroni, capelli cortini e lunghissimi, neri, bruni e bion<strong>di</strong>, rossi,<br />

arancio, viola, mesciati.<br />

Lei può avere biancheria sexi o non averne per niente, o un bel soprabitino<br />

nero che le cade giù piano piano e la bretellina un po' scesa che la scopre e<br />

non la scopre e la fa più......uau!!<br />

E lui che si tocca <strong>di</strong>speratamente, si cerca, si scopre, si trova e.....un po' <strong>di</strong><br />

piacere, un poco dai in questo mondo <strong>di</strong> merda.<br />

Gli occhi con<strong>tra</strong>tti, quasi strizzati nella smorfia della bocca, il bacino inarcato<br />

in avanti nel bagno <strong>di</strong> casadolcecasa; cerca <strong>di</strong> <strong>tra</strong>ttenere i suoi istinti perché<br />

poi così è più bello, ma non ne posso più dai e vieni qui....e la bocca sempre<br />

più con<strong>tra</strong>tta e poi ecco ecco...tutto lì nel water mentre l'acqua dello scarico<br />

porta via tutto il suo desiderio.....tutto il suo amore.<br />

La stanza sembra più buia con la stanchezza che grava gli occhi mentre così<br />

con il coso nudo che in<strong>di</strong>ca il muro sempre più stancamente prova una<br />

sensazione <strong>di</strong> vacuo.<br />

Ma è libero! W la libertà e quanti hanno lottato per conquistarla! Grazie a voi<br />

tutti, vi bacio sulla fronte perché è per voi che sono qui e sono libero e mi<br />

sparo innumerevoli seghe.........in continuazione fin quando fa male fin<br />

quando ce n'è.<br />

36


Lui <strong>di</strong>ce che così può godere a suo piacimento senza la troietta che... aspetta<br />

un attimo, si si si dai dai dai e poi non viene mai che ti fa un male bestia!!!<br />

Ed il suo pensiero va alle sterminate colline ed agli spazi immensi, ai boschi<br />

sconfinati e ai laghi e ai fiumi e tutto è magia nelle sue mani.<br />

E mentre si abbottona i pantaloni è sod<strong>di</strong>sfatto <strong>di</strong> quell’io rigenerato e placato<br />

che torna sempre a cercarsi ed è solo questione <strong>di</strong> tempo.....sempre con un<br />

nuovo piacere, sempre più bravo, sempre più Dio che non ha bisogno <strong>di</strong><br />

nessuno ed ora <strong>di</strong>aloga solo con se stesso e non riesce più a comunicare<br />

anche fosse solo per scopare, mentre pensa che anche questa non è che una<br />

droga, innocua, ma una droga.<br />

Ad Elli non importava cosa lui facesse e la questione non era se fosse<br />

immorale o morale checchè ne <strong>di</strong>ca la chiesa.<br />

Lui aveva detto "Per me questa è la libertà".<br />

Poi alla fine aveva pensato che oggi a venti anni non si sa più cosa è la<br />

libertà e la libertà è <strong>di</strong>ventata un po' sinonimo del piacere e la sua<br />

affermazione non era poi così sbagliata quin<strong>di</strong>.<br />

Libero è felice ed è vero pure questo ,ma allora suben<strong>tra</strong> il concetto <strong>di</strong> cosa<br />

sia la felicità e si precipita in un vortice senza ritorno che talvolta è meglio<br />

non adden<strong>tra</strong>rcisi nemmeno che si rischia <strong>di</strong> non capirci più niente.<br />

Elli voleva essere felice, questo lo sapeva, quello che non sapeva era....se ora<br />

era felice.<br />

Se non stava lì a chiederselo poteva credere <strong>di</strong> esserlo...che in fondo aveva<br />

tutto, però...... mentre guardava Marco lasciarsi andare così alla vita ed essere<br />

scontento <strong>di</strong> tutto provava rabbia perché era come se lui avesse cessato <strong>di</strong><br />

lottare e volesse <strong>tra</strong>scinarci giù anche lei in quel buco <strong>di</strong> morte senza ritorno.<br />

37


19/04/01<br />

Carissimo Agostino,<br />

oggi sono molto triste perché ho perso un amico speciale.<br />

Io lo so che quando ami una persona in fondo non la per<strong>di</strong> mai perché ti porti<br />

<strong>di</strong>etro quello che è stato e ciò che <strong>di</strong> bello ti ha donato lui e te lo porterai<br />

<strong>di</strong>etro per sempre.<br />

E poi lui se ne è voluto andare perché il bene che mi voleva era troppo grande<br />

e forse è stato meglio così.....<br />

Però sono così triste lo stesso.......<br />

Questa cosa oggi ho voluto <strong>di</strong>rla a te perché so che <strong>di</strong> dolore ne hai provato<br />

tanto e mi capisci e poi perché a quel mio amico piacciono tanto le tue<br />

poesie....<br />

Così ho preso in mano il tuo libro ed ho letto quei componimenti che<br />

piacevano più a lui e c'era: "Credere al ricordo".<br />

CREDERE AL RICORDO<br />

Se noi credessimo al ricordo<br />

Saremmo luci <strong>di</strong> un teatro perso<br />

Il passato è colpa e nostalgia<br />

E' un momento inappagato<br />

Forse più assurdo della morte<br />

Questa- perlomeno la si prega<br />

La si attende cristianamente<br />

Col ricordo- siamo vedovi e basta.<br />

Quel tuo bellissimo endecasillabo "Saremmo luci <strong>di</strong> un teatro perso!!!”.<br />

Ed ora mi sento proprio così perché più che mai sto cercando <strong>di</strong> vivere nel<br />

ricordo ed immortalare gli attimi e non farli scappare, impe<strong>di</strong>rgli <strong>di</strong> morire.<br />

Ma come <strong>di</strong>ci tu il ricordo è più assurdo della morte perché non lo puoi<br />

prevenire, né presagire, né attendere.... È dolce presente che <strong>di</strong>venta dolce o<br />

amaro ieri improvviso, immotivato proprio mentre lo vivi e magari sei pure<br />

felice.<br />

Però tante volte sento il bisogno <strong>di</strong> ricordare e pensare alle cose belle che ho<br />

vissuto e alle persone che mi hanno voluto bene e me ne vogliono ancora.<br />

38


E pensare a te, alle tue poesie declamate <strong>tra</strong> i portici ed il sole, alle tue storie,<br />

ai nostri incontri sulla scia della letteratura alle cose belle che mi hai detto ed<br />

anche un po' al tuo dolore che ti ha reso così speciale.<br />

Io ti ringrazio per quello che sai <strong>tra</strong>smettere con le tue poesie ed i tuoi<br />

racconti,<br />

Spero <strong>di</strong> sentirti presto e <strong>di</strong> scriverti cose un poco più allegre la prossima<br />

volta è solo che ora mi sento proprio come la luce <strong>di</strong> un teatro perso, come<br />

una piccola stella senza cielo. Ciao.<br />

Un bacio. Elisa.<br />

Mentre scriveva questa lettera Elli provava come un senso <strong>di</strong> finitezza, come<br />

se stesse affermando che tutto quello che aveva vissuto non sarebbe stato<br />

altro che un ricordo e lo <strong>di</strong>ceva a qualcuno e lo rendeva così esplicito.<br />

Sapeva che Agostino avrebbe capito e sperava le desse anche qualche<br />

consiglio....<br />

Luca non l'aveva più sentito. Lui le aveva telefonato un giorno, ma non aveva<br />

voluto rispondergli e aveva lasciato che quel telefono squillasse e squillasse e<br />

squillasse ancora sul suo dolore. Non gli aveva più scritto, mandato messaggi<br />

e non perché non gli volesse più bene.......<br />

Ma parlare con lui era irrime<strong>di</strong>abilmente sentire Rich, sapere che si stava<br />

muovendo ancora nel mondo senza <strong>di</strong> lei con la sua ferita, i suoi ricor<strong>di</strong>, la<br />

sua tristezza.<br />

E lei non voleva saperlo triste.......voleva solo che lui sorridesse, almeno lui.<br />

Se ne era rimasta un po' accovacciata sul letto a rileggersi quelle righe per<br />

Agostino con le cuffie e sulle orecchie una canzone languida.<br />

Se non aveva più voluto sentire Luca era anche perché lui finiva sempre per<br />

sgridarla, anche se benevolmente, che era ora <strong>di</strong> farla finita con questa storia<br />

che era durata fin troppo e che si dovevano riprendere in mano le nostre<br />

reciproche storie e guardare avanti.......<br />

Dall'ultima volta che si erano visti Luca le aveva spe<strong>di</strong>to bigliettini con frasi<br />

che spiegavano il suo modo <strong>di</strong> vedere la storia. Frasi belle, piene <strong>di</strong> speranza,<br />

ma Elli lo sapeva che lui nel mandare messaggi non lasciava niente al<br />

caso.....tutte cose che volevano colpire nel segno.<br />

39


Il 6 aprile le aveva mandato una lettera e al posto del mittente aveva attaccato<br />

un'etichetta con su scritto: "A volte siamo così <strong>di</strong>s<strong>tra</strong>tti e sconvolti da ciò che<br />

capita, che poi fatichiamo a ritrovare noi stessi. Eppure si deve. Non si può<br />

affondare, per una sorta <strong>di</strong> senso <strong>di</strong> colpa, in ciò che ci circonda. E' in te che<br />

le cose devono venire in chiaro, non sei tu che devi perderti nelle cose".<br />

Frase bellissima, perfetta, con tanto <strong>di</strong> lacrimuccia, ma in questa<br />

situazione.....voleva <strong>di</strong>re.......è ora che te la finisci <strong>di</strong> fare sciocchezze, pensa<br />

alla tua vita e lascia andare quella degli altri. Usa la testa, guida la storia, non<br />

perdertici dentro, non lasciare che ti <strong>tra</strong>volga.<br />

Il tutto era con<strong>di</strong>to da un biglietto dentro la busta, l'immagine <strong>di</strong> tanti tulipani<br />

gialli <strong>tra</strong> il verde delle foglie e del prato ed una frase dal "Piccolo Principe"<strong>di</strong><br />

Saint- Exupery: "Non sapevo che cosa <strong>di</strong>rgli. Mi sentivo molto maldestro.<br />

Non sapevo come toccarlo, come raggiungerlo...Il paese delle lacrime è così<br />

misterioso.".<br />

Elli non aveva capito bene cosa avesse voluto <strong>di</strong>rle con questa frase....Forse<br />

Luca voleva <strong>di</strong>rle che lei lo stava facendo soffrire e lui non sapeva cosa fare<br />

con lei, cosa <strong>di</strong>rle ora che lei era tanto <strong>di</strong>stante da lui. O magari che dovevano<br />

en<strong>tra</strong>mbi nel loro dolore cercare <strong>di</strong> trovarci un nesso anche se il paese delle<br />

lacrime era così.......misterioso e non doveva essere un compito facile.<br />

Elli lo sapeva che Luca stava soffrendo tantissimo per la situazione sua e <strong>di</strong><br />

Rich perché voleva bene ad en<strong>tra</strong>mbi e sarebbe stato felicissimo <strong>di</strong> vederli<br />

buoni amici, ma pensava che esagerasse un po' con il suo senso <strong>di</strong> protezione<br />

materna verso Rich che dava quasi fasti<strong>di</strong>o come se lui da solo non fosse<br />

capace <strong>di</strong> <strong>di</strong>fendersi.<br />

Il suo era un continuo voler rimarcare lo sbaglio che avevano fatto e lui glielo<br />

aveva detto in fondo <strong>di</strong> andarci piano e <strong>di</strong> non farsi del male che Rich era una<br />

persona fragile ed aveva già sofferto troppo che non aveva bisogno <strong>di</strong> altre<br />

storie.<br />

Mentre pensava a queste cose era andata a prendere dalla mensola sopra il<br />

suo letto l'e<strong>di</strong>zione del Piccolo principe che le aveva regalato Rich quando si<br />

erano visti.<br />

Si perché Rich aveva una collezione con centoquaranta Piccolo Principe da<br />

tutto il mondo e lei invece, assurdo, vergognoso!!, non l'aveva mai letto.<br />

E quella era un'e<strong>di</strong>zione speciale, una del 1964, una delle prime e<strong>di</strong>zioni<br />

italiane ed aveva una copertina azzurra e molto vecchia e le pagine ingiallite.<br />

40


C'erano anche i commenti a matita <strong>di</strong> una professoressa a cui prima era<br />

appartenuto il libro.<br />

Luca quando si era accorto che Rich glielo aveva regalato ci era rimasto<br />

malissimo....che no....non poteva rovinare così la sua collezione, non doveva<br />

farlo accidenti.<br />

Ma lui aveva voluto donarglielo ugualmente una sera <strong>di</strong> marzo mentre le<br />

<strong>di</strong>ceva che era un'e<strong>di</strong>zione d.o.c quella e l'aveva fatto con una sicurezza che<br />

Elli aveva finito con lo stupirsi ed aveva detto che non poteva accettare.<br />

Lui aveva insistito guardandola con occhi supplichevoli che ti prego accetta<br />

Elli che così <strong>di</strong>vento la persona più felice del mondo che ti porti a casa un<br />

ricordo così speciale <strong>di</strong> me.<br />

Allora l'aveva preso quel libro e gli aveva detto che quel dono la rendeva allo<br />

stesso tempo orgogliosa perché era una cosa speciale e lui aveva voluto fosse<br />

sua e....triste perché così lui finiva con il rovinare la sua bella collezione.<br />

"Mi piace questa cosa che hai detto Elli!!" le aveva detto felice.<br />

Ora mentre lo sfogliava <strong>tra</strong> le pareti <strong>di</strong> casa sua cercava <strong>di</strong> sentirci il tocco<br />

delle sue mani e chissà perché non aveva il coraggio <strong>di</strong> leggerlo.....l'aveva<br />

iniziato un po' <strong>di</strong> tempo prima fermandosi al settimo capitolo ..poi non<br />

l'aveva più ripreso fino ad ora che ci cercava la frase <strong>di</strong>etro ai tulipani per<br />

vedere se la prof si era presa la briga <strong>di</strong> farci qualche annotazione. E la prof<br />

con una scrittura <strong>di</strong> bambino aveva fatto un asterisco su quella frase ed aveva<br />

scritto: "Qui si nota ancora il tema della solitu<strong>di</strong>ne".<br />

Si perché fin dove l'aveva letto le era sembrato un libro tanto triste pieno <strong>di</strong><br />

una visione molto amare della vita, delle persone, del mondo.<br />

E forse era questa solitu<strong>di</strong>ne che Luca voleva rimarcarle, la solitu<strong>di</strong>ne che lei<br />

aveva creato con il suo comportamento impulsivo, irrazionale, che l'aveva<br />

portata irrime<strong>di</strong>abilmente lontana da Rich, lontana da lui; il vuoto che lei<br />

stava lasciando in lui escludendolo dalla sua vita non scrivendogli più, non<br />

cercandolo più.<br />

Il 7 aprile un'al<strong>tra</strong> lettera <strong>di</strong> Luca...dentro un cartoncino nero con incollata la<br />

foto <strong>di</strong> un gabbiano perso nel mare blu. Un'immagine fantastica, piena <strong>di</strong><br />

voglia <strong>di</strong> libertà e desiderio <strong>di</strong> andare lontano e perdersi in qualcosa per non<br />

pensare.<br />

41


Dietro una frase <strong>di</strong> Friedrich von Schlegel: "Riconoscere che esistono<br />

necessariamente limiti è la con<strong>di</strong>zione più in<strong>di</strong>spensabile e rara<br />

dell'amicizia".<br />

Elli aveva fatto un sorriso amaro mentre l'aveva letta che non era una cosa<br />

che la confortava questo suo ripetere che aveva sbagliato quasi a chiederle<br />

perché l'hai fatto che hai rovinato tutto quello che <strong>di</strong> s<strong>tra</strong>or<strong>di</strong>nario avevamo<br />

costruito ed io che ti avevo ringraziato per avermi aiutato a credere <strong>di</strong> nuovo<br />

nell'entusiasmo e nella meraviglia...guarda, guarda ora cosa hai combinato.<br />

Elli allora aveva pensato con tristezza che l'amicizia non esiste e che ci sono<br />

tanti bei <strong>di</strong>scorsi, tante belle parole, tante promesse e tutto va bene finché non<br />

ti capita d'invadere lo spazio dell'altro e.....<br />

Luca le voleva ancora bene, ne era certa, e sarebbe stato pronto a <strong>di</strong>menticare<br />

e ricominciare tutto come prima.....solo lei doveva cambiare, smettere il più<br />

presto possibile <strong>di</strong> avere quel Rich per la testa e far finta non fosse successo<br />

niente.<br />

Ma per queste cose ci vuole tempo e non è che puoi fare una magia perché<br />

con la testa ci vuole poco a <strong>di</strong>re quello che devi fare, ma è il cuore che deve<br />

convincersene.<br />

Lei ci avrebbe provato......solo che .....perché Luca si metteva così in mezzo<br />

con Rich!<br />

Il 19 febbraio Rich aveva voluto parlare ad Elli in un messaggio della<br />

telefonata del venerdì che gli aveva fatto tanto piacere, che gli spiaceva <strong>di</strong><br />

non essere riuscito a <strong>di</strong>rle più <strong>di</strong> tanto e che era imbarazzatissimo ed i silenzi<br />

lo imbarazzavano ancora <strong>di</strong> più.<br />

Eppure era tanto bravo con i suoi buzzurri gommisti quando gli rispondeva al<br />

telefono dal centro assistenza dove lavorava.<br />

Le aveva scritto che aveva una bella voce ed una bella parlata così al<br />

telefono e che gli faceva sempre uno s<strong>tra</strong>no bell'effetto a sentire una parlata<br />

<strong>di</strong>versa dalla sua.<br />

Lei dal canto suo gli aveva risposto che si era imbarazzata molto anche lei e<br />

che bè…….. piano piano ci sarebbero riusciti a <strong>di</strong>rsi qualcosa ed avrebbero<br />

42


imparato a conoscersi e poi sarebbe stato tutto <strong>di</strong>verso e alla fine si sarebbero<br />

incon<strong>tra</strong>ti.<br />

Dell'incontro lui aveva detto che sarebbe stato <strong>tra</strong>gico e che già se lo vedeva<br />

avrebbe finito con il guardare le sue scarpe, poi quelle <strong>di</strong> Elli, poi il<br />

pavimento e chissà cos'altro e che cavolo <strong>di</strong> figuraccia!<br />

Però quanto desiderava incon<strong>tra</strong>rla!! Glielo <strong>di</strong>ceva spesso mentre cercava <strong>di</strong><br />

indovinare il suo viso.<br />

Elli l'aveva rassicurato con il <strong>di</strong>re che <strong>di</strong> persona sarebbe stato <strong>di</strong>verso e<br />

qualcosa <strong>di</strong> cui parlare senza arrossire si sarebbe trovato e poi ci sarebbe stato<br />

Luca e lui sapeva mettere sempre tutti a loro agio.<br />

“Possiamo anche stare fermi a guardarci!” aveva scritto poi Elli “Mi piace<br />

rimanere a guardare le persone fisse negli occhi”.<br />

Poi gli aveva parlato degli occhi e <strong>di</strong> quanto lo sguardo avesse la capacità <strong>di</strong><br />

<strong>di</strong>re più <strong>di</strong> mille parole, bastava solo riuscire a tenerli fissi su quelli<br />

dell'altro, senza paura, senza cercare <strong>di</strong> fuggire accettando <strong>di</strong> essere esplorati<br />

dentro.<br />

Elli adorava stu<strong>di</strong>are la gente a quel modo, cercare <strong>di</strong> farla parlare <strong>di</strong> sé con<br />

il solo guardarla, vedere il suo modo <strong>di</strong> muoversi con lo sguardo nel mondo;<br />

non era corretto, lo sapeva, ma era più forte <strong>di</strong> lei!<br />

Spesso però aveva un modo <strong>di</strong> lanciare occhiate fisse troppo intenso che<br />

doveva dar fasti<strong>di</strong>o, se ne rendeva conto da sola quando la gente abbassava<br />

gli occhi mandandola al <strong>di</strong>avolo.<br />

Rich le aveva detto che il linguaggio degli occhi era fantastico e<br />

<strong>di</strong>fficilissimo e le aveva chiesto dove mai l'avesse imparato!<br />

Elli non lo sapeva, non se lo ricordava più perché lo parlava da tanto oramai<br />

e con naturalezza, quasi senza accorgersene.<br />

Forse l'aveva appreso da suo nonno che era una persona silenziosa,<br />

essenziale, <strong>di</strong> quelle che parlano solo per necessità.<br />

Spesso lei e suo nonno sedevano in campagna sotto gli alberi, lui con una<br />

foglia sottile in bocca e la camicia bianca arrocciata sulle vigorose braccia da<br />

lavoratore, lei piena <strong>di</strong> parole sui suoi curiosi pochi anni che faceva domande<br />

e rompeva il silenzio del caldo pomeriggio.<br />

Lui non le rispondeva, la guardava soltanto intenso, profondo ed inizialmente<br />

lei si arrabbiava e lo colpiva sulle braccia e sul corpo perché quel suo silenzio<br />

la stizziva, le dava fasti<strong>di</strong>o, poi un giorno aveva incon<strong>tra</strong>to le parole dei suoi<br />

43


occhi e le <strong>di</strong>cevano il suo bene, le raccontavano storie, gioie, sofferenze e lei<br />

aveva amato quel suo tacere sul mondo per ascoltare il mondo.<br />

"Confesso che non vedo l'ora <strong>di</strong> perdermi nei tuoi occhi Elli! Devono essere<br />

belli davvero!!!"<br />

"Non farti s<strong>tra</strong>ne idee Rich, non sono mica una <strong>di</strong>va? E se fossi stata bella mi<br />

avresti notata quel giorno <strong>di</strong> <strong>di</strong>cembre che eravamo alla conferenza e non ci<br />

conoscevamo è vero, ma c'erano così poche persone!!!"<br />

"Non c'en<strong>tra</strong> quel giorno! Ero così <strong>di</strong>s<strong>tra</strong>tto! Stavo aspettando persone da<br />

fuori che dovevano venire alla conferenza anche loro ed invece non<br />

riuscivamo a contattarci. Un <strong>di</strong>sastro insomma!!"<br />

20/02/01 14:14<br />

crisi d'astinenza....<br />

Ciao carissima, mi stai abituando davvero male....confesso, sento la tua<br />

mancanza (la tua lettera non è arrivata ed io mi sono messo in smania).<br />

Allora Elli ti racconto <strong>di</strong> ieri sera che abbiamo festeggiato in anticipo il mio<br />

compleanno.<br />

Siamo andati in un ristorante <strong>di</strong> pesce(scelto da me per l'ottimo rapporto<br />

qualità prezzo essendo io una nota pellaccia...) eppure tutto stava<br />

naufragando....<br />

Il ristorante non è bello, poi è popolato da intonacatori <strong>di</strong> cutro, niente <strong>di</strong><br />

male, certo, ma ieri sera questi signori facevano rassomigliare il tutto ad un<br />

covo <strong>di</strong> briganti, ad una <strong>di</strong> quelle taverne <strong>di</strong> marinai e soprattutto c'era una<br />

cortina <strong>di</strong> fumo da far paura....le tre volte precedenti non mi ero accorto <strong>di</strong><br />

nulla......cavolo.....<br />

Poi tutto si è risolto per il meglio e tutti noi(eravamo in un<strong>di</strong>ci) abbiamo fatto<br />

decollare la serata......che è <strong>di</strong>ventata molto piacevole e bella.<br />

Questi amici mi vogliono molto bene e anch'io a loro.<br />

La notte è stata accaldata, ma la colpa è stata <strong>di</strong> un frizzantino fresco e<br />

"ven<strong>di</strong>cativo" che però era ottimo.<br />

Grazie ancora per ciò che mi hai detto ieri che mi ha scaldato quasi quanto il<br />

vino <strong>di</strong> ieri sera.........<br />

Ti mando un bacione Elli!<br />

44


Si perché lei il giorno precedente gli aveva scritto che gli voleva bene ed era<br />

vero!<br />

Era contenta <strong>di</strong> sentirlo, <strong>di</strong> sapere che si interessava a lei, <strong>di</strong> conoscere<br />

particolari anche insignificanti della sua vita che raccontati da lui<br />

assumevano tutti un particolare aspetto o<strong>di</strong>ssiaco.<br />

Quando le raccontava de suoi amici, della sua squadra <strong>di</strong> calcio, delle sue<br />

avventure, delle sue fotografie la faceva sorridere e questa era una cosa<br />

bellissima!<br />

Lui stava aspettando una lettera ed era in "smania" come <strong>di</strong>ceva lui perché lei<br />

aveva detto <strong>di</strong> avergliene spe<strong>di</strong>ta una e non era vero.<br />

Scrivergli lettere da un po’ i giorni non ci riusciva più! Aveva paura <strong>di</strong> <strong>di</strong>rgli<br />

qualcosa che non doveva ed il ti voglio bene era stato già troppo. In fondo era<br />

così poco tempo che si sentivano e lei quella parola l'aveva usata sempre con<br />

tanta <strong>di</strong>fficoltà.<br />

Con Luca parlava <strong>di</strong> <strong>Pier</strong> e <strong>di</strong> religione e <strong>di</strong> problematiche profonde, gran<strong>di</strong>,<br />

si citavano autori, testi, brani......con lui invece…….<br />

Il rapporto era iniziato in modo <strong>di</strong>verso, più semplice, spontaneo, informale.<br />

Si raccontavano reciprocamente cose anche intime della loro vita e i loro<br />

viaggi e i loro sogni.<br />

Elli si scriveva con Luca da tempo oramai eppure aveva l'impressione <strong>di</strong> non<br />

conoscerlo affatto; sapeva <strong>di</strong> lui il suo sentire su alcuni problemi, il suo<br />

vedere alcune cose, ma per il resto era un es<strong>tra</strong>neo.<br />

Un giorno in una lettera gli aveva chiesto <strong>di</strong> parlarle un po' <strong>di</strong> lui, <strong>di</strong> quello<br />

che faceva, <strong>di</strong> ciò che gli piaceva.<br />

Lui allora le aveva risposto che raccontare la sua vita sarebbe stato troppo<br />

lungo e l'avrebbe fatto quando si sarebbero incon<strong>tra</strong>ti.<br />

Le aveva detto solo che da tempo si era de<strong>di</strong>cato al volontariato ed<br />

all'incontro e queste erano le sole cose per cui valesse davvero la pena vivere.<br />

Elli pensava che avesse ragione, ma era curiosa della sua vita <strong>di</strong> cui non<br />

riusciva a sapere niente. Lo immaginava sempre indaffarato <strong>tra</strong> le sue carte e<br />

la sua corrispondenza da panico, <strong>tra</strong> i suoi mille amici, <strong>tra</strong> le sue mail.<br />

L'idea <strong>di</strong> lui sommerso dalle sue carte la faceva sorridere anche perché al<br />

telefono lo sentiva sempre allegro, sempre pieno <strong>di</strong> vita. Quando lo avrebbe<br />

incon<strong>tra</strong>to gli avrebbe parlato tanto ne era certa, avrebbe cercato <strong>di</strong><br />

conoscerlo meglio per approfon<strong>di</strong>re <strong>di</strong> più la loro amicizia.<br />

45


Elli aveva chiesto a Rich <strong>di</strong> Luca: se parlava qualche volta <strong>di</strong> sé, se si riusciva<br />

a cavargli qualche informazione e Rich le aveva risposto che si che ci sarebbe<br />

riuscita.<br />

Quando parlava con Rich invece Elli parlava delle cose <strong>di</strong> tutti i giorni, quelle<br />

cose che a <strong>di</strong>fferenza delle gran<strong>di</strong> problematiche dell'esistenza perdono<br />

consistenza nel tempo ed una lettera le rende vecchie e prive <strong>di</strong> senso, meglio<br />

una mail a <strong>tra</strong>smetterle in tempo reale e a rendere il loro svolgersi, il loro<br />

vivere.<br />

Lui le parlava del sole freddo <strong>di</strong> febbraio sulla pianura padana e delle <strong>di</strong>ta<br />

congelate in bicicletta senza guanti......<strong>di</strong> quando aveva venti anni e con altri<br />

cinque pro<strong>di</strong> giovani si era recato in Umbria, dove Elli viveva, in bici. Assisi,<br />

Gubbio, Trevi (dove uno <strong>di</strong> loro cercava la celeberrima fontana), poi Spoleto,<br />

Terni, per approdare a Narni nel piccolo monastero francescano <strong>di</strong> S. Urbano.<br />

Uno spettacolo con le prime tende ad igloo della ferrino!<br />

Poi le aveva parlato ancora del suo compleanno che era un evento particolare<br />

che durava circa una settimana e che i suoi amici chiamavano "Richia<strong>di</strong>" e<br />

quegli amici suoi speciali gli avevano regalato un giacchino della Nike<br />

marroncino(che sarebbe stato più adatto ad un quattor<strong>di</strong>cenne con il motorino<br />

ed il casco) che sarebbe finito per piacergli, già se lo vedeva, e una maglietta<br />

della squadra <strong>di</strong> calcio in cui giocava come premio alla carriera.<br />

Poi le chiedeva <strong>di</strong> parlargli un po' <strong>di</strong> lei e se lavorava oltre a stu<strong>di</strong>are e se<br />

fumava osi mangiava le unghie.....perdona questa microcuriosità.<br />

E del suo ragazzo <strong>di</strong> cui chiedeva per educazione anche se in modo<br />

languido......fuggevole.....un po' triste.<br />

Lei gli scriveva mail su ciò che le piaceva fare e che faceva, sulla sua<br />

famiglia, i lavoretti che cercava <strong>di</strong> fare per guadagnarsi qualcosa e comprarsi<br />

gli ex<strong>tra</strong>.<br />

Con una mail poteva parlargli anche <strong>di</strong> queste piccole cose, mandargli piccoli<br />

pensieri, ma per lettera non sapeva cosa <strong>di</strong>rgli.......se avesse dato retta al suo<br />

cuore gli avrebbe espresso il desiderio <strong>di</strong> stare con lui, <strong>di</strong> abbracciarlo, <strong>di</strong><br />

avere tanto tempo per parlargli, per conoscerlo meglio. Non potendolo<br />

scrivere preferiva non scrivergli niente.<br />

Nell'ultima mail lui le aveva lasciato il suo numero <strong>di</strong> cellulare e lei aveva<br />

voluto chiamarlo e fargli una sorpresa che lui non si sarebbe sicuramente<br />

aspettato che l'avrebbe chiamato così presto. Anzi forse pensava non<br />

l'avrebbe mai fatto.<br />

46


L'aveva chiamato <strong>di</strong> pomeriggio verso le sei e aveva sentito la sua voce<br />

imbarazzata, incredula che sorrideva e <strong>di</strong>ceva grazie che gli aveva fatto<br />

piacere da matti sentirla.<br />

Solo ....l'effetto telefonata a sorpresa gli giocava a sfavore perché lo<br />

imbarazzava tantissimo....ma un attimo che aveva una sorpresa!!<br />

Al telefono era apparsa improvvisa una voce <strong>tra</strong>scinata che <strong>di</strong>ceva eeeeee!!!<br />

Poi un ciaooo lento e da <strong>di</strong>etro si sentiva Rich <strong>di</strong>re: “parlale Robbi, dai <strong>di</strong>lle<br />

qualcosa ad Elli che è una mia amica. Te ne ho parlato tante volte, <strong>di</strong>lle cosa<br />

fai Ro......<strong>di</strong>lle che lavori ora e che devi mangiare tanto ora!!!" . "Siiiii!" si<br />

era sentito al telefono "computeeeer".<br />

"Lavori con il computer ora angioletto? E sei con il tuo Bombi; sei<br />

contento?".<br />

Elli sentiva la presenza <strong>di</strong> Rich <strong>tra</strong> loro ed era fantastica questa conversazione<br />

a tre semplice, essenziale.<br />

Robbi <strong>di</strong>ceva qualche cosa sconnessa e computer che lo ripeteva all'infinito e<br />

doveva essere contento <strong>di</strong> avere qualcosa da fare, una piccola responsabilità<br />

se lo <strong>di</strong>ceva così tante volte; le aveva detto che mangiava erbazzone e<br />

cioccolata che erano buoni, poi le aveva parlato della sua mamma che voleva<br />

tornare a casa e rivederla ed aspettava Pasqua con ansia.<br />

"Me lo man<strong>di</strong> un bacino Ro?, lo sai che presto ti vengo a trovare!!!"<br />

Nella sua semplicità <strong>di</strong> eterno bambino Robbi le aveva detto ....Vieni...<br />

perché tante cose non le capiva o vedeva, ma se lo sentiva quando era amato<br />

perché era felice e parlava tanto e raccontava, pur con i suoi limiti, le cose<br />

della sua vita.<br />

Elli poi aveva ringraziato Richy per quella sorpresa e gli aveva detto che<br />

sarebbe stata contenta <strong>di</strong> parlare con Robbi ancora.......che gli voleva già bene<br />

e in realtà gliene aveva voluto subito fin da quando ne aveva sentito parlare la<br />

prima volta.<br />

47


Una mattina , una <strong>di</strong> quelle <strong>di</strong> pioggia in cui avresti voglia solo <strong>di</strong> dormire e<br />

mandare al <strong>di</strong>avolo tutto e tutti che stai troppo bene così a sonnecchiare al<br />

calduccio della tua casa.......lui le aveva scritto appunto che sarebbe rimasto a<br />

dormire <strong>tra</strong> le sue calde lenzuola <strong>di</strong> flanella.......e non sarebbe andato a<br />

lavorare per nessuna cosa al mondo che stava troppo bene nel suo<br />

dormiveglia.<br />

Lei gli aveva risposto.......e gli aveva detto cose che non avrebbe<br />

dovuto......ma quella mattina se l'era sentito......forse per via del pianto del<br />

cielo che li univa, forse per la s<strong>tra</strong>na esigenza <strong>di</strong> essere se stessa e <strong>di</strong> <strong>di</strong>re ciò<br />

che pensava che lui riusciva a <strong>tra</strong>smettere.<br />

Gli aveva parlato <strong>di</strong> quelle lenzuola <strong>di</strong> flanella, <strong>di</strong> come dovevano essere<br />

calde e morbide........<strong>di</strong> come avrebbe voluto sorprenderlo lì addormentato<br />

che doveva essere dolcissimo mentre sognava e magari stare lì tanto tanto<br />

tempo a vegliare il suo sonno.<br />

E svegliandosi avrebbe trovato i suoi occhi accesi e la sua voce e soprattutto<br />

la sua mano ad accarezzargli piano i capelli.<br />

Mentre gli scriveva queste cose provava una grande dolcezza ed insieme<br />

tristezza per non potergli essere vicino per coccolarselo un po'.<br />

Pensava chissà cosa lui avrebbe detto, se sarebbe stato felice o se la sarebbe<br />

presa o cosa....però aveva voluto <strong>di</strong>rglielo perché .....lo sentiva.<br />

E lui aveva risposto...........<br />

.........progetto........<br />

Elli, il piano nella sua parte più consistente è fatto. Mancano i dettagli.<br />

Continuando così va a finire che prendo la mia auto azzurra (qualcosa <strong>di</strong><br />

azzurro un principe deve pur averlo......) vengo da te e ti sposo!!<br />

Questa è l'idea <strong>di</strong> massima, ai dettagli ve<strong>di</strong>: chiesa grande o chiesa piccola,<br />

tanti invitati o pochi, io in Umbria o tu in Emilia, al tuo buon fidanzato, alla<br />

tua acconciatura, al viaggio <strong>di</strong> nozze.........a tutto questo Elli debbo ancora<br />

pensarci e chiedo il tuo aiuto..........<br />

Mi sento così avvolto, scaldato, coccolato, che non so come ringraziarti........<br />

Ciao dolce angioletto, che sia una bella giornata anche per te.( la mia è<br />

iniziata alla grande....). Un bacione. Rich.<br />

48


Elli <strong>di</strong> fronte a questo messaggio si era trovata un po' confusa; che si <strong>tra</strong>ttava<br />

<strong>di</strong> uno scherzo l'aveva capito subito..... però l'idea era carina, simpatica, un<br />

modo grazioso <strong>di</strong> <strong>di</strong>rle che le voleva bene.<br />

Lei gli aveva risposto che le sarebbe piaciuto andarsene via con lui....e<br />

sposarlo e svegliarsi ogni mattina con i suoi occhi assonnati che le si<br />

aprivano davanti.....ed anche nel suo <strong>di</strong>re c'era un po' <strong>di</strong> scherzo anche se....<br />

Rich allora le aveva detto che era felice, che gli era arrivato il suo messaggio<br />

ed era bellissimo e che lui le aveva mandato una lettera anche lui e ora a<br />

leggere ciò che lei gli aveva scritto avrebbe voluto scriverla <strong>di</strong>versamente e<br />

rifarla tutta da capo.<br />

Poi aveva messo una canzone degli Abba con il volume al massimo....ed alla<br />

fine era uscito ed aveva corso, proprio come faceva da bambino quando<br />

aveva una gioia grande nel cuore e non riusciva a contenerla.<br />

Allora andava a <strong>di</strong>sperderla <strong>tra</strong> i campi della languida pianura che con la<br />

nebbia è un lago fatato e misterioso, ma con il sole si apre infinita ed è come<br />

un largo sorriso.<br />

23/04/01<br />

Carissima Elisa,<br />

sono molto amareggiato <strong>di</strong> ciò che ti è successo: sembra un sogno da poter<br />

reprimere, farlo tornare in<strong>di</strong>etro, affogarlo.<br />

Quando mi rubarono Rita per via della mia ipoteca con Franca, mi ci vollero<br />

cinque anni <strong>di</strong> pianto interno per riuscire infine a sublimarla e a renderla<br />

grazia permanente, ma senza corpo, senza immagine, pura idealità.<br />

Ti accenno il finale <strong>di</strong> una delle poesie della Dickinson:<br />

Separazione è quanto noi sappiamo del cielo<br />

Ed è quanto ci occorre dell'inferno.<br />

Affinché possa prevalere la prima parte dell'ossimoro occorre una sofferenza<br />

senza tregua; poi la vita cambia aspetto, nasce una maturità che sfiora il<br />

sublime.<br />

49


Ci si attacca alle sorprese, <strong>di</strong> mano in mano i nostri gusti cambiano, i tanti<br />

amici appagano ed in parte suppliscono.<br />

E poi sei impegnata e creativa, non ti mancheranno sod<strong>di</strong>sfazioni perché sei<br />

dotata d'immaginazione e capacità <strong>di</strong> compartecipare.<br />

Il mondo interiore ti salverà e finirai per ringraziare il dolore.<br />

Ricordo con piacere la tua presenza in Emilia ed il fatto che tu sia <strong>di</strong>ventata<br />

mia ammiratrice per via della poesia; anche questo è un dono che non mi<br />

aspettavo: essermi fatto un'amica così preziosa in piena morte civile!<br />

Sono le sorprese <strong>di</strong> cui ti parlavo: spero che ce ne siano anche nella tua vita,<br />

specialmente durante questo periodo <strong>di</strong>fficile.<br />

Riscrivimi se ti fa piacere e auguri tanti. Un bacio. Agostino<br />

Lei lo sapeva che Agostino era forte e le avrebbe detto cose belle e sagge in<br />

quel momento <strong>di</strong>fficile in cui non sentiva Rich da poco meno <strong>di</strong> una<br />

settimana.<br />

Certe volte durante le sue giornate Elli si sorprendeva <strong>di</strong> essere così ferma<br />

nel rispettare quella decisione che Rich aveva preso <strong>di</strong> non sentirsi più e che<br />

le aveva comunicato all’improvviso, con un messaggio, senza spiegazioni.<br />

Si stupiva <strong>di</strong> come fosse riuscita a non telefonargli almeno per chiedergli una<br />

spiegazione.<br />

In quei suoi giorni <strong>di</strong>fficili Elli <strong>tra</strong>eva grande conforto dalle lettere <strong>di</strong><br />

Agostino.<br />

Lui conosceva il dolore più profondo delle cose e la morte quella dell'anima<br />

che è più pesante <strong>di</strong> quella fisica perché dà il tormento <strong>di</strong> continuare a<br />

<strong>tra</strong>scinarsi <strong>di</strong>etro un corpo che non ci appartiene più ed è un corpo vuoto,<br />

spento, vacuo.<br />

Però sapeva anche la s<strong>tra</strong>da dell'interiorità, quella misteriosa, profonda,<br />

intensa, quella della ricerca della maturità, della responsabilità del vivere,<br />

quella s<strong>tra</strong>da che tanta gente cerca invano magari anche tutta la vita.<br />

Sapeva il pianto, il nonsenso, il silenzio quello che non lo puoi contenere<br />

perché è troppo grande ed è quasi rumore per l'anima.<br />

Sapeva perdersi negli avvenimenti felici e s<strong>tra</strong>ppargli la vitalità e portarsela<br />

in giro per le s<strong>tra</strong>de, per il mondo, per la vita.<br />

Chissà se ci sarebbe riuscita anche lei un giorno.<br />

Elli ci pensava, ma.......ora era troppo arrabbiata con la sua storia per amarla.<br />

50


Una sera <strong>di</strong> Febbraio Luca aveva chiamato Elli al telefonino che c'era una<br />

cosa importante che voleva <strong>di</strong>rle.....<br />

Era buio fuori e c'era una s<strong>tra</strong>na calura per quel periodo dell'anno.<br />

Elli se ne stava in bicicletta per le vie del centro e per poco non si uccideva a<br />

rispondere......<br />

Era s<strong>tra</strong>no che Luca l'avesse chiamata a quell'ora, così prima <strong>di</strong> cena, doveva<br />

essere davvero importante!!!<br />

La sua voce non era sorridente come le altre volte, si capiva che aveva<br />

qualcosa da <strong>di</strong>re e non ci riusciva ed era come un peso nel cuore.<br />

Elli l'aveva aiutato con il <strong>di</strong>re se aveva qualcosa <strong>di</strong> s<strong>tra</strong>no e…. no, no, no,<br />

solo che le aveva scritto una lettera e probabilmente le sarebbe arrivata il<br />

giorno seguente.<br />

Lei aveva detto che le avrebbe fatto piacere, ma lui aveva finito con il<br />

confessare e con il <strong>di</strong>re....Stai attenta con Rich che state correndo troppo!!!<br />

Lui è così fragile ed è uscito da una storia dolorosa....rischiate <strong>di</strong> farvi del<br />

male!.<br />

Ti si stà attaccando troppo Elli, non lasciarglielo fare, non puoi che hai una<br />

storia importante e lui garanzie non può dartele che non lo sa ancora cosa<br />

vuole dalla vita.<br />

Non può esserci niente <strong>tra</strong> <strong>di</strong> voi e non deve se volete essere felici e far si che<br />

la vos<strong>tra</strong> amicizia sia costruttiva per voi e per tutti.<br />

Non scrivergli cose che possano risultare ambigue, devi essere chiara,<br />

semplice, avere la capacità <strong>di</strong> <strong>di</strong>scernere fin dove è giusto arrivare e dove poi<br />

è troppo.<br />

Elli aveva cercato <strong>di</strong> <strong>di</strong>fendersi nella sera senza stelle, senza luna.<br />

Che lei non si aspettava nient'altro che amicizia da quella storia con Rich e le<br />

spiaceva se aveva in qualche modo fatto pensare <strong>di</strong>versamente...forse era per<br />

come scriveva, per la sua capacità <strong>di</strong> avvinghiare, <strong>di</strong> <strong>tra</strong>volgere.<br />

Luca le aveva detto che lo sapeva che era così e che lei non aveva fatto<br />

niente <strong>di</strong> male, solo essere se stessa....però doveva stare attenta che non tutte<br />

le persone sono uguali ed alcune sono più fragili.....<br />

Elli gli aveva poi confessato il suo amore per Rich.....un amore semplice,<br />

essenziale, che andava al<strong>di</strong>là della sfera fisica ed era simile a quello che<br />

provava per Robbi e per le sue sorelline e per la natura e per il mondo<br />

51


intero.....e lui era felice ed aveva chiuso il telefono sod<strong>di</strong>sfatto che allora<br />

andava bene e si buona serata.<br />

Ma Elli in cuor suo sapeva <strong>di</strong> aver mentito. Perché lei lo sentiva l'amore per<br />

Rich e non era fisico perché non si erano mai visti, ma somigliava tanto ad un<br />

amore terreno...<br />

Quando lo sentiva era felice e non aveva bisogno più <strong>di</strong> niente e tutto era in<br />

secondo piano e conservava le sue lettere e se le leggeva e rileggeva<br />

avidamente come una <strong>di</strong>sperata a cercare <strong>di</strong> capire il senso delle parole per<br />

via delle virgole che le virgole sono loro che danno il senso e <strong>tra</strong>sformano<br />

frasi e <strong>di</strong>scorsi ed il loro sentire.<br />

Poi cantava che sua madre le <strong>di</strong>ceva che era impazzita e doveva esserle<br />

capitato davvero qualcosa che era così...<strong>di</strong>versa.<br />

E quello che si scrivevano poi non era così spirituale, così etereo, ma era la<br />

voglia <strong>di</strong> stare insieme, la promessa <strong>di</strong> volersi bene sempre, <strong>di</strong> aiutarsi a<br />

vivere.<br />

C'erano telefonate lunghe più <strong>di</strong> quaranta minuti e cosa stai facendo adesso,<br />

cosa leggi, sai che sono andato........ed ho visto.......ed ho sentito.<br />

E....secondo me sai chi ti piace? Secondo me ti piace De Gregori, o<br />

Baglioni....<br />

Lei a ridere che Baglioni.....mio Dio, certo qualche canzone si salvava<br />

pure....<strong>di</strong>co quelle più vecchie e s<strong>tra</strong>cantate.......il resto.... "Mi piace Vasco e<br />

Vecchioni, poi bè ascolto sempre la ra<strong>di</strong>o".<br />

"No Vasco, non l'avrei mai detto!!"<br />

"Davvero Rich ti piacciono i film sdolcinati?". Erano i suoi preferiti. Gli<br />

piacevano le emozioni, il perdersi nelle storie, il trovarci un po' del suo<br />

dolore ed amava i lieti fini che almeno sullo schermo c'era qualcosa che<br />

andava a finire bene e per due ore potevi illuderti che la felicità eterna<br />

esisteva davvero.<br />

Ci sono quei film che riesci ad inquadrarli fin dall'inizio e sai che andranno a<br />

finire così e non può essere <strong>di</strong>versamente e ti identifichi con l'attore e passi<br />

at<strong>tra</strong>verso le vicissitu<strong>di</strong>ni, le pazzesche avventure, le <strong>di</strong>sperazioni e ti senti<br />

forte come un leone perché sai che non può accaderti niente che il tuo eroe<br />

non può morire....finirebbe il film!.<br />

Elli invece adorava i film indefiniti con il finale ambiguo e ad interpretazione<br />

che dava modo <strong>di</strong> <strong>di</strong>scutere ed usare un po' la fantasia. Quelli che terminano e<br />

non te l'aspetti e pensi che è solo uno scherzo ed in fondo non finisce affatto<br />

52


che lo continui tu! Si perché già vedere un film è fruire qualcosa passata per<br />

un'al<strong>tra</strong> mente....figuriamoci il film banale......<br />

Quando Luca aveva riatattaccato quella sera il telefono <strong>di</strong> Elli aveva squillato<br />

nuovamente ed era Rich!<br />

Non aveva voglia <strong>di</strong> rispondergli, voleva me<strong>di</strong>tare un po' su quello che Luca<br />

le aveva detto, se davvero stava sbagliando in qualcosa e se era meglio<br />

sentirlo un po' meno, o essere più informale.......ma il suo cuore aveva preso a<br />

battere forte ed aveva dovuto rispondere.<br />

"Elli era sempre occupato il telefono.....!".<br />

"Stavo parlando con Luca.......".<br />

"Davvero?". Aveva la voce triste <strong>di</strong> bimbo che è stato sgridato.<br />

"Va tutto bene Rich?". Lui aveva detto <strong>di</strong> sì, ma aveva qualcosa lo si sentiva<br />

nitido...<br />

"Rich! Cosa stai facendo?".<br />

Si stava preparando ad andare a cena da amici ed era solo nella sua casa, una<br />

casa troppo grande per lui!<br />

Era un appartamento su una casa a due piani e sotto a lui vivevano i suoi<br />

genitori anziani. Lui però pranzava con loro per sentirsi meno triste, mentre<br />

cenava per conto suo per avere un po' <strong>di</strong> <strong>tra</strong>nquillità.<br />

Aveva un fratello più grande sposato ed un nipotino che aveva già quattor<strong>di</strong>ci<br />

anni e gli passava davanti con il motorino e faceva ciao ciao, ma era il<br />

ragazzo più triste che avesse mai visto che metteva tristezza anche a lui.<br />

Sembrava stanco <strong>di</strong> vivere ed alla sua età non si può davvero!<br />

Elli poi gli aveva chiesto ancora cosa avesse e se lei aveva fatto qualcosa che<br />

non andava e lui a <strong>di</strong>re che no, non c'era niente.<br />

Avevano parlato tanto e cosa si erano detti in tutto quel tempo Elli non lo<br />

sapeva nemmeno e forse avevano parlato delle solite cose, delle loro vite.<br />

Quello che Elli ricordava invece era la notte silenziosa, buia e calda per<br />

febbraio e gli alberi che non si muovevano affatto e la s<strong>tra</strong>da vuota che erano<br />

le otto passate.<br />

Lei sulla bicicletta vecchia <strong>di</strong> suo padre, ferma davanti ad un cancello che<br />

parlava piano e poi sempre più piano e gli <strong>di</strong>ceva “Rich io mi sento....non lo<br />

so, ma qualcosa stà succedendo ed è bello, ma insieme....s<strong>tra</strong>no. Stiamo<br />

sbagliando secondo te Rich?”.<br />

53


Mentre <strong>di</strong>ceva così vedeva Luca e le venivano in mente tutte le cose che le<br />

aveva detto. Si sentiva stupida, ma che poteva farci se gli voleva bene a<br />

quell'anima fragile e stavolta glielo aveva anche detto a voce ed era stato<br />

perfetto, magico così sussurrato con la voce dolcedolce. Lui aveva solo riso<br />

ed aveva detto grazie !<br />

Poi lei non era tornata a casa, se ne era andata con la bici verso la campagna<br />

giù fino alla fattoria, che la chiamavano così ma in realtà era una casa<br />

malridotta e sporca <strong>di</strong> conta<strong>di</strong>ni con un'aia immensa piena <strong>di</strong> rottami <strong>di</strong> auto,<br />

attrezzi agricoli ed ogni sorta <strong>di</strong> altre schifezze che un giorno che si erano<br />

messi a bruciare roba secca dei campi ed aveva preso fuoco tutto e le fiamme<br />

illuminavano a giorno l'inferno, nessuno aveva chiamato i pompieri.......che<br />

bruciassero tutti con il loro su<strong>di</strong>ciume.<br />

Ma nell'immaginario collettivo dei bambini del paese era una vera fattoria<br />

che c'erano alcuni cavalli stanchi e malridotti e le pecore e le capre da dargli<br />

da mangiare la carta <strong>di</strong> giornale. C'erano anche le oche che starnazzavano in<br />

gruppo sulle pozzanghere e qualche papera; un povero pastore tedesco legato<br />

che sonnecchiava al sole e si chiamava Giordano e tanti piccoli canetti con<br />

neanche la voglia <strong>di</strong> abbaiare.<br />

I ragazzini ci organizzavano spe<strong>di</strong>zioni con tanto <strong>di</strong> pranzo al sacco e ci<br />

andavano a pie<strong>di</strong> che con la bicicletta arrivavano troppo presto e poi che pic<br />

nic era.<br />

La padrona della fattoria era una signora anziana che l'italiano non lo sapeva<br />

nemmeno ed aveva il grembiule viola a fiori ed un fazzoletto sui capelli<br />

increspati. I denti scomposti che s'impastavano con la lingua e la saliva nel<br />

parlare. Stava sempre in casa, ma quando qualcuno passava e Giordano<br />

impietoso si faceva sentire faceva capolino a vedere chi passava ed i bambini<br />

avevano paura <strong>di</strong> lei e credevano fosse una strega e scappavano.<br />

Ora la s<strong>tra</strong>da era asfaltata e la bici <strong>di</strong> Elli ci scivolava sopra in silenzio mentre<br />

rasentava il fosso lungo la ramata. I campi emanavano un odore forte <strong>di</strong> terra<br />

umida.<br />

Gli alberi silenziosi lasciavano sentire il rumore dell'acqua debole e veloce ed<br />

il "fru fru" <strong>tra</strong> le fratte <strong>di</strong> grossi topi che il cartello <strong>di</strong>ceva “Zona<br />

derattizzata”, ma ce ne erano <strong>di</strong> grossi come i gatti.<br />

54


Nel buio si vedevano le luci lontane del paese sulle colline, allungato, avvolto<br />

dal braccio della notte, tanti piccoli lumini sconnessi, accesi lì senza or<strong>di</strong>ne<br />

alcuno.<br />

Poi le montagne più nere del buio e illuminate nemmeno dalla luna che<br />

quella sera non c'era.<br />

Elli andava con i suoi pensieri ed erano tanti e confusi e voleva abbandonarli<br />

alla notte perché se li portasse via e la lasciasse andare con il sorriso, ma<br />

aveva ragione Luca a <strong>di</strong>re che si era spinta tanto avanti ed aveva giocato con<br />

l'amore.<br />

Era stata carina per consolare, dolce per curare, un po' sorella, un po'<br />

amica....poi era inciampata nell'amore e nel desiderio, per caso, senza volerlo<br />

ed aspettarselo e senza sapere che era quella la s<strong>tra</strong>da.<br />

Ed ora soffriva perché l'amore in fondo è sempre un po' sofferenza oltre che<br />

gioia perché è accettare l'altro ed annientarsi un po', può non essere<br />

ricambiato o essere impossibile e forse questo è il suo aspetto più triste<br />

perché se ami qualcuno che non ti ama e per lui non esisti nemmeno finisci<br />

per accettarlo con il tempo, ma non poter amare chi ami e ti ama a sua<br />

volta..........è solo una tortura atroce.<br />

E pensi che hai una vita, che te la sei costruita nel tempo passando at<strong>tra</strong>verso<br />

tante cose, tanti problemi ed anche tante gioie, tante dolcezze.<br />

Pensi che il tuo lui, il tuo ragazzo <strong>di</strong> sempre, ti vuole bene e lo conosci, sai i<br />

suoi punti deboli, conosci il suo arrabbiarsi, il modo per farlo sorridere e stare<br />

bene, il modo <strong>di</strong> piacergli.<br />

Sai i suoi gusti, i suoi pensieri oramai passano anche per la tua testa e......ci<br />

sono i sogni, i viaggi, le serate piene <strong>di</strong> vino e <strong>di</strong> amici suoi che sono anche i<br />

tuoi e sono tutta la tua vita da tanti anni oramai. C'è la dolcezza <strong>di</strong> lui che ti<br />

bacia piano e sa come farti impazzire.........e quelle sere <strong>di</strong> pioggia in cui ti<br />

stringevi a lui al rumore dei tuoni ed alla fioca luce dei lampioni che fil<strong>tra</strong>va<br />

dalle persiane.<br />

E ti chie<strong>di</strong> perché stai facendo questo e per<strong>di</strong> la testa per uno che neanche<br />

conosci solo perché ti scrive tante paroline dolci e ti fa complimenti che non<br />

ti ha mai visto e potrebbe solo starci a giocare con te. Ti chie<strong>di</strong> cosa hai<br />

creato in realtà in tanti anni, se davvero sei stata te stessa, se hai vissuto mai.<br />

Pensi che quella persona che ti scrive non lo sai com'è e potrebbe pure non<br />

essere il tuo tipo e potresti non piacergli. Magari però lo ami anche perché<br />

ama tanto qualcosa che è dentro te ed è invisibile agli occhi e lui lo conosce<br />

55


meglio <strong>di</strong> altri perché è solo questo che possiede <strong>di</strong> te ed ha imparato ad<br />

amarlo e quando pensa a te non pensa ai tuoi occhi, anche se si chiede se<br />

sono belli, non pensa alle tue labbra né al tuo corpo, ma al calore della tua<br />

voce, ed ha addosso una sensazione <strong>di</strong> dolcezza che gli scioglie il cuore e gli<br />

fa <strong>di</strong>re ti voglio bene magari anche più facilmente che se ti avesse vista.<br />

Hai un bivio <strong>di</strong> fronte: una porta sai quello che contiene ed è aperta e la<br />

s<strong>tra</strong>da è la tua, l'al<strong>tra</strong>.......può racchiudere risa o pianto ed aprirla è già un<br />

rischio, figuriamoci calcarne il selciato.<br />

E <strong>di</strong>ci tutte queste cose a te stessa e ragioni, pren<strong>di</strong> una decisione, cre<strong>di</strong> <strong>di</strong><br />

essere risoluta, ma sei solo in balia del tuo cuore e sei sempre da capo che<br />

non sai cosa fare e poi forse non sei nemmeno innamorata <strong>di</strong> quella nuova<br />

apparizione nella tua vita ed è solo compiacimento per il fatto che ti fa sentire<br />

importante, che ti <strong>di</strong>ce che gli manchi e che ti vuole bene.<br />

O forse non lo sai, non lo sai, non lo sai!.<br />

Il 23 febbraio era arrivata una lettera <strong>di</strong> Rich e doveva essere quella che lui<br />

avrebbe voluto rifare <strong>di</strong>versa così lei non l'aveva letta, aveva aspettato <strong>di</strong><br />

chiedergli se poteva farlo o voleva che gliela rimandasse in<strong>di</strong>etro.<br />

Lui con una mail gli aveva detto “leggila Elli!!” e lei l'aveva aperta e c'era<br />

dentro una foto molto scura con il car<strong>di</strong>nale Ersilio Tonini.<br />

Un'immagine dallo sfondo molto buio dove spiccavano due volti quasi<br />

bianchi, come due fantasmi dall'ombra, ma era un'immagine intensa capace<br />

<strong>di</strong> far concen<strong>tra</strong>re la tua attenzione su quei visi e su nient'altro.<br />

Tonini era seduto alla cattedra <strong>di</strong> una sala conferenze e teneva la mano<br />

sinis<strong>tra</strong> sul volto attento <strong>di</strong> chi sa ascoltare <strong>tra</strong> gli occhiali e le rughe del viso.<br />

Il volto magro cinto da un alone <strong>di</strong> umiltà che si portava sempre <strong>di</strong>etro<br />

insieme alla sua saggezza che <strong>di</strong> car<strong>di</strong>nali come lui ce ne sono pochi che<br />

sanno infiammarti l'animo con la loro semplicità e mettono in ascolto il tuo<br />

cuore anche se è molto lontano.<br />

La lettera era scritta sempre su quel foglio <strong>di</strong> blocco a quadrettini blu che Elli<br />

aveva o<strong>di</strong>ato anche per prendere appunti a scuola perché sul retro era<br />

impossibile scriverci senza imprecare.<br />

56


Ciao carissima,<br />

la tua telefonata mi ha scaldato, mi ha fatto piacere e voglio raccontarti una<br />

cosa che mi ha profondamente emozionato.<br />

Te la racconto al presente senno faccio una fatica grossa( sai che mi sono<br />

<strong>di</strong>plomato alle serali).<br />

E' una bella giornata, una <strong>di</strong> quelle "piene" e intense, <strong>di</strong> quelle che ti<br />

realizzano e ti senti felice( mi hai capito vero?).<br />

Ho appena salutato due amici e sto andando a sentire( a <strong>di</strong>re il vero voglio<br />

fargli qualche foto) il car<strong>di</strong>nale Ersilio Tonini.<br />

L'argomento della conferenza è la "Disgregazione della famiglia".<br />

Partecipano oltre al car<strong>di</strong>nale un avvocato <strong>di</strong> quelli che hanno a che fare con<br />

la S. Rota, <strong>di</strong> quelli che annullano i matrimoni ed un sociologo.<br />

L'avvocato snocciola cifre, il 35% delle unioni naufraga.....etc....etc...il<br />

sociologo neanche lo ascolto, è freddo e le sue parole passano e vanno.<br />

Tocca a lui, al mio vecchietto.<br />

"Vi confido una cosa" attacca "io credo proprio che andrò in para<strong>di</strong>so( sorriso<br />

<strong>di</strong> tutti) e quando sarò innanzi al Signore mi sono preparato un<br />

<strong>di</strong>scorsetto.......Signore, per prima cosa voglio vedere i miei genitori e li<br />

voglio ringraziare per ciò che hanno fatto per me( lacrimoni miei) perché mi<br />

hanno insegnato l'amore per la vita!.<br />

Ogni mattina, mentre mi vesto e vedo le mie vene blu ringrazio il signore<br />

perché si ripete questo "miracolo" e in ottantasei anni ancora non mi ci sono<br />

abituato......"<br />

Alla fine della conferenza l'applauso a Tonini non finisce più...lui si alza,<br />

riprende la parola e <strong>di</strong>ce: " Voi pensate <strong>di</strong> applau<strong>di</strong>re me e invece applau<strong>di</strong>te<br />

a qualcosa che è dentro <strong>di</strong> voi e che è d'accordo con quello che ho detto e,<br />

credetemi, è un applauso molto più bello!!!". (altri tre minuti <strong>di</strong> applauso<br />

ininterrotto).<br />

Elli, poi ho ripensato alle mie lacrime, non mi succede spesso.<br />

Pensavo ai miei genitori, a me, alla mia vita......l'energia che questo<br />

vecchietto consumato sa <strong>tra</strong>smettere è una cosa grande.<br />

Le mie erano lacrime <strong>di</strong> gioia, <strong>di</strong> quelle che ti fanno sentire vivo, vorrei<br />

<strong>di</strong>rtelo meglio......ma non ci riesco. E' così <strong>di</strong>fficile descrivere certi perché.<br />

Però una cosa voglio <strong>di</strong>rtela.<br />

Ci sono persone che sanno smuoverti qualcosa <strong>di</strong> buono che c'è in te e tu non<br />

sapevi <strong>di</strong> averla quella parte lì, o forse stava dormendo e si è risvegliata.<br />

57


Ecco, tu mi hai fatto questo effetto e ti ringrazio!!<br />

Un bacione. Rich.<br />

Ed Elli aveva pianto seduta sul suo letto mentre sua madre con<br />

l'aspirapolvere faceva un rumore in<strong>di</strong>avolato!<br />

Aveva pianto <strong>di</strong> gioia perché lui aveva accettato anche solo un po' <strong>di</strong><br />

guardarsi dentro, <strong>di</strong> ascoltare un po' il suo dolore ed anche la sua gioia <strong>di</strong><br />

scoprirsi con qualcosa <strong>di</strong> buono nel cuore. Aveva pianto perché lui gli aveva<br />

detto che quell' effetto <strong>di</strong> sentirsi che esisteva gliel'aveva fatto anche lei e<br />

perché le parole <strong>di</strong> quel vecchietto l'avevano commossa che erano semplici,<br />

essenziali però avevano dentro tutta la voglia <strong>di</strong> vivere del mondo.<br />

Elli non sapeva ancora che una domenica en<strong>tra</strong>ndo per la messa nella basilica<br />

<strong>di</strong> S. Maria degli Angeli in Assisi vi avrebbe trovato a celebrare proprio il<br />

magico vecchietto Ersilio ed allora avrebbe sorriso che doveva essere proprio<br />

un segno questo!<br />

E la basilica odorava d'incenso e gigli bianchi ed era come ovattata ai passi<br />

sui pavimenti ed i soffitti altissimi la facevano sembrare immensa anche se<br />

era s<strong>tra</strong>colma <strong>di</strong> gente.<br />

Poco luminosa, bellissima con in mezzo la porziuncola che è come una luce,<br />

con tutte quelle decorazioni d'oro, sempre accesa che la gente fa la fila per<br />

en<strong>tra</strong>rci e si ferma un istante in ginocchio, recita preghiere e se ne va in<br />

religioso silenzio.<br />

Là dove si <strong>di</strong>ceva messa non bastava a contenere tutta la folla accorsa a<br />

sentire il car<strong>di</strong>nale ed avevano messo se<strong>di</strong>e grigie <strong>di</strong> plastica <strong>di</strong>etro la<br />

porziuncola che spezzava la visuale sull'altare ed un maxi schermo perché<br />

tutti potessero seguire la celebrazione.<br />

C'era un'idea <strong>di</strong> solenne, <strong>di</strong> soprannaturale come se dovesse accadere<br />

qualcosa <strong>di</strong> grande che già assistere alla messa in quella basilica è <strong>di</strong> per sé<br />

qualcosa <strong>di</strong> grande.<br />

Era la festa della famiglia e Tonini ne aveva parlato a lungo nell'omelia con<br />

la gente assorta ed incantata che erano parole <strong>di</strong> coraggio e speranza che<br />

avrebbero fatto amare la vita anche alla persona più infelice del mondo.<br />

Poi alla fine del suo <strong>di</strong>scorso aveva detto solenne "Vi auguro...." E la gente<br />

pensava una buona domenica, una buona giornata, tanta felicità per la loro<br />

famiglia..... "Auguro a tutti una buona morte". Tutti erano rimasti in silenzio,<br />

sbalor<strong>di</strong>ti, a bocca aperta. "Augurare una buona morte è la cosa più bella che<br />

si possa <strong>di</strong>re ad un cristiano, perché la morte non è la fine.......ma è l'inizio<br />

58


della vita, è il domani che appartiene a tutti, è la possibilità <strong>di</strong> essere felici in<br />

eterno".<br />

Elli si era chiesta cosa c'en<strong>tra</strong>sse la morte con la famiglia, ma aveva pensato<br />

alla fine che la famiglia era colei che dava la possibilità <strong>di</strong> avere una vita<br />

terrena e la morte apriva le porte della vita eterna.<br />

La gente quella mattina era felice uscendo dalla chiesa e si era sentita in pace<br />

con il mondo e con la vita, con la voglia dentro <strong>di</strong> andare avanti ed accettare<br />

tutto e con il desiderio <strong>di</strong> essere felici sempre........<br />

Elli questo non lo sapeva mentre continuava a piangere <strong>di</strong> gioia e sua madre<br />

le <strong>di</strong>ceva <strong>di</strong> smetterla con quelle sciocchezze e <strong>di</strong> andare ad aiutarla per il<br />

pranzo.<br />

E lei aveva riposto la lettera nel suo cassetto e si era asciugata le lacrime con<br />

la mano......fuori c'era un bel sole ed i merli saltellavano sul giar<strong>di</strong>no intorno<br />

alla magnolia che era fiorita troppo presto quell'anno come tutti gli altri alberi<br />

da frutto che faceva un caldo impossibile per quel mese.<br />

Le era arrivata anche la lettera <strong>di</strong> Luca quella mattina e ripeteva quelle cose<br />

che lui le aveva detto al telefono......che doveva trovare un'armonia , un'unità<br />

per raccogliere i fili intrigati e sparsi <strong>di</strong> quella sua esuberanza, desiderio <strong>di</strong><br />

amare che lui aveva ammirato fin dall'inizio della loro corrispondenza.<br />

Tutto questo non per una questione <strong>di</strong> esclusione, <strong>di</strong> dover per forza<br />

"costringersi" ad un unico legame, spesso soffocante e sempre destinato<br />

all'esaurimento. Era tanto positivo da parte sua espandere ed allargare i suoi<br />

orizzonti verso chi poteva <strong>tra</strong>rre dalla sua presenza consolazione, coraggio,<br />

sostegno, voglia <strong>di</strong> vivere, entusiasmo, gioia.........proprio come era accaduto<br />

con lui e con Rich.<br />

A Rich, in particolare, tanta attenzione, presenza, preoccupazione, avevano<br />

riacceso un'eco ormai perduta(almeno al femminile) e dopo quell'abbandono,<br />

quella sofferenza mai superata era stato contagiato da quella carica <strong>di</strong> affetto,<br />

<strong>di</strong> sincera partecipazione alla sua vicenda che improvvisamente si era<br />

riversata su <strong>di</strong> lui.<br />

Ma lei non doveva oltrepassare quei limiti imposti dalla sua relazione<br />

amorosa perché poteva rischiare <strong>di</strong> mandarla in crisi che nessun partner<br />

sarebbe stato <strong>di</strong>sposto a sopportare una de<strong>di</strong>zione esagerata ad un terzo.<br />

Le <strong>di</strong>ceva <strong>di</strong> trovare un equilibrio tale da poter gestire tutti i suoi rapporti con<br />

vantaggio <strong>di</strong> tutti.......<br />

59


Elli si era ripetuta che ci avrebbe provato! Intanto stava per partire per il<br />

Trentino con il suo ragazzo per la tanto attesa settimana bianca e questo<br />

pensava sarebbe servito a riflettere un poco!<br />

Lei e Rich si sarebbero sentiti un po' meno ed avrebbe avuto i suoi amici, si<br />

sarebbe <strong>di</strong>vertita, avrebbe visto paesaggi fantastici e magari anche messo la<br />

testa a posto!<br />

Forse una vacanza era proprio quello che ci voleva, andarsene per un po'......<br />

La sera prima <strong>di</strong> partire Elli aveva guardato il cielo ed era intenso ed era blu e<br />

c'erano tante stelle a brillare ciascuna con la loro storia, con i loro sogni e lei<br />

prendendo il telefonino aveva scritto a Rich " Ho alzato gli occhi al cielo e<br />

c'eri tu! Notte stellina".<br />

Lui poco dopo aveva scritto "Dolce Elli, ti sento così vicina che ho quasi<br />

paura......".<br />

Quella parola paura Elli l'avrebbe sentita ancora sulle sue labbra un giorno <strong>di</strong><br />

pioggia mentre cercavano insieme <strong>di</strong> lenire il loro male.<br />

Ora però stava a ripetersi .....hai davvero paura <strong>di</strong> me Rich?.<br />

60


Alla fine dopo tanti preparativi ce l'avevano fatta a partire. Nevicava già in<br />

pianura e non era un buon inizio per un viaggio così lungo....una carovana <strong>di</strong><br />

auto s<strong>tra</strong>cariche sulla s<strong>tra</strong>da lievemente imbiancata come le montagne e le<br />

case e gli alberi fioriti che sembrava un presepe con fiori <strong>di</strong> pesco e <strong>di</strong><br />

mandorli e poteva essere davvero un miracolo del bambinello.<br />

C'era entusiasmo, l'atmosfera da film "Vacanze <strong>di</strong> Natale", la promessa <strong>di</strong><br />

<strong>di</strong>vertirsi e non pensare a niente e riposarsi tanto.<br />

Andando verso il nord poi il cielo si era aperto e non nevicava più ed il<br />

paesaggio cambiava repentino davanti agli occhi.<br />

La solitu<strong>di</strong>ne delle basse montagne ed il grande rumore del raccordo intorno<br />

a Bologna che dà un'idea <strong>di</strong> grande con tutte quelle s<strong>tra</strong>de che vanno e si<br />

girano intorno e sembrano rincorrersi e volersi ricongiungere mentre vanno<br />

parallele per un istante e poi <strong>di</strong>lagano in mete <strong>di</strong>verse e si perdono.<br />

Quel raccordo era sempre piaciuto ad Elli che le sembrava s<strong>tra</strong>no come la<br />

vita che raccoglie tante persone un attimo in un solo punto e le fa incon<strong>tra</strong>re,<br />

viaggiare insieme e poi le smista per <strong>di</strong>verse mete, per <strong>di</strong>versi fini.<br />

Ora percorrendolo pensava alla rete intricata del suo cuore, alle s<strong>tra</strong>de che le<br />

si allungavano davanti troppo dritte o tortuose ed era come chi si ferma<br />

indeciso alle deviazioni <strong>di</strong> un'autos<strong>tra</strong>da per paura <strong>di</strong> sbagliare e magari tira<br />

fuori la cartina e la consulta.........ma chi mai avrebbe potuto averla la cartina<br />

del suo cuore!!<br />

Lei si sentiva terribilmente triste all'inizio <strong>di</strong> quella settimana che avrebbe<br />

dovuto essere <strong>di</strong>vertimento, gioia, allegria dello stare insieme a tanti amici.<br />

Poi le montagne si erano aperte e la pianura padana aveva allungato le sue<br />

ampie, fertili braccia materne e li aveva avvolti con i suoi campi, i suoi fossi,<br />

le sue aziende isolate, il suo sole ed il suo cielo che non è mai <strong>di</strong> un azzurro<br />

intenso, ma è sempre velato <strong>di</strong> una sottile foschia.<br />

In macchina si parlava <strong>di</strong> come fosse triste quella pianura troppo vasta, senza<br />

limite e dava una vaga idea d'infinito, d'inconcluso che metteva un ansia<br />

terribile a chi era abituato ai suoi monti, alle sue colline che abbracciavano e<br />

stringevano che erano quasi una protezione.<br />

Gli occhi si perdevano <strong>tra</strong> la terra scura ed il cielo senza fine che le Alpi<br />

sembravano davvero troppo lontane e sembrava una <strong>di</strong> quelle infinite lande<br />

americane con lunghissimi cieli sopra e la terra nuda che si svolge in un'unica<br />

eterna massa e tutta quella s<strong>tra</strong>da che va......come <strong>di</strong>ce Kerouac in "On the<br />

Road".<br />

61


Poi l'autos<strong>tra</strong>da ferrosa del Brennero che con quel guardrail sembra un'antica<br />

ferrovia del far West.<br />

Quella mattina ad Elli era arrivato un messaggio sul telefonino ed era <strong>di</strong> Luca<br />

e le <strong>di</strong>ceva "Adesso sono io che ti cercherò sempre ovunque tu sarai".<br />

Elli l'aveva cancellato velocemente per non farlo vedere al suo ragazzo che si<br />

era ugualmente incuriosito perché aveva sentito il rumore che fa il cellulare<br />

quando arriva la posta e aveva finito con l'arrabbiarsi lo stesso e <strong>di</strong> più perché<br />

lei non aveva voluto farglielo leggere e doveva avere qualcosa da nascondere.<br />

Ma lei non aveva niente che lui non potesse sapere solo che quel messaggio<br />

non l'avrebbe capito- io ti cercherò ovunque- l'avrebbe preso per<br />

l'avvertimento <strong>di</strong> un maniaco che voleva trovarla per farle chissà che cosa.<br />

Invece era solo un modo <strong>di</strong> Luca per <strong>di</strong>re che ora che lei non era a casa<br />

sarebbe stato lui a chiamarla e a farsi sentire <strong>di</strong> più.<br />

Quin<strong>di</strong> che si arrabbiasse pure, tanto gli sarebbe passata presto.<br />

Le quattro auto poi si erano fermate all'autogrill presso l'uscita per Carpi, in<br />

terra emiliana ed Elli aveva chiamato Luca e poi Rich senza esito, dovevano<br />

essere a Messa come tutte le domeniche!<br />

A Rich aveva allora mandato un messaggio sul telefonino.......Sono a Carpi<br />

stellina, siamo vicinivicini ora!!.<br />

Il viaggio per il resto era proceduto senza particolari intoppi, anzi era stato<br />

piuttosto piacevole.<br />

La prima e l'ultima macchina avevano ra<strong>di</strong>oline portatili ed erano arrivati<br />

continui messaggi e piacevoli scambi <strong>di</strong> battute.<br />

L'argomento del giorno era la "coppia gay" Lucio/Andrea che erano gli unici<br />

due ad essere partiti per la vacanza senza le loro adorate dolci metà e ci<br />

stavano a farsi prendere in giro con delle curiose e <strong>di</strong>vertenti allusioni e<br />

facevano s<strong>tra</strong>ni versi e parlavano da checchine sfrante per il <strong>di</strong>vertimento dei<br />

passeggeri dell'al<strong>tra</strong> auto.<br />

Poi dato che Lucio aveva parlato dell'enorme <strong>di</strong>mensione del suo posteriore<br />

si andavano facendo congetture su cosa avrebbe voluto prenderci e gli si<br />

in<strong>di</strong>cavano pali e <strong>tra</strong>vi <strong>di</strong> ogni <strong>di</strong>mensione e grossi silos ed una cen<strong>tra</strong>le<br />

poi.....quella doveva essere il suo luna park.<br />

Dall'auto <strong>di</strong> Leo invece venivano le note delle canzonette del fascismo<br />

e...faccetta nera .....e tante altre che la cassetta l'aveva trovata con<br />

un'esclamazione <strong>di</strong> gioia all'autogrill e l'aveva comperata subito e<br />

canticchiava felice....faccetta nera......<br />

62


Più tar<strong>di</strong> un messaggio <strong>di</strong> Rich per Elli..... "Un giorno non lontano il mio<br />

angioletto uscirà per Carpi per dare un bacio alla sua stellina. Ti voglio bene<br />

Elli”.<br />

Lei si era sentita felice come se quel suo bene stesse lì a proteggerla da ogni<br />

cosa e niente poteva farle più paura.<br />

L'albergo non era poi così Splendor come voleva il nome, era piccolo e senza<br />

parcheggio esterno che l'auto o la mettevi a pagamento nel garage o andavi a<br />

lasciarla chissà dove.<br />

C'era una hall piccola e vecchia con una signora in giacca marrone che aveva<br />

tutta l'aria <strong>di</strong> essere la padrona e due ragazzi che facevano i giullari nel<br />

cercare <strong>di</strong> essere carini e da dove venite e tutte le solite sciocchezze patetiche<br />

che si <strong>di</strong>cono ai clienti senza essere interessati realmente.<br />

La "vecchia" così avevano soprannominato la padrona dell'albergo li aveva<br />

accompagnati alle loro stanze troppo piccole e con la moquette sporca e piena<br />

<strong>di</strong> polvere che non c'è cosa più terribile e le copertine sintetiche con grosse<br />

margherite rosa ed arancioni e blu....fortuna che si <strong>tra</strong>ttava <strong>di</strong> un tre stelle e <strong>di</strong><br />

uno splendor per giunta.<br />

Andrea en<strong>tra</strong>ndo in camera aveva trovato un letto matrimoniale anche per lui<br />

e Lucio e mentre tutti ridevano lui andava ripetendo che era troppo e voleva<br />

tornarsene a casa...e quella copertina a fiori poi..<br />

La padrona aveva promesso che quei letti li avrebbe separati<br />

l'indomani.......l'indomani! ed intanto avrebbero <strong>tra</strong>scorso una bella nottata <strong>di</strong><br />

sesso folle almeno questo andavano <strong>di</strong>cendo i loro amici.<br />

Quello che c'era <strong>di</strong> bello nell'albergo era la sala ristorazione tutta in legno e<br />

con un bel focolare sempre acceso che dava una familiare idea <strong>di</strong> calore.<br />

I tavoli con le tovaglie rosa ed i fiori colorati ed un'ampia ve<strong>tra</strong>ta la cui vista<br />

dava sul bosco e sulle piste da sci bianche nella notte per la neve come le<br />

montagne.<br />

Il cameriere che gli era stato assegnato era un uomo sui trenta con occhialini<br />

da intellettuale ed i pochi capelli sulla testa ricci ed arruffati.<br />

Si muoveva veloce quasi imbarazzato <strong>tra</strong> i tavoli e sembrava non voler dare<br />

confidenza, ma era solo timido e triste per il recente abbandono della sua lei e<br />

camminava con tutto il suo dolore e gli occhi assenti<br />

63


Poi però i do<strong>di</strong>ci amici avevano finito per conquistarselo e portava sempre<br />

qualche portata in più e patatine.........come se nevicasse che era una battuta<br />

<strong>di</strong> Leo ed aveva fatto ridere tutti.<br />

L'animazione, perché c'era anche quella, era composta da un duetto da<br />

panico......un' iglese bionda ed abbastanza cafona che macinava l'italiano con<br />

la stessa rozzezza con cui si zappa un campo e per <strong>di</strong> più con qualche smania<br />

lesbo.<br />

Lui invece era un moretto bergamasco che si chiamava Marco ed aveva una<br />

vocina sottile e gli occhi sempre ridenti, ma una pelle scura che poteva<br />

sembrare marocchino.<br />

Quello che i due in questione sapevano organizzare era un torneo <strong>di</strong> scala<br />

quaranta e <strong>di</strong> calcio balilla e, in via eccezionale, una serata <strong>di</strong> balli latino<br />

americani in un pub dove non ci si en<strong>tra</strong>va neppure.<br />

Però erano da premiare per la loro volontà e la tenacia nonostante nessuno li<br />

prendesse in considerazione e partecipasse ai loro giochi scontati che non<br />

c'era bisogno <strong>di</strong> animazione per organizzarli ed anzi avevano finito per<br />

prenderli in giro anche i bambini.<br />

In fondo però era la loro stupida presenza a <strong>di</strong>vertire ed era già qualcosa.<br />

Una serata bella alla fine ci era scappata con piano bar e karaoke ed i do<strong>di</strong>ci<br />

avevano dato il meglio <strong>di</strong> sé cantando tutti insieme "Certe notti” del Liga e<br />

“Generale” <strong>di</strong> De Gregori e si erano <strong>di</strong>vertiti molto mentre la gente rideva<br />

che tutti insieme così riusciva proprio uno stonaticcio con i fiocchi.<br />

Poi dal piano bar due lenti langui<strong>di</strong>langui<strong>di</strong> con "A Wonderful World" <strong>di</strong><br />

Luis Armstrong e "Amore Bello" <strong>di</strong> Clau<strong>di</strong>o Baglioni, <strong>di</strong> quelli che ti viene<br />

voglia <strong>di</strong> stringerti alla persona che ami e non lasciarla andare più che sotto<br />

quelle luci tenui ci siete solo tu e lei per il mondo. E si erano stretti anche<br />

Lucio ed Andrea in un tenero ri<strong>di</strong>colissimo ballo guancia a guancia che tutti<br />

ridevano e loro con quelle due facce i<strong>di</strong>ote a guardarsi intorno come due<br />

pagliacci che cercano l'applauso.<br />

Ed era giunto sonoro ed accompagnato da forti risate e tutti gli si erano fatti<br />

intorno e gridavano bacio ed il bacio era arrivato con una smorfia ed un<br />

sorriso sulle loro labbra.<br />

Tornando in camera quella sera Marco ed Elli avevano trovato la dolcezza <strong>di</strong><br />

un abbraccio ed il calore dei loro corpi che piano piano <strong>di</strong>ventavano uno solo<br />

e danzavano al ritmo dei loro cuori. Lei che chiudeva gli occhi ai suoi baci<br />

64


schiudendo piano le labbra e lui che pensava che era bella così abbandonata,<br />

così sua.<br />

Era sempre come una lotta <strong>tra</strong> loro, come uno scontro <strong>di</strong> anime forti che<br />

vogliono sopraffarsi a vicenda e finiscono per ferirsi, per farsi male, per<br />

dannarsi.<br />

Lui la stringeva forte mordendole il collo avido mentre lei gli passava le mani<br />

lungo la schiena in un lungo brivido.<br />

Le loro mani s'intrecciavano stringendosi forte fino a fare male; poi lui le<br />

afferrava forte i capelli nerissimi e ci si aggrappava per en<strong>tra</strong>rci più forte in<br />

quell'anima ribelle che lo fuggiva ed i cui sogni in quel periodo, lui se ne<br />

rendeva conto, non gli appartenevano più.<br />

Intanto però quel corpo selvaggio e pieno <strong>di</strong> passione poteva stringerlo e<br />

afferrarne la vita e sentirlo palpitare sotto le sue mani e respirare e sospirare.<br />

E c'era buio intorno ed Elli pensava come sarebbe stato con la sua stellina<br />

lontana....magari dolcissimo, pieno <strong>di</strong> sguar<strong>di</strong> e <strong>di</strong> parole, delicato, leggero.<br />

Forse sarebbero stati tanto a parlare aspettando che la notte si <strong>di</strong>leguasse e si<br />

sarebbero raccontati dei loro sogni quelli <strong>di</strong> cui lei aveva promesso <strong>di</strong><br />

scrivergli e non l'aveva fatto forse perché il sogno ora era solo lui.<br />

Quella vacanza invernale dal punto <strong>di</strong> vista scii era stata perfetta; piste <strong>di</strong><br />

ogni colore macinate senza tregua anche sotto all'imperversare della bufera,<br />

qualche caduta esemplare, come naturale, ed il sole degli chalet all'aperto con<br />

polenta al daino, torta ai frutti <strong>di</strong> bosco e giri impressionanti <strong>di</strong> grappe e vov.<br />

La neve che brilla al sole come una las<strong>tra</strong> <strong>di</strong> <strong>di</strong>amante sotto il cielo azzurro<br />

intenso mentre il freddo gela le estremità e l'aria sul viso mentre scen<strong>di</strong> che ti<br />

senti vivo e libero e puoi andare ed andare in mezzo a tutto quel silenzio.<br />

Poi una sera con la neve, con i fiocchi che ci ve<strong>di</strong> anche i cristalli come nei<br />

cartoni animati con Babbo Natale, una <strong>di</strong> quelle che il silenzio è profondo che<br />

hai quasi paura d'infrangerlo Elli, Marco ed altri amici se ne erano rimasti nel<br />

rifugio a bere grappa fino a chiusura impianti.<br />

E non c'era nessuno sulle piste <strong>tra</strong>nne loro al caldo del fuoco dello chalet;<br />

c'era un dolce tepore nell'ambiente e risate come ovattate mentre fuori calava<br />

la sera ed i gatti delle nevi iniziavano ad accendere i loro occhi per andare a<br />

battere le piste anche con quel tempo.<br />

65


Ed erano le sei ed i loro scii appoggiati fuori sul parapetto erano gravati dalla<br />

neve che quasi non se ne vedevano più i colori; gli impianti e le ovovie fermi<br />

davano uno s<strong>tra</strong>no senso <strong>di</strong> stasi, come se la montagna si fosse addormentata<br />

<strong>di</strong> colpo.<br />

Il riflesso della neve fuori che <strong>di</strong> sera ha un colore quasi fluorescente e la luce<br />

del fuoco sui loro volti illuminati a <strong>tra</strong>tti ed a <strong>tra</strong>tti in ombra con i brivi<strong>di</strong><br />

della stanchezza <strong>di</strong> una giornata <strong>di</strong> attività no stop. I capelli appiccicati al<br />

volto rosso per il sole del mattino ed i pie<strong>di</strong> appesantiti dagli scarponi, ma il<br />

cuore leggero, la mente senza pensieri, gli occhi ridenti.....<br />

Si erano alzati dai tavoli della baita con un forte rumore <strong>di</strong> se<strong>di</strong>e <strong>di</strong> legno e<br />

guanti, cappello, maschera....giacca a vento, si va.......<br />

Fuori nevicava in silenzio finita la bufera ed erano fiocchi enormi che sulla<br />

mano ci mettevano un po' a <strong>di</strong>ventare acqua ed erano morbi<strong>di</strong> come il tappeto<br />

che avevano formato in terra.<br />

Gli alberi se ne stavano immobili, appesantiti ed ogni tanto lasciavano cadere<br />

grossi mucchi <strong>di</strong> neve che non riuscivano più a <strong>tra</strong>ttenere e poi i loro rami si<br />

risollevavano come liberati. Le giacche a vento si coprivano velocemente <strong>di</strong><br />

bianco e tutti sembravano buffi pupazzi <strong>di</strong> neve che così vestiti e pieni <strong>di</strong><br />

neve chiunque avrebbe stentato a riconoscerli.<br />

Poi erano volate grosse palle <strong>di</strong> neve e grida generali <strong>di</strong> chi fugge ed è felice<br />

e viene preso in faccia e ricambia affondando le mani in quel mare bianco.<br />

Francesco, uno <strong>di</strong> loro, aveva allargato le braccia e se ne era stato così per un<br />

po' a contemplare l'immenso come un Cristo delle nevi.<br />

Si perché la sera <strong>tra</strong> i monti con quello spettacolo della neve silenziosa che si<br />

adagia in terra mentre intorno è solo pace ti fa sentire un tuttuno con la<br />

natura e puoi solo essere felice. E Francesco si era lasciato cadere in avanti in<br />

un tuffo morbido ed avvolgente e ci era rimasto per tanto tempo così in terra<br />

a mangiare la neve e quando si era alzato era neve anche lui.<br />

Poi il rumore degli attacchi che scattano sotto il peso degli scarponi uno dopo<br />

l'altro e le racchette ben impugnate mentre muovi le ginocchia provando la<br />

tua stabilità, la tua sicurezza......e respiri forte per fartelo restare dentro<br />

quell'odore <strong>di</strong> bosco.<br />

Avevano fatto una lunga fila e se ne scendevano piano uno <strong>di</strong>etro l'altro per<br />

le piste addormentate e solitarie dove il giorno c'era un continuo vociare e<br />

tanti volti, tante anime, tante storie.<br />

66


Sembravano un lungo serpente che scivola per il pen<strong>di</strong>o calmo, assonnato,<br />

placato.<br />

E c'era la sera che calava nella notte ed il paese che si accendeva sotto <strong>di</strong> loro<br />

come per le tante luci formicolanti <strong>di</strong> un albero <strong>di</strong> natale; c'era la pace del<br />

suono dolce che fanno i fiocchi quando ti si attaccano addosso e lo<br />

scricchiolio della neve morbida e fresca dove gli scii affondavano e l'aria<br />

fredda della notte sul viso.<br />

C'erano tutti i loro volti che pensavano chissà a che cosa o forse non<br />

pensavano a niente e si sentivano neve e vento e aghi profumati <strong>di</strong> pino e<br />

luci accese nella notte e cielo e terra e forse si sentivano anche Dio che la<br />

montagna era la loro qulla sera e potevano ridere ed urlare e magari anche<br />

librarsi in aria che in fondo a scendere così nel vento sembrava proprio <strong>di</strong><br />

volare.<br />

Poi qualcuno aveva gridato iuuuuuuuuu! E l'avevano gridato tutti a<br />

ripetizione e lo gridava anche la montagna che rimandava i loro suoni<br />

selvaggi, il loro dolore, la loro incontenibile gioia.....ed erano neve, erano<br />

vento, erano <strong>di</strong>o.<br />

67


Tornata dalla settimana bianca Elli aveva trovato sul suo letto moltissimi<br />

pacchi <strong>di</strong> Luca e la sua sorellina che la tirava da ogni parte che c'erano tante<br />

cose per lei e voleva vederle perché erano da tanto sul suo letto, ma non<br />

aveva potuto aprirli perché lei non c'era e non si può curiosare <strong>tra</strong> le cose<br />

degli altri.<br />

Era emozionata come la mattina <strong>di</strong> Natale che aspetta con ansia che tutti si<br />

sveglino per andare a vedere i doni e se è stata buona e Babbo Natale l'ha<br />

premiata.<br />

Il letto era davvero pieno <strong>di</strong> cose e buste e Luca glielo aveva detto che le<br />

aveva spe<strong>di</strong>to tanti pensieri ogni giorno.<br />

Sua sorella continuava a girarle intorno minacciandola <strong>di</strong> aprirli lei se non si<br />

muoveva ed Elli aveva iniziato a scartare senza neanche togliere il cappotto.<br />

C'erano libri che desiderava leggere e non trovava in libreria, c'erano biglietti<br />

<strong>di</strong> ogni genere con belle frasi, cartoline, pensierini dal Madagascar.<br />

C'era un libro curato dallo stesso Luca con una de<strong>di</strong>ca importante dove lui le<br />

<strong>di</strong>ceva che era un angelo apparso come messaggero <strong>di</strong> nuovi cieli.....<br />

Poi c'era una piccola busta gialla imbottita che si perdeva quasi <strong>tra</strong> la carta<br />

degli altri grossi pacchi.<br />

Elli l'aveva presa <strong>tra</strong> le mani cercando d'indovinarla, ma non avrebbe mai<br />

pensato ad una fotografia.<br />

C'erano due sguar<strong>di</strong> intrecciati, uno ridente ed acceso, ma timido; l'altro<br />

spento, ma affettuoso ed anche un po' furbo.<br />

Erano abbracciati.....anzi.. uno teneva le sue gran<strong>di</strong> mani intorno alle spalle<br />

dell'altro per avvolgerlo per fargli sentire la sua presenza mentre gli<br />

sorrideva facendolo ridere. Uno aveva un viso grande con guance morbide e<br />

folte sopracciglia; i capelli cortissimi quasi a spazzola ed un atteggiamento<br />

malandrino...<br />

L'altro aveva una camicia <strong>di</strong> flanella a grossi quadri sulla tonalità del blu ed<br />

il viso dolcemente triste, magro, affilato dove s'indovinava lo scorrere delle<br />

vene ed i capelli un po' arruffati.<br />

Teneva le labbra socchiuse quasi in un piccolo morso ed Elli aveva creduto<br />

fosse per <strong>tra</strong>ttenere il riso o l'imbarazzo.......si perché un fotografo deve<br />

provarlo per forza un po' d'imbarazzo a stare dall'al<strong>tra</strong> parte, davanti ad un<br />

obiettivo e quelli erano Robbi e Rich.<br />

Sei tu Rich......allora sei tu Rich! Pensava Elli continuando a guardare la foto.<br />

68


Si perché quel viso non le era nuovo e lei l'aveva incrociato in quella sua<br />

giornata <strong>di</strong> <strong>di</strong>cembre in Emilia nella sala conferenze e se lo ricordava nitido e<br />

cosa buffa anche quel giorno lui indossava una camicia a quadri.<br />

Ricordava quel suo sguardo assente <strong>tra</strong> la gente ed i suoi occhi verdechiaro<br />

rapi<strong>di</strong> nelle mosse e sorridenti <strong>di</strong> un riso malinconico, quasi nostalgico.<br />

Ed Elli pensava fosse davvero bello con quel suo viso <strong>di</strong> bambino tenero e se<br />

l'avesse saputo la sua amica Simi che era con lei in Emilia se lo sarebbe<br />

ricordato anche lei, ne era certa, ma ora era troppo tar<strong>di</strong> per telefonarle..... a<br />

lui invece un messaggio aveva voluto mandarglielo : "Una camicia a quadri<br />

come quel giorno...ti avevo visto stellina.....".<br />

Poi più tar<strong>di</strong> era andata anche a telefonargli......da una cabina che tanto<br />

doveva andare a prendere sua sorella che era in casa <strong>di</strong> amici ed era<br />

mezzanotte passata ed il centro era vuoto che faceva quasi paura illuminato<br />

solo della luce della cabina telefonica che mentre sei dentro ti scopre ancora<br />

<strong>di</strong> più agli occhi dei passanti per via <strong>di</strong> tutto quel buio intorno.<br />

Le case raggomitolate l'una sull'al<strong>tra</strong> o avviluppate dalle reti e dalle<br />

impalcature con un'idea <strong>di</strong> abbandonato, <strong>di</strong> antico.<br />

Nessuno in giro, solo qualche rara macchina a percorrere la rotatoria intorno<br />

alle aiuole con grosse palme che sembrava una città <strong>di</strong> mare ed i fari accesi<br />

un attimo nella notte che <strong>tra</strong>volgevano le case e per un istante le ridonavano il<br />

loro colore, la loro antica luce, il loro passato <strong>di</strong> palazzi pieni <strong>di</strong> vita e <strong>di</strong><br />

storie.....poi <strong>di</strong> nuovo fantasmi e ricor<strong>di</strong> e sogni.<br />

I tacchi <strong>di</strong> Elli sull'asfalto rimbombavano con un tonfo sordo <strong>tra</strong> il frusciare<br />

del piumino e l'affanno della corsa come se l'andare veloce la mettesse in<br />

salvo da eventuali pericoli, da innumerevoli mali.<br />

Poi mentre componeva il numero sulla tastiera a toni si era chiesta se<br />

davvero era la cosa giusta e se desiderava farlo o era un gioco come un altro<br />

per elemosinare un po' d'amore soprattutto quel po' <strong>di</strong> amore che le si<br />

presentava in modo così gratuito....così dolce!.<br />

E continuava a chiederselo, ma le sue mani scrivevano sulla tastiera e<br />

componevano s<strong>tra</strong>lci <strong>di</strong> vita, creavano contatti, lenivano dolori, facevano<br />

nascere speranze.<br />

Poi lui e la sua voce e…… quando sei tornata Elli, fatto buon viaggio, come<br />

ci avete impiegato tanto, ma ora sei a casa e mi sei mancata tanto davvero.<br />

E lei a <strong>di</strong>rgli della foto e che quel giorno <strong>di</strong> <strong>di</strong>cembre l'aveva notato e che era<br />

bello e chissà che s<strong>tra</strong>ge <strong>di</strong> cuori faceva dalle sue parti e non c'era motivo <strong>di</strong><br />

69


lagnarsi per l'inesorabile scorrere del tempo che, <strong>di</strong>ceva lui, non aveva avuto<br />

pietà del suo aspetto.<br />

Lui le faceva eco che era miope e che doveva aver bisogno <strong>di</strong> occhiali spessi<br />

un <strong>di</strong>to per <strong>di</strong>re tutte quelle assur<strong>di</strong>tà. Ma lei <strong>di</strong> occhiali non ne aveva bisogno<br />

affatto.<br />

Poi lui dopo un silenzio prolungato, cercando <strong>di</strong> nascondere l'imbarazzo le<br />

aveva chiesto : "Tu sei bella Elli?".<br />

Lei aveva risposto bella domanda e.....non lo sapeva, questo avrebbe dovuto<br />

<strong>di</strong>rglielo lui vedendola che la bellezza e una cosa soggettiva, si sa.<br />

Gli aveva parlato dei suoi occhi scurissimi e dei suoi capelli neri, dei suoi<br />

<strong>tra</strong>tti orientali e <strong>di</strong> come i giapponesi le sorridessero credendola una <strong>di</strong> loro.<br />

Lui aveva riso <strong>di</strong> là e devi essere bella allora, ma in realtà non lo pensava e la<br />

immaginava un cessetto(come gli avrebbe detto poi) forse perché voleva<br />

fosse così, forse perché aveva paura <strong>di</strong> perdersi troppo per lei e non salvarsi<br />

più.<br />

Tra le cose che Luca le aveva mandato c'era anche un dono <strong>di</strong> Rich ed era un<br />

libro <strong>di</strong> un certo Jean Vanier che s'intitolava "Ogni uomo è una storia sacra".<br />

E c'era dentro un biglietto: AMARE NON E' FARE QUALCOSA PER<br />

QUALCUNO , MA RIVELARGLI CIO' CHE DI BELLO C'E' IN LUI, IL<br />

SUO CENTRO LUMINOSO. (Jean Vanier).<br />

Cara Elli,<br />

questa parte scritta sul volantino che danno in chiesa la domenica mi ha<br />

colpito così tanto che ho comprato questo libro.<br />

Mi ha affascinato. Ci ho trovato tepore, speranza, incoraggiamento......<br />

Leggendolo sottolineavo ciò che mi piaceva, che attirava la mia attenzione.<br />

Ho deciso <strong>di</strong> sottolineare anche il tuo esattamente come il mio.<br />

Dice nella prefazione : "Preferisco scrivere più semplicemente ciò che la vita<br />

mi ha insegnato e quello in cui credo per essere <strong>di</strong> aiuto a quanti cercano,<br />

soffrono e amano."<br />

Sono tanto contento <strong>di</strong> regalartelo Elli e sono tanto contento <strong>di</strong> averti<br />

conosciuta.<br />

Con affetto. Rich.<br />

70


Elli aveva preso in mano il libro con in copertina l'Angelus <strong>di</strong> Millet e la sua<br />

dorata spiritualità e lui e lei, due conta<strong>di</strong>ni con il volto chino in penombra nel<br />

silenzio della loro preghiera; ed intorno la campagna avvolta dalla luminosa<br />

foschia del mezzogiorno sulla vasta landa pianeggiante.<br />

Ed era come se l'ombra fosse calata su <strong>di</strong> loro, sui loro corpi annientandoli<br />

escludendoli per permettere loro <strong>di</strong> guardarsi dentro, <strong>di</strong> sentire la voce <strong>di</strong> Dio.<br />

Elli si era seduta sul <strong>di</strong>vano con quel libro in mano con l'idea <strong>di</strong> iniziarlo a<br />

leggere quella sera stessa anche se era stanca, anche se si sentiva confusa; e<br />

capiva che doveva essere un dono importante, il dono <strong>di</strong> un po' della vita <strong>di</strong><br />

Rich...magari sofferto, ma....sincero.<br />

Poi aveva preso ad andare <strong>di</strong>etro alle sottolineature <strong>di</strong> lui e ad accarezzare i<br />

suoi pensieri, lasciarsi <strong>tra</strong>sportare dal suo vissuto, da ciò che lui sperava e<br />

sognava e pensava che in fondo questo era stato un modo semplice per <strong>di</strong>rle<br />

Elli guarda che io sono così e chissà se mi vorrai ancora bene ed io non ce<br />

l'avrei mai fatta a <strong>di</strong>rtele a voce quelle cose, almeno non per telefono.<br />

Parlava <strong>di</strong> comunione, dei rapporti <strong>di</strong>fficili <strong>tra</strong> gli uomini, <strong>di</strong>fficili perché<br />

l'essere umano tende a chiudersi a non lasciarsi scoprire ed ha paura <strong>di</strong><br />

lasciarsi amare o è impregnato <strong>di</strong> giu<strong>di</strong>zio che crea muri insormontabili e<br />

chiude le porte alla comunicazione.<br />

Poi aveva sottolineato questa frase: "Mi rendo conto che se continuo a<br />

parlare con quella donna rischio <strong>di</strong> oltrepassare il punto <strong>di</strong> non- ritorno nella<br />

relazione...".<br />

Elli si era soffermata su questo breve pensiero che forse riguardava lei e<br />

quello che lui sentiva per lei che era qualcosa <strong>di</strong> grande...e <strong>di</strong> cui lui magari<br />

aveva paura...paura perché affrontare una storia è sempre un rischio e lui<br />

aveva una storia dolorosa alle spalle che lo aveva fatto stare male e non<br />

voleva rischiare <strong>di</strong> nuovo.<br />

Ed aveva sottolineato anche la sua paura, la sua angoscia, la sua delusione,<br />

ma anche il suo desiderio <strong>di</strong> cambiare, <strong>di</strong> <strong>di</strong>ventare una persona nuova.<br />

Il libro continuava ".....Viene un momento in cui la persona avverte una sorte<br />

<strong>di</strong> richiamo a mettere ra<strong>di</strong>ci per portare frutto, per dare la vita; è stanco <strong>di</strong><br />

incertezze, <strong>di</strong> instabiltà, <strong>di</strong> ricerca e <strong>di</strong> movimento; aspira a fermarsi. Vuole<br />

finalmente impegnarsi con una persona che sarà il suo compagno o la sua<br />

compagna <strong>di</strong> s<strong>tra</strong>da per il resto della vita. Si rende conto che non si <strong>tra</strong>tta <strong>di</strong><br />

vivere con una persona perfetta, meravigliosa, ma <strong>di</strong> accettare la propria<br />

realtà e quella dell'altro.<br />

71


Abbandona il cielo dell'ideale e dei sogni per ritornare pian piano sulla terra.<br />

Comincia allora a <strong>di</strong>ventare realista, scoprendo progressivamente le morti che<br />

è chiamato ad accettare per rimanere fedele riconoscendo le proprie <strong>di</strong>fficoltà<br />

relazionali e le sofferenze umane. Ma at<strong>tra</strong>verso la comunione scopre una<br />

nuova libertà e la gioia <strong>di</strong> dare la vita”.<br />

Elli in questo ci aveva visto il suo desiderio <strong>di</strong> rifarsi una vita dopo tutto<br />

quello che aveva sofferto ed avere qualcuno da amare e da cui essere amato.<br />

"Il cammino verso la guarigione interiore e la pace" <strong>di</strong>ceva ancora il libro "<br />

consiste nel conoscere se stessi e nel pene<strong>tra</strong>re progressivamente nelle<br />

proprie tenebre senza lasciarsi sommergere; consiste nell'imparare a vivere<br />

le proprie angosce senza cadere nella depressione e nell'o<strong>di</strong>o <strong>di</strong> sé......"<br />

Ecco il bisogno <strong>di</strong> guardarsi dentro <strong>di</strong> cui le aveva parlato anche lei dopo<br />

avergli sentito <strong>di</strong>re che era insensibile al proprio dolore.<br />

"Dietro alle macerie della propria storia, della propria incapacità ad affrontare<br />

le situazioni, la vita è ancora pronta a sbocciare". Questo pensiero ad Elli era<br />

sembrato bello, una sorta <strong>di</strong> desiderio nascente <strong>di</strong> rischiare per riuscire ad<br />

essere felice...finalmente.<br />

Poi si parlava <strong>di</strong> morte, della morte quella fisica, ma anche e soprattutto <strong>di</strong><br />

quelle continue morti dell'anima che ci portiamo <strong>di</strong>etro nella nos<strong>tra</strong> vita...cose<br />

non chiarite, o<strong>di</strong>, scontri, non accettazione dell'altro e <strong>di</strong> sé, stanchezza,<br />

scontento.<br />

Elli allora si era ricordata <strong>di</strong> quel giorno in cui gli aveva chiesto se avesse<br />

paura <strong>di</strong> morire mai! Lui ci aveva pensato su poi con <strong>tra</strong>nquillità come fosse<br />

una delle domande più semplici aveva detto no.<br />

Lei invece aveva il terrore della morte per via <strong>di</strong> quel suo non accettare <strong>di</strong><br />

non dover esser più o <strong>di</strong> <strong>di</strong>ventare qualcosa che ora non poteva capire .<br />

Ci pensava spesso a come sarebbe stata soprattutto durante i silenziosi viaggi<br />

in auto mentre il sole scompare ed appare il primo brulicare <strong>di</strong> fari<br />

timidamente accesi nella sera e tutto ha una vaga idea <strong>di</strong> lento, <strong>di</strong> antico, <strong>di</strong><br />

morte.<br />

Le ruote veloci sull'asfalto ancora caldo palpitante vita ed i pensieri persi nel<br />

rosso cielo che si <strong>di</strong>batte in tante forme sempre nuove prima <strong>di</strong> precipitare<br />

inevitabilmente nel buio.<br />

L'idea <strong>di</strong> non vedere più il cielo, <strong>di</strong> non sentire più l'odore <strong>di</strong> tutta quella terra<br />

scura e viva, aperta nella sua fertilità, <strong>di</strong> non toccare più le labbra chiare della<br />

persona che ami con le tue, <strong>di</strong> non ascoltare più il grido del vento <strong>tra</strong> gli<br />

72


alberi ed il pianto dei bambini ed il vocio <strong>di</strong> tante storie che at<strong>tra</strong>versano la<br />

vita e credono, sperano, sognano, amano.<br />

L'idea <strong>di</strong> essere solo vento e polvere quando hai sofferto per essere qualcuno<br />

ed hai fatto cose e credevi fosse lì la felicità, la vita.<br />

E sei andato nel mondo con la rabbia <strong>di</strong> chi sa la finale sconfitta ma lotta lo<br />

stesso perché quel suo io breve, istantaneo, brilli almeno per un po', almeno<br />

per qualcuno.<br />

Ed hai fatto un viaggio lungo pur sapendo che sarebbe finito perché tutto ha<br />

una fine....ma tu vai, vai, vai, con l'ansia che ti palpita nel cuore e cerchi e<br />

non sai cosa, ma forse davvero come <strong>di</strong>ceva Kerouac aspetti solo che Dio ti<br />

mostri il suo volto.<br />

Ed Elli amava tanto la vita forse proprio per quella sua paura <strong>di</strong> morire che la<br />

spingeva ad assaporare tutto fino in fondo e non far sfuggire nulla perché<br />

niente torna e quello che si è lasciato andare è perduto.<br />

Ed un giorno ne aveva parlato anche a Luca <strong>di</strong> questo suo tormento in una<br />

lettera che lui aveva trovato conturbante, bellissima.<br />

Lui le aveva mandato due frasi molto intense. Una <strong>di</strong> Tolstoi <strong>di</strong>ceva:<br />

"Bisogna pensare spesso alla morte, affinché essa perda per noi il suo terrore,<br />

perché essa cessi <strong>di</strong> essere la nemica e <strong>di</strong>venti invece l'amica che libera da<br />

questa vita <strong>di</strong> miserie l'animo gravato <strong>di</strong> <strong>tra</strong>vagli per condurla in un luogo <strong>di</strong><br />

pace."<br />

Ed era anche un po' quello che andavano <strong>di</strong>cendole i suoi che la morte in<br />

realtà è la vita e la vita eterna.<br />

E loro ci credevano così ciecamente in questo al<strong>di</strong>là che lo rendevano ancora<br />

più assurdo ai suoi occhi che in fondo non l'avevano mica visto mai quel<br />

padreterno che avevano sempre sulla bocca come fosse uno scudo, un<br />

baluardo e libera nos a malo!<br />

Lei non lo sapeva se ci credeva o no; c'erano tutti quei bei <strong>di</strong>scorsi che le<br />

avevano fatto fin da piccola e le suorine del catechismo a <strong>di</strong>rle che Cristo è<br />

risorto per te e tutte le S. messe in chiesa con tanto <strong>di</strong> chierichetti in tonaca<br />

bianca ed incensi e fiori e tutta quell'atmosfera mistica che ti porta almeno a<br />

sperare che qualcosa ci sia davvero senno tuta quella gente in preghiera sono<br />

tutti dei pagliacci; poi c'era la sua vita ed il suo dolore e tutto il male intorno<br />

che Dio per quanto ti ci sforzi non riesci proprio a vedercelo ed in fondo<br />

dov'era quel Dio che lei gli gridava sempre il suo dolore ma lui forse era<br />

sordo che lei non l'aveva mai visto?<br />

73


Sua madre le aveva detto che Dio lo doveva vedere nella sua vita, negli<br />

avvenimenti, nella sua storia e lei aspettava da tempo oramai, ma forse era lei<br />

che non sapeva riconoscerlo!!<br />

Rich aveva ammesso che non aveva paura <strong>di</strong> morire con una velocità<br />

sorprendente e quasi da turbamento......ma lui era così, .semplice, essenziale,<br />

spontaneo, quasi un bimbo certe volte e lei lo amava proprio per questo, per<br />

questo suo ringraziare la vita ogni istante come se ogni volta si <strong>tra</strong>ttasse <strong>di</strong><br />

un dono bellissimo.<br />

Ed andava nella vita con questa sua primitiva essenza, fatto quasi terra e cielo<br />

e sole: limpido, etereo, aperto.<br />

Poi Elli si era addormentata nella penombra della sua sala, con il libro ancora<br />

aperto sulla vita <strong>di</strong> Rich che ora credeva gli appartenesse <strong>di</strong> più!<br />

Ora che sapeva almeno i suoi pensieri, le sue paure, i suoi desideri, la sua<br />

voglia <strong>di</strong> ricominciare e non soffrire più.<br />

74


5/03/01 14:14<br />

Elli.......<br />

Ve<strong>di</strong>amo Elli se mi riesce <strong>di</strong> parlarti <strong>di</strong> me .....<br />

Io Elli riesco a capire il tuo ragazzo e la sua gelosia perché io voglio(vorrei<br />

<strong>di</strong>rti volevo, ma credo sia più corretto il presente....)le persone tutte per me, è<br />

una cosa terribile Elli, lo so......<br />

Forse adesso un pochino sono cambiato, so che ci sono persone che hanno<br />

tanto amore da dare che una persona non può racchiuderlo tutto e lo debbono<br />

<strong>di</strong>stribuire anche ad altri perché amano la vita intera, tutto......quin<strong>di</strong> se tu<br />

conoscessi Elena, la bimba <strong>di</strong> Stefano gliene vorresti tantissimo e anche a<br />

Stefano e Maria ( amici miei e <strong>di</strong> Luca)...e volendo bene a me, a Stefano, a<br />

Maria e ad Elena, ne vuoi <strong>di</strong> più e meglio anche al tuo ragazzo.........tu parli <strong>di</strong><br />

amore semplice e limpido, <strong>tra</strong>sparente che è una delle cose più belle che<br />

esistano...<br />

Questa Elli è la bella teoria che volevo <strong>di</strong>rti....la pratica è che io sono<br />

certamente innamorato <strong>di</strong> te, <strong>di</strong> sicuro......della parte <strong>di</strong> te che conosco e che<br />

trovo stupenda!!<br />

Ma mi prometto Elli <strong>di</strong> essere <strong>tra</strong>sparente con te( e con me) e <strong>di</strong> restare la tua<br />

stellina.....nel tuo cuore, come tu lo sei nel mio.....<br />

Però un bacetto cavolo questo non vedo l'ora <strong>di</strong> dartelo!! Mi sono spiegato<br />

Elli?<br />

Ti voglio bene Elli....<br />

Sai che vorrei chiederti una tua foto?.....<br />

Nel messaggio c'erano tutti quegli Elli, Elli, Elli, quasi volesse attirare la sua<br />

attenzione o magari aggrapparsi <strong>di</strong>speratamente all'idea <strong>di</strong> lei ed assaporarla<br />

sulle note <strong>di</strong> quel nome.<br />

C'era ansia, paura <strong>di</strong> <strong>di</strong>re, tristezza <strong>di</strong> non poter <strong>di</strong>re tuttotutto quello che<br />

avrebbe dovuto.<br />

Ma soprattutto c'era una confessione, la confessione <strong>di</strong> un amore che doveva<br />

essere soffocato sul nascere prima <strong>di</strong> farlo <strong>di</strong>ventare troppo grande ......ma<br />

prima doveva <strong>di</strong>rglielo cosa provava per lei.<br />

Poi in un altro messaggio e le aveva scritto che le voleva bene ed avrebbe<br />

voluto <strong>di</strong>rglielo a parole, ma non ci riusciva bene....colpa dell'emozione!<br />

75


E le aveva detto che non aveva paura <strong>di</strong> lei anche se quel giorno le aveva<br />

scritto che la sentiva così vicina che aveva quasi paura.<br />

Era che forse non aveva paura <strong>di</strong> lei, ma <strong>di</strong> se stesso e <strong>di</strong> innamorarsi ancora<br />

ed ancora in modo impossibile, in modo sbagliato visto che lei non sarebbe<br />

stata mai sua; c’era Marco in mezzo, e lui aveva preso ad ingelosirsi....glielo<br />

aveva detto Elli al telefono.<br />

Rich poi le aveva detto che gli aveva fatto conoscere un'intensità che non<br />

sarebbe riuscito a <strong>tra</strong>smettere nella sua mail e neppure in una lettera e forse<br />

neppure a parole.<br />

Lui la sentiva e basta! E poi la sera prima l'aveva anticipato con una<br />

telefonata fantastica......e....avresti dovuto vedermi! E voleva chiamarla lui.<br />

Poi le aveva chiesto se poteva telefonarle quella sera prima <strong>di</strong> addormentarsi<br />

che andava a cena in una bettola a mangiare il pesce.<br />

E l'aveva chiamata angioletto e.......mi anticipi sempre e questo è un segno<br />

bellissimo!!<br />

Elli ci aveva pensato un po' su e magari era anche lei innamorata <strong>di</strong> lui <strong>di</strong><br />

sicuro della parte <strong>di</strong> lui che conosceva e trovava stupenda.<br />

Ora iniziava a chiedersi dove li avrebbe portati questa storia perché prima<br />

c'erano solo allusioni e frasi che potevano essere interpretate in vari mo<strong>di</strong> ora<br />

invece c'era chiarezza, la voglia nascente e forte <strong>di</strong> vedersi per stare insieme.<br />

Luca continuava a <strong>di</strong>rle che non poteva essere amore perché cosa sapevano<br />

l'uno dell'al<strong>tra</strong> se non che avevano <strong>di</strong> che farsi coccolare un po' e <strong>di</strong> che ridere<br />

e piangere insieme .<br />

Lei lo sapeva che aveva ragione, ma voleva tanto che lui l'amasse anche se<br />

sentiva che avrebbe sofferto per questo e tanto.<br />

76


Un giorno Rich aveva smesso <strong>di</strong> scrivere ad Elli.<br />

Lei aveva provato ad aspettare un suo segnale visto che non rispondeva più<br />

nemmeno ai suoi messaggi. Poi si era chiesta che fine avesse mai fatto e<br />

perché non volesse più scriverle nulla o parlarle. Le giornate le sembravano<br />

vuote senza le sue storie ed i suoi <strong>di</strong>scorsi e le cose dolci che era solito<br />

<strong>di</strong>rle....<br />

Lo confidava alla sua amica Simi nella cucina <strong>di</strong> lei bianca molto americana<br />

con alti sgabelli sul bancone come nelle birrerie ed i grossi fornelli da<br />

ristorante che doveva essere forte cucinarci.<br />

Gli occhi gran<strong>di</strong> e azzurri <strong>di</strong> lei la guardavano fissa mentre luci<strong>di</strong> le<br />

tremulavano sotto le palpebre pieni <strong>di</strong> infinita dolcezza.<br />

Tante volte Elli avrebbe voluto avere quegli occhi per guardare il mondo e la<br />

gente, occhi che si commuovevano alle parole e gioivano e piangevano e<br />

parlavano come pochi sanno fare.<br />

Simi ascoltava ed ascoltava che è una dote rara oggi ed Elli le raccontava<br />

cose che erano sempre le stesse, ma lei era attenta come se le avesse sentite<br />

per la prima volta.<br />

Che Rich era dolcissimo e che c'era il suo fidanzato........e che cosa devo fare<br />

Si.......aiutami!!<br />

Ma lei non poteva aiutarla, nessuno può aiutare in queste situazioni, è il cuore<br />

che devi ascoltare .<br />

Lei pensava la cosa migliore fosse aspettare <strong>di</strong> tornare in Emilia che poi<br />

sarebbe stato <strong>tra</strong> poco tempo ed allora lo avrebbe visto, lui l'avrebbe vista<br />

avrebbero parlato per conoscersi meglio e......poi…..<br />

Tante volte Elli si chiedeva se era giusto chiamarlo quando sarebbe andata là<br />

dove lui viveva o se era meglio lasciare andare tutto e farla finita con tutte<br />

quelle lettere che in fondo era un'assur<strong>di</strong>tà ed era vero quello che le <strong>di</strong>ceva<br />

sua sorella e cioè che era stupida come quella sua amica che chattava in<br />

internet e conosceva ragazzi e ci parlava e nascevano storie s<strong>tra</strong>ne.<br />

In fondo queste cose erano sempre sembrate assurde anche a lei che quasi si<br />

vergognava <strong>di</strong> volere bene al suo Rich.<br />

Si cullava sull'idea che vedendola lui non l'avrebbe trovata carina e non ci<br />

sarebbe stato niente e sarebbero invece <strong>di</strong>ventati gran<strong>di</strong> amici e sarebbe stato<br />

meglio così e forse era meglio mandargliela quella foto che lui aveva chiesto<br />

così l'avrebbe visto subito com'era e santi benedetti.<br />

77


Però un po' aveva il timore <strong>di</strong> farsi vedere, <strong>di</strong> avere un volto invece che solo<br />

un'anima, <strong>di</strong> essere osservata, suscitare commenti ed immaginarlo mentre<br />

<strong>di</strong>ceva che non se l'aspettava così........perché in fondo al suo cuore,<br />

qualunque cosa potesse <strong>di</strong>re, ci sperava <strong>di</strong> piacergli e <strong>di</strong> poter essere bella ai<br />

suoi occhi.<br />

Ma forse era meglio non piacergli e....Dio come era confusa .<br />

Ora si chiedeva anche cosa mai gli avesse fatto e perché non la cercava più e<br />

gli mancava.<br />

Si chiedeva se era giusto chiamarlo al telefono e mentre se lo chiedeva già<br />

stava componendo il suo numero e lo faceva con il cuore in fermento e la<br />

mano che tremava.<br />

"Rich!" gli aveva detto sentendo la sua voce timida.<br />

"Quanto tempo Elli!!". Sembrava sorpreso.<br />

"Come stai?" gli aveva chiesto.<br />

Lui aveva preso la parola: "Elli hai iniziato una <strong>di</strong>eta?".<br />

"No perché?".<br />

"Dimmi la verità hai iniziato una <strong>di</strong>eta e me l'hai scritto sul telefonino".<br />

"Di cosa stai parlando Rich? Non ti ho mandato nessun messaggio".<br />

"C'era scritto Elisa sul messaggio!".<br />

"Non conosci nessun'al<strong>tra</strong> Elisa? e c'è scritto sul telefono il nome del mittente<br />

Rich perché non l'hai guardato?".<br />

"Davvero non sei stata tu Elli?". Aveva la voce felice e commossa. Piangeva<br />

quasi o forse lo stava facendo in silenzio.<br />

Elli non riusciva a capire i suoi <strong>di</strong>scorsi e perché mai stava così a ripeterle<br />

grazie e grazie continuamente e perché poi le avesse fatto quelle domande.<br />

Poi lui le aveva spiegato <strong>di</strong> quel messaggio che <strong>di</strong>ceva "Ho iniziato una <strong>di</strong>eta<br />

ferrea, non tentarmi più, davvero, grazie”.<br />

Lui aveva creduto gliel'avesse mandato lei perché non aveva più intenzione<br />

<strong>di</strong> sentirlo e gli era <strong>di</strong>spiaciuto e avrebbe aspettato senza chiamarla che si<br />

facesse viva e gli spiegasse, ma non era stata lei a <strong>di</strong>rgli quella cosa orribile<br />

ed il resto non contava più.<br />

Il gorno dopo in una mail le aveva spiegato il suo stato d'animo per quelle<br />

parole, per un errore.......<br />

Questo banalissimo messaggetto Elli mi aveva fatto crollare tutto.<br />

78


Non hai idea della capacità <strong>di</strong> rielaborare in negativo <strong>di</strong> questa mia testa e<br />

neppure <strong>di</strong> quanto sia orgoglioso.........io Elli pensavo <strong>di</strong> non chiamarti, <strong>di</strong><br />

non scriverti, <strong>di</strong> aspettare e basta.......sono stato male da matti.<br />

Non ti merito angioletto mio.....<br />

poi mi sono guardato il cuore e sembrava una <strong>di</strong> quelle bottigliette <strong>di</strong> vetro<br />

che contengono quelle navi che non sai come hanno fatto ad en<strong>tra</strong>rci ma <strong>di</strong><br />

sicuro sai che non ne possono uscire.......una giornata del cavolo Elli, ma<br />

come faccio a spiegarmi che mi sentivo orfano del mio angioletto, chi può<br />

capirmi?.....solo Luca.....<br />

e poi, poi trovo Luca che mi <strong>di</strong>ce che gli è arrivata la lettera più bella che gli<br />

sia mai arrivata......e me ne legge un pezzo dove si parla <strong>di</strong> me e .......<strong>di</strong>o che<br />

magone!!<br />

Ti avrei abbracciata Elli, un abbraccio lungo lungo senno mi vedevi<br />

immagonato.......con i lacrimoni......<br />

Poi Luca mi ha detto "Chiunque vorrebbe essere amato così da una ragazza<br />

così!". Ed è proprio vero Elli!<br />

E le aveva detto ancora che le voleva bene sempre <strong>di</strong> più e che sorridesse<br />

come stava facendo lui che ora era davvero felice!<br />

Una notte poi, una <strong>di</strong> quelle <strong>tra</strong>nquille in cui ti senti in pace e c'è un silenzio<br />

che ti rilassa e ti fa star bene Elli sedeva sulla poltrona con la sua sorellina in<br />

braccio che si era svegliata e non voleva saperne <strong>di</strong> tornarsene da sola nel suo<br />

letto e se ne stava lì a consumarle le orecchie e a tormentargliele con le<br />

piccole <strong>di</strong>ta grassocce, il telefonino aveva mandato un segnale.<br />

Era un messaggio, solo tre parole, ma gran<strong>di</strong>, forse troppo e forse a pensarci<br />

bene anche un po' precoci, premature.<br />

Elli ti amo!<br />

Elli si era sentita morire ed aveva detto "No Rich! Non <strong>di</strong>re così che non può<br />

essere vero. Tu non mi ami......sei solo confuso ed io poi che non posso<br />

amarti....tu mi vuoi solo bene e ti stai ingannando.....scambi per amore quello<br />

che non lo è, quello che non può esserlo."<br />

Diceva questo con voce flebile mentre stringeva forte al petto sua sorella che<br />

si era addormentata ed aveva il volto paffuto rilassato dalla mano leggera del<br />

sonno.<br />

Teneva il braccino sinistro sceso, penzolante rilassato come il Cristo morto e<br />

sembravano quasi una pietà, una <strong>di</strong> quelle con la Madonna che ha il dolce<br />

79


volto scosso <strong>di</strong> dolore e accettazione stupita che lo sapeva che il Figlio non<br />

era per lei, ma per il mondo, perché lo salvasse, ma lei era anche una donna,<br />

una madre.<br />

Elli la guardava dormire così...<strong>tra</strong>nquilla e pacata, come appagata e lei non lo<br />

sapeva ancora cos'era l'amore e quanto può far ridere e piangere insieme,<br />

quanto può essere doloroso e confuso o sbagliato o magari ingannevole......<br />

Lei dormiva con il respiro cadenzato ed esile ed il mondo era suo tutto da<br />

scoprire, tutto da amare.<br />

Quella notte era stata senza sonno per Elisa, piena <strong>di</strong> pensieri e <strong>di</strong> lacrime<br />

perché gli amori quelli impossibili li aveva sempre o<strong>di</strong>ati; troppo profon<strong>di</strong>,<br />

intensi, con una <strong>tra</strong>gicità tea<strong>tra</strong>le che fa stare male.<br />

Le sembrava <strong>di</strong> essere in uno <strong>di</strong> quei film in cui i personaggi sono in<br />

situazioni così incasinate che ti viene da metterti le mani <strong>tra</strong> i capelli anche a<br />

te che lo guar<strong>di</strong> solo e ti <strong>di</strong>ci che quelle cose lì non esistono e succedono solo<br />

sullo schermo.<br />

Non sapeva se essere triste o gioire; certo le faceva piacere essere amata a<br />

quel modo, ma aveva paura che questa storia li avrebbe portati a farsi del<br />

male e a rovinare tutto, anche quell'amicizia così tenera che li aveva legati<br />

fino ad allora.<br />

Ma quella notte in cui stavano succedendo cose gran<strong>di</strong> lei non poteva dormire<br />

e non voleva, se l'assaporava tutta quella s<strong>tra</strong>na dolce storia ed aveva l'odore<br />

molle degli aghi <strong>di</strong> pino gravati <strong>di</strong> pioggia ed il sapore amaro <strong>di</strong> un'estate<br />

calda, esplosiva, troppo breve.<br />

Il giorno dopo Elli l'aveva chiamato e....il silenzio <strong>tra</strong> loro, poi un ciao e<br />

come stai e....Rich quella parola è stata troppo grossa Rich. Tu non puoi<br />

amarmi, non mi conosci nemmeno e l'amore invece è una cosa tanto grande.<br />

Lui le aveva detto che lo sapeva, ma quello che le aveva detto lo sentiva<br />

davvero e non gli importava, lo sentiva e basta!!<br />

Poi si erano promessi <strong>di</strong> non <strong>di</strong>rselo più e quella cosa tanto grande tenersela<br />

nel loro cuore come un segreto solo per loro.<br />

E lui le aveva detto “Elli devi concedermelo un'ultima volta perché te l'ho<br />

scritto in una lettera e deve arrivarti e.....”<br />

La lettera del 19/03/99 <strong>di</strong>ceva:<br />

Elli, mi hai chiamato stamattina.<br />

Qui piove e da te c'è il sole. Io sono triste Elli e tu sei contentissima.<br />

80


Sta arrivando il tuo ragazzo ed andrai a fare acquisti.....ieri sera hai <strong>tra</strong>scorso<br />

una bella serata nella baita in montagna..........com'è bello sentirti felice Elli.<br />

Ed è bello che mi chiami quando sei felice felice che in genere è più facile<br />

<strong>di</strong>menticare gli altri........<br />

Io ti <strong>di</strong>co due o tre ti voglio bene, ti voglio bene, ti voglio bene anche se so<br />

che sarò imbarazzato a parlare , però te lo devo <strong>di</strong>re subito Elli, perché mi<br />

scrivi e mi <strong>di</strong>ci cose bellissime e queste cose, questi pensieri mi abbracciano<br />

più <strong>di</strong> un abbraccio.......e me li porto <strong>di</strong>etro con me sempre e mi sembra <strong>di</strong><br />

sentire te che mi <strong>di</strong>ci- non temere Richi, ci sono io qui con te.......<br />

Quanto mi sento amato Elli!!!<br />

Posso <strong>di</strong>rti una cosa buffa? Sai che ieri parlando con Luca gli <strong>di</strong>cevo che<br />

sono in un periodo <strong>di</strong> commozione facile, <strong>di</strong> pianto facile. Gli <strong>di</strong>cevo che non<br />

mi era mai successo.......forse sono un po' esaurito.<br />

Allora vieni a trovarci!! Però l'incontro dobbiamo un attimino prepararlo<br />

senno faccio la figura <strong>di</strong> "Carramba che sorpresa!".<br />

Ti amo Elli.<br />

Rich.<br />

Questa lettera Elli era andata a leggersela nella campagna inondata <strong>di</strong> sole.<br />

L'aveva tirata fuori dalla cassetta della posta <strong>tra</strong> tante altre lettere ed opuscoli<br />

pubblicitari, se l'era messa nella tasca della tuta da ginnastica ed aveva<br />

iniziato a correre. Sapeva che quella sarebbe stata una lettera forte ed aveva<br />

voluto andarsela a leggere laddove nessuno avrebbe potuto vedere le<br />

espressioni del suo volto e magari le sue lacrime!!<br />

E c'era un sole davvero forte e caldo in quel giorno <strong>di</strong> quasi primavera mentre<br />

i suoi passi calpestavano il selciato in riva al fosso.<br />

Poi si era seduta sotto la grande quercia all'incrocio della s<strong>tra</strong>da <strong>di</strong> breccia per<br />

un casolare abbandonato ed aveva preso in mano la lettera con un grande<br />

sospiro.<br />

Le piaceva quella grossa vecchia quercia lungo il fosso; da lì si dominava<br />

tutta la campagna con lo starnazzare rock delle oche che talvolta sembravano<br />

un cd pulsante <strong>di</strong> <strong>di</strong>sco tutte così insieme ad urlare al cielo.<br />

81


E c'era uno s<strong>tra</strong><strong>di</strong>no appena segnato e tutto ricoperto <strong>di</strong> verde erba che<br />

scivolava serpeggiando fino a perdersi presso una casa antica un po' <strong>di</strong>roccata<br />

con un grosso cane bianco che veniva correndo dai campi come un fantasma.<br />

E le montagne intorno ed una con una grossa croce <strong>di</strong> ferro che dominava<br />

tutte le altre cime. Ed il grano ancora basso e verde acerbo che poi sarebbe<br />

<strong>di</strong>ventato un mare dorato e rosso <strong>di</strong> papaveri.<br />

Talvolta in maggio guardando quello spettacolo rossoro mosso dal vento le<br />

era sembrato <strong>di</strong> vedere la moglie del pittore Monet venirsene giù per la<br />

campagna con l'ombrellino aperto ed il figlioletto Jean <strong>di</strong>etro con un<br />

mazzolino <strong>di</strong> papaveri in mano.<br />

Elli allora toccava con le palme delle mani quelle spighe pungenti<br />

lasciandosele scivolare <strong>tra</strong> le <strong>di</strong>ta e chiudeva gli occhi con l'aria <strong>tra</strong> i capelli e<br />

sul collo che la faceva sentire viva, poi a volte ci si gettava in mezzo a quel<br />

fecondo mare e avrebbe voluto nascondercisi dentro in quel grembo materno<br />

ed accogliente nutrito dalla terra.<br />

Quel giorno <strong>di</strong> marzo la campagna era calda e pronta ad accogliere la<br />

primavera ed Elli se ne stava lì a leggere quella letterina <strong>di</strong> cui già sapeva il<br />

senso.<br />

E conosceva le sue parole e la sua dolcezza, il suo sapore fresco con quel<br />

retrogusto un po' amaro <strong>di</strong> chi deve tenerle nascoste quelle parole e magari<br />

affogarle nel fango del fosso là <strong>di</strong>etro.<br />

Lui si era ricordato <strong>di</strong> lei che le aveva raccontato della cena nella baita e del<br />

focolare caldo e dei suoi amici, del vino e tutto il resto......fantastico, pieno <strong>di</strong><br />

risate ed allegria come una <strong>di</strong> quelle antiche cene <strong>di</strong> conta<strong>di</strong>ni con crescia<br />

calda, prosciutto nos<strong>tra</strong>le, pecorino ed erba amara e poi cacciagione con un<br />

buon rosso che ci fa sempre bene per <strong>di</strong>vertirsi un po' ed aiutarsi a raccontare<br />

storie. E lei quella sera aveva bevuto un po' troppo e sentiva la testa pesante<br />

e le parole confuse, ma anche una leggera allegria che le smorzava il<br />

tormento mentre pensava alla sua anima lontana......ma questo a Rich non lo<br />

aveva detto. Gli aveva detto solo cosa aveva fatto e che era stata bene e che<br />

c'era una dolce atmosfera familiare che non avresti mai voluto andartene e gli<br />

amici che raccontavano storie assurde e parlavano <strong>di</strong> vela e <strong>di</strong> nuoto, delle<br />

olimpia<strong>di</strong> e si rideva, si rideva tanto.<br />

Poi le aveva detto che era triste, mentre lei era contentissima, però era anche<br />

felice perché era contento <strong>di</strong> sentirla felice felice e questo perché le voleva<br />

82


ene e quando si vuole bene veramente a qualcuno si accetta pure <strong>di</strong> soffrire<br />

se si sa che l’altro sta bene e è felice.<br />

Lei lo sapeva però che lui doveva anche starci male a sentirla felice che<br />

sapeva che quella felicità non le veniva da lui. Ma si sbagliava perché quando<br />

pensava a lui le venivano gli occhi langui<strong>di</strong> e lo sguardo suo si perdeva e<br />

l'anima scoppiettava come quel fuoco nella baita riscaldandole l'anima e<br />

corrodendola insieme.<br />

Ora mancava poco; sarebbe andata in Emilia con Simi per stu<strong>di</strong>are e forse<br />

l'avrebbe visto. A Simi aveva detto che forse era meglio non <strong>di</strong>rglielo <strong>di</strong><br />

quella loro permanenza, meglio non vederlo, meglio evitare pazzie.<br />

Simi la guardava con i suoi occhi pacati <strong>di</strong> fatina azzurra sui capelli nerissimi<br />

ed il viso sempre perso in un sorriso dolce ed avrebbe voluto coccolarla se<br />

solo l'avesse lasciata fare. Perché Elli a volte era irruenta e veloce e senza<br />

tregua e non dava tempo <strong>di</strong> parlare soprattutto a Simi che era così buona e<br />

calma. E <strong>di</strong>ceva, parlava, pensava, <strong>di</strong>s<strong>di</strong>ceva, costruiva castelli in aria e si<br />

entusiasmava alle stelle per poi ricadere in paranoia che non si poteva fare<br />

che era una follia.<br />

Simi talvolta ci si <strong>di</strong>vertiva a vederla smaniare così ed emozionarsi poi però a<br />

volte si tirava in <strong>di</strong>sparte che non ci capiva più niente ed era fiato sprecato<br />

stare lì a darle consigli che tanto lei <strong>di</strong>ceva <strong>di</strong> si e poi finiva con il fare tutto<br />

il con<strong>tra</strong>rio.<br />

“Tu sei matta piccolì” le <strong>di</strong>ceva a volte <strong>tra</strong> la <strong>di</strong>sperazione e lo<br />

scoraggiamento mentre la guardava fissa starsene immobile con gli occhi<br />

allucinati a pensierare chissà che cosa.<br />

Ed Elli era proprio così e la sua fantasia era capace <strong>di</strong> creare storie più<br />

perfette della vita stessa e lei ci si perdeva in quell'idea e ci si cullava e poi la<br />

vita finiva sempre per deluderla e quasi le sembrava fossero i suoi sogni la<br />

vita che li viveva più della sua vita stessa.<br />

E macchinava, progettava, si convinceva che tutto sarebbe stato perfetto e poi<br />

perfetto nella vita non è proprio niente.........<br />

Come quell'incontro con Rich che lo vagheggiava da tempo e se lo andava<br />

sognando e ci costruiva sopra castelli <strong>di</strong> carta fragili ed inconsistenti.<br />

Quando lo immaginava pensava ad una s<strong>tra</strong>da piena soltanto del sole <strong>di</strong><br />

primavera e con nessun rumore <strong>di</strong> passi <strong>tra</strong>nne il suo sull'acciottolato <strong>di</strong><br />

fronte alla chiesa del paese emiliano.<br />

83


Lei con un vestito chiarissimo quasi etereo ed un sorriso <strong>tra</strong> il dolce ed il<br />

sorpreso, ma trepidante, ansioso.........e vedeva lui andare così per la via <strong>tra</strong> i<br />

suoi pensieri.......<br />

Lui che non sapeva lei come fosse che non l'aveva mai vista e si soffermava<br />

sui suoi occhi neri che lo fissavano e quasi arrossiva teneramente e<br />

sorrideva........e aveva una camicia a quadri e non poteva che essere così<br />

perché lei lo sapeva che gli piacevano tanto ed aveva anche quel giacchino<br />

nike che gli avevano regalato gli amici per il compleanno e non gli piaceva e<br />

lo portava lo stesso perché sapeva che ci si sarebbe abituato e sarebbe finito<br />

per piacergli.......<br />

Lui che continuava a camminare con quel suo passo timido e lei che lo<br />

seguiva, i loro passi insieme sull'acciottolato scomposti, poi sempre più<br />

vicini, quasi un suono solo e lei che gli <strong>di</strong>ceva Rich!! e lo vedeva voltarsi e<br />

rimanere incredulo dolcemente sospeso <strong>tra</strong> il pianto ed il riso.......un<br />

istante…. gli occhi <strong>di</strong> lei in quelli <strong>di</strong> lui e nient'altro che loro intorno......solo<br />

loro e la loro storia che scorre davanti iniziando ad assumere un volto che lei<br />

trovava dolce e credeva anche lui.<br />

Poi lui le tendeva le mani accogliendola <strong>tra</strong> le sue braccia lì vicino al suo<br />

cuore e se ne stavano così tanto tanto che tutto sembrava eterno e lei sentiva i<br />

battiti <strong>di</strong> lui ed i suoi......un solo battito, all'unisono.<br />

Loro una sola storia, una sola vita, un solo tempo......<br />

Poi lui le dava un bacio sulla fronte mentre la cullava in un abbraccio<br />

scostandole i capelli dagli occhi.<br />

E sentivano che così avrebbero potuto starci sempre.<br />

Elli lo vedeva così quel loro incontro, delicato come l'aria <strong>di</strong> fine marzo che li<br />

avrebbe avvolti. Mentre ci pensava però sapeva già che non sarebbe stato mai<br />

così anche perché lui aveva finito con il saperla la data <strong>di</strong> quel suo soggiorno<br />

in Emilia che glielo aveva chiesto in modo così insistente che Elli aveva<br />

finito con il <strong>di</strong>rglielo.<br />

Così lui non ci aveva visto più dalla gioia e le aveva scritto che non vedeva<br />

l'ora <strong>di</strong> vederla e che fosse lunedì e sperava le piacesse la sua terra e la sua<br />

casa e la sua vita anche se era un po' piatta, ma era la sua vita. Voleva che<br />

conoscesse i suoi amici e Stefano, Maria e la bambina e soprattutto Robbi che<br />

le sarebbe piaciuto da matti.<br />

E soprattutto sperava si trovasse bene........<br />

84


Poi una sera tar<strong>di</strong>, una notte era andato a spe<strong>di</strong>rle un biglietto perché voleva<br />

che lei sapesse una cosa prima che lui la vedesse.<br />

Gliel'aveva detto al telefono questo particolare <strong>di</strong> spe<strong>di</strong>zione biglietto quando<br />

lei l'aveva già letto e <strong>di</strong>ceva: "..........una cosa però volevo <strong>di</strong>rtela Elli prima <strong>di</strong><br />

andare a nanna.......che già prima <strong>di</strong> vederti, prima <strong>di</strong> vedere la scorza...,<br />

l'essenziale dell'Elisa secondo me è stupendo e sono tanto contento <strong>di</strong> averlo<br />

visto!!!<br />

Ti voglio bene!!grazie! tuo Rich”.<br />

Su quel ti voglio bene aveva messo un asterisco e sotto aveva chiarito che<br />

aveva scritto così perché avevano fatto un patto e lei lo sapeva bene quale era<br />

il patto, ma lei nel suo cuore sapeva che gliel'avrebbe detto almeno un'ultima<br />

volta che lo amava...magari questa volta sussurrandoglielo nell'orecchio.<br />

Quel pomeriggio poi avevano parlato tanto al telefono e lui le aveva<br />

raccontato un po' della sua vita passata, <strong>di</strong> quella dolorosa, <strong>di</strong> quella per cui<br />

avrebbe dato qualunque cosa pur <strong>di</strong> non doverci scavare dentro <strong>di</strong> nuovo.<br />

Lui le aveva detto che quello che provava per lei non l'aveva provato mai,<br />

questa comunione <strong>di</strong> sensi così grande da perdere la testa e l'aveva persa<br />

anche lui che non l'avrebbe mai detto potesse succedergli ancora ora che non<br />

era più un ragazzino!.<br />

Allora Elli gli aveva chiesto <strong>di</strong> lei, <strong>di</strong> sua moglie e se era bella e lui aveva<br />

detto che si che era bella ed aveva lunghi capelli neri e poi.......mi voleva<br />

bene e poi......poi un giorno lei se ne andò...l'aveva detto con la voce un po'<br />

languida e triste forse amara ed anche un po' pensosa.<br />

Continuava a <strong>di</strong>rle che quella donna gli voleva bene, ma l'aveva lasciato e<br />

questo ad Elli non filava e gli aveva detto come si fa ad abbandonare una<br />

stellina dolce come lui. Lui aveva risposto che era colpa anche sua e quando<br />

una storia d'amore finisce la colpa ad avercela si è sempre in due e poi<br />

gliel'avrebbe spiegato meglio a parole che aveva tutto il <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> saperlo.<br />

Ed aveva detto cosa faccio io con questa bimbetta , cosa ci faccio con una<br />

bimbetta come te piccola Elli!!<br />

Lei aveva sorriso ed aveva detto che non era affatto una bimbetta ed era<br />

grande.<br />

Si che sei grande, ma si che lo so!<br />

Allora lei aveva fatto una domanda "e se poi quando sono lì io ti piaccio?<br />

Allora che succede se io ti piaccio Rich?".<br />

85


"Non si <strong>di</strong>cono queste cose Elli, tu vieni e basta, non devi <strong>di</strong>rle queste cose!".<br />

Lui aveva la voce triste e piena <strong>di</strong> sconforto. Avrebbe voluto <strong>di</strong>rle che non lo<br />

sapeva cosa sarebbe successo e certo sarebbe stato un guaio e le aveva detto<br />

solo non si <strong>di</strong>cono queste cose !.<br />

Elli la sera prima <strong>di</strong> andare in Emilia con Simi aveva abbracciato il suo<br />

ragazzo come per <strong>di</strong>rgli aiutami, <strong>di</strong>mmi che mi ami, non lasciare che mi<br />

accada qualcosa.<br />

Lei però lo sapeva che qualcosa sarebbe accaduto e forse quel vago<br />

presentimento ce l'aveva anche lui e le aveva detto stai attenta perché a volte<br />

senza pensarci si fanno cose che non vorresti e le fai e poi non puoi più<br />

tornare in<strong>di</strong>etro che non per tutto ce ne è la possibilità.<br />

E quella sera Elli l'aveva abbracciato forte ed aveva sempre quell'odore <strong>di</strong><br />

fresco che si portava <strong>di</strong>etro da quando l'aveva conosciuto ed aveva la pelle<br />

morbida bella da mordere.<br />

Avrebbe voluto farci l'amore a lungo, ma era tar<strong>di</strong> e forse doveva essere<br />

così......dovevano salutarsi così con tanta pena e languidezza nel cuore.<br />

86


Quella mattina <strong>di</strong> marzo alle 6:18 del mattino era ancora buio e lungo il viale<br />

della stazione gli operatori ecologici già lavoravano a ripulire la città dalle<br />

sue carte e le sue foglie ed il suo sporco nella loro tuta arancio con una riga<br />

argento.<br />

Il loro lavoro silenzioso, nascosto, essenziale; i loro volti assonnati, stanchi,<br />

vuoti che quel lavoro ci erano stati costretti a farlo e magari i loro sogni erano<br />

<strong>di</strong>versi e li serbavano nel loro cuore.<br />

Talvolta Elli li vedeva appesi al camioncino dei rifiuti con il volto abbassato<br />

quasi a voler scomparire a volersi nascondere come se stessero facendo<br />

qualcosa d'immondo.<br />

Eppure all'alba la città si svegliava fresca e con un buon odore e le s<strong>tra</strong>de<br />

piene <strong>di</strong> voglia <strong>di</strong> ricominciare a vivere e quegli eroi allora andavano a<br />

dormire che il loro lavoro era ultimato e si erano svegliati presto per ripulire<br />

il mondo.<br />

Ad Elli piaceva sentire il rumore del loro camioncino che rompeva il silenzio<br />

del mattino presto ed il rumore del rastrello sull'asfalto con il frusciare della<br />

foglie cadute ed ogni qual volta doveva prendere il treno al mattino presto<br />

sperava <strong>di</strong> trovarli lì come sempre a pulire il mondo.<br />

E la mattina presto aveva sempre un tepore tutto particolare, più tiepida<br />

anche in inverno e con una quiete impressionante con le luci ancora accese e<br />

alla stazione ancora i barboni sulle panchine. Una volta uno <strong>di</strong> loro si era<br />

<strong>di</strong>steso con un sacco a pelo davanti allo sportello automatico del bancomat e<br />

se ne stava al caldo tutto sommerso nelle coperte che non gli si vedeva<br />

nemmeno un centimetro <strong>di</strong> pelle. Sembrava un sacco pieno e sporco, magari<br />

da buttare e se gli spazzini l'avessero visto l'avrebbero sicuramente portato<br />

via con loro. Era arrivata una signora che doveva ritirare i sol<strong>di</strong> e cercava <strong>di</strong><br />

spingersi verso lo sportello bancomat cercando <strong>di</strong> non calpestare il barbone e<br />

per poco non si uccideva pur <strong>di</strong> non <strong>di</strong>sturbare quel sonno selvaggio. Ma non<br />

lo chiamava, non lo scuoteva si vedeva che aveva paura <strong>di</strong> svegliarlo ma quei<br />

sol<strong>di</strong> dovevano servirle se continuava a fare vani tentativi <strong>di</strong> arrivare a<br />

spingere pulsanti.<br />

Poi il barbone si era svegliato ed aveva preso ad urlare che non era questo il<br />

modo né l'ora <strong>di</strong> svegliare la gente che voleva dormire......un po' <strong>di</strong> pietà, un<br />

po' <strong>di</strong> carità per favore. Ed urlava sempre più forte e la signora era <strong>di</strong>ventata<br />

sempre più spaventata <strong>di</strong>etro gli occhialini e la gonnellina antica pieghettata<br />

ed aveva finito con l'andarsene e rinunciare ed avrebbe anche tirato giù<br />

87


volentieri qualche bestemmia se non fosse stata figlia <strong>di</strong> Maria, figlia <strong>di</strong><br />

Gesù.<br />

Poi in quella stazione <strong>di</strong> provincia al mattino ci trovavi sempre un tipo da cim<br />

con una bottiglia eternamente in mano, La pancia spropositata che usciva dai<br />

pantaloni in grosse pieghe e là in quel grasso rigurgitante doveva esserci il<br />

segno <strong>di</strong> grossi quantitativi <strong>di</strong> psicofarmaci come negli occhi sempre<br />

spalancati, allucinati come spaventati dalla vita.<br />

Lui non dormiva mai, biascicava parole mozzicate, sconnesse, <strong>di</strong>s<strong>tra</strong>tte e<br />

girovagava tutta la notte senza meta avanti e in<strong>di</strong>etro e avanti in<strong>di</strong>etro.<br />

Elli si chiedeva cosa mai pensasse quella gente e se faceva così perché aveva<br />

un grande dolore dentro che l'aveva fatta impazzire o cosa.<br />

Lei non aveva paura a trovarsi così <strong>tra</strong> loro nella mattina ancora senza sole,<br />

senza vento, lei che aspettava un treno che l'avrebbe portata lontano verso un<br />

altro pezzo della sua vita che lei non sapeva che volto avrebbe avuto.<br />

Si chiedeva perché quegli uomini rimanessero così a guardare la vita dal <strong>di</strong><br />

fuori e tutto quel correre come a <strong>di</strong>re che tutto il mondo è stato rapito da una<br />

pazzia che l'ha ucciso e contagiato, ma loro no che non li ha presi. Ed<br />

aspettano la morte <strong>tra</strong> le panchine vuote e gli sguar<strong>di</strong> schifati della gente che<br />

passa e va con un rapido sguardo <strong>di</strong> altezzosa superiorità e <strong>di</strong>sdegno che a<br />

loro è andata bene ed i sol<strong>di</strong> non gli mancano e possono vivere, ne hanno<br />

ogni <strong>di</strong>ritto, mentre tutta quella immon<strong>di</strong>zia <strong>di</strong> s<strong>tra</strong>da!!<br />

Elli invece li guardava sempre con un vivo interesse, senza <strong>di</strong>sprezzo con<br />

fare curioso e si soffermava sui loro occhi stanchi intrisi <strong>di</strong> <strong>di</strong>sillusione,<br />

avvolti da un'eterna tristezza per la pena del vivere.<br />

Ma forse le loro anime non ci vivevano più nemmeno in questo mondo e loro<br />

ci andavano solo <strong>tra</strong>scinando i corpi logori senza consapevolezza in attesa<br />

che morissero anche quelli.<br />

Quella mattina <strong>di</strong> marzo Elli aveva preso il treno al volo più o meno come le<br />

succedeva sempre e la sua amica era nella carrozza del treno che l'aspettava<br />

già.<br />

Avevano en<strong>tra</strong>mbe gli occhi assonnati e rigonfi e si erano sorrise nel modo<br />

più dolce all'inizio <strong>di</strong> quella avventura che affrontavano per la prima volta<br />

insieme.<br />

Si che ci andavano per stu<strong>di</strong>o nella languida Emilia, ma volevano prendersela<br />

anche come qualche giorno <strong>di</strong> riposo ed andavano immaginandosi cosa<br />

88


avrebbero fatto e visto e se ci sarebbe stato il tempo <strong>di</strong> visitare<br />

qualcosa......magari chissà.<br />

Elli andava ancora chiedendosi se era giusto che vedesse Rich e poi cosa<br />

mai avrebbe avuto da <strong>di</strong>rgli.....<br />

Simi le <strong>di</strong>ceva che si che doveva vederlo e parlarci e mettere in chiaro le cose<br />

e continuare ad essere buoni amici che era ancora possibile salvare il tutto<br />

sempre che lo si volesse davvero.<br />

Poi Simi si era addormentata ed il sole all'alba sul lago le lambiva il viso<br />

illuminandone il candore mentre se ne stava tutta così storta con la testa sul<br />

velluto del se<strong>di</strong>le del treno e le braccia ranicchiate sul seno.<br />

La piccola bocca chiusa, serrata in uno spontaneo sorriso...perché lei<br />

sorrideva sempre ed era una gioia vederla ed a tutti dava quest'impressione <strong>di</strong><br />

calma orientale.<br />

E ad Elli piaceva vedere la mattina nascere e spuntare dai monti con la sua<br />

solarità ed irrorare i campi vuoti ed il rumore del treno che va e si lascia<br />

in<strong>di</strong>etro cose e storie ed altre se le porta via con sé, avanti per nuovi attimi<br />

belli o brutti e chi lo sa che il destino è s<strong>tra</strong>no davvero.<br />

E scorrono case, campi e fossi e fili della luce e colori sempre <strong>di</strong>versi nella<br />

mattina che cresce ed esplode nell'azzurro del cielo <strong>tra</strong> fiori rosa fiori <strong>di</strong><br />

pesco e mandorli can<strong>di</strong><strong>di</strong> e gialle ginestre che quell'anno erano fiorite presto<br />

anche loro.<br />

Ed il treno le aveva sempre dato l'idea <strong>di</strong> qualcosa <strong>di</strong> etereo con il suo<br />

scorrere dentro e fuori dal mondo perché at<strong>tra</strong>versava lande e paesi e città,<br />

ma il cuore lo proiettava in mete lontane e lasciava spazio ai pensieri che si<br />

assemblavano come le nubi che in primavera corrono veloci e prendono<br />

sempre nove s<strong>tra</strong>ne forme e raccontano storie meravigliose a chi le sa<br />

ascoltare ed osservare.<br />

In quello scompartimento che si andava inondando <strong>di</strong> luce sempre più accesa<br />

mentre Simi dormiva c'erano altre vite che respiravano curiose <strong>di</strong> trovarsi<br />

insieme ad altre vite per un breve <strong>tra</strong>tto che chissà poi se si sarebbero riviste<br />

mai ed avevano occhi <strong>di</strong>s<strong>tra</strong>tti o sognanti e volti belli o brutti, ma <strong>di</strong> tanti<br />

colori e pieni <strong>di</strong> imbarazzo che a trovarsi così in un luogo tutti insieme e così<br />

<strong>di</strong>versi non ti fa mai sentire libero.<br />

Ed è curioso vedere come la gente in treno cerca un posto per starsene da<br />

solo e guardare fuori dal finestrino e pensare un poco a sé e ve<strong>di</strong> un'anima<br />

89


ogni quattro posti ognuno solo con la sua vita mentre contempla perso<br />

l'infinito oppure ci dorme sopra.<br />

Poi se ce n'è la necessità perché il treno è pieno quel giorno sorte maledetta si<br />

scelgono almeno il compagno <strong>di</strong> viaggio......che sia <strong>di</strong>screto, preferibilmente<br />

del suo sesso senno sembra che lo fai apposta per abbordare o essere<br />

abbordato, più o meno della sua età. E chiedono un timido posso e siedono<br />

sul lato <strong>di</strong> fronte e opposto per evitare l'intreccio delle gambe accavallate e<br />

cercano <strong>di</strong> vagare con gli occhi verso spazi ignoti per non perdersi nello<br />

sguardo dell'altro forse perché mai come quando si viaggia uno riesce a<br />

parlare <strong>di</strong> sé e a pensarsi e magari ha paura <strong>di</strong> lasciarsi scoprire e rivelarsi ad<br />

un es<strong>tra</strong>neo.<br />

Ma nei treni intercity, quelli con ampi scompartimenti da sei così chiusi e<br />

separati dal resto del treno come piccoli alvei lì è impossibile non perdersi in<br />

altri sguar<strong>di</strong> e non intrecciare <strong>di</strong>scorsi perché c'è un'intimità che ti spinge a<br />

farlo e ti senti libero come se ti fosse data un'occasione per parlare un po' <strong>di</strong><br />

te.<br />

E quella mattina <strong>di</strong> aprile c'era un ragazzo <strong>di</strong> <strong>di</strong>ciannove anni: Luigi <strong>di</strong><br />

Bastardo che stu<strong>di</strong>ava architettura a Firenze e sarebbe stato il primo a<br />

scendere e ad andarsene per la sua giovane e promettente s<strong>tra</strong>da.<br />

Aveva uno sguardo vivo <strong>di</strong> chi vuole tanto dalla vita sul corpo esile e la<br />

faccetta furba <strong>di</strong> bimbo.<br />

Non riusciva mai a stare fermo mentre raccontava le sue avventure e del suo<br />

appartamento e dei locali frequentati con i suoi amici, della sua famiglia;<br />

gesticolava, muoveva il capo all'unisono con i corti capelli e fantasticava su<br />

quello che avrebbe fatto poi.<br />

Simi intanto si era svegliata e si arrabattava a capire dove avesse mai visto<br />

quel baldo giovane...si perché quegli occhi azzurri se li ricordava e mentre<br />

<strong>di</strong>ceva a lui aiutami a ricordare dava l'idea <strong>di</strong> voler rimorchiare uno troppo<br />

piccolo per lei.<br />

Lui sorrideva che non se la ricordava proprio mentre lei insisteva e alla fine<br />

erano arrivati a <strong>di</strong>re che dovevano essersi visti a Roma all'incontro con il<br />

Papa che c'erano andati en<strong>tra</strong>mbi con una marcia a pie<strong>di</strong>.<br />

Certo aver notato due occhi, seppur azzurri bellibelli <strong>tra</strong> milioni <strong>di</strong> occhi e<br />

rincon<strong>tra</strong>rli sul treno al mattino............<br />

Poi Elli e Simi a prenderlo in giro e a chiedergli <strong>di</strong> dov'era perché era <strong>di</strong><br />

Bastardo e faceva ridere e ce n'era <strong>di</strong> materia per sfottere benevolmente.<br />

90


Di fronte ad Elli invece c'era Ombretta una ventottenne che andava a Parma<br />

per un colloquio <strong>di</strong> lavoro ed era ombretta davvero con i capelli lunghi tutta<br />

la schiena scurissimi e la pelle lampadata con il trucco scuro intorno agli<br />

occhi scuri.<br />

Era della campagna fiorentina e vantava <strong>di</strong> non avere il terribile accento<br />

fiorentino, <strong>di</strong>ceva lei, ma aveva quelle c oscurate come il più fiorentino dei<br />

fiorentini e faceva anche un po' sorridere.<br />

Fumava sigarette una <strong>di</strong>etro l'al<strong>tra</strong> uscendo dallo scompartimento ogni volta<br />

con il suo grosso sedere stretto in attillati jeans scuri e parlava <strong>di</strong> Almodovar<br />

e <strong>di</strong> "Tutto su mia madre" e <strong>di</strong> come fosse un film pieno <strong>di</strong> colore rosso.<br />

Elli non l'aveva visto quel film sebbene avesse voluto farlo molte volte.....ma<br />

un giorno l'avrebbe preso a noleggio perché tutti le <strong>di</strong>cevano ne valeva la<br />

pena.<br />

Poi Ombretta aveva continuato a parlare con Simi <strong>di</strong> cinema francese e <strong>di</strong><br />

capi d'abbigliamento, <strong>di</strong> collezioni <strong>tra</strong> le riviste femminili sfogliate con le<br />

lunghe unghie laccate.<br />

Una sarda invece guardava il finestrino con i capelli rossi e lo sguardo<br />

inebetito sui denti scomposti all'infuori.<br />

Andava a Milano, ultima fermata del treno, ma era <strong>di</strong> Norcia piccola citta<strong>di</strong>na<br />

umbra.<br />

A Milano lavorava con i malati terminali del morbo <strong>di</strong> Altzaimer, li accu<strong>di</strong>va,<br />

li faceva star sereni mentre morivano e vegetavano prima <strong>di</strong> spegnersi del<br />

tutto.<br />

Lavoro dolorosissimo, ogni giorno a contatto con la morte che poi con quelle<br />

persone finisci per affezionartici che li ve<strong>di</strong> tutti i giorni ed impari ad amarli e<br />

vorresti far tanto per loro, ma ti sfuggono <strong>di</strong> mano e scivolano via fuori dal<br />

mondo senza che tu abbia la capacità <strong>di</strong> fermarli.<br />

E piangi, ma poi finisci con l'abituartici alla morte e non pensi neppure che<br />

puoi morire anche te e stai solo a ringraziare Dio che tu almeno sei sano e che<br />

quelli stanno così chissà perché che a te invece non può mai capitarti una<br />

cosa del genere.<br />

Elli pensava a quel lavoro come una missione e devi esserci tagliato ed è un<br />

lavoro bellissimo che ti dà tanto.<br />

E la sarda prima aveva lavorato con bambini han<strong>di</strong>cappati gravi e con bimbi<br />

colpiti dalla sindrome down.<br />

91


E c'era stata un'animata <strong>di</strong>scussione sull'han<strong>di</strong>cap e se fosse giusto far nascere<br />

un bambino sapendo già che è malato e che non avrà una vita normale.<br />

Elli e Simi avevano detto che in fondo chi lo sa che cosa è normale e cosa<br />

non lo è e se un bimbo è malato questo non significa che non abbia <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong><br />

vivere che anche la sua è una storia e forse vuol <strong>di</strong>re anche qualcosa a chi gli<br />

sta intorno ed insegnare tanto.<br />

Ma gli altri <strong>di</strong>cevano che un menomato nella società <strong>di</strong> oggi è un peso per chi<br />

deve accu<strong>di</strong>rlo e lui soffre a vivere così...e non essere accettato quasi fosse un<br />

mostro.<br />

Elli allora aveva pensato al suo piccolo Robbi ed al potere che avesse <strong>di</strong> far<br />

incon<strong>tra</strong>re gente e farla parlare in modo semplice ed essenziale....dolce<br />

angioletto che per il mondo non doveva esserci affatto perché era un peso.<br />

Ma lui non era vero che era triste e quando si sentiva amato rideva e parlava e<br />

raccontava cose e <strong>di</strong>ceva io ho bisogno......ed aveva sogni seppure piccoli ed<br />

innocenti come quelli <strong>di</strong> un neonato ed Elli lo sapeva che lui non avrebbe<br />

avuto voglia <strong>di</strong> morire.<br />

Ed è s<strong>tra</strong>no come sono proprio questi esseri in<strong>di</strong>fesi a farti sentire felice <strong>di</strong><br />

vivere ed amare tutto e sentire il tocco leggero della mano <strong>di</strong> Dio che ti <strong>di</strong>ce<br />

che c'è e che ti vuole bene.<br />

Ed Elli si era ricordata <strong>di</strong> una mattina <strong>di</strong> <strong>di</strong>cembre che era andata a trovare la<br />

nonna malata all'ospedale e <strong>di</strong> come dopo tanto cercare le fosse parso <strong>di</strong><br />

trovarla lì la vita vera....lì negli ospedali, nelle corsie ingombre <strong>di</strong> se<strong>di</strong>e a<br />

rotelle e nei camici bianco me<strong>di</strong>co e verde infermiere, negli zoccoli sanitari<br />

bucherellati sui pie<strong>di</strong> nu<strong>di</strong> e cartelle cliniche, elettrocar<strong>di</strong>ogrammi, anestesie<br />

padelle.<br />

In quelle stanze sempre calde e soffocanti che ti manca il respiro e ti senti<br />

all'inferno e ti sbottoni tutto quello che hai che quei malati se non ce la fanno<br />

da soli a morire li aiuta quel caldo ad andare all'altro mondo.<br />

Nei letti <strong>di</strong> ferro tutti uguali <strong>tra</strong>nne nel numero, tutti in fila, con su appese<br />

cartelle per la somminis<strong>tra</strong>zione dei farmaci miracolosi e nelle lenzuola<br />

bianche; nei corridoi lunghi tunnel verso la morte con corse in barella e tanta<br />

gente con fiori e fiocchi e cioccolatini e le "ore liete" che fanno tanto malato<br />

e se per caso qualcuno te li regala che stai bene inizi a farti paranoie che<br />

abbia voluto portarti iella.<br />

Gli scaloni scivolosi dell'accesso ai reparti, tanti reparti, tante forme <strong>di</strong> una<br />

medesima malattia che siamo uomini deboli e fragili e macchine che prima o<br />

92


poi si rompono ed a volte si riparano con o senza conseguenze altre volte<br />

vanno stancamente in logorio.<br />

Ed un bambino piangeva con il braccino rotto stretto al collo della madre e<br />

gemiti, richiami, lamenti e silenzi, pozioni, flebo miracolose e sangue tanto<br />

sangue nuovo, nuova vita che ti en<strong>tra</strong> nelle vene.<br />

Giovani, anziani e giovani ancora, donne, bambini, adolescenti, uomini,<br />

generazioni, razze, e storie, tante storie ognuna che ti passa per i loro occhi e<br />

ti arriva al cuore.<br />

E lì senti la profon<strong>di</strong>tà dell'essenza umana, tante situazioni tutte lì <strong>tra</strong> le tue<br />

mani forse con la voglia <strong>di</strong> essere raccontate, <strong>di</strong> avere una parola <strong>di</strong> conforto,<br />

<strong>di</strong> amore in quel luogo freddo dove non sei più persona, solo malato. Malato<br />

rivoltato, spostato, pulito, cambiato da mani sconosciute che scoprono,<br />

svelano, guardano il tuo corpo come se non avesse un'anima, pezzo <strong>di</strong> carne<br />

buttato su un letto, che ti senti nulla, meno <strong>di</strong> una bestia.<br />

E nessuno a <strong>di</strong>rti niente, la malattia solo caso clinico......5 giorni, 10, un<br />

mese, letto poltrona e non mangia? Vuole alzarsi, ora arrivo, 5, 10 minuti, mi<br />

ero <strong>di</strong>menticato.<br />

Una vecchia pazza gira gli occhi sognanti e nella sua camicia a fiori<br />

profumati <strong>di</strong>ce solo "bello, bello, bello, si, si, si" e chissà a cosa allude!<br />

Un ragazzo con ferri che gli escono ovunque dal gesso ed oscilla<br />

nell'andatura che sembra robocop e preghiere, pianti e continui ora basta non<br />

se ne può più che qui stanno tutti male e non si riesce a tenere <strong>di</strong>etro a tutti<br />

senza impazzire e il calmante, si, via così sta più calmo sospeso <strong>tra</strong> la vita e la<br />

morte. Niente dolore, no fasti<strong>di</strong>o, no rottura.<br />

Parenti accalcati intorno allo staff me<strong>di</strong>co in un corale dottore si salverà e se<br />

si grazie dottore Dio gliene renda grazie che lei è un angelo, ma se muore poi<br />

il dottore non capisce più niente ed è <strong>di</strong>sumano, menefreghista, un testa <strong>di</strong><br />

cavolo insomma.....come se ch’avesse la bacchetta magica lui......che cavolo!!<br />

Volti in vestaglia a scrutarti e <strong>di</strong>rti beata te con i tuoi allegri vent'anni che<br />

passi e vai e ti senti così sbagliata ad essere bella e solare che quelli<br />

vorrebbero suggerti la tua giovinezza e se ne avessero la possibilità ti<br />

inietterebbero tutto il loro dolore per via <strong>di</strong> quell'istinto <strong>di</strong> sopravvivenza che<br />

nel bisogno rende tutti o quasi così mostruosamente egoisti.<br />

E piante appassite nelle stanze afose, orchidee, fiori e colori a rendere un po'<br />

meno male il dolore.<br />

93


Gente in valigia che se ne torna al mondo che questa volta non mi hai avuto<br />

maledetto posto ed il loro letto rimpiazzato da un'al<strong>tra</strong> storia, da un altro<br />

dolore, da sospiri, sogni, speranze.......<br />

Risa e pianti per le corsie e morte e vita <strong>di</strong> bimbi che nascono rosa e blu e<br />

papà felici e contenti mentre in un altro piano, in un altro letto, in un'al<strong>tra</strong><br />

storia qualcuno se ne va in silenzio e gli lascia un posto alla loro animuccia<br />

tutta nuova.<br />

Ed è nella forma che gli occhi prendono in quel luogo che Elli aveva scoperto<br />

la vita una mattina e la gioia che viene dal sentirsi al mondo.<br />

Occhi <strong>di</strong> gioia <strong>di</strong> mamme e papà con in braccio il frutto del loro amore, occhi<br />

<strong>di</strong> giovani che non ho niente e vai così, analisi a posto, a posto; occhi <strong>di</strong><br />

madri che scaldano le mani ai loro figli perché non <strong>di</strong>ventino fredde mai e<br />

sperano perché non può essere e Dio pren<strong>di</strong> me al suo posto se sei buono e ci<br />

sei!! Ma dove <strong>di</strong>avolo seiiiiiii!<br />

Occhi aggrappati <strong>di</strong>sperati ad un sogno anche nell'ultimo respiro per<br />

respirarlo tutto quest'ultimo alito <strong>di</strong> vita donato; occhi <strong>di</strong> bimbi sperduti che<br />

non sanno cos'è questo male che fa piangere la loro mamma e le <strong>di</strong>cono<br />

"mamma che c'è" e la mamma piange ancora più che seppellirà la sua anima<br />

giù nella terra con lui.<br />

Ma è in quegli occhi che Elli pensava…… ecco la profon<strong>di</strong>tà ed il mistero e<br />

la grandezza della vita ed il suo guizzo fantastico e allora perché mai<br />

qualcuno non dovrebbe vivere....<br />

Ci pensava con quel treno che già si perdeva nella pianura padana ed il<br />

controllore <strong>di</strong>ceva Reggio, Reggio nell'Emilia e lei per poco non ci rimaneva<br />

su quel treno e chissà dove avrebbe finito per portarla.<br />

Ma l'avrebbe portata a Milano e che ci andava a fare a Milano lei!!!!<br />

94


Quando erano arrivate in terra emiliana c'era un sole forte e caldo che le<br />

faceva sudare nelle maglie <strong>di</strong> lana che pensavano che a nord avrebbe fatto<br />

freddo........<br />

Arrancavano su per le scale del sottopassaggio con le borse troppo pesanti<br />

per le esili braccia mentre ridevano ansiose <strong>di</strong> vedere il "Postoristoro" del<br />

loro <strong>Pier</strong> che certo non sarebbe più stato lo stesso che erano passati troppi<br />

anni.......<br />

Ma prima la ricerca del bagno della stazione vuota nella mattina e c'era<br />

un'aria leggera.....troppo per essere lunedì.<br />

Ed il bagno l'avevano trovato ingombro <strong>di</strong> secchi d'acqua con l'omino delle<br />

pulizie con lo spazzolone <strong>tra</strong> le mani ed un sorriso solare.<br />

"Benvenute in Emilia belle s<strong>tra</strong>niere!". Si perché uscivano loro dalla bocca<br />

parole senza s s<strong>tra</strong>scicate e sugose mentre ridevano del sole, della terra, del<br />

mondo.....facile indovinare il piglio s<strong>tra</strong>niero.<br />

"Giorno" aveva risposto Elli con i suoi occhi intensi e lui le aveva fatto un<br />

bel sorriso.<br />

"In Emilia per lavoro?" Elli aveva scosso al testa.<br />

"Stu<strong>di</strong>o, ci serve materiale per la tesi su uno scrittore vostro concitta<strong>di</strong>no".<br />

Il buonuomo aveva voglia <strong>di</strong> parlare ed Elli ci stava che la faceva stare<br />

allegra mentre aspettava Simi nel bagno che ci stava mettendo davvero tanto.<br />

Poi avevano salutato l'omino dei bagni e se ne erano andate solari per un<br />

caffè.<br />

E c'erano due ragazzi al bar un bianco ed un bel nero che le guardavano<br />

curiosi e parlavano <strong>tra</strong> loro......poi le avevano aspettate finire le loro bevande<br />

e cercare se c'era un qualche in<strong>di</strong>zio in giro degli "Altrilibertini" <strong>tra</strong> quelle<br />

mura che sembravano nuove ed intatte da vita sotterranea.<br />

Poi le avevano seguite ed avevano chiesto loro il nome, ma loro avevano riso<br />

andandosene che non avevano tempo e dovevano capirci qualcosa <strong>di</strong> quella<br />

città nuova altrimenti finivano con il non combinare nulla.<br />

Avevano preso una cartina al centro informazioni turistico e comprato due<br />

biglietti per il bus per il centro.<br />

Poi erano uscite sulla piazza antistante la stazione e c'erano ovunque<br />

impalcature e reti arancioni a chiudere la vista.<br />

E così sembrava una piazza <strong>di</strong> stazione come tante altre......piuttosto<br />

squallida, rossiccia, con qualche aiuola e rari fiori sparsi.<br />

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All’improvviso era apparso un uomo <strong>di</strong>stinto sui sessanta con il giornale in<br />

mano, giacca, cravatta e fede al <strong>di</strong>to...un tipo che sembrava affidabile.<br />

Gli avevano chiesto la via ed Elli aveva avuto una voce dolce e persuasiva e<br />

lui si era offerto gentilmente <strong>di</strong> accompagnarle anche se doveva andare da<br />

un'al<strong>tra</strong> parte, ma ci sarebbe andato più tar<strong>di</strong> a casa che tanto non aveva<br />

niente d'importante da fare..<br />

E mentre aspettavano il bus alla fermata <strong>di</strong> fronte a grossi cartelli pubblicitari<br />

lui andava spiegando loro le bellezze <strong>di</strong> Reggio e <strong>di</strong> come fosse facile e<br />

piacevole girarsela e dovevano vedere la piazza del comune e la cattedrale e<br />

poi i negozi che ce n'erano tanti e per tutti i gusti.<br />

Intanto aveva telefonato Rich tutto emozionato <strong>di</strong> sapere Elli vicina e che era<br />

già arrivata e stava bene e la sarebbe andata a prendere per pranzare insieme.<br />

"Ci ve<strong>di</strong>amo nel pomeriggio Rich che abbiamo da fare qui a Reggio<br />

stamattina! Dobbiamo andare al comune a parlare con l'assessore alla cultura<br />

che ci ha in<strong>di</strong>cato il prof."<br />

"Elli perché? Dai ti vengo a prendere dopo pranzo allora!".<br />

"Ci ve<strong>di</strong>amo nel pomeriggio Rich!".<br />

Cercava <strong>di</strong> rimandare quell'incontro inevitabile con Simi che le <strong>di</strong>ceva che<br />

non era stata carina con lui al telefono......<br />

Ma lei era angosciata al pensiero <strong>di</strong> vederlo e parlargli e voleva sparire e non<br />

doverlo incon<strong>tra</strong>re mai!<br />

Poi erano salite sul bus <strong>di</strong>etro all'uomo gentile ed erano andate per la Via<br />

Emilia con i portici piuttosto squalli<strong>di</strong> pieni <strong>di</strong> negozi e gente; e l'uomo a <strong>di</strong>re<br />

loro le s<strong>tra</strong>de che dovevano prendere e come dovevano fare e svoltate <strong>di</strong> qua,<br />

prendete per <strong>di</strong> là e, senza quasi accorgersene, erano arrivate e scese e<br />

ringraziavano quell'uomo gentile che non aveva voluto neppure un caffè<br />

come ricompensa e se ne era andato con il suo piglio <strong>di</strong>stinto e le sue grosse<br />

mani che facevano un bell'effetto così a stringerle.<br />

Doveva essere forte quest'Emilia che tutti avevano un sorriso largo o magari<br />

erano così perché quel giorno c'era il sole ed era fantastico vivere!!<br />

L'ostello era un grosso e<strong>di</strong>ficio su una via secondaria che usciva su una<br />

piazza nel davanti e sul retro vicino al palazzetto dello sport.<br />

C'era un grosso portone scuro che si apriva su una specie <strong>di</strong> chiostro pieno <strong>di</strong><br />

verde al centro.<br />

Dava idea <strong>di</strong> grande e <strong>di</strong> college inglese e c'era una scalinata enorme come<br />

quella dei palazzi reali tutta in marmo fino ad una porta a vetro.<br />

96


Poi un corridoio enorme anch'esso con soffitti altissimi e tutte porte in fila ai<br />

lati, ver<strong>di</strong> e silenziose.<br />

Sembrava un convento <strong>di</strong> monaci con quel suo mistico profondo silenzio<br />

sopra la s<strong>tra</strong>da rumorosa del centro.<br />

Ed il monaco era arrivato e monaco non era, ma ne aveva l'aspetto con i folti<br />

capelli ricciuti e la barba da figlio dei fiori ed i sandali a Marzo.<br />

Si chiamava Francesco ed aveva al collo una sciarpetta <strong>di</strong> lana in<br />

con<strong>tra</strong>d<strong>di</strong>zione con il sandalo estivo da frate.<br />

Aveva una moglie burbera <strong>di</strong> nome Marta carina e giovane, ma con una<br />

<strong>tra</strong>scuratezza nel vestire e nel fare che la facevano piuttosto anonima.<br />

Parlava solo se interrogata e teneva il muso che se loro stavano lì era solo per<br />

una sua concessione e non perché pagassero...<br />

Francesco invece era un mistico filosofo con tanta voglia <strong>di</strong> parlare e forse<br />

poco d'interessante da <strong>di</strong>re......solo le teneva lì a ristagnare insieme ai suoi<br />

<strong>di</strong>scorsi lenti e cadenzati sulla vita e sul mondo <strong>tra</strong> la porta a vetro e le scale<br />

mentre avevano tanto da fare e cercavano in tutti i mo<strong>di</strong> <strong>di</strong> toglierselo dai<br />

pie<strong>di</strong>.<br />

Alla fine erano uscite sulla s<strong>tra</strong>da e nel sole senza quelle borse ad affaticargli<br />

le braccia e le spalle e a fargli con<strong>tra</strong>rre il viso in smorfie.<br />

Avevano sfilato per i negozi del centro guardando le vetrine colorate sotto i<br />

portici e la gente che aveva volti allegri e rilassati in quel tepore <strong>di</strong><br />

marzo....ed avevano visto gli scaloni rimbombanti del comune con i<br />

mezzibusti <strong>di</strong> uomini gran<strong>di</strong> ed il centro <strong>di</strong> cultura e spettacolo alla fine della<br />

s<strong>tra</strong>da del centro.<br />

Erano affaticate, accaldate ed avevano anche una gran fame; avevano preso<br />

un bar a caso e ci si erano infilate dentro per farsi una pia<strong>di</strong>na romagnola e<br />

cos'altro avrebbero potuto prendere? Si quell'erbazzone <strong>di</strong> cui ad Elli<br />

avevano parlato tanto Rich e Luca, ma delusione che era una semplice torta<br />

salata con la verdura che andava anche dalle loro parti solo sotto altri nomi e<br />

con meno cipolla che quella era stomachevole ed avevano finito per lasciarla<br />

tutta sul piatto.<br />

Ed avevano bevuto succo d'arancia e Rich aveva telefonato ancora che era<br />

<strong>di</strong>sposto ad andarle a prendere se avevano finito i loro giri che tornava a<br />

lavorare alle due e <strong>di</strong> tempo ne aveva che era <strong>tra</strong>scorso da poco mezzogiorno.<br />

Ma Elli gli aveva ripetuto <strong>di</strong> non preoccuparsi che avrebbero preso l'autobus<br />

e non era <strong>di</strong>fficile e glielo aveva spiegato un buonuomo come fare....<br />

97


"Ci sentiamo Rich. Grazie."<br />

E <strong>di</strong> sicuro lui c'era rimasto male male perché aveva tanta voglia <strong>di</strong> vederla e<br />

<strong>di</strong> accoglierla nel modo migliore possibile perché a "casa sua" si trovasse<br />

bene.<br />

Quel bar aveva un bagno allucinante; per arrivarci si passava dal retro per un<br />

corridoio buio fino ad una vecchissima porta con un catenaccio che faticava<br />

ad aprirsi. Era un sottoscala con i muri scortecciati e ora ingialliti, ora<br />

nerosporco quello in cui le due si davano da fare con quella chiave che non<br />

voleva saperne <strong>di</strong> aprire.<br />

Poi Simi c'era riuscita ed avevano aperto la porta con calma per paura <strong>di</strong><br />

chissà cosa potesse uscirne; invece c'era un corridoio ancora che terminava in<br />

un portico pieno <strong>di</strong> robavecchia.<br />

Ed avevano cercato <strong>di</strong> fare in fretta che se là dentro ce le chiudevano e chi le<br />

sentiva anche a voler gridare! Poi avevano pagato, ringraziato ed erano uscite<br />

ancora nel sole.<br />

Avevano camminato molto fino ad una piazza troppo grande con un parco<br />

con grossa breccia ed alberi ra<strong>di</strong> e spelacchiati. Poi avevano at<strong>tra</strong>versato la<br />

s<strong>tra</strong>da e voltato a sinis<strong>tra</strong> per la stazione dei bus. Erano salite sull'auto per<br />

andare alla biblioteca <strong>di</strong> un paesino vicino Reggio e si erano sedute in fondo<br />

sebbene il mezzo fosse completamente vuoto.... "come in gita a scuola"<br />

aveva detto Elli felice..<br />

L'autista salendo si era messo a ridere ed in napoletanemiliano aveva detto<br />

loro <strong>di</strong> andare più avanti che si sentiva solo.<br />

Era un bel giovane del sud sulla trentina o forse qualcosa più ed aveva nel<br />

volto tutto il calore <strong>di</strong> quella sua terra che aveva lasciato che non si abituerà<br />

mai alla nebbia padana e gli si leggerà sempre la nostalgia del suo sole negli<br />

occhi langui<strong>di</strong>......ma per lavoro……<br />

Ora viveva da un po' a Carpi e <strong>di</strong>ceva che tutto sommato era una bella città<br />

ed avrebbero dovuto vederla che ne valeva la pena e lui gli avrebbe fatto da<br />

Cicerone e si sarebbero <strong>di</strong>vertite.<br />

Aveva parlato a lungo quasi per tutti i trenta minuti del viaggio ed era<br />

simpatico e con tanta voglia <strong>di</strong> parlare....tutti avevano tanta voglia <strong>di</strong> parlare<br />

lì in Emilia...doveva essere l'aria.<br />

Poi erano saliti su tre suoi amici controllori e si era <strong>di</strong>s<strong>tra</strong>tto un po' con loro<br />

mentre alla ra<strong>di</strong>o suonava l'ultimo <strong>di</strong> Vasco..... "Siamo soli" ed era una<br />

canzone triste ed arrabbiata....<br />

98


Quel primopomeriggio <strong>di</strong> marzo invece era luminoso e pieno <strong>di</strong> tepore e si<br />

stava bene con tutta quella campagna intorno ed era proprio primavera!!.<br />

Il paese emiliano era tale e quale l'avevano lasciato a <strong>di</strong>cembre; solo un po'<br />

più caldo per via della stagione, ma sempre vuoto, quasi abbandonato <strong>tra</strong><br />

l'ombra e il sole dei portici ed il rimbombare dei passi......<br />

Una piccola Reggio con i negozi sotto i portici solo più piccoli e con roba più<br />

scadente e più costosa.<br />

E l'orologio sul torrino tondo e bianco <strong>tra</strong> i muri rossicci sull'acciottolato<br />

impossibile da camminarci.<br />

I bar ancora vuoti come quel <strong>di</strong>cembre mentre quei pochi occhi umani che<br />

vagolavano le guardavano così scure, così solari, così s<strong>tra</strong>niere.<br />

La biblioteca era su un corso parallelo alla via del centro. Ci si arrivava<br />

svoltando a sinis<strong>tra</strong> dalla via principale e passando davanti ad una libreria,<br />

poi una chiesa ed ecco qua il portone enorme, scuro, tutto intarsiato.......che si<br />

apriva su un chiostro.<br />

Davanti alla chiesa c'erano napoletani al lavoro tutti intonacati con i loro<br />

cappelli <strong>di</strong> carta <strong>di</strong> giornale e tutte quelle impalcature <strong>di</strong> cui le aveva parlato<br />

Rich un giorno in un messaggio.<br />

Dei bambini giocavano fuori sul cortile fin dentro il chiostro e ridevano, si<br />

rincorrevano. Uno <strong>di</strong> loro le aveva seguite con la bicicletta e stava loro <strong>di</strong>etro<br />

pe<strong>di</strong>nandole.<br />

Loro si erano guardate poi si erano voltate a guardare lui che con il suo<br />

faccino tondo aveva gridato "salutame a soreta" ed era scappato via..<br />

E loro avevano preso a ridere che quei bambini le avevano scambiate anche<br />

loro per napoletane e va bè si vede che ce ne avevano i <strong>tra</strong>tti.<br />

Poi avevano salito le scale e si erano immerse nel silenzio della biblioteca: un<br />

ambiente piccolo e moderno, pieno <strong>di</strong> giovani studenti e <strong>di</strong> luce....quasi uno<br />

stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong> casa.<br />

Bibliotecario era Maurizio, un ragazzo <strong>di</strong> ventotto anni con un sorriso<br />

splen<strong>di</strong>do e la voce pacata, soppesata, leggera....<br />

Sorrideva sempre mentre cercava <strong>di</strong> spiegare loro che in quella biblioteca non<br />

avevano un catalogo su carta degli articoli <strong>tra</strong>tti dai giornali, ma dovevano<br />

usare i cataloghi nel sito internet. Ma loro erano stanche del viaggio e non<br />

avevano voglia <strong>di</strong> starlo a sentire e facevano continuamente risatine i<strong>di</strong>ote.<br />

99


Lui ci aveva messo una pazienza esemplare, infinita.....poi le aveva lasciate a<br />

verificare cosa avevano capito che secondo lui era poco e tornava a vedere<br />

ogni tanto cosa mai combinavano.<br />

Ma si erano stancate presto <strong>di</strong> guardare e selezionare articoli <strong>di</strong> quoti<strong>di</strong>ani e<br />

riviste e facevano un gran baccano e tutti <strong>di</strong>cevano loro <strong>di</strong> stare zitte......c'era<br />

un bel sole fuori così erano andate a prendersi un caffè e non avevano alcuna<br />

voglia <strong>di</strong> andare a rinchiudersi nella biblioteca dopo tutte quelle ore <strong>di</strong> treno e<br />

se ne erano rimaste a passeggiare per il centro solo per camminare che non<br />

c'era niente <strong>di</strong> bello da vedere né d'interessante da fare.<br />

Poi al ritorno verso la biblioteca erano state sorprese alle spalle e scosse da<br />

un ueeeeee ciaooooo!! Ed era Luca che le aveva riconosciute sicuramente<br />

anche lui per il piglio s<strong>tra</strong>niero.<br />

Le aveva assalite con una s<strong>tra</strong>or<strong>di</strong>naria stucchevole ondata <strong>di</strong> pazzia e <strong>di</strong><br />

entusiasmo sui denti scomposti e gli occhi azzurri luminosissimi che<br />

ridevano, ridevano, ridevano.<br />

Era smoderatamente felice e pieno <strong>di</strong> smania <strong>di</strong> fare; aveva abbracciato<br />

fortissimo Elli, stretto la mano a Simi e "Vi vengo a prendere alle sei meno<br />

un quarto che dovete conoscere Agostino poi lui altrimenti se ne va”.<br />

Loro si erano guardate che era presto ed avevano da stu<strong>di</strong>are ed erano già le<br />

cinque, ma lui era impetuoso come un fulmine, bizzarro come uno stallone,<br />

energico come un vulcano e se ne era già andato e...alle sei meno un quarto<br />

mi raccomando!!<br />

Ed erano proprio le sei meno un quarto minuto più minuto meno quando Elli<br />

aveva visto Rich per la prima volta.<br />

Ed aveva una polo rossa sui pantaloni chiari ed uno sguardo sperduto con le<br />

mani in tasca ed un sorriso imbarazzato mentre si dondolava come i bambini<br />

timi<strong>di</strong><br />

Anzi che non si era messo a guardare le sue scarpe e poi quelle <strong>di</strong> Elli come<br />

le aveva scritto.<br />

Quando Elli aveva incon<strong>tra</strong>to Rich per la prima volta non erano soli......e lei<br />

per <strong>di</strong> più era in preda ad un'ansia che le faceva andare i grossi occhi<br />

dappertutto fuorché dove erano quelli <strong>di</strong> lui e si sorprendeva del perché lei<br />

non riuscisse a guardarlo, lei che non abbassava mai gli occhi per prima<br />

quando guardava qualcuno.<br />

100


Lui invece, lui che si era descritto impacciato facile ad imbarazzarsi la<br />

guardava fisso ed intenso e le faceva battere forte il cuore.<br />

Ad Elli questo momento <strong>di</strong> confronto era parso terribile e non aveva creduto<br />

potesse essere così penoso soprattutto provava imbarazzo ad essere guardata<br />

così da Rich mentre c'era Luca, ne aveva quasi paura.<br />

Rich allora le aveva detto ciao e le aveva preso la mano stringendola in un<br />

allora sei tu! Ed erano rimasti così con il tempo bloccato che quasi<br />

piangevano e menomale che Luca aveva rotto il ghiaccio ed aveva detto<br />

“An<strong>di</strong>amo che Agostino ci aspetta fuori”.<br />

Sul chiostro appena fuori la biblioteca Agostino stava nel pomeriggio che<br />

scivolava nella rigida sera.<br />

Luca aveva parlato molto ad Elli <strong>di</strong> quell’uomo che era un poeta bravissimo e<br />

non vedeva l’ora <strong>di</strong> farglielo conoscere perché lei, ne era sicuro, le avrebbe<br />

apprezzate moltissimo le sue poesie.<br />

Si erano fatti tutti intorno ad Agostino in cerchio: lei, Simi, Luca , Rich e<br />

Lorenzo, l’altro ragazzo addetto alla biblioteca e c'era un silenzio carico<br />

d'attesa mentre lui osservava tutti con il suo sguardo intellettuale sempre<br />

velato da chissà quale tristezza negli occhi piccoli, intelligenti, come pieni<br />

d'eterne lacrime.<br />

Poi aveva sorriso ad Elli e a Simi che era tanto contento <strong>di</strong> conoscerle ed<br />

aveva tanto sentito parlare <strong>di</strong> loro.<br />

Aveva tirato fuori la sua poesia perché Luca la leggesse a tutti e facesse<br />

conoscere la voce della sua anima.<br />

Scriveva sempre due poesie al giorno Agostino, una la mattina, una il<br />

pomeriggio, così <strong>di</strong> getto, senza cambiare niente, senza cancellare niente,<br />

senza mai sbagliare....un flusso in piena dei suoi pensieri, del suo dolore, del<br />

suo amore tormentato.<br />

Poesie brevi, per lo più in endecasillabi ben pesati, misurati, composti.<br />

Liriche intense che sfioravano il sublime come i suo gesti lenti ed il suo<br />

parlare.<br />

101


Spirituali e terrene insieme: carne e spirito, amore e morte, sogno e nostalgia,<br />

incubo allucinato, eterea visionarietà.<br />

Aveva consegnato lo scritto appena partorito dalla sua mente e Luca l'aveva<br />

preso ed aveva letto solenne:<br />

RISCATTO NON CERCATO<br />

Quel rumore <strong>di</strong> Dio che fa piangere<br />

L'uomo che non credeva <strong>di</strong> esserci<br />

Il delitto l'aveva sconfessato<br />

L'aveva reso meno che polvere<br />

Nel suo cervello giunse una sera<br />

Ben più delicata del battesimo<br />

Fu come un singhiozzo dall'interno<br />

Fu come un riscatto non cercato.<br />

C'era silenzio intorno; tutti cercavano <strong>di</strong> pene<strong>tra</strong>re con il loro pensiero quelle<br />

parole ed intrigarle con la propria vita per scioglierla in un pianto interno.<br />

Poi Elli aveva detto bella, stupenda e tutti avevano fatto eco mentre Agostino<br />

aveva il volto sorpreso in un'espressione felicemente compiaciuta che<br />

ripeteva siii bella eeeeeè!!.<br />

Aveva la purezza <strong>di</strong> un bambino nel gioire con gli occhi che provavano a<br />

ridere e a <strong>tra</strong>tti ci riuscivano pure.<br />

Ad Elli era piaciuto molto quel verso : "Fu come un singhiozzo dall'interno"<br />

Lo aveva trovato terribilmente <strong>tra</strong>gico come "Il grido" <strong>di</strong> Munch.<br />

Ogni volta che guardava quel quadro <strong>di</strong> fine 1800 con tutte quelle forme<br />

deformate aveva voglia <strong>di</strong> s<strong>tra</strong>pparsi <strong>di</strong> dosso la vita. Era il ri<strong>tra</strong>tto dell'ansia<br />

angosciata, <strong>di</strong> un grido che vuole scoppiare ma non ci riesce anche se prova e<br />

prova ancora e deforma il volto e l'anima e il mondo, ma non esplode mai e<br />

rimane un grido strozzato che fa morire e fa piangere ed è un singhiozzo<br />

dall'interno.<br />

Munch aveva scritto: "Una sera passeggiavo per un sentiero. Da una parte<br />

stava la città e sotto <strong>di</strong> me il fiordo. Ero stanco e malato...il sole stava<br />

<strong>tra</strong>montando e le nuvole erano tinte <strong>di</strong> rosso sangue. Sentii un urlo<br />

at<strong>tra</strong>versare la natura; mi sembrò quasi <strong>di</strong> u<strong>di</strong>rlo. Dipinsi questo quadro,<br />

<strong>di</strong>pinsi le nuvole come sangue vero. I colori stavano urlando."<br />

102


Anche le parole <strong>di</strong> Agostino stavano urlando e singhiozzavano dentro l'anima<br />

<strong>di</strong> quel piccolo tiaso che si era andato formando in quel chiostro pieno solo<br />

dell'eco.<br />

Solo…… le sue parole avevano anche la dolcezza <strong>di</strong> un riscatto donato,<br />

gratuito, una sera più delicata <strong>di</strong> un battesimo e dopo il grido la dolcezza,<br />

dopo l'annientamento la liberazione.<br />

Erano usciti sul corso con l'anima ancora piena <strong>di</strong> un'allucinata dolcezza, <strong>di</strong><br />

parole non capite bene nella fretta <strong>di</strong> un'unica lettura scorrevole, non<br />

soppesata, non me<strong>di</strong>tata. Ma così <strong>tra</strong> le antiche colonne e l'acciottolato tutto<br />

aveva acquistato una magica spiritualità che riempiva lo spirito.<br />

Il sole si ammalava piano impallidendo ed arrossendo il cielo come per la<br />

febbre.<br />

Risa sottili rimbalzavano sui palazzi che si guardavano l'un l'altro chissà da<br />

quanti anni <strong>di</strong>visi da una s<strong>tra</strong>da. C'era un'atmosfera allegra e la voglia <strong>di</strong> bere<br />

qualcosa <strong>di</strong> fresco tutti insieme.<br />

Agostino non en<strong>tra</strong>va mai nei bar tanto frequentati; era un tipo schivo e<br />

tormentato, <strong>di</strong>ceva che la gente non era buona al paese o meglio non tutti e<br />

volevano fargli del male perché era <strong>di</strong>verso, perché non la pensava come<br />

loro.<br />

Quella sera però c'era en<strong>tra</strong>to in un bar con tutta l'allegra brigata e con lo<br />

stupore <strong>di</strong> Rich e Luca che un evento così era più che raro e doveva essere<br />

che le due s<strong>tra</strong>niere gli avevano fatto bene. Ma non aveva preso niente e se ne<br />

stava lì come un'anima in pena agitato e tormentato. Rich si era preso un cri<br />

cri, come <strong>di</strong>ceva lui, che era un cono piccolo piccolo con una pallina <strong>di</strong><br />

cioccolato e nocciole e tu lo vuoi Elli è buono davvero! Lei aveva fatto no<br />

con i capelli neri che aveva solo una gran sete ed aveva guardato lui<br />

sgranocchiarsi quel gelatino con gli occhi <strong>di</strong> bimbo felice. Quello era il gelato<br />

<strong>di</strong> cui le aveva parlato che lo stava mangiando mentre parlava con lei al<br />

telefono e le aveva detto glielo avrebbe fatto assaggiare.<br />

Poi avevano camminato ancora un po' parlando <strong>di</strong> poesia, <strong>di</strong> Withman e<br />

Dickinson, <strong>di</strong> Ramboid, Verlene e Bodeleire, delle <strong>tra</strong>duzioni <strong>di</strong> Agostino,<br />

dei suoi stu<strong>di</strong> a Bologna.<br />

Dopo un po' il poeta se ne era andato con il suo passo schematico ed il ciuffo<br />

bianco in testa spostato a sinis<strong>tra</strong> dalla brezza. La sua giacca grigia antica, ma<br />

elegante, sghemba ed insieme raffinata non senza un piglio artistico nel<br />

gusto. La sigaretta in una mano e nell'al<strong>tra</strong> il suo nuovo libro <strong>di</strong> poesie<br />

103


giallino con sulla copertina "La bambina malata" <strong>di</strong> Munch. Il piccolo<br />

faccino affilato ed i ra<strong>di</strong> capelli su un profilo <strong>di</strong>sperato, mortale. Un gioco <strong>di</strong><br />

chiaroscuri emaciati e palli<strong>di</strong> sullo sguardo vagamente perduto, spento <strong>di</strong> chi<br />

guarda senza capire e senza più sogni, senza speranze pur nella tenera età. E<br />

nella prefazione si <strong>di</strong>ceva : "Diventa superfluo il raccontare, sappiamo già la<br />

fine della storia......non serve nemmeno la speranza, perché s'è <strong>di</strong>menticato<br />

l'avvenire".<br />

Ed il suo libro infatti non raccontava nulla........era musica, melo<strong>di</strong>a, singulto<br />

dell'anima....... "Troppa luce" appunto come faceva eco il titolo.<br />

Agostino sarebbe tornato l'indomani con il suo lento incedere, con il suo<br />

profondo visionario sentire, con le espressioni sempre <strong>di</strong>verse del suo unico<br />

male.<br />

104


Luca aveva passeggiato ancora un po' con Elli e Simi nella sera che avanzava<br />

e si faceva scura.<br />

Rich si era assentato un attimo con la sua bici grigioargento e la sua polo<br />

rossa che <strong>di</strong>ventava un puntino sempre più lontano. Tra poco sarebbe tornato<br />

a prenderle per portarle a casa sua e mos<strong>tra</strong>rgli alcune delle sue foto più belle<br />

prima <strong>di</strong> andare tutti insieme a cena.<br />

Loro però volevano comprargli qualcosa simbolo della loro gioia <strong>di</strong> essere lì<br />

con lui ed avevano chiesto a Luca <strong>di</strong> accompagnarle in un negozio <strong>di</strong><br />

giocattoli perché volevano prendergli un peluche che fosse dolce come lui<br />

aveva detto Simi.<br />

Luca aveva fatto una faccia piuttosto s<strong>tra</strong>na all'idea del negozio <strong>di</strong> giocattoli,<br />

ma ce le aveva accompagnate e le aveva aspettate fuori in religioso silenzio<br />

mentre loro sceglievano quale animale fosse il più adatto a lui.<br />

Elli avrebbe voluto prendergli la pecorella tru<strong>di</strong> quella tutta bianca e<br />

tenerissima perché le era sembrata innocente e che avesse lo sguardo <strong>di</strong> lui,<br />

ma a Simi non piaceva ed avevano optato per un grosso papero pasquale<br />

molto carino e molto giallo con un bel fiocco intorno al collo.<br />

Poi erano uscite dal negozio con il grosso pacco morbido e Luca che rideva e<br />

non capiva!!<br />

La casa <strong>di</strong> Rich era una casa <strong>di</strong> due piani con un piccolo giar<strong>di</strong>no e i fiori. Lui<br />

le stava aspettando fuori con un sorriso ed aveva detto loro ben arrivate<br />

mentre Luca se ne era andato che aveva suo padre da solo a casa e ci ve<strong>di</strong>amo<br />

dopo......<br />

Rich era felice ed emozionato, saltellava facendo più <strong>di</strong> un gra<strong>di</strong>no alla volta.<br />

Elli aveva voluto salutare sua madre e chiederle come stava che doveva<br />

operarsi la settimana successiva.<br />

Era una bella signora con un grembiule a fiori ed un bel sorriso cortese e<br />

doveva essere stata felice <strong>di</strong> quel pensiero mentre si scusava che suo marito<br />

non poteva salutarle che aveva da giorni una brutta febbre.<br />

Ad Elli era piaciuta quella donna così solare e sorrideva pensando a quello<br />

che le aveva detto Rich per lettera e cioè che lo <strong>tra</strong>ttava ancora come un<br />

bambino perché i figli per le madri non crescono mai.<br />

Poi erano en<strong>tra</strong>te nell'appartamento <strong>di</strong> lui ed era ampio e molto<br />

vuoto......c'erano i segni della sua tristezza e del suo dolore......c'erano pezzi<br />

della sua vita mancata e mentre gli mos<strong>tra</strong>va le stanze aveva il volto contrito<br />

105


ed amaro <strong>di</strong> chi ha perduto qualcosa <strong>di</strong> bello per sempre e se ne fa ancora una<br />

colpa.<br />

"Questa casa è stata chiusa tanto tempo" aveva detto poi.... "Non volevo più<br />

tornarci dopo che lei se ne era andata.......poi.....ho pensato non fosse giusto!"<br />

L'arredamento era essenziale, moderno, spartano e lasciava molto spazio<br />

proprio come piaceva ad Elli.<br />

Ma quella casa con la sala grande ed il tappeto azzurro molto sudamericano<br />

dono poco gra<strong>di</strong>to <strong>di</strong> uno scrittore livornese un po' permaloso e<br />

scontroso......e loro tre seduti sopra a sgranocchiare palline al formaggio e a<br />

bere birra mentre Elli <strong>di</strong>ceva che non si poteva fare così che si finiva con lo<br />

sporcare tutto.....<br />

Rich si era seduto <strong>di</strong> fronte ad Elli sul tappeto e continuava a fissarla e a<br />

guardare i suoi occhi con un'intensità che le faceva quasi male.<br />

In terra sparse c'erano foto <strong>di</strong> bambini equadoriani .....dei loro occhi troppo<br />

gran<strong>di</strong> e troppo neri sui visi magri........e c'erano mani e sorrisi e donnebambine<br />

che la foresta aveva fatto crescere troppo in fretta........ed una<br />

ragazzina che avrà avuto si e no do<strong>di</strong>ci anni con una sensualità nello sguardo<br />

<strong>tra</strong> i capelli scompigliati e le labbra carnose che metteva i brivi<strong>di</strong> ed Elli<br />

avrebbe voluto chiedergli perché l'aveva ri<strong>tra</strong>tta così spogliandola della sua<br />

infanzia con un solo scatto.<br />

C'erano madri e piccoli bimbi assenti e spauriti ed immobili e case nella<br />

foresta dove si va al fiume per lavarsi e c'è solo verde intorno.<br />

Lui aveva detto che ci sarebbe rimasto in eterno laddove si ferma il tempo ed<br />

ogni giorno è uguale al giorno e le piogge sono grossi scrosci che lavano via<br />

tutta la tristezza dal cuore.<br />

C'erano uomini anziani con il volto pensoso segnato da rughe pesantissime<br />

che erano <strong>di</strong> saggezza ed avevano sguar<strong>di</strong> intensi affogati nel ricordo.<br />

C'erano lunghi mantelli rossi <strong>tra</strong> le ver<strong>di</strong> piantagioni ed il cielo equatoriale<br />

sempre plumbeo ed Elli lo sapeva perché lui amava ri<strong>tra</strong>rre quel mondo<br />

sperduto, lui che era angosciato dallo scorrere impetuoso del tempo.<br />

Lì la gente non è schiava del tempo, non pensa secondo le lancette<br />

dell'orologio, ma si regola con i propri istintivi bioritmi e la vita scorre lenta e<br />

si riesce ad assaporarne ogni istante.<br />

E non importa tutto ciò che è fuori e come ti vestirai e cosa <strong>di</strong>rai perché<br />

importa quello che sei e c'è la purezza della semplicità che è l'unica vera<br />

libertà<br />

106


Quando Rich parlava loro <strong>di</strong> quei posti la voce gli <strong>di</strong>ventava dolce e lo<br />

sguardo suo si perdeva <strong>tra</strong> i grovigli della foresta che era un po' come la sua<br />

anima con tutto il suo sentire così....così incasinato.<br />

E la sua polo rossa andava confondendosi <strong>tra</strong> i mantelli rossi anche loro <strong>di</strong><br />

quei vecchi saggi ed in quel colore sanguigno c'era tutto il suo modo<br />

passionale <strong>di</strong> sentire la vita e <strong>di</strong> perdercisi dentro.<br />

Rich guardava Elli bere la birra e a lei sembrava <strong>di</strong> sentire le labbra <strong>di</strong> lui<br />

avere lo stesso sapore delle sue ed era come se stesse bevendo con lei e lei lo<br />

guardava sorridendogli che lui quegli occhi vivaci non li abbassava proprio<br />

mai.......<br />

E lo sentiva posarsi sui suoi capelli e <strong>tra</strong> le sue mani e sulla sua fronte<br />

languida in quella casa troppo vuota.<br />

E lui rideva e lei pure e lo evitava mentre lui la cercava ed era un gioco<br />

perfetto <strong>di</strong> sguar<strong>di</strong>, un prendersi e lasciarsi e sorprendersi ancora con la<br />

consapevolezza dolce ed innocente che non si sarebbero fuggiti in eterno.<br />

Simi faceva domande per rompere la pesantezza dei loro giochi, e loro<br />

rispondevano ma erano vicini e lontani su quel tappeto pieno <strong>di</strong> scatti e <strong>di</strong><br />

vite e <strong>di</strong> storie.<br />

Poi lui aveva guardato l'orologio e bimbe è tar<strong>di</strong>, ci aspettano per cena!<br />

Si erano alzate ed Elli per rendersi utile aveva preso il vassoio con bicchieri e<br />

palline al formaggio, ma poi era inciampata e come al solito aveva finito con<br />

il combinare un pasticcio, maledetta lei, ed era <strong>di</strong>ventata rossa e si sarebbe<br />

sprofondata e seppellita con le sue mani.<br />

Morale c'era una cucina dove nessuno aveva acceso la luce , un orologio a<br />

muro che mandava il suo tic tac lento ed in agonia e tutte le palline al<br />

formaggio sul pavimento a scacchi.<br />

Elli mandava nell'aria le solite scuse i<strong>di</strong>ote d'occasione……. che non aveva<br />

fatto apposta e ci sarebbe mancato altro mentre si dava da fare con le mani a<br />

raccoglierle. Lui allora si era abbassato ad aiutarla che non faceva niente e<br />

sono cose che succedono.<br />

Simi en<strong>tra</strong>ndo in cucina li aveva trovati così vicini in silenzio ed era tornata<br />

<strong>di</strong> là a guardare foto imbarazzatissima.<br />

Poi Elli si era alzata e lui le aveva detto <strong>di</strong> andare a buttare le palline cadute<br />

nel secchio blu <strong>di</strong>etro alla porta.<br />

107


Mentre Elli obbe<strong>di</strong>va impacciata l'aveva sentito respirarle troppo vicino......si<br />

era girata incrociando il suo sguardo serio ed acceso che aveva fermato il<br />

tempo e l'orologio sul muro non lo scan<strong>di</strong>va più il passare degli attimi.<br />

L'aveva sentito con le labbra vicino al collo e alle orecchie <strong>di</strong>rle: "Sei carina<br />

da matti" e lei gli aveva sorriso sfiorandogli il naso dolcemente con un <strong>di</strong>to e<br />

delineandogli il contorno delle labbra.<br />

Poi lui l'aveva stretta a sé forte e lei ci aveva sentito tutta la dolcezza in<br />

quell'abbraccio ed anche tutte le sue parole e tutto quello che pur avendolo<br />

desiderato non si erano mai detti.<br />

Ad Elli era sembrato <strong>di</strong> toccare la sua anima mentre con le labbra rubava il<br />

suo sorriso nel silenzio della sua casa.<br />

E lei lo sapeva che lui aveva paura in quell'istante <strong>di</strong> dolcezza.....paura <strong>di</strong><br />

bruciare la giovane anima <strong>di</strong> lei e <strong>di</strong> spegnere i suoi occhi belli, paura <strong>di</strong><br />

violare la purezza della sua voce e…. la bambina che lui amava in lei era<br />

terrorizzato <strong>di</strong> vederla donna..... <strong>di</strong> saperla che stringeva, che baciava, che<br />

amava......<strong>di</strong> trovarle quella malizia negli occhi.<br />

Lei credeva che lui avesse piacere ed insieme tormento in quell'istante<br />

magico in cui due anime si erano trovate dopo essersi cercate per molto<br />

tempo e da molto lontano.<br />

Lui le tormentava il viso con le mani gran<strong>di</strong> e rideva mentre lei gli chiudeva<br />

dolcemente le labbra con le sue.<br />

Erano baci dolci, baci lenti, baci che volevano durare sempre oltre la sera,<br />

oltre il momento, oltre il tempo........<br />

Lui voleva bere i suoi pensieri, rubare la sua allegria, lasciarsi <strong>tra</strong>volgere da<br />

quel ciclone che lei era perché potesse portare via tutti i suoi tormenti, tutta<br />

la sua storia sbagliata, tutto il suo dolore.<br />

E per un attimo si era illuso <strong>di</strong> essere guarito, <strong>di</strong> poter domare la sua<br />

sofferenza mentre piombava in un altro dolore.....forse più dolce, forse più<br />

innocente, ma forse grande come ogni dolore.<br />

108


Quella sera poi Simi ed Elli erano andate a cena con Rich in un ristorantino<br />

vicino ad un supermercato con un ampio parcheggio davanti e davvero poche<br />

luci sulla s<strong>tra</strong>da.<br />

Erano state invitate per conoscere tutti gli amici <strong>di</strong> Luca e Rich <strong>di</strong> cui<br />

avevano sentito tanto parlare e che con i loro nomi abbreviati ed un po'<br />

America erano <strong>di</strong>venuti un mito nella loro mente come tanti eroi da fumetto<br />

ognuno con il proprio ruolo ed il proprio modo <strong>di</strong> essere.<br />

Ma anche loro dovevano godere <strong>di</strong> una qualche fama....per questo erano<br />

emozionate ed anche un po' nervose mentre en<strong>tra</strong>vano nella grossa sala dove<br />

loro erano già tutti lì al tavolo ad attenderli che erano in ritardo.<br />

Se ne stavano tutti seduti, schierati dalla parte del muro a scrutarle con occhi<br />

curiosi cercando <strong>di</strong> trovare in loro quello che gli era stato raccontato da Luca<br />

e da Rich.<br />

Elli cercava <strong>di</strong> reggere tutti quegli sguar<strong>di</strong> <strong>tra</strong> l'interessato ed il <strong>di</strong>ffidente<br />

accorgendosi che era vero che la sua fama l'aveva preceduta e che non poteva<br />

deludere le loro aspettative....<br />

Lei non sapeva cosa avessero pensato vedendola en<strong>tra</strong>re con tutto il suo<br />

sorriso e l'entusiasmo <strong>di</strong> conoscerli....credeva solo l'avessero immaginata<br />

<strong>di</strong>versa......lo si vedeva dai loro occhi attenti.<br />

Simi ed Elli si erano sedute vicine; Rich era dall'al<strong>tra</strong> parte del tavolo <strong>di</strong>stante<br />

da Elli e lei aveva fatto apposta a tenerselo lontano mentre cenavano per non<br />

destare sospetti, per non far <strong>tra</strong>pelare anche con il solo sguardo quello che era<br />

accaduto, ma forse così era peggio e doveva vedersi lontano un miglio che<br />

avevano qualcosa <strong>di</strong> s<strong>tra</strong>no.<br />

Luca aveva preso a chiedere dove mai erano stati che era tar<strong>di</strong> ed avevano il<br />

telefonino spento e Rich a <strong>di</strong>re che il suo telefono era rimasto sempre<br />

acceso....forse non prendeva..<br />

Poi Stefano il dentista nonché allenatore della squadra <strong>di</strong> calcio dove giocava<br />

anche Rich aveva preso a parlare e fare domande con una calma che batteva<br />

anche quella <strong>di</strong> Simi ed Elli ad ogni sua frase si era chiesta se mai riuscisse a<br />

finire <strong>di</strong> parlare.<br />

Tutti avevano poi finito con il presentarsi e sorridere che ora potevano anche<br />

mangiare che bene o male si conoscevano e benvenute <strong>tra</strong> noi!!<br />

Billy, un uomo dai capelli scuri e lo sguardo filosoficamente <strong>di</strong>s<strong>tra</strong>tto aveva<br />

messo subito Elli a suo agio con il suo sorriso <strong>di</strong>cendo che lì da loro aveva la<br />

fama <strong>di</strong> una santa ed accennava a Rich che era <strong>di</strong>ventato più rosso della sua<br />

109


maglia per l'imbarazzo mentre Elli rideva che non era vero e che era invece<br />

molto terrena e sperava <strong>di</strong> non deluderlo.<br />

Vicino a Rich sedeva Gulli <strong>tra</strong> gli occhiali e le braccia conserte sul viso dolce<br />

e pacato ed a capotavola la piccola Elena con i suoi pochi dentini e gli<br />

occhioni scuri che brillavano intensi vicino alla mamma che era molto carina<br />

anche se molto silenziosa.<br />

Elena aveva poco più <strong>di</strong> un anno e si agitava sul suo seggiolone......Elli aveva<br />

finito con l'innamorarsi <strong>di</strong> lei e l'aveva presa in braccio con quel suo<br />

corpicino leggero e senza tregua ed il viso dolce e simpatico oltre che tanto<br />

carino nella sua tutina rossa.<br />

Camminava appena ed Elli l'aveva portata per tutto il ristorante tenendola per<br />

mano a conoscere le persone della sala che sorridevano tutte a quell'amore <strong>di</strong><br />

bimba e a vedere dal vetro le grosse aragoste...<br />

Rich vedendole girare intorno aveva chiesto ad Elli ti piace? E lei aveva fatto<br />

cenno <strong>di</strong> si con la testa continuando a giocare con la bambina. Poi Elli si era<br />

avvicinata a Rich mettendogli Elena sulle spalle che rideva <strong>di</strong>vertita al nuovo<br />

gioco mentre Rich le afferrava la mano insieme a quella della bimba. Ed<br />

erano come un quadretto sacro, dolcissimo, sereno.<br />

Poi Rich si era preso in braccio la bimba ed erano tutti e due vestiti <strong>di</strong> rosso e<br />

ridevano.<br />

Elena affondava le mani nel gelato al cioccolato <strong>di</strong> Rich e se le portava alla<br />

bocca impiastricciandosi tutta e sporcando anche il viso <strong>di</strong> lui <strong>di</strong>vertita.<br />

Elli gli <strong>di</strong>ceva <strong>di</strong> non farglielo fare che si stavano sporcando tutti, ma a lui<br />

non importava niente e la lasciava fare e la lasciava ridere.<br />

Lei guardandoli pensava che erano proprio un quadretto dolcissimo così<br />

ridotti com'erano.....sporchi e semplici.....due bimbi che gli basta poco per<br />

essere felici e continuava a scuotere la testa e <strong>di</strong>re che stavano combinando<br />

un <strong>di</strong>sastro con quel gelato, ma avrebbe voluto tanto sedere lì vicino a loro e<br />

lasciare che impiastricciassero anche lei <strong>di</strong> cioccolato e panna e partecipare ai<br />

loro giochi, alla loro gioia e pensava come talvolta la gioia ti nasca dalla<br />

vista delle cose più semplici che sono anche le più intense, le più belle......<br />

Stefano, il padre <strong>di</strong> Elena era un uomo alto......questa era la prima cosa che<br />

balzava agli occhi soprattutto vicino alla sua minutissima moglie.<br />

Aveva occhiali più da intellettuale che da dentista, <strong>di</strong> quegli intellettuali<br />

<strong>di</strong>s<strong>tra</strong>tti ed assenti con una smorfia <strong>di</strong> sorriso sulle labbra. I capelli già<br />

110


ianchi ed un po' scompigliati ed Elli pensava già bianchi perché le era<br />

sembrato giovane...ma poteva essere benissimo uno <strong>di</strong> quelli senza età.<br />

Quella sera aveva raccontato della squadra che lui allenava ed in cui Rich<br />

giocava come veterano dato che tutti gli altri giocatori erano tutti sui venti e<br />

quin<strong>di</strong> molto più piccoli <strong>di</strong> lui.<br />

La squadra non era messa affatto bene in campionato.....all'incirca<br />

quartultima, comunque in un campionato senza retrocessione teneva a<br />

sottolineare Rich.<br />

E Rich giocava in attacco! "Deve essere forte allora!" aveva chiesto Elli a<br />

Stefano.<br />

"Ma" aveva risposto "<strong>di</strong>ciamo che più o meno riusciamo a segnare quando lo<br />

faccio uscire dal campo". Elli aveva riso e Rich si era giustificato che<br />

riuscivano a fare goal perché lui aveva adoperato tutte le sue forze per<br />

stancare gli avversari.<br />

"O forse ti fanno giocare come mascotte perché sanno che quando esci loro<br />

segnano <strong>di</strong> sicuro" aveva fatto eco lei in tono provocatorio.<br />

Si erano messi tutti a ridere e Rich era tutto rosso in viso, ma rideva anche<br />

lui.<br />

Poi Billy invece aveva preso a <strong>di</strong>struggere il mito Luca e le sue frasette<br />

sempre troppo adatte alle situazioni.<br />

Aveva detto che lui teneva una corrispondenza da panico e che tutti si<br />

chiedevano come facesse a non sbagliarsi e non confondere le persone o<br />

avere cose da <strong>di</strong>re a tutti.<br />

Billy aveva spiegato che Luca aveva come un suo frasario, un suo vangelo<br />

con risposte preconfezionate per ogni occasione raccolte in tanti anni.<br />

"E se c'è la coppia in crisi via con la frasetta che c'en<strong>tra</strong> benissimo e ci sono<br />

le parole per la ragazza con il cuore affranto, per il ragazzo abbandonato, per<br />

la persona religiosa o no, per madri afflitte e figli incompresi e così via con il<br />

rischio <strong>di</strong> mandare la stessa cosa più volte alla stessa persona".<br />

Elli aveva detto scherzosa che ora capiva come faceva ad avere sempre<br />

splen<strong>di</strong>de frasi <strong>di</strong> splen<strong>di</strong><strong>di</strong> autori che calzavano a pennello per ogni cosa,<br />

ogni situazione, ogni consiglio chiesto e che le era caduto un mito.....poi<br />

aveva aggiunto che in fondo ogni persona pur con lo stesso problema è<br />

<strong>di</strong>versa e quelle frasi non le buttava giù così, ma le accompagnava con le sue<br />

bellissime parole.<br />

111


Luca aveva avuto per lei uno sguardo <strong>di</strong> gratitu<strong>di</strong>ne da sotto ai suoi occhiali e<br />

lei credeva le volesse bene nonostante fosse consapevole degli intrecci s<strong>tra</strong>ni<br />

<strong>tra</strong> lei e Rich e cercasse <strong>di</strong> fare in modo che non degenerassero.<br />

Quella sera le aveva regalato un libro <strong>di</strong> Carlo Coccioli, il "David" <strong>di</strong>cendo<br />

che doveva conoscerlo quel burbero scrittore emiliano.<br />

Perché proprio il "David" Elli se l'era chiesto e doveva esserci un motivo<br />

visto che alla pacata Simi aveva regalato il "Buddha" dello stesso autore in<br />

onore alla sua calma orientale ed un po' filosofica.<br />

E David era quel personaggio biblico che si era perso acceso dall'amore <strong>di</strong><br />

una donna che non poteva avere ed era arrivato anche ad uccidere il marito <strong>di</strong><br />

lei per quel sogno.<br />

Figura passionale, turbata, piena <strong>di</strong> eros, confusa, accesa, un fuoco ardente e<br />

continuo....poi la <strong>di</strong>sperazione e la morte per ciò che aveva fatto prima della<br />

sua risurrezione e la sua grande saggezza <strong>di</strong> re.<br />

Forse lui la vedeva così e forse davvero lei era così con la sua forza<br />

devastante, con il suo volere ed il suo sentire intenso.<br />

Talvolta desiderava e si accendeva e fantasticava ed avrebbe dato qualunque<br />

cosa per avere l'oggetto dei suoi sogni......e quello che voleva doveva<br />

ottenerlo a tutti i costi anche se era mortale, anche se poteva farle male, anche<br />

se tante volte era sbagliato e sapeva che non avrebbe funzionato o che una<br />

volta avuto non le sarebbe importato più.<br />

Tante volte provocava solo per sentirsi amata anche se la persona che aveva<br />

avanti non le interessava affatto........se la stu<strong>di</strong>ava.....<strong>di</strong>ceva cose per<br />

scoprirne le reazioni....poi le colpiva lì dove loro volevano essere prese, lì<br />

dov'era il loro punto debole e dove sapeva che si sarebbero perse per lei e le<br />

avrebbero dato tutto.<br />

E fingendo <strong>di</strong> dar loro vita era lei a prendergliela in una malvagia<br />

inconsapevolezza!<br />

Ma lei voleva amore, voleva che qualcuno si prendesse cura <strong>di</strong> lei, voleva<br />

sentirsi al sicuro.........e questa in fondo era la sua debolezza, il suo essere<br />

insicura e cercare continue conferme continue persone che potessero <strong>di</strong>rle che<br />

contava che almeno per loro era importante.<br />

Tante volte invece si sentiva piena <strong>di</strong> sé ed era felice <strong>di</strong> non aver bisogno <strong>di</strong><br />

nessuno che c'era lei ad amarsi e se ne stava bene da sola con se stessa ed era<br />

anche capace <strong>di</strong> amare il mondo in quei momenti <strong>di</strong> completezza.<br />

112


Allora scriveva lunghe pagine <strong>di</strong> pensieri dolci sulla vita e sulla storia o<br />

ascoltava musica con le cuffie mentre il mondo era fuori e <strong>di</strong>stante ed anche<br />

lontano.<br />

Ed era il cielo, era il mare, era Dio........capiva le contorte storie del mondo e<br />

pene<strong>tra</strong>va il mistero dell'universo e la sua anima era milioni <strong>di</strong> pensieri ed<br />

idee tante come le stelle ed anche luminose e si sentiva eterna come<br />

quell'abisso scuro sopra <strong>di</strong> lei la notte quando alzi gli occhi d'estate ed è come<br />

tutto sporco <strong>di</strong> fine sabbiolina chiara che poi sono le stelle.......quelle vicine e<br />

gran<strong>di</strong> e quelle tanto <strong>di</strong>stanti e microscopiche.<br />

E Dio chissà dove si era perso in tutta quella landa infinita del cielo e se<br />

davvero ascoltava e leniva e curava o se era pieno solo della sua grandezza,<br />

della sua <strong>di</strong>vinità.<br />

Tante volte Elli lo gridava Dio quando era piena del male della storia che lui<br />

aveva scritto ed aveva scritto davvero tante storie nel mondo e tanta gioia,<br />

ma anche tanto dolore.<br />

Poi in quel ristorante troppo bianco per la luce al neon più adatta ad uno<br />

stu<strong>di</strong>o dentistico o ad un ambulatorio erano arrivate le fragole per Simi ed<br />

Elli ed erano grosse grosse e rossissime come la morte, come l'amore con<br />

quel colore che è mortale e passionale insieme.<br />

Elli aveva chiesto a Rich "ne vuoi?" e lui aveva fatto cenno <strong>di</strong> no con la<br />

testolina ridente poi aveva finito con il cedere a quelle <strong>di</strong> Simi e le aveva<br />

assaggiate mentre continuava a guardare Elli con tono <strong>di</strong> sfida come a <strong>di</strong>re<br />

che quelle fragole lì facevano meno male e perdonami Elli.......<br />

Elena intanto aveva iniziato a fare i capricci che era tar<strong>di</strong> e doveva avere<br />

sonno e <strong>di</strong>menava i braccini strizzando il volto in un pianto annoiato.<br />

Allora tutti avevano preso ad alzarsi e Rich insieme a Gully e Luca si era<br />

offerto <strong>di</strong> riaccompagnarle all'ostello in macchina.<br />

Il viaggio era stato per lo più stanco e silenzioso con tutta la pianura che<br />

correva ai lati buia e senza vita.<br />

Luca aveva preso a <strong>di</strong>re che avevano una parlata molto brutta un po' romana<br />

ed un po' napoletana ed Elli un po' irritata aveva detto che in fondo non<br />

poteva aspettarsi gran<strong>di</strong> cose da due terrone come loro che era tutto il giorno<br />

che le scambiavano per napoletane.<br />

E in fondo non le <strong>di</strong>spiaceva affatto visto la solarità dei luoghi campani ed il<br />

sapore del mare e del sole e degli scogli a picco e del cielo azzurrissimo<br />

cosparso del profumo dei limoni con la gente che è sempre felice.<br />

113


Quella sera poi Elli e Simi avevano intonato una canzonetta da sta<strong>di</strong>o in<br />

quella macchina un po' tesa ed annoiata che "Solo la nebbia, ch' avete solo la<br />

nebbia!!!".<br />

In quel silenzio Elli aveva sentito tutta la stanchezza della giornata, del lungo<br />

viaggio in treno, del caldo <strong>di</strong> quello s<strong>tra</strong>no aprile, della tensione <strong>di</strong> tutti gli<br />

incontri ed aveva raccolto i capelli con le mani appoggiando la testa sul<br />

se<strong>di</strong>le <strong>di</strong> velluto e chiudendo gli occhi.<br />

E quello che aveva sentito era una sensazione <strong>di</strong> leggerezza e non c'era senso<br />

<strong>di</strong> colpa, né amarezza, solo tanta dolcezza. Era un bel silenzio quello <strong>di</strong> tante<br />

vite raccolte insieme in un piccolo ambiente che si guardano e cercano <strong>di</strong><br />

capire e si <strong>di</strong>cono che tutto questo è proprio s<strong>tra</strong>no, che la vita è s<strong>tra</strong>na che<br />

unisce e crea atmosfere <strong>di</strong> sogno e fa andare gente per la stessa s<strong>tra</strong>da per<br />

sempre o solo un momento, ma con la sensazione che quell'incon<strong>tra</strong>rsi <strong>di</strong><br />

sguar<strong>di</strong> e respiri è comunque stato parte <strong>di</strong> te.<br />

Quando aveva riaperto gli occhi Elli aveva incon<strong>tra</strong>to quelli <strong>di</strong> Rich che<br />

oltrepassavano Simi per posarsi su <strong>di</strong> lei .<br />

Teneva il viso intenso appoggiato sulla mano e sorrideva <strong>di</strong> un sorriso che lo<br />

ve<strong>di</strong> subito che però è triste e ti sciogli <strong>di</strong> tenerezza per lui.<br />

Lei l'aveva guardato e nei suoi occhi riflettevano le luci dei fari delle auto che<br />

incrociavano per la s<strong>tra</strong>da e gli illuminavano a <strong>tra</strong>tti il viso un po' <strong>di</strong> bimbo,<br />

un po' <strong>di</strong> uomo che la sofferenza che ti porti <strong>di</strong>etro continua a vedersi negli<br />

occhi per molto tempo, forse per sempre.<br />

Non parlava e chissà se avrebbe voluto <strong>di</strong>re davvero qualcosa.....chissà se le<br />

avrebbe parlato a trovarsi solo con lei o se l'avrebbe guardata solo come stava<br />

facendo ora.......<br />

Elli pensava che era davvero bello così nella penombra con quello scintillio<br />

<strong>di</strong> occhi vivi che giocano e sognano e amano.......Avrebbe voluto appoggiare<br />

la testa sulle spalle <strong>di</strong> lui ed addormentarsi così....vicino al suo cuoricino<br />

mentre sentiva le sue labbra gran<strong>di</strong> sulla fronte e le mani che intrecciavano le<br />

sue........ma ora erano <strong>di</strong>stanti......erano <strong>di</strong>stanti davvero.<br />

Di fronte al portone scuro dell'ostello poi lui le aveva stretto la mano forte<br />

mentre si guardavano senza <strong>di</strong>re niente, senza fare niente, come se non ci<br />

fosse niente intorno e Luca gli si era fatto vicino prendendo la mano <strong>di</strong> lei ed<br />

allontanandola.<br />

Nessuno aveva detto niente, Rich aveva messo le mani in tasca scrollando le<br />

spalle.<br />

114


Poi quando il portone si era chiuso sul chiostro rimbombando loro se ne<br />

erano andati ed Elli e Simi avevano preso a salire le silenziose scale <strong>di</strong><br />

marmo fino al grande corridoio pieno d'ombre con quelle piccole luci che<br />

irra<strong>di</strong>avano dal basso i soffitti troppo alti.<br />

Nella grossa camera da sei Elli e Simi si erano spogliate in silenzio ed Elli<br />

aveva gli occhi tristi.<br />

"Cos'hai stellina?" aveva detto Simi.<br />

Elli aveva scosso le spalle.<br />

"Raccontami vuoi?". Elli aveva accennato si con il capo e le aveva<br />

raccontato <strong>di</strong> quella cucina buia mentre lei era <strong>di</strong> là a guardare foto e <strong>di</strong><br />

quelle maledette patatine e che non avrebbe dovuto fare quello che aveva<br />

fatto che non era giusto e si faceva anche schifo, ma era stato così bello.....e<br />

gli occhi le erano <strong>di</strong>ventati langui<strong>di</strong> così un po' velati <strong>di</strong> pianto.<br />

Simi le aveva detto "Non c'è niente <strong>di</strong> male a voler bene a<br />

qualcuno.....solo.....non farti del male, fa chiarezza......cerca <strong>di</strong> vedere cos'è<br />

che vuoi!!".<br />

"Non lo so cosa voglio....forse solo lasciarmi un po' andare, forse solo<br />

sentirmi un po' amata.....ma così non va bene!!! così non è amore....solo un<br />

altro dolore Si!!".<br />

Poi le aveva detto dei suoi baci dolci e pieni <strong>di</strong> dolore e <strong>di</strong> come l'aveva<br />

abbracciata e <strong>di</strong> come lei ci si era aggrappata in quell'abbraccio appoggiando<br />

la sua testolina confusa sul suo cuore......e <strong>di</strong> come aveva alzato gli occhi in<br />

alto verso lui cercando le sue labbra e <strong>di</strong> come poi ci si era persa dentro senza<br />

pensarci, solo volendolo intensamente.<br />

Simi aveva gli occhi azzurrissimi illuminati, quasi commossi da tutta quella<br />

dolcezza da sogno che le veniva raccontata da una voce confusa forse anche<br />

sconvolta e chissà se pensava che storie come quella forse non capitano a<br />

tutti nella vita e sono perle rare e preziose da non lasciare andare.<br />

E Simi ci si impegnava a capire gli stati d'animo <strong>di</strong> quella sua ora<br />

sovreccitata ora <strong>di</strong>afana amichetta, ma Elli sapeva che non poteva riuscirci e<br />

magari lei la considerava un po' sciocca, forse anche sprovveduta e forse lo<br />

era davvero.<br />

Elli andava <strong>di</strong>cendo che amava Marco che ci aveva <strong>tra</strong>scorso gran parte della<br />

sua vita e non poteva lasciarlo andare, non avrebbe mai avuto la forza <strong>di</strong><br />

farlo.<br />

115


In fondo che ne sapeva <strong>di</strong> Rich a parte che era bellissimo e faceva foto da <strong>di</strong>o<br />

ed era dolcissimo?.<br />

Poi si erano infilate nei lettini a castello mentre la luce arancio dei lampioni<br />

fuori en<strong>tra</strong>va dalle persiane socchiuse e Simi era dolce dolce che le aveva<br />

chiesto <strong>di</strong> darle la manina nel buio <strong>di</strong> quella stanza troppo grande per loro.<br />

E mentre intrecciavano dolcemente le loro <strong>di</strong>ta avevano sentito la pienezza<br />

dello stare insieme, la consapevolezza che quell'avventura l'avrebbero vissuta<br />

loro due ed era tutto troppo s<strong>tra</strong>no, s<strong>tra</strong>no come il destino le aveva fatte<br />

incon<strong>tra</strong>re un giorno all'università e si erano scambiate sguar<strong>di</strong>, anche<br />

qualche parola....niente <strong>di</strong> più.<br />

Quel giorno in facoltà non immaginavano nemmeno <strong>di</strong> dover <strong>di</strong>ventare<br />

inseparabili e che avrebbero <strong>tra</strong>scorso tanto tempo insieme ed avrebbero riso,<br />

pensato cose pazze ed avrebbero pianto e fatto progetti e si sarebbero<br />

consolate, avrebbero parlato <strong>di</strong> letteratura e <strong>di</strong> paesaggi e si sarebbero dette<br />

siamo due pazze in questa contingenza s<strong>tra</strong>mba della vita, ancora a sognare<br />

irriducibili l'amore.<br />

Loro con le loro s<strong>tra</strong>ne storie che una persona normale non erano mica capaci<br />

<strong>di</strong> trovarla! E tutti quei <strong>di</strong>scorsi sull'amore che chissà se esiste quello vero.<br />

Elli aveva detto <strong>di</strong> no......che l'amore quello vero, quello che ti logora dentro<br />

perché è troppo grande e ti fa male è solo un sogno perché se esistesse ti<br />

ucciderebbe! E se per caso lo incontri nella vita poi devi abbandonarlo perché<br />

ti <strong>di</strong>strugge.<br />

E l'amore è accettazione ogni giorno dell'altro, andarsi incontro, aiutarsi a<br />

crescere con gli alti e bassi, le passioni e gli scazzi.<br />

Ma l'ansia eterna d'amore......quella no che non ti fa crescere e ti blocca in<br />

una sensazione <strong>di</strong> troppo grande, <strong>di</strong> troppa morte.<br />

Simi allora aveva detto che no "perché devo battermi sempre a <strong>di</strong>re che<br />

l'amore vero esiste se poi non esiste.......sono stufa <strong>di</strong> illusioni......non mi<br />

hanno portato a niente se non a delusioni per non aver trovato l'uomo<br />

perfetto!!".<br />

Ed avevano recitato lentamente il padrenostro che sei nei cieli mentre le loro<br />

voci s'intrecciavano confondendo il silenzio; Elli non pregava più da tempo e<br />

le piaceva ora quella magia <strong>di</strong> quelle parole <strong>di</strong> lode e richiesta.<br />

Le pensava sussurrandole ed era come se non le avesse mai ascoltate, era<br />

come quando da piccola le recitava per abitu<strong>di</strong>ne con suo fratello dopo<br />

essersi presi a cuscinate ed aver fatto a botte per un po' che erano<br />

116


inseparabili e non volevano saperne <strong>di</strong> dormire in camere <strong>di</strong>verse anche se la<br />

mamma <strong>di</strong>ceva che era ora che stavano crescendo e non stava bene.<br />

E <strong>di</strong>cevano insieme le preghiere prima <strong>di</strong> dormire un po' sbuffando e un po'<br />

annoiati, ma quelle parole anche allora avevano qualcosa <strong>di</strong> magico ed era<br />

come se sussurrandole <strong>di</strong>venissero invincibili e liberaci dal male amen.<br />

La mattina dopo era ancora una bella mattina <strong>di</strong> sole sull'Emilia e loro si<br />

erano svegliate troppo tar<strong>di</strong> e non avrebbero fatto mai in tempo a partecipare<br />

al caffè rituale delle <strong>di</strong>eci con Luca e Gully che erano già le otto e mezza e<br />

dovevano prepararsi ed arrivare alla stazione dei bus e fare un viaggio <strong>di</strong> una<br />

mezz'ora in auto.<br />

Così Elli aveva telefonato a Luca per scusarsi e lui le aveva detto <strong>di</strong><br />

sbrigarsi che le avrebbero aspettate lo stesso.<br />

Uscendo in s<strong>tra</strong>da avevano incon<strong>tra</strong>to il cielo azzurro che in Emilia non è<br />

mai azzurro azzurro, ma sempre velato. Avevano quasi corso con passo<br />

veloce per le vie del centro scoprendole gremite <strong>di</strong> gente a quell'ora.<br />

E avevano riso e riso molto mentre avevano il fiatone che non sarebbero mai<br />

arrivate in tempo all'auto delle nove e cinque minuti ed era inutile starsi ad<br />

ammazzare così per niente.<br />

Simi non riusciva a tenere il passo e si stancava, si fermava e non restare<br />

in<strong>di</strong>etro Si dai muoviti!!!.<br />

Ma quell'auto delle nove e cinque se l'erano visto sfilare davanti impotenti<br />

senza poter fare niente, senza riuscire nemmeno a piangere che non gli<br />

bastava l'aria nei polmoni e se ne stavano a tossicchiare con il viso rosso e le<br />

braccia penzoloni sulle ginocchia come due <strong>di</strong>sperate.<br />

Elli avrebbe tirato giù volentieri tutto un bel rosario, ma aveva detto solo<br />

merda! E poi era scoppiata a ridere.<br />

Avevano dovuto aspettare una buona mezzora prima dell'auto successivo<br />

sedute su una panchina troppo assolata, ma non ce ne era una all'ombra<br />

neanche a pagarla.<br />

117


Avevano letto un po' ed un po' parlato poi erano scivolate lungo la pianura ed<br />

i fossi pensando che neanche quella mattina avevano voglia <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>are e<br />

come se ne poteva avere con quel sole!!<br />

Aveva telefonato Rich : "Elli il caffè con quanto zucchero?"<br />

"Senza Rich! Perché?"<br />

"O così, beati voi!!".<br />

"Siamo sull'auto ancora Rich!"<br />

"Ah!!!" era rimasto perplesso, avete dormito un po' troppo? non siete ancora<br />

lì? Bè fa niente, pensavo <strong>di</strong> trovarvi lì tutti insieme! Vi vengo a prendere per<br />

pranzo an<strong>di</strong>amo da qualche parte ok?"<br />

"Si Rich, ciao, buon lavoro!".<br />

Elli aveva pensato che ne stavano portando <strong>di</strong> sconvolgimenti in quella<br />

piccola citta<strong>di</strong>na emiliana anche il rito del caffè.....perché un rito è sempre un<br />

rito e non sta bene interromperlo.<br />

Ma Luca aveva un bel sorriso quella mattina e non sembrava affatto<br />

arrabbiato che ogni tanto fa bene cambiare le abitu<strong>di</strong>ni senno ci si fossilizza<br />

e così almeno avrebbero preso meno caffè perché quello delle un<strong>di</strong>ci non<br />

aveva più senso ora che erano già le <strong>di</strong>eci e mezza e sarebbe stato un bene.<br />

Il “Principe” era un caffè un po' snob con tutta gente giaccaecravatta <strong>di</strong> quelle<br />

che ti squadrano e vedono se sei adatto ad essere dei loro.<br />

Anche le cameriere erano un po' snob, molto bionde e molto alte adatte alla<br />

tipologia del luogo insomma piuttosto bellocce, ma <strong>di</strong> quelle che a servirti<br />

sembra stiano a farti un piacere e quel caffè neanche tanto buono lo fanno<br />

sospirare che sembra chissà cosa sia.<br />

In compenso c'erano delle paste buonissime e croccanti ed ancora calde che<br />

era un piacere mangiarle soprattutto con la fame che avevano a quell'ora che<br />

non avevano messo ancora niente sotto ai denti.<br />

Luca sembrava felice e si muoveva agile <strong>tra</strong> le persone con i caffè e latte per<br />

tutti e c'erano suoni <strong>di</strong> cucchiaini sui piattini delle tazze e brusii e lo scroscio<br />

della macchina per i cappuccini quando il latte esce bollente e con tutta la<br />

schiuma e ne senti l'odore confondersi con quello del caffè.<br />

E Gully aveva preso a <strong>di</strong>re vi piacciono i funghi ed il lambrusco ed allora si<br />

si che si può fare e venite a pranzo da me oggi che mi fa davvero piacere ed<br />

ora lo <strong>di</strong>ciamo a Rich così viene anche lui!!<br />

Elli e Simi stavano lì a ringraziare e a <strong>di</strong>re che gli faceva piacere davvero<br />

stare da lui per pranzo.<br />

118


Poi si erano salutati ed ognuno per la sua s<strong>tra</strong>da chi a stu<strong>di</strong>are, chi al lavoro<br />

mentre la mattina cresceva con il sole sempre più alto, sempre più intenso.<br />

Avevano fatto svogliatamente fotocopie e per lo più avevano parlato riso e<br />

scherzato con i ragazzi della biblioteca e sembravano le reginette della<br />

situazione che tutti gli stavano intorno e si prendevano cura <strong>di</strong> loro. C'era<br />

stata tutta una serie <strong>di</strong> innumerevoli caffè e sigarette che andavano fumate<br />

fuori ed ogni scusa era buona per uscire un po'!!<br />

C'era in biblioteca un ragazzo dai pantaloni larghissimi e la barba scura come<br />

i capelli lunghi ed arruffati, il maglione amplissimo e <strong>di</strong> lana erta. Si<br />

chiamava Francesco ed era bravissimo a far andare in aria tante palline come<br />

fanno i giocolieri; era un trionfo <strong>di</strong> colori catapultati e fatti roteare con<br />

grande maestria.<br />

Voleva fare l'artista <strong>di</strong> s<strong>tra</strong>da, l'aveva detto lui stesso mentre Elli s'impiccava<br />

con tutte quelle palline e provava a farle andare, ma le scappavano per tutta la<br />

biblioteca.<br />

E quel luogo culturale che avrebbe dovuto essere austero e silenzioso da<br />

quando erano arrivate loro aveva preso l'aspetto <strong>di</strong> un allegro circo dove tutti<br />

fuori sembrano felici, ma c'è sempre quella tristezza <strong>di</strong> fondo.....perché non<br />

c'è niente <strong>di</strong> più triste <strong>di</strong> un circo.<br />

Francesco aveva poi mos<strong>tra</strong>to loro le foto dei suoi spettacoli in s<strong>tra</strong>da ed era<br />

bravo anche con le fiaccole come ogni giocoliere che si rispetti perché il<br />

fuoco fa sempre tanta scena soprattutto nella notte buia quando hai voglia <strong>di</strong><br />

un po' <strong>di</strong> calore.<br />

E in una foto c'era lui con tutti i capelli sciolti e lunghissimi che portava una<br />

croce sulle spalle scoperte e sembrava proprio il Cristo. Era una foto <strong>di</strong> una<br />

Via Crucis e lui ovviamente faceva Gesù.<br />

Elli pensava fosse una cosa s<strong>tra</strong>na sognare <strong>di</strong> andare per le s<strong>tra</strong>de a fare<br />

spettacoli. Aveva sempre creduto che quella gente ci fosse costretta per<br />

qualche motivo, non che lo volesse e che lo sognasse poi!!<br />

Ma lui aveva gli occhi pieni <strong>di</strong> ansia <strong>di</strong> libertà, <strong>di</strong> essere <strong>di</strong>verso, sfuggire alla<br />

normalità essere lui e nient'altro. Aveva un fare interessato ed un modo s<strong>tra</strong>no<br />

<strong>di</strong> guardare le cose e parlare alla gente. Era come <strong>di</strong>stante ed ogni tanto lo<br />

sguardo suo si perdeva ed era bello vederlo così assorto a vagare chissà dove.<br />

Ad Elli piaceva la gente come lui, quella che dà l'idea <strong>di</strong> non essere schiava,<br />

che almeno ci prova a non farsi stritolare dalla morsa della convenzione e se<br />

la ride del mondo che passa intorno.<br />

119


Poi Simi aveva detto ad Elli che non potevano mica presentarsi a pranzo a<br />

mani vuote ed avevano pensato a qualcosa da portare......fiori per esempio.<br />

Fausto, un ragazzo che stu<strong>di</strong>ava in biblioteca, si era offerto gentilmente <strong>di</strong><br />

aiutarle a trovare un fioraio ed erano usciti tutti e tre che era già tar<strong>di</strong> e Rich<br />

sarebbe andato a prenderle all'una.<br />

Fausto era un bion<strong>di</strong>no geniaccio a cui avevano fatto saltare alcune classi<br />

delle elementari e si stava laureando in ingegneria. Un mostro d'intelligenza<br />

insomma.<br />

Era simpatico, <strong>di</strong>sponibile ed anche carino....con un unico <strong>di</strong>fetto era troppo<br />

profondamente emiliano e ciò lo rendeva ottuso riguardo alla bellezza <strong>di</strong> altri<br />

luoghi.<br />

Amava spudoratamente la sua pianura e la sua terra e ad Assisi, la città <strong>di</strong><br />

Simi, c'era stato e gli era parsa brutta.<br />

Elli gli aveva detto come fa a non piacerti Assisi, non lo sai quello che<br />

<strong>di</strong>ci.....e gli era calato un po'.....<br />

Però dopo tanto girare un fioraio glielo aveva trovato e se ne era andato<br />

lasciandole <strong>tra</strong> i fiori mentre tornava a casa per il pranzo che ci ve<strong>di</strong>amo più<br />

tar<strong>di</strong>.<br />

Elli e Simi avevano iniziato a scegliere i fiori e per poco svenivano a sentire i<br />

prezzi che questi emiliani se ne approfittano oppure i fiori ce li hanno d'oro.<br />

Morale avevano in mano un mazzolino pietoso <strong>di</strong> gerbere e qualche rosellina<br />

alla mo<strong>di</strong>ca cifra <strong>di</strong> cinquanta carte. Non avevano avuto neppure la forza <strong>di</strong><br />

replicare che quelli erano ladri e non fiorai e si vergognavano <strong>di</strong> presentarsi<br />

in quel modo che quel mazzo così a casa loro l'avrebbero pagato <strong>di</strong>ecimila a<br />

malapena.<br />

Erano <strong>di</strong>speratissime.........vabè che bastava il pensiero!!!<br />

Elli aveva preso anche una rosa rossa per <strong>Pier</strong> che Luca l'avrebbe portata a<br />

trovarlo al cimitero <strong>di</strong> un paesino vicino e lei in una lettera aveva detto che<br />

dovevano portargli una rosa insieme.<br />

Uscite dal negozio c'era Rich ad aspettarle insieme al sole.<br />

Aveva con sé un bel sorriso ed una camicia a quadri e ad Elli era sembrato<br />

tanto bello.<br />

Le era andato incontro e l'aveva baciata su una guancia mentre lei teneva in<br />

mano la rosa rossa come il suo maglione <strong>di</strong> lana e come le sue labbra accese<br />

dal caldo ed anche un po' dal rossetto.<br />

120


La casa <strong>di</strong> Gulli era grande e ben arredata. Si vedeva che era una casa d'artisti<br />

che c'era un tocco geniale nella <strong>di</strong>sposizione dei mobili e negli accostamenti.<br />

Lui e sua moglie erano due fotografi ed erano anche davvero bravi.<br />

La signora era una donna semplice e molto gentile, alta e con le mani gran<strong>di</strong><br />

ed aveva un sorriso bello e vero!!<br />

Le aveva accolte come se le conoscesse da sempre e si erano sentite a loro<br />

agio in quell'appartamento moderno ed accogliente. Lui si dava da fare <strong>tra</strong> i<br />

fornelli e <strong>di</strong>ceva <strong>di</strong> non aspettarsi niente <strong>di</strong> particolare che non era un cuoco.<br />

Avevano due figlie, ma una, la più piccolina, era a scuola.<br />

L'al<strong>tra</strong>, Barbara, aveva se<strong>di</strong>ci anni e due occhi scuri davvero belli ed<br />

intelligenti <strong>di</strong> quegli occhi pronti a sfidare il mondo che en<strong>tra</strong>no nella vita<br />

con tanti sogni e la voglia <strong>di</strong> farlo vedere a tutti chi è che conta. Aveva<br />

un'intelligenza brillante ed interessi letterari non comuni per la sua età. I<br />

capelli lunghissimi le scendevano langui<strong>di</strong> sulla schiena <strong>di</strong> un biondo scuro<br />

indefinito, alta e slanciata nei suoi jeans attillati e scuri secondo la moda del<br />

momento.<br />

Parlava della sua gita, del suo nuovo ragazzo, del corso <strong>di</strong> teatro che aveva<br />

in<strong>tra</strong>preso.<br />

Ad Elli piaceva sentirla parlare e sentire che era profonda e che amava la<br />

vita......che insomma era <strong>di</strong>versa da molte ragazzine della sua età che sono<br />

leggere e vane....Barbara le ricordava lei a se<strong>di</strong>ci anni e la sua esuberanza, i<br />

suoi pensieri, la sua ansia <strong>di</strong> conoscere e sperava lei potesse portarsi <strong>di</strong>etro<br />

sempre quella gran voglia <strong>di</strong> vivere.<br />

Aveva mos<strong>tra</strong>to alle sue ospiti tutti i suoi cd <strong>di</strong> Renato Zero che ci andava<br />

matta e piacevano anche ad Elli mentre Rich storceva la bocca ed era buffo<br />

davvero.<br />

Poi <strong>di</strong> là il pranzo era pronto e sull'allegra tovaglia a quadretti erano <strong>di</strong>sposte<br />

un sacco <strong>di</strong> cose sfiziose ed era tutto molto colorato e solare.<br />

Infine era apparso alla porta il cognato <strong>di</strong> Gulli, un uomo brizzolato ed<br />

elegante e si era fermato a pranzo anche lui.<br />

Rich aveva preso a <strong>di</strong>re ad Elli che quel signore <strong>di</strong>stinto aveva una jeep<br />

davvero bella e quasi voleva farsela prestare per andarla a prendere dato che<br />

lei amava le jeep.<br />

Gulli aveva fatto un risotto squisito con i porcini ed aveva stappato una<br />

bottiglia <strong>di</strong> lambrusco e tutti avevano preso a mangiare allegramente<br />

facendosi domande e ridendo anche......ma Rich.....Rich aveva il volto triste e<br />

121


preoccupato e gli si vedeva benissimo anche se si sforzava <strong>di</strong> ridere e non<br />

pensarci; suo padre non stava bene ed aveva una s<strong>tra</strong>na febbre da qualche<br />

giorno e volevano ricoverarlo......poi si era alzato da tavola dopo un caffè<br />

veloce perché doveva tornare a lavoro e gli <strong>di</strong>spiaceva molto, ma non poteva<br />

fermarsi.<br />

Ma era rimasto così fermo sulla porta della cucina senza riuscire ad<br />

andarsene e teneva la bocca sospesa come per <strong>di</strong>re qualcosa che non sarebbe<br />

mai riuscito a <strong>di</strong>re...almeno non lì.....con tutta quella gente. Poi aveva scosso<br />

le spalle e si era voltato salutando; Elli si era sentita morire e non avrebbe<br />

voluto lasciarlo andare via così senza <strong>di</strong>rgli niente, senza fare niente per<br />

<strong>di</strong>rgli non ti preoccupare per il tuo papà Rich che non ha niente......ma c'era<br />

tanta gente che non avrebbe potuto capire e chissà cosa avrebbe pensato <strong>di</strong><br />

lei......ma al <strong>di</strong>avolo cosa pensa la gente! Si era alzata e con una scusa banale<br />

gli era andata <strong>di</strong>etro e l'aveva trovato ancora sul pianerottolo luminoso.<br />

Sapeva che stava sbagliando, che sarebbe dovuta rimanere al suo posto e<br />

lasciarlo andare che lui aveva già tanti pensieri per la testa figuriamoci se<br />

aveva intenzione <strong>di</strong> stare lì a perdersi per lei.<br />

"Mi spiace Elli non posso restare!". L'aveva abbracciata forte forte mentre le<br />

sorrideva.<br />

Lei l'aveva guardato negli occhi "Sei preoccupato tu?".<br />

Lui aveva detto mm….. scuotendo il capo che si capiva benissimo stava per<br />

si.<br />

"Mi stanno succedendo tante cose grosse tutte insieme!".<br />

"Anche questa?". Elli aveva iniziato a baciarlo perdendosi <strong>tra</strong> le sue labbra.<br />

Lui aveva assunto un’espressione serena ed aveva preso a <strong>di</strong>rle che le voleva<br />

bene mentre i suoi occhi quasi piangevano.<br />

Elli l'adorava questo suo modo <strong>di</strong> prendere tutto come un meraviglioso dono,<br />

questa sua insicurezza che lo rendeva dolcissimo, questo suo non dar niente<br />

per scontato, ma saper apprezzare quello che ti capita <strong>di</strong> bello nella vita.<br />

E sentirlo ridere mentre l'accarezzava perché era felice e <strong>di</strong>re banalità e poi<br />

chiedere scusa che quei momenti lì, quelli così intensi non riusciva proprio a<br />

reggerli!!<br />

E quando non pensava, quando lasciava da parte la paura e si dava allora si<br />

che era bellissimo. Poi le aveva detto ti amo e non era un ti amo qualunque<br />

detto così vicino all'orecchio......ma era <strong>di</strong>re sei nella mia anima ti prego non<br />

andartene mai....<br />

122


Perché c'è amore e amore nel mondo.<br />

Elli allora aveva pensato a quello che stava facendo ed era s<strong>tra</strong>no....non aveva<br />

un grande senso <strong>di</strong> colpa verso il suo ragazzo che in un altro luogo forse<br />

pensava a lei con dolcezza ed al loro futuro, alla loro casa, al loro domani.<br />

Quello che provava per Rich era qualcosa <strong>di</strong> <strong>tra</strong>scendente...forse più<br />

profondo dello stesso amore...una comunione <strong>di</strong> anime ed il fisico era<br />

superfluo......<br />

Questo suo sentire un giorno Elli l'aveva trovato nel <strong>di</strong>ario <strong>di</strong> una giovane<br />

ebrea, Eatty, morta ad Auschwitz, nel 1943....parlava <strong>di</strong> due sue relazioni:<br />

una con il giovane Han con il quale viveva.....l'al<strong>tra</strong> spirituale con un certo<br />

dottor S. molto più anziano <strong>di</strong> lei e <strong>di</strong>ceva " Nel mio cuore gli sono fedele.<br />

Sono fedele anche a Han. Sono fedele a tutti. Per s<strong>tra</strong>da cammino accanto ad<br />

un uomo con in mano dei fiori bianchi che paiono un mazzolino da sposa, e<br />

lo guardo in viso con occhi raggianti; e solo do<strong>di</strong>ci ore fa ero fra le braccia <strong>di</strong><br />

un altro uomo e gli volevo, gli voglio bene. E' mancanza <strong>di</strong> gusto? E'<br />

decadente? Per me è tutto perfettamente in or<strong>di</strong>ne: forse perché ciò che è<br />

fisico non m'importa, non m'importa più molto.<br />

Si <strong>tra</strong>tta <strong>di</strong> un altro amore, che si estende più lontano."<br />

Poi del dottor S. <strong>di</strong>ceva ancora "Io provo più piacere e desiderio nel guardare<br />

la sua bocca che nel sentirla sulla mia! ........Però il suo corpo non lo voglio<br />

proprio anche se certe volte sono pazzamente innamorata <strong>di</strong> lui: <strong>di</strong>pende dal<br />

fatto che gli voglio bene in modo così profondo, quasi cosmico; in un modo<br />

che col corpo non si riesce neppure ad esprimere........la mia vita è comunque<br />

legata alla sua o piuttosto collegata alla sua. E non tanto le nostre vite, quanto<br />

le nostre anime."<br />

Elli sentiva questo nel suo cuore....una forte sensazione della presenza <strong>di</strong><br />

Rich nella sua vita sempre e comunque qualunque cosa sarebbe potuta<br />

capitarle e questo la rendeva felice, la faceva al sicuro.<br />

Poi l'aveva visto andarsene da in cima alle scale e sparire <strong>di</strong>etro l'angolo e<br />

riapparire per mandarle un bacio e sparire <strong>di</strong> nuovo.<br />

E lui aveva lo sguardo triste e lei gli occhi più langui<strong>di</strong> del mondo.<br />

123


Più tar<strong>di</strong> era arrivato Luca che doveva portarle al cimitero a trovare <strong>Pier</strong> ed<br />

erano fortunate che c'era il sole e la campagna era bellissima nel silenzio <strong>di</strong><br />

quelle prime ore pomeri<strong>di</strong>ane.<br />

Ma prima aveva qualcosa da mos<strong>tra</strong>re loro.<br />

Aveva una cartellina piena <strong>di</strong> foto, lettere e cartoline <strong>di</strong> <strong>Pier</strong>!!<br />

Elli era felicissima <strong>di</strong> poterle vedere ed osservare la calligrafia <strong>di</strong> quello<br />

scrittore che amava tanto e <strong>di</strong> guardare foto insieme a quelli che erano stati i<br />

suoi amici.<br />

Le sembrava tutto così assurdo ed insieme s<strong>tra</strong>or<strong>di</strong>nario...anche Simi non<br />

stava più nella pelle! E mentre mangiavano gelato e bevevano il caffè<br />

parlavano dei tempi passati e Luca aveva preso a raccontare e sembrava fosse<br />

felice.<br />

Giravano <strong>di</strong> mano in mano stampe e foto e progetti <strong>di</strong> copertine <strong>di</strong> libri ed era<br />

forte!!<br />

C'era una comunione perfetta <strong>tra</strong> queste vite raccolte intorno ai ricor<strong>di</strong> e<br />

perché no anche ai sogni ed era come se tutti si conoscessero da tanto tempo<br />

e non avessero paura <strong>di</strong> <strong>di</strong>rsi cose della loro vita.<br />

Poi Luca, Simi ed Elli se ne erano andati salutando e ringraziando della loro<br />

ospitalità e gentilezza che ci ve<strong>di</strong>amo in questi giorni e grazie ancora ciao.<br />

Quel pomeriggio <strong>di</strong> sole sulla pianura padana i colori si accendevano ed era<br />

tutto un trionfo <strong>di</strong> ver<strong>di</strong> e <strong>di</strong> gialli e <strong>di</strong> rosa.<br />

Il silenzio si spandeva per i campi luminosi puntinati da piccoli fiorellini<br />

bianchi o spighe <strong>di</strong> grano ancora verde acerbo....gli alberi rari lungo i fossi e<br />

qualche merlo scuro a fendere il cielo con il suo volo basso e pesante. E le<br />

piccole frazioni scorrevano lungo la s<strong>tra</strong>da quasi piccoli punti sperduti <strong>tra</strong> le<br />

s<strong>tra</strong>de <strong>di</strong> breccia che finivano sempre per scomparire in qualche parte<br />

all'orizzonte.<br />

Elli aveva sentito il suo cuore essere invaso dalla pace che non le succedeva<br />

più da tanto e mandava in giro gli occhi senza trovare un punto definito in cui<br />

fissarli, ma non provava smarrimento come il primo giorno in Emilia.<br />

Sentiva il suo corpo <strong>di</strong>stendersi e scivolare via con il silenzio in quella vasta<br />

landa ed il suo cuore aprirsi che avrebbe potuto contenere miliar<strong>di</strong> <strong>di</strong><br />

pensieri buoni ed amare davvero tanta gente.<br />

124


Poi aveva guardato Simi ed i suoi occhi che quel giorno erano azzurri<br />

davvero ed anche più azzurri del cielo e dovevano essere felici anche loro<br />

mentre si perdevano nell'immensità.<br />

Il cimitero era come un piccolo paesino silenzioso, un'isola <strong>di</strong> pace in un<br />

verde mare silenzioso....il cancello aperto e nessuna macchina fuori.<br />

"Meglio così" aveva detto Luca.<br />

Non amava andare a trovare chi gli era caro e sentire che la gente stava a<br />

guardarlo con fare curioso.<br />

Anche ad Elli era piaciuto che fossero solo loro tre.....che quella visita fosse<br />

così.. intima e forse era stato proprio <strong>Pier</strong> a volerlo che magari voleva<br />

rimanere a parlare un po' con loro e sentirli vicini e gioire <strong>di</strong> quella<br />

comunione così semplice....così vera.<br />

Avevano percorso in silenzio il vialetto assolato che conduceva all'ingresso<br />

ed en<strong>tra</strong>ndo Elli aveva sospirato ed aveva sentito il cuore batterle forte ed<br />

emozionarsi mentre i loro passi affondavano nella breccia spessa e<br />

faticosissima a camminarci.<br />

Aveva mandato in giro gli occhi curiosi ed un po' turbati da quello che<br />

pensava <strong>di</strong> trovarsi davanti. Non c'erano cipressi, solo edera e fiori colorati e<br />

non c'era malinconia in quel loro andare.....solo dolcezza.<br />

La foto <strong>di</strong> <strong>Pier</strong> era un trionfo <strong>di</strong> colori anch'essa come la pianura intorno e<br />

sorrideva.<br />

Simi ed Elli si erano avvicinate e c'era un vaso pieno <strong>di</strong> fiori finti multicolori<br />

e lui aveva una maglia nera a maniche corte sui jeans, i capelli corti e gli<br />

occhiali da intellettuale.<br />

Quel giorno non c'era nessun foglietto con messaggi per lui....Luca <strong>di</strong>ceva<br />

che ce n'erano sempre un sacco con dei testi davvero belli e<br />

commoventi.....poi era rimasto in silenzio a parlare con il suo amico.<br />

Elli si chiedeva cosa mai avrebbe detto <strong>Pier</strong> <strong>di</strong> tutta quella gente che andava a<br />

trovarlo dai luoghi più lontani ed impensati....lui che aveva fatto anche lui<br />

viaggi sulle orme dei propri miti scomparsi.<br />

Di sicuro avrebbe sorriso e scrollato le spalle e detto "davvero sono per<br />

me!!".<br />

Quel giorno poi doveva essere felice davvero.....lo si vedeva da tutto quel<br />

sole che c'era intorno ed era come un suo largo sorriso.<br />

125


Elli aveva trovato quella visita s<strong>tra</strong>na. Aveva creduto si sarebbe sentita<br />

oppressa in quel piccolo cimitero <strong>di</strong> provincia e che si sarebbe commossa ed<br />

avrebbe pianto.......invece era felice.......<br />

Era come essersi recata al funerale del migliore amico e durante il corteo<br />

essersi accorta che quei pianti che si alzavano non erano per lui perché lui<br />

non era morto......<br />

Si perché, aveva pensato, la pie<strong>tra</strong> non può contenerle le anime tanto gran<strong>di</strong> e<br />

devono liberarsi e volare, volare, volare.<br />

Ed il suo <strong>Pier</strong> lei lo sentiva nell'aria come una presenza mentre lei e Luca e<br />

Simi parlavano delle cose più <strong>di</strong>sparate e si raccontavano episo<strong>di</strong> delle<br />

rispettive vite e sorridevano e a <strong>tra</strong>tti ridevano anche ed Elli sentiva<br />

risuonarle dentro le parole del suo <strong>Pier</strong> <strong>di</strong>re.... "magari è stato soltanto un<br />

incon<strong>tra</strong>rsi <strong>di</strong> storie che, per un attimo, si sono avvicinate e intrecciate e che<br />

subito dopo, come è naturale si sono <strong>di</strong>sperse: ognuno per la propria s<strong>tra</strong>da.<br />

Ma in fondo fa bene pensare che, nonostante tutto, il dolore e la frus<strong>tra</strong>zione<br />

della nos<strong>tra</strong> esperienza giovanile, nonostante le sofferenze e le bastonate e la<br />

precarietà <strong>di</strong> questi anni....nonostante tutto questo, la vita si rivela ogni tanto<br />

come una sottile vibrazione che raccorda e uniforma il tono <strong>di</strong> <strong>di</strong>verse<br />

esperienze e <strong>di</strong>verse storie. In fondo fa bene pensare che, alla base dei nostri<br />

percorsi scorra una delicata armonia che ci fa incon<strong>tra</strong>re. E che va<br />

semplicemente rispettata anche se dura un attimo."<br />

Luca continuava a parlare della pace intorno e del luogo ameno e della chiesa<br />

antica che stava lì in mezzo alla campagna ed era molto bella e della ragazza<br />

che un giorno aveva accompagnato a trovare <strong>Pier</strong> come ora stava facendo<br />

con loro e che ora riposava anche lei lì con il suo sorriso e la sua giovinezza.<br />

Elli aveva pensato che quello fosse un bel posto per abbandonare quello che<br />

c'era <strong>di</strong> mortale perché l'anima aveva tanto spazio per poter <strong>di</strong>stendersi e<br />

c'era silenzio e si sentivano i profumi della primavera che avevano mille<br />

forme e potevano portarti dovunque.<br />

Si era chiesta cosa poter <strong>di</strong>re a <strong>Pier</strong>....forse una preghiera....ma non era forse<br />

già una preghiera quello stare lì insieme a persone care a parlargli?<br />

Avrebbe voluto <strong>di</strong>rgli tante cose e chiedergliene tante altre......ma le era<br />

venuta in mente solo una parola breve breve, ma forse la più<br />

intensa.......GRAZIE! per tutto quello che aveva detto o <strong>di</strong>segnato o gridato<br />

della sua vita......per la sua intensità nel cantare la vita......e la gioia che<br />

gliel'aveva attaccata come una malattia e l'aveva fatta ridere e piangere ed<br />

126


esultare ed angosciarsi e <strong>di</strong> nuovo sorridere musicando le sue giornate con le<br />

parole.<br />

E perché le aveva fatto incon<strong>tra</strong>re tanti amici, tante persone buone che erano<br />

state anche suoi amici ed in questa comunione <strong>di</strong> sensi ci aveva trovato il<br />

mistero della vita e quel suo andare infinito <strong>di</strong> coincidenze che poi ti chie<strong>di</strong> se<br />

era davvero un caso o se doveva essere così, se era tutto scritto da qualche<br />

parte.<br />

Si era chiesta poi se davvero c'era la morte o era una specie <strong>di</strong> vita <strong>di</strong>versa, un<br />

modo nuovo <strong>di</strong> esistere, <strong>di</strong> vedere le cose ed il mondo.<br />

Ed erano usciti tutti e tre per quel cancello <strong>di</strong> ferro scuro che in fondo non<br />

separava nulla e non racchiudeva niente.......era solo la porta ad un'al<strong>tra</strong> vita e<br />

le anime erano il profumo dei fiori e la voce del vento ed il canto degli<br />

uccelli.........si erano sentiti sereni, riappacificati perché ci sono luoghi intensi<br />

ed intimi che riescono a placarti ed a farti sentire la grandezza <strong>di</strong> Dio che la<br />

tua mente non riesce a contenerla quell'idea d'eterno. E la macchina era verde<br />

come i campi <strong>di</strong> grano in quella stagione ed andava <strong>tra</strong>nquilla sulla via<br />

mentre il sole del pomeriggio allungava sempre <strong>di</strong> più le sue ombre.<br />

127


Alle sei meno un quarto Luca era tornato a prenderle alla biblioteca dove<br />

avevano fatto ininterrottamente fotocopie <strong>di</strong> articoli fino alla nausea dopo<br />

essere tornate dalla visita al cimitero.<br />

A quell'ora, anche quel pomeriggio avevano l'incontro con Agostino e con la<br />

sua profonda poesia.<br />

Avevano radunato le loro cose in fretta che quella postazione internet e la<br />

fotocopiatrice l'avevano ridotta un immondezzaio e Maurizio le aveva<br />

guardate storto, ma non ti preoccupare che siamo bravine e rimettiamo a<br />

posto tutto!!.<br />

Avevano sceso le scale scure, at<strong>tra</strong>versato il cortile con i bimbi che<br />

giocavano come ogni giorno ed avevano incon<strong>tra</strong>to Luca sulla porta con quei<br />

suoi occhi spiritati "Su an<strong>di</strong>amo che è tar<strong>di</strong> ed abbiamo tante cose da<br />

fare!!!!".<br />

Luca chissà se aveva tempo <strong>di</strong> fare tutto quello che la sua testa pensava.<br />

Forse no, per questo si agitava tanto.....e chissà se riusciva a goderselo poi<br />

quello che faceva se andava sempre così <strong>di</strong> corsa e non si soffermava<br />

mai.....lui andava andava come il vento, come quelle cascate piene che a<br />

grossi fiotti cadono giù per gettarsi chissà dove e voleva tu corressi con lui<br />

anche se gli arrancavi <strong>di</strong>etro e sapevi che non ce l'avresti mai fatta ad andare<br />

così.<br />

Avevano seguito quello spiritello dei boschi fin sul corso dov'era Agostino<br />

anche quel giorno, come tutti i giorni a quell'ora con la sua poesia ed il ciuffo<br />

bianco scomposto sulla piccola testa come sollevato da una leggera brezza.<br />

Aveva un abito grigiochiaro ed un gilet acquamarina sotto che dava luce al<br />

suo viso....gli occhi sempre velati ed un sorriso sulle labbra come <strong>di</strong> bambino<br />

che ha scoperto qualcosa.<br />

Quel pomeriggio aveva voluto fosse Elli a leggere la sua poesia e lei aveva<br />

trovato fosse un onore ed era anche un po' emozionata.<br />

Aveva preso in mano il foglio battuto a macchina mentre tutti stavano in<br />

silenzio a guardarla e aveva letto .......<br />

SOSPIRI INCOGNITI<br />

Sospiri incogniti- quelli <strong>di</strong> Dio<br />

Se li sapessimo- noi piangeremmo<br />

Ci sentiremmo fin troppo s<strong>tra</strong>ziati<br />

128


Vedremmo chiara la nos<strong>tra</strong> anima<br />

Non più abbarbicata al sasso<br />

O legata al circolo del tempo<br />

Capiremmo l'altare- l'Eucaristia<br />

Forse noi moriremmo in estasi.<br />

Leggendola ad Elli era sembrato parlasse per lei, per lei che avrebbe davvero<br />

voluto vederla chiara la sua vita e magari sentirlo e capirlo il sospiro <strong>di</strong> Dio.<br />

Avrebbe voluto davvero staccarsi da quel sasso della convenzione e del<br />

perbenismo e dal circolo del tempo che lo sentiva che la legava e le faceva<br />

<strong>di</strong>re continuamente che ne sarà <strong>di</strong> me domani e che farò, dove mai andrò!!<br />

Avrebbe voluto essere capace <strong>di</strong> vivere ogni momento, <strong>di</strong> assaporarlo <strong>di</strong><br />

pensare ora sono viva che importa <strong>di</strong> quello che sarà.....al resto ci penserò<br />

domani...<br />

Questo doveva fare con Rich....ora le sembrava chiaro...vivere quel momento<br />

intensamente, dargli tutta se stessa, la sua allegria, il suo essere spontanea, le<br />

sue carezze......perché ora era questo che desiderava.....<br />

Non chiedergli niente, non pretendere niente, non promettergli niente......in<br />

fondo, pensava, era questo l'amore puro quello senza tutte le seghe mentali se<br />

io ti amo e tu mi ami.....sapere <strong>di</strong> amarsi tanto e sempre e comunque, senza<br />

paranoie e ripensamenti e scoramenti......così semplicemente insieme oggi e<br />

saperlo vivere quell'oggi pienamente.<br />

In fondo era bello e puro l'amore senza vincolo, non corrotto dal matrimonio,<br />

non legato da altro se non da una consapevolezza reciproca <strong>di</strong> essere l'uno per<br />

l'altro sempre comunque sia, comunque vada magari anche essendo <strong>di</strong> un<br />

altro uomo o <strong>di</strong> un'al<strong>tra</strong> donna che l'amore vero va al<strong>di</strong>là <strong>di</strong> ogni cosa.<br />

Tante volte accade che due pur amandosi alla follia non possano stare<br />

insieme ed il perché non si riesce a capire ......forse quel troppo amore li<br />

ucciderebbe!!.<br />

Si cercano allora e si cercano tanto ed a lungo per poi scoprire che l'unica<br />

<strong>di</strong>mensione in cui il loro amore può funzionare è nel loro cuore dove restano i<br />

sogni i pensieri e i desideri......e la vita <strong>di</strong> ogni giorno....quella non può<br />

accoglierli così insieme sarebbero solo due amebe innamorate e fragili nel<br />

mare pieno d'insi<strong>di</strong>e........mentre nella vita si deve lottare.<br />

"Vedere il lato bello, accontentarsi del momento migliore, fidarsi <strong>di</strong><br />

quest'abbraccio e non chiedere altro..........fidarsi della sua pelle contro la tua,<br />

129


questo ti deve essere sufficiente, lo vedrai andare via tante volte e poi una<br />

volta sarà l'ultima, ma tu <strong>di</strong>ci stasera non è già l'ultima?.......fidarsi <strong>di</strong> quando<br />

ti cerca <strong>tra</strong> la folla, fidarsi del suo ad<strong>di</strong>o.....dei suoi baci......l'amore è niente <strong>di</strong><br />

più, sei tu che confon<strong>di</strong> l'amore con la vita." Queste parole <strong>di</strong> <strong>Pier</strong> erano<br />

sempre piaciute tanto ad Elli perché era questo l'amore per lei, una questione<br />

<strong>di</strong> fiducia, un sapere ciecamente che l'altro c'è per te e ci sarà sempre, magari<br />

non fisicamente, ma ci sarà e sapere che per lui è lo stesso.<br />

E ora hai i suoi baci, la sua voce che <strong>di</strong>ce ti voglio bene, il suo sguardo che<br />

ride per te e solo per te, le sue mani gran<strong>di</strong> e la sua spontanea timidezza......e<br />

ti senti al sicuro, senti che nessuno può farti del male e sei felice.......un<br />

giorno però, e sai che è così, lui non ci sarà più, ma vivrà sempre in te e tu in<br />

lui e senti che qualcosa è cambiato in te, che hai trovato il tuo centro<br />

luminoso e quello nessuno può portartelo via.<br />

Quel pomeriggio Rich non c'era; Luca aveva detto che sarebbe andato a<br />

prenderle la sera alle otto per portarle a cena insieme a Billy e che ora era<br />

all'ospedale da suo padre che non si riusciva ancora a capire cosa avesse che<br />

quella febbre non gli passava proprio.<br />

Agostino aveva detto che se ne tornava a casa che erano le sei passate e che<br />

quel giorno l'agenzia l'aveva minacciato con telefonate anonime ed era<br />

meglio non farsi trovare in giro. Si perché c'era un'agenzia che perseguitava<br />

il buon poeta e lo teneva sveglio la notte con minacce e cercava <strong>di</strong> boicottare<br />

i suoi libri e più le ven<strong>di</strong>te erano propizie più l'agenzia si accaniva contro <strong>di</strong><br />

lui e contro la gente che gli voleva bene senza dargli tregua.<br />

L'agenzia voleva che lui sposasse una donna che lui chiamava la donna<br />

imposta e che aveva rifiutato perché non avrebbe potuto mai amarla lui che<br />

aveva alle spalle amori turbati che lo tenevano in qualche modo ancora<br />

ipotecato.<br />

Poi quella donna imposta era così troppo convenzionale, essenziale, scarna,<br />

priva <strong>di</strong> vita che lui non avrebbe mai potuto amarla che aveva conosciuto ben<br />

altre donne......<br />

Sua cugina Franca, intrigante, tutta vanità, inafferrabile, indomabile,<br />

adorabile, dal femminino geniale, senza convenzioni "seduttrice fino ad<br />

essere vergine, espressiva fino a tacere, una gatta senza miagolii e con le<br />

unghie re<strong>tra</strong>tte in segno <strong>di</strong> falsa remissione". L'aveva fatto soffrire da matti e<br />

lui non riusciva ad allontanare la sua malia finché aveva preso ad o<strong>di</strong>arla e<br />

130


l'aveva uccisa nella sua anima, nei suoi pensieri, ma lei ci sarebbe rimasta a<br />

lungo forse per sempre e avrebbe ipotecato la sua vita impedendogli <strong>di</strong> amare<br />

pienamente ancora anche quando aveva conosciuto Rita.<br />

Quello per Rita era stato un colpo <strong>di</strong> fulmine! Lei aveva ventotto anni e occhi<br />

belli da gatta nel suo volto giovanile. Voleva <strong>di</strong>ventare me<strong>di</strong>co. Vestiva<br />

molto casual era allegra e profonda. Lui le aveva scritto una poesia e lei<br />

aveva esultato come una scolaretta quando gliel'aveva letta. La conosceva da<br />

poco, ma sentiva che quella era una donna speciale, senza vanità, senza<br />

malizia, graziosa.<br />

Un giorno però gliel'avevano "soffiata via" così aveva detto lui e lui se ne era<br />

addolorato profondamente.....era stata la gente malvagia ed invi<strong>di</strong>osa, chissà<br />

cosa le avevano detto per farla andare via così.......lui allora le aveva scritto<br />

una trentina <strong>di</strong> poesie e le sei più belle gliele aveva spe<strong>di</strong>te a Bologna dove<br />

lavorava.<br />

E lei non c'era più per lui, il suo amore era <strong>di</strong>venuto, <strong>di</strong>ceva lui, "una<br />

necessità <strong>di</strong> rinnegarmi perché io me<strong>di</strong>tassi senza illusioni sul mio ergastolo".<br />

Agostino era triste, profondamente triste e solo......quelle due donne così<br />

<strong>di</strong>verse: sensuale strega l'una, <strong>di</strong>screta fatina l'al<strong>tra</strong> gli avevano spezzato il<br />

cuore.<br />

Lui pensava dovesse essere così....in fondo il suo stesso essere, la sua<br />

<strong>di</strong>versità, il suo essere così sensibile l'aveva reso tanto vulnerabile sulla<br />

terra....laddove ci sono le regole spietate del mondo. In fondo il suo essere<br />

sulla terra non era che un terribile ergastolo.....e l'aveva cantata anche<br />

Baudeleire nell' "albatros" quella misera con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> esiliato del poeta :<br />

"Il poeta è come il principe delle nuvole,<br />

che snobba la tempesta e se la ride dell'arciere;<br />

poi, in esilio sulla terra, <strong>tra</strong> gli scherni,<br />

con le sue ali da gigante non riesce a camminare".<br />

E a Rita Agostino aveva scritto una lettera e le aveva detto che nella sua vita<br />

era sempre sera...... "La mia sera in fondo è una festa, è l'unico rumore che<br />

scorre insieme alla mia penna, senza gridare, senza piangere, senza pregare.<br />

Dalla tua estate mi separa solo un filo, quel filo che si attarda come la mia<br />

sera, forse per non passare mai......"<br />

131


Elli aveva trovato bellissime quelle sue parole e le era venuto da piangere<br />

quando lui gliele aveva fatte leggere.<br />

E quel suo amore per Rita lui aveva voluto tenerlo nei suoi ricor<strong>di</strong> come una<br />

confidenza dell'Eterno; un amore che "non brucia, non si scatena, non fa<br />

rumore, non grida....un lunghissimo chiodo che si conficca dentro l'anima che<br />

si credeva beata e intangibile".<br />

Lasciando andare Rita per la sua s<strong>tra</strong>da poi nella sua lettera le aveva detto :<br />

"Se ti baciassi nel salutarti annullerei la tua libertà."<br />

Lui le aveva dato tutto a quella donna, senza chiedere nulla, senza pretendere<br />

nulla e mai avrebbe creduto potesse esistere un amore così.<br />

La gente del paese ci rideva con questa storia <strong>di</strong> Agostino e della sua agenzia<br />

e delle sue ipoteche......alcuni credevano fosse matto.<br />

Elli ci credeva invece ed anche Rich.<br />

Una psicologa <strong>di</strong> Reggio aveva detto a Rich che in fondo ognuno <strong>di</strong> noi ha<br />

una sua agenzia e sono le nostre paure, i nostri dubbi, le nostre situazioni non<br />

risolte che ci perseguitano solo.....Agostino gli aveva dato un volto ed era un<br />

modo come un altro <strong>di</strong> esorcizzarle per <strong>di</strong>fendersi perché è più facile lottare<br />

con qualcosa <strong>di</strong> concreto.<br />

E la storia della donna imposta quella Elli la sentiva vera anche per sé......che<br />

gli altri si aspettano sempre qualcosa da te...che tu sia come loro, che pensi<br />

come il mondo.<br />

Ma lei, lei non l'avrebbe sposata mai, ma come Agostino avrebbe lottato per<br />

essere quello che era e non quello che si richiedeva che fosse...a costo<br />

d'invecchiare da sola...come lui. Ora si sentiva forte, non aveva paura...che<br />

ridessero pure gli altri...loro massa <strong>di</strong> pecoroni!!<br />

Poi aveva visto Agostino andarsene con il suo passo filosofico pieno <strong>di</strong><br />

sofferenza, pesante come il suo dolore.<br />

Aveva voluto chiamarlo <strong>di</strong>rgli che era stato importante per lei<br />

incon<strong>tra</strong>rlo.....ma lui andava così senza voltarsi <strong>tra</strong> i suoi pensieri ed i suoi<br />

tormenti....a casa, lontano dall'agenzia....lontano dallo scherno del mondo.<br />

132


"Su an<strong>di</strong>amo!" aveva detto Luca scrollando Elli dal suo incanto.<br />

Lei gli aveva fatto un sorriso bellissimo ed aveva riso anche lui.<br />

Aveva degli occhi bellissimi Luca....chissà se lo sapeva che gli illuminavano<br />

tutto il viso con quell'azzurro estate. Ci si sarebbe persa volentieri a lungo,<br />

ma lui non aveva pace e la guardava a <strong>tra</strong>tti e fuggiva continuamente <strong>di</strong>etro ai<br />

suoi pensieri.<br />

Lei si era innamorata subito <strong>di</strong> quegli occhi vivaci, fin dal primo giorno che<br />

l'aveva visto e non si conoscevano affatto e non erano niente l'uno per<br />

l'al<strong>tra</strong>....due anime che avevano avuto l'occasione <strong>di</strong> essere su una stessa<br />

porzione <strong>di</strong> mondo nella stessa frazione <strong>di</strong> secondo.<br />

A <strong>di</strong>re la verità un po' si conoscevano perché lei gli aveva scritto una lettera,<br />

una lettera su <strong>Pier</strong> e gli aveva chiesto come poteva fare ad avere un libro <strong>di</strong><br />

cui lui era il curatore e che lei non era riuscita a trovare in nessun posto e gli<br />

avevano detto ....esaurito in libreria.<br />

Anche lui le aveva scritto e le aveva detto come fare ad avere il libro che<br />

l'ultima copia l'aveva regalata proprio ad uno della sua città e poteva<br />

chiederglielo per fotocopiarla, poi le aveva fatto gli auguri per la sua tesi, per<br />

tutti i suoi impegni e le aveva detto ci sentiamo e le aveva mandato anche un<br />

invito per una conferenza su <strong>Pier</strong> che si sarebbe tenuta in <strong>di</strong>cembre.<br />

Lei a quella conferenza aveva già deciso <strong>di</strong> andarci che l'aveva saputo <strong>tra</strong>mite<br />

internet e ce l'avrebbe accompagnata il suo ragazzo. S<strong>tra</strong>no che avesse<br />

acconsentito a farlo, o<strong>di</strong>ava le conferenze e dello scrittore non aveva letto<br />

niente....sai che palle! aveva detto e si che ci "sprecava", aveva detto lui,<br />

anche il primo giorno <strong>di</strong> ferie natalizie.<br />

E a Dicembre c'erano andati davvero in Emilia Elli, il suo ragazzo e Simi.<br />

Le due erano eccitatissime nonostante la levataccia mattutina e Simi la sera<br />

prima era stata anche a vedersi "La vita <strong>di</strong> Galileo" <strong>di</strong> Brecht a teatro ed<br />

aveva fatto tar<strong>di</strong>ssimo e sono tutta rincoglionita che non mi reggo in pie<strong>di</strong>.<br />

Per s<strong>tra</strong>da poi non avevano fatto altro che parlare dei libri che avevano<br />

letto....e <strong>di</strong> Gadda e "La cognizione del dolore", poi <strong>di</strong> Paulo Choelo e del suo<br />

"Alchimista" e <strong>di</strong> Enrico Brizzi che Simi ci doveva andare anche a parlare<br />

per via della tesi sulla Gioventù Cannibale.<br />

E c'era andata già una sua amica a parlarci e aveva raccontato che lui ci<br />

provava spudoratamente con tutte! Roba da matti.<br />

Marco non aveva parlato per tutto il viaggio...anzi sba<strong>di</strong>gliava a <strong>tra</strong>tti e dava<br />

segno <strong>di</strong> essersi rotto, ma a loro sembrava non importare niente e<br />

133


continuavano spudorate con l'hai letto questo e ti è piaciuto quello passando a<br />

zoomate rapide da D'Annunzio a Joyce ad Ammanniti, a Seneca, a<br />

S.Agostino.<br />

Poi avevano preso a parlare <strong>di</strong> <strong>Pier</strong> e della sua scrittura contagiosa come una<br />

malattia e <strong>di</strong> come a <strong>tra</strong>tti era dolce a <strong>tra</strong>tti cruento e Dio come avrei voluto<br />

conoscerlo chissà cosa gli avrei detto e se gli sarei piaciuta, come tipo<br />

intendo.<br />

Ed Elli si era chiesta anche se quel giorno lo avrebbe visto Luca e che viso<br />

avrebbe avuto. Di certo non gli si sarebbe avvicinata...chissà quanto avrebbe<br />

avuto da fare!! con tutta la gente che ci sarebbe stata.<br />

Di questo era sicura, non si sarebbe presentata, avrebbe avuto tempo <strong>di</strong> farlo<br />

e magari <strong>di</strong> conoscerlo.....qualcosa le <strong>di</strong>ceva che sarebbero <strong>di</strong>ventati amici e<br />

chissà perché....sono quelle cose che te le senti sulla pelle chissà per quale<br />

fatale casualità.<br />

Poi Marco era finalmente esploso ed aveva sputato fuori tutto il veleno<br />

represso per tre ore <strong>di</strong> stanco viaggio a sentire quelle due pettegole cicalare<br />

su cose d'altro mondo e su quello scrittore che nessuno conosceva e loro lo<br />

veneravano come un santo e proprio santo non era......e siete ri<strong>di</strong>cole almeno<br />

non andate a raccontarlo in giro...<br />

"Tu non capisci!!" aveva ribattuto Elli. Poi era rimasta in silenzio ed anche<br />

Simi e si era sentita felice. Era in Emilia ora ed avrebbe visto i luoghi natali<br />

<strong>di</strong> <strong>Pier</strong> e incon<strong>tra</strong>to persone che erano lì per lui come lei, persone che<br />

avrebbero capito il suo stato d'animo e se ne sarebbero rimaste in silenzio a<br />

sentir parlare <strong>di</strong> lui e magari a ricordare che qualcuno <strong>di</strong> loro l'aveva pure<br />

conosciuto.<br />

Quel paesino emiliano era davvero s<strong>tra</strong>no, molto piatto con case basse e<br />

colorate ed ogni angolo sembrava uguale ad altri che tornavano a ripetersi<br />

lungo la s<strong>tra</strong>da.<br />

Avevano parcheggiato in un ampio piazzale ed erano arrivati anche troppo<br />

presto che il tutto cominciava alle <strong>di</strong>eci ed erano ancora le nove. Avevano<br />

avuto un po' <strong>di</strong> tempo per girare il centro e c'era davvero poco da vedere in<br />

quella gelida mattina d'inverno.<br />

Un lungo corso con l'acciottolato troppo grosso ed impossibile da<br />

camminarci con i tacchi senza rischiare una storta.<br />

Intorno portici vuoti con qualche bancarella <strong>di</strong> robivecchi, statue africane,<br />

pizzi e merletti e libri usati che Elli ci si era ficcata subito dentro a sbirciare i<br />

134


titoli mentre Marco la tirava che era proprio una rottura sempre con questi<br />

libri e lei a <strong>di</strong>rgli che dai in fondo quella giornata aveva deciso <strong>di</strong> de<strong>di</strong>carla a<br />

lei e quin<strong>di</strong> la lasciasse pure a sbirciare copertine <strong>di</strong> libri.<br />

Era quasi Natale ma lì le vetrine erano senza addobbi ed anche le s<strong>tra</strong>de ed<br />

anzi avevano esposti vestiti molto scuri che la festa sembrava davvero<br />

lontana e mettevano una gran tristezza.<br />

Elli l'aveva fatto notare a Simi e lei aveva storto la bocca.....poi erano en<strong>tra</strong>ti<br />

in un caffè per riscaldarsi un po' con un cappuccino e con il bel sorriso<br />

emiliano.<br />

Marco aveva preso a leggere un giornale mentre loro continuavano a parlare<br />

e sghignazzare e a non stare più nella pelle che se la benedetta conferenza<br />

non iniziava Marco credeva sarebbero impazzite.<br />

La gente en<strong>tra</strong>va e usciva dal bar ed Elli si chiedeva se <strong>tra</strong> loro c'era anche<br />

Luca e come mai avrebbe potuto fare a riconoscerlo....vabè in qualche modo<br />

avrebbe fatto ne era sicura.<br />

Alle <strong>di</strong>eci la sala era ancora vuota e la sala era piccola, piena <strong>di</strong> se<strong>di</strong>e azzurre<br />

e con una giapponese che ancora puliva i pavimenti ed era ora <strong>di</strong> iniziare.<br />

Elli era rimasta delusa dalle piccole <strong>di</strong>mensioni della sala.....pensava sarebbe<br />

venuta più gente..lì ce ne en<strong>tra</strong>va pochissima.<br />

La giapponese aveva detto loro che potevano en<strong>tra</strong>re e sedersi che fuori era<br />

così freddo....poi però era arrivato un uomo in pile e li aveva scacciati<br />

malamente che era troppo presto ed era meglio aspettare fuori.<br />

Simi aveva preso a ridere "ti immagini se Luca era quello?"<br />

Elli aveva storto la bocca.....non poteva essere lui era così dolce nello<br />

scrivere che non poteva parlare così. No, non poteva essere lui!!<br />

E quell'uomo lo avevano soprannominato il pile e ci avevano riso su tutto il<br />

giorno <strong>di</strong> quanto era scorbutico che faceva abbassare tutta la me<strong>di</strong>a<br />

dell'emilia.<br />

Poi era arrivata gente ed avevano aperto ufficialmente il salone delle<br />

conferenze ed Elli e Simi si erano sedute in fondo tatticamente vicino al<br />

termosifone che guardalasfiga non funzionava anzi peggio mandava aria<br />

fredda e Marco vicino si era già mummificato prima ancora che s'iniziasse a<br />

parlare.<br />

Simi aveva dato ad Elli il quaderno degli appunti perché ci annotasse le sue<br />

prime impressioni della giornata...era un giochino carino e con la penna d'oro<br />

Elli aveva scritto: "stanza piccola e fredda, pochissima gente...non le era<br />

135


venuto in mente altro....a si! Il pile ! e aveva detto fauna locale<br />

inavvicinabile."<br />

Ma non era vero e c'erano anche tanti bei sorrisi in giro.<br />

Però faceva freddo davvero e Simi aveva iniziato a lavorare sul termosifone<br />

perché facesse il suo lavoro e dannazione non voleva saperne e Simi piantala<br />

che ci svagano e facciamo una magra figura e magari arriva pure il pile<br />

e...dai che tutti ci stanno guardando.<br />

E un uomo stava guardando davvero, ma le mutande <strong>di</strong> Elli che sporgevano<br />

dai pantaloni con la vita troppo bassa. "Ma guarda che maiala" aveva riso<br />

Simi ed Elli tutta rossa ci aveva messo il suo cappotto <strong>di</strong>etro perché non si<br />

vedesse più nulla.<br />

Poi silenzio ed avevano iniziato a parlare e tanti ringraziamenti e tanti amici<br />

<strong>di</strong> <strong>Pier</strong> a parlare <strong>di</strong> lui e poi anche i critici e......sembrava non importasse<br />

quello che <strong>di</strong>cevano...quello che era bello era l'atmosfera <strong>di</strong> complicità che si<br />

era creata nella stanza e gli occhi della gente assorti che a <strong>tra</strong>tti sembravano<br />

commuoversi.<br />

E c'erano volti, c'erano storie, c'erano abiti colorati e gente <strong>di</strong> ogni tipo ed<br />

ogni età tutti in silenzio tutti in ascolto del loro cuore.<br />

Era s<strong>tra</strong>no come uno scrittore potesse legare insieme tanti destini e far<br />

cambiare rotta alle loro vite per un attimo e farle incon<strong>tra</strong>re. Ed erano tutti<br />

come fratelli per un giorno, tutti insieme, tutti forti, una gran bella famiglia.<br />

Ed Elli molti <strong>di</strong> quei volti se li sarebbe ricordati per sempre con il colore dei<br />

loro abiti, con la loro espressione intenta.<br />

Poi sulla porta en<strong>tra</strong>ndo dopo la pausa pomeri<strong>di</strong>ana aveva incon<strong>tra</strong>to due<br />

occhi e non erano occhi comuni erano OCCHI, occhi che si erano fissati nei<br />

suoi come se non volessero lasciarla andare e lei riusciva a soffermarcisi su.<br />

Erano stati a guardarsi così per un bel po' senza scomporsi, senza stancarsi e<br />

lei aveva capito.<br />

Forse anche lui aveva capito che c'era qualcosa <strong>di</strong> particolare in chi gli stava<br />

davanti ed aveva detto "che bella giornata! Poi aveva proseguito con il suo<br />

sorriso.<br />

Ed Elli aveva avuto conferma che si <strong>tra</strong>ttava <strong>di</strong> lui perché l'avevano chiamato<br />

e là lo conoscevano tutti, lei invece era una <strong>tra</strong> tanti ed era tornata a sedersi al<br />

suo posto....aveva avuto la tentazione <strong>di</strong> andare da lui, <strong>di</strong> presentarsi,<br />

ma......aveva finito con il lasciar perdere.<br />

136


Poi aveva pensato che era fantastico guardare qualcuno che conosci nella<br />

consapevolezza che lui non ti veda perché non sa <strong>di</strong> che luce brillino i tuoi<br />

occhi e non sa della tua voce, né i tuoi movimenti, né le tue forme.<br />

Lu sa <strong>di</strong> te solo quello che ha incon<strong>tra</strong>to nel tuo cuore, i tuoi pensieri, le tue<br />

emozioni e cosa ti fa piangere e ridere e gridare al mondo......<br />

Tu invece puoi vedere i suoi pensieri camminare, muoversi, comunicare,<br />

andare in giro per la città chiusi in un corpo che ha un odore, un colore, una<br />

forma.<br />

Ti senti come un uomo invisibile che può accerchiare, circoscrivere, stu<strong>di</strong>are<br />

e perché no andare all'attacco senza destare sospetti.<br />

Le sue parole <strong>di</strong>ventano un suono per le sue orecchie mentre tu....tu sei solo<br />

nero su bianco, una lettera, una domanda, una promessa.<br />

Puoi parlargli, incon<strong>tra</strong>rti con lui <strong>tra</strong> i vetri <strong>di</strong> un portone e vedere che ti<br />

guarda cadendo piacevolmente nei tuoi occhi.<br />

Lo puoi sfiorare, toccare, lambire, chiedergli informazioni e sorridere del suo<br />

sguardo che ti accorgi ti sta chiedendo "E dove l'ho incon<strong>tra</strong>ta questa! Mi<br />

sembra...no.....no, no non può essere". Ma sente che per lui ci sei stato in<br />

qualche parte e dove cavolo mai?. E puoi giocare con lui a fare mille facce e<br />

quello a scervellarsi per dare forma a ciò che sente perché tu l'hai colpito in<br />

qualche modo e ti sta <strong>di</strong>speratamente cercando......dove sei anima mia ch'io ti<br />

cerco e dolce sei tu e potremo parlare tanto tanto noi....se tu lo vuoi.<br />

Tu gli rispon<strong>di</strong> con i tuoi gesti, con il suono delle tue parole, con le dolci note<br />

della voce, ma non osi rivelarti perché ti sta piacendo questo intrigante,<br />

malizioso gioco <strong>di</strong> sguar<strong>di</strong> e forse hai un po' paura <strong>di</strong> legare il tuo nome ad un<br />

viso perché se sei solo parole puoi essere tutto quello che vuoi sempre, ma se<br />

c'è una forma tu sei in<strong>di</strong>stricabilmente quella.<br />

Allora nelle tue parole vedranno sempre i tuoi occhi, magari belli, magari<br />

giusti, magari vivi, ma sempre e solo quegli occhi.<br />

Se scrivi invece le parole ti <strong>tra</strong>scinano nella vita con milioni <strong>di</strong> volti! E puoi<br />

essere chiunque, e dovunque e comunque, puoi giocare a celarti <strong>tra</strong> i<br />

multiformi aspetti della vita e così concederti agli altri in tensioni <strong>di</strong>verse<br />

secondo il tuo stato d'animo, secondo chi hai <strong>di</strong> fronte o la circostanza.<br />

Puoi viaggiare nel mondo pu<strong>di</strong>co e <strong>di</strong>sinibito, dolce e amaro, in<strong>tra</strong>prendente e<br />

timido, buono e cattivo perché vuoi giocare o magari perché sono le<br />

con<strong>di</strong>zioni del tuo esistere, tutte insieme, tanti mo<strong>di</strong> del tuo essere, un'unica<br />

complessa persona.<br />

137


Puoi proporti e tirarti fuori dal gioco quando vuoi, quando le regole non ti<br />

vanno più perché tanto sei solo suoni fuggevoli, come quelli del vento <strong>tra</strong> i<br />

boschi o sprazzi <strong>di</strong> luce <strong>tra</strong> le fronde, ombre che corrono, flash, sospiri, echi<br />

vicini e lontani.<br />

Ed oggi ci sei e domani dove sei finito che non parli più, eri forse un<br />

magnifico sogno?<br />

Elli aveva visto quegli occhi mischiarsi ad altri occhi, poi farsi attenti,<br />

perdersi <strong>tra</strong> le parole...un giorno li avrebbe incon<strong>tra</strong>ti nella reciproca<br />

consapevolezza e gli avrebbe parlato anche, ma ora voleva rimanere così,<br />

nascosta, volto <strong>tra</strong> tanti, era meglio così.<br />

Quella sera poi Elli, Simi e Marco erano partiti prima che la conferenza<br />

finisse che era già tar<strong>di</strong>ssimo e a tornare ci avrebbero messo più <strong>di</strong> tre ore.<br />

Marco era stanco ed anche un poco in<strong>di</strong>spettito poverino ad ascoltare tutte<br />

quelle chiacchiere fuori del suo mondo. Era rimasto in silenzio, ogni tanto<br />

commentava, scriveva note <strong>di</strong> <strong>di</strong>sappunto sul quaderno <strong>di</strong> Elli...tipo che<br />

palle!!! Quand'è che finisce sta noia. Gli occhi gli lacrimavano <strong>tra</strong> il sonno e<br />

la rottura ed Elli lo capiva un po' e lo rassicurava che ora an<strong>di</strong>amo dai ancora<br />

un po'......<br />

Avevano approfittato <strong>di</strong> una pausa per andarsene così nessuno avrebbe<br />

potuto veerli....poi un ragazzo moromoro con occhi neri immensi era stato<br />

così gentile da permettergli <strong>di</strong> acquistare libri anche se non si poteva oramai a<br />

quell'ora, ma facciamo un'eccezione che siete <strong>di</strong> fuori.<br />

Poi i tre erano usciti dal salone conferenze e avevano camminato immersi<br />

nella fredda umida notte <strong>di</strong> un'Emilia vuota e con poche luci eppure era quasi<br />

natale!!<br />

La s<strong>tra</strong>da, l'autos<strong>tra</strong>da, tanti fari puntati in tante <strong>di</strong>rezioni, tanta gente, tante<br />

voci......Elli si era sentita improvvisamente stanca <strong>di</strong> una stanchezza piena,<br />

sod<strong>di</strong>sfatta e <strong>di</strong> quel giorno non le erano rimaste nozioni, ma voci, echi, un<br />

senso <strong>di</strong> comunione, <strong>di</strong> con<strong>di</strong>visione, uno stare al mondo <strong>di</strong>verso e quella<br />

sod<strong>di</strong>sfazione l'aveva scorta anche negli occhi <strong>di</strong> Simi un po' assonnati e persi<br />

nella notte sulla bocca chiusa e sembrava non avessero niente da <strong>di</strong>rsi come<br />

fosse già stato detto tutto.<br />

138


Giorni dopo Elli aveva scritto a Luca raccontandogli <strong>di</strong> quella giornata, dei<br />

suoi occhi incon<strong>tra</strong>ti <strong>tra</strong> una porta a vetri e lui...ricordava pure lui.<br />

Così era cominciata la storia magica della loro amicizia, un quasi amore,<br />

un'intensa compartecipazione, come il trovarsi a far parte inspiegabilmente <strong>di</strong><br />

uno stesso mondo e scoprirsi soli e pieni <strong>di</strong> voglia <strong>di</strong> amare.<br />

Una storia <strong>di</strong> sguar<strong>di</strong>, <strong>di</strong> parole complici d'incoraggiamento reciproco.....un<br />

volersi incon<strong>tra</strong>re per non aver più paura <strong>di</strong> affrontare la vita; lui carico <strong>di</strong> un<br />

vissuto e voglioso <strong>di</strong> potersi entusiasmare ancora.....lei carica <strong>di</strong> spontanea<br />

vitalità desiderosa <strong>di</strong> essere guidata nella vita.<br />

Anime complementari e lui usando una frase <strong>di</strong> <strong>Pier</strong> le aveva detto che<br />

nessuno poteva <strong>di</strong>videre due persone che si stavano cercando da molto tempo<br />

e da molto lontano.<br />

Forse era vero che lei lo stava cercando e lui cercava lei.<br />

Incontri....caso...forse destino o volere <strong>di</strong>vino....comunque incon<strong>tra</strong>rsi e<br />

trovarsi sulla stessa linea d'onda <strong>tra</strong> l'incomprensione della gente che una<br />

bimba che mai può darti e lui lascialo stare che ha tanti anni più <strong>di</strong> te chissà<br />

cosa vuole mai!!!<br />

Poi un giorno con una lettera Luca aveva voluto sottolineare quel fatto del<br />

loro particolare incontro.<br />

Le aveva inviato un articolo <strong>di</strong> giornale sull'incontro:<br />

Che mistero! S'incon<strong>tra</strong>no nella vita migliaia <strong>di</strong> persone che spariscono senza<br />

lasciare <strong>di</strong>etro <strong>di</strong> sé alcuna <strong>tra</strong>ccia fuorché un'immagine vaga nella memoria.<br />

Invece si trova qualcuno che poteva non venire lì, in quel luogo, a quell'ora.<br />

E anche voi potevate non esserci.<br />

Ma è venuto e voi pure, e quell'incontro è una nuova svolta nella storia della<br />

vos<strong>tra</strong> vita....... Poi aveva aggiunto una frase <strong>di</strong> <strong>Pier</strong> " perché le occasioni<br />

della vita sono infinite e le loro armonie si schiudono ogni tanto a dar<br />

sollievo a questo nostro pauroso vagare per sentieri che non conosciamo."<br />

E l'aveva ringraziata per la sua comparsa sorprendente nella sua vita che<br />

aveva portato una nuova voce, una nuova luce.<br />

Luca aveva preso a mandarle un sacco <strong>di</strong> lettere , una ogni giorno, sempre <strong>di</strong><br />

più e le mandava libri, fotocopie, pensieri gentili d'amicizia.....le <strong>di</strong>ceva<br />

grazie per aver saputo ricreare in lui una <strong>di</strong>mensione <strong>di</strong> gioia, un nuovo<br />

entusiasmo nella sua vita da "vecchio brodolone" come <strong>di</strong>ceva sempre lui.<br />

Le aveva mandato anche il brano del "Piccolo Principe quello in cui si<br />

parlava della rosa.......<br />

139


Il piccolo principe se ne andò a rivedere le rose.<br />

"Voi non siete per niente simili alla mia rosa, voi non siete ancora niente"<br />

<strong>di</strong>sse " nessuno vi ha addomesticato e voi non avete addomesticato<br />

nessuno.......voi siete belle, ma siete vuote; non si può morire per voi.<br />

Certamente , un qualsiasi passante crederebbe che la mia rosa vi rassomigli,<br />

ma lei, lei sola, è più importante <strong>di</strong> tutte voi, perché è lei che ho innaffiata.<br />

Perché è lei che ho messa sotto la campana <strong>di</strong> vetro.<br />

Perché è lei che ho riparato col paravento. Perché su <strong>di</strong> lei ho ucciso i bruchi.<br />

Perché è lei che ho ascoltato lamentarsi o vantarsi, o anche qualche volta<br />

tacere. Perché è la mia rosa.......<br />

E ora per me è unica al mondo."<br />

Ed Elli si era sentita felicissima, così felice che la sua gioia era dovuta andare<br />

a sfogarla nei campi ancora pieni d'inverno nonostante il sole del<br />

mezzogiorno.<br />

Aveva un amico, un amico vero, un amico che l'amava così.....un amico a cui<br />

aveva potuto raccontare il suo dolore, il suo tormento, il suo terrore della<br />

morte e la sua ansia contagiosa <strong>di</strong> vivere....un amico che sapeva ascoltare ed<br />

era certa che avrebbe potuto <strong>di</strong>rgli sempre ogni cosa e trovare una parola<br />

buona anche nel dolore più profondo, anche quando altri l'avrebbero<br />

allontanata.<br />

Aveva pensato <strong>di</strong> fare qualcosa <strong>di</strong> bello per lui....aveva pensato a regali, libri,<br />

cioccolatini...no troppo banale...poi gli aveva regalato una canzone, la<br />

canzone più bella che si possa de<strong>di</strong>care ad un amico per fargli sapere che lui<br />

c'è...... per te<br />

Vasco Rossi... "Una canzone per te".....quella che <strong>di</strong>ce:<br />

Una canzone per te,<br />

non te l'aspettavi è!!<br />

Sorri<strong>di</strong> abbassi gli occhi un istante..<br />

Poi <strong>di</strong>ci non credo <strong>di</strong> essere così importante<br />

Ma <strong>di</strong>ci una bugia.<br />

Questo pensiero era stato gra<strong>di</strong>tissimo da Luca che le aveva detto che la loro<br />

intesa così era <strong>di</strong>venuta quasi perfetta e stava <strong>di</strong>ventando molto importante<br />

sempre <strong>di</strong> più.<br />

140


Poi un giorno le aveva mandato una frase, una domanda in realtà..... "Hai mai<br />

conosciuto una persona che fosse molte cose in una, le portasse con sé, che<br />

ogni suo gesto, ogni pensiero che tu fai <strong>di</strong> lei racchiudesse infinite cose della<br />

terra e del tuo cielo, e parole ricor<strong>di</strong>, giorni andati che non saprai mai, giorni<br />

futuri, certezze e un'al<strong>tra</strong> terra e un altro cielo che non ti è dato possedere?".<br />

Poi lui a penna aveva aggiunto " si, da molto tempo non incon<strong>tra</strong>vo una<br />

persona così finché sei apparsa tu.....<br />

come un miracolo.<br />

E giorni dopo era arrivato un fiore....un fiore bianco, can<strong>di</strong>do, puro.....così<br />

bello aveva detto lui.......quel fiore sei tu!!.<br />

Elli tutto questo se l'era tenuto stretto nel suo cuore che nessuno poi avrebbe<br />

potuto capire...era una cosa tutta sua......certo le faceva bene, le dava tanta<br />

sicurezza, tanta fiducia <strong>di</strong> sé. A volte si era chiesta se questo era male...se<br />

questo sentirsi piena avrebbe potuto nuocerla, farla sentire troppo sicura <strong>di</strong><br />

sé, come se non avesse più bisogno <strong>di</strong> nessuno, un essere autosufficiente, che<br />

aveva le armi giuste per combattere contro tutto e tutti.<br />

Il suo ragazzo continuava a <strong>di</strong>rle che era cambiata che non c'era rimasto più<br />

quasi niente <strong>di</strong> quella Elli che conosceva ed amava, era come se lei non<br />

avesse più bisogno <strong>di</strong> lui ora.<br />

Lui le <strong>di</strong>ceva insistente cos'hai e ci metteva anche tutta la pazienza del mondo<br />

a cercare <strong>di</strong> capirla e ad Elli sembrava che non l'avesse mai avuta tutta quella<br />

<strong>di</strong>sponibile calma...che avesse paura <strong>di</strong> perderla!!<br />

Poi lui aveva iniziato ad insospettirsi a <strong>di</strong>rle tu hai un altro che non mi calcoli<br />

più ed abbi almeno il coraggio <strong>di</strong> <strong>di</strong>rlo.<br />

Lei non si era accorta <strong>di</strong> niente, solo si sentiva felice e talvolta sentirsi<br />

compresa ed accettata, sapere che qualcuno nutre una particolare pre<strong>di</strong>lezione<br />

per te e ti <strong>di</strong>ce che se fosse stato più giovane si sarebbe sicuramente<br />

innamorato <strong>di</strong> te, ma non del te che vedono tutti.....del tu che è la tua anima,<br />

quello che hai dentro ti fa sentire realizzata ed in pace, come se la tua vita<br />

fino ad adesso ha avuto un senso e la tua anima vale qualcosa e sei qualcosa<br />

che non è solo il tuo bel faccino, perché lui non ti ha mai vista.<br />

Poi a <strong>di</strong>rle queste cose c'era anche Rich ed anche a lui piaceva la sua anima e<br />

gli piaceva ascoltarla e perdercisi e lei non si era mai sentita così amata.<br />

Aveva la certezza che qualcuno le voleva bene sempre e comunque e a chi<br />

mai può non piacere questo.<br />

141


Quando si alzava aveva la certezza che il suo postino sarebbe arrivato sulla<br />

sua bicicletta argentata con la folta bianca chioma riccia e l'occhio <strong>di</strong> vetro ed<br />

avrebbe avuto qualcosa per lei...anche solo un bigliettino o una cartolina,<br />

comunque un pensiero piacevole.<br />

Arrivava ogni giorno a mezzogiorno, Elli avrebbe potuto rimetterci l'orologio<br />

e talvolta l'aspettava affacciata alla terrazza e lui fischiettava ed era sempre<br />

allegro sul pianerottolo mentre imbucava la posta nelle cassette delle lettere<br />

degli inquilini del palazzo con tanti tonfi sor<strong>di</strong>, veloci, ripetuti, ritmati, più<br />

tenui con le lettere leggere, sor<strong>di</strong>ssimi con giornali e riviste.<br />

Elli aveva pensato sempre che i postini facessero un lavoro bellissimo perché<br />

tenevano unite persone lontane e <strong>tra</strong>sportavano pensieri, idee, calore,<br />

sogni....creavano fili sottili, facevano conoscere, incon<strong>tra</strong>re gente e si<br />

portavano <strong>di</strong>etro tante storie unite tutte insieme nella loro borsa <strong>di</strong> cuoio per<br />

poi <strong>di</strong>stribuirle in tanti numeri, in tante case.<br />

Elli sapeva che Luca ogni giorno pensava a lei ed anche Rich, Rich anzi le<br />

aveva detto che non ci provava nemmeno a gareggiare con Luca in fatto <strong>di</strong><br />

quantità <strong>di</strong> bigliettini che tanto sapeva che era una battaglia persa in partenza<br />

e bastava il pensiero e la pensavano en<strong>tra</strong>mbi.....davvero tanto!<br />

Quando Agostino se ne era andato quel pomeriggio Luca aveva portato Elli e<br />

Simi in campagna con la sua auto per l'incontro tanto atteso, quello con<br />

Robbi!<br />

Robbi era speciale per Elli perché era il "nostro Robbi" suo e <strong>di</strong> Rich ed<br />

aveva imparato ad amarlo con i suoi brevi <strong>di</strong>scorsetti e la voce lamentosa e<br />

s<strong>tra</strong>scicata.<br />

Rich se ne prendeva cura non appena aveva un minuto <strong>di</strong> tempo, gli dava da<br />

mangiare, lo metteva a dormire, se lo coccolava prendendolo anche un po' in<br />

giro e gli raccontava storie facendolo ridere.<br />

Gli aveva anche raccontato <strong>di</strong> Elli <strong>di</strong>cendogli che era matta "perché Rich gli<br />

<strong>di</strong>ci così che poi ci crede e non mi vuole più quando vengo a trovarlo?".<br />

"Gli piace se gli <strong>di</strong>co che sei matta e un po' lo sei no?"<br />

Elli aveva sorriso "Gli voglio già bene Rich, è come....."<br />

"......Se fosse il nostro figlioletto.!"<br />

142


"Si, il nostro figlioletto Si......".<br />

Quella sera era emozionata sul cortile della Casa della Carità...un po' le<br />

<strong>di</strong>spiaceva che non ci fosse Rich.... Avrebbero abbracciato insieme quel loro<br />

angioletto e lui gli avrebbe raccontato un po' <strong>di</strong> lei che Robbi non poteva<br />

vederla ed avrebbero potuto portarlo anche a fare una passeggiata insieme e<br />

chissà quanto sarebbe stato contento.<br />

Da una parte però era meglio così.. che non ci fosse così avrebbe potuto<br />

parlargli <strong>di</strong> tante cose da sola senza imbarazzo ed era sicura lui l'avrebbe<br />

ascoltata.<br />

Voleva raccontargli tante cose anche <strong>di</strong> Rich....lui sarebbe rimasto in silenzio<br />

poi magari avrebbe sorriso che il solo parlare del suo bombi lo faceva<br />

sorridere.<br />

Aveva pensato <strong>di</strong> portare a Robbi qualcosa, un regalino.....aveva chiesto a<br />

Rich cosa sarebbe potuto piacergli ma lui aveva detto no, meglio <strong>di</strong> no che se<br />

là dentro regali qualcosa a uno poi ti stanno tutti addosso che anche gli altri<br />

vogliono qualcosa per loro e non te li stacchi più che ti tormentano.<br />

Così Elli quando era andata alla Casa della Carità non aveva niente da offrire,<br />

solo il suo sorriso, ma forse Robbi <strong>di</strong> questo aveva bisogno.<br />

En<strong>tra</strong>ndo lei, Luca e Simi si erano trovati in un salone grande con vecchi rari<br />

mobili <strong>di</strong> legno ed un tavolo lungo al centro.<br />

Subito tante persone gli si erano accalcate intorno come le anime con Caronte<br />

che deve <strong>tra</strong>ghettarle verso il loro destino.<br />

Occhi s<strong>tra</strong>ni, curiosi alcuni persi, altri soli come se stessero a chiedere un po'<br />

d'amore e lo stessero chiedendo proprio a te che ti senti impotente e pure hai<br />

un po' paura <strong>di</strong> tutte quelle voci che ti accerchiano e ti cercano, domandano.<br />

Luca li aveva allontanati <strong>di</strong>cendo un attimo, poi glieli aveva presentati uno<br />

ad uno tanti nomi che Elli non li ricordava neanche più tutti...Dolly con il<br />

berretto giallo, Titti e Tino che saltellava intorno e giochicchiava con le sue<br />

mani malformi che non riuscivano a prendere gli oggetti e le mandava<br />

dappertutto, ci esplorava chiunque arrivasse per la prima volta alla<br />

casa....così aveva detto Luca.<br />

Poi c'era Michele con la camicia da pescatore arrocciata sul braccio a<br />

quadretti rossi <strong>di</strong> flanella e il cappellino blu tirato in<strong>di</strong>etro alla <strong>Pier</strong>ino.<br />

Michele aveva begli occhi azzurri....solo un po' ebeti ed andava raccontando<br />

barzellette s<strong>tra</strong>sentite, ma lui ci rideva e voleva ci ridesse anche chi stava ad<br />

ascoltarlo.<br />

143


Michele sembrava avesse meno problemi degli altri là dentro ed era<br />

così...Luca aveva spiegato che si era ridotto a quel modo dopo essere uscito<br />

da un lungo coma causato da assunzione <strong>di</strong> sostanze stupefacenti ed Elli era<br />

rimasta davvero male a sentire quel racconto che tante volte il male uno deve<br />

crearselo da solo.<br />

Lui sembrava non curarsene e rideva, faceva vedere i muscoli del braccio e<br />

rideva ancora insistendo su una scheda telefonica scaduta che lui ci doveva<br />

telefonare chissà dove e a chi.<br />

Poi però a Elli aveva detto "mi sposi per favore così vado via <strong>di</strong> qui?".<br />

Ad Elli aveva fatto male sentire questo...lui le aveva detto in fondo che lì ci<br />

stava male, che voleva andare via, riavere un po' della sua vita. Elli però non<br />

poteva portarcelo via e si sentiva quasi in colpa.<br />

Luca le aveva detto che quella casa era un luogo sereno, che quegli "ospiti"<br />

stavano bene, invece intorno a lei vedeva solo gente triste e tanto sola,<br />

persone malate, per questo ghettizzate, persone che avrebbero potuto avere<br />

un posto loro nella vita se qualcuno si fosse preoccupato <strong>di</strong> inserirceli.<br />

Invece stavano lì a vagolare per le stanze lontani dal mondo con gente che<br />

andava a farli ridere ogni tanto e questa era una cosa buona, ma non era vita.<br />

Poi Elli aveva visto una cosa grossa <strong>tra</strong> i mille corpi intorno. Se ne stava<br />

immobile senza espressione con i suoi occhi bui, teneva il capo un po'<br />

inclinato da una parte ed era solo, nessuno parlava con lui.<br />

Robbi! Aveva pensato Elli ed era andata da lui con la solennità degli incontri<br />

importanti. Lui non poteva vederla, ma lei lo sapeva che stava ascoltando i<br />

suoi passi andare verso <strong>di</strong> lui e quasi aveva alzato un po' la testa come a<br />

guardarla.<br />

Elli aveva sperato si ricordasse della sua voce e si era avvicinata al suo<br />

orecchio: "ciao Robbi sono io, Elli, ve<strong>di</strong> che sono venuta a trovarti che te<br />

l'avevo promesso.<br />

Ti ricor<strong>di</strong> che Rich, il tuo bombi ti ha detto che sono matta?".<br />

Lui allora aveva riso e aveva detto "A casa!" come a riprendere un <strong>di</strong>scorso,<br />

come se l'avesse conosciuta da sempre ed ora volesse raccontarle una novità<br />

e che novità, che andava a casa sua dalla sua mamma e dal suo papà per<br />

Pasqua e ripeteva a casa, a casa ed era felice.<br />

I suoi genitori non li vedeva spesso, anzi quasi mai ed era sorprendente come<br />

si ricordasse <strong>di</strong> loro continuamente e li cercasse come ogni cucciolo sperduto<br />

cerca la sua mamma.<br />

144


Elli poi aveva preso la grossa mano <strong>di</strong> Robbi e l'aveva sentita pesante e<br />

grossa, quasi morta......l'aveva sollevata e se l'era appoggiata sul viso<br />

facendola roteare piano per fargli scoprire i <strong>tra</strong>tti del suo volto perché lo<br />

vedesse e ne sentisse il calore, poi se l'era passata sulle labbra "lo senti che<br />

rido Ro? Sono felice <strong>di</strong> essere con te!" e i suoi occhi si erano come aperti e<br />

sembrava potessero vedere davvero.<br />

E l'aveva abbracciato tanto mentre il sole che en<strong>tra</strong>va dalla fines<strong>tra</strong> con una<br />

larga banda era arancione ed era caldo.<br />

Elli in quell'abbraccio gli aveva raccontato del suo amore, <strong>di</strong> quello che<br />

significava per lui e le aveva detto bombi ti vuole bene e anch'io te ne voglio<br />

e gli aveva chiesto un bacio e glielo aveva dato grande grande e con lo<br />

schiocco che era proprio bello chissà se a Rich gliene aveva mai dato uno<br />

così.<br />

Ed era stato bello aiutarlo a mangiare un pasticcio <strong>di</strong> carciofi e prosciutto e<br />

tante altre cose che lui aveva <strong>di</strong>vorato davvero con tanto gusto, veloce senza<br />

far storie e gli aveva dato anche da bere piano che rischiava <strong>di</strong> sbrodolarsi<br />

tutto.<br />

Poi l'aveva portato a fare una passeggiata per le stanze con Tino che<br />

saltellava <strong>di</strong>etro alla carrozzina a rotelle in silenzio e a rispettosa <strong>di</strong>stanza.<br />

C'erano <strong>di</strong>segni sulle pareti e tante camere lungo un corridoio con tanti letti e<br />

tanti dolori.. il male <strong>di</strong> chi non poteva stare in salone perché non si alzava.<br />

Elli si era guardata in giro allibita che quel luogo nei retroscena era<br />

allucinante e allucinati gli occhi che guardavano dai loro giacigli e<br />

sembravano implorare pietà.<br />

C'era un ragazzo down seduto sul letto che guardava at<strong>tra</strong>verso la porta della<br />

sua camera curioso, poi aveva abbassato <strong>di</strong> nuovo lo sguardo senza <strong>di</strong>re<br />

niente; un uomo anziano su un letto mezzo nudo era accu<strong>di</strong>to da suore e<br />

gridava qualcosa d'incomprensibile.....ad Elli si era stretto il cuore, avrebbe<br />

voluto girare la carrozzina e tornare in salone, ma chissà perché si era<br />

imposta <strong>di</strong> andare avanti, <strong>di</strong> continuare il suo giro.<br />

Aveva cercato <strong>di</strong> raccontare qualcosa <strong>di</strong> <strong>di</strong>vertente a Robby, aveva evitato <strong>di</strong><br />

guardare nelle stanze anche se sentiva continue voci lamentarsi, gli aveva<br />

chiesto quale era il suo letto come se davvero lui potesse vederlo ed<br />

in<strong>di</strong>carglielo. Tino continuava a balzargli intorno muto e le dava quasi<br />

angoscia con quel suo inquieto andare così senza <strong>di</strong>re niente. Alla fine del<br />

lungo corridoio aveva girato la carrozzella per tornare in<strong>di</strong>etro e aveva<br />

145


sentito una pesantezza addosso che l' aveva quasi fatta svenire. Aveva<br />

vacillato un po', poi aveva accelerato. Robbi sembrava <strong>tra</strong>nquillo, sembrava<br />

anche felice, sorrideva.<br />

Poi in una stanza aveva visto dei ragazzi: dovevano avere più o meno la sua<br />

età, avevano gli occhi sereni, pieni d'amore. Aiutavano le suore a mettere a<br />

letto i malati o a cambiarli o a dare da mangiare a chi non poteva alzarsi.<br />

Le loro voci erano dolci, amorevoli e loro erano lì <strong>di</strong> loro spontanea volontà<br />

in un luogo così pieno <strong>di</strong> dolore. "S<strong>tra</strong>no!" aveva pensato Elli.<br />

S<strong>tra</strong>no trovare ancora qualcuno così giovane <strong>di</strong>sposto a <strong>tra</strong>scorrere parte delle<br />

sue giornate <strong>tra</strong> così tanti problemi e sofferenza.<br />

La gente in giro, la gente comune che camminava per le s<strong>tra</strong>de immersa nei<br />

suoi problemi preferiva scansarlo quel tipo <strong>di</strong> mali. Elli aveva sentito persone<br />

ringraziare Dio per non essere nate in quel modo, come il fariseo che<br />

en<strong>tra</strong>ndo nella chiesa e mettendosi a pregare <strong>di</strong>ceva a riguardo del pubblicano<br />

"Ti rendo grazie signore perché non sono come quel pubblicano."<br />

Anche lei in fondo aveva sempre cercato <strong>di</strong> allontanarsi da quella sofferenza,<br />

<strong>di</strong> nascondersi <strong>di</strong>etro un non ho tempo, poi però lei era una fautrice del tempo<br />

lo si trova sempre per quello che piace........e allora ecco che la scusa non<br />

reggeva più.<br />

Ma stando lì quella sera, <strong>tra</strong> tutti quei ragazzi e donne e uomini malati, in<br />

quella casa aveva avuto una sensazione <strong>di</strong> pienezza ed il tempo le era<br />

<strong>tra</strong>scorso lento.<br />

Le piaceva il sorriso <strong>di</strong> Robbi, quel suo essere nel mondo che doveva avere <strong>di</strong><br />

sicuro un senso.<br />

Un giorno aveva detto a Rich che avebbe voluto che Robbi guarisse, che<br />

fosse come tutti gli altri......normale. Poi però in fondo cos'era la normalità? E<br />

Robbi era fantastico così con il suo modo spontaneo e speciale <strong>di</strong> stare nel<br />

mondo. Le dava tanta gioia, la faceva stare in pace, le faceva pensare che<br />

qualche volta è bello solo proprio lo stesso vivere, lo stesso starsene al<br />

mondo.<br />

Lui era solo un'anima semplice e fragile che aveva bisogno <strong>di</strong> cure e a<br />

dargliene Elli si era sentita bene, le era sembrato un po' <strong>di</strong> essere la sua<br />

mamma. Era felice.<br />

Poi Robbi le aveva chiesto se aveva il moroso ed Elli era rimasta stupita da<br />

quella domanda.....come faceva lui che parlava pochissimo a sapere quelle<br />

cose, a capire cos'era un fidanzato! Lei gli aveva risposto <strong>di</strong> si e lui le aveva<br />

146


chiesto ancora "Ti sposi?". Aveva risposto ancora <strong>di</strong> si guardando Luca che<br />

sorrideva con uno s<strong>tra</strong>no ghigno.<br />

"Allora non torni più!!". Aveva un atteggiamento sul gattone <strong>di</strong>sperato. Elli<br />

aveva sentito dentro una grande tenerezza riscaldarla. Stava per rispondere,<br />

l'aveva fatto Luca al posto suo "Si che torna uuuuu se torna. Era fidanzata,<br />

pensava fosse per sempre.....ma ora non è più tanto sicura....vedrai che torna<br />

vedrai.....".<br />

Elli aveva pensato che impertinente questo Luca. Ma forse aveva ragione lui<br />

a <strong>di</strong>re che sarebbe tornata, a <strong>di</strong>re che non era più sicura <strong>di</strong> niente. Se ne era<br />

accorto anche Luca <strong>di</strong> questo suo tormento, <strong>di</strong> questa sua indecisione, <strong>di</strong><br />

questo suo vacillare.<br />

Aveva abbracciato ancora Robbi; le importava solo questo ora...sentire il suo<br />

abbraccio e perdercisi dentro e sentire la vita e la sua essenza, toccarla con le<br />

sue mani mentre toccava quelle <strong>di</strong> Robbi, sentirla con le sue orecchie mentre<br />

ascoltava il petto <strong>di</strong> Robbi ed il suo cuore battere ed aver voglia <strong>di</strong> battere<br />

proprio come il suo e forse anche più del suo. E mentre lo accarezzava piano<br />

spostandogli i capelli sulla fronte piena <strong>di</strong> bozze postcaduta lo vedeva<br />

ridere.....si perché si ride a sentirsi amato e lei lo stava amando ora e ci<br />

voleva davvero poco, bastava una carezza, non voleva altro, non aveva<br />

bisogno d'altro che <strong>di</strong> una carezza.<br />

Luca intanto si era alzato e ci aveva fatto davvero il record su quella se<strong>di</strong>a!<br />

Era ora <strong>di</strong> andarsene. Elli l'aveva detto a Robbi. Lui era rimasto un po' in<br />

silenzio, poi aveva detto "Come faccio se vai via..... io ho bisogno!!."<br />

Elli aveva guardato le sue mani enormi ancora nelle sue......il suo volto<br />

abbassato con quei capelli neri neri dritti, il corpo pesante eternamente seduto<br />

su quella se<strong>di</strong>a grande che non accennava a muoversi arancione per gli ultimi<br />

squarci <strong>di</strong> sole che en<strong>tra</strong>vano per il vetro........aveva sentito muoversi<br />

qualcosa dentro <strong>di</strong> lei, come un singhiozzo strozzato, una tenerezza<br />

s<strong>tra</strong>ziante. Avrebbe voluto portarselo via con se. Rich avrebbe potuto<br />

aiutarla. Si sarebbero presi cura <strong>di</strong> lui. Gli avrebbero dato l'amore <strong>di</strong> cui<br />

aveva bisogno........invece aveva pianto. Aveva pianto perché si era sentita<br />

incapace <strong>di</strong> fare qualcosa, perché come sempre stava scappando, perché gli<br />

voleva bene.<br />

Luca era già sulla porta che continuava a <strong>di</strong>rle che era ora <strong>di</strong> andare; Robbi<br />

non parlava più.....neanche rideva.<br />

147


Lei aveva lasciato andare la sua mano, l'aveva adagiata lentamente sulla<br />

tavoletta della carrozzina, l'aveva sot<strong>tra</strong>tta al suo calore.<br />

Si era alzata, aveva salutato rapidamente tutti era uscita nella sera senza<br />

guardare in<strong>di</strong>etro che avrebbe fatto una scenata <strong>di</strong> quelle s<strong>tra</strong>ppa lacrime ed<br />

invece non doveva piangere, non poteva.<br />

Nel giar<strong>di</strong>no aveva continuato a ripetere che sarebbe tornata. Te lo prometto<br />

Ro!! Te lo prometto.<br />

C'era una piccola figura nel cortile <strong>di</strong> fronte alla casa della Carità......un<br />

ragazzo down piuttosto magro e <strong>di</strong> età indefinita; era quello che prima Elli<br />

aveva visto seduto nel letto, non parlava neppure adesso. Guardava timido,<br />

anche curioso, manteneva le <strong>di</strong>stanze.<br />

Aveva in dosso una camicia azzurra e teneva le mani in tasca.<br />

Luca lo aveva avvicinato e stringendolo aveva detto a Elli e Simi : "Ecco il<br />

Cocco!".<br />

Lo chiamavano il "Cocco" forse perché era davvero tenero.<br />

Luca se lo andava abbracciando e lo stringeva forte a sé.<br />

Elli gli aveva detto ciao e cosa fai ed altre domande gentili.<br />

Lui l'aveva solo fissata a lungo, non una parola e a lei era <strong>di</strong>spiaciuto molto<br />

che non volesse parlarle. "E' timido aveva detto Luca". Di parlare non se ne<br />

parlava proprio. Elli aveva dovuto andarsene senza nemmeno sentire la sua<br />

voce.<br />

Lui aveva continuato a fissarli con le mani in tasca fin quando non erano<br />

scomparsi <strong>di</strong>etro agli alberi del vialetto. Era rimasto così a dondolarsi con le<br />

sue mani in tasca e gli occhi persi chissà dove.<br />

Luca le aveva lasciate sul corso "alle otto viene a prendervi Rich così andate<br />

a cena! Io vado un attimo a casa poi vi raggiungo in pizzeria.".<br />

L'avevano ringraziato tanto per tutto quello che aveva fatto per loro in quella<br />

giornata e davvero le aveva portate in un sacco <strong>di</strong> bei posti......belle<br />

esperienze! Cose in<strong>di</strong>menticabili.<br />

Erano rimaste sole e si erano andate a prendere un aperitivo al bar che fuori<br />

iniziava a fare freddo. Rich era in ritardo. Il bar aveva chiuso lasciandole<br />

fuori sull'acciottolato, nessuno in giro, era scesa la notte ed era umida e rigida<br />

da quelle parti. Sembrava si fosse a novembre.<br />

148


"Perché sei triste stellina?". Aveva chiesto Simi vedendo Elli con lo sguardo<br />

abbassato e perso.<br />

"Pensavo!".<br />

"A Rich?". Elli aveva annuito. "anche a Marco. Non è giusto quello che gli<br />

stò facendo, che mi comporto così dopo tanti anni. Sai cos'è più terribile?<br />

Che mi chiedo perché lo sto facendo. Perché se lo sto facendo e se desidero<br />

farlo qualcosa deve esserci che non va nel mio rapporto con Marco e allora<br />

ho fallito nel credere <strong>di</strong> aver costruito qualcosa <strong>di</strong> duraturo”.<br />

Diceva queste cose e si vedeva che ci stava male da cani.<br />

"Non stare a farti tutte queste paranoie. Non stai facendo niente <strong>di</strong> male, è<br />

stato solo un bacio!".<br />

"Simi!!". L'aveva guardata implorante come se volesse farla capire senza<br />

darle spiegazioni. "Se l'avesse dato lui un bacio in quel modo. .....Dio se mi<br />

sarei arrabbiata; perché non è stato bello tanto il bacio in sé, quanto la<br />

pienezza, quello che c'era dentro, tutto il suo bene!".<br />

Era andata, aveva pensato Simi. Aveva gli occhi sognanti e le parole le<br />

uscivano in sospiri. E' proprio andata. Poi aveva provato tenerezza anche lei<br />

perché in fondo quella storia era perfetta.... Proprio un soggetto da film e<br />

invece era reale e magari fosse capitata anche a lei che era così<br />

incre<strong>di</strong>bilmente romantica.<br />

Certo che è stato proprio un bel bacio! Aveva detto Elli <strong>tra</strong> sé! Aveva un<br />

labbro superiore così morbido che glielo avrebbe morso all'infinito. Poi aveva<br />

sorriso <strong>di</strong> tanto in tanto ed era stato dolcissimo. Da tempo nessuno l'aveva<br />

baciata così con tutto quell'amore. Non che fosse stato un bacio particolare,<br />

s<strong>tra</strong>no, nuovo, anzi forse poco passionale, ma timi<strong>di</strong>ssimo, quasi a voler<br />

s<strong>tra</strong>ppare qualcosa, ma con una preghiera negli occhi e quasi un pentimento ,<br />

un senso <strong>di</strong> colpa.<br />

Poi era sparito tutto intorno e lei che aveva sempre tutto sotto controllo, non<br />

aveva sentito più niente e c'era in lei quella sensazione s<strong>tra</strong>na per cui sai che<br />

può succedere <strong>di</strong> tutto perché sei sua, ma allo stesso tempo non temi che non<br />

ti farà alcun male.<br />

L'aria era sempre più fredda. Ma quando cavolo arriva che è sempre<br />

puntuale!!<br />

"Sai perché mi piace?" Elli aveva voglia <strong>di</strong> parlare quella sera e Simi aveva il<br />

volto teso all'ascolto e in fondo doveva pur <strong>di</strong>rlo a qualcuno senno rischiava<br />

<strong>di</strong> soffocarla tutto quel peso dentro " perché mi fa sentire bene, perché con la<br />

149


sua semplicità riesce a tirare fuori quello che <strong>di</strong> buono c'è in me ed è poco,<br />

ma lui ci riesce e sento che non potrei mai fargli del male, e mi fa sorridere,<br />

mi fa venire voglia <strong>di</strong> cantare, <strong>di</strong> ballare. Poi tante volte mi <strong>di</strong>ce grazie e gli<br />

<strong>di</strong>co "Di che?" e scrolla le spalle che non lo sa neanche lui, ma forse è che<br />

gli faccio lo stesso effetto.<br />

E stiamo al telefono tanto e abbiamo sempre qualcosa da <strong>di</strong>rci e sa gioire <strong>di</strong><br />

cose piccole, <strong>di</strong> un sorriso, <strong>di</strong> una carezza e queste sono le cose vere, le cose<br />

gran<strong>di</strong>.<br />

Stasera abbracciando Robbi era come se abbracciassi una parte <strong>di</strong> lui, era<br />

come se stessi en<strong>tra</strong>ndo un pezzetto <strong>di</strong> più nella sua vita, nei suoi affetti.<br />

Ho voluto vedere le persone cui lui vuole bene e che gli vogliono bene,<br />

l'avevo desiderato tanto. Vederlo camminare nella sua vita, non solo su una<br />

linea sottile d'inchiostro.<br />

E sai? Era timido come le sue parole, dolce come i suoi pensieri, profondo<br />

come il suo dolore.<br />

Mi piace anche questo suo modo <strong>di</strong> fuggire, <strong>di</strong> gettarsi nei problemi e nelle<br />

storie e scappare prima che possano coinvolgerlo troppo da metterlo in<br />

pericolo, da farlo rischiare <strong>di</strong> stare male ancora. Il suo andarsene senza<br />

parlare, il suo saper stare in silenzio, il suo saper rinunciare anche alle cose<br />

cui tiene per la remota possibilità <strong>di</strong> poter tornare a morire.<br />

Mi piace perché è un suo grosso <strong>di</strong>fetto e meno male che un <strong>di</strong>fetto ce l'ha.".<br />

"Tra i tanti pregi ha anche che è troppo bello!" aveva detto Simi a un <strong>tra</strong>tto<br />

vedendolo arrivare. Avanzava insieme a Billy ed era bello davvero nella sua<br />

camicia a quadri ed il passo timido. Gli occhi gli ridevano. Parlava<br />

sorridendo, le aveva salutate da lontano. Elli aveva pensato chissà quante<br />

ragazze gli andavano <strong>di</strong>etro e ne era anche un po' gelosa, ma quella sera era lì<br />

per lei e le altre potevano anche rassegnarsi.<br />

Avvicinandosi le aveva dato un bacio sulla guancia proprio come fanno<br />

quelli che si vogliono bene quando si incon<strong>tra</strong>no. L'aveva guardata e le aveva<br />

dato un pacchetto.<br />

"Non dovevi <strong>di</strong>sturbarti Rich! Sei stato gentile. Grazie.". Elli aveva<br />

cominciato ad aprirlo. "Prima il bigliettino! Le aveva rimproverato lui. Si<br />

perché lei aveva fatto lo stesso quando le aveva regalato il paperotto la sera<br />

prima.<br />

"Già il biglietto!" era arrossita lei.<br />

150


C'era un micino dolcissimo sul bigliettino con la bustina rossa e dentro c'era<br />

scritto:<br />

- Sono due cose che mi piacciono tanto, una è <strong>di</strong> un'annata d.o.c. spero che te<br />

le gusti e ti rimangano dentro. Tuo Rich.-<br />

Nella busta c'era una videocassetta....."Tutto su mia madre" <strong>di</strong> Almodovar.<br />

Fantastico che voleva proprio vederlo e aveva pensato <strong>di</strong> prenderlo a<br />

noleggio e ne aveva parlato in treno con Simi durante il viaggio verso<br />

l'Emilia. "Vero Simi che è così?" Aveva cercato conferme dalla sua amica e<br />

lei aveva annuito con la testa.<br />

Poi c'era un libro abbastanza vecchio ed era il "Piccolo principe!"<br />

S<strong>tra</strong>or<strong>di</strong>nario! Una delle prime e<strong>di</strong>zioni italiane.<br />

Era <strong>di</strong> Rich! Se ne stava privando per lei!<br />

L'aveva preso in mano e l'aveva cominciato a sfogliare lì in mezzo alla s<strong>tra</strong>da<br />

che ci si vedeva anche poco con i rari lampioni.<br />

C'erano delle annotazioni scritte a matita in ogni pagina e Rich le aveva<br />

spiegato che glielo aveva regalato una professoressa ed era un pezzo della sua<br />

collezione.<br />

"Lo stai dando a me?" gli aveva detto lei meravigliata ed orgogliosa.<br />

Lui aveva solo sorriso .....era contento <strong>di</strong> regalarglielo....così lei non aveva<br />

insistito troppo nel <strong>di</strong>re non puoi privartene, grazie lo stesso del pensiero e<br />

aveva accettato il prezioso dono.<br />

"Ieri sera avevi detto che non l'avevi mai letto!"<br />

"Era grave vero?".<br />

Si erano incamminati tutti e quattro verso la pizzeria ed erano le otto passate<br />

ed avevano tutti una gran fame.<br />

La pizzeria stava sotto i portici a pochi metri da lì. Era <strong>di</strong> proprietà <strong>di</strong> gente<br />

napoletana. Lo si vedeva dalle numerosissime foto sui muri.....degli squarci<br />

<strong>di</strong> sole nella nebbia padana. La costiera amalfitana, Sorrento, Capri, le loro<br />

case arroccate <strong>di</strong> mille colori sul mare blu e sopra l'azzurro limpido del cielo.<br />

Si erano seduti sugli sgabelli alti all'americana ed avevano preso pizza e<br />

birra. Era buona quella pizza, aveva il profumo <strong>di</strong> Napoli, somigliava a quella<br />

che Elli aveva mangiato lì quando c'era andata in gita in prima liceo e che<br />

gita era stata quella!!<br />

Rich si era seduto vicino a lei; Simi parlava con Billy e così sullo stesso<br />

bancone uno a fianco all'altro formavano due coppie ed era <strong>di</strong>fficile parlare<br />

con chi stava più lontano.<br />

151


"Sei stata da Robbi!! Luca ha detto che non aveva mai visto nessuno stare<br />

con Robbi come te! Ha detto che sei forte!".<br />

Lei avrebbe voluto <strong>di</strong>rgli...lo amo come amo te e l'ho sentito una parte <strong>di</strong><br />

te....ma aveva sorriso, poi gli aveva parlato dell'esperienza <strong>di</strong> quel<br />

pomeriggio e <strong>di</strong> quello che aveva visto, delle persone che aveva incon<strong>tra</strong>to!<br />

Lui aveva ascoltato attento ed interessato ciò che lei gli aveva detto e glielo<br />

stava <strong>di</strong>cendo mentre gli teneva gli occhi nerissimi incollati addosso e gli era<br />

molto vicina che quasi poteva sentirne il respiro.<br />

Era un modo <strong>di</strong> stargli vicino che gli piaceva e c'era del calore in quel suo<br />

parlagli sommesso e quello sfiorarlo; c'era quasi magia.<br />

"Sai che Robbi mi ha dato un bacio, anzi tanti baci?" Aveva detto lei con gli<br />

occhi furbi del bimbo che ha commesso qualcosa e ne è anche felice.<br />

"Non è vero Robbi non sa darli i baci!".<br />

"Lo <strong>di</strong>ci tu! O! Allora a te non ne ha mai dati.". Era piena <strong>di</strong> gioia. "Tu glieli<br />

hai mai chiesti?."<br />

"In effetti no!". Aveva detto lui spiazzato.<br />

"Devi farlo, ne dà <strong>di</strong> belli davvero."<br />

Erano rimasti per un po' a guardarsi, poi erano scoppiati a ridere.<br />

Simi e Billi continuavano a parlare e chissà cosa si stavano <strong>di</strong>cendo. Simi<br />

aveva il volto interessato e serissimo.<br />

Ad un <strong>tra</strong>tto era en<strong>tra</strong>to Luca e si era seduto <strong>tra</strong> Elli e Rich "State ancora<br />

mangiando?".<br />

Elli gli aveva offerto un po' della sua pizza e lui dopo tanto declinare aveva<br />

acconsentito a mangiarsela e gli era anche piaciuta tanto!.<br />

Era ora <strong>di</strong> andarsene che erano già le nove passate e Luca voleva<br />

accompagnarle a fare un piccolo giro della citta<strong>di</strong>na <strong>di</strong> notte così<br />

camminavano un po' e si sgranchivano le gambe, aveva detto.<br />

Elli si era alzata per pagare che erano due giorni che ovunque quelli là le<br />

offrivano pranzi e cene e non era mica giusto. Anche Rich si era alzato che<br />

voleva fare lui.<br />

"Ma non posso offrirti nemmeno una pizza?" gli aveva detto e si era<br />

in<strong>tra</strong>ttenuta un poco a parlare con i padroni della pizzeria delle foto e della<br />

loro terra.....gli mancava....ma che vuoi fare si deve pur lavorare.<br />

Poi Luca l'aveva <strong>tra</strong>scinata via che si sarebbero messi a cantare "O sole mio"<br />

e sarebbe stato il colmo.<br />

La sera era fresca, la s<strong>tra</strong>da piuttosto buia, in giro nessuno.<br />

152


Simi se ne era andata avanti a parlare con Luca e gesticolavano chissà quali<br />

<strong>di</strong>scorsi.<br />

Elli stava <strong>tra</strong> Billi e Rich e non <strong>di</strong>ceva niente, ascoltava la sera.<br />

Avevano lasciato il corso e rasentavano il muro <strong>di</strong> un convento. C'era una<br />

bella chiesa, chiusa ovviamente a quell'ora. Luca spiegava cose, tutti<br />

ascoltavano.<br />

Le s<strong>tra</strong><strong>di</strong>ne piccole rimbombavano dei loro passi e delle loro voci. Così <strong>di</strong><br />

notte non si vedeva neppure l'accozzaglia <strong>di</strong> colori delle case ed erano quasi<br />

belle con i loro balconi fioriti.<br />

Luca faceva nomi <strong>di</strong> palazzi. Rich guardava Elli e lei guardava il cielo che si<br />

andava velando <strong>di</strong> nubi e non prometteva affatto bene per l'indomani. C'era<br />

ancora la luna però e mandava in giro la sua luce fioca.<br />

I mandorli fioriti si affacciavano da un giar<strong>di</strong>no chiuso dal muro.<br />

Billy aveva preso a fare domande ad Elli sulla sua città perché ci aveva<br />

lavorato - <strong>di</strong>ceva- alla costruzione <strong>di</strong> un centro commerciale.<br />

Era simpatico Billy! Aveva i capelli neri un po' ra<strong>di</strong> ed un fare pacato quasi<br />

ironico.<br />

Sua moglie l'aveva lasciato e questo era il suo dramma. Aveva due figli, uno<br />

dell'età <strong>di</strong> Elli. Erano passati davanti alla sua casa nel loro giro, gliel'aveva<br />

in<strong>di</strong>cata al primo piano in un piccolo palazzo del centro, poi erano en<strong>tra</strong>ti in<br />

una galleria fino ad un piccolo cortile con tante case intorno a giro ed i<br />

balconi con i geranei. Era bello e silenzioso. C'era anche un negozio <strong>di</strong><br />

tatuaggi.<br />

"Mi piacerebbe farmene uno piccolo, una rosellina sulla spalla, piccola<br />

piccola." Aveva detto Elli. La cosa non l'aveva approvata nessuno. Rich<br />

sembrava triste e non sapeva cosa <strong>di</strong>re. Le stava vicino. Poi ad un <strong>tra</strong>tto aveva<br />

allungato le mani <strong>di</strong>etro alla schiena senza voltarsi. Lei aveva tentennato un<br />

po' e gli aveva preso le mani nelle sue ed avevano continuato mano nella<br />

mano come due fidanzati.<br />

Era bello starsene così a camminare e quel contatto dava sicurezza ad<br />

en<strong>tra</strong>mbi. Si erano sorrisi. Poi erano arrivati <strong>di</strong> fronte alla chiesa principale<br />

della città "San Quirino!" aveva detto Luca. Si sentivano voci dall'interno,<br />

c'erano le prove <strong>di</strong> canto per la Pasqua così si poteva en<strong>tra</strong>re un attimo a<br />

vederla.<br />

La chiesa aveva i soffitti altissimi, il coro cantava Happy days che chissà che<br />

c'en<strong>tra</strong>va con la Pasqua e mille voci risuonavano <strong>tra</strong> le volte.<br />

153


Elli aveva preso a camminare con gli occhi attenti alle pitture ed alle statue<br />

ed aveva lo sguardo perso mentre si staccava dal gruppo.<br />

La musica andava <strong>di</strong>stendendosi <strong>tra</strong>nquilla con più tonalità nel suo cuore e le<br />

piaceva andare <strong>tra</strong> gli archi e sentire l'odore delle candele e della gente che<br />

era passata prima <strong>di</strong> lei in que1la chiesa soffermandosi a pregare con i suoi<br />

mille volti che in fondo erano uno solo: quello della supplica e del perdono.<br />

Ed alcuni erano passati increduli per abitu<strong>di</strong>ne, altri stanchi e tormentati, altri<br />

curiosi o in cerca <strong>di</strong> chissà che cosa.....<br />

Elli aveva sentito passi che la seguivano ed intorno c'era una luce soffusa ed<br />

era freddo.<br />

Si era soffermata a guardare le bocche della gente del coro aprirsi e chiudersi<br />

come in un mimo perché le voci <strong>di</strong> angeli non sembravano uscire da quelle<br />

labbra <strong>di</strong> carne, ma venire chissà da quali cieli.<br />

Rich l'aveva seguita <strong>tra</strong> le volte con quelle sue mani sempre in tasca ed il<br />

passo <strong>di</strong>s<strong>tra</strong>tto sulle suole <strong>di</strong> gomma che scricchiolavano sui pavimenti.<br />

Elli lo sapeva che gli altri in fondo alla chiesa li stavano guardando e chissà<br />

cosa pensavano <strong>di</strong> loro, <strong>di</strong> quel loro giocare ad innamoratini come i<br />

quin<strong>di</strong>cenni e soprattutto <strong>di</strong> lei che era venuta a portare tutto quello<br />

scompiglio con i suoi occhioni gran<strong>di</strong>.<br />

Simi la vedeva <strong>di</strong>stante e con lo sguardo incerto e lei lo sapeva che avrebbe<br />

voluto prenderla per i capelli e tirarla via del tipo smettila <strong>di</strong> fare la<br />

deficiente, poi <strong>di</strong> sicuro quella musica e quelle voci avevano toccato anche il<br />

suo cuore ed i suoi occhi erano <strong>di</strong>ventati dolcissimi ......e non c'è nulla <strong>di</strong> cui<br />

vergognarsi Elli nell'amare!, non c'è proprio nulla.<br />

Rich l'aveva raggiunta <strong>di</strong>etro ad una colonna vicino all'altare e nessuno<br />

poteva vederli, solo quelli del coro che certo avevano altro a cui pensare.<br />

Le aveva passato un braccio <strong>di</strong>etro alle spalle e lei aveva adagiato la testa<br />

sul suo petto e così riusciva a sentire il suo cuore e doveva essere impazzito<br />

proprio come il suo.<br />

Elli non sapeva quanto c'era rimasta così con gli occhi chiusi a cullarsi con i<br />

suoi battiti e si sentiva persa ed era tutto così s<strong>tra</strong>namente bello.........poi lei<br />

gli aveva detto "Ve<strong>di</strong> che non sono un angioletto!". Era un po' rammaricata <strong>di</strong><br />

averlo deluso.<br />

Credeva lui le avrebbe detto "E invece si che lo sei!"..........ma le aveva detto<br />

"meno male che non lo sei !".<br />

L'aveva stretta forte dandole un bacio lieve sulla fronte.<br />

154


Tutto era magico in quella chiesa quella sera. Sempre nelle chiese tutto si<br />

amplifica e <strong>di</strong>venta più importante, anche quello stare così, persi in un<br />

abbraccio con quelle voci intorno e la luce solo delle candele.<br />

155


Usciti dalla chiesa poi avevano camminato fino a casa <strong>di</strong> Stefano.<br />

Era una villetta vicina al centro con un vialetto all'en<strong>tra</strong>ta, sembrava la casa<br />

delle bambole da fuori tanto era graziosa. Vicino c'era una casa più grande,<br />

dei parenti avevano spiegato Rich e Luca. Poi avevano fatto allontanare Elli e<br />

Simi dalle finestre e anche loro si erano nascosti per fare una sorpresa.<br />

Avevano preso a fare s<strong>tra</strong>ni versi e la signora si era affacciata un po'<br />

arrabbiata che aveva messo a dormire da poco la bambina e cos'era quel<br />

rumore, poi li aveva visti ed aveva sorriso facendo scccc con il <strong>di</strong>to davanti<br />

alla bocca. Stefano non c'era, non era ancora tornato dagli allenamenti quella<br />

sera.<br />

Li aveva fatti en<strong>tra</strong>re nella piccola cucina piuttosto buia e metallica per via<br />

del mobilio ul<strong>tra</strong>moderno. In un angolo c'era un box per la bambina pieno <strong>di</strong><br />

giochi <strong>di</strong> ogni genere e pupazzi. Sopra al lavan<strong>di</strong>no un astuccio con grossi<br />

coltelli da carne.<br />

Sopra il <strong>di</strong>vano c'era un piccolo vecchio cane spaparacchiato a pancia in su<br />

che non aveva alcuna intenzione <strong>di</strong> scendere per farli sedere. Rich aveva<br />

preso a carezzargli la pancia e lui agitava le zampette felice. Poi era stato<br />

miseramente cacciato mentre con gli occhi imploranti continuava a guardare<br />

Rich, l'unico che aveva mos<strong>tra</strong>to attenzioni verso <strong>di</strong> lui.<br />

Erano rimasti un po' seduti a parlare e Billy aveva preso a chiedere ad Elli<br />

cosa le piacesse leggere. Avevano parlato <strong>di</strong> libri. Rich si vedeva che era<br />

impaziente e aveva qualcosa per la testa. Aveva chiesto alla moglie <strong>di</strong><br />

Stefano se potevano andare nella stanza <strong>di</strong> sotto ed aspettarlo lì. Lei aveva<br />

acconsentito e li aveva preceduti nella sala fino ad una scala a chiocciola <strong>di</strong><br />

legno che scendeva in una stanza. La scala era sbarrata da un cancelletto per<br />

via della bambina che camminava appena ed avrebbe potuto farsi male.<br />

L'avevano scavalcato. Rich aveva dato la mano ad Elli per aiutarla. Era<br />

felice, eccitato, quasi stesse per svelarle un segreto. "Chiu<strong>di</strong> gli occhi!". Le<br />

aveva detto".<br />

"Adesso?".<br />

"Adesso!".<br />

"Ma se poi inciampo e cado?".<br />

"Elli, ti fi<strong>di</strong> <strong>di</strong> me?".<br />

Gli aveva dato la mano chiudendo gli occhi e si era abbandonata alla sua<br />

mano.<br />

156


Lui gliel'aveva stretta, poi l'aveva guidata giù per la scala. Lei si era sentita al<br />

sicuro come se fossero i suoi stessi occhi a vedere.<br />

L'aveva lasciato fare, non aveva avuto mai la tentazione <strong>di</strong> guardare, neppure<br />

quando aveva sentito il passo incerto. Non aveva avuto paura.<br />

"Ci siamo quasi!" l'aveva rassicurata lui. A lei non importava. Si sentiva bene<br />

così, nelle sue mani, come se nessuno potesse più farle del male.<br />

"Vai Elli, apri gli occhi....guarda Elli, guarda. Aveva aperto gli occhi mentre<br />

si accendeva la luce nella stanza.<br />

Quello che aveva visto dopo il buio erano cd, centinaia <strong>di</strong> cd, migliaia <strong>di</strong> cd.<br />

Ce n'erano ovunque sulle pareti, <strong>di</strong> ogni genere, <strong>di</strong> ogni epoca e<br />

nazionalità.....una biblioteca della musica.<br />

Elli si era guardata intorno meravigliata e non sapeva dove far posare gli<br />

occhi che ce n'erano davvero troppi. Di qualcuno cercava <strong>di</strong> leggere il titolo,<br />

<strong>di</strong> altri guardava interessata la copertina......aveva preso a girarsi intorno<br />

come una trottola.<br />

"Ti piace?". Le aveva detto Rich.<br />

"Dio se mi piace, potrei passarci il resto dei mie giorni qua sotto, magari<br />

anche con un buon libro".<br />

"Magari stesa lì!". Le aveva in<strong>di</strong>cato una poltrona in pelle nera come quella<br />

degli psicanalisti, una <strong>di</strong> quelle in cui, quando ti ci sie<strong>di</strong>, ti ve<strong>di</strong> passare tutta<br />

la vita davanti tanto stai bene e ti senti in para<strong>di</strong>so.<br />

"Fantastica!!!". Rich era felice <strong>di</strong> vederla andare intorno così <strong>tra</strong> i cd e vedere<br />

che le piaceva quella sua vita.<br />

Ci aveva tenuto così tanto a mos<strong>tra</strong>rgliela ed aveva sperato tanto ci si<br />

trovasse bene.<br />

Non lo sapeva perché. Era così e basta. E lei....lei era così luminosa che<br />

avrebbe fatto sorridere chiunque. Questo le piaceva <strong>di</strong> lei, anche se le persone<br />

così.....quelle non puoi possederle mai interamente perché amano, amano,<br />

amano e sono <strong>di</strong> tutti ma non sono <strong>di</strong> nessuno e se le rinchiu<strong>di</strong> in te è come se<br />

le lasciassi appassire.<br />

Allora era meglio lasciarsela scorrere addosso, rubarle un po' <strong>di</strong> sole e poi<br />

lasciarla andare......<br />

Intorno c'erano anche un mare <strong>di</strong> libri <strong>tra</strong> cui libri <strong>di</strong> <strong>Pier</strong> ed alcuni con<br />

de<strong>di</strong>ca.<br />

Luca aveva preso a farli vedere ad Elli ed anche lui era felice.<br />

157


Più tar<strong>di</strong> era tornato Stefano ed aveva trovato tutta quella gente nella sua<br />

stanza della musica. Era andato a prendere biscotti e una bella bottiglia <strong>di</strong><br />

lambrusco <strong>di</strong> quello buono davvero avevano fatto eco tutti.<br />

Avevano bevuto, brindato, ad Elli faceva male la testa. Non poteva essere il<br />

vino, ne aveva bevuto soltanto un bicchiere. Si sentiva s<strong>tra</strong>na e pesante,<br />

all'improvviso aveva avuto voglia <strong>di</strong> dormire.<br />

Rich le aveva chiesto "cos'hai?". L'aveva voluta accanto a lui e a Billy sul<br />

<strong>di</strong>vano. Avevano in mano un album <strong>di</strong> foto ed avevano preso a sfogliarlo per<br />

lei mos<strong>tra</strong>ndo persone e facendo battute. Ovviamente c'erano anche loro in<br />

quelle foto. E soprattutto c'erano loro al mare. Poi c'era una donna, una che,<br />

aveva detto Billy, non avrebbe mai corso pericolo con lui. Si che ci aveva<br />

dormito anche nella stessa stanza, ma non lo aveva sfiorato alcun pensiero<br />

"bellicoso!".<br />

Tutti avevano riso. Elli aveva guardato la foto della poveretta. D'accordo non<br />

era una modella, magari non era nemmeno magrissima, ma loro erano<br />

davvero cattivi con lei.<br />

"Ma ce li hai gli occhi?". Le avevano fatto eco. Sembra un uomo. Di nuovo<br />

risate da matti.<br />

Avevano bevuto ancora molto ed Elli si era sentita sempre peggio.<br />

Rich le si era seduto vicino, molto vicino. Le aveva passato un braccio<br />

intorno al collo ed aveva preso ad accarezzarle i capelli piano. Elli si era<br />

scossa e piccoli brivi<strong>di</strong> le erano scesi lungo le braccia. Che fosse ubriaca<br />

davvero. Lui continuava. Le aveva scostato i capelli ed aveva iniziato ad<br />

accarezzarle il collo giù fino alla schiena. Elli non si muoveva, non <strong>di</strong>ceva<br />

niente. Lo sapeva che tutti la stavano guardando. Perché lui faceva così! Ma<br />

non le importava, tutto questo le stava piacendo.<br />

Avrebbe voluto stargli più vicino ed addormentarsi sulla sua spalla perché<br />

ora la testa aveva preso a farle molto male e gli occhi le si chiudevano ed era<br />

tutto molto s<strong>tra</strong>no.<br />

A Luca la patetica scena dei piccioncini in amore non doveva essere piaciuta<br />

particolarmente perché si era alzato ed aveva detto che era tar<strong>di</strong> ed era ora <strong>di</strong><br />

andarsene. Tutti si erano alzati e c'erano stati i saluti, la promessa <strong>di</strong> rivedersi<br />

un giorno e ad Elli era sembrato che fossero sinceri che ce l'avessero davvero<br />

il desiderio <strong>di</strong> rivederle, che quella sera erano stati bene in loro compagnia.<br />

158


Rich aveva detto a Luca <strong>di</strong> non preoccuparsi perché Simi ed Elli le avrebbero<br />

riaccompagnate lui e Billy a Reggio. Luca aveva insistito, poi aveva preso la<br />

s<strong>tra</strong>da <strong>di</strong> casa.<br />

I quattro si erano avviati lungo il viale verso la macchina e la sera era fredda<br />

e piena <strong>di</strong> nubi. Senza stelle. Rich e Billy ridevano con Simi. Elli <strong>di</strong>etro<br />

camminava stancamente.<br />

In macchina poi aveva appoggiato la testa al se<strong>di</strong>le ed aveva chiuso gli occhi.<br />

Avrebbe voluto che qualcuno gliela staccasse per un po' dandole sollievo.<br />

Aveva sentito vagamente gli altri parlare della sua voce.<br />

"Devi sentirla al telefono sembra una <strong>di</strong> quelle voci......"<br />

"Da telefono azzurro!" aveva detto Billy.<br />

"Si da telefono azzurro!". Aveva fatto eco Rich e si erano messi a ridere.<br />

"Cos'ha che non va la mia voce?". Aveva detto lei risvegliandosi come<br />

dall'oltretomba.<br />

"Stai male Elli?". Aveva detto preoccupato Rich.<br />

"Abbastanza. S<strong>tra</strong>no, non l'ho mai il mal <strong>di</strong> testa!".<br />

Aveva chiuso gli occhi e la campagna intorno era nera. Rich ogni tanto la<br />

guardava dallo specchietto e la trovava bella così addormentata con la bocca<br />

socchiusa ed i capelli tirati su. Le si vedeva il collo scoperto e lui l'avrebbe<br />

volentieri baciato, ma non le avrebbe fatto mai del male, non avrebbe tentato<br />

<strong>di</strong> essere per lei qualcos'altro se non la stellina del suo cuore<br />

perché....credeva <strong>di</strong> amarla, ma lei non avrebbe mai potuto essere sua. E<br />

allora voleva guardarla così, abbandonata nella sua macchina come in un<br />

abbraccio, persa nei suoi sogni e chissà se c'era anche lui in quella bella<br />

testolina.<br />

Però mamma quanto era bella! Anche Billy aveva preso a guardarla<br />

addormentata e aveva detto "E' solo una bambina".<br />

A Reggio Simi aveva svegliato Elli. "Si va a nanna piccolì!".<br />

Lei aveva aperto quei suoi occhioni sperduti ed un po' luci<strong>di</strong> "Ci siamo già?".<br />

Erano uscite dalla macchina. Simi se ne era andata avanti con Billy. Rich<br />

camminava piano ed Elli gli stava vicino mentre andava persa nel calore del<br />

suo corpo pieno <strong>di</strong> febbre . Poi lui si era voltato sbarrandole il passo. Gli altri<br />

erano già molto avanti.<br />

Rich le aveva preso il viso <strong>tra</strong> le mani : " Quello che è successo Elli...tutto<br />

questo...." Le teneva en<strong>tra</strong>mbe le mani sulle guance ed aveva gli occhi<br />

159


langui<strong>di</strong>. "ve<strong>di</strong>, da una parte c'eravamo preparati. Le nostre lettere, tutto<br />

quello che ci siamo detti.".<br />

Più che parlare chiedeva. Cercava conferme a quello che stava <strong>di</strong>cendo.<br />

Andava cercando un motivo per giustificare quello che era accaduto <strong>tra</strong> loro,<br />

quei baci, quelle carezze, le parole dolci.<br />

Ad Elli invece non importava sapere il perché; aveva preso tutto così. Non<br />

rispondeva......continuava a fissarlo. Erano rimasti in silenzio per un po', ma<br />

era come se tutto fosse eterno....un unico lento, interminabile morire negli<br />

occhi dell'altro.<br />

Poi lei aveva chiuso gli occhi e schiuso la bocca e stringendola <strong>tra</strong> le sue<br />

braccia Rich l'aveva baciata ancora. Era come se non potesse <strong>di</strong>re no a quegli<br />

occhi, era come una dolce magia che lo incollava al suo sorriso un po' dolce<br />

<strong>di</strong> bambina, ma per <strong>di</strong> più provocante.<br />

Non volendolo lo faceva e a quella sua bella piccola strega.....a quella<br />

bimbetta....lui con tutti i suoi anni in più non riusciva a <strong>di</strong>re <strong>di</strong> no e sapeva<br />

che doveva smettere al più presto che poi non avrebbe più potuto farne a<br />

meno e sarebbe stato un guaio grosso.<br />

Quando avevano ripreso a camminare per raggiungere gli altri due che<br />

aspettavano già sotto al portone Elli aveva iniziato a voltarsi continuamente<br />

verso <strong>di</strong> lui costringendolo a lunghissimi appassionati baci. Poi un muro li<br />

aveva tenuti nascosti agli altri per alcuni metri e lui l'aveva presa in braccio e<br />

non smettendo mi <strong>di</strong> baciarla le aveva detto "Ti amo" ed aveva pronunciato<br />

anche il suo nome insieme a quel ti amo.....così poteva essere solo <strong>di</strong> quella<br />

stregata creaturina che....Dio come sapeva far stare bene e male insieme.<br />

Sembrava fatta apposta a concen<strong>tra</strong>re quelle due opposte tendenze<br />

dell'esistenza. Lui avrebbe voluto continuare a stringerla e nello stesso<br />

momento avrebbe desiderato allontanarla da lui.....perché lei poteva<br />

entusiasmarsi per la sua vita come si fa con le cose nuove, ma non avrebbe<br />

mai potuto amarla ed alla fine non sarebbe stata felice.<br />

Rich andava facendosi queste considerazioni nella mente mentre continuava<br />

a stringerla e certo che avrebbe voluto tenerla presso <strong>di</strong> sé per sempre, solo<br />

che......<br />

"davvero mi ami?". Mentre l'aveva detto Elli aveva gli occhi furbi innocenti.<br />

Andava cercando l'amore, essere importante per qualcuno, esserlo per lui.<br />

E lui se fosse stato sicuro <strong>di</strong> poter sopportare quello che sarebbe accaduto...la<br />

sua partenza, il suo forse non vederla mai più e saperla sposata ad un altro e<br />

160


felice avrebbe potuto godere <strong>di</strong> quel fantastico momento d'intimità, <strong>di</strong> quel<br />

tenerla fra le sue braccia........ma non voleva soffrire ancora e sapeva <strong>di</strong> non<br />

aver <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> chiederle niente.<br />

Lui era en<strong>tra</strong>to nella sua vita all'improvviso, gliel'aveva in qualche modo<br />

sconvolta, messa in <strong>di</strong>scussione ......doveva lasciarla andare....era l'unica cosa<br />

che sapeva.<br />

Lei non avrebbe mai lasciato il suo ragazzo e non si sarebbe mai adeguata a<br />

vivere la sua vita semplice, lei che camminava sicura come una signora e<br />

faceva gesti splen<strong>di</strong><strong>di</strong> con le mani nel parlare ed aveva occhi che ferivano.<br />

Ultimo bacio.....poi sotto quel portone dov'erano Simi e Billy si erano dati la<br />

buonanotte : "Pranzi con me domani?" L'aveva detto e si era subito pentito.<br />

Avrebbe solo peggiorato le cose così, sarebbe stato un ulteriore legarsi a<br />

lei.....poi non era sicuro che sarebbe riuscito a stare in silenzio nel vederla<br />

andar via.<br />

E il grosso portone scuro si era chiuso <strong>di</strong>etro Elli e Simi.<br />

Rich l'aveva guardato per un po' restando con le mani in tasca, poi aveva<br />

seguito Billy fino alla macchina cercando <strong>di</strong> non pensare a lei.<br />

Elli rien<strong>tra</strong>ndo aveva sentito il suo corpo avvolto dai brivi<strong>di</strong> della febbre e<br />

credeva sarebbe caduta lì se non si fosse sdraiata subito sul letto.<br />

Simi si stava prendendo cura <strong>di</strong> lei con quei suoi occhi ristoratori che a lei<br />

che stava così male sembravano quelli <strong>di</strong> un angelo e lei......bè lei era in<br />

para<strong>di</strong>so.<br />

La febbre non aveva voluto andarsene al mattino ed Elli che non poteva<br />

rimanere a letto aveva preso un'aspirina ed era uscita lo stesso; solo..... le<br />

gambe le facevano molto male.<br />

Simi era rimasta a stu<strong>di</strong>are a Reggio; lei invece aveva preso il solito autobus<br />

sempre vuoto ed era scesa sul corso con i ciottoli troppo grossi dove<br />

passavano anche le macchine......ma quella mattina....sorpresa! C'era il<br />

mercato!<br />

I tendoni colorati con appesi gli abiti nati fuori moda e la gente che guardava,<br />

toccava, vociava. Un brusio si sollevava ed era come un coro.<br />

Si camminava a fatica <strong>tra</strong> la gente e le loro buste con frutta e verdura e c'era<br />

anche qualche avventuriero che si faceva s<strong>tra</strong>da in bicicletta costringendo le<br />

persone a farsi da parte. Rich le aveva parlato della fase preparatoria <strong>di</strong> quel<br />

161


mercato in cui ci sono solo le bancarelle spoglie ed i commercianti che si<br />

danno da fare per mettere tutto a posto e gridano e sono felici.<br />

Lei invece <strong>di</strong> quel mercato stava vedendo l'esplosione, il trionfo dei mille<br />

colori <strong>tra</strong> il giallo dei palazzi, i mille volti <strong>di</strong> quel piccolo paese, la vita che le<br />

si andava agitando intorno. Ed era tutta un'al<strong>tra</strong> cosa rispetto al mattino presto<br />

in cui in giro non c'è nessuno, solo i segni <strong>di</strong> qualcosa che dovrà essere e<br />

gente che fischietta.<br />

Il suo mercato! Aveva pensato Elli. Sarebbe stato bello passarci in mezzo<br />

insieme a lui e parlare <strong>di</strong> colori, della gente, <strong>di</strong> cose <strong>di</strong>vertenti e piacevoli<br />

prima <strong>di</strong> iniziare la giornata. Mentre andava pensando così aveva visto <strong>tra</strong> le<br />

bancarelle Agostino e l'aveva raggiunto correndogli <strong>di</strong>etro. Lui le aveva fatto<br />

un bellissimo sorriso ed erano andati a fare colazione insieme. Agostino<br />

aveva preso una fetta <strong>di</strong> torta <strong>di</strong> riso e la mangiava lentamente gustandola.<br />

Lei l'osservava stando attenta agli occhi saggi <strong>di</strong> lui magari per trovarci una<br />

risposta alla sua confusione.<br />

Eppure anche nei suoi occhi vedeva la confusione! Il tormento <strong>di</strong> trovarsi in<br />

una vita ed in una <strong>di</strong>mensione non sua. Non aveva detto niente a quell'uomo<br />

che a vederlo così a fare colazione in un bar non le sembrava più il grande<br />

poeta colto, ma un vecchietto molto solo che aveva bisogno <strong>di</strong> un consenso<br />

per rimanere nella vita. Ed era felice <strong>di</strong> trovarsi con lei e poter parlare un po',<br />

sentirsi accettato, magari anche amato e che c'era qualcuno che poteva ancora<br />

star bene nel fare colazione con lui.<br />

Uscendo dal bar poi Elli si era sentita improvvisamente bene nonostante il<br />

suo cuore <strong>di</strong>viso dal tormento che non sapeva più cosa fosse giusto.<br />

Lasciare il suo ragazzo non ce l'avrebbe mai fatta dopo tutti quegli anni...poi<br />

gli voleva bene e.. erano cresciuti letteralmente insieme. Solo....se tutto<br />

questo le stava accadendo....se si stava innamorando <strong>di</strong> un'anima fragile<br />

allora qualcosa nel suo rapporto con Marco non andava. Non riusciva a<br />

capire cosa.....ma quando era con Rich spariva tutto intorno e si sentiva come<br />

completa, come se non avesse più bisogno <strong>di</strong> nessuno. E sentiva il cuore<br />

batterle.<br />

Non era sicura che Rich volesse qualcosa da lei, non le aveva mai chiesto<br />

niente e forse non voleva niente, solo sentirsi amato per un po'. Si sarebbe<br />

trovata a lasciare un uomo che l'amava, che voleva sposarla per un'idea, per<br />

un non so che cosa, per l'illusione <strong>di</strong> aver trovato l'amore.<br />

162


Forse però doveva solo guardarsi dentro e cercare <strong>di</strong> tenere <strong>di</strong>vise le due<br />

storie. Porre fine ad una non doveva per forza significare immergersi<br />

imme<strong>di</strong>atamente in un'al<strong>tra</strong>. Doveva vedere cosa desiderava in realtà. Magari<br />

incon<strong>tra</strong>re Rich poteva esserle servito per riconsiderare il suo rapporto con<br />

Marco, decidere <strong>di</strong> continuare a stare insieme o magari lasciarsi andare<br />

ognuno per la propria s<strong>tra</strong>da.<br />

Agostino intanto l'aveva salutata che tornava a casa , lei era andata in<br />

biblioteca a finire il suo lavoro e si sentiva s<strong>tra</strong>namente bene, come se stare<br />

con Agostino l'avesse proiettata in un'al<strong>tra</strong> <strong>di</strong>mensione ed il mondo ed il suo<br />

stesso dolore potesse guardarli comodamente dal <strong>di</strong> fuori, da un luogo<br />

privilegiato. Elli capiva che era un buon momento per pensare......alla sua<br />

vita, alla sua storia......chissà...magari in fondo lei non voleva niente solo<br />

stare un po' con se stessa.<br />

A Rich aveva detto <strong>di</strong> vedersi dopo pranzo e lui era andato a prenderla nel<br />

piccolo bar dove stava mangiando con Maurizio, il ragazzo della biblioteca.<br />

Quando Rich era en<strong>tra</strong>to nel bar con i muri colorati fuori aveva iniziato a<br />

scendere una leggera pioggerella e c'era anche una sottile foschia e l'Emilia<br />

aveva cominciato a mos<strong>tra</strong>re il suo umido volto.<br />

Elli e Maurizio stavano mangiando una pia<strong>di</strong>na con mozzarella e prosciutto<br />

cotto, ma ad Elli non andava giù niente vuoi per la febbre che doveva esserle<br />

risalita, vuoi per la sua ambigua situazione che la rendeva triste e pensosa.<br />

Maurizio era stato gentile e <strong>di</strong>screto....non le aveva chiesto niente......aveva<br />

preso a raccontarle <strong>di</strong> una sua storia che somigliava molto a quella <strong>di</strong> Elli.<br />

"Non tutte le storie vanno a finire così" aveva concluso. "volevo solo <strong>di</strong>rti <strong>di</strong><br />

stare attenta, <strong>di</strong> pensare bene a quello che fai".<br />

Lui aveva conosciuto una ragazza <strong>tra</strong>mite internet ed avevano preso a<br />

scriversi.<br />

Erano <strong>di</strong>ventati molto amici, avevano un sacco <strong>di</strong> cose in comune, avevano<br />

iniziato a parlare molto e a lungo al telefono.......avevano iniziato a credere<br />

che fosse amore.<br />

Poi lei gli aveva chiesto <strong>di</strong> andare a trovarla e lui aveva deciso <strong>di</strong> farlo......poi<br />

però ci aveva pensato bene.......se era giusto iniziare una storia così, con tutte<br />

le sofferenze che comportava, con tutti quei chilometri che li separavano che<br />

vivevano in parti opposte dell'Italia. Si era chiesto se davvero era amore o<br />

solo un bisogno <strong>di</strong> dolcezza che veniva da quello scriversi, da quel sapere <strong>di</strong><br />

163


avere qualcuno con cui parlare sempre un qualcuno che comunque era<br />

lontano e non poteva en<strong>tra</strong>re più <strong>di</strong> tanto nella sua vita e per questo forse<br />

occupava un posto speciale. Che a vedersi tutti i giorni poi le cose cambiano<br />

e non c'è più solo l'i<strong>di</strong>llio.<br />

Non era più partito. Quella ragazza l'aveva lasciata andare senza nemmeno<br />

vederla o parlarci. Forse era meglio così, non averla vista affatto senza<br />

correre il rischio <strong>di</strong> innamorarsi <strong>di</strong> lei. Saggezza o solo paura. Questo<br />

Maurizio non lo sapeva ancora.<br />

Ma Elli, <strong>di</strong> questo era sicura, era stata contenta <strong>di</strong> vedere Rich e a tornare<br />

in<strong>di</strong>etro avrebbe scelto <strong>di</strong> incon<strong>tra</strong>rlo ancora. Non aveva importanza come<br />

sarebbe finita, ora la sua storia era questa...il tempo l'avrebbe aiutata.<br />

Rich aveva fatto la grazia ad Elli <strong>di</strong> finire la sua pia<strong>di</strong>na che lei non ce la<br />

faceva più e si era seduto un po' nel piccolo bar insieme a loro. Poi dopo il<br />

caffè Elli e Rich si erano alzati, avevano salutato Maurizio ed erano andati<br />

via insieme.<br />

"An<strong>di</strong>amo ai giar<strong>di</strong>ni?" aveva detto Rich.<br />

"I giar<strong>di</strong>ni! I giar<strong>di</strong>ni vanno benissimo".<br />

Avevano camminato fino alla macchina <strong>di</strong> Rich. Era parcheggiata in una via<br />

nascosta, una <strong>tra</strong>versa del corso dove non passava mai nessuno.<br />

"Ci an<strong>di</strong>amo in macchina?". Aveva chiesto Rich. Erano saliti. Ma lui non<br />

aveva acceso il motore.<br />

Si era girato verso <strong>di</strong> lei. Chissà se ce l'aveva avuta mai l'intenzione <strong>di</strong> andare<br />

ai giar<strong>di</strong>ni!. Aveva gli occhi pieni come un bel sorriso, la guardava.<br />

"Allora raccontami qualcosa Elli!".<br />

Gli occhi <strong>di</strong> lei si erano accesi..... ora cosa vuoi che ti racconti Rich, ora che<br />

siamo così da soli con tutta questa pioggia che ha appannato i vetri e nessuno<br />

può vederci e siamo solo tu ed io.<br />

Elli gli si era fatta molto vicina e lo accarezzava piano. Lui aveva chiuso gli<br />

occhi...però! le stava raccontando una bella s<strong>tra</strong>na storia e le sue mani erano<br />

così abili a percorrere il suo viso e a sfiorare i suoi sensi.<br />

Poi aveva preso a dargli piccoli baci sul volto e sul collo mordendogli<br />

l'orecchio ripetutamente......lui aveva le labbra carnose ed umide e lei gliele<br />

aveva sfiorate con la sua bocca percorrendole tutte lievemente ed aprendole<br />

in un bellissimo bacio.<br />

164


Aveva preso a slacciargli la camicia sul petto scoprendolo esile e tenero.<br />

Aveva immerso le sue labbra anche lì e lui era rimasto immobile con gli<br />

occhi chiusi.<br />

Lei era bella e devastante...aveva una carnale sensualità quasi sconvolgente.<br />

Era come se in quei momenti intimi riuscisse a <strong>tra</strong>sformarsi e da tenera bimba<br />

<strong>di</strong>venisse una donna e una donna che sapeva amare. Se per lui non avesse<br />

contato così tanto l'avrebbe portata a casa sua e l'avrebbe amata come<br />

doveva essere amata una creatura così, ma avrebbe rovinato tutto<br />

<strong>tra</strong>sformando quella storia solo in un affare <strong>di</strong> sesso e forse l'avrebbe persa.<br />

Allora le aveva detto "Vieni un po' qui da me Elli, chiu<strong>di</strong> un attimo gli occhi<br />

<strong>tra</strong> le mie braccia, fidati <strong>di</strong> me!".<br />

Lei aveva appoggiato la testa sulle sue gambe e lui aveva preso ad<br />

accarezzarla dolcemente.... "Sai una cosa Elli? Quando mi scrivevi pensavo<br />

fossi brutta e grassa!".<br />

"Perché?". Aveva detto lei.<br />

"Perché pensavo che se fossi stata bella fuori come lo eri dentro saresti stata<br />

perfetta ed avrei avuto paura <strong>di</strong> te! Poi generalmente quando uno è bello<br />

fuori si concen<strong>tra</strong> solo su quel suo aspetto ed a parlarci è <strong>di</strong>fficile trovarci<br />

qualcosa in lui oltre ad un bel faccino. Sai pensavo fossi davvero un<br />

cessetto."<br />

" E invece?".<br />

"Invece sei bellissima! Ed hai due occhi da paura!".<br />

"Se fossi stata brutta, se incon<strong>tra</strong>ndomi non ti fosse piaciuto quello che ero<br />

fuori mi avresti amata ugualmente come stai facendo adesso?".<br />

"Bella domanda Elli! Non lo so, forse si, forse no!".<br />

"Io si che ti avrei amato lo stesso Rich, non m'importava niente com'era il tuo<br />

viso. Per me saresti stato comunque bellissimo. Bé il fatto che sei bello<br />

davvero è comunque positivo. Perché lo sai che sei bello vero?".<br />

Lui aveva continuato a farle dolci carezze e lei così con il viso vicino al suo<br />

petto poteva sentire il suo cuore battere e battere per lei. Era un ritmo<br />

primitivo, quello che fa sentire vivi e che ti <strong>di</strong>ce che sei al mondo.<br />

E a sentire due cuori battere insieme e riuscire a confondere i ritmi e ad<br />

incatenarli è come aver ricreato la vita e l'amore.<br />

"Rich mi dai un ultimo bacio?". Lui era <strong>di</strong>ventato improvvisamente triste.<br />

Sapeva che quella sera lei se ne sarebbe andata e sicuramente non sarebbe più<br />

tornata. Si erano scambiati un ultimo lunghissimo bacio. Poi erano rimasti<br />

165


molto tempo stretti in un abbraccio. Alla fine Rich dolcissimo le aveva dato<br />

"la valigetta dell'infermiere" così aveva detto lui; c'erano dentro tachipirina,<br />

aulin, anche un bicchierino con il cucchiaino <strong>di</strong> plastica ed una bottiglietta<br />

d'acqua "così starai meglio!".<br />

Lei gli aveva sorriso che aveva anche lei un regalo da dargli. Aveva tirato<br />

fuori un piccolo pacchetto e lui l'aveva scartato curioso.<br />

C'era un libriccino illus<strong>tra</strong>to del "piccolo principe" e dentro lei sulla prima<br />

pagina aveva scritto....Al mio principe azzurro.<br />

A lui era quasi venuto da piangere. Poi lei gli aveva detto.. "Allora ciao!".<br />

Era scesa dalla macchina ed aveva il viso arrossato dai baci e gli occhi luci<strong>di</strong><br />

per la febbre. Continuava a piovere gocce sottili e c'era un'umi<strong>di</strong>tà incre<strong>di</strong>bile<br />

che si sentiva fin dentro le ossa.<br />

Lui era rimasto a guardarla andarsene ed aveva negli occhi ver<strong>di</strong> soltanto<br />

tristezza...poi aveva avviato il motore e se ne era andato.<br />

Lei ferma sulla porta aveva visto l'auto sparire svoltando l'angolo e le si era<br />

stretto il cuore lì sotto la pioggia a vederlo andar via. Nella testa le suonava<br />

insistente quella bella frase <strong>di</strong> Kerouac sull'ad<strong>di</strong>o, quella che <strong>di</strong>ce "Che cos'è<br />

quella sensazione quando ci si allontana dalle persone e loro restano in<strong>di</strong>etro<br />

sulla pianura finché le si vede appena come macchioline che si<br />

<strong>di</strong>sperdono?.....è il mondo troppo vasto che ci sovrasta ed è l'ad<strong>di</strong>o...."<br />

Luca aspettava Elli da tempo ormai ed alla fine l'aveva vista accorrere<br />

affannata dal corso con i capelli lunghi sconvolti e gli occhi luci<strong>di</strong> sbarrati.<br />

Lei aveva cercato in ogni modo <strong>di</strong> scusarsi ed avevano iniziato a camminare<br />

verso i giar<strong>di</strong>ni. Non pioveva più oramai. Il sole al con<strong>tra</strong>rio provava ad<br />

affacciarsi timido e dava al paesaggio un aspetto quasi apocalittico.<br />

Lui aveva detto che voleva parlarle ed il soggetto in questione lei se lo<br />

immaginava era sicuramente Rich.<br />

Infatti aveva preso a parlare <strong>di</strong> lui. Le aveva detto con molto tatto <strong>di</strong> lasciarlo<br />

stare che aveva <strong>di</strong> per sé una vita complicata e non poteva certo mettersi in<br />

storie <strong>di</strong>fficili.<br />

"E tu così rischi <strong>di</strong> rovinare tutto quello che hai costruito con il tuo ragazzo e<br />

prima devi vedere se davvero ne vale la pena. Anche perché che cosa sai <strong>di</strong><br />

166


Rich?. Come fai a conoscerlo se sai <strong>di</strong> lui solo quello che ti scrive...potrebbe<br />

<strong>di</strong>rti quello che vuole...poi la vita è un'al<strong>tra</strong> cosa; stare insieme, affrontare i<br />

problemi. Voi avete mitizzato una cosa che non esiste".<br />

Le parole <strong>di</strong> Luca la facevano stare male, ma lei lo sapeva che aveva ragione.<br />

"Quello che provate io lo so che è speciale , ma vuoi capirlo che è un fuoco<br />

<strong>di</strong> paglia e rischiate <strong>di</strong> farvi male sul serio?".<br />

Lei aveva gli occhi assorti in una riflessione. Guardava il pavimento in basso,<br />

non <strong>di</strong>ceva niente.<br />

"Quello che è successo" aveva continuato Luca "forse è successo perché ne<br />

avevate en<strong>tra</strong>mbi bisogno, bisogno <strong>di</strong> consolarvi un po', bisogno <strong>di</strong> essere<br />

amati e <strong>di</strong> amare.<br />

Lui non aspettava altro e ci si è buttato in pieno, ci ha impiegato ogni sua<br />

energia, ci ha fatto sopra un mucchio <strong>di</strong> costruzioni con quella sua testa. Ci si<br />

sta facendo del male. E' cambiato, si comporta in modo s<strong>tra</strong>no, sembra un<br />

quin<strong>di</strong>cenne innamorato....tutte cose belle, ma tu non sei per lui e viceversa<br />

perché io <strong>di</strong>co che siete siamesi".<br />

"Siamesi in che senso?".<br />

"Bè come modo <strong>di</strong> fare, impulsivi, irrazionali. Agite senza pensarci su tanto.<br />

Lascialo stare, lo <strong>di</strong>co a te perché lui non vuole starmi a sentire ed ora credo<br />

che <strong>tra</strong> voi sia il più debole. E' una storia che non può avere un seguito. E'<br />

solo un pericolo. Poi ti assicuro che non è affidabile come tipo......e non lo sa<br />

neanche lui cosa vuole.<br />

Dopo la separazione ha iniziato tante storie senza criterio, va mettendosi in<br />

tutte s<strong>tra</strong>ne situazioni sembra lo faccia apposta a farsi del male".<br />

Elli era rimasta male a sentire tutte queste cose; Rich non gliene aveva mai<br />

parlato.<br />

Luca invece le aveva detto che Rich era uscito con ragazze fidanzate ed una<br />

ad<strong>di</strong>rittura stava per sposarsi. E Rich ci si buttava anima e corpo in queste<br />

storie.. poi la maggior parte <strong>di</strong> quelle ragazze finivano per scappare da lui<br />

perché lui cominciava a comportarsi s<strong>tra</strong>namente e dopo aver detto loro che<br />

le amava <strong>di</strong>ventava vago ed indefinito e <strong>di</strong>ceva che non era in grado <strong>di</strong> dare<br />

delle certezze. Si nascondeva <strong>di</strong>etro alla sua storia andata male anche se<br />

erano passati degli anni....anzi molti anni. Diceva <strong>di</strong> non essere pronto a<br />

ricominciare, che aveva paura <strong>di</strong> rifarsi una nuova vita.<br />

Elli era rimasta ad ascoltare le parole <strong>di</strong> Luca come se non gli stesse parlando<br />

<strong>di</strong> Rich, ma <strong>di</strong> un'al<strong>tra</strong> persona; si sentiva ingannata, terribilmente triste. Quel<br />

167


Rich che conosceva, che le scriveva non era così. Lui era dolcissimo, le<br />

<strong>di</strong>ceva che l'amava e che non aveva provato per nessun'al<strong>tra</strong> quello che aveva<br />

provato per lei.<br />

Ora ecco che aveva un nuovo volto e certo Luca non stava a <strong>di</strong>rle quelle cose<br />

per un suo interesse personale....era per il loro bene.<br />

"Qualunque ragazza bella come te avrebbe potuto farlo innamorare fragile<br />

com'è; qualunque bella ragazza che fosse stata come te <strong>di</strong>sposta ad amarlo!".<br />

Poi Luca aveva detto che Rich <strong>di</strong> sicuro si era preso una bella botta per lei e<br />

ci sarebbe stato male da matti per questo era meglio farla finita al più presto<br />

prima che le cose potessero <strong>di</strong>venire irrecuperabili.<br />

Luca credeva che la cosa migliore fosse per lui ed Elli continuare a sentirsi e<br />

ricondurre il tutto nuovamente in una sfera <strong>di</strong> amicizia perché anche a non<br />

sentirsi avrebbero potuto continuare a mitizzare.....<br />

Invece una sana amicizia poteva fare bene ad en<strong>tra</strong>mbi, essere una<br />

consolazione ed un aiuto reciproco per la vita.<br />

Elli aveva annuito...una sana amicizia. Non sarebbe stato facile, ma in quel<br />

pomeriggio apocalittico con il sole che andava e veniva lei aveva promesso al<br />

suo amico che perlomeno ci avrebbe provato. Poi si era sentita terribilmente<br />

triste anche se nello stesso tempo liberata da un peso perché in un certo senso<br />

ora sapeva cos'è che doveva fare anche se non era stata proprio lei a<br />

scegliere.<br />

Nel pomeriggio erano passati in biblioteca Luca, Rich, ed Agostino a<br />

salutarle;<br />

Simi ed Elli invece avevano deciso <strong>di</strong> restare un altro giorno per terminare il<br />

lavoro.<br />

Luca aveva una s<strong>tra</strong>na espressione sul volto ed un fare scostante; Rich teneva<br />

la testa bassa e non parlava. Solo Agostino parlava molto come al solito ed<br />

aveva una sua poesia da leggere ed un suo libro <strong>di</strong> racconti in dono per le due<br />

ospiti.<br />

Luca aveva detto allora che sarebbe tornato a salutarle l'indomani e tutti e tre<br />

avevano fatto per andarsene. Rich invece non aveva detto niente e se ne<br />

sarebbe andato in silenzio se Elli non l'avesse richiamato.<br />

168


"Cos'hai Rich?". Luca ed Agostino se erano andati, lui sembrava più sereno<br />

ed un poco più sciolto.<br />

"Niente!". Aveva risposto lui ed aveva preso a tormentare la macchina del<br />

caffè della biblioteca. Ma qualcosa l'aveva, gli si vedeva lontano un miglio<br />

che non stava bene.<br />

Alla fine aveva confessato che la loro storia non aveva senso <strong>di</strong> esistere, che<br />

avevano sbagliato. Chiedeva perdono per aver rovinato tutto, la loro amicizia,<br />

quello che <strong>di</strong> dolce c'era stato. Lei lo stava guardare e non capiva; gli aveva<br />

preso le mani nelle sue e gli aveva detto che non c'era stato proprio niente <strong>di</strong><br />

cui pentirsi. Lei era stata felice in quei momenti con lui. Tu, tu sei stato felice<br />

Rich? Poi gli aveva in<strong>di</strong>cato il cuore portandoci la mano sopra: " Cosa senti<br />

qui?".<br />

"Che ti voglio bene!"<br />

"E qui?". Gli aveva toccato la fronte come a <strong>di</strong>re cos'hai in questa testolina,<br />

cosa provi per me?<br />

"Che ti voglio bene" aveva risposto ancora e sembrava sincero.<br />

"Sai che non mi hanno detto belle cose sul tuo conto oggi pomeriggio dopo<br />

che ci siamo salutati ? Sono tutte vere quelle tue s<strong>tra</strong>ne storie....è vero che<br />

non vuoi bene a me ma all'idea che hai dell'amore che io ti ho <strong>tra</strong>smesso?".<br />

Faceva continue <strong>di</strong>sperate domande sperando che lui le smentisse, ma con<br />

quel suo silenzio non faceva altro che approvarle. Sembrava non sapesse che<br />

<strong>di</strong>re : "Si, sono tutte vere!". Aveva confessato e non faceva niente per<br />

giustificare il fatto <strong>di</strong> non avergliene mai parlato.<br />

"Sono tutte vere quelle storie, ma il fatto che non ti voglio bene, quello non è<br />

vero dovresti saperlo."<br />

E lei gli aveva sorriso ed aveva fatto sorridere un poco anche lui ed ora<br />

sollevava gli occhi da terra e le aveva preso il volto <strong>tra</strong> le mani.<br />

Lei gli aveva detto : "Non preoccuparti <strong>di</strong> quello che è stato, non pentirtene,<br />

doveva essere così! Poi chissà, sarà quello che deve essere e se è destino stare<br />

insieme staremo insieme altrimenti ce ne andremo ognuno per la nos<strong>tra</strong><br />

s<strong>tra</strong>da e saremo felici. Ognuno quando trova la sua s<strong>tra</strong>da è felice. Non si può<br />

andare contro il destino ed ora non ci capiamo niente, ma un giorno capiremo<br />

e sarà perfetto!".<br />

"Lo sapevo che eri forte Elli. Ti vorrò sempre bene".<br />

Poi se n'era andato giù per le scale e sembrava felice o forse era solo più<br />

sereno.<br />

169


Lei era tornata da Simi che aveva continuato a lavorare nella biblioteca.<br />

Quella sera erano sole ed avevano deciso <strong>di</strong> andarsene al cinema a vedere<br />

"L'ultimo bacio" che volevano vederlo da tanto e nessuna delle due c'era<br />

ancora riuscita.<br />

Elli credeva che Simi non ne potesse più dei suoi cambiamenti d'umore e<br />

pareri <strong>di</strong>scordanti. Un minuto Elli <strong>di</strong>ceva <strong>di</strong> voler tornare a casa che Marco<br />

era l'unico amore della sua vita e se ne convinceva anche ed era brava nel<br />

farlo....ora lo <strong>di</strong>co a Rich che è meglio smetterla che abbiamo ognuno la<br />

nos<strong>tra</strong> vita.....e ciao, scusa e tante grazie.<br />

Simi le <strong>di</strong>ceva che se era questo che voleva tanto meglio che almeno sapeva<br />

cosa fare ed era un bel passo avanti.<br />

Poi puntualmente accadeva qualcosa che la faceva pendere per Rich e <strong>di</strong>ceva<br />

"non è dolcissimo!" ed allora si era <strong>di</strong> nuovo allo stesso punto e <strong>di</strong>ventava un<br />

<strong>di</strong>scorso senza fine.<br />

Elli continuava a raccontare particolari <strong>di</strong> quella s<strong>tra</strong>na storia nella camera<br />

d'albergo e poi nel bagno mentre Simi toglieva le lenti a contatto dagli occhi<br />

e sorrideva e le <strong>di</strong>ceva non ci capisco più niente e forse nemmeno tu povera<br />

stellina!<br />

E tutta la notte ancora a parlare e ad Elli veniva da piangere.<br />

Quella sera che dovevano andare al cinema Elli era <strong>di</strong>sperata davvero e la<br />

vita la sentiva precipitarle addosso come la pioggia fitta e l'umida notte<br />

pesante.<br />

Reggio quella sera era vuota; loro erano stanche ed avevano anche una gran<br />

fame.<br />

Elli doveva avere anche la febbre che non aveva voluto mai abbandonarla per<br />

tutto quel breve soggiorno emiliano.<br />

Alla fine della via che conduceva in centro dalla stazione dei bus era apparsa<br />

loro una pizzeria come un miraggio.<br />

Erano rimaste incerte se fermarsi o no visto che era tar<strong>di</strong> ed avrebbero<br />

rischiato <strong>di</strong> perdere il film. Si perché per tirarsi un po' su avevano deciso <strong>di</strong><br />

andare a vedere "L'ultimo bacio"......<br />

Simi aveva detto dai entriamo che importa? Vorrà <strong>di</strong>re che poi ci mettiamo a<br />

correre. Se non mangio subito svengo.<br />

170


Erano en<strong>tra</strong>te ed avevano or<strong>di</strong>nato due splen<strong>di</strong>de pia<strong>di</strong>ne romagnole che<br />

valeva proprio la pena mangiare tanto erano buone; si erano sedute sugli alti<br />

sgabelli del banco....avevano i capelli molli <strong>di</strong> pioggia ed il volto stanco da<br />

<strong>di</strong>sperate. Elli aveva anche gli occhi persi e mangiava<br />

svogliatamente......pensava ancora al pomeriggio in biblioteca, a come l'aveva<br />

visto andar via e scendere le scale. Era stato struggente come in un melenso<br />

film drammatico.<br />

Simi mandava in giro per la pizzeria quei suoi occhi bellissimi che erano<br />

azzurri anche con il cielo nero ed ogni tanto la toccava con il suo sguardo<br />

pacato.<br />

Sulla ra<strong>di</strong>o una canzone <strong>di</strong> Samuele Bersani. Elli la conosceva, non la sentiva<br />

da tanto. Era triste e piacevole, le pareva in quel momento stesse parlando <strong>di</strong><br />

lei. Aveva chiuso gli occhi per ascoltarla con più attenzione.<br />

"Dentro il replay, <strong>tra</strong> milioni <strong>di</strong> altri ci sei e non hai scia......"<br />

Elli cercava <strong>di</strong> sentire le parole e le scivolavano addosso languide come la<br />

pioggia fuori.....<br />

" cadono le stelle e allora è vero<br />

e io non so se ci sarò dove andrò non lo so se lo merito o no......<br />

se correggerò gli effetti i miei guasti nucleari,<br />

se troverò il coraggio, ti telefono domani<br />

e più sarò lontano più sarò da te<br />

<strong>di</strong>menticato e muto, come uno che non c'è tornerò, tornerò davvero<br />

a sentire su <strong>di</strong> me il profumo delle mani <strong>di</strong> notte io farò sogni tri<strong>di</strong>mensionali<br />

senza chiedere mai niente al mondo niente a te<br />

senza chiedermi perché ti vedo dappertutto anche in me......"<br />

E il suo Rich ora che era tanto lontano Elli lo sentiva davvero vicino e si<br />

chiedeva perché pensava sempre a lui che in fondo era stato solo un momento<br />

nella sua vita anche se molto luminoso.<br />

Lei e Simi si erano lasciate cullare da quella canzone ognuna pensando al<br />

proprio male perché Elli lo sapeva che anche la sua amica ce l'aveva qualche<br />

cosa che la rendeva triste anche se non parlava per riservatezza o perché lei<br />

con quel suo caratterino e le sue domande, i suoi repentini cambiamenti <strong>di</strong><br />

umore ed i suoi entusiasmi effimeri la sovrastava. Simi invece la vita la<br />

lasciava scorrere tutta e magari riusciva a viverla anche più intensamente <strong>di</strong><br />

lei che finiva per bruciare sempre tutto.<br />

171


Poi finita la pia<strong>di</strong>na si erano trovate <strong>di</strong> nuovo in s<strong>tra</strong>da sotto la pioggia con<br />

un ombrello giallo a fiori najoleari che non bastava da solo a coprirle<br />

en<strong>tra</strong>mbe visto l'acqua che il cielo quella sera aveva deciso <strong>di</strong> buttare<br />

giù....fortuna i portici così avevano potuto chiudere l'ombrello e correre<br />

meglio verso il cinema che era tar<strong>di</strong>ssimo.....tre ragazzi <strong>di</strong> colore vedendole<br />

correre gli avevano gridato <strong>di</strong>etro Che fretta!, ma loro non li erano stati<br />

nemmeno a sentire ed Elli aveva riso nella corsa, poi si era anche arrabbiata<br />

con Simi che non riusciva a starle <strong>di</strong>etro; erano al numero civico 29 e<br />

dovevano essere al 49 in due minuti...impresa <strong>di</strong>speratissima.<br />

Invece erano arrivate in tempo e con un fiatone da maratona che erano<br />

riuscite a malapena a chiedere i biglietti alla cassa ed il tizio le aveva<br />

guardate s<strong>tra</strong>nito e dovevano essergli sembrate due ex<strong>tra</strong> terrestri dalla faccia<br />

<strong>di</strong>sgustata che aveva fatto..<br />

Ma ad Elli quella sera non importava niente <strong>di</strong> come la gente la<br />

guardasse....voleva solo vedere il film, rilassarsi, non pensare a niente.<br />

Ma il film....anche quello parlava <strong>di</strong> lei e tutto in quella maledetta città, in<br />

quella maledetta sera parlava <strong>di</strong> lei, <strong>di</strong> quella sua storia, <strong>di</strong> come una<br />

ragazzina può far girare la testa ad un uomo più grande che ha una compagna<br />

e che per <strong>di</strong> più aspetta un bambino.......Ma è solo un attimo, un momento<br />

perché...."la vera rivoluzione stà nella quoti<strong>di</strong>anità "e l'uomo aveva scelto <strong>di</strong><br />

stare con la donna con cui stava costruendo il suo futuro.<br />

Si perché quando il fuoco arriva improvviso tu rimani lì confuso e <strong>di</strong>sperato e<br />

lasci che ti bruci perché senti che non puoi farci niente e ti sembra che quello<br />

che sta succedendo è quello che avevi sempre desiderato......e la baci quella<br />

ragazzina in quello stato <strong>di</strong> equilibrio precario...poi però quando al mattino ti<br />

svegli senti che non sta lì la felicità perché guardando lei che ti dorme<br />

accanto non provi un senso <strong>di</strong> dolcezza, ma tristezza.<br />

E senti che devi tornare da lei e che è lei che vuoi davvero e speri che possa<br />

capire e che voglia accoglierti ancora <strong>tra</strong> le sue braccia.<br />

Elli vedendo quel film aveva pensato a Marco, a quanto lo stava facendo<br />

soffrire e a quanto immeritatamente lui l'amava.<br />

Simi in alcune sequenze del film guardava Elli per vedere le reazioni che<br />

provocava in lei e lei sentiva crescere dentro <strong>di</strong> sé solo una gran voglia <strong>di</strong><br />

tornare a casa...da Marco. L'aveva rivelata anche a Simi questa sua necessità<br />

mentre finito il film si avventuravano per le s<strong>tra</strong>de umide <strong>di</strong> Reggio dopo<br />

aver ascoltato fino all'ultima nota della sigla finale del film che <strong>tra</strong> l'altro era<br />

172


la bellissima canzone <strong>di</strong> Carmen Consoli e la gente che arrivava per vedere lo<br />

spettacolo successivo era en<strong>tra</strong>ta in sala trovandole ancora sedute, incollate<br />

allo schermo.<br />

Poi il freddo e la stanchezza mentre cercavano <strong>di</strong>speratamente un bar aperto<br />

in quella Reggio che invece alle <strong>di</strong>eci e trenta dormiva già tutta ed in giro<br />

c'era solo il rumore della pioggia. Avevano chiuso l'ombrello che Elli era<br />

stufa <strong>di</strong> starlo a tenere che tanto si bagnava lo stesso con tutta quell'acqua!! E<br />

guardando quella desolazione della provincia avevano attaccato il mitico coro<br />

" Solo la nebbia, Ch'avete solo la nebbia".<br />

Avevano preso a ridere <strong>tra</strong> la Via Emilia e le sue <strong>tra</strong>verse tanto nessuno<br />

avrebbe potuto sentirle e prenderle per matte e se anche qualcuno glielo<br />

avesse detto se ne sarebbero fregate che erano <strong>di</strong>sperate e deluse e<br />

stanche....tremendamente stanche ed Elli voleva solo una bottiglietta d'acqua<br />

per prenderci un'aspirina, solo questo chiedeva alla maledetta Reggio <strong>di</strong> notte<br />

con le piazze troppo gran<strong>di</strong> che l'occhio ci si perdeva dentro e non sapevi<br />

quale punto guardare.<br />

In terra ad un angolo c'era un barbone con un maglione rosso pesante; era<br />

sdraiato sotto un cornicione per non bagnarsi e magari anche per cercare <strong>di</strong><br />

dormire un po'.<br />

Poi un uomo <strong>di</strong>stinto con un lungo impermeabile nero aveva in<strong>di</strong>cato loro<br />

l'unico bar aperto della Reggio on the night e le aveva consigliate <strong>di</strong> non<br />

sedersi che era un bar molto caro .<br />

Elli era rimasta molto male per la <strong>di</strong>sgustosa pretesa dell'uomo <strong>di</strong> farle i conti<br />

in tasca solo magari perché aveva un accento <strong>di</strong>verso dal suo nel parlare....ma<br />

aveva una gran sete e poca voglia <strong>di</strong> stare a <strong>di</strong>scutere ed era andata a<br />

prendersi una spremuta d'arancia ed una bottiglietta d'acqua.<br />

Mentre tornavano in albergo Elli pensava ancora a Rich e stava in silenzio<br />

sperando che lui sbucasse da qualche parte come per magia...solo per<br />

vederlo, per <strong>di</strong>rgli buona notte.<br />

"Simi, immagina se adesso tornando incontriamo Rich davanti alla porta<br />

dell'albergo ad aspettarci!!".<br />

"Quale film è?". Aveva risposto lei.<br />

"Magari con un fiore!!".<br />

"Buon giorno! Svegliati, Dio devi essere proprio fuori, devi avere un gran<br />

febbrone.".<br />

173


Davanti alla porta infatti lui non c'era...bè in fondo cosa doveva starci a fare<br />

visto che nemmeno lei era rimasta in albergo e perché doveva aspettarla se<br />

non sapeva quando sarebbe tornata.<br />

Avevano suonato, il grosso portone scuro aveva fatto un grosso scatto<br />

aprendosi e l'avevano spinto a fatica con le mani.<br />

Nel cortile in cui la porta immetteva c'era un ragazzo che scriveva a pie<strong>di</strong><br />

scalzi e faceva impressione con quel freddo; ma lui sembrava non la sentisse<br />

l'umi<strong>di</strong>tà dell'aria <strong>di</strong> quella notte...magari lo scaldavano i suoi pensieri e le<br />

sue idee. Poi era arrivato Francesco il capellone che gestiva l'albergo ed<br />

aveva sempre tanta voglia <strong>di</strong> parlare...che almeno avesse da <strong>di</strong>re cose<br />

sensate!!. Aveva dato ad Elli un biglietto : "L'ha portato un ragazzo" aveva<br />

detto con un sorrisino malizioso e con un accenno come a voler <strong>di</strong>re c'è<br />

qualcosa e.... l'amore l'amore!! Elli gli aveva risposto senza grande<br />

convinzione che era fidanzata e quello era solo un amico.<br />

Francesco non se l'era bevuta.....non la storia del suo ragazzo, quella poteva<br />

anche essere vera! Non aveva creduto che Elli non avesse niente a che fare<br />

con quel certo Riccardo, così aveva detto <strong>di</strong> chiamarsi nel presentarsi.<br />

Elli aveva preso il biglietto e dopo aver dato la buonanotte a tutti se ne era<br />

andata in camera.<br />

Simi non voleva crederci che Rich era stato davvero lì per Elli ed aveva preso<br />

a farle il panegirico <strong>di</strong> quella stellina dolce e <strong>di</strong> quanto doveva amarla e<br />

quanto era stato carino a pensare a lei in quella sera in cui erano lontani.<br />

Il biglietto Elli l'aveva letto in pie<strong>di</strong> con il braccio appoggiato sul letto a<br />

castello e <strong>di</strong>ceva così:<br />

Ciao Elli,<br />

passavo <strong>di</strong> qui con mia mamma......<br />

sono un po' triste, ammetto e mi ripeto le cose belle che hai detto oggi in<br />

biblioteca....ho il terrore <strong>di</strong> aver rovinato tutto, ma tu <strong>di</strong>ci che non è<br />

così......che tutto ha un senso......com'è <strong>di</strong>fficile......Ti voglio bene Elisa, sei<br />

una persona eccezionale e sono contentissimo <strong>di</strong> averti conosciuta.<br />

Ricordalo. Davvero.<br />

Questa giornata non poteva finire così...........<br />

Un bacio e un abbraccio dal tuo Riccar<strong>di</strong>no. Ci stai che ci facciamo un<br />

sorriso? Ok? Via.<br />

Elli aveva sorriso davvero. Lui sapeva metterle addosso sempre tanta<br />

allegria.<br />

174


In fondo al biglietto c'era anche un saluto per Simi e <strong>di</strong> lei <strong>di</strong>ceva dolce,<br />

pacata, serena, <strong>di</strong>screta.<br />

Simi era tutta contenta che lui si fosse ricordato anche <strong>di</strong> lei e la frase che le<br />

aveva scritto aveva voluto leggersela <strong>di</strong> persona ed era rimasta male perché<br />

c'era un carina cancellato e sostituita con un dolce.<br />

"Simi non prendertela che l'ha cancellato per non farmi ingelosire!".<br />

Simi sod<strong>di</strong>sfatta si era messa a letto. Elli invece aveva solo tanta voglia <strong>di</strong><br />

piangere.<br />

Quella lettera! Era stata contenta che gliel'avesse fatta trovare, ma lui il<br />

coraggio <strong>di</strong> andare da lei da solo <strong>di</strong> persona non ce l'aveva avuto.<br />

Era s<strong>tra</strong>no Rich!<br />

A parlarci così sembrava sempre entusiasta <strong>di</strong> ogni cosa e le <strong>di</strong>ceva cose<br />

dolci e belle e la faceva sentire come una regina e lei allora credeva <strong>di</strong> essere<br />

forte e <strong>di</strong> potere insieme a lui lottare per la vita.<br />

Poi dopo qualche ora a parlarci non sembrava più lui e negava tutto e non<br />

sapeva cosa <strong>di</strong>re, rimaneva impacciato, imbarazzato ed Elli più <strong>di</strong> lui perché<br />

si ritrovava a parlare con una persona completamente <strong>di</strong>versa ed aveva come<br />

l'impressione <strong>di</strong> non averlo conosciuto mai.<br />

Cambiava improvvisamente impressione, o forse c'era qualcuno che gliela<br />

faceva improvvisamente cambiare.<br />

Elli aveva iniziato a pensare che potesse <strong>tra</strong>ttarsi <strong>di</strong> Luca che aveva una certa<br />

influenza su Rich e non era tanto favorevole al fatto che loro si vedessero.<br />

Lei non capiva perché lui si stava intromettendo così tanto nella storia sua e<br />

<strong>di</strong> Rich.<br />

Era vero che a Luca premeva la loro felicità perché voleva bene ad en<strong>tra</strong>mbi<br />

e non voleva vederli soffrire, ma questo suo stare in mezzo non sembrava da<br />

amico......un amico parla, da un consiglio, poi si tira in<strong>di</strong>etro; lui ne stava<br />

facendo una questione personale. Si piccava, faceva l'offeso e stava a <strong>di</strong>re<br />

sempre che non erano fatti l'uno per l'altro. Questo poteva essere anche vero<br />

com'era vero che Elli aveva la sua storia e non poteva certo mettersi in<br />

un'al<strong>tra</strong> così su due pie<strong>di</strong>. Doveva fare chiarezza, vedere cos'era che voleva,<br />

rimanere in ascolto del suo cuore.......e sicuramente non se ne sarebbe fatto<br />

niente e tutto sarebbe rimasto così....solo una bella esperienza.<br />

Ma Luca, lui si arrabbiava e sembrava uno dei cavalieri delle crociate, come<br />

se Elli e Rich non si fossero baciati, ma avessero fatto qualcosa <strong>di</strong> empio cui<br />

porre rime<strong>di</strong>o subito.<br />

175


Ed Elli non voleva crederci a questo! Preferiva pensare al bene che il suo<br />

amico provava per lei e Rich.....si, per questo parlava e se la prendeva tanto a<br />

cuore.<br />

Quella sera poi Elli rien<strong>tra</strong>ndo dal bagno in camera aveva trovato Simi che<br />

dormiva e l'aveva lasciata stare con i suoi sogni, lei che riusciva a dormire<br />

che il suo cuore non era ingombro <strong>di</strong> tanti pensieri come il suo.<br />

Non aveva acceso la luce ed era uscita <strong>di</strong> nuovo sul corridoio che sembrava<br />

quello <strong>di</strong> un monastero ed infatti l'e<strong>di</strong>ficio doveva essere un antico convento<br />

rimesso a nuovo. Era ampio, le volte altissime illuminate da piccoli tenui<br />

faretti dal basso che la luce sembrava schizzare in alto come spinta da un<br />

proiettore ed era fioca in quel suo <strong>di</strong>sperdersi nel luogo immenso come quella<br />

delle candele nelle chiese buie dove nessuno riesce a vedere che piangi.<br />

Ma Francesco il capellone passando <strong>di</strong> là se ne era accorto, era riuscito a<br />

vederle quelle sue lacrime e come se sapesse quanto erano amare l'aveva<br />

consolata<br />

"Non vai a dormire?"<br />

"Non ancora!". Tra le lacrime Elli gli aveva regalato un sorriso dolcissimo e<br />

lui l'aveva guardata fissandola e le era sembrata fragile in quel momento...lei<br />

che a vederla <strong>di</strong> giorno sembrava una superdonna che quando camminava lo<br />

faceva con una sicurezza tale che avresti detto "guarda come va!".<br />

Ora era piccola e tremante senza il sole che le accendeva il viso e gli occhi<br />

scuri si perdevano nella penombra come le sue labbra rosse nere anche loro<br />

nella notte.<br />

Sedeva con le gambe accoccolate <strong>tra</strong> le braccia e ranicchiate sulla se<strong>di</strong>a il<br />

telefonino in mano.<br />

Lui avrebbe voluto prenderla <strong>tra</strong> le braccia e <strong>di</strong>rle dai non piangere più e<br />

asciuga quegli occhioni che "lui ti vuole bene lo stesso!".<br />

Ma quelle parole......lei...lei aveva pianto ancora <strong>di</strong> più.....chi era che le<br />

voleva bene? Marco? Rich? E soprattutto a chi voleva bene lei? Dannazione!!<br />

Chissà se l'avrebbe mai saputo.<br />

Le lacrime le aveva lasciate scorrere tutte secondo il loro istinto perché<br />

sapeva che ogni tanto essere una persona e sentirsi umano faceva bene!!<br />

176


La mattina dopo pioveva ancora ed Elli e Simi avevano lavorato per tutta la<br />

mattina.<br />

Elli aveva una febbre tale che la faceva stare in pie<strong>di</strong> a stento ed ogni tanto<br />

prendeva un po' <strong>di</strong> latte caldo.<br />

Maurizio e Lorenzo si erano offerti <strong>di</strong> aiutarle ed erano proprio un bel<br />

quartetto affiatato ed i due ragazzi gentilissimi.<br />

Si stava bene in quella biblioteca; c'erano un sacco <strong>di</strong> ragazzi , un'atmosfera<br />

familiare e tanta luce.<br />

Rich aveva telefonato ad Elli che voleva parlarle......sembrava s<strong>tra</strong>nito!<br />

Luca aveva telefonato anche lui. Strillava che si sentiva per tutta la biblioteca<br />

quanto era arrabbiato. Le solite cose che doveva farla finita con Rich e<br />

doveva essere impazzita se ancora continuava a prendere appuntamenti <strong>di</strong><br />

nascosto con lui, che lui la credeva una persona <strong>di</strong>versa ed era deluso<br />

profondamente dal suo modo <strong>di</strong> fare....tutto da sola senza ascoltare nessuno.<br />

Elli avrebbe voluto <strong>di</strong>rgli che lei non aveva preso nessun appuntamento e che<br />

semmai era Rich che voleva vederla, poi però non glielo aveva detto perché<br />

<strong>di</strong> certo non doveva rendere conto a lui quello che faceva con Rich.<br />

"Tu perché te la pen<strong>di</strong> tanto a cuore?" Gli aveva detto.<br />

"Cosa ti importa, che c'entri tu con noi?"<br />

Lui si era imbestialito, gridava come una iena.<br />

"Ecco, visto come sei superba non ti si può <strong>di</strong>re niente.".<br />

Elli allora gli aveva detto che <strong>di</strong> quelle cose non si poteva parlare a telefono e<br />

dovevano chiarirle a voce, stando l'uno <strong>di</strong> fronte all'al<strong>tra</strong>.<br />

Le <strong>di</strong>spiaceva che Luca se la stesse prendendo così tanto per quella storia.<br />

Non aveva senso.<br />

Alle una Rich era andato a prenderla; pioveva ed aveva un vecchio ombrello<br />

con i buchi da cui passava l'acqua, ma non importava a nessuno dei due.<br />

Erano andati al parco.<br />

"Cosa c'è <strong>tra</strong> te e Luca Rich?".<br />

Non se l'aspettava questa domanda, l'aveva guardata sorpreso con gli occhi<br />

sperduti bellissimi che non sapevano dove andare e vagolavano come anime<br />

in pena.<br />

Doveva essersi sentito ferito, cercava una risposta.<br />

"E' mio amico!". Aveva detto poi.<br />

177


"Che genere <strong>di</strong> amico?".<br />

"Come deve essere un amico Elli? Un amico."<br />

Elli non era convinta, lui l'aveva capito e la guardava implorandola <strong>di</strong> non<br />

andare avanti.<br />

Poi aveva cercato <strong>di</strong> giustificarsi "Stai cercando <strong>di</strong> sapere se sono.....<br />

Elli no, siamo amici solo Elli.".<br />

Non era offeso dalla sua conclusione; un altro ragazzo se la sarebbe presa a<br />

morte.<br />

"E' l'unica persona che ho!". Piangeva quasi e anche lei sentiva che qualcosa<br />

le scoppiava dentro.<br />

"Mi vuole bene Elli! Mi ha aiutato tanto! E' l'unica persona che ho!".<br />

"Lo so Rich. Lo so che ti vuole bene, ma non lasciare che il suo bene ti<br />

soffochi ed annulli quello che tu vuoi e guarda che non lo sto <strong>di</strong>cendo perché<br />

voglio qualcosa da te, lo <strong>di</strong>co perché ti voglio bene e magari il mio bene e<br />

una cosa recente ma sapessi quanto è già grande".<br />

Lui l'aveva guardata dolcemente e si vedeva che era confuso. Elli sapeva che<br />

era anche colpa sua se lui non sapeva più nulla....chi era, cosa voleva quello<br />

che sarebbe stato <strong>di</strong> lui.<br />

Avevano parlato a lungo sotto la pioggia ed avevano come la certezza che<br />

sarebbe stato per l'ultima volta.<br />

Se un giorno poi si sarebbero visti allora sarebbero stati <strong>di</strong>versi : solo amici o<br />

solo amanti non in questa ambigua situazione <strong>di</strong> essere l'una per l'altro tutto e<br />

niente.<br />

Quando si erano salutati lui le aveva dato piccoli baci sulle labbra ripetendole<br />

quanto le voleva bene e <strong>di</strong> ricordarselo questo. Sempre.<br />

Più tar<strong>di</strong> Elli aveva visto ancora Rich con Luca ed Agostino.<br />

Erano là per salutare lei e Simi questa volta per davvero che andavano via.<br />

Rich si era avvicinato ad Elli.<br />

"Ti aiuto?". Voleva prenderle le fotocopie che le gravavano le braccia ed<br />

erano davvero pesanti.<br />

"Posso farcela da sola! Grazie." Era imbarazzata. Luca li guardava.<br />

Rich le aveva tolto le fotocopie dalle mani. Avevano camminato vicini in<br />

silenzio.<br />

Poi alla macchina lui le aveva stretto forte forte la mano.<br />

"Fammi avere tue notizie allora. Le aspetto."<br />

178


Lei aveva solo sorriso senza <strong>di</strong>re niente. Erano uno <strong>di</strong> fronte all'al<strong>tra</strong>, non<br />

riuscivano a smettere <strong>di</strong> guardarsi.<br />

Luca si era avvicinato a loro. "Lasciala andare Rich che perde il treno.<br />

"Allora ciao!". Non le lasciava le mani, gliele tormentava dolcemente<br />

stringendole.<br />

"Allora ciao!".<br />

Rich era salito in macchina. Era partito mentre continuava a guardare Elli<br />

che era rimasta in<strong>di</strong>etro sulla s<strong>tra</strong>da, per poco non finiva contro una macchina<br />

che arrivava dalla via. Poi si era voltato ed era scomparso...per sempre aveva<br />

pensato Elli e le tremavano le gambe e si sentiva cadere.......ma era la febbre<br />

ed ora voleva solo tornarsene a casa.<br />

Luca le aveva salutate anche lui in quel pomeriggio umido.<br />

Agostino era già a casa. Aveva lasciato ad Elli un suo libro autografato.<br />

Avevano promesso <strong>di</strong> scriversi e lei aveva detto che sarebbe tornata.<br />

Simi ed Elli erano rimaste sole con Luca; aspettavano l'auto che le avrebbe<br />

dovute portare alla stazione <strong>di</strong> Reggio.<br />

Elli era andata incontro al suo amico. Gli voleva bene, anche se si stava<br />

mettendo troppo <strong>tra</strong> lei e Rich.<br />

Aveva voluto <strong>di</strong>rglielo e l'aveva abbracciato fortissimo "Ti voglio bene!".<br />

Lui aveva sentito il corpo <strong>di</strong> lei avvinghiato al suo e come lei amava e dava<br />

tutta sé e poi era anche un po' pazza...e perdeva la testa....ma......<br />

Lui era tanto solo......stava rigido in quell'abbraccio. Avrebbe voluto<br />

sciogliersi e stringerla forte...si che un giorno gliel'aveva anche detto che se<br />

fosse stato giovane si sarebbe innamorato <strong>di</strong> lei.<br />

Da tempo non sentiva più......ed i suoi occhi erano luci<strong>di</strong> e brillavano ma <strong>di</strong><br />

una luce s<strong>tra</strong>na e non erano eccitati, ne spiritati.......e ad un <strong>tra</strong>tto non lo<br />

sapeva neanche lui perché.........piangeva.<br />

179


Elli voleva tornarsene a casa. Sentiva la febbre farle tremare le gambe e<br />

scorrerle in brivi<strong>di</strong> lungo la schiena e le braccia. Aveva freddo.<br />

Avevano preso l'auto per Reggio. C'era una nebbia sottile fuori. Elli teneva la<br />

testa appoggiata al finestrino dell'autobus e le braccia <strong>tra</strong>lasciate abbandonate<br />

lungo il corpo. Non pensava e non guardava nulla; aveva gli occhi langui<strong>di</strong><br />

spalancati nel vuoto.<br />

Simi all'improvviso aveva detto: Sembri intonata con la pianura, sembri un<br />

pezzo <strong>di</strong> lei....ci stai bene così immersa dentro".<br />

Elli non l'ascoltava nemmeno; <strong>di</strong>ceva <strong>tra</strong> sé che era stato giusto andare lì per<br />

ascoltare se stessa, lì dove il sole faceva rosa la campagna languida ed il cielo<br />

era terso a squarci e scuro e rosa e bianco.<br />

La nebbia umida si <strong>di</strong>sperdeva sottile <strong>tra</strong> gli alberi e le case inondata da un<br />

fascio <strong>di</strong> luce.<br />

Le s<strong>tra</strong>de ancora umide della pioggia della mattina esalavano vapore in sottili<br />

gocce.<br />

Lei doveva stare lì dove tutto si perdeva ed il cuore della gente era vasto<br />

come la campagna ed immenso.<br />

Aveva guardato il suo cuore in quei giorni. Se l'era trovato malato e tanto<br />

bisognoso d'amore. Era stata amata......forse era stato un errore.....però era<br />

stato bello e ciò che era accaduto sarebbe stato comunque una bella parte<br />

della sua vita.<br />

Non voleva rovinarlo quel momento, ma conservarlo così come le era stato<br />

regalato che era una perla rara e glielo aveva detto anche Simi.<br />

Certe volte nella vita accadono cose che il solo pensarci ti fa stare bene. Elli<br />

voleva che questa storia per lei fosse così. Certo che un po' l'aveva cambiata.<br />

Le aveva fatto acquistare un po' <strong>di</strong> stima <strong>di</strong> sé, che insomma qualcosa<br />

contava e che qualcuno poteva innamorarsi della sua anima. E anche solo<br />

questo bastava da sé per renderla una cosa importante.<br />

L'auto si era poi imbottigliato nel <strong>tra</strong>ffico <strong>di</strong> Reggio all'uscita dagli uffici.<br />

Simi aveva preso a <strong>di</strong>sperarsi che non ce l'avrebbero mai fatta a prendere il<br />

treno e si agitava sul se<strong>di</strong>le e come facciamo tu <strong>di</strong>ci che ci riusciamo, io non<br />

ci voglio restare un altro giorno qui, voglio andare a casa!<br />

Elli con calma aveva risposto si che ce la facciamo, ti fi<strong>di</strong> <strong>di</strong> me?.<br />

Quando parlava con quella sicurezza la gente si fidava <strong>di</strong> lei e Simi si era<br />

<strong>tra</strong>nquillizzata e non si agitava più.<br />

180


Dal canto suo Elli era convinta che non ce l'avrebbero mai fatta, ma le<br />

piaceva che gli altri la vedessero come una persona sicura che sa quello che<br />

deve fare.<br />

L'auto era imbottigliato da mezz'ora nel <strong>tra</strong>ffico, l'impresa si faceva sempre<br />

più <strong>di</strong>sperata. Poi l'autista che guarda il caso era lo stesso del primo giorno<br />

aveva suggerito loro <strong>di</strong> chiamare un taxi e lui le avrebbe fatte scendere<br />

dov'era più opportuno anche senza la fermata.<br />

Il numero del taxi non si trovava; un passeggero dell'auto si era offerto <strong>di</strong><br />

scendere per procurarsi il numero in un bar e così aveva perso anche l'auto,<br />

ma era stato loro <strong>di</strong> grande aiuto. Tutto l'auto si era preso a cuore il loro caso<br />

e si facevano scommesse treno si treno no. Poi avevano preso appuntamento<br />

con il taxi e l'autista le aveva fatte scendere con mille ringraziamenti da parte<br />

delle due che l'avrebbero baciato ed abbracciato per quella sua gentilezza.<br />

Poi il taxi era sfrecciato per le s<strong>tra</strong>de fino al loro ostello e corsa<br />

<strong>di</strong>speratissima per prendere le valigie, <strong>tra</strong>volgendo tutti, non salutando<br />

nessuno, sotto la pioggia insistente, un temporale....le scarpe piene d'acqua ed<br />

i vestiti appiccicati.<br />

Elli non ce la faceva a <strong>tra</strong>scinarsi la valigia <strong>di</strong>etro sotto l'acqua e correre che<br />

le gambe erano come intorpi<strong>di</strong>te dalla febbre e gli occhi non riusciva quasi<br />

più ad aprirli tanto le facevano male.<br />

Ad un <strong>tra</strong>tto poi aveva sentito le braccia più leggere e la valigia sembrava<br />

improvvisamente essersi svuotata. Aveva alzato gli occhi e c'era un ragazzo<br />

che gliel'aveva presa e le camminava vicino in silenzio. Lei l'aveva guardato.<br />

Avevano corso fino al taxi. Che fosse un angelo? "Grazie". Aveva fatto lei<br />

prima <strong>di</strong> salire nel taxi. Lui le aveva solo sorriso. Era rimasto sotto l'acqua a<br />

guardarla andarsene<br />

"Elli chi era quello?".<br />

"Un angelo!".<br />

Stazione: <strong>di</strong>ciannove meno cinque. Arrivate. Taxi pagato. Simi rideva. Ce<br />

l'avevano fatta.<br />

Andavano a casa. Finalmente.<br />

181


Tornata a casa Elli era stata male ancora. La febbre non le era scesa sotto i 38<br />

per circa una settimana.<br />

Luca le aveva telefonato e l'aveva trovata in stato <strong>di</strong> semicoma.<br />

"Guarisci presto Elli, ci sentiamo!".<br />

Lei se ne era rimasta in quel suo letto a contemplare il soffitto senza sentire<br />

nessuno ed aveva la testa ingombra che non riusciva nemmeno a pensare.<br />

Dei giorni passati....bè. le sembrava <strong>di</strong> aver vissuto in un sogno e che niente<br />

fosse vero, ma ne aveva un ricordo così nitido.<br />

Sua madre e Marco le andavano ronzando per la stanza preoccupati per<br />

quella febbre che non la lasciava più, ma lei era convinta che quello stare<br />

male era dovuto al male della sua anima che la tormentava....per quello che<br />

aveva fatto a Marco, per l'amicizia rovinata con Rich per le lacrime <strong>di</strong> Luca<br />

che non la riconosceva più e le voleva ancora bene nonostante tutto.<br />

Tutti continuavano a volerle bene anche se lei si stava comportando male con<br />

tutti.<br />

Anche Marco che passava le giornate a casa sua a vederla dormire e le<br />

comprava gelati che non mangiava e le portava film in videocassetta da<br />

vedere insieme.<br />

Ma lei non voleva guarire e scomparirci in quella febbre così non avrebbe<br />

dovuto spiegare niente a nessuno e nessuno avrebbe sofferto per lei.<br />

Rich le aveva mandato un messaggio per sapere come stava. Lui stava<br />

meglio. Le aveva scritto:<br />

Sto meglio adesso. Te lo <strong>di</strong>co perché so che ti farà piacere. Sento gli amici<br />

vicini, un po' mi coccolano, ma mi stanno già dando qualche calcione per<br />

rimettermi in cammino.<br />

Domani ricoverano mia mamma, il papà pare stare meglio.....potrei <strong>di</strong>rti che<br />

la mia squadra domenica ha perso...ma ho giocato 90 minuti....volevo<br />

chiederti se hai letto il "P. Principe".....il film <strong>di</strong> Almodovar l'ho rivisto<br />

anch'io, se l'hai visto e mi racconti mi fa piacere.......<br />

Però una cosa mi premeva tanto <strong>di</strong> <strong>di</strong>rti......ho pensato a lettere da mandarti,<br />

cose da <strong>di</strong>rti......ma una cosa sola l'avevo chiara e nitida, quella <strong>di</strong> <strong>di</strong>re<br />

GRAZIE a DIO che ti ha mandata sulla mia s<strong>tra</strong>da e GRAZIE a TE per le<br />

tante cose belle che mi sono en<strong>tra</strong>te nel cuoricino grazie a te e lì rimarranno<br />

Elli...per sempre.........<br />

Rich<br />

182


Elli aveva sorriso, stava meglio anche lei che era <strong>tra</strong>scorsa quasi una<br />

settimana e la febbre stava scendendo.<br />

Aveva preso il P Principe <strong>tra</strong> le mani. Non l'aveva ancora letto. Avrebbe<br />

dovuto farlo.<br />

Certo che le aveva fatto un gran bel regalo dandole quel suo libro e regalare<br />

libri propri e vissuti è sempre un gran bel regalo. L'aveva fatto tante volte<br />

anche lei.<br />

Improvvisamente le era venuto in mente <strong>di</strong> mandare a Rich qualcosa che<br />

fosse veramente suo.<br />

Aveva un cuoricino d'oro; gliel'aveva regalato la sua maes<strong>tra</strong> in quinta<br />

elementare, era un bel ricordo. Lo portava sempre addosso. Lo aveva<br />

mandato a Rich e gli aveva detto che voleva darglielo perché avesse anche lui<br />

qualcosa <strong>di</strong> suo in memoria <strong>di</strong> quella promessa che si erano fatti un giorno <strong>di</strong><br />

restare per sempre ognuno la stellina nel cuore dell'altro.<br />

Lui dolcissimo le aveva risposto con una cartolina dell'appennino emiliano<br />

che ora aveva un cuoricino accanto al suo.<br />

Era una cosa bella davvero questo sentirsi vicini pur essendo lontani.<br />

Avevano ripreso con le loro telefonate chilometriche. Inizialmente erano<br />

telefonate amichevoli e ad en<strong>tra</strong>mbi sembrava <strong>di</strong> essere tornati all'inizio,<br />

quando non c'era stato niente e le loro labbra non si erano ancora sfiorate.<br />

Avevano ritrovato allora la voglia <strong>di</strong> ridere e la bellezza <strong>di</strong> sentirsi amati in<br />

modo <strong>tra</strong>sparente, sincero.<br />

Avevano parlato delle loro giornate, <strong>di</strong> lui che aveva i genitori all'ospedale, <strong>di</strong><br />

Robbi che per Pasqua sarebbe tornato a casa dai suoi genitori.<br />

"Sai Elli, avevi ragione tu. Robbi li sa dare i bacini...".<br />

Se ne era accorto anche lui, questo la faceva felice.<br />

"Robbi ha detto che gli piacevano i tuoi baci perché è goloso e...è anche<br />

furbo!".<br />

Lei aveva sorriso e pensava al dolce Robbi e a come doveva sentirsi solo in<br />

quella casa....nonostante le suore ed i volontari...voleva la sua mamma, le sue<br />

lasagne al forno, il suo amore.<br />

La mamma <strong>di</strong> Rich era stata operata e lui era tutti i giorni all'ospedale con lei.<br />

Aveva preso a mandare ad Elli pensierini dolci e cartoline perché lei stava<br />

ancora non tanto bene e la febbre andava e veniva; le comprava all'ospedale<br />

"per questo non sono un granché" le <strong>di</strong>ceva. Invece erano cartoline molto<br />

belle con foto bianconero <strong>di</strong> un certo Codazzi.<br />

183


C'erano bambini neri. Su una foto c'erano due pie<strong>di</strong> rovinatissimi che all'età<br />

<strong>di</strong> circa do<strong>di</strong>ci anni non avevano ancora provato mai un paio <strong>di</strong> scarpe.<br />

Appartenevano ad un bambino ed il fotografo che si era accinto a fotografarlo<br />

aveva trovato che i soli pie<strong>di</strong> potevano raccontare più <strong>di</strong> tutta la persona<br />

intera.<br />

Ed era vero. Poi Rich probabilmente glieli aveva spe<strong>di</strong>ti ricordandosi <strong>di</strong><br />

quando lei gli aveva detto che andava pazza per i pie<strong>di</strong>. Che carino!<br />

E su <strong>di</strong> un'al<strong>tra</strong> c'era un bambino con due occhioni neri immensi. Era<br />

bellissimo. Guardava da una parte con lo sguardo perso, forse un poco triste.<br />

Lui aveva scritto <strong>di</strong>etro... "Quando ho visto questi occhioni ho sentito che<br />

dovevano arrivare a te.....custo<strong>di</strong>scili e se riesci dagli quel che gli manca e<br />

sono certo tu hai....un bacetto. Riccardo.<br />

Qualcosa effettivamente gli mancava a quegli occhioni......un po' <strong>di</strong> luce e lui<br />

le aveva detto che lei ce l'aveva.<br />

E le telefonate chilometriche avevano ripreso ad avere sprazzi <strong>di</strong> triste<br />

malinconia in cui era implicita la voglia <strong>di</strong> rivedersi. Non ridevano più, si<br />

<strong>di</strong>cevano cose dolci e mi manchi e chissà cosa succederà.<br />

Rich le <strong>di</strong>ceva che le voleva così bene che era felice anche quando non la<br />

sentiva e che era contento della sua presenza che sentiva.....altre volte si<br />

sentiva triste, <strong>di</strong> quella tristezza che faceva parte del gioco....poi gli passava.<br />

Anche lei qualche volta si sentiva triste......voleva stare con lui!<br />

"Elli....avevo una voglia <strong>di</strong> sentire il nome Elisa, tutto per intero.........ne<br />

avevo una voglia, quasi che a <strong>di</strong>rlo si riannodasse qualcosa......grazie Elisa.".<br />

" mi succede sempre parlando con te.....che se faccio invio con il<br />

computer...o chiudo il telefono......ho sempre la sensazione <strong>di</strong> una continuità<br />

che non si può interrompere.......<strong>di</strong> un qualcosa che non ho detto bene, che<br />

voglio ripetere.......mi succede anche stavolta.....ciao Elli......lo sai vero.......ti<br />

voglio bene.<br />

Ma forse la cosa più bella gliel'aveva scritta una mattina d'aprile dall'ospedale<br />

<strong>di</strong> Reggio.<br />

Elli aveva letto quel biglietto ed aveva capito che non poteva esserci amicizia<br />

<strong>tra</strong> loro, non sarebbe mai potuta esserci.<br />

_ Quando stamattina ti ho vista, che impressione................<br />

Avevi una faccetta piccola piccola, perché senza i tuoi denti <strong>di</strong> sotto sembri<br />

proprio una vecchietta <strong>di</strong> cera.<br />

184


E quasi non ti riconoscevo se non dagli occhi........e allora ti ho toccata e ti<br />

ho fatto i giri con le <strong>di</strong>ta sul volto, come mi facevi tu per farmi addormentare<br />

da piccolo.<br />

Sai che i giri con le <strong>di</strong>ta li ho fatti alle persone che ho amato <strong>di</strong> più e forse<br />

loro non capivano.........sto provando una gioia tanto grande mamma, mi sto<br />

sdebitando un pochino, solo una goccia.......ma veglierò su <strong>di</strong> te e quando<br />

aprirai gli occhi troverai i miei subito, senza dover chiamare e ti terrò la<br />

mano e non ti <strong>di</strong>venterà più fredda....e ti farò ancora i giri......e sarai la<br />

mamma più felice del mondo......<br />

In queste cose Elisa centri tanto anche tu.<br />

Il mio modo <strong>di</strong> vedere, sentire, vivere è cambiato da quando ti ho conosciuta.<br />

Sei così luminosa Elli..........<br />

Ed il vero miracolo è questa luce che mi ha visto dentro e che mi ritrovo e<br />

che mi rende più la vita............Poi ve<strong>di</strong>, con le parole arrivo fin qui.....<br />

Pazienza......forse per questo faccio i giri con le <strong>di</strong>ta e desidero tanto che li<br />

facciano a me. Rich. Ti voglio bene Elli.<br />

Lo stereo in quella mattina d'aprile suonava una canzone <strong>di</strong> Vasco piuttosto<br />

triste, ma bellissima. Elli seduta sul tavolo della sala con i pie<strong>di</strong> scalzi<br />

versava lacrime nel caffè.<br />

Nessuno le aveva scritto mai qualcosa così.....Sei così luminosa. Era felice.<br />

Quelle parole l'avevano riempita <strong>di</strong> tenerezza. Se lui aveva questa<br />

riconoscenza per sua madre, se lui aveva cambiato modo <strong>di</strong> vedere le cose<br />

<strong>di</strong>pendeva anche da lei! Si sentiva bene ed aveva insieme voglia <strong>di</strong> piangere.<br />

Quei giri con le <strong>di</strong>ta, quelli che lui aveva fatto alle persone che amava <strong>di</strong> più<br />

anche se non l'avevano capito li aveva fatti anche a lei quella mattina che<br />

pioveva nella macchina quando le aveva detto "vieni un po' qui vicino a<br />

me!".<br />

E lei sentiva <strong>di</strong> amarlo tanto quel suo Rich ed insieme si allontanava da<br />

Marco che nonostante lei fosse fredda la riempiva <strong>di</strong> coccole ed attenzioni.<br />

Una sera poi mentre era abbracciata a Marco si era messa a piangere. Lui<br />

l'aveva coccolata dolcemente stringendola: "Cos'hai!".<br />

Lei aveva risposto niente.<br />

Non poteva <strong>di</strong>re che non sapeva più chi era, che amava un altro e voleva stare<br />

con lui, che tutto questo la turbava e non sapeva più chi era.<br />

Poi aveva guardato gli occhi ver<strong>di</strong>ssimi <strong>di</strong> lui e gli aveva detto piangendo<br />

quasi a singhiozzi. "Aiutami ti prego!".<br />

185


A Pasqua Elli aveva mandato un bel biglietto a Rich ringraziandolo<br />

dell'emozione che le aveva fatto provare parlandole a quel modo <strong>di</strong> sua<br />

madre e <strong>di</strong> come lui tante volte non riusciva ad esprimere i suoi sentimenti a<br />

parole e come i bambini preferiva parlare con i gesti.....con quei giri.<br />

Gli aveva detto che le piaceva quella sua spontaneità infantile e come<br />

riusciva ad emozionarsi <strong>di</strong> tutto anche delle piccole cose.<br />

Poi gli aveva scritto.... "Chiu<strong>di</strong> gli occhi Rich....senti le mie mani sul tuo viso<br />

che girano intorno e le mie lacrime <strong>di</strong> gioia insieme alle tue....ciao stellina.<br />

Rich rispondendole con un messaggio sul telefonino dopo aver ricevuto il<br />

biglietto le aveva scritto.....Ti prego non fermarle mai quelle mani che mi<br />

piacciono tanto!".<br />

Era stata l'ultima cosa che le aveva scritto prima <strong>di</strong> quel messaggio dove le<br />

<strong>di</strong>ceva che l'amava e ....era meglio non sentirsi più. Le era arrivata il giorno<br />

dopo Pasqua mentre era in un vecchio casolare in montagna e sedeva davanti<br />

al fuoco e Marco le dormiva vicino accoccolato.<br />

Non sapeva che il giorno dopo Rich le avrebbe detto che sarebbe stato meglio<br />

per en<strong>tra</strong>mbi e soprattutto per lei lasciarsi stare.<br />

Marco quel pomeriggio <strong>di</strong> pioggia dormiva <strong>tra</strong>nquillo accanto alla donna che<br />

amava e che con gli occhi spalancati ed il volto arrossato dal caminetto<br />

pensava ad un altro. Era una situazione ambigua quella <strong>di</strong> Elli, bruttissima <strong>di</strong><br />

chi non sa cosa vuole e con il suo agire fa solo del male agli altri e a se stessa.<br />

Si sentiva una vigliacca. Ci stava male da matti.<br />

186


La faceva soffrire questa decisione <strong>di</strong> lui, quella <strong>di</strong> chiederle provocato <strong>di</strong><br />

amarlo non sentendosi più.<br />

Ci stava riuscendo a non chiamarlo. Lo faceva per lui perché lui glielo aveva<br />

chiesto e lei voleva obbe<strong>di</strong>re e fare in modo che lui fosse felice.<br />

Tante volte pensava se lei sarebbe stata mai capace, se avesse mai avuto le<br />

palle per fare quello che aveva fatto lui.<br />

Si perché <strong>di</strong> certo quella scelta avrebbe dovuto farla lei e molto tempo prima<br />

perché era lei che stava tenendo in pie<strong>di</strong> due storie contemporaneamente.<br />

Lui era stato onestissimo con lei e non le aveva mai chiesto niente, lasciare il<br />

suo ragazzo, stare con lui...non ne ho il <strong>di</strong>ritto, le aveva detto.<br />

Invece forse qualche <strong>di</strong>ritto ce l'avrebbe pure avuto visto che lei gli aveva<br />

detto persino che l'amava mentre continuava a gettarsi <strong>tra</strong> le braccia <strong>di</strong> un<br />

altro.<br />

Avrebbe dovuto <strong>di</strong>rle <strong>di</strong> fare una scelta, <strong>di</strong> capire quale era la sua s<strong>tra</strong>da.<br />

Era rimasto in silenzio, forse perché neppure lui lo sapeva cos'era giusto e<br />

pensava che il tempo avrebbe potuto farglielo capire.<br />

Elli non aveva sentito più neanche Luca perché parlarci voleva <strong>di</strong>re parlare<br />

anche <strong>di</strong> Rich e ricordare e stare ancora male.<br />

Lui l’aveva chiamata continuamente senza avere risposta poi si era stancato e<br />

aveva finito con il non cercarla più.<br />

L'ultima volta che si erano sentiti le aveva detto che gli <strong>di</strong>spiaceva che Rich<br />

non volesse più sentirla ma era che lui non riusciva ad accettare il rapporto <strong>di</strong><br />

amicizia. Poi le aveva detto che sarebbero andati per il week end a Roma. Lei<br />

invece andava a Venezia con Marco anche se le premesse non erano delle<br />

migliori perché non facevano che litigare.<br />

Non si erano sentiti più da allora. Elli era anche arrabbiata con lui che lo<br />

riteneva la causa principale degli s<strong>tra</strong>nimenti <strong>di</strong> Rich.<br />

Ne aveva parlato con Simi che le aveva dato ragione e che Luca dava proprio<br />

la chiara impressione <strong>di</strong> influenzare le scelte <strong>di</strong> Rich come se lui fosse troppo<br />

piccolo per fare i suoi passi da solo.<br />

"Tu non stai bene piccolì!" le aveva detto Simi.<br />

"Non c'è più quel sorriso tuo dolcissimo e la tua vitalità! Pensi sempre a lui?"<br />

"Penso a lui, a Marco non so che devo fare, non so chi può aiutarmi!"<br />

"Nessuno può aiutarti, solo la tua onestà! Guardati dentro Elli e si sincera<br />

vedrai che tutto andrà bene!".<br />

187


Intanto le faceva il caffè con la mastodontica caffettiera che il caffè usciva da<br />

tutte le parti meno che da dove era giusto e si scottava e rideva.<br />

E il tempo passava ed i giorni erano uguali ai giorni aspettando che Rich si<br />

facesse vivo in qualche modo, uno squillo, una chiamata, un biglietto. Era<br />

una speranza perché Elli sapeva in cuor suo che lui sarebbe stato coerente<br />

fino in fondo. Era lei semmai a doversi far sentire <strong>di</strong> nuovo se un giorno<br />

fosse riuscita a sceglierla una s<strong>tra</strong>da<br />

Quando era partita per Venezia dopo una furibonda litigata con Marco che<br />

quasi aveva deciso <strong>di</strong> non andare più ma si erano impegnati con altri e non<br />

potevano dar loro buca, aveva immaginato quella vacanza come una <strong>tra</strong>ge<strong>di</strong>a,<br />

una cosa <strong>di</strong>speratissima ed era stato un incubo.<br />

Era stata bene a camminare in quelle languide vie con quei piccoli ponti sui<br />

canali ed il rialto con le gondole sotto che lo facevano magico.<br />

Il rumore dei vaporetti ed il vocio misto allo stridere dei gabbiani ed il mare<br />

che ristagna <strong>tra</strong> le calle e s'increspa a Piazza S. Marco dove è più aperto ed<br />

arriva anche la brezza dolce nella calura del giorno.<br />

Le piccole <strong>tra</strong>ttorie nei vicoli dai nomi veneziani s<strong>tra</strong>nissimi con i menù<br />

turistici ed i bei ristoranti con le signore che ci arrivano <strong>di</strong>rettamente dal<br />

canale con la barca privata.<br />

I negozi pieni <strong>di</strong> murrine ed oggettini <strong>di</strong> vetro con ogni forma ed ovunque<br />

maschere. Ad Elli piacevano le maschere e soprattutto quelle con il lungo<br />

becco bianco e lo sfondo nero. C'erano mille colori per quelle s<strong>tra</strong>de e la<br />

s<strong>tra</strong>na atmosfera senza le macchine che dava l'idea <strong>di</strong> vivere in un pianeta<br />

lontano.<br />

Ma ad Elli quel silenzio non dava pace, ma enorme tristezza. Guardando la<br />

città dal vaporetto nei soliti giri turistici quelli in cui all'improvviso ti appare<br />

il rialto e tu fai ooooooohhhhh!! Si sentiva languida come la laguna intorno<br />

ed avrebbe voluto cadere in quell'acqua putrida e non rialzarsi più. Si perché<br />

sotto alla bellezza <strong>di</strong> quei canali c'era ogni genere <strong>di</strong> sporcizia e quando li<br />

prosciugavano temporaneamente per lavori appariva robaccia e schifezze e<br />

putridume insieme a tanti grossi topi.<br />

Così era anche il cuore <strong>di</strong> Elisa, quello che tutti <strong>di</strong>cevano bello e che invece<br />

era marcio e nascondeva ogni sorta <strong>di</strong> cose orribili che neanche lei prima<br />

avrebbe mai immaginato potesse contenerle.<br />

188


Quel giorno sul ponte vicino alla stazione c'era una bellissima brezza e le<br />

barche che andavano mentre il sole scendeva. Elli aveva appoggiato la<br />

schiena al marmo ed aveva chiuso gli occhi lasciandosi accarezzare dall'aria.<br />

Aveva sentito dei passi vicini ed era Marco che le aveva detto "Dio come sei<br />

bella!".<br />

Poi le aveva messo un braccio intorno al collo e afferrandole con forza i<br />

capelli aveva avvicinato la bocca <strong>di</strong> Elli alla sua. Si erano baciati. Non era<br />

stato come con Rich. Lì c'era voluttà, forse purtroppo solo quella.<br />

La sera avevano cenato in un ristorantino vicino piazza S. Marco. Pesce e<br />

ottimo vino a volontà. Elli aveva l'impressione <strong>di</strong> avere una testa<br />

leggerissima e rideva e per un istante era riuscita a non pensare a niente.<br />

Marco la guardava. Poi l'aveva presa per mano ed avevano camminato fino<br />

alla piazza. Era gremita <strong>di</strong> gente in quella fantastica sera <strong>di</strong> primavera. Vi si<br />

erano immessi at<strong>tra</strong>verso un vicolo che all'improvviso si era aperto in un<br />

largo spettacolo <strong>di</strong> luci che circondavano la piazza con un effetto tea<strong>tra</strong>le.<br />

Uno spettacolo! E Marco avvicinato da uno <strong>di</strong> quei ragazzi <strong>di</strong> colore che<br />

vendono rose per le s<strong>tra</strong>de gliele aveva comprate tutte, poi le aveva date ad<br />

Elli ed avevano il colore rosso delle sue labbra.<br />

L'aveva presa in braccio, lei ci si era adagiata nelle sue braccia con tutte le<br />

rose e la gente li guardava curiosa. Le aveva sussurrato cose dolci<br />

all'orecchio e c'era un forte odore <strong>di</strong> mare misto a quello dei fiori e la musica<br />

dei violini che dal caffè della piazza suonava "My heart will go on" la<br />

colonna sonora <strong>di</strong> "Titanic".<br />

C'era intorno una sensuale atmosfera mortale con il mare che batteva sulle<br />

gondole ancorate al molo ed erano tonfi sor<strong>di</strong> e quei violini, le luci, il<br />

vino...... il vocio della gente sulla piazza seduta ai caffè.<br />

Marco aveva preso ancora Elli per mano, avevano percorso piccoli stretti<br />

vicoli; lei ogni tanto inciampava e rideva. Aveva i capelli scomposti ed il<br />

passo stanco sui tacchi alti. Il vestito corto le scopriva le spalle bianche.<br />

Iniziava a fare freddo per restare vestita così.<br />

Elli camminava seguendo Marco. Non parlava. Aveva solo voglia <strong>di</strong> dormire.<br />

Quasi non si era accorta <strong>di</strong> essere arrivata a casa se non che c'era un bel<br />

tepore all'improvviso e due mani che lentamente la spogliavano.<br />

Lei le aveva lasciate fare; le piacevano quelle carezze, ne aveva bisogno più<br />

che mai ora, ora che non capiva più niente <strong>di</strong> quella sua vita e voleva che<br />

qualcuno la coccolasse e la facesse sentire amata.<br />

189


Lui l'aveva amata prima dolcemente poi con tutta la sua rabbia e lei l'aveva<br />

sentita immensa per quel suo fuggirgli. Lui si era accorto che lei non era più<br />

quella che aveva conosciuto tanto tempo prima ed aveva un modo tutto suo <strong>di</strong><br />

vedere la vita che sembrava le avessero lavato il cervello.<br />

La sera era calma; un gondoliere fischiettava passando nel canale sotto la loro<br />

fines<strong>tra</strong>. Era una canzone triste. Elli aveva sentito il piacere morirle dentro<br />

soffocandola e....aveva pianto. Aveva lacrime che erano piccole scintille<br />

d'argento per la luna che a raggi palli<strong>di</strong> en<strong>tra</strong>vano dalle persiane. Marco<br />

teneva gli occhi chiusi e forse soffriva anche lui. Lo sentiva respirare<br />

affannosamente. Lo sapeva che non dormiva e che la sentiva piangere, ma<br />

non glielo chiedeva nemmeno più cosa aveva. Aspettava.....forse che<br />

qualcosa cambiasse, forse che lei avesse il coraggio <strong>di</strong> <strong>di</strong>rglielo cosa le era<br />

successo. Poi si erano addormentati vicini con un sonno pesante per il vino.<br />

Lui l'aveva stretta a sé e lei si era sentita protetta, per un attimo.<br />

I giorni con Marco per Elli erano <strong>di</strong>ventati un inferno. Non facevano che<br />

litigare tirando fuori tutti gli antichi rancori, quelli sopiti, quelli a cui un<br />

tempo non avevano dato alcun peso, che avevano minimizzato.<br />

Era un continuo <strong>di</strong> tu hai fatto questo, se fossi stato così e così , ma è colpa<br />

tua se...e tutte le altre cose che servono a sfogare la rabbia in queste<br />

situazioni <strong>di</strong> stanchezza in rapporti lunghi anni.<br />

Piccole crisi che aprono voragini enormi e ci proiettano dentro tutto il male <strong>di</strong><br />

una vita. E all'inizio ti sembra <strong>di</strong> starci bene in quello sfogo che sei così stufo<br />

<strong>di</strong> tutto ed è come se ti fossi liberato <strong>di</strong> un gran peso e se tutto finisce per te è<br />

in<strong>di</strong>fferente che sei giovane ed hai tutta la vita davanti e chi te lo fa fare <strong>di</strong><br />

continuare a stare con quello lì.<br />

Poi a stare solo sopraggiunge una morte incre<strong>di</strong>bile ed è come se avessi<br />

improvvisamente perduto tutto ed il mondo cominciasse a crollarti addosso.<br />

Diventi nostalgico, pensi ai tuoi errori, al fatto che se solo fossi stato un po'<br />

più comprensivo, se ci fosse stata la voglia reciproca <strong>di</strong> andarsi<br />

incontro......pensi ai bei momenti vissuti insieme che in tanti anni ce ne sono<br />

stati eccome, pensi se davvero ti piace questa tua libertà, se invaghendoti <strong>di</strong><br />

un altro in fondo non ti sei innamorato <strong>di</strong> qualcuno, ma <strong>di</strong> un'idea d'amore<br />

190


che avevi sempre vagheggiato, che poi tutti a starci sempre insieme hanno i<br />

loro scazzi.<br />

Lui ti telefona e ti <strong>di</strong>ce che ci aveva creduto nella vos<strong>tra</strong> storia, che avrebbe<br />

voluto una famiglia con te, che avrebbe voluto gioire ogni giorno della vista<br />

dei tuoi occhi al mattino, che ti avrebbe voluto come madre dei suoi figli......e<br />

i suoi occhi, la sua voce sono sinceri!!!<br />

Tu senti il tuo cuore spaccarsi a metà perché ci avevi creduto anche tu in<br />

quella storia e <strong>di</strong>venta tutto un gioco <strong>di</strong> colpe e rimproveri che fanno<br />

impazzire e ti senti un mostro che rinuncia ai sogni per una libertà del cavolo<br />

perché questa libertà ti fa stare male.<br />

Ti <strong>tra</strong>scini da una poltrona all'al<strong>tra</strong> aspettando che la tua storia cambi in un<br />

modo o in un altro come se tutto dovesse venire dall'alto senza che tu debba<br />

fare niente.<br />

Avresti voglia <strong>di</strong> gridare, <strong>di</strong> tornare in<strong>di</strong>etro nel tempo a quando niente era<br />

successo e tu avevi la tua vita e stavi per sposarti e quello per te era il<br />

massimo che si potesse desiderare al mondo.<br />

Simi andava invece <strong>di</strong>cendo ad Elli che si trovava in un momento privilegiato<br />

e che doveva viverlo con saggezza soppesando bene le cose, valutando,<br />

cercando <strong>di</strong> ascoltare il suo cuore.<br />

Le era stata data la possibilità <strong>di</strong> vedere altre situazioni <strong>di</strong> vita, un nuovo<br />

aspetto dell'amore, <strong>di</strong> scoprire cose <strong>di</strong> se stessa che non avrebbe mai<br />

sospettato. Vedere che sapeva piangere ed emozionarsi e tornare a sentire<br />

dopo tanto la dolcezza dell'amore, quello puro, essenziale, in cui non c'è<br />

dolore. Questo sia se avesse scelto <strong>di</strong> vivere la sua vita con Marco, sia che<br />

avesse scelto <strong>di</strong> provarci con Rich o con chiunque altro avrebbe incon<strong>tra</strong>to.<br />

Non a tutti capitavano queste situazioni <strong>di</strong> riflessione ad un passo dal<br />

matrimonio.<br />

Elli non sapeva cosa pensare <strong>di</strong> tutto questo; solo stava male da cani ed aveva<br />

anche preso a bere <strong>di</strong> quando in quando; le faceva bene, si sentiva come<br />

sollevata.<br />

Sua madre aveva preso a preoccuparsi. Aveva assistito a pazzesche litigate<br />

<strong>tra</strong> sua figlia e Marco.....e vedeva Elli triste e confusa che alla fine aveva<br />

cominciato a chiudersi in casa e lei non capiva il perché. Poi aveva saputo<br />

che si era lasciata con Marco.<br />

191


Se continuava a stare così in casa leggendo libri per gettarsi in ogni tipo <strong>di</strong><br />

storia <strong>tra</strong>nne che nella sua avrebbe finito con l'ammalarsi. Ora era cattiva ed<br />

irascibile. Non rideva mai. Leggeva solo.<br />

Un giorno aveva sentito Rich, dopo tanto tempo, un mese! Gli aveva<br />

telefonato una sera all'uscita dal cinema. Perché? Non lo sapeva neanche lei.<br />

Se ne era pentita subito dopo. Non per lui.....lui era stato dolcissimo. Le<br />

aveva raccontato quello che aveva fatto in tutto quel tempo, che era contento<br />

<strong>di</strong> sentirla e che era da un po' che non sentiva più quella sua vocetta. Le<br />

aveva parlato <strong>di</strong> Robbi, che stava bene e ogni tanto gli chiedeva <strong>di</strong> lei. Che<br />

lui sarebbe andato a Bologna per lavoro e il campionato <strong>di</strong> calcio era finito e<br />

per la stagione estiva avrebbe spiccato la bici dal chiodo per lunghi giri<br />

sull'appennino.<br />

Quando aveva messo giù la cornetta Elli era stata male perché era venuta<br />

meno ad una promessa a cui lui teneva e lei lo sapeva che lui se ne sarebbe<br />

<strong>di</strong>spiaciuto ed infatti il giorno dopo le aveva mandato <strong>tra</strong>mite internet un<br />

messaggio:<br />

Io Elli volevo raccontarti tante cose..........siamo rimasti in silenzio un mese.<br />

Non è stato facile e proprio per questo custo<strong>di</strong>vo quel silenzio come una cosa<br />

preziosa, come tutte le cose <strong>di</strong>fficili che mi è costato un sacrificio ogni<br />

giorno.......<br />

Avrei voluto chiamarti tante volte Elli......ma poi <strong>di</strong>cevo che non sarei<br />

riuscito <strong>di</strong> <strong>di</strong>re niente <strong>di</strong> più pieno <strong>di</strong> quello starmene zitto. Quando ho letto<br />

il tuo messaggetto, quando ho risentito la tua vocetta mi ha fatto tanto<br />

piacere( e anche un po' mi è <strong>di</strong>spiaciuto)....credo sia <strong>di</strong>fficile da<br />

spiegare.......per me non sei una persona come le altre, non lo sarai mai.<br />

Anche io ti voglio bene Elli e, niente, volevo <strong>di</strong>rtelo........un abbraccio Rich.<br />

Lei lo capiva benissimo quello che lui voleva <strong>di</strong>rle perché era la stessa<br />

identica cosa che provava lei....la gioia <strong>di</strong> sentirlo che a chiudere il telefono si<br />

<strong>tra</strong>sformava in una tristezza immensa per la consapevolezza che quella loro<br />

storia non l'avrebbe avuto mai un esito perché c'erano troppe cose in mezzo.<br />

Poi lei una sera gliel'aveva detto che si era lasciata con Marco e non se<br />

l'aspettava che ci sarebbe rimasto così male.<br />

Era rimasto in silenzio. Si era scusato.<br />

"Perché?". Gli aveva chiesto lei.<br />

" E' stata tutta colpa mia, mi <strong>di</strong>spiace, io non volevo rovinarti la vita."<br />

192


"Non è colpa tua semmai è la mia....forse però non è <strong>di</strong> nessuno e doveva<br />

andare così non trovi?."<br />

"Forse Elli, ma non parlarne con tanta leggerezza. Ora ti sembra <strong>di</strong> stare<br />

bene. Poi vedrai. Queste cose ti lasciano la morte dentro. Elli non parlarne<br />

con me <strong>di</strong> queste cose, io ora non posso esserti d'aiuto perché ci sono<br />

coinvolto. Devi farti aiutare. Non fare cose <strong>di</strong> cui poi potresti pentirti."<br />

Lei non capiva perché lui le stesse <strong>di</strong>cendo queste cose. Le sembrava che<br />

volesse scappare, che sapendola libera ora aveva qualcosa da temere da lei.<br />

"Io te lo <strong>di</strong>co perché ci sono passato in queste cose e non c'è niente <strong>di</strong> più<br />

doloroso. Ha a che fare con la tua morte e forse non mi cre<strong>di</strong> ora." Era molto<br />

triste mentre parlava, forse per aver fatto quello che un giorno qualcuno<br />

aveva fatto a lui, ma lui non voleva far del male a nessuno.<br />

"E' successo e basta Rich, non prendertela tanto, poi si vedrà! Sai, mi<br />

piacerebbe tanto imparare a conoscerti <strong>tra</strong> un po'!".<br />

"Sarebbe bello Elli, ma non ora, ora hai bisogno <strong>di</strong> stare da sola.". Forse Rich<br />

aveva ragione. In fondo lei e Marco non stavano più insieme da poco, forse si<br />

sarebbero risentiti, avrebbero chiarito. Era giusto che Rich non ci en<strong>tra</strong>sse<br />

nella storia almeno per un po'.<br />

Qualche mattina dopo Elli aveva trovato questa lettera nella sua cassetta della<br />

posta.<br />

Rien<strong>tra</strong>ndo da Stefano stasera Elli c'erano le lucciole....non è incre<strong>di</strong>bile??<br />

Ma non è questo che volevo <strong>di</strong>rti.<br />

Ho pensato tanto a quello che mi hai detto ieri sera, del fatto che ti sei<br />

lasciata con Marco. Ho ripensato alla mia vicenda.<br />

E' chiaro che ogni esperienza è una storia a sé.........però vorrei raccontarti<br />

una cosa..... L’ABBRACCIO DEL COCCO............<br />

È quello che mi fa socchiudere gli occhi. Ho fiducia, non mi farà alcun male,<br />

ne sono sicuro, posso staccare le mani dal volante e lasciarmi andare<br />

<strong>tra</strong>nquillamente .....poi mi bacerà e <strong>di</strong>rà "Dio ole bel" lui fa così.......e quando<br />

fa così fa una faccia tanto buffa!<br />

Dopo tanti anni dalla mia separazione Elli questo è il segno che mi porto<br />

<strong>di</strong>etro; quello <strong>di</strong> fidarmi forse solo del Cocco che è il ragazzo down della<br />

Casa della Carità.<br />

C'era una foto del Cocco insieme alla lettera che sorrideva <strong>di</strong> un riso<br />

innocente, <strong>tra</strong>nquillo, spontaneo, buffissimo.<br />

193


- Descrivere la sofferenza <strong>di</strong> una separazione è <strong>di</strong>fficile- continuava la lettera-<br />

perché ha a che fare con la morte. Ve<strong>di</strong>amo morire una parte <strong>di</strong> noi nell'altro.<br />

Poi ci sono i nostri errori, le nostre miserie e forse questa è la cosa più brutta<br />

e <strong>di</strong>fficile: il comprendere i nostri errori ed averne misericor<strong>di</strong>a.<br />

E' <strong>di</strong>fficile Elli assaporare il dolore fino in fondo, senza sconti né scorciatoie.<br />

Vorresti tornare in<strong>di</strong>etro, morire anche....<br />

Come un naufrago si cerca <strong>di</strong>speratamente un appiglio, ma nulla può salvarti<br />

se non te stesso.<br />

Elisa mi <strong>di</strong>spiace che sia successo così, un po' ( forse tanto ) per causa mia.<br />

Io adesso non posso aiutarti, forse qualcuno può farlo, io no <strong>di</strong> sicuro. Non<br />

adesso.<br />

Elisa sei una persona "speciale" con tanti numeri e un cuore grande.<br />

Io non so cosa deciderai <strong>di</strong> fare, cosa succederà.......forse nascerà una nuova<br />

Elli da tutto questo.........allora le ferite possono <strong>di</strong>rci che abbiamo<br />

at<strong>tra</strong>versato il deserto, che sappiamo restare sott'acqua risparmiando ossigeno<br />

per riemergere con la voglia <strong>di</strong> respirare, e avere voglia <strong>di</strong> ridere, alzare la<br />

voce e battere forte i pie<strong>di</strong>.<br />

Elisa sei la persona che desidero <strong>di</strong> più conoscere e se <strong>tra</strong> un po' ( il tempo<br />

scolpirà <strong>di</strong>ce Agostino) lo vorrai anche tu io ne sarei felicissimo.<br />

Spero <strong>di</strong> averti mandato un centesimo del bene che provo per te Elisa.<br />

Spero che tu lo senta e che questo bene ti aiuti un po' nei momenti<br />

brutti........è un trucco che ho imparato da te. Un abbraccio tuo Riccardo.<br />

Elli leggendola aveva pensato fosse bellissima e dolce e quel pensiero delle<br />

lucciole. Aveva ragione a <strong>di</strong>re che ora lui non poteva aiutarla perché lei non<br />

era affatto sicura <strong>di</strong> voler stare con lui. Non lo conosceva affatto. Sapeva solo<br />

che era dolcissimo e le voleva bene, ma voleva bene ad una parte <strong>di</strong> le che<br />

non era tutta la sua persona. Chissà se gli sarebbe piaciuto anche il resto.<br />

Poi le aveva ricordato quella frase del poeta Agostino " il tempo<br />

scolpirà......"il tempo ci voleva, solo lui poteva illuminare le cose, dargli la<br />

giusta importanza.<br />

194


Una sera Elli aveva chiamato Rich; era tar<strong>di</strong> l'aveva svegliato come già altre<br />

volte. Lui aveva la voce assonnata, ma contenta.<br />

C'era la luna quella sera e le stelle; alcune cadevano e non era S. Lorenzo.<br />

"Cade una stella Rich ! Ecco, eccone un'al<strong>tra</strong>.! Ora ho due desideri da<br />

esprimere!".<br />

Elli ci aveva pensato bene chiudendo gli occhi come faceva da piccola in<br />

Agosto <strong>di</strong>stesa sul campo a guardare le stelle insieme a suo fratello e suo<br />

cugino che erano un bel trio.<br />

Allora sognava e sognava <strong>di</strong> essere una stella anche lei e potersi perdere in<br />

quel cielo per capirne l'immensità e poterne far parte.<br />

Quella sera invece si sforzava a trovare qualcosa da chiedere alle stelle e non<br />

c'era nulla che desiderasse veramente.<br />

Non aveva chiesto niente. Il cielo li conosceva i suoi pensieri segreti; ci<br />

avrebbe pensato lui.<br />

"Le hai mai viste le lucciole Elli?"<br />

"Certo che ne ho viste Rich e stasera la mia campagna ne è piena ed è tutto<br />

uno scintillio e c'è una pace."<br />

Elli era al telefono in terrazza. Guardava la notte pallida per la luna.<br />

Rich dall'al<strong>tra</strong> parte sognava quei campi <strong>di</strong> cui lei le parlava.<br />

"E' bello quello che racconti Elli!"<br />

"Sai Rich! Se fossi da te stasera vorrei farti dei piccoli giri sul viso mentre tu<br />

chiu<strong>di</strong> gli occhi."<br />

"Sai Elli, io non so se mi piace più farle o riceverle le coccole."<br />

"A me piace più farle!" aveva detto lei sicura".<br />

"Allora troveresti pane per i tuoi denti!".<br />

Lei aveva riso.<br />

C'erano state tante telefonate come quella in quei giorni. Cariche <strong>di</strong> dolcezza<br />

con lui che continuava a parlarle della sua vita, <strong>di</strong> quello che a avrebbe fatto<br />

quell'estate, <strong>di</strong> Robbi, dei suoi giri in bici.<br />

Poi una sera le aveva fatto ascoltare al telefono tutte le sue canzoni preferite<br />

molte delle quali lei non le aveva mai sentite......c'erano gli "Abba" e Raf,<br />

Clau<strong>di</strong>o Baglioni.<br />

Lui cambiava veloce i cd e senti questa Elli è forte no?....e questa.....e aspetta<br />

l'ultima, l'ultima......sembrava felice e si agitava, rideva, la chiamava per<br />

195


nome. Poi aveva messo su "Stella" <strong>di</strong> Antonello Ven<strong>di</strong>tti, quella che <strong>di</strong>ce : "<br />

Questo amore grande grande grande, questo cielo si <strong>tra</strong>sforma in un<br />

istante....non andare via, lasciati cadere......stella stella mia ......resta sempre<br />

nel mio cuore!!"<br />

"Rich!" aveva fatto improvvisamente Elli. "Posso chiederti una cosa?"<br />

"Certo che puoi!".<br />

"Come si chiamava lei? Tua moglie <strong>di</strong>co."<br />

"Davvero vuoi saperlo? Si chiamava Aurora, ti piace Aurora?"<br />

"Si, è un nome solare! Era così?"<br />

"No Elli, non era così!"<br />

"Le vuoi ancora bene?"<br />

"No, se le accadesse qualcosa <strong>di</strong> male mi spiacerebbe tanto, ma non le voglio<br />

più bene!".<br />

"E se lei tornasse da te. Ci torneresti con lei?"<br />

"Se lei tornasse farebbe bene al mio amor proprio, ma non potrebbe più<br />

esserci niente. Sai Elli ho perso la fiducia in lei e in un rapporto quando per<strong>di</strong><br />

la fiducia non può esserci più niente, <strong>di</strong>venta tutto un incubo.".<br />

"Rich, però ci avrai passato anche momenti belli insieme!"<br />

"Si, ma poi non te li ricor<strong>di</strong> più!".<br />

"Rich!"lo chiamava con la voce supplichevole "tu cosa vuoi dalla vita?"<br />

"Elli cos'è che vuoi sapere?"<br />

"Se mi vuoi ancora bene!"<br />

"Elli lo sai che te ne voglio, più non posso <strong>di</strong>rti non è il caso, non è il<br />

momento. Devi scegliere da sola non posso influenzarti."<br />

"Hai ragione Rich, non dovrei chiederti niente, non ne ho il <strong>di</strong>ritto"<br />

"E invece ce l'avresti pure il <strong>di</strong>ritto"<br />

"Rich, sono così confusa. Sai tu nella tua lettera mi parlavi del dolore della<br />

separazione. Io credo che ci sia una cosa più terribile del dolore ed è la<br />

confusione perché quando soffri e sei caduto puoi pensare che più giù <strong>di</strong> così<br />

non puoi proprio andarci, ma quando sei confuso rimani in bilico <strong>tra</strong> cose e<br />

non ca<strong>di</strong> mai e ti logori dentro."<br />

Poi avevano chiuso il telefono senno qualcuno <strong>di</strong> loro avrebbe finito per <strong>di</strong>re<br />

qualcosa <strong>di</strong> troppo e non era davvero il momento. Erano en<strong>tra</strong>mbi tristi. Non<br />

avrebbe dovuto essere così <strong>tra</strong> loro.<br />

Dopo qualche giorno ancora una lettera per Elli. Era scritta sotto ad un<br />

articolo che parlava dei sogni e delle persone che fanno sognare......<strong>di</strong>ceva:<br />

196


Ciao carissima Elli.<br />

Sai ho appena messo giù il telefono proprio con te e mi ha fatto tanto piacere<br />

sentirti. Capivo una parola su cinque , ma il timbro, l'intonazione...insomma<br />

eri proprio tu ed io ridevo.<br />

Elli, un giorno mi hai parlato dei tuoi sogni e leggendo questo articolo ti ho<br />

pensata......<br />

Io invece i miei sogni non ho quasi il coraggio <strong>di</strong> <strong>di</strong>rli e allora, anche a me<br />

leggerlo ha fatto piacere.<br />

Sai che stasera mi hai detto una cosa bellissima......riguardo al dolore e alla<br />

confusione.........<br />

Io Elli un giorno ti ho mandato un libro <strong>di</strong> Jean Vanier tutto<br />

sottolineato......ebbene questo signore ha scritto una delle mie frasi preferite:<br />

Amare non è fare qualcosa per qualcuno, ma rivelargli ciò che <strong>di</strong> bello c'è in<br />

lui, il suo centro luminoso".<br />

Elli se la ricordava benissimo quella frase.<br />

Io credo Elli che tu abbia fatto su <strong>di</strong> me questo grande "miracolo".<br />

Forse abbiamo esagerato, forse.......però questo Elisa è quello che ho sentito<br />

nitido: Amore, perché mi hai rivelato qualcosa <strong>di</strong> luminoso in me.....che poi è<br />

un cuore fragile fragile che sono contento <strong>di</strong> avere e spero mi resti così.....<br />

Io Elisa e te lo ripeterò all'infinito, <strong>di</strong> questo non mi stancherò mai <strong>di</strong><br />

ringraziarti!!<br />

Sono contento <strong>di</strong> averti incon<strong>tra</strong>ta Elisa! Un bacione Riccardo.<br />

T e!! C'era un'interruzione della penna che non scriveva più.<br />

Aveva nascosto un ti voglio bene <strong>di</strong> cui si vedeva il solco bianco sulla carta.<br />

Lui aveva scritto: Sai che la penna ha smesso <strong>di</strong> funzionare....e vorrei che il<br />

mio bene fosse così, qualcosa che tu capisci benissimo anche se è detto o<br />

scritto male.<br />

I giorni erano passati <strong>tra</strong> telefonate e messaggi spesso tristi, spesso piene <strong>di</strong><br />

malinconia e questo loro amore non era più semplice ed innocente allora…..li<br />

faceva stare male.’<br />

C’era un qualcosa <strong>di</strong> ambiguo nel loro rapporto che nessuno dei due riusciva<br />

a capire.<br />

197


Tante volte quel loro sentirsi era dolce e li faceva gioire ed aveva la forza <strong>di</strong><br />

far <strong>tra</strong>scorrere loro bene tutta la giornata. Erano le sere in cui parlavano <strong>di</strong><br />

loro ma senza tirare in ballo i loro sentimenti o quella loro malinconia per lo<br />

stare lontani. Allora scoprivano <strong>di</strong> avere tante cose in comune <strong>di</strong> cui parlare e<br />

<strong>di</strong> aver fatto o pensato le stesse cose e questo li faceva sorridere…….come<br />

quando lui le aveva parlato del car<strong>di</strong>nale Ersilio Tonini e lei poi la domenica<br />

seguente se lo era ritrovato a celebrare messa nella chiesa dove andava la<br />

domenica a Messa.<br />

Come quando lei per spiegargli il suo animo tormentato gli aveva inviato per<br />

posta due stampe <strong>di</strong> quadri…… “I papaveri” <strong>di</strong> Monet( questa è la parte più<br />

solare <strong>di</strong> me ed anche la più piccola purtroppo, ma è quella che riesci sempre<br />

a tirar fuori tu) e “Il grido” <strong>di</strong> Munch che doveva rappresentare l’urlo della<br />

sua anima e che a lei era sempre piaciuto tanto e guarda caso il giorno che a<br />

lui era arrivata la stampa che gli aveva mandato Elli la sua collega ne aveva<br />

appesa una molto grande nell’ufficio.<br />

Ma la cosa più bella era accaduta una sera; lui l’aveva chiamata…..lei stava<br />

leggendo il <strong>di</strong>ario <strong>di</strong> Etty che lui le aveva regalato ed era sconvolta nel<br />

trovare in quella ragazza cose della sua vita, suoi comportamenti,<br />

situazioni…..<br />

“A che pagina sei? Le aveva chiesto.<br />

“106, quella in cui lei va a trovare lui a casa sua e lei prima <strong>di</strong> incon<strong>tra</strong>rlo<br />

passando con la sua bicicletta vede dalla fines<strong>tra</strong> la sua camera….il letto già<br />

pronto e le orchidee vicino ed i narcisi gialli e giovani…..”<br />

“Bello quel pezzo Elli”.<br />

Lei lo trovava s<strong>tra</strong>or<strong>di</strong>nariamente sensuale. Poi avevano preso a parlare<br />

d’altro, ma lei quando avevano chiuso il telefono dopo essersi dati la<br />

buonanotte aveva voluto mandargli un messaggio con una frase <strong>di</strong> quella<br />

pagina del libro <strong>di</strong> Eatty <strong>di</strong> cui avevano parlato.<br />

Aveva iniziato a scriverlo lentamente sui tasti del telefonino. Ad un <strong>tra</strong>tto le<br />

era arrivato un messaggio…..era <strong>di</strong> Rich….le aveva mandato la stessa frase<br />

che lei gli stava scrivendo. Ad Elli era quasi venuto da piangere.<br />

La frase <strong>di</strong>ceva: “Il tuo desiderio deve essere come una nave lenta e maestosa<br />

che naviga per oceani infiniti, e non cerca un luogo in cui gettare l’ancora. E<br />

d’un <strong>tra</strong>tto, inaspettatamente lo trova per un momento.”<br />

198


Questo era stato <strong>tra</strong> loro, lo stesso che era stato <strong>tra</strong> Eatty ed il suo dottor S, un<br />

aver trovato anche solo per un attimo un porto <strong>di</strong> pace in cui ancorarsi per<br />

salvarsi dalla bruttura che li circondava, dal non senso, dal non essere spesso<br />

compresi.<br />

Elli aveva ripreso in mano il <strong>di</strong>ario a pagina 106…..Eatty <strong>di</strong>ceva che pur non<br />

volendo si era lasciata cadere <strong>tra</strong> le braccia del dottor S e in un modo o<br />

nell’altro quello che aveva fatto l’aveva resa infelice. Anche Elli si era<br />

lasciata cadere <strong>tra</strong> le braccia <strong>di</strong> Rich e forse avevano sbagliato, ma…..<br />

“Quelle tappe devono pur essere state necessarie per arrivare a questo<br />

scivolare dolcemente l’uno verso l’altro, a questa intimità, a questo esserci<br />

reciprocamente cari e buoni”.<br />

Elli ci credeva ora che magari poteva essere stato così, che c’era stato <strong>tra</strong> loro<br />

un bisogno <strong>di</strong> capirsi che aveva voluto trovare un suo sfogo fisico che era<br />

troppo grande ed in altro modo avrebbe potuto logorargli l’anima.<br />

Poi Rich le aveva dato quella sera nel messaggio l’in<strong>di</strong>cazione <strong>di</strong> un altro<br />

passo del libro……. “Non cado più così in basso” <strong>di</strong>ceva “e nella mia<br />

tristezza è già insita una possibilità <strong>di</strong> ripresa. Una volta quando ero triste<br />

pensavo che avrei continuato ad esserlo per tutta la vita: ora so che anche<br />

quei momenti fanno parte del mio ritmo vitale, e che è un bene che sia così.<br />

Ho <strong>di</strong> nuovo fiducia, una gran<strong>di</strong>ssima fiducia anche in me stessa.<br />

………certe volte, quando sono sola, penso a lui con un amore tanto<br />

profondo e riconoscente……Mi sei così vicino che vorrei <strong>di</strong>videre con te le<br />

mie notti……”.<br />

Questa era la cosa che non andava <strong>tra</strong> <strong>di</strong> loro, il fatto cioè che era nato<br />

qualcosa <strong>di</strong> carnale che aveva preso ad ancorare il loro rapporto, l’aveva reso<br />

<strong>di</strong>verso.<br />

Prima ogni lettera <strong>di</strong> Rich faceva sorridere Elli, anche il solo sentirlo, anche il<br />

solo sapere che in qualche parte del mondo lui stava vivendo ed era una parte<br />

inestricabile <strong>di</strong> lei la faceva stare bene. Poi quella dolcezza che si portava<br />

<strong>di</strong>etro nelle sue giornate e le faceva illuminare lo sguardo aveva assunto un<br />

aspetto <strong>di</strong>verso; era come se celasse un tormento <strong>di</strong>etro che le velava gli<br />

occhi.<br />

Simi guardandola andare per la s<strong>tra</strong>da accanto a lei <strong>di</strong>ceva che le sembrava<br />

un’eroina romantica, una <strong>di</strong> quelle che sono accese da una passione interna e<br />

la sublimano a tal punto che poi finiscono per ammalarcisi <strong>di</strong> quell’amore.<br />

199


E quando raccontava Elli, quando parlava <strong>di</strong> lei e del mondo sapeva<br />

<strong>tra</strong>scinare chiunque ed emozionarlo e farlo partecipe a tal punto della sua<br />

storia da farlo piangere e ridere e perfino vivere quello che lei stava vivendo.<br />

Rich le aveva chiesto spesso come faceva ad essere sempre felice <strong>di</strong> tutto e<br />

lei aveva risposto…….basta vedere quello che <strong>di</strong> bello c’è in ogni cosa ed in<br />

ogni persona e ti assicuro che c’è del bello ovunque!……..<strong>di</strong>scorsi<br />

nobilissimi a parole, ma lei…….lei ci riusciva davvero e quella leggerezza<br />

del suo andare l’attaccava addosso come una malattia.<br />

Rich glielo aveva anche scritto un giorno alla sua Elli che c’era una<br />

<strong>di</strong>mensione leggera del loro rapporto che gli piaceva tanto, ma poi……era<br />

davvero così leggera?<br />

Tante volte tutto quello che c’era <strong>tra</strong> loro finiva per pesargli.<br />

Anche ad Elli sembrava che qualcosa fosse cambiato <strong>tra</strong> <strong>di</strong> loro.<br />

Lei non era più sempre felice come prima; c’era un non so che che le dava<br />

una lenta, perpetua, continua agonia…….languida come una nenia, insistente<br />

come un ronzio.<br />

C’era un male insito che lei non sapeva <strong>di</strong> dove venisse, ma se lo portava<br />

<strong>di</strong>etro da un po’ e non la lasciava andare.<br />

E questo male non le dava pace.<br />

Lei era vivace, piena <strong>di</strong> voglia <strong>di</strong> vivere, solare, luminosa, ma aveva una<br />

parte in lei che non era così, ma carnale, terrena che la teneva ancorata alla<br />

terra, ai suoi bisogni, ai suoi desideri e non le piaceva, non l’aveva mai<br />

accettata, la metteva a <strong>di</strong>sagio.<br />

Si perché lei ogni cosa che faceva, ogni cosa <strong>di</strong> cui contemplava la bellezza,<br />

ogni cosa che amava, l’amava con il suo modo <strong>di</strong> fare passionale……ci<br />

metteva tutto il suo corpo oltre che l’anima.<br />

E quel suo essere attaccata alla terra della sua anima gravata da quel corpo<br />

sensuale la faceva soffrire…….era come se qualcosa le impe<strong>di</strong>sse <strong>di</strong> volare.<br />

Quando palava con la gente lo faceva con tutto quel suo corpo che si<br />

muoveva come una danza, con il suo modo <strong>di</strong> mandare le mani gesticolando<br />

e l’illuminarsi dei suoi occhi; il suo aprire e chiudere le labbra continuo per<br />

poi lasciarle andare a ruota libera con piccoli scatti naturali e scrosci <strong>di</strong> risa<br />

che risuonavano ovunque.<br />

Tutto <strong>di</strong> lei partecipava della vita ed amava e si lasciava amare come se fosse<br />

naturale, come se non ci fosse del male in tutto questo.<br />

200


Forse Rich era <strong>di</strong> questo che si era innamorato e nello stesso tempo <strong>di</strong> questo<br />

aveva paura.<br />

Forse era per questo che tutti si innamoravano <strong>di</strong> lei accendendosi quasi che<br />

lei sapesse <strong>tra</strong>smettergli un qualcosa della vita che mancava loro e loro<br />

volessero prendersela tutta per essere un po’ come lei.<br />

Questo era successo con Rich…….che lui aveva amato <strong>di</strong> lei quella sua forza<br />

che lo faceva stare certo, gli dava sicurezza.<br />

I suoi giorni erano <strong>di</strong>ventati felici, leggeri……..poi aveva incon<strong>tra</strong>to quel suo<br />

corpo……..quello non gli dava sicurezza, lo imbarazzava, lo faceva sentire a<br />

<strong>di</strong>sagio, incapace <strong>di</strong> controllarsi, <strong>di</strong> tenere fissi i suoi punti, i suoi principi.<br />

Quella carnalità <strong>di</strong> lei gli piaceva, ma lo spaventava a morte, lo confondeva,<br />

gli “incasinava la testa” <strong>di</strong>ceva lui……era convinto che lei alla fine gli<br />

avrebbe chiesto qualcosa che lui non poteva darle e se lei glielo avesse<br />

chiesto con quei suoi occhi immensi, bè le avrebbe dato anche il mondo, ma<br />

non sarebbe stato giusto, non ora che lei si accingeva ad uscire da una lunga<br />

storia con tutto quello che avrebbe potuto comportare.<br />

Lui voleva amare un’anima semplice che gli desse sicurezza, non una puledra<br />

selvaggia capace <strong>di</strong> <strong>di</strong>struggergli anche quei pochi punti fermi che era<br />

riuscito a mettere nella sua contorta vita.<br />

Forse per questo ad un certo punto aveva cominciato a farsi sentire sempre <strong>di</strong><br />

meno, a fuggire, a non telefonare più.<br />

L’ultima volta che Elli l’aveva sentito lui le aveva parlato <strong>di</strong> Robbi e <strong>di</strong> come<br />

gli faceva i gavettoni ora che era estate e un po’ d’acqua non poteva certo<br />

fargli male, anzi, gli avrebbe dato un po’ <strong>di</strong> sollievo dalla calura.<br />

Ma a Robbi non aveva detto che era lui a bagnarlo, ma Aiman, un bambino<br />

marocchino che abitava là vicino. Il giorno prima poi Rich aveva portato<br />

Robbi in giar<strong>di</strong>no e c’era una <strong>di</strong> quelle giornate in cui c’è il sole ed insieme<br />

piove con piccole gocce sottili. Robbi allora a sentire quegli spruzzi d’acqua<br />

sul viso aveva preso a <strong>di</strong>re: “Dai Aiman, smettila, smettila <strong>di</strong> bagnarmi”.<br />

Rich aveva riso ed era stato un bel pomeriggio, poi gli aveva dato la cena e<br />

l’aveva messo a dormire.<br />

Gli piaceva stendersi sul letto vicino a Robbi, era come se lui, anche se<br />

grande e grosso, avesse bisogno della sua protezione e lui riuscisse a<br />

dargliela, a fargli sentire il suo affetto e questo lo faceva stare bene.<br />

Poi Rich aveva detto ad Elli che con Robbi avevano parlato <strong>di</strong> lei e lui aveva<br />

risposto “<strong>di</strong>lle che venga!”.<br />

201


“Non credo possa ricordarsi <strong>di</strong> me!” Aveva detto Elli.<br />

“Non lo so, sai! Potrebbe anche essere!”.<br />

“Magari lui lo <strong>di</strong>ce solo perché gli piace quando qualcuno va a trovarlo e si<br />

ricorda <strong>di</strong> lui…….Rich?”.<br />

“Si Elli!”.<br />

“Un giorno mi hai mandato una lettera ed alla fine evidenziandolo con un<br />

“nota bene” hai scritto – Il sol<strong>di</strong>no è ungherese- Quale sol<strong>di</strong>no Rich?”.<br />

“Il sol<strong>di</strong>no? Non so Elli, mi spiace, non ricordo”.<br />

“Bè non importa Rich, non preoccuparti!”.<br />

Avevano chiuso il telefono ed era tar<strong>di</strong>….Elli era triste ed aveva sentito<br />

anche in lui la stessa tristezza.<br />

Poi un giorno Rich con un suo messaggio le aveva detto che forse era meglio<br />

non sentirsi più per un bel po’ <strong>di</strong> tempo che lei aveva bisogno <strong>di</strong> riflettere un<br />

po’ e lui doveva darle tempo, farsi un attimino da parte.<br />

Ne aveva parlato anche con Luca e ne conveniva anche lui…….meglio<br />

aspettare, meglio fare chiarezza.<br />

A lei non era piaciuto questo suo scappare da vile, questo liquidarla con un<br />

messaggio.<br />

Le piaceva che le cose le venissero dette in faccia e, dove non era possibile,<br />

almeno a voce, ma un messaggio……….<br />

Non aveva detto niente a Rich, aveva deciso <strong>di</strong> aspettare, poi gli avrebbe<br />

telefonato ed avrebbe aspettato che avesse il coraggio <strong>di</strong> comunicarle a voce<br />

le sue decisioni.<br />

Luca aveva intanto mandato lettere ad Elli dove le riba<strong>di</strong>va <strong>di</strong> lasciar stare<br />

Rich che aveva già tanti problemi per conto suo e non poteva certo mettersi<br />

in una nuova ambigua situazione, in un rapporto con lei che “lasciametelo<br />

<strong>di</strong>re” le aveva detto lui “non sei secondo me la persona adatta a Rich e<br />

viceversa”. Non era la prima volta che le <strong>di</strong>ceva cose come questa……non<br />

siete fatti l’uno per l’al<strong>tra</strong>, siete troppo simili……sempre con questa storia.<br />

Lei aveva pensato <strong>di</strong> scrivere una lettera al suo Luca, <strong>di</strong>rgli come stavano le<br />

cose con Rich, il bene che c’era <strong>tra</strong> loro e che forse lui non poteva nemmeno<br />

capire……. Poi quel suo <strong>di</strong>re che non sarebbero stati bene insieme…..poteva<br />

essere anche vero, ma che poteva saperne lui? Come faceva a <strong>di</strong>rlo con tanta<br />

202


sicurezza? Glielo aveva chiesto al telefono una sera; aveva creduto potesse<br />

essere meglio parlarsi piuttosto che scriversi perché con le lettere spesso si va<br />

incontro a frainten<strong>di</strong>menti che poi è <strong>di</strong>fficile e troppo lungo chiarire.<br />

Per lettera Luca l’aveva anche accusata <strong>di</strong> non essersi fatta più sentire per<br />

quasi un mese “forse perché io sono un po’ scomodo” aveva riba<strong>di</strong>to lui “per<br />

una come te che è abituata a prendere ogni decisione da sola pur avendo<br />

promesso <strong>di</strong> essere pronta ad accettare consigli”.<br />

Lei c’era stata male per queste accuse <strong>di</strong> lui; al telefono però quella sera<br />

aveva avuto una voce dolcissima. Aveva detto a Luca del fatto che si era<br />

lasciata con Marco (lui non ne sapeva nulla) e aveva tentato <strong>di</strong> spiegargli<br />

quella cosa dolcissima che la legava a Rich.<br />

Lui continuava a <strong>di</strong>re che non era il caso che stessero insieme.<br />

“Perché?” aveva chiesto allora Elli.<br />

“Perché io so come è fatto lui……me lo conce<strong>di</strong> dopo tanti anni che lo<br />

frequento <strong>di</strong> poter <strong>di</strong>re che lo conosco meglio <strong>di</strong> te?”.<br />

“Lo so Luca, ma tu non conosci me!”<br />

Lui era rimasto in silenzio. Anche questo era vero.<br />

Lei gli aveva chiesto se davvero lui pensava che lei non fosse adatta a Rich o<br />

lui avrebbe visto come un pericolo qualsiasi donna si fosse messa <strong>tra</strong> lui e<br />

Rich.<br />

Luca non aveva risposto, si era mantenuto sul vago, aveva finito con il <strong>di</strong>re<br />

che capiva e che lei facesse chiarezza e si desse tempo perché <strong>di</strong> certo non<br />

poteva passare da una storia durata tanti anni ad un’al<strong>tra</strong> che, secondo lui,<br />

aveva dei presupposti già pericolosi. “Fai attenzione!” le aveva suggerito poi<br />

“in amore non esistono sconti o miti!”.<br />

Una sera Marco l’aveva chiamata che voleva parlarle. Non capiva perché mai<br />

lei l’avesse lasciato così all’improvviso senza volerlo più<br />

vedere………voleva spiegazioni, voleva sapere perché mai lei era ora tanto<br />

<strong>di</strong>versa dalla persona che aveva conosciuto ed amato.<br />

Era molto tempo che non si sentivano e lei aveva fatto in modo <strong>di</strong> non<br />

vederlo rimanendo in casa il finesettimana quando lui tornava da Bologna.<br />

Alla fine stava facendo proprio come Rich, scappava dalla sua storia. Non era<br />

giusto.<br />

203


Parlare con Marco al telefono le aveva fatto male…….le aveva riaperto una<br />

ferita forse mai chiusa, solo sopita.<br />

Con Marco infatti non c’era stato un litigio finale, una scenata da film, un<br />

<strong>tra</strong>gico ad<strong>di</strong>o. Avevano preso a frequentarsi sempre meno fino a non vedersi<br />

più. Non c’erano stati chiarimenti, niente <strong>di</strong> concluso.<br />

Lei all’improvviso aveva preso a non sopportare più i suoi mo<strong>di</strong> <strong>di</strong> fare che<br />

lui aveva sempre avuto, aveva tirato fuori i suoi rancori, tanti se tu….se tu,<br />

aveva mutato il suo modo <strong>di</strong> fare nei confronti <strong>di</strong> lui e forse anche del mondo<br />

in generale.<br />

Lui c’era stato male a questo suo repentino cambiamento, aveva preso a<br />

chiedersi cosa mai ci fosse che non andava perché c’è sempre un motivo per<br />

ogni mutamento repentino.<br />

Poi aveva detto ad Elli che proprio ora che la stava perdendo aveva preso ad<br />

accorgersi <strong>di</strong> quanto l’amasse.<br />

Marco le aveva chiesto <strong>di</strong> incon<strong>tra</strong>rsi quando lei voleva solo per parlare un<br />

po’ e si erano visti un pomeriggio.<br />

Lui le aveva detto mi <strong>di</strong>spiace Elli se ti ho fatto qualcosa <strong>di</strong> male, sono pronto<br />

a riparare se solo tu vuoi tornare da me……io <strong>di</strong>co che tu sei una gran<br />

persona, mi piaci e se vuoi un po’ <strong>di</strong> tempo……<br />

Ad Elli si era stretto il cuore a sentirgli <strong>di</strong>re tutte quelle cose, perché lei non<br />

si sentiva proprio una gran persona ed anzi aveva il cuore ingombro <strong>di</strong> tutto il<br />

male che aveva fatto a Marco pur non volendo e <strong>di</strong> come gli aveva tenuto<br />

nascoste per tanto tempo cose grosse che minavano il loro rapporto.<br />

Lei allora l’aveva guardato ed aveva gli occhi tristi…….lui invece aveva uno<br />

sguardo amorevole; non glielo aveva mai visto.<br />

Allora gli aveva detto tutto: <strong>di</strong> Rich, <strong>di</strong> quello che aveva provato per lui, <strong>di</strong><br />

come da un gioco era nato un sentimento che aveva tanto dell’amore.<br />

Marco l’aveva vista gioire ed accendersi nel parlare <strong>di</strong> quel Rich e questa era<br />

la cosa che gli aveva fatto più male: sapere che la cosa <strong>tra</strong> i due non era stato<br />

sesso, ma qualcosa <strong>di</strong> più intimo, <strong>di</strong> più puro e questo era il <strong>tra</strong><strong>di</strong>mento più<br />

grave secondo lui.<br />

Aveva provato una rabbia in<strong>di</strong>cibile, poi neanche più quella: solo <strong>di</strong>sprezzo o<br />

forse una grande delusione…….le aveva chiesto <strong>di</strong> andarsene…..che per<br />

tanto tempo lui le aveva dato fiducia, l’aveva portata su <strong>di</strong> un palmo <strong>di</strong> mano<br />

e questa era la ricompensa.<br />

204


Marco aveva il viso sconvolto, gli occhi sbarrati nel dolore come se volesse<br />

fare qualcosa senza sapere cosa visto che il mondo gli stava crollando<br />

addosso tutto insieme.<br />

Per un istante che era sembrato ad Elli fosse eterno era rimasto in silenzio<br />

come in attesa che lei si giustificasse…….poi l’aveva pesantemente insultata<br />

e lei non aveva ribattuto e non avrebbe potuto fare <strong>di</strong>versamente visto che<br />

era stata lei a sbagliare……….anche se in queste cose, quando un rapporto<br />

finisce non si è mai da soli a sbagliare. Non che questo bastasse a giustificare<br />

quello che aveva fatto e che era grave, però………<br />

Rich le aveva offerto la chiave <strong>di</strong> un mondo fantastico che lei non conosceva,<br />

le aveva insegnato piano piano un modo <strong>di</strong>verso <strong>di</strong> vedere la vita e starci<br />

dentro che le era piaciuto e l’aveva sentito subito suo.<br />

Vedere Marco in quello stato però le dava tormento in quel pomeriggio,<br />

vederlo star male ed agitarsi, portare le mani alla fronte <strong>di</strong>cendo io che ho<br />

fatto <strong>di</strong> male…… Era deluso, amareggiato……..quello che sorprendeva Elli<br />

era quella sofferenza; non avrebbe mai creduto potesse reagire così.<br />

Quando in passato si era chiesta se avrebbe dovuto <strong>di</strong>rglielo o no <strong>di</strong> Rich<br />

aveva pensato che lui sarebbe stato violento, aggressivo,<br />

<strong>di</strong>staccato…….invece era <strong>di</strong>sperato e non lo sapeva neanche lui cosa fare;<br />

aveva alzato la voce, ma in quel suo gridare c’era la morte dentro, la<br />

<strong>di</strong>sperazione consapevole <strong>di</strong> un fallimento.<br />

Era s<strong>tra</strong>no, ma per la prima volta era capitato ad Elli <strong>di</strong> essersi sentita amata<br />

da lui, proprio adesso che era <strong>di</strong>sperato, adesso che niente per lui era più<br />

certo…….. che lui era debole ed aveva bisogno <strong>di</strong> lei e non aveva più tutta<br />

quella sua solita superbia.<br />

Ma tutto questo non aiutava Elli a prendere una decisione per il suo futuro;<br />

veder soffrire così Marco……le ispirava un gran senso <strong>di</strong> tenerezza, una gran<br />

voglia <strong>di</strong> prenderselo <strong>tra</strong> le braccia e fargli passare tutto in un attimo.<br />

Solo pochi attimi prima, prima <strong>di</strong> vederlo era sicura che sarebbe andata da<br />

Rich, che era con lui che voleva stare ed avrebbe imparato a conoscerlo e<br />

magari sarebbero stati insieme.<br />

Ora non era più sicura <strong>di</strong> niente un’al<strong>tra</strong> volta; era come se fosse tornata al<br />

punto <strong>di</strong> partenza incerta se restare o partire.<br />

Non sapeva più cosa fare; almeno una cosa giusta c’era riuscita a farla e ne<br />

andava orgogliosa: aver detto a Marco tutto quello che era successo <strong>tra</strong> lei e<br />

Rich.<br />

205


Si era liberata <strong>di</strong> un peso enorme……ora stava decisamente meglio.<br />

Almeno aveva fatto qualcosa <strong>di</strong> onesto in tutto quel suo agire da <strong>di</strong>sonesta.<br />

Poi quella sera quando aveva visto Marco andar via che non aveva più niente<br />

da <strong>di</strong>rle le si era stretto il cuore.<br />

Lui le aveva detto che non se la sentiva più <strong>di</strong> stare con lei dopo quello che<br />

aveva fatto con il tenergli nascoste cose grosse della sua vita che andavano a<br />

pregiu<strong>di</strong>care il loro rapporto.<br />

Avrebbe dovuto <strong>di</strong>rglielo prima che le stava succedendo qualcosa che lui<br />

l’avrebbe aiutata…….ora così non si potevano mettere toppe.<br />

“Hai <strong>di</strong>strutto tutto!”. Le aveva detto con il volto con<strong>tra</strong>tto in un pianto<br />

<strong>tra</strong>ttenuto.<br />

L’aveva lasciata così in mezzo alla s<strong>tra</strong>da a piangere <strong>di</strong> vergogna perché si<br />

sentiva uno schifo…….aveva giocato con i sentimenti delle persone……non<br />

era giusto, ora stava pagando.<br />

Aveva oscillato <strong>tra</strong> Marco e Rich per molto tempo cercando <strong>di</strong> spremere da<br />

en<strong>tra</strong>mbi quello che <strong>di</strong> bello ciascuno <strong>di</strong> loro aveva senza riuscire ad amare<br />

totalmente nessuno <strong>di</strong> loro due.<br />

Si era creata una sua idea dell’amore che en<strong>tra</strong>mbi avevano partecipato a<br />

realizzare che non bastava una persona a contenerlo e lì aveva cercato la<br />

perfezione……li aveva usati en<strong>tra</strong>mbi senza accorgersene per arrivare ad<br />

essere felice perché con ognuno <strong>di</strong> loro aveva avuto momenti felici che le<br />

avevano dato tanto….emozioni, tenerezza, voglia <strong>di</strong> vivere.<br />

Ora sola in mezzo alla s<strong>tra</strong>da si era sentita un verme ed aveva cominciato a<br />

piangere; questa era sempre stata la soluzione migliore che aveva saputo<br />

prendere <strong>di</strong> fronte ai problemi e a pensarci provava sempre più schifo <strong>di</strong> sé.<br />

Tutto quello che aveva fatto: il suo agire <strong>di</strong> sotterfugi, il suo nascondere,<br />

celare, il suo non essere chiara, <strong>tra</strong>sparente l’avevano resa solo<br />

immensamente sola e sentiva <strong>di</strong> aver perso sia Marco che Rich, ma se lo era<br />

meritato in fondo.<br />

Quello che più le <strong>di</strong>spiaceva era l’averli fatti soffrire con quel suo<br />

comportamento ambiguo, poco solare.<br />

Forse non aveva mai amato nessuno nella sua vita se non se stessa ed aveva<br />

avuto sempre una forte mania <strong>di</strong> possesso sulle persone da volerle tutte<br />

concen<strong>tra</strong>te su <strong>di</strong> lei. E quando aveva avuto Rich subito aveva cercato Marco<br />

e viceversa e forse l’aveva fatto per quel suo <strong>di</strong>sperato bisogno <strong>di</strong> sentirsi<br />

amata da tutti.<br />

206


Maurizio, il ragazzo della biblioteca con cui aveva preso a scriversi da<br />

quando era tornata dall’Emilia per consolarla le <strong>di</strong>ceva che non era vero che<br />

lei amava solo se stessa e che non era il caso <strong>di</strong> starsi a buttare così giù per<br />

cose a cui c’era una soluzione e poi quello sentimentale era solo un aspetto<br />

della sua vita, anche se importante ed era vero.<br />

Maurizio Elli se lo ricordava con il sorriso sempre sulla bocca e la dolcezza<br />

nel dare saggi consigli.<br />

Le aveva detto datti del tempo e poi pren<strong>di</strong> una decisione sincera, onesta…..e<br />

quando l’avrai presa sarà quella giusta……non tornare in<strong>di</strong>etro, vai per la tua<br />

s<strong>tra</strong>da.<br />

Prendere una decisione……..questo era stato sempre il suo grande problema<br />

perché in tutti quegli anni c’era stato qualcuno che aveva scelto a posto suo.<br />

Elli ci stava riuscendo a stare un po’ senza Marco e senza Rich.<br />

Certo l’avevano aiutata i suoi amici.<br />

Agostino il poeta le scriveva sempre lunghe bellissime lettere e la consolava<br />

con belle poesie sue e <strong>di</strong> altri autori che a lui piacevano. Le aveva persino<br />

scritto una poesia tutta de<strong>di</strong>cata a lei che analizzava il suo modo <strong>di</strong> fare<br />

passionale e sofferente, il suo particolare stare al mondo.<br />

Diceva:<br />

Elisa al limite<br />

Elisa è sempre lì al limite<br />

Tra il romanzo che non ha compiuto<br />

E il rumore vuoto <strong>di</strong> un Dio sordo<br />

Il destino si è fatto pupazzo<br />

Ha perduto la misura del teatro<br />

Ha estenuato il suo orizzonte<br />

Che forse non c’era perché eterno<br />

La sua mano vaga nella nostalgia<br />

Ma esita a fare la sintesi<br />

Nel frattempo ha perduto il corpo<br />

O meglio si è <strong>di</strong>menticato <strong>di</strong> lei<br />

Ma lo rivuole ostinatamente<br />

Per dargli l’estasi che gli pertiene<br />

207


Ma la storia necessita <strong>di</strong> fatti<br />

Non si può fare teatro sull’assenza<br />

Ci vuol forse il morire dei santi.<br />

Era proprio caro il buon Agostino e lei gli scriveva volentieri e si<br />

consolavano a vicenda perché anche lui soffriva molto per le situazioni della<br />

sua vita che non lo capiva la gente intorno e voleva fargli del male.<br />

Elli gli aveva detto che le persone gran<strong>di</strong> in fondo sono quelle che soffrono <strong>di</strong><br />

più perché quel loro dolore deriva dalla loro particolare sensibilità, dal loro<br />

sentire tutta la vita intensamente.<br />

Ma quel dolore poi era una cosa positiva perché proprio a partire da lì<br />

nascevano i sentimenti, le idee, le composizioni più nobili.<br />

Poi c’erano Maurizio e Lorenzo a consolare Elli e le mandavano mail e le<br />

<strong>di</strong>cevano che sarebbero presto andati trovarla. Questo sapere <strong>di</strong> una loro<br />

prossima visita l’aveva resa felice e non ne vedeva l’ora; sarebbero stati bene<br />

insieme.<br />

Con Simi si sentivano tutti i giorni per aggiornamenti sulla situazione e lei<br />

era sempre dolcissima. Certe volte provava una pena così grande per Elli che<br />

i suoi begli occhioni gran<strong>di</strong> quasi piangevano e si velavano tutti partecipando<br />

<strong>di</strong> ciò che l’amica provava.<br />

Da un po’ poi Elli aveva preso a risentirsi con Luca ed era felice <strong>di</strong> aver<br />

ritrovato il suo amico; c’era stata male davvero a non sentirlo per tanto tempo<br />

perché ci parlava bene con lui…….<br />

Una mattina le era arrivata anche una lettera <strong>di</strong> Rich. C’era una sua foto<br />

dentro!<br />

Lui aveva una polo rossa: quella del giorno in cui si erano incon<strong>tra</strong>ti per la<br />

prima volta. Rideva. Sedeva su un prato a Roma, sembrava felice.<br />

Elli aveva subito pensato com’era bello! Ed il suo cuore aveva preso a battere<br />

forte e doveva proprio essere innamorato <strong>di</strong> Rich.<br />

Lui era semplice, dolcissimo, chissà quanto avrebbe potuto amarla!<br />

Con quella foto <strong>di</strong> Rich <strong>tra</strong> le mani era corsa in camera sua ed aveva preso<br />

una foto <strong>di</strong> Marco, una in cui anche lui rideva. Le aveva messe vicine, le<br />

aveva guardate…….poi le aveva allontanate subito…..ecco che stava<br />

ricominciando con il suo comportamento s<strong>tra</strong>no e in quei giorni <strong>di</strong> silenzio<br />

208


invece <strong>tra</strong> le tante incertezze una cosa l’aveva chiara, che era ora <strong>di</strong> farla<br />

finita con quell’ambigua storia a tre……<br />

Nella busta insieme alle foto c’era anche un sol<strong>di</strong>no…….era ungherese e su<br />

un cartoncino nero era scritto in bianco.<br />

Ciao Elli,<br />

ecco cos’era il sol<strong>di</strong>no <strong>di</strong> cui mi avevi parlato. Forse non ti era arrivato l’al<strong>tra</strong><br />

volta ; chissà perché.<br />

Dicono che porti fortuna; te lo rimando insieme alla foto <strong>di</strong> Rich che ride.<br />

Un bacio.<br />

Ora Elli sapeva <strong>di</strong> quel sol<strong>di</strong>no…….era felice…….sperava davvero potesse<br />

portarle fortuna.<br />

Una domenica poi Elli era andata a pranzo con Marco, dopo tanto tempo.<br />

Lui l’aveva chiamata e lei era rimasta sorpresa. Non avrebbe mai creduto<br />

potesse farlo. Era orgoglioso, non tornava mai sui suoi passi. Doveva amarla<br />

davvero se era arrivato a questo.<br />

Lei aveva accettato. In fondo non c’era niente <strong>di</strong> male in un pranzo, niente <strong>di</strong><br />

compromettente.<br />

Erano andati in un ristorantino in collina piuttosto alla mano, ma si mangiava<br />

bene e c’era una veranda all’aperto dove un bel venticello faceva muovere<br />

gli ombreggianti ed i fiori dando una piacevole frescura nella calura estiva.<br />

Lei era bellissima. Lui la guadava con i suoi capelli ricci mossi dal vento e<br />

sembravano rossi al sole.<br />

Gli occhi vivaci le sorridevano come se non fosse accaduto niente <strong>tra</strong> <strong>di</strong> loro.<br />

Questo lo mandava in bestia <strong>di</strong> lei, il fatto che facesse il <strong>di</strong>avolo a quattro e,<br />

dopo cinque minuti, non avesse più niente e pretendesse <strong>di</strong> tornare al punto<br />

da cui era partita. Non contava che gli altri non erano come lei..<br />

Però a quegli occhi come <strong>di</strong>avolo si faceva a rimanergli in<strong>di</strong>fferenti?.<br />

Meglio non vederla se si doveva starle lontano.<br />

Poteva averti fatto qualsiasi cosa, ma se ti guardava come sapeva lei ci saresti<br />

imme<strong>di</strong>atamente andato a letto, senza ricordarti che ti aveva fatto del male o<br />

che era meglio <strong>di</strong> no.<br />

Marco avrebbe voluto parlarle, provare a ricostruire tutto e non lo sapeva<br />

neanche lui perché……solo in quei giorni <strong>di</strong> silenzio aveva provato un vuoto<br />

209


enorme a non sentirla che era tutta la sua vita e non ci riusciva proprio<br />

purtroppo a fare senza. Il tempo poi avrebbe mos<strong>tra</strong>to se davvero ne sarebbe<br />

valsa la pena.<br />

Lui parlava, parlava, lei non lo ascoltava nemmeno; con lo sguardo perso nei<br />

suoi pensieri era stanca <strong>di</strong> sentirsi fare la morale e faceva la faccia annoiata.<br />

Lui allora l’aveva lasciata stare.<br />

Avevano pranzato e là fuori sulla veranda c’era un’arietta gradevole che<br />

veniva dalla gola <strong>tra</strong> le colline.<br />

Elli aveva or<strong>di</strong>nato del vino bianco fresco ed era già un po’ brilla, con la testa<br />

leggera.<br />

Pensava a Rich.<br />

Ora che Marco era tornato da lei si chiedeva perché mai lui invece le stesse<br />

scappando, perché non la chiamava più e non le scriveva più se non per<br />

risponderle.<br />

Chissà cosa gli era successo.<br />

Elli credeva fosse giusto ritentare con Marco, glielo doveva. In fondo le<br />

piaceva, l’aveva amato intensamente, aveva i suoi <strong>di</strong>fetti, ma chi non ne ha!<br />

C’erano tante cose che la legavano a lui, impegni, momenti, ricor<strong>di</strong>…..non si<br />

poteva lasciali andare così senza fare un ultimo tentativo, visto che lui era<br />

<strong>di</strong>sposto, visto che glielo stava chiedendo con il cuore. E se en<strong>tra</strong>mbi<br />

avessero fatto lo sforzo <strong>di</strong> andarsi un po’ incontro…..<br />

Se non l’avesse fatto se ne sarebbe potuta pentire.<br />

Però Rich………..Dio quanto le piaceva! Se non stava lì a pensarci avrebbe<br />

preso e sarebbe scappata con lui.<br />

Dopo qualche giorno Elli aveva preso a risentirsi anche con Rich; lei lo<br />

sapeva che si stava comportando in modo scorretto con lui, ma proprio non se<br />

la sentiva <strong>di</strong> <strong>di</strong>rgli che aveva ricominciato ad uscire con Marco.<br />

Senza volerlo si era ritrovata in quell’ambigua e triste situazione a tre in cui<br />

si era ripromessa <strong>di</strong> non cadere più. Era come un tenere i pie<strong>di</strong> su due staffe<br />

per vedere dove buttava meglio. Era da vile.<br />

Rich credeva che lei avesse lasciato Marco ed era vero all’inizio, poi aveva<br />

ripreso ad uscire con lui, aveva ricominciato a tenersi in bilico <strong>tra</strong> due<br />

210


situazioni en<strong>tra</strong>mbe <strong>di</strong>fficili, en<strong>tra</strong>mbe che avevano bisogno <strong>di</strong> tempo per<br />

chiarimenti, en<strong>tra</strong>mbe dolorose.<br />

Si era trovata <strong>di</strong> nuovo confusa e senza via d’uscita. Prometteva amore ad<br />

en<strong>tra</strong>mbi e non lo dava a nessuno; forse le piaceva questo restare in sospeso,<br />

questo farsi continuamente del male.<br />

E chiamava l’uno e poi l’altro e gioiva, poi si pentiva e finiva con il farsi<br />

schifo per quello che stava facendo, <strong>di</strong> quel suo essere senza personalità,<br />

senza la capacità <strong>di</strong> fare una scelta.<br />

L’unica fuga, qualche volta ci aveva pensato sul serio, sarebbe stata scappare<br />

da tutto e tutti, troncare en<strong>tra</strong>mbe le storie, mettere a tacere ogni dolore. Ma<br />

non sapeva a questo punto se questo avrebbe avuto il coraggio <strong>di</strong> farlo visto<br />

che non aveva mai <strong>di</strong>mos<strong>tra</strong>to fino ad allora <strong>di</strong> avrne.<br />

Alla fine le era venuta un’idea forse un po’ s<strong>tra</strong>mba, ma poteva anche<br />

riuscirle. Una prova.<br />

Da un po’ credeva che alla fine sarebbe tornata con Marco, non ce l’avrebbe<br />

fatta a <strong>di</strong>menticarlo del tutto, c’erano troppe cose in ballo e niente <strong>di</strong> così<br />

grosso da tenerli forzatamente separati.<br />

Prima però, ne era sicura, doveva tornare a Reggio………era una pazzia, lo<br />

sapeva, ma doveva farlo, doveva rivedere Rich prima <strong>di</strong> fare una scelta<br />

definitiva, parlarci, vedere che effetto le avrebbe fatto.<br />

Aveva deciso <strong>di</strong> partire senza <strong>di</strong>re niente a nessuno, neanche a Rich.<br />

L’avrebbe incon<strong>tra</strong>to per caso…….e vedendolo forse avrebbe capito se la sua<br />

decisione era giusta, se poteva fare a meno <strong>di</strong> lui.<br />

Poi aveva pensato che se non <strong>di</strong>ceva del suo viaggio a Rich avrebbe rischiato<br />

<strong>di</strong> non trovarlo e sarebbe stato solo uno spreco <strong>di</strong> tempo.<br />

Gli aveva telefonato.<br />

Rich era sembrato felicissimo all’idea…….Allora stiamo a pranzo insieme e<br />

dovevo andare a fare un bel giro in bici, ma non preoccuparti…..sistemo<br />

tutto…sono felice <strong>di</strong> vederti Elli; ti vedo proprio volentieri…..a<br />

domani…..ciao!<br />

Lei non sapeva se stava facendo la cosa giusta, ma se non lo vedeva poteva<br />

rischiare <strong>di</strong> continuare a mitizzarlo mandando così a rotoli la storia con<br />

Marco senza motivo.<br />

Certo che quello che stava facendo, il suo modo <strong>di</strong> comportarsi era orribile.<br />

Aspettava, temporeggiava, si prendeva gioco <strong>di</strong> tutti e forse anche <strong>di</strong> se<br />

stessa, stava lì immobile a vedere cosa succedeva ; che fossero pure gli altri a<br />

211


prendere decisioni, che la vita le in<strong>di</strong>casse la s<strong>tra</strong>da senza che lei dovesse<br />

addossarsi la responsabilità <strong>di</strong> quello che sarebbe successo.<br />

Stava agendo da vile, da codarda senza prendersi responsabilità e<br />

pretendendola invece dagli altri.<br />

Parlava con Rich e gli <strong>di</strong>ceva d’amarlo mentre si perdeva <strong>tra</strong> le braccia <strong>di</strong><br />

Marco <strong>di</strong>cendogli che sarebbero stati insieme per sempre.<br />

Diceva a Rich che sarebbe stato un buon papà che era così dolce, mentre<br />

Marco voleva una macchina più grande perché <strong>tra</strong> non molto sarebbero stati<br />

una famiglia.<br />

Prometteva ad en<strong>tra</strong>mbi cose, si <strong>tra</strong>sformava nella donna ideale per ognuno <strong>di</strong><br />

loro due, ma alla fine chi era lei e perché faceva questo e non era mai se<br />

stessa?<br />

Forse perché aveva paura <strong>di</strong> sé, o non si accettava o aveva paura fossero gli<br />

altri a non volerla così come era. E lei aveva bisogno degli altri e <strong>di</strong> sapere<br />

che le volevano bene.<br />

Poi piangeva ed avrebbe voluto sparire e non farsi trovare mai più.<br />

Quella sera poi aveva squillato il telefonino ed era Rich. Era mezzanotte<br />

passata.<br />

“Elli ciao! Sai che ci ho pensato. Credo domani sia meglio non vederci!”<br />

Elli era rimasta <strong>di</strong> sasso, non aveva avuto il coraggio <strong>di</strong> rispondere subito; poi<br />

aveva detto : “Perché?”.<br />

Lui aveva risposto “Perché credo sia meglio così!”.<br />

“Non è una risposta Rich!”<br />

“Lo so!” Era rimasto in silenzio.<br />

“Allora perché?”.<br />

“Non lo so Elli, ho paura <strong>di</strong> imbarazzarmi se ti vedo!”<br />

“E perché dovresti imbarazzarti? Davvero ti vergogni <strong>di</strong> me? Eppure l’al<strong>tra</strong><br />

volta quando sono venuta a trovarti non mi sembravi tanto imbarazzato!”.<br />

“A no?”<br />

“No Rich, non mi hai guardato nemmeno le scarpe! Ero io invece ad essere<br />

imbarazzatissima!”.<br />

212


“Domani Elli poi ci vado a fare quel giro in bici!…..Elli, però il paese è<br />

piccolo e se vieni e m’incontri non ti smaterializzare…..non fare finta <strong>di</strong> non<br />

vedermi!”.<br />

“Rich, apposta perché il paese è piccolo se non vuoi vedermi non venire in<br />

centro. Almeno non ci sarà il rischio <strong>di</strong> incon<strong>tra</strong>rmi. Non vengo mica a<br />

prenderti a casa!”<br />

“Lo so!”.<br />

Elli sapeva quanto lui dentro <strong>di</strong> sé avrebbe voluto vederla……per questo lei<br />

non se la prendeva per questo suo fuggire che non era altro che l’evidente<br />

segno che le voleva bene.<br />

“Elli, non ancora, non ci farebbe bene vederci adesso, almeno a me non<br />

farebbe bene. Ti sei lasciata da poco con il tuo ragazzo; <strong>tra</strong> un po’ ti<br />

accorgerai come starai!……incomincerai a starci male, ti accorgerai <strong>di</strong> aver<br />

perduto un pezzo della tua vita, ti sentirai morire”.<br />

Lei non aveva avuto il coraggio <strong>di</strong> <strong>di</strong>rgli che usciva <strong>di</strong> nuovo con Rich.<br />

“Tu però hai detto che mi saresti venuto a trovare e in quel caso……avresti<br />

dovuto vedermi!”<br />

“Io sarei venuto a trovarti, <strong>di</strong> sicuro, non adesso, <strong>tra</strong> un po’, quando io avrei<br />

voluto. E tu saresti stata <strong>di</strong>versa, io sarei stato <strong>di</strong>verso”.<br />

“Diversa in che senso Rich?”.<br />

“Avresti avuto le idee più chiare, avresti avuto il tempo per buttarti <strong>di</strong>etro le<br />

tue storie, saresti stata pronta a cose nuove”.<br />

“E tu invece, in che senso saresti stato <strong>di</strong>verso?”.<br />

“Non lo so, sarei stato <strong>di</strong>verso anch’io! Elli, non è più come prima <strong>tra</strong> noi!”.<br />

“Perché?, non ti piaccio più?”.<br />

“Non è questo! E’ che è successo qualcosa che ha chiuso quello che c’era<br />

stato, quello che c’eravamo detti con le lettere……è cominciato qualcosa <strong>di</strong><br />

nuovo Elli….e bisognerebbe iniziare a costruire qualcosa, cercare <strong>di</strong><br />

riconoscersi da capo, in un’ottica <strong>di</strong>versa ed io ora non me la sento.<br />

Dobbiamo lasciar passare del tempo, due, tre, quattro, cinque mesi……poi<br />

riconsiderare la cosa, vedere come stiamo en<strong>tra</strong>mbi. Ora non devi pensare a<br />

me, ma a te!”.<br />

“Non devo pensare a te? Ma se ci penso in continuazione! E tu non ci pensi a<br />

me?”.<br />

“Si che ci penso”.<br />

“Spesso?”.<br />

213


“Si!”.<br />

“E allora perché Rich vuoi fare del tutto per <strong>di</strong>menticare, per <strong>di</strong>struggere<br />

quello che c’è <strong>tra</strong> noi? La gente in genere si preoccupa <strong>di</strong> costruire, tu pensi<br />

solo a <strong>di</strong>struggere!”<br />

“Ma se una cosa è importante davvero Elli……..quella non si <strong>di</strong>strugge!”.<br />

Lei era rimasta in silenzio. Aveva sentito la tenerezza invaderla.<br />

“E’ questo che vuoi? Vedere se è importante?.<br />

Si era sentita male. Lui voleva aspettare, cercare <strong>di</strong> capire cos’era giusto,<br />

darle tempo <strong>di</strong> riflettere, non approfittare <strong>di</strong> lei, non chiederle niente.<br />

Il tempo ci avrebbe pensato lui ad unirli per la vita o a <strong>di</strong>viderli per sempre.<br />

“Io non volevo niente da te Rich! Solo vederti, solo vedere che effetto mi<br />

avrebbe fatto incon<strong>tra</strong>rti. Pensavi volessi <strong>di</strong>ventare la tua ragazza?”<br />

“Si!”.<br />

“Io te l’ho mai detto questo?”.<br />

“No, ma credevo <strong>di</strong> averlo intuito da tante cose!”<br />

“Ma io non ti ho mai detto niente. Tu lo sai che io le cose le <strong>di</strong>co in faccia,<br />

non le mando a <strong>di</strong>re.”<br />

“Ve<strong>di</strong>, avevo sbagliato! Pensavo che se tu fossi venuta qui…….”<br />

“Saremmo finiti a letto……è questo che pensavi?”<br />

“Si!”.<br />

“E magari a casa tua…..”<br />

“Si, sarebbe stato a casa mia <strong>di</strong> sicuro!”<br />

“E tu non saresti riuscito a <strong>di</strong>re niente? Non ce l’hai la tua testa per <strong>di</strong>re no?<br />

Poi che bella considerazione hai <strong>di</strong> me! Magari ti violentavo!”.<br />

Lui aveva preso a ridere, si era sciolto un po’…… “Si, mi avresti violentato e<br />

preso…..”<br />

“Rich, che sei tu la donna? Sai, quando ti ho dato quel bacio…..io non l’ho<br />

visto come una cosa fisica…..era come un prolungamento della dolcezza dei<br />

nostri <strong>di</strong>scorsi…..era innocente, puro, fantastico. E non era fisico non perché<br />

non mi piacessi che sei bellissimo, ma perché quella spiritualità che c’era<br />

andava oltre la fisicità!”.<br />

“Anch’io ho cercato <strong>di</strong> convincermi fosse così Elli, ma ti ho desiderata ed ho<br />

rovinato tutto, tutta quell’atmosfera leggera che c’era……la dolcezza,<br />

l’innocenza, tutto”.<br />

“Tu cosa vuoi dalla vita Rich? Me lo <strong>di</strong>ci? Ti prego!” Aveva la voce<br />

implorante, dolcissima…. “Ti prego!”.<br />

214


“Vuoi sapere se fai parte dei miei progetti Elli?”<br />

“No, non vedere sempre tutto come una minaccia alla tua vita da single,<br />

voglio solo sapere cosa ti piacerebbe, tutto qua, cosa desideri visto che non<br />

me l’hai mai detto”.<br />

“Tu cosa vuoi Elli?”<br />

“Non si risponde ad una domanda con un’al<strong>tra</strong> domanda e poi……lo sai cosa<br />

voglio….”<br />

“Una famiglietta?”.<br />

Elli aveva annuito.<br />

“Anche a me piacerebbe una famiglietta!”.<br />

“E vuoi sapere Rich come è il mio uomo ideale?….Deve saper ridere, amare i<br />

bambini, accettare <strong>di</strong> fare delle scelte insieme e…….nei suoi occhi, quando<br />

mi guarda…..voglio vederci l’amore!”.<br />

Lui sorrideva, era quasi commosso.<br />

“Mi hai amato davvero Rich?”.<br />

Lui non parlava, rimaneva in silenzio.<br />

“Mi hai amato mai Rich? Rispon<strong>di</strong>mi per favore!”.<br />

“Tu cosa pensi Elli? Cos’è che senti? Perché non è tanto importante quello<br />

che uno ti <strong>di</strong>ce…..conta quello che senti…”<br />

“Credo <strong>di</strong> si! Credo che tu mi abbia amato……e molto anche……e magari<br />

hai pensato anche a una vita con me, ma hai paura <strong>di</strong> me….del modo in cui<br />

amo tutti e il mondo e non sono <strong>di</strong> nessuno, <strong>di</strong> come sento le cose, della mia<br />

piccola pazzia, <strong>di</strong> come non ci starei nella tua semplicità!”.<br />

“Elli, non ti ho raccontato bugie!”.<br />

“Lo so, per questo ti voglio ancora tanto bene, anche se mi scappi!”.<br />

“Mi vuoi ancora bene?”<br />

“Si Rich e non ci riesco proprio a cancellarti dalla mia testa matta anche se ci<br />

provo”.<br />

“Posso sapere una cosa Rich?”.<br />

“Si che puoi!”.<br />

“Perché mi scappi?”.<br />

“E’ il mio modo s<strong>tra</strong>mbo <strong>di</strong> affrontare le <strong>di</strong>fficoltà, è una <strong>di</strong>fesa….una <strong>di</strong>fesa<br />

che però fa male anche se mentre fuggo credo che in quel modo soffrirò <strong>di</strong><br />

meno”.<br />

215


“Devi affrontarla la vita Rich!” Elli lo <strong>di</strong>ceva a Rich, ma lo <strong>di</strong>ceva soprattutto<br />

a se stessa, che era lei la prima a scappare e anche questa volta erano gli altri<br />

che stavano decidendo della sua vita senza che lei <strong>di</strong>cesse niente.<br />

“Arrivi ad un punto in cui gli altri hanno il <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> chiedertelo il perché<br />

delle cose, il perché hai agito in un determinato modo perché la loro vita si è<br />

legata in qualche modo con la tua e devi dargliela una spiegazione. Troppo<br />

comodo fuggire. Non ti puoi sempre nascondere.”<br />

“Hai ragione Elli!”<br />

“Ti prego Rich, ci ve<strong>di</strong>amo domani solo un po’ poi ti prometto che non ti<br />

chiamo mai più?.<br />

“Non <strong>di</strong>re mai più Elli, E’ troppo grosso, non va ed io non merito una<br />

promessa così!".<br />

“Che significa non merito una promessa così?”<br />

“Elli sempre con questi perché, perché, perché…….Quando uno non sa<br />

rispondere non puoi farglielo questo pressing, non è giusto.<br />

Comunque credo sia meglio non vederci!”.<br />

Elli aveva ammirato questa sua risolutezza, lei avrebbe dovuto agire come<br />

lui, non ci sarebbe mai riucita.<br />

“Ma questa mattina eri così contento all’idea!”.<br />

“Volevo vederti infatti, poi ci ho pensato. Te l’ho detto, non sarebbe giusto<br />

adesso!”.<br />

Era molto tar<strong>di</strong>, si erano salutati che tanto anche se avessero continuato non<br />

sarebbero venuti a capo <strong>di</strong> niente. Rich che non voleva parlare e le aveva<br />

detto <strong>di</strong> non volerla vedere anche per paura <strong>di</strong> dover affrontare quei <strong>di</strong>scorsi<br />

e l’avevano fatto al telefono. Ma in fondo quella telefonata, nonostante in<br />

molti momenti si era sentito un i<strong>di</strong>ota, gli era piaciuta ed era stato un bene<br />

averla fatta.<br />

Dopo aver chiuso il telefono Elli non lo sapeva più cosa sentiva.<br />

Aveva <strong>tra</strong> le mani quel biglietto per Reggio. L’aveva comperato nel<br />

pomeriggio.<br />

Poteva partire lo stesso, vedere gli amici…..Maurizio, Lorenzo, Agostino ed<br />

anche Luca perché no!<br />

Rich non voleva neanche vederla!<br />

Ho paura <strong>di</strong> imbarazzarmi……Che andasse al <strong>di</strong>avolo! Meno male che c’era<br />

riuscita a <strong>di</strong>rgli che a sentirlo fare quei <strong>di</strong>scorsi le era caduto un mito e che<br />

216


era meglio così…..che si era accorta com’era in realtà lui ed aveva ragione<br />

Luca a <strong>di</strong>re che l’aveva mitizzato….<br />

Magari invece <strong>di</strong> andare a Reggio avrebbe potuto fermarsi a Bologna da<br />

Marco. Gli avrebbe fatto una sorpresa, sarebbe stato felicissimo.<br />

Lui l’amava davvero, lei ora ne era certa. Di sicuro Rich la prendeva in modo<br />

particolare per quella sua ingenua dolcezza, per quel suo sguardo <strong>di</strong> bimbo<br />

in<strong>di</strong>feso che ti fa credere <strong>di</strong> aver bisogno <strong>di</strong> te. Ma Marco…..se sapevi<br />

penderlo era la persona più dolce del mondo e certo non meritava tutto quello<br />

che lei gli aveva fatto.<br />

Si, sarebbe andata a Bologna l’indomani, avrebbe fatto una scelta una volta<br />

tanto credeva sarebbe stata giusta.<br />

Sul letto quella sera si era addormentata subito e non aveva<br />

pianto…..nonostante il dolore, nonostante tutto.<br />

La mattina seguente era una mattina <strong>di</strong> Giugno piena <strong>di</strong> luce che sembrava il<br />

para<strong>di</strong>so.<br />

Il treno andava per la campagna incrociando montagne e colline, campi <strong>di</strong><br />

girasole o <strong>di</strong> grano, piccole fattorie e corsi d’acqua…….sembrava corresse<br />

tanto veloce per volersi andare a perdere all’orizzonte dove l’oro del sole<br />

<strong>di</strong>venta tuttuno con il biondo del grano.<br />

Elli avrebbe voluto correre più <strong>di</strong> quel treno e non vedere più niente intorno<br />

per via <strong>di</strong> quell’enorme velocità che avrebbe potuto portarla lontano, fuori e<br />

farla perdere in qualche luogo sconosciuto dove avrebbe potuto morire senza<br />

che nessuno la vedesse e scomparire per sempre.<br />

Ma più il treno correva, più quell’orizzonte era lontano ed era così anche la<br />

vita…….un infinito irraggiungibile orizzonte con l’illusione <strong>di</strong> arrivare per<br />

poi non arrivare mai……essere sempre in cammino per arrivare dove?<br />

Forse in nessun luogo.<br />

Una tensione lunga tutta una vita alla ricerca <strong>di</strong> quella perla che è la felicità.<br />

Poi ad un <strong>tra</strong>tto Elli aveva cominciato a vedere dal finestrino Bologna con le<br />

s<strong>tra</strong>de gremite ed i palazzi altissimi e tanta gente, tante storie…..anche quella<br />

del suo Marco che era lì a quell’ora che camminava <strong>tra</strong> la gente e lei <strong>tra</strong> poco<br />

217


gli avrebbe fatto una sorpresa presentandosi lì da lui che non se l’aspettava e<br />

chissà quanto sarebbe stato felice.<br />

Era sicura <strong>di</strong> fare la cosa giusta mentre si preparava a scendere e la voce dalla<br />

stazione ripeteva…… Si avvertono i gentili viaggiatori che stiamo per<br />

arrivare nella stazione <strong>di</strong> Bologna……stazione <strong>di</strong> Bologna.<br />

Il treno poi si era fermato. Elli si era alzata, aveva preso la valigia pesante<br />

con en<strong>tra</strong>mbe le mani ed era uscita faticosamente dallo scompartimento.<br />

“Si affretti signorina che il treno riparte!” le aveva fatto il capotreno. Lei<br />

accennando un forzato sorriso aveva fatto si con la testa “vado…..vado!”.<br />

Era come frastornata. Aveva preso a correre verso la porta scavalcando la<br />

gente seduta sui corridoi del treno pienissimo quel giorno.<br />

“E’ impazzita?” si era sentita gridare ad un <strong>tra</strong>tto. Doveva aver calpestato<br />

qualcuno; ma poteva anche essere che fosse impazzita.<br />

Quando era arrivata davanti alla porta aveva visto il suo domani….ed era con<br />

Marco, era una famiglia…..era…..sarebbe stata felice? E chi poteva <strong>di</strong>rlo;<br />

decidere <strong>di</strong> stare con una persona sempre è un grosso rischio perché con il<br />

tempo le persone cambiano e forse anche i sentimenti.<br />

Era rimasta come bloccata, incollata davanti ad un varco, quello del suo<br />

futuro, <strong>di</strong> quello che sarebbe stata, <strong>di</strong> quello che voleva essere…..ancora una<br />

volta non le riusciva <strong>di</strong> scegliere…..era proprio una condanna.<br />

Sentiva che le era impossibile correre ora…e camminare anche….restava<br />

ferma sulla sua vita.<br />

Poi la portiera si era chiusa; l’aveva vista serrarsi davanti ai suoi occhi e non<br />

aveva detto niente.<br />

Aveva pensato a Marco e le si era stretto il cuore perché lei non aveva fatto<br />

niente per impe<strong>di</strong>re al loro rapporto <strong>di</strong> naufragare…..anzi l’aveva aiutato ad<br />

affondare come in una dolce, lenta, terribile eutanasia che quella storia stava<br />

in rianimazione da tanto e vegetava.<br />

Elli cercava <strong>di</strong> consolarsi, <strong>di</strong> <strong>di</strong>re è il destino…..non è stata colpa mia, doveva<br />

essere così.<br />

Sentiva Marco lontano ora, sentiva <strong>di</strong> averlo perso, lo stava lasciando andare,<br />

lo faceva scivolare via da lei.<br />

Guardava Bologna <strong>di</strong>etro <strong>di</strong> sé e quasi non si vedevano più i palazzi.<br />

Il treno andava, la portava a Reggio, forse era lì che doveva andare, dal suo<br />

Rich e lui chissà se sarebbe stato contento.<br />

218


Intorno c’erano altri campi, altri fiumi, altre città. Per un <strong>tra</strong>tto Elli aveva<br />

creduto <strong>di</strong> essere felice.<br />

Le succedeva sempre così quando vagheggiava idee…che ci credeva anche<br />

se erano s<strong>tra</strong>mbe, e gioiva, poi si accorgeva che erano progetti impossibili e<br />

suben<strong>tra</strong>va un’angosciosa <strong>di</strong>sillusione.<br />

Ora credeva che avrebbe rivisto Rich…..lui avrebbe accettato d’incon<strong>tra</strong>rla<br />

alla fine, ne era certa.<br />

Lei avrebbe potuto trovarsi un impiego……e si sarebbero conosciuti piano<br />

piano e magari lui sarebbe stato il papà dei suoi bambini, avrebbero avuto<br />

una loro casa e le vacanze al mare….e magari Luca avrebbe imparato ad<br />

amarla anche così che era tanto <strong>di</strong>versa da quando l’aveva conosciuta.<br />

Elli <strong>di</strong> nuovo nello scompartimento si era alzata in pie<strong>di</strong> per aprire il<br />

finestrino; il tepore del sole <strong>di</strong> giugno che si scaldava nell’avanzare del<br />

mattino….lunghi, <strong>di</strong>stesi, infiniti campi <strong>di</strong> grano tinti del rosso dei<br />

papaveri….i corvi macchie nere nello squarcio d’azzurro.<br />

Ci aveva rivisto dentro in un attimo tutta la sua vita….la sua infanzia e <strong>di</strong><br />

nuovo le sembrava <strong>di</strong> vedere Camille Monet ed il piccolo Jean venire giù<br />

dalla piccola collina e c’era anche suo nonno nelle vigne che aspettava che lei<br />

gli portasse il pranzo ed un po’ <strong>di</strong> buon vino e le sue gocce <strong>di</strong> sudore sul viso<br />

e sulla fronte e sulle braccia vigorose da cui aveva sempre amato farsi<br />

stringere. Riusciva a vedere anche i suoi occhi e c’era una luce singolare<br />

dentro…..bellissima.<br />

“Dove sei stata?” gli <strong>di</strong>ceva e lei rideva e lui lo sapeva che era stata a<br />

sdraiarsi <strong>tra</strong> il grano e a contemplare supina la volta del cielo azzurrissima<br />

con tutto quell'oro intorno ed i sogni che le passavano in quella testolina<br />

matta correndo anche più delle nubi.<br />

Il treno ad un <strong>tra</strong>tto si era fermato….Elli non sapeva dov’era, non le<br />

importava. C’erano i campi <strong>di</strong> grano.<br />

Era scesa, non sapeva il perché, non aveva importanza.<br />

La valigia!! Se la tenessero pure, gliela dava volentieri a lei non serviva più.<br />

Aveva visto il treno ripartire…..non si era sentita triste…lui andava a Reggio,<br />

lei si era fermata, non andava più.<br />

In fondo pensandoci bene Rich in quel momento era solo un altro Marco…..e<br />

la vita <strong>di</strong> famiglia ed avrebbero finito con il <strong>di</strong>scutere come tutti e magari<br />

anche con il non amarsi più….perché per lettera le cose sono sempre più<br />

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elle e la lontananza cela alcune cose, ne ingran<strong>di</strong>sce altre…non si ha mai la<br />

visione reale delle cose.<br />

Le era tornata in mente una lettera, quella che aveva scritto una sera <strong>di</strong><br />

Dicembre <strong>di</strong> ritorno da Reggio, quella che avevano letto Luca e poi Rich e da<br />

lì era nato tutto.<br />

Faceva più o meno così:<br />

Caro Luca,<br />

<strong>di</strong> quel se<strong>di</strong>ci <strong>di</strong>cembre in Emilia mi sono rimaste tante piccole immagini,<br />

emozioni.<br />

Le case giallorosa nei vicoli ed i passi echeggianti sul corso con le pietre<br />

troppo gran<strong>di</strong> che non ci si può camminare con i tacchi; meglio sotto i portici<br />

con le vetrine un pò troppo scure che quasi non sembra Natale.<br />

Il mercatino con le sculture afro, pizzi e merletti e libri vecchi a mille lire<br />

dove <strong>tra</strong> tanti raccontini del novecento ci ho trovato proprio “My sweet car”<br />

<strong>di</strong> <strong>Pier</strong> – Ben venuti in Emilia-<br />

I bar vuoti con i poster firmati del mitico Liga ed il bimbo che mandava baci<br />

nella pizzeria sulla piazza con le foto della costiera amalfitana sparse<br />

ovunque uno squarcio <strong>di</strong> mare sui muri.<br />

Le s<strong>tra</strong>de piene solo del freddo sole <strong>di</strong> <strong>di</strong>cembre ancora addormentate mentre<br />

camminavo verso il palazzo dei “Principi”.<br />

Poi la sala conferenze piccola e fredda sorpresa ancora vuota; poche se<strong>di</strong>e<br />

azzurre, un po’ <strong>di</strong> tristezza.<br />

Ti hanno già <strong>di</strong>menticato caro <strong>Pier</strong>?<br />

Poi Luca i tuoi occhi incrociati <strong>tra</strong> la porta a vetri, il tuo sorriso caldo e quello<br />

<strong>di</strong> tanta gente che arrivava a piccoli gruppi e si sedeva in silenziosa attesa.<br />

Storie <strong>di</strong> tante persone <strong>di</strong>verse, es<strong>tra</strong>nee, volti, parole, desideri, sogni,<br />

rimpianti, ricor<strong>di</strong>……per un giorno sintonizzati sulla stessa<br />

frequenza…..<strong>Pier</strong>.<br />

Il suo piccolo popolo, quello che lui voleva, che aveva scelto <strong>tra</strong> tante<br />

vicissitu<strong>di</strong>ni perché lui sapeva come arrivare a chi lo interessava.<br />

Ed io non so ancora se ero lì per piangere, revocare, avere conferme, risposte,<br />

dare un volto all’essenza che sento vicino at<strong>tra</strong>verso il ricordo <strong>di</strong> altri.<br />

So solo che era un’emozionante intimità quella che mi pervadeva il cuore<br />

mentre sulla bocca degli altri nascevano le mie parole e nei loro pensieri<br />

erano anche i miei, nella loro ansia <strong>di</strong> ricerca e <strong>di</strong> vita……la mia.<br />

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Quella sera poi andandomene mi sono immersa nell’oscurità; le mille luci<br />

delle auto sembravano tanti cuori brulicanti accesi nella s<strong>tra</strong>da buia che<br />

s’incon<strong>tra</strong>no un istante incrociandosi e s’illuminano per poi schizzare via <strong>di</strong><br />

nuovo, ognuno per la sua s<strong>tra</strong>da, ma con la consapevolezza che la notte non<br />

l’inghiottirà perché non sono più soli.<br />

Un bacio. Elisa.<br />

P.S. Volevo tanto portare una rosa a <strong>Pier</strong>, mi piacerebbe farlo insieme a te.<br />

Era una lettera semplicissima, rapide impressioni eppure cosa non era riuscita<br />

a scatenare…………….<br />

Elli aveva camminato tutto il giorno per i campi con il sole che la faceva<br />

sudare e non c’era Marco e non c’era Rich né nessun altro a tenerla ancorata<br />

alla terra….forse non c’era più nemmeno Elli, almeno non l’Elli <strong>di</strong> prima.<br />

Forse Rich aveva ragione quando le aveva detto che probabilmente da tutta<br />

quella s<strong>tra</strong>mba storia sarebbe nata una nuova Elisa, forse era questo che le<br />

stava succedendo o forse era morta e vagava per i campi del para<strong>di</strong>so..<br />

C’era un’aria molto dolce intorno e lei non lo sentiva il caldo <strong>di</strong> giugno.<br />

Poi al <strong>tra</strong>monto aveva visto il <strong>di</strong>sco infuocato del sole morire sciogliendosi<br />

sulle bionde spighe e tingerle <strong>di</strong> rosso.<br />

Aveva sentito suo nonno fischiare….faceva sempre così quando tornava dalla<br />

campagna con un ramoscello in bocca.<br />

Si era gettata nel grano e le piaceva quella pungente sensazione delle spighe<br />

sulla pelle e poi la terra scura su cui affondare i capelli e le mani…<br />

Ad un <strong>tra</strong>tto era rossa anche lei come il grano, come il cielo come il sole.<br />

Aveva chiuso gli occhi ed era leggera e era lì che voleva restarsene per un<br />

po’.<br />

Un giorno ci sarebbe andata da qualche parte perché nella vita alla fine una<br />

scelta la si deve fare sempre, non si può restare tiepi<strong>di</strong> a vegetare…….si deve<br />

in<strong>tra</strong>prendere una s<strong>tra</strong>da ed andare.<br />

Ora però la sera era rossa e calma e lei voleva rimanere un po’ così…..senza<br />

pensare……<strong>tra</strong> Bologna e Reggio.<br />

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