I romanzi come fonti per la storia contemporanea. Lo sguardo di Pier ...
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I <strong>romanzi</strong> <strong>come</strong> <strong>fonti</strong> <strong>per</strong> <strong>la</strong> <strong>storia</strong> <strong>contemporanea</strong>. <strong>Lo</strong> <strong>sguardo</strong> <strong>di</strong> <strong>Pier</strong><br />
Vittorio Tondelli<br />
<strong>di</strong> Alessia Masini<br />
La <strong>storia</strong> delle giovani generazioni e delle forme del<strong>la</strong> partecipazione politica giovanile<br />
degli anni ottanta spesso si trova a fare i conti con delle cornici interpretative poco duttili<br />
rispetto a una generale considerazione del decennio <strong>come</strong> fase <strong>di</strong> “controrivoluzione”<br />
economica, politica, sociale e culturale dell’Italia.<br />
Le cause vanno ricercate soprattutto nell’innalzamento <strong>di</strong> un oggetto intoccabile “gli anni<br />
settanta”, specu<strong>la</strong>re al <strong>di</strong>segno storiografico <strong>di</strong> un decennio successivo apparentemente<br />
fondato sul suo rovescio 1 .<br />
“Laddove vi erano state (rappresentate) partecipazione giovanile, azione collettiva, creatività, utopia,<br />
conflitto ed egemonia dei movimenti sociali, nel decennio successivo si sarebbero imposti soggezione<br />
dei giovani, in<strong>di</strong>vidualismo, omologazione e pragmatismo. In sostanza, l’incontro tra egemonia<br />
liberista e l’attitu<strong>di</strong>ne storiografica a preservare l’interpretazione del ciclo dei movimenti dei Settanta<br />
ha contribuito a un risultato paradossale: l’elevazione dei movimenti del lungo ’68 italiano a una tale<br />
<strong>di</strong>stanza dal<strong>la</strong> transizione, che né le vittorie né le sconfitte si sono potute affidare a es<strong>per</strong>ienze e<br />
generazioni imme<strong>di</strong>atamente successive – se non in un generico, <strong>per</strong> quanto importante, «mutamento<br />
dei costumi»” 2<br />
Inoltre, <strong>la</strong> categoria “anni del riflusso” ha fatto sintesi <strong>di</strong><strong>la</strong>tandosi su tutto il decennio, mentre<br />
1<br />
De Sario B. “Attivismo culturale: pratiche politiche e culture giovanili tra anni settanta e ottanta in Italia” in<br />
Dogliani P. Giovani e generazioni nel mondo contemporaneo. La ricerca storica in Italia. Clueb Bologna 2009<br />
p. 85<br />
2<br />
Ibidem<br />
1<br />
Seminario Tondelli, Un<strong>di</strong>cesima E<strong>di</strong>zione, Correggio, Pa<strong>la</strong>zzo dei Principi, 16 <strong>di</strong>cembre<br />
2011.<br />
Intervento <strong>di</strong> Alessia Masini: I <strong>romanzi</strong> <strong>come</strong> <strong>fonti</strong> <strong>per</strong> <strong>la</strong> <strong>storia</strong> <strong>contemporanea</strong>.<strong>Lo</strong> <strong>sguardo</strong> <strong>di</strong><br />
<strong>Pier</strong> Vittorio Tondelli.
<strong>la</strong> possiamo in<strong>di</strong>viduare, <strong>per</strong> offrire una <strong>per</strong>io<strong>di</strong>zzazione <strong>di</strong> riferimento, nel<strong>la</strong> fase storica e<br />
culturale che va dal 1978 al 1982 3 . Questa fase, che coincide anche con gli anni del<strong>la</strong><br />
ra<strong>di</strong>calizzazione dello scontro sociale e politico, del<strong>la</strong> proliferazione delle azioni delle<br />
organizzazioni armate c<strong>la</strong>ndestine e dell’acuirsi del<strong>la</strong> repressione dal parte dello Stato nei<br />
confronti dei movimenti sociali e politici e nei confronti <strong>di</strong> quel<strong>la</strong> “generazione che par<strong>la</strong>va <strong>di</strong><br />
politica” 4 , determina <strong>la</strong> <strong>di</strong>s<strong>per</strong>sione delle componenti giovanili, del<strong>la</strong> creatività dei movimenti<br />
e in generale del<strong>la</strong> ricchezza culturale e civile del<strong>la</strong> società italiana.<br />
Cornici storiografiche e senso comune hanno contribuito a rafforzare lo stereotipo<br />
impegno/<strong>di</strong>simpegno politico che <strong>di</strong>stingue e oppone gli anni ottanta dai due precedenti o dal<br />
“lungo decennio del<strong>la</strong> contestazione” giovanile (dal 1968 al 1977). La fase <strong>di</strong> “riflusso” è un<br />
momento <strong>di</strong> crisi rispetto alle spinte sociali e politiche precedenti ma anche nel<strong>la</strong> crisi può<br />
nascere l’innovazione.<br />
Per andare oltre le rovine <strong>di</strong> un “paese mancato” 5 e cogliere gli aspetti d’ innovazione<br />
culturale e politica, assieme ai dati socioeconomici del<strong>la</strong> trasformazione, è necessario<br />
cambiare <strong>sguardo</strong>, strumenti e prospettiva del<strong>la</strong> ricerca rispetto ai <strong>per</strong>corsi già affrontati dal<strong>la</strong><br />
storiografia e dal<strong>la</strong> <strong>storia</strong> politica c<strong>la</strong>ssica.<br />
Il <strong>di</strong>alogo tra le <strong>di</strong>scipline, senza indebolire il rigore del<strong>la</strong> ricerca storica, insieme a un<br />
aggiornamento del<strong>la</strong> <strong>storia</strong> culturale in Italia e in Europa ci <strong>per</strong>mette <strong>di</strong> comprendere noi stessi<br />
oggi, i rapporti generazionali 6 ma anche <strong>di</strong> approfon<strong>di</strong>re <strong>la</strong> conoscenza del<strong>la</strong> <strong>di</strong>fferenza storica<br />
tra gli anni settanta e ottanta e, in questa, <strong>la</strong> “rottura generazionale” che si è verificata nel<br />
nostro paese proprio a partire dagli anni del “riflusso”.<br />
3<br />
De Sario B., Resistenze innaturali. Attivismo ra<strong>di</strong>cale nell’Italia degli anni ottanta, Agenzia X Mi<strong>la</strong>no 2009 p.<br />
30<br />
4<br />
Pa<strong>la</strong>ndri E., <strong>Pier</strong>. Tondelli e <strong>la</strong> generazione, Laterza Roma-Bari 2005 p.12<br />
5<br />
Riferimento al volume <strong>di</strong> Crainz G., Il paese mancato, Donzelli Roma 2005<br />
6<br />
Passerini L., Prefazione in De Sario B., Resistenze innaturali. Attivismo ra<strong>di</strong>cale nell’Italia degli anni ’80, cit.<br />
p. 8<br />
2<br />
Seminario Tondelli, Un<strong>di</strong>cesima E<strong>di</strong>zione, Correggio, Pa<strong>la</strong>zzo dei Principi, 16 <strong>di</strong>cembre<br />
2011.<br />
Intervento <strong>di</strong> Alessia Masini: I <strong>romanzi</strong> <strong>come</strong> <strong>fonti</strong> <strong>per</strong> <strong>la</strong> <strong>storia</strong> <strong>contemporanea</strong>.<strong>Lo</strong> <strong>sguardo</strong> <strong>di</strong><br />
<strong>Pier</strong> Vittorio Tondelli.
I <strong>romanzi</strong>, <strong>come</strong> <strong>la</strong> musica, le testimonianze e in generale i consumi culturali offrono registri e<br />
linguaggi che ci <strong>per</strong>mettono <strong>di</strong> raccogliere e narrare aspetti e caratteristiche <strong>di</strong> una<br />
generazione. Sono, inoltre, strumenti e <strong>fonti</strong> dal<strong>la</strong> quale <strong>la</strong> ricerca storica potrebbe “trafugare”<br />
linguaggi <strong>per</strong> ricostruire un profilo delle giovani generazioni degli anni ottanta oltre le mode<br />
im<strong>per</strong>anti dell’epoca e <strong>per</strong> restituire un corpo a quel decennio al <strong>di</strong> là <strong>di</strong> una narrazione, anche<br />
storiografica, forse troppo lineare.<br />
La nuova “poetica dello <strong>sguardo</strong>” <strong>di</strong> <strong>Pier</strong> Vittorio Tondelli ci <strong>per</strong>mette <strong>di</strong> concentrare<br />
l’attenzione sui <strong>per</strong>corsi d’innovazione vissuti e agiti dai giovani.<br />
Come <strong>per</strong>sonaggio così presente nel suo tempo, offre un <strong>di</strong>scorso generazionale, propone<br />
un’indagine soggettiva sull’Italia dell’epoca e non solo e si rivolge a tutto ciò che il paese<br />
stava <strong>di</strong>ventando senza moralismi o catastrofi e scartando gli effetti più cupi dell’epilogo<br />
degli anni settanta 7 .<br />
Gli “scarti rispetto al<strong>la</strong> norma” se interrogati offrono una gamma <strong>di</strong> risposte e suggestioni <strong>per</strong><br />
comprendere <strong>la</strong> sostanza e le forme d’espressione <strong>di</strong> questa “rottura generazionale”.<br />
“Elementi devianti dall’uniformità dei loro compagni, e <strong>per</strong> questo interessanti. Un <strong>di</strong>scorso sincero<br />
sui giovani dovrebbe partire proprio dagli scartamenti in<strong>di</strong>viduali rispetto al<strong>la</strong> norma, dalle piccole<br />
gran<strong>di</strong> trasgressioni, dalle deviazioni rispetto ai <strong>per</strong>corsi stabiliti.[…] Non è possibile tracciare un<br />
identikit <strong>di</strong> giovane d’oggi, se non <strong>di</strong>menticando tutte le mode e tutti i <strong>di</strong>scorsi già fatti. Per tracciare<br />
un tale tipo <strong>di</strong> ritratto «scaveremo nei weekend, nelle sottoccupazioni, nei doppi <strong>la</strong>vori. Andremo<br />
presso i <strong>la</strong>dri <strong>di</strong> polli, i giovani artisti incantati, scenderemo sulle strade provinciali e comunali,<br />
incontreremo finalmente una marea <strong>di</strong> giovani improduttivi e selvatici, incazzati e morbi<strong>di</strong>, ubriaconi e<br />
struggenti» […]. Questi sono <strong>la</strong> novità: i ragazzi che pensano e cercano nell’oscurità <strong>la</strong> propria via<br />
in<strong>di</strong>viduale, le proprie risorse, al <strong>di</strong> là del baccano, degli strombazzamenti, dei riflettori puntati, dei<br />
7<br />
Pa<strong>la</strong>ndri E., <strong>Pier</strong>. Tondelli e <strong>la</strong> generazione, cit. p.83<br />
3<br />
Seminario Tondelli, Un<strong>di</strong>cesima E<strong>di</strong>zione, Correggio, Pa<strong>la</strong>zzo dei Principi, 16 <strong>di</strong>cembre<br />
2011.<br />
Intervento <strong>di</strong> Alessia Masini: I <strong>romanzi</strong> <strong>come</strong> <strong>fonti</strong> <strong>per</strong> <strong>la</strong> <strong>storia</strong> <strong>contemporanea</strong>.<strong>Lo</strong> <strong>sguardo</strong> <strong>di</strong><br />
<strong>Pier</strong> Vittorio Tondelli.
capelli e dei vestitini. […]. L’es<strong>per</strong>ienza giovanile degli anni settanta, suicidatasi <strong>per</strong> gran parte in<br />
fenomeni <strong>di</strong> illegalità e <strong>di</strong> tossicomania, ha fatto il deserto. Ma in quell’ansia <strong>di</strong>struttiva, suo malgrado,<br />
non è riuscita a strappare quel fiore” 8<br />
In questo estratto <strong>di</strong> Weekend postmoderno preso dal frammento dal titolo “Gli Scarti”<br />
rintracciamo anche <strong>la</strong> consapevolezza <strong>di</strong> Tondelli verso elementi <strong>di</strong> continuità rispetto al<br />
“fiore” dell’es<strong>per</strong>ienza giovanile degli anni settanta insieme a quelli <strong>di</strong> <strong>di</strong>scontinuità e<br />
innovazione, anche nei confronti dello “spirito del tempo” targato anni ottanta.<br />
“<strong>Lo</strong> spirito del tempo […] ha <strong>per</strong> lo più <strong>la</strong> sua sede in uno strato sociale (semplice o composto) che<br />
acquista un’importanza partico<strong>la</strong>re in un determinato momento storico; questo strato impone poi <strong>la</strong> sua<br />
impronta spirituale anche alle altre correnti, senza tuttavia annul<strong>la</strong>rle o assorbirle” 9<br />
Pensiamo all’importanza politica, <strong>di</strong> immaginario e al ruolo narrativo <strong>di</strong> due partico<strong>la</strong>ri<br />
soggetti politici e collettivi protagonisti del “decennio del<strong>la</strong> contestazione”: studenti e o<strong>per</strong>ai.<br />
Hanno determinato lo “spirito del tempo” degli anni sessanta e settanta e hanno definito e<br />
consegnato un’ere<strong>di</strong>tà con <strong>la</strong> quale le generazioni successive hanno dovuto fare i conti, <strong>per</strong><br />
confronto, <strong>per</strong> emu<strong>la</strong>zione, <strong>per</strong> opposizione.<br />
“ […] a partire dagli anni sessanta le manifestazioni erano <strong>di</strong>ventate <strong>per</strong> definizione lo spazio dei<br />
giovani. Quelli degli anni ottanta non sembravano <strong>per</strong>ò partico<strong>la</strong>rmente propensi a scendere in piazza.<br />
L’identità <strong>di</strong> giovane era infatti <strong>di</strong>ventata incerta, dopo che <strong>per</strong> due decenni aveva occupato un posto<br />
rilevante” 10<br />
8<br />
Tondelli P.V., Weekend postmoderno. Cronache dagli anni ottanta. Bompiani Mi<strong>la</strong>no 2009 (1990) p.323<br />
9<br />
Mannheim K., Le Generazioni, Il Mulino Bologna 2008 (1928)<br />
10<br />
Gervasoni M., Storia d’Italia degli anni ottanta. Quando eravamo moderni, Marsilio Venezia 2010 p. 135<br />
4<br />
Seminario Tondelli, Un<strong>di</strong>cesima E<strong>di</strong>zione, Correggio, Pa<strong>la</strong>zzo dei Principi, 16 <strong>di</strong>cembre<br />
2011.<br />
Intervento <strong>di</strong> Alessia Masini: I <strong>romanzi</strong> <strong>come</strong> <strong>fonti</strong> <strong>per</strong> <strong>la</strong> <strong>storia</strong> <strong>contemporanea</strong>.<strong>Lo</strong> <strong>sguardo</strong> <strong>di</strong><br />
<strong>Pier</strong> Vittorio Tondelli.
Come si spiega <strong>la</strong> scomparsa dei giovani <strong>come</strong> protagonisti sociali e politici negli anni<br />
ottanta?<br />
Cosa significa che l’identità <strong>di</strong> giovane era <strong>di</strong>ventata incerta?<br />
Probabilmente ad avere ormai una identità incerta, da varie ango<strong>la</strong>ture è chi ha pagato le più<br />
consistenti conseguenze dei meccanismi economici, politici e sociali degli anni del “riflusso”<br />
e del<strong>la</strong> “controrivoluzione”, ovvero gli studenti e gli o<strong>per</strong>ai, le c<strong>la</strong>ssi protagoniste dei decenni<br />
precedenti.<br />
<strong>Pier</strong> Vittorio Tondelli scrive in Weekend postmoderno, (frammento “A Karpi!A Karpi!” del<br />
1980):<br />
“Era un po’ <strong>come</strong> essere davvero il «soggetto sociale emergente» degli anni settanta: bastava<br />
pronunciare «Sono studente!», che ti aprivano tutte le regge culturali, anche a Venezia <strong>per</strong> quel<strong>la</strong><br />
Biennale riformata che costava, nel 1974, cento lire a spettacolo […], mica <strong>come</strong> lo scorso settembre,<br />
che <strong>per</strong> vedere stronzate hollywoo<strong>di</strong>ane, dovevi fare <strong>la</strong> coda <strong>per</strong> ore e litigarti il posto e sbigliettare<br />
<strong>di</strong>eci carte <strong>come</strong> ridere e magari capitava <strong>di</strong> incontrare il solito sopravvissuto che gridava «Sono<br />
studente!», e strappo<strong>la</strong>va con il libretto e il tesserino, <strong>per</strong>ò non lo fi<strong>la</strong>va nessuno e tutti lo evitavano<br />
<strong>come</strong> un derelitto appestato: accidenti a te che non hai capito i tempi duri!” 11<br />
L’ombra del terrorismo ha messo in crisi l’identità e l’immaginario politici e sociali dello<br />
studente e dell’o<strong>per</strong>aio trascinando con sè <strong>la</strong> figura del “giovane” e obliterando il “soggetto<br />
sociale emergente” a favore <strong>di</strong> quello del caos e del<strong>la</strong> violenza.<br />
I giovani, ricompaiono nei me<strong>di</strong>a nazionali e internazionali accompagnati dalle mode, dalle<br />
culture <strong>di</strong> massa, dal<strong>la</strong> musica. Da un recente libro <strong>di</strong> Marco Gervasoni 12 prima citato, Storia<br />
11<br />
Tondelli P.V., Weekend postmoderno. Cronache dagli anni ottanta, cit p. 30<br />
12<br />
Gervasoni M., Storia d’Italia degli anni ottanta. Quando eravamo moderni, cit. p. 136<br />
5<br />
Seminario Tondelli, Un<strong>di</strong>cesima E<strong>di</strong>zione, Correggio, Pa<strong>la</strong>zzo dei Principi, 16 <strong>di</strong>cembre<br />
2011.<br />
Intervento <strong>di</strong> Alessia Masini: I <strong>romanzi</strong> <strong>come</strong> <strong>fonti</strong> <strong>per</strong> <strong>la</strong> <strong>storia</strong> <strong>contemporanea</strong>.<strong>Lo</strong> <strong>sguardo</strong> <strong>di</strong><br />
<strong>Pier</strong> Vittorio Tondelli.
dell’Italia degli anni Ottanta. Quando eravamo moderni, emerge con chiarezza quel<strong>la</strong> cornice<br />
interpretativa <strong>di</strong> cui par<strong>la</strong>vamo sopra e l’artico<strong>la</strong>zione dello “spirito del tempo” anni ottanta.<br />
L’autore descrive una situazione quasi senza vie <strong>di</strong> fuga <strong>per</strong> le generazioni più giovani:<br />
“un’immagine controversa e bifronte, <strong>come</strong> molti fenomeni degli anni ottanta, che si può riscontrare<br />
anche nei prodotti dei me<strong>di</strong>a e del<strong>la</strong> cultura <strong>di</strong> massa, non tanto i film e le fiction italiani, quanto le<br />
canzoni: più <strong>di</strong> quelle dei cantautori degli anni settanta, del resto ora non più tecnicamente «giovani»,<br />
quelle <strong>di</strong> Vasco Rossi, <strong>di</strong> Luca Carboni, <strong>di</strong> Eros Ramazzotti, <strong>di</strong> Marco Masini, in cui usciva un ritratto<br />
<strong>di</strong> un giovane costretto a muoversi tra amici morti <strong>di</strong> overdose, tentativi <strong>di</strong> suici<strong>di</strong>o, e comunque al<strong>la</strong><br />
ricerca del<strong>la</strong> «terra promessa».[…]Un’afasia dell’es<strong>per</strong>ienza ben colta anche da Tondelli, scrittore<br />
allora presentato <strong>come</strong> autore delle giovani generazioni, il convivere <strong>di</strong> vitalità e <strong>di</strong> apatia, <strong>di</strong> attivismo<br />
e <strong>di</strong> fatalismo”<br />
Dai <strong>romanzi</strong> e dal<strong>la</strong> produzione culturale e letteraria <strong>di</strong> Tondelli, a partire da Altri Libertini, il<br />
ritratto <strong>di</strong> una generazione e <strong>di</strong> un decennio caldo che si conclude non <strong>di</strong>mostra questa “afasia<br />
dell’es<strong>per</strong>ienza” ma indaga forse più a fondo il “corpo storico” dei giovani a cavallo tra gli<br />
anni settanta e ottanta.<br />
Tondelli inaugura una “nuova poetica dello <strong>sguardo</strong>”, indaga <strong>la</strong> sua generazione «ad<br />
altezza d’occhio» a favore <strong>di</strong> una nuova «filologia del<strong>la</strong> sua gioventù» 13 e rappresenta una<br />
fonte ricchissima <strong>per</strong> <strong>la</strong> ricerca storica, che si propone <strong>di</strong> riscoprire con nuove “lenti” lo<br />
“sviluppo <strong>di</strong> soggettività spiccatamente generazionali” 14 e che si apre a <strong>per</strong>corsi <strong>di</strong><br />
aggiornamento e ibridazione verso stu<strong>di</strong> culturali e sociologici.<br />
Gli “scarti” <strong>di</strong> Tondelli <strong>di</strong>alogano con <strong>la</strong> centralità che in recenti stu<strong>di</strong> culturali e ricerche<br />
13<br />
Picone G., “Merci culturali e postmoderno. Un po’ <strong>di</strong> filologia del<strong>la</strong> nostra gioventù” in “Panta” n° 20/2003<br />
14<br />
De Sario B. “Attivismo culturale: pratiche politiche e culture giovanili tra anni settanta e ottanta in Italia” in<br />
Dogliani P. Giovani e generazioni nel mondo contemporaneo. La ricerca storica in Italia. Clueb Bologna 2009<br />
p. 85<br />
6<br />
Seminario Tondelli, Un<strong>di</strong>cesima E<strong>di</strong>zione, Correggio, Pa<strong>la</strong>zzo dei Principi, 16 <strong>di</strong>cembre<br />
2011.<br />
Intervento <strong>di</strong> Alessia Masini: I <strong>romanzi</strong> <strong>come</strong> <strong>fonti</strong> <strong>per</strong> <strong>la</strong> <strong>storia</strong> <strong>contemporanea</strong>.<strong>Lo</strong> <strong>sguardo</strong> <strong>di</strong><br />
<strong>Pier</strong> Vittorio Tondelli.
storiche e storiografiche viene offerta all’emersione delle nuove soggettività. A partire da<br />
Altri Libertini, notiamo <strong>come</strong> l’autore si rivolga ai «mutamenti del<strong>la</strong> soggettività», ai prodotti<br />
e alle «pratiche culturali» e ai «movimenti giovanili del tempo» 15 e ci <strong>per</strong>mette <strong>di</strong> affrontare<br />
alcuni elementi del contesto in cui viene prodotto il libro e allo stesso tempo <strong>di</strong> intravederne<br />
altri rilevanti <strong>per</strong> il decennio alle porte.<br />
“E’ un momento <strong>di</strong> svolta, <strong>di</strong> fine <strong>di</strong> un <strong>per</strong>iodo. I suoi racconti sono un affresco lucido, spietato e al<br />
tempo stesso amaro e <strong>di</strong>vertito degli anni settanta, del<strong>la</strong> loro fine sia cronologica sia culturale, ma sono<br />
anche uno <strong>sguardo</strong> già a<strong>per</strong>to agli anni ottanta che verranno, portando una vitalità e un’energia <strong>di</strong>verse<br />
e nuove” 16<br />
I ragazzi e le ragazze che vivono in questi racconti non possono essere contenuti dentro rigide<br />
forme <strong>di</strong> appartenenza a c<strong>la</strong>ssi sociali e produttive, non vengono descritti né <strong>come</strong> studenti né<br />
<strong>come</strong> o<strong>per</strong>ai, sono adolescenti, sono giovani. Sono figli del movimento, ma tutt’al più<br />
vengono definiti “precari” 17 , intesa <strong>come</strong> con<strong>di</strong>zione trasversale che connota le giovani<br />
generazioni contemporanee. L’appartenenza a una o l’altra c<strong>la</strong>sse li avrebbe <strong>di</strong>stribuiti in<br />
tempi <strong>di</strong> vita, es<strong>per</strong>ienze e prospettive future <strong>di</strong>fferenti. Non viene data importanza a questo<br />
tipo <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione sociale, che appartiene ormai a un tempo passato prossimo e recente,<br />
certamente, ma non rappresentativa forse delle linee <strong>di</strong> tendenza e delle tensioni future, anche<br />
queste prossime, intuite da Tondelli. E’ l’ipotesi <strong>di</strong> <strong>come</strong> le <strong>di</strong>stanze tra i giovani e tra<br />
generazioni, che vivono il passaggio <strong>di</strong> questi decenni, si siano ridotte e assottigliate. “Sono<br />
abitanti <strong>di</strong> un mondo sempre più piccolo” 18 , tanto che alcuni critici attribuiscono a Tondelli <strong>la</strong><br />
capacità <strong>di</strong> aver colto le prime forme del<strong>la</strong> “glocalità” del nostro tempo. Tutti i posti in cui i<br />
15<br />
De Sario B., Resistenze innaturali. Attivismo ra<strong>di</strong>cale nell’Italia degli anni ’80., cit. p. 11<br />
16<br />
Ivi p. 107<br />
17<br />
Tondelli, Altri libertini, Feltrinelli Mi<strong>la</strong>no 2010 p. 152<br />
18<br />
Sebastiani A., “La morte del «noi»: Altri Libertini <strong>di</strong> <strong>Pier</strong> Vittorio Tondelli” in <strong>Pier</strong>i P. e Cretel<strong>la</strong> C., At<strong>la</strong>nte<br />
dei movimenti culturali dell’ Emilia Romagna. 1968-2007, volume II “Narrativa”, cit. p. 117<br />
7<br />
Seminario Tondelli, Un<strong>di</strong>cesima E<strong>di</strong>zione, Correggio, Pa<strong>la</strong>zzo dei Principi, 16 <strong>di</strong>cembre<br />
2011.<br />
Intervento <strong>di</strong> Alessia Masini: I <strong>romanzi</strong> <strong>come</strong> <strong>fonti</strong> <strong>per</strong> <strong>la</strong> <strong>storia</strong> <strong>contemporanea</strong>.<strong>Lo</strong> <strong>sguardo</strong> <strong>di</strong><br />
<strong>Pier</strong> Vittorio Tondelli.
<strong>per</strong>sonaggi vivono, o meglio “stanno”, sono considerabili <strong>per</strong> lo più <strong>come</strong> “non-luoghi” 19 e<br />
sono:<br />
“non a caso ango<strong>la</strong>ture sbilenche del<strong>la</strong> Bologna <strong>di</strong> quegli anni, sono abitati già da nuove forme <strong>di</strong> vita,<br />
al cui centro non stanno famiglia, <strong>la</strong>voro, stu<strong>di</strong>o, ma una prospettiva no-future, <strong>la</strong>nciata sul presente, su<br />
una <strong>di</strong>s<strong>per</strong>ata, appassionata ricerca <strong>di</strong> sé e dell’altro” 20 .<br />
Una prospettiva “no-future” derivata anche dal<strong>la</strong> cultura e dall’ atteggiamento punk<br />
dell’epoca. Ma dal<strong>la</strong> stessa prospettiva se ne può ricavare un’altra “no-past”, del <strong>di</strong>sincanto<br />
contemporaneo, riven<strong>di</strong>cata dai soggetti narrati e risco<strong>per</strong>ti dai margini.<br />
La marginalità dei giovani libertini non è giu<strong>di</strong>cata ma narrata, è lo specchio <strong>di</strong> una<br />
con<strong>di</strong>zione reale, esistente. E’ <strong>la</strong> con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> un vuoto, <strong>di</strong> un’assenza, <strong>di</strong> un malessere, <strong>di</strong><br />
una delusione, sicuramente <strong>di</strong> un’attesa, ma non <strong>di</strong> “un’afasia dell’es<strong>per</strong>ienza”, <strong>come</strong> in<br />
apparenza potrebbe sembrare.<br />
Con gli “altri libertini” emergono in letteratura corpi che eccedono <strong>la</strong> rappresentazione 21<br />
politica e sociale, nei termini conosciuti fino al<strong>la</strong> fine degli anni settanta e si presentano <strong>come</strong><br />
“nuove soggettività complesse sganciate dalle istituzioni <strong>di</strong>sciplinari for<strong>di</strong>ste” 22<br />
Sono proprio gli anni ottanta, infatti, gli anni in cui soggettività <strong>di</strong>fferenti, marginali,<br />
frammentate emergono dall’egemonia del<strong>la</strong> <strong>di</strong>stribuzione e <strong>di</strong>visione in c<strong>la</strong>ssi del<strong>la</strong> società e<br />
iniziano a riven<strong>di</strong>care uno spazio politico e una presa <strong>di</strong> paro<strong>la</strong> pubblica, trainate dal già<br />
avviato <strong>di</strong>battito femminista incentrato sulle “<strong>di</strong>fferenze”.<br />
19<br />
Ibidem<br />
20<br />
Busarello R., “Appunti <strong>per</strong> una <strong>storia</strong> dello spazio omosessuale a Bologna” in <strong>Pier</strong>i P. e Cretel<strong>la</strong> C., At<strong>la</strong>nte dei<br />
movimenti culturali dell’ Emilia Romagna. 1968-2007, volume III “Arti, comunicazione, controculture” , Clueb<br />
Bologna 2007 p. 38<br />
21<br />
Braidotti R, Soggetto Nomade: femminismo e crisi del<strong>la</strong> modernità, Donzelli Roma 1995 p.210<br />
22<br />
Busarello R., “Appunti <strong>per</strong> una <strong>storia</strong> dello spazio omosessuale a Bologna” in <strong>Pier</strong>i P. e Cretel<strong>la</strong> C., At<strong>la</strong>nte dei<br />
movimenti culturali dell’ Emilia Romagna. 1968-2007, volume III “Arti, comunicazione, controculture” , cit. p.<br />
39<br />
8<br />
Seminario Tondelli, Un<strong>di</strong>cesima E<strong>di</strong>zione, Correggio, Pa<strong>la</strong>zzo dei Principi, 16 <strong>di</strong>cembre<br />
2011.<br />
Intervento <strong>di</strong> Alessia Masini: I <strong>romanzi</strong> <strong>come</strong> <strong>fonti</strong> <strong>per</strong> <strong>la</strong> <strong>storia</strong> <strong>contemporanea</strong>.<strong>Lo</strong> <strong>sguardo</strong> <strong>di</strong><br />
<strong>Pier</strong> Vittorio Tondelli.
La risco<strong>per</strong>ta e <strong>la</strong> valorizzazione del<strong>la</strong> “<strong>di</strong>fferenze” e delle “soggettività”, infatti, assumono<br />
<strong>come</strong> momento essenziale il dato soggettivo e <strong>per</strong>sonale del vissuto.<br />
Queste riflessioni avevano al centro un confronto, tra donne, attraverso il quale<br />
“sofferenze e insofferenze, conflitti e rivolte, da sempre vissuti in silenzio e co<strong>per</strong>ti dal silenzio, <strong>come</strong><br />
fatti estremamente <strong>per</strong>sonali e non con<strong>di</strong>visibili, si scoprono elementi costanti <strong>di</strong> una <strong>di</strong>mensione<br />
comune, si rive<strong>la</strong>no problema non privato ma sociale, collettivo e pubblico. […] La possibilità del<strong>la</strong><br />
donna [e delle donne] <strong>di</strong> decidere su una questione che <strong>la</strong> implica così profondamente sarebbe<br />
<strong>di</strong>ventata il simbolo <strong>di</strong> una più generale possibilità <strong>di</strong> riappropriarsi <strong>di</strong> sé del proprio corpo, del<strong>la</strong><br />
propria identità, del proprio futuro ” 23<br />
Processo analogo al mutamento <strong>di</strong> segno del<strong>la</strong> soggettività omosessuale in un contesto,<br />
occidentale, <strong>di</strong> crisi del<strong>la</strong> modernità.<br />
In generale, sappiamo che il romanzo non riscosse molta approvazione né nel PCI né<br />
nell’area <strong>di</strong> sinistra. La capacità <strong>di</strong> Tondelli <strong>di</strong> aprire una “nuova poetica dello <strong>sguardo</strong>” sul<strong>la</strong><br />
realtà dei giovani, non fu ben accolta e soprattutto non compresa anche da alcuni ambienti del<br />
movimento.<br />
Massimo D’Alema, segretario nazionale dei giovani comunisti nel 1980, colse l’importanza<br />
del primo libro dal punto <strong>di</strong> vista politico e generazionale:<br />
“Vengono fuori con forza i tratti più significativi dell’es<strong>per</strong>ienza e del<strong>la</strong> cultura del<strong>la</strong> nuova<br />
generazione, o almeno <strong>di</strong> una parte <strong>di</strong> essa” 24<br />
23<br />
Crainz G., Il paese mancato, cit. p. 510<br />
24<br />
Massimo D’ Alema, Atti del<strong>la</strong> tavo<strong>la</strong> rotonda “Altri libertini trent’anni dopo”, 10 <strong>di</strong>cembre 2010<br />
9<br />
Seminario Tondelli, Un<strong>di</strong>cesima E<strong>di</strong>zione, Correggio, Pa<strong>la</strong>zzo dei Principi, 16 <strong>di</strong>cembre<br />
2011.<br />
Intervento <strong>di</strong> Alessia Masini: I <strong>romanzi</strong> <strong>come</strong> <strong>fonti</strong> <strong>per</strong> <strong>la</strong> <strong>storia</strong> <strong>contemporanea</strong>.<strong>Lo</strong> <strong>sguardo</strong> <strong>di</strong><br />
<strong>Pier</strong> Vittorio Tondelli.
Forse sintomatico dell’incapacità del partito <strong>di</strong> comprendere a fondo <strong>la</strong> fase e l’universo dei<br />
giovani dell’epoca, sull’Espresso D’Alema scriveva che il libro sve<strong>la</strong>va “una mancanza <strong>di</strong><br />
politica o se si preferisce una crisi del<strong>la</strong> politica” 25 . Ma i termini non sono intercambiabili. In<br />
questa fase <strong>di</strong> “riflusso”, <strong>la</strong> crisi del<strong>la</strong> politica è sinceramente innegabile, ma non <strong>la</strong> sua<br />
mancanza. In più, il PCI vedeva in quei racconti una ferita all’immagine dell’Emilia Romagna<br />
che urtava in modo doloroso con quel<strong>la</strong> felice del riformismo del <strong>la</strong>boratorio sociale e politico<br />
emiliano 26 .<br />
Non si vuole stravolgere <strong>la</strong> natura letteraria del<strong>la</strong> prima o<strong>per</strong>a <strong>di</strong> Tondelli, ma riba<strong>di</strong>re <strong>la</strong> sua<br />
capacità <strong>di</strong> cogliere <strong>la</strong> rottura politica e generazionale che accompagna il passaggio del<br />
decennio e <strong>come</strong>, anche se non attivista e non militante, visse delle energie emanate da<br />
quell’epoca <strong>di</strong> innovazioni culturali e politiche.<br />
La forte <strong>di</strong>mensione politica presente nel romanzo Altri Libertini par<strong>la</strong> un linguaggio<br />
assolutamente nuovo che non solo “cozza contro lo status quo conformista” 27 del<strong>la</strong> provincia<br />
emiliana; il libro non ci par<strong>la</strong> <strong>di</strong> un semplice ribellismo ma va oltre. La provincia emiliana,<br />
oltre a non essere un “pretestuoso ancoraggio” 28 <strong>per</strong> i <strong>per</strong>sonaggi “marginali” che popo<strong>la</strong>no<br />
gli scenari del libro, non rinuncia a una <strong>di</strong>mensione internazionale e intreccia l’Europa. I<br />
viaggi dei protagonisti dei racconti aprono traiettorie europee <strong>come</strong> fondamentali es<strong>per</strong>ienze<br />
<strong>di</strong> formazione e allo stesso tempo, vivono e narrano un contesto europeo e una società che si<br />
possono definire sul<strong>la</strong> via del multiculturalismo:<br />
“La società multiculturale è costruita da una serie <strong>di</strong> circuiti <strong>di</strong> socializzazione e <strong>di</strong> intersezione <strong>di</strong><br />
identità molteplici che scompagina le rappresentazioni binarie che designano le identità […].” 29<br />
25<br />
Bernasconi E., “Italiano cencioso: interpretazione e altri aspetti <strong>di</strong> Tondelli libertino” in Masoni V. e Panzeri<br />
F., Stu<strong>di</strong> <strong>per</strong> Tondelli. Tesi <strong>di</strong> <strong>la</strong>urea e i saggi critici del premio Tondelli 2001, Monte Università <strong>di</strong> Parma<br />
E<strong>di</strong>tore Parma 2002 p. 59<br />
26<br />
Massimo D’Alema “Altri libertini trent’anni dopo”, Atti del<strong>la</strong> tavo<strong>la</strong> rotonda Correggio 10 <strong>di</strong>cembre<br />
2010<br />
27<br />
Gastal<strong>di</strong> S., “ Tondelli, Pa<strong>la</strong>ndri e gli anni settanta”, Atti del seminario Correggio 11 <strong>di</strong>cembre 2009<br />
28<br />
Pezzato F., “Ragazzacci <strong>di</strong> un’Emilia americana” in Il Resto del Carlino 16/02/1980<br />
29<br />
Capuzzo P. “Times? Soggettività e <strong>per</strong>corsi <strong>di</strong> politicizzazione nell’Inghilterra thatcheriana” in Zapruder n°<br />
21/2010<br />
10<br />
Seminario Tondelli, Un<strong>di</strong>cesima E<strong>di</strong>zione, Correggio, Pa<strong>la</strong>zzo dei Principi, 16 <strong>di</strong>cembre<br />
2011.<br />
Intervento <strong>di</strong> Alessia Masini: I <strong>romanzi</strong> <strong>come</strong> <strong>fonti</strong> <strong>per</strong> <strong>la</strong> <strong>storia</strong> <strong>contemporanea</strong>.<strong>Lo</strong> <strong>sguardo</strong> <strong>di</strong><br />
<strong>Pier</strong> Vittorio Tondelli.
Anche in questo senso Tondelli si rivolge a tutto ciò che l’Italia stava <strong>di</strong>ventando. Gli altri<br />
libertini non rappresentano dei para<strong>di</strong>gmi delle nuove soggettività ma sicuramente narrano<br />
delle potenzialità e una parzialità dei nuovi soggetti sociali.<br />
La letteratura <strong>di</strong> Tondelli nasce nell’epoca del<strong>la</strong> fine del marxismo, una fase che segna il<br />
“tramonto <strong>di</strong> un modello <strong>di</strong> rappresentazione del<strong>la</strong> società e <strong>di</strong> un linguaggio politico” e nel<strong>la</strong><br />
società che viene “il corpo assumeva centralità <strong>come</strong> elemento espressivo, <strong>per</strong>formativo e<br />
politico” 30<br />
E’ un libro <strong>di</strong> rottura che infrange pesanti tabù 31 , sicuramente dal punto <strong>di</strong> vista letterario, ma<br />
anche politico e generazionale. Aldo Tagliaferri, in un breve saggio uscito su “Panta” nel<br />
2003 32 ci aiuta a comprendere l’eresia, anche politica, che sta <strong>di</strong>etro questo libro e <strong>come</strong><br />
l’autore assorba le conquiste dei movimenti del decennio precedente e le rifletta nel<br />
successivo, <strong>per</strong>ché sul<strong>la</strong> “frontiera del micropolitico, quel<strong>la</strong> del quoti<strong>di</strong>ano e dell’emotivo”<br />
quei movimenti hanno effettivamente vinto 33 . Sta tutto negli umori con cui Tondelli nutre i<br />
suoi altri libertini e se stesso nel<strong>la</strong> sua gioventù. Sono umori “desideranti”e del<strong>la</strong> reattività<br />
figli dell’anti – E<strong>di</strong>po <strong>di</strong> Deleuze e Guattari, che mirano a promuovere “il passaggio dal<br />
dominio del<strong>la</strong> razionalità al<strong>la</strong> politica del desiderio, dalle ragioni dello spirito a quelle del<br />
corpo, dall’adattamento al co<strong>di</strong>ce familiaristico al noma<strong>di</strong>smo più o meno ar<strong>di</strong>tamente<br />
libertino” 34 .<br />
30<br />
Ibidem<br />
31<br />
Sebastiani A., “La morte del «noi»: Altri Libertini <strong>di</strong> <strong>Pier</strong> Vittorio Tondelli” in <strong>Pier</strong>i P. e Cretel<strong>la</strong> C., At<strong>la</strong>nte<br />
dei movimenti culturali dell’ Emilia Romagna. 1968-2007, volume II “Narrativa”, cit. p. 108<br />
32<br />
Tagliaferri A. “Sul motore tirato al massimo” in “Panta” 20/2003<br />
33<br />
Busarello R., “Appunti <strong>per</strong> una <strong>storia</strong> dello spazio omosessuale a Bologna” in <strong>Pier</strong>i P. e Cretel<strong>la</strong> C., At<strong>la</strong>nte dei<br />
movimenti culturali dell’ Emilia Romagna. 1968-2007, volume III “Arti, comunicazione, controculture” , cit.<br />
p.38<br />
34<br />
Tagliaferri A. “Sul motore tirato al massimo” in “Panta” n°20/2003<br />
11<br />
Seminario Tondelli, Un<strong>di</strong>cesima E<strong>di</strong>zione, Correggio, Pa<strong>la</strong>zzo dei Principi, 16 <strong>di</strong>cembre<br />
2011.<br />
Intervento <strong>di</strong> Alessia Masini: I <strong>romanzi</strong> <strong>come</strong> <strong>fonti</strong> <strong>per</strong> <strong>la</strong> <strong>storia</strong> <strong>contemporanea</strong>.<strong>Lo</strong> <strong>sguardo</strong> <strong>di</strong><br />
<strong>Pier</strong> Vittorio Tondelli.
“Se gli scontri politici, anche furibon<strong>di</strong>, propri degli anni del<strong>la</strong> stesura del romanzo, echeggiano in<br />
quelle pagine solo <strong>come</strong> minacciosi ma <strong>di</strong>stanti rulli <strong>di</strong> tamburo, ciò <strong>di</strong>pende dal fatto che in esse si<br />
riflette un bisogno collettivo <strong>di</strong> evadere da quel<strong>la</strong> realtà sociale e dal tipo <strong>di</strong> conflittualità che essa<br />
comporta e prevede, mentre prende corpo 35 <strong>la</strong> ricerca, annunciata dal titolo, <strong>di</strong> un’alterità <strong>per</strong>seguita<br />
attraverso <strong>la</strong> pratica <strong>di</strong> un libertinaggio eversivo” 36 .<br />
Gli altri libertini insubor<strong>di</strong>nano e lottano contro <strong>la</strong> normalizzazione e l’eteronormazione e<br />
fuggono dal<strong>la</strong> politica attraverso il “desiderio”, dove <strong>la</strong> conoscenza passa prima <strong>di</strong> tutto dalle<br />
es<strong>per</strong>ienze del corpo, del<strong>la</strong> sessualità e dall’uso e abuso delle droghe. Così popo<strong>la</strong>no il<br />
momento dell’attesa. E storicamente popo<strong>la</strong>no gli anni veri e propri del “riflusso”.<br />
“Il <strong>per</strong>iodo dal ’77 ai primi anni Ottanta rappresenta qualcosa <strong>di</strong> più dell’emergenza sociale <strong>di</strong> una<br />
minoranza: una s<strong>per</strong>imentazione <strong>di</strong>ffusa, libera, ine<strong>di</strong>ta delle proprie molteplici sessualità da parte <strong>di</strong><br />
tanti/e, se non tutti coloro che circo<strong>la</strong>rono nel movimento. […]La questione del<strong>la</strong> soggettività<br />
in<strong>di</strong>viduale e collettiva <strong>come</strong> eccedenza <strong>di</strong> desiderio, <strong>di</strong> un desiderio a<strong>per</strong>to sull’intera società, <strong>come</strong><br />
possibilità <strong>di</strong> trasformazione <strong>di</strong> sé e del mondo, il rifiuto del <strong>la</strong>voro, del comando, dei sa<strong>per</strong>i imposti,<br />
dei ruoli sociali e sessuali, furono al centro <strong>di</strong> un decennio che chiuse <strong>per</strong> sempre con un modo <strong>di</strong><br />
produzione del soggetto. […] Una prima fulminante rappresentazione <strong>di</strong> questo spazio supplementare,<br />
<strong>per</strong>iferico, ma destinato ad occupare tutti gli interstizi dell’or<strong>di</strong>ne sociale in declino, si ha nell’esor<strong>di</strong>o<br />
letterario <strong>di</strong> <strong>Pier</strong> Vittorio Tondelli” 37<br />
Il corpo, quin<strong>di</strong> <strong>come</strong> strumento privilegiato dell’es<strong>per</strong>ienza e del riconoscimento reciproco<br />
tra i soggetti. Un corpo che assume centralità politica, <strong>per</strong>ché cambiando prospettiva<br />
emergono “ulteriori aspetti del<strong>la</strong> politicizzazione dei «nuovi soggetti» riconosciuti nei ’70 e<br />
transitati nel decennio successivo” 38<br />
Questi “nuovi soggetti” verificano un “<strong>di</strong>sancoramento” dal<strong>la</strong> “c<strong>la</strong>ssica subor<strong>di</strong>nazione”<br />
rispetto al<strong>la</strong> “gerarchia <strong>di</strong>scorsiva” 39 che prevedeva <strong>la</strong> “fissazione” del soggetto stesso<br />
35<br />
Corsivo mio<br />
36<br />
Tagliaferri A., “Sul motore tirato al massimo” in “Panta” n° 20/2003<br />
37<br />
Busarello R., “Appunti <strong>per</strong> una <strong>storia</strong> dello spazio omosessuale a Bologna” in <strong>Pier</strong>i P. e Cretel<strong>la</strong> C., At<strong>la</strong>nte dei<br />
movimenti culturali dell’ Emilia Romagna. 1968-2007, volume III “Arti, comunicazione, controculture” , cit. p.<br />
38<br />
38<br />
De Sario B., Resistenze innaturali. Attivismo ra<strong>di</strong>cale in Italia negli anni ’80, cit. p.13<br />
39<br />
Braidotti R., Soggetto nomade: femminismo e crisi del<strong>la</strong> modernità, Donzelli Roma 1995 p. 110<br />
12<br />
Seminario Tondelli, Un<strong>di</strong>cesima E<strong>di</strong>zione, Correggio, Pa<strong>la</strong>zzo dei Principi, 16 <strong>di</strong>cembre<br />
2011.<br />
Intervento <strong>di</strong> Alessia Masini: I <strong>romanzi</strong> <strong>come</strong> <strong>fonti</strong> <strong>per</strong> <strong>la</strong> <strong>storia</strong> <strong>contemporanea</strong>.<strong>Lo</strong> <strong>sguardo</strong> <strong>di</strong><br />
<strong>Pier</strong> Vittorio Tondelli.
“in una serie <strong>di</strong> opposizioni dualistiche – corpo/mente, passione/ragione, natura/cultura,<br />
femminile/maschile e così via – opposizioni <strong>di</strong>sposte in modo gerarchico che fornivano <strong>la</strong> struttura <strong>di</strong><br />
base <strong>per</strong> l’organizzazione <strong>di</strong> tutto il sa<strong>per</strong>e” 40 .<br />
Nel contesto epocale <strong>di</strong> trasformazione, che rappresenta il 1980 <strong>come</strong> decennio, ve<strong>di</strong>amo<br />
<strong>come</strong> questo “<strong>di</strong>sancoramento” sia coerente con <strong>la</strong> fine delle gran<strong>di</strong> ideologie e le loro culture<br />
<strong>di</strong> c<strong>la</strong>sse. Non ne rappresenta solo una conseguenza ma anche una potenziale strategia, che<br />
assume un’ine<strong>di</strong>ta opportunità <strong>di</strong> libertà e soggettivazione politica in un contesto <strong>di</strong><br />
frammentazione sociale e smarrimento 41 , anche ideologico, nel nuovo scenario politico,<br />
sociale ed economico.<br />
Il tramonto del<strong>la</strong> fase <strong>di</strong> “riflusso” segna l’inizio <strong>di</strong> una nuova epoca:<br />
“Ne emerge una società certamente più complessa, segmentata, <strong>di</strong>sartico<strong>la</strong>ta, nel<strong>la</strong> quale <strong>la</strong> costruzione<br />
dei profili delle identità in<strong>di</strong>viduali e collettive si emancipa da precedenti modelli del<strong>la</strong><br />
rappresentazione sociale, mentre il linguaggio politico si affida a immagini p<strong>la</strong>stiche e suggestive con<br />
le quali cerca <strong>di</strong> supplire al venir meno del tessuto connettivo <strong>di</strong> tipo ideologico crol<strong>la</strong>to rapidamente<br />
nel giro <strong>di</strong> pochi anni, e che rinviava talvolta a una <strong>storia</strong> iniziata ben prima del 1945” 42<br />
Tra gli anni settanta e ottanta “non si tratta <strong>di</strong> un passaggio effimero, ma <strong>di</strong> una profonda<br />
cesura storica in grado <strong>di</strong> ridefinire il linguaggio del<strong>la</strong> politica” 43 e <strong>di</strong> uno scarto<br />
generazionale che si sarebbe approfon<strong>di</strong>to negli anni successivi.<br />
40 Ibidem<br />
41 Capuzzo P. “Times? Soggettività e <strong>per</strong>corsi <strong>di</strong> politicizzazione nell’Inghilterra thatcheriana” in Zapruder n°<br />
21/2010<br />
42 Ibidem<br />
43 Ibidem<br />
13<br />
Seminario Tondelli, Un<strong>di</strong>cesima E<strong>di</strong>zione, Correggio, Pa<strong>la</strong>zzo dei Principi, 16 <strong>di</strong>cembre<br />
2011.<br />
Intervento <strong>di</strong> Alessia Masini: I <strong>romanzi</strong> <strong>come</strong> <strong>fonti</strong> <strong>per</strong> <strong>la</strong> <strong>storia</strong> <strong>contemporanea</strong>.<strong>Lo</strong> <strong>sguardo</strong> <strong>di</strong><br />
<strong>Pier</strong> Vittorio Tondelli.
<strong>Pier</strong> Vittorio Tondelli ha avuto <strong>la</strong> capacità <strong>di</strong> stare nel suo tempo, scoprendo e narrando,<br />
attraverso i suoi <strong>romanzi</strong>, articoli e o<strong>per</strong>e teatrali molte delle “energie sociali”, soprattutto<br />
giovanili, nascoste da una narrazione forse troppo patinata degli anni Ottanta.<br />
L’attenzione al<strong>la</strong> sua produzione culturale e l’assunzione dello “<strong>sguardo</strong>” <strong>di</strong> Tondelli ci<br />
<strong>per</strong>mette <strong>di</strong> smentire <strong>la</strong> svalutazione complessiva che è stata fatta degli anni ottanta <strong>per</strong> o<strong>per</strong>a<br />
del giu<strong>di</strong>zio, sia contemporaneo che a posteriori, che lo descrive <strong>come</strong> un decennio<br />
<strong>di</strong>simpegnato ma anche de<strong>di</strong>to so<strong>la</strong>mente all’”effimero”.<br />
Alle interpretazioni e opinioni <strong>di</strong>ffuse che in<strong>di</strong>viduano i giovani degli anni ottanta, e da<br />
qui fino ai nostri giorni, <strong>come</strong> portatori <strong>di</strong> un’identità incerta o dell’apoliticità, Tondelli<br />
risponde molte volte.<br />
Nelle pagine precedenti ho provato tracciare le linee <strong>di</strong> un <strong>di</strong>alogo tra i soggetti e i luoghi <strong>di</strong><br />
Altri Libertini con recenti stu<strong>di</strong> storici e culturali che contrariamente a una definitiva “identità<br />
incerta” propongono una prospettiva che guarda al<strong>la</strong> trasformazione dei soggetti, delle<br />
soggettività e dei fattori <strong>di</strong> costruzione delle identità proprio a partire dagli anni ottanta. La<br />
<strong>di</strong>fficoltà <strong>di</strong> interpretare <strong>come</strong> politiche molte delle pratiche culturali e delle forme <strong>di</strong><br />
espressione giovanili degli anni ottanta deriva spesso da “lenti” limitate o da strumenti o<br />
“attrezzi” <strong>di</strong> analisi non esaustivi.<br />
La complessità culturale dell’Italia degli anni ottanta apre nuovi scenari paralle<strong>la</strong>mente al<strong>la</strong><br />
trasformazione delle identità, dell’agire e delle pratiche politiche. Questa stessa complessità<br />
non si esaurisce all’interno del<strong>la</strong> <strong>di</strong>mensione del<strong>la</strong> rappresentanza che da parte sua <strong>di</strong>mostra<br />
14<br />
Seminario Tondelli, Un<strong>di</strong>cesima E<strong>di</strong>zione, Correggio, Pa<strong>la</strong>zzo dei Principi, 16 <strong>di</strong>cembre<br />
2011.<br />
Intervento <strong>di</strong> Alessia Masini: I <strong>romanzi</strong> <strong>come</strong> <strong>fonti</strong> <strong>per</strong> <strong>la</strong> <strong>storia</strong> <strong>contemporanea</strong>.<strong>Lo</strong> <strong>sguardo</strong> <strong>di</strong><br />
<strong>Pier</strong> Vittorio Tondelli.
quello che si può definire <strong>come</strong> “consunzione e de<strong>per</strong>imento del<strong>la</strong> democrazia<br />
rappresentativa” 44 .<br />
<strong>Lo</strong> <strong>sguardo</strong> <strong>di</strong> Tondelli apre a nuove opportunità <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o.<br />
Se Altri Libertini narra una realtà ancora ce<strong>la</strong>ta, soggetti marginali ma emergenti, Weekend<br />
postmoderno e L’abbandono. Racconti dagli anni ottanta offrono una gamma <strong>di</strong> materiali che<br />
possono essere letti <strong>come</strong> “una postil<strong>la</strong> o un sottotesto, redatto in forma <strong>di</strong> lunghe note che<br />
definiscono ulteriormente, nel loro carattere quasi documentario, i contenuti dell’o<strong>per</strong>a<br />
narrativa” 45<br />
Al <strong>di</strong>simpegno, stereotipo che spesso riassume l’intero universo giovanile del decennio,<br />
Tondelli risponde:<br />
“Si tratta <strong>di</strong> capire semplicemente <strong>come</strong> sono cambiate le richieste dei giovani nei confronti del<strong>la</strong><br />
società. Che esistono, che sono pressanti e, alle volte, anche dettagliatissime. Certo, <strong>la</strong> nozione <strong>di</strong><br />
impegno politico è ra<strong>di</strong>calmente mutata nell’ultimo decennio. E forse, se chiedessimo ai giovani<br />
d’oggi il significato del<strong>la</strong> paro<strong>la</strong> «militanza», ci troveremmo spiazzati da risposte evasive e<br />
imbarazzate. Ma tutto questo non vuol <strong>di</strong>re che i giovani d’oggi stiano crescendo apolitici.<br />
Certamente, «aideologici» […]. Ma non <strong>di</strong>simpegnati. Solo che l’obiettivo del loro impegno non è più<br />
l’utopia rivoluzionaria, cioè un processo globale <strong>di</strong> cambiamento delle strutture e dei rapporti fra gli<br />
in<strong>di</strong>vidui, quanto piuttosto le singole istituzioni in cui si artico<strong>la</strong> <strong>la</strong> convivenza civile. In partico<strong>la</strong>re,<br />
due istituzioni sulle quali pensavamo si fosse già detto, e messo in crisi, tutto il possibile: <strong>la</strong> scuo<strong>la</strong> e <strong>la</strong><br />
famiglia” 46<br />
E, aggiungo, gli spazi del<strong>la</strong> socialità.<br />
44<br />
Virno P. “Do you remember counterrevolution?” in Balestrini N.e Moroni P., L’orda d’oro, Feltrinelli Mi<strong>la</strong>no<br />
2011 (1988)<br />
45<br />
Panzeri F., “L’unica <strong>storia</strong> possibile” in Panzeri F (a cura <strong>di</strong>), <strong>Pier</strong> Vittorio Tondelli. O<strong>per</strong>e, Cronache, Saggi,<br />
Conversazioni. Bompiani Mi<strong>la</strong>no 2005 p. VII<br />
46<br />
Tondelli P.V., L’abbandono. Racconti dagli anni ottanta, Bompiani Mi<strong>la</strong>no 2008 (1993) p. 67<br />
15<br />
Seminario Tondelli, Un<strong>di</strong>cesima E<strong>di</strong>zione, Correggio, Pa<strong>la</strong>zzo dei Principi, 16 <strong>di</strong>cembre<br />
2011.<br />
Intervento <strong>di</strong> Alessia Masini: I <strong>romanzi</strong> <strong>come</strong> <strong>fonti</strong> <strong>per</strong> <strong>la</strong> <strong>storia</strong> <strong>contemporanea</strong>.<strong>Lo</strong> <strong>sguardo</strong> <strong>di</strong><br />
<strong>Pier</strong> Vittorio Tondelli.
Non che non esistessero realtà e organizzazioni politiche che non si ponessero il problema<br />
del<strong>la</strong> “generalizzazione dei conflitti sociali”, ma il trend giovanile può essere generalmente<br />
ricondotto a questo atteggiamento <strong>di</strong> “categoria”, anche se è un termine un po’ riduttivo che<br />
ha, <strong>per</strong>ò, origine nell’imme<strong>di</strong>atezza, nel<strong>la</strong> quoti<strong>di</strong>anità e nei tempi <strong>di</strong> vita dei soggetti<br />
<strong>di</strong>rettamente interessati.<br />
Nel frammento <strong>di</strong> Weekend postmoderno dal titolo “Ragazzi dell’85” mette in risalto<br />
una realtà più complessa <strong>per</strong> ciò che riguarda le aspirazioni dei e delle giovani, non più<br />
in<strong>di</strong>rizzata a una rivoluzione, a un rovesciamento del sistema ma concentrata su vertenze<br />
specifiche legate a delle ango<strong>la</strong>ture partico<strong>la</strong>ri del mondo <strong>di</strong> giovani e studenti:<br />
“Già in molti se ne sono accorti durante le manifestazioni studentesche, ma qui, nel<strong>la</strong> grande parata<br />
romana <strong>di</strong> tutte le tribù giovanili italiane, le ragazze, queste ragazze dell’85, hanno dato il segno più<br />
concreto, e non solo a livello d’immagine, del<strong>la</strong> novità del terzo movimento giovanile che il paese<br />
abbia conosciuto dal dopoguerra a oggi […]Qualche anno fa, i Rolling Stones, idoli in<strong>di</strong>scussi <strong>di</strong> una<br />
civiltà rock che ha interpretato le ansie e i desideri dei giovani <strong>di</strong> tutto il mondo, cantavano : It’s only<br />
rock’n roll. But I like it. Il manifesto clou del corteo <strong>di</strong> ieri <strong>di</strong>ceva: Siamo soltanto studenti” 47<br />
Per quanto il movimento studentesco del 1985 contro <strong>la</strong> riforma dell’Istruzione, sarà<br />
soppiantato dal più intenso e <strong>di</strong>ffuso movimento del<strong>la</strong> “Pantera” <strong>di</strong> fine anni ottanta, rimane<br />
comunque <strong>la</strong> prima espressione pubblica del<strong>la</strong> rinascita del movimento, dopo <strong>la</strong><br />
<strong>di</strong>sartico<strong>la</strong>zione <strong>di</strong> quello del settantasette.<br />
Ma un elemento nuovo, lucidamente in<strong>di</strong>viduato da Tondelli, sta tutto in due parole. Quel<br />
47<br />
Tondelli P.V., Weekend postmoderno. Cronache dagli anni ottanta, cit. p. 139<br />
16<br />
Seminario Tondelli, Un<strong>di</strong>cesima E<strong>di</strong>zione, Correggio, Pa<strong>la</strong>zzo dei Principi, 16 <strong>di</strong>cembre<br />
2011.<br />
Intervento <strong>di</strong> Alessia Masini: I <strong>romanzi</strong> <strong>come</strong> <strong>fonti</strong> <strong>per</strong> <strong>la</strong> <strong>storia</strong> <strong>contemporanea</strong>.<strong>Lo</strong> <strong>sguardo</strong> <strong>di</strong><br />
<strong>Pier</strong> Vittorio Tondelli.
“soltanto studenti” esprime marginalità del movimento studentesco dell’ ’85 rispetto al<strong>la</strong><br />
società del <strong>per</strong>iodo, soprattutto è cosciente <strong>di</strong> esserne un frammento. Avanza un interesse <strong>di</strong><br />
“categoria” <strong>di</strong> fronte alle proposte <strong>di</strong> riforma dell’Istruzione e un sottinteso confronto con i<br />
movimenti <strong>di</strong>rompenti del decennio precedente.<br />
Questo episo<strong>di</strong>o rive<strong>la</strong> non solo un confronto con gli anni settanta ma anche una <strong>di</strong>versa<br />
<strong>per</strong>cezione del reale. Secondo le parole <strong>di</strong> Fulvio Panzeri, al<strong>la</strong> base del 1980 <strong>come</strong> decennio<br />
c’è una caratterizzazione delle <strong>di</strong>versità che sta all’origine del<strong>la</strong> realtà frammentata, “entro <strong>la</strong><br />
quale è impossibile arrivare al<strong>la</strong> definizione <strong>di</strong> una qualsivoglia moda im<strong>per</strong>ante. Si<br />
producono così stratificazioni culturali, fermenti, f<strong>la</strong>sh <strong>di</strong> orientamento, che si <strong>per</strong>dono nel<br />
giro <strong>di</strong> brevi stagioni” 48 , dove i comportamenti collettivi e soggettivi sono segmenti del<strong>la</strong><br />
<strong>storia</strong> che si susseguono e sostituiscono l’un l’altro.<br />
<strong>Lo</strong> “spirito del tempo” anni ottanta, quin<strong>di</strong>, abbandona i giovani <strong>come</strong> protagonisti e <strong>come</strong><br />
contenitore <strong>di</strong> valori. Le “c<strong>la</strong>ssi” che incarnano questo spirito sono altre. Districandoci dai<br />
modelli interpretativi <strong>per</strong> passare all’analisi <strong>di</strong> alcuni fenomeni del<strong>la</strong> transizione storica,<br />
scoviamo una frattura generazionale molto più complessa e originale <strong>di</strong> quel<strong>la</strong> che emerge dal<br />
semplice gioco <strong>per</strong> opposizione con le epoche precedenti. Emerge un<br />
“tessuto subculturale sempre più complesso, capace <strong>di</strong> attivare strategie <strong>di</strong> resistenza settoriale, ma<br />
anche <strong>di</strong> coalizzarsi attorno ad alcune battaglie simboliche <strong>di</strong> partico<strong>la</strong>re rilievo, senza <strong>per</strong> questo dar<br />
vita a stabili organizzazioni unitarie. […]Quello che accade tra gli anni settanta e ottanta possiamo ben<br />
definirlo <strong>come</strong> un passaggio nel regime dell’egemonia. Non solo mutano i rapporti <strong>di</strong> forza tra le c<strong>la</strong>ssi<br />
sociali, ma cambiano anche il linguaggio politico, le categorie <strong>di</strong> interpretazione del<strong>la</strong> società, i valori<br />
dominanti e i parametri <strong>di</strong> giu<strong>di</strong>zio dei comportamenti sociali, in altri termini, il gramsciano «senso<br />
comune»” 49<br />
48 Panzeri F., “Appunti <strong>per</strong> un romanzo critico”, in Ivi p. 598<br />
49 Capuzzo P. “Times? Soggettività e <strong>per</strong>corsi <strong>di</strong> politicizzazione nell’Inghilterra thatcheriana” in Zapruder n°<br />
21/2010<br />
17<br />
Seminario Tondelli, Un<strong>di</strong>cesima E<strong>di</strong>zione, Correggio, Pa<strong>la</strong>zzo dei Principi, 16 <strong>di</strong>cembre<br />
2011.<br />
Intervento <strong>di</strong> Alessia Masini: I <strong>romanzi</strong> <strong>come</strong> <strong>fonti</strong> <strong>per</strong> <strong>la</strong> <strong>storia</strong> <strong>contemporanea</strong>.<strong>Lo</strong> <strong>sguardo</strong> <strong>di</strong><br />
<strong>Pier</strong> Vittorio Tondelli.
Tondelli intravede molte nuove forme del<strong>la</strong> partecipazione politica che, dagli anni ottanta,<br />
nasce a partire da una scelta più culturale che ideologica. Descrive “un senso <strong>di</strong> appartenenza<br />
fortemente territorializzato” 50 :<br />
“E’ allora possibile cogliere un segno molto interessante degli anni ottanta. <strong>la</strong> scomparsa <strong>di</strong> una cultura<br />
metropolitana è venuta paralle<strong>la</strong>mente all’emergere, sempre più vigoroso, <strong>di</strong> una cultura che nasce e<br />
cresce nelle città <strong>di</strong> provincia e, da qui, molte volte affluisce al<strong>la</strong> metropoli” 51<br />
<strong>Lo</strong> <strong>sguardo</strong> <strong>di</strong> Tondelli ricerca e sve<strong>la</strong> un “corpo” degli anni ottanta, al <strong>di</strong> là <strong>di</strong> opposizioni<br />
binarie e oltre le rovine del paese. Offre elementi <strong>per</strong> rintracciare innovazioni ed ere<strong>di</strong>tà,<br />
creatività e nuove “<strong>di</strong>sgiunture” in un contesto generale <strong>di</strong> “riflusso” e poi <strong>di</strong><br />
“controrivoluzione”.<br />
Quel<strong>la</strong> che propongo è sicuramente una <strong>storia</strong> parziale, <strong>come</strong> parziale è il punto <strong>di</strong> vista e le<br />
suggestioni affidate a Tondelli, ma può <strong>di</strong>mostrare <strong>come</strong> trafugare linguaggi e modelli dal<strong>la</strong><br />
letteratura e da altre <strong>fonti</strong> culturali ci <strong>per</strong>mette <strong>di</strong> <strong>di</strong>alogare con <strong>la</strong>vori storiografici rivolti<br />
all’età <strong>contemporanea</strong> <strong>per</strong> <strong>di</strong>scutere le loro cornici interpretative, <strong>per</strong> integrarli con riflessioni<br />
e nuove domande. Un romanzo, inoltre, può restituire un “istante” al<strong>la</strong> <strong>storia</strong> quando <strong>per</strong> altri<br />
versanti esistono delle <strong>la</strong>cune. In generale l’uso dei <strong>romanzi</strong> <strong>come</strong> <strong>fonti</strong> <strong>per</strong> <strong>la</strong> <strong>storia</strong><br />
<strong>contemporanea</strong> potrebbe essere potenzialmente inesauribile.<br />
Infine, <strong>la</strong> lettura dello “<strong>sguardo</strong>” <strong>di</strong> Tondelli <strong>per</strong> <strong>la</strong> <strong>storia</strong> <strong>contemporanea</strong> non si esaurisce<br />
50<br />
Ivi<br />
51<br />
Tondelli P.V., “Under 25: presentazione” in Weekend postmoderno. Cronache dagli anni ottanta, cit p.336<br />
18<br />
Seminario Tondelli, Un<strong>di</strong>cesima E<strong>di</strong>zione, Correggio, Pa<strong>la</strong>zzo dei Principi, 16 <strong>di</strong>cembre<br />
2011.<br />
Intervento <strong>di</strong> Alessia Masini: I <strong>romanzi</strong> <strong>come</strong> <strong>fonti</strong> <strong>per</strong> <strong>la</strong> <strong>storia</strong> <strong>contemporanea</strong>.<strong>Lo</strong> <strong>sguardo</strong> <strong>di</strong><br />
<strong>Pier</strong> Vittorio Tondelli.
<strong>di</strong>etro gli elementi <strong>di</strong> riflessione che ho proposto.<br />
In questo breve testo sono state e<strong>la</strong>borate delle tracce che si riferiscono a tre <strong>fonti</strong>: Altri<br />
Libertini, Weekend postmoderno. Cronache dagli anni ottanta e L’abbandono. Racconti dagli<br />
anni ottanta, ma l’attenzione al<strong>la</strong> complessità del<strong>la</strong> sua produzione letteraria potrebbe<br />
suggerirci molti <strong>per</strong>corsi <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o e ricerca, senza escludere <strong>la</strong> ricca fonte che potrebbe<br />
rappresentare il progetto “Under 25”.<br />
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Seminario Tondelli, Un<strong>di</strong>cesima E<strong>di</strong>zione, Correggio, Pa<strong>la</strong>zzo dei Principi, 16 <strong>di</strong>cembre<br />
2011.<br />
Intervento <strong>di</strong> Alessia Masini: I <strong>romanzi</strong> <strong>come</strong> <strong>fonti</strong> <strong>per</strong> <strong>la</strong> <strong>storia</strong> <strong>contemporanea</strong>.<strong>Lo</strong> <strong>sguardo</strong> <strong>di</strong><br />
<strong>Pier</strong> Vittorio Tondelli.