Numero 2 - 2011 Primavera - Cooperativa Agricola di Legnaia
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tecnica e agricoltura<br />
La pratica del sovescio<br />
dr. Fabrizio Feci<br />
Uffcio tecnico <strong>Cooperativa</strong> <strong>Agricola</strong> <strong>di</strong> <strong>Legnaia</strong><br />
Si tratta della semina<br />
<strong>di</strong> un miscuglio <strong>di</strong> essenze<br />
in grado <strong>di</strong> aumentare<br />
la fertilità del terreno<br />
In questi ultimi anni, vuoi per una maggior<br />
attenzione alle problematiche ambientali,<br />
o per una riduzione sui costi<br />
<strong>di</strong> acquisto dei fertilizzanti, sempre<br />
maggior importanza viene data alla<br />
pratica del sovescio. La cui definizione<br />
più comune è la seguente: “La semina<br />
<strong>di</strong> un erbaio costituito da un miscuglio<br />
<strong>di</strong> essenze che dopo aver raggiunto un<br />
certo grado <strong>di</strong> sviluppo viene trinciato<br />
e dopo qualche giorno interrato nel terreno<br />
in cui è cresciuto per renderlo più<br />
fertile”. Tale semina viene effettuata solitamente<br />
a filari alterni su terreno rippato,<br />
dopo la semina il seme va ricoperto<br />
in maniera leggera, l’interramento successivo<br />
dei residui <strong>di</strong> trinciatura deve<br />
essere superficiale non più <strong>di</strong> 10 cm<br />
<strong>di</strong> profon<strong>di</strong>tà. Dalla definizione sopra<br />
riportata vanno evidenziati 2 punti fondamentali:<br />
trinciatura e fertilità.<br />
Trinciatura<br />
Per quanto riguarda il primo punto<br />
precedente9<br />
l’importanza della trinciatura è dovuta,<br />
a livello generale, al fatto che per la<br />
degradazione della sostanza organica<br />
molto importante è la <strong>di</strong>mensione dei<br />
residui, più piccoli sono e meglio aderiranno<br />
al terreno offrendo ai microrganismi<br />
una più ampia superficie d’attacco.<br />
È quin<strong>di</strong> erroneo l’utilizzo delle vangatrici<br />
che interrano residui troppo grossi.<br />
In certi casi la trinciatura <strong>di</strong> Brassicacee<br />
quali Rafano olifero, Senape Bianca e<br />
Brassica Juncea può essere utilizzata<br />
per <strong>di</strong>sinfettare i terreni (ad esempio<br />
l’anno prima <strong>di</strong> un nuovo impianto <strong>di</strong><br />
vigneto o frutteto) tramite la biofumigazione.<br />
Dalla degradazione dei residui <strong>di</strong> queste<br />
essenze vengono prodotti glucosinolati<br />
(isotiocianati, fenoli ecc.), un gruppo<br />
<strong>di</strong> composti presenti negli organi vegetativi<br />
delle Brassicacee che, in presenza<br />
<strong>di</strong> acqua e grazie all’enzima specifico<br />
mirosinasi, vengono idrolizzati, con formazione<br />
<strong>di</strong> sostanze ad elevata attività<br />
biocida, nei confronti <strong>di</strong> un’ampia gamma<br />
<strong>di</strong> funghi e nemato<strong>di</strong>.<br />
Pren<strong>di</strong>amo ora in considerazione il<br />
secondo punto della definizione <strong>di</strong> Sovescio<br />
che poi ne è lo scopo fondamentale<br />
e cioè l’aumento <strong>di</strong> fertilità del<br />
terreno.<br />
Fertilità<br />
La fertilità del terreno è con<strong>di</strong>zione<br />
<strong>di</strong> un suolo ricco <strong>di</strong> humus in cui la<br />
crescita delle piante procede rapidamente,<br />
senza ostacoli ed efficientemente,<br />
il termine implica quin<strong>di</strong> abbondanza,<br />
alta qualità e resistenza<br />
alle malattie. Fattore intrinseco della<br />
fertilità del suolo è quin<strong>di</strong> l’humus;<br />
un prodotto stabile ottenuto dalla<br />
degradazione della sostanza organica<br />
attraverso processi <strong>di</strong> polimerizzazione<br />
dei cataboliti e dei residui<br />
<strong>di</strong> decomposizione, l’humus è un<br />
colloide con grande superficie specifica,<br />
elevata capacità <strong>di</strong> assorbire<br />
acqua, <strong>di</strong> chelare microelementi,<br />
inoltre determina la struttura, macro<br />
e microporosità, del terreno.<br />
Da questo si capisce che la pratica<br />
del sovescio non deve essere intesa<br />
come la semplice coltivazione ed interramento<br />
<strong>di</strong> leguminose per fornire<br />
azoto alle colture bensì con tale pratica<br />
si devono raggiungere risultati<br />
ben più importanti:<br />
1 L’aumento dell’humus nel suolo<br />
che si ottiene utilizzando miscugli<br />
<strong>di</strong> leguminose che forniscano azoto<br />
(proteine e azoto fissazione) e gra-<br />
minacee che forniscano carbonio<br />
(molta fibra).<br />
I residui della trinciatura <strong>di</strong> questi<br />
miscugli creano sostanza organica<br />
con un rapporto C/N tale da fornire<br />
humus con <strong>di</strong>versi gra<strong>di</strong> <strong>di</strong> stabilità a<br />
seconda del maggior o minor quantitativo<br />
<strong>di</strong> Carbonio presente <strong>di</strong>pendente<br />
sia dalle essenze scelte che<br />
dal momento del taglio. La maggior<br />
presenza <strong>di</strong> graminacee produrrà humus<br />
più stabile con conseguente lenta<br />
mineralizzazione della sostanza<br />
organica, la stessa cosa la otterremo<br />
con una trinciatura tar<strong>di</strong>va (effettuata<br />
alla fioritura delle graminacee) del<br />
miscuglio; mentre con una trinciatura<br />
precoce del miscuglio (fioritura delle<br />
leguminose) o con un miscuglio <strong>di</strong><br />
molte leguminose avremo meno fibra<br />
e più azoto quin<strong>di</strong> un humus meno<br />
stabile ed una mineralizzazione più<br />
veloce della sostanza organica.<br />
2 Il miglioramento della struttura<br />
e porosità del terreno che avviene<br />
grazie all’effetto degli apparati ra<strong>di</strong>cali<br />
che lavorando a <strong>di</strong>verse profon<strong>di</strong>tà<br />
consentono <strong>di</strong> arieggiare il<br />
terreno e <strong>di</strong> riportare in superficie<br />
microelementi “effetto ponte” che<br />
negli anni possono aver raggiunto<br />
strati non esplorati dalle ra<strong>di</strong>ci delle<br />
viti. Questo effetto si ottiene impiegando<br />
mix <strong>di</strong> graminacee (apparato<br />
ra<strong>di</strong>cale fascicolato e superficiale),<br />
leguminose (apparato ra<strong>di</strong>cale profondo<br />
che se trinciate a fine fioritura<br />
può <strong>di</strong>ventare fittonante) e crucifere<br />
(apparato ra<strong>di</strong>cale fittonante in certi<br />
casi capace <strong>di</strong> rompere la soletta <strong>di</strong><br />
lavorazione).<br />
3 Il miglior controllo delle malerbe<br />
con l’utilizzo <strong>di</strong> specie molto rinettanti<br />
quali avena, orzo, senape può essere<br />
una strategia da utilizzare per un<br />
miglior controllo delle erbe infestanti.<br />
4 Il miglioramento nella <strong>di</strong>sponibilità<br />
dei micronutrienti che è ottenuto sia<br />
dal potere chelante delle sostanze<br />
umiche sia, in casi particolare quali<br />
ad es. ferro in terreni calcarei, che<br />
con l’utilizzo <strong>di</strong> graminacee (Orzo,<br />
Festuca Rubra e Festuca Ovina le<br />
più produttive) che emettono essudati<br />
ra<strong>di</strong>cali contenenti fito-siderofori,<br />
molecole capaci <strong>di</strong> chelare il ferro<br />
e renderlo <strong>di</strong>sponibile alle piante vicine.<br />
L’incremento dell’evapotraspirazione,<br />
inoltre, dovuto alla copertura<br />
erbacea consente un maggior<br />
movimento della soluzione circolante<br />
del terreno con una conseguente<br />
maggior possibilità d’impatto con le<br />
ra<strong>di</strong>ci.<br />
Oltre a queste effetti migliorativi generali<br />
nel sistema vigneto il sovescio<br />
può portare altri aspetti importanti.<br />
Nel vigneto la competizione idricominerale<br />
dell’erba spesso è una<br />
bene, almeno fino a primavera inoltrata,<br />
in quanto è utile a frenare l’eccessiva<br />
spinta vegetativa della piante<br />
portando quin<strong>di</strong> ad una maggior<br />
sanità della cultura. Altro effetto della<br />
copertura vegetale, almeno nelle<br />
10 11<br />
prime fasi vegetative del vigneto è<br />
quello <strong>di</strong> ostacolare la proiezione<br />
delle spore <strong>di</strong> peronospora dal terreno<br />
alle foglie del vigneto; se la<br />
trinciatura viene eseguita troppo tar<strong>di</strong>vamente<br />
si può però avere l’effetto<br />
opposto eccesso <strong>di</strong> umi<strong>di</strong>tà e quin<strong>di</strong><br />
maggior rischio <strong>di</strong> malattie fungine<br />
(peronospora e oi<strong>di</strong>o).<br />
Specie utilizzate<br />
Le specie utilizzate nella pratica del<br />
sovescio sono varie, non è nostra intenzione<br />
elencarle proprio perché da<br />
quanto detto precedentemente l’importanza<br />
del sovescio non <strong>di</strong>pende solo<br />
dalle specie utilizzate ma anche dal<br />
loro grado <strong>di</strong> sviluppo al momento<br />
della trinciatura e dalla percentuale<br />
<strong>di</strong> loro all’interno del miscuglio, è sbagliato<br />
quin<strong>di</strong> pensare ad un miscuglio<br />
preconfezionato in quanto ogni realtà<br />
aziendale necessita <strong>di</strong> interventi <strong>di</strong>versi<br />
a seconda dei fini che devono essere<br />
raggiunti. L’invito è quin<strong>di</strong> quello <strong>di</strong><br />
confrontarsi sempre con un tecnico per<br />
poter ottenere i risultati migliori dall’utilizzo<br />
<strong>di</strong> tale pratica.<br />
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