Bollettino Novembre - Dicembre 2007 - Ordine dei Medici Chirurghi ...
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primo piano<br />
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primo piano<br />
MEDICI IN CAMPO CONTRO LO «STRAPOTERE» DEI PRODOTTI EQUIVALENTI<br />
La lunga guerra <strong>dei</strong> farmaci<br />
DECOLLATA DA NAPOLI con<br />
il convegno del 27 ottobre,<br />
la rivolta all’imposizione<br />
<strong>dei</strong> preparati generici<br />
in ricetta ottiene una<br />
significativa vittoria.<br />
Neutralizzato il 46 bis.<br />
è atterrato<br />
in sede di Finanziaria con<br />
l’effetto di una granata:<br />
L’emendamento<br />
sconcerto e rabbia tra molti<br />
<strong>dei</strong> protagonisti del dibattito sanitario<br />
nazionale per le inquietanti<br />
controindicazioni dell’articolo 46<br />
bis, proprio quello che, alla luce di<br />
una dubbia strategia contabile, demoliva<br />
in una manciata di righi il<br />
cardine dell’appropriatezza prescrittiva,<br />
vale a dire garanzie di qualità<br />
nella cura dell’ammalato. La norma<br />
suonava così: il medico di base ha<br />
l’obbligo di prescrivere per i farmaci<br />
di fascia C (quelli non rimborsabili<br />
dal Servizio Sanitario Nazionale) solo<br />
il principio attivo del medicinale.<br />
Una reazione forte, decollata con<br />
un controemendamento del senatore<br />
Giuseppe Scalera, però, ha scongiurato<br />
il colpo di mano. Era e resta<br />
nell’aria, tuttavia, la voglia di certi<br />
settori di ridisegnare generosamente<br />
il destino <strong>dei</strong> farmaci generici, spalancando<br />
ad essi, qualora se ne presentasse<br />
ancora l’occasione, altre<br />
bollettino ordine <strong>dei</strong> medici dicembre <strong>2007</strong><br />
prefereziali. Risvolti tutti da decifrare<br />
che per ora vengono consegnati al<br />
dibattito futuro. Ma lo shock del defunto<br />
46 bis resta un monito a non<br />
abbassare la guardia. L’atteggiamento<br />
difensivo nei confronti del problema,<br />
del resto, ed anche l’intenzione<br />
di giocare d’anticipo erano già<br />
emersi di recente a Napoli . Tensioni<br />
e preoccupazioni, infatti, si erano<br />
materializzate lo scorso 27 di ottobre<br />
quando, intuendo la bufera imminente,<br />
un fronte compatto di addetti<br />
ai lavori (vertici ordinistici di<br />
dell’intera penisola, di farmindustria,<br />
del mondo sindacale) provenienti<br />
da tutto il Paese, aveva scelto<br />
l’auditorium dell’<strong>Ordine</strong> <strong>dei</strong> <strong>Medici</strong><br />
di Napoli per contarsi e confrontarsi<br />
dietro le insegne di una causa comune:<br />
la sfida dell’appropriatezza.<br />
Il convegno di Napoli. Insomma,<br />
un appello a serrare i ranghi,<br />
quello del 27 ottobre, nel superiore<br />
interesse della missione medica e<br />
della salute del paziente, che Giuseppe<br />
Scalera, numero uno dell’<strong>Ordine</strong><br />
partenopeo, aveva condensato<br />
in un convegno dalla traccia significativa:<br />
«Farmaci attivi e bilanci passivi.<br />
Una riflessione sui nuovi percorsi<br />
terapeutici italiani». E, durante<br />
i lavori, risvolti e prospettive della<br />
sfida sulla corretta assistenza sono<br />
emersi nitidamente. Spina dorsale<br />
del confronto, infatti, il rapporto tra<br />
limitatezza delle risorse e conteni-<br />
mento della spesa farmaceutica:<br />
una relazione a rischio, un menage<br />
«disturbato» che si riflette negativamente<br />
sull’autonomia prescrittiva<br />
<strong>dei</strong> medici e sulle aspettative del cittadino,<br />
per convergere fatalmente in<br />
una tra le aree più «sensibili» della<br />
questione: la presenza in ricetta <strong>dei</strong><br />
farmaci «generici».<br />
Tutti d’accordo, infatti, sulla necessità<br />
scontata del risparmio, ma<br />
non a scapito della trasparenza terapeutica<br />
e dell’esigenza etica di appropriate<br />
modalità di prescrizione<br />
del farmaco, rivendicate dai medici.<br />
L’obiettivo, piuttosto, è apparso di<br />
tutt’altra natura: vale a dire un nuovo<br />
equilibrio tra economia e risparmio,<br />
tra impresa e mercato. Questo,<br />
in pillole, il terreno comune sul quale<br />
si sono ritrovati Amedeo Bianco,<br />
presidente della FNOMCeO, Sergio<br />
Dompè, presidente di Farmindustria,<br />
Giacomo Milillo, segretario generale<br />
della FIMMG, Carlo<br />
Manfredi, coordinatore della Commissione<br />
Farmaci della FNOMCeO,<br />
Pietro Folino, direttore del Centro<br />
Studi AIFA, Gabriele Peperoni, vicepresidente<br />
dell’<strong>Ordine</strong> di Napoli (e<br />
del SUMAI). Per i relatori, allora,<br />
nessun dubbio sulla congiuntura<br />
che si andava profilando all’orizzonte<br />
legislativo: col «generico» a tutti i<br />
costi, insomma, rottamazione garantita<br />
per la tutela del malato e<br />
l’autonomia del medico. Una convinzione,<br />
quella ribadita nel conve