Verbale - Comune di Rignano sull'Arno

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Sulle dichiarazioni di voto i capigruppo velocemente. Consigliere Tursi: Credo che il consigliere Renzi abbia detto una cosa di una gravità politica di cui non è consapevole, preso dall’entusiasmo. Lui dice il vero nel dire che questo cambio del regolamento è a pro domo della maggioranza perché di fatto i capigruppo possono parlare, i consiglieri che non hanno un gruppo cui fare riferimento negli O.d.G. possono... quindi questa è una modifica che serve solo alla maggioranza. Credo sia politicamente sbagliato, e lo dico in questo momento che sono dalla parte vantaggiosa, cambiare le regole del gioco a colpi di maggioranza è politicamente sbagliato, anche quando è a mio vantaggio; ed è pericoloso stabilire un precedente di questo tipo perché è come dire che è chi è in parlamento in maggioranza può cambiare le regole del gioco; non si possono cambiare le regole del gioco a colpi di maggioranza; è la ragione per cui personalmente voto contro, e non c’è il problema del dissenso dal gruppo perché il gruppo ha libertà di voto. Consigliere Calò: Ho trovato discutibile la discussione di stasera, quindi richiamo civico quando tutti noi sappiamo che arriviamo in consiglio comunale senza che le commissioni siano state partecipate dai consiglieri; però siccome c’è una necessità espressa abbastanza strumentalmente perché comunque ognuno di noi è espressione di quote di voti indipendentemente dal fatto che uno sia solo o meno, io ritengo che la discussione sulla modifica del regolamento debba essere fatta, come avvengono le modifiche del regolamento, attraverso un processo unitario e attraverso una modalità di discussione collettiva. Questo non è stato fatto e quindi io dichiaro la mia contrarietà a modificare parzialmente il regolamento. Mi rendo disponibile se c’è una necessità a modificare il regolamento però tenendo conto dei dispositivi legislativi nazionali che già lo modificano di per se stesso. Quindi voto contrario. Consigliere Matrone: Faccio una richiesta alla maggioranza, al capogruppo, che porti quanto prima in commissione, unità alla conferenza capigruppo, la bozza di regolamento presentata due anni fa. Questa richiesta è a verbale, se no la faccio anche scritta. Sono favorevole a questa proposta. Presidente: Mettiamo in votazione (Affari Generali) Modifica dell'art. 26, comma 3 del Regolamento per il funzionamento del Consiglio Comunale approvato con delibera del consiglio comunale n. 14 del 09/02/2005.(su proposta dei consiglieri L. Tucci e T. Renzi) Con la seguente votazione, espressa per alzata di mano dai n. 13 componenti presenti, che ottiene il seguente risultato: • consiglieri presenti n. 13 • consiglieri votanti n. 10 • voti favorevoli n. 6 • voti contrari n. 3 (Tursi – l'Ulivo per Rignano; Palmisani – Indipendente; Calò – Uniti per Rignano) • astenuti n. Mirco, Sindaco, Ganci, Barbetti – l'Ulivo per Rignano) il punto n. 2 è approvato (del. n. 34/2010) Presidente: La proposta è approvata.Non c’è l'immediata esecutività in quanto atto regolamentare, quindi la proposta al punto 2 è approvata. Consiglio comunale del 3 giugno 2010 1 4
3 (SERVIZI SOCIALI) REGOLAMENTO PER L'EROGAZIONE DEGLI INTERVENTI E DEI SERVIZI DI ASSISTENZA E DI PROMOZIONE SOCIALE. APPROVAZIONE Assessore Buonamici: Cercherò di essere breve per vedere se riusciamo a finire la seduta nei tempi previsti. Il regolamento che andiamo a discutere stasera è frutto del lavoro di almeno due anni svolto all'interno della società della salute per arrivare a definire un modo di comportamento nei confronti dei bisogni sociali che fosse da un lato il più uniforme possibile fra i 13, prossimamente 15, comuni della zona, e dall’altro garantisse criteri di trasparenza tali da non essere soggetto a iniziative di singoli ma che ponesse il cittadino che ha bisogno di una prestazione sociale nella condizione di poter valutare obiettivamente se quanto gli viene erogato o non erogato, lo pone nella condizione di uguaglianza nei confronti degli altri cittadini, e che questa condizione di uguaglianza possa essere verificata in ogni istante. È difficile illustrare un regolamento molto tecnico nella sua stesura; si compone fondamentalmente di due parti, una che riguarda il modello organizzativo dei servizi e come ogni cittadino può accedere alle prestazioni dei servizi previsti, quindi c’è un’elencazione delle prestazioni che fanno capo al servizio sociale, da quelle di tipo continuativo a quelle di tipo episodico o di emergenza; per ogni tipologia di interventi c’è l’indicazione delle modalità con le quali viene riconosciuto il diritto alla prestazione, c’è una seconda parte nella quale invece, una parte fatta soprattutto di tabelle, dove per i servizi per i quali è prevista una compartecipazione economica dei cittadini, vengono calcolate le quote di compartecipazione che i cittadini stessi sono tenuti a versare. Tenendo conto che ci sono tre tipologie di situazioni per le quali va fatto questo ragionamento; non sono soggetti a valutazione economica una serie di interventi, mi riferisco agli affidi, al sostegno educativo scolastico, all’accompagnamento e al sostegno in ambito lavorativo; questo tipo di servizi prescinde da una valutazione economica della situazione del cittadino che la richiede, e quindi c’è bisogno solo di accertare la necessità, non la condizione economica da valutare. C’è una serie che fa riferimento alla situazione economica familiare attraverso gli strumenti ISEE con una differenza all'interno di queste due, che per quanto riguarda gli interventi previsti dalla legge regionale per la non autosufficienza si fa riferimento alla valutazione economica del singolo dichiarante, mentre per quanto riguarda le altre prestazioni viene presa in considerazione la situazione economica attraverso l’ISEE della famiglia con vari gradi di corresponsabilità economica a seconda del tipo di legame familiare che viene tenuto in considerazione. Le finalità sono state queste, il percorso è stato piuttosto accidentato perché portare 13 comuni a definire un unico regolamento fra l'altro molto complesso perché finora non si lavorava nemmeno per regolamenti ma spesso per usi e costumi di ogni singolo servizio sociale, capite che è stato molto complicato; a questo si aggiunge che è stato molto lungo doverlo concordare con le organizzazioni sindacali; chi le consoce sa che quelle degli anziani non sono facilmente convincibili che tutte le prestazioni non siano in qualche modo gratuite, per cui riuscire definire gli ambiti di partecipazione economica è stato molto complesso; però arrivando alla fine si può dire di avere in mano uno strumento che per la prima volta ci pone in una condizione di uniformità che finora non era lontanamente pensabile. Delle due parti la prima è da considerarsi definitiva per i prossimi anni, la parte riferita alle tabelle di natura economica riferita ai redditi sicuramente avrà bisogno di aggiornamenti che potrebbero essere portati a seconda del variare delle condizioni economiche generali, quindi fondamentalmente degli indici ISTAT. C’è da tener presente un aspetto, che dovendo i comuni essere sottoposti a richieste che potrebbero essere anche economicamente abbastanza gravose, sono state poste due limitazioni, una di carattere tecnico, nel senso che comunque ci vuole un parere positivo del servizio sociale; l’altra che qualora le richieste vengano accolte ma non ci sia la copertura economica necessaria nei bilanci dei singoli comuni perché potrebbero verificarsi situazioni particolari, come negli ultimi mesi dell’anno, chi ha diritto a vedersi riconosciuta una prestazione viene inserito in una sorta di lista di attesa, per cui al momento in cui o con una variazione di bilancio o con scadenza dell’anno finanziario all'inizio del successivo si trova il primo a dover avere il diritto di avere la prestazione Esce Palmisani; sono presenti n. 12 componenti. Consiglio comunale del 3 giugno 2010 1 5
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