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Serena Fagnocchi - Schede Sintesi Programma.pages - Factotum

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con <strong>Serena</strong>, adesso si può!<br />

La politica non è solo scegliere cosa si fa, ma anche come lo si fa.<br />

Le schede che seguono sono un piccolo riassunto delle nostre idee. Il programma integra<br />

le diverse tematiche in un sistema unico, un’idea chiara di cosa vogliamo per la nostra<br />

comunità.<br />

È stato quindi difficile creare delle schede tematiche, soprattutto perché vi sono alcuni<br />

temi che attraversano il programma in diversi punti:<br />

Donne, Giovani, Ambiente<br />

sono temi che abbiamo distinto con colori diversi, che ritroverai lungo tutto il<br />

programma,<br />

e che si intrecciano con i valori fondanti della nostra visione politica: la giustizia sociale,<br />

la sostenibilità ambientale, la cultura e la trasparenza, sempre e ovunque!<br />

Abbiamo scelto di aprire, e di ascoltare chi volesse contribuire.<br />

Le pagine del programma che stiamo continuando a scrivere e perfezionare vengono da<br />

chiunque abbia delle idee, abbia deciso di impegnarsi, o anche solo di dare un parere.<br />

Sappiamo che l’esperienza e la sensibilità è diversa per ognuno di noi, per questo ti<br />

invitiamo a contribuire con le tue idee alla redazione del programma elettorale, scrivendo<br />

i tuoi pensieri a insieme@votaserena.net o visitando il sito www.votaserena.net<br />

Vogliamo vedere crescere la Provincia, e sappiamo di poterlo fare solo insieme a te.


con <strong>Serena</strong>, adesso si può!<br />

Donne, Giovani, Ambiente sono temi che ritroverai in tutto il programma<br />

www.Vota<strong>Serena</strong>.net<br />

<strong>Serena</strong> <strong>Fagnocchi</strong><br />

Candidata alle Primarie per la<br />

Presidenza della Provincia di Ravenna


con <strong>Serena</strong>, adesso si può!<br />

Donne, Giovani, Ambiente sono temi che ritroverai in tutto il programma<br />

Mobilità, Integrata<br />

La rete di trasporti è dentro e fuori i confini della Provincia, il coordinamento della<br />

Provincia avrà in questo settore un ruolo chiave: verso le vicine province romagnole in<br />

una logica di integrazione dei servizi su una area vasta, verso i Comuni e le Unioni di<br />

Comuni, verso i livelli superiori (Regione, ANAS) e le realtà a valenza ultraprovinciale<br />

(es. il porto, aeroporti vicini). Solo attraverso l’integrazione la mobilità e le<br />

infrastrutture possono diventare un fattore di crescita economica della Provincia.<br />

È proprio il trasporto pubblico ed ecologico ad essere il fulcro attorno a cui ruota il<br />

progetto della mobilità integrata, che si può rendere attrattivo facilitando il<br />

coordinamento col trasporto su gomma e ferro, creando percorsi protetti verso le<br />

scuole per i bambini, disincentivando l’uso dell’auto nei centri storici.<br />

Il conseguimento della sicurezza nei trasporti, in particolare per l’attraversamento dei<br />

centri abitati, è collegato con l’innalzamento qualitativo delle infrastrutture. Questo<br />

deve essere attuato attraverso interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria,<br />

utilizzando asfalti fonoassorbenti e catalitici.<br />

Per quanto riguarda la rete ferroviaria è fondamentale spostare il traffico dalla<br />

gomma al ferro mediante il potenziamento del collegamento Bologna – Castel<br />

Bolognese – Lugo – Ravenna, Ravenna – Ferrara, e della tratta Rimini – Ravenna, che<br />

realizzerebbe un sistema di trasporto costiero su rotaia (metropolitana di<br />

superficie). Con lo sviluppo della tratta esistente Faenza – Rimini si può completare<br />

così un circuito triangolare di collegamento tra il porto e le principali città della<br />

Romagna.<br />

Un nuovo modello di mobilità deve inoltre trovare il coraggio di promuovere forme di<br />

innovazione, sperimentando interventi per la mobilità ciclistica (bike sharing),<br />

mobilità alternative (car pooling, car sharing), tariffazione di parcheggi e percorsi per<br />

stimolare l’uso del mezzo pubblico.<br />

Il porto rappresenta un’unicità per l’intera Regione, ma necessita di interventi per<br />

aumentarne l’efficienza e la competitività, attraverso l’approfondimento dei fondali, il<br />

Water Front, l’attuazione di un nuovo terminal container e lo sviluppo di progetti<br />

turistici integrati tra sport, cultura, verde, città d’arte e sviluppo della crocieristica.<br />

Inoltre, attraverso il coordinamento di un efficace sistema infrastrutturale sulla terra<br />

ferma, le attività manifatturiere e dell’industria possono affrontare meglio la crisi<br />

economica, grazie a maggiore risparmio e facilità nel trasportare le merci.<br />

Anche il turismo è strettamente legato al miglioramento della mobilità: le piste<br />

ciclabili devono costituire una rete provinciale, dalla collina al mare, ombreggiata da<br />

alberi, per facilitare nuove forme di turismo che valorizzano il territorio. La bicicletta<br />

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Donne, Giovani, Ambiente sono temi che ritroverai in tutto il programma<br />

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deve essere un mezzo di trasporto al pari ed integrato con gli altri mezzi, ad esempio<br />

prevedendo il trasporto gratuito delle biciclette sui treni regionali.<br />

Cultura, Ovunque<br />

La cultura è un diritto generale e non un interesse individuale, perché si riconosce in<br />

una società, più che in un individuo. Per questo vogliamo considerare la cultura some<br />

modello sociale, prima espressione di una società civile, democratica e condivisa, al<br />

centro di un modello di sviluppo sociale, ambientale e economico capace di<br />

promuovere la bellezza contro l’imbarbarimento della società.<br />

È cruciale operare con estensive opere di sostegno, nei confronti delle realtà<br />

virtuose già esistenti, stimolandole all'apertura e alla collaborazione con le altre<br />

realtà del territorio in un’ottica di rete ed ottimizzazione delle risorse. Fondamentale<br />

sarà inoltre il sostegno dato alle realtà nascenti e alle attività culturali emergenti,<br />

che coinvolgono in particolar modo i giovani della Provincia.<br />

Saranno i giovani gli attori principali dell’opera di conservazione dei beni culturali ma<br />

anche dello sviluppo di nuova cultura. Siamo infatti ben conosciuti all'estero come il<br />

paese dei beni culturali, ma possiamo fare ancora molto per diventare centro della<br />

cultura contemporanea, anche in termini di integrazione tra antico e nuovo,<br />

mischiando le carte, osando e proponendo.<br />

La cultura ha bisogno di spazi, vecchi e nuovi. Si possono individuare nel territorio<br />

edifici dismessi e convertirli in Case della Cultura. Mettere in condizione il territorio<br />

di fare sistema stimolando la creatività. Immaginare spazi per dipingere, scolpire ed<br />

esporre, contaminando e creando sinergie con i privati: Teatri, Cinema, Sale Mostre,<br />

Laboratori Permanenti dove favorire la realizzazione delle opere. Spazi per creare<br />

cinema e teatro. Luoghi dove ogni giovane creativo possa creare e promuovere il<br />

proprio lavoro.<br />

Promuovere la bellezza di ogni luogo naturale e antropico, tramite progetti di<br />

riqualificazione sia dei centri che delle periferie.<br />

Non può esistere cultura senza formazione alla cultura stessa. Parallelamente allo<br />

sforzo per l’espressione artistica è necessario destinare risorse alla formazione di<br />

esperti nei settori artistici per inserirli nel mondo della scuola come formatori per i<br />

bambini e i ragazzi.<br />

Possiamo inoltre valorizzare le eccellenze culturali e artistiche che già ci<br />

contraddistinguono a livello mondiale, con la creazione di un distretto culturale per la<br />

ceramica e per il mosaico. Le attività del distretto partirebbero da un censimento e<br />

coinvolgimento degli attori (formatori, ricercatori, produttori artigiani e industriali,<br />

promotori culturali, musei), attraverso logiche concorrenziali e ad un tempo di<br />

cooperazione, contro ogni atteggiamento di frammentazione, di separatezza e di<br />

autoconservazione. Esempi dei primi progetti che potrebbero essere supportati dal<br />

distretto sono: azioni di comunicazione e promozione con interventi delle istituzioni<br />

a livello regionale; creazione di piani formativi integrati dal livello hobbistico a<br />

quello post universitario; istituzione di un museo di arti decorative, integrando il<br />

museo dell’arredo con ceramica e mosaici.<br />

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Donne, Giovani, Ambiente sono temi che ritroverai in tutto il programma<br />

Promuovere e diffondere la Cultura Scientifica nella nostra comunità. Si assiste a una<br />

anoressia scientifica drammaticamente diffusa, con ripercussioni in ogni settore<br />

ambito sociale e produttivo, con conseguente inadeguatezza a leggere i fenomeni e<br />

le correnti evolutive della modernità (anche fra gli Amministratori pubblici) . Creare<br />

luoghi dedicati alla Scienza nella società, nella Scuola, in ogni contesto culturale della<br />

collettività, in stretta collaborazione con le eccellenze universitarie già presenti nel<br />

nostro territorio e promuovendo scambi con altri attori italiani ed europei (Festival<br />

della Scienza, Porte Aperte nei laboratori e nelle Scuole, ecc.).<br />

<br />

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“Ravenna Capitale Europea della Cultura” è una straordinaria opportunità per<br />

piantare semi di una rinascita culturale del nostro territorio, mettendo questi temi al<br />

centro di una proposta seria, con effetti profondi e pervasivi in ogni ambito del<br />

sociale e dello sviluppo economico, e non di spot evanescenti.<br />

Il rapporto cultura e politiche europee ed internazionali è da costruirsi anche<br />

attraverso i mezzi di contatto che la provincia e l’Unione Europea hanno. Pensiamo in<br />

particolare alle scelte nell’adesione ai programmi comunitari, tra i quali dovrebbero<br />

essere considerati prioritari quelli che promuovono i settori strategici della cultura e<br />

della valorizzazione delle risorse umane e non ad essa associate. Proponiamo<br />

l’istituzione di un Punto Europa efficiente che crei un filo diretto con la Comunità<br />

Europea in un’ottica di sinergia, scambio culturale e accesso ai relativi finanziamenti.<br />

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Donne, Giovani, Ambiente sono temi che ritroverai in tutto il programma<br />

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Welfare, Comunità<br />

La salute e la sicurezza sociale rappresentano diritti fondamentali dei cittadini.<br />

Nonostante la Provincia non abbia specifiche competenze gestionali su temi sanitari e<br />

sociali, ha un significativo ruolo di indirizzo e di controllo sulla definizione degli<br />

obiettivi che possiamo valorizzare.<br />

La scommessa è di passare da un welfare di risposte ad un welfare di sviluppo che<br />

non segua una logica esclusivamente di erogazione e vincoli contabili, ma che investa<br />

su opportunità e solidarietà sociale, in un modello di sicurezza e protezione che<br />

abbia come valori di riferimento la qualità della vita, l’innovazione sociale e la<br />

centralità della persona.<br />

Le relazioni e le reti sociali sono un grande patrimonio a sostegno della nostra<br />

comunità, che spesso viene sfruttato e raramente viene valorizzato. È invece<br />

necessario programmare e finanziare un piano di formazione rivolto agli operatori<br />

pubblici e privati per aiutare le persone a coinvolgere le proprie reti sociali, anche<br />

rivalorizzando il lavoro domiciliare.<br />

Si tratta di sviluppare le relazioni sociali fin dalla loro origine, nella prima esperienza<br />

sociale di ognuno di noi: la famiglia. Oltre ai corsi pre parto e agli interventi in<br />

gravidanza dobbiamo attivare dei servizi permanenti di formazione e ascolto dei<br />

genitori, che seguano la crescita dei figli attraverso interventi domiciliari e una<br />

rivalutazione dei "Centri per le famiglie". La presenza dei genitori per i figli è lo<br />

strumento migliore per una corretta crescita. Per questo occorre migliorare la<br />

conciliazione tra partecipazione al mercato del lavoro e assunzione di responsabilità<br />

di cura per donne e uomini, assieme alle misure di sostegno al costo dei figli.<br />

Comunità significa cura nei confronti dei più deboli. Centri d’accoglienza, tirocini<br />

lavorativi, centri sociali hanno l'obiettivo di ridurre l'esclusione sociale e<br />

l'emarginazione delle persone affette da patologie e disabilità psicologiche e fisiche,<br />

che vivono gravi situazioni sociali e relazionali. È attraverso questi strumenti che la<br />

comunità può reinvestire su persone che possono rivelarsi una ricchezza.<br />

Il nostro territorio ha maturato nel tempo una grande ricchezza: il volontariato,<br />

un’attività libera e gratuita che aiuta a far maturare solidarietà, giustizia sociale,<br />

altruismo. Il nostro territorio è ricco di associazioni impegnate che possono lavorare<br />

con maggiore sinergia, promuovendo la creazione di reti tra associazioni e di<br />

obiettivi comuni che coinvolgano più di una associazione.<br />

Il fine ultimo è quello di creare una rete unica e coordinata di partecipazione, per<br />

condividere la programmazione degli interventi coinvolgendo a tutti i livelli utenti,<br />

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Donne, Giovani, Ambiente sono temi che ritroverai in tutto il programma<br />

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associazioni e cittadini. La comunità si costruisce assieme, ascoltando e facendo,<br />

con l’aiuto di tutti.<br />

Provincia, Trasparente<br />

In una società in cui gran parte delle funzioni amministrative sono trasferite alla<br />

Regione e ai Comuni, è necessario innanzitutto inquadrare nuovamente il ruolo della<br />

Provincia come ente ad Area Vasta di progettazione e gestione dei servizi e di<br />

coordinamento delle politiche comunali.<br />

Collaborare con altre province limitrofe nella prospettiva di una “Provincia Romagna”<br />

che operi efficientemente su quei temi di portata extra-provinciale come ad esempio<br />

viabilità, trasporti, turismo, centri universitari, ambiente e parchi, sanità.<br />

La Provincia è l’ente che si può fare portavoce delle politiche di equità, attraverso la<br />

realizzazione di un federalismo sano, che veda come protagonisti le imprese, il<br />

terzo settore e le istituzioni pubbliche.<br />

Si può e si deve dare il buon esempio di Istituzione sana, modernizzandosi e<br />

risparmiando risorse. Si deve procedere nella direzione della semplificazione<br />

istituzionale, della riduzione degli enti e delle società partecipate (anche attraverso<br />

aggregazioni di area intercomunale e interprovinciale), della riduzione degli<br />

assessorati (accorpandoli in una logica di migliore interfaccia con la Regione), della<br />

gestione integrata delle politiche e dei servizi, della semplificazione dei procedimenti<br />

e lo sviluppo dei servizi on-line Tutto ciò cogliendo l’opportunità per creare<br />

equilibrio di genere negli incarichi e creare una rendicontazione sociale di genere.<br />

Occorre introdurre una cultura della valutazione e della rendicontazione<br />

permanente delle performance dell’Istituzione rispetto a parametri di<br />

raggiungimento degli obiettivi fissati su piani pluriennali, prevedere la redazione di<br />

un “Bilancio Sociale” per favorire il controllo da parte dei cittadini sull’uso delle<br />

risorse, per valutare la qualità dei servizi e la realizzazione dei programmi.<br />

Assieme agli altri enti, la Provincia può dare il buon esempio anche nelle piccole cose,<br />

nelle buone prassi quotidiane legate al riciclo e al riuso, e nella ristrutturazione<br />

ecologicamente compatibile ed economicamente conveniente di strutture ed uffici.<br />

Per quel che riguarda le nomine di competenza del Presidente della Provincia,<br />

dovranno essere scelte esclusivamente in base al merito e al curriculum, contro ogni<br />

logica spartitoria, clientelare e di spreco di potenzialità, con procedure pubbliche e<br />

trasparenti, prevedendo la pubblicazione accessibile a chiunque dei curriculum e dei<br />

compensi degli amministratori e rappresentanti nominati negli enti e società<br />

partecipate, revisori dei conti, eccetera.<br />

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Donne, Giovani, Ambiente sono temi che ritroverai in tutto il programma<br />

La Provincia viene spesso percepita come una struttura lontana dalle persone,<br />

nonostante l’importanza del suo ruolo. Per questo deve essere disponibile a<br />

coordinare e integrare progetti fra istituzioni e società civile, valorizzando le<br />

occasioni di partecipazione dei cittadini per le scelte più importanti della nostra<br />

comunità.<br />

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La Provincia deve essere vicina al cittadino tanto da entrare in ogni casa, attraverso<br />

l’utilizzo di strumenti online per la comunicazione e per l’autocertificazione e la<br />

validazione di documenti, in un’ottica di semplificazione burocratica. Occorre<br />

mettere a punto procedure al servizio dei cittadini per la segnalazione dei disservizi<br />

e per suggerire miglioramenti (audit civico, monitoraggio dei livelli di soddisfazione)<br />

da promuovere su tutto il territorio provinciale in accordo con gli altri enti pubblici<br />

sui quali la provincia esercita compiti di coordinamento.<br />

Per creare un clima di solidarietà e credibilità, la trasparenza dovrà partire<br />

dall’Istituzione, attraverso un progetto di lotta all’illegalità in tutte le sue forme, ma<br />

in particolare del lavoro nero, delle infiltrazioni mafiose, dell’abusivismo edilizio e<br />

commerciale e dell’evasione fiscale. La pubblicazione sistematica dell’elenco<br />

fornitori degli Enti Locali, particolari attenzioni alle prestazioni professionali e agli<br />

appalti di forniture e di opere pubbliche saranno i terreni su cui interverremo.<br />

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Donne, Giovani, Ambiente sono temi che ritroverai in tutto il programma<br />

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Donne, al Centro<br />

Le donne hanno da tempo dimostrato di avere le stesse capacità e di saper fare le<br />

stesse cose che fanno gli uomini, ma non sempre hanno le stesse possibilità. Questo<br />

è un dato dal quale una istituzione come la Provincia non può prescindere per creare<br />

politiche non discriminanti.<br />

Il lavoro di cura e di relazione sono l’asse intorno a cui ruotano molti dei cardini della<br />

nostra società: dalla rete dei servizi, alla mobilità, alla condivisione dei ruoli, alla<br />

partecipazione. Il tempo per la cura e la relazione con gli altri, che è indispensabile<br />

per la qualità della vita dell’intera comunità, non deve essere considerato come un<br />

problema o una questione femminile ma come problema o questione sociale.<br />

Un cambiamento significativo della politica non potrà mai avvenire senza la<br />

consapevolezza che le competenze femminili, lo sguardo delle donne sul mondo<br />

rappresenta più di un arricchimento: è una necessità. Per questo è necessario<br />

favorire la partecipazione delle donne a tutti i livelli e in tutti i luoghi dove si decide,<br />

sia nella possibilità di accedere a ruoli elettivi, ma anche per le nomine e gli incarichi<br />

professionali.<br />

Il mondo del lavoro rappresenta una delle realtà dove troppo spesso donna fa rima<br />

con discriminazione, e le cause troppo spesso sono connesse alla maternità, il bene<br />

più prezioso per la nostra società. Per questo è bene contribuire a un maggiore<br />

equilibrio nella conciliazione dei tempi di vita e di lavoro, ma anche promuovere la<br />

responsabilità sociale d’impresa per incentivare soluzioni lavorative flessibili basate<br />

su produttività piuttosto che sul tempo-lavoro, e sostenere direttamente<br />

l’imprenditorialità femminile, che tanto può arricchire la nostra società, sia nei<br />

settori tradizionali che delle nuove tecnologie, soprattutto ambientali.<br />

I Centri Anti Violenza rappresentano un modo per facilitare l’emersione del fenomeno<br />

e la tutela delle donne vittime, e sono realtà che la Provincia deve valorizzare anche<br />

economicamente, in una fase in cui si registra all’opposto una drammatica<br />

contrazione degli stanziamenti.<br />

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Ambiente, per lo Sviluppo<br />

Da anni continuiamo a sfruttare le risorse ambientali, come quelle territoriali, per la<br />

crescita dell'industria del mattone o del turismo di riviera. È ora di cambiare passo e<br />

visuale e di scegliere l'ambiente come fulcro del nostro nuovo modello di sviluppo. Lo<br />

sviluppo sostenibile.<br />

Questo è l'approccio che si vuole portare nell'amministrazione del patrimonio<br />

pubblico: coniugare ricerca, cultura e ambiente sfruttando le loro capacità inespresse<br />

per favorire un nuovo sviluppo economico.<br />

Possiamo ridurre il consumo del territorio. Attraverso l'incentivo alla<br />

ristrutturazione e al risanamento del patrimonio edilizio esistente possiamo favorire il<br />

recupero dei nostri bellissimi centri storici che sono sempre meno abitati, soprattutto<br />

dai giovani. Minore urbanizzazione significa meno soldi nelle casse degli enti locali<br />

subito, ma il saldo diventa positivo se si considera in prospettiva il notevole risparmio<br />

in termini sia di manutenzione, che di viabilità, che di costo dei servizi richiesti dalle<br />

nuove urbanizzazioni.<br />

Discorso simile vale per la annosa problematica della gestione dei rifiuti: occorre<br />

aumentare ulteriormente l’efficienza della raccolta differenziata, attivando il “porta a<br />

porta” per avere una società più sana in futuro, anche se apparentemente meno<br />

ricca. I fumi che escono dagli inceneritori potrebbero rivelarsi una spesa in termini di<br />

salute delle nuove generazioni su lungo periodo, nonostante l'accurato controllo delle<br />

emissioni svolto dagli enti pubblici.<br />

Occorre contemporaneamente perseguire con determinazione politiche volte alla<br />

riduzione dei rifiuti, al controllo dell’intera filiera, ad incentivare tipologie di<br />

prodotti/distribuzione con minore impronta (distributori alla spina, riduzione degli<br />

imballaggi, ecc.) e a ricalibrare la tariffazione per premiare i comportamenti virtuosi.<br />

Lo sviluppo verde non può lasciare indifferente le strutture della Provincia, che deve<br />

adeguare il suo patrimonio edilizio (scuole, uffici pubblici e archivi) per aumentarne<br />

l’efficienza energetica e conseguente risparmio, e per impiegare le nuove energie<br />

rinnovabili (solare termico, fotovoltaico, geotermico), sfruttando anche forme di<br />

finanziamento che non aggravino le finanze pubbliche e sfuggano al “Patto di<br />

stabilità”, come la costituzione di società di tipo ESCO.<br />

Occorre promuovere la cultura e la pratica dell’edilizia “green” sia nelle nuove<br />

costruzioni che negli interventi su manufatti esistenti, favorendo l’utilizzo di materiali<br />

e dispositivi ecologici e energicamente efficienti – gli edifici da consumatori di<br />

energia devono diventarne produttori.<br />

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Donne, Giovani, Ambiente sono temi che ritroverai in tutto il programma<br />

Bisogna proseguire nelle buone prassi già in atto, come quella degli acquisti pubblici<br />

verdi, già parzialmente attuato all’interno degli uffici provinciali, per incentivare<br />

l’utilizzo di materiale riciclato, dell’acqua in caraffa o da distributore invece che in<br />

bottiglia, la scelta di imprese di pulizia che rispettino parametri ambientali elevati.<br />

Attraverso queste semplici pratiche la Provincia può farsi promotrice di una nuova<br />

cultura verde, diffondendola fra i cittadini con iniziative tematiche e un buon<br />

esempio da emulare.<br />

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Giovani, Futuro ora<br />

Se è nei Comuni che le politiche giovanili si realizzano nella loro dimensione più<br />

pratica e operativa, è anche vero che i confini comunali, specie dei Comuni più<br />

piccoli, sono insufficienti ad esplicitare la valorizzazione delle potenzialità giovanili.<br />

La Provincia assume qui un ruolo chiave proprio perché la profonda interazione,<br />

anche virtuale, delle giovani generazioni, e la facilità negli spostamenti, fanno sì che<br />

il singolo Comune difficilmente riesca a rispondere alla visione allargata in cui<br />

vivono i giovani.<br />

Il tema della mobilità è quindi centrale, e va inteso soprattutto in termini di<br />

pendolarismo. A questo proposito è necessario operare verso un sistema di trasporti<br />

che tocchi anche i capoluoghi vicini, attuando il concerto dei diversi operatori della<br />

mobilità, con lo scopo finale di creare un’integrazione su scala romagnola.<br />

Il tema dei giovani è associato dai media a quello del turismo del divertimento, in<br />

termini spesso polemici. È necessario promuovere la concezione di una vocazione<br />

turistica giovanile percepita come risorsa di pregio e non come problematicità.<br />

Questo può avvenire operando sulla qualità dell’offerta, attraverso la creazione di<br />

mobilità sicure e pubbliche verso i luoghi del divertimento, attraverso il<br />

riconoscimento dei virtuosismi degli operatori privati (ad esempio le ore di<br />

decompressione nelle discoteche e nei locali musicali notturni), e con sistemi di<br />

prevenzione e riduzione dei danni collaterali al divertimento, in collaborazione con<br />

AUSL e SERT.<br />

I giovani sono i soggetti più toccati dall’ambito della formazione e dell’espressione,<br />

soprattutto per quel che riguarda l’espressività artistica e culturale. Nella nostra<br />

Provincia si nota l’emergere spontaneo di specifiche peculiarità artistiche dei territori:<br />

Faenza si è negli anni distinta per l’attenzione verso la musica emergente (grazie<br />

anche al MEI), mentre Ravenna è orientata al teatro ed alle forme d’arte classiche. La<br />

Provincia può in questo senso creare un coordinamento di Poli delle Arti, che<br />

ottimizzerebbe le risorse e creerebbe veri e propri distretti e luoghi di ricerca<br />

artistica, piuttosto che singoli progetti a spot organizzati dai singoli territori.<br />

Un tema cardine è inoltre quello della rappresentanza dei giovani all’interno delle<br />

istituzioni, spesso rappresentano un’entità difficile non solo da fotografare, ma anche<br />

da ascoltare e capire. La Provincia si deve dotare di un importante strumento di<br />

condivisione e promozione delle politiche giovanili come è il Consiglio dei Giovani.<br />

Questo avrà compiti di ausilio all’assessorato alle politiche giovanili, di proposta,<br />

d’indirizzo e di valutazione nei confronti delle proposte dell’amministrazione, e potrà<br />

gestire un suo budget per la creazioni di eventi ed iniziative.<br />

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Economia, un Patto<br />

Mai l’economia ravennate si era trovata ad affrontare un crollo della produzione come<br />

quello in corso, e un aumento così ampio della disoccupazione, della cassa<br />

integrazione, del precariato. Di fronte a questa situazione occorrere fare un salto di<br />

qualità nelle politiche per l’innovazione, una piccola rivoluzione nell’economia<br />

ravennate, un Nuovo Patto tra gli attori economici e sociali che deve spingere tutti i<br />

soggetti operanti nel territorio a utilizzare il grado elevato di coesione sociale<br />

raggiunto per sperimentare forme di collaborazione e politiche innovative.<br />

Per quanto critiche siano le condizioni della finanza pubblica, la risposta alla crisi non<br />

può essere quella dei tagli; occorre investire nel futuro, nelle nuove tecnologie, nelle<br />

nuove imprese, nei nuovi investimenti delle imprese esistenti.<br />

Un ruolo decisivo può averlo il rapporto con l’Università: il trasferimento di<br />

tecnologie e conoscenze con il mondo produttivo va incentivato, per favorire un<br />

interscambio con le imprese esistenti ma anche l’avvio di spin-off aziendali. Le<br />

specializzazioni dell’Università in campo ambientale e nell’ambito dei beni culturali<br />

possono fare di Ravenna un laboratorio sia culturale sia imprenditoriale; le<br />

associazioni, le istituzioni locali, la Camera di Commercio possono mobilitare energie<br />

e risorse in tale senso.<br />

Tradizioni culturali come quelle della ceramica, del mosaico, del restauro possono<br />

alimentare nuove nicchie di mercato e nuove iniziative economiche.<br />

Possiamo contrastare i rischi legati alla delocalizzazione della produzione in altri<br />

Stati puntando sull’innovazione. Non solo, un ambiente innovativo è l’unico in grado<br />

di incentivare l’attrazione di investimenti provenienti dall’esterno, che ridarebbero<br />

grinta e linfa alla nostra economia.<br />

Il sovradimensionamento che caratterizza oggi il patrimonio edilizio di diversi centri<br />

urbani della provincia è frutto di una politica che oggi va corretta, cercando nella<br />

qualità urbana, nella sostenibilità ambientale, nella vivibilità delle città anche un<br />

fattore di creazione di nuova occupazione. Gli ipermercati, le multisala, i centri<br />

commerciali sono stati infrastrutture che in una certa fase della storia della provincia<br />

hanno portato modernità e innovazione; oggi gli stessi fattori possono essere<br />

ricercati in un rilancio dei centri storici, di attività commerciali di qualità, nella<br />

valorizzazione dell’artigianato artistico, nella valorizzazione a fini turistici del<br />

nostro patrimonio urbano. Le nostre città possono essere più vivaci, attraenti,<br />

culturalmente attive.<br />

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Donne, Giovani, Ambiente sono temi che ritroverai in tutto il programma<br />

A monte delle varie scelte operative dobbiamo stabilire dei criteri fondamentali che<br />

orientino l’agire dell’amministrazione e di tutto il sistema locale; quattro punti<br />

fondanti della nostra strategia:<br />

1) Etica e legalità. Occorre valorizzare le imprese che lavorano eticamente, nel<br />

rispetto delle regole e con perizia. Bisogna riaffermare il valore del lavoro e il<br />

riconoscimento dell’importanza del contributo di tutti alla produzione della<br />

ricchezza. Occorre ribadire prima di tutto il valore della regolarità della<br />

occupazione e il conseguente riconoscimento dei diritti sociali dei lavoratori<br />

2) Risparmio e lotta agli sprechi. Occorre riuscire ad utilizzare meglio le risorse<br />

che già sono disponibili, aumentando il rendimento. È un obiettivo culturale prima<br />

ancora che un fatto economico, che riguarda e ha ricadute su energia (energia<br />

pulita, cogenerazione); civismo nella gestione delle città, dei beni pubblici, dei<br />

servizi collettivi; trasporti; uso e consumo del territorio; analisi degli investimenti<br />

pubblici.<br />

3) Valorizzazione di intelligenza e creatività. Nonostante i progressi avvenuti<br />

negli ultimi anni il sistema produttivo rimane caratterizzato dal posizionamento su<br />

settori a bassa innovazione, da un’occupazione a bassa qualifica, da esportazioni a<br />

basso valore aggiunto. È ormai evidente che la competizione con i nuovi<br />

produttori internazionali non può avvenire agendo solo sulla riduzione del costo<br />

del lavoro. Occorre puntare su nuove fonti di ricchezza con più elevati contenuti di<br />

sapere, intelligenza, cultura, tecnologia, ovvero sulle eccellenze del territorio.<br />

4) Insieme. Un dato largamente riconosciuto alla provincia di Ravenna è il grado di<br />

coesione sociale e di collaborazione che contraddistingue le istituzioni, la società<br />

civile, il mondo produttivo. Il cambiamento che si prefigura (per evitare il rapido<br />

declino) richiede uno sforzo straordinario e necessità della cooperazione di tutti i<br />

soggetti rilevanti per l’economia e la società locale. Occorre cercare l’alleanza più<br />

ampia possibile tra i protagonisti – pubblici e privati – del sistema locale perché ciò<br />

rappresenta una condizione fondamentale per la realizzazione del progetto.<br />

Questo è possibile perché in passato la nostra comunità ha dimostrato di essere<br />

capace di questa straordinaria integrazione operativa. Il rischio che si corre è però<br />

quello di un unanimismo formale che in realtà è di freno all’innovazione. Occorre il<br />

coraggio, a fronte del ripetersi di questi fenomeni, di rinunciare alla collegialità<br />

bloccata/bloccante e di scegliere gli interlocutori più coraggiosi, più convinti e più<br />

seri<br />

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Sapere, e Fare<br />

Il deficit che oggi maggiormente si evidenzia nella gestione delle politiche educative e<br />

formative deriva dalla mancanza di una riconosciuta funzione di regia territoriale.<br />

Gli Uffici Scolastici e i Distretti da un lato, e i Comuni, le Province e la Regione<br />

dall'altro, gestiscono competenze settoriali e segmentate. Ne deriva una inevitabile<br />

difficoltà nel dare organicità e integrazione agli interventi, difficoltà che possono<br />

essere superate grazie ad un coordinamento forte da parte della Provincia.<br />

Questo risulta particolarmente evidente nei servizi educativi da 0 a 6 anni. A questo<br />

scopo è necessario istituire un tavolo provinciale permanente di consultazione e di<br />

lavoro tra gli assessorati e i dirigenti degli enti gestori dei servizi, e la creazione di un<br />

Centro di Documentazione per l’Infanzia. Promuovere nuove forme di accoglienza<br />

infantile dentro le aziende e in prossimità dei luoghi di lavoro.<br />

Per quanto concerne la scuola primaria e secondaria inferiore il primo obiettivo è,<br />

tristemente, quello di limitare per quanto possibile i guasti che i tagli di bilancio che<br />

la riforma Gelmini arreca e arrecherà alla scuola. Bisogna quindi cercare di<br />

mantenere il livello di qualità e di equità raggiunto, che vedeva la nostra scuola<br />

dell'infanzia e la nostra scuola primaria tra le migliori in Europa e nel mondo.<br />

Nel periodo così delicato dell’adolescenza, dobbiamo porci ulteriori obiettivi per<br />

seguire la crescita morale e intellettuale degli studenti contrastando l’abbandono<br />

scolastico precoce, promuovendo i sistemi di accoglienza, di ascolto, di<br />

socializzazione e di orientamento dei ragazzi, supportando le esperienze di<br />

doposcuola, dei servizi educativi extra scolastici, e dell’associazionismo educativo.<br />

Per la scuola superiore la Provincia deve stimolare e contribuire ad incrementare la<br />

qualità delle diverse vocazioni degli indirizzi culturali, scientifici, artistici, tecnici e<br />

professionali. Questo anche in rapporto ai fabbisogni professionali del nostro sistema<br />

produttivo e del mercato del lavoro e con particolare attenzione alle nostre<br />

eccellenze mondiali culturali e produttive.<br />

Il mondo universitario deve coordinarsi col mondo del lavoro, e promuovere<br />

l’inserimento lavorativo con borse-lavoro estive, stages e tirocini curricolari. La<br />

Provincia stessa deve diventare protagonista della promozione e della domanda di<br />

ricerca, attivando contratti con Università ed Enti di Ricerca per nuove soluzioni<br />

creative, con progetti di infomobility, di green energy, di e-government. Certamente<br />

vanno sperimentate modelli di intervento come i “PIL – Percorsi Integrati studio-<br />

Lavoro”, già sperimentati con successo dall’Università di Ferrara. Solo sperimentando<br />

e valorizzando l’alta formazione possiamo creare imprese veramente innovative, in<br />

grado di competere nei nuovi scenari macroeconomici.<br />

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Non si finisce mai di imparare. Anche in favore della protezione e qualificazione del<br />

lavoro dobbiamo sviluppare un sistema basato sulla formazione permanente,<br />

coinvolgendo i cittadini di qualunque età e condizione sociale e culturale.<br />

<br />

La Provincia deve promuovere l’utilizzo degli spazi e edifici scolastici al servizio di<br />

tutti i gruppi, associazioni, organizzazioni che ne facciano richiesta per attività<br />

formative, culturali, artistiche e di utilità sociale. In questo modo questi edifici<br />

potranno diventare vitali centri di formazione permanente e intergenerazionale al<br />

servizio di tutta la popolazione.<br />

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Turismo, da Vivere<br />

La Romagna dei cataloghi turistici è a tutt’oggi Rimini, Riccione, discoteche, liscio e la<br />

piadina. In realtà è ben di più: le città d’arte di Ravenna e Faenza; l’entroterra e le<br />

colline con i loro borghi e paesi ricchi di storia, cultura, arte, enogastronomia e<br />

natura; l’Appennino e l’area del Delta Ravennate; i nove lidi immersi in pinete,<br />

parchi naturali e oasi ambientali.<br />

Il fenomeno del turismo di massa sta segnando un rallentamento, mentre è crescente<br />

la domanda di turismo di qualità, di nicchia, che richiede adeguatezza<br />

dell’ambiente, delle strutture, dei servizi. Il turismo oggi non è solo luoghi dove<br />

andare ma anche e soprattutto motivazioni ed esperienze da vivere, comunità da<br />

incontrare.<br />

L'aspetto artistico-monumentale è alla base del turismo culturale, ma non ne è<br />

l'unica espressione. Il nostro territorio deve saper valorizzare l’indotto generato dalle<br />

Feste più o meno popolari, dalle manifestazioni culturali, dagli itinerari<br />

gastronomici, dalle testimonianze di archeologia (anche industriale), dal turismo che<br />

nasce attorno ad istanze che investono il costume e i modi di vivere. In questo<br />

contesto dobbiamo sviluppare un’offerta nuova, in grado di puntare sugli aspetti<br />

relazionali: informazione, incontro, scambio, creatività, cultura, in modo che sia lo<br />

stesso sistema turistico a promuovere la produzione di sensi e significati. Per questo<br />

bisogna investire nella creazione di un sistema di piste ciclabili, percorsi naturalistici,<br />

strutture ecosostenibili.<br />

Vi è poi un fenomeno turistico in forte crescita, di matrice naturalistico-ambientale,<br />

ovvero il turismo verde. Gli agriturismi sono diventati nel nostro territorio una realtà<br />

e una pratica turistica largamente diffusa. Il passaggio dall'agriturismo al turismo<br />

rurale, alla nascita di una ricettività e di una ospitalità in campagna, in montagna,<br />

nell'entroterra è il futuro del turismo nel nostro territorio.<br />

Sono necessarie azioni coordinate e comuni di marketing territoriale, ad esempio<br />

con la nascita del brand Romagna, per creare un sistema unico vissuto dai singoli<br />

operatori.<br />

È necessario promuovere forme di turismo diverso da quello di massa, un turismo<br />

“slow” qualificato, che dall’entroterra alla costa sia green, a impatto zero per<br />

aumentare la sostenibilità delle nostre potenzialità attrattive anche nei confronti<br />

dell’estero.<br />

Il turismo è anche e soprattutto movimento. Possiamo valorizzare i trasporti turistici<br />

sostenibili: cicloturismo e treno-turismo extraregionale, col potenziamento della<br />

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linea ferroviaria Faenza – Firenze in accordo con la Regione Toscana, e dei<br />

collegamenti verso Ferrara, Mantova, Venezia.<br />

Ravenna Capitale Europea della Cultura è una grande sfida a cui la città e la<br />

Provincia si devono preparare in vista del 2019. Questo è possibile solo con un<br />

sistema che includa Istituzioni, Associazioni degli Operatori Economici e Turistici,<br />

per dotare il territorio di servizi, infrastrutture, collegamenti capaci di accogliere<br />

flussi turistici nazionali e internazionali.<br />

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Nuove, Tecnologie<br />

Internet è una straordinaria invenzione che collega le culture del passato con quella<br />

del nuovo millennio. E’ una rivoluzione appena agli inizi, che muterà profondamente<br />

le nostre vite individuali e collettive.<br />

In uno scenario in continua turbinosa evoluzione, allo stato dell’arte il presupposto<br />

della cittadinanza digitale sta nell’essere connessi tramite banda larga: la priorità è<br />

quindi l’eliminare il digital divide, laddove ancora oggi importanti territori della<br />

nostra Provincia non sono raggiunti dall’ADSL.<br />

I servizi legati all’Internet mobile –particolarmente interessanti in un paese come<br />

l’Italia in cui c’è una bassa penetrazione di personal computer a fronte di una<br />

vastissima diffusione di cellulari- lasciano per ora solo intravvedere quelle che sono<br />

le loro enormi potenzialità di applicazione alla interazione e al coordinamento<br />

sociale. In attesa che tali applicazioni siano a uno stadio più maturo, la Provincia può<br />

mettere a maggiore valore un asset, come R@cine, che già ha creato e gestisce,<br />

fornendo attraverso di esso un meccanismo di autenticazione/autorizzazione unico a<br />

beneficio di chiunque volesse offrire l'accesso WiFi ai propri clienti/utenti. In<br />

particolare, tramite una sinergia con i Comuni, si dovrebbe garantire un accesso<br />

libero e gratuito alla rete in luoghi pubblici particolarmente qualificati, ed anzitutto<br />

nelle piazze e nelle biblioteche.<br />

La Provincia, come ogni altra Pubblica Amministrazione, deve essere pronta a cogliere<br />

tutte le opportunità che derivano dallo sviluppo delle tecnologie digitali per una<br />

maggiore efficienza del suo funzionamento interno, come ad esempio dal VOIP ai<br />

software open-source.<br />

La Provincia deve essere protagonista del superamento dell’altro grande ostacolo,<br />

oltre al gap infrastrutturale, al dispiegarsi pieno delle opportunità di Internet, che è<br />

quel deficit culturale per cui una larga parte della popolazione è completamente<br />

analfabeta di queste tecnologie, e un’altra parte importante (sia privati cittadini che<br />

aziende) ne fa un uso ben al di sotto delle sue reali potenzialità. Può farlo favorendo<br />

al tempo stesso investimenti sulle infrastrutture e stimoli a un uso pieno della rete e<br />

dei suoi servizi.<br />

La Provincia perciò promuoverà con decisione pratiche di “Open<br />

Government” (letteralmente “Governo Aperto”), una dottrina secondo cui<br />

l’amministrazione deve essere trasparente a tutti i livelli e consentire un controllo<br />

continuo del proprio operato mediante l’uso delle nuove tecnologie, ed in particolare<br />

di “Open Data”.<br />

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