LE TIGRI DI MOMPRACEM.pdf - nat russo
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- Aspetteremo prima il sergente Willis, che ci segue?<br />
- L'attenderemo alla costa.<br />
- Speriamo che sfugga al pirata. Andiamo, rimettiamoci in marcia, per ora.<br />
I due soldati diedero un ultimo sguardo all'ingiro e si rimisero a strisciare verso l'ovest,<br />
scomparendo fra le ombre della notte.<br />
Sandokan, che non aveva perduto sillaba dei loro discorsi, attese una mezz'ora, poi si lasciò<br />
scivolare dolcemente a terra.<br />
- Sta bene - diss'egli. - Mi inseguono tutti verso l'occidente; io piegherò sempre verso il sud,<br />
dove so ormai di non incontrare nemici. Stiamo attenti però. Ho il sergente Willis alle calcagna.<br />
Riprese la silenziosa marcia, dirigendosi verso il sud, riattraversò il torrente e si aprì il passo<br />
attraverso una fìtta cortina di piante.<br />
Stava per girare attorno ad un grosso albero della canfora, che gli sbarrava il passo, quando una<br />
voce minacciosa, imperiosa, gridò:<br />
- Se fate un passo, se fate un gesto, vi uccido come un cane!<br />
GIRO-BATOL<br />
Il pirata senza spaventarsi per quella brusca intimazione, che poteva costargli la vita, si voltò<br />
lentamente, stringendo la sciabola, pronto a servirsene. A sei passi da lui, un uomo, un soldato,<br />
senza dubbio il sergente Willis menzio<strong>nat</strong>o poco prima dai due cercatori di piste, si era alzato dietro<br />
ad un cespuglio e lo prendeva freddamente di mira, risoluto, a quanto pareva, a eseguire alla lettera<br />
la minaccia.<br />
Lo guardò tranquillamente, ma con due occhi che mandavano strani bagliori, in mezzo a quella<br />
profonda oscurità, e proruppe in uno scroscio di risa.<br />
- Perché ridete? - chiese il sergente, sconcertato e stupito. - Mi pare che non sia il momento.<br />
- Rido perché mi sembra strano che tu osi minacciarmi di morte - rispose Sandokan. - Sai chi<br />
sono io?<br />
- Il capo dei pirati di Mompracem.<br />
- Ne sei ben certo? - chiese Sandokan, la cui voce sibilava in istrano modo.<br />
- Oh! Scommetterei una settimana della mia paga contro un penny, che io non mi inganno.<br />
- Infatti io sono la Tigre della Malesia!<br />
- Ah!...<br />
I due uomini, Sandokan beffardo, minaccioso, sicuro di sé e l'altro, spaventato di trovarsi solo<br />
dinanzi a quell'uomo, il cui valore era leggendario, ma risoluto a non retrocedere, si guardarono in<br />
silenzio per alcuni minuti.<br />
- Orsù! Willis, vieni a prendermi - disse Sandokan.<br />
- Willis! - esclamò il soldato, preso da un superstizioso terrore. - Come sapete il mio nome?<br />
- Nulla può ignorare un uomo fuggito dall'inferno - disse la Tigre, sogghignando.<br />
- Voi mi fate paura.<br />
- Paura! - esclamò Sandokan. - Willis sai che vedo sangue!...<br />
Il soldato che aveva abbassato il fucile, sorpreso, spaventato, non sapendo più se aveva dinanzi<br />
un uomo o un demonio, retrocesse vivamente, curando di prenderlo di mira, ma Sandokan, che non<br />
lo perdeva di vista, in un baleno gli fu addosso, rovesciandolo a terra.<br />
- Grazia! Grazia! - balbettò il povero sergente, che si vide dinanzi la punta della sciabola.<br />
- Ti dono la vita - disse Sandokan.<br />
- Devo credervi?<br />
- La Tigre della Malesia non promette invano. Alzati e ascoltami.<br />
Il sergente si rizzò, tremante, fissando su Sandokan due occhi spaventati.<br />
- Parlate - disse.<br />
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