LE TIGRI DI MOMPRACEM.pdf - nat russo
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- Sai bene che io non sono un malese. Finché io saccheggio le tue frutta, manda giù il tuo<br />
famoso piatto. In mare si guasterebbe.<br />
Il malese non se lo fece dire due volte e assalì ingordamente la pentola manifestando un grande<br />
piacere.<br />
Il blaciang è avidamente ricercato dai malesi i quali, in fatto di alimenti, possono dare dei punti<br />
ai cinesi, i meno schizzinosi di tutti i popoli. Non sdegnano i serpenti, non le bestie già in<br />
putrefazione, i vermi in salsa e nemmeno le larve delle termiti, per le quali anzi fanno delle vere<br />
pazzie.<br />
Il blaciang passa però ogni immaginazione. È un miscuglio di gamberetti e di piccoli pesci tritati<br />
insieme, lasciati marcire al sole e poi salati. L'odore che esala da quell'impasto è tale da non poter<br />
reggere, anzi fa venir male. I malesi ed anche i giavanesi sono tuttavia ghiottissimi per quel piatto<br />
immondo e lo preferiscono ai polli e alle costolette succolenti dei babirussa. Mentre attendevano<br />
l'arrosto avevano ripresa la conversazione.<br />
- Partiremo questa notte, è vero mio capitano? - chiese Giro-Batol.<br />
- Sì, appena la luna sarà tramontata - rispose Sandokan.<br />
- Sarà libera la via?<br />
- Lo spero.<br />
- Temo sempre un altro cattivo incontro, mio capitano.<br />
- Non preoccuparti, Giro-Batol. Non si possono avere dei sospetti su di un sergente.<br />
- E se qualcuno vi riconoscesse anche sotto quelle vesti?<br />
- Non vi sono che pochissime persone che mi conoscono e sono certo che quelle non le ritroverò<br />
sui miei passi.<br />
- Avete fatto delle relazioni adunque?<br />
- E con delle persone importanti, con baroni e conti - disse Sandokan.<br />
- Voi la Tigre della Malesia? - esclamò Giro-Batol, stupito.<br />
Poi guardando Sandokan con un certo imbarazzo, gli chiese esitando:<br />
- E la fanciulla bianca?<br />
- La Tigre della Malesia rialzò bruscamente il capo, fissò sul malese uno sguardo che mandava<br />
cupi bagliori, poi con un sospiro profondo, disse:<br />
- Taci, Giro-Batol. Taci! Non risvegliare in me terribili ricordi!...<br />
Stette alcuni istanti silenzioso, tenendosi il capo stretto fra le mani e gli occhi fissi nel vuoto poi<br />
parlando come fra sé, riprese:<br />
- Ritorneremo presto, qui, su quest'isola. Il destino sarà più potente della mia volontà e poi...<br />
anche a Mompracem, fra i miei valorosi, come dimenticarla? La sconfitta non bastava adunque?<br />
Dovevo lasciare anche il cuore su quest'isola maledetta!...<br />
- Di chi parlate, mio capitano? - chiese Giro-Batol, al colmo della sorpresa. Sandokan si passò<br />
una mano sugli occhi come se volesse cancellare una visione, poi scuotendosi, disse:<br />
- Non chiedermi nulla, Giro-Batol.<br />
- Ma ritorneremo qui, è vero?<br />
- Sì.<br />
- E vendicheremo i nostri compagni morti combattendo sulle spiagge di questa terra esecrata.<br />
- Sì, ma forse sarebbe meglio per me di non riveder più mai questa isola.<br />
- Cosa dite capitano?<br />
- Dico che quest'isola potrà dare un colpo mortale alla potenza di Mompracem e forse incatenare<br />
per sempre la Tigre della Malesia.<br />
- Voi, così forte e così tremendo? Oh! voi non potete avere paura dei leopardi dell'Inghilterra.<br />
- No, di loro no, ma... chi potrà leggere nel destino? Le mie braccia sono ancora formidabili ed<br />
il cuore lo sarà?<br />
- Il cuore! Non vi comprendo mio capitano.<br />
- Meglio così. A tavola Giro-Batol. Non pensiamo al passato.<br />
- Voi mi fate paura, capitano.<br />
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